Formare Le «Abitudini Mentali» Apprendimenti Che Permangono

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Formare le «abitudini mentali»

apprendimenti che permangono

Arthur Costa

 Professore emeritoUniversità Statale della California, Sacramenta

ABSTRACT

Le attitudini sono modi di pensare e di comportarsi in maniera «intelligente» e consentono di affrontare —e risolvere — le complessità e le ambiguità della vita. Obiettivo dell’educazione dovrebbe essere quello di

promuovere il loro pieno sviluppo. 

«Habits of mind» are way of thinking and way of behaving in intelligent way. They help people to tackle and

to solve problems. Is essential— in educative filed— to promote the development of these habits of mind.

The paper explain sixteen habits of minds: teachers and principals can design school organization around

this new paradigm of learning. 

L’eccellenza è un’arte ottenuta attraverso l’esercizio e l’abitudine. Non agiamo correttamente perché abbiamovirtù ed eccellenza, ma piuttosto le possediamo perché abbiamo agito correttamente. Siamo quello che facciamoripetutamente. L’eccellenza, allora, non è un atto ma un’abitudine. 

 Aristotele

Una caratteristica distintiva degli esseri umani è che essi, non solo posseggonoinformazioni, ma sanno anche come agire con le informazioni che hanno. Sanno cioè comeutilizzarle efficacemente in situazioni sfidanti che richiedono ragionamenti strategici, intuito,perseveranza, creatività e padronanza nel risolvere un problema complesso. Inoltre, mentrepossono essere considerati «intelligenti»2 perché posseggono molte risposte, sanno anche comecomportarsi intelligente- I mente quando non conoscono le risposte. Come educatori, pertanto,dovremmo concentrarci sull’insegnare agli studenti come produrre conoscenza, piuttosto checome riprodurla solamente.

Per definizione un problema è qualunque stimolo, domanda, compito, fenomeno odiscrepanza, la cui spiegazione non è immediatamente conosciuta. Quali comportamenti sonoindicativi di un soggetto capace di risolvere problemi in modo efficiente ed efficace? Cosa fannogli esseri umani quando affrontano e risolvono problemi in modo intelligente? Ricerchesignificative e considerevoli di Ames (1997), Briggs (1999), Ennis (2001), Feuerstein et al. (1980),Glatthorne Baron (1985), Goleman (1995), Perkins (1985), Sternberg (1984), indicano cheesistono alcune caratteristiche identificative dei  pensatori efficaci. Questi non sono

necessariamente «geni» oppure esseri più dotati che dimostrano questi attributi. Questecaratteristiche sono state identificate in diverse figure professionali, come gli artisti di

1  Traduzione a cura di Piergiuseppe Ellerani  (materiale fornito nel corso degli incontri di formazione tenuti aBressanone il 4-5 febbraio 2009). 2 «We came to call these disposition «habits of mind», indicating that the behaviors require a discipline of the mind thatis practiced so it becomes a habitual way of working toward more thoughtful action, intelligent action». Abbiamoriportato la definizione di Costa, poiché indica che la traduzione più corretta del termine «habit of mind» è «disposi-zione» o «attitudine». In realtà nella lingua italiana i due termini potrebbero assumere connotazioni negative efuorvianti rispetto alla prospettiva formativa di «buone abitudini» della mente che Fautore attribuisce al suo progetto.Infatti assumono prevalentemente il significato di «già posseduto», «innato», «già determinato» piuttosto chemodificabile. Il continuo riandare di Costa al pensiero di Dewey nello specifico riferimento alla formazione di

«abitudini» per educare la mente e il pensare intelligente, così come il richiamo e la continuità culturale proposta daM. Baldacci nel numero precedente della rivista, ci inducono altresì a sottolineare l’importanza del termine«abitudini della mente». Da intendere nella prospettiva pedagogica di formare «buone abitudini mentali» che tuttipossono costruire e che richiede la progettazione intenzionale di un ambiente nel quale acquisirle. 

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successo, i fisici, gli ingegneri, gli insegnanti, i genitori, gli imprenditori — persone attive intutti i campi della vita.

Abbiamo definito queste caratteristiche «abitudini mentali». Sono modi di pensare e dicomportarsi in maniera intelligente e sono attivati quando ci viene chiesto di confrontarci conle complessità e le ambiguità della vita.

Descrivere le «abitudini mentali»

Un’«attitudine mentale» significa quindi avere una disposizione verso il comportamentointelligente nelle occasioni di confronto con i problemi. Quando le dicotomiche complesseesperienze umane pongono dilemmi oppure si presentano con incertezze, la nostra azione piùefficace richiede di provocare i modelli sicuri e consolidati di comportamento intellettuale.Quando ricorriamo a queste risorse intellettuali (attitudini), i risultati prodotti sono piùpotenti, di più alta qualità e di maggiore significatività anche se il loro utilizzo nelle situazioninon ci porta al successo desiderato.

Impiegare le «abitudini mentali» richiede un insieme di diverse abilità: disposizioni,regolazioni e capacità di recupero di passate esperienze. Possedere l’attitudine a usare uno opiù di questi modelli significa:

•  Valutare - scegliere cioè di impiegare un modello di comportamento intellettuale,piuttosto che altri meno produttivi; significa che valutiamo un modello di pensieromigliore di altri e questo implica operare delle scelte consapevoli su quali modellipotrebbero essere impiegati nel momento richiesto;

•   Avere propensione all’uso — sentire cioè la tendenza o propensione personale all’usoattraverso l’impiego di un modello di comportamento intellettuale; quando infatti ilsoggetto impiega comportamenti adeguati, egli percepisce maggiore soddisfazione e unsentimento di efficacia, potere e controllo;

•   Rimanere vigili nelle situazioni — essere cioè sensibili, percepire opportunità e proprietà

nell’impiego dei modelli di pensiero; il soggetto possiede una sensibilità che gli segnalail contesto o la situazione come un momento e una circostanza appropriata nella qualel’impiego dei modelli dovrebbe essere facilitato;

•   Applicare capacità — possedere cioè le abilità di base e, al contempo, la capacità diaffinarle con i comportamenti; per impiegare ed eseguire efficacemente icomportamenti nel tempo è richiesto infatti sia il possesso delle abilità di base che lacapacità di padroneggiarle;

•  Impegnarsi — sforzarsi costantemente di riflettere e migliorare le prestazioni dei modellidi comportamenti intelligenti; ogni esperienza nella quale sono stati impiegati talicomportamenti dovrebbe essere accompagnata dalla riflessione sul loro uso, dalla

valutazione, dall’eventuale modifica e dalla pratica per un riutilizzo in applicazionifuture.

Sedici «abitudini mentali» da formare

Di seguito presentiamo un elenco di sedici «abitudini mentali». È l’esito di ricerche edescrizioni di come agiscono efficacemente gli esseri umani quando si comportano in modointelligente. Questo elenco non ha la pretesa di essere esaustivo, ma piuttosto serve come unpunto di partenza per ulteriori elaborazioni e descrizioni.

1.   Persistere: perseverare su un compito fino al suo completamento, rimanere focalizzati su

di esso. Stai sul compito!  2.  Gestire l’impulsività: pensare prima di agire; essere riflessivi, mantenersi calmi e pronti.

 Prenditi tempo!  

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3.   Ascoltare gli altri con comprensione ed empatia: dedicare energie mentali alle idee e aipensieri di altre persone; tenere in sospeso i propri pensieri in modo da percepire ilpunto di vista e le emozioni dell’altro. Comprendi gli altri!  

4.   Pensare flessibilmente: essere capaci di cambiare prospettiva, generare alternative,considerare opzioni. Guarda in altro modo!  

5.   Essere metacognitivi: essere consapevoli dei propri pensieri, strategie, emozioni e azioni e

dei loro effetti sugli altri. Conosci la tua conoscenza!  6.  Impegnare energie per ottenere accuratezza e precisione: avere desiderio per l’esattezza, laprecisione e la maestria. Controlla ancora!  

7.   Porre domande o problemi: avere attitudine a porre domande; conoscere quali dati sononecessari e sviluppare strategie di domande per produrre questi dati. Trovare problemida risolvere. Cosa conosci? 

8.   Attingere alle conoscenze passate e applicarle alla nuova situazione: accedere a conoscenzapregressa; trasferire la conoscenza oltre il momento nel quale è stata appresa. Usa cosa studi!  

9.   Pensare e comunicare con chiarezza e precisione: sforzarsi per comunicare in modo accurato,sia nella forma scritta che orale; evitare generalizzazioni, distorsioni e imprecisioni.

 Essere chiari!  10.  Raccogliere informazioni utilizzando tutti i sensi: raccogliere informazioni attraverso tutti i

percorsi sensoriali-gustativi, olfattivi, tattili, cinestesici, uditivi e visuali. Usa il tuo percorso naturale!  

11. Creare, immaginare e innovare: generare nuove idee fluenti e originali. Cerca un mododifferente!  

12.  Rispondere con meraviglia e stupore: trovare il mondo fantastico e misterioso ed essereincuriositi dai fenomeni e dalla bellezza. Divertiti fantasticando!  

13.  Prendere rischi responsabili: essere avventurosi; vivere al limite della propria competenza. Rischia!  

14.  Ricercare umorismo: cercare la stravaganza, l’incongruenza e l’inatteso: essere capaci di rideredi se stessi. Ridi un poco!  

15.  Pensare in modo interdipendente: essere abili a lavorare e apprendere dagli altri insituazioni di reciprocità e collaborazione. Lavora/studia insieme!  

16.  Rimanere aperti all’apprendimento continuo: essere umili e orgogliosi quando ammettiamodi non conoscere. Resistere al desiderio di compiacenza. Apprendere dall’esperienza!  

Queste «abitudini mentali» raramente sono agite isolatamente. Piuttosto, insiemi di taliattitudini sono attivate e impiegate in varie situazioni. Quando ascoltiamo intenzionalmente,per esempio, impieghiamo flessibilità, metacognizione, precisione di linguaggio e capacità diporre domande.

Perché insegnare attraverso le «abitudini mentali»?

Numerose scuole nel mondo hanno adottato l’insegnamento-apprendimento attraverso le«abitudini mentali» con risultati positivi. Dirigenti e insegnanti riferiscono un incremento neirisultati positivi degli studenti, una diminuzione nei problemi di disciplina, una maggioreconsapevolezza, autocontrollo, fiducia, un approccio al curricolo più unitario e coerente, unmaggiore coinvolgimento dei genitori e una cultura della scuola più centrata sulle finalitàeducative. Alcune delle ragioni di questi risultati sono state riscontrate nei seguenti aspetti: 

a) Visione condivisa 

Senge et al. (1994) suggeriscono che la cultura è la gente cha pensa insieme: in quanto individuicondividono significati, negoziano e costruiscono una cultura. In quanto gruppi di personediventano più abili nell’impiego di «abitudini mentali», le abitudini iniziano a pervadere il

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sistema di valore provocando il cambiamento delle pratiche e delle credenze dell’interaorganizzazione. Attraverso l’uso delle «abitudini mentali», il gruppo costruisce un’atmosfera difiducia nelle relazioni umane, fiducia nei processi di interazione e fiducia profondanell’organizzazione. L’impiego delle «abitudini mentali» facilita la creazione di una visionecondivisa.

b) Transdisciplinarità Una visione condivisa trascende i gradi scolastici e le discipline. Le «abitudini mentali» sonoapplicate a tutti i gradi scolastici e a tutte le discipline. Tutti gli insegnanti possono conveniresu queste qualità e considerarle come desiderabili. La persistenza è valutata positivamente sianelle scienze sociali che nella musica e nell’educazione fisica. Il pensiero creativo è unacomponente di base nelle scienze come in letteratura e nelle arti. Impegnarsi per ottenereaccuratezza e precisione è importante sia per la formazione professionale che per lamatematica. Gli studenti raggiungono probabilmente più risultati e abitudini perché,attraverso la scuola, le «abitudini mentali» sono rinforzate, trasferite e rivisitate, a casa e nelterritorio.Lavorando insieme, gli insegnanti dovrebbero decidere:

• 

Quali «abitudini mentali» desiderano sviluppare e attivare negli studenti?•  Come accompagniamo il loro sviluppo?•  Come dovremmo operare collaborativamente per determinare se gli studenti stanno

diventando capaci di applicare le «abitudini mentali» nel tempo?•  Cosa vedremo o sentiremo nei comportamenti degli studenti come evidenza della loro

crescita?•  Come dovremmo praticare e valutare la nostra crescita per queste «abitudini mentali»

attraverso il nostro lavoro insieme?

e) Apprendimento continuo 

Inoltre le «abitudini mentali» sono applicabili sia dagli adulti per sviluppare competenze nelrisolvere efficacemente problemi e nell’apprendere continuamente, sia dagli studenti. Tutti icomponenti delle organizzazioni che apprendono continuamente divengono maggiormentecapaci di pensare. I risultati per gli studenti e la cultura del lavoro della scuola divengonocongruenti e sinonimi. Nessuno «raggiunge padronanza» piena nelle «abitudini mentali». Tuttipossono continuare a perfezionare i propri risultati, a sviluppare le proprie capacità, per esserepiù attenti alle opportunità nel loro uso e a un impiego intenzionale delle «abitudini mentali»lungo tutta la vita. Quanto rende l’«attitudine» un «valor aggiunto» per lo sviluppodell’intelligenza umana è che essa diviene desiderabile da possedere sia dagli adulti — nellescuole e nel territorio — sia dagli studenti. Ognuno di noi può quindi divenire un «apprendentecontinuo» delle «abitudini mentali» lungo tutto l’arco della vita. 

d) Apprendimenti essenziali e durevoli La moderna società riconosce un crescente bisogno di cittadini informati, competenti eappassionati, che danno valore alla verità, all’apertura, alla creatività, all’interdipendenza,all’equilibrio e all’amorevolezza, così come cercano libertà personale e spirituale in tutte learee della vita.Come educatori competenti, potremmo essere pressati per ottenere risultati immediati emisurabili su prestazioni standardizzate. Per esempio, questo significa assumere il principioche gli studenti diventeranno il tipo di persona che vogliamo siano se chiediamo loro diripetere quanto gli insegnanti hanno insegnato loro attraverso i contenuti delle discipline e segli studenti verranno valutati su quanto bene hanno studiato contenuti e microabilità in ogni

area disciplinare (Seiger-Eherenberg, 1991, p. 6). Il nostro desiderio è di far divenire piùriflessivo l’apprendimento, più complesso e più rilevante per la società, così come per glistudenti con bisogni e interessi diversi.

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Vogliamo che i nostri bambini e le nostre bambine sviluppino queste «abitudini mentali» che liconducono a divenire capaci di apprendere lungo tutto l’arco della vita, solutori efficaci diproblemi, capaci di prendere decisioni adeguate alle situazioni, capaci di comunicare conculture e popoli differenti e comprendere come vivere con benessere e successo in un mondotecnologico cha cambia rapidamente.

Conclusioni

Sono state identificate sedici «abitudini mentali» che derivano dalla ricerca sull’efficaciaumana, dalla descrizione di eccellenze virtuose e dall’analisi delle caratteristiche di personecompetenti. Queste «abitudini mentali» potrebbero servire come discipline mentali. Quando siconfrontano con situazioni problematiche, gli studenti, i genitori e gli insegnanti dovrebberoimpiegare abitualmente una o più «abitudini mentali» chiedendosi:

•  Cos’è la cosa più intelligente che posso fare correttamente ora?•  Cosa posso apprendere da questa esperienza? Quali sono le mie risorse? Come posso

recuperare i miei successi passati nel risolvere problemi come questo? Cosa conosco già

su questo problema? Quali risorse ho a disposizione e quali ho invece bisogno digenerare?•  Come posso affrontare questo problema flessibilmente? Come potrei guardare alla

situazione in un altro modo? Come posso riutilizzare il mio repertorio di strategie per lasoluzione di problemi? Come posso guardare al problema con una prospettiva nuova?

•  Come posso illuminare questo problema per renderlo più chiaro e più preciso? Hobisogno di controllare le mie risorse? Come potrei scomporre il problema nelle parti chelo formano e sviluppare una strategia per comprendere e portare a termine ogni fase?

•  Cosa conosco e non conosco? Quali domande ho bisogno di porrai? Quali strategie ho inmente ora, quali sono le mie consapevolezze circa le mie credenze, i valori e gli obiettivicollegati con questo problema? Di quali sentimenti o emozioni sono consapevole chepotrebbero condizionare i miei progressi?

•  A chi potrei rivolgermi per ricevere aiuto? In che modo il problema coinvolge anchealtri? Come possiamo risolverlo insieme e cosa posso apprendere dagli altri chepotrebbe aiutarmi a divenire un migliore risolutore di problemi?

Come abbiamo notato, queste «abitudini mentali» trascendono tutti i contenuti disciplinarie le discipline stesse comunemente insegnate nelle scuole. Esse sono caratteristiche di spiccodei performer ovunque nella vita domestica, nelle scuole, nello sport, nelle organizzazioni, nellapolitica, nelle chiese o nelle associazioni. Sono quindi il cosa permette di apprenderecontinuamente, di rendere un posto di lavoro produttivo, di rendere durevole la democrazia.

L’obiettivo dell’educazione, quindi, dovrebbe essere di sostenere ognuno nel liberare,sviluppare e allenare pienamente queste «abitudini mentali». Esse, considerate tutte insieme,sono una forza che ci dirige attraverso un comportamento in continuo incremento, congruente,etico, di integrità. Sono gli strumenti per operare scelte disciplinate e durevoli in tutti i campidella vita. Sono il principale veicolo nel viaggio lungo la vita attraverso l’inclusione delledifferenze individuali e sociali. Sono la «cosa giusta» che rende l’essere umano affascinante.

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