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“Università di Macerata & Università di Camerino” I PERCHÈ DI UN ACCORDO Il Presidente Franco Capponi illustra la scelta I TERMINI DELL’ACCORDO 1 – Si costituisce un Comitato paritetico per l’Università nelle Marche (Cum) finalizzato all’attuazione dell’accordo di programma, con tre soci fondatori: la Provincia di Macerata, le Università di Camerino e di Macerata. Il Cum sarà diretto da un organo di cui, inizialmente, faranno parte il Presidente della Provincia, i Rettori e i Direttori generali delle due Università; poi, dopo un semestre, potranno essere ammes- si altri soci (Regione, Università, Comuni di Camerino e Macerata, altri Enti locali, Camera di Commercio), con gli Enti aderen- ti che avranno diritto a un rappresentante nel Cum purché finanziariamente impegna- ti nel sostenere l’accordo. 2 – Nei primi 5 anni accademici le due Università s’impegneranno a integrare i servizi, a qualificare e razionalizzare l’offer- ta formativa, a contenere e consolidare le sedi collegate, terminando quegli insedia- menti che non risulteranno sostenibili secondo le direttive delle linee d’indirizzo ministeriali. 3 - Per l’attuazione dell’accordo il Ministero erogherà alle due Università per gli anni dal 2009 al 2013 la somma di euro 700mila annui, oltre il finanziamento ordinario, da dividere in parti uguali tra i due atenei. Vengono fatti salvi per i due atenei eventua- li provvedimenti governativi a favore del sistema universitario nazionale che doves- sero aggiungere ulteriori finanziamenti. 4 – La Provincia di Macerata contribuirà con la somma di euro 100mila per il 2009 e, a partire dal 2010, con un contributo annuo di 300mila euro; contributi da dividere al 50% tra le due Università. La Provincia s’impegna anche a coinvolgere nel soste- gno delle attività universitarie delle Marche centro-meridionali la Regione, le Province, i Comuni e gli attori economici del territorio. E’ stato stilato un accordo di programma tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) rappresentato dal Ministro Gelmini, l’Università di Macerata, quella di Camerino e la Provincia di Macerata. La frammentazione E’ stata analizzata l’at- tuale situazione del sistema universitario marchigiano, diviso in quattro realtà, una frammentazione che è di ostacolo sia nella competi- zione internazionale quanto in ambito locale. D’altra parte l’autonomia, anche finanziaria, delle Università implica la necessità di competere per acquisire risorse comunitarie e internazionali, per sempre meglio valorizzare la loro pre- senza e il loro ruolo nei territori di appartenenza. L’analisi L’analisi dei dati raccolti ha evidenziato la necessità di una riorganizzazione del sistema e di un rapido intervento a livello di servizi generali, di qualificazione e razionalizza- zione delle offerte formative, di contenimento e consolida- mento delle sedi collegate alle Università e di promozione unitaria dell’Istruzione Tecnica Superiore. Il Polo universitario delle Marche centro-meridionali Per tali motivi lo scopo principale dell’accordo è di qualifi- care l’offerta formativa degli Atenei marchigiani, legando- la alle loro effettive potenzialità di ricerca, avviando una ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie. Esigenze pratiche di fattibilità hanno suggerito d’iniziare con la rea- lizzazione di un forte e competitivo Polo universitario delle Marche centro-meridionali, riguardante le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.

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Il Presidente Franco Capponi illustra la scelta “Università di Macerata & Università di Camerino” E’stato stilato un accordo di programma tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) rappresentato dal Ministro Gelmini, l’Università di Macerata,quella di Camerino e la Provincia di Macerata.

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“Università di Macerata & Università di Camerino”

I PERCHÈ DI UN ACCORDOIl Presidente Franco Capponi illustra la scelta

I TERMINI DELL’ACCORDO1 – Si costituisce un Comitato paritetico perl’Università nelle Marche (Cum) finalizzatoall’attuazione dell’accordo di programma,con tre soci fondatori: la Provincia diMacerata, le Università di Camerino e diMacerata. Il Cum sarà diretto da un organodi cui, inizialmente, faranno parte ilPresidente della Provincia, i Rettori e iDirettori generali delle due Università; poi,dopo un semestre, potranno essere ammes-si altri soci (Regione, Università, Comuni diCamerino e Macerata, altri Enti locali,Camera di Commercio), con gli Enti aderen-ti che avranno diritto a un rappresentantenel Cum purché finanziariamente impegna-ti nel sostenere l’accordo.

2 – Nei primi 5 anni accademici le dueUniversità s’impegneranno a integrare iservizi, a qualificare e razionalizzare l’offer-ta formativa, a contenere e consolidare lesedi collegate, terminando quegli insedia-menti che non risulteranno sostenibilisecondo le direttive delle linee d’indirizzoministeriali.

3 - Per l’attuazione dell’accordo il Ministeroerogherà alle due Università per gli anni dal2009 al 2013 la somma di euro 700milaannui, oltre il finanziamento ordinario, dadividere in parti uguali tra i due atenei.Vengono fatti salvi per i due atenei eventua-li provvedimenti governativi a favore delsistema universitario nazionale che doves-sero aggiungere ulteriori finanziamenti.

4 – La Provincia di Macerata contribuiràcon la somma di euro 100mila per il 2009 e,a partire dal 2010, con un contributo annuodi 300mila euro; contributi da dividere al50% tra le due Università. La Provincias’impegna anche a coinvolgere nel soste-gno delle attività universitarie delle Marchecentro-meridionali la Regione, le Province, iComuni e gli attori economici del territorio.

E’ stato stilato unaccordo di programmatra il Ministerodell’Istruzione,dell’Università e dellaRicerca (Miur)rappresentato dalMinistro Gelmini,l’Università diMacerata, quella diCamerino e laProvincia di Macerata.

La frammentazioneE’ stata analizzata l’at-tuale situazione del

sistema universitario marchigiano, diviso in quattro realtà,una frammentazione che è di ostacolo sia nella competi-zione internazionale quanto in ambito locale. D’altra partel’autonomia, anche finanziaria, delle Università implica lanecessità di competere per acquisire risorse comunitarie einternazionali, per sempre meglio valorizzare la loro pre-senza e il loro ruolo nei territori di appartenenza. L’analisiL’analisi dei dati raccolti ha evidenziato la necessità di unariorganizzazione del sistema e di un rapido intervento alivello di servizi generali, di qualificazione e razionalizza-zione delle offerte formative, di contenimento e consolida-mento delle sedi collegate alle Università e di promozioneunitaria dell’Istruzione Tecnica Superiore.Il Polo universitario delle Marche centro-meridionaliPer tali motivi lo scopo principale dell’accordo è di qualifi-care l’offerta formativa degli Atenei marchigiani, legando-la alle loro effettive potenzialità di ricerca, avviando unaottimizzazione delle risorse umane e finanziarie. Esigenzepratiche di fattibilità hanno suggerito d’iniziare con la rea-lizzazione di un forte e competitivo Polo universitariodelle Marche centro-meridionali, riguardante le provincedi Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.

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L’Amministrazione programma il futuro

PIANO PROVINCIALEAbbiamo fatto, stiamo facendo, faremo

Iniziata una serie d’incontriE’ in avanzata fase di preparazione il Piano provincia-le per la formazione professionale e le politiche atti-ve del lavoro per il 2010. E’ stata predisposta unascheda di massima del Piano esaminatadall’Assessore Andrea Blarasin insieme con i dirigen-ti dei settori, Simone Ciattaglia e Mauro Giustozzi, iresponsabili dei servizi e i direttori dei Ciof. Nei gior-ni 25, 26 e 27 novembre l’Assessore ha tenuto incon-tri di concertazione con le parti sociali sia sindacaliche datoriali, con i dirigenti degli Enti locali, con leUniversità e gli Enti formativi e, in linea di massima,i commenti sono stati positivi. Principi guida del FseCon la programmazione 2007-2013 il Fse si riconfer-ma come lo strumento che sostiene le politiche e lepriorità tese a conseguire la piena occupazione, amigliorare la qualità e la produttività del lavoro, apromuovere l’integrazione sociale, la coesione e lavalorizzazione delle risorse umane. Le priorità d’in-tervento, quindi, sono: adattabilità dei lavoratori,delle imprese e degli imprenditori; miglioramentodell’accesso all’occupazione, inserimento sostenibilenel mercato del lavoro; inclusione sociale delle perso-ne svantaggiate e lotta alla discriminazione nelmondo del lavoro; potenziare il capitale umano; par-tenariati e patti per la promozione delle riforme.FinalitàL’obiettivo è di garantire, sul fronte delle risorseumane, interventi per incrementare la capacità dicompetere del sistema produttivo e di aumentare iltasso di attività. Tutti gl’interventi saranno program-mati in stretto accordo con le diverse espressioniorganizzate della società, per verificare esigenze,aspettative, proposte che, compatibilmente con lepossibili linee di attività potranno risultare essererispondenti alle necessità di crescita del territorio.Cosa ha fatto e sta facendo la ProvinciaIl settore Formazione ha avviato numerose attività,molte delle quali ancora in esecuzione; tra i maggio-ri interventi troviamo: borse di studio; corsi multimi-sura per la realizzazione e il finanziamento di attivi-tà formative; progetti integrati a sostegno della con-ciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro; soste-

gno alla creazione di nuove imprese; aiuti alle impre-se relativamente all’innovazione tecnologica e orga-nizzativa; il Progetto Ulisse; corsi per assistenti fami-liari; corsi per riqualificazione Oss; corsi di lingua ecultura italiana per extracomunitari.Attuale disponibilità economicaLe risorse del Fse 2007/2013 assegnate dalla RegioneMarche alla Provincia di Macerata per il 2010 sonopari a euro 4.019.006,50. Tenuto conto dei fondi asse-gnati nelle precedenti annualità, e già impegnate perl’attuazione delle attività in essere, risultano ancoradisponibili circa 9milioni di euro.

COSA FARÀ LA PROVINCIARiorganizzazione dei CiofIl principale obiettivo dell’Amministrazione pro-vinciale, nell’ambito delle Politiche attive del lavo-ro è la riorganizzazione dei Ciof, attraverso l’attua-zione d’interventi e iniziative per migliorare sial’efficacia che l’efficienza dei risultati perseguiti daiCentri per l’occupazione.Interventi formativiTra i maggiori interventi formativi che s’intendonorealizzare sono da citare i corsi multimisura, ilsostegno alla creazione d’impresa, i voucher azien-dali e formativi, le azioni e gli interventi per la for-mazione.Borse lavoroOltre a questo, visto l’impatto socio-economico el’efficacia rivelata, l’Amministrazione ha intenzio-ne di reinvestire in quello strumento operativo chesono le borse lavoro per diplomati e laureati.Fiera del lavoroLa Provincia di Macerata intende organizzare una“Fiera del Lavoro” con l’obiettivo di sperimentareun modello di rete capace di collegare orientamen-to, formazione e lavoro con la finalità di migliorarel’accesso al mercato del lavoro.Ammortizzatori socialiUltimo, ma non ultimo per importanza, è il capito-lo dedicato agli accantonamenti per gli ammortiz-zatori sociali previsti dalla Commissione Europea.Lo Stato, le Regioni e le Province autonome hannostipulato un accordo-quadro per tutelare attiva-mente l’occupazione, passando attraverso l’attua-zione d’interventi di politica attiva del lavoro e disostegno al reddito incentrati sugli individui. Perfare questo andranno integrate risorse nazionali ecomunitarie, in particolare riferite al Fse.L’assegnazione delle risorse del Piano OperativoRegionale alla Provincia di Macerata è stato quanti-ficato in 13 milioni di euro.

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La crisi sta avendo pesanti conseguenze sul sistemaindustriale delle Marche e di riflesso sull’occupazio-ne. Fortunatamente nella provincia di Macerata ilnumero complessivo di chi cerca lavoro è stabile,anche se cambia in maniera nettala distribuzione tra uomini edonne; infatti nel corso del 2008si è ridotta la quota femminilementre è salita quella maschile. Ildato grave che emerge è l’aumen-to delle ore di cassa integrazione edei licenziamenti, con il ricorsoall’indennità di mobilità e didisoccupazione. Anche per questimotivi la programmazione degliinterventi in materia di formazio-ne deve tener conto del quadroeconomico-finanziarioCi sono risorse economiche perla Formazione?“Sì, pur in un contesto generalesempre più povero di fondi pub-blici, il settore della formazione,sostenuto dalle risorse europee,non manca di fondi ma questivanno usati bene, in manierautile, mirata ed efficace. Per risolvere il problemadella attendibilità dei fabbisogni formativi occorremettere in campo strumenti di controllo sull’operatodei soggetti che hanno il compito di analizzare i fab-bisogni stessi, confrontando analisi svolte a più livel-li: Regionale, Provinciale, della Cciaa, con, infine, unacomparazione reale con le imprese”. A chi deve essere utile la formazione?“Una domanda che tocca un problema. E’ diffusa-mente assente l’opportunità di percorsi di continuoapprendimento a causa delle caratteristiche autorefe-renziali dell’offerta formativa e della insufficientevalorizzazione dell’impresa quale luogo più idoneoall’aggiornamento delle competenze. Deve esseresempre più evidente e controllato che la formazioneva effettuata per le esigenze dei beneficiari e non perlogiche legate alla specializzazione e ad esigenzedegli Enti formativi: formazione non fatta per gliEnti formativi ma per creare professionalità”. Cosa c’è da cambiare? Perché?Il tradizionale sistema di formazione consolidato inprovincia va cambiato e rinnovato, affinché miglioril’effettiva capacità di incremento delle competenze,l’utilità per il territorio e l’impresa, l’efficacia, il rap-porto tra spesa e resa. Il sistema di istruzione e for-

mazione deve adattarsi ai bisogni individuali e ai fab-bisogni formativi e occupazionali espressi dal territo-rio, e rafforzare l’integrazione con il mercato del lavo-ro. E’ necessario pensare a specifici piani di ricolloca-

zione mirati per dipendenti chegodono degli ammortizzatorisociali, progetti mirati di incrociodomanda/offerta a occupazionegarantita (progetti pilota nei Ciof)per un nuovo approccio pro-atti-vo al mercato del lavoro e non piùdi attesa”.Quale ruolo per la Provincia?“E’ bene partire da un presuppo-sto, e cioè che oggi flessibilità nondeve significare precarietà. Illavoro va creato e cercato ancheinventando nuove frontiere enuove strategie per incentivareoltre che la creazione di ditte,società e cooperative, anchemomenti di cooperazione nonsolo tra aziende, tra aziende edEnti pubblici, ma anche tra lavo-ratori e disoccupati e tra disoccu-pati che possano mettersi insieme

e pensare insieme alla creazione di opportunità dilavoro, anche innovativo e fuori dai soliti schemi pre-fissati. La Provincia deve, oltre che finanziare il pos-sibile e quello che merita di essere finanziato, ancheincentivare questi momenti di correlazione speri-mentando interventi nuovi e alternativi”.Quali sono, infine, le linee politiche di sviluppo?“Si possono indicare tre linee di sviluppo (in confor-mità con gli indirizzi europei e nazionali). Nella prima il lavoro deve essere considerato comeparte essenziale di tutto il percorso educativo rivoltoalla persona.Nella seconda l’impresa e l’ambiente produttivo sonoda considerare il contesto più idoneo per lo sviluppodella professionalità.Nella terza la certificazione formale (attestato) deveinteressare la reale verifica di conoscenze competen-ze ed esperienze, a prescindere da corsi, ore e mate-rie frequentate. Piuttosto che concentrarsi sui fattoriburocratici dei percorsi formativi (durata, procedu-re.) l’attenzione deve essere diretta alle conoscenze,competenze e abilità acquisite che si è in grado didimostrare”.

Fernando Pallocchini

Intervista all’Assessore Andrea Blarasin

POLITICA DELLA FORMAZIONELe linee di sviluppo

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Dal 2005 l’Università di Macerata ha istituito il Cetril(Centro tirocini e rapporti con il mondo del lavoro)per aiutare gli studenti e soprattutto i laureati a tro-vare un’occupazione in linea con la propria formazio-ne e le proprie aspirazioni. Il ventaglio di servizimirati e gratuiti del Centro è ampio e va dall’orienta-mento alla formazione, fino all’intermediazione tradomanda e offerta di lavoro. StageIl Centro ha aperto uno sportello per aiutare studen-ti e neolaureati nella scelta dello stage, informando esui settori, sulle aziende e gli Enti disponibili. Il Cetrilsi occupa anche del supporto logistico e amministra-tivo agli stage, stipula convenzioni quadro e progettiformativi con Enti pubblici, imprese, associazioni eliberi professionisti; gestisce banche dati e serviziinformativi on line relativi alle opportunità di stage(QuiStage).Banca dati quijobL’Ateneo ha creato anche una banca dati per facilita-re il collegamento tra i propri laureati e il mondo dellavoro. I laureati possono pubblicare gratuitamenteon-line il proprio curriculum vitae per ricevere pro-poste di lavoro da parte delle aziende. Queste, dalcanto loro, hanno a disposizione una banca dati sem-pre aggiornata, di agevole consultazione e gratuita.Career dayOgni anno viene organizzato il Career day: aziendeed Enti allestiscono stand all’interno dell’Ateneo e iragazzi possono effettuare colloqui attitudinali elasciare il proprio curriculum. Vengono realizzateanche tavole rotonde e dibattiti nonché laboratoriincentrati sulla stesura dei curriculum vitae, sui col-loqui di selezione, sulle modalità di ricerca del lavoroe sulle nuove tecnologie.

Monitoraggi & osservatorio laureatiIl Cetril effettua periodicamente monitoraggi relativialla condizione occupazionale e agli esiti degli stagedei laureati. Nel 2007 è stata pubblicata un’indaginesugli sbocchi professionali dei laureati dell’Ateneonel periodo 2002-2005, consultabile alla sezioneQuistage del sito web del Centro.Laboratori di orientamento al lavoroVengono organizzati, a cadenza periodica (in coinci-denza con le sessioni di laurea) laboratori incentratisulla stesura dei curriculum vitae, sui colloqui di sele-zione, sulle modalità di ricerca del lavoro e sullenuove tecnologie, nonché sulle varie professioni deisingoli settori disciplinari.

Per informazioni: tel. 0733-2586046/2586005,email [email protected], www.unimc.it/cetril.

Università di Macerata

CETRILUn ponte tra Università e Lavoro

LA PIAZZA DEI MESTIERICome contrastare la dispersione scolastica

Il problema della dispersione scolastica è il sin-tomo di una emergenza educativa. La “Piazzadei mestieri” è una struttura torinese, in cui,accanto ai tradizionali percorsi strutturati dellaformazione profes-sionale, è presente una seriedi percorsi flessibili per combattere la dispersio-ne scolastica e sociale. Le cause principali del-l’abbandono scolastico dipendono dalle caratte-ristiche dell’individuo, da fattori legati alla fami-glia (famiglie numerose, disagiate, con pocotempo da dedicare ai figli). Studi della RegionePiemonte su questo fenomeno fanno emergereproblematiche sociali e il disagio che si nascon-dono nelle realtà urbane. Lo scopo è di assicura-re ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’ac-quisizione di esperienze spendibili nel mercatodel lavoro attraverso momenti di formazione onthe job, mediante una rete solida e strutturatasul territorio per agevolare la cooperazione trascuola, famiglia e istituzioni. Chi si “perde” vaaiutato a riscoprire dignità e qualità attraversoazioni integrate e personalizzate. Tale modello sipotrebbe adottare anche nelle Marche, in basealla realtà locale e al contesto istituzionale, socia-le e imprenditoriale, per una migliore offertaformativa pur nella diversità delle leggi regionali.

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IL VALORE ETICODELL’IMPRESA

di Nazzarena LuchettiLa questione etica è diventata rilevante negli ultimi anni acausa della crescente globalizzazione e della deregolamenta-zione dell’economia. La crisi economica mondiale inoltre haribadito l’importanza dell’etica nel lavoro come valore del-l’agire responsabile. Alle aziende non si chiede di stare sulmercato facendo solo profitti ma di rispondere a un ruolocon maggiori implicazioni sociali attraverso comportamentietici. L’impresa non è soltanto macchine, risorse materiali,strutture ma, soprattutto, uomini, donne, qualità personali,iniziativa, coraggio. Freud diceva che l’amore e il lavorofanno grande l’uomo; il lavoro visto quindi come espressio-ne della creatività e del valore umano. Etica e profitto sonoin disaccordo? Benessere economico e bene comune coinci-dono? Spesso l’etica è usata come parola noiosa, che compor-ta inutili responsabilità ma la sua negazione porta a scelteirresponsabili, da parte di persone impegnate solo ad aumen-tare le proprie ricchezze personali. Vendere prodotti alimen-tari scaduti alle persone più bisognose spacciando il gestoper solidarietà, sostenere una qualità di prodotto che non c’è,immettere sostanze inquinanti nell’ambiente… tutto è per-messo: l’importante è il profitto a ogni costo. Bisogna entra-re in una ottica dove etica, equità e rispetto non siano con-trapposti a guadagno e successo, occorre considerare lo svi-luppo sostenibile come una scelta strategica, un investimen-to che genera valore anche se a lungo termine. Essere eticinon è un costo da sopportare ma un investimento durevole.D’altronde la domanda e il comportamento del consumatorestanno cambiando, quindi bisogna rivolgere maggiore atten-zione ai prodotti di qualità, che provengono da un ciclo pro-duttivo e distributivo rispettoso dell’ambiente e dei dirittifondamentali della persona. Anche per questo è importanteparlare di Responsabilità Sociale delle Imprese, per la qualeesistono anche normative (facoltative) di riferimento (esem-pio la SA 8000, norma europea). L’azienda deve assumere uncomportamento socialmente responsabile ed etico, attraver-so una serie di strategie e decisioni che riflettono un codicepianificato dall’organizzazione stessa dell’impresa.L’osservanza di queste norme costituisce non solo il rispettoformale della legge ma riconosce valore a tutti gli stakehol-der (portatori di interesse dell’impresa: fornitori, clienti…) enon solo agli share holder (azionisti e proprietari).Comefavorire una cultura etica nelle aziende? Investendo nellaformazione, rivolta a imprenditori, manager e dipendenti,che riguardi gli aspetti qualificanti ed etici di una professio-ne, promuovendo incentivi fiscali ad aziende eticamenteimpegnate; favorendo premi e riconoscimenti alle impreseche rispettano l’ambiente, la sicurezza e formazione dei lavo-

Solidarietà

LUMBE LUMBEFormazione giovani

e paesi in via di sviluppo

L’Ass. Onlus “Lumbe Lumbe” da 2 anni èpresente in provincia di Macerata con unprogetto di formazione per orientare i gio-vani alla solidarietà e promuovere il volon-tariato come stile di vita. L’edizione 2008 siè conclusa con l’esperienza di 13 ragazziper 3 settimane in Angola, presso la comu-nità salesiana; è stato anche predispostoun container con oggetti per la scuola, ali-menti, attrezzi da lavoro, abbigliamento ecarrozzine per invalidi. L’edizione 2009,finanziata con fondi dell’UE grazie all’in-tervento del Presidente, dell’Assessore ealla collaborazione dei dirigenti, ha vistoaffidata la fase organizzativa e operativa alCiof di Tolentino, responsabile la dottores-sa Claudia Pasimeni. La Provincia diMacerata per il 2010 sosterrà il progettoritenendo doveroso appoggiare la coopera-zione internazionale.

ratori, tenendo presente che il sapere rinvianon solo a fare bene ma anche a fare il bene,perché guida gli uomini all’azione. La reputa-zione delle aziende si baserà sempre più suquesti fattori. L’industriale americano Buffetdiceva che ci vogliono vent’anni per costruir-si una reputazione e solo cinque minuti perperderla. Cultura, passione, etica sono ele-menti importanti per produrre meglio e conrinnovate condizioni d’animo. Condividere gliobiettivi con i dipendenti genera più motiva-zione quindi migliora la performance deilavoratori generando maggior profitto. Unambiente con condizioni di lavoro ottimaliaiuta a gestire meglio anche problemi socialicome licenziamenti e cassa integrazione.Regole fondate sull’onestà, sulla trasparenza,sulla fiducia, sulla sana concorrenza costitui-scono indicatori di agire etico e conduconoall’attivazione di pratiche basate sul rispettodiritti umani. Il mondo è governato da moltevariabili che non possiamo controllare mavogliamo comunque sperare che onestà e cor-rettezza, a lungo andare, paghino. Sempre.

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Si è svolta a Trieste la prima riunione nazionale deglioperatori delle Reti ufficiali di informazione e orien-tamento dell’Unione Europea presenti in Italia. Lereti Eurodesk, Europe Direct, Euroguidance, CDE(Centri di Documentazione Europea) hanno i giovani(e chi opera con i giovani) come target prioritario esono considerate fondamentali per attuare la“Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione”che si prefigge, attraverso la formazione e il sostegnoall’innovazione e alla ricerca, di costruire una econo-mia europea basata su una conoscenza più competi-tiva e dinamica del mondo. Per essere efficace, l’in-formazione deve essere vicina e sintonizzata alle real-tà locali, accompagnata da un servizio di orientamen-to che, attraverso la comprensione delle esigenzeindividuali, sia di effettivo supporto allo sviluppoformativo-professionale della persona, in particolaredei più giovani. Per far conoscere le esperienze esi-stenti agli operatori del settore, nell’ambito del con-vegno triestino è stato chiesto all’ufficio Eurodeskdella Provincia di Macerata, attivo presso il Centroper l’Impiego di Civitanova Marche, di presentare leproprie attività in quanto miglior esempio in Italia diorganizzazione e convergenza, presso la stessa strut-tura, delle competenze delle varie reti europee che sioccupano d’informazione e di orientamento per i cit-tadini. Le attività del Centro Eurodesk della Provinciadi Macerata sono state illustrate alla presenza dellaVicepresidente del Parlamento Europeo DianeWallis, del Ministro per le Politiche Comunitarie e del

Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, a una plateadi oltre 400 operatori delle reti ufficiali della UnioneEuropea presenti in Italia. Il Centro Eurodesk, che èanche centro Euroguidance, Eures e Europe Directdella Provincia di Macerata, è attualmente l’unico inItalia in grado di orientare e dare risposte a 360 gradisu vivere, lavorare e formarsi in Europa e su tutte leopportunità dei programmi comunitari: dallo svolgi-mento di tirocini e stage presso le Istituzioni Europeee le Organizzazioni internazionali, al servizio discambi giovanili e di volontariato europeo; dalle cer-tificazioni internazionali di conoscenza linguistica alriconoscimento in Europa delle qualifiche e dei titolidi studio, per la promozione di una cittadinanzaeuropea attiva. Sono stati oltre 220 i giovani dellaprovincia che vi si sono rivolti, le notizie più interes-santi sulle opportunità vengono diffuse quotidiana-mente attraverso due siti internet della Provincia diMacerata e, nell’ambito delle attività di promozionedell’Europa per i cittadini, il Centro Eurodesk dellaProvincia ha partecipato a manifestazioni di orienta-mento rivolte ai giovani e organizzato, con la collabo-razione dell’Ufficio Comunicazione del DipartimentoPolitiche Comunitarie, due apprezzate mostre foto-grafiche a Macerata e Civitanova Marche. Notevoleanche l’impegno verso il mondo scolastico, con oltre200 studenti coinvolti in programmi formativi mira-ti per gli istituti scolastici di istruzione superiore.

Convegno nazionale a Triste

LA PROVINCIA DI MACERATA PORTATA A ESEMPIOIl Centro Eurodesk più efficiente

Il Convegno

Il Ministro Giorgia Meloni

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L’Assessore alla Formazione professionale e allePolitiche del lavoro, Andrea Blarasin ha iniziato avisitare le aziende del territorio che, meno di altre,stanno risentendo della crisi economica in atto, percomprendere quali siano le motivazionidel successo, naturalmente per pro-muovere gl’incentivi recente-mente messi in campo dallaProvincia riguardanti laformazione del persona-le in tema di sicurezzasul lavoro e, non menoimportanti, quelli eco-nomici rivolti alleimprese finalizzati allastabilizzazione del perso-nale precario. Il primo invitoè giunto dalla Fileni. Secondoquanto emerso dal franco colloquioavuto con Roberta Fileni, con il responsabiledel personale Rossano Martarelli e con quello delmarketing Giacomo Marinelli, il successo è dovuto auna serie di fattori che si possono sintetizzare in unasola parola: innovazione. Una innovazione a 360gradi che ha riguardato la corretta interpretazionedelle esigenze del mercato rivolto alla ricerca di pro-dotti certificati sani e genuini. E anche una certaintuizione mista a coraggio che ha indirizzato la com-mercializzazione dei prodotti a marchio Fileni versola grande distribuzione. Il periodo dominato dal-l’aviaria, da crisi nera per molte aziende, per la Fileniè stato il momento di applicare nuovamente la pro-pria filosofia commerciale determinando, anziché

Il segreto di un successo: innovazione

FILENIDal 2010 nuove assunzioni

difficoltà, un ulteriore balzo in avanti. Decisamentenon male iniziare con un allevamento di 50 gallinenel cortile di casa, vendute porta a porta nel circon-dario, per giungere a 42 milioni di polli l’anno cre-sciuti in 282 allevamenti riforniti di mangime da 18autotreni al giorno, con il prodotto finale distribuitoin tutt’Italia e in alcuni paesi europei. “Un indiceimportante – sottolinea l’Assessore Blarasin – sono i

1650 dipendenti, tra cui i 600 presi in carico daun’azienda in crisi acquisita da Fileni

per i quali gradualmente è rien-trata la cassa integrazione,

che terminerà prima dellafine dell’anno in corsoper gli ultimi 100 addet-ti. Poi, come ha garanti-to Roberta Fileni, dal2010 ricominceranno le

assunzioni. A fronte diquesta situazione ci sono,

purtroppo, anche impresein difficoltà per le quali la

Provincia ha, sempre e comunque,un occhio molto attento”.

NOTA A MARGINECollaborazione con l’Università Politecnica

Fileni sta conducendo una esperienza con l’UniversitàPolitecnica il cui obiettivo è creare un rapporto basatosu studio e innovazione per soddisfare il consumatore.E’ stato realizzato un nuovo format espositivo posizio-nato nei negozi Gabrielli e in quelli di un altro impor-tante gruppo vicentino per ottenere, dal confronto deidati, una esperienza allargata. Le prime impressionisono decisamente positive e lasciano ben sperare perun nuovo incremento delle vendite e, quindi, dell’atti-vità produttiva.

Laboratorio di analisiDistributore di pasti con forno a

microonde incorporato

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formaLavoroNewsletter periodico mensiledell’Assessorato alle PoliticheFormative e del Lavoro dellaProvincia di MacerataAnno 2009, n° 3DirettoreFranco CapponiDirettore responsabileAlessandro FelizianiDirezione e AmministrazioneProvincia di MacerataCorso della Repubblica, 2862100 MacerataRegistrazione al Tribunale di Macerata n°491del 07/04/2003Spedizione in a. p. 70%Commerciale Business MacerataTestiFernando PallocchiniNazzarena LuchettiProgetto graficoStudio Barbara TrasattiStampaTipografia San Giuseppe

Diffusione gratuitaPer ricevere formaLavoro chiamareil numero verde 800361644o inviare una e-mail [email protected]

Per gli ultimi aggiornamenti e perl’iscrizione alla newsletter web visitareil sito http://e-news.provincia.mc.it//

INDIRIZZI UTILIAssessore alla FormazioneProfessionale, Politiche del Lavoro,Politiche GiovaniliVia Armaroli, 42/44 Macerata 62100 Tel. 0733.248333segreteria 0733.248329Dott. Andrea [email protected]

Settore Formazione, ScuolaVia Armaroli, 42/44 Macerata 62100Tel. 0733.248840Fax 0733.248331/5Dirigente dott. Simone [email protected]

Settore Politiche del LavoroVia Armaroli, 42/44 Macerata 62100Tel. 0733.248850Fax 0733.248331/5Dirigente dott. Mauro [email protected]