Fondamenti di Automatica e Controllo dei Veicoli Aerospaziali · Prefazione vii Fondamenti di...
Transcript of Fondamenti di Automatica e Controllo dei Veicoli Aerospaziali · Prefazione vii Fondamenti di...
ARACNE
Fondamenti diAutomatica e Controllodei Veicoli Aerospaziali
Luigi Mangiacasale
Copyright © MMVIIIARACNE editrice S.r.l.
via Raffaele Garofalo, 133 A/B00173 Roma
(06) 93781065
ISBN 978–88–548–1434–9
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: gennaio 2008
PREFAZIONE
Questo libro ha essenzialmente lo scopo di raccogliere in modo più
organico ed ampliato le lezioni tenute dall’Autore alla Scuola di Inge-
gneria Aerospaziale dell’Università di Roma “La Sapienza” relative
all’insegnamento di:
FONDAMENTI DI AUTOMATICA E CONTROLLO DEI
VEICOLI AEROSPAZIALI
Queste lezioni trattano soprattutto argomenti legati più specificata-
mente al controllo automatico e sono incentrate sull’impiego di quelle
tecniche di progetto dei sistemi a maglia chiusa spesso definite con-
venzionali e che sono il Luogo delle Radici, i diagrammi di Bode, di
Nyquist e di Nichols. L’insieme degli argomenti è suddiviso in venti
capitoli nei quali vengono richiamati concetti di base, ben noti a colo-
ro che hanno una cultura controllistica, e sviluppati alcuni esempi
anche complessi che possono essere di supporto ad una più immediata
comprensione di quanto è stato trattato. Vengono risolti problemi di
base legati al mondo aerospaziale per mostrare applicazioni di control-
lo automatico al satellite, al razzo, al velivolo.
Il Capitolo 1 presenta una breve introduzione alla teoria dei segnali
avente lo scopo di mostrare come si elabora un segnale, in termini di
trasformata di Fourier, per analizzarne il contenuto in frequenza
nell’ottica di una migliore comprensione del “mondo delle frequenze”
così importante nel progetto dei sistemi di controllo in generale. Il ri-
sultato dell’elaborazione consente poi di capire come rispondono i
sistemi fisici ai segnali eccitatori sposando lo spettro del segnale con
quello del sistema dinamico rappresentato dai suoi autovalori. Viene
fatto un breve accenno allo strumento Power Spectral Density (PSD)
v
vi Prefazione
L. Mangiacasale
per mostrare come anche questo possa essere impiegato, in alternativa
o insieme all’analisi di Fourier, per scoprire informazioni significative
che siano annegate in un segnale rumoroso.
Il Capitolo 2 introduce alla dinamica dei sistemi con esempi estre-
mamente semplici ma significativi. Si discute infatti il sistema
dinamico massa-smorzamento-elasticità il quale, in qualche modo,
può essere esso stesso considerato un sistema controllato. Segue
l’introduzione alla Trasformata di Laplace che gioca un ruolo impor-
tantissimo nel progetto dei sistemi di controllo nel dominio delle
frequenze. Si presenta in modo molto succinto anche l’argomento tra-
sformata inversa in quanto il suo approfondimento richiederebbe
spazio e tempo. I lettori interessati possono trovare ampi sviluppi sui
testi di Controlli Automatici. Tuttavia il metodo è ormai caduto in di-
suso nell’esecuzione dei calcoli a seguito dello sviluppo delle tecniche
computazionali legate alle variabili di stato. L’accenno alla fisiologia
del controllo può essere utile per capire eventi fondamentali su come
opera il controllo a maglia chiusa.
Il Capitolo 3 tratta l’argomento delle variabili di stato con lo scopo
essenziale di mostrare come la descrizione di un sistema dinamico nel
dominio del tempo e quella nel dominio delle frequenze sono stretta-
mente legate. La funzione di trasferimento ottenuta dalla formulazione
nel tempo consente di avere una semplicissima interpretazione, tutta-
via spesso richiamata nel seguito, di quelli che sono gli zeri delle
funzioni di trasferimento. L’essenziale discussione dell’argomento Fe-
edback serve ad introdurre l’importante problema dell’errore a regime
nei sistemi asserviti. Si presenta in modo semplicissimo il problema
ampiamente trattato in tutta la letteratura controllistica e si sviluppa un
argomento indispensabile a capire la filosofia del controllo e legato al
concetto di sensitività.
Il Capitolo 4 introduce alcuni strumenti di progetto incentrati sul
Luogo delle Radici. Si presenta il concetto di base, si danno le regole
essenziali per la tracciatura manuale del luogo unitamente a qualche
semplice esempio chiarificatore. Viene poi presentato il criterio di sta-
bilità di Nyquist applicandolo esplicitamente a sistemi stabili e a
sistemi instabili a maglia aperta. Si forniscono inoltre alcune regole,
ben note tuttavia, che consentono di completare la tracciatura del con-
torno di Nyquist quando questo sia stato ottenuto da computer ed il
sistema dinamico, cioè la funzione di trasferimento in oggetto, presen-
Prefazione vii
Fondamenti di Automatica
ti poli all’origine (integratori). Si comincia a trattare la risposta in fre-
quenza, nella sua rappresentazione sotto forma di diagrammi di Bode,
e a discutere il significato dei margini di guadagno e di fase nei sistemi
a maglia chiusa.
Il Capitolo 5 sviluppa il progetto della compensazione con l’impiego
del Luogo delle Radici, senza però ignorare alcuni aspetti più specifi-
catamente frequenziali legati alle interpretazioni di Bode e di Nyquist.
Vengono trattati i sistemi a fase non minima per metterne in risalto al-
cune peculiarità e per mostrare come questa caratteristica abbia non
trascurabile impatto sulle prestazioni ottenibili dalla maglia chiusa.
Viene poi discusso un interessante problema aeronautico per mostrare
come si possa trasformare una funzione di trasferimento a fase non
minima in una a fase minima, cosa spesse volte necessaria per ottenere
sistemi controllati di elevate prestazioni. Viene anche proposto un e-
sempio in qualche modo non aeronautico per mostrare la flessibilità
del metodo di progetto anche in problemi di convenzionale meccanica
delle macchine.
Il Capitolo 6 continua la problematica della compensazione appro-
fondendo la procedura Bode ed applicandola ad alcuni casi canonici
relativamente semplici. Vengono analizzate le caratteristiche frequen-
ziali di alcune reti di compensazione da impiegare nel progetto. Si
presentano alcuni esempi caratteristici riguardanti la compensazione
Lead e quella Lag, legandola alle richieste di prestazione del sistema a
maglia chiusa. Viene fatto un accenno al concetto di robustezza del si-
stema controllato e all’uso del diagramma di Nichols utilissimo per
affinare il progetto preliminare.
Il Capitolo 7, partendo dall’esempio significativo del doppio integra-
tore, sviluppa un semplicissimo progetto di controllo d’assetto di un
satellite dotato di un propulsore con spinta costante a direzione varia-
bile (attuazione TVC). Viene di nuovo presentato un problema
riguardante la dinamica di corto periodo del velivolo discutendone al-
cune funzioni di trasferimento di particolare interesse. Si richiama il
ben noto fenomeno del Tail Wags Dog e lo si presenta in modo al-
quanto dettagliato mettendo in risalto il significato degli zeri del TWD
in relazione alla banda passante ottenibile per la maglia chiusa. Il pro-
blema particolarmente interessante si incontra nel progetto dei sistemi
di controllo d’assetto dei razzi dotati di Thrust-Vector-Control ed è
causato dallo sbilanciamento di massa dell’elemento ruotante. Infine si
viii Prefazione
L. Mangiacasale
approfitta dell’argomento per proporre il progetto di un sistema di
controllo accelerometrico impiegato nei missili tattici atmosferici.
Il Capitolo 8 è dedicato allo studio delle reti elettriche ed ha il sem-
plice obiettivo di mostrare come si dimensionano le reti elettriche
impiegate nella compensazione dei sistemi di controllo in campo ana-
logico (Continuous Control Systems). L’argomento non appartiene
specificatamente al dominio dei sistemi di controllo ma può essere
sotto certi aspetti interessante per avere una visione d’insieme delle
varie problematiche che convivono nel mondo dell’automatica.
Il Capitolo 9 è dedicato al motore elettrico in corrente continua. Si
presentano in modo informale alcune caratteristiche costruttive e due
tabelle contenenti parametri di interesse servotecnico. Viene poi svi-
luppato il modello matematico del motore, se ne costruisce uno
schema di lavoro Simulink e si progetta una maglia chiusa affrontando
alcuni problemi di interesse come la risposta al comando e il compor-
tamento in presenza di disturbo (di coppia) esterno. L’argomento può
essere interessante dato che il motore elettrico viene sovente impiegato
nei sistemi di controllo angolare dei satelliti quando si usino ruote
d’inerzia o giroscopi. Una semplice applicazione viene infatti presen-
tata relativa al progetto di un sistema di controllo d’assetto (Pitch) con
ruota d’inerzia.
Il Capitolo 10 è dedicato ad un argomento (Cart with Pendulum) che
non appartiene al mondo aerospaziale in senso stretto ma che coinvol-
ge eventi servotecnici con interessanti ricadute su di questo. Viene
progettato il sistema di compensazione per due situazioni interessanti
(Bob-down e Bob-up) la prima delle quali è caratterizzata da una di-
namica stabile e la seconda da una instabile. Lo studio viene poi
completato con il progetto di una forzante ottima che stabilisce come
eccitare in tensione, in funzione del tempo, il motore elettrico che
muove il Cart per portare il pendolo dalla posizione iniziale down a
quella finale up. Nelle vicinanze della posizione up entra in azione il
controllore automatico il quale corregge eventuali errori, della dinami-
ca a maglia aperta, in posizione del Cart ed in angolo del pendolo e
mantiene quest’ultimo nella condizione up con errori minimi.
Il Capitolo 11 introduce alcuni semplici concetti distintivi della Gui-
da e del Controllo e presenta un primo esempio (definito primordiale)
di controllo angolare del corpo rigido. Si farà riferimento ad un satelli-
te (Spacecraft) dotato di propulsione e se ne progetta un semplicissimo
Prefazione ix
Fondamenti di Automatica
sistema di controllo d’assetto, con l’impiego del luogo delle radici,
sfruttando il principio del Thrust-Vector Control (TVC). Viene suc-
cessivamente trattato un problema di particolare interesse legato al
controllo di un sistema elastico. Si tratta di progettare la compensazio-
ne per un satellite composto da due corpi collegati tra di loro da un
elemento elastico. Si introducono i concetti di co-locazione e di non
co-locazione misura-controllo che trovano ampio riscontro nei sistemi
Multi-Body.
Il Capitolo 12 introduce il concetto di sistema Multi-Loop per mo-
strare come si possano migliorare le prestazioni della maglia chiusa
(qualora ciò sia richiesto) rispetto al caso precedentemente analizzato
di Single-Loop con compensazione dinamica. Si indica come deve es-
sere strutturato il sistema per rispondere a diversi requisiti tecnici quali
capacità di inseguimento del comando, robustezza e insensitività. Si
mostra ancora, in modo molto semplice, come si può affrontare il pro-
blema del rumore di misura che spesso costruisce severi limiti alle
prestazioni in termini di precisione e stabilità del puntamento.
Il Capitolo 13 è dedicato allo studio dello Sloshing e contiene uno
sviluppo relativamente semplice delle equazioni che consentono di
modellizzare la dinamica delle masse liquide all’interno dei serbatoi di
razzi e di satelliti soprattutto in fase propulsa. Nota questa dinamica è
quindi possibile valutare le azioni inerziali che dette masse esercitano
sul razzo in modo da poter poi progettare un sistema di controllo
d’assetto per un satellite presentato in un successivo capitolo.
L’insieme costituito dal Capitolo 14 e dal Capitolo 15 è dedicato allo
studio delle traiettorie. Vengono sviluppate innanzitutto le equazioni
di moto della massa puntiforme, su terra sferica e ruotante, corrente-
mente impiegate negli studi di ottimizzazione di traiettorie. Esse
vengono poi applicate alla soluzione (ottimizzazione) di un semplice
problema di iniezione in orbita di un corpo (Spacecraft) propulso da
un motore a razzo a propellente liquido. Infine di studia l’influenza
della rotazione terrestre sulla traiettoria di razzi non guidati a corta-
media gittata per mostrare che questa rotazione deve essere presa in
considerazione nella costruzione di tavole di tiro quando la velocità di
volo e/o il tempo di volo sono rilevanti. Viene inoltre affrontato un
semplice problema riguardante la stabilità locale delle orbite e legato
ad alcuni risultati trovati nel capitolo successivo. Il Capitolo 16 af-
fronta il problema del controllo di assetto e di traiettoria dello
x Prefazione
L. Mangiacasale
spacecraft per la realizzazione di una corretta iniezione in orbita e pra-
ticamente conclude l’argomento aperto con il Capitolo 14. Viene
infatti verificato che il semplice controllo d’assetto non è sufficiente a
garantire la corretta (quella ottima progettata nel Capitolo 15) traietto-
ria di inserimento in orbita quando sul corpo agiscano varie azioni
disturbanti generate per esempio dal disassamento della spinta, oppure
quando esistano differenze tra le condizioni iniziali del progetto nomi-
nale ottimo e quelle reali. Si studiano allora dei Loops di controllo che
operano sull’errore di pendenza e su quello di quota (o raggio) per ri-
stabilire la funzionalità e recuperare i voluti livelli di prestazione.
Rimangono tuttavia da approfondire alcuni aspetti legati alla stabilità
del controllo in posizione (pendenza di traiettoria e quota) ed alla pre-
cisione dei parametri orbitali in funzione delle condizioni finali di
iniezione. Si propone allo scopo un semplice metodo per quantificare
le caratteristiche di un’orbita collegate all’incertezza (errori di veloci-
tà, di pendenza e di raggio) nelle condizioni di iniezione.
L’insieme dei successivi quattro capitoli tratta l’argomento Minilan-
ciatore. Nel Capitolo 17 viene progettata una traiettoria ottima di
salita per un piccolo non orbitale lanciatore a due stadi. Si tratta di cal-
colare una legge di guida (chiamata spesso Thrust Angle-of-Attack)
che consenta al lanciatore di raggiungere la massima velocità finale
per il primo e per il secondo stadio rispettivamente con il vincolo dato
di assegnate pendenze finali (per ognuno dei due stadi) della traietto-
ria. La verifica della legge di guida ottenuta verrà successivamente
condotta con l’impiego di un modello matematico a sei gradi di libertà
su terra sferica e ruotante del corpo rigido. Viene infine discusso in
modo molto sintetico il problema che va sotto il nome di Gravity-Turn
e che può essere qualche volta interessante nello studio di primo ap-
proccio delle traiettorie dei lanciatori.
Il Capitolo 18 indica come detto modello matematico (della meccani-
ca del volo) sia stato costruito in ambiente Simulink. Questo modello
è stato anche utilizzato per il progetto del sistema (o leggi) di controllo
sviluppato nel Capitolo 19. A conclusione di questa fase di studio si
scopre che il controllore d’assetto non è sufficiente a garantire l’otte-
nimento della traiettoria ottima in quanto i vari disturbi in fase di
separazione, l’azione della spinta fuori asse del propulsore principale e
quella del vento (fatti necessariamente ignorati nello sviluppo della
guida ottima) alterano la traiettoria in modo rilevante. Per realizzare
Prefazione xi
Fondamenti di Automatica
una traiettoria quasi-ottima è stato necessario progettare un sistema di
controllo a maglia chiusa che operi almeno sull’errore di pendenza e lo
corregga.
Il Capitolo 20 è dedicato al progetto di detta legge di controllo ed alla
sua verifica mediante simulazioni non lineari. Si dimostra che il siste-
ma riacquista funzionalità quasi ottimale e si mostra come l’azione del
vento dopo la separazione del primo stadio abbia un notevole impatto
sulla durata consentita della fase di Coasting del secondo, almeno per
il caso esaminato. Il controllore di quota non è stato preso in conside-
razione ma può essere agevolmente sviluppato con semplici estensioni
del modello Simulink.
Chiude il tutto l’Appendice A che contiene esercizi e problemi di va-
ria natura - anche non aerospaziale - che possono essere affrontati e
risolti con le tecniche messe a punto nel corpo del volume.
Ruota d’inerzia
xii Prefazione
L. Mangiacasale
Nella speranza che gli argomenti trattati abbiano suscitato l’inte-
resse degli ascoltatori o dei lettori e che possano rappresentare per
qualcuno di essi un modestissimo punto di partenza per attività più
consistenti, l’Autore augura a tutti un felice e fattivo futuro industriale
o accademico.
Grazie per l’attenzione e buona fortuna.
Mangiacasale Luigi
Roma - Novembre 2007
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Scuola di Ingegneria Aerospaziale
Stadio di trasferimento d’orbita
Fondamenti di Automatica
CONTENUTO
PREFAZIONE v
CONTENUTO xiii
Capitolo 1 - SEGNALI E SISTEMI 1
1.1 Introduzione 1
1.2 La Serie di Fourier 2
1.3 Elaborazione su segnali campionati 6
1.4 Conclusioni sull’elaborazione 11
1.5 Dinamica dei sistemi 11
1.6 Alterazione di segnale 16
1.7 Analisi di Power Spectral Density 21
1.8 Conclusioni 25
Simboli e Notazioni 26
Riferimenti - Bibliografia 27
Capitolo 2 - DINAMICA DEI SISTEMI 29
2.1 Sistemi dinamici 29
2.2 Semplici concetti sulla stabilità 29
2.3 Equazioni della dinamica 30
Esempio 1 31
Esempio 2 34
2.4 Osservazioni 37
2.5 La Trasformata di Laplace 42
Esempio 3 42
Esempio 4 44
Esempio 5 44
2.6 Teoremi sulla Trasformata 44
Il Teorema del Valore Finale 47
Esempio 6 48
Esempio 7 49
Esempio 8 49
2.7 La Trasformata inversa di Laplace 49
Esempio 9 50
Esempio 10 51
2.8 Frazioni Parziali - Residui 52
xiv Contenuto
L. Mangiacasale
2.9 La Funzione di Trasferimento 57
Esempio 11 59
2.10 Fisiologia del controllo 60
2.11 Un esempio non aeronautico 64
2.12 Alcuni concetti 68
Simboli e Notazioni 69
Riferimenti - Bibliografia 70
Capitolo 3 - VARIABILI DI STATO 71
3.1 Variabili di stato 71
Esempio 1 74
3.2 Autovalori Autovettori 76
3.3 Zeri-Poli 77
3.4 Preparazione al Feedback 78
3.5 Architettura del Feedback 79
3.6 Errore a regime 81
Esempio 2 86
3.7 Introduzione alla stabilità 89
Esempio 3 90
3.8 Argomentazioni sul Feedback - Sensitività 92
3.9 Algebra degli schemi a blocchi 95
Esempio 4 96
3.10 Dal dominio t al dominio s 97
Esempio 5 99
Simboli e Notazioni 103
Riferimenti - Bibliografia 104
Capitolo 4 - STRUMENTI DI PROGETTO 105
Luogo delle Radici
4.1 Introduzione 105
4.2 Luogo delle Radici 106
Tracciatura del luogo 109
Le regole del luogo 111
Esempio 1 113
Criterio di Nyquist
4.3 Il criterio di Nyquist 115
Esempio 2 120
Esempio 3 121
Risposta in Frequenza
4.4 Definizioni 122
Esempio 4 123
4.5 I diagrammi di Bode 124
Definizioni 124
Il diagramma asintotico 127
Esempio 5 131
Contenuto xv
Fondamenti di Automatica
Impiego degli Strumenti
4.6 Margini - Uso dei diagrammi 133
Impiego dei diagrammi di Nyquist 134
Impiego dei diagrammi di Bode 136
Impiego del diagramma di Nichols 137
Alcune riflessioni sui margini 138
Analisi del Time Delay 141
Esempio 6 143
4.7 Alcuni approfondimenti 146
Il Break-away point 146
Esempio 7 148
Valutazioni grafiche 149
Considerazioni sulla risposta in frequenza 152
4.8 Conclusioni 154
Simboli e Notazioni 156
Riferimenti - Bibliografia 156
Capitolo 5 - COMPENSAZIONE - I 157
Luogo delle Radici - Nyquist
5.1 Introduzione 157
5.2 Definizione di architetture 159
5.3 Progetto della compensazione 160
Esempio 1 161
Esempio 2 164
Sistemi a Fase non-minima
5.4 Definizione 168
Esempio 3 168
5.5 Controllo di un sistema 169
Esempio 4 169
Esempio 5 172
Applicazioni caratteristiche
5.6 Un problema aeronautico 174
5.7 Un esempio non aeronautico 178
Equazioni di moto 179
Sviluppo del progetto 180
5.8 Studio di un puntatore di sole (Sun-seeker) 186
Generalità 186
Progetto dell’asservimento 188
5.9 Conclusioni 192
Capitolo 6 - COMPENSAZIONE - II 193
Nyquist - Bode - Nichols
6.1 Introduzione 193
6.2 La Funzione di Trasferimento e Bode 194
Esempio 1 197
xvi Contenuto
L. Mangiacasale
6.3 Reti di compensazione 198
6.4 Caratterizzazione asintotica 207
Esempio 2 208
Esempio 3 209
6.5 Progetto della compensazione 210
Il doppio integratore 211
Integratore semplice e filtro (comp. Lead) 214
Integratore semplice e filtro (comp. Lag) 217
Paragone Lead-Lag 219
6.6 La robustezza del sistema 220
6.7 Architettura della maglia 223
6.8 Alcune relazioni utili 224
Rapporto di smorzamento 225
Pulsazione propria 226
Alcune definizioni 228
6.9 Conclusioni 230
Riferimenti - Bibliografia 230
Capitolo 7 - IL DOPPIO INTEGRATORE - TWD 231
7.1 Introduzione 231
7.2 Le equazioni 231
7.3 Applicazione al satellite 235
7.4 Reti di compensazione 239
FdT del Corto Periodo
7.5 Generalità 243
7.6 Esempio Short-Period 244
7.7 La FdT dell’accelerazione normale 247
Tail Wags Dog
7.8 Introduzione al TWD 249
7.9 Equazioni di moto 250
7.10 Progetto del sistema di controllo 253
7.11 Interpretazione degli zeri del TWD 257
7.12 Sviluppo dell’equazione (7.8) 259
Applicazione di Corto Periodo
7.13 Il Corto Periodo semplificato 261
7.14 Il controllo del missile tattico 263
7.15 Alcune considerazioni sulle FdT del lanciatore 269
Simboli e Notazioni 271
Riferimenti - Bibliografia 272
Capitolo 8 - RETI ELETTRICHE 273
8.1 Introduzione 273
8.2 Reti elettriche 273
Rete RLC - Serie 274
Rete RLC - Parallelo 282
Contenuto xvii
Fondamenti di Automatica
Impiego delle impedenze complesse 285
Rete Lead 286
Rete Lag 289
Rete Bridged-T (1) 291
Rete Lag-Lead 295
Rete Bridged-T (2) 297
Riferimenti - Bibliografia 302
Capitolo 9 - IL MOTORE ELETTRICO 303
9.1 Introduzione 303
9.2 Il motore in corrente continua 303
9.3 Dati caratteristici 308
9.4 Un modello matematico 308
9.5 Uno schema Simulink 312
9.6 Progetto di un sistema 313
Analisi preliminare e progetto 313
Progetto per disturbo esterno 314
Una simulazione 319
9.7 Uno schema di lavoro 320
IL SATELLITE CON RUOTA D’INERZIA
9.8 Controllo d’assetto con ruota d’inerzia 322
Generalità 322
Il sistema ruota-motore 323
Progetto della compensazione 327
Risposta a disturbo esterno 330
Risposta a condizione iniziale 331
Conclusione 332
Simboli e Notazioni 332
Riferimenti - Bibliografia 333
Capitolo 10 - IL PENDOLO 335
10.1 Introduzione 335
10.2 Equazioni di moto ed autovalori 335
10.3 Il controllo della configurazione Bob-down 344
10.4 Il controllo della configurazione Bob-up 351
10.5 Erezione del pendolo 359
Generalità 359
Preparazione del problema 359
Le equazioni di moto 362
Il programma Driver 365
Il processo di ottimizzazione 370
Simulazione della manovra e controllo 373
10.6 Conclusioni 378
Simboli e Notazioni 379
Riferimenti - Bibliografia 380
xviii Contenuto
L. Mangiacasale
Capitolo 11 - LA GUIDA ED IL CONTROLLO 381
11.1 Introduzione 381
Esempio 1 381
Esempio 2 382
Esempio 3 384
11.2 Primi schemi di controllo 386
11.3 Esempio di sistema da controllare 389
11.4 Progetto di compensazione per un satellite 392
11.5 Gli zeri della FdT e la risposta transitoria 397
11.6 Satellite composto 401
Equazioni di moto 401
Progetto della compensazione - sistema A 406
Progetto della compensazione - sistema B 412
11.7 Conclusioni 415
Simboli e Notazioni 418
Riferimenti - Bibliografia 420
Capitolo 12 - I SISTEMI MULTI-LOOP 421
12.1 Introduzione 421
12.2 Introduzione ai sistemi Multi-Loop 422
12.3 Un progetto di compensazione del satellite 424
12.4 Progetto per un comando a rampa 429
12.5 Risposta a disturbo esterno 431
12.6 Analisi di sensitività 432
Variazioni parametriche 432
Variazioni di banda passante 433
12.7 Risposta al rumore di misura 434
12.8 Conclusioni sul controllo 437
Simboli e Notazioni 439
Riferimenti - Bibliografia 440
Capitolo 13 - LO SLOSHING 441
13.1 Introduzione 441
13.2 Equazioni dello Sloshing-Pendulum 442
13.3 Azioni sul razzo 447
13.4 La funzione di trasferimento 448
13.5 Caratterizzazione servotecnica 451
13.6 Progetto del sistema di controllo 457
13.7 Conclusioni 458
Simboli e Notazioni 460
Riferimenti - Bibliografia 460
Capitolo 14 - TRAIETTORIE 461
14.1 Terne di riferimento - Equazioni 461
14.2 Le forze agenti 467
14.3 Forma intermedia delle equazioni 470
Contenuto xix
Fondamenti di Automatica
14.4 Forma finale delle equazioni 471
14.5 Conclusioni 473
Simboli e Notazioni 474
Riferimenti - Bibliografia 476
Capitolo 15 - INIEZIONE IN ORBITA 477
15.1 Introduzione - Equazioni 477
15.2 Una soluzione 481
Esempio - Lancio verso East 489
Esempio - Lancio verso West 492
15.3 Analisi di stabilità 493
Un modello Simulink 493
15.4 Soluzioni “alla Bryson” 500
Una introduzione formale al metodo 500
Formulazione del problema e soluzione 505
15.5 Conclusioni 518
Simboli e Notazioni 519
Riferimenti - Bibliografia 520
Capitolo 16 - CONTROLLO DELL’INIEZIONE 521
16.1 Introduzione 521
16.2 Progetto del controllore d’assetto 523
Maglia di velocità angolare 524
Maglia di assetto 527
16.3 Verifica del progetto ottimo 529
16.4 Controllo di traiettoria 532
Controllore di pendenza 532
Controllore di raggio 538
Analisi dell’influenza sull’orbita 543
Considerazioni sul progetto sviluppato 544
16.5 Accuratezza di iniezione 548
Simboli e Notazioni 553
Riferimenti - Bibliografia 554
Capitolo 17 - MINILANCIATORE Traiettoria di Salita 555
17.1 Introduzione 555
17.2 Equazioni di moto 556
17.3 I programmi di calcolo 558
17.4 Risultati 566
17.5 Traiettorie sulla terra 570
Esempio 573
16.6 La Gravit-Turn 574
Simboli e Notazioni 579
Riferimenti - Bibliografia 580
xx Contenuto
L. Mangiacasale
Capitolo 18 - MINILANCIATORE Modello Matematico 581
18.1 Introduzione 581
18.2 Il sistema completo 583
18.3 Il modello dell’aerodinamica 586
18.4 Il modello della propulsione 587
18.5 Sintesi delle equazioni di moto 589
Equazione delle forze 589
Equazione dei momenti 591
Equazioni di traiettoria 591
Equazioni di assetto 593
Simboli e Notazioni 594
Riferimenti - Bibliografia 594
Capitolo 19 - MINILANCIATORE Controllo d’Assetto 595
19.1 Introduzione 595
19.2 La maglia di accelerazione normale 597
Generalità - Architettura 597
Luogo delle radici del sistema basico 598
Il sistema con compensazione dinamica 601
19.3 La maglia di velocità angolare 604
Generalità - Architettura 604
Analisi della maglia 605
19.4 Il controllo d’assetto 609
Conclusioni sul progetto dei Loops interni 609
Generalità - Architettura 609
Analisi della maglia 610
Alcune considerazioni 613
19.5 Il modello di simulazione 614
Un Sample Case 614
Alcune considerazioni 618
19.6 Estrazione delle matrici 619
19.7 Conclusioni 623
Capitolo 20 - MINILANCIATORE Controllo di Pendenza 625
20.1 Introduzione 625
20.2 La maglia di pendenza 626
20.3 Simulazione del sistema 630
Architettura del sistema di comando 630
Risultati di simulazione 631
Influenza del ritardo di accensione 634
20.4 Il modello di simulazione Simulink 635
Presentazione di qualche elemento 635
Lancio della simulazione 637
Simboli e Notazioni 640
APPENDICE A - INDICE 641
1
1. CAPITOLO 1
SEGNALI E SISTEMI
1.1 Introduzione
L’analisi ed il progetto dei sistemi di controllo non può prescindere da una inequivocabile comprensione fisiologica dei fenomeni chiamati in causa. Un generico sistema controllato o non controllato, per il momento non specificatamente individuato, vive di segnali che corro-no nel suo circuito e ad essi risponde attraverso quella che viene chiamata correntemente la sua dinamica. È quindi conveniente dare a questi segnali una qualche caratterizzazione che possa poi essere utile alla comprensione della dinamica esplicitata dal sistema e nell’appli-cazione delle teorie e delle tecniche di progetto dei sistemi di controllo automatico. Uno strumento fondamentale nello studio dei segnali è co-stituito da quella che viene correntemente chiamata l’analisi di Fourier. Non si entrerà naturalmente nei dettagli alquanto complessi della teoria sulla quale poggia lo strumento, ma si indicherà nel seguito del capitolo come questo possa essere impiegato per inter-pretare la struttura, o composizione, di un segnale. Una volta circoscritto il problema si passerà ad analizzare il comportamento di-namico di qualche sistema per trarre le opportune conclusioni che possono essere sintetizzate in: • come sono strutturati i segnali, • come rispondono i sistemi dinamici quando da questi segnali ven-
gono eccitati.
Capitolo 1
L. Mangiacasale
2
Nel paragrafi seguenti si presenterà in modo alquanto conciso il pro-blema dell’espansione in serie di Fourier di una funzione del tempo e si analizzeranno alcuni casi applicativi ricorrendo anche allo strumen-to di calcolo numerico contenuto nel Rif. 1-1.
1.2 La serie di Fourier
Lo sviluppo in serie di Fourier di una funzione periodica f(t) con periodo T viene definito in forma cartesiana come:
0
2 2( ) cos( ) sin( )
N
k k
k
kt ktf t A B
T T
π π→∞
=
= + ∑ (1.1)
nella quale i coefficienti della serie sono rappresentati da:
/ 2
/ 21, 2, ....
2 2( )cos( ) ,
T
kT
kkt
A f t dtT T
π−
= ∞= ∫ (1.2)
/ 2
0 / 2
2( )
T
TA f t dt
T −= ∫
/ 2
/ 21, 2,....
2 2( )sin( ) ,
T
kT
kkt
B f t dtT T
π−
= ∞= ∫ (1.3)
0 0B =
In sintesi le formule (1.2) ed (1.3) consentono di valutare i coefficienti della serie i quali, inseriti poi nell’equazione (1.1), permettono di rico-struire l’originaria funzione del tempo. Il procedimento potrebbe sembrare a prima vista una tautologia, tuttavia esso può essere utilis-simo per capire quanto sono importanti le singole componenti nella ricostruzione della funzione originaria. Infatti la ricostruzione sarebbe perfetta solo se venisse impiegato un numero infinitamente elevato (N→∞) di componenti. L’impiego della (1.1) è quindi utile per scopri-re quante componenti sono necessarie per ricostruire in modo accettabile un segnale funzione del tempo quando di questo siano stati calcolati i coefficienti della serie di Fourier. Questo strumento pertanto può essere usato per dare una caratterizzazione frequenziale al segna-