Foglizzo 12/01/2011 - 09/03/2011 Dr. Paolo Sostercplps2.altervista.org/phocadownload/soster...
Transcript of Foglizzo 12/01/2011 - 09/03/2011 Dr. Paolo Sostercplps2.altervista.org/phocadownload/soster...
DEFINIZIONE
La sedazione palliativa (o terminale) NON
è:
Eutanasia
Un’alternativa all’eutanasia
Un obbligo per tutti i pazienti terminali
Un pietoso tentativo di alleviare le
sofferenze finali
DEFINIZIONE
• La riduzione intenzionale della vigilanza
• Con mezzi farmacologici, fino alla perdita di coscienza,
• allo scopo di ridurre o abolire la percezione di un sintomo, altrimenti intollerabile per il paziente,
• nonostante siano stati messi in opera i mezzi più adeguati per il controllo del sintomo,
• che risulta, quindi, refrattario
SICP, 2007
DEFINIZIONE
La sedazione può essere:
Continua - Intermittente
Profonda - Superficiale
Deve essere effettuata quando la
prognosi è di ore o pochi giorni
DEFINIZIONE
Percentuali di sedazione variabili (1-
88%)
○A domicilio nel 25 % dei pazienti,
○ In Hospice nel 25 – 50 % dei pazienti
Sopravvivenza media 2,8 giorni
INDICAZIONI
Situazione di morte imminente
accompagnata da sintomi gravi e
refrattari (emergenza palliativa):
Dispnea ingravescente e refrattaria ai
trattamenti accompagnata da crisi di
agitazione/panico
Sanguinamenti massivi, soprattutto
esterni, principalmente delle vie
respiratorie e digestive
INDICAZIONI
Sintomi refrattari alla terapia con grave sofferenza per il malato:
Sintomo Refrattario vs Sintomo Difficile (fisico)
Dispnea (35-50%)
Delirio iperattivo (30-45%)
Agitazione psicomotoria e ansia (20%)
Nausea e il vomito incoercibile (occlusione intestinale) (25%)
dolore refrattario (5%)
INDICAZIONI
Sintomo da distress picologico
Caratterizzato da angoscia, panico, ansia,
terrore e agitazione generalmente per:
○ perdita del senso e del valore della vita (61%)
○ sensazione di dipendenza e di essere di peso
per altri (48%)
○ ansia, panico, paura della morte (33%)
○ desiderio di controllare il tempo della propria
morte (24%)
○ senso di abbandono (22%)
INDICAZIONI
Necessità di un approccio multidisciplinare
○ Medico
○ Sociale
○ Psicologico
○ Spirituale
Solo nel caso di completo fallimento
dell’approccio multidisciplinare può essere
indicata la sedazione palliativa (sempre
considerando la prognosi)
MODALITÀ
Inserimento graduale dei farmaci
(proporzionalità della cura e prudenza)
Presidi utilizzabili:
Infusione continua sottocutanea o
endovenosa
Elastomero
(Boli sottocutanei)
Necessità di valutazioni dell’efficacia
ravvicinate (visite giornaliere o più)
MODALITÀ
Farmaci principali utilizzati (endovena e
sottocute):
Midazolam
○ Vantaggi: emivita breve (circa 6 ore), no
accumulo
○ Svantaggi: rischioso a domicilio
Delorazepam
○ Vantaggi: emivita lunga, buoni risultati a
domicilio
○ Svantaggi: rischio di accumulo
MODALITÀ
Clorpromazina
○ Utilizzato principalmente in abbinamento ai
precedenti
Diazepam
○ Non può essere utilizzato sottocute (piastroni)
Aloperidolo
○ Scarsi effetti sedativi, indicato nel delirio
Prometazina
○ Ottimi effetti sedativi, utilizzabile sottocute
MODALITÀ
Rari: barbiturici e altre benzodiazepine
○ Trovano scarsa indicazione rispetto ai
precedenti
Morfina e oppiacei
○ NON INDICATI COME SEDATIVI
Domicilio setting difficile
ETICA
Domande:
Che differenza c’è dall’eutanasia?
È lecita per tutti i tipi di etica?
Può anticipare la morte?
Chi decide?
DIFFERENZE
DALL’EUTANASIASEDAZIONE EUTANASIA
OBIETTIVI Controllo dei sintomi
refrattari
Morte del malato al
fine di abolirne le
sofferenze
FARMACI E
DOSAGGI
Volti al miglior
controllo dei sintomi
refrattari con un
incremento graduale
ed una modulazione
della riduzione della
coscienza (fino
all’abolizione della
stessa)
Volti ad un rapido
raggiungimento della
morte
RISULTATO Il controllo dei sintomi
attraverso una
riduzione o abolizione
della percezione
La morte del malato
LICEITÀ
Rispetto dei principi dell’etica
Beneficienza e non maleficenza
Autonomia
Etica della qualità della vita: lecito se decisione del malato con consenso informato, direttive anticipate e giudizio sostitutivo
Etica Cattolica (Romana): lecito se non impedisce al paziente doveri spirituali e sociali
ANTICIPAZIONE DELLA
MORTE
Negli studi eseguiti sembra maggiore la
sopravvivenza dei pazienti sedati
Possibile teoricamente per depressione del
sistema respiratorio (soprattutto con alti
dosaggi di farmaci)
Se correttamente applicata è eticamente
lecita per tutte le etiche principali
In ambito cattolico teoria del doppio effetto
DECISORI
Il malato quando possibile
La mini-equipe formata da medico e
infermiere
I parenti devono essere coinvolti per ridurre i
rischi di incomprensione o sensi di colpa
(non sono decisori)
In alcuni casi è necessario un confronto con
tutta l’equipe (dove la presenza di uno
psicologo è necessaria)
POBLEMATICHE
Perdita della capacità relazionale
Difficoltosa elaborazione dei parenti
Impossibile interazione con il malato
Sensazione di morte anticipata
Confusione o incomprensione sulla
sedazione
Percezione di scorretto tempismo
Induzione di morte
PROBLEMATICHE
Visioni non univoche nell’equipe
Necessario supporto psicologico
Rivalutazione costante del malato
Contatto con la famiglia
Formazione degli operatori
Ricordarsi che il paziente sedato è sempre una persona viva e degna del massimo rispetto e dalla massima attenzione