FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma...

34
FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB) ANNO II n° 12 APRILE 2014 Carissimi, nei giorni scorsi si è ultimata la raccolta delle “critiche” relative ai film-FEDIC visti a Montecatini e trasmes si su DiLuccaTV. Ho letto con grande piacere ed interesse il materiale, arrivato al sottoscritto ed alla Segretaria. Abbiamo provveduto a girarlo al Presidente della nostra Commissione Scientifica, Paolo Micalizzi, e siamo in attesa del responso. Indipendentemente da chi sarà il “vincitore” (l’Autore della miglior critica), credo che si possa parlare di un grosso successo collettivo per tutti coloro che hanno voluto mettersi in gioco e dare il proprio contributo. Se mai ce ne fosse stato bisogno, leggendo con attenzione i lavori pervenuti, ho avuto la conferma dell’importanza ed utilità di questa operazione: vedere gli stessi film valutati ed analizzati da diverse prospettive e con diversa sensibilità, a volte con giudizi divergenti, fa capire quanto “margine di discussione” ci possa essere e quanto utile sia confrontarsi in merito. Quando arriveremo alla pubblicazione del materiale, arricchito dalle analisi degli “esperti”, forniremo un importante servizio sia agli Autori dei film (che avranno interessanti motivi di riflessione), sia agli Autori delle critiche (che potranno confrontare la propria analisi con quella degli altri). Siccome “l’appetito vien mangiando”0 l’esperienza verrà ripetuta in occasione della “Festa del Cinema Corto”: nelle quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in quel caso, le raccoglieremo per pubblicarle. Saltando da un Concorso all’altro0 una bella notizia arriva da Firenze dove un professionista del settore, che terrà un laboratorio di sceneggiatura, mi ha contattato per poter utilizzare 3 film FEDIC (realizzati nell’ambito del nostro Concorso per corti da un minuto), per dimostrare come si possano avere prodotti diversi partendo dalla stessa sceneggiatura. Una notizia, questa, che farà senz’altro piacere all’Autore della sceneggiatura in questione e ai tre registi che l’hanno trasformata in film. Non aggiungo ulteriori dettagli, perché nel prossimo numero del NFN, avremo un preciso resoconto da parte dello sceneggiatore toscano. Termino con la speranza di vedervi, in tanti, al Valdarnocinema, che comincia mercoledì 7 maggio e, come lo scorso anno, ci vedrà protagonisti del Salotto FEDIC. Cell.328-7275895 [email protected] Roberto Merlino Presidente Fedic Roberto Merlino EDITORIALE

Transcript of FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma...

Page 1: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB) ANNO II – n° 12 APRILE 2014

Carissimi, nei giorni scorsi si è ultimata la raccolta delle “critiche” relative ai film-FEDIC visti a Montecatini e trasmes si su DiLuccaTV. Ho letto con grande piacere ed interesse il materiale, arrivato al sottoscritto ed alla Segretaria. Abbiamo provveduto a girarlo al

Presidente della nostra Commissione Scientifica, Paolo Micalizzi, e siamo in attesa del responso. Indipendentemente da chi sarà il “vincitore” (l’Autore della miglior critica), credo che si possa parlare di un grosso successo collettivo per tutti coloro che hanno voluto mettersi in gioco e dare il proprio contributo. Se mai ce ne fosse stato bisogno, leggendo con attenzione i lavori pervenuti, ho avuto la conferma dell’importanza ed utilità di questa operazione: vedere gli stessi film valutati ed analizzati da diverse prospettive e con diversa sensibilità, a volte con giudizi divergenti, fa capire quanto “margine di discussione” ci possa essere e quanto utile sia confrontarsi in merito. Quando arriveremo alla pubblicazione del materiale, arricchito dalle analisi degli “esperti”, forniremo un importante servizio sia agli Autori dei film (che avranno interessanti motivi di riflessione), sia agli Autori delle critiche (che potranno confrontare la propria analisi con quella degli altri).

Siccome “l’appetito vien mangiando”0 l’esperienza verrà ripetuta in occasione della “Festa del Cinema Corto”: nelle quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in quel caso, le raccoglieremo per pubblicarle. Saltando da un Concorso all’altro0 una bella notizia arriva da Firenze dove un professionista del settore, che terrà un laboratorio di sceneggiatura, mi ha contattato per poter utilizzare 3 film FEDIC (realizzati nell’ambito del nostro Concorso per corti da un minuto), per dimostrare come si possano avere prodotti diversi partendo dalla stessa sceneggiatura. Una notizia, questa, che farà senz’altro piacere all’Autore della sceneggiatura in questione e ai tre registi che l’hanno trasformata in film. Non aggiungo ulteriori dettagli, perché nel prossimo numero del NFN, avremo un preciso resoconto da parte dello sceneggiatore toscano. Termino con la speranza di vedervi, in tanti, al Valdarnocinema, che comincia mercoledì 7 maggio e, come lo scorso anno, ci vedrà protagonisti del Salotto FEDIC.

Cell.328-7275895 [email protected]

Roberto Merlino Presidente Fedic

Roberto Merlino

EDITORIALE

Page 2: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

RICORDANDO ANDREA BARRA e CLAUDIO G. FAVA

A distanza di pochi giorni sono scomparsi, nel mese di aprile, due cari amici vicini alla Fedic: il filmmaker Andrea Barra e il critico cinematografico Claudio G. Fava. Entrambi hanno frequentato soprattutto “Valdarno Cinema Fedic". Andrea Barra ha realizzato alcune opere sia come socio del Cineclub Fedic Ferrara che come indipendente anche nell’intento di potersi dedicare professional- mente al cinema. Quelli di Barra sono cortometraggi che s’ispirano ad episodi della Seconda Guerra Mondiale nel territorio ferrarese, come “Angelica” (1987) incentrato su una storia d’amore fra due giovani, appartenenti a famiglie in lotta tra loro, nel momento in cui le valli di Comacchio sono invase dai tedeschi e “I ricordi di Ada” (1994) che anch’esso ricostruisce una storia d’amore fra due giovani che la Campagna di Russia separerà. Ma anche “L’Aquilone del Reno” (1994) dove un giornalista (interpretato da Raoul Grassilli) ripercorre i luoghi della sua adolescenza per raccontare alcuni episodi di guerra nel territorio di Argenta. Un racconto dello scrittore ferrarese, che ne è anche il protagonista, offre poi l’ispirazione ad Andrea Barra per parlare in “Nel silenzio” (1996) della Shoah, mentre ne “Il giardino delle magnolie” (1998) va alla ricerca di una città nascosta dentro le mura della città. Claudio G. Fava nella sua attività di critico cinematografico si è anche occupato del mondo dei filmmakers della Fedic frequentando Festival come il Concorso di Montecatini o quello di Rapallo e, successivamente, quello di

San Giovanni Valdarno. In particolare, lo ricor- do nel 2000 come giurato, insieme a Luigi Magni (Presidente) ed a Giulia Fossà, al “Valdarno Cinema Fedic”. Il suo carattere gio- viale e la sua profonda cultura hanno destato nei partecipanti tanta simpatia. Claudio lo si può vedere in alcune fotografie del Catalogo “Venti anni di festival (1983-2002)”, curato da Marino Borgogni, che resta ancora oggi un album di ricordi di un’attività Fedic che a San Giovanni Valdarno si è espressa con grande prestigio. E dà testimonianza della partecipazione di importanti personaggi del mondo del cinema nella città del Masaccio, come appunto Claudio G. Fava. Molto apprezzato per le sue qualità di divulgatore, dotato come era di una cultura davvero enciclopedica, che attraeva critica e pubblico che poteva ascoltarlo anche in rubriche televisive come “Dolly” e “Set”. Programmi di ascolto anche per i filmmakers che attraverso quelle trasmissioni hanno potuto arricchire la loro cultura cinematografica. Io l’ho frequentato per anni, soprattutto, in occasione di Festival nazionali. Da operatore culturale, quando era possibile perché Claudio G. (sta per Giorgio) come affettuosamente da amici lo chiamavamo era molto impegnato, l’ho invitato in Giurie o a parlare di cinema. Ed era, ogni volta, un vero piacere ascoltarlo.

Paolo Micalizzi

Andrea Barra e Carlo Magri (di spalle), sul set del film “Nel silenzio”.

Claudio G. Fava a Valdarno Cinema Fedic.

Page 3: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

L’INCHIESTA FILMATA UN FILONE RICCO DI STIMOLI PER I FILMMAKERS

di Paolo Micalizzi

Adriano Olivetti e Andrea Barbato, un grande capitano d’industria e un grande gior- nalista, due figure importanti della cultura del Novecento al centro dell’Ottava edizione di “Le voci dell’inchiesta”, che si è svolta a Pordenone per iniziativa di Cinemazero e dell’Università degli Studi di Udine. Un Festival che intreccia proiezioni e incontri, omaggi e approfondimenti attorno all’inchiesta filmata utiliz- zando tesori d’archivio e novità internazionali, realiz-

zando tavole rotonde e rassegne stampa con la lettura pubblica dei quotidiani con giornalisti di rilievo, seminari e matinée per le scuole. La grande personalità di Adriano Olivetti e il suo programma di innovazione nell’industria fondata dal padre Camillo sono emersi da alcuni documentari che ne hanno sottolineato le strategie e le realizzazioni tra cui la mitica macchina da scrivere Olivetti e i primi esperimenti sul computer che hanno portato l’Azienda italiana a metà degli anni ’70 a guidare la rivoluzione informatica mondiale. Ma anche la grande lezione umana e civile di questo industriale, politico, editore (di rilevante importanza la rivista “Comunità”, cenacolo di molti intellettuali) che faceva sentire i lavoratori dell’Azienda come membro di una grande Famiglia. A sottolineare queste carat- teristiche, alcuni intellettuali fra cui il giornalista Furio Colombo che dal 1955 al 1964 è stato dirigente della Olivetti in Italia e negli Stati Uniti, e Franco Bernini, sceneggiatore della recente Fiction televisiva “Adriano Olivetti: la forza di un sogno”. Furio Colombo è stato anche fra le persone che hanno ricordato la figura del giornalista Andrea Barbato insieme, soprattutto, a Oliviero Beha e Walter Veltroni che ne hanno sottolineato la sua attività, senza compromessi, di scrittore, autore televisivo e teatrale, sceneggiatore e soprattutto quella di “inarrivabi

le cronista che con quel suo stile ironico, distaccato e civile ha segnato una delle stagioni più felici della nostra televisione”. Come hanno testimoniato le famose e insuperabili Cartoline (847 in cinque anni, dal 1989 al 1994) spedite al popolo italiano, ai governanti e ai notabili, di cui “Le voci dell’inchiesta” ne ha riproposte alcune. Cartoline che hanno dato fastidio perché Barbato non seguiva le logiche clientelari, tanto che fu allontanato dalla Rai. Altro protagonista del Festival, Walter Veltroni che ha presentato il suo film, nelle sale cinematografiche in questo periodo, “Quando c’era Berlinguer”, realizzato con passione umana e politica attraverso i ricordi dello stesso Veltroni e di testimoni come Giorgio Napolitano, Eugenio Scalfari, Pietro Ingrao ed altri, oltre alla figlia Bianca. Ad arricchire significativamente il Festival tante inchieste che costituiscono una “finestra sul mondo e sulla storia”. Come quella raccontata da Errol Morris in “The unknown know” incentrato sulla figura di Donald Rumsfeld principale architetto della guerra in Iraq. Ma anche “First to Fall” della giovane Rachel Beth Anderson, frutto di un pericoloso viaggio di 7 mesi, che mostra le fasi più calde della guerra in Libia, o “Reach for the skies” che presenta l’inchiesta, di stringente attualità per l’Italia, sugli F35 realizzata dal reporter Andrew Fowler. Inchieste di reporter di guerra come Ilaria Alpi uccisa il 20 marzo 1994 a Mogadiscio assieme al cameraman triestino Miran Hrovatin col quale stava realizzando un servizio televisivo sul traffico di armi e rifiuti tossici. Un assassinio ricordato al Festival nel ventennale del tragico avvenimento. Tante altre le inchieste viste, tanti stimoli per riflettere sulla realtà odierna. Che mi portano anche alla considerazione che i filmmakers dovrebbero, a mio avviso, dedicare all’inchiesta filmata una particolare attenzione. E forti, come potrebbero essere, della libertà d’espressione e indipendenza con le quali portare avanti ricerche e narrazioni potrebbero realizzare opere prive di quei condizionamenti cui altri autori, forse, non si possono sottrarre.

Paolo Micalizzi

Adriano Olivetti

Andrea Barbato

Page 4: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Page 5: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Page 6: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

Ulteriori informazioni sul sito www.fedic.it

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Page 7: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC

Page 8: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Page 9: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Page 10: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Page 11: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

(dipendenza da gioco d’azzardo)

Page 12: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Page 13: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

CICLO CICLO CICLO CICLO BOLLYWOODBOLLYWOODBOLLYWOODBOLLYWOOD storie, canti e balli nella quotidianità della vita

a cura di Giorgio Sabbatini

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

“Bollywood” una parola nata dalla fusione di Bombay ed Hollywood per indicare una delle industrie cinematografiche più importanti e prolifiche del mondo: quella indiana. Il Cineclub Fedic Piemonte, con la collaborazione dell’Associazione Culturale Kinokinino (Corso Galileo Ferraris 107 – Torino), organizza, nei mesi di maggio e giugno, un breve ciclo di cinque opere cinematografiche, dedicate al “Cinema indiano”, con l’intento di approfondire la propria conoscenza culturale rivolgendo l’attenzione verso una cinematografia in grande espansione e ricca di stimoli creativi indirizzati alle problematiche della vita quotidiana. Prima di addentrarci nella descrizione delle opere scelte è interessante affrontare qualche cenno storico per comprendere meglio lo sviluppo del “Cinema” in India.

Come tutti sappiamo la prima proiezione cinematografica avvenne a Parigi nel Salon Indien du Grand Cafè al numero 14 del Boulevard des Capucines dove Auguste e Louis Lumière presentarono il loro appa- recchio Cinématographe proiettando, ad un pubblico composto da 33 persone, i primi “corti” del “Cinema”. Nel 1896 il Cinématographe dei Fratelli Lumière sbarca in India suscitando grande interesse, soprattutto, dopo la prima proiezione avvenuta all’hotel Watson di Bombay. La stampa locale (Times of India), dà molta importanza all’evento e in breve tempo è necessario ordinare nuovi proiettori e differenti tipi di macchinari per far fronte ad una notevole richiesta di proiezioni. Il successo popolare, forse inaspettato, permette allo studio fotografico Clifton and

Al Salon Indien du Grand Cafè si svolge la prima proiezione dei Fratelli Lumière: 28 dicembre 1895.

Hotel Watson, Bombay.

Page 14: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Co’.s, in Meadows Street a Bombay, di iniziare, nel 1897, regolari proiezioni quotidiane. Nel 1913 il regista-produttore Dhundiraj Govind Phalke, oggi conosciuto come il “padre del Cinema indiano”, realizza il primo lungometraggio muto: Raja Harishchandra. Si tratta di un film mitologico che narra la storia di un Re disposto a sacrificare il proprio regno e tutte le ricchezze, oltre alla moglie e al figlio, agli dei che, stupiti della sua onestà, gli restitui scono gloria e poten- za possedute in prece denza. La prima proiezione è organiz- zata per alcune perso ne particolarmente selezionate. Il film incontra subito il favore del pubblico che, pur di assistere alle diverse repliche, si accampa fuori dai cinema per non perdere quello spettacolo che diventerà una vera e propria passione nazionale. Il “genere mitologico” affascina il pubblico del cinema muto che, nelle sale cinematografiche, era quasi sempre commentato dalle musiche di bravi musicisti capaci di creare sottofondi musicali adatti alle azioni proposte dalle immagini.

L’introduzione del sonoro nel 1931, dopo quattro anni dal grande successo de Il cantante di jazz prodotto dalla Warner Bros, e, verso la fine degli anni trenta, l’utilizzo della pellicola a colori sono gli elementi necessari per sviluppare la propria cinematografia nella lingua ufficiale “hindi”. Bisogna dire che anche la conquista dell’In- dipendenza dagli inglesi ha contribuito in modo rilevante ad ampliare la produzione cinematografica. Il pubblico inizia ad affezionarsi agli interpreti che il grande schermo offre. Uno dei volti più popolari di questo periodo è quello dell’attrice indiana Devika Rani, pronipote del celebre poeta Rabindranath Tagore, che appare in numerosi film di successo. Negli anni trenta nascono i primi “studios cinematografici” come il New Theatres di Calcutta, Prabhat nella città di Pune e il Bombay Talkies, quest’ultimo molto importante per il “Cinema indiano” poiché si sono formati grandi attori, che nel tempo, sono diventati registi e produttori. Secondo i critici e gli studiosi tra gli anni quaranta e sessanta è racchiuso il “periodo d’oro” della cinematografia indiana. Cresce la popolarità degli attori e divi e dive diventano un modello a cui ispirarsi per una moltitudine di giovani artisti.

Dhundiraj Govind Phalke

L’attrice indiana Devika Rani.

Page 15: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

I film prodotti affrontano tematiche sociali di un Paese che deve far fronte a grandi cambiamenti e rappresentano il migliore senso melodrammatico del cinema hindi. A questo punto dobbiamo considerare la grande quantità di lingue e dialetti parlati in un territorio vasto come l’India. Da un censimento del 1991 sono risultati 10.400 dialetti. Seguendo i metodi della linguistica sono state individuate 1576 lingue madri che, raggruppate, danno origine a 114 lingue indiane. I film prodotti utilizzano 30 differenti lingue. Questo ha sempre comportato un enorme problema per il doppiaggio non sempre all’altezza delle opere prodotte. Molti registi, oggi, preferiscono girare simultaneamente film in linguaggio multiplo evitando l’alto costo del doppiaggio e i relativi problemi di sincro- nizzazione labiale. L’industria cinematografica, che si è maggiormente concentrata in Mumbai (Bombay), inizia a svilupparsi con grande successo durante gli anni settanta quando la produzione delle opere si intensifica riuscendo a superare il prodotto realizzato ad Hollywood. L’India diventa una delle cinematografie più importanti al mondo anche se le sue opere filmiche raramente sono distribuite all’estero. In questo periodo la società indiana attraversa momenti difficili dovuti alla corruzione e all’instabilità politica.

Nel cinema inizia a farsi notare un attore che impersonerà, per lungo tempo, il “giovane eroe” in cerca di giustizia, che proviene da una classe sociale popolare, disposto a combattere contro il potere corrotto, deciso a dare una nuova immagine all’uomo vittima dei soprusi sociali. Si tratta di Amitabh Bachchan, oggi icona incontrastata del “Cinema indiano” che, da oltre quarant’anni, affascina il pubblico che lo adora e venera proprio come una divinità. Tre sono gli ingredienti che caratterizzano la produzione Bollywoodiana: la storia, la musica e la danza. In alcuni casi la storia può essere “accantonata” se la musica e la danza diventano motore trainante e coinvolgente di uno spettacolo che riesce a catalizzare l’attenzione del pubblico. La musica e le canzoni fanno parte della cultura popolare indiana da sempre e accompagnano la vita di ognuno nei momenti di aggregazione, di lavoro, specialmente nelle campagne, o durante i lunghi viaggi. Pertanto, non dobbiamo stupirci per l’importanza che la musica e le canzoni hanno nel “Cinema indiano”, poiché costituiscono un elemento espres- sivo di grande valore ed irrinunciabile. Molte volte le canzoni escono prima che il film sia proiettato nelle sale cinemato- grafiche, per ragioni propagandistiche ed economiche poiché possono incassare notevoli somme anticipate dai produttori. Non dobbiamo dimenticare che, nello svolgimento della struttura narrativa,

L’attore indiano Amitabh Bachchan.

Celebrazione dei 100 anni di glorioso Cinema Indiano con le firme di quattro grandi registi: Karan Johar, Zoya Akhutar, Dibakar Banerjee e Anurag Kashyap.

Page 16: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

la musica non è considerata un “accessorio” ma parte integrante del “linguaggio filmico”. In certi casi il successo di una canzone può decretare la fortuna commerciale di un film. Altro elemento di grande prestigio è la danza che nei film si sviluppa attraverso modalità classiche o di derivazione da balli popolari o folcloristici. Sono danze di grande coralità ed interpretano, in alcuni casi, il lato erotico di una cinematografia che non ammette la rappresentazione esplicita della sessualità, censurando anche il “bacio in bocca”. Le danze possono anche descrivere momenti emozionali dei personaggi o essere, più semplicemente, un elemento evasivo e fantastico in una narrazione non lineare. I “generi cinematografici” che il pubblico indiano preferisce appartengono, sicura- mente, alla commedia, con ricche coreografie e numerose canzoni, alle storie d’amore, con intrecci leggeri e/o melo- drammatici, ai film storici, con grandiose ricostruzioni scenografiche e sfarzosi costumi, ed ai film drammatici coinvolgenti nelle azioni e nei sentimenti. Negli anni ottanta i “generi cinematografici” tendono a fondersi tra loro per dare vita a forme e schemi destinati al semplice intrattenimento dello “spettacolo leggero”, con personaggi ben caratterizzati e trame poco complesse. Se nei decenni passati il “Cinema indiano” tendeva a prendere in considerazione le classi più povere, negli anni novanta lo “sguardo filmico” si indirizza verso le classi

medio alte rivolgendosi, in particolare, ad un pubblico giovane. Nelle trame tornano ad essere importanti i “temi familiari” come i contrasti generazionali all’interno della famiglia, il ruolo delle ragazze, le storie degli innamorati e le crisi coniugali che fanno da sfondo alle problematiche della vita quotidiana. Le belle case e i luoghi signorili, dove è possibile mettere in evidenza la nuova condizione sociale raggiunta, sono il nuovo habitat nel quale si sviluppano le nuove storie. I personaggi che agiscono in questi film si muovono tra la tradizione e il confronto con la società moderna, occidentale. La tradizione, comunque, mantiene un posto importante con il ruolo dell’autorità paterna, nelle famiglie numerose con differenti esigenze, con il ritorno al tempio, alle cerimonie e alle feste. Nell’industria cinematografica cresce l’importanza e il ruolo degli attori, soprat- tutto, di coloro dotati di grande personalità che sono seguiti con passione dal pubblico. Gli attori più famosi hanno siti personali e diversi “fan club” come le star hollywoodiane.

Frame tratto dal film “L’amore ieri e oggi” di Imtiaz Alì.

Frame tratto dal film “Il mio cuore dice sì” di Sooraj R. Barjatya.

L’attrice indiana Aishwarya Rai.

Page 17: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Se digitiamo in internet due nomi tra i più prestigiosi degli attori di Bollywood troviamo milioni di citazioni; per Amitabh Bachchan circa 38.400.000 citazioni, mentre per Aishwarya Rai circa 82.900.000 citazioni. Oltre al “Cinema commerciale” esiste un “Cinema indiano” che cerca di esprimersi come vera e propria “forma d’arte”. Dagli anni sessanta fino agli anni ottanta i “film d’arte” sono stati finanziati dal governo statale o da quello federale permettendo ai registi di produrre opere non commerciali basate su argomenti indiani. Molti di questi registi si sono diplomati presso il "Film and Television Institute of India", una scuola finanziata dal governo. I film prodotti sono messi in vetrina nei Festival cinematografici organizzati dal governo e sulla televisione governativa "Doordarshan". Purtroppo, queste opere hanno avuto una visibilità ridottissima nei teatri artistici dell'India e oltre confine. Dagli anni ottanta il “film d’arte” indiano ha perso gran parte del sostegno finanziario governativo e, oggi, sopravvive come “Cinema indipendente” grazie agli aspiranti autori che riescono a procurarsi budget ridottissimi. I “film d’arte” hanno avuto mag- giore successo all’estero vincendo numero- si e prestigiosi premi senza ottenere validi profitti commerciali in Patria.

Dal primo film muto di Phalke, dove il ruolo della Regina era interpretato da un attore di sesso maschile, molti fatti sono accaduti e molte cose sono cambiate. Ultimamente il “Cinema indiano” sta riscuotendo un notevole riscontro di pubblico anche all’estero, specialmente in Inghilterra, poiché riesce ad affrontare argomenti con problematiche di vita che coinvolgono tutti attraverso un equilibrato uso dei sentimenti. L’impatto visivo di scenografie particolarmente curate, di costumi sorprendenti e di una fotografia, quasi sempre, eccezionale anche nell’estetica, oltre ad interessanti movimenti della m.d.p. che trasportano lo sguardo dello spettatore con raffinata eleganza, conferiscono al “Cinema indiano” un particolare fascino per il linguaggio adottato e, talvolta, anche innovativo. Oggi, l’India possiede la più grande cinematografia al mondo producendo circa 1.000 film all’anno ed oltre 2.000 opere tra “corti” e “documentari”, praticamente il doppio di quanto viene prodotto ad Hollywood. Ed ora, presentiamo, brevemente, le cinque opere con le quali abbiamo organizzato il ciclo:

BOLLYWOODBOLLYWOODBOLLYWOODBOLLYWOOD

storie, canti e balli nella quotidianità storie, canti e balli nella quotidianità storie, canti e balli nella quotidianità storie, canti e balli nella quotidianità

della vitadella vitadella vitadella vita Le proiezioni sono presso l’Associazione Culturale Kinokinino in Corso Galileo Ferraris 107 – Torino.

Frame tratto dal film “Raja Harishchandra di Dhundiraj Govind Phalke (1913).

Page 18: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

2 maggio

QUANDO TORNA L’AMORE (2006) (lingua: hindi) - (sottotitoli in italiano) Durata: 127’

Diretto da: Bunty Soorma Interpretato da: Arjun Rampal, Amisha Patel, Bobby Deol.

Una ragazza cieca si innamora di colui che l’ha salvata da un incidente. Il suo salvatore troverà il modo di farle riavere la vista ma, improvvisamente, scompare e apparentemente tutti lo considerano morto. Una piccola “favola” moderna basata sui sentimenti e sui desideri. 16 maggio

IL MIO CUORE DICE SÌ (2006) (lingua: hindi) – (doppiato in italiano) Durata: 110’

Diretto da: Sooraj R. Barjatya Interpretato da: Shahid Kapoor, Amrita Rao, Anupam Kher, Alok Nath.

Dai contrasti tra marito e moglie per le imminenti nozze della figlia adottiva, purtroppo, il destino complica la situazione costringendo ogni componente delle famiglie coinvolte a compiere delle scelte non sempre facili ma, sempre, sostenute dal sentimento dell’amore. 30 maggio

GURU (2007) (lingua: hindi) – (doppiato in italiano) Durata: 153’

Diretto da: Mani Ratnam Interpretato da: Abhishek Bachchan, Aishwarya Rai, Mithun Chakraborty.

È un film autobiografico la cui storia si sviluppa nell’arco di trent’anni. Il giovanissimo protagonista, svogliato nello studio, coltiva un sogno: lavorare in proprio. Lascia il suo piccolo paese per trasferirsi nella grande città. Presto si accorge quali e quante siano le difficoltà per cercare di entrare nel mondo degli affari. La sua determinazione per raggiungere il proprio obiettivo lo renderà colpevole di corruzione, frode, truffa e inosservanza delle leggi creando un insolito meccanismo di sviluppo del lavoro e crescita del Paese.

13 giugno

L’AMORE IERI E OGGI (2009) (lingua: hindi) – (doppiato in italiano) Durata: 120’

Diretto da: Imtiaz Ali Interpretato da: Saif Ali Khan, Deepika Padukone, Rishi Kapoor.

Un uomo ed una donna s’incontrano e si innamorano. Tutto funziona bene fino al giorno in cui la donna decide di tornare in India per esercitare la sua professione di restauratrice edile. La coppia si separa e di comune accordo cercano nuove esperienze sentimentali mantenendo intatta la loro amicizia. L’intervento di un anziano signore che racconta le difficoltà incontrate quarant’anni prima per inseguire il suo sogno d’amore, farà riflettere il protagonista sulla necessità di non lasciarsi sfuggire la persona amata. 27 giugno

IL MIO NOME È KHAN (2010) (doppiato in italiano) Durata: 165’

Diretto da: Karan Johar Interpretato da: Shah Rukh Khan, Christopher B. Duncan, Steffany Huckaby.

Il protagonista di questo film, affetto dalla sindrome di Asperges, forma lieve di autismo, è un indiano di origine mussulmana che emigra a San Francisco per vivere con il fratello che gli trova un lavoro come rappresentante di cosmetici. Incontra una ragazza madre, di religione induista, si innamora e si sposa. La loro vita trascorre felice fino al giorno della tragedia delle Torri Gemelle quando il comportamento degli americani, nei loro confronti, improvvisamente, cambia. La giovane moglie, sconvolta dagli eventi, lascia il marito che intraprenderà un lungo viaggio, attraverso un’America ostile, alla ricerca della persona amata.

Page 19: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

Nell’ambito della collaborazione in essere tra FEDIC e la rivista “Bambinosaraitu” (con la quale abbiamo anche organizzato il Concorso di Sceneggiatura per bambini), due Soci FEDIC (del Cineclub “Corte Tripoli Cinematografica” di Pisa) hanno collaborato con Barbara Sarri (Direttrice della Rivista) alla realizzazione di una intervista filmata a Lino Banfi, presso la sua abitazione romana. Ecco la loro testimonianza. Incontriamo Lino Banfi nella sua casa di Roma. Ci accoglie con gentilezza e ci fa accomodare. E' per realizzare un'intervista per la trasmissione, in onda su Easy Baby, canale 137 di Sky, dal nome : "Bambino, sarai tu!" dove i bambini rivolgono delle domande a personaggi del cinema e dello spettacolo. Il comico e ambasciatore UNICEF avverte l'emozione della bambina ad intervistarlo e, subito, con una battuta delle sue, la mette a proprio agio. Durante l'intervista afferma che il suo punto di forza è il matrimonio con sua moglie, che dura da ben 52 anni e che lo ha sostenuto nei momenti difficili all'inizio della sua carriera, e che la sua debolezza principale è la cucina. Infatti afferma che, sempre sua moglie, lo tiene d'occhio per evitare di esagerare con il cibo, ma che, grazie all'aiuto dei figli e dei nipoti, riesce sempre a farsi acquistare qualche prelibatezza eludendo la sorveglianza. Consapevole della sua forza, Lino Banfi, sciorina tutta la sua versatilità e sembra, in quel momento, di rivederlo in diverse gag di molti suoi film. A riflettori spenti, dopo l'intervista, conosciamo l'uomo che risulta essere cordiale e ci racconta che l'amore e la passione sono le armi con le quali dobbiamo affrontare la vita. Lasciamo casa sua con la consapevolezza di aver incontrato, in carne e ossa, una icona della commedia italiana tanto in voga negli anni settanta, ancora amata anche dai più giovani.

Pier Luigi Avolio Susanne Ratschiller

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Page 20: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

BACKSTAGE

Si è conclusa la prima sessione di riprese per la realizzazione di “Desmodus”, il secondo lungometraggio diretto dal sottoscritto, ultradecennale Autore del Cineclub FEDIC di Pisa “Corte Tripoli Cinematografica”. Il film, scritto a più mani lungo l'arco di 4 anni, è di genere horror ed affronta i temi della famiglia e dell'avidità, mescolando attualità e vecchi stili gotici. Molte le persone coinvolte nel progetto, con “vecchie conoscenze” mescolate a vere e proprie “scoperte” debuttanti. Nel cast Matteo Palmieri, Nicola Raffaetà, Valerio Conforti, Federica Marchini, Martyna Smith, Niky Hearts e Paola Casalini. Le riprese, iniziate venerdì 11 aprile e terminate domenica 13, si sono svolte a Fibbiano, minuscolo paesino fra le montagne di Camaiore (LU), in un casale gentilmente fornito da uno dei co-sceneggiatori, Sauro Benvenuti.

Durante i tre giorni di ripresa non-stop il cast ha avuto modo di conoscersi appieno e fraternizzare, in un clima di collabora- zione e serenità. Anche i paesani di Fibbiano, venuti a sapere delle riprese, hanno seguito con interesse il lavoro e, in alcuni casi, li abbiamo coinvolti come “comparse”. E’ stato realizzato anche un backstage filmato, ad opera di Nicola Raffaetà, che verrà inserito in un canale web che lui stesso gestisce. Al trucco ed effetti speciali, molto importanti dato il tipo di film, Diletta Santini ha dato un apporto fondamentale. Hanno collaborato anche Andrea Daini, Kevin Gargiullo e Alessandro Bergonzini, oltre alla famiglia Palmieri. In sintonia con la trama spettrale del film, suggestionati dal contesto di solitario paese di montagna, alcuni componenti del cast hanno lamentato, di notte, suoni e presenze inquietanti. L' anteprima di “Desmodus” è prevista per il 2015.

Marco Rosati

DESMODUS di Marco Rosati

Alcune attrici in una “scena” ambientata al cimitero (Foto: Diletta Santini).

Diletta Santini impegnata al trucco parrucco (Foto: Marco Rosati).

Page 21: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

UNA RAGIONE PER COMBATTERE

di Alessandro Baccini

Nel maggio 2010 ho vinto il Concorso “Uno spazio per le idee” emanato dalla Provincia di Lucca. Giovani di età inferiore ai 30 anni presentavano un progetto di tipo culturale, per avere una sovvenzione. La mia proposta di realizzare un film (dopo presentazione di soggetto e sceneggiatura) fu ritenuta meritevole e, grazie all’incentivo così ottenuto, decisi di imbarcarmi in un’impresa durata più di due anni. Formai una troupe composta prevalentemente da giovani emergenti. Non avevamo a disposizione grandi mezzi e nemmeno un budget adeguato, ma tanta voglia di fare e metterci in gioco. Nel 2012 cominciammo a girare le scene del film, tra Lucca, Montecatini e Livorno, grazie anche alla collaborazione tecnica del Cineclub di cui faccio parte, Corte Tripoli Cinematografica. Man mano che il lavoro andava avanti riuscimmo ad avere diverse collaborazioni tra sponsor privati (Fondazione Banca del Monte di Lucca, L’Albero delle Idee, Ristorante Mago Pago, Palestra Expofit, Ristorante La Fortezza, Pub Vecchio Bar, Carrozzeria La Pineta, Ristorante Romea, Pub Night and Day, Ditta Logitrans srl, Teatro Verdi di Montecatini) e aiuti da parte di Enti Pubblici (Comune di Montecatini Terme, Regione Toscana, Ministero Italiano Dipartimento della Gioventù, Arma dei Carabinieri di Roma, Arma dei Carabinieri di Lido di Camaiore, Comune di Borgo a Buggiano, Comune di Collesalvetti). Terminate le riprese, ha avuto inizio la lunga fase di post-produzione: sei mesi per il montaggio video (realizzato dal sottoscritto) ed altrettanti per il montaggio audio (presso lo Studio Virtual Recording di Pontedera). La colonna sonora è stata realizzata da Giovanni Puliafito che, a mio giudizio, è tra i più bravi compositori italiani per il cinema indipendente.

A fine settembre 2013 il trailer del film è stato selezionato al Catania Trailer Film Festival. Nel mese successivo “Una ragione per combattere” era presente, fuori concorso, all'International Trebaseleghe Film Festival di Padova, come unico lungometraggio italiano. Il 9 aprile 2014 il film ha avuto la sua presentazione ufficiale al Cinema Centrale di Lucca, con la sala piena (circa 350 persone), che ha accolto l’opera con un lungo e caloroso applauso. La prossima presentazione è fissata per il 18 maggio a Pisa, presso il Cinema Lanteri. In settembre, poi, “Una ragione per combattere” verrà proiettato in Parlamento, a Roma, presentato come film di interesse culturale nazionale. Sull’eco del successo riscontrato, mi sono arrivate interessanti proposte, sia per la distribuzione del film (soprattutto all’estero), sia per la produzione di un nuovo progetto. La cosa più importante di tutte, però, è che durante la lavorazione io e l'attrice Alessandra Angeli ci siamo innamorati (nella vita come nel film) e abbiamo avuto una splendida bambina di nome Aurora, a cui ho dedicato il lavoro. Spero che questa mia esperienza possa rappresentare uno stimolo per tanti giovani che hanno voglia di fare cinema e si impegnino seriamente: se la passione è tanta e non ci si risparmia0 i risultati arrivano!

Alessandro Baccini

Un’inquadratura romantica tra Alessandro Baccini e Alessandra Angeli (Foto: Simone Tognarelli).

Un’inquadratura tratta da una “scena” di combat- timento (Foto: Camilla Daldos).

Page 22: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

L’INTERVISTA

Paolo D’Alessandro intervista Ettore Di Gennaro

La 3dproduction è ormai da 20 anni impegnata a diffondere cultura cinematografica e sviluppare e coltivare i talenti dei propri iscritti. Oggi concludiamo in bellezza presentandovi l'auten- tica colonna portante della nostra associazione: Ettore Di Gennaro, co-fondatore, Presidente ma soprattutto Regista... l'uomo che dietro la macchina da presa e davanti al computer dà vita alle tante e divertenti storie che vi divertono da ormai vent'anni!

1) Come è nata la tua esperienza 3dproduc- tion? Da una grande passione per il cinema. Era tale e tanto l’entusiasmo nel guardare film al cinema o in tv che sentivo l’esigen- za quasi fisica di comin- ciare a fare qualcosa in questa direzione espres- siva. E fortunatamente ho

trovato due degni “compagni di merende”, Paolo e Francesco, le altre 2D della 3D. Nel tempo sono venuti gli altri grandi amici e compagni di viaggio. Le mie linee guida? Il cinema di azione e comico.

2) Quale è il tuo percorso artistico/profes- sionale? Ho sempre perseguito la narrazione per immagini. Da piccolo disegnavo fumetti. Alle superiori, con studi specifici nella grafica pubblicitaria, ho appreso l’illustrazione. Da grande all’Accademia di Belle Arti la composizione pittorica. Ma tutto era tutto troppo statico per i miei gusti. Cercavo il movimento, l’azione.

3) Da quanto tempo coltivi la passione per la regia e cosa ti appassiona di questa figura professionale? Dal 1994. Avevo delle storie in mente e mi si prefiguravano già complete. Agli attori chiedevo di aiutarmi a materializzare quelle prime brevi storie. Essendo immerso nel cinema, quello degli anni 80 molto spettacolare, avevo già in mente al primo “motore, azione!” le sequenze, i tagli e le angolazioni di ripresa.

4) Hai seguito qualche corso/lettura/stage? Sono completamente autodidatta, la mia scuo- la è stata il cinema di intrattenimento da fine anni ‘70 a inizi anni ‘90. Più sperimentale il primo, ipertrofico e spettacolare, l’ultimo.

5) Dall'inizio della tua esperienza di regista come si è evoluto il tuo linguaggio? All’inizio le inquadrature erano statiche. Poi col tempo ho sperimentato carrellate, zoom, e vari piani di ripresa. Oggi cerco di inserire riprese che servano alla storia, non solo belle da vedere.

6) C'è un regista il cui stile ti è particolarmente d'ispirazione? Sam Raimi, specialmente nella trilogia di Spiderman, ma anche “Darkman” e il recente “Drag me to Hell”, e anche Brian De Palma, con la sua “famosa” inquadratura diagonale e i lunghi piani sequenza, che prima o poi sperimenterò.

7) Quale è la difficoltà maggiore che incontri nel dirigere gli attori sul set? Il caos che regna dietro la camera, prima e dopo il ciak, e le lancette che scorrono via inesorabili mentre tutti intorno “colgono margherite”...

8) Oltre la regia ti occupi anche di altri aspetti nella realizzazione di un cortometraggio? Dall’inizio della 3dproduction, mi occupo del montaggio e degli effetti speciali. Non riesco a privarmi di queste altre due mansioni, servono a completare la visione che ho in mente del corto, fin da quando è in fase di scrittura. All’inizio ero da solo fino alla fine del processo, ma da qualche anno divido questo piacevole onere con Paolo D’Alessandro che cura autonomamente le storie che io cerco di rendere al meglio su nastro, confrontandomi con lui sul modo di gestire riprese e taglio di montaggio unendo le nostre visioni. Il tutto con il supporto di Adriano Graffi per la realizzazione di oggetti di scena e di Veronica Caputo per il trucco.

9) Che consigli dai a chi volesse cimentarsi nella regia cinematografica?

Ettore Di Gennaro

Paolo D’Alessandro

Page 23: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Come prima cosa, di avere una storia, o uno sceneggiatore che gliene faccia dono. E poi di immaginarsela ascoltando buona musica. Se conosce il linguaggio, che è fatto di proprie regole, come una vera e propria lingua, troverà “le parole giuste”. Ultimo, ma non per importanza, di affidarsi agli attori che la dipingeranno in modo personale e inaspettato. E il risultato sarà migliore di quanto immaginato e desiderato. 10) Dopo un'esperienza ormai ventennale come filmmaker pensi di aver maturato un tuo stile personale?

Ho maturato velocità di esecuzione e voglia di sperimentazione dei nuovi dispositivi di ripresa ANCHE INUSUALI (cellulari, smartphone o tablet) per ottenere una ripresa immediata, quasi da reality. E forse questo è il mio stile, o quello a cui aspiro: verità e realtà anche in storie surreali e comiche.

Paolo D’Alessandro

TESTIMONIANZE & RIFLESSIONI

Arriviamo diligentemente un quarto d’ora prima. Ritiriamo “il pass” e attendiamo davanti al bar, immersi nel solito odore di burro che si respira a Parigi; il cinema è un multisala, le proiezioni del festival occuperanno quella principale, al piano terra. L’ECUFILMFESTIVAL, il Festival Europeo del Cinema Indipendente, è alla sua nona edizione; tra i 95 film provenienti da 32 nazioni, ci sono quattro italiani, tra cui anche noi con “Italia Italia”, nella sezione “Commedia europea”. E’ un film breve, autoprodotto, con pochissime risorse economiche e un budget illimitato di passione e professionalità. David Becheri, dop, Ilaria Bellucci, musiche originali; e poi gli attori, Roberto Merlino e Roberta Catalani. Tutti da nomination. Sulla stampa il corto è stato presentato così: “un’allegoria del Belpaese, partendo dalle vicende di due sessantenni in crisi coniugale. Le caratteristiche sono le atmosfere antonioniane, in cui l’impossibilità del confronto con l’altro è il principale ostacolo da superare, e l’espressività degli attori”. Appunto, come dicevo.

La proiezione va molto bene, il grande schermo aiuta sempre, il pubblico in sala ride e alla fine applaude. Siamo felici di essere qui, in mezzo a produzioni faraoniche, a dolly mozzafiato, effetti speciali, aerei da guerra che sparano improbabili munizioni luccicanti, atmosfere notturne da rimanere abbindolati. Ci siamo anche noi con il nostro cinema di idee, di poche luci, di catering casalinghi, con la speranza che non si bruci una lampada che potrebbe far sforare il budget. Appunto, come dicevo. “Italia Italia”.

Daniele Riccioni Cineclub Fedic Eliogabalo

Page 24: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Come essere presenti in TV

I CORTI FEDIC SU DILUCCATV

Prosegue la collaborazione tra FEDIC e DiLuccaTV, relativamente alla trasmissione “I Corti di Corte”, a cui tutti i Soci possono aderire. I “Corti di Corte” sono visibili in televisione sul canale 89 (non più 633!) del digitale terrestre. In streaming si possono seguire su Internet, al sito www.dilucca.it. e tutte le puntate sono visibili “on demand” in qualunque momento.

Attenzione: la trasmissione “Corti di Corte”, appuntamento settimanale, è in onda tutti i mercoledì alle ore 21 e può essere visualizzata con il seguente link:

http://www.dilucca.it/listatrasmissioni/approfondimenti/corti-di-corte?start=20

Qualunque Socio FEDIC interessato a presentare i suoi lavori può contattare il seguente indirizzo mail: [email protected] Cell: 328-7275895.

Programma maggio 2014:

7 maggio 2014 100.a 1° videogiornale FEDIC 2013 ( 67’).

14 maggio 2014 101.a Pio Bruno: “Era uma vez uma malendreca” (8’15”). Franca Todde: “Lai’ssan” (7’50”). Rita Rozzo e Mariangela Onni: “Il profumo del nuovo fiore” (9’26”).

21 maggio 2014 102.a Beppe Rizzo: “Il sipario magico di Emanuele Luzzati” (6’39”); “Gibba nella città di cartone” (20’).

28 maggio 2014 103.a Tore Ximenes: “Fragu of Manhattan 3” (55’10”).

FESTIVAL

Caro filmmaker, Lo Staff del Reggio Film Festival è lieto di annunciare la Sezione Laicità del Reggio Film Festival, nell'ambito delle Giornate della Laicità 2014, LUNEDÌ 7 APRILE, alle ore 21, presso il cinema Al Corso in Corso Garibaldi 14 a Reggio Emilia. Ingresso gratuito. Le opere selezionate concorreranno per il Premio Laicità, assegnato in collaborazione con l'associazione Iniziativa Laica, e per il Premio del pubblico, la cui votazione avverrà la sera stessa. L'assegnazione del Premio del pubblico e del Premio Laicità e la proiezione dei corti vincitori si terranno DOMENICA 13 APRILE, ore 21, presso la Fonderia (via della Costituzione 39, Reggio Emilia) insieme allo spettacolo di Aterballetto ABSOLUTELY FREE. Ingresso: 5 euro. Info e prenotazioni: 0522/273011. Vi ricordiamo inoltre che sul sito www.reggiofilmfestival.com sono ancora aperte le iscrizioni alle altre sezioni del Festival, Fake e Spazio libero: il termine ultimo per l'iscrizione online e l'invio delle opere è il 31 maggio 2014. Informazioni sul programma completo delle Giornate della Laicità su www.giornatedellalaicita.com.

Page 25: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

La FESTA DELL'IMMAGINE 2014 tredicesima edizione apre i battenti Sabato 14 giugno 2014 dalle ore 20,30 alle ore 23 si tratta di una mostra fotografica - video - e slideshow aperta a tutti gli autori. Si chiuderà domenica 22 giugno 2014. La FESTA DELL'IMMAGINE non è solo una mostra dalla durata di otto giorni ma è un concorso nazionale con premi importanti quali:

• TROFEO CITTA' DI SAVONA ALLA MIGLIORE FOTOGRAFIA • PREMIO PRIAMAR ALLA MIGLIORE FOTOGRAFIA A TEMA (effetto notte) • TROFEO LA TORRETTA D'ORO AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO (La torretta

simbolo della città di Savona) • PREMIO CINECLUB SAVONA AL MIGLIOR SLIDESHOW

ISCRIZIONE: gli autori interessati a partecipare devono consegnare o spedire le loro opere entro il 31 maggio 2014 in allegato il bando di concorso scaricabile. In occasione del 50° anniversario del Circolo Savonese Cineamatori – Fedic vengono proposte al pubblico tre serate di eventi. Il 19 giugno 2014 alle ore 20,45 SERATA DEDICATA ALLA "FERRANIA NEL CINEMA" Un incontro tra cultura e storia con la presenza del Regista GIULIANO MONTALDO interverranno gli assessori del Comune di Savona Paolo Apicella - Elisa di Padova. Ci saranno altri ospiti importanti quali il Sindaco del Comune di Cairo Montenotte ed altri nomi che saranno inseriti nel programma della serata. Il 20 giugno ore 21,00 premiazione delle opere vincitrici, sarà presente il Presidente della Fedic (Federazione italiana dei Cineclub) e autorità del Comune di Savona. Il 21 Giugno ore 21,00 INTERNATIONAL SHORT FILM - proiezione di cortometraggi internazionali premiati nei festival di tutto il mondo. Domenica 22 giugno su richiesta del Comune di Savona la mostra sarà aperta al mattino e al pomeriggio per turisti e crocieristi.

Page 26: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

Conobbi Mino prima ancora di entrare in FEDIC e subito entrai in sintonia con quello che, ai miei occhi, appariva come un “gran signore che sprigionava da tutti i pori amore per la pellicola”. Credo che Mino Crocé sia stato un vero punto di riferimento per tutti gli Autori FEDIC,non solo per le sue eccellenti capacità nar

rative ed espressive, ma anche per l’affabilità con cui sapeva intrattenere in lunghissime conversa- zioni fatte di aneddoti, citazioni, ricordi0 Le sue opere hanno avuto grandi consensi, sia in campo nazionale, sia all’estero (è uno dei pochi italiani ad aver vinto la medaglia d’oro UNICA), grazie ad una “sensibilità nel raccontare” (fatta di semplicità e ironia, oltreché di sostanza) che ha reso unici i suoi documentari. Non possiamo, poi, dimenticare la sua capacità organizzativa e gestionale, visto che ha diretto per anni, con maestria e concretezza, il Festival Internazionale di Montecatini. Mino ci ha lasciato da due anni, è vero, ma il suo ricordo rimarrà per sempre, perché è un pezzo importante della “storia-FEDIC”.

Roberto Merlino Presidente Fedic

Non è facile incontrare un amico, un vero “Amico”, con il quale potere condividere alcune idee, alcune passioni come quella per il cinema, per le immagini. Eppure, talvolta, accade che strane “alchimie” sorgano tra persone che non temono di rivelare il proprio carattere, le proprie debolezze e gli “interessi” che, nel tempo, diventano colonne portanti di un’intera vita. Quando incontrai Mino Crocè capii subito di avere trovato una persona davvero unica, ricca di cultura, di umanità, con un carattere invidiabile, sempre disponibile al dialogo e pronto a dare utili consigli e ad affrontare i problemi con la semplicità di chi è disposto a mettersi in gioco e con la sicurezza di un “saggio”. Sono passati due anni dalla Sua scomparsa ed è molto triste sapere di non poterlo incontrare nei soliti appuntamenti festivalieri, o nelle riunioni del Consiglio Fedic, per trovare il tempo di continuare le nostre “chiaccherate” sul nostro “cinema corto”, sulle nostre piccole “opere” che per entrambi hanno sempre rappresentato il modo migliore per potere esprimere i nostri sentimenti, le nostre speranze, le nostre paure, le nostre angosce, i nostri sogni. Certamente, il nostro “dialogo” non si è interrotto! Ha subìto una “metamorfosi”! Alle mie domande e insicurezze so sempre come mi avrebbe risposto e questo, per me, è un modo semplice e confortevole per continuare quelle indimenticabili “chiaccherate” sulle quali si è sviluppata una straordinaria “Amicizia” che conservo nel cuore.

Giorgio Sabbatini Consigliere Nazionale Fedic

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

RICORRENZA

Mino Crocè

Page 27: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

COMUNICATO STAMPA

Sono in corso le riprese del cortometraggio “La stanza oscura” prodotto dall’associazione Sedicinoni film production – Cineclub FEDIC di Pistoia, con il patrocinio del Comune di Buggiano e in collaborazione con l’associa- zione Charlotte ACVP. Il corto è scritto e diretto da Alessio Biagioni e interpretato da Sergio Forconi, Raffaele Totaro, Roberto Merlino, Cecilia Nesti, Ambra Corti, Edoardo Ripoli, Francesco Palmeri, Lorenzo Pratesi, Antonio Landi, Alessandra Panzone, Lucia Pagnoccheschi, Annalisa Papa, Adriano Davi, Maurizio Iorio, Massimo Bianchi “Loppa”, Lorenzo Lurci “Bracco”, Selene Moscardi, Lisa Campigli e Paola Bruno. Nel cast tecnico Marco Berti operatore e direttore della fotografia, Tommaso Beneforti, assistente alla regia e segretario di edizione, Michele Bandelli, fonico e audio, Sara Marini e Marco Labate, aiuto regia, Lorenzo Petrognani, assistente alla fotografia e audio, Alberto Antonini, secondo direttore della fotografia, Marta Vannucci, trucco e effetti speciali, Raffaele Totaro e Alessio Biagioni, produttori esecutivi, e Leonardo Bugiani, backstage.

Le riprese sono effettuate fra Castello di Buggiano, Colle di Buggiano e Pistoia. È un giallo ambientato in un paese di campagna. L’atmosfera all’inizio è quella della commedia toscana, ma con l’evolversi della storia emergono intrighi e misteri che fanno capire che tutti i personaggi stanno in realtà nascondendo qualcosa. Al centro della storia c’è Don Riccardo, un anziano prete che ormai non vive più la fede con fervore ma si lascia affascinare dal carisma di Marcello, un medico filantropo. La drammaticità del cortometraggio andrà aumentando ma il finale lascerà un messaggio di speranza. La produzione ringrazia il Comune di Buggiano, la Polizia Municipale di Buggia- no, l’Associazione culturale Buggiano Castello, pub “Vecchio bar” in Piazza Cavour a Colle di Buggiano, Diocesi di Pescia e Diocesi di Pistoia.

Una fase delle riprese del film “La stanza oscura” di Alessio Biagioni.

La troupe posa per una fotografia ricordo.

Page 28: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

NEWS

Dall'8 al 15 maggio 2014, andare a cinema costa meno. Torna infatti la Festa del Cinema che permetterà a cinefili e amanti del grande schermo di guardare film a prezzo ridotto in tutta Italia: 3 euro per le pellicole in 2D e 5 euro per quelle in 3D. Obiettivo della manifestazione è ovviamente quello di aumentare l'affluenza nelle sale. Ma anche e soprattutto quella di diffondere il fascino della settima arte e rilanciare la sua importanza culturale e sociale. Per questo non ci saranno solo riduzioni del costo dei ticket, ma anche diverse iniziative.

L'evento è promosso e organizzato dalle associazioni dell’industria cinematografica ANEC, ANEM, ANICA, insieme a ACEC e FICE. È già disponibile il sito www.festadelcinema.it, dove si potranno trovare maggiori informazioni, contenuti speciali, concorsi per gli appassionati cinefili ecc.

DAI CINECLUB

PROIEZIONI PROGRAMMATE

CINECLUB FEDIC SANGIOVANNESE

APRILE 2014

martedì 1 aprile alle ore 21.30 al cinema Masaccio sarà proiettato il film

Prossima fermata: Fruitvale Station (Fruitvale Station)

REGIA: Ryan Coogler INTERPRETI: Michael B. Jordan, Octavia Spencer, Melonie Diaz, Ahna O'Reilly, Chad Michael Murray GENERE: Drammatico

Page 29: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

DURATA: 85 min PAESE: USA ANNO:2013 DISTRIBUZIONE: 01 Distribution USCITA: 13 marzo 2014

Ricostruzione dell'omicidio di un giovane uomo di colore da parte della polizia di Los Angeles avvenuto a Fruitvale nel 2009. Uno dei film che ha ottenuto più riconoscimenti, nel 2013, Fruitvale Station è un dramma ispirato ad una vicenda realmente accaduta nel 2009, l'uccisione di un ragazzo nero, Oscar Grant, da parte di un poliziotto. Una vicenda che ebbe particolare risonanza mediatica, grazie anche ai numerosi footage sull'accaduto che furono condivisi in rete, nelle ore successive al dramma. Tra i temi centrali del film che segna l'esordio alla regia di Ryan Coogler spicca quello dell'abuso di potere da parte della polizia americana. sabato 5 aprile ore 21.30 domenica 6 aprile ore 15.00 - 17.15-21.30 al cinema Masaccio sarà proiettato il film

Lei (Her)

Vincitore Oscar 2014 per la miglior sceneggiatura originale

REGIA: Spike Jonze INTERPRETI: Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde GENERE: Commedia DURATA: 126 min PAESE: U.S.A. ANNO: 2013 DISTRIBUZIONE: Bim USCITA: 13 marzo 2014

Los Angeles, in un futuro non troppo lontano Theodore, un ragazzo solitario dal cuore spezzato che si guadagna da vivere scrivendo lettere personali per gli altri, acquista un sistema informatico di nuova generazione progettato per soddisfare tutte le esigenze dell'utente. Il nome della voce del sistema operativo è Samantha, che si dimostra sensibile, profonda e divertente. Il rapporto di Theodore e Samantha crescerà e l'amicizia si trasformerà in amore, ma non tutto andrà liscio. La voce di Samantha, che in originale è quella di Scarlett Johansson, nell'edizione italiana della pellicola è doppiata da Micaela Ramazzotti. martedì 8 aprile alle ore 21.30 al Masaccio d'Essai sarà proiettato il film Vincitore del Marc'Aurelio d'Oro del Festival di Roma 2013

TIR

REGIA: Alberto Fasulo INTERPRETI: Branko Zavrsan, Lucka Pockja, Marijan Šestak GENERE: Drammatico DURATA: 85 min. PAESE: Italia, Croazia ANNO: 2014 DISTRIBUZIONE: Tucker Film USCITA: 27 febbraio 2014

Da qualche mese Branko, un ex insegnante di Rijeka, è diventato camionista per un'azienda di trasporti italiana. Una scelta più che comprensibile dato che adesso guadagna tre volte tanto rispetto al suo stipendio d'insegnante di prima. Eppure tutto ha un prezzo, anche se non sempre quantificabile in denaro. Da piccoli ci dicevano: "il lavoro nobilita l'uomo". Ma qui sembra diventato vero il contrario: è Branko, con la sua efficienza, la sua ostinazione, la sua buona volontà, a nobilitare un lavoro sempre più alienante, assurdo, schiavizzante. Il regista segue un uomo che per ragioni economiche mette da parte il suo lavoro di insegnante, e diventa camionista. Per tutto il film quindi lo seguiamo, seduti accanto a lui, nei suoi viaggi di lavoro. sabato 12 aprile alle 21.30 domenica 13 aprile alle 15, alle 17 e alle 21.30 al Cinema Masaccio nell'ambito del ciclo "Masaccio d'essai" sarà in programma

LA MOSSA DEL PINGUINO

REGIA: Claudio Amendola INTERPRETI: Edoardo Leo, Ricky Memphis, Ennio Fantastichini, Antonello Fassari, Francesca Inaudi GENERE: Commedia DURATA: 90 min PAESE: Italia

Page 30: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

ANNO: 2013. DISTRIBUZIONE: - Videa - CDE USCITA: 6 marzo 2014

Bruno viene truffato e ridotto in miseria, perdendo tutti i risparmi, anche quelli che servivano per affittare una nuova casa. Per evitare di incorrere nelle ire della moglie Eva e nel disperato tentativo di risollevare le magre economie di famiglia, ecco che Bruno trascina Salvatore nell'ennesimo, pazzo e strampalato progetto: partecipare con una squadra di curling alle prossime Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Commedia sportiva che segna l'esordio alla regia di Claudio Amendola. martedì 15 aprile ore 21.30 al Masaccio d'Essai verrà proiettato il film

Dallas Buyers Club

Vincitore Oscar 2014 Migliore attore protagonista - Matthew McConaughey Vincitore Oscar 2014 Migliore attore non protagonista - Jared Leto

REGIA: Jean-Marc Vallée INTERPRETI: Matthew McConaughey, Jared Leto, Jennifer Garner, Denis O'Hare, Steve Zahn GENERE: Drammatico DURATA:117 min PAESE: U.S.A. ANNO: 2013. DISTRIBUZIONE: Good films USCITA: 30 gennaio 2014

Ron Woodroof è un rude elettricista texano al quale, nel 1986, viene diagnosticata l'AIDS. I medici gli danno, inizialmente, solo sei mesi di vita. Abbattuto e frustrato dalla mancanza di assistenza sanitaria e incapace di accettare la condanna a morte, Woodroof decide di sperimentare una serie di medicine alternative e crea un’attività rendendo disponibili nuovi medicinali per i malati di AIDS. Ambientato negli anni Ottanta, nel periodo in cui l'AIDS aveva già iniziato a fare vittime, ma non si sapeva ancora molto sulla malattia, questo film racconta la storia di un uomo al quale furono dati pochi giorni di vita, ma lui riuscì a tamponare efficacemente il male che lo aveva colpito, tanto che riuscì a sopravvivere molti anni. La storia di Woodroof, nello specifico, si concentra sui tentativi, da parte dell'uomo di trovare una soluzione alternativa ai farmaci approvati negli USA, e soprattutto il modo in cui riuscì a trarne profitto, organizzando un 'club' di acquirenti di farmaci. martedì 22 aprile alle ore ore 21.30 al Masaccio d'Essai sarà proiettato il film

Non buttiamoci giù (A Long Way Down)

REGIA: Pascal Chaumeil INTERPRETI: Con Pierce Brosnan, Toni Collette, Aaron Paul, Imogen Poots, Rosamund Pike GENERE: Commedia DURATA: 96min PAESE: Gran Bretagna ANNO: 2013 DISTRIBUZIONE: Notorious USCITA: 20 marzo 2014

La notte di San Silvestro, in un altissimo grattacielo londinese, un conduttore televisivo sale fino all'ultimo piano, deciso a lanciarsi nel vuoto, e a mettere fine ad una grave crisi matrimoniale e professionale. Un attimo prima di buttarsi giù, però, l'uomo si rende conto che vicino a lui c'è un'altra aspirante suicida: una donna senza lavoro e senza compagno, alle prese con un figlio autistico. A loro si aggiungono una quindicenne “sedotta e abbandonata” e un musicista fallito, costretto a lavorare come cameriere abbandonato dalla compagna.

Page 31: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

YOUNG (but not) INNOCENT Serata in compagnia di alcuni giovani autori sardi: cinque cortometraggi di forte impatto visivo, tra lo sfregio iconoclasta e la ricerca di un'estetica incantatrice, videoclip vulcanici e fiction incerte tra la quiete e l'eruzione. Opere che sottendono un tormento interiore, alla ricerca dell'innocenza perduta. O forse in fuga dall'innocenza, agli albori di un percorso espressivo che volutamente rifugge l'obiettività e che al conforto di uno sguardo sereno, preferisce l'urlo, il sangue, la lama affilata che taglia la pupilla. La scaletta dei corti è così strutturata: inizio brusco, un lento scivolare in tematiche più morbide, e poi il finale, bello e drammatico. Con "Limiti" (sottotitolo "Un documentario delirante"), di Matteo Campulla, la prima immagine che si tende ad associare all'inizio del video, è quella celebre della mano dalla cui stigmata fuoriescono delle formiche, nel "Chien andalou" di Buñuel e Dali. Ma più che ad autori surrealisti, quest'opera potrebbe far pensare ad un eco lontano delle provocazioni Dada, una scelta nichilista, e perentoria, che non lascia spazio allo spettatore e lo costringe ad una sorta di kubrickiano "trattamento Ludovico" (Ludovico

technique) per mezzo del quale lo sguardo non può sottrarsi alla visione. In "The Bottom of the Dirt", videoclip degli "Effelle" realizzato da Michela Medda, come in altri della stessa autrice, al suono hard con il canto lacerato (e lacerante) del cantante, corrispondono specularmente immagini altrettanto hard: il video mette in scena la pratica sessuale del bondage, alla quale la protagonista, più o meno volontariamente, si sottopone. Sangue, urla, la chitarra distorta e il corpo deformato dalle corde, cliché musicale come costrizione creativa e costrizione fisica come ricerca di piacere. Un video carico di "patos", che in greco significa "emozione" ma anche "sofferenza". Con il successivo "Orgasm", eseguito dai " Pinkemical Sunset" e realizzato da Fabio Ortu (anche batterista del gruppo) con la collaborazione di Bruno Mameli, passiamo a toni più morbidi con alcune interessanti peculiarità sul piano estetico. In genere un videoclip può limitarsi a filmare un gruppo che suona, oppure elaborare qualcosa che può avere o meno un rapporto con il brano che si vuole pubblicizzare (non dimentichiamo la funzione principale del videoclip), ma qui la bravura degli autori risiede nella riuscita fusione di questi due aspetti. Tutto ruota attorno alla dinamica ed elegante figura della ballerina Rachele Montis (purtroppo impossibilitata a partecipare alla serata per impegni con la RAI), che vediamo danzare su fondo continuo o prepararsi davanti allo specchio, e attorno al gruppo che esegue il brano; poi le due realtà si fondono in una sorta di teatro delle ombre, per cui assistiamo ad un'unica coreografia nel quale la silhouette di Rachele si congiunge alle silhouettes dei musicisti, in un crescendo (climax) di intensità. Poi si ritorna alle immagini da backstage della ballerina. Toni ancora più morbidi e soffusi per "Abracadabra" di Federico Rescaldani, ed una ambientazione tutta cagliaritana per questo lavoro che procede come un videoclip, ma non lo è, anche se indubbiamente risente dell'esperienza maturata in questo campo. Nel video seguiamo tre artisti di strada (un mago, un mimo e un suonatore di tromba) a partire dal risveglio del primo che osserviamo da vicino durante la sua preparazione (dominanza di primi piani e dettagli), mentre la città inizia a brulicare di vita e tutto scorre attorno. Due mondi che si incrociano, a velocità differenti. Infine "Memorie", sempre di Federico Rescaldani, che il cineclub FEDIC ha l'opportunità di mostrare in prima visione. Un video fortemente drammatico, una fiction avvincente che riecheggia le creazioni di Philip K.Dick (ma il film è dedicato al regista Satoshi Kon), sul cui soggetto è meglio non anticipare nulla, se non che il nucleo centrale attorno al quale si sviluppa è l'amore di un padre per la propria figlia. Ma l'autore riesce a tenere legato lo spettatore sino all'ultimo fotogramma, senza concedergli facili vie di fuga. Ottima la fotografia, come sempre in Rescaldani.

Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC - Cagliari

lunedì 31 marzo 2014

Matteo Campulla: - "Limiti (a delusional documentary)" (2014 - 15,00 min.). Dopo anni di produzione e sperimentazione, nel 2009 l'autore (socio FEDIC presso l'Associazione ARKA di Assemini) forma ed entra a far parte del Movimento Oscurantista, un collettivo pittorico di agitazione culturale. Nel 2012 pubblica “ SCARS [Video Project]” Nel 2013 nasce il progetto audiovisivo “Boga Bisuras!” con Marco Fadda. Nel 2013 il suo "Limiti" vince il Premio Babel nella sezione video (concorso indetto dall'associazione Babele e ideato dalla critica e giornalista Roberta Vanali, finalizzato alla promozione e alla valorizzazione dell'arte contemporanea sul territorio sardo). Michela Medda: "The Bottom of the Dirt", videoclip degli "Effelle" (2013, 4,45 min.), fotografia e riprese: Bruno Mameli, Michela Medda; soggetto: Giuseppe Tuveri. Con Giuseppe Tuveri, Valentina Vallascas, Veronica Asunis. L'autrice è una fotografa cagliaritana specialista in ritrattistica che da anni realizza in proprio rassegne fotografiche e documentari; con il collettivo indipendente di produzione cinematografica "Eye Me", lavora assieme a Bruno Mameli alla realizzazione di videoclip, collaborando a diverse produzioni video (Shibuya, Welcome to my mondo, IlladorFilms Produzioni). Fabio Ortu: "Orgasm", videoclip dei " Pinkemical Sunset" (2013, 5,10 min.) riprese: Fabio Ortu e Bruno Mameli, con Rachele Montis. Fabio Ortu unisce la passione per la musica (è batterista dei Pinkemical Sunset) a quella per il cinema che lo porta a studiare fotografia, cinema e recitazione; da diversi anni produce e realizza videoclip musicali, cortometraggi e spot pubblicitari. Bruno Mameli, dopo la prima passione per il teatro, si avvicina al cinema (tesi universitaria su Kurosawa). Ha lavorato con la RAI, Mediaset, La7 e Sky. Realizza in proprio e in collaborazione con altri autori videoclip, documentari e cortometraggi. Attualmente è impegnato in vari progetti cinematografici. È l'autore dei testi e il cantante delle canzoni del gruppo Effelle. Federico Rescaldani: "Abracadabra" (2012, 3,40 min.) con Federico Naitana, Alessia Marrocu e Antonio Matzeu. Federico Rescaldani: "Memorie" (2014, 11,30 min.) con Tommasu Contu, Simone Utzeri e Alessandra Fenu. L'autore, grafic designer, fotografo e filmaker, da alcuni anni ha realizzato diversi cortometraggi e videoclip musicali, alcuni dei quali proiettati dal cineclub FEDIC il 15 aprile 2013 ("Our God", "Nuda" e "20"). Nel 2013 collabora con l'autrice Franca Todde alla realizzazione della fiction "Laissan" (proiettata al cineclub il 6 maggio 2013).

Page 32: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

L'ARTE E IL DOCUMENTARIO Stasera il cineclub propone due documentari sulla figura e sulle opere di due artisti, che potremo così conoscere attraverso l'obiettivo della videocamera guidata dai due realizzatori, l'olandese Franka Stas e il sardo Maurizio Casu. Ma proprio perché il pubblico del cineclub è essenzialmente formato da cinefili, la visione di questi lavori ci offre l'opportunità di riflettere sulla tecnica, le modalità concettuali, le scelte stilistiche dei due documentaristi. Come realizzare un documentario sull'arte e su un artista? Cosa mostrare e soprattutto come? Impresa non facile.

- Franka Stas: “J'ai posé mes bagages” (traducibile più o meno con "Ho trovato dimora"), 2012, Paesi Bassi, 19,00 min. Lingua: francese; sottotitoli: inglese. Medaglia di bronzo al 75° festival UNICA 2013.

Il documentario della regista olandese Franka Stas ci presenta Mélanie Bourlon, un'artista francese autodidatta che ha scelto di aprire un atelier per lavorare con la cartapesta (papier mâché) a Les Avenières, un piccolo villaggio del dipartimento dell'Isère, nella regione Rhône-Alpes. L'obiettivo della regista è quello di renderci partecipi delle modalità di lavoro dell'artista, ma soprattutto della psicologia della Bourlon, dei sentimenti che la guidano intimamente nell'atto creativo. Per ottenere questo risultato utilizza prevalentemente piani ravvicinati, primi piani sul viso, dettagli sulle mani che lavorano, sulle fasi iniziali della elaborazione degli oggetti in cartapesta, mentre ascoltiamo le considerazioni dell'artista che, dopo un'iniziale ritrosia, confessa liberamente i suoi pensieri, i suoi dubbi sull'essere artista o artigiana, e spiega al microfono la genesi delle sue creazioni. La cinepresa ci accompagna lungo tutte le fasi di produzione delle opere della Bourlon, sino alla consegna ai committenti, mentre nel montaggio vengono inserite sequenze di foto dei lavori in cartapesta già conclusi. Alla fine del documentario lo spettatore ha la percezione di partecipare approfonditamente alla personalità artistica di Mélanie Bourlon.

Franka Stas, autrice di documentari e cortometraggi ("Camille Claudel" del 2002, assieme a Harry Meter), è docente di cinema e audiovisivi all'Alberdingk Thijm College di Hilversum (Paesi Bassi) , tiene dei corsi per il progetto "Roze in Beeld" (progetto educativo per studenti universitari centrato sugli stereotipi presenti nei media relativi a gay e lesbiche); collabora con Ad van Dam e i gemelli Dylan e Lazlo Tonk creatori della Dyzlo, società indipendente di produzioni video. - Maurizio Casu: “Gianni Argiolas - una vita dedicata all'arte” (2013, Italia, 43,00 min.)

Maurizio Casu sceglie di presentare l'artista di Monserrato Gianni Argiolas seguendo sostanzialmente tre vie: le testimonianze dei più stretti collaboratori ed estimatori della sua opera, un'intervista all'autore "paulesu", e le riprese video dei suoi lavori. Il tutto è abilmente intessuto, e lo spettatore si forma a poco a poco un'idea sempre più dettagliata del percorso artistico dell'Argiolas, dai primi precoci segni di un'evidente predisposizione per le arti figurative, all'incontro con un altro pittore di Monserrato, Cesare Cabras, sino alla maturazione che lo porta a realizzare innumerevoli opere pubbliche, visibili in tanti centri della Sardegna, e a portare a compimento il suo progetto di "parco artistico" che vede la luce nel 2003 nella località di Isca sa Folla a Dolianova. Il realizzatore del documentario si sofferma sulle opere presenti nel Parco, e sulle performance che accolgono i visitatori e che rendono vivo l'approccio alle realizzazioni artistiche, a lo fa dando un tocco di drammaticità (nel senso di azione, dal greco "δρᾶµα"), di dinamicità quindi, scegliendo di utilizzare la videcamera senza cavalletto, a spalla, e di insinuarsi tra le sculture, presentando così "a tutto tondo" le varie installazioni, e di spezzare in alcune sequenze la neutralità dell'abituale mimesi dei documentari (io filmo, ma lo spettatore ha la percezione di essere lui stesso a vedere ciò che viene filmato), optando invece per l'inserimento nelle riprese delle informazioni tecniche che il visitatore vede nel display della propria videocamera (rec, minutaggio, diaframma, livelli della batteria), una sorta di "mise en abîme", per ricordarci che dietro qualunque documentario vi è un occhio che decide cosa vedere, e che un documentario non è la realtà, ma la scelta di un operatore che ci invita a condividere il suo sguardo.

Maurizio Casu vive in provincia di Cagliari e lavora in tutta la Sardegna. Dopo aver conseguito nel 1986 il titolo di "operatore di ripresa e montaggio R.V.M.", esercita nel settore video come cameraman per le principali emittenti televisive sarde e instaura una collaborazione con diverse case di produzione isolane nella realizzazione di spot commerciali, oltre a seguire diverse produzioni cinematografiche. Ha quindi modo di seguire l’evolversi della tecnologia (telecamere, piattaforme di montaggio), passando dall’analogico al digitale, per cui, dopo 11 anni di attività, inizia a condividere la sua esperienza professionale attraverso l’insegnamento: nel 1997 inizia la sua carriera di insegnante, in qualità di esperto, in alcune scuole pubbliche della provincia di Cagliari, mentre continua a lavorare per numerose produzioni video avvalendosi della collaborazione di professionisti d’eccezione. Di recente ha iniziato a sperimentare la produzione di corti d'animazione in collaborazione con un disegnatore professionista.

Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC - Cagliari

lunedì 7 aprile 2014

Page 33: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

POT-POURRI tre reportages sulla convivenza tra diverse etnie

Doris Dvorak: Von der welt vergessen ("Dimenticati dal mondo") (2011, Austria, 23,00) lingua: tedesco - sottotitoli: inglese - Medaglia d'argento al 73° festival UNICA 2011.

In Birmania (dal 1989 Myanmar), la dittatura persegue le minoranze che non si integrano. Circa un milione di persone vivono nella giungla, costantemente sotto la minaccia dei soldati birmani e lungo la frontiera tra la Thailandia e la Birmania, presso la città di Mae Sot, ove si contano nove campi di rifugiati con decine di migliaia di persone, soprattutto dell'etnia Karen, che da 20 anni vivono in condizioni penose in fuga dal loro paese e ignorati dalla Thailandia. La regista austriaca dopo un viaggio in territorio birmano, abbandona i facili percorsi concessi ai turisti e, aggirando i divieti, cerca di indagare su questa situazione drammatica e dà testimonianza delle attività dell'associazione onlus sud-tirolese con la quale collabora "Helfen ohne Grenzen" (Aiutare senza confini), che opera proprio in quei campi di rifugiati fornendo assistenza medica, cibo e con la costruzione di scuole per i bambini nati in quella terra di nessuno.

Doris Dvorak è una video "amatrice" che ha iniziato a coltivare la passione per il video non appena è andata in pensione. Questo reportage gli è valso diversi premi. L'anno scorso ha vinto un'altra medaglia d'argento al Festival UNICA con "Mein wandelweg führt über abgründe", una docu-fiction sul pittore austriaco Egon Schiele, che il 2 giugno vedremo al cineclub FEDIC. Alberto Diana: Barcelona en dos colors (2011, Italia, 29,44) lingua: catalano / castigliano - sottotitoli: italiano

Barcellona, luglio 2010. Il Tribunal Constitucional di Madrid rifiuta lo Statuto Autonomo della Catalogna: le aspirazioni politiche, linguistiche e nazionali del popolo catalano vengono notevolmente ridimensionate e i catalani, intervistati, manifestano il proprio disappunto nei confronti del governo castigliano. Poi arriva il campionato mondiale e il tifo per la Selección de fútbol de España inizia a montare...

Nato e vissuto sino ai 18 anni a Iglesias, Alberto Diana si laurea nel 2013 alla facoltà di Lettere e Storia dell'Università di Cagliari. Dopo due esperienze di scambio con l'Universitat de Barcelona, sviluppa l'interesse per il teatro, poi per il cinema: organizza rassegne, partecipa e realizza progetti vari, in Sardegna e in Catalogna, tra cui questo documentario. Attualmente, dopo un'esperienza di insegnamento della lingua italiana in Francia, ha iniziato la specializzazione presso il Màster en Documental de Creació all'Universitat Pompeu Fabra di Barcellona, città ove risiede. Monica Serra: MARINA La natura del lupo (2011, Italia, 29,44)

Il quartiere storico della Marina (Lapola, dall'antico nome latino di "Leapolis"), da sempre quartiere crugiuolo di popoli grazie alla contiguità con il porto sul quale si affaccia, da una decina d'anni sta subendo una repentina metamorfosi etnica, con l'apporto di genti provenienti da svariate aree geografiche, culture e religioni, che entrano in relazione tra loro in uno ristretto spazio urbano. Vecchie realtà commerciali cedono il passo a nuove attività e l'accettazione e la comprensione del nuovo che avanza non potrà che essere la conditio sine qua non di un futuro sviluppo della città. Testimonianza corale sulla nuova realtà cagliaritana, il video raccoglie le voci, i suoni e le immagini di un presente che rappresenta un futuro prossimo, ma anche del passato della Marina (con alcune sequenze in super8 girate negli anni '70 da Antonio Solinas), in un costruttivo confronto.

Monica Serra è nata a Lunamatrona. Dal 1995 inizia il suo percorso di studio teatrale: frequenta corsi di recitazione presso la compagnia Riverrun diretta da Fausto Siddi, conosce il regista Rino Sudano e si perfeziona all'Accademia d'arte drammatica, che le permette di fare esperienza con innumerevoli artisti del teatro e della musica. Prende parte come attrice e voce recitante a numerose produzioni di diverse compagnie (Riverrun, Il Crogiuolo, Actores Alidos, Isolateatro, ecc.). Conduce laboratori di recitazione per adulti e ragazzi. Intanto dal 2001 prende parte come vocalist a varie pubblicazioni musicali; dal 2005 è membro dell'ensemble elettroacustico Moex; partecipa quindi a diversi progetti e performances seguite da pubblicazioni di album CD. Nel 2010 fonda l'Associazione Culturale Micro Fratture Teatro e debutta in alcune pieces di Gaetano Marino e di Marco Nateri a Spoleto. Negli stessi anni amplia i suoi interessi culturali: studia la tecnica delle ombre turche “Karagoz” col maestro Emin Senyer, si cimenta in esperienze registiche e autorali e si occupa di performances di teatro e suono curandone la sonorizzazione. Nel 2012 esordisce nella regia cinematografica con questo documentario/reportage, che partecipa al Sardinia Filmfestival di Sassari e vince nel 2013 il premio Villanova Monteleone.

FLORA & FAUNA Il titolo della serata è forse riduttivo, poiché i video che vengono presentati stasera hanno in realtà come oggetto la natura nel senso più ampio, senza trascurare l'uomo e le conseguenze del suo rapporto con l'ambiente. I primi due video sono di Antonello Cosseddu, (“Uccelli di Molentargius”, 2013, 7,40" e “Pullo calandra”, 2013, 3,50") due lavori amatoriali che documentano, il primo le specie di uccelli che popolano lo stagno cagliaritano, una sorta di schedatura per immagini, e il secondo i primi segni di vita di un pullo (o pullus) di calandra, subito dopo la schiusa. Tutt'altri accenti per Piero Ligas (“Momenti di intimità”, 2013, 3,50") benché il soggetto del suo video siano anche qui gli uccelli: Ligas ci mostra in dettaglio un nido, un'inquadratura fissa, e si concentra su un particolare momento della vita di alcuni passerotti, ma partendo dal dato oggettivo, elabora un personale ritratto che traduce la sua meraviglia per la vita. Anche il video del portoghese Francisco Pinheiro (“Hercules - Storm@Sagres”, 2013, Portogallo, 3,30") è un lavoro amatoriale, un impressionante reportage dell'ultima tempesta (Hercules) che si è abbattuta sulle coste atlantiche Europee: il Pinheiro segue e riprende le possenti onde che si frangono sugli strapiombi alti 40 metri di Punta de Sagres, e che in alcuni casi superano in altezza la roccia, lambendo alcuni incauti spettatori. Il trailer "Human Planet" (2011, UK, 3,30") è invece la sintesi di una serie di episodi, realizzati da diversi registi, edita dalla TV inglese BBC assieme alla statunitense Discovery, centrati sul rapporto dell'uomo in diversi ambienti del pianeta, un reportage che, dal punto di vista antropologico e fotografico, è di alto livello professionale.

lunedì 14 aprile 2014

lunedì 28 aprile 2014

Page 34: FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC … · quattro serate di proiezione in programma presenteremo al pubblico (e ai critici) le opere degli Autori FEDIC presenti e, anche in

Supplemento a “Carte di Cinema” Direttore Responsabile: Massimo Maisetti

Redazione: Giorgio Sabbatini Corso Benedetto Croce, 3 – 10135 Torino E-mail: [email protected]

n° 12 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Anche nell'animazione di Steve Cutts dall'eloquente titolo “MAN” (2013, UK, 3,30"), il soggetto è il rapporto dell'uomo con l'ambiente, visto però in senso fortemente critico: l'autore elabora una visione fantastica dell'uomo, vorace a tal punto da distruggere il mondo nel quale vive, con accenti grotteschi e sviluppi parossistici. In "Una brutta notte di un bel giorno d'estate" (2013, 3,43"), un corto che è anche uno spot contro gli incendi, Maurizio Casu, operatore video professionista, si cimenta per la prima volta in un'animazione, e lo fa avvalendosi della collaborazione del disegnatore cagliaritano Lorenzo Lepori, vera e propria icona del fumetto italiano, e c'è da augurarsi che tale collaborazione segni l'inizio di ulteriori sviluppi artistici. Il video di Vittorio Carcò (“I cavalli della Giara di Gesturi”, 1972, 13,30") storico socio del cineclub FEDIC di Cagliari, girato in super 8 con sonorizzazione e montaggio realizzati in collaborazione con i soci FEDIC (Franco Vettese e Giovanni Malagoli), inizia come un classico documentario naturalistico nel quale le immagini e il commento fuori campo ci informano sulle caratteristiche del cavallino della Giara; ma non appena viene affrontato il problema dell'approccio umano a tale realtà, il tono sfuma verso un drammatico reportage che fotografa la realtà di quegli anni con immagini piuttosto forti e avvincenti. L'ultimo video della serata ("Ortuabis", 2012, 8,00") è di Vincenzo Rodi, operatore di ripresa e montatore video professionista: la sua passione per le orchidee, che lo spinge a realizzare l'ambizioso progetto di documentare in video tutte le 65 varietà esistenti in Sardegna, gli offre l'occasione di incontrare due coniugi quartesi, i signori Lucia Manca e Nino Mura, che nel loro terreno ad Ortuabis, nei pressi di Meana Sardo, avevano scoperto una nuova varietà di orchidea sarda, che da allora verrà battezzata Ophrys Fusco Ortuabis. Il documentario, attraverso l'intervista, ci rende partecipi dell'attenzione, quasi un approccio scientifico, con la quale la signora Lucia si accorge della scoperta. Il video ottiene il primo premio al Festival internazionale del cortometraggio botanico di Orticolario, tenutosi a Cernobbio (Como) nel 2012.

Antonello Cosseddu, aviere di professione, da sempre ornitologo per passione, coniuga il suo interesse per questo genere di fauna (fa parte della A.O.S., Associazione Ornitologica Sarda) con la realizzazione in proprio (riprese e montaggio) di video a carattere documentaristico.

Piero Ligas, già socio FEDIC, oltre che cineamatore è conosciuto nella doppia veste di pittore e atleta. L'amore per il video si sviluppa come sintesi di queste sue passioni. I suoi lavori si avvalgono spesso della collaborazione di A.Cosseddu.

Francisco Pinheiro, nato a Sagres in Portogallo, è atleta e allenatore professionale di Bodyboard.

Steve Cutts, londinese, è un professionista che lavora con diverse agenzie pubblicitarie per la realizzazione di spot per grossi gruppi cone Coca Cola, Toyota, Nokia, ecc.

Maurizio Casu, dopo aver conseguito nel 1986 il titolo di "operatore di ripresa e montaggio R.V.M.", lavora come cameraman per le principali emittenti televisive; nel 1997 inizia la sua attività di docente, in qualità di esperto di ripresa video, in alcune scuole pubbliche. Qualche settimana fa il cineclub FEDIC ha proiettato il suo documentario "Gianni Argiolas-una vita dedicata all'arte".

Vittorio Carcò, siciliano del 1932, vive a Cagliari dal 1954; da sempre socio FEDIC, si iscrive nel 1976 alla sezione sarda del WWF e negli anni '80 ne diventa presidente, realizzando pubblicazioni, conferenze, mostre, dibattiti in tutta la Sardegna e collaborando ai censimenti annuali del WWF sulle specie in pericolo di estinzione. Ha realizzato diversi documentari sulla flora e la fauna della Sardegna. Un suo lavoro sul grifone sardo di Capo Marrargiu, girato in 16 mm diversi decenni fa, non è ancora stato montato per mancanza di fondi.

Vincenzo Rodi, laureato in Scienze Naturali a Cagliari, dal 2001 lavora come operatore di ripresa e montatore video per le principali emittenti televisive sarde e per diverse società di produzione video continentali.Ha realizzato diversi cortometraggi e, dopo i riconoscimenti ottenuti per "Ortuabis", nel 2004 è arrivato finalista al premio Ilaria Alpi firmando le riprese per il reportage "L'uomo del treno" del giornalista Antonello Lai; nel 2005 concorre nuovamente al Premio Ilaria Alpi per le riprese e il montaggio del reportage “Nonostante tutto” di Carla Etzo e Valentina Careddu che sarà poi finalista al Premio “L’anello debole” 2005.

Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC - Cagliari

Testi: Roberto Merlino, Paolo Micalizzi, Gruppo Cineamatori Delle Apuane, Cinevideo Club Fedic Bergamo, Pierantonio Leidi, Giorgio Sabbatini, Pier Luigi Avolio, Susanne Ratschiller, Marco Rosati, Alessandro Baccini, Paolo D’Alessandro, Ettore Di Gennaro, Daniele Riccioni, DiLucca.TV, Reggio Film Festival, Circolo Savonese Cineamatori Fedic, Sedicinoni Film, Cineclub Fedic Sangiovannese, Cineclub Fedic Cagliari, Pio Bruno.

Fotografie: G. Sabbatini, L. Biggi, L. Caravello, P. Leidi, P. L. Avolio, S. Ratschiller, D. Santini, M. Rosati, S. Tognarelli, C. Daldos, 3dproduction, D. Riccioni, M. Pratesi, Sedicinoni Film. Grafica e impaginazione: Giorgio Sabbatini.