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FOCUS SULLA FAMIGLIA 2012 Tempi difficili – Come rendere migliore il 2013 SOMMARIO FOCUS SULLA FAMIGLIA 2012 Premessa: Investire nella famiglia ha più a che fare con l’atteggiamento che con l’economia 5 Riepilogo 9 1. I governi non riescono a rispondere alla crisi della povertà che colpisce le famiglie...10 2. Il costo della disoccupazione e della migrazione è pagato dai bambini.......................10 3. I bambini sotto i cinque anni non possono morire per malattie che si possono prevenire...... 11 4. Il sistema scolastico deve imparare a prevenire l’abbandono dei banchi..................................12 5. Violenza, abbandono e sfruttamento sono i modi nei quali la crisi economica colpisce i bambini……………………………………………………………………… ............12 Chiamata all’azione – cosa può essere fatto ORA per rendere il 2013 migliore per le famiglie?................................................................................ ........................ ....................13 Introduzione 14 0.1 Lo stato della famiglia in tempi di crisi economica ....................................................16 0.2 Cosa fa SOS Villaggi........................ ........................................................ .................19 0.3 Perché una risposta congiunta funziona meglio..........................................................21 01 | Gli stati falliscono nel prevenire il peggioramento della povertà 22 1.1 La sfida: combattere la povertà in tempi di cambiamento economico………...........23 1.2 La nostra risposta: sostenere gli stati e le comunità nel fornire i servizi ..................31 1.3 Chiamata all’azione – cosa può essere fatto ora per rendere il 2013 migliore per le famiglie ......................... ...................................................... ......................................41

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FOCUS SULLA FAMIGLIA 2012Tempi difficili –Come rendere migliore il 2013SOMMARIOFOCUS SULLA FAMIGLIA 2012Premessa: Investire nella famiglia hapiù a che fare con l’atteggiamentoche con l’economia 5Riepilogo 91. I governi non riescono a rispondere alla crisi della povertà che colpisce le famiglie...102. Il costo della disoccupazione e della migrazione è pagato dai bambini.......................103. I bambini sotto i cinque anni non possono morire per malattie che si possono prevenire...... 114. Il sistema scolastico deve imparare a prevenire l’abbandono dei banchi..................................125. Violenza, abbandono e sfruttamento sono i modi nei quali la crisi economica colpisce i bambini……………………………………………………………………… ............12Chiamata all’azione – cosa può essere fatto ORA per rendere il 2013 migliore per le famiglie?........................................................................................................ ....................13Introduzione 140.1 Lo stato della famiglia in tempi di crisi economica ....................................................160.2 Cosa fa SOS Villaggi........................ .........................................................................190.3 Perché una risposta congiunta funziona meglio..........................................................2101 | Gli stati falliscono nel prevenire il peggioramento della povertà 221.1 La sfida: combattere la povertà in tempi di cambiamento economico………...........231.2 La nostra risposta: sostenere gli stati e le comunità nel fornire i servizi ..................311.3 Chiamata all’azione – cosa può essere fatto ora per rendere il 2013 migliore perle famiglie ......................... ............................................................................................4102 | Il costo della disoccupazione e della migrazioneè pagato dai bambini 422.1 la sfida: scegliere tra la migrazione e la disoccupazione........................................432.2 la nostra risposta: migliorare le prospettive di reddito delle famiglie ..............................................512.3 chiamata all’azione – cosa può essere fatto ora per evitare che i bambini paghino il prezzo per la migrazione nel 2013.................................................................................................57

03 | I bambini sotto i cinque anni non possono morire di malattie che si possono prevenire 583.1 la sfida: Prevenire la mortalità materna e infantile ............................................593.2 la nostra risposta: un approccio integrale alla prevenzione ........................................653.3 Chiamata all’azione – cosa può essere fatto ora per impedire che i bambini muoiano permalattie evitabili nel 2013 .....................................................................................7104 | Il sistema scolastico deve imparare a prevenire l’abbandono dei banchi 724.1 la sfida: tenere i bambini a scuola ..............................................................734.2 la nostra risposta: un approccio olistico per prevenire l’abbandono della scuola ..................................814.3 chiamata all’azione – Cosa può essere fatto adesso per permettere l’accesso a scuola dei bambini vulnerabili nel 2013 .........................................................................8905 | L’assistenza dei genitori – vittima dell’economia 905.1 la sfida: lavoro, stress, e la mancanza del sostegno della comunità ....................................91

5.2 la nostra risposta: sostenere un’assistenza di qualità ....................................................................995.3 chiamata all’azione– cosa può essere fatto adesso per garantire che l’assistenza dei genitori non sia una vittima della crisi economica nel 2013 ..................................................................109Riferimenti 110Una famiglia affettuosaè quella nella quale ifratelli condividono un futuro– Centro Social SOS Retalhuleu/Guatemala.

PREMESSA | INVESTIRE NELLA FAMIGLIAHA PIU’ A CHE FARE CON L’ATTEGGIAMENTOCHE CON L’ECONOMIALa crescita salutare del bambino si realizza al meglio in un ambiente familiareaffettuoso. Questa convinzione è il fondamento della visione di SOS Villaggi,quello che ogni bambino appartiene ad una famiglia e cresce con amore, rispettoe sicurezza. In pratica, una famiglia significa tutto per un bambino.Nonostante non esista una definizione chiara o universale di ciò che costituisce unafamiglia, e ne siano nate nuove forme, in questo report, SOS Villaggi si riferiscead essa come al gruppo sociale che ha come impegno crescere i bambini con amore.Avendo al centro della nostra filosofia il bambino e la sua crescita, lavoriamo con le comunità locali e i partner nel mondo per aiutare le famiglie svantaggiate.Li guidiamo nella gestione indipendente delle loro vite e forniamo assistenzaadeguata alla crescita olistica dei loro bambini. Solo degli ambienti familiari solidipossono sostenere i bambini in maniera adeguata.Alla luce della crisi economica globale che è causa di preoccupazioni per un crescentenumero di famiglie svantaggiate nel mondo, l’obiettivo di questo report èdimostrare quali risultati si possono raggiungere il prossimo anno per proteggerechi è più a rischio. Si basa su un sondaggio tra le associazioni nazionali di SOS Villaggisu cosa viene percepito come difficile per le famiglie oggi. Le loro opinioni sifondano sul lavoro quotidiano con oltre due milioni di bambini vulnerabili e leloro famiglie nei programmi di SOS Villaggi. Il loro operato riguarda il rafforzamento dellefamiglie, risultato che è raggiunto sostenendo o soddisfacendo i bisogni specifici delbambino in termini di assistenza, istruzione, salute, emergenze, o questionilegate direttamente alla povertà. Il sondaggio riflette le preoccupazioni sui cambiamenti del panorama economico, e l’effetto che gli stessi hanno avutosulle famiglie nel mondo, specialmente su quelle che affrontavano già precedentementedelle difficoltà. La crisi ha messo a rischio i loro diritti umani fondamentali, in quanto sitrovano privati degli standard basici per la sopravvivenza, come una casa, il cibo,l’assistenza sanitaria e l’istruzione per i loro bambini. Le famiglie che non dispongonodi servizi sociali o altro genere di sostegno sono a rischio di soffrirne le conseguenzein termini di qualità dell’assistenza, che molto spesso ha come conseguenza l’abbandono del bambino. Per SOS Villaggi, proteggere e promuovere i dirittidei bambini include sostenere le comunità e i governi nel fornire istruzione e assistenzasanitaria alle famiglie. La Convenzione ONU sui Diritti del Bambino definisce lafamiglia come “l’ambiente naturale per la crescita e il benessere dei bambini” in“un’atmosfera di gioia, amore e comprensione”. Tale ambiente familiare richiededegli standard di vita accettabili affinché i genitori abbiano il tempo e le risorse per dedicarsi alla crescita dei bambini e renderli membri sicuri e indipendenti dellasocietà. Il Giorno Internazionale delle Famiglie, proclamato dall’Assemblea Generale ONU nel 1993, si festeggia il 15 Maggio e riflette l’importanza chela comunità internazionale da alle famiglie. Approfittiamo di questa opportunitàper unirci nella promozione della consapevolezza delle sfide che la famigliaoggi deve affrontare, per condividere l’esperienza del loro sostegno nel momentoe richiamare l’attenzione sulla loro situazione e i loro bisogni.Sostenere le famiglie ha più a che fare con l’atteggiamento che con l’economia. Leattuali difficoltà economiche che sono affrontate dai governi di tutto il mondo nonsono una scusa per l’indolenza. Quindi, chi si è impegnato nel mettere “le famiglieal primo posto” deve agire e adempiere alla Convenzione ONU sui Diritti del Bambinomettendo i bisogni della famiglia al centro di tutte le future decisioni sulle politicheda adottare in merito. Questo è il primo passo per garantire che investiamo nellefamiglie per prevenire il ripetersi del ciclo della povertà. Le crisi nel mondo non devono aumentare la fragilità delle famiglie o sminuire i recenti risultati.I progressi passati danno delle ragioni per sperare: 33,000 bambini sotto

i cinque anni morivano ogni giorno nei primi anni 90s 01. Recentemente questatriste dato si è notevolmente ridotto. L’attitudine di molti paesi che ha messoal centro la famiglia ha contribuito al dato che ogni giorno 12,000 bambiniche sarebbero morti ora sono vivi per celebrare il loro quinto compleanno 02.Questo approccio del “si può fare” deve proseguire e dovrebbe essere adottato per rafforzare i diritti dei bambini. Gli investimenti sulle famiglieforniscono un dividendo non facilmente misurabile in termini economici. Lanostra “chiamata all’azione” fornisce delle opzioni realistiche per tutti coloroche desiderano fare qualcosa ora per rendere migliore la vita delle famiglie svantaggiate. Richard PichlerSegretario GeneraleSOS Villaggi Internazionale01 | Stima della mortalità infantile dell’inter-gruppo ONU (2011: 1)02 | Stima della mortalità infantile dell’inter-gruppo ONU (2011: 6)Il Villaggio SOS aManaus, Brasile,regala un’atmosferadi allegria e divertimento

La Convenzione ONU sui Diritti del Bambino definisce la famiglia comel’ambiente naturale per la crescita e il benessere dei bambini in “un’atmosfera di felicità, amore e comprensione”.La faccia mutevole dellafamiglia – permettere allefamiglie di migrare insiemegarantisce che i bambini sianocresciuti in un ambiente familiaree non solo dai nonni.

RIEPILOGOLe famiglie svantaggiate nel mondo affrontano dei cambiamentisenza precedenti, prodotti dalle recenti turbolenze economicheglobali: questo report sottolinea gli obiettivi raggiungibili peraffrontare la realtà e identificare le soluzioni. Le previsioni preoccupanti per il 2013 e oltre possono essere sovvertite.La protezione sociale, la migrazione economica obbligatoria,la prevenzione sanitaria e l’istruzione possono esseresignificativamente migliorate nonostante le difficoltàeconomiche. Il focus sulla famiglia 2012 si occupa disottolineare il concetto di un gruppo familiare forte al centrodi ogni decisione presa, per garantire le difficoltà non necessarie nel 2013 e dopo03.L’ONU e la Banca Mondiale stimano che l’attuale crisi economica ha aggiunto 47 milioni di persone alle 84 esistenti, che vivono in estrema povertà.04.03 | Nella prospettiva di SOS Villaggi, chiunque decida di vivere in una famiglia e assumersi delle responsabilità per gli altri merita il rispetto, come sottolineato a P. 15, “Con la nozione di famiglia, viene il rispetto”.04 | La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale(2010), ONU (2010a), in: ONU (2011: 1)Un individuo costretto a vivere con meno di 1.25 dollari al giorno è condannatoa vivere in “estrema povertà”. Questo stato sottovaluta altre difficoltà menotangibili affrontate dalle famiglie da diverse regioni del mondo che sono unitenella povertà. Questo report esamina cinque aree di preoccupazione comuneidentificate in un sondaggio di centinaia di squadre di SOS Villaggi impegnatecon bambini e famiglie in 87 paesi dei cinque continenti. Le conclusioni sonoil risultato del sondaggio progettato per identificare i nuovi bisogni familiari.

1. I governi non riescono a rispondere allacrisi della povertà che colpisce le famiglieConsiderato che la crisi economia mette pressione alla capacità del governo disostenere le famiglie, c’è un maggior bisogno di rinforzare le misure di protezionesociale adeguate. Le famiglie più vulnerabili vivono in povertà, o quelle appartenentiad una minoranza etnica o con un passato di migrazione sono spesso ignorate, o escluse dai servizi pubblici.Una mancanza di servizi a sostegno di condizioni di vita adeguate, alimentazione esanità contribuiscono alla mortalità infantile nei paesi in via di sviluppo. I governihanno il dovere legale di sostenere le famiglie in materie come la casa, la sanità

e le infrastrutture, la sicurezza alimentare, e l’istruzione.Quando il governo ha dato un taglio alla spesa pubblica, ha impoverito le regole delwelfare pubblico e ha tagliato i salari dei lavoratori, il numero delle famiglie sostenutedai programmi SOS è salito da 210 a 1,230 in un anno 05. (Direttore Nazionale SOS VillaggiGrecia)La risposta di SOS Villaggi:Rafforziamo i servizi sociali esistenti e i sistemi di sostegno centrati sullafamiglia che contribuiscono alla loro qualità e sostenibilità, attraverso, adesempio, al sostegno di gruppi comunitari stabiliti nell’assistenza delle famigliee specialmente dei bambini senza l’assistenza dei genitori o attraverso laformazione ai governi locali sul miglioramenti dei servizi sociali.Forniamo protezione sociale diretta centrata sulla famiglia dove esiste unvuoto trovando una specifica famiglia SOS per ogni bambino.Ci battiamo per influenzare le politiche centrate sulla famiglia, le legislazionie l’attuazione dei servizi in collaborazione con altri a livello nazionale e di comunità:le Linee Guida ONU sull’assistenza al di fuori dell’ambiente familiare sono unostrumento usato a questo scopo. 2. Il costo della disoccupazione e della migrazione è pagato dai bambiniIl numero dei disoccupati e dei migranti cresce, e molti genitori fanno ricorso allamigrazione per fornire benefici economici alle loro famiglie. Nonostante ciò, separare i membri familiari può avere un effetto devastante sulla vita del gruppo e sullacrescita del bambino. I bambini separati dai loro genitori sperimentanodoppiamente lo stress emotivo6.La risposta di SOS Villaggi:Sostenere le famiglie nel divenire economicamente indipendenti, attraversovarie iniziative, ad esempio l’avviamento al lavoro, la formazione pratica inlaboratori e centri di formazione. Promuoviamo e sosteniamo la famiglia e la comunità nella generazione dientrate, ad esempio con piccole aziende familiari e microcredito.05 | Intervista con George Protopapas, direttore di SOS Villaggi Grecia:http://www.sos-childrensvillages.org/news-and-stories/news/pages/they-are-taking-the-air-we-breathe.aspx

2. I bambini sotto i cinque anni non possono morireper malattie che si possono prevenireNel 2013 si prevede che oltre cinque milioni di bambini moriranno prima di averraggiunto i cinque anni07. Migliorare l’istruzione alla prevenzione è essenziale per tenerei bambini in vita in paesi dove la sanità non è disponibile o ha dei costi alti.La prevenzione basata sul cambiamento sociale, culturale e del comportamentoha un effetto immediato e a lungo termine, specialmente sulle vite di donne e bambini.La risposta di SOS Villaggi:Sosteniamo la componente mentale e psico-sociale della salute dellafamiglia e del bambini attraverso counselling e sostegno terapeutico. Promuoviamorelazioni familiari positive. Ci battiamo per una legislazione a livello nazionale che dia priorità ai servizisanitari mirati alla prevenzione, e un’assistenza specifica per i bambini. Questoinclude il sostegno per le famiglie che non dispongono dell’assicurazione sanitaria,formazione e campagne di sensibilizzazione, e sostegno per i governi nel migliorarele misure e la legislazione della prevenzione.06 | swärd & bruun (2007:12)07 | inter-gruppo ONU sulla stima della mortalità infantile (2011: 1)Migliorare l’istruzione alla prevenzione è essenziale per tenere ibambini in vita in paesi dove la sanità non è disponibile o ha dei costi alti.

3. Il sistema scolastico deve imparare per prevenire l’abbandono dei banchi

I recenti risultati nell’accesso all’istruzione primaria non sono stati seguiti damiglioramenti nell’accesso alla scuola secondaria. Molti bambini, specialmentebambine, continuano a lasciare la scuola per lavorare e contribuire al bilanciofamiliare; le bambine e bambini da famiglie povere, poco istruite o emarginatesono colpiti in maniera sproporzionata. L’abolizione delle tasse scolastiche è vistocome un fattore che ha contribuito alla recente diminuzione di lavoro minorile08. La crisi economica può avere un effetto negativo sulla frequenza scolastica.La risposta di SOS Villaggi:

Sviluppiamo servizi di qualità centrati sul bambino, olistici, inclusivi e accessibili. L’approccio adottato negli asili SOS soddisfa i diversi bisognidei bambini secondo il loro background, fede religiosa e capacità.Forniamo servizi dove esiste un vuoto e organizziamo il trasferimento dellaproprietà allo stato o alla comunità nel corso del cammino. Aiutiamo i genitori a sostenere l’apprendimento dei bambini e rivendichiamoi loro diritti attraverso la formazione delle capacità dei genitori. Sottolineiamo l’importanza della crescita durante questa fase di modo che i genitori possanocomprendere, ad esempio quali giochi sono più utili per la crescita ottimale delbambino.

4. Violenza, abbandono e sfruttamentosono i modi nei quali la crisi economicacolpisce i bambiniLa crisi economica globale ha avuto un grave effetto sulle capacità dei genitoridi occuparsi dei bambini. Inadeguate condizioni di vita e la lotta per lasopravvivenza economica creano stress, spesso conflitti, depressione, alcolismoo violenza. Uno sbilancio crescente tra lavoro e vita spreme le capacità dei genitoridi prendersi cura dei bambini. La migrazione e altri fattori separano le famiglie e indeboliscono la loro coesione e resistenza. La povertà rende i bambini vulnerabilidi fronte alla violenza, l’abuso, l’abbandono e lo sfruttamento. Le famiglie in questesituazioni richiedono un sostegno maggiore attraverso network, informazioni, servizipubblici e strutture di sostegno. L’abuso di alcol è alimentato dalla disoccupazione.(Sondaggio sulle famiglie di SOS Villaggi 2011, Namibia)La risposta di SOS Villaggi:Forniamo la costruzione delle capacità genitoriali per sviluppare l’atteggiamento,la competenza e le capacità richieste per fornire un’assistenza affettuosa e di qualitàai bambini. Organizziamo attività per i bambini per rafforzare la loro sicurezza in sé e la comunicazioneper le famiglie a rischio.Promuoviamo attività per la famiglia per incoraggiarla a passare del tempo insieme.Nell’Africa sub-sahariana la crisi si traduce in una perdita di 30 miliardi didollari nella spesa pubblica sull’istruzione del 2013 (UNESCO) 09.Ora di merenda a ComboniScuola a Marsabit/Kenya.Programma di Emergenza SOS 08 | ONU (2011a: 45)

Chiamata all’azione – Cosa può essere fatto ORAper rendere il 2013 migliore per le famiglie?Un atto sulla legislazione esistente basata sulla famiglia. Firmando la Convenzione sui Diritti del Bambino ONU, gli stati hanno accettato di avereun obbligo legale nel sostenere i genitori nel crescere i bambini. Le reti di sicurezza sociale, l’acqua potabile, l’adeguata alimentazione e unambiente pulito sostengono la famiglia. I servizi pubblici devono raggiungere chiè socialmente escluso.L’impiego deve rafforzare, non dividere, la famiglia. La creazionedi impiego nei posti di origine delle famiglie deve avere la priorità di modoche nessuno sia obbligato a scegliere tra il trovare lavoro e vivere con lapropria famiglia. Sia il settore pubblico che quello private devono quindilavorare per creare impiego ad una paga equa. Gli stati con i lavoratorimigranti non devono punire i bambini per lo status dei loro genitori.La salute del bambino e di sua madre è un bisogno fondamentale.Questo obiettivo di sviluppo del millennio è raggiungibile: sono richieste più risorseper sostenere iniziative nella prevenzione, pianificazione familiare e istruzione allasanità.Un’istruzione di qualità può spezzare il ciclo della povertà. Mentre moltiprogressi sono stati fatti nell’allargare l’accesso all’istruzione, bisogna fare moltoancora per migliorare la qualità dell’istruzione e minimizzare il numero degli abbandoni.Ciò significa sostenere i servizi di istruzione nella prima infanzia per bambini dabackground svantaggiati e aggiornare i cv per promuovere le capacità rilevantiin un mondo moderno.Aiutare significa esserci per prevenire che una situazione difficile peggiori.I genitori hanno bisogno di sostegno per fare ciò che è meglio per i loro bambini. Le

idee e le risorse devono essere investite per cambiare le norme sociali, comel’accettazione della punizione corporale. Affidare un bambino all’assistenza deveessere sempre considerata come l’ultima spiaggia. Le reti di sostegno della comunità per le famiglie povere ed emarginate hanno bisogno di essere coltivate. 09 | unesco (2010), in: ONU (2011: 79)“Quali sono le difficoltà principali per le famiglie?”È stata la domanda posta nel sondaggio condotto trasettembre e novembre 2011 e a cui hanno risposto idirettori nazionali e lo staff nei Villaggi SOS di 86 paesinei cinque continenti. Le loro opinioni si basano sulloro lavoro quotidiano in aree affette dalla povertà, dovegestiscono una varietà di programmi SOS soddisfacendo ibisogni di oltre 2 milioni di bambini vulnerabili e le lorofamiglie. Ciò che segue descrive il contesto del mondo globalizzato al quale questefamiglie cercano di adattarsi, per fornire una breve comprensione di comele famiglie di SOS Villaggi rispondono ad una serie di difficoltà nei cinquecontinenti. Ognuno dei cinque capitoli individua difficoltà specifiche identificate nel sondaggio. I casi di studio aiutano a spiegare la complessarealtà che indica i reali bisogni familiari.Il report inoltre suggerisce i modi nei quali i differenti agenti possonomuoversi per sostenere le famiglie nel superare le crisi attuali e future. Esplora le domande: quali problemi affrontano le famiglie oggi e cosapuò essere fatto per fare una differenza nelle loro vite nel 2013 e oltre?

00 | INTRODUZIONECon la nozione di “famiglia”, viene il rispettoLa comprensione di ʻfamigliaʼ oggi varia per classe sociale ed economica, appartenenza culturalee scelte personali. La sua composizione è diversa tra e all’interno le società ed è progressivamentecodificata nelle legislazioni nazionali. Una definizione chiara ed universale di ciò che costituisce unafamiglia è quindi impossibile. La famiglia rimane il gruppo sociale fondamentale della società,che gioca un ruolo centrale nella socializzazione della prossima generazione. La ConvenzioneONU sui Diritti del Bambino riconosce la famiglia come il ‘gruppo fondamentale della società e l’ambiente naturale per la crescita e benessere dei […] bambini’. Nonostante ciò, i criteridiffusi non sono più un totem, come la condivisione di un lignaggio biologico, un’identità comuneo un posto di residenza, o l’assunzione di funzioni come la riproduzione, la crescita dei bambinio la collaborazione economica. Il desiderio degli esseri umani di correlarsi e appartenere creanuove forme di famiglia e SOS Villaggi da loro il benvenuto. Come organizzazione che si concentra sulla crescita del bambino, SOS Villaggi usa la parola ‘famiglia’ in questo reportper individuare un gruppo sociale con un impegno nella crescita e nell’inserimento sociale deibambini. Essendo lo sviluppo di un legame non basata sulla genetica ma sulle interazioni sensibilicon chiunque si occupi del bambino, va oltre i genitori biologici. Questa ampia comprensione della famiglia include tra gli altri coloro che, con o senza il legamedel matrimonio, famiglie nucleari o reti familiari estese che comprendono parenti o membridella comunità, famiglie monogame o poligame, etero o omosessuali, divorziate, cheforniscono assistenza al di fuori dell’ambiente familiare come i parenti, tutori legali,genitori SOS o genitori adottivi, famiglie dove i membri vivono in posti differenti, genitori singleo famiglie gestite da un fratello, sistemazione familiari su base comunitaria e molte altre.La parola ‘famiglia’ viene con il rispetto ad essa legato. Nella visione di SOS Villaggi, chiunque decidadi vivere come una famiglia e prendersi la responsabilità, l’uno per l’altro, merita il rispetto proprio dellaparola e del concetto. PROPORZIONE DELLA POPOLAZIONE GLOBALE RIDOTTA IN POVERTA’ 2009 (Grafico 01)(n.d.t essendo i grafici elementi che non si possono copiare o tanto meno ricreare in word, si procederà solo alla traduzione degli elementi letterari in esso presenti)Grafico 01:Una percentuale maggioredi bambini e giovanivivono nei paesi menosviluppati e più colpitidalla povertàTOTALE POVERTA’POPOLAZIONE SOTTO I 18POPOLAZIONE SOTTO I 5PAESI MENO SVILUPPATI MONDO

0.1| LO STATO DELLA FAMIGLIA IN TEMPI DI CRISI ECONOMICA

La crisi economica globale iniziata nel 2008 ha ridotto il commerciomondiale, e ha avuto come risultato costi di vita più alti e meno lavoro 10.Il costo maggiore dei generi di prima necessità ha aumentato i problemi affrontati dalle famiglie povere e come risultati, alcuniora rischiano la denutrizione. Molti paesi sono ad alto rischiodi non poter rispettare i loro obblighi legali verso il sostegno dellefamiglie, con il debito pubblico e le misure di austerità fiscale chediminuiscono la spesa pubblica11. Ciò succede quando il concettodi famiglia nucleare è in stato di cambiamento e la globalizzazioneporta fortune alterne. Mentre il costo economico della crisi attuale viene dibattuto, i costi emotivi associati con la migrazione obbligatae la privazione sociale non dovrebbero essere pagati dai piùpoveri, specialmente quando i comportamenti e la legge possonoda soli salvare le vite e rafforzare le famiglie. In risposta alla trasformazioneculturale, economica e sociale, il concetto di famiglia nel mondo èsempre stato, e rimane, diverso. I fattori che influenzano la vitafamiliare contemporanea includono: spostamenti demografici,cambi culturali, globalizzazione,recessione economica e il passoimpari con il quale gli stati identificano le questioni legate allo sviluppo.META’ DELLA POPOLAZIONE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO VIVE CON MENO DI DUE DOLLARI AL GIORNO 20 (Grafico 02)SOLO$ 2!MENO DI DUE DOLLARIAL GIORNOUN QUARTO DELLA POPOLAZIONE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO NON HA L’ELETTRICITA’20 (Grafico 03)NESSUN ACCESSOALL’ELETTRICITA’UNO SU SEI NON HA ACQUA POTABILE 20 (Grafico 04)NESSUN ACCESSOAD ACQUA POTABILE

Trasformazioni socio-culturali nella comprensione della famigliaNei 49 paesi meno sviluppati al mondo, circa metà della popolazioneè sotto i 18 anni12, e molti di loro vivono in povertà. In quelleparti del mondo dove i tassi di natalità rimangono alti, un quartodei bambini vive nelle famiglie più povere, che ricevono soloil 3.2 % delle entrate globali 13.11 ONU/ 2011: 78) 12 | UNICEF (2010a: 7), 13 | ibid, 14 | UNESCAP(2009:In altri paesi, il rallentamento della crescita della popolazionesta diminuendo la grandezza media della famiglia. Questo è unfattore che causa una trasformazione nella struttura familiare daquella estesa tradizionale, tipica della storia umana e dei paesiin via di sviluppo, alla famiglia nucleare che ora domina nel mondoindustrializzato14.Il concetto moderno di famiglia nucleare si è evoluto nell’Occidentecon l’industrializzazione e il progresso tecnologico. Caratterizzata daforti legami emotivi e relazioni intime tra le coppie e tra genitorie bambini, ha portato una nuova e diversa comprensione dellaconvivenza e della crescita dei bambini. Nonostante ciò, diversi tipi di famiglia – includendo i genitorisingle, le coppie dello stesso sesso, coppie non sposateo risposate – sono ampiamente accettate come normali nelmondo industrializzato 15.Questa transizione sta avvenendo, più lentamente, anche in molti paesi emergenti o in via di sviluppo come concetto dilibertà individuale, uguaglianza di genere e sociale diffusadalla globalizzazione e dai mass media. In America Latinac’è un numero più alto di famiglie incomplete, di famiglie misteo di genitori single rispetto al passato 16. La regione dell’AsiaPacifica testimonia l’apparizione di nuove e diverse forme di sistemazione come la coabitazione e la convivenza separata 17.Il cambiamento nella comprensione socio-culturale dei valori

familiari sta causando scontri generazionali in molte culturetradizionali, dove è spesso visto come una minaccia adabitudini di lungo corso, all’etica, alla religione, e ai ruoli.15 | trask (2011: 2), 16 | marcela cerrutti, georgina binstock (2009: 51),17 | UNESCAP (2009: ix)

La globalizzazione porta fortune alterneOggi, l’accelerazione della globalizzazione connette e frammentaallo stesso tempo le vite delle famiglie. Le famiglie approfittanodelle opportunità come la crescente mobilità e l’accessoall’informazione, ma soffrono delle conseguenze sulle qualipossono esercitare poca influenza. Mentre la liberalizzazionee il commercio globale ha portato la crescita economica, l’ineguaglianza nell’accesso alle risorse esclude le famigliepovere e svantaggiate e diminuisce il loro potenziale contributoalla società18. I telefoni cellulari e le televisioni si connettonoanche in aree remote e rurali, ma la disparità nell’accessorimane forte e crea nuove forme di diseguaglianza: mentreil 72% delle persone nelle regioni sviluppate usa internet,solo il 21% lo fa nei paesi in via di sviluppo19.Nonostante i progressi fatti negli Obiettivi di Sviluppo delMillennio (MDG),quasi la metà della popolazione nei paesiin via di sviluppo vive con meno di due dollari al giorno, unquarto non ha l’elettricità e uno su sei non ha accesso ad acqua potabile20.(Report sullo Sviluppo Mondiale 2010)

L’urbanizzazione e il cambiamento climatico guida la migrazione e accresce la povertà Più della metà della popolazione mondiale vive in città e questo numero cresce rapidamente 21. Per le famiglie, l’urbanizzazione èuna fonte di alterne fortune. Da una parte, le famiglie che vivonoin città hanno in media maggiore accesso alle risorse rispettoa chi vive in comunità rurali; d’altro canto, un’urbanizzazionenon gestita adeguatamente ha più probabilità di accrescerela vulnerabilità della famiglia. Le popolazioni urbane fannomaggior pressione sugli ecosistemi e accrescono la competizioneper le risorse e la domanda energetica.Il cambiamento di clima sta avendo un effetto crescente sui paesi in via di sviluppo, con milioni di famiglie che soffronogli effetti di alluvioni, tempeste e siccità 22. I disastrinaturali distruggono abitazioni e risorse di cibo; contaminanol’acqua, causano varie malattie, e tolgono risorsealla crescita. I ritmi modificati di semina e raccoltainoltre mettono in pericolo la vita delle famiglie in campagna. Si stima che ci saranno circa 200 milioni di ‘rifugiati climatici’entro il 2050, con un rischio più alto che i bambini sianoseparati dalle loro famiglie 23. Inoltre, i conflitti e lepersecuzioni hanno causato lo spostamento di 43 milionidi persone nel mondo alla fine del 2010, circa mezzo milione in più dell’anno precedente24.Tradizionalmente, i meccanismi informali di protezionesociale hanno sostenuto la vita familiare nei paesiin via di sviluppo e attutito l’effetto della povertà.Nonostante ciò, le reti di sostegno della comunità, del vicinato e delle famiglie estese sono sempre maggiormenteerose dalle difficoltà economiche e dal trend della famiglianucleare, l’urbanizzazione e la migrazione lavorativa 25

(vedere capitolo 2). I generi stanno cambiando come mai prima d’oraUna conseguenza del cambiamento sociale che colpisce le famiglie nel mondo è la crescente accettazione delle donne che lavorano. Tale cambiamento può essere visto come una liberazione dal ‘ peso di rispettare le tradizionali aspettative sociali’ 26 e una possibilità di aumentare le entrate familiari. Può, però essere visto anche come una ‘diminuzione delle

tradizionali funzioni di assistenza della famiglia’ 27. La crescente partecipazione delle donne nelmercato del lavoro sta cambiando le strutture familiariritardando i matrimoni e riducendo i tassi di natalità, emettendo in discussione la tradizionale identità di generedegli uomini come gli unici a lavorare. I dati di moltipaesi mostrano tassi crescente di crisi coniugali e genitorisingle28. Gli uomini, nel frattempo, sono sempre più coinvoltinell’assistenza dei bambini, specialmente negli ambientiurbani e tra coppie istruite. Il recente sondaggio Internazionalesugli uomini e l’eguaglianza mostra che gli uomini e le donneconstatano una maggiore partecipazione degli uomini nellavita dei figli non solo nei paesi più ricchi29.Nonostante ciò, la diseguaglianza di genere persiste e ledonne sono lontane dall’avere uno stipendio uguale a quellodegli uomini, attività economiche, patrimoni o partecipazionisociali 30. A livello globale, le donne guadagnano il 22 % in meno degli uomini1 e passano dalle 2 alle 10 volte in piùdegli uomini il tempo in lavoro di assistenza non retribuito 32.18 | unrIsd (2010: 4-6), 19 | dati del 2010, ONU (2011b: 63),20 | La banca Mondiale (2010: 39), 21 | UNFPA (2011: ii), 22 | Banca Mondiale (2010:37),23 | save the children, ‘eredità del disastro’ in: reale (2008: 9), 24 | ONU (2011b: 15),25 | odI/unIcef (2009b: 30); un desa (2011: 19, 51); unescap (2009: 7)

0.2 | COSA FA SOS VILLAGGINonostante una moltitudine di programmi in 133 paesi nel mondo,l’obiettivo universale di SOS Villaggi è creare un ambientepositivo per massimizzare le possibilità di crescita per i piùvulnerabili – quelli che hanno perso, o sono a rischio di perdere, l’assistenza dei loro genitori. Nel rispetto dellaConvenzione ONU sui diritti del Bambino e le Linee Guidaper l’assistenza al di fuori dell’ambiente familiare, SOS Villaggimette il bambino al centro del suo percorso di crescita. Da SOSVillaggi crediamo fermamente in una famiglia affettuosa comeil miglior ambiente possibile per un bambino. L’obiettivoprimario dei programmi di crescita dell’organizzazione è rafforzare le diverse forme di famiglia che forniscono assistenzaper i bambini. SOS Villaggi lavora con famiglie locali, comunitàe stati, sviluppando diverse misure di sostegno per prevenireche i bambini perdano l’assistenza della loro famiglia a causadi difficoltà economiche , HIV/AIDS, stress o esclusione sociale.Soluzioni individuali sono pensate per i bambini che hanno giàperso l’assistenza. Queste soluzioni includono l’affidamentoo l’integrazione in una famiglia SOS, dove i bambini sonosostenuti, protetti e accuditi in un ambiente familiare affettuoso.Le famiglie devono essere sostenute dall’ambiente circostante,servizi di qualità dedicati alla famiglia, infrastrutture adeguate,così come dalla legge in materia. Le comunità con unalto numero di famiglie a rischio sono aiutate a definirei loro bisogni, sviluppano delle forti reti sociali di sostegno e rafforzano le loro capacità di assistenza e protezione. SOS Villaggi lotta per dare alle comunità il potere di capire e concentrarsi sui bisogni e i diritti dei bambini e dare accessoalle famiglie all’intera gamma di servizi richiesti per la crescitaolistica, come l’istruzione, la salute, il lavoro o l’assistenza psico-sociale. SOS Villaggi inoltre aiuta i bambini con unsostegno disegnato addosso a loro in casi di disastronaturale o conflitto armato.26 | Marcela Cerrutti, Georgina Binstock (2009: 51), 27 | UNESCAP (2009: ix), 28 | un desa,(2011: 16); UNESCAP (2009: 8-9); Marcela Cerrutti, Georgina Binstock (2009: 26, 30)29 | un desa (2011: 15-16), 30 | Banca Mondiale (2011: 13), 31 | Banca Mondiale (2007), in: un desa(2011: 11), 32 | budlender (2008), in: un desa (2011: 11)

In tutto il mondo, SOS Villaggi lavora in una varietà di modi diversi per sostenere le famiglie a rischio33

430,500 bambini e adulti vulnerabili sono sostenuti secondo i loro bisogni specifici

➔ 607 programmi aiutano a rafforzare le famiglie e le comunità➔ 80,300 bambini e giovani ricevono assistenza su modello familiare➔ 148,400 bambini, giovani e adulti ricevono una formazione al lavoro o un’istruzione➔ 455,700 persone ricevono trattamenti e seguono programmi specifici nei 72 centri medici➔ 1,137,700 persone ricevono assistenza attraverso 13 programmi di emergenzaTutti i dati indicatiseguono la Classificazione UNICEF(vedere appendice p. 128).AS: STATI ARABICEE : EUROPA CENTRALE E ORIENTALECA : ASIA CENTRALEEAP : ASIA ORIENTALE E PACIFICALAC : AMERICA LATINA E CARAIBINAW E : NORD AMERICA ED EUROPA OCCIDENTALESWA : ASIA DEL SUD E OCCIDENTALESSA : AFRICA SUB-SAHARIANA

0.2 | PERCHE’ UNA RISPOSTA CONGIUNTA FUNZIONA MEGLIO

I risultati del sondaggio sulla famiglia di SOS Villaggi mostranoche le famiglie e le comunità nel mondo sono state colpitedalla recente crisi economica. Questo ha esacerbato i problemi che avevano colpito in precedenza le famiglieche già soffrivano di povertà ed emarginazione sociale. I vari problemi che affrontano sono interconnessi e richiedonouna risposta multi-settoriale.Le politiche locali e nazionali giocano un ruolo fondamentalenel formare l’ambiente familiare. Quasi tutti i governi delmondo hanno ratificato la Convenzione ONU sui Dirittidel Bambino (UNCRC) che li obbliga ad impegnarsi percreare una cornice legale adeguata e agire persostenere le famiglie al fine di garantire la crescitadei loro bambini. Le domande sorgono in quanto i diritti dei bambini sonocolpiti da una varietà di politiche familiari che devonoconvergere per risultare efficienti: ➔ I sistemi della sanità e dell’istruzione danno ai genitoriil sostegno di cui hanno bisogno, dalla garanzia dell’assistenzadurante il parto, al sapere come aiutare la crescita fisicamentale ed emotiva dei bambini? ➔ Le politiche economiche permettono ai genitori ditrovare impieghi retribuiti in maniera adeguata, in condizioniaccettabili che non richiedano lunghi periodi lontano dalle lorocase? ➔ Ci sono reti di sicurezza per garantire che i genitoriincapaci di lavorare, o che guadagnano poco, possano ancoraprovvedere ai loro bambini?Nel decidere come trasferire la Convenzione ONU sui Dirittidel Bambino in politiche e impegni, i governi sono influenzatida molti fattori. Possono affrontare obblighi diretti da istituzionicome la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionalee donatori bilaterali, o associazioni regionali politiche ed economichecome l’Unione Europea, il Consiglio d’Europa, l’UnioneAfricana, l’Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico, o l’accordo di commercio equo nord Americano (Nafta). Le strutture sovranazionali come le agenzie dell’ONU e l’organizzazione per la Collaborazione e lo Sviluppo (OECD)facilitano la cooperazione o il finanziamento e promuovonopolitiche favorevoli all’affermazione dei diritti umani cheinfluenzano le leggi governative. Le politiche governativepossono essere influenzate dai media e dalle corporazioni, fondazioni filantropiche o ONG.In collaborazione con varie organizzazioni, SOS Villaggi lavoracon i governi, ricordando loro le responsabilità che hannoassunto con la Convenzione ONU. Sono incoraggiati a comprenderel’importanza di un ambiente familiare forte al centro diogni decisione presa.

Sulla base dei risultati del sondaggio tra le associazioni nazionali diSOS Villaggi, i seguenti capitoli cercano a fondo in cinque areeprincipali di difficoltà che le famiglie povere stanno affrontandoin relazione ai diritti umani:➔ mancanza di adeguato sostegno pubblico➔ L’incremento nella migrazione lavorativa causata dalla disoccupazione➔ L’inadeguatezza dei servizi di prevenzione sanitaria➔ L’insufficienza dei servizi di istruzione, e la conseguenzadell’abbandono scolastico➔ L’effetto negativo sulla qualità dell’assistenza dei genitori“ […] la povertà è così grande che il governo da solo non può risolvere il problema.”(Sondaggio familiare SOS Villaggi 2011, Gambia)

01 | GLI STATI FALLISCONONEL PREVENIRE IL PEGGIORAMENTO DELLA POVERTA’Fratelli sostenuti dalProgramma di RafforzamentoFamiliare SOS aSofia, Bulgaria

1.1 LA SFIDA:COMBATTERE LA POVERTA’ IN TEMPIDI CAMBIAMENTO ECONOMICO I Governi hanno il dovere legale di sostenere le famiglie incampi come la casa, la sanità, le infrastrutture, la sicurezzaalimentare, l’igiene e l’istruzione. Nonostante ciò, una mancanzadi servizi nei paesi in via di sviluppo contribuisce a condizionidi vita inadeguate, continua denutrizione, malattie e mortalitàinfantile.Considerato che la crisi economica ha messo sotto pressione lacapacità dei governi di sostenere le famiglie in questi campi,c’è un bisogno maggiore di rafforzare le misure di protezione sociale.Le famiglie più vulnerabili – quelle che vivono in povertà o dauna minoranza etnica, o migranti – sono spesso ignorate oescluse dai servizi pubblici. I servizi disponibili non sono sufficienti per fornire il sostegno necessario a tuttele famiglie vulnerabili, quindi i bambini non ricevono il sostegno adeguato e sonoviolati molto diritti. I comuni hanno risorse limitate per fornire aiuti materialie servizi sociali. (Sondaggio SOS Villaggi 2011, Etiopia)Come sancisce la Dichiarazione Universaledei Diritti Umani: ‘ Tutti hanno il diritto adelle condizioni di vita adeguate alla salutee al benessere di sé e della propria famiglia,incluso cibo, vestiti, una causa, assistenza medica e servizi sociali’.I servizi sociali e gli schemi di sostegno sono

essenziali affinché le famiglie siano capaci digarantire il benessere basico per sé e per ipropri bambini. Sostenere le famigliedovrebbe essere una priorità per tutti gliStati. L’ONU ha sottolineato ‘l’importanzacritica della protezione sociale nella riduzionedella vulnerabilità’ e afferma che ‘l’accesso universale alla protezione sociale basicae i servizi sociali sono necessari per rompereil ciclo della povertà e ridurre la diseguaglianzae l’esclusione sociale’ 34. Oltre ai servizi basicinell’area della infrastrutture, salute o istruzione,il sostegno statale consiste di misure di protezionesociale, inclusa l’assicurazione, schemi pensionistici,e assistenza sociale, specialmente importanti per i gruppi vulnerabili con delle entrate inesistenti o moltobasse, incluse molte famiglie povere.La Convenzione ONU sui Diritti del Bambino (UNCRC) e le Linee Guida sull’Assistenza dei Bambini al di fuoridell’Ambiente Familiare sono tra i documenti internazionali chedefiniscono le responsabilità dei governi nel fornire ilsostegno adeguato ai genitori. Quando un governo ratifica l’UNCRC, accetta le responsabilità che sono legalmente vincolantiper la legge internazionale. In molti paesi la ratifica ha portatoa riforme legali importanti.34 | ONU (2011: 9-10)

NUMERO DI PERSONE CHE VIVONO IN QUARTIERI POVERI1990: 700,000,0001990: 700,000,0002011: 850,000,000Immagine 01:Il lavoro porta i bambiniindiani nelle strade dove 1su 6 sotto i 14 anni vengonoimpiegati nel lavoro minorile.Fonte: UN Habitat(2003)QUATTRO SU OGNI CINQUE VIVONO IN AREE RURALI35 (Dato 05)884 MILIONI DI PERSONENEL MONDO NON HANNOACCESSO ALL’ACQUA POTABILEUNO SU TRE ABITANTI NELLE CITTA’ VIVE CON MISURE IGIENICHE INADEGUATE 35 (Dato 06)NESSUN ACCESSOA MISURE IGIENICHEADEGUATE

Fornire un tetto e misure igieniche base rende le comunità e le famiglie fortiIl governo ha bisogno di un programma efficiente per la costruzione di abitazioni di famiglie di città e zone ruraliche vivono in condizioni precarie, per ridar loro dignità.(Sondaggio familiare SOS Villaggi 2011, Angola)La povertà nelle zone rurali ha portato 826 milioni di personea vivere nei quartieri periferici di grandi città, con un incrementodel 26% dal 1990.884 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabilenonostante i miglioramenti. Quattro su cinquevivono nelle aree rurali.In Asia del Sud, i recenti miglioramenti hanno portatobenefici solo ai più ricchi; la copertura assicurativa per il40% delle famiglie è salita appena, e il 64% della popolazione

non ha accesso a servizi igienici adeguati 35.Tre su cinque persone nell’Africa Sub-Sahariana non dispongono di servizi igienici; quasi la metà non hascorte d’acqua 36.Uno su tre nella popolazione urbana vive senza deiservizi igienici adeguati; la metà degli abitanti delle zona ruralihanno lo stesso problema 37.Più di ogni altro gruppo, i bambini sono vulnerabili ai rischidi acqua contaminata e scarsi servizi igienici 38.Ogni anno, 1.9 milioni di bambini sotto i cinque anni muoionodi disturbi collegati alla diarrea.1.5 milioni di morti sono correlate ad acque non sicure, non disponibilitàdi acqua per lavarsi o cucinare, e mancanza di accesso aiservizi igienici 39.I beneficiari dei programmi diEmergenza SOS in Somaliasono quell’1 su 6 persone al mondoche non hanno accesso all’acquapotabile essenziale per cucinare.

“Fuori dalle principali città, non c’è acqua corrente, e anchedove c’è, meno del 20% delle famiglie ne hanno accesso. Questointensifica le malattie come diarrea, colera e dissenteria.”(Sondaggio Familiare SOS Villaggi 2011, Burkina Faso)35 | UNICEF (2010a: 8), 36 | UNICEF (2008: 9-10),37 | ONU (2011b: 55-56)38 | Haines, Andy, et al., The Lancet (2007), in: UNICEF (2008: 31-32), 39 | Powell-Jackson,Timothy, et al., The Lancet (2006), in: UNICEF (2008: 31-32)

PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE CHE VIVE CON MENO DI $ 1.25 AL GIORNO 40 (Grafico 07)

AMERICA LATINAAFRICA DEL NORDAFRICA SUB SAHARIANACAUCASOASIA OCCIDENTALEASIA DEL SUDSUD EST ASIATICOASIA ORIENTALE

Trend regionali in povertà ed estrema povertàCirca il 20% della popolazione mondiale vive in estrema povertà,quella per la quale si sopravvive con meno di 1,25 dollari al giorno.Usando questa definizione le Nazioni Unite e la BancaMondiale stimano che la recente crisi economicaabbia aggiunto agli 84 milioni di persone estremamente povere,altri 47 milioni 40.Allargare la definizione da “estrema povertà” a“povertà” – ufficialmente definita come la condizione per la qualesi sopravvive con 2 dollari al giorno - porta ad una drammaticacrescita dei tassi di povertà nei paesi in via di sviluppo 41.Anche questa misura, comunque, minimizza la difficoltàdi raggiungere una qualità decente di vita con pochi dollarial giorno – e misurare la povertà solo tramite le entrate nonarriva a catturare le altre sue numerose dimensione.’L’indiceMultidimensionale di Povertà’ introdotto dall’UNDP nel 2010 includemisure come gli standard di vita e l’accesso all’alimentazione,salute e istruzione, e riflette meglio la vulnerabilità dei membridel gruppo familiare.Non esiste una misura convenuta comune della povertà nei paesiOECD. Molti classificano le persone come ‘povere’ quando leloro entrate sono meno della metà della media nazionale. Sullabase di questa definizione, il tasso medio di povertà nei paesiOECD è 11%.Il tasso di gruppi familiari a rischio di povertà con bambini dipendentinel 2009 era 17.6% nell’Unione Europea 42. Negli Stati Uniti il tassodi povertà è cresciuto: 21% dei bambini vivevano in famigliepovere nel 2009 (15.3 milioni di bambini), e ciò significava che leentrate familiari erano meno di $22,050 l’anno per quattro bambini; e il 9% viveva in estrema povertà. Ci sono tremende differenze tra glistati e una maggiore attitudine alla povertà per persone di colore,gli ispanici e le famiglie migranti. L’Asia Centrale e Occidentale hannovisto un incremento della povertà dal 1990 al 2005, con diminuzioniin tutte le altre regioni – soprattutto nell’Africa Orientale 43.

40 |Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale (2010), ONU (2010a),in ONU (2011: 1), 41 | United Nations (2009: 10)42 | ‘OECD Doing Better For Families’, in: Eurochild (2011: 1), 43 | Centro Nazionale per iBambini poveri, Columbia University: http://nccp.orgMALNUTRIZIONE TRA I BAMBINI SOTTO I CINQUE ANNI45/46 (Grafico 08)TUTTI I BAMBINISOTTO I CINQUE ANNIAREE PIU’ COLPITE DALLAMALNUTRIZIONEGrafico 08Malnutrizione trai bambini sotto i cinqueanni di età

Le conseguenze della malnutrizione e dell’insicurezzaalimentare sono graviLa malnutrizione contribuisce ampiamente alla mortalità deibambini. Impedisce la crescita economica attraverso le sueconseguenze per la salute, la capacità di apprendere e laproduttività lavorativa.(Sondaggio Familiare SOS Villaggi 2011, Tanzania)I paesi in via di sviluppo, dove l’agricoltura è la principalefonte di reddito, sono stati fortemente colpiti dalla crescitadei prezzi dei beni alimentari iniziata nel 2007. Mentre la spesadi cibo è aumentata come risposta alla crisi –inclusi sussidi alimentari,trasferimento di denaro e programmi di alimentazione (a scuola,o il cibo per il lavoro) – i fondi disponibili erano limitati e non raggiungevano tutti i gruppi bisognosi 44.Circa 178 milioni di giovani, quasi un terzo di tutti i bambini sottoi cinque anni, soffrono ancora di malnutrizione, misurata da gravio moderati disturbi della crescita – ovvero, essere più bassi dellaloro età 45. L’ 80% di loro vive in ventiquattro paesi di Africa e Asia46. Ogni anno, circa 19 milioni di bambini nei paesi in via di svilupponascono sottopeso a causa della scarsa alimentazione dellaloro mamma durante la gravidanza47.I bambini che vanno a letto affamati o i cui genitori non possonopermettersi di dar loro una dieta equilibrata affrontano graviconseguenze a lungo termine. Crescita motoria e cerebrale rallentataminano la capacità di apprendimento del bambino e possonoportare ad una bassa produttività lavorativa e ad una piùbassa qualità della vita. La denutrizione delle madri o del bambinocontribuisce a più del 30% delle morti infantili 48.I problemi legati all’alimentazione sono spesso invisibili, nel senso chepassano inosservati mentre i bambini denutriti si ammalano 49

(vedere capitolo 3), e non sono una priorità nei programmi dicrescita nazionali. Le misure a basso costo si sono dimostrate efficacinel periodo critico della prima infanzia, ed includono la promozionedell’allattamento al seno per i primi sei mesi, la garanzia di un’alimentazionecomplementare, supplementi di vitamina A e sali minerali.44 | ONU (2011: 83-88), 45 | Rachitismo(scarsa altezza in paragone all’età) è una misura comune nella definizione dello status nutrizionale del bambino: UNESCO (2010: 44)46 | UNICEF (2009b: 11), 47 | UNICEF (2009b: 22), 48 | WHO e UNICEF (2010: 11),49 | UNICEF (2009: 11)

Le questioni economiche non devono mettere a rischiola spesa sociale, sanitaria e nella scuolaMentre l’effetto della crisi economica sul sociale è difficile da stimare,esiste la paura che il progresso nel raggiungere gli Obiettividi Sviluppo del Millennio ONU sia rallentato 50.Una ricerca su 28 paesi a basso reddito mostra chela spesa governativa nel sociale è scesa dall’1,9% del 2008all’1,6% nel 2010 del GDP (nell’Africa Sub-sahariana, dall’1 allo 0.6%) 51. L’aiuto esterno è sotto pressione: le crisieconomiche fanno tagliare budget ai paesi dell’OECD, e laBanca Mondiale anticipa che gli aiuti allo sviluppo sarannodiminuiti di quasi un quarto52.Questi dati preliminari suggeriscono che la spesa sociale hasofferto di più in Europa dell’Est e Asia Centrale, mentrein America Latina è più o meno rimasta costante 53.La crisi mette a rischio la spesa sull’istruzione e la salute. Il monitoraggio dell’iniziativa Istruzione per Tutti (EFA) dell’UNESCO

mostra che sette su diciotto paesi a basso reddito hanno tagliatole spese per l’istruzione nel 2009 54.Un report recente delle Nazioni Unite cita esempi di governi chehanno ritardato l’accesso all’istruzione gratuita o hanno fattorichiesta di reintroduzione di tasse per combattere la crisi 55.I finanziamenti insufficienti hanno un effetto diretto sull’accessodelle famiglie vulnerabili all’istruzione. Anche dove essa siagratuita, i costi associati – libri, uniformi, o biglietti del bus-possono essere un ostacolo. Nonostante ciò, quando la spesadel governo aumenta, migliora anche l’accesso all’istruzionedei gruppi familiari più poveri 57. In maniera simile, i tagli allasalute colpiranno specialmente le famiglie povere, chefanno affidamento ai servizi sanitari governativi. L’assistenzasanitaria pubblica non esiste in un certo numero di paesi invia di sviluppo 58; molti di loro hanno introdotto delle tassenel 1990 59, alcuni senza migliorare la qualità del servizio.In 30 paesi in via di sviluppo, la spesa per la sanità pubblicaè al di sotto di 20 dollari per persona all’anno 60. Quelle famiglie chepossono permetterselo si affidano al private, ma le spese sulla sanitàdiminuiscono nei periodi di crisi, e le malattie possono nonessere diagnosticate o trattate adeguatamente. Le famiglie poveresono spesso incapaci di sostenere il sostegno medico. La mortalitàinfantile può essere radicalmente ridotta solo se le autorità statalidedicano adeguate risorse alla prevenzione e al trattamento dellemalattie.LA RICERCA IN 28 PAESI A BASSO REDDITO MOSTRA CHELA SPESA DEL GOVERNO SULLA PROTEZIONE SOCIALEE’ DIMINUITA DA

1.9% a 1.6%NEI PAESI DEL GDP. PER L’AFRICA SUBSAHARIANA, IL DATOSI ATTESTA SULL’ 0.6% 51.SPESA GOVERNATIVA SULLA PROTEZIONE SOCIALE 2008- 2010 (Grafico 09)2008 2010Nell’Africa subsahariana, ci sono proiezioni che sostengonoche la crisi possa tradursi in una perdita cumulativadi circa 30 miliardi di dollari nella spesa pubblicaper l’istruzione entro il 2013 56.In Botswana – i tagliall’istruzione rendono i bambiniincapaci di andare a scuola50 | United Nations (2011: 55), 51 | Kyrili e Martin (2010), in: United Nations (2011: 8),52 | Banca Mondiale (2010b), in: United Nations (2011: 23), 53 | United Nations (2011: 78),54 | UNESCO (2011a: 101), 55 | United Nations (2011a: 79-80)56 | UNESCO (2010), in: United Nations (2011: 79), 57 | Banca Mondiale (2004: 116),58 | Blas e Kurup (2011:67), 59 | UNESCAP (2008: 17-18), 60 | WHO fact sheets: http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs319/en/index.html

Le famiglie povere devono avere più,non meno, accesso ai servizi61 | TRASK (2011: 2), 62 | UNITED NATIONS (2009: 108-110), 63 | SOS Children’s VillagesTPA ID 27203: Central African Republic, 2009, C.F.N. Biyack64 | Children Rights Situation Analysis Benin (2008:11), 65 | UNICEF (2010a: 44),66 | UNICEF (2010a: 44), 67 | United Nations (2011b: 5-6)I paesi in via di sviluppo riconoscono sempre di più i meccanismidi protezione sociale come vitali per preservare la capacità difornire assistenza dei genitori, e molti governi hanno messo inatto o espanso programmi con effetti positivi. Nonostante ciò,mentre nei paesi sviluppati, la protezione sociale tende a essereben organizzata nei momenti di crisi, i network di protezione istituzionalenei paesi in via di sviluppo sono destabilizzati piùfacilmente o sopraffatti. La combinazione del rallentamentoeconomico con le Politiche di Adattamento Strutturale mettemolta pressione sulla capacità dei governi di fornire reti di protezione sociale adeguate 61.Quando gli stati lottano per assumersi le proprie responsabilità diprotezione sociale, c’è una possibilità maggiore per loro di trasmetterequesta responsabilità a ONG con carenza di risorse o al settoreprivato. La privatizzazione dei servizi pubblici e delle infrastrutturesociali li ha, in molti casi, resi inaccessibili per le famiglie povere,introducendo spese o tariffe maggiori 62.

“La maggioranza delle persone in questo paese muore dipovertà, per un accesso limitato alle strutture sanitarie. Gliospedali pubblici non sono ben equipaggiati e mancano diinfrastrutture; la gente preferisce gli ospedali privati, che nonsono raggiungibili da tutti.” (Sylvie, 38,vedova e madre di4 bambini dalla Repubblica Centrale Africana) 63

Nei paesi in via di sviluppo, il numero delle famiglie povereaiutate dall’assistenza sociale è molto basso. Un’Analisi sulla situazione dei diritti dei Bambini di SOS Villaggi Benin del 2008specifica che: ‘Solo il due per cento della popolazione totalesi avvale della sicurezza sociale, in quanto essa è prevista soloper i lavoratori stipendiati e le loro famiglie. L’estensione di taliservizi ad altri individui ha molti problemi in quanto la maggiorparte della popolazione attiva lavora senza assicurazione, con paghe basse e precarietà. 64.Una ragione della difficoltà all’accesso alla protezione sociale e i problemi di diseguaglianza è l’estensione del lavoro nero (Vedere capitolo 2). Un’altra è che la metà dei bambini sotto icinque anni non è registrato all’anagrafe 65, e ciò li può escludere dai benefici. Le ragioni della mancata registrazionesono che i loro genitori sono inconsapevoli di questo servizio,hanno paura del suo costo, o non sono capaci di accedervidalle aree rurali. I bambini nati nelle famiglie più povere o da minoranze etniche hanno meno possibilità di essere registratiall’anagrafe66.Le famiglie sono povere, e le medicine costano troppoper quasi tutti i gruppi familiari. Almeno il 70% dellefamiglie non beneficia di un’assicurazione medica totaleo parziale. (Sondaggio familiare SOS Villaggi 2011, Senegal)© Mariantonietta PeruL’accesso all’acqua potabile aMarsabit, Kenya aiuta i bambinia rimanere a scuola.

Manca l’accesso ai servizi nelle aree rurali, manca la coordinazione e la cooperazione tra i servizi per le famiglie, che li ricevono troppo tardi o si perdono nel sistema, e i ritardi comportamentali dei bambini sono scoperti con ritardo. (Sondaggio Familiare 2011 SOS Villaggi Ungheria)A livello più ampio, l’ultima verifica dei progressi MDG ha mostratoche le persone che vivono in povertà, in aree rurali, o provengono da una minoranzaetnica sono i più vulnerabili e i più difficili da raggiungere con programmio servizi 67. I problemi di accesso, comunque, riguardano anche paesinel mondo industrializzato, con diseguaglianze regionali nelladisponibilità dei servizi 68.Il rifornimento dei servizi necessari alle famiglie va oltre le basi dell’infrastruttura, del sostegno sociale, della sanità e dell’istruzione;deve essere data attenzione all’accesso ad aree come il trasporto,la comunicazione, il tempo libero e la partecipazione politica o culturale. Spesso, tali famiglie richiedono specifico supporto nelleattività di costruzione del ruolo genitoriale, assistenza psicologica olegale. Alcune famiglie richiedono inoltre servizi specialistici per combattere problemi particolari, come famiglie con bambinidiversamente abili, migranti, o provenienti da minoranze etniche.Il rifornimento di servizi e i pacchetti di sicurezza sociale sonoun investimento chiave per aiutare a spezzare il ciclo della povertà.Sono importanti ‘reti di sicurezza’ per le famiglie vulnerabilispecialmente nei momenti di crisi economica e sociale nei qualiquei sistemi sono maggiormente sotto stress.67 | United Nations (2011b: 5-6), 68 | UNRISD (2010: 82)

1.2 | LA NOSTRA RISPOSTA: SOSTENERE GLI STATI E LE COMUNITA’ NELFORNIRE I SERVIZIFirmando la Convenzione ONU sui Diritti del Bambino,

i governi si impegnano nel fornite protezione sociale, sistemidi sostegno e servizi. Per farlo hanno bisogno di conoscenza ecapacità. SOS Villaggi cerca di sostenere le comunità e gli statinella costruzione di queste reti di sicurezza per le famiglie,rendendole competenti nel campo, attraverso: Rafforzamento della fornitura dei servizi sociali esistenti esistemi di sostegno familiare, che contribuiscono alla loro qualità e sostenibilità.Consegnare servizi diretti laddove siano immediatamente necessarie non disponibili in altro modo, spesso in collaborazione con partnercompetenti nel campo.Battendosi per influenzare le politiche correlate, legislazione eattuazione dei servizi, in collaborazione con altri interlocutorie la comunità. Rafforza e sviluppa le competenzenaturali delle famiglie, le capacità e le abilità. Le nostre attività di advocacy supportano gli agenti responsabili di sostenerei cambiamenti nella protezione sociale, e siamo costantemente impegnati adaiutarli nella fornitura dei servizi sociali di base. (Sondaggio Familiare2011 SOS Villaggi Bosnia Erzegovina)SOS Villaggi offre sostegno alla sanità e all’istruzione principalmenteattraverso fornitori locali. Gli asili, le scuole primarie e secondarieo i centri di avviamento al lavoro SOS sono offerti laddove nonsiano disponibili nella comunità, con l’obiettivo di consegnarliallo stato o alla comunità nel lungo termine. Dove necessario,centri medici e cliniche forniscono servizi di cura e prevenzione.I programmi di SOS Villaggi si concentrano principalmente sulledimensioni psico-sociali e di assistenza del sostegno familiare,cercando di creare un ambiente stimolante per la crescita dei bambini.Ciò include il sostegno ai sistemi di assistenza alternativi,come l’assistenza su base familiare nelle famiglie affidatarieo nelle famiglie SOS. L’organizzazione sviluppa collaborazioniper la promozione e protezione dei diritti dei bambini, e le comunitàe il governo sono sostenuti nel migliorare la legislazione esistente,la de-istituzionalizzazione e la fornitura di assistenza di qualità. Il tipo di sostegno e di servizi di cui le famiglie hanno bisogno varianocome le loro storie. Alcuni possono aver bisogno di un sostegnodi emergenza a breve termine, o razioni di cibo, acqua potabile oaccoglienza temporanea; altri hanno bisogno di sostegno socialea lungo termine o consulenza legale, visite a domicilio da parte diassistenti sociali, servizi di supporto specialistico per affrontarela disabilità o l’integrazione nella comunità, o assistenza a breve terminenei periodi di crisi; altri ancora richiedono risorse economiche peravviare un’attività, affrontare spese mediche o scolastiche, o compraregrembiuli e libri. Specialmente in alcune parti dei paesi in via di sviluppo, il sostegno può essere fornito rafforzando i comitati di sviluppo delle comunità,i gruppi di assistenza su base familiare e le iniziative gestite dallacomunità stessa. Tali strategie sono particolarmente importanti perla sostenibilità delle risposte, in linea con l’idea che comunità premurosee forti sono i soggetti più adatti a organizzarsi e combattere i loro problemi. In altre regioni, specialmente quelle urbane o industrializzate,SOS Villaggi lavora con partner nominati per assumersi la responsabilità della protezione sociale e del welfare, come i comuni,i dipartimenti governativi le ONG, le istituzioni e le agenzie internazionali. Distribuzione di ciboProgramma di Emergenza SOS aGode/Etiopia.

Caso di Studio Sud Africa: Sostenere l’affidamento su basecomunitaria“È molto incoraggiante vedere un gruppo così entusiasta che affronta le sfidedella propria comunità e lavora duramente per proteggere e occuparsi deibambini orfani e vulnerabili.” (Genitori partecipanti al programma di rafforzamento familiare di Sauk )

QwaQwa, nel Sud Africa orientale, è un’area povera altamente affetta da HIV/AIDS.Il censimento e i dati relativi all’affidamento mostrano un alto numero di bambini che hannoperso, o sono a rischio di perdere, l’assistenza delle loro famiglie. Nel villaggio di Makeneng, la comunità ha mostrato un forte desiderio di rispondere, ma aveva risorse limitate. I servizisanitari e scolastici erano disponibili, ma l’unica casa che ospitava bambini, guidata dal governo,disponeva di ben poche risorse. Nel 2004, SOS Villaggi ha sostenuto un’innovativa forma di affidamento su base comunitarianella quale le madri affidatarie volontarie hanno dato ai bambini una nuova famiglia, permettendoloro di rimanere nella comunità di origine. Le autorità locali hanno fornito il terreno per quattrocase familiari, e sono state forgiate collaborazioni molto salde: con i leader tradizionali, ilconsiglio municipale, il Dipartimento dello Sviluppo Sociale, le cliniche e le scuole locali.Tutti hanno sostenuto le quattro famiglie affidatarie, con sei bambini ognuna, di modo chedivenissero parte integrante della comunità. SOS Villaggi ha aiutato le madri affidatarie ad organizzarsi come un’associazione su basecomunitaria (CBO) chiamata Organizzazione delle Giovani Donne Ipopeng, e le ha assistiteattraverso la formazione, i permessi per i volontari, il materiale, e mostrando loro come divenirepiù indipendenti grazie ai finanziamenti governativi. Una supervisione giornaliera degli assistentisociali ha aiutato a monitorare la qualità dell’assistenza fornita. Con il sostegno del Centro Sociale della comunità di Qwa Qwa, le famiglie hanno sviluppatoi loro piani di crescita personali, nei quali hanno stabilito gli obiettivi della vita familiare e dellacrescita dei bambini, e hanno discusso su come raggiungerli. Le figure professionali che li hannosostenute nella pianificazione della crescita sono state entusiaste degli sforzi verso l’indipendenzapromossi da tali strumenti.La valutazione del programma ha sostenuto l’ulteriore promozione dell’integrazione delle famiglie affidatarie nella comunità e ha evidenziato il dato che il sostegno ha sofferto dell’altolivello di turnover dello staff del Centro Sociale della comunità di Qwa Qwa. Ciò è accaduto a causa dell’alta domanda di assistenti sociali in Sud Africa, di modo che reclutare e tratteneredel personale di qualità in aree rurali risulta molto difficile.Un grande punto di forza nel centro sociale di QwaQwa è che le case famiglia sono incorporatenelle misure generali di sostegno per altre famiglie della comunità. La condivisione dellerisorse e delle infrastrutture è efficace sul piano dei costi, ancorata alla comunità, e le rispostespecifiche permettono ai bambini di crescere nella loro comunità di origine.Questo caso di studio mostracome il rafforzamento dellefamiglie affidatarie sostengai sud africani nell’affrontarei problemi legati all’ HIV/AIDS.

La collaborazione con i governi richiede un duplice ruoloLa recente crisi economica ha aumentato la pressione sulle organizzazioni,logorando le capacità dei governi.Qualunque organizzazione no-profit affronta un certo numerodi difficoltà nel momento di sostenere gli stati nel rifornimentoalle famiglie di servizi. In generale, ci sono dei limiti a ciò chele organizzazioni possono offrire, di conseguenza è importantesottolineare costantemente le responsabilità dello stato nel fornire infrastrutture e servizi basici alle famiglie. La scarsa qualità del servizio pubblico può minare gli obiettivi e glisforzi di un programma.La valutazione di un programma in Perù ha evidenziato come lefamiglie sostenute hanno continuato a soffrire dell’assenza diservizi basici e acqua potabile, di conseguenza sono statifatti appelli alle autorità pubbliche per migliorare leinfrastrutture 69.I programmi no-profit devono avere un duplice ruolo: esserepartner dei governi nel rifornimento dei servizi e capacity building, e allo stesso tempo esercitare una pressione indipendenteper migliorare il sostegno pubblico. Un modo di esercitare tale ruolodi advocacy è la creazione di reti tra le organizzazioni no-profit,e altri interlocutori locali, che di comune accordo stabiliscono un’interazione regolare con i loro partner governativi nazionalie locali.69 | Herrera Castañeda, Mabel (2007: 10)70 | Intervista con George Protopapas, direttore di SOS Villaggi Grecia,http://www.sos-childrensvillages.org/news-and-stories/news/pages/they-are-taking-theair-we-breathe.aspx”Quando il governo Greco ha tagliato drasticamente la spesa pubblica, progressivamente deregolato il welfare e tagliato i salari dei lavoratori pubblici, il numero delle famiglie sostenuto da SOS Villaggi è cresciuto da 210 a 1,230 in

un anno[...] Nel frattempo, la Grecia è diventata il primo paese a introdurre tasse sulle donazioni alle organizzazioni, peggiorando la già difficile situazione dei contributi da parte della popolazioni, a causa della crisi economica. Tutto ciò mette ulteriore pressione al lavoro del settore no-profit nel paese70.“(Direttore Nazionale SOS Villaggi Grecia 2011)Momenti di infanzia felice alVillaggio SOS di Plagiari. Per un numerocrescente di professionisti dell’assistenzagreci, regalare questi momenti èsempre più difficile.

Caso di Studio Europa Centrale e Orientale:Sostenere la de-istituzionalizzazione dell’assistenza e prevenire il collasso familiare“Si tratta di una cultura dalle forti radici che è stata creata gradualmente negli anni. Generazioni sono state cresciute in questo modo, e così è sempre stato […] Credono davvero chesia meglio vivere in un istituto, e per molti anni questo pensiero è stato incoraggiato.”(SOS Villaggi Bulgaria: Lo status quo dei bambini) 71Questo caso di studio mostracome le reti sociali e l’assistenza familiare possonoessere rinforzati nell’EuropaCentrale e Orientale“ Sono molto contento del fatto che alcuni bambini abbiano l’opportunità di vivere in una famigliaSOS a Vilnius, dato l’alto numero di orfanotrofi del governo sovietico in Lituania:grandi case conmolti bambini e insegnanti che vi lavorano da oltre 30-40 anni. Questi orfanotrofi non sempre soddisfano i bisogni e riconoscono i diritti dei bambini. Dico sempre che quando si va in unorfanotrofio per controllarne le condizioni, basta guardare gli occhi dei bambini per sapere a cosasi va incontro – se vedi facce infelici e occhi grigi, significa ‘cerca un problema e probabilmentene troverai uno” (R. Šalaseviciute, I diritti dei bambini, Lituania) 72

Negli anni ’60 e ’70, gli Stati Uniti e l’Europa hanno iniziato il passaggio da istituti e strutture per l’assistenzadei bambini su larga scala a piccoli gruppi di case e assistenza su base familiare come le famiglieaffidatarie. Dopo la fine dei regimi comunisti nell’Europa Centrale e Orientale, sono venute alla lucele scarse condizioni di vita e gli episodi di violenza in questi istituti. Negli scorsi vent’anni, la regioneha iniziato un programma di de-istituzionalizzazione, in quanto era un criterio per l’ammissione diBulgaria e Romania nell’Unione Europea. A causa della mancanza dei dati, è difficile ottenere unapanoramica chiara sulla situazione. Nel 2010, circa 5698 bambini in Bulgaria 73, 8400 nella RepubblicaCeca 74 e 32951 in Polonia 75 vivevano ancora in tali sistemazioni. Tanti altri vivono ancorain situazioni affidamento scarsamente regolate, che spesso ricevono scarso sostegno e finanziamenti.In Bosnia Erzegovina, i dati indicano che il numero dei bambini affidati all’assistenza negliistituti è in realtà cresciuto negli scorsi anni. 76

Un numero considerevole di bambini affidati a tale forma di assistenza hanno ancora dei genitorinella regione e sono affidati al sistema per ragioni di povertà o etnia. Queste ragioni sono quelleprincipali per la maggior parte dei bambini in istituto in alcuni paesi, e la crisi economica recentenon ha aiutato. Quasi tutte le collocazioni in istituto in Bulgaria sono legate alla povertà. Secondo l’Agenzia di Stato per la Protezione dei Bambini, nel 2010 il 46.7 % dei bambinisono stati affidati agli istituti a causa della disoccupazione dei genitori, e un altro 38.8% è imputabile a famiglie numerose o famiglie con una bassa capacità di assistenza. I bambinidiversamente abili sono presenti più di molti altri negli istituti dei vecchi sistemi comunisti. Infatti, anche i bambini sotto i tre anni sono presenti nei vari istituti specializzati. 71 | SOS Villaggi Bulgaria (2008:15), 72 | SOS Villaggi TPA ID 29196; Lituania, 2009, M. Mägi,73 | Report annuale dell’Agenzia di Stato per la Protezione dei Bambini (2010) (www.sacp.government.bg), 74 | Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali (http://www.mpsv.cz), Istituto per l’informazione sull’Istruzione (http://www.uiv.cz), Istituto Statistico e sulla Salute della Repubblica Ceca (http://www.uzis.cz)L’intero sistema dei servizi sociali deve essere migliorato per garantire che le famiglie a rischiosiano identificate e sostenute, affinché non abbiano bisogno di assistenza al di fuori dell’ambientefamiliare. In particolare manca supporto per le famiglie con genitori single, le mamme adolescenti e le famiglie conbambini diversamente abili. Il reintegro dei bambini nelle loro famiglie di origine spesso è poco preparatoe mal gestito, e porta questi bambini a soffrire di discriminazione sociale, a mancare delle competenze socialie ad avere problemi psicosociali. Legalmente, in molti paesi, i bambini affidati all’assistenza, ne perdono

il sostegno dopo i 18 anni. La protezione dei bambini rimane una preoccupazione, considerata lamancanza di meccanismi di reclamo, e di risposta a tali reclami. Mentre i servizi sociali sono ancoraampiamente finanziati e governati centralmente, la loro attuazione viene gradualmente sempre più affidata alle autorità locali alle quali manca la conoscenza, le risorse economiche e umane. Il quadro legislativo e la burocrazia non sono coordinati, e ciò si traduce in una mancanza di affidabilità.La pianificazione risulta scarsa a fronte delle molteplici procedure che le istituzioni devono espletare sottola pressione di scadenze molto severe definite dai partner internazionali. Ciò porta ad una riunionefamiliare eccessivamente veloce, mancanza di selezione, formazione e monitoraggio delle famiglieaffidatarie e un’eccessiva concentrazione sulle statistiche, invece che sulla protezione dei bambini.A livello più generale, c’è bisogno di un cambiamento di mentalità nella popolazione.In risposta a questa situazione, le associazioni nazionali di SOS Villaggi nella regione, in strettacollaborazione con governi nazionali e locali, costruiscono sulla capacity building e sulla formazione dei professionisti del sociale per sostenere le famiglie in situazioni a rischio – e talerisultato è raggiunto fornendo servizi giornalieri e migliorando le competenze dei genitori nell’assistenza, così come combattendo i fattori di stress, dalla povertà alla malattia, dal divorzioalla violenza. SOS Villaggi sostiene i giovani che lasciano l’assistenza al di fuori dell’ambiente familiaree si integrano nella società e sensibilizza sulla loro situazione e bisogni. I programmi SOS sostengonoinoltre delle reti di famiglie affidatarie attraverso la formazione e il monitoraggio. A livello dipolicy, le associazioni nazionali di SOS Villaggi partecipano ai network e ai gruppi di lavoro sponsorizzati dai governi e organizzano attività di sensibilizzazione per la popolazione eper gli enti decisionali. SOS Villaggi è tra le organizzazioni che hanno aiutato lo sviluppo delle Linee Guida delleNazioni Unite sull’assistenza al di fuori dell’ambiente familiare dei bambini, ora una risorsa chiave nelsostegno ai governi nei loro sforzi per la de-istituzionalizzazione. Gli standard ‘Quality4Children’ per l’assistenza sono stati sviluppati da SOS Villaggi in collaborazione con altri partnere basati sull’esperienza dei bambini e dei professionisti dell’assistenza nella regione.Nel 2010, circa 5,700bambini bulgari vivevano inistituti.75 | Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (http://www.mpips.gov.pl), 76 | SOS Villaggi Bosnia Erzegovina (2011), 77 | Report annuale dell’Agenziadi Stato della Bulgaria per la Protezione dei Bambini (2010) (www.sacp.government.bg)

Ascoltare le famiglie povere porta ad un uso migliore delle risorseMentre gli stati forniscono assistenza di tipo generico, le organizzazioni no-profitpossono sviluppare servizi specifici, a seconda della situazione di una comunitàe dei bisogni delle sue famiglie. Ciò richiede non solo collaborazioni conspecialisti privati e pubblici per garantire la complementarietà dei servizi,ma anche una continua consulenza con i membri della comunità perimparare ciò di cui le famiglie hanno davvero bisogno. Essi divengonopartner nel rifornimento dei servizi, che sono resi mobili e più potenti –invece di essere visti come dei recipienti di aiuto sociale.È richiesta un’analisi dettagliata per verificare se gli individuipossono davvero accedere ai servizi forniti, in quanto l’accessopuò essere impedito da fattori come il prezzo del bigliettodel bus più alto delle spese di ricovero in ospedale79 o dalla distanzaeccessiva dalle scuole80. Inoltre, l’accesso ai servizi delle famiglie,è spesso limitato da una mancanza di informazioni sui servizi forniti e i loro diritti legali. I programmi devono provvedere a dareinformazioni, usando canali che possano raggiungere gli individui più soggetti all’esclusione, in un linguaggio comprensibile, adesempio attraverso volontari della comunità, scuole, centri di assistenza, cliniche e asili. La valutazione di un programma in Latvia ha stabilito che in media,il 30% dei partecipanti, si è unito a seguito di una raccomandazioneda parte di assistenti sociali nelle scuole, asili, o negli studi medici.Il numero era molto più alto – circa il 90% - tra le famiglie a rischio,che spesso richiedono un incoraggiamento per ammettere il bisognodi aiuto81 .Accrescere l’autonomia delle famiglie e rafforzare il loro sensodi cittadinanza spesso include l’educazione legale e la consulenza,per fornire informazioni e combattere le ansie e le paure legate a questionicome i diritti sociali, gli schemi di assicurazione e protezione, la registrazionee la documentazione, la proprietà o i diritti ereditari. Una maniera efficiente

di portare queste informazioni alle famiglie a rischio è attraverso visite a domicilio degli assistenti sociali o di volontari della comunità. “Da quando ho perso il mio lavoro, ricevo il sussidio di disoccupazione.L’affitto vale più della metà delle mie entrate. Ma ricevo aiuto per l’istruzione di mio figlio Christian. Per molto tempo, ho pensatodi non aver diritto a nulla – ora conosco i miei diritti e quelli delmio bambino. Ho speranza, e la mia fede è forte82.” (Anna, 26, mamma single e partecipante al programma di rafforzamento familiare in Bulgaria)L’assistenza economica e materiale non deve creare dipendenzaDove il rifornimento di servizi include cibo o assistenza materiale,possono essere sollevate problematiche sulla distribuzione equae conflitti familiari. Di conseguenza è richiesto un criterio preciso,accompagnato e monitorato da rappresentanti della comunitào professionisti del sociale.L’aiuto alimentare è meglio organizzato dalla stessa comunità.In generale, le finanze familiari sono una questione delicata, inquanto coloro che sono colpiti dalla povertà si vergognano diparlarne e l’interferenza è facilmente percepita come una minacciaalla loro indipendenza. Esiste anche il pericolo di creare unadipendenza se tale assistenza continua in maniera indefinita onon è adeguatamente incorporata con altre misure che incoragginol’autonomia. Di conseguenza è importante mettere in chiarola natura temporanea di questo tipo di sostegno e promuoverel’autogestione familiare nelle misure di aiuto85. L’aiuto materiale solleva spesso la questione di chi definiscei bisogni delle famiglie, che è il motivo per il quale la loropartecipazione attiva aiuterebbe ad aumentare la sostenibilità deglieffetti. Ad esempio, un programma di SOS Villaggi Romaniaha distribuito dei voucher alle famiglie, da usare per l’acquistodi beni, al posto della moneta. Si è dimostrato un modo di aiutarele famiglie a determinare i loro bisogni materiali – e sviluppare leloro capacità decisionali e di gestione della casa, oltre che di budget86. Quando un programma SOS nello Zimbabwe ha sostenutole famiglie colpite dall’HIV/AIDS nel rinnovare le loro case,la comunità ha provveduto ad avvisarli che non avevanoconsiderato le condizioni delle case nelle quali le famiglievivevano in affitto, quasi sempre a rischio di sfratto; i lorobisogni sono stati di conseguenza soddisfatti stabilendo deimeccanismi di sostegno sociale78.

78| Chikwaira, A. K. & Banda, Tomaida (2007: 22-24), 79| Chikwaira, A. K. & Banda, Tomai-da (2007: 20-22), 80| Centro per la Comunicazione Interculturale per la Comunicazione (2011: 23-26), 81| Centro educativo per Scuole e Famiglie (2011: 15) 82| SOS Villaggi TPA ID 30074: Bulgaria, 2010, K. Ilievska, 83 | Istituto Internazionale di Ricerca e Sviluppo (2008: 14-16); Agenzia per l’Inchiesta Sociale (2007: 41- 42); Cojocaru, Stefan et al. (2007: 27-30), 84|Centro Educativo per Scuole e Famiglie (2011: 32),

Caso di StudioMalawi: Un approccio integrato al servizio La riduzione delle malattie legate all’acqua non è stata un caso. Stiamo mettendoin pratica a casa le lezioni che abbiamo imparato. Questo è il motivo peril quale tali malattie si sono ridotte87. (Membro del comitato di sviluppo del Malawi)In Malawi, il 53% delle famiglie vivono al di sotto della linea di povertà88e il 47% dei bambini sotto i cinque anni sono sottosviluppati, il 20% in maniera grave89. Le cause della crisi alimentare includono piogge irregolari, l’inflazione dei prezzi e l’alta presenza dell’HIV. Molti bambini orfani a causa dell’AIDS sono cresciuti da nonni o altri membri della famiglia, esercitando una pressione sociale ed economica sui bambini più vulnerabili e le loro famiglie. Nel 2002, SOS Villaggi ha lanciato un programma per rafforzare le famiglie nell’area di

Tsabango, nella capital del Malawi, Lilongwe, coprendo 12 villaggi urbani e rurali con 806 gruppi familiari con 1718 bambini, per la maggior parte orfani e vulnerabili. Il programma mira ad aggiungersi alle misure esistenti dello stato e della comunità. In collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, 370 gruppi familiari sono stati sostenuti fornendo loro semi, fertilizzanti e galline. Essendo una persona su cinque priva di terra, il programma ha fornito terreni per giardini comunali, gestiti dai comitati di sviluppo della comunità. Come misura complementare a breve termine, sono stati distribuiti pacchi mensili di cibo per i bambini, raggiungendo il picco nel 2004 con circa 1,600 bambini per mese. Il programma include inoltre misure di sostegno per attività economiche non legate all’agricoltura. Una clinica mobile è stata fornita grazie all’intervento di SOS Villaggi in collaborazione con le autorità locali e organizzazioni come Paradiso. Tale passo ha aiutato a superare i problemi correlati ai costi proibitivi delle medicine e il trasporto, per chi vive in zone remote. Inoltre, i volontari, che hanno ricevuto la formazione adeguata per l’assistenza a domicilio, aiutano nel consapevolizzare sull’HIV/AIDS, alimentazione e misure igieniche.Quasi un quarto delle famiglie fanno affidamento sui pozzi per bere dell’acqua potabile. Le comunità hanno creato dodici comitati che hanno sviluppato programmi di raccolta fondi per aiutarli a provvedere da soli a tale fonti di acqua. L’incidenza nelle malattie legate all’acqua non potabile in queste zone è diminuita. Un elemento aggiuntivo nelle varie misure di sostegno è il rifornimento di materiale scolastico, uniformi e derrate alimentari distribuiti a 1,177 scolari. Questo caso di studio study sottolinea comegli sforzi dello stato e dellacomunità possono essere sostenuti dalla cooperazione85| Parajuli, Tirtha Raj et al. (2007: 14-17); Centro della teoria del lavoro sociale e metodologia dell’Istituto Statale della famiglia e dello Sviluppo Giovanile (2007: 10,11),86| Cojocaru, Stefan et al. (2007: 27-30), 87| Istituto Internazionale per la Ricerca & Sviluppo (2008: 39-44), 88| CIA Factbook (dati del 2004), 89| Sondaggio sulla Demografia e sulla Salute del Malawi 2010, p. 130. www.nso.malawi.net/images/stories/data_on_line/demography/MDHS2010/MDHS2010%20report.pdf

Qualunque progresso sociale ed economico è impossibile senza l’accessoai servizi sociali di base: istruzione, salute, igiene, acqua potabile e pianificazione familiare. (Sondaggio Familiare SOS Villaggi 2011, Mali)Un numero considerevoledi bambini bulgari coni genitori in vita sonoaffidati all’assistenza permotivi di povertà, etnia,o perché i genitori si sonotrasferiti per lavoro

1.3 | CHIAMATA ALL’AZIONE – COSA PUO’ ESSERE FATTO ORA PER RENDERE IL2013 MIGLIORE PER LE FAMIGLIE La sicurezza sociale ed economica delle famigliedeve essere garantita attraverso degli schemi appropriatidi sicurezza sociale, pensione e assistenza, schemi chedevono divenire una priorità per tutti gli stati. Particolare attenzione deve essere prestata a raggiungere quellefamiglie che il sistema perde, a causa della disoccupazionedei genitori, della mancanza di documenti, o dell’appartenenzaad una minoranza etnica. Gli stati firmatari della Convenzionedei Diritti del Bambino dell’ONU devono rispettare i loroobblighi nel sostenere i genitori e chi fornisce servizi e attuarele Linee Guida ONU per l’assistenza dei bambini al di fuoridell’ambiente familiare.In tempi di crisi, si richiede una collaborazione ancora piùstretta tra i governi, le comunità, il settore privato e le organizzazionino-profit per ottimizzare gli sforzi, utilizzando risorse limitate e sostenendo le famiglie povere affinché rompano il ciclointergenerazionale della povertà. Le comunità devono essere sostenute nella creazione direti di sicurezza per le famiglie, nella creazione di network localie nella ricerca di soluzioni fatte su misura, per sostenere le famigliee i bambini nella loro comunità di origine. I governi, in quantoprincipali responsabili, devono dare la priorità alla creazione

di infrastrutture e servizi pubblici funzionanti, per la copertura dei bisognidi base, specialmente per quanto riguarda l’acqua potabile, il sistemafognario e le latrine, tutte questioni che hanno un impattoimportante sulla salute dei bambini e delle loro famiglie. Particolareattenzione deve essere dedicata alla situazione delle areepovere e sovra popolate, così come quelle rurali e moltolontane dai centri urbani. La spesa pubblica per quanto riguarda l’istruzione e lasalute deve essere aumentata per garantire sufficientiinvestimenti nello sviluppo di una sanità accessibile e di un’istruzione per i bambini e le loro famiglie – ancheper quelli più a rischio o con bisogni specifici.I programmi che promuovono l’allattamento al senodurante i primi sei mesi – così come il rifornimento diun’alimentazione complementare o supplemento vitaminico – sono richiesti per combattere la denutrizionee la mortalità infantile. Le misure di aiuto materiale e alimentaredevono essere sviluppate in consultazione con le comunità locali e le famiglie interessate, al fine di mobilitarli come partner invece direcipienti passivi di aiuto, garantendo che l’informazione raggiungaanche i più esclusi attraverso i canali appropriati ed accessibili,e che le barriere all’accesso siano individuate e rimosse. Il rifornimentodi servizi deve essere praticato al fine di rafforzare il senso di cittadinanza e incrementare l’autonomia delle famiglie. Una mamma SOS del Gambiafornisce una rete di sicurezzasociale.Il rifornimento di servizi deve essere effettuato inconsultazione con le famiglie interessate, permobilitarli come partner invece di recipienti passividi aiuto

02 | IL COSTO DELLADISOCCUPAZIO E DELLAMIGRAZIONE E’ PAGATO DAIBAMBINI2.1 LA SFIDA:SCEGLIERE TRA LA MIGRAZIONEE LA DISOCCUPAZIONEDurante la crisi economica, il numero dei disoccupati e deipoveri è aumentato, e molti genitori migrano per fornire beneficimantenere economicamente le loro famiglie. Nonostante ciò,la migrazione ha dei costi emotivi, in quanto dividere i membrifamiliari può avere degli effetti devastanti sulla vita familiaree sulla crescita dei bambini. Spesso è difficile per le famiglietrasferirsi insieme, specialmente nei casi nei quali tale migrazionesia illegale. Creare più lavoro negli stati di origine dei migranticostituisce una misura importante per proteggere la vita familiare.La disoccupazione ha delle conseguenze catastrofiche per la dignità e l’autostimadi uomini e donne e per la solidarietà familiare. Un crescente numero di donne lavoranofuori casa. La maggior parte delle donne sposate sono disoccupate o lavoranoa nero. (Sondaggio SOS Villaggi 2011, Uganda)L’occupazione è vitale per garantire la sopravvivenzadi una famiglia. Il numero dei disoccupati nel mondo è salita di 27 milioni, dai 180 milioni del 2007 ai 205del 200990. La crisi colpisce tutto il mondo: circa

la metà della sua crescita è avvenuta neipaesi sviluppati, che contano solo per il 15% dellaforza lavoro. L’Asia Orientale ha registrato 6 milionidi disoccupati, l’Europa Centrale e Sud-Orientaleha toccato i 18,5 milioni91.Il numero dei disoccupati da lungo tempo è cresciutoin tutti i paesi92.Anche quelli che hanno un lavoro, nonnecessariamente guadagnano abbastanza.Secondo l’Organizzazione Internazionale delLavoro, un lavoratore su cinque vive in estremapovertà, come ‘lavoratore povero’: la crisi economicaha aumentato di 40 milioni il loro numero93.Questi lavoratori sono spesso impiegati nel settore agricoloo nel mercato nero. Nel 2009, la metà dei lavoratorinel mondo, circa 1.53 miliardi di persone, erano impiegatecon contratti di lavoro vulnerabili94.L’ONU sancisce che, a meno che l’impegnoe la protezione sociale siano messi al centrodelle politiche sociali ed economiche, ‘la povertàlavorativa è destinata a salire nei paesi più sviluppati’95 con effetti negativi ... per esempio,sui livelli di denutrizione, abbandono scolastico,e disoccupazione a lungo termine96.90| Organizzazione Internazionale del Lavoro (2011), in: United Nations (2011a:27), 91| United Nations (2011a: 28-29), 92| United Nations (2011a: 30) 93| United Nations (2011b: 10), 94| United Nations (2011a: 32), 95| United Nations (2011a: 46), 96| United Nations (2011a: 9)

DISOCCUPAZIONE REGIONALE TRA IL 2008 E IL 2011 IN% (Tabella 10) MONDOECONOMIE SVILUPPATE DELL’UNIONE EUROPEAEUROPA CENTRALE E SUD ORIENTALE E CISAFRICA SUB-SAHARIANAAFRICA DEL NORDMEDIO ORIENTEAMERICA LATINA E CARAIBISUD ASIAASIA SUD ORIENTALE E AREA PACIFICAASIA ORIENTALE(Fonte: trend dell’impiego globale 2011 – La sfida del recupero del lavoro, Ginevra.)I mercati globalizzati, che hanno promesso di aumentare laflessibilità e portare nuove opportunità, hanno invece aumentatole ineguaglianze del mercato del lavoro e peggiorato le condizionilavorative in molti paesi. Il mercato del lavoro nero acquistasempre maggiore potere, gli impieghi sono temporaneo e precario97, e manca dell’adeguata protezione sociale, non cisono benefici o sicurezze, le paghe sono basse, e le condizionilavorative sono difficili quando non addirittura pericolose. I genitori spessonon hanno altra scelta che accettare tali condizioni. Il settore del lavoro nero è molto diffuso in alcune regionidell’Africa e dell’Asia, ma si ritrova anche in molti paesi dell’AmericaLatina (ad esempio circa metà della popolazione attiva in Brasile,il 90% in India)98. Nei paesi in via di sviluppo, il lavoro neroimpiega più del 60% della forza lavorativa e produce quasi il40% del GDP99. Le donne affrontano le maggiori difficoltà nelmercato del lavoro. La partecipazione della forza lavoro femminile varia dal 26% del Medio Oriente al 61% dell’Africasub-sahariana100. I tassi di disoccupazione femminile superanoquelli degli uomini, e chi lavora in proprio guadagna meno degli uomini101.Illustrazione 02:

DISOCCUPATI NEL MONDO2007: 180,000,0002009: 205,000,000TRA IL 2007 E IL 2009 IL NUMERO DEI DISOCCUPATIE’ SALITO DI 27 MILIONI97| UNRISD (2010:10), 98| UNRISD (2010: 40-44), 99| United Nations (2011a: 31)100| World Bank (2011: 199 ), 101| World Bank (2011: 201)

TREND DISOCCUPAZIONE REGIONALE 2004- 2011 IN% (Tabella 11)(Fonte: ILO, Trend dell’OccupazioneGlobale, 2011 – La sfida del recuperodi un lavoro, Ginevra. * vedere appendice)AMERICA LATINA ECARAIBIEUROPA CENTRALE E SUD-ORIENTALEE CISECONOMIE SVILUPPATE DELL’UNIONE EUROPEAMONDO

Chi emigra? Migrazione dalle zone urbane a quelle rurali, da sud a sudAnche se spesso ignorato nei dibattiti politici internazionali,la migrazione da e tra paesi a basso reddito è significativamentepiù diffusa di quella verso i paesi ad alto reddito: approssimativamente740 milioni di persone sono migranti interni, quattro volte di più di quelliche hanno oltrepassato i confini nazionali102. 130 milioni di loro sono in Cina103.La causa principale della migrazione interna è la rapida urbanizzazione di tutti gli angoli dei paesi in via di sviluppoI lavoratori si spostano dalle campagne, stagionalmente oin via definitiva, in quanto i guadagni provenienti dal lavoro nerosono ancora, in media, più alti di quelli provenienti dall’agricoltura104.Tra quelli che si sono mossi oltre i confini nazionali, solo unterzo si è spostato da un paese in via di sviluppo a uno industrializzato – meno di 70 milioni. La maggior parte dei migranti internazionali (circa 200 milioni) si sono spostati daun paese in via di sviluppo all’altro o tra paesi industrializzati105.Approssimativamente la metà dei migranti internazionali sonodonne106, un numero che è rimasto uguale negli ultimi cinquant’anni. Alla ricerca di opportunità, i genitori spesso si spostano dalle campagne alle città o verso altri paesi, mentre i nonni o altri si prendono cura deiloro bambini. (Sondaggio sulla Famiglia 2011 di SOS Villaggi, Perù)102| UNDP (2009: 1-2), 103| United Nations (2011a: 29), 104| UNRISD (2010: 34) 105| UNDP (2009: 1-2), 106| UNDP (2009: 25-26)

NUMERO DI PERSONE CHE SI SPOSTANO DA UN PAESE IN VIA DI SVILUPPO A UNO INDUSTRIALIZZATO 105(Grafico 12)CIRCA 70 MILIONI =UN TERZO DI 200 MILIONIDI PERSONE CHE SI SPOSTANOANNUALMENTECIRCA UN TERZO DEI 200 MILIONI DI MIGRANTI SONO DONNE 105/106(Grafico 13)Grafico 12: Tra le persone che si sono spostateoltre i confini nazionali, poco più di un terzo si è mossoda un paese in via di sviluppo a uno sviluppato – meno di 70 milioni di persone

La disoccupazione induce alla migrazione – dividendo famiglie e colpendo la crescita dei bambini.I lavoratori di sana e robusta costituzione lasciano i lorovillaggi, e con essi mogli e bambini che devono affrontareogni tipo di problemi, la malattia, la scarsa igiene e lapovertà sugli altri. (Sondaggio sulla famiglia 2011, SOS Villaggi, Niger)È in questo panorama devastante che la migrazione deveessere inserita Una mancanza di opportunità lavorative adeguate vicino casa e il desiderio di un futuro migliore perle loro famiglie spesso obbligano i genitori a migrare. Nonostanteciò, nei paesi ad alto reddito, i migranti sono spesso utilizzati comeforza lavoro sottopagata, a tempo determinato, precaria e a voltein condizioni di sfruttamento, che violano i regolamenti in materia –che, per ironia, ricordano la vita dalla quale sono scappati107. Una migrazione di successo è spesso vista come una soluzioneper migliorare il benessere economico delle famiglie, in quantolo stipendio dei migranti contribuisce sostanzialmente all’alimentazione,alla salute e alle condizioni di vita nei loro luoghi di origine108.Nonostante ciò, questi benefici economici devono essere bilanciatidall’enorme peso emotivo e psicologico – come nota il report dell’UNDP: ‘la separazione è una decisione dolorosa dai costi emotivi alti perchi si muove e per chi rimane’109.107| UNRISD (2010: 36), 108| UNRISD (2010: 36); UNDP (2009: 72) 109| UNDP (2009: 71-72)

PERCENTUALE DELLE PERSONE CHE RICEVONO DENARO DA PARENTI CHE VIVONO ALL’ESTERO (Grafico 14)COSTA D’AVORIO: 27%EGITTO: 30%GHANA: 33%ETIOPIA: 35%SENEGAL: 37%NIGERIA: 38%MALI: 42%BANGLADESH: 45%LIBANO: 47%LIBANOEGITTOETIOPIASENEGALCOSTA D’AVORIOMALINIGERIAGHANABANGLADESHGrafico 14: In molti paesi in via di sviluppo, una proporzionesignificativa di persone riceve denaro da parenti che vivonofuori dai confini nazionali. La proporzione si avvicina allametà nei paesi più colpiti, il Libano e il Bangladesh. Secondola Banca Mondiale, ogni anno i lavoratori migranti inviano 230 miliardidi dollari alle loro famiglie nei paesi di origine. (Fonte: World Publics Welcome Global Trade – But Not Immigration. 47-Nation Pew Global Attitudes Survey, 2007,Washington D.C.)Gli effetti nocivi sulla vita familiare della migrazione Un problema di rilievo è che le madri vanno all’estero per cercareimpiego, creando un divario nella relazione con il bambino. (Sondaggio sulla Famiglia SOS Villaggi 2011, Sri Lanka)I genitori non hanno lavoro o reddito e migrano all’estero,i bambini rimangono con qualcuno che si prenda cura di loro,da soli o con i nonni, oppure in istituto. Così nascono traumi

e disordini comportamentali, le famiglie sono distrutte dallamigrazione. (Sondaggio sulla famiglia, SOS Villaggi 2011, Lituania)Anche con uno solo dei genitori assente, le famiglie spessodecidono che ha più senso che i bambini rimangano neiloro posti di origine con altri membri familiari. Un certo numero di ricerche mostra come ciò può disturbare la vita familiare:La ricerca in Europa ha scoperto che, nonostante i benefici materiali di una migrazione di successo, i bambini separati dailoro genitori affrontano il doppio dello stress emotivo110. Uno studio di Save the Children mostra che circa la metà delle madri dello Sri Lanka che lavorano in Medio Oriente hanno lasciatoa casa bambini sotto i sei anni, nella fase più critica perla crescita. Spesso, le giovani donne sono ritirate da scuoleper occuparsi della casa e della famiglia 111. I bambini a volte sono obbligati a vivere per lunghi periodisenza uno dei loro genitori: uno studio UNICEF del 2007 mostrache 126,000 bambini rumeni sono stati lasciati da entrambii genitori, il 16% per almeno un anno, e il 3% per più di quattro anni.I bambini di genitori che emigrano sono ad alto rischio di vederei loro diritti violati: in Vietnam, dove circa 500,000 genitorilavorano all’estero e 3-4 milioni migrano all’interno del paese, l’Analisi della Situazione dei Diritti dei Bambini SOS collegala migrazione ad un elevato rischio di abbandono dei bambini,che li porta a vivere per le strade, a lavorare, o ancor peggio a essere coinvolti nel traffico sessuale112.110| Swärd and Bruun (2007: 12), 111| Save the Children, in: MDF South Asia (2008: 13) 112| Do Huy, Nguyen et al. (2009: 1)

Le donne migrano sempre di più per lavorare, invece diessere coniugi che accompagnano il partner113. La responsabilità dell’assistenza ai bambini è spesso delegataalle donne della famiglia che rimangono a casa114. Per ironia della sorte, molte donne lasciano i loro bambini peraccudire quelli di altre donne – ‘un sistema di assistenza internazionale stratificato per classe, e spesso, etnia’115. C’è bisogno di studi più approfonditi sugli effetti di questa formadi ‘maternità transnazionale’116 su un’intera generazione di bambiniche vive lontano dalle proprie madri e le vede in maniera irregolare.La perdita della vita familiare ha anche un effetto sui membri chese ne vanno. I migranti dichiarano di sentirsi meno protetti socialmentedella popolazione locale in quanto i loro network sono fragili117.

Perché pochi migrano con le loro famiglieUna potenziale soluzione per diminuire gli effetti negativi dellamigrazione sulle famiglie è rendere più facile per loro, farsi seguiredalle famiglie. L’articolo 10 della Convenzione ONU sui dirittidel Bambino stabilisce che un bambino i cui genitori risiedonoin stati diversi ha il diritto a mantenere un contatto diretto e regolarecon entrambi i genitori, e che le loro domande di entrare o lasciare unpaese con l’obiettivo della riunione familiare devono esseregestite con velocità e in maniera umana. I migranti che desideranoessere raggiunti dalle loro famiglie, comunque, affrontanodifficoltà legali non indifferenti L’UNDP ha scoperto che circa idue terzi dei paesi industrializzati permettono alle famiglie di lavoratoritemporanei di raggiungerli e lavorare, rispetto a circa la metà dei paesiin via di sviluppo119.In molti paesi, i lavoratori temporanei non hanno il diritto di accedereall’assistenza statale, disponibile per le famiglie dei cittadini nazionalie lavoratori che si sono trasferiti in via definitiva120. Laddove il paese di origine del migrante offre schemi di protezione sociale,questi spesso non superano i confini nazionali121. Parzialmente per questa ragione, le famiglie dei migranti in paesiad alto reddito sono più soggette alla povertà che le famiglie dei

cittadini locali122. Anche i migranti che hanno ottenuto la nazionalità nel nuovopaese spesso scoprono che le difficoltà dell’inclusione socialecolpiscono le prospettive della loro famiglia, soprattutto in terminidi disoccupazione, insicurezza del reddito, negazione dei diritti a lavoro,discriminazione e mancanza di mobilità sociale123“Eravamo d’accordo che mia moglie sarebbe andataall’estero per guadagnare e migliorare le condizioni deinostri sei bambini Nel 2005 ha salutato i suoi figli,promettendo di tornare presto. Non lo ha ancora fatto. I bambininon aspettavano altro che le sue chiamate per sentire la suavoce. L’anno scorso ha iniziato a chiamare meno, sembravaconfusa e distante. Riattaccava dopo pochi minuti, dicendo che doveva tornare a lavoro. Poi a Dicembre 2006 ha smesso di chiamare 118.”(Romulus, padre di sei bambini e partecipante al programmadi Rafforzamento Familiare)113| WIDE (2010: 14), 114| WIDE (2010: 40-41), 115| WIDE (2010:40-41), 116| TRASk (2011: 6), 117| Centro di Ricerca sulla Migrazione (2009: 24), 118| SOS Children’s Villages TPAID 24505:Romania, 2007, K. Ilievska,119| UNDP (2009: 36-37), 120| UNDP (2009: 53), 121| Centro di Ricerca sulla Migrazione (2009: 3), 122|UNDP (2009: 53), 123| Stalker (2000); Organizzazione Internazionale per la Migrazione (2008); Taranet al (2009); in: UN (2009: 78)

La migrazione irregolare spezza i legami familiari“Mio figlio e sua moglie hanno deciso di trasferirsi negli Stati Uniti.Hanno detto che avrebbero lasciato i loro bambini, ma che avrebberomandato dei soldi per loro. Il viaggio illegale è pericoloso e costoso:i due hanno chiesto un prestito di 70,000 Quetzal (9,000 Dollari) per pagare i contrabbandieri. Ma la crisi economica ha rovinato i loropiani e la ricerca del lavoro si è rivelata molto difficile. Dopo un anno,mia nuora ha dato luce ad un altro bambino, e non può più lavorare: deve occuparsi del bambino. E mio figlio ha trovato lavori che nonportano abbastanza soldi126.” (Isabel, Partecipante al Programmadi Rafforzamento Familiare dal Guatemala)I migranti che attraversano i confini in cerca di lavoro senza documentitrovano spesso difficoltà nel mantenere i legami familiari. Mancando deidiritti legali per essere nel paese, sono legalmente incapaci di farsi raggiungere dalle loro famiglie – e trovano difficile persino tornareper delle visite, in quanto comporterebbe rientrare illegalmente nelpaese. Circa 50 milioni di persone sono attualmente in questa situazione124, che viene peggiorata dai costi punitivi del mercato nero per facilitarela migrazione senza documenti125. Quando i lavoratori illegali creano una famiglia nel paese nel qualesi sono trasferiti, affrontano il problema dell’accesso ai servizi.I bambini di migranti senza documenti non sono ammessi a scuola in un terzo dei paesi sviluppati e in oltre la metà dei paesiin via di sviluppo. Anche se hanno il diritto legale di mandare iloro bambini a scuola, hanno spesso paura di essere scopertidalle autorità127. Molte ricerche in Europa hanno scoperto che irisultati scolastici della ‘seconda generazione’ dei figli di genitoriimmigrati è al di sotto di quelli dei ragazzi del posto con backgroundfamiliari simili, e che sono più spesso disoccupati128.Avere o no un lavoro è un indicatore di stabilità-o instabilità – per le famiglie. (Sondaggio sulla famiglia SOS Villaggi 2011, Austria)Padre e figli in un centro SocialeSOS a Mombasa/Kenya.124| UNDP (2009: 2), 125 | Centro di Ricerca sulla Migrazione (2009: 18), 126 | SOS Villaggi TPA ID 31112:Guatemala, 2010, S. Preisch127 | UNDP (2009: 58), 128| Nazioni Unite (2009: 78-79)

Confezioni su misura in Liberia – I centri di avviamento allavoro SOS miglioranole prospettive di reddito

2.2 | LA NOSTRA RISPOSTA:

MIGLIORARE LE PROSPETTIVE DI REDDITO DELLE FAMIGLIENessuna famiglia dovrebbe essere obbligata a scegliere tra la disoccupazionee la separazione. Un modo di evitare alle famiglie di affrontare questadecisione è sostenere la creazione di posti di lavoro nei propripaesi. Il bisogno crescente di molte famiglie di sostegno economico dibase ha portato i programmi di SOS Villaggi a siglare dellecollaborazioni con vari specialisti nel campo per risolvere laquestione. Le strategie che i programmi SOS usano a questo scopo includono:

Formazione in attività pratiche, competenze sociali nei laboratori

Promozione e sostegno in attività generatrici di reddito (IGAs) eavviamento di attività a gestione familiare, inclusi micro-prestiti, micro-credito,

Formazione tecnica ed economica e guida.

Counselling pratico e legale, formazione delle capacità mirate a trovaree mantenere l’impiego

SOS Villaggi mira a prevenire il collasso familiare causato dalla migrazione lavorativa, e costruisce la capacità delle famiglie e della comunità di avere uno standard di vita accettabileattraverso l’indipendenza economica. Le misure sono pensateper aiutare le famiglie a imparare ‘come pescare’129 ,di modo che siano capaci di occuparsi delle loro famiglie in futuro.

Bisogna creare strategie per permettere alle famiglie di integrarsi nel mercato del lavorosecondo le loro competenze e con uno stipendio che permetta loro disoddisfare i bisogni primari. Li motiviamo attraverso la formazione lavorativa,e offriamo sostegno ai disoccupati di modo che possano afferrare tuttele opportunità. (Sondaggio sulla famiglia SOS Villaggi 2011, Repubblica Dominicana)

“Quando l’ho incontrato per la prima volta, Romulus stava ancorapensando di lasciare i bambini e andare all’estero. Diceva chenon avrebbe cercato solo sua moglie, ma anche un lavoro.Lavoriamo duramente con l’ufficio del sindaco e l’agenziadi impiego locale per trovargli un lavoro che gli offra sicurezzain termini economici e migliori condizioni lavorative.”(Petronela, Coordinatore del Programma di Rafforzamento Familiare, Romania)130.124| UNDP (2009: 2), 125 | Centro di Ricerca sulla Migrazione (2009: 18), 126 | SOS Villaggi TPA ID 31112: Guatemala, 2010, S. Preisch127 | UNDP (2009: 58), 128| Nazioni Unite (2009: 78-79), 129| Istituto Internazionale perla Ricerca & lo Sviluppo (2008: 56-61), 130 | SOS Villaggi TPA ID 24505: Romania, 2007, k. Ilievska

Dalla disoccupazione a un lavoro soddisfacenteMolti lavoratori del sociale disoccupati non sono consapevolidei loro diritti. In Bielorussia, la metà delle mamme single conredditi bassi non sapevano di doversi iscrivere al centro di impiegoper ricevere assistenza statale...Allo stesso tempo, la valutazioneha mostrato come molte madri hanno avuto difficoltà a divenireautonome a causa della legislazione nazionale,che le ‘punisce’appena ricevono uno stipendio, diminuendo i sussidi. Chi si

occupa degli altri ha però bisogno di essere sostenuto nellamaniera appropriata a seconda della situazione131.

La formazione all’impiego e il sostegno si costruiscono suimercati esistenti, sulle capacità e le competenze e gli interessidei genitori o di chi fornisce assistenza. Chi si trasferiscepuò essere aiutato nel ricevere una formazione aggiuntivae nel ricercare una posizione lavorativa fissa; un ambulantepuò migliorare le sue capacità e ricevere aiuto nell’aprireun negozio; o un collaboratore domestico può ricevere la formazioneadatta per divenire badante. Il lato professionale della formazionedeve essere accompagnato dalla costruzione delle competenzesociali per migliorare le possibilità di impiego, affrontare le sfidedel mercato del lavoro e stimolare lo spirito imprenditoriale. Talicapacità includono il pensiero critico, il problem-solving attivo,l’autonomia, un’auto-valutazione realistica e l’autostima. Tutto ciò è particolarmente importante per chi è da molto, o da sempre,lontano dal mercato del lavoro regolare, o che combatte quotidianamenteper la sopravvivenza. Dopo aver ricevuto la formazione, i programmi SOS utilizzanole partnership per seguire e sostenere la transizione verso ilmercato del lavoro. Chi lavora nel sociale e i volontari specializzati possono offrire assistenza nella compilazionedelle domande, nella preparazione dei documenti e aicolloqui, così come mediare le relazioni con i potenzialidatori di lavoro.Dopo sei mesi di partecipazione nei programmi dell’AmericaLatina, le donne avevano un tasso di impiego del 60%, che èprogressivamente salito verso il 90% dopo cinque anni.Sembra che le donne che prendono parte al programmaper un tempo più lungo riescano a trovare lavoro132.Ricevere uno stipendio non migliora solo la situazione economicafamiliare. I dati mostrano che un lavoro e uno stipendio aumentanola fiducia in sé dei genitori133. Sentono di contribuire alla società,diventano membri delle reti sociali, e ne guadagnano in autostima.Una tale indipendenza porta nuove sfide all’interno del nucleofamiliare. La valutazione dei programmi in sei paesi dell’AmericaLatina ha rivelato una frequenza maggiore di conflitti domesticinelle famiglie che hanno frequentato il programma più a lungo, cosìcome una maggiore reticenza del partner o della famiglia all’indipendenzadelle donne. Educare e dare il diritto alle donne di trovare un lavorodeve includere la risoluzione di tali potenziali fattori scatenanti di conflitti134.

Un lavoro e uno stipendio aumentano la fiducia in sé dei genitori. Sentono dicontribuire alla società e diventano membri delle reti sociali.131| Yanchuk, Vladimir A. et al. (2007: 27, 16-17), 132| Ufficio Continentale di SOS VillaggiAmerica Latina (2007: 19)133| Metaj, Elida & Hoxhallari, Rozeta (2009: 17), 134| Ufficio Continentale di SOS VillaggiAmerica Latina (2007: 20)© Dominic Sanson

Caso di StudioColombia: Permettere alle donne diprevenire la migrazione“Dopo aver pensato che la vita fosse troppo difficile, i partecipanti ai laboratori hannocompreso di essere un valore. Sono incoraggiati ad andare avanti. Ho iniziato a vedere cheposso lavorare non solo per me, ma per le altre donne in una situazione simile.” (Una partecipante al Centro Sociale di Cazucá)

SOS Villaggi gestisce tre programmi nelle aree più vulnerabili della Colombia: Soacha (‘Cazucá’), Santa Fe e La Candelaria (‘Nueva Vida’). Queste aree sono

tutte caratterizzate dall’insufficiente disponibilità di servizi di istruzione e sanitàe problemi di denutrizione, più una mancanza di infrastrutture igieniche, come la raccoltadei rifiuti. Il tasso di abbandono scolastico e di disoccupazione sono molto alti, e molti vivonograzie al mercato nero del lavoro. Circa il 70% della popolazione vive al di sotto della media135 .L’ambiente densamente popolato scatena la violenza, compresa quella sessuale. Anche intornoa Soacha è alta la concentrazione di abitanti costretti a subire gli scontri tra il governo e igruppi paramilitari. Gli sforzi del rafforzamento familiare e dello sviluppo della comunità diquesti programmi sono basati su quattro componenti principali: la protezione e la crescitadei bambini, la crescita e l’indipendenza delle donne, della famiglia e della comunità. L’assistenza diurna auto-gestita- fornita nelle case comunitarie da madri della comunità competentie pagate –da ai bambini un’assistenza di qualità e uno spazio sicuro mentre i genitori frequentanocorsi di formazione, o lavorano. Ciò permette alle madri di concentrarsi sull’ottenere un’istruzionee un lavoro. Per esempio, circa il 70% delle famiglie hanno guadagnato l’accesso al Sistema diSicurezza Sociale e il 90% dei genitori credono che lo stato di salute dei loro bambini sia migliorato136.L’alfabetizzazione e i laboratori per la ricerca di lavoro sviluppano le competenze professionalidelle mamme e il micro-credito permette loro di avviare piccole attività. Alcune madri hanno iniziato oproseguito gli studi, altre avviato un’attività. Dopo due anni il tasso delle donne impiegate stabilmentea Nueva Vida è salito dal 15% all’82%137. Le donne lavorano principalmente come commesse, inmicro-imprese o come badanti. Attraverso i laboratori di crescita personale e sessioni di formazione, laviolenza fisica contro le donne è diminuita e le famiglie affrontano i conflitti in maniera più costruttiva.L’uso del dialogo per risolvere i conflitti familiari è cresciuto dal 25% al 65% dopo due anni138.

Questo caso di studio mostra comeuna combinazione di misure di sostegnoha rafforzato lefamiglie povere colombiane135| Socio-economical layers 2 and 3 out of 6, according to the National Statistics Department, in: SOS Villaggi Colombia (2007: 14), 136| SOS Villaggi Colombia (2007: 5-6), 137| SOS Villaggi Colombia (2007: 58), 138| SOS Villaggi Colombia (2007: 57)

Centro Sociale SOS a Bogotá/Colombia

Il programma ha visto aumentare la rappresentazione delle donne nei consigli di istituto, nelle associazionidella comunità e in chiesa139, migliorando le loro capacità di leadership, attraverso l’impegno in progetti di sviluppo locale.Aumentando le opportunità delle donne nel mercato del lavoro, si riduce l’incentivo ad emigrare.I risultati legati all’impiego, ai diritti, alla partecipazione nella comunità e le opportunità di lavorocontribuiscono al benessere e alla stabilità delle famiglie vulnerabili.

Le attività generatrici di reddito richiedono un sostegno globaleI programmi che mirano a creare impiego attraverso l’avviamentodi piccole attività e IGA richiedono una formazione specialisticain economia e competenze tecniche. Le famiglie inoltre richiedono strumenti e infrastrutture per le loro attività, ad esempio per la coltivazione o per la produzioneartigiana. Le valutazioni del programma mostrano che l’imprenditorialità non è alla portata di tutti: alcuni non ci mettonol’impegno necessario o vedono i prestiti come una sorta di assistenza, o non prendono abbastanza seriamente le lororesponsabilità140. Un sostegno globale serve a garantire dei risultati a lungotermine, ad esempio garantendo l’accesso ai mercati, evitando lo spreco di denaro nel consumo di alcol,o assicurando che la presenza di un membro familiarepositivo all’HIV non abbia ripercussioni negative sull’attivitàeconomica141.139| SOS Villaggi Colombia (2007: 60) 140| Chisonga, Nixon et al. (2007: 42-43), 141| Agenzia Comunitaria per la Ricerca Sociale (2007: 44-45)

Caso di StudioSri Lanka: Rafforzare le competenzee l’integrazione delle famiglie nel mercatodel lavoro“Ora mi sento più forte e dedico il mio tempo al benessere della mia famiglia.Quando i miei bambini hanno seguito corsi aggiuntivi al Centro SOS nel pomeriggio,avevo la certezza che fossero al sicuro. Vendo vestiti e sto risparmiando i guadagniper mia figlia. Ora sto ristrutturando la nostra casa e la sto rendendo abitabile142.” (Mamma Single e partecipante al Programma di SOS Villaggi in Sri Lanka)

Dalla fine della trentennale guerra civile dello Sri Lanka, il governo si è impegnato nellaricostruzione, nella riduzione della povertà, e nello sviluppo di piccole imprese.Nonostante ciò, un abitante su sette vive sotto il livello di povertà e si calcola che uno su cinquedei lavori disponibili, siano all’estero143. Dal 2003, i programmi a Pilyandala e Monaragala hanno sostenuto circa 267 famigliea rischio di essere separate o incapaci di occuparsi dei bambini. Più dei due terzi delle famiglie sostenute non hanno abbastanza soldi per provvedere ai bisogni quotidiani; moltilavorano in condizioni precarie144.Il programma offre sostegno economico temporaneo per ridurre il bisogno di badanti e di chi offre assistenza a domicilio, di lasciare i bambini a casa per cercare lavoro in città o all’estero. Sono forniti servizi di alimentazione, istruzione e sanitari come pranzi, cancelleria, zaini e scarpe per gli alunni, corsi aggiuntivi per gli esami di ammissione all’università, e controlli medici gratuiti.Questo sostegno economico viene offerto per un periodo di tempo definito, o fin quando le famigliediventano indipendenti, tra i tre e i sette anni.In primo luogo, il sostegno economico viene fornito in forma di micro-credito. Dopo una valutazionedella situazione di chi fornisce assistenza, si passa all’erogazione di un prestito basico in 20,000 rupie (~ € 140) a un tasso di interesse del 2% mensile. Si definisce come i soldi saranno investiti e come sarà ripagato il prestito, usato per iniziare o espandere un’attività e migliorare le condizioni di vita. Ad oggi il CBO ha prestato un totale di 605,000 rupie (~ € 4,000) a 81 membri, 46 dei quali lo hanno già ripagato interamente.Il CBO usa gli interessi guadagnati per finanziare altre attività che rafforzano la comunità, come la gestione di un negozio di alimentari nel quale le famiglie sostenute vendono i loro prodotti e possono anche acquistare. Il CBO a Gandara è divenuto un’organizzazione forte con una posizione economica stabile, ad indicare che chi fornisce assistenza sta gradualmente prendendo possesso del programma.

Questo caso di studio mostracome il sostegno economicomirato ha evitato la migrazionedi chi offre assistenza in Sri Lanka,aiutandoli a divenire indipendenti.

142| MDF SOUTHASIA (2008: 35), 143| CIA World Factbook (2011) https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ce.html, United Nations Dev. Programme (2011:143), ILO (2008:iii), 144| MDF SOUTHASIA (2008: 26)

Le famiglie sono più forti a Monaragala, Sri Lanka.

L’effetto dell’assistenza economica alle famiglie sostenute è visibile nella loro nuova indipendenza, hanno dei risparmi maggiori, una maggiore disponibilità economica e dipendono meno dalle banche per i prestiti. La migrazione alla ricerca del lavoro è diminuita. Il 97% dei bambini ha un’alimentazione sana e frequenta la scuola, l’80% ha accesso ai servizi sanitari, e l’iscrizione alle scuole elementari è salita al 99%145. Il programma inoltre ha creato un atteggiamento positivo tra i beneficiari, ha ridotto il loro livello di stress e ha migliorato la loro stabilità e sicurezza in sé, oltre che le relazioni familiari.

145| MDF SOUTHASIA (2008: 21)

2.3 | CHIAMATA ALL’AZIONE – COSA PUO’ ESSEREFATTO ORA PER EVITARE CHE I BAMBINIPAGHINO IL PREZZO DELLA MIGRAZIONE

NEL 2013Nessuna famiglia dovrebbe essere obbligata a scegliere trala disoccupazione e la separazione, tra la ricerca di un lavoroe vivere con i propri bambini. I dati mostrano che gli sforzi congiuntidi tutti gli interlocutori possono contribuire alla generazione diopportunità lavorative all’interno della nazione, e aiutare a prevenirela migrazione. I governi devono considerare una maggiore disponibilitàdi lavori sicuri socialmente e pagati in maniera ragionevole comeuna priorità. Devono anche fornire degli schemi di previdenzasociale adeguati.Le compagnie del settore privato devono assumersi le proprieresponsabilità fornendo condizioni di lavoro eque e collaborando coni governi, istituzioni e organizzazioni no-profit, per fornire impiego, di modoche tutti possano contribuire alla realizzazione della giustizia sociale. I governi devono informare i disoccupati su quelli che sono i lorodiritti e consentire loro l’accesso alle misure di sostegno e alleopportunità di formazione. Devono creare opportunità di avviamentoal lavoro sufficienti e diversificate per rispondere ai mercati nazionali. Deve essere promosso l’avviamento di piccole attività per migliorarel’indipendenza delle famiglie attraverso il sostegno di attività generatricidi reddito (IGA) e prestiti. Il micro-credito deve essere accompagnato dauna valutazione globale, formazione e costante aggiornamento. La formazione all’impiego e le misure di sostegno devono essere sviluppatein risposta ai bisogni dei mercati nazionali e locali, promuovendoil potenziale creativo e innovativo e considerando le capacità, lecompetenze e gli interessi individuali. Le competenze economiche migliorano le possibilità di impiego, e devonopertanto adottare un approccio integrale, che include unadimensione sociale, verso i potenziali datori di lavoro, e costruirela cittadinanza e l’autostima. Un’attenzione speciale deveessere dedicata a permettere alle donne di ricevere una formazioneappropriata ed entrare nel mercato del lavoro. Tra le altre cose, si richiedonoforme flessibili di assistenza ai bambini, che permettano alle madri diconcentrarsi sull’istruzione e la ricerca di un lavoro. I governi devono lavorare insieme sulla portabilità dei benefici statalinella facilitazione delle visite familiari e la riunione dellefamiglie migranti nel rispetto della Convenzione ONU sui Diritti del Bambino.I bambini non dovrebbero mai vedersi precluso l’accesso ai servizia causa della mancanza di documenti dei genitori, e in proposito c’è bisogno di sensibilizzazione. Una particolareattenzione deve essere messa sui costi emotivi della separazionefamiliare e sulla ‘maternità transnazionale’ per i migranti e le loro famiglie, e misure di sostegno messe in atto, per permetterea questi bambini di ricevere assistenza di qualità e rimanerein contatto regolare con i loro genitori. Ricerche approfonditesulla loro situazione e bisogni devono essere condotte, al finedi guidare nuovi interventi.Semplicemente, dobbiamo creare lavoro per i giovani,permettendo loro di rimanere con le famiglie.(Sondaggio sulla Famiglia, SOS Villaggi 2011, Niger)

03 | I BAMBINI SOTTO I CINQUE ANNINON POSSONO MORIRE DIMALATTIE CHE SI POSSONO PREVENIRE3.1 | LA SFIDA:

PREVENIRE LA MORTALITA’ MATERNAE INFANTILEMigliorare l’educazione alla prevenzione è essenziale per promuoverela salute, specialmente considerando che la sanità pubblica è disomogenea e l’assistenza privata rimane troppo costosaper molti. In particolare, molti bambini sotto i cinque annimuoiono di malattie evitabili, e una spesa maggiore nellaprevenzione potrebbe migliorare molto la salute dellamadre e del bambino. Gli sforzi nella prevenzione che coinvolgonodimensioni sociali, comportamentali e culturali, specialmentequando si tratta delle madri, possono migliorare la salute dell’intero gruppo familiare.La prevenzione è fondamentale nella sanità, specialmente per le famiglie povere, che tendonoad essere più vulnerabili ai problemi di salutein quanto dispongono di meno risorse daspendere per un’alimentazione completa,misure di prevenzione o igieniche. Oltre allamancanza di risorse, queste famiglie mancanodell’accesso alle conoscenze di basesulla prevenzione o assistenza psico-sociale.L’ONU afferma che la maggior parte delle spese sanitarie è dedicata ai ricoveri curativi in ospedale147, a beneficio dei più ricchi. La situazione di questigruppi familiari può essere significativamentemigliorata spostando l’attenzionesugli sforzi nella prevenzione.

John non riusciva a parlare, aveva lo stomaco gonfio e jigger (insetti parassiti che depositano uova sotto la pelle)sui piedi, mani, pene e bocca.Lo avevano divorato e lui tremava come se avesse la febbre. La sua casaera di fango, terreno fertile per questi insetti. A suo padre non importava –come se tutti aspettassero che John morisse146 . (Ruth, collaboratore SOS dall’Uganda)146| SOS Villaggi TPA ID 19715: Uganda, 2006, H. Atkins 147| Nazioni Unite (2009: 126)

CAUSE PRINCIPALI DI MORTE TRA NEONATI E BAMBINI SOTTO I CINQUE ANNI NEL 2008148

(Grafico 15)

MORTALITA’ INFANTILE:MALATTIE RESPIRATORIE: 18%DIARREA: 15%MALARIA: 8%ALTRO: 59%MALATTIE RESPIRATORIEDIARREAMALARIAALTRO: AD ESEMPIO COMPLICAZIONI DEL PARTO,PROBLEMI NEONATALI

PERCENTUALE DELLE MALATTIE

Più di cinque milioni di decessi infantili possono essere evitati149

La prima sfida per le famiglie in Burkina è la sopravvivenza deibambini, a causa dell’alto numero di malattie, tra le quali la malaria,peggiorate dalla povertà del paese. (Sondaggio sulla famiglia SOS2011, Burkina Faso)

La polmonite, l’influenza e altri disturbi respiratori sono lacausa principale di morte tra i bambini, tra i quali il 18% hannomeno di cinque anni (vedere Grafico 15). Il rischio delcontagio cresce con il sovrappopolamento, e l’inquinamentodell’aria, causato dai fornelli alimentati a carbone, legno o letame,e colpisce 3 miliardi di persone, specialmente nei paesi invia di sviluppo. La seconda causa è la diarrea, la terza la malaria,che colpisce l’8%148.La mortalità legata alla diarrea può essere ridotta dei due terzi con lasensibilizzazione alle misure igieniche e al cambiamento di comportamento151. La malaria può essere combattuta con le reti anti-zanzare trattate con insetticida. Fornelli sicuririducono le malattie respiratorie. A livello più generale, un’alimentazione bilanciata (particolarmente per le donne incinta,in quanto le loro abitudini hanno un effetto sul sistema immunitariodei neonati), vaccini e interventi sanitari preventivi possono salvare la vita alla maggior parte di questi bambini. A 38 anni, può essere una sorpresa scoprire di essere incinta,soprattutto considerando che Fatuma aveva già avuto nove bambini,ma la verità era che solo quattro erano sopravvissuti. Gli altri,ha detto, sono morti da bambini per malattie che potevanoessere evitate, come polmonite e morbillo. Questo, realisticamente,da a Nur, 4 anni, il 50% di possibilità di sopravvivenza152. (Staffdi Emergenza di SOS Villaggi, Etiopia)

La prevenzione gioca un ruolo importante nella mortalitàinfantile, insieme alla conoscenza di base sui sintomi delle malattie,un’alimentazione regolare e bilanciata, misure igieniche di base(lavarsi le mani e un’appropriata rete fognaria), e l’importanza dell’allattamento al seno.148| UN Inter-agency Group for Child Mortality Estimation (2011: 1) e WHO www.who.int/mediacentre/factsheets/fs292/en/index.html and UNICEF (2010: 11), 149| WHO fact sheets http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs178/en/index.html 150| Powell-Jackson, Timothy et al (2006) in: UNICEF (2008: 31-32), 151| Cairncross and Valdmanis (2006), in: UNICEF (2006: 3), 152| SOS Villaggi TPA ID 33590:Etiopia, 2011, H. Atkins

L’ALLATTAMENTO AL SENO RIDUCE LA MORTALITA’ INFANTILE153 (Grafico 16)

NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO, L’ALLATTAMENTO AL SENOAUMENTA DI 6 VOLTELE POSSIBILITA’ DI SOPRAVVIVENZANEI PRIMI MESI DI VITA153

Più risorse per la salute delle mamme e dei bambiniNonostante l’accesso ai servizi sanitari sia gratuito, e quelli riservati alle madri siano di primo livello, c’è statoun peggioramento nella loro efficienza. L’accesso al sistema sanitario nazionale sta diventando più macchinoso. Idebiti delle famiglie hanno costretto molti a negarsi lasalute.(Sondaggio sulla Famiglia, SOS Villaggi,2011, Portogallo)

Così come con le morti infantili, la larga maggioranzadelle morti nelle madri è evitabile attraverso l’educazionee il miglioramento delle regole sanitarie di base.Secondo i dati dell’OECD, la salute delle madri e deibambini riceve meno fondi rispetto ad altre aree.In particolare, la spesa dell’ODA (Official Development Assistance) per la pianificazione familiare è costantemente diminuita, costituendosolo il 2.6% della spesa totale nel 2009154. L’analisi ONU mostra chei paesi con il livello GDP pro-capite più basso e il più altotasso di mortalità traggono meno benefici dall’ODA per la salutedelle madri e dei bambini155. Tra tutti gli Obiettivi di Sviluppodel Millennio, il miglioramento della salute materna è quelloche riceve meno fondi156 e che sta facendo meno progressi.

“Si calcola che i miglioramenti igienici e nellaqualità dell’acqua potabile, i sistemi fognari e delleacque di scolo potrebbero diminuire di 1,5 milioniall’anno il numero di morti per batteri, virus e infezioni che causano diarrea”150.

153| UNICEF (2009a: 13), 154| Nazioni Unite (2011b: 35) 155| Greco et al (2010), in: WHO e UNICEF (2010:37), 156| UNFPA (2011: 63)

PERCENTUALE DELLE DONNE CHE UTILIZZANO CONTRACCETTIVI NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO164(Grafico 17)

3 SU 41 SU 51 SU 2PERCENTUALE DELLE DONNECHE USANO CONTRACCETTIVIPERCENTUALE DELLE DONNE CHENON USANO CONTRACCETTIVI

Dare diritti alle madri è fondamentale per la salute familiare"Molte donne non sono consapevoli di aver bisognodi punti e assistenza post-parto.” (Mariama, ostetrica della Clinica SOS Madre e Bambino, Gambia)157

Una buona assistenza pre e post-parto – inclusa la pianificazione, ostetriche competenti, un’immunizzazione tempestiva e assistenzasull’allattamento – possono accrescere in maniera significativale possibilità di sopravvivenza di madri e neonati158. Il miglioramento può avvenire attraverso strategie semplici, cheforniscano alle madri le competenze e le conoscenze basesu una maternità sicura e un’assistenza ai neonati adeguata159, particolarmente laddove manca l’accesso a strutture sanitariealla portata economica di tutti. 50 milioni di donne partoriscono a casa ogni anno senza unsostegno competente160. Si tratta principalmente di donne privedi istruzione o che vivono in aree rurali161. Circa 10 milioni di donne affrontano annualmente complicanzepost-parto come malattie legate alla gravidanza o problemipost-natali162. Da 100 a 140 milioni di donne163 in Africa, Asia, Medioriente

e nelle comunità di immigranti soffrono le conseguenzedella mutilazione genitale (FGM), una pratica culturale che consiste nella rimozione dei genitali femminili esterni. L’infibulazionecolpisce gravemente la salute, e aumenta il rischio di complicazioniprima, durante e dopo la nascita. Molte donne non usano contraccettivi:3 su 4 in America Latina; circa 1 su 2 in Asia del Sud e Occidentale, e solo1 su 5 nell’Africa Subsahariana164. Nel mondo, più di 120 milioni di donne tra i 15 e i 49 anni non riesconoad evitare le gravidanze per la mancanza di contraccettivi165: il 40% delle gravidanze non è ricercato, con numeri più alti tra le donnegiovani, povere e prive di istruzione, e quelle provenienti da unaminoranza etnica166.Le donne che partoriscono prima dei 15 anni sono cinque volte più a rischiodi morire durante il parto che le donne che hanno superato i 20. 70,000 ragazze muoiono ogni anno167 durante il travaglio.Le mamme teenager hanno il 60% delle probabilità di partorireun bambino già morto, o che soffra di problemi come la denutrizione o ritardi nella crescita168. Un’educazione sessuale globale e tempestiva, insieme allapianificazione familiare non solo aiutano ad evitare gravidanzenon volute e infezioni sessualmente trasmissibili come l’HIV/AIDS,ma veicolano norme di genere e abitudini culturali più eque, sostengono la comunicazione nelle coppie e 157| SOS Villaggi TPA ID 33583: Gambia, 2011, C. Ladavicius / M. Scholz, 158| Mills et al. (2006); in: UNICEF (2008: 30), 159| UNICEF (2008: 30), 160| Save the Children (2010: 23), 161| Save the Children (2010: 12), 162| UNICEF (2009a: 4)163| WHO fact sheets http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs241/en/, 164| NazioniUnite (2011b: 32), 165| Nazioni Unite (2011b: 33), 166| Blas and Kurup (2011: 178), 167| Organizzazione Sanitaria Mondiale (2006), in UNICEF (2009a: 32), 168 | UNICEF (2009a: 32)

permettono alle donne di prendere le loro decisioni169. Lamancanza di tali servizi contribuisce a tenerle lontano da scuolae fuori dal mercato del lavoro, e aumenta il rischio per la saluteloro e dei bambini.Educare le madri aiuta la salute dell’intera famiglia, attraversoun processo decisionale migliorato, un uso migliore dei servizisociali esistenti e un maggiore contributo alle entrate familiari170. Le donne con un livello minimo di istruzione hanno maggiori possibilitàdi garantire la salute dei loro bambini e sono più informate sull’importanza di una dieta bilanciata171.

DIMINUZIONE NELLA CONTRAZIONE DELL’HIV 2001– 2009 174/175 (Grafico 18)INFEZIONE HIV NEL MONDO2001 2009LE NUOVE INFEZIONITRA I GIOVANI TRA 15-24 ANNISONO DIMINUITE DA5,700,000 a5,000,000

Prevenzione HIV/AIDS – molti risultati, ancora molto da fareL’alta prevalenza di HIV/AIDS è principalmente legataa fattori culturali legati alla trasmissione e alla prevenzionedella malattia. (Sondaggio sulla famiglia SOS Villaggi 2011,Mozambico)

Le Nazioni Unite calcolano che nel 2009, circa 16,6 milioni dibambini hanno perso uno o entrambi i genitori a causa dell’AIDS,e 14,8 milioni di loro si trovano nell’Africa Subsahariana172.

”Ci sono così tanti pregiudizi e discriminazione verso chi convivecon l’HIV/AIDS che, se ce l’hai, sarai rifiutato dall’intera comunità.Avevo cosi paura che pensavo di morire ogni volta173.“ (Sylvie, 38, vedovae madre di 4, dalla Repubblica Centrale Africana)

L’HIV/AIDS mostra che gli investimenti nella prevenzione possonoavere degli effetti positivi. Il tasso di nuove infezioni è sceso del25% in tutto il mondo, dal 2001 al 2009174, soprattuttonell’Africa Sub-sahariana (la regione più colpita, con il 69% globaledell’infezione), dove molti programmi di prevenzione si concentrano. C’èstata una diminuzione delle nuove infezioni tra i giovani dai 15 ai 24 anni,da 5,7 milioni nel 2001 ai 5 milioni della fine del 2009, chiaramentelegata ad un comportamento sessuale più sicuro175.Altre regioni, nonostante ciò, hanno visto dei progressi minori,e un certo numero di problemi di prevenzione ancora da affrontare: L’uso dei preservativi rimane molto basso, specialmente tra le donne176. In media, solo il 33% dei ragazzi e il 20% delle ragazze nelle regioniin via di sviluppo hanno una conoscenza corretta dell’HIV177,e molti adolescenti non sanno di essere sieropositivi, non avendomai fatto il test.Le donne sono particolarmente vulnerabili, e il tasso di mortalitàdell’Africa Subsahariana al 9% è ancora legato alla malattia178.Nonostante ciò, molti programmi nati per prevenire la trasmissionedell’HIV/AIDS da madre a figlio si concentrano principalmente sultest e sulle droghe anti-retrovirali, negando il ruolo essenziale dellapianificazione familiare e della prevenzione di nuove infezioni179. Il ruolo degli uomini nell’educazione e nella formazione del comportamentodei loro bambini attraverso la comunicazione è spesso sottovalutato180. I programmi HIV/AIDS raggiungono i ricchi e istruiti in maniera sproporzionata181.L’uso del preservativi è molto meno comune tra i giovani poveri oprovenienti da aree rurali182.169| UNFPA (2011: 22), 170| Blas and Kurup (2011: 56), 171| UNICEF (2008: 18), 172| NazioniUnite (2011b: 40), 173| SOS Villaggi TPA ID 27203: Repubblica Centrale Africana, 2009, C.F.N. Biyack, 174| Nazioni Unite (2011b: 37), 175| UNICEF (2010b: 16), 176| UNICEF (2010b: 20)177| Nazioni Unite (2011b: 38), 178| Organizzazione Sanitaria Mondiale e London School of Hygiene & Tropical Medicine (2010), in: UNICEF (2010b: 4; 5), 179| UNICEF (2010b: 6), 180| UN DESA (2011: 174-179), 181| UNICEF (2010b: 3), 182| Nazioni Unite (2011b: 39)

In particolare, c’è bisogno di laboratori di formazione con le comunità locali, per informare le famiglie sui diritti dei bambini, HIV/AIDS, stili di vita appropriati,prevenzione e gravidanza precoce183.

L’importanza della prevenzione continua Spesso, gli interventi tempestivi raggiungono solo quelle famiglieche hanno già accesso al sistema sanitario 184.Per raggiungere dei cambiamenti duraturi nelle abitudini, imembri della comunità devono essere coinvolti nella diffusionedelle informazioni, nella motivazione dei compagni, e nel raggiungimentodi chi è più povero, isolato o escluso.Essendo i problemi di salute il risultato di numerosi fattori collegati, gli sforzi nella prevenzione richiedono un approcciotrasversale, che individui ed esplori i collegamenti tra povertà, alimentazione, infrastrutture, educazione, cultura, generee ambiente. Gli sforzi nella prevenzione sono i più efficaci laddove esiste una combinazione di dimensioni sociali, culturali e comportamentali. I servizi sanitari basici devono includerepiù informazioni sulla prevenzione, sottolineando i bisogni

e le percezioni di tutti i membri della famiglia. Oltre quelloche viene spesso menzionato come ‘continuum dell’assistenza’,serve anche un ‘continuum di prevenzione’ per collegare le variequestioni in ballo, e migliorare la cooperazione tra i servizi.183| Makhanko, A. and Makeichyk Y. (2009: 24) 184| London International Development Centre et al (2010: 8)

3.2. | LA NOSTRA RISPOSTA: UN APPROCCIO INTEGRALE ALLA PREVENZIONEUna crescita sana è un obiettivo fondamentale nel lavoro diSOS Villaggi. Il termine ‘crescita sana’ include un approccioolistico alla crescita e al benessere dei bambini, che includedimensioni fisiche, mentali, pisco-sociali, emotive e spirituali.La salute nei programmi di SOS Villaggi è una questioneaffrontata in maniera globale:Sostenendo l’accesso a servizi di assistenza, prevenzione ecura specifici – anche per le famiglie che non sono iscrittenel sistema sanitario nazionale. Condurre sessioni di formazione e sensibilizzazione e sostenerei governi nell’aumentare le misure di prevenzione e migliorare la legislazione in materia.Sostenendo la componente psico-sociale e mentale della salutefamiliare e del bambino attraverso counselling, sostegnoterapeutico e la promozione di relazioni familiari positive.

Gli sforzi per dedicarsi ai fattori di prevenzione devono essere accresciuti, così come i servizi sanitari per le donne incinta e l’utilizzo di tende antizanzare trattate con insetticida per prevenire la malaria. Il nostro centro medico a Zanzibar affronta queste difficoltà attraverso la pianificazione familiare e il counselling, assistenza prenatale e postnatale. (Sondaggio sulla Famiglia SOS Villaggi 2011, Tanzania)

SOS Villaggi lavora con il servizio sanitario nazionale perfacilitare l’accesso delle famiglie. Molti programmi includonoservizi di cura e prevenzione, dai laboratori sull’igiene,sull’educazione sessuale o l’allattamento al seno, alladistribuzione di vaccini e vitamine, o sostegno sanitariospecialistico sulla salute psicofisica del bambino o ladisabilità.La prevenzione è una priorità per SOS Villaggi. La crescitasana del bambino è di importanza chiave. Promuovere lapartecipazione attiva di tutti i bambini rafforza le capacitàdelle famiglie e delle comunità di proteggere e occuparsi diloro. La nostra policy HIV/AIDS garantisce chemisure efficienti per prevenire l’infezione tra bambini, giovanie chi si occupa di assistenza, siano presenti in tutti in tutti iprogrammi. Le famiglie povere si rivolgono ai servizi sanitarisolo quando mostrano già segni di malattia, specialmente quando lasanità è costosa o i servizi non sono raggiungibili185. La prevenzionedi conseguenza inizia permettendo ai bambini e a chi li assistedi avere accesso regolare a un dottore di famiglia del quale si fidano, peri controlli di routine, per monitorare le loro condizioni e spiegarlein maniera comprensibile, senza le barriere di burocrazia e costi eccessivi.185| Community Agency for Social Enquiry (2007: 43-44); Herrera Castañeda, Mabel (2007: 10

Caso di studio

Romania: Sostenere un approccio globale alla sanitàper le famiglie vulnerabili a Bucharest“Alcuni si sono rifiutati dall’inizio di usare un metodo per il controllo delle nascite.Dicevano: “No, no, no, non voglio, non avrò altri bambini” – fino alla gravidanza successiva. Ho detto loro di sottoporsi ad un controllo medico,e hanno accettato. È stato un primo passo. Sono stati informati su quello che potevanofare, quali metodi o alternative hanno – almeno ora sanno dove andare186.” (Coordinatoredel programma Nazionale SOS Villaggi, Bucarest)

Nonostante le riforme, la crescita economica, e l’entrata nell’Unione Europea nel 2007, laRomania soffre ancora le conseguenze delle politiche socio-economiche perseguite sotto il regimedi Ceausescu. Quando l’ex dittatore è stato deposto nel 1990, i bambini che vivevano negli orfanotrofi erano malnutriti e vivevano in condizioni tremende. Anche oggi, la Romania ha bassi livelli di impiego e stipendi, una vasta popolazione rurale e disparità regionali nella copertura dei servizisanitari e sociali. Il 13.8% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà187 e la spesa sanitariapro-capite è la più bassa dell’Unione Europea188. Nel 1999 SOS Villaggi Romania ha dato il via ad un programma in linea con la strategia del governo diprevenire l’abbandono dei bambini negli orfanotrofi per questioni legate alla povertà. Si dirige alle famigliepovere e socialmente vulnerabili ad alto rischio di essere separate dai propri bambini. Un centro sociale SOS a Bucarest ha sostenuto un totale di 236 bambini e i loro genitori nel 2009. Più del 90% delle famiglie partecipanti hanno delle entrate al di sotto della paga minima 189. Il centro sociale sostiene le famiglie nel migliorare le loro condizioni di vita e aumentare l’accesso aiservizi sociali, educativi e sanitari della comunità, con l’obiettivo di migliorare le loro capacità diaccedere in maniera indipendente ai servizi, dopo aver lasciato il programma. Il sostegno materialeed economico è fornito secondo i bisogni, ai genitori si offrono possibilità di formazione nelle capacità genitoriali, i bambini possono partecipare alle attività sociali per costruire le loro capacità emotive, e le famiglie ricevono counselling psicologico. Chi lavora nel sociale mira inoltre a prevenire la discriminazione nelle istituzioni pubbliche come ospedali, scuole e asili, a causa della povertà o dell’origine rom.Così le famiglie sono assistite nell’accesso ai servizi sanitari, e si iscrivono presso un dottore di famiglia. Nelle visite domiciliari e nelle sessioni di counselling, i genitori sono incoraggiati a sottoporsi a controlli regolari e aiutati a capire le diagnosi mediche, le vaccinazioni e i trattamenti sanitari. Il centro fornisce aiuto economico laddove necessario per acquistare medicine che non sono pagate dallo stato. Il centro collabora con strutture che offrono pianificazione familiare e educazione al controllo delle nascite. Circa il 60% delle madri che hanno avuto accesso a tali servizi, ora li usano correntemente190, per altre è stata una questione delicata da superare a causa di paure e resistenze derivate da un background religioso.

Questo caso di studio mostracome una combinazionedi sanità e altro tipo di sostegno previene il collasso delle famiglie Rom ele rimette in piedi.186| Cojocaru, Stefan et al. (2007: 32-34), 187| World Bank (2007), http://data.un.org; 188| UNICEF Romania, http://www.unicef.org/romania/overview_1610.html 189| Cojocaru, Stefan et al (2007: 15), 190| Cojocaru, Stefan et al (2007: 32-34)

Le condizioni di salute sono migliorate e le visite domiciliari hanno motivato i genitori a prendersi maggior cura della salute e dell’igiene. Tutte le famiglie che lasciano il programma hanno un dottore di famiglia,

utilizzano servizi medici gratuiti, si sottopongono a regolari controlli e portano i loro bambini dal dottorequando si presenta un problema.

L’assistenza medica gratuità è insufficiente senza la prevenzioneL’assistenza medica gratuita da sola non è abbastanza; gli aspetti della prevenzione legati alle abitudini giornaliere ealle circostanze socio-economiche delle famiglie devono essere affrontati. In tre paesi africani circa un terzo dei bambini con accesso allecure mediche si ammala relativamente spesso, con sintomilegati alla denutrizione e ad un inadeguato ambiente familiare,questioni che richiedono misure preventive191.L’80% delle famiglie in Nepal non erano consapevoli dei rischiper la salute delle acque contaminate, e le loro case erano pienedi polvere e fango, con una ventilazione insufficiente per il fumo eil carbone192. Molti componenti dei programmi di prevenzione possono facilmenteessere gestiti da membri della comunità formati in materia.Dovunque possibile, chi fornisce assistenza e gli stessi bambinipossono essere istruiti come educatori alla pari. Dovunque,l’esperienza mostra che il sostegno è essenziale per garantire che ivolontari non tralascino problemi che sentono di non avere lacompetenza di gestire193.

La prevenzione aiuta la gente a cambiare vitaMolte decisioni sono ancora prese dagli uomini nellamaggior parte delle comunità. L’istruzione può incoraggiaregli uomini ad abbandonare le pratiche culturali dannose controle donne ed essere maggiormente coinvolti nelle scelte e neibisogni delle loro compagne, e nei diritti, come per quanto riguardala salute delle madri. Possono anche migliorare la posizione delledonne nel processo decisionale. (Sondaggio sulla famiglia SOS Villaggi, 2011, Uganda)Le componenti psicosociali dei servizi di prevenzione possonoavere un grande impatto permettendo agli individui e allecomunità di guadagnare la conoscenza e le competenze perprendersi una miglior cura di loro stessi. Ad esempio, la prevenzionecontro l’HIV/AIDS per i bambini e i giovani, può includere sessionidi rielaborazione del lutto nelle quale chi ha perso i genitoria causa della malattia è aiutato a condividere il dolore, riguadagnare la speranza e trovare la forza di costruire la fiducia in sé. Le ragazze e le donne in particolar modo hanno bisogno dispazi sicuri dove discutere di questioni come l’abuso, l’HIV e legravidanze non desiderate. La prevenzione deve dare maggiori dirittialle donne, e inoltre, si deve rivolgere anche agli uomini. Gli uomini spesso tendono ad essere più difficili da raggiungere attraversole attività del programma, e molto del cambiamento dipendedall’essere sensibilizzati nel loro ruolo di padri, mariti, e, inmolti contesti, capi famiglia o leader della comunità.191 | Centre for Intercultural Communication (2011: 26, 27), 192 | Parajuli, Tirtha Raj et al. (2007: 36-40)193 | International Institute for Research & Development (2008: 44- 49)

Caso di studioZimbabwe: Sostenere la guarigione per le comunitàvulnerabiliDiventa sempre più difficile garantire l’accesso ai servizi ai bambini. Il poco che la gente ha, è erosodall’inflazione. (Sondaggio sulla famiglia SOS Villaggi 2011, Zimbabwe)

I giovani che hanno persoi genitori sostengono un processodi guarigione fornito dalCentro Sociale SOS nello ZimbabweQuesto caso di studio mostra come i bambinidello Zimbabwe colpitidall’AIDS trovanol’equilibrio emotivo

Dalla fine degli anni 90, l’economia dello Zimbabwe è costantemente in crisi, a causa deilunghi periodi di siccità, l’inflazione, e la mancanza di investimenti stranieri. L’UNICEF stimache circa metà della popolazione (250,000 famiglie) vive in estrema povertà, con 3.5 milioni di bambini denutriti; molti dei quali sono orfani a causa dell’HIV/AIDS194. I servizi del welfare, l’acqua e i servizi igienici sono peggiorati. Glen View e Glen Norah sono due sobborghi ad alta densità di povertà nella capitale Harare, con un’alta incidenzadi tubercolosi, con il risultato che genitori, nonni o fratelli malati terminali devono occuparsidei bambini. Creato nel 2005, il programma fornisce un processo di guarigione per i bambini rimasti orfanio sottoposti a condizioni di stress. L’aiuto materiale come derrate alimentari e il pagamentodelle tasse scolastiche si aggiunge ad una formazione a lungo termine e lo sviluppo di strutturecomunitarie come le scuole. Il programma facilita l’accesso dei bambini ai servizi sanitari e lespese mediche sono coperte quando necessario in collaborazione con le farmacie. I laboratorimirano a promuovere la prevenzione, e il counselling sull’HIV/AIDS. I bambini e i giovanisono formati attraverso il counselling per ampliare i sistemi di sostegno nella comunità. I laboratori siconcentrano sulle relazioni, affrontando la perdita e diritti e responsabilità dei bambini. I membridello staff sono formati per lavorare con bambini sottoposti a condizioni di stress.La qualità della vita e la salute sono migliorate per 1,486 bambini (durante il solo 2005) come risultato di una migliore alimentazione, cambiamenti nello stile di vita e una maggiore stabilitàemotiva. Le questioni riguardanti l’HIV/AIDS sono state demistificate e discusse apertamente, con unmiglioramento delle conoscenze sulla prevenzione. Attualmente, il programma sta lavorando sullacostruzione di meccanismi duraturi di protezione sociale e delle capacità delle organizzazioni su basecomunitaria di sostenere le famiglie come richiesto.194 | Schubert, Bernd (2010: 23)

La prevenzione per madrie bambini felici al Centro Medico SOS inGambia.

La sfida per la salute delle madri deve essere vista come un continuum che include la pianificazione familiare, la gravidanza, la nascita e la mortalità infantile e materna. L’istruzionepuò inoltre mostrarci come la salute della mamma influisce sul benessere delle donne, dei bambinie anche della società. (Sondaggio sulla famiglia SOS Villaggi, 2011, Uganda)

3.3 | CALL TO ACTION – COSA PUO’ ESSERE FATTO ORA PER IMPEDIRE CHE I BAMBINI MUOIANO DI MALATTIE EVITABILI NEL 2013

Gli sforzi devono indirizzarsi alla creazione di un‘continuum di assistenza sanitaria e approccio allaprevenzione.’ I governi e chi fornisce servizi sanitari devono prestaremaggiore attenzione nell’allineamento degli sforzi curativie di prevenzione, individuando materie trasversali correlatealla salute, comprendendola in maniera integrale e aumentando l’efficienza tra chi fornisce tali servizi.I governi e i donatori devono finanziare maggiormentela prevenzione, così come la salute dei bambini, la pianificazione familiare e la salute delle madri,tra learee meno finanziate e con meno progressi. Le misure correlatealla salute delle madri e dei bambini devono essere coordinate e collegate. Gli Stati devono garantire che le informazioni e leconoscenze più importanti raggiungano anche i più poveri, e cheessi siano aiutati ad adottare stili di vita sani.I programmi di prevenzione devono sottolineare la complessitàdelle dimensioni sociali, culturali e comportamentali e inparticolare i bisogni psico-sociali ed emotivi di bambini e adultiattraverso sostegno su base domestica, formazione e sensibilizzazione,con un occhio di riguardo ai bisogni e le percezioni dei membri familiari. Devono essere rimosse le barriere per le famiglie povere,affinché possano accedere ai servizi sanitari di prevenzione e le informazioninecessarie devono essere loro inviate attraverso canalidi comunicazione tempestivi e accessibili.I programmi di prevenzione devono investire nell’adeguataformazione e sostegno dei membri della comunità, come glieducatori alla pari e raggiungere tutti gli interlocutori della comunitàche possono influenzare la materia della salute familiare.Per combattere le malattie principali che causano la mortalitàinfantile, sono necessari sensibilizzazione in materia e uncambio nello stile di vita in termini di igiene, acqua potabile,abitudini alimentari, e l’allattamento al seno. Le strategie subase comunitaria devono essere messe in atto per permetterealle madri di essere informate sulla salute post-natale, l’uso dellacontraccezione e le malattie sessualmente trasmissibili. Una particolareattenzione deve essere data alle madri analfabete, quelle che vivonoin aree rurali o provenienti da una minoranza etnica. Inoltre, gli uominidevono essere educati alla comprensione del loro ruolo e delle lororesponsabilità nella famiglia e nella comunità.

Gli Stati devono garantire che le informazioni e leconoscenze importanti raggiungano i più poveri,per aiutarli ad adottare uno stile di vita sano.

I bambini hanno il diritto all’informazione su ciò che è importanteper la loro salute e il benessere

04 | IL SISTEMA SCOLASTICO DEVE IMPARARE A PREVENIRE

L’ABBANDONO DEI BANCHISOS Villaggi a Bangpoo/Thailandia

4.1 LA SFIDA:TENERE I BAMBINI A SCUOLAL’istruzione è la chiave per spezzare il ciclo intergenerazionaledella povertà. Nonostante ciò, i recenti risultati nell’accesso allascuola primaria non hanno trovato altrettanti miglioramenti nell’accesso alla scuola secondaria. Molti bambini, specialmentebambine, lasciano ancora la scuola per lavorare e contribuire albilancio familiare. Le bambine e i bambini dalle famiglie più povere, meno istruite o emarginate, sono colpite in manieraspropositata.

Molti genitori non sono istruiti e neanche consapevoli dell’importanzadell’istruzione che può dare un futuro ai loro bambini. Preferiscono usarne il lavoro per sostenere la famiglia negli sforzi perla generazione di un reddito (Sondaggio sulla famiglia SOS Villaggi, 2011, Etiopia).

L’istruzione è l’investimento chiave per le famiglie,e contribuisce alla coesione sociale così comealla crescita economica. L’Obiettivo di Sviluppodel Millennio sull’educazione primaria ha aumentatodi molto il numero delle iscrizioni in tutte le regioni,con l’eliminazione delle tasse scolastiche che hanno portatoa dei rapidi progressi in molti paesi. Prima dellarecente crisi economica, il numero dei bambiniche non frequentavano la scuola era sceso da 106 milionia 67milioni tra il 1999 e il 2009195. L’Africa Sub-Sahariana rimane la regione più debole, ma ha fatto i maggiori progressi e raggiunto untasso di iscrizione scolastica al 76% nel 2009. Lealtre regioni con i risultati migliori hanno di già superatoil 90% 196. Dei 67 milioni di bambini che non frequentanola scuola, la metà di loro si trova nell’Africa Sub-Sahariana e un quarto nell’Asia del Sud197. Uno su cinque bambini nei paesi meno evoluti è statoescluso dall’istruzione primaria198.

195| Nazioni Unite (2011b: 16-17), 196| Nazioni Unite (2011b: 16)197| Nazioni Unite (2011b: 16-17), 198| Nazioni Unite (2011b: 17)

BAMBINI CHE NON VANNO A SCUOLA NEL MONDO NEL 2009197(Grafico 19)

AFRICA SUB-SAHARIANA32 Milioni

ASIA DEL SUD 19 Milioni

ALTROVE16 Milioni

Grafico 19:

67 milioni di bambini non hanno frequentato la scuola nel 2009.

DIMINUZIONE NEL NUMERO DI BAMBINI

FUORI DAL SISTEMA SCOLASTICO1999-2009

(Grafico 20)

Grafico 21: Un bambino su cinquenei paesi meno sviluppatiè stato escluso dall’istruzione primaria.ESCLUSIONE DALL’ISTRUZIONE PRIMARIA NEI PAESI MENO SVILUPPATI198(Grafico 21)

195| Nazioni Unite (2011b: 16-17), 197| Nazioni Unite (2011b: 16-17), 198| Nazioni Unite (2011b: 17)

I bambini poveri sono più a rischio di restare fuori dal sistema scolastico ”Tutte le lezioni in Senegal sono standard, al contrario dellafrequenza. Solo il 60% dei bambini ha l’opportunità di andare a scuola. Il resto deve prendersi cura dei propri fratelli o trovare lavoroper aiutare la famiglia. Per sopravvivere, 7,600 bambini chiedonola carità per le strade di Dakar. Sarebbe stato anche il destino diTima, che aveva 4 anni quando sua madre è morta, ma unassistente sociale del quartiere ha saputo delle condizioni nelle quali viveva e l’ha portata nel Villaggio SOS di Dakar199.“ (Membro del personale diSOS Villaggi Senegal)I bambini più poveri, che vivono nelle aree più difficilmenteraggiungibili o che vengono da una minoranza etnica oemarginata socialmente sono ad alto rischio di non finireun percorso di studi. Del numero totale di bambini in età da educazione primariadel mondo, non iscritti a scuola, il 42% (28 milioni) vive inpaesi poveri colpiti da conflitti200. Alcuni bambini rischiano piùdi altri di non entrare nel sistema scolastico. Le ragioni principaliper la mancata frequenza nelle aree rurali sono i costi, la difficoltàdi accesso, e il basso valore conferito all’istruzione201. I bambini con specifici bisogni dell’apprendimento correlatia condizioni di ritardo o disabilità richiedono un sostegno maggiore,se devono frequentare una scuola. La mancanza di un ambienteadeguato, discriminazione o fattori correlati alla povertà possono peggiorare il problema.I bambini provenienti da background di emarginazione socialespesso mancano dei mezzi economici per permettersi materialescolastico o pagare la terra; raramente hanno un ambientefavorevole all’apprendimento in casa, e/o affrontano bullismoo discriminazione a scuola. Questo include spesso bambini orfanio provenienti da una minoranza etnica, e bambini che vivono inambienti familiari che non rispettano le norme sociali locali.I bambini provenienti da gruppi familiari non istruiti corronoun rischio maggiore di non frequentare la scuola, o abbandonarla. Il livello di istruzione dei genitori influisce sui risultati dei bambini.In tempi di crisi economica, i genitori non istruiti danno meno importanza all’istruzione, ed è meno probabile che sostenganoadeguatamente i loro bambini a scuola203. “Mia madre ha dovuto lasciare la scuola per sposarsi, ma comprendeappieno l’importanza dell’istruzione e fa del suo meglio per sostenerela crescita dei suoi bambini. Quando volevo lasciare la scuola perlavorare, mi ha chiesto di concentrarmi sui miei studi. Ha moltisogni per me e vuole che diventi una persona di successo nella vita.Io voglio renderla orgogliosa204.” (Satendra, 15, Beneficiaria delprogramma di rafforzamento familiare, India)Il Sud Asia – con una bassa percentuale di alfabetizzazione

adulta ma con una alta di iscrizione a scuola – mostra che questocircolo vizioso può essere spezzato (vedere Grafico 22).

Uno su due bambini Rom in Albania hanno frequentato l’asilo e l’istruzione obbligatoria nel 2007202. L’alcolismo, l’abuso di droghe dei genitori e laviolenza domestica hanno contribuito a questo risultato.Programma di Rafforzamento Familiare.Centro Sociale SOS a Baku/Azerbaijan.199| SOS Villaggi TPA ID 33781: Senegal, 2011, E. Lavenac, 200| Nazioni Unite (2011b: 17), 201| ODI/UNICEF (2009a: 26) 202| Human Development Centre (2007), in: Muca Mirelaet al (2009:15), 203| Save the Children (2009: 24), 204| SOS Villaggi TPA ID 32385: India, 2011, A. Kumar

CORRELAZIONE TRA FREQUENZA SCOLASTICA E ALFABETIZZAZIONE ADULTA 2005– 2009 IN% (Grafico 22)

(Fonte: UNICEF, http://www.unicef.org/sowc2011/statistics.php)PERCENTUALE TOTALEDI ALFABETIZZAZIONE ADULTARAGAZZIRAGAZZEAMERICA LATINA E CARAIBISUD ASIAASIAAFRICA SUB-SAHARIANAAFRICAIn ogni regione del Niger al di fuori della capitale Niamey, il livello di istruzione delle ragazzeè troppo basso se paragonato a quello dei ragazzi. La causa di questa situazione èla concezione che il posto della donna sia in casa. (Sondaggio sulla Famiglia, SOS Villaggi 2011, Niger)

Per diverse ragioni, le ragazze rischiano maggiormente di non frequentareo abbandonare la scuola. In tempi di povertà, i genitori scelgono spessodi investire nell’istruzione dei loro figli, specialmente se il contributoin casa di una ragazza è considerato più importante205.

Le ragazze portano un ‘ peso triplo’ di lavoro, compiti elavoro fuori dalle mura domestiche: questo influisce negativamente sui loro risultati scolastici.Le gravidanze inattese le costringono a lasciare la scuola per viadella discriminazione o per affrontare le responsabilità familiari.La parità di genere nell’accesso alla scuola è migliorata, con lapercentuale delle ragazze che lasciano la scuola scesa dal 58% al 53% nel mondo tra il 1998 e il 2008206. L’istruzione secondaria è troppo cara per troppe famiglie a causa delledistanze, delle tasse più alte e del costo del materiale didattico. Nonostantegli Obiettivi di Sviluppo del Millennio si sono battuti per la gratuitàdell’istruzione primaria, quella secondaria manca ancora di questotipo di sostegno.

205| Nazioni Unite (2011a: 45), 206| Nazioni Unite (2011b: 17)

Il lavoro minorile gioca un ruolo importante nell’abbandono della scuola Il lavoro minorile è uno dei maggiori fattori dell’abbandono delle scuole.Le famiglie che affrontano la povertà mandano i loro bambinia lavorare per aumentare le entrate, invece che a scuola. Il

lavoro minorile colpisce circa 150 milioni di bambini tra i 5e i 14 anni ed è più comune nell’Africa Sub-sahariana, dovepiù di un terzo dei bambini lavora207.Milioni di bambini in Pakistan soffrono a lavoro. Rimangonoinoltre privi di istruzione, il 42% non ha mai frequentato la scuolae il 58% l’ha abbandonata. (Sondaggio sulla famiglia SOS Villaggi2011, Pakistan)“I figli maggiori della famiglia Ciobanu lavoravano con il papàe le ragazze aiutavano la madre in casa. Nessuno andava a scuola.La prima cosa che abbiamo fatto quando sono arrivati è stataconvincere Radu e Maria a farli tornare sui banchi208.” (Marcela, coordinatore del Programma di Rafforzamento Familiare, Romania)L’organizzazione internazionale del Lavoro stima che più di due terzi di tutti i bambini che lavorano, siano impegnati nel settore agricolo, dovevengono impiegate soprattutto ragazze, alcune tra i 5 e i 7 anni209. La metà degli abbandoni scolastici sono causati dalla mancanza di denaro; la percentuale diventa più alta quando si tratta di povertà, mai ammessaper vergogna210.I bambini dalle famiglie emarginate o dalle comunità corrono un rischiomaggiore di essere costretti al lavoro a causa delle difficoltà che affrontanonel soddisfare i bisogni primari e accedere ai servizi essenziali211 . I bambini più grandi con molti fratelli spesso lavorano per contribuirealle entrate familiari e occuparsi dei fratelli minori, alle spese della loroistruzione. Tra loro ci sono i bambini che hanno perso i loro genitori. Un’entrata precoce nel mondo del lavoro costringe i bambini a ritardarel’ammissione a scuola, non riuscire a completarla o non frequentarla per niente.Mentre il bambino contribuisce a risolvere i problemi economici dellafamiglia nel breve termine, il lavoro minorile perpetua il ciclo inter-generazionaledella povertà tenendo i bambini lontano da scuola. Mentre l’accesso all’istruzione attraverso l’istruzione delle tasse scolasticheè visto come un fattore causante della recente diminuzione del lavorominorile212, esiste già il timore che la crisi economica ne possa causareun nuovo aumento, con effetti negativi sulla frequenza scolastica.

207| UNICEF (2009c: 15), 208 | SOS Villaggi TPA ID23412: Romania, 2007, K. Ilievska, 209 | ILO (2006: 37-38)210 | PMSK (2006), in: Indonesia Research Team (2006: 16), 211| Makoko Munday S. e Nungu D. (2008: 20), 212 | Nazioni Unite (2011a: 45)

IL LAVORO MINORILE ALLONTANA DALLA SCUOLA I BAMBINI DAI 5 AI 14 ANNI (Grafico 23)

IL LAVORO MINORILE COLPISCE CIRCA

150,000,000

BAMBINI TRA I 5 E I 14 ANNI. NELL’AFRICA SUBSAHARIANA, PIU’ DI UN TERZO DEI BAMBINI LAVORA207,

Grafico 23: il lavoro minorile è una delle cause principali dell’alto tasso di abbandono scolastico.

”Quando mio padre è morto, ho dovuto lasciare la scuola per aiutare la mamma e la nonna. Ho cominciato a vendere al mercato, per mangiare. Se non guadagno, non mangiamo. Mi piace stare tutto il giorno al mercato con i miei amici, ma mi manca di più la scuola213.“ (Partecipante al Focus Group di SOS Villaggi nella Sierra Leone)213| Nest Builders International (2010: 42)

Il livello di formazione dell’insegnante determina la qualità dell’istruzioneGli sforzi per migliorare la qualità dell’istruzione sono fondamentali. Il report del 2010 dell’ UNESCO Istruzione per tutti (EFA) indica che in Asia Occidentale e del Sud, e nell’Africa Sub-sahariana,

molti bambini non hanno le competenze basiche di alfabetizzazionee aritmetiche, anche quando completano il ciclo dell’istruzioneprimaria214. Molti paesi mancano del numero adeguato di insegnanti qualificati.L’ UNESCO calcola che i paesi più poveri abbiano bisogno didue milioni di insegnanti entro il 2015215, cercando di eliminarele disuguaglianze nelle aree rurali e nei sobborghi svantaggiati.

‘A causa delle ristrettezze del budget, il sistema dell’istruzione haadottato l’abitudine di impiegare genitori non istruiti come maestri.Rappresentano quasi la metà del numero totale degli insegnantiin classe oggi216.’Con la globalizzazione e il diffondersi delle nuove tecnologie, lecompetenze e le capacità diventano ancora più importanti pergli individui, così come per le economie nazionali. Quando ildiritto all’istruzione non è garantito appieno e i bambiniabbandonano la scuola a causa della situazione economica delleloro famiglie, la loro transizione verso il mercato del lavoro èestremamente difficile. Questo porta a giovani disoccupati oimpegnati in lavori privi di qualifiche, sottopagati o impiegatinel mercato nero.

Molti paesi mancano del numero sufficientedi insegnanti qualificati.

I docenti di Haiti comprendono l’importanza dellaformazione fornita da SOS Villaggi

214| UNESCO (2010: 7), 215 | UNESCO (2010: 7) 216| SOS Villages d'Enfants Centrafrique (2008: 11)

In India un milione di bambini non frequentano la scuola – il centro sociale SOS di Stinagar forniscevalide alternative.

4.2 | LA NOSTRA RIPOSTA: UN APPROCCIO OLISTICO PER PREVENIRE L’ABBANDONO DELLA SCUOLAˮIl nostro sistema educativo crea dei problemi a causa della grandezza delle classi, molto al di sopradel numero che può essere gestito, e i bambini con bisogni speciali passano inosservati. Attualmente gestiamo un club per giovani vulnerabili che hanno bisogno di sostegno perraggiungere i risultati minimi a scuola.“ (Sondaggio sulla Famiglia 2011, SOS Villaggi Canada)

"SOS Villaggi crede fortemente nell’istruzione di qualità come mezzo perspezzare il ciclo dell’emarginazione, della povertà, della violenza e delcollasso familiare". Questa frase introduttiva della policy sull’istruzione dell’organizzazionesottolinea l’importanza che l’educazione ha nella crescita del bambino.SOS Villaggi lavora per rendere accessibile a quei bambini vulnerabilicui il diritto all’istruzione è violato, un’educazione centrata su di loro:- Lavorare in collaborazione con i governi, i primi ad avere la responsabilità di fornire l’istruzione obbligatoria, per garantirela sostenibilità, l’accessibilità e la qualità dei sistemi educativi.- Aiutare chi fornisce servizi nel campo dell’istruzione a svilupparecapacità, risorse e sistemi necessari a garantire un’educazione olistica,sicura, inclusiva e accessibile (ad esempio con la formazione deidocenti, lo sviluppo dei curricula, l’equipaggiamento adeguato). - Portare l’istruzione obbligatoria laddove non è altrimenti disponibile, concentrandosi sull’istruzione a lungo termine e sul dovere che in meritohanno lo stato, la comunità o chi fornisce servizi in materia in modo riconosciuto.- Offrire l’istruzione non obbligatoria a bambini e famiglie, di modo da sostenerela crescita complessiva di entrambi.- Aiutare i genitori a sostenere la loro responsabilità per l’istruzione dei bambini

e costruire la loro capacità di sostenere l’apprendimento degli stessi,e rivendicare i loro diritti nell’ambito dell’istruzione. Le attività educative sonofornite per rafforzare e sviluppare le competenze della famiglia.

Promuovere un’istruzione integrante e olistica

I programmi di SOS Villaggi danno sempre attenzione al ciclo completodell’istruzione obbligatoria, dalla prima infanzia e gli asili nido alla scuola primariae secondaria, formazione al lavoro,i gradi più alti di istruzione comel’apprendimento da adulti. L’istruzione obbligatoria spesso è troppo incentrata sui risultati accademicie sulle qualifiche professionali. SOS Villaggi promuove un approccioall’istruzione più olistico, basato sui diritti. L’istruzione che rispetta il singolo bambinocome un individuo pieno di risorse, un essere umano unico, che partecipa attivamenteal proprio processo di crescita, renderà i bambini motivati a scuola e lipreparerà per la vita che verrà. L’istruzione che sostiene i singoli bambinia sviluppare le loro innate capacità e competenze farà la differenza,specialmente per quelli che vengono da background svantaggiatio emarginati, o con bisogni di apprendimento specifici. La società e il mondo del lavoro di oggi richiedono attitudini, valori, conoscenze e competenze che vanno oltre i curriculum tradizionalie che riguardano la dignità umana,l’ineguaglianza, i diritti dei bambinie una cittadinanza attiva. Gli ambienti dell’apprendimento devono guidarela curiosità, creare opzioni di apprendimento individuali, e permettere aibambini di esprimere i loro sentimenti, guadagnare sicurezza in sé, ricercaree sperimentare. Devono stimolare i bambini ad assumersi responsabilità per sée gli altri, ad essere flessibili, ad affrontare l’incertezza, comprendere e indagareuna realtà complessa, e prendere decisioni informate. Devono inoltre incoraggiare i bambini a partecipare attivamente nella vitasociale ed economica.Caso di studioIndia: L’istruzione nelle comunità emarginate di Bhubaneswar e Kochi

“Attraverso sforzi continui e costanti, si può cambiare la vita dei giovani con un bassorendimento scolastico, di modo da farli divenire individui di successo nella società.” (Assistente sociale a Cochin)

- Più di un terzo della popolazione Indiana vive sotto la soglia di povertà- Metà delle donne indiane sono considerate povere217

- Circa metà dei 350 milioni di bambini del paese soffrono di denutrizione cronica218

- Un milione di bambini non hanno frequentato la scuola nel 2009 219, la maggior partedi loro provengono da gruppi sociali emarginati - Solo il 40% degli adolescenti indiani frequenta la scuola secondaria 220

- 283 milioni di adulti sono analfabeti221

- Uno su 6 bambini sotto i 14 anni, lavora 222

Le difficoltà del sistema educativo includono l’accesso, l’equità e la qualità;i programmi di studio e le abitudini di insegnamento devono essere migliorate. Le disparitàregionali ed etniche devono essere ridotte.

Le famiglie svantaggiate che vivono nei 15 villaggi e sobborghi attorno alle città di Bhubaneswar e Kochi sono state scelte per partecipare ad un programma lanciato da SOS Villaggi India nel 2003. La maggior parte di queste famiglie viene da caste o tribù generalmenteemarginate. Sei famiglie su ogni dieci a Bhubaneswar sono analfabete, la maggioranza vive al di sotto della soglia di povertà. In larga parte, sono vedove socialmente emarginate a prendersi cura dei bambini223.

I programmi di SOS Villaggi mirano a dare alle famiglie le capacità per divenire indipendenti nella cura dei loro bambini, attraverso l’accesso ai servizi di base, la capacity-building per i genitori e i bambini, la

creazione di un ambiente di gioco e apprendimento, e aiutando la comunità a rispondere ai bisogni dei bambini. Durante il 2007, 264 famiglie e i loro 478 bambini sono stati aiutati.Per sostenere l’istruzione dei bambini, chi si occupa di loro riceve assistenza economica per il materiale educativo, o il pagamento delle tasse scolastiche. I bambini e i genitori ricevono consigli sulla frequenza scolastica, le scelte lavorative, l’ammissione ed altre questioni correlate. Questo caso di studio mostra come migliorare le competenze dei genitori insieme ad altre forme di sostegno fornisce un futuro migliore ai bambini in India.217| UNDP Human Development Report (2011), http://www.undp.org.in/whatwedo/poverty_reduction, 218| UNESCO EFA report di monitoraggio globale (2011: 5)

219| Banca Mondiale (2009), http://www.worldbank.org.in, 220| World bank, http://www.worldbank.org.in

Una ragione per sorridere – una famiglia più forteal Centro Sociale di SOS a Cochin, India

L’assistenza sanitaria e il counselling per le famiglie partecipanti sono offerte attraverso lacollaborazione con gli ospedali, la formazione di gruppi di auto-aiuto per i genitori, al fine digenerare entrate, e sessioni di counselling su vari argomenti come l’alimentazione, le competenzedei genitori, e i diritti dei bambini. A Kochi, chi si occupa dei bambini ha ottenuto sostegno economicoper comprare latte ed altri beni alimentari. Questo approccio olistico migliora il rendimento scolasticodei bambini, attraverso un’adeguata alimentazione, assistenza sanitaria, rispetto dei diritti e miglioramento delle competenze di chi si occupa di loro.I fattori socio-economici, incluso un basso tasso di partecipazione nelle sessioni di counselling sull’alimentazione, sono sfide per Bhubaneswar. Nonostante ciò, le attività educative sono state un successo in termini di iscrizione dei bambini, frequenza e rendimento. A scuola il tasso di abbandono èsceso in maniera significativa; il 94% dei bambini nel programma frequentano regolarmente la scuola.I programmi di SOS Villaggi sono capaci di garantire l’accesso dei bambini ai servizi basici come l’istruzione, l’alimentazione e la salute. La sfida ora è costruire la capacità delle famiglie partecipanti, di accedere agli schemi di sicurezza sociale e dare la possibilità all’intera comunità di proteggere i bambini e promuovere i loro diritti.

221| UNESCO EFA report di monitoraggio globale (2011:66), periodo 2005-2008, 222| UNICEF (2009), www.childinfo.org, 223| Human

Development Society (2007: 20-21)

”I miei bambini sono in imbarazzo. Non volendo che i loro compagni di scuolasappiano dove vivono, scendono a fermate dell’autobus distanti da casa 4-5 kilometri. Il colpo finale l’hanno ricevuto quando siamo arrivati al punto che, a turno,indossavano lo stesso paio di scarpe per andare a scuola. Quando hanno smesso diandare a scuola, non abbiamo avuto la forza di costringerli a tornare225.“(Nicoleta, madre e partecipante al programma di Rafforzamento Familiare dalla Romania)

Bambini nella loro casavicino Sofia, Bulgaria.

224| Centre for Intercultural Communication (2011: 29), 225| SOS Villaggi TPA ID 32910: Romania, 2011, K. Ilievska, 226| MDF Sud Asia(2008: 13-17), 227 | Centre for Intercul-tural Communication (2011: 23-26), 228| Association

Educational Centre for Families and Schools (2011: 20), 229 | UNICEF Innocenti (2010: 28); Walker et al. (2007), Engle et al (2007) in:

Woodhead and Siraj Blatchford (2009: 6)

Le famiglie hanno bisogno di sostegno individuale e variegato

Le circostanze socio-economiche e le condizioni di vita dellefamiglie devono essere migliorate al fine di creare condizionipositive per l’apprendimento e lo studio.I bambini che vivono su foglie di banano invece che in veri lettie si bagnano durante la notte in case dai tetti pieni di crepe o senzafinestre224– come in Zambia, Uganda e Mozambico – non saranno capaci di concentrarsi sulla loro istruzione.I bambini affamati o affaticati dal lavoro non avranno la capacità diconcentrarsi sui loro compiti. “Nessuno dei cinque bambini nella famiglia frequenta la scuola, nonostantesiano tutti in età scolastica. La maggiore, una ragazza, ha lasciatola scuola per lavorare, cosa che non può fare legalmente fin quandonon raggiungerà i 18 anni. Due dei bambini non escono dalla discarica nella qualevivono da quasi un anno. Ciò che la gente butta via, è il loro giocattolo; a volte

la loro cena [...] Abbiamo iscritto i bambini alla scuola elementare a Sibiu. La loro frequenza era controllata costantemente, e, anche se non sempreregolare, è già un progresso il fatto che non abbiano rinunciato. NelGiugno 2011, tre bambini hanno concluso la seconda elementare e unoè iscritto alla quarta. La figlia maggiore non è tornata a scuola225.” (Maria, Coordinatore del programma di Rafforzamento Familiare, Romania)La frequenza scolastica irregolare, che spesso precede l’abbandono, dipendeda molteplici fattori. In un programma in Sri Lanka, dove lespese scolastiche sono state coperte e i bambini sono soddisfatti,circa la metà di loro frequentano in maniera irregolare226.

I bambini nei programmi di tre paesi africani sostengono di essererimasti a casa per motivi di salute, mancanza del materiale scolastico,vestiti non lavati, scarpe rubate o capelli non tagliati227.Circa il 20% dei bambini e giovani in questi programmi hanno lasciatola scuola per ragioni che vanno dal lavoro alla gravidanza, episodidi bullismo a scuola o problemi con i trasporti. Una valutazione del programma in Latvia indica un collegamento forte e che si rinforza trale difficoltà di apprendimento generali e l’assenza frequente da scuola trai bambini provenienti da famiglie ad alto rischio228.Ci sono molti modi per rispondere ai bisogni dei bambini più a rischiodi abbandonare la scuola e aumentare le loro possibilità dalla più tenera età. I programmi di istruzione della prima infanzia aiutano specialmentei genitori più poveri e analfabeti a ridurre il divario di ineguaglianza per i loro bambini229. Questi programmi stabiliscono le fondamenta peril successivo rendimento a scuola e sono strumenti essenziali di sostegno peri bambini che provengono da famiglie svantaggiate. Altrimenti,dai 2 anni in su, i bambini dalle famiglie più povere hanno maggiore possibilità di avere un rendimentoscolastico e cognitivo ridotto230. Sfortunatamente, l’esperienza mostra chei bambini dalle aree rurali e più povere hanno il 25-50% in meno accesso ai servizi per la prima infanzia231. Una valutazione del programma in Perù riporta che i bambini che hannobeneficiato della scuola dai programmi di sviluppo della prima infanziahanno migliori competenze di lettura, scrittura e capacità psico-motorie232.Una volta che i bambini frequentano la scuola,aggiornamenti individuali attraversovisite a casa da parte degli assistenti sociali o dei membri della comunitàsono d’aiuto e contribuiscono a incoraggiare e monitorare la frequenzascolastica233. I bambini senza genitori, più poveri o vulnerabili, sonosoggetti all’emarginazione perché gli mancano le capacità economiche disostenere attività extracurriculari, uniformi, libri, penne e matite. Fornirgli ciòpuò aiutarli a sentirsi più integrati e accettati nella comunità. Un sondaggiotra questi bambini in Zimbabwe ha confermato che l’emarginazioneè diminuita e l’autostima è salita, rispetto ai precedenti comportamentiaggressivi o di rifiuto234.

Due dei bambini non escono dalla discarica nella qualevivono da quasi un anno. Ciò che la gente butta via, è il loro giocattolo; a voltela loro cena [...]225

230| Grantham-McGregor et al. (2007) in: Woodhead and Siraj Blatchford (2009: 6),

231| Woodhead e Siraj Blatchford (2009: 34), 232| Herrera Castañeda, Mabel (2007: 94)

233 | Community Agency for Social Enquiry (2007: 42-43), Cojocaru, Stefan et al. (2007: 5),

234 | Chikwaira, A. K. & Banda, Tomaida (2007: 17-20; 33)

Lavorare col sistema per prevenire l’abbandono scolastico

La scuola può dire, “no, ne abbiamo abbastanza di questi bambinia rischio, la scuola non può aiutarli (specialista scolastico di unprogramma in Latvia) 235

I programmi di SOS Villaggi hanno rilevato che alcuni docenti a voltemancano della consapevolezza dei bisogni specifici dei bambini

vulnerabili. Li etichettano come non motivati o problematici, lipuniscono fisicamente o li prendono in giro236.I programmi che lavorano sul miglioramento dell’ambiente dell’apprendimentonelle scuole si occupano anche delle relazioni tra gli studenti, docentie i genitori. La formazione di rappresentanti scolastici e di docenticostruisce le competenze per lavorare con questo tipo di bambini, prevenirel’abuso, e da agli studenti più opportunità di condividere le loro preoccupazionie ricevere sostegno emotivo. Riunioni regolari tra le autorità scolastichee i genitori contribuiscono ad accrescere la responsabilità della scuola verso igenitori e la conoscenza di questi ultimi dei successi scolastici deiloro bambini. Tali programmi hanno ottenuto risultati considerevoli,riuscendo nell’obiettivo di migliorare la frequenza scolastica e ancheincoraggiare quelli che hanno abbandonato, per farli tornare a scuola238. La pressione esercitata dai compagni di classe è uno dei fattori che a voltemotiva gli studenti a lasciare la scuola. E’ incoraggiante vedere che puòanche funzionare nell’altro senso. Aumentare la consapevolezza dei genitorisull’importanza dell’istruzione può includere consiglio sull’ammissionescolastica e questioni legali, orientamento, informazioni, counsellingo l’apprendimento per adulti. L’interesse dei parenti è aumentato in tutti iprogrammi, divenendo un fattore essenziale di successo perla frequenza scolastica dei bambini239. Cresce non solo l’incoraggiamentoemotivo dei genitori verso i figli, ma anche il loro desiderio dicontribuire ai costi correlati. Alcuni programmi stabiliscono una policydi condivisione dei costi che prevede che le famiglie paghino una partedelle tasse scolastiche o dei materiali: il che è difficile, ma permette lorodi sviluppare l’impegno e un senso di appartenenza240.

L’abolizione progressiva delle tasse scolastiche per l’istruzione primariada parte di molti governi, particolarmente in Africa, ha permesso ai programmiSOS di ricollocare le risorse per sostenere le famiglie e i bambininelle comunità più a rischio, oltre ad introdurre sistemi di sostegnodisegnati su misura.

“C’è un insegnante a cui piace dirci che siamo orfani. Mi rende triste237.”(Partecipante al programma di SOS Villaggi a Nelspruit, Sud Africa)

Tutti i bambini hanno ildiritto ad un’istruzione primariagratuita. I paesi benestantidevono aiutare quelli come ilNepal a raggiungere questodiritto, come la Scuola SOS Hermann Gmeiner School ad Itaha

235| Association Educational Centre for Families and Schools (2011: 22), 236| Community

Agency for Social Enquiry (2007: 42-43), Centre for Intercultural Communication (2011: 23-26), Association Educational Centre for Families and Schools (2011: 22-25),

237|Community Agency for Social Enquiry (2007: 42-43)

238| Chikwaira, A. K. & Banda, Tomaida (2007: 17-20); Centre for Intercultural Communica-tion (2011: 23-26), 239| Metaj, Elida & Hoxhallari, Rozeta (2009: 26); MDF South Asia (2008:

43); Human Development Society (2007: 30-31); Chikwaira, A. K. & Banda, Tomaida (2007:

17-20), 240| Centre for Intercultural Communication (2011: 23-26)

Caso di StudioAlbania: Tasso di abbandono scolastico diminuitograzie al rafforzamento familiare a Sauk

“Vorrei sottolineare l’importanza dell’assistenza all’istruzione che è offerta ainostri bambini. Per questo motivo, e a causa di una varietà di modalità di sostegno,i miei bambini sono molto migliorati.” (Genitore che partecipa al programma di Rafforzamento Familiare di Sauk)

- Un Albanese su otto vive in povertà- Il 40% della popolazione ha meno di 25 anni- Un Albanese su cinque lavora241

- Il 12% dei bambini sotto i 14 anni lavorano242, principalmente nel settore agricolo

- I disordini sociali e politici del 1991 hanno distrutto molte infrastrutture, scuole incluse. La spesa pubblica nell’istruzione è la più bassa dell’Europa del Sud-Est, a 3.25% 243

Le difficoltà affrontate dalle famiglie povere nell’accudire i loro bambini sono la mancanza di servizi nell’istruzione nella sanità. Il sistema scolastico Albanese soffre di infrastrutture scarse, disparità tra zone rurali e urbane, programmi di studio datati e insegnanti poco qualificati. Il sistema sovraccarico e privo di risorse contribuisce all’abbandono scolastico, specialmente tra i bambini con difficoltà nell’apprendimento. Le iscrizioni sono particolarmente basse tra i gruppi emarginati come i Rom e i bambini diversamente abili.Sauki è una piccola comunità a sud est della capitale Tirana, dove 170 genitori con 232 bambini- a rischiodi essere abbandonati – sono stati aiutati a sostenere l’iscrizione a scuola. Oltre all’assistenza ai bambini con difficoltà dell’apprendimento, è stato fornito sostegno materiale ed economico, a seconda degli specifici bisogni. Il progresso dei risultati scolastici è seguito da vicino e sostenuto, così come il loro stato emotivo. Corsi di formazione sulle competenze dei genitori e i diritti dei bambini, sono offerti insieme a counselling per la singola famiglia, e attività ludiche di genitori e bambini. I genitori hanno imparato di più sui loro ruoli e le responsabilità, i bisogni dei bambini e l’importanza di un’istruzione. Come risultato, il 63% dei bambini dice che i loro genitori non utilizzano più misure disciplinari punitive e violente244. La sfida, ora è coinvolgere più padri nelle attività del programma. Le entrate familiari e l’indipendenza economica sono migliorate attraverso il sostegno materiale, corsi di formazione per le donne e assistenza all’impiego in collaborazione con l’ufficio di impiego regionale. Il 95% dei genitori partecipanti sostengono che le loro condizioni di vita sono migliorate245; ciò contribuisce a tenere i bambini a scuola.

Questo caso di studio mostracome la violenza verso i bambiniè diminuita in Albania attraversola combinazione di sostegnoe formazione sui diritti dei bambini

241 | UNICEF; http://www.unicef.org/albania/overview.html, 242| UNICEF (2005), http://www.childinfo.org/labour_countrydata.php, 243| Nazioni Unite (2007),

MDG in Albania, http://www.un.org.al, 244| Metaj, Elida & Hoxhallari, Rozeta (2009: 17), 245| Metaj, Elida & Hoxhallari, Rozeta (2009: 39)

I genitori albanesi sonostati migliorati dalla formazionee i loro bambini, come risultato,lasciano meno la scuola

Il tasso di abbandono scolastico tra i bambini partecipanti è diminuito. Il 95% dei bambini partecipanti frequentano regolarmente la scuola, e il 60% ha migliorato il proprio rendimento scolastico246. Il governo locale sostiene fortemente il programma di SOS Villaggi e ha molta stima della sua professionalità.

Ambienti di apprendimento globale

Un ambiente di apprendimento ottimale da ad un bambinoil tempo e il sostegno adeguato ad apprendere, attività legatain maniera manifesta alla frequenza e al rendimento. Conl’aiuto di SOS Villaggi, le scuole in Africa e Europa dell’Estcreano dei centri di risorsa basati sulla comunità dove gli studentie i membri della comunità stessa possono studiare. Questi centridi solito includono una biblioteca e il sostegno di un tutor. Aiutanoad incrementare la sensibilizzazione in merito all’argomentoistruzione tra la popolazione locale. I bambini con difficoltà nell’apprendimento o quelli i cui genitori hanno una scarsa istruzionesono i nostri obiettivi specifici247. I programmi di SOS Villaggi collaborano con le scuole pubblicheper affrontare questioni psico-sociali – come la prevenzione HIV/AIDS,competenze sociali, comunicazione e risoluzione di conflitti – nei programmi di studio. Laddove essi non siano adattabili,programmi non ufficiali di istruzione divengono complementari aipercorsi formali. Analizzando i divari nel sistema di educazione ufficiale e forniremetodi alternativi per chi è socialmente vulnerabile o esclusoriduce il tasso di abbandono scolastico. I programmi fornisconouna formazione sui diritti dei bambini e competenze sociali.Alcuni bambini non frequentano le attività extracurriculari perchéla mancanza di carte d’identità li preoccupa248.

(Valutazione del Programma SOS, Sri Lanka)Per preparare chi conclude il percorso scolastico al mercato del lavoro,SOS Villaggi collabora con istituti di istruzione terziaria e di formazione,agenzie pubbliche e private, aziende che garantiscono ai bambinidalle famiglie povere ed emarginate, l’accesso alla formazione professionale.

246| Metaj, Elida & Hoxhallari, Rozeta (2009: 17), 247| Cojocaru, Stefan et al. (2007: 5);

International Institute for Research & Development (2008: 64-73)

248|MDF South Asia (2008: 13-17)

4.3. | CHIAMATA ALL’AZIONE – COSA PUO’ESSERE FATTO ADESSO PER PERMETTEREL’ACCESSO A SCUOLA AI BAMBINI VULNERABILINEL 2013

Un’istruzione sostenibile e la prevenzione dell’abbandonoscolastico spezzano il ciclo della povertà: l’istruzione richiedepiù risorse e attenzione alla qualità. Maggiore attenzione è richiestaper garantire l’accesso alle bambine, ai poveri, ai socialmenteemarginati, agli abitanti di zone rurali, alle minoranze etniche, aidiversamente abili e a quelli con bisogni speciali. - L’investimento mirato su programmi di istruzione della prima infanzia è essenziale per migliorare il rendimento scolasticoe le possibilità dei bambini che provengono da famiglie svantaggiate.- E’ necessaria una policy per trattare l’argomento istruzione oltre

qualifiche accademiche come modo per motivare i bambini a vedersi pieni di risorse e esseri umani unici che possono decidere del loro destino.

- Sono richieste misure adeguate per incoraggiare il sistema dell’istruzione a non disattendere i bisogni specifici delle famiglievulnerabili. Ciò coinvolge la formazione di rappresentanti scolasticie docenti, e l’incoraggiamento e la partecipazione dei bambini e genitorinelle questioni scolastiche. - Gli Stati dovrebbero lavorare per migliorare i programmi di studioesistenti. Devono inoltre dedicare delle risorse ai programmi di educazionenon istituzionale per approcciare l’istruzione in maniera olistica e inclusiva per rispondere ai bisogni dei bambini vulnerabili ed esclusi.- Mettere fine al lavoro minorile è un obiettivo raggiungibile solocon un approccio combinato e mirato di governi,istituzioni educative, aziende e altri interlocutori.L’obiettivo è permettere ai bambini di concentrarsisulla loro crescita e l’apprendimento. - E’ essenziale sostenere le famiglie e le comunità nel creare degli ambienti all’apprendimento a misuradi bambino e ben sostenuti, specialmente per quellicon difficoltà che mancano dell’adeguato sostegno a casa. I programmi fatti su misura sono richiesti peraumentare la consapevolezza dell’importanza dell’istruzione e per permettere ai genitori con unascarsa istruzione di sostenere quella dei lorofigli.

COSE DA FARE:Aumentare la disponibilità delle infrastrutture (costruire scuole), convincere i genitori a mandarei loro bambini a scuola, rafforzare il loro potereeconomico. In primo luogo, è responsabilità delgoverno del Burkina Faso e poi dei genitori,e infine della comunità internazionale. (Sondaggio sulla famiglia 2011, SOS Villaggi,

Burkina Faso)

05 | L’ASSISTENZA DEI GENITORI – VITTIMA DELL’ECONOMIA

5.1 | LA SFIDA:LAVORO, STRESS E LA MANCANZA DELSOSTEGNO DELLA COMUNITA’

La crisi economica ha fortemente colpito la capacità dei genitoridi prendersi cura dei loro bambini. Le condizioni di vita inadeguatee la battaglia per la sopravvivenza economica causanostress e disperazione, spesso esacerbando i conflitti, e troppo spesso, portando ad una combinazione di depressione,alcolismo, sfruttamento, abbandono o violenza. La migrazione per lavoro e altri fattori separano le famigliee indeboliscono la coesione e la resistenza.

“Una ONG locale che si occupa di HIV forniva le medicine a me e al mio bambino. Le prendevamo, ma io aspettavo di morire. Lo aspettavo da ubriaca. Le mie bambinesoffrivano, mio marito soffriva, mio figlio era spaventato e aveva bisogno di sua madre,ma io non me ne rendevo conto [...] Mi bastava trovare le scorte di cibo e vestitidi seconda mano, ma Lela [membro della squadra SOS] insisteva con il programmadi crescita familiare. Perché, pensavo? A cosa serve? Lela mi ha consolato e sostenuto. Miha consigliato e spinto ad essere un genitore in maniera attiva. Allora ho capito. Se questadonna, se questa quasi sconosciuta poteva interessarsi così tanto della mia famiglia, perché non stavo facendo lo stesso anche io249 ?”(Lamzira, madre di tre bambini e partecipanteal programma di Rafforzamento Familiare in Georgia)

"Ho imparato a parlare ai miei bambini. Prima,li sgridavo quando non sbrigavano i lavoridomestici. Ho imparato a parlare e abbracciare,parlando con chiarezza; non sapevo cosasignificasse per le persone250." (Josineide, Partecipante al Programmadi Rafforzamento Familiare dal Brasile)La povertà riduce la capacità degli adultidi occuparsi dei propri bambini. (Sondaggiosulla famiglia 2011, SOS Villaggi Angola)

Lottare per i bisogni basici senza un sostegnoadeguato mette una tremenda pressione sullefamiglie e mina la capacità dei genitori di occuparsidei bambini. I governi hanno la chiara responsabilità disostenere i genitori nelle loro responsabilità e digarantire i diritti dei loro bambini.

249| SOS Villaggi TPA ID 28735: Georgia, 2009,

K. Ilievska

250| SOS Villaggi TPA ID 32907: Brasile, 2011, F.

Espinoza

TASSO DI SPOSE BAMBINE SULLA BASE DEL BENESSERE ECONOMICO254(Grafico 24)Grafico 24: Paragone tra bambineprovenienti dalle famiglie povereo ricche in termini di matrimonio. 254

FAMIGLIE PIU’ POVEREFAMIGLIE PIU’ RICCHE

La povertà della famiglia rende i bambini più vulnerabili

L’accesso limitato alle informazioni e un basso livello di alfabetizzazionesi traducono in una debole capacità delle famiglie sulle questionilegate alla crescita dei bambini. Mancano delle appropriateconoscenze sulla protezione dei bambini e sul rispetto deiloro diritti. (Sondaggio sulla famiglia 2011 SOS VillaggiMozambico)

Un ambiente familiare offre al bambino la protezione, senzala quale è vulnerabile alla violenza, all’abuso, all’abbandonoo allo sfruttamento. Il traffico dei bambini o il lavoro minorilederivano dalla pressione economica. I bambini che diventanovittime di questo traffico o che vivono nelle strade spesso scappanodi casa per condizioni di vita inadeguate o per la violenza deigenitori252. Un report dell’ONU associa la crisi economica e le condizionidi vita che ne conseguono con l’abbandono dei bambini ei deferimenti sempre maggiori ai servizi di protezione del bambino,nei paesi sviluppati come in quelli in via di sviluppo253.

Delle bambine che si sposano, il 57% viene da famiglie molto povere,paragonata al 16% proveniente da quelle ricche254 .Tali matrimoni aumentano la loro vulnerabilità, abbassando le possibilitàdi ricevere un’istruzione,e aumentando quella di diventare madriadolescenti o sperimentare l’abuso sessuale.Molti studi indicano che la povertà e la conseguente incapacità a prendersicura dei bambini può portare i genitori ad affidare i loro bambiniall’assistenza al di fuori dell’ambiente familiare255. Nonostanteuna mancanza di dati, il collegamento tra la povertà e l’affidamentoall’assistenza al di fuori dell’ambiente familiare è evidente in moltipaesi; in Azerbaijan, Georgia, Liberia, Sri Lanka e Zimbabwe, i dati rilevano che più del 30-40% delle ammissioni sono legate allapovertà dei genitori256.

Sostenere una genitorialità positiva

I bambini che hanno con chi si occupa di loro un rapporto diincoraggiamento, sostegno e collaborazione tendono a svilupparedelle personalità curiose e aperte, dei legami sicuri e una maggiorecompetenza sociale, empatia, e la capacità di costruire relazioni257.Tali relazioni costruiscono la resilienza nei momenti di difficoltà258; possono proteggere i bambini in situazioni di vulnerabilità e dai rischicome le malattie croniche e la povertà259, e ridurre l’effetto dei fattoriesterni di stress260. Gli studi mostrano che gli stessi effetti si notanoin diversi contesti culturali: le modalità di crescita dei bambini caratterizzateda affetto, tempo condiviso, empatia, stimolazione sensoriale, responsivitàe ragionamento invece delle punizione, sostengono la crescita cognitiva delbambino261. La presenza consistente di almeno un adulto – non necessariamenteun genitore, ma anche un mentore potenziale– è il fattore che più di altri parla dellaresilienza dei bambini262.

251| SOS Villaggi TPA ID 32391: Kenya, 2011, M. Peru, 252| Dottridge (2008:

12–13.); SOS-RELAF (2010: 11-12), 253 | Hossain (2009) and Eurochild (2009), in: ONU

(2011: 57), 254 | UNICEF (2009c: 10, 26), 255 | Pinheiro (2006: 17), 256 | Williamson

e Greenberg (2010: 8)

257| Bowlby (1973), longitudinal Minnesota study, iniziato nei primi anni 70 (Sroufe,

2005), 258 | Masten & Coatsworth (1998), 259 | Laucht et al. (2000); Werner & Smith (1992),

260 | Patterson (2002) in: Bernhard von Leer Foundation (2009: 4), 261 | Zeitlin, M. F. et al‚

‘Social change and the family’ in: Zeitlin, M. F. et al (1995) Report sulla Crescita

Belinda, una bambina di 12 anni, vive con sua madrein un sobborgo di Nairobi. Il suo monolocale è fattodi melma e materiale di scarto, di 3metri x3. Quando

va e torna da scuola, è consapevole di correre il rischiodi essere violentata. Prima di uscire, prega insiemealla sua mamma. Questo la fa sentire al sicuro e protetta: ”So che non mi succederà niente dopo che prego conmia madre. Chiudo gli occhi, ci stringiamo le mani […] e mi sento al sicuro”251.

La povertà conduce allo stress e alla depressione

Una mancanza di servizi sociali di qualità, grazie ai qualile famiglie ricevono sostegno nelle circostanze più avversee nelle crisi, le lascia in situazioni nelle quali non sanno comecombattere i loro problemi. Come conseguenza, la situazione nellefamiglie può peggiorare e spesso porta al collasso. (Sondaggio sulla famiglia 2011, SOS Villaggi Uzbekistan)Nelle famiglie povere, lo stress si esprime in molte forme: la battagliaper garantire una casa e il cibo ai bambini; le preoccupazionidelle bollette; la ricerca di una fonte di sostentamento e la pauradi perdere il lavoro; la pressione sociale; problemi di salute legatiall’insufficiente alimentazione o igiene. Le famiglie possono trovarsiin uno stato permanente di emergenza e crisi, che mette a rischiola loro stabilità.Le famiglie povere con molti bambini spesso vivono in condizioniinadeguate di sovraffollamento, fattore che aumenta la tensione. Una privacy insufficiente e lo spazio minimo aumentano i conflittitra bambini e genitori e portano a problemi comportamentali dei primi263.

Una tale quantità di stress limita la capacità dei genitori di affrontarela situazione familiare. Un rischio maggiore di depressione maternaporta le famiglie povere a non curarsi dell’alimentazione e dellasalute dei loro bambini o punirli264. “Sempre in allarme, viviamo una vita nervosa [...] a volte ci arrabbiamocon i bambini, io dico [...] che è a causa della vita che facciamo, vero?Se improvvisamente potessimo vivere meglio, non avremmo questi problemi,questi pensieri [...] su come faremo [...] o cosa mangeremo oggi266[...]” (Genitore partecipante al Programma di Rafforzamento Familiare, Uruguay)

“Mia mamma si sedeva vicino alla finestra e piangeva. Il mio fratello minoreChris stava muovendo i primi passi e camminava da un lato, perché si tenevaal tavolino invece che alla mamma.” (Plamen, 15, partecipante al Programma di Rafforzamento FamiliareBulgaria)265

262| Werner & Smith (1992), 263| Evans 2004, Evans et al. 1998, Wachs and Corapci 2003,

in: Wachs, Theodore; in: Bernard van Leer Foundation (2009: 6), 264| Wachs, Black and

Engle 2009, Beeber et al. 2008, in Wachs, Theodore; in: Bernard van Leer Foundation

(2009: 5 - 6), 265| SOS Villaggi TPA ID 32389:Bulgaria, 2011, K. Ilievska,

266 | Universidad de la República Facultad de Ciencias Sociales Departamento de Sociología

(2007: 92)

IN EGITTO NOVE BAMBINI SU DIECI SONO ABBANDONATI DOPO LA NASCITA AL DI FUORI DEL MATRIMONIO275

(Grafico 25)BAMBINI ABBANDONATICHE VIVONO NELLEFAMIGLIE SOSIN SRI LANKA SETTE BAMBINI SU VENTI SONO ABBANDONATI DOPO LA NASCITA AL DI FUORI DEL MATRIMONIO275

(Grafico 26)BAMBINI ABBANDONATICHE VIVONO NELLEFAMIGLIE SOS

Le famiglie guidate da un solo genitore sono sottoposte a una particolare tensione

Senza un lavoro fisso, le madri che guidano la famiglia da sole, affrontano dei limiti nell’assistere adeguatamente i loro bambini. (Sondaggio sulla Famiglia 2011, SOS Villaggi Capo Verde)

Molti genitori biologici sono genitori single. Hanno network socialimodesti, spesso a causa della disoccupazione. Non è facile; accumulanodifficoltà senza il sostegno sociale o della famiglia. (Sondaggiosulla famiglia 2011, SOS Francia).

In situazioni difficili, la resilienza della famiglia dipende in primo luogodalla qualità delle relazioni tra i genitori e i bambini e la misuradel sostegno disponibile attraverso le reti della comunità267. Spesso le famiglie povere sperimentano il contrario: la ricerca di unafonte di sostentamento li divide, indebolendo costantemente la coesionee la capacità di occuparsi l’uno dell’altro.Le madri single portano il peso doppio della cura dei bambini e del lavoro,spesso con occupazioni sottopagate, e i bambini a volte devonocontribuire alle entrate. I bambini delle madri single non sononecessariamente più poveri, in quanto le madri sono più capacidi trovare le risorse per i loro bambini e accedere al sostegno268, e i soldi dei membri della famiglia che lavorano all’estero sonousati per finanziare l’educazione dei bambini269. Nonostante ciò, le donne spesso hanno un accesso relativamentelimitato all’istruzione, alle entrate, alle risorse della comunità, e ciò nonfa che aumentare la loro vulnerabilità e abbassare le possibilità dicrescita dei loro bambini270. I bambini in queste famiglie spessohanno un contatto irregolare con i loro padri o –come in Africa,Asia e America Latina – si affidano a diversi ‘padri sociali’ attraversoi legami con famiglie nucleari co-residenti271. Gli studi in diversi contesti culturali hanno dimostrato che l’assenzadei padri ha un effetto negativo sui risultati nell’istruzione e nellaprotezione dei bambini; quelli con dei padri presenti hanno dellepercentuali minori di problemi psico-sociali, sono più felici e piùsicuri272.Le giovani madri non sposate possono sperimentare l’emarginazionesociale e culturale, pressione economica e sociale273 nell’abbandonarei loro bambini, specialmente in parti dell’Asia, Africa, Medio Oriente e America Latina274. I bambini nati al di fuori del matrimoniocorrono un rischio maggiore di perdere l’assistenza.Le bambine che crescono in famiglie guidate da una mamma singlecorrono maggiormente il rischio di gravidanze o di una nascita di fuoridel matrimonio276.

267| Einzig, in: Oates (2010: 8), 268| Moore (1994: 7-11), 269| UNDP (2009: 27, 74, 55),

270| Moore (1994: 7-11); UN DESA (2011: 56), 271| UN DESA (2011: 51),

272| UN DESA (2011: 57-59), 273| UNESCAP (2009: 43); Touré, Cheikhou (2008: 21);

Cojocaru, Stefan (2008: 16), 274| SOS-RELAF (2010: 11-12), Cerrutti and Binstock (2009:

52), 275| SOS Villaggi internazionale (2005: 11), 276| Ellis and others, 2003;

McLanahan & Bumpass, 1988; in: UN DESA (2011: 59)

Le famiglie sono lasciate da sole nell’affrontare le questioni legateai diritti dei bambini. Non esiste budget o istituzione impegnatanella formazione delle famiglie. L’informazione ha raggiuntogenitori e chi si occupa dei bambini in una maniera distorta.(Sondaggio sulla Famiglia 2011, SOS Messico).

La mancanza di una rete di sostegno nella comunità aumenta la pressione

La povertà rappresenta un peso terribile a livello psicologicoed emotivo sulle famiglie; chi è povero spesso sperimental’umiliazione, il disprezzo, la vergogna e il fallimento. Tutto ciò contribuisce alla sensazione di essere impotentie senza speranze, che a sua volta aumenta la vulnerabilitàe mette in pericolo la loro sicurezza nella capacità di esseredei ‘buoni genitori’. Vivere costantemente nella privazione

porta spesso a concentrarsi sui lati negativi invece che sul potenziale e le risorse. I genitori poveri sono capaci dioffrire ai bambini un’assistenza di qualità e mantenere unacerta stabilità se affrontano i problemi con ottimismo, condividono le esperienze con altri e ricevono aiuto attraversole risorse nel loro contesto sociale277come i vicini, gli amici,i parenti, le scuole, le organizzazioni della comunità e i serviziche migliorano il loro accesso ai benefici basici e alle conoscenzesull’assistenza dei bambini. In seguito, diventa cruciale lo sviluppo e la promozione di questi network di sostegno sociale.In realtà, i fattori di stress nella famiglia sono spesso peggioratidal fatto che i più poveri si trovano fisicamente vicini in ambientialtrettanto poveri, caratterizzati da alti livelli di problemi socialie ambientali, come l’instabilità, la violenza e la mancanza di servizisociali278. In particolare, le madri single e chi ha un partner all’esteroper lavoro, spesso si affida ai parenti o alla famiglia estesa per riceveresostegno e protezione279, reti sociali che sono sempre più erose dallamodernizzazione, l’urbanizzazione, la migrazione per lavoro, i cambiamenti demografici o l’HIV/AIDS280. Laddove le capacitàdi accoglienza della famiglia estesa siano messe alla prova, i bambini che vivono con i parenti, genitori affidatari o patrignirischiano di più di subire abusi domestici, di essere separatidai fratelli, di essere sfruttati per lavoro o di essere abbandonati281. Laddove falliscono i sistemi tradizionali di sostegno, le famigliepiù povere sono lasciate sole. L’assenza di sostegno peggioralo stress della famiglia e la sensazione di impotenza282, che a sua volta colpisce la qualità della cura dei bambini, e la loroconseguente crescita. I bambini sono più a rischio in famiglie coninadeguato sostegno sociale e la mancanza di network sociali283.Lasciare le famiglie da sole nel crescere ed educare i loro bambiniimpedisce a questi ultimi di sviluppare il loro pieno potenzialee può creare effetti negativi a lungo termine per la società, comeun innalzato tasso dei crimini o rendimento economico scarso284. Laddove i genitori hanno un minimo potere sulle loro condizionidi vita e lottano per sopravvivere, c’è bisogno di una societàche promuova una genitorialità attiva e investa nella conoscenzasui diritti dei bambini, la loro protezione e la costruzione di capacitàgenitoriali, per spezzare il ciclo generazionale della povertà.Quando sostenuti attraverso le informazioni, servizi, sostegno ee risorse, la maggior parte dei genitori può acquisire le competenzenecessarie a sostenere la crescita dei loro bambini. Le linee guidaper l’assistenza al di fuori dell’ambiente familiare ONU fannoriferimento a tali misure come servizi di sostegno sociale e di rafforzamento familiare285.

277| Zeitlin, Ghassemi and Mansour 1990; McKenry and Price 2005; Thoits 1995, in: Bernard

van Leer Foundation (2009: 8, 11), 278 | Garbarino and Kostelny, 1992; Coulton et al., 1995 in

Oates (2010: 10), 279 | Development Research Centre on Migration (2009: 24; 34),

280 | Pinheiro (2006: 8), 281 | Nascent R & D Organisation (2008: 41)

282| Torrado Pacheco, in: Bernard van Leer Foundation (2009: 11), 283 | Pinheiro (2006: 68)

284 | Barnett, 2008a; 2008b in: Woodhead, and Siraj Blatchford (2009: 7), 285| SOS Villaggi

Internazionale, Servizio Sociale Internazionale (2010: 12)

LA VIOLENZA DOMESTICA SUI BAMBINI E/O PARTNER E’ PRESENTENEL 20-60% DELLE FAMIGLIE 286

(Grafico 27)

Grafico 27: Attraverso tutte le classi sociali,la violenza domesticasui bambini o i partner è presente nel 20-60% dellefamiglie nel mondo.

L’abuso di alcol è spesso peggiorato dalla disoccupazione.

(Sondaggio sulla Famiglia 2011 SOS Villaggi, Namibia)

La violenza domestica sui bambini e/o i partner è presente nel20-60% delle case nel mondo286,a prescindere da classe socialee background culturale. Molti studi documentano ‘il ciclointer-generazionale dell’abuso’: genitori che hanno soffertodella violenza da bambini sono più soggetti ad usare la violenzasui loro figli287. Mentre ci sono molte ragioni per la violenza familiare, che colpisce chi è benestante e chi è poveroin ugual misura, essa è specialmente legata a problemicome il conflitto e lo stress cronico. Nei paesi industrializzati, i genitori che vivono in povertàe mancano di istruzione usano più spesso punizionicorporali nell’allevare i loro bambini288. Le donne provenientida ambienti familiari poveri e non istruite sono più spessosottomesse alla violenza degli uomini289.L’Analisi della Situazione dei Diritti dei Bambini nei Villaggi SOSin Albania e Palestina ha stabilito che violenza è più alta nellefamiglie più povere326. Uomini stressati o umiliati come risultatodella disoccupazione abusano dell’alcool più degli altri e hannoil 50% di probabilità in più di essere violenti con il loropartner (UN DESA)290.Gli uomini che perdono il loro status di sostegno della famiglia a causa della disoccupazione, si rifugiano nell’alcol e abbandonanole loro responsabilità genitoriali291.Anche se ci sono stati dei progressi nella proibizione legale dellepunizioni corporali, globalmente solo 30 stati, principalmenteeuropei, hanno raggiunto un livello di interdizione globale, che include la casa della famiglia292.

I bambini che sperimentano la violenza domestica sono severamentecolpiti nella salute e nello sviluppo. Ciò può manifestarsi in diversemaniere: problemi di attaccamento, traumi, paura, ansia, insicurezza, autostima distrutta, Disordine da Stress Post-traumatico o depressione293. Loro affrontano una probabilità maggiore di abbandonare la scuola;possono affrontare difficoltà sociali e hanno maggiore probabilità di essere vittime del ‘ciclo intergenerazionale di povertà e abusoʼ.

“L’alcolismo è una delle cause più frequenti della violenza domestica.”(Sondaggio sulla Famiglia 2011, SOS Villaggi Russia)

286| UN DESA (2011: 57), 287| Contreras et al, in: Bernhard van Leer (2011: 26); UNICEF

(2009c: 36); Gilbert, Ruth, et al (2009: 68–81); Pinheiro (2006: 68), sub-chapter ‘violence

against children in the home and in the family’, 288| Finkelhoret al., 2005, in: Bernhard van

Leer (2011: 8); UNICEF (2009c: 35, 36), 289| UNICEF (2009c: 7-9), 290| International Center

for Research on Women and Instituto Promundo (2010), in: UNDESA (2011: 22), 291| Okwany

(2007), In Nascent Research and Development Organization (2008: 33); Tanga, Pius T., et al.

(2008: 26); Instituto Análise (2008: 27), 292| INGO Advisory Council (2011: 10-11). The southern

countries with a full ban are Costa Rica, Kenya, South Sudan, Tunisia, Uruguay and Venezuela,

“Elvira aveva due mesi quando sono iniziati iproblemi. Mentre ero a lavoro, mia moglie e mio padre bevevano. Tornavo a casa e li trovavoentrambi ubriachi. Elvira piangeva, affamata, senza che nessuno le avesse cambiato i pannolini.Mia moglie continuava a trovare scuse: stavagiusto per darle da mangiare, o erano finitii pannolini, o aveva solo bevuto due sorsi manon lo avrebbe più fatto. Le ho creduto: ero innamoratoe volevo tenere unita la famiglia. Poi una sera sonotornato a casa e li ho trovati entrambi ubriachi, lei che picchiava la bambina perché non smettevadi piangere294.”

(Almir, 30, padre single e partecipante al programmadi Rafforzamento Familiare in Bosnia Erzegovina)

La pressione del lavoro ruba tempo ai bambini

A prescindere dallo status economico delle famiglie, una pressionemaggiore sul lavoro porta i genitori a dedicare meno tempo e attenzione ai loro bambini. Esiste un conflitto ‘famiglia contro lavoro’ per i papà e le mamme295.La partecipazione crescente delle donne alla forza lavorativacontribuisce in maniera sostanziale ad alleviare il peso economiconelle famiglie più povere. Nonostante ciò, i ruoli tradizionali e lenorme sociali cambiano con lentezza e le policy dedicate allefamiglie spesso non aiutano 296. Le donne continuano ad essereresponsabili dell’allevamento dei bambini e per la gestione dellacasa, e gli uomini usano poco le opportunità disponibili, comeil congedo di paternità297.I lavori a tempo pieno sono spesso l’unica scelta disponibile perle donne, e mancano i servizi di assistenza diurna per i bambinipiù piccoli di 3 anni (Sondaggio 2010 SOS Villaggi Ungheria).Gli Stati non hanno ancora stabilito servizi sussidiari pubblicidi assistenza, specialmente per le famiglie più povere, chi lavoraa nero o nelle aree rurali. E’ importante garantire alle famiglie lavoratricil’accesso ad un’assistenza di qualità. C’è bisogno di discutere lacompatibilità della vita familiare e dell’impegno lavorativo, e creare accordi di lavoro più flessibili, schemi di retribuzione economicaadeguati e sistemi di sostegno comunitari298.

L’equilibrio tra vita e lavoro dei genitori è una preoccupazione globale,ed è persistente il bisogno di una maggiore ricerca299– particolarmente inAfrica e Medio Oriente.“I genitori devono lavorare e guadagnarsi di che vivere tutto il giorno: nonhanno tempo per prendersi cura ed educare i bambini.” (Sondaggio sulla famiglia 2010 SOS Villaggi Vietnam)

293| Pinheiro (2006: 63), sub-chapter ‘violence against children in the home and in the family’;

Bernard van Leer Foundation (2009: 6), 294| SOS Children’s Villages TPA ID 31023: Bosnia

Herzegovina, 2010, K. Ilievska, 295| UN DESA (2011: 65), 296| Banca Mondiale (2011:14);

Marcela Cerrutti, Georgina Binstock (2009: 41-44)

297| UN DESA (2011: 53); Banca Mondiale (2011: 88); Fursman and Collister (2009) in:

UN DESA (2011: 66), 298| Banca Mondiale (2011: 26-27, 222), 299|Kim and Kim, 2004;

Kusakabe, 2006; Sorj, 2004; Reddock and Bobb-Smith, 2008 in: UN DESA (2011: 66-67),

326| Muca, Mirelaet al (2009)

Anche se ci sono stati progressi nella proibizione legale delle punizioni corporali,a livello globale solo 30 Stati, principalmente europei, hanno raggiunto un livellodi interdizione globale, che include la casa di famiglia292

5.2. | LA NOSTRA RISPOSTA: SOSTENERE UN’ASSISTENZA DI QUALITA’

Rafforzare gli ambienti familiari e sostenere i genitori e lecomunità nel fornire un’assistenza di qualità ai loro bambiniè il cuore dei programmi di SOS Villaggi, che cercano di definire e mitigare i fattori che impediscono la capacità dei genitoridi prendersi cura dei loro figli, così come rafforzare e costruiresulle qualità di cui ogni genitore e famiglia hanno bisogno alfine di superare le situazioni di avversità, essere indipendentie costruire un ambiente familiare pieno d’affetto.Tale obiettivo è definito a diversi livelli:

Sostenendo e aiutando i genitori o chi si occupa dei bambinia sviluppare le proprie attitudini, capacità e abilità richiesteper creare un ambiente familiare positivo e dare un’assistenza

di qualità ai bambini Sostenendo attività che aiutino i bambini a sviluppare la sicurezzain sé e nella comunicazione familiare e fargli conoscere i lorodiritti e le responsabilità. Sostenendo le famiglie nel passare del tempo insieme, conoscersi emigliorare le loro relazioni. Sostenendo tutti gli interlocutori nello sviluppo delle risorsenecessarie per proteggere e occuparsi dei bisogni individuali dei bambini.Influenzando le cornici sociali, culturali, economiche e legislative fornite dallo stato e dalla comunità, con ciò che ènecessario per lo sviluppo di relazioni affettuose e stabili.

Alleniamo le famiglie ad accrescere la loro motivazione nel parteciparealla crescita dei loro bambini e migliorare le loro opportunità nelrapportarsi a loro. (Sondaggio sulla Famiglia 2011 SOS Villaggi Ecuador)

Un’assistenza di qualità in una famiglia affettuosa rafforza i bambini

SOS Villaggi crede che qualunque forma di assistenza diqualità deve essere basata su una prospettiva di crescitadel bambino300. Nel rispetto della Convenzione ONU suiDiritti del Bambino, SOS Villaggi crede che la loro crescitasi realizzi al meglio in un ambiente familiare affettuoso,che coinvolge i bambini come agenti della loro crescita,prendendo decisioni nei loro interessi, rispettando i lorodiritti, etc. Sostenute da forti reti sociali, le famiglie possono aiutarei bambini a sviluppare appieno il loro potenziale. Le famiglie e le comunità sono gli agenti chiave per risolverela situazione. Possono trovare le soluzioni migliori per laprotezione e la cura dei loro bambini. Possiamo solo sostenerli nel renderlo possibile. (Consulente allo Sviluppo della comunità SOS Villaggi Sud Africa) 301

300| SOS Villaggi Internazionale (2011: 12)

301| http://www.soschildrensvillages.org.uk/aids-africa/best-practice/aids-africa-orphans-best-practice-10

Ragazze nel Villaggio SOS aManaus/Brasile.

Rafforzare le capacità delle famiglie di assistere i bambini e affrontare le avversità

“La maggioranza dei parenti adottivi hanno risposto in maniera molto positiva. In quanto organizzazione nata dalla società civile, siamo visti dai genitori come qualcosadi diverso dai servizi sociali, ed il che ci permette di stabilire un rapporto di fiduciae collaborazione con loro, e porta a dei buoni risultati per i bambini a noi affidati303.”(Psicologo, Servizi ai genitori affidatari, SOS Villaggi Moosburg, Austria)

Sosteniamo i genitori e i bambini nello sviluppo dei legamifamigliari, nel rispetto dei diritti dei bambini e della loro protezione, e sosteniamo la loro partecipazione ai processidecisionali attraverso club specifici.(Sondaggio sulla Famiglia 2011, SOS Villaggi Sri Lanka)

La formazione e la consulenza permettono alle famiglie didiscutere e definire i fattori di stress e di rischio, comela disoccupazione, lo stress economico, l’alfabetizzazione,la debolezza nell’istruzione, la disposizione psicologica,la violenza domestica, l’abuso di alcol o di droga.

"L’ubriachezza di Julia è durata per altri quattro giorni […] abbiamo preso il piccolo Vladim, di 2 anni, con noi. Dopo siamo andati al dottore insieme, come se lei non avesse ilcoraggio di farlo da sola. Quando siamo stati sicuri della suasobrietà, Vadim è tornado da sua madre. Frequentava gliincontri degli alcolisti anonimi, ma ci ha detto che traeva piùbeneficio dal nostro club dei genitori, dove imparava a farela mamma302." (Julia Sergeyeva, assistente sociale, SOS Villaggi Estonia)I punti di forza di ogni famiglia vengono alla luce, e sono sostenuti. Un approccio orientato alle risorse guarda alle relazioni interpersonali,agli schemi di comunicazione, alle potenziali aree di conflitto, allacapacità di risolvere i problemi e al sostegno sociale. Tutti sonoascoltati, e di ognuno viene valutato l’apporto. In generale, iprogrammi volti a costruire capacità nelle famiglie danno come risultato una migliore comunicazione tra i membri familiari, unarisoluzione positiva dei conflitti, una diminuzione della violenzafamiliare, una maggiore autostima (specialmente tra le madri),una più alta motivazione tra i membri familiari, più tempo passatoinsieme e di maggiore qualità.

Le famiglie partecipanti sono formate nella pedagogiadella tenerezza e dell’educazione positiva, e partecipanoad attività sportive, culturali e di altri tipo, dove imparanoa giocare in squadra. (Sondaggio sulla famiglia 2011, SOS Villaggi Messico)

302| SOS Villaggi TPA ID 32923:Estonia, 2011, K. Laane 303| SOS Villaggi Austria (2010)

Caso di StudioAustria: Sostenere le famiglie affidatarie nellaCarinzia

In Austria circa un milione di persone vivono al di sotto del livello di povertà.Il tasso di povertà è più alto tra i bambini che nella popolazione generale304. 20,000 coppie divorziano ogni anno in Austria. 175,000 bambini vivevano con un solo genitore nel 2009 – la maggior parte di loroerano madri305. Più di 11,000 bambini vivono in qualche forma di accoglienza al di fuoridell’ambiente familiare306,quasi il 40% di loro in affidamento, in molti casi per più di 5 anni.

SOS Villaggi Austria offre consulenza e sostegno per rafforzare le famiglie in crisi. Nel2002, la provincia della Carinzia ha valutato che il suo sistema di affidamento disponessedi infrastrutture scarse, al fine di guidare 300 genitori adottivi nella regione e monitorare laqualità dell’assistenza fornita. Il governo locale ha chiesto a SOS Villaggi, in quanto partner con esperienza, di avviare un programma per definire gli standard di qualità e fornire unorientamento alle famiglie affidatarie. Al momento, il Servizio per i Genitori Affidatari guida e fa da mentore a circa 100 famiglie. Queste ultime entrano direttamente in contatto con SOS o vi sono deferite dai servizi socialilocali. Il servizio mira a rafforzare le competenze e le capacità dei genitori affidatari. I bambini in affidamento spesso provengono da un background sociale difficile con deibisogni psico-sociali specifici; molti sperimentano problemi nello sviluppare legami, dopodiverse collocazioni in assistenza. Assistenti sociali e psicologi consigliano le famiglie e leaiutano nel documentarsi sulla crescita del bambino e nell’identificare i suoi bisogni aggiuntivi. Il programma fornisce una formazione annuale obbligatoria per i genitori, tra i quali si organizzanofrequenti riunioni, insieme agli psicologi che offrono una mediazione tra la famiglia affidatariae quella d’origine.Dal 2010, il servizio ha incluso l’affidamento d’emergenza per i neonati e i bambini in situazionidi crisi ed emergenza psico-sociale, offerto da cinque famiglie affidatarie formate per questocompito specifico. La collocazione d’emergenza dura dalle otto alle dodici settimane prima di trovare soluzioni di accoglienza a lungo termine e sostenibili.

Ogni famiglia affidataria ha una persona di riferimento, che la sostiene. Le famiglie si sentonosicure e informate nel crescere il bambino. Il numero delle famiglie partecipanti è in continuacrescita, e il servizio ha portato a dei risultati migliori e ad un sostegno di qualità per i bambiniche vi sono affidati.

Questo caso di studio mostracome guidare le famiglieaffidatarie in Austria forniscela sicurezza richiesta per occuparsidei bambini con diversibisogni psico-sociali.

304| EU-SILC 2009, Statistik Austria, in: Bundesministerium für Arbeit, Soziales und Konsumentenschutz (2010). La linea della povertà si attesta al 60%

delle entrate medie pro-capite-per nucleo famigliare, 305| Annual yearbook (2008) and family- and household statistics (2009) in: Austrian Institute for Family Studies (2009: 7, 11)

I bambini che sono statiabbandonati, che hanno subitoabusi o che sono stati sfruttati in Austria o altrove,hanno il diritto a ricevereaiuto specifico per il recuperofisico e psicologico e il reintegronella società.

In molti paesi, l’assistenza sociale si è tradizionalmente concentratanel fornire benefici sociali e aiuto materiale, e i lavoratori del sistemasociale devono di conseguenza essere formati secondo un nuovoapproccio partecipativo, per lavorare insieme alle famiglie,con l’obiettivo di rafforzarle.I programmi di formazione del lavoro nel sociale richiedonoa volte dei miglioramenti per quanto riguarda i metodi lavorativi,la complessità dei problemi che le famiglie affrontano, e le nuoveforme di cooperazione multi-disciplinare. Un approccio individualerichiede più risorse, e, eventualmente, un maggiore personale.I programmi di SOS Villaggi usano la pianificazione familiare comestrumento per sostenere l’indipendenza delle famiglie e impegnarlenel loro processo di crescita. Aiutate da chi lavora nel sociale, o dallacomunità, le famiglie definiscono i loro obiettivi, valutano i bisogni e lepriorità di ognuno, documentano i progressi, e coordinano i diversi tipidi sostegno che ricevono. Questi piani permettono loro di parteciparealle decisioni che li riguardano, nonostante il costante sostegnoesterno, di modo da diminuire in maniera progressiva la vulnerabilitàdel nucleo familiare.

306| Bundesministerium für Wirtschaft, Familie und Jugend (2010):

http://www.bmwfj.gv.at/Familie/Jugendwohlfahrt/Seiten/Statistik.aspx

Le famiglie ad alto rischio sono quelle più difficili da raggiungere e motivare

"Ho capito che il bambino non è responsabile delle difficoltà, ma chedobbiamo superarle tutti insieme. Ora so di poter dire ai miei figlimolte cose – come stiamo e cose così. Mi sento come se ora cufosse fiducia tra di noi307." (Genitore partecipante al ProgrammaSOS di Valmiera, Latvia)

Mentre i miglioramenti sono visibili, anche per le famiglie concapacità molto limitate, alcune sono prive di motivazionie difficili da approcciare. Molte sono famiglie ad ‘alto rischio’, nelle quali manca un lavoro, che soffrono di problemi psicologicie hanno dei deficit nelle relazioni sociali. Più dei due terzi delle famiglie ad alto rischio hanno difficoltànelle relazioni con i loro bambini. Mancano delle capacitàgenitoriali, e sono costantemente in disaccordo con i piccoli. Nella metà delle famiglie, almeno uno dei genitori ha un problemacon l’abuso di alcol. (Dai colloqui con i partecipanti al programma SOSin Latvia)308.

Tali famiglie possono facilmente divenire dipendenti e pensareche l’obiettivo di divenire indipendenti nella cura dei bambinisia troppo ambizioso. Inoltre, quando manca la volontà, diventapiù difficile lavorare insieme ai loro bambini. Quando si lavoracon questo tipo di gruppi familiari è importante procedere con unavalutazione delle molteplici difficoltà che stanno affrontando, edeterminare insieme il processo verso l’indipendenza, per definiregli obiettivi in maniera graduale, e usare metodologie comequella del colloquio motivazionale. Una valutazione del programmain Latvia ha verificato i fattori che definiscono le famiglie ad alto rischio, scoprendo che309: Chi si occupa dei bambini non è capace di identificare la gravitàdella propria situazione, o manca dell’autostima necessaria percercare e accettare sostegno.Le famiglie si trovano in zone remote o prive di risorse, fuoridalla portata delle istituzioni che possono sostenerle e delle visite degli assistenti sociali.La comunità o gli specialisti che si occupano della famiglia (insegnanti all’asilo o a scuola, assistenti sociali, etc.) non riescono a riconoscere i segni di una richiesta d’aiuto (ad esempio abbandono, violenza familiare). L’isolamento sociale dai vicini, amici e parenti crea una barrierache impedisce le informazioni o la possibilità di cercare aiuto.

307| Association Educational Centre for Families and Schools (2011: 31-32),

308| Association Educational Centre for Families and Schools (2011: 29)

309| Association Educational Centre for Families and Schools (2011: 14-16

Il ritorno del divertimento –

aiutare le madri si riflette

positivamente sui bambini

Peruviani.

Caso di studioPerù: Rafforzare le competenze genitoriali

Il fattore più importante per la crescita è l’autostima: credere di potercelafare, di meritarselo, di poter raggiungere gli obiettivi.(Responsabile del programma di SOS Villaggi Perù)

Le comunità della periferia delle città di Lima, Cusco, Junín, Arequipa e Lambayequesono caratterizzate da una povertà concentrata, dall’esclusione sociale e culturale, in quantola maggior parte della popolazione è stata dirottata qui internamente dalla violenza politicache ha avuto luogo in Perù dagli anni 70 agli anni 90. Un terzo di coloro che vivono qui nonhanno accesso diretto all’acqua potabile. Due terzi non hanno accesso regolareall’elettricità310. Circa metà delle case è priva di fognatura. La disintegrazione familiare e l’abbandono dei bambini sono il risultato della disoccupazione,dei problemi psicosociali, dell’abuso di droga, della violenza sessuale e domestica e dellapresenza delle gang. I programmi si basano sulla protezione e sulla crescita dei bambinie delle loro mamme, famiglie e comunità. I servizi offerti ai bambini superiori agli otto anni includonol’assistenza diurna, sanitaria, l’alimentazione e il sostegno all’istruzione, e mirano a identificaree risolvere i deficit nei servizi statali. Più di 186 gruppi familiari si sono registrati al programmanegli ultimi tre anni 311, guidati dai comitati familiari che hanno eletto i rappresentanti dei genitori. I rappresentanti sono nominati dalle famiglie e hanno la responsabilità delle decisioni prese nelprogramma. Organizzano la formazione e le campagne a scopo informativo su questioni comela sanità, l’istruzione o la genitorialità, inoltre lavorano per raggiungere dei cambiamenti a livellogovernativo. Le attività mirate alle donne (corsi di alfabetizzazione, formazione sulla ricerca del lavoro,educazione sessuale, e lavori di gruppo sulla crescita personale e sui diritti umani) si traducononon solo in un’autostima migliorata ed un impiego pagato, ma anche nel miglioramento delle capacità genitoriali. Le madri diventano più consapevoli della loro importanza e tutte le donne che sono state

nel programma per due anni o più, hanno cominciato, nonostante la maggiore responsabilità lavorativa, a passare più tempo con i loro bambini312. Inoltre, i genitori esprimono una generale soddisfazione con i miglioramenti dei bambini in campi come l’alimentazione , la salute, l’istruzione, ma apprezzano allo stesso modo la loro maggiore indipendenza e responsabilità313. Nel primo anno di partecipazione al programma i conflitti familiari sono cresciuti del 30% e sono risultati in dei cambiamenti dei ruoli familiari, dovuti alla conoscenza delle donne dei loro diritti. La formazione orientata al dialogo e alla risoluzione dei conflitti è stata fondamentale. I conflitti sonoin seguito diminuiti, e dopo cinque anni di partecipazione, tutte le famiglie indicano che la loro presenza è ‘rara’314.

310 | Households national survey on life and poverty / Encuestanacional de hogares ENAHO (2005), National Statistics Institute INEI, in: Herrera Castañeda,

Mabel (2007: 20), 311| Herrera Castañeda, Mabel (2007: 94), 312| Herrera Castañeda, Mabel (2007: 35), 313| Herrera Castañeda, Mabel (2007: 38),

314| SOS Villaggi Internazionale Ufficio Continentale America Latina (2007: 21)

Questo caso di studio mostra

come può essere cambiato

l’atteggiamento verso l’abuso dei

bambini in Perù.

Mentre le donne che partecipano ai programmi per più di due anni usano con minore frequenzale punizioni corporali, altre lo fanno ancora. L’uso della violenza fisica è strettamente legato allapovertà cronica e ad un basso livello di educazione genitoriale315, che richiede interventi aggiuntivie specifici. Il controllo della comunità e i meccanismi di protezione dei comitati familiari sonoparticolarmente utili. Interrogate sui benefici personali della loro partecipazione, il 94% delle madriha elencato al primo posto il miglioramento significativo della relazione con i propri bambini, seguito dalla loro crescita personale (88%) e una migliore organizzazione in casa (86%) che ha permesso lorodi migliorare a lavoro316. Il 40% delle famiglie partecipanti sono guidate da una donna: circa il 60% delle donne vivono con i padri dei loro bambini. La loro partecipazione ha aumentato il desiderio negli uomini di partecipare di più alla crescita dei figli.I casi di studio delle donne single partecipanti mostrano che la loro crescita personale e professionale, l’indipendenza e la soddisfazione hanno un effetto positivo sulla crescita dei bambini, il loro rendimento a scuola e la personalità. Inoltre, il maggiore riconoscimento e la partecipazione delle donne nella comunità, e il miglioramento dell’autostima conseguente hanno un effetto positivo sulle relazioni con i loro bambini e con il partner317. Il programma mostra come i miglioramenti delle competenze genitoriali sono un risultato di molti fattori collegati come la crescita personale dei genitori, la loro relazione come coppia, il loro livello di istruzione e le loro condizioni lavorative, le entrate familiari e l’organizzazione a casa318.

La mancanza dei network sociali: un problema da risolvere"I comitati familiari ci hanno insegnato a vivere in comunità e collaborazione. Ci siamo riuniti e abbiamo parlato dei nostriproblemi, non solo di denaro ma di problemi reali, chiedendocicome potevamo aiutarci l’un l’altro. Ci siamo seduti insieme eabbiamo deciso come proseguire: questo ci ha rafforzato." (Madre partecipante al programma di SOS Villaggi a Potosi, Bolivia)319

Le reti sociali sono dei fattori di protezione essenziali nelle situazionidi difficoltà a livello di famiglia e comunità. Un cambiamentosostenibile nella situazione delle famiglie richiedel’impegno della comunità e la creazione di reti sociali di sostegnodurature. Se le reti sono deboli e le comunità indifferenti, non siriesce a soddisfare i diritti dei bambini e delle famiglie, e viene a mancare l’impegno tra le istituzioni responsabili o i rappresentantidella comunità – risultando in un effetto negativo sulla coesionedella comunità stessa, sulla sicurezza e sul benessere dei bambini.Gli approcci alle reti comunitarie esistenti dipendono dal contestosocioculturale. Laddove esistono network di protezione, le valutazioni del programma dimostrano che anche in un ambienteurbano moderno, l’impegno della comunità e il sostegno reciproco possono essere aumentati. Tale misura si sviluppa attraverso lostabilimento di gruppi di auto-aiuto, il coinvolgimento dei volontarie la creazione di reti di vicinato, azioni della comunità o advocacy da parte

dei cittadini. Tali risposte sono anche più apprezzabili quando famigliespecifiche si sentono isolate con i loro problemi, come succede spessonelle aree urbane. Questi programmi aiutano ad abbattere le barriere sociali.Indifferentemente dal contesto, urbano o rurale, sviluppato o in via di sviluppo, la maggior parte delle famiglie apprezza la costruzionedi reti di condivisione sociali. Le valutazioni hanno rilevato chele famiglie partecipanti desideravano condividere la loro esperienzae conoscenza con altre famiglie e rispondevano positivamente aigruppi di auto-aiuto e alle reti di comunità auto-gestite. Per esempio, mentre le madri single in un programma inBielorussia sentivano di non avere le capacità e la motivazioneper prendere decisioni in maniera indipendente, hanno anchesottolineato l’importanza di creare opportunità mirare a sostenersil’un l’altra nella risoluzione dei problemi familiari320.

315| Herrera Castañeda, Mabel (2007: 31-34), 316| Herrera Castañeda, Mabel (2007: 79),

317| Herrera Castañeda, Mabel (2007: 110)

318| Herrera Castañeda, Mabel (2007: 90), 319| SOS Children’s Villages Bolivia (2007: 90),

320| Yanchuk, Vladimir A. et al. (2007: 47)

Caso di StudioBangladesh: Genitorialità positiva a Dhaka

“Per merito della Policy di Protezione del Bambino, siamo capaci di condividere le nostre opinioniliberamente. Non dobbiamo affrontare nessuna punizione, ed è una cosa buona.”(Bambino in una famiglia SOS della capitale Dhaka)

Nonostante il Bangladesh sia uno dei primi paesi ad aver ratificato la Convenzione dei Diritti delBambino e il governo continui senza sosta nel lavoro di miglioramento della situazione, il numero delledenunce per violenza è salito in maniera significativa. La polizia e la giustizia applicano la “custodia disicurezza” e tengono i bambini in prigione senza che ve ne sia la necessità321. Le liti tra le pareti domestiche hanno luogo frequentemente, ma rimangono taciute322. Due terzi delle donne si sposano prima di aver raggiunto i 18 anni323 e sono spesso vittime di comportamenti violenti. Gli studi tra le donne del Bangladesh hanno ritrovato problemi comportamentali nei bambini nelle case violente, come la pipì a letto, incubi, aggressività o eccessiva timidezza324.La maggior parte dei 1,099 bambini che stanno attualmente crescendo nelle famiglie SOS in Bangladesh hanno sperimentato la violenza, l’abbandono e traumi nel loro passato. Un ambiente affettuoso e protettivo viene creato e mantenuto, al fine di sostenere i bambini nell’affrontare il loro passato e sviluppare la resilienza e la speranza nel futuro. Il passo iniziale è aumentare la consapevolezza sull’abuso dei bambini. La policy per la Protezione dei Bambini di SOS Villaggi Internazionale è stata tradotta nella lingua locale e vengono avviati e proseguiti con regolarità laboratori di formazione sull’argomento. Essi mirano a sensibilizzare non solo chi si occupa dei bambini, ma tutti gli impiegati e i bambini stessi, a cui piace molto imparare di più sui loro diritti: ‘Mi piace il fatto che ora conosco meglio i diritti dei bambini. Così sarà più facile capire se i miei diritti sono violati325’.Film, mostre e dibattiti possono aiutare a far comprendere meglio l’argomento ai bambini e ai giovani. I club per sole ragazze, specialmente vulnerabili nelle strutture sociali del Bangladesh, offrono una piattaforma per il dibattito e l’assistenza. E’ stato sviluppato un ‘Codice di Condotta’, firmato dalle madri, insegnanti e da altri impiegati, al fine di promuovere una condotta rispettosa e dignitosa verso i bambini e tenerli al sicuro da qualunque tipo di abuso. Oltre all’aumentare la consapevolezza e la prevenzione, la denuncia e la risposta agli abusi sono permessi da delle ‘Squadre di Protezione del Bambino’ a livello nazionale e di programma in tutto il paese. Queste squadre sono formate da persone di fiducia elette dai bambini e dai giovani e giocanoun ruolo attivo nel rispondere velocemente a qualunque tipo di informazione in merito all’abuso. Altri meccanismi di reclamo facilmente accessibili ai bambini come le linee amiche, sono create e pubblicizzate. La violenza e le punizioni corporali sui bambini esistono in tutto il Bangladesh e sono spesso viste come normali. La mentalità sui diritti dei bambini deve cambiare, e per farlo ci vuole tempo e pazienza. In particolare inizialmente i docenti lamentavano che alcuni bambini approfittavano del cambiamento nella disciplina con una maggiore disobbedienza, e che c’era maggiore bisogno di orientamento nel lavoro con i bambini difficili. Alcuni hanno sperimentato difficoltà nella discussione aperta su questioni delicate ma si sono sentiti gradualmente più a loro agio.

Hanno cambiato il loro atteggiamento verso i bambini e appreso un tipo di disciplina positiva. I bambini ora sono consapevoli dei loro diritti e possono pretenderli in maniera attiva. Le loro voci sono ascoltate: l’esperienza che SOS Villaggi ha guadagnato negli ultimo anni è stata condivisa con altre ONG e interlocutori.

321 | Pinheiro (2006: 192), 322| UNITEDNATIONS(2005: 62), 323| Pinheiro (2006: 59), 324| Pinheiro (2006: 64),

325| SOS Villaggi Internazionale (2008: 21)

5.3. | CHIAMATA ALL’AZIONE – COSA PUO’ ESSEREFATTO ADESSO PER GARANTIRE CHE L’ASSISTENZA DEI GENITORI NON SIAUNA VITTIMA DELLA CRISI ECONOMICA NEL 2013

Si richiede un approccio olistico per sostenere adeguatamentei genitori e fornire loro le condizioni, gli atteggiamenti, le capacitàe gli strumenti necessari per fornire un ambiente affettuoso e sicurodove potersi occupare dei loro bambini.Riconoscendo l’effetto drammatico della povertà e del conseguentestress sulla capacità genitoriale, le policy nazionali dovrebberoporre maggiore importanza sulla crescita e lo sviluppo delleappropriate strutture di sostegno, misure e servizi a prevenzione dell’abbandono dei bambini e della separazione familiare, come definitonelle Linee Guida ONU per l’Assistenza dei Bambini al di fuori dell’Ambiente Familiare. Le autorità centrali e locali devono promuoverelo sviluppo di reti di sostegno nel vicinato e nella comunità perle famiglie povere ed emarginate e definire misure per renderesicuri e a prova di bambino i loro ambienti, migliorando l’accessoalle infrastrutture necessarie e la loro integrazione economica esociale.I governi devono fornire un’adeguata cornice legislative e misure disostegno per risolvere i problemi delle famiglie guidate da un genitoresolo, nello specifico le madri teenager, e garantire il loro accesso allerisorse economiche e sociali. I governi e i datori di lavoro devono risponderealle loro insufficienze nel bilancio tra vita privata e lavoro. La compatibilitàdella famiglia e dell’impiego deve essere raggiunta attraverso sistemi disupporto economici e nella comunità, accordi di lavoro flessibili, ricercae stabilimento di servizi di assistenza di qualità sostenuti dalsettore pubblico. Particolare attenzione deve essere prestataalle famiglie con le entrate basse, genitori single, chi lavorain aree rurali o sobborghi delle città. Gli Stati devono impegnarsi aproibire per legge le punizioni corporali e stabilire misure perproteggere i bambini dalla violenza domestica e dall’abbandono, oltrealla promozione di una genitorialità positiva, e definire le pratiche socialie culturali che hanno un effetto negativo sui diritti e il benessere di donne ebambini. Il servizio sociale e l’assistenza devono adottare un approccioolistico, partecipativo, individuale e orientato alle risorse nel lorolavoro con le famiglie. Gli impiegati devono ricevere un’adeguataformazione e le risorse necessarie ad ottenere un sostegno di qualità e misure di capacity building dettagliate. Bisogna prestare specialeattenzione alle famiglie ad alto rischio, che hanno maggioreprobabilità di sfuggire alle reti di sostegno delle istituzioni.

C’è bisogno di una maggiore applicazione della legge,divulgazione dell’informazione e la costruzione dellecompetenze dei genitori sui diritti e la protezione deibambini. (Sondaggio sulla Famiglia SOS Villaggi 2011, Indonesia)

APPENDICE | RIFERIMENTI

Bibliografia

ATD Fourth World (Ed.) (2004): Come la povertà divide Genitori e Bambini.Una sfida per i diritti Umani. Méry-sur-Oise: Fourth World Publications.

Istituto Austriaco per gli Studi Familiari (2009): Annuario. Familien in Zahlen 2009,Österreichisches Institut für Familienforschung der Universität Wien.

Belsey, Mark A. (2005): HIV/AIDS e la famiglia. Opzioni di policy per una crisi famigliare,Affari sociali ed Economici delle Nazioni Unite, New York.

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Note delle Agenzie responsabili delle foto e dei Testi SOS Villaggi

Atkins, H., ID 33590:Etiopia, 2011

Biyack, C.F.N., ID 27203:Repubblica Centrale Africana, 2009

Espinoza, F., ID 32907:Brasile, 2011

Ilievska, K., ID 30074:Bulgaria, 2010

Ilievska, K., ID 24505:Romania, 2007

Ilievska, K., ID23412:Romania, 2007

Ilievska, K., ID 28735:Georgia, 2009

Ilievska, K., ID 32389:Bulgaria, 2011

Ilievska, K., ID 31023:Bosnia Erzegovina, 2010

Kumar, A., ID 32385:India, 2011

Laane, K, ID 32923:Estonia, 2011

Ladavicius, C. and M. Scholz, ID 33583: Gambia, 2011

Lavenac, E., ID 33781:Senegal, 2011

Peru, M., ID 32391:Kenya, 2011

Preisch, S., ID 31112:Guatemala, 2010

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Lista dei dati e delle Illustrazioni

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Grafico 02: (p.17) Metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo vive con meno di due dollari al giorno (Fonte: 20 La banca Mondiale (2010: 39))

Grafico 03: (p.17) Un quarto della popolazione nei paesi in via di sviluppo non ha accesso all’elettricità (Fonte: 20 La banca Mondiale (2010: 39))

Grafico 04: (p.17) Uno su sei non ha accesso all’acqua potabile (Fonte: 20 La banca Mondiale (2010: 39))

Grafico 05: (p.24) Quattro su cinque vivono in aree rurali (Fonte: 35UNICEF (2010a: 8))

Grafico 06: (p.24) Un abitante del mondo su tre dispone di servizi sanitari inadeguati(Fonte: 35UNICEF (2010a: 8))

Grafico 07: (p.26) Percentuale della popolazione che vive con meno di 1.25 US$ (Fonte: 40 La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (2010), Nazioni Unite (2010a), in Nazioni Unite (2011: 1))

Grafico 08: (p.27) Malnutrition among children under age five (Source: 45 Stunting (short height for age) is a common measurement in assessing the nutritional status of children: UNESCO (2010: 44. 46UNICEF (2009b: 11))

Grafico 09: (p.28) Spese del governo sulla protezione sociale 2008-2010 (Fonte: 51Kyrili e Martin (2010), in: Nazioni Unite (2011: 8))

Grafico 10: (p.44) Disoccupazione regionale tra il 2008 e il 2011 in % (Fonte: Trend di occupazione globale 2011 – la sfida di ritrovare il lavoro, Ginevra. La divisione nelle regioni corrisponde alle Nazioni Unite(Ed.) (2011a): La crisi Globale Sociale. Report sulla situazione sociale Mondiale 2011. New York: Nazioni Unite, pagina xiii)

Grafico 11: (p.45) Trend di disoccupazione regionale 2004-2011 in % (Fonte: ILO, trend di occupazione globale 2011 – La sfida di ritrovare un lavoro, Ginevra. * ILO, Trend di impiego globale 2012 – Prevenire una crisi lavorativa profonda, Ginecra. ** stimato. La divisione nelle regioni corrisponde alle Nazioni Unite(Ed.) (2011a): La crisi Globale Sociale. Report sulla situazione sociale Mondiale 2011. New York: Nazioni Unite, pagina xiii)

Grafico 12 : (p.46) Numero delle persone che si spostano da un paese in via di sviluppo a uno sviluppato (Fonte: 105UNDP (2009: 1-2))

Grafico 13 : (p.46) Quasi metà dei 200 milioni di migranti nel mondo sono donne (Fonte: 105UNDP (2009: 1-2). 106 UNDP (2009: 25-26))

Grafico 12: (p.47) Percentuale di persone che aspettano soldi da parenti che vivono all’estero (Fonte: World Publics Welcome Trade – But Not Immigration; 47-Nation Pew Global Attitudes Survey, 2007, Washington, D.C.)

Grafico 15: (p.60) Cause principali di morte tra i neonati e i bambini sotto i cinque anni nel 2008 (Fonte: WHO fact sheets http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs292/en/index.html; download Dec 8 2011)

Grafico 16 : (p.61) L’allattamento al seno riduce la mortalità infantile (Fonte: 153 UNICEF (2009a: 13))

Grafico 17: (p.62) Percentuale delle donne che usano contraccettivi nei paesi in via di sviluppo (Fonte: 164 Nazioni Unite (2011b: 32))

Grafico 18 : (p.63)Diminuzione dell’infezione da HIV 2001– 2009 (Fonte:174 Nazioni Unite (2011b: 37); 175UNICEF (2010b: 16))

Grafico 19: (p.74) Bambini nel mondo che non frequentano la scuola nel 2009 (Fonte: 197 Nazioni Unite (2011b: 16-17))

Grafico 20: (p.74) Diminuzione dei bambini non iscritti a scuola 1999-2009 (Fonte: 195 Nazioni Unite (2011b: 16-17))

Grafico 21: (p.74) Esclusione dall’istruzione primaria nei paesi meno sviluppati (Fonte: 198 Nazioni Unite (2011b: 17))

Grafico 22: (p.76) Correlazione tra frequenza scolastica e alfabetizzazione adulta 2005– 2009 in %(Fonte: UNICEF , http://www.unicef.org/sowc2011/statis-tics.php, Dec 8, 2011))

Grafico 23: (p.77) Il lavoro minorile allontana da scuola i bambini dai 5 ai 14 anni (Fonte: 207 UNICEF (2009c: 15))

Grafico 24: (p.92)Tasso di spose bambine sulla base della ricchezza(Fonte: 254UNICEF (2009c: 10, 26))

Grafico 25: (p.94)In Egitto 9 bambini su 10 sono abbandonati per essere nati fuori dal matrimonio (Fonte: 275 SOS Villaggi Internazionale (2005: 11))

Grafico 26: (p.94)In Sri Lanka 7 su 20 bambini sono abbandonati per essere nati fuori dal matrimonio (Fonte: 276Ellis and others, 2003; McLanahan & Bumpass, 1988; in: UN DESA (2011: 59))

Grafico 27: (p.96) La violenza domestica contro bambini e/o partner è presente dal 20 al 60% delle case (Fonte: 286UN DESA (2011: 57))

Illustrazione 01: (p.24)Il lavoro porta i bambini indiani nelle strade dove uno su sei sotto i 14 anni è sfruttato dal lavoro minorile.(Fonte: UN Habitat (2003))

Illustrazione 02: (p.44) I disoccupati nel mondo.(Fonte: 90 International Labour Organization (2011), in: Nazioni Unite (2011a: 27))

Glossario

Assistenza al di fuori dell’ambiente familiare

Questo termine si riferisce a sistemazioni di assistenza formali o informali nei quali il bambino è accudito, giorno e notte, da qualcuno diverso sai suoi genitori.

Capacity Building (costruzione della competenza)

Nel programma di SOS Villaggi, capacity-building (o costruzione della competenza) è aiutare i genitori e chi si occupa del bambino ad imparare tutto ciò che hanno bisogno di sapere per essere indipendenti nell’assistenza e proteggere il loro bambino. Le comunità nelle quali queste famiglie vivono sono assistite per sviluppare i sistemi e le strutture necessarie. Le tecniche includono la formazione, allenamento e l’aiuto di un mentore nelle aree dell’assistenza, istruzione e sanità.

Ambiente familiare che si prende cura del bambino

Nel Programma di SOS Villaggi, un ambiente familiare che si prende cura del bambino è un posto nel quale quest’ultimo può stringere relazioni durature, affidabili e di sostegno con chi si occupa di lui e con i fratelli. La piena crescita emotiva e il benessere fisico è promosso e sostenuto con la dovuta partecipazione del bambino. Un ambiente familiare premuroso è una base sicura dalla quale bambini e giovani possono partire per divenire indipendenti e sviluppare il loro potenziale come dei membri importanti nella società per il loro contributo.

Istruzione centrata sul bambino

L’istruzione centrata sul bambino si focalizza sul principio che tutti i bambini hanno diritto ad un pieno sviluppo e una crescita ottimale. L’istruzione centrata sul bambino quindi si occupa dei bisogni unici di ognuno di loro e li coinvolge come partecipanti attivi nella loro crescita, considerando le loro proposte nella pianificazione nell’implementazione della pratica educativa.

Crescita del bambino

La crescita del bambino ha molti livelli: fisica, emotive, intellettuale, sociale, cultural e spirituale.

Analisi della situazione dei diritti del bambino (CRSA)

Si tratta di una valutazione sulla situazione dei bambini in uno specifico paese. Include i fattori legali, sociali, economici, culturali e politici che influiscono sui diritti dei bambini, descrive i fattori che li rendono vulnerabili e identifica chi può fare qualcosa per migliorare tale situazione per i bambini a rischio. SOS Villaggi si concentra sui bambini privi dell’assistenza dei genitori o a rischio di perderla, e realizza i suoi programmi sulla base del CRSA.

Bambini privi dell’assistenza dei genitori

I bambini privi dell’assistenza dei genitori sono quelli che vivono almeno con uno dei loro genitori. Questo succede perché essi sono deceduti o perché non sono capaci o nella possibilità (qualunque sia la ragione o le circostanze) di occuparsi di loro. I bambini a rischio di perdere l’assistenza dei genitori sono quelli che vivono nella casa di famiglia, ma laddove i fattori di rischio limitano la capacità dei genitori di fornire assistenza appropriata.

Su base comunitaria

‘Su base comunitaria’ si attribuisce ad ogni iniziativa all’interno di una comunità, che decide di lavorare insieme per fornire servizi e sostegno per le persone che vivono al suo interno. Il Programma di SOS Villaggi include sostegno ai gruppi su base comunitaria e iniziative che permettono alle famiglie di stare insieme e fornire assistenza di qualità ai loro bambini. Le iniziative su base comunitaria sono implementate e monitorate per quanto possibile dai membri della comunità. SOS Villaggi aiuta le comunità per permettere loro di aiutare le famiglie.

Assistenza su base familiare

L’assistenza su base familiare è una forma di assistenza al di fuori della famiglia naturale che ha luogo in un gruppo familiare già esistente e include affidamento, famiglie SOS e assistenza da parte di membri della famiglia estesa.

Rafforzamento familiare

Per sostenere le famiglie a dare ai bambini un ambiente sicuro, stabile e pieno d’amore e prevenire la separazione, un Programma SOS Villaggi definisce misure per rafforzare la capacità di una famiglia di fornire assistenza di qualità per ogni bambino. In ogni programma di rafforzamento familiare, SOS Villaggi lavora con partner locali e organizzazioni della comunità. Il rafforzamento familiare include sia la capacity-building diretta nel lavoro con le famiglie che il sostegno alla comunità per fornire servizi di sostegno.

Migrazione

La migrazione si riferisce al movimento delle persone da un posto all’altro con lo scopo di viverci, in maniera permanente o temporanea. Le persone migrano per molti propositi, ad esempio per scappare dall’oppressione religiosa o politica, alla povertà o al cambiamento climatico; alla ricerca di salvezza da conflitti o disastri naturali, o di un lavoro migliore, opportunità di istruzione, migliori standard di vita o sicurezza sociale. Quando la migrazione ha luogo all’interno dello stesso paese (da un paese o una regione a un’altra) si chiama ‘interna’ , la migrazione tra paesi si definisce invece come ‘migrazione internazionale’.

Questo report si concentra sulla migrazione economica o per lavoro, laddove le persone migrano volontariamente alla ricerca di lavoro o opportunità economiche.

Obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG)

Nel 2000, i leader mondiali si sono impegnati in una nuova collaborazione globale per ridurre l’estrema povertà adottando la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite. Tale dichiarazione definisce otto obiettivi con la scadenza del 2015, che vanno sotto il nome di Obiettivi di Sviluppo del Millennio(MDG). Essi spaziano dalla riduzione dell’estrema povertà alla diffusione dell’HIV/AIDS e fornire globalmente l’istruzione primaria. Gli MDG offrono un programma guida per tutte le nazioni nel soddisfare i bisogni dei più poveri del mondo. Una revisione del 2010 ha adattato le azioni pianificate per raggiungere gli obiettivi per il 2015.

Organizzazioni no-profit

Un’organizzazione o associazione che avvia delle attività per il beneficio del settore pubblico o per specifici gruppi bisognosi di sostegno, senza scopo di lucro. La sua esistenza ha ragioni educative o di sviluppo e gli azionisti non ne beneficiano economicamente. Le organizzazioni non governative sono organizzazioni non governative indipendenti dagli interessi statali.

Assistenza ufficiale di Sviluppo (ODA)

L’assistenza ufficiale di sviluppo (ODA) è un termine creato dal Comitato dello Sviluppo dell’Assistenza dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OECD) per misurare il flusso degli aiuti internazionali nei paesi in via di sviluppo.

Genitori

Genitori adottivi o biologici, o altre persone con responsabilità parentali per il bambino.

Istruzione alla prevenzione

Qualunque intervento per aiutare gli individui e le comunità volto a migliorare la loro salute, incrementando la loro conoscenza e le competenze o influenzando i loro comportamenti, evitando di ammalarsi.

Valutazione del programma

Una valutazione sistematica e obiettiva di un’iniziativa di sviluppo continua, secondo standard convenuti e obiettivi: per il proposito di affidabilità del rendimento economico, risorse e ottimizzazione degli effetti e per migliorare i risultati attraverso l’esperienza. Nelle valutazioni del programma di SOS Villaggi, attenzione speciale è posta al definire i cambiamenti e le lezioni apprese dai partecipanti del programma e dagli interlocutori.

Partecipante del programma

Un bambino, un membro familiare o un membro della comunità che partecipa al Programma di SOS Villaggi o beneficia di interventi o risultati del programma.

Sostegno psico-sociale

Il sostegno psico-sociale si concentra sul benessere emotivo e sociale della persona. Aiuta i bambini e gli altri membri familiari a superare traumi che possono impedire loro di vivere una vita normale, affrontare le sfide quotidiane e costruire la loro sicurezza in sé di modo da avere delle relazioni positive con gli altri.

Servizi Sociali

Tutti i servizi forniti da un governo che cercano di migliorare la qualità della vita, le condizioni di vita e il benessere di diversi gruppi svantaggiati o bisognosi all’interno della società, come bambini, disabili, minori,

anziani o poveri. I servizi sociali includono ricerca, policy e interventi diretti e possono estendersi alle aree dell’assistenza, istruzione, alimentazione, sanità, gestione della casa, giustizia sociale o diritti umani.

Programma di SOS Villaggi

Il programma di SOS Villaggi è tutto ciò che l’organizzazione offre per aiutare i bambini che non hanno genitori o chi si occupi di loro, o le quali famiglie sono a rischio di collasso. Lavorando con il bambino, la famiglia e la comunità, si ricercano soluzioni fatte su misura per permettere alle famiglie di fornire ambienti premurosi e sicuri per la crescita dei bambini e dei giovani. Insieme ai partner locali, il Programma di SOS Villaggi costruisce le competenze delle famiglie, delle comunità e delle autorità, e quando necessario, fornisce servizi direttamente.

Famiglia SOS

Una famiglia SOS crea un ambiente accogliente per quei bambini che non possono vivere con i loro genitori. Le famiglie SOS sono guidate da una mamma/genitore SOS, un assistente formato professionalmente che crea relazioni emotive stabili in una casa sicura. Quando possibile, i fratelli e le sorelle biologiche vivono insieme nella stessa famiglia SOS. Le famiglie SOS sono assistite da una rete di sostegno.

Convenzione ONU sui Diritti del Bambino

La Convenzione ONU sui Diritti del Bambino (UNCRC) è il documento sui diritti umani più conosciuto nella storia, ratificato da 193 paesi dalla sua adozione nell’Assemblea Generale ONU del 1989. Concentrandosi sui diritti dei bambini, l’UNCRC definisce quali responsabilità e diritti gli stati e i genitori hanno nel proteggere, assistere e sostenere i bambini nella migliore maniera possibile.

Linee Guida ONU per l’Assistenza dei bambini al di fuori dell’ambiente familiare

Le Linee Guida ONU per l’Assistenza dei Bambini al di fuori dell’ambiente familiare sono state approvate dall’Assemblea Generale dell’ONU nel Novembre 2009. Forniscono una guida critica ai governi nazionali e a quanti hanno dei doveri nell’implementare i diritti dei bambini a nome di quelli che, tra loro sono senza, o a rischio di perdere l’assistenza dei genitori. Forniscono una cornice autorevole per lo sviluppo delle famiglie e l’attuazione dei necessari standard qualitativi in tutti gli ambienti assistenziali al di fuori della famiglia.

Il sondaggio sulla famiglia di SOS Villaggi 2011

Questo report sottolinea il peso dell’esperienza guadagnata negli anni da diverse squadre di persone che lavorano esclusivamente con lo scopo di migliorare la vita dei bambini poveri in cinque continenti. Tutti convengono sul fatto che la crescita del bambino dipende da un ambiente familiare forte. Per determinare come creare al meglio l’ambiente desiderato, l’opinione esperta di chi lavora con le Associazioni Nazionali di SOS Villaggi è stata sollecitata con un sondaggio. In una votazione qualitativa, ai partecipanti è stato chiesto di elencare le cinque sfide principali delle famiglie nei loro paesi, così come sono percepite da loro, sulla base della loro esperienza. Si è incoraggiata la ricerca di informazioni aggiuntive per sottolineare come e perché le sfide si sono modificate col tempo, come si può portare il cambiamento e come le loro attività nel programma si correlano a tali sfide. I risultati della votazione – combinati con la più recente Analisi della Situazione dei Diritti del Bambino e i dati della Valutazione del Programma – forniscono la panoramica completa dal campo. Il questionario è stato condotto in rete tra il 4 e il 16 Ottobre 2011. Le associazioni di SOS Villaggi da 86 paesi e cinque continenti hanno risposto come segue:

- Africa & Medio Oriente:38 paesi

- Europa Centrlae & dell’Est, CIS, Baltici:18 paesi

- Asia: 11 paesi

- America Latina: 10 paesi

- America del Nord ed Europa Occidentale:9 paesi

Essi hanno completato il sondaggio dopo essersi consultati con varie squadre, delle quali fanno parte 22 Direttori Nazionali, 16 Direttori Nazionali dello Sviluppo del Programma e altro personale specializzato come consulenti e responsabili dei programmi di Rafforzamento Familiare. Tutti i risultati forniti in Francese, Russo e Spagnolo sono stati tradotti in Inglese. Le risposte sono state divise in categoria a seconda delle preoccupazioni principali,legate a: sopravvivenza delle famiglie, impiego, salute, istruzione e genitorialità; tali categorie si sono a loro volta suddivise in sotto categorie. La distribuzione di frequenza è stata usata per analizzare i dati, paragonando quelli ricorrenti in tutte le categorie tra i continenti, che sono stati a loro volta divisi in diverse sottocategorie. Questa metodologia è stata usata per categorizzare le informazioni aggiuntive fornire da chi ha risposto; come e perchè gli aspetti menzionati rappresentano una sfida per le famiglie; come si può raggiungere il cambiamento e come le attività del programma si correlano a queste sfide. L’analisi finale ha dimostrato che le sfide maggiori affrontate dalle famiglie appaiono come sottotitolo nel Report sulla Famiglia di SOS Villaggi 2012.

Chi siamo

Noi siamo..

SOS Villaggi dei Bambini è un’organizzazione mondiale che permette ai bambini di avere una casa piena d’amore con i genitori o chi si occupa di loro.

Il nostro scopo

Ogni bambino ha bisogno di crescere un una casa piena d’amore, e il nostro scopo è aiutare le famiglie in tutto il mondo a farlo succedere.

Le nostre azioni

Per raggiungere il nostro scopo, SOS Villaggi gestisce un programma unico, sviluppato in 60 anni, con il sostegno di donatori e amici. Lavorando direttamente con la comunità, permettiamo ai bambini di vivere con i genitori o chi si occupa di loro e crescere con fratelli e sorelle in una casa piena d’amore.

Il nostro approccio

Crediamo che ogni bambino dovrebbe crescere in un ambiente familiare premuroso, e quindi il nostro lavoro aiuta le famiglie a creare una casa piena d’amore dove un bambino può vivere la sua infanzia. Aiutiamo le famiglie ad occuparsi dei loro bambini e, quando i bambino non possono più vivere con le loro famiglie, forniamo assistenza di qualità fuori dall’ambiente familiare.

Ciò su cui ci concentriamo

Ci concentriamo sull’assistenza, sulla salute, sull’istruzione e la crescita di ogni bambino o giovane, nel lungo termine, di modo che possano affrontare le sfide della vita nel futuro.

La nostra unicità

Siamo diversi dalle altre organizzazioni perché forniamo ciò di cui ogni singolo bambino ha bisogno. Conosciamo ogni bambino con il quale lavoriamo per sviluppare un piano d’azione definito. Continuiamo a sostenere il giovane fin quando non è pronto a divenire un adulto indipendente. Nonostante ogni bambino sia unico, la nostra esperienza ci dice che tutti loro hanno bisogno di relazioni a lungo termine, da sviluppare all’interno di un ambiente familiare, nel quale l’amore premuroso di chi si occupa di loro è essenziale.

I nostri amici

SOS Villaggi ha bisogno di sostegno regolare da parte di amici, partner aziendali, governi e fondazioni per dare una casa piena d’amore a migliaia di bambini vulnerabili, insieme alla possibilità di essere un bambino. SOS Villaggi lavora in più di 130 paesi per sostenerle famiglie e aiutare i bambini a rischio a crescere in una casa piena d’amore. Per più di 60 anni, abbiamo lavorato con partner in ogni comunità per aiutare le famiglie ad occuparsi dei loro bambini o per fornire assistenza al di fuori dell’ambiente familiare, ad esempio una famiglia SOS, in cui l’amore di chi si prende cura di loro è essenziale. Ogni cosa che facciamo è basato sugli interessi del bambino, e ognuno di loro ha un piano di crescita individuale. Siamo gli unici a fornire sostegno pratico nel lungo termine, di modo che ogni bambino o giovane possa sviluppare relazioni durature e affrontare le sfide della vita nel futuro.

SOS Villaggi aiuta bambini e famiglie in 133 paesi e territori nel mondo

AlbaniaAlgeriaAngolaArgentinaArmeniaAustraliaAustriaAzerbaijanBangladeshBelgioBielorussiaBeninBoliviaBosnia HerzegovinaBrasileBotswanaBulgariaBurkina FasoBurundiCambogiaCameroonCanadaCapo VerdeChadCileCinaCipro del NordColombiaCorea del SudCosta RicaCosta d’AvorioCroaziaDanimarca EcuadorEgittoEl SalvadorEstoniaEthiopiaFilippineFinlandiaFranciaGambiaGeorgiaGermaniaGhanaGiapponeGiordaniaGreciaGuatemalaGuineaGuinea-BissauGuinea Equatoriale HaitiHondurasIndiaIndonesiaIslandaIsraeleItaliaJamaica

KazakhstanKenyaKosovoKyrgyzstanLaosLatviaLebanonLesothoLiberiaLithuaniaLussemburgoMacedoniaMadagascarMalawiMaliMauritiusMessicoMongoliaMaroccoMozambicoNamibiaNepalNicaraguaNigerNigeriaNorvegiaPaesi BassiPakistanPanamaParaguayPeruPolinesia FrancesePoloniaPortogallo Regno UnitoRepubblica Africana CentraleRepubblica CecaRepubblica democratica del CongoRepubblica DominicanaRomaniaRussiaRwandaSenegalSerbiaSierra LeoneSomaliaSomalilandSud AfricaSpagnaSri LankaSudanSwazilandSvezia SvizzeraSyriaTaiwanTanzaniaTerritori palestinesiThailandiaTogoTunisiaTurchia Ucraina UgandaUngheriaUruguayUSAUzbekistanVenezuelaVietnamZambiaZimbabwe

Classificazione dei paesi secondo l’UNICEF

AS = Stati Arabi

Algeria, Arabia Saudita, Bahrain, Djibouti, Egitto,Emirati Arabi, Iraq, Jordan, Kuwait, Lebanon,Libyan Arab Jamahiriya, Mauritania, Marocco, Oman, Qatar,Repubblica Siriana Araba, Territori Palestinesi Occupati,Tunisia, Yemen

CEE = Europa Centrale e dell’Est

Albania, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Ex Repubblica Jugoslava della Macedonia, Federazione Russa, Latvia, Lithuania, Montenegro, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Moldava, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Ucraina, Ungheria

CA = Asia Centrale

Armenia, Azerbaijan, Georgia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Mongolia, Tajikistan, Turkmenistan, Uzbekistan

EAP = Asia Orientale e Pacifica

Australia, Brunei Darussalam, Cambogia, China, Fiji, Filippine, Indonesia, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Salomone, Giappone, Kiribati, Macao (Cina), Malesia, Myanmar, Nauru, Nuova Zelanda, Niue, Palau, Papua Nuova Guinea, Repubblica della Corea, Repubblica Popolare Democratica della Corea, Repubblica Popolare Democratica del Lao, Samoa,Singapore,Stati Federati della Micronesia, Thailandia, Timor-Leste, Tokelau, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Vietnam

LAC = America Latina e Caraibi

Anguilla, Antigua e Barbuda, Antille Olandesi, Argentina, Aruba, Bahamas, Barbados, Belize, Bermuda, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Dominica, Ecuador, El Salvador, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras,Isole Cayman, Isole Vergini Britanniche Giamaica, Messico, Montserrat, Nicaragua, Panama, Paraguay, Peru, Repubblica Dominicana, Repubblica Dominicana del Venezuela, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e le Grenadine, Suriname, Trinidad Tobago,Turks and Caicos Islands, Uruguay

NAWE = Nord America ed Europa Occidentale

Andorra, Austria, Belgio, Canada, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Israele, Italia,Lussemburgo, Malta, Monaco, Olanda, Norvegia,Portogallo,Regno Unito, San Marino, Spagna,Stati Uniti, Svezia, Svizzera,

SWA = Asia occidentale e del Sud

Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, India, Maldive, Nepal, Pakistan, Repubblica Islamica dell’Iran, Sri Lanka

SSA = Africa Sub-Sahariana

Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Cameroon, Capo Verde, Chad, Comoros, Congo, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Kenya, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritius, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria Repubblica Centrale Africana, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Unita della Tanzania, Rwanda, Sao Tome and Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sud Africa,Swaziland, Togo, Uganda, Zambia, Zimbabwe

Stampa

Ufficio Editoriale: Dipartimento di Ricerca e Sviluppo, Dipartimento di Raccolta fondi e comunicazioni di SOS Villaggi Internazionale,Hermann-Gmeiner-Str. 51, 6020 Innsbruck, Austria

Casa editrice:

SOS Children’s Villages International

Responsabile dei contenuti:

Christian Posch, Roberta Capella

Squadra Editoriale:

Claudia Schachinger (Caporedattore), Karin Schmerold, Andrew Wright, Tommy Standún, Miguel Angel Garcia Lopez

Ricerche/ testi

Evelyn Maib, Cécile Undreiner, Fae Wallner, Maria Wurzer, Helene Roth

Consiglio di consulenza:

Ursula Grabher, Barbara Schratz, Line Grove Hermansen, Conny Bolter, Simone Rechfelden, Roberta Capella, Christian Posch, Véronique Lerch, Coenraad de Beer, Richard Pichler

Traduzioni:

Young Translations LLC, Vienna, Austria

Design grafico, Layout:

Simone Hüetlin, Monaco, Germania

Illustrazioni e grafici:

Simone Hüetlin, Monaco, Germania

Crediti fotografici:

Fotografia di copertina: Christian Lesske

Conor Ashleigh (p. 78)

Brenda Dimbleby (p. 34)

Fernando Espinoza (p. 54, 104)

Alexander Gabriel (p. 107, 108)

Ivan Hidalgo (p. 101, 109)

Jens Honore (p. 58)

Katerina Ilievska (p. 35, 37, 48, 68, 75)

Ditte Koefoed (p. 28)

Claire Ladavicius (p. 41, 50, 70)

Christian Lesske (p. 11, 76)

Joris Lugtigheid (p. 4, 8, 22, 40, 66, 84, 85, 98)

Barbara Mair (p. 42, 71, 90, 95, 97)

Ana Maria Dominguez Moreno (p. 61)

Michela Morosini (p. 19, 57, 64, 89)

Nicole Nassar (p. 69)

Benno Neeleman (p. 24, 32, 80)

Aaron Ntakati (p. 39)

Mariantonietta Peru (p. 13, 29, 93)

Stefan Pleger (p. 30)

Sophie Preisch (p. 38, 79)

Sebastian Posingis (p. 6, 56)

Dominic Sansoni (p. 52)

Sebastian Spaleck (p. 49)

Nusrin Somchat (p. 72)

SOS Archives (p. 25, 86, 88)

Jonas Strohwasser (p. 103)

Patrick Wittmann (p. 7, 83, 100)

Ringraziamo tutte le associazioni nazionali di SOS Villaggi che hanno contribuito al Sondaggio sulla Famiglia realizzato tra Settembre e Ottobre 2011. Esprimiamo il nostro ringraziamento ai seguenti colleghi che hanno contribuito con feedback e informazioni per i testi o i concetti: Bernhard Babic, Elisabeth Breitenlacher, Paul Butcher, Olonchimeg Dorjpurev, Silvia Exenberger, Vincent Hlabangana, Alan Kikuchi-White, Stephanie Klotz, Magdalena Krenn, Cristian Maneiro, Moremi Mosa, Michaela Obholzer, Elsa Osmani, Nidhi Pundhir, Kelig Puyet, Chaina Rani Shaha, Divakar Ratnadurai, Emmanuel Sherwin,Vera Sartori, Raluca Verweijen-Slamnescu, Velkoska Violeta.