FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

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I.P. FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE SPAZIO ALLATELEMATICA RISCHIOSITÀ STRADALE BENE COSI' MA SI PUO' FARE DI PIU' FURTI AUTO IL TREND È CAMBIATO, I NUMERI TORNANO A CRESCERE LOGISTICA & AUTOTRASPORTO COMPETITIVITÀ E SICUREZZA PASSANO PER IL SATELLITE GUIDA SICUREZZA 2013 alla

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I.P.

FOCUS ASSICURAZIONISCATOLA NERA SULLE AUTO,FARE SPAZIO ALLA TELEMATICA

RISCHIOSITÀ STRADALEBENE COSI'MA SI PUO' FARE DI PIU'

FURTI AUTOIL TREND È CAMBIATO,I NUMERI TORNANO A CRESCERE

LOGISTICA & AUTOTRASPORTOCOMPETITIVITÀ E SICUREZZAPASSANO PER IL SATELLITE

GUIDASICUREZZA

2013

alla

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sommario

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 1

3 Scatola nera: se non ora, quando?Domenico Petrone,Presidente Viasat Group

5 Professionisti in campo per“fabbricare progetti”Maurizio De Tilla, Presidente Le Professioniper l’Italia

6 FOCUS:IL FENOMENO CARO-POLIZZE

7 La scure dell’Antitrust sull’RcAutoAntitrust – Autorità Garante dellaConcorrenza del Mercato

10 Rc Auto, quanto mi costi?Isabella Mori, Responsabile ServizioInformazione e Tutela Cittadinanzattiva

12 Fare centro con la telematicaMarco Petrone, Presidente TSP TelematicsServices Providers

14 Black Box? Parola alle assicurazioniPartecipano al Forum:Elio Pelenc,Responsabile Direzione Auto Reale Mutua;Marco De Angeli,Responsabile GBU-Motor Ergo Italia;Umberto Maggi,Marketing & Communication, Head of Propo-sition Development GI Zurich Assicurazioni

18 Decreto liberalizzazioni,ripartire di slancioPaolo Ravicchio, Responsabile canaleassicurativo Viasat Group

20 Black Box? Per il bene di tuttiBruno Dalla Chiara, Professore Associato inTrasporti Politecnico di Torino

23 Campioni mondiali di “colpo di frusta”Vincenzo Borgomeo, Responsabile MotoriLa Repubblica

25 Statistiche

28 RISCHIOSITÀ STRADALE

29 Incidenti: tutti i numeri da conoscereAci-Istat

32 Dall’Europa una spinta alla sicurezzaAntonio Cancian, Rappresentante ItalianoCommissione Trasporti UE

34 Bene così, ma si può fare di piùSergio Dondolini, Direttore Generale per laSicurezza Stradale Ministero Infrastrutture eTrasporti

36 La Regione Piemonte “sposa”la Pink BoxBarbara Bonino, Assessore ai Trasporti,Infrastrutture, Mobilità e LogisticaRegione Piemonte

38 Comunicare ed informareper migliorareUmberto Guidoni, Segretario GeneraleFondazione Ania

40 Autostrade sicure, intelligenti…hitechRiccardo Mollo, Condirettore GeneraleOperations e Maintenance Autostrade perl’Italia

42 La tecnologia che salva la vitaMirella Triozzi, Dirigente nazionale SMISindacato Medici Italiani

44 Scacco matto all’illegalitàVittorio Rizzi, Direttore Polizia Stradale

47 Identikit dell’automobilistaindisciplinatoRoberto Ciampicacigli, Direttore CensisServizi

49 Statistiche

53 PROTEZIONE FURTO

54 Il trend è cambiato. Aumentanoi furti d’autoAlessandro Russo, Amministratore Unico diA.R. Motors

56 A braccetto verso il futuroPietro Teofilatto, Direttore sezione noleggioa lungo termine Aniasa

58 Servizi innovativi per“consulenti globali”Andrea Solari, Direttore Marketing& Communication Arval

60 Una centrale tutta made in “Viasat”Nicodemo Magliocca, Responsabile servizitelematici Viasat Group

62 I tanti mestieri dei dispositivisatellitariEnea Tuzi, Senior Project ManagerVem Solutions

64 Rubata la macchina? Ecco cosa farePietro Giordano, Segretario GeneraleAdiconsum

66 Statistiche

71 TRASPORTI & LOGISTICA

72 Logistica: pronti? …Via!Fausto Forti, Presidente Confetra

75 Ecco la megacommunity dellalogisticaRodolfo De Dominicis, Presidente UIRNet

77 L’affidabilità, primo requisitoStefano Lucarelli, Amministratore UnicoDFL Autotrasporti

79 ITS: la grande occasione “europea”Rossella Panero, Presidente TTS Italia

81 CCISS viaggia con tePasquale D’Anzi, Direttore Cciss

83 Viasat Fleet SolutionsTrasporto pesante, gestione leggeraDaniele Simonaggio, Fleet Solution ManagerViasat Group

85 Black Box obbligatoria? Perché no!Marcello Minerbi, Direttore tuttoTrasporti

87 L’occasione da non perdereAntimo Caturano, Presidente Free Services

89 Statistiche

93 VIASAT ADVENTUREPerugia-Pechino

95 IL PERSONAGGIOUna vita con il ventoIncontro con Alessandra Sensini

97 IL TESTAutomobile amore mio

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L’utilizzo della telematica a bordo delle auto, la cosiddetta scatola nera (o Blu-Box come preferiamo chiamarla noi di Viasat) è uno strumento indispensa-bile per contrastare efficacemente non solo i furti, ma anche i furbi. Grazie

a questo dispositivo tecnologico, infatti, si riescono a conciliare i vantaggi di unamaggiore protezione e sicurezza per l’auto e le persone con un’opportunità di ri-sparmio sulle tariffe assicurative (RCAuto e Incendio & Furto). Anche il grande di-battito, che si è venuto a generare nell’arco dell’ultimo anno, intorno all’assettonormativo per la definizione delle regole relative all’installazione sui veicoli della“scatola nera”, sta a indicare una sensibilità crescente sul tema. È la dimostrazio-ne che i tempi sono maturi per riconoscere anche a livello legislativo quello chestiamo predicando da 25 anni.Stiamo parlando di una tecnologia, quella satellitare applicata al mondo dell’auto,che sta rivelando tutta la sua straordinaria importanza anche in altri settori strate-gici del sistema Paese. Non a caso, da molto tempo si parla di “rivoluzione nelmondo del trasporto” che ha impresso una spinta propulsiva a questo particolaremercato, ad alto tasso di tecnologia, nonostante una situazione congiunturale si-curamente non florida in Italia e in Europa, provocata essenzialmente dal perdu-rare della peggior crisi economica del dopoguerra.Le parole d’ordine sembrano essere efficienza, ottimizzazione del processo logisti-co e sicurezza. Oggi l’inefficienza logistica costa ogni anno al nostro Paese oltre 40miliardi di euro. Un’enormità e non serve aggiungere altro. Se è vero che i sistemiITS, una volta implementati, consentiranno economie nell’ordine del 15-20%, vuoldire che ci troviamo di fronte a una sfida irrinunciabile che dobbiamo assoluta-mente vincere.

Roberto CortesiViasat Group

IL CORAGGIODI CAMBIARE

editoriale

2 GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

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3GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Si parla ormai di rivoluzione telematica.Il futuro è già arrivato?

Le tecnologie satellitari e i servizi basati sulla geo-localizzazione, in Italia come nel resto del mon-do, stanno entrando prepotentemente nella vitadi tutti i giorni dei consumatori. Viasat è prota-gonista di questo mercato da oltre 25 anni, afianco dei cittadini-consumatori che desideranogiustamente maggiore sicurezza e protezioneper se stessi e per le proprie famiglie e minori ta-riffe assicurative. Allo stesso modo siamo partneraffidabili delle compagnie assicurative che ri-chiedono formule innovative per ridurre i rischi econtrastare il fenomeno aberrante delle frodi,delle imprese che ricercano soluzioni per au-mentare l'efficienza e la sicurezza delle proprie

flotte e delle istituzioni sempre più sensibili ai te-mi connessi alle tecnologie basate sulla localiz-zazione satellitare e consapevoli dei benefici so-ciali che esse sono in grado di generare.

È la scatola nera la soluzione a tutti i pro-blemi?

Intanto, mi piacerebbe che venisse chiamata inun altro modo. Il termine “scatola nera” si por-ta dietro un alone di significato negativo, spessoassociato a delle tragedie. Come se non bastas-se, a livello governativo, hanno dato a questo og-getto un taglio puramente circoscritto al rispar-mio assicurativo, senza enfatizzare gli altri aspet-ti, altrettanto importanti, della sicurezza, dellaprotezione personale e dell'assistenza, come ab-

SCATOLA NERA:SE NON ORA, QUANDO?Intervista con Domenico PetronePresidente Viasat Group

Un milione e mezzo di automobilisti virtuosi già ci sono. Sono protetti, pa-gano meno la polizza assicurativa, vivono con più serenità i propri spo-stamenti, la propria mobilità stradale. Oggi c’è la possibilità di allargarela platea dei virtuosi ma, è inutile girarci intorno, dipenderà esclusiva-mente dall’obbligatorietà di installare dispositivi satellitari sulle auto.

Le tecnologiesatellitari e i servizibasati sullageolocalizzazione, inItalia come nel restodel mondo, stannoentrandoprepotentementenella vita di tutti igiorni deiconsumatori. Viasatè protagonista diquesto mercato daoltre 25 anni.

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4 GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

biamo fatto noi di Viasat con la tecnologia BluBox. Spero che tutti convengano sul fatto chestiamo parlando di qualcosa che ha ben più va-lore di un semplice bonus malus.

Diventerà un obbligo di legge?L'unica cosa certa è che adesso non lo è. La no-vità più importante introdotta dall'articolo 32 delDecreto Sviluppo, diventato legge lo scorso 24marzo, è l'obbligo per le compagnie di assicura-zione della doppia proposta. In parole povere,devono stilare un preventivo “tradizionale” e unaltro che tenga conto dell’eventuale installazionedella “scatola telematica” con un premio RC Au-to scontato. Mi pare una considerazione degnadi La Palisse far notare come il rischio di frodi au-torizzi le compagnie assicurative a innalzare le ta-riffe, mentre un comportamento generalizzatopiù virtuoso, indotto dall'adozione di un disposi-tivo come la “Blu Box”, produca effetti contraria beneficio soprattutto dei cittadini più onestiche, invece, oggi sono quelli maggiormente pe-nalizzati.

C'è però il rischio che il consumatorepossa non essere informato adeguata-mente...

E’ un rischio molto concreto. Possiamo girarci in-torno quanto ci pare, ma la diffusione del dispo-sitivo, e dei relativi vantaggi, dipenderà esclusi-vamente dalla sua obbligatorietà. In ogni caso,un milione e mezzo di automobilisti virtuosi giàci sono. Per tornare alla nostra “Blu Box”, stiamoparlando di un dispositivo intelligente che tutelail veicolo, il guidatore e i suoi passeggeri. In casod'incidente è in grado di rilevare l'evento criticoe la sua gravità, inviando una segnalazione au-tomatica di emergenza con tanto di posizionedell'automezzo per consentire alle Centrali Ope-rative Viasat di fornire una prima assistenza tele-fonica e, in caso di necessità, inviare immediata-mente i soccorsi sul luogo dell'incidente. Ma nonè tutto. E' uno strumento assolutamente flessi-bile, capace di ampliare la sfera della nostra si-curezza, come nel caso del servizio “RimborsoFacile”, nato per assistere l'automobilista nellepratiche assicurative a seguito di un sinistro, dalmomento della compilazione del modulo per laconstatazione amichevole alla successiva tutelalegale. Può sembrare una banalità, ma sapere dipoter contare su qualcuno, in un momento diforte stress come un incidente, è un bel sollievo.Lo stesso discorso vale anche per i sofisticati si-stemi di gestione degli allarmi in caso di aggres-

sione, indispensabili per garantire la massima si-curezza personale dei nostri clienti, rendere piùsicure la strade e contribuire, perché no, a unasensibile riduzione dei costi sociali.

Dunque uno spirito etico-sociale che siriflette direttamente sui vostri prodotti...

Proprio così. Viasat è diventata leader di merca-to, producendo in prima battuta dispositivi sa-tellitari per autovetture di alta gamma. Oggi lecose sono decisamente cambiate e offriamo pro-dotti e servizi per la sicurezza, coprendo il mer-cato ad ampio spettro: dalle utilitarie come laPanda e la Smart, passando per le berline di clas-se media, fino alle fuoriserie più esclusive. Ognisoluzione è pensata per offrire il massimo dellaprotezione per ciascuna tipologia di cliente. Nelnostro lavoro c'è una componente etica e socia-le molto importante, è quello che dico sempre airagazzi e alle ragazze delle nostre centrali ope-rative: noi aiutiamo gli automobilisti a vivere lamobilità in tutta sicurezza e serenità, sia che gui-dino una Cinquecento o una Ferrari.In tutti questi anni, Viasat ha perseguito con de-terminazione questa visione, preoccupandosidella sicurezza degli automezzi, delle merci e og-gi anche delle persone.

Dopo essere diventati leader in Italia,avete dei piani di sviluppo internaziona-le a breve-medio periodo?

Viasat è stata una delle prime società al mondoa sviluppare tecnologie satellitari. Stiamo guar-dando con grande interesse ad alcuni mercati inEuropa e Sudamerica dove siamo convinti di po-ter competere ad altissimo livello con la nostratecnologia. Dopo aver consolidato la nostra lea-dership in Italia, abbiamo inaugurato Viasat Ser-vicios Telemáticos in Spagna, una joint venturecon la Zenithal, specializzata in soluzioni b2b.Una strategia che intende rafforzare la presenzadel nostro Gruppo in un'area dalle grandissimepotenzialità di sviluppo sul mercato dei LocationBased Services (LBS), in particolare per quanto ri-guarda i servizi di assistenza e sicurezza per ilmercato consumer, i servizi di gestione flotte FMS(FleetManagement System) per il mercato b2b ei servizi telematici per le assicurazioni e gli auto-mobilisti (InsuranceTelematics). Proseguiremo sul-la strada della crescita, creando valore attraversol'aumento costante dei nostri business strategicie lo sviluppo per linee esterne che intendiamofavorire con un piano di possibili acquisizioni opartnership strategiche.

Il rischio di frodi“autorizza” lecompagnieassicurative ainnalzare le tariffe,mentre uncomportamentogeneralizzato piùvirtuoso, indottodall'adozione di undispositivo come la“Blu Box”, produceeffetti contrari abeneficiosoprattutto deicittadini più onesti.

La diffusione dellaScatola Nera, o permeglio dire ScatolaBlu, e dei relativivantaggi, dipenderàesclusivamentedalla suaobbligatorietà. Inogni caso, unmilione e mezzo diautomobilistivirtuosi già ci sono.

Proseguiremo sullastrada dellacrescita, creandovalore attraversol'aumento costantedei nostri businessstrategici e losviluppo per lineeesterne cheintendiamo favorirecon un piano dipossibiliacquisizioni opartnershipstrategiche.

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5GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Presidente, quali leproposte che por-terete all’attenzio-ne della classe diri-gente?

Attraverso il contributo di tante personalitàstiamo elaborando alcuni progetti ed iniziativeche sottoporremo non solo all’attenzione del-la classe dirigente, ma anche al parere dei cit-tadini.Questi progetti spaziano dal campo istituzio-nale a quello economico, produttivo e sociale.

Tra questi c’è anche quello di crearemaggior consenso sulla telematica ap-plicata all’automotive soprattutto nelcampo dell’autotrasporto. Ce ne puòparlare?

La sicurezza sulle strade, oggi deficitaria, è pri-ma causa di morte tra i cittadini al di là di quel-la naturale per anzianità con tutti i costi socia-li e ambientali che ne conseguono. L’installa-zione di meccanismi elettronici telematici, resaobbligatoria sui veicoli (la scatola nera per in-tenderci – n.d.r.), può certificare il rispetto deilimiti di velocità, nonché delle pause di sonnopreviste, tutelando tra l’altro uno specifico di-ritto giuslavoristico di quella specifica categoriadi lavoratori rappresentata dai camionisti.Non solo. Oltre il 40% dei mezzi pesanti cheviaggiano sulle strade sono vuoti perché nonesiste un sistema intelligente che consenta l’as-segnazione della missione di trasporto al mez-zo disponibile più vicino, con conseguentemaggior traffico, maggior rischio e maggioreinquinamento. Con la telematica sarebbe pos-sibile ovviare alla carenza.

Siete un movimento etico, quindi adifesa di tutti quei cittadini virtuosi aidanni dei furbi. Sull’RCAuto c’è moltoda lavorare allora...

L’aumento dei prezzi delle polizze auto, siaper quanto attiene la responsabilità civile siaper quanto attiene le altre tipologie assicura-tive, è un tema che rimane purtroppo digrande attualità.Alla luce di tutto ciò appare necessario ri-pensare profondamente il meccanismo dellarc-auto.Anche in questo caso la tecnologia telematicaè la risposta. Può infatti consentire al cittadi-no di dimostrare in modo oggettivo di essereun automobilista virtuoso, perché non si viag-gia a velocità folli, perché non si accelera o de-celera in modo sconsiderato, così come per-mette di dimostrare la propria non responsa-bilità nella dinamica di eventuali sinistri. Men-tre oggi sappiamo benissimo come a spuntar-la siano spesso gli habitué del sinistro, ossiaquelli che usano farsi rimborsare colpi di fru-sta inesistenti, trovare testimoni ad hoc, met-tere in soggezione psicologica la contropartecon atteggiamenti aggressivi, etc.

Insomma, progetti etici per cittadinionesti, mi sembra di capire.

Assolutamente sì. Progetti etici, sostenibili, dialta professionalità per cittadini onesti, che nonhanno nulla da nascondere. E in questo setto-re di “furbetti” ce ne sono fin troppi. Scovarliè dovere di tutti. In questo senso, la Scatola Ne-ra può rivelarsi estremamente utile perché dàprotezione e sicurezza, fa risparmiare e certifi-ca la verità dei fatti.

Per crescere, l’Italia deve rimettere al centro lavoro, pro-fessionalità, libera iniziativa e merito individuale. Da quil’idea de Le Professioni per L’Italia: professionisti e so-cietà civile in prima fila per “Fabbrica dei Progetti”.

IN CAMPO PER“FABBRICARE PROGETTI”Intervista con Maurizio De TillaPresidente “Le Professioni per l’Italia”

Diversi i progetti e leproposte da portareall’attenzione dellaclasse dirigente. Traquesti c’è anchequello di crearesempre maggiorconsenso sulleinnovazionitecnologiche, sullatelematica applicataall’automotive.

La sicurezza sullestrade, oggideficitaria, è primacausa di morte tra icittadini al di là diquella naturale peranzianità con tutti icosti sociali eambientali che neconseguono.

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FOCUS: IL FENOMENOCARO-POLIZZE

editoriale

6 Focus: il fenomeno caro-polizze GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Non è di certo una grande novità: già è stranoto che gli automobilisti italiani pa-

ghino RCAuto carissime. Comunque, la recente indagine Antitrust conferma

che le tariffe in Italia sono in media più elevate e crescono più velocemente,

in confronto a quelle dei principali Paesi europei: si sborsa più del doppio ri-

spetto a Francia e Portogallo e la RCAuto italiana supera quella tedesca dell’80% e quel-

la olandese del 70%. La crescita dei prezzi per l’assicurazione sul periodo 2006-2010 è

stata quasi il doppio di quella della zona Euro e quasi il triplo di quella registrata in Fran-

cia. Il motivo? Risaputo anche questo: l’Italia si caratterizza per la frequenza e per il co-

sto medio dei sinistri, i più elevati tra i principali Paesi europei. E allora chi fermerà l’esca-

lation? La soluzione c’è ed è a portata di mano: la Scatola Nera.

Attenzione però: affinché i costi non vengano trasferiti dalle compagnie ai consumato-

ri non basta una legge che lo dica, ma occorre un’infrastruttura tecnologica sperimen-

tata e funzionale.

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7GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Focus: il fenomeno caro-polizze

In Italia polizze piùcare che negli altripaesi europei, piùsinistri ma minorifrodi scoperte.Maggiori anche icosti deirisarcimenti.Pensionati, giovanie quarantenni i piùpenalizzati.

L’introduzione dellaprocedura dirisarcimentodiretto non sembraaver interrotto ilcircolo vizioso. Gliultimi interventinormativi, chevanno nella giustadirezione,richiedono ulterioriperfezionamentioltreché la loropuntualeattuazione eun’attenta verifica.

Mancanza di un circolo vir-tuoso. L’indagine, svolta suun campione rappresentativodell’82% del mercato e dellepolizze effettivamente pagate,conferma numerose criticità dinatura concorrenziale che siriflettono, da una parte, in li-velli, tassi di crescita e variabi-lità dei premi non concorren-ziali; dall’altra, in strutture dei

risarcimenti a carico dellecompagnie non efficienti insenso produttivo, anch’esseproprie di un equilibrio nonconcorrenziale. L’introduzionedella procedura di risarcimen-to diretto nel 2007 non sem-bra aver interrotto questo cir-colo vizioso. Gli ultimi inter-venti normativi, che vannonella giusta direzione, richie-

dono ulteriori perfezionamen-ti oltreché la loro puntuale at-tuazione e un’attenta verifica.

In Italia premi doppi rispet-to a Francia e Portogallo.L’indagine conferma che i pre-mi Rc Auto in Italia sono in me-dia più elevati e crescono piùvelocemente rispetto a quellidei principali paesi europei: il

LA SCUREDELL’ANTITRUSTSULL’RCAUTO

Prevedere nuovi modelli contrattuali; incentivare il ricorso alla ScatolaNera; facilitare la mobilità tra un’assicurazione e un’altra, rivedendo ilmeccanismo delle classi di merito interne e mettendo a punto preventi-vatori che aiutino i consumatori a scegliere la polizza più conveniente.Sono alcune delle proposte avanzate dall’Antitrust nella chiusura del-l’indagine conoscitiva sulla Rc Auto. Vediamole in dettaglio.

A cura dell’AntitrustAutorità Garante della Concorrenza del Mercato

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8 Focus: il fenomeno caro-polizze GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

premio medio è più del doppiodi quelli di Francia e Portogallo,supera quello tedescodell’80% circa e quello olan-dese di quasi il 70%. La cresci-ta dei prezzi per l’assicurazio-ne sul periodo 2006-2010 èstata quasi il doppio di quelladella zona Euro e quasi il triplodi quella registrata in Francia.Parallelamente il nostro Paesesi caratterizza per la frequenzasinistri e il costo medio dei si-nistri più elevati tra i principalipaesi europei. In particolare, lafrequenza sinistri è quasi ildoppio di quella in Francia e inOlanda e supera di circa il 30%quella in Germania; il costomedio dei sinistri in Italia supe-ra quello della Francia di circail 13%, quello della Germaniadi oltre il 20% ed è più deldoppio di quello del Portogal-lo. Tuttavia il numero delle fro-di accertate ai danni delle com-pagnie in Italia appare quattrovolte inferiore a quello accerta-to dalle compagnie nel Regno

Unito e la metà di quello ac-certato in Francia.

Pensionati, giovani e qua-rantenni i più penalizzati. Ipremi per l’RC Auto sono cre-sciuti sull’arco temporale ana-lizzato (2007-2010) a tassipiuttosto significativi per qua-si tutti i profili di assicurato ein larga parte degli ambiti pro-vinciali considerati nell’indagi-ne, sia per i maschi che per lefemmine. I pensionati con vet-ture di piccola cilindrata, i gio-vani con ciclomotori e i qua-rantenni con i motocicli sonole categorie di assicurati per lequali i premi sono aumentatiin gran parte delle province in-cluse nel campione analizzato.Ad esempio, gli aumenti annuimedi delle polizze RC Auto alivello provinciale sul periodo2007-2010 hanno raggiunto il20% all’anno nel caso di unneo-patentato con un’auto-vettura di piccola cilindrata, il16% all’anno per un quaran-

tenne con un’autovettura dimedia cilindrata, il 9-12% al-l’anno per un pensionato(donna o uomo) con un’auto-vettura di piccola cilindrata, il12-14% all’anno per un di-ciottenne (donna o uomo) conun ciclomotore e superano il30% annuo per un quaran-tenne (donna o uomo) che as-sicura un motociclo. Le provin-ce nelle quali sono stati riscon-trati gli aumenti più significa-tivi sono localizzate nella granparte dei casi nel Centro-SudItalia; tali province si caratte-rizzano, infatti, per una cresci-ta dei premi superiore a quellariscontrata nel Nord Italia.

Difficile cambiare compa-gnia. Il tasso di mobilità trauna compagnia e l’altra, cherappresenta un’arma a dispo-sizione dei consumatori perstimolare la concorrenza, restain realtà ancora basso, intor-no al 10 per cento: nel perio-do 2007-2010 solo le compa-

Il tasso di mobilitàtra una compagniae l’altra, cherappresentaun’arma adisposizione deiconsumatori perstimolare laconcorrenza, restain realtà ancorabasso.

Il ricorso allaScatola Nera non èstato incentivato. Il60% dellecompagnie inclusenel campione offresoluzionicontrattuali cherichiedonol’istallazione di talidispositivi.Tuttavia, il numerodei contratti chene prevedonoeffettivamentel’utilizzo è di granlunga inferioresuperando di pocoil 3% dei contrattiin essere.

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9GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Focus: il fenomeno caro-polizze

gnie telefoniche, che tuttaviarappresentano solo un 5% delmercato, sono state caratte-rizzate da maggiore mobilitàin termini di ingressi (16-18%)rispetto alle compagnie tradi-zionali.Eppure l’indagine mostraun’estrema variabilità dei pre-mi richiesti: sul mercato èdunque possibile trovare po-lizze maggiormente conve-nienti, a patto di avere glistrumenti giusti per trovarle.La spesa per l’RC Auto soste-nuta da ciascun consumatore(con il profilo indicato) puòvariare anche considerevol-mente all’interno della pro-vincia di residenza. In partico-lare, utilizzando il coefficientedi variazione, la variabilitàdella spesa per l’RC Auto as-sume valori nell’ordine del20-30% per un numero si-gnificativo di profili in ciascu-na macroarea.I consumatori non riesconotuttavia a sfruttare questepossibilità perché gli strumen-ti di informazione e di con-fronto tra le diverse offerte so-no complicati e non si è svi-luppata la figura dell’agenteplurimandatario. Inoltre la pe-culiare articolazione delle clas-si interne e delle regole evolu-tive adottate dalle compagnieimpatta negativamente sulla

mobilità degli assicurati: cam-biando assicurazione il clienteviene inserito in classi internepiù svantaggiate rispetto aquella di provenienza.

Pochi sconti per chi istallala Scatola Nera, va incenti-vata! Sia l’andamento dellafrequenza sinistri che quellodel costo (medio) dei sinistri,che congiuntamente determi-nano il costo per il risarcimen-to dei sinistri, risultano cre-scenti: la frequenza sinistri inItalia è aumentata in tutti glianni successivi all’introduzio-ne della procedura di risarci-mento diretto ad eccezionedel 2010; l’aumento del costomedio dei sinistri CARD (Con-venzione Assicuratori Risarci-mento Diretto) sul periodo2008-2010 è stato pari al12,4% per i sinistri CARD e al28,1% per quelli NO CARD.Le compagnie non hannoinoltre sfruttato le possibilitàofferte dalla procedura CARDper controllare in maniera piùefficace il costo dei risarci-menti: gli sconti offerti agliautomobilisti a fronte dellaclausola del “risarcimento informa specifica” non hannosuperato il 5% del premio e icontratti di questa tipologianon sono stati più del 6% deltotale.

Anche il ricorso alla ScatolaNera non è stato incentivato.Le risposte ricevute infattievidenziano che il 60% dellecompagnie incluse nel cam-pione offre soluzioni contrat-tuali che richiedono l’istalla-zione di tali dispositivi. Tutta-via, il numero dei contrattiche ne prevedono effettiva-mente l’utilizzo è di gran lun-ga inferiore superando di po-co il 3% dei contratti in esse-re.Il grado di diffusione dellaScatola Nera appare allo sta-to piuttosto limitato e, alme-no in parte, imputabile allanon elevata scontistica propo-sta dalle compagnie e/o allapresenza di oneri contrattualia carico del cliente che, in al-cuni casi, possono anche su-perare lo sconto effettuato equindi risultare di disincentivoper l’assicurato.Il D.L. 24 gennaio 2012, n. 1,convertito con modificazionidalla legge 24 marzo 2012, n.27 è intervenuto su questoaspetto di criticità, disponen-do che i costi di gestione del-la c.d. Scatola Nera non sianoa carico della clientela finale eche le compagnie effettuinosconti significativi sulle polizzeai clienti che ne acconsento-no l’installazione sui loro vei-coli (art. 32).

Il D.L. 24 gennaio2012, n. 1,convertito conmodificazioni dallalegge 24 marzo2012, n. 27 disponeche i costi digestione dellaScatola Nera nonsiano a carico dellaclientela finale eche le compagnieeffettuino scontisignificativi sullepolizze ai clienti chene acconsentonol’installazione suiloro veicoli.

DIFFUSIONE DELLA “SCATOLA NERA”, 2010

% di compagnie che offrono la possibilità 60,0di installare la “scatola nera”

% di compagnie che offrono la possibilità 73,0di installare la “scatola nera” pesata perla quota di mercato

% dei contratti che prevede la scatola nera 3,1

Fonte: Elaborazioni AGCM su dati raccolti nel corso dell’indagine

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10 Focus: il fenomeno caro-polizze GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

L’assicurazioneRCAuto è uno deiservizi più costosiper gli italiani. Inmolti casi èun’interamensilità cheesce dal bilanciofamiliare.

Se per i giovanil’assicurazionerappresenta unvero salasso, lasituazione non vatanto meglio perun adulto inclasse di massimosconto: in 19 cittàsi paga non menodi 800 euro.

Perché un’indagine sul-l’RC auto?

La lettura delle segnalazionidei cittadini, raccolte dal no-stro PiT Servizi, evidenzia che,relativamente al settore dellaResponsabilità Civile Auto, leprincipali criticità riscontrateriguardano gli aumenti tariffa-ri delle polizze.La prima cosa che balza agliocchi è il raddoppio evidentedelle segnalazioni relative alrecesso, che passa cosìdall’11%, al 22%. Questa va-riazione così significativa è do-vuta sostanzialmente al feno-meno, verificatosi in tutto il

2011 e diffuso so-prattutto nelle areedel Sud d'Italia, delrecesso unilateraledal contratto Rcauto da parte delleimprese assicuratri-ci.Ciò ha comportatola mancata applica-zione del diritto discelta da parte del

consumatore che doppiamen-te beffato, si è trovato da unaparte, senza copertura assicu-rativa e dall’altra, con una ri-chiesta di premio assicurativopiù elevata da parte della stes-sa compagnia.

Cosa dicono i numeri?Quali i risultati più si-gnificativi?

L’assicurazione Rc Auto è unaspesa onerosa e diventa pe-santissima per i neopatentati:pagano in media 2.828 euroall’anno, ma in casi limite leofferte possono arrivare a su-perare anche i 9.000 euro, co-

me registrato a Salerno (9.307euro). La tariffa più bassa perun neopatentato è stata ri-scontrata ad Aosta (1.149 eu-ro). Se per i giovani l’assicura-zione rappresenta un vero sa-lasso, la situazione non vatanto meglio per un adulto inclasse di massimo sconto: in19 città si paga non meno di800 euro. La tariffa più altaper un guidatore adulto è sta-ta registrata a Napoli (1.737euro), la più economica sem-pre ad Aosta (335 euro). Nona caso, il capoluogo valdosta-no, unitamente a Bolzano eCuneo, primeggia a livello na-zionale per gli importi tariffaripiù contenuti

Come cambiano i costidelle polizze per diffe-renze territoriali, persesso, per età?

La frequenza degli incidentivede al primo posto la Lom-bardia (17,1% del totale, fon-te Isvap), seguita da Lazio(12,8%) e Piemonte (8,3%),

È una tassa, una vessazione per gli italiani. Non è che non la si vuolepagare, ma pagarla il giusto e non una cifra così spropositata. Stiamoovviamente parlando dell’RCAuto, oggetto di indagini e studi da par-te di tutti: Istituzioni, Associazioni dei Consumatori, Aziende. Citta-dinanzattiva si è distinta per averla studiata nei minimi particolari,fornendo a tutti noi validi spunti di riflessione.

RC AUTO,QUANTO MI COSTI?

Intervista con Isabella MoriResponsabile Servizio Informazione e Tutela - CITTADINANZATTIVA

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11GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Focus: il fenomeno caro-polizze

La Scatola Nerarappresenta unasoluzioneinteressante utile aridurre le frodi aidanni dellecompagnieassicurative e aridurre il costodell’RCAuto. Èimportante che iconsumatori losappiano.

Le associazioni deiconsumatoriavranno il compitodi aumentare lavigilanza affinchéle impreseassicuratriciadeguino nel piùbreve tempopossibile i listini.

mentre Campania, Calabria ePuglia presentano le offertemedie più care.In secondo luogo, non corri-sponde sostanzialmente al ve-ro il fatto che le donne pa-gherebbero di più a livello as-sicurativo rispetto agli uomini.In realtà, a parità di condizio-ni, le offerte tariffarie per gliuomini e per il gentil sesso siscostano di 5 - 10 euro (a talragione le tariffe rilevate siaper le giovani donne che perle adulte non sono state ripor-tate nel report).In generale, il caro Rc Auto èpiù marcato al Sud (in media,un neopatentato spende3.101 euro e un automobilistaadulto 776 euro), valori similial Centro (rispettivamente,3.013 euro e 712 euro), men-tre tariffe mediamente menopesanti sono offerte nelle re-gioni settentrionali (rispettiva-mente, 2.532 euro per un gio-vane e 547 euro per un adul-to).

Però le Assicurazioninon vogliono sentireparlare di abbassare letariffe…

L’indagine ha permesso di sfa-tare due falsi miti: in primoluogo, cade l’alibi delle Assi-

curazioni che, con la scusa deisinistri, non vogliono sentirparlare di abbassare le tariffe:la frequenza degli incidentivede al primo posto la Lom-bardia, seguita da Lazio e Pie-monte, mentre Campania,Calabria e Puglia presentanole offerte medie più care.Le associazioni dei consuma-tori e Cittadinanzattiva avran-no il compito di aumentare lavigilanza affinché le impreseassicuratrici adeguino nel piùbreve tempo possibile i listinianche alla luce della normati-va UE entrata in vigore a finedicembre, sulla 2012 sulla ta-riffazione unisex, in ragionedella quale gli assicuratori inEuropa non potranno più va-riare il premio di uno stessoprodotto assicurativo in fun-zione del sesso dell'assicurato.

La Scatola Nera come ri-sposta ai tanti nodi delsettore. Cosa ne pensa?

Proprio in questi giorni il Mini-stero dei Trasporti ha gettatoil “seme” della cosiddetta“scatola nera” che permette-rà di fare le dovute verifichesu reale velocità e posizionedel veicolo nei casi di sinistrifalsi, vera piaga del sistema.Manca solo un ulteriore de-

creto del ministero dello Svi-luppo Economico, e un rego-lamento apposito che sintetiz-zi l’avvento di questi nuovi im-pianti gps che avranno il com-pito di “stanare” gli automo-bilisti più furbi. In base a ciòche si legge nel documentodiramato dal Ministero deiTrasporti, queste scatole neredovranno essere sigillate, fis-sate a appositi supporti delveicolo e dovranno essere ali-mentate a batteria. Può esse-re una soluzione interessante,purché la scatola nera nonvincoli l’assicurato alla suacompagnia, mettendo così indiscussione la portabilità del-l’assicurazione. In secondabattuta è necessario che glisconti partano da subito enon dopo un periodo di os-servazione abbastanza lungo,che lega ulteriormente l’assi-curato alla compagnia. Unaterza riflessione è quella cheriguarda le questioni legate al-la privacy. Così come ha chie-sto il Garnate della Privacy ènecessario proporre una seriedi garanzie per tutelare la pri-vacy degli automobilisti cheaccettino di installare la scato-la nera a bordo della propriaauto per avere sconti sulle po-lizze.

Rc auto e non solo: le esigenze di mobilità in Italia e EuropaDa maggio 2013 le compagnie assicurative avranno l’obbligo di offrire al consumatore un con-tratto base per la polizza RC Auto, il che renderà più facile scegliere la polizza migliore. Soprattut-to, si spera in un calo delle tariffe.Assicurazione a parte, per gli automobilisti il 2013 è iniziato con nuove regole per la patente det-tate dall’Unione Europa e dal nuovo Codice della Strada. Ma quali sono più in generale le esigen-ze di mobilità dei cittadini? Quali le differenze nei vari Paesi europei? Per scoprirlo, Cittadinanzat-tiva ha avviato “Mobilità: Un paradigma per la cittadinanza europea”, progetto europeo cofinan-ziato dalla Commissione europea, nel quadro del Programma “Europa per i Cittadini”. L’iniziativaconsiste nel consultare cittadini in 8 Stati membri sulle varie sfide che la mobilità delle persone rap-presenta per il futuro dell’Europa: accessibilità dei trasporti, sostenibilità ambientale e diritti deipasseggeri. Obiettivo finale è portare all’attenzione delle Istituzioni nazionali ed europee delle rac-comandazioni civiche, quest’anno particolarmente “attese” essendo l’anno europeo dei cittadini.Per maggiori informazioni: http://www.cittadinanzattiva.it/progetti-e-campagne/europa/4438-mobilita-un-paradigma-per-la-cittadinanza-europea.html

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12 Focus: il fenomeno caro-polizze GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Perché un’associazionedi Telematics ServicesProviders? Con qualiobiettivi nasce?

La Telematics Service Provi-ders Association è nata certa-mente in conseguenza delprocesso in atto di riforma delquadro legislativo in ambitodi telematica. È la prima vol-ta, infatti, che viene avviatauna riforma di questo tipo e,una volta completati i decretiattuativi, avremo la legislazio-ne in materia più moderna almondo. Era necessario un in-terlocutore sopra le parti, chesi ponesse cioè al di sopra de-gli interessi dei singoli players,

individuando quelle posizionicomuni che le Istituzioni pos-sano cogliere per proseguire ilprocesso di riforma nell'inte-resse della collettività. Occor-reva e occorre andare oltre gliindividualismi per sviluppareun’intera industria che è sino-nimo di sicurezza, risparmio,occupazione, innovazione ecrescita.

Valorizzare la telemati-ca, sembra se ne sianoaccorti un po’ tutti ulti-mamente...

Finalmente ciò che andiamodicendo e dimostrando datempo viene riconosciuto a li-

vello legislativo. L’installazio-ne della scatola nera sulle au-to è indispensabile per con-trastare efficacemente nonsolo i furti, ma anche i furbi.Le grandi Compagnie assicu-rative collaborano da tempocon Viasat ed è ormai dimo-strato come l’utilizzo dellatecnologia satellitare sulle au-to sia molto utile non solo perprevenire e contrastare i furti,ma anche per fornire sostan-ziali vantaggi alle Assicurazio-ni nella gestione dei sinistrir.c.a. che, con l’entrata in vi-gore della nuova legge, si tra-sformano in riduzioni dei costidelle polizze per l’utente fina-le. L’Associazione ha formal-mente interloquito con le Isti-tuzioni e si propone comesoggetto super partes, rispet-to ai singoli associati, per fa-vorire una piena maturazionedel settore. La nostra posizio-ne in merito è una posizionedi buon senso. Affinché i costinon vengano trasferiti dallecompagnie ai consumatori,non basta una legge che lodica, ma occorre un’infra-struttura tecnologica che fun-zioni e che sia un’evoluzione

TSP nasce inconseguenza delprocesso in atto diriforma del quadrolegislativo inambito ditelematica. Eranecessario uninterlocutoresopra le parti, chesi ponesse cioè aldi sopra degliinteressi deisingoli players.

Affinché i costinon venganotrasferiti dallecompagnie aiconsumatori nonbasta una leggeche lo dica, maoccorreun’infrastrutturatecnologica chefunzioni e che siaun’evoluzione diquanto già esiste.

FARE CENTROCON LA TELEMATICAIntervista a Marco PetronePresidente TSP - Telematics Services Providers

È stato avviato un processo di riforma della telematica che ha creato molte aspettative a livellomondiale. Siamo sotto i riflettori e verremo ricordati per aver creato il quadro legislativo più mo-derno in assoluto o per aver compromesso l’ennesima opportunità.

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13GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Focus: il fenomeno caro-polizze

di quanto già esiste. Partiredal foglio bianco vuol diremettere in crisi chi già investeda decenni nel settore in cam-bio di un’infrastruttura che ri-chiederà anni per essere mes-sa a regime.

Insomma, la telematicain campo assicurativo èdecisiva…

Certamente. Oggi la telemati-ca satellitare oltre all’originariafunzione di antifurto, permet-te di ridurre i costi operativiper le compagnie assicurative,grazie al contributo oggettivoper la ricostruzione e la liqui-dazione dei sinistri (furti ed in-cidenti) e consente alle com-pagnie stesse di offrire ai pro-pri clienti nuovi prodotti per-sonalizzati e più convenientiquali le polizze pay per use(costo della polizza calcolato inbase ai km percorsi) o alle piùevolute polizze pay as you dri-ve con il premio costruito inbase al profilo di rischio speci-fico del cliente e determinatonon solo dal chilometraggio,ma anche dallo stile e dalleabitudini di guida: tipologie distrade percorse (urbane, ex-traurbane, autostrade), orari dipercorrenza (notte, giorno, fe-riali o festivi), durata dei tra-gitti, pericolosità delle strade edalla condotta di guida (più omeno prudente), oltre ad altriparametri.

Rispetto al testo avetedelle osservazioni dafare?

Sicuramente deve essere spe-cificato con “riduzione signifi-cativa delle tariffe”. A nostrogiudizio dovrebbe essere al-meno il 30% delle tariffe de-positate dalle compagnie. Chepoi queste vengano aumenta-te per disincentivare praticheillegali potrà anche succedere,ma quantomeno gli automo-

bilisti virtuosi avranno unostrumento reale per risparmia-re e liberare risorse economi-che, ormai vitali, per il consu-mo di beni primari.

E a chi dice che la Sca-tola Nera violi la priva-cy?

Purtroppo fa più rumore unalbero che cade rispetto aduna foresta che cresce. Intan-to esistono dei contratti cherappresentano chiaramente idiritti dei sottoscrittori di que-sti contratti di servizi. In se-condo luogo esiste un Garan-te alla Privacy che è stato giu-stamente coinvolto nel pro-cesso di riforma attraverso larichiesta di un parere. Si leg-gono articoli che marchianoin senso negativo le tecnolo-gie telematiche e gli argo-menti utilizzati sono tali da farpensare, nella migliore delleipotesi, che le conoscenze alriguardo siano molto scarse e,nella peggiore, che esista ma-lafede e che ci sia un’ampiafetta della popolazione inte-

ressata affinché nulla cambi,in modo che gli onesti conti-nuino a pagare per tutti.

Infine Presidente, siamoal via di una nuova legi-slatura. Cosa si aspettadal nuovo Governo?

Che venga migliorato e finito illavoro iniziato dalla precedentelegislatura. Che ci sia la consa-pevolezza che la telematica ita-liana può essere un mercato da1,5 miliardi di euro anno di PIL,con conseguentemiglioramen-to delle entrate fiscali dello Sta-to. Queste tecnologie consen-tono di risparmiare, di vivere inun mondo più sicuro, di crearedai 4.000 ai 5.000 nuovi postidi lavoro in diversi settori, comequelli dei produttori hardware,degli installatori, degli erogato-ri di servizi e, soprattutto, che lerisorse finanziarie necessarie,affinché tutto ciò sia possibile,sono risorse sottratte a chi è so-lito adottare pratiche fraudo-lente nei confronti delle com-pagnie assicurative e dei citta-dini onesti.

Privacy? Alcunimarchiano in sensonegativo letecnologietelematiche e gliargomenti utilizzatisono tali da farpensare, nellamigliore delleipotesi, che leconoscenze alriguardo sianomolto scarse e,nella peggiore, cheesista malafede.

L’industrianazionale dellatelematica è ingrado di crescereper lo spiritoimprenditoriale emanageriale dellepersone che vilavorano, ma ha ungran bisogno chevengano create lecondizioni affinchél’Italia resticompetitiva.

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È di qualche giorno fa l’allarme lanciato dall’Anti-trust: per ridurre gli oneri a carico dei consumato-ri occorre riformare tutto il sistema. Da dove par-tire?

Reale Mutua - Bisogna dire in proposito che, dopo sva-riati anni, forse qualcosa si sta finalmente muovendo; det-to che le possibili aree su cui intervenire sono diverse, sipossono comunque ricondurre i principali aspetti a duegrossi “filoni”: normativa e antifrode.Per quanto concerne la normativa, gli ultimi provvedimen-ti adottati, “Liberalizzazioni” e “Crescita”, vanno certa-mente nella direzione di agevolare la confrontabilità deiprezzi e, quindi, in un contesto di maggior competitività, di

permettere all’utente di “spuntare” dei prezzi più bassi. Percontro, mentre è stato disciplinato l’accertamento diagno-stico delle microlesioni, la disciplina del risarcimento dellelesioni gravi attende ancora attuazione ormai da alcuni an-ni, aspetto che costringe a liquidare sulla sola base di orien-tamenti giurisprudenziali non uniformi.Anche in tema di antifrode la normativa, nel prevedere lacostituzione di un archivio informatico integrato, ha postole basi per contrastare, come dire, in modo strutturato, unfenomeno che negli anni ha assunto la dimensione di unavera piaga sociale con riflessi negativi non solo sulle im-prese assicuratrici ma sull’intera collettività. A ciò si ag-giungono le attività in atto in tema di “dematerializzazio-

Si punta dritti alla Scatola Nera per abbassare gli insostenibili costi dell’RCAuto in Ita-lia che ormai raggiungono livelli non riscontrabili in altri Paesi europei. Si punta al-la Scatola Nera “per sconfiggere i furbi che, con una certa facilità, posso frodare leassicurazioni" facendo ricadere il peso della loro azione su tutta la collettività. Sipunta alla Scatola Nera per proporre “Assicurazioni telematiche” che, prendendo inanalisi una serie di parametri, costruiscano la polizza su misura del cliente. "Si pun-ta alla Scatola Nera per creare quel circolo virtuoso che, partendo dallo stile di gui-da, abbia un effetto positivo sulla sicurezza stradale". Insomma, il tema è la Scato-la Nera, anche alla luce degli ultimi interventi normativi. Sappiamo come la pensa-no le Istituzioni, gli automobilisti e le Aziende produttrici. Ma come la pensano leCompagnie assicurative?

BLACK BOX?PAROLA ALLEASSICURAZIONIPartecipano al Forum:Elio Pelenc, Responsabile Direzione Auto - Reale MutuaMarco De Angeli, Responsabile GBU-Motor – Ergo ItaliaUmberto Maggi, Marketing & Communication, Head of Proposition DevelopmentGI – Zurich Assicurazioni

14 Focus: il fenomeno caro-polizze GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

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GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Focus: il fenomeno caro-polizze 15

ne” dei documenti di viaggio, che incideranno anch’essesul fenomeno delle frodi assicurative, nonché sui costi digestione delle imprese.Ergo Italia - Ci sono sicuramente almeno due ambiti sucui lavorare: uno interno al mercato assicurativo e l’altro,non meno importante, esterno allo stesso.All’interno del mercato assicurativo è sicuramente neces-sario ottimizzare i processi assuntivi riducendo gli sprechi eintensificando i controlli per ridurre gli errori e le frodi, nonsolo nell’ambito della gestione dei sinistri, ma anche in fa-se di assunzione dei rischi (documenti falsi... e affidabili),assunzioni errate, banche dati da cui i sistemi di emissionepolizze delle Compagnie attingono informazioni sui rischida assumere, non sufficientemente corrette e affidabili - eaumentando i controlli incrociati informatici per individua-re in tempo reale anomalie e doli.Per quanto concerne il contesto esterno, il costo e la pocaflessibilità del mondo del lavoro in Italia riducono i margi-ni per profonde ristrutturazioni dei processi e investimentinelle riorganizzazioni aziendali.Zurich Assicurazioni – Il tema centrale è quello dell’ob-bligo a contrarre. Crea obiettivamente una distorsione ilfatto che la Compagnia assicurativa abbia l’obbligo di quo-tare i rischi, alimentando un sistema di costruzione dellefrodi. Mi spiego. Si crea una condizione per cui devo offri-re dei premi anche a clienti che non vorrei. Per quanto pos-sano essere alti, rischiano sempre di essere superati daun’attività fraudolenta che può essere messa in piedi facil-mente. Si crea un circolo vizioso che di fatto è come se le-galizzasse il comportamento fraudolento. Abbiamo capitoormai che il meccanismo di selezione del rischio soprattut-

to nelle aree più a rischio delPaese non è certamente la ta-riffa. La tariffa non fa selezio-ne, o meglio la farebbe in unmondo di pura onestà. Sicco-me non è così, laddove si vo-glia frodare le Compagnie, sipuò riuscire assorbendo premianche molto alti. Questa di-storsione è quella che di fattoci mette nelle condizioni di do-

ver ridistribuire le perdite su tuttala popolazione, anche su quella

onesta, portando il costo dell’RCAutosopra la media europea.

Scatola nera per combattere le frodi aidanni delle Compagnie e per ridurre il co-

sto dell’RCAuto. Sembra esserci sempre piùconsenso su questo tema. Cosa ne pensa?

Reale Mutua - La presenza della Scatola Nera puòrappresentare certamente un valido strumento per com-

battere le frodi soprattutto, e anche qui subentrano aspet-ti “normativi”, se abbinato all’obbligo di porre a disposi-zione il mezzo per la perizia entro termini perentori. Certoè che, anche per poter contenere il più possibile i costi ge-stionali, sarebbe stato anche opportuno prevedere l’obbli-go dell’installazione di una Scatola Nera su tutti i veicoli dinuova omologazione. Ma quasi certamente questo sarà infuturo.Ergo Italia - Nel momento in cui si avrà certezza della pos-sibilità di utilizzarne i dati a fini antifrode sarà sicuramenteun passo in avanti. Purtroppo però la Scatola Nera sarà uti-lizzata “solo” dai clienti virtuosi, che non ne potranno be-neficiare fino in fondo per la mutualità che li costringerà apagare anche per i “cattivi” clienti.Zurich Assicurazioni – Il tema è assolutamente percorri-bile ed anche sotto il punto di vista culturale le personestanno prendendo sempre più familiarità con quello che èil tema della Scatola Nera. Il tema della privacy, poi, inun’era in cui i dati vengono incrociati in mille modi, nonrappresenta più un problema.Il vero nodo è dettato dai costi: chi se ne fa carico? La so-luzione trovata al momento dal legislatore non è ottimaleperché di fatto non mette le Compagnie in condizione diabbassare i premi. Questo è il punto strategico per capirecome evolverà il tema della Scatola Nera.

Non solo: Black Box per personalizzare le polizzeauto. Un bel salto in avanti se si pensa solo a qual-che anno fa. Non è così?

Reale Mutua - Certo. Anche in questo caso credo che ilfuturo, nemmeno tanto lontano, sarà sempre più indiriz-zato su polizze e tariffe fortemente personalizzate dove il

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16 Focus: il fenomeno caro-polizze GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

premio che ognuno di noi pagherà sarà strettamente cor-relato al proprio stile di guida. Quindi non più premi che“mutualizzano” i comportamenti di guida virtuosi conquelli censurabili, ma un premio “su misura”, stabilito suuna serie di parametri comportamentali intercettati dallascatola nera e che definiranno con grande precisione sesiamo automobilisti buoni o cattivi.Ergo Italia - E’ indubbio, ma molto dipenderà dalla nor-mativa che disciplinerà tale personalizzazione in quanto lepiccole/medie Compagnie dovranno avere certezze di otti-mizzazioni per poter sopportare i costi di avvio di un pro-dotto di tal genere senza farli ricadere sui clienti che neusufruiranno.Zurich Assicurazioni – Assolutamente sì ed è in questocontesto che si gioca la sfida all’innovazione. È fondamen-tale che nel proporre uno sconto sulla polizza, grazie allaScatola Nera, a parità di un’operazione trasparenza chepermette ognuno serenamente di cedere le informazionisui propri sinistri o sui propri potenziali sinistri, la Compa-gnia fornisce tutta una serie di servizi che il cliente si ritro-va come valore aggiunto di carattere generale. Che gli per-

metta anche di innescare un ciclo virtuoso permigliorare il suoi stile di guida, avviando unmeccanismo che lo porterà a spendere anco-ra meno.

C’è un esercito di disonesti che vive sullespalle di tutti. Chi non ha nulla da na-scondere non dovrebbe avere problemiad installare la Black Box. Qualche con-troindicazione?Reale Mutua - In effetti l’unica controindi-cazione lato utente può essere quella di chisoffre, come dire, di “sindrome da GrandeFratello”, ovvero di chi ha il timore di esserecontrollato costantemente e che vede, in que-sto strumento, una limitazione alla propria li-bertà personale. In realtà, viene da pensareche, chi ha tali remore abbia la consapevo-lezza di non essere sempre “virtuoso” al vo-lante ma, in questo, emerge la valenza posi-tiva della Scatola Nera che permette di indivi-duare gli automobilisti che non hanno nullada nascondere nel loro comportamento.Ergo Italia - L’unica reale controindicazione èche non ne potranno beneficare fino in fon-do per il criterio di mutualità con cui vengonodefinite le tariffe dell’assicurazione di respon-sabilità civile obbligatoria.Zurich Assicurazioni – In linea di principiosono d’accordo con lei, ma oggi non c’è an-cora chiarezza normativa. Mentre al Sud ilprodotto Black Box diventa tecnicamente so-stenibile e, nel complesso, sarebbe un’ope-

razione vincente sia per il cliente, che si vede ridurre il co-sto della polizza, sia per la Compagnia che ha un benefi-cio su quel portafoglio, questo non è vero al Nord. Sicco-me poi la sostenibilità tecnica del prodotto deve essere ga-rantita su tutto il territorio nazionale, ecco che diventacomplicato dover gestire dei costi medi di 50/60 euro supolizze RC che hanno un premio medio di 300/400 euroladdove queste polizze (al Nord) erano già in termini di so-stenibilità al minimo possibile. In quella parte del territorio,infatti, non c’è un problema di frodi ma di fisiologia, ov-vero che certi sinistri accadono e che questi non verreb-bero mitigati dal fattore Scatola Nera.

Si dice però che ci sia poco interesse sul tema an-che perché le compagnie assicurative stentano aproporla. È realmente così? È qual è la vostra po-sizione?

Reale Mutua - Reale Mutua è stata tra le prime Compa-gnie assicurative del mercato italiano a proporre la ScatolaNera già nel 2007. Da sempre l’offerta è stata molto inte-ressante per i nostri soci/assicurati con sconti importanti

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17GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Focus: il fenomeno caro-polizze

sulla garanzia RCA (sino al20%) e sulla garanzia Fur-to (sino al 50%). Recente-mente, la Legge n.27/2012 ha dato senzadubbio un impulso allo svi-luppo del mercato dellaBlack Box, anche se il lun-go iter legislativo di nor-mativa regolamentare, ne-cessaria alla piena attua-zione delle disposizioni,deve ancora terminare. Unulteriore impulso potrà de-rivare dall’inserimento del-la scatola nera tra le varia-bili obbligatorie del “pro-dotto base” introdotto daun’altra recente normativa,la Legge n. 221/2012 (Cre-scita bis).Ergo Italia - Noi siamouna piccola Compagnia ein assenza di un quadronormativo chiaro abbiamodei costi che non siamocerti verranno compensatidai benefici.Zurich Assicurazioni - Attendiamo un’accelera-zione su tutta la materia senza la quale sarà diffi-cile per una Compagnia proporla con convinzione.Sarebbe una strada giusta quella di installare Sca-tole Nere sulle auto già nel momento dell’imma-tricolazione. Fare poi in modo che ci sia una poli-tica simile a quella fatta anni fa per il digitale ter-restre permettendo al cittadino di spendere il mi-nimo possibile per un servizio duraturo. Trovarecioè un modello di sostenibilità dei costi diversoda quello odierno. È necessaria, da una parte una politicaper facilitare l’acquisto/installazione di Scatole Nere, dal-l’altra la presenza sul mercato di più soggetti che faccianosi che i prezzi scendano sensibilmente come è successonella telefonia.

Telematica e assicurazioni ormai formano un con-nubio dal quale non si può più prescindere?

Reale Mutua - Sì, siamo convinti che il futuro dell’assicu-razione RC Auto sia indissolubilmente legato all’utilizzodella tecnologia. In particolare, riteniamo che le polizze co-siddette “pay as you drive”, già diffuse nei mercati anglo-sassoni, costituiscano il fulcro della futura offerta RC Auto,perché permettono, come già detto, di calcolare un pre-mio personalizzato in base alle modalità di guida (non so-lo i chilometri percorsi, ma anche i comportamenti al vo-

lante come accelerazioni, frenate, modo con cui si affron-tano le curve, ecc…).In conclusione, credo di poter affermare che è stata intra-presa una strada giusta per portare il mercato italiano, intermini di oneri assicurativi per il consumatore, più in lineacon i migliori mercati europei.Ergo Italia - A tendere certamente no, ma, ribadisco, ilquadro normativo deve essere chiaro ed utilizzabile per pre-miare la buona condotta ma anche per punire senza re-more i comportamenti fraudolenti.Zurich Assicurazioni – Per alcune cose sono d’accordocon lei, per altre sarà il futuro. Se pensiamo alla sola Sca-tola Nera, ripeto, l’auto telematica deve esserlo in fase diimmatricolazione. Allora sarà normale per il cittadino usu-fruire di tutta una serie di servizi utili alla loro sicurezza edanche al loro portafoglio.

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Focus: il fenomeno caro-polizze GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

L’utilizzo della telematica abordo della auto, come stru-mento antifrode e di efficien-za per l’intero settore assicu-rativo e dei trasporti, è un’esi-genza ormai ineludibile. Ne èuna riprova il primo e storicoprovvedimento in materiaemanato dal Governo Montial suo insediamento. In parti-colare il famoso “Decreto Li-beralizzazioni” del gennaio2012, poi convertito in Leggenel successivo mese di marzo,prevede per l’assicurato, che

acconsente all’installazione ditali sistemi elettronici, il dirittoa uno sconto “significativo”sul premio RCAuto e la gra-tuità di installazione, disinstal-lazione, sostituzione, funzio-namento e portabilità del di-spositivo.La grande spinta innovatricedella norma è apparsa da su-bito evidente a buona partedegli operatori del settore.Viasat, in special modo, neaveva apprezzato i principi ge-nerali convinta che potessero

consentire un'accelerazionedel processo di risanamento eliberalizzazione, permettendonel contempo una maggioreprotezione e sicurezza degliautomobilisti. Un entusiasmoche è andato scemando, com-plice anche la non tempestivaed esaustiva emanazione diprovvedimenti attuativi capacidi fornire risposte certe aidubbi man mano emersi, ali-mentando più d’una perples-sità.Oggi, a oltre un anno di di-

DECRETOLIBERALIZZAZIONI,RIPARTIRE DI SLANCIODi Paolo RavicchioResponsabile canale assicurativo Viasat Group

La portatainnovatrice deldecretoliberalizzazioni èapparsa da subitoevidente a buonaparte deglioperatori delsettore. Viasat neaveva apprezzatoi principi generaliconvinta chepotesseropermettere unamaggioreprotezione esicurezza degliautomobilisti.

Nonostantedunque le miglioriintenzioni lamessa in operadelle disposizionidi Legge si starivelando unamissionimpossibile e piùsi va avanti nelladefinizione delladisciplina didettaglio e più lasituazione siingarbugliaulteriormente.

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19GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Focus: il fenomeno caro-polizze

È fondamentaleprevedere unnuovo passaggiolegislativo diintegrazione eperfezionamentodel documento dipartenza chesappia porrerimedio aiprecedenti errori erecepire gliulteriori venti dicambiamento chesono soffiatinell’ultimo anno.

La “scatola nera”può contribuire acreare unagenerazione diconducenti, nonsolo onesti, maanche prudenti eresponsabili;consapevoli dicome il propriostile di guida possadeterminare unaminoreincidentalità sullestrade e un minorinquinamento.

stanza dalla conversione inlegge del provvedimento go-vernativo, nonostante fossesolo di novanta giorni il termi-ne per la regolamentazionesecondaria, è stato emanatounicamente il Decreto del Mi-nistero dei Trasporti utile a in-dividuare e definire la “scato-la nera”. Del Decreto del Mi-nistero dello Sviluppo Econo-mico, necessario per determi-nare lo standard hardware esoftware dei dispositivi elet-tronici. Lo stesso Regolamen-to dell’IVASS, previsto per spe-cificare le modalità di raccol-ta, gestione e utilizzo dei dati,nonché i criteri per garantirel’interoperabilità, è stato po-sto in pubblica consultazionesolo qualche settimana fa.Nonostante dunque le miglio-ri intenzioni e la buona volon-tà delle Istituzioni coinvolte, ri-scontrata anche durante i ta-voli di lavoro convocati in que-sti mesi, la messa in opera del-le disposizioni di Legge si starivelando una mission impos-sibile e più si va avanti nelladefinizione della disciplina didettaglio e più la situazione siingarbuglia ulteriormente.Purtroppo la norma primaria èviziata da “vuoti”, ma soprat-tutto da eccessi normativi che,a differenza dei primi, nonpossono essere risolti dal re-golamentatore così come per icontrasti con altre disposizionidi pari grado.Diviene quindi fondamentaleprevedere un nuovo passag-gio legislativo di integrazionee perfezionamento del docu-mento di partenza che sappiaporre rimedio ai precedenti er-rori e, contestualmente, rece-pire gli ulteriori venti di cam-biamento che sono soffiatinell’ultimo anno. I tempi sem-brano ormai maturi per ragio-nare di obbligatorietà della

“scatola nera”, almenoinizialmente per i mezzipesanti, e per ampliarel’orizzonte d’interessepubblico per tali stru-menti rispetto alla solafunzione antifrode.L’obbligatorietà si pone comecondizione indispensabile perpoter garantire una effettiva esignificativa riduzione della si-nistrosità, evitando che pro-prio gli automobilisti meno vir-tuosi, che più avrebbero biso-gno di essere supportati e mo-nitorati nella guida, possanorifiutare l’installazione del di-spositivo mantenendo com-portamenti non etici e corretti.L’ampliamento d’orizzonte co-stituisce invece un elementodi estrema importanza se sivuole operare con un obietti-vo di medio-lungo periodo ese si vuole ricercare una pienasostenibilità economica del-l’iniziativa, grazie a un coin-volgimento diretto di tutti isettori produttivi del Paeseche possano trarre utilità dal-la telematica. Anche nellospecifico ambito assicurativola finalità di contrasto alle fro-di è troppo limitativa. E’ ne-cessario guardare a una nuovafrontiera e sfruttare le poten-zialità di questa tecnologiache permette di rilevare i di-versi comportamenti e stili di

guida al fine di predire, su ba-si più scientifiche e dati piùoggettivi, la rischiosità specifi-ca di ciascun conducente e ri-vedere quindi totalmente il si-stema della classi di merito e ilrelativo meccanismo bonus-malus di assegnazione, che ri-sulta ormai completamenteinadeguato.La telematica permette inol-tre di individuare, anche intempo reale, le condotte dan-nose sia per la sicurezza stra-dale, sia per l’ambiente, diinibire/disturbare le azioniscorrette e istruire il condu-cente a un utilizzo più “vir-tuoso” del mezzo. La “scato-la nera” può pertanto contri-buire a creare una generazio-ne di conducenti, non soloonesti, ma anche prudenti eresponsabili. Tutto questo apartire da una maggiore con-sapevolezza di come il pro-prio stile di guida possa de-terminare una minore inci-dentalità sulle strade e un mi-nor inquinamento, con con-seguentemente risparmio perla collettività e per se stessi.

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20 Focus: il fenomeno caro-polizze GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

In quale misura la tele-matica è uno dei fattoriche più ha contribuitoallo sviluppo dei moder-ni sistemi di trasporto?

In base alle recenti indicazionieuropee, la valutazione del co-sto del ciclo di vita (LCC, lifecycle cost) implica di fatto chei costi di realizzazione, di ma-nutenzione ed ammoderna-mento di una nuova infra-struttura di trasporto siano at-tivabili solo se manutenzioneed adeguamento tecnologicodi quelle esistenti sono econo-micamente sostenibili: il patri-monio ed il benessere in unoStato aumentano sì con la rea-lizzazione di nuove infrastrut-ture ma anche medianteun’adeguata manutenzione econ l’aggiornamento della re-te esistente, riconducibilespesso ad una nuova dotazio-ne telematica che risponda al-le moderne esigenze.All’adozione di sistemi telema-tici è inoltre legata alla sicu-rezza dei veicoli e del traffico,lo sviluppo di centrali di con-

trollo e monitoraggio, ecc., inconformità anche con quantoevidenziato nei più recenti do-cumenti della CommissioneEuropea, che ha emanato unadirettiva per l’attuazione di unPiano di sviluppo dei sistemiITS.Per sintetizzare, il sistema deitrasporti si presenta, in terminispaziali e temporali talvoltaestesi, congestionato e possi-bile beneficiario di informazio-ni, oggi fornibili grazie alla tec-nologia, ai fini di una maggio-re sicurezza, qualità ed effi-cienza. Strumento basilare peril raggiungimento di tali obiet-tivi è dunque l’uso dell’infor-mazione e della telematica, at-traverso i cosiddetti sistemiITS, senza scordarsi ovviamen-te che la mobilità motorizzataè possibile grazie all’esistenzadei veicoli, per essere chiari.

I sistemi ITS in quale ma-niera possono manife-stare in modo tangibilela loro capacità di pro-durre benefici?

Il Parlamento Europeo è di fat-to attivo da diversi anni nellostudio e nella promozione del-le tecnologie per gli “ITS”. Unmomento importante per losviluppo e l’applicazione degliITS è identificabile nell’emana-zione della Direttiva2010/40/EU del 7 luglio 2010,seguita dal “Preparatory Act”(2010/C 299/01). Tale Diretti-va viene recepita dai vari Stati.Il 15.2.2011 è stata poi pub-blicata la Commission Deci-sion, relativa all’adozione del“Programma Lavori” d’imple-mentazione della Direttiva. Ineffetti tale Direttiva istituisceun quadro di regole per la dif-fusione e l'utilizzo coordinatodi sistemi ITS all’interno dellaComunità Europea e per l'ela-borazione delle specifiche ne-cessarie a tale scopo. Essa vie-ne applicata a tutti i sistemi ditrasporto intelligenti nel setto-re dei trasporti stradali ed alleinterfacce con altri modi di tra-sporto. La Direttiva inoltre de-manda agli Stati membril’adozione delle misure neces-

“Con riferimento primario alla sicurezza stradale, la scatola nera, data dall’integrazione dialcune tecnologie telematiche, risulta un elemento industriale abilitante per la ricerca econ ricadute valutabili nel settore; ne possono potenzialmente trarre vantaggi tutti i variattori: la Nazione, perché riduce presumibilmente le spese per soccorso e ricovero, au-mentando la sicurezza dei cittadini, il che è un compito degli Stati; gli utenti della strada,direttamente; i gestori, perché si può anche innestare un’economia su questa applicazio-ne tecnologica a bordo veicolo; l’industria, perché li pensa, produce e vende”.

BLACK BOX?PER IL BENE DI TUTTIIntervista con Bruno Dalla ChiaraProfessore Associato in Trasporti - Politecnico di Torino

Il patrimonio e ilbenessere in unoStato aumentano sìcon la realizzazionedi nuoveinfrastrutture, maanche mediantel’aggiornamentodella rete esistente,riconducibile spessoa una nuovadotazione telematicache risponda allemoderne esigenze.

La Scatola Nera, datadall’integrazione dialcune tecnologietelematiche, risultaun elementoindustriale abilitanteper la ricerca e conricadute valutabilinel settore; nepossonopotenzialmentetrarre vantaggitutti i vari attori.

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21GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Focus: il fenomeno caro-polizze

sarie per garantire la diffusionee l'utilizzo coordinati di appli-cazioni e servizi ITS interopera-bili nella Comunità Europea.Essa individua tra l’altro quat-tro campi di azioni prioritarie:l’uso ottimale dei dati relativialle strade, al traffico ed allamobilità; la continuità dei ser-vizi ITS di gestione del trafficoe del trasporto merci (nei cor-ridoi di trasporto europei enelle conurbazioni); le applica-zioni ITS per la sicurezza stra-dale, intesa sia in termini di sa-fety che di security; l’integra-zione del veicolo nell'infra-struttura di trasporto.La tangibilità consiste nellapossibilità per l’utente o forni-tore di servizio di riconoscereun raggiungimento, anche so-lo parziale, degli obiettivi sud-detti: qualità, sicurezza ed ef-ficienza.

L’intenzione è puntaredritto alla Black Box. Co-sa ne pensa?

Di fatto il Ministero delle infra-strutture e dei trasporti di con-certo con il Ministero dello svi-luppo economico a fine gen-naio 2013 ha emesso un De-creto sui “Meccanismi elettro-nici che registrano l’attività delveicolo” che, passando attra-verso l’obiettivo della sicurez-za e della possibile ricostruzio-ne degli incidenti, di fattosembra molto favorire lo svi-luppo di una scatola nera.Peraltro l’”Action plan for theEU automotive industry in2020” (novembre 2012) ed ildecreto attuativo ITS (marzo2013) citano espressamentel’e-call, quindi di fatto i pre-supposti per una scatola neradiffusa.Con riferimento primario allasicurezza stradale, la scatolanera, data dall’integrazione dialcune tecnologie telematiche,

risulta un elemento industrialeabilitante per la ricerca e con ri-cadute valutabili nel settore; nepossono potenzialmente trarrevantaggi tutti i vari attori: laNazione, perché riduce presu-mibilmente le spese per soc-corso e ricovero, aumentandola sicurezza dei cittadini, il cheè un compito degli Stati; gliutenti della strada, direttamen-te; i gestori, perché si può an-che innestare un’economia suquesta applicazione tecnologi-ca a bordo veicolo; l’industria,perché li pensa, produce e ven-de. Una sintesi delle possibiliimplicazioni della scatola nerain termini di ricerca, industria,mercato può essere: road pri-cing, e-call, ricostruzione degliincidenti, indicatori istantaneidi rischio, navigazione aggior-nata mediante dati di trafficoin tempo quasi reale, diagno-stica di bordo e dei consumi,tele-diagnostica, trazione otti-male dei veicoli ibridi elettricied a combustione interna, fun-zioni di cronotachigrafo digita-le, monitoraggio remoto, vei-coli sonda con raccolta even-tuale di immagini, comunica-zione inter-veicolare.

Chi è che osteggia la dif-fusione più massicciadella telematica nel set-tore?

L’economia nei secoli inseguele esigenze delle persone; effi-cienza energetica, qualità de-gli spostamenti, sicurezza (sa-fety e security). Non sembranoavere un adeguato valore eco-nomico, se non per gli effettinegativi non trascurabili cheesse generano su utenti dellastrada e sulle casse dello Statoattraverso la Sanità. Nel mo-mento in cui un sistema intel-ligente, in grado di rilevareun’anomalia e di segnalarla adun automobilista non infor-mato in merito, può fare evi-tare code, incidenti, perditeumane, assume un valore pertali effetti che genera; la suadiffusione ed economia spon-tanea vanno di conseguenza.

Il sistema deitrasporti èpossibilebeneficiario diinformazionigrazie allatecnologia, ai finidi una maggioresicurezza, qualitàed efficienza.

Nel momento incui un sistemaintelligente, ingrado di rilevareun’anomalia e disegnalarla ad unautomobilista noninformato inmerito, può fareevitare code,incidenti, perditeumane, assumeun valore per talieffetti che genera;la sua diffusioneed economiaspontanea vannodi conseguenza.

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23GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Focus: il fenomeno caro-polizze

Chi truffa leassicurazionidanneggia lacollettivitàesattamente comefanno gli evasorifiscali. Finchénell'immaginariocollettivo non cisarà questo scattodi livello sui ladridi polizze, il mondodelle assicurazioniavrà pochepossibilità diriscattarsi.

Gli italiani?Gracilissimi, vistoche su 100 incidentiautomobilistici danoi 21 provocanodanni fisici contro i10 di Francia,Germania e Belgio egli 11 del RegnoUnito. Siamo icampioni mondialiper il “colpo difrusta”.

Perché un libro nero sul-l’RCAuto?

Perché è difficile parlare di si-curezza stradale se abbiamotre milioni e mezzo di minevaganti, di auto killer che viag-giano in Italia senza assicura-zione. Il numero è impressio-nante visto che corrisponde aldieci per cento di tutto il no-stro parco auto e che, pur-troppo, è stato confermato adenti stretti da tutti.È un problema di costi, è ve-ro: in Italia il premio medio RC

Auto è il doppio diquello pagato in Fran-cia, Germania e Spa-gna. Inoltre vi sono ca-renze nella liquidazio-ne dei sinistri con unincremento dei reclamie delle sanzioni irroga-te. E sussistono rilevan-ti fenomeni di frodecon prevalente con-centrazione nelle re-gioni meridionali.Insomma bisognereb-be superare la logicapassiva basata sui con-trolli a posteriori met-tendo in piedi un siste-

ma che faccia prevenzione, unsistema ad esempio che intro-duca l’obbligo di comunica-zione della copertura RC Au-to per il rilascio e l'aggiorna-mento dei documenti di pro-prietà e di circolazione dei vei-coli. Un sistema che poi non ènulla di nuovo visto che è giàstato introdotto con successoin Gran Bretagna, Svizzera,Austria, Finlandia e molti altriPaesi europei. Solo così si arri-verà a ridurre (di almeno il 30per cento, secondo le stime

delle compagnie di assicura-zione) quell'incredibile sommache noi italiani paghiamo ognianno per la polizza rc Auto:16,9 miliardi di euro.

Vittime, gli automobili-sti onesti, carneficiquelli fraudolenti chefanno alzare il costodell’RCAuto di tuttinoi...

Si, paradossalmente è cosìsemplice. E la cosa fa rabbiaperché basterebbe poco percombattere le truffe. Vi faccioun solo esempio. Che partedai numeri. Proprio quei nu-meri che, a guardali, parrebbeche gli italiani siano gracili.Delicatissimi. E basta un nullaper danneggiare il loro fisicodeboluccio. Ad un qualsiasiesperto di statistica noi appa-riamo così, visto che su 100incidenti automobilistici danoi 21 provocano danni fisicicontro i 10 di Francia, Germa-nia e Belgio e gli 11 del RegnoUnito. Solo che questo esper-to di statistica dovrebbe esse-re appena sceso da una navi-cella spaziale dopo un viaggio

CAMPIONI MONDIALIDI “COLPO DI FRUSTA”Intervista con Vincenzo BorgomeoResponsabile Motori, La Repubblica

Grazie alle ricerche svolte dal giornalista di Repubblica Vincenzo Borgomeo è stato pubbli-cato un libro inchiesta sul mondo assicurativo italiano dal titolo “Il Libro nero dell’RC Auto”.Il libro mette sotto la lente di ingrandimento gli aspetti più negativi di questo settore. Nonè solo un “testo denuncia”, ma mette in luce una serie di aspetti che fanno riflettere su co-me, in Italia, la lotta ai premi assicurativi troppo alti possa essere condotta solo sconfiggen-do i tanti “furbetti”.

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24 Focus: il fenomeno caro-polizze GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

infinito perché tutti sanno chein Italia si denunciano dannifisici anche quando non ci so-no. Il principale di questi mali?Ovviamente il famoso “colpodi frusta” denunciato al ritmodi 700 mila volte l'anno – re-cord mondiale – perché è im-possibile diagnosticarlo in mo-do strumentale. In questi casiinfatti l'automobilista dichiarasolo di avere «mal di collo» eil medico diagnostica «il pa-ziente lamenta forti dolori cer-vicali». Fine: la truffa all'assi-curazione è servita.Non solo: in Italia con tre pun-ti di invalidità – quelli che nor-malmente si danno per il colpodi frusta – si ha diritto al risar-cimento. In Francia e in moltialtri Paesi no. Così noi arrivia-mo a spendere circa 3000 eu-ro per risarcire un automobili-sta vittima del colpo di frusta,pari a 2 miliardi di euro.

Abbiamo altri recordnegativi?

Fra i tanti record negativi in te-ma di assicurazione l’Italia neha anche uno che ha dell'in-credibile: siamo l'unico Paesed'Europa nel quale 2 feriti su3 negli incidenti stradali, sfug-gono alla preliminare verificadei rilievi delle forze di polizia.Incrociando i dati dell'ISTAT e

quelli dell'ANIA si scopre in-somma che ci sono 741.151vittime in più, che vanno ri-cercate in un sommerso ne-buloso nel quale ci dobbiamomettere certamente gli eventiannotati nel cid, ma anche letruffe o le frodi alle compa-gnie, con una ricaduta pesan-te sulle tasche del contribuen-te. Ciò, ovviamente, comportauna crescente incapacità del-l'utenza di corrispondere ipremi assicurativi, con conse-guente aumento degli atti dipirateria e del ricorso al mer-cato delle assicurazioni falseper non parlare delle semprepiù frequenti fughe all'alt del-la polizia.Già appare sospetto il fattoche la frequenza dei sinistri inItalia sia di 8,6 ogni 100 assi-curati, di fronte ad una medieUE di 7,2. Ma ancora più in-credibile è il dato che in Italiacirca il 21 per cento dei sinistriprovochi danni alle persone,contro una media europea di13,5 e paesi vicini al nostroper tipologia della mobilità co-me Francia, Germania e Bel-gio che si fermano intorno a10 per cento.

Ok gli automobilisti, maci sono anche le assicu-razioni. Che mondo è

oggi quello delle Com-pagnie assicurative?

E' un mondo in crisi, stritolatodalle truffe da un lato e dallepolizze troppo alte, che met-tono in fuga clienti disperati.Non voglio difendere le com-pagnie di assicurazione, cimancherebbe. Ma per risolve-re il problema dobbiamo ini-ziare a ragionare in modo di-verso. Dobbiamo capire che leassicurazioni sono aziende pri-vate che non possono esseretruffate perché ogni truffa vie-ne poi “spalmata” su tutti noi.Dovremmo iniziare a parlare ditruffe alla collettività, non ditruffe alle assicurazioni.Far vincere la trasparenza inquesto settore è però difficilis-simo perché se mancano an-cora le leggi per combattere letruffe, significa che la lobbydei truffatori è potentissima eramificata.

Infine una sola doman-da. La Black Box puòcontribuire in qualchemaniera?

In maniera fondamentale. Enon lo dico perché ora sono“in casa” di un grande co-struttore di queste apparec-chiature. La Scatola Nera rap-presenta fra l'altro anche unatappa in direzione del sistemaeCall per la chiamata automa-tica di emergenza al 112 pre-visto dall'Unione Europea conla raccomandazione dell'8 set-tembre 2011 per l'adozionesu tutte le auto dal 2015. Lafunzionalità di eCall, che miraa fornire assistenza immediatain caso d'incidente tramite lalocalizzazione satellitare, po-trebbe facilmente essere inte-grata in un apparato più com-plesso, comprendente la Sca-tola Nera e altre funzioni di in-terfaccia tra veicolo e infra-strutture.

Le assicurazionisono aziendeprivate che nonpossono esseretruffate perchéogni truffa vienepoi “spalmata” sututti noi.Dovremmo iniziarea parlare di truffealla collettività,non di truffe alleassicurazioni.

La Black Box puòcontribuire arendere piùtrasparente ilsettore?Assolutamente si,il suo contributo èfondamentale. Enon lo dico perchéora sono “in casa”di un grandecostruttore comeViasat.

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statistiche

25

Brindisi Foggia Prato Vibo V. Salerno Reggio C. Taranto Crotone Caserta Napoli

€ 921

€€€

€ 955€ 968

€ 980€ 993

€ 1.027

€ 1.032

€ 1.089

€ 1.195

€ 1.385

Aosta Bolzano Cuneo Alessandria Novara Vercelli Trento Asti Verbania Belluno

€€

€ 409€ 419

€ 428

€ 431

€ 438

€ 446

€ 458

€ 462

€ 468

€ 473

LE 10 CITTÀ IN CUI MEDIAMENTE UN ADULTO PAGA DI PIÙ - ANNO 2012

Fonte CITTADINANZATTIVA, Osservatorio Prezzi e Tariffe

LE 10 CITTÀ IN CUI MEDIAMENTE UN ADULTO PAGA DI MENO - ANNO 2012

Fonte CITTADINANZATTIVA, Osservatorio Prezzi e Tariffe

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Focus: il fenomeno caro-polizze - Allegato statistico

Page 28: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

statistiche

Focus: il fenomeno caro-polizze - Allegato statistico GUIDA ALLA SICUREZZA 201326

Prato Reggio C. Vibo V. Massa Taranto Foggia Salerno Crotone Caserta Napoli

€€

€ 3.461

€ 3.520

€ 3.544

€ 3.601

€ 3.621 € 3.621

€ 3.657€ 3.694

€ 3.887

€ 4.039

Fonte CITTADINANZATTIVA, Osservatorio Prezzi e Tariffe

Aosta Bolzano Cuneo Pordenone Trento Vercelli Biella Belluno Alessandria Asti

€€

€ 1.906

€ 1.931

€ 2.059

€ 2.095

€ 2.119

€ 2.156

€ 2.159

€ 2.192

€ 2.193

€ 2.214

Fonte CITTADINANZATTIVA, Osservatorio Prezzi e Tariffe

LE 10 CITTÀ IN CUI MEDIAMENTE UN RAGAZZO PAGA DI PIÙ - ANNO 2012

LE 10 CITTÀ IN CUI MEDIAMENTE UN RAGAZZO PAGA DI MENO - ANNO 2012

Page 29: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

statistiche

27

SINISTRI STRADALI E PREMI ASSICURATIVI PER REGIONE - ANNO 2012

Regione Distribuzione Importo Importodei sinistri sinistri/Premi medio sinistri

Abruzzo 2,20% 72,60% € 4.611

Basilicata 0,80% 69,20% € 5.018

Calabria 2,20% 62,10% € 5.397

Campania 7,80% 60,50% € 4.525

Emilia R. 7,40% 68,20% € 4.896

Friuli V.G 1,60% 54,40% € 4.518

Lazio 12,80% 72,60% € 4.175

Liguria 3,40% 60,30% € 3.300

Lombardia 17,10% 61,30% € 3.903

Marche 2,50% 70,90% € 5.096

Molise 0,60% 63,20% € 3.862

Piemonte 8,30% 66,60% € 3.817

Puglia 5,10% 60,90% € 5.132

Sardegna 2,80% 65,30% € 3.966

Sicilia 7,80% 67,60% € 4.279

Toscana 7,60% 73,20% € 4.664

Trentino A A 1,40% 61,20% € 3.984

Umbria 1,60% 68,50% € 4.397

Valle d'Aosta 0,20% 47,50% € 2.809

Veneto 6,80% 66,10% € 4.950

Italia 100% 65,70% € 4.360

Fonte CITTADINANZATTIVA, Osservatorio Prezzi e Tariffe (su dati Isvap)

Fonte CITTADINANZATTIVA, Osservatorio Prezzi e Tariffe (su dati Isvap)

TARIFFA MEDIA ADULTO E RAGAZZO PER REGIONE - Anno 2012

Media adulto Regione Media ragazzo

€ 626 Abruzzo € 2.802

€ 577 Basilicata € 2.620

€ 926 Calabria € 3.423

€ 1.047 Campania € 3.637

€ 633 Emilia R. € 2.821

€ 522 Friuli V.G € 2.286

€ 674 Lazio € 2.948

€ 614 Liguria € 2.929

€ 525 Lombardia € 2.521

€ 690 Marche € 2.908

€ 531 Molise € 2.254

€ 498 Piemonte € 2.289

€ 915 Puglia € 3.434

€ 600 Sardegna € 2.724

€ 710 Sicilia € 3.035

€ 757 Toscana € 3.129

€ 439 Trentino A.A € 2.025

€ 627 Umbria € 2.855

€ 409 Valle d’Aosta € 1.906

€ 551 Veneto € 2.562

Focus: il fenomeno caro-polizze - Allegato statistico GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Page 30: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

RISCHIOSITÀSTRADALE

La sicurezza stradale non ha sesso, non ha età, non ha collocazione territoriale. Ri-

guarda tutti noi che per lavoro, studio o per svago utilizziamo l’auto. Eppure, pur

essendo questa un’azione che si ripete tutti i giorni, quella della sicurezza stradale

continua ad essere un tema fortemente sottovalutato, non solo dagli stessi auto-

mobilisti, ma anche dall’opinione pubblica e dai media che si ricordano della gravità di

questa situazione solo quando avvengono degli incidenti particolarmente gravi. Al veri-

ficarsi di tali eventi sembra che tutti, noi compresi, si risveglino da una sorta di torpore

rendendosi conto che gli incidenti stradali rappresentano la più grande tragedia del no-

stro Paese. Non solo. L’auto si può fermare, possiamo avere un malore, oppure possia-

mo sentirci minacciati.

Insomma, la strada è un rischio, ma c’è un rimedio efficace che permette di poterla vi-

vere con più tranquillità. La tecnologia satellitare. Poter richiedere un soccorso immediato

in qualunque momento, 365 giorni all’anno può risultare determinante tra il bene e il

male. È comunque un’idea che migliora la vita!

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Rischiosità Stradale28

editoriale

Page 31: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

2929

Diminuiscono incidenti, morti e feriti sulle stra-de italiane. Il Rapporto ACI-ISTAT evidenzia, in-fatti, nel 2011 un calo, rispetto all’anno prece-dente, di sinistri (205.638; -2,7%), morti(3.860; -5,6%) e feriti (292.019; -3,5%), ver-balizzati dalle Forze dell’Ordine. Maggio è il me-se nero, agosto quello in cui si registra il piccodi mortalità, sabato il giorno con più morti, le18:00 l’ora più critica. Di notte si verificano me-no incidenti, ma più pericolosi, e i week-end so-no fortemente a rischio. I giovani 20-24enni leprincipali vittime di incidenti mortali. Il maggiornumero di incidenti, morti e feriti si verifica sul-le strade urbane, ma quelli più gravi avvengonosulle extraurbane. Più sicure le autostrade.

INCIDENTI: QUANTI? Ogni giorno in Ita-lia si verificano 563 incidenti stradali che pro-vocano la morte di 11 persone e il ferimento dialtre 800. Nel 2011 sono stati rilevati 205.638sinistri che hanno causato il decesso di 3.860persone e il ferimento di altre 292.019. Rispet-to al 2010 si riscontra una diminuzione del nu-mero degli incidenti (-2,7%), dei feriti (-3,5%) eun calo significativo del numero dei morti (-5,6%).

Nel periodo 2001/2011 gli incidenti sono scesida 263.100 a 205.638 (-21,8%); i morti da7.096 a 3.860 (-45,6%) i feriti da 373.286 a292.019 (-21,8%). Diminuito anche l’indice dimortalità (morti ogni 100 incidenti): 1,88 nel2011 rispetto al 2,70 del 2001.In confronto all’obiettivo europeo 2010 (la ri-duzione della mortalità stradale del 50%), l’Ita-lia non raggiunge il target nemmeno nel 2011,ma fa meglio della media europea (-44,5%). Ilnostro Paese si colloca al quattordicesimo po-sto nella lista dei paesi più virtuosi dell’UE a 27,con una riduzione del 45,6%. Meglio di noi, tragli altri, Spagna (-62,7%), Irlanda (-54,7%) eFrancia (-51,4%). Come noi il Regno Unito.Peggio di noi, invece, Austria (-45,4%), Ger-mania (-42,6%) e Belgio (-41,1%).

INCIDENTI: DOVE? Il 76,4% degli inci-denti si è verificato sulle strade urbane, con1.744 morti (45,2% del totale) e 213.001 feri-ti (72,9%). Sulle autostrade si sono verificati11.007 incidenti (5,4% del tot.), con 338 de-cessi (8,8%) e 18.515 feriti (6,3%). Rispetto al2010, si osserva una riduzione dell’incidentalitàsu tutti gli ambiti stradali (-2,7 )e una diminu-

INCIDENTI:TUTTI I NUMERIDA CONOSCEREA cura di ACI-ISTAT

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Rischiosità Stradale

Nel 2011 si sonoregistrati in Italia205.638 incidentistradali conlesioni a persone.Rispetto al 2010,si riscontra unadiminuzione delnumero degliincidenti (-2,7%) edei feriti (-3,5%) eun calo piùconsistente delnumero dei morti(-5,6%).

Il mese che hafatto registrarepiù incidenti èmaggio anche seè agosto che hafatto registrare iltasso di mortalitàmaggiore. Il venerdìe il sabato sono igiorni più nerisoprattutto nellafascia orarianotturna dove igiovani sono levittime piùcoinvolte.

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Rischiosità Stradale GUIDA ALLA SICUREZZA 201330

zione significativa del numero dei morti in am-bito autostradale (-10,1%), grazie anche all’im-plementazione del sistema “Tutor”, introdottonel 2006 e diffuso su un numero sempre cre-scente di tratte autostradali.Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade ex-traurbane (escluse autostrade): 4,7 decessi ogni100 incidenti. Gli incidenti sulle strade urbanesono meno gravi: 1,1 morti ogni 100 incidenti.Sulle autostrade l’indice di mortalità è pari a3,1: un punto e mezzo in meno rispetto allestrade extraurbane.Nei grandi Comuni italiani si verifica circa unterzo (32,8%) degli incidenti stradali urbani: Ro-ma 10,3%, Milano 7,2%, Genova 2,7% e To-rino 2,2%. L’indice di mortalità, più alto si regi-stra a Napoli (1,8), Venezia (1,6), Messina (1,4),Catania (1,3) e Palermo (1,2) il più basso, inve-ce, a Trieste (0,3), Genova (0,4) e Milano (0,4).Per quanto riguarda, invece, le strade fuori dal-l’abitato, l’indice di mortalità raggiunge il livel-lo più alto a Trieste (5,3), Catania (4,9) e Firen-ze (4,0).

INCIDENTI: QUANDO? Il maggior numero diincidenti e di decessi si è verificato a maggio(20.274 sinistri con 367 morti), mese con la me-dia giornaliera più alta (654 incidenti e 12 vitespezzate). Gennaio è il mese con il numero piùbasso di incidenti (13.925; media giornaliera449); Marzo quello che ha fatto registrare il mi-nor numero di morti sulle strade (258; mediagiornaliera 8).In città la frequenza più elevata di incidenti sicolloca a maggio (15.657; media: 505); la piùbassa a gennaio (10.492; media: 338). Il mag-gior numero di morti si registra a maggio (175),ma il tasso di mortalità più alto lo fa registrareagosto (1,4), seguito a ruota da gennaio (1,3);il più basso si registra, invece, a marzo (0,9).Il venerdì è il giorno ”nero” per incidenti(32.121: 15,6% del totale) e feriti (44.229:15,1%). Il maggior numero di morti si registra,invece, al sabato (641; 16,6%), seguito da do-menica (606; 15,7%). L’indice di mortalità piùalto è nel fine settimana: 2,8 morti ogni 100 in-cidenti la domenica, 2,2 il sabato.Il picco più elevato di incidentalità durante l’ar-co della giornata si registra intorno alle ore18:00 (15.756 incidenti; 261 morti; 22.617 fe-riti), quando all’incremento del traffico per glispostamenti lavoro-casa si aggiungono fattoripsico-sociali come lo stress e la stanchezza, uni-tamente alle difficoltà di percezione visiva do-

vute alla riduzione della luce naturale.L’indice di mortalità si mantiene superiore allamedia (1,9) dalle 21 alle 7 del mattino, rag-giungendo il valore massimo intorno alle ore 5(6 decessi ogni 100 incidenti).Nella fascia oraria compresa tra le 22 e le 6 sisono verificati 29.223 incidenti stradali (14,2%del tot.) che hanno causato il decesso di 984persone (25,5%) e il ferimento di altre 46.359(15,9%).Gli incidenti del venerdì e sabato notte sono pa-ri al 40,7% del totale degli incidenti notturni; imorti e i feriti del venerdì e sabato notte rap-presentano, rispettivamente, il 42,8% e il43,3%.

INCIDENTI: COME? La maggior parte de-gli incidenti stradali (74,7%) avviene tra due opiù veicoli. Il 25,3% riguarda, invece, veicoli iso-lati. Più ricorrente lo scontro frontale-laterale(71.069 casi: 34,6% tot.) con 883 morti(22,9%) e 104.638 feriti (35,8%), seguito daltamponamento che registra 37.749 casi, con364 morti e 62.389 persone ferite. Al secondoposto per quanto riguarda i morti (610) ed alprimo per indice di mortalità (4,8), gli scontrifrontali. Quanto a indice di mortalità, dopo gliscontri frontali, troviamo l’urto con ostacolo ac-cidentale (4,2), fuoriuscita o sbandamento(3,9), l’investimento di pedone (2.9) e la cadu-ta da veicolo (1,7). L’indice di mortalità più bas-so (0,8) lo fanno registrare sia la frenata im-provvisa che lo scontro laterale.

INCIDENTI: PERCHÉ? La guida distratta oandamento indeciso (42.869; 16,9% del tota-le), il mancato rispetto delle regole di prece-denza e del semaforo (42.095; 17,5%) e la ve-locità elevata (29.231; 11,5%) sono le prime trecause di incidente: da sole costituiscono il45,2% dei casi.

INCIDENTI: CHI? La classe di età in cui siregistra il maggior numero di decessi è quellacompresa tra i 20 e 24 anni per entrambi i ses-si. Valori molto elevati si riscontrano, per gli uo-mini, anche in corrispondenza delle fasce di età25-29, e 35-39 anni. Per le donne, invece, i pic-chi maggiori si registrano oltre che tra i 20 e i 24anni anche per le età più anziane (75-79 e 80-84 anni), nelle quali le donne risultano coinvol-te soprattutto nel ruolo di pedone.Nel 2011 i conducenti morti e feriti sono dimi-

I veicoli piùcoinvolti inincidenti stradalisono le auto:255.471 (66,1% deltotale), al secondoposto i motocicli.Seguono: autocarri(6,8%), ciclomotori(5,4%) e biciclette(4,5%). Rispetto al2010, il numero dibiciclette coinvoltein incidenti stradalicon lesioni èaumentato del12%.

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31GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Rischiosità Stradale

La classe di etàpiù a rischio èquella compresatra i 20 e 24 anniper entrambi isessi. Valori moltoelevati siriscontrano, pergli uomini, anchein corrispondenzadelle fasce di età25-29, e 35-39anni. Per le donne,invece, i picchimaggiori siregistrano ancheper le età piùanziane.

nuiti, rispettivamente, del 5,2% e del 3,2%. Inaumento risultano, invece, le donne: +4%, da304 a 317 decessi.Tra i conducenti deceduti (2.690, 69,7% sul to-tale dei morti) i più colpiti sono quelli di etàcompresa tra i 20 e i 39 anni. In notevole svan-taggio gli uomini: il numero dei morti risulta, in-fatti, 7 volte superiore a quello delle donne;quello dei feriti 2 volte.Il numero, in valori assoluti, dei decessi tra i con-ducenti è, per entrambi i sessi, più elevato sul-le altre strade extraurbane (escluse autostrade).Rispettivamente: 1.206 uomini e 171 donne. Ilnumero dei feriti risulta, invece, molto più ele-vato sulle strade urbane, dove, come abbiamovisto, si verifica la stragrande maggioranza de-gli incidenti. Le strade extraurbane risultano illuogo più pericoloso, per entrambi i sessi: 2,3conducenti uomini e 1 conducente donna mor-ti ogni 100 conducenti coinvolti in incidentistradali.I conducenti più colpiti risultano gli uomini allaguida di autovetture e motocicli (974 e 837morti, complessivamente il 76,3% del totale).Tra le donne, invece, si muore quasi esclusiva-mente alla guida di auto: 214 decedute, 67,5% sul totale dei decessi tra le donne.Il 2011 fa registrare un’allerta bicicletta: + 7,2%di conducenti morti e + 11,7% di feriti. Le bici-clette rappresentano il terzo veicolo, dopo au-tovetture e motocicli, con il maggior numero diconducenti morti.Fra le persone coinvolte in incidenti stradali, ipedoni sono tra i soggetti più deboli. Il rischio èparticolarmente alto per la popolazione anzia-na. Per i morti, il valore massimo (96) si registra

nella fascia tra 80 e 84 anni; per i feriti (1.594)in quella tra 70 e 74 anni. I pedoni donna risul-tano fortemente a rischio tra i 75 e gli 84 anni.Mentre, rispetto al 2010, il numero di morti trai pedoni risulta in diminuzione (-4,1%), la fles-sione è decisamente più contenuta (-1,2%) perquanto riguarda i feriti.Tra i passeggeri, morti e feriti, risultano con-centrati, per entrambi i sessi, nella classe di età15-24 anni (19.034, pari al 27,16% del totale).Colpiti anche i bambini tre 0 e 9 anni (5.245,tra morti e feriti, il 7,5% del totale), fatto cheevidenzia la necessità di mantenere alta l’atten-zione sul corretto utilizzo dei dispositivi di sicu-rezza e dei sistemi di ritenuta studiati per i bam-bini. Dal confronto con il 2010 si rileva, per ipasseggeri, una diminuzione sia dei morti (-9,1%), che dei feriti (-5,2%).

INCIDENTI: COSA? I veicoli più coinvoltiin incidenti stradali sono le auto: 255.471(66,1% del totale), responsabili del 44,2% deidecessi. Al secondo posto i motocicli (54.181;14,0%), i quali, malgrado la percentuale deci-samente più bassa rispetto alle auto, sono re-sponsabili del 32,1% dei decessi. Seguono: au-tocarri (6,8%), ciclomotori (5,4%) e biciclette(4,5%). Rispetto al 2010, il numero di biciclet-te coinvolte in incidenti stradali con lesioni è au-mentato del 12%.L’indice di mortalità più alto è quello di motoci-cli e quadricicli (1,7), più del doppio di quellodelle auto (0,7). Ma doppio rispetto alle auto èanche quello delle bici (1,6), mentre quello deiciclomotori (0,8) è sostanzialmente identico aquello delle auto.

Angelo Sticchi Damiani – Presidente ACI“I dati dimostrano come le nostre strade diventino ogni anno più sicure ma c’è ancora tanto da fare:gli incidenti derivano da una scarsa cultura degli utenti della strada e ACI ha definito un sistema di for-mazione continua con nuovi programmi per il conseguimento della patente, corsi di guida sicura, atti-vità di educazione dei genitori per l’uso dei seggiolini, servizi specifici per le utenze deboli. Va poi sot-tolineato che i sinistri sono diminuiti del 22% in 10 anni ma le tariffe RCauto non hanno seguito lo stes-so andamento. Per consentire un ribasso delle polizze, ACI ha presentato al Governo un progetto di leg-ge in grado di ridurre del 40% i costi a carico delle famiglie, contrastando soprattutto il fenomeno del-le frodi: speriamo veda presto la luce”.

Enrico Giovannini - Presidente Istat“Quest'anno ha visto il consolidamento del modello organizzativo decentrato istituito con il protocol-lo di intesa nazionale ed è stata rafforzata la collaborazione con tutti gli organi di rilevazione territoria-li. Su queste basi costruiremo una nuova architettura di indagine che entro il 2015 dovrà portare allarealizzazione di un sistema unico di acquisizione dei dati in accordo con il processo di digitalizzazionegià avviato".

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32 Rischiosità Stradale GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Lo scambio diinformazioni traveicoli edinfrastrutture,sarannodeterminanti neiprossimi anni perrendere più sicurele strade,decongestionare iltraffico e far vivereai cittadini europeila mobilità inmaniera serena enon con ansia opericolo.

Con il piano europeo 2011-2020 in ma-teria di sicurezza stradale, quali obiet-tivi intende perseguire l’Ue?

Il nuovo Programma Europeo 2011-2020 in-tende riconfermare l’obiettivo di una riduzionedel 50% delle vittime della strada e lascia co-munque agli Stati membri la definizione delproprio obiettivo di lungo termine, basandosisul livello di sicurezza di partenza e concen-trando le proprie azioni sulle aree per le quali leprestazioni di sicurezza sono più carenti.

Per il raggiungimento di tali obiettivi,quali sono le linee d’azione?

Per raggiungere questo risultato sarà necessa-rio lavorare sul miglioramento dell´educazionestradale e della preparazione degli utenti dellastrada, rafforzare l´applicazione della normati-va stradale, migliorare la sicurezza delle infra-strutture e aumentare l´utilizzo delle modernetecnologie a bordo e per la gestione del traffi-co oltre a migliorare i servizi di assistenza e diemergenza.

Con il Programmad’azione europeo2001-2010 sono sta-ti realizzati sensibiliprogressi, oltre adesser stato un fortecatalizzatore perl'UE e per i singoliStati membri per in-centivare gli sforzivolti a migliorare lasicurezza stradale.Con il nuovo Piano,

scadenza 2020, si cerca ora di fare il salto di qualità nel contrasto allarischiosità stradale, intervenendo su una serie di obiettivi strategici par-tendo dallo sviluppo e diffusione delle tecnologie intelligenti. E in talsenso, la tecnologia satellitare giocherà in futuro un ruolo da prota-gonista assoluto.

DALL’EUROPAUNA SPINTA ALLASICUREZZAIntervista Antonio CancianRappresentante Italiano Commissione Trasporti UE

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33GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Rischiosità Stradale

Il nuovoProgrammaEuropeo 2011-2020intendericonfermarel’obiettivo di unariduzione del 50%delle vittime dellastrada e lasciacomunque agliStati membri ladefinizione delproprio obiettivo dilungo termine.

Con il sistema dichiamata diemergenza , l’eCall,si cercherà diottenere i risultatisperati. Viasat suquesto fronte offregià ai suoi clientidispositivi in gradodi attivare isoccorsi richiesti:ambulanza, carroattrezzi o forzedell’ordine.

Il nostro Paese è pronto a recepire le di-rettive europee?

L´Italia lavora attivamente ed a più livelli perperseguire questi obiettivi. Nel corso della miaattività parlamentare ho avuto in più occasionila possibilità di partecipare a momenti di infor-mazione/formazione promossi dai livelli localioltre che di lavorare a Bruxelles con il nostrogoverno su questo tema.

Come giudica i risultati italiani di questiultimi anni – anche rispetto a quelli dialtri Paesi europei – in materia di sicu-rezza stradale?

I risultati italiani sono in linea con la media eu-ropea, nel decennio precedente il numero di fa-talità è sceso in Italia del 42%, con una mediaannuale del -6%. Anche nel settore della ge-stione delle infrastrutture siamo all´avanguar-dia, i nostri concessionari partecipano attiva-mente alle principali iniziative europee in ma-teria di gestione intelligente, e quindi sicura,delle strade.

Presto sarà obbligatorio il sistema eCallsulle auto. Insomma, la maggior sicu-rezza sulle strade passa dalle tecnolo-gie intelligenti?

Assolutamente. L´interazione tra utente mezzoed infrastruttura è un settore in cui gli sviluppitecnologici hanno margini molto ampi di ap-plicazione. Credo fortemente nella politica dipromozione dei Sistemi di Trasporto Intelligen-

te (ITS) promossa a livello europeo, senza pen-sare però di delegare alla tecnologia la gestio-ne dei mezzi. Ricordo che il settore in cui inve-stire è la formazione dell´utente, anche all´uti-lizzo sicuro delle tecnologie di bordo.

Infine una domanda. I dati confermanoche le scelte adottate sono efficaci. Re-sta il fatto che i numeri sull’incidentali-tà stradale sono ancora tragici e biso-gna moltiplicare gli sforzi. In quale di-rezione?

Nelle direzioni che ho menzionato all´inizio,proseguendo un trend di diminuzione delle fa-talità. Aggiungo una nota su un aspetto moltoimportante, ovvero la guida in stato di ebbrez-za o sotto l´effetto di sostanze stupefacenti. Inquesto ambito in Italia sono stati brevettati si-stemi di blocco del motore in presenza di abu-si che vanno analizzati per considerarne l´ado-zione su scala nazionale o comunitaria.

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Direttore, cosa lasciano in eredità intema di sicurezza stradale i 5 anni ap-pena trascorsi?

Gli ultimi 5 anni sono stati caratterizzati da unariduzione dell’incidentalità di circa l’11% cheha comportato anche una significativa riduzio-ne della mortalità pari a circa il 25%. Il miglio-ramento della sicurezza stradale in questi anniè in linea con la media europea e con un trend

partito già dal 2001. Nel periodo2001-2011 si è infatti registratauna flessione della mortalità pa-ri a 45,6%. Questo risultato ci hapermesso di avvicinarci all’ambi-zioso obiettivo di riduzione dellamortalità del 50% che avevamocondiviso con l’Europa.Le strade italiane sono diventatequindi più sicure, consolidandola consapevolezza che in questosettore molto si può fare.

E quali sono gli obiettivi rea-listicamente raggiungibilinella prossima legislatura?Il miglioramento della sicurezza

stradale per non esaurirsi deve essere soste-nuto da azioni strutturali, sistematiche e con-tinue. Non possiamo e non dobbiamo accon-tentarci dei risultati raggiunti altrimenti svani-rebbero rapidamente anche gli effetti deglisforzi fatti. Stiamo quindi lavorando con oriz-zonte temporale al 2020, insieme alla Com-missione ed agli altri stati europei, per rag-giungere l’obiettivo di una ulteriore riduzione

34 Rischiosità Stradale GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

I numeri stanno lìa dimostrare chele strade italianesono diventate piùsicure, anche sepermangonoancora delledifferenze tra lediverse categoriedi utenti, tra letipologie di stradee tra le varie areeterritoriali.

Non possiamo enon dobbiamoaccontentarci deirisultati raggiuntialtrimentisvanirebberorapidamenteanche gli effettidegli sforzi fatti.Stiamo quindilavorando conorizzontetemporale al2020.

BENE COSÌMA SI PUÒFARE DI PIÙIntervista con Sergio DondoliniDirettore Generale per la Sicurezza Stradale – MinisteroInfrastrutture e Trasporti

I dati statistici indicano inequivocabilmente come le strade italiane sia-no più sicure. Il nostro Paese, infatti, è in linea con la media europea econ un trend positivo iniziato fin dal 2011. Però è necessario lavorareancora, perché troppe donne e uomini restano ancora oggi coinvolti inincidenti stradali, spesso con conseguenze drammatiche.

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35GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Rischiosità Stradale

La promozionedell’utilizzo delletecnologie permigliorare lasicurezza stradalecostituisce uno deisette punti indicatidalla Commissioneeuropea perraggiungere gliobiettivi 2020. LaScatola Nera ècertamente utiliper gli utenti dellestrade.

La sicurezzastradale è unaresponsabilitàcondivisa ed ènecessario chetutti diano il lorocontributo:Istituzioni, Enti,Aziende,Associazioni. Tuttidevono fare la loroparte per portare acasa risultatiapprezzabili.

del 50% della mortalità stradale.In termini quantitativi questo si-gnifica dover scendere al 2020 aldi sotto della soglia dei 2045 de-cessi/anno. Per raggiungere que-sto risultato abbiamo quasi com-pletato la predisposizione di unnuovo Piano Nazionale per la Si-curezza Stradale che, in linea conle indicazioni ed i target stabilitiin sede europea, individua lestrategie e le misure da attuare.

Comunque sia, come det-to, l’analisi sull’incidenta-lità registra una tendenzaal miglioramento. Dovutaa quali fattori?

Sicuramente un peso notevoleha avuto l’adozione del Piano Nazionale dellaSicurezza Stradale e le azioni realizzate attra-verso i suoi programmi di attuazione che han-no portato all’avvio sul territorio di numerosiinterventi finalizzati alla sicurezza. Molta effi-cacia hanno avuto anche le misure di caratterelegislativo introdotte, dalla patente a punti al-l’inasprimento delle sanzioni per comporta-menti a elevato rischio fra i quali ricordo quelliper guida sotto l’effetto di alcool. Tutta questaattività è stata utile per creare quelle sinergiecon tutti gli altri attori che operano nel campoper diffondere una nuova cultura della sicurez-za stradale, anche attraverso la comunicazionee l’educazione nelle scuole. Se c’è un settore incui è importante la partecipazione attiva e re-sponsabile della società civile, questo è propriola sicurezza stradale. È necessario che tutti dia-no il loro contributo.

Quali i comportamenti a rischio ancorariscontrabili?

L’eccesso di velocità, l’assunzione di alcool co-me pure l’uso del telefonino alla guida o, più ingenerale la distrazione, sono sicuramente fat-tori di rischio che influiscono sull’incidentalitàstradale. Su questi è certamente fondamentaletenere alto il livello dell’azione di controllo. Tut-tavia questa, da sola, ben difficilmente potrà es-sere così capillare e sufficiente per eliminareogni situazione di pericolo. Occorre quindi inci-dere sulla consapevolezza dei rischi e sul rispet-to degli altri anche attraverso altri strumenti. Perquesto la formazione e l’educazione stradale finda bambini hanno una importanza notevole per

determinare dei mutamenti diffusi e stabili neicomportamenti degli utenti della strada chepossano portare a migliorare la percezione delrischio e la corretta stima delle proprie capacità.

L’Ue con l’introduzione dei sistemi intel-ligenti e dell’eCall, qui da noi con la Sca-tola Nera anche per le auto. La strada or-mai è segnata: la tecnologia ci salverà?

La promozione dell’utilizzo delle tecnologie permigliorare la sicurezza stradale costituisce unodei sette punti indicati dalla Commissione eu-ropea per raggiungere gli obiettivi 2020.Ogni sistema di sicurezza che effettivamenteaiuti a prevenire o a compensare l’errore uma-no o a ridurre le conseguenze degli incidentipuò diventare un efficace mezzo di contrastoe/o di riduzione della gravità degli incidenti.In ogni caso sistemi per il controllo avanzatodel veicolo mirati a migliorare le condizioni disicurezza, attraverso informazioni relative allostato del guidatore, del veicolo, dell’ambientecircostante, o all'eventuale effettuazione inmodo automatico di alcune manovre tipichedella conduzione del veicolo, rappresentanoausili tecnologici sperimentati e ormai fruibilidalla cui diffusione può derivare un significati-vo miglioramento per la sicurezza.Allo stesso modo dall’eCall e dalla scatola ne-ra potranno derivare sia benefici diretti quali lapossibilità di migliorare gli interventi di emer-genza post incidente sia benefici indiretti qua-li la possibilità di disporre una serie di dati e in-formazioni utili ad approfondire la conoscenzadel fenomeno incidentale.

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La sicurezza stradale in Piemonte si tin-ge di rosa. Ci può raccontare l’iniziati-va appena lanciata della Pink Box?

L’iniziativa è stata ideata e organizzata in col-laborazione con la Fondazione Ania per la si-curezza stradale con la quale abbiamo avviato

ormai da due anni un proficuopercorso di iniziative e proget-ti. Il protocollo d’intesa che ab-biamo siglato nel 2011 com-prendeva anche la messa a di-sposizione, da parte di Fonda-zione Ania, inizialmente di 500Pink Box, costruite da ViasatGroup. La distribuzione è avve-nuta in due fasi. Nella prima,abbiamo richiesto alle varieAso di indicarci i nominativi didipendenti donne che, per ra-gioni di lavoro, erano costrettefrequentemente a spostarsicon la macchina nelle ore sera-

li o notturne: a tutte quelle che hanno accet-tato è stata consegnata la scatola rosa. Nellaseconda fase abbiamo messo a disposizionetutti i dispositivi restanti, con la formula delconcorso già sperimentata con successo daAnia in altre regioni.

La sicurezza sulla strada è un’esigenza col-lettiva. E la sicurezza stradale per le donneè strettamente connessa non solo alla pos-sibilità di subire o provocare incidenti au-tomobilistici ma anche al rischio di subireaggressioni, rapine e violenze di ogni tipo.Ecco perché la Pink Box risulta indispensa-bile per far fronte ad eventuali rischi comeincidenti, guasti meccanici o, peggio, ag-gressioni e atti di violenza. La Regione Pie-

monte ha recentemente “sposato” la Pink Box attraverso una inizia-tiva importante.

Sempre più donneutilizzano l’autoper i proprispostamenti.Maggiore “utenzaattiva dellastrada” a fronte diuna maggioreautonomiafemminile. Da quil'idea di dotare leautomobiliste diuno strumentotecnologico comela "Scatola Rosa"per risponderealla loro domandadi protezione esicurezza.

Rischiosità Stradale GUIDA ALLA SICUREZZA 201336

LA REGIONE PIEMONTE“SPOSA” LA PINK BOX

Intervista con Barbara BoninoAssessore ai Trasporti, Infrastrutture,Mobilità e Logistica - Regione Piemonte

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Chi sono o possono essere le principaliutenti della Pink Box?

Tutte le automobiliste piemontesi dovrebberoessere interessate a disporre di questo stru-mento, che è estremamente utile, anche soloper cavarsi d’impiccio in caso di guasto o mal-funzionamento della macchina. Certo che, dalpunto di vista della sicurezza, soprattutto ledonne che sono costrette a fare i turni nelle oreserali o notturne dovrebbero tutte dotarsi del-la Pink Box, come misura di autotutela.

Crede che ci siano le condizioni perchéquesta iniziativa possa essere ripresa alivello nazionale?

Crediamo di sì, peraltro ci risulta che Fonda-zione Ania abbia già effettuato negli anni scor-si delle iniziative di questo genere, anche se ilmaggior successo di partecipazione si è avutoproprio con il concorso dell’8 marzo scorso de-dicato alle donne piemontesi.

Come far arrivare il messaggio che og-gi proteggersi si può, basta volerlo?Che vivere la mobilità stradale con piùtranquillità è possibile?

La linea che abbiamo tenuto sin dall’insedia-mento dell’attuale Giunta regionale è che nonbasta inasprire controlli e sanzioni per miglio-rare la sicurezza stradale, è necessaria innanzi-tutto un’educazione ad un corretto stile di gui-

da. Educazione che passa attraverso i corsi diguida sicura, i programmi di insegnamento nel-le scuole e le campagne di comunicazione. Ilprotocollo d’intesa che abbiamo siglato conFondazione Ania ci consentirà di attivare altreiniziative che ora sono allo studio.

Infine Assessore, come la Regione Pie-monte intende intervenire sul tema piùgenerale della Sicurezza Stradale? Ave-te in mente iniziative o proposte?

È evidente che stiamo attraversando un pe-riodo difficile dal punto di vista economicoper l’ente regionale, ma siamo convinti chesu un tema fondamentale come la sicurezzastradale non si possa fare spending review.Servono fondi ingenti per sistemare i nume-rosi tratti stradali in tutto il Piemonte che, se-condo i dati desunti dalle statistiche sull’inci-dentalità, sono ritenuti più pericolosi. In più,occorre intervenire maggiormente sulla ma-nutenzione stradale. Le risorse a disposizionenon bastano e per questo motivo stiamo ana-lizzando possibili soluzioni per reperire nuovifondi da destinare a questo tipo di interven-ti. Per quanto riguarda invece, il lato dellaprevenzione, abbiamo intenzione di coinvol-gere altri soggetti privati per mettere a pun-to iniziative di comunicazione e informazionerivolte in particolar modo ai giovani e ai neo-patentati.

La sicurezzastradale per ledonne èstrettamenteconnessa non soloalla possibilità disubire o provocareincidentiautomobilistici, maanche al rischio disubire aggressioni,rapine e violenze diogni tipo.

Pensando proprioalla sicurezza delledonne la Pink Boxpermette dilanciare un SOS edi ricevereimmediatamentesul posto, soccorsiimmediati (carroattrezzi, ambulanzao anche la poliziase ci si sentisseminacciati), graziealla CentraleOperativa Viasat,attiva 24 ore su 24,365 giorni l’anno.

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Rischiosità Stradale 37

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38 Rischiosità Stradale GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

L’Italia non hacentrato gliobiettivi Ue ma nondobbiamo vedere ilbicchiere mezzovuoto: molte cosepositive sono statefatte, soprattutto intermini dieducazione dellenuove generazioni.

I ragazzi sedebitamenteformati,acquisiscono unamaggioreconsapevolezzadell’importanza delrispetto delleregole al volante.La sicurezzastradale devebeneficiare dicostante opera dicomunicazione einformazione.

Sicurezza Stradale in Italia oggi. Sedovesse brevemente fare qualche va-lutazione sul tema direbbe che …?

La situazione complessiva è sicuramente mi-gliorata rispetto a 10 anni fa, ma ancora non èstato fatto abbastanza. Nel 2011 in Italia sonomorte 3860 persone a causa di incidenti stra-dali. Il calo rispetto al 2001 si aggira intorno al45%: in quell’anno l’Unione europea fissòl’obiettivo del dimezzamento delle vittime in 10anni sulle strade dei paesi membri. L’Italia nonl’ha centrato, ma non dobbiamo vedere il bic-chiere mezzo vuoto. Molte cose positive sonostate fatte, soprattutto in termini di educazio-ne delle nuove generazioni. Come FondazioneANIA da anni portiamo avanti progetti dedica-ti ai giovani: abbiamo promosso la figura delguidatore designato nelle discoteche e nei luo-ghi di divertimento, spiegando quanto fosse

importante in ogni comitiva la presenza di unapersona che si impegnava a non bere per ri-portare a casa gli amici in totale sicurezza. Sia-mo entrati nelle scuole portando modelli di for-mazione in grado di spiegare ai ragazzi i rischiche si possono correre al volante. Abbiamo av-viato attività dedicate ai neopatentati e ai gio-vani che si avvicinavano alla guida del ciclomo-tore. Ciò che abbiamo riscontrato nel medioperiodo è che i ragazzi, se debitamente forma-ti, acquisiscono una maggiore consapevolezzadell’importanza del rispetto delle regole al vo-lante. Per questo siamo convinti che la sicurez-za stradale debba beneficiare di una continuae costante opera di comunicazione ed infor-mazione.

In quale maniera la tecnologia è unodei fattori che più di ogni altro ha con-

COMUNICAREED INFORMAREPER MIGLIORAREIntervista con Umberto GuidoniSegretario Generale Fondazione Ania

Quando si parla di sicurezzastradale oggi in Italia non si puònon considerare i molti risultatipositivi ottenuti, a partire dallariduzione del numero dei morti.Quando si parla di sicurezzastradale non si può non pensareall’importanza della tecnologiache incide sensibilmente sullostile di guida degli automobili-

sti. Quella stessa tecnologia che ancora oggi fatica ad essere utilizzatada tutti ma che è il centro delle azioni legislative proprio per renderele nostre strade più sicure.

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A livello europeoc’è moltaattenzione allenuove tecnologie:il sistema e-call,che dovràessere installatoobbligatoriamentesui veicoli di nuovaimmatricolazionedal 2015, ne è unesempio.

La presenza dellascatola nera portaa responsabilizzarel’automobilista el’interconnessionedi questi strumenticon le varie partidel veicolo, porta araccogliere semprepiù informazionisugli stili di guida.

tribuito (e contribuisce) alla sicurezzastradale?

Il sistema “Tutor” nelle autostrade rappre-senta un modello di eccellenza italiano. Se èvero che l’Italia non ha raggiunto complessi-vamente l’obiettivo del dimezzamento deimorti sulle strade, è altrettanto vero che nel-le autostrade e, in particolare, nelle trattecontrollate dal sistema Tutor, quell’obiettivoè stato addirittura superato. A livello europeoc’è molta attenzione alle nuove tecnologiemesse a servizio della sicurezza stradale: il si-stema e-call che dovrà essere installato obbli-gatoriamente sui veicoli di nuova immatrico-lazione dal 2015 ne è un esempio. Avere a di-sposizione un sistema che consente di otti-mizzare tempi e modalità di intervento in ca-so di incidente, può aiutare a salvare moltevite.

Scatola Nera o Pink Box che sia, quan-to questi strumenti hanno il pregio diincidere sugli stili di guida degli auto-mobilisti?

La diffusione di questi strumenti non è anco-ra massima, ma le prospettive di sviluppo so-no assai interessanti in termini di sicurezzastradale. Ad oggi la presenza di un dispositi-vo come la scatola nera, porta a responsabi-lizzare l’autista. In futuro l’interconnessionedi questi strumenti con le varie parti del vei-colo, porterà a raccogliere sempre più infor-mazioni sugli stili di guida. Informazioni che,una volta analizzate, consentiranno di cor-reggere eventuali errori che si commettono alvolante.

Come è iniziato l'anno per la Fonda-zione Ania per la sicurezza stradale?

Il 2013 della Fondazione ANIA è cominciatoall’insegna della collaborazione con le forzedell’ordine. A gennaio si è conclusa la secon-da edizione di “Adotta una strada”, iniziativarealizzata con l’Arma dei Carabinieri, che si èsviluppata su 5 strade statali scelte tra le piùpericolose in Italia. Su quelle arterie i Carabi-nieri hanno aumentato i pattugliamenti, av-viando un’opera di comunicazione ed infor-mazione sui rischi della guida in stato diebrezza e sul corretto trasporto dei minori inauto. Nel periodo dell’iniziativa, sulle stradeprese in considerazione, è stato abbattutodrasticamente il numero di incidenti mortali.Restando sul tema della collaborazione con le

forze dell’ordine, a marzo si è svolto “Tu-tour”, un tour itinerante organizzato con lacollaborazione della Polizia Stradale e di Ai-scat e con il patrocinio della Regione Pie-monte, che ha toccato 13 città italiane e cheha portato la sicurezza stradale tra i banchidelle scuole. Sempre a marzo, infine, abbia-mo realizzato un’importante iniziativa legataalla festa della donna. In occasione dell’8marzo abbiamo regalato 350 scatole rosa adaltrettante donne del Piemonte che ne han-no fatto richiesta attraverso il nostro sito in-ternet.

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Le autostrade italiane sembrano sem-pre più sicure. Cosa ci dicono i numeri?

La sicurezza degli automobilisti è da sempreuno degli obiettivi principali del nostro lavoro.Le nostre autostrade sono due volte più sicu-re della viabilità ordinaria. Dal 1999 a oggi iltasso di mortalità sulla nostra rete è stato ri-dotto di oltre il 70% superando di gran lun-ga l'obiettivo fissato dall'Unione Europea. Inaltre parole, rispetto al livello di incidentalitàdel 1999 salviamo ogni anno 300 vite. Un ri-sultato di cui siamo fieri e raggiunto anche

grazie al Safety Tutor, il sistema di controllodella velocità media che è attualmente instal-lato su circa 2.500 chilometri, pari al 39%della rete autostradale del gruppo. La sicu-rezza passa anche attraverso la riqualificazio-ne delle infrastrutture e per questo è stata au-mentata la copertura di asfalto drenante cheormai copre praticamente il 100% della rete,se si escludono i tratti in cui non è opportunointervenire, come quelli di montagna e in gal-leria. Nel 95% della rete sono stati sostituiti oammodernati circa 2.700 chilometri di bar-

Gli ITS (IntelligentTransport System)rappresentano ilpresente e il futurodella sicurezza.Oggi la diffusionedelle tecnologieGPS nei veicoli enegli smartphoneconsente diosservare conmaggioretempestività eprecisione ciò cheavviene sulla retestradale.

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AUTOSTRADE SICURE,INTELLIGENTI… HITECH

Dal 1999 a oggi il tasso di mortalità in autostrada si è ridotto di oltre il70%, superando di gran lunga l'obiettivo fissato dall'Unione Europea.Scelte progettuali adeguate, best practices gestionali, soluzioni tecno-logiche innovative ed educazione stradale sono tutti elementi che han-no concorso al miglioramento dei livelli di sicurezza ottenendo risultatistraordinari.

Intervista con Riccardo MolloCondirettore Generale Operations e Maintenance - Autostradeper l’Italia

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Viasat Group daanni fornisceequipaggiamentiche consentonol’attivazione deiservizi diemergenza conl’identificazioneautomaticadell’esattaposizione delveicolo,contribuendo ainnalzare lasicurezza anche inautostrada.

Gli interventi per ilmiglioramento e ilpotenziamento dellivello di sicurezzadell’infrastrutturasono stati giàeffettuati e hannoprodotto risultatiimportanti. Orabisogna incidereanche suicomportamenti percercare di educaregli italiani allacultura dellasicurezza stradale.

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riere spartitraffico e abbiamo chiuso tutti i1.900 varchi aperti sullo spartitraffico sosti-tuendoli con strutture mobili per permetternel'apertura in situazioni di emergenza. E’ inpieno sviluppo il piano di sicurezza delle gal-lerie per l'adeguamento degli impianti di illu-minazione, ventilazione, antincendio e con-trollo del traffico.

Si punta ad infrastrutture sempre piùtecnologiche e hitec. Di quali soluzionispecifiche e innovative vi siete dotati?

Oggi la diffusione delle tecnologie GPS nei vei-coli e negli smartphone ci consente di osserva-re con maggiore tempestività e precisione ciòche avviene sulla rete stradale. Per elaborarecorrettamente le informazioni, abbiamo mes-so a punto una piattaforma informatica inno-vativa, in grado di analizzare i dati generati damolte fonti, facendo diventare Autostrade ilprimo concessionario a livello mondiale che di-spone di uno strumento di monitoraggio avan-zato, senza impatto ambientale, con prospetti-ve di evoluzione importanti per i temi di sicu-rezza. Può fornire tempestivamente una rap-presentazione fedele e in tempo reale della si-tuazione di viabilità su tutte le strade a sup-porto di chi, come noi, deve informare, deci-dere e operare gli interventi. Questo anticipa econferma quello che la Commissione Europeavorrebbe ottenere dagli operatori della mobili-tà verso una integrazione e condivisione dei da-ti disponibili in "rete" in un'ottica di migliora-mento del servizio e maggiore sicurezza per chiviaggia.

Alla luce dei risultati fin qui acquisiti ein virtù delle nuove disposizioni comu-nitarie, quali obiettivi vi prefiggete intema di sicurezza stradale?

Gli interventi per il miglioramento e il poten-ziamento del livello di sicurezza dell’infrastrut-tura sono stati già effettuati e hanno prodottorisultati di cui siamo orgogliosi. Ora bisogna in-cidere sui comportamenti ed è per questo cheabbiamo messo in campo una serie di progettiper cercare di educare gli italiani alla culturadella sicurezza stradale. Tra le iniziative più si-gnificative, realizzate lo scorso anno, ricordo:“I 10 luoghi comuni sulla sicurezza”, un quiz apremi a cui hanno partecipato oltre 300.000italiani, lanciato in estate per sensibilizzare gliitaliani al rispetto delle norme e dei comporta-menti corretti al volante. L'importanza dell'ini-

ziativa è stata con-fermata dai risulta-ti delle risposte de-gli italiani, da cuiemerge un feno-meno preoccupan-te: la cultura dellasicurezza alla guida è poco diffusa nel nostroPaese e gli italiani tendono troppo spesso acomportamenti pericolosi per la propria inco-lumità.Oltre a quest’iniziativa, solo lo scorso anno ab-biamo sponsorizzato il Giro d’Italia per far co-noscere, al fianco della Polizia Stradale, i temidella sicurezza stradale. Abbiamo anche indet-to il concorso “Scrivi il tuo messaggio e vinci”,per i 6 messaggi sulla sicurezza più belli dapubblicare sui pannelli a messaggio variabilelungo la rete. Ricordo inoltre le iniziative: “Caf-fè Gratis” tutte le notti in Area di Servizio, l’An-golo della Prevenzione che prevede il check upgratuito per gli autotrasportatori, in collabora-zione con Croce Rossa Italiana in alcune Aree diServizio. E ancora “Piccoli Viaggiatori Sicurezzada grandi” per il corretto uso del seggiolino au-to, ”Parcheggi Rosa” nelle Aree di Servizio ri-servati a donne in dolce attesa o neo-mammee il calendario con “I 12 mesi della SicurezzaStradale” volta a sfatare, mese dopo mese, iluoghi comuni sui principali comportamenti diguida.

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Come funziona il servizio di emergenzasanitaria 118?

Il sistema urgenza-emergenza in Italia, viene at-tivato con DPR 27 marzo 1992, al fine di ga-rantire alla popolazione un intervento di soc-corso idoneo con l’obiettivo di ridurre la mor-talità e gli esiti invalidanti secondari all'insor-genza di patologie acute mediche e traumati-che. Il sistema è articolato in una Fase di Allar-me e prima risposta sul territorio, garantita dal-le Centrali Operative 118 e dai mezzi di soc-corsi dislocati nelle postazioni territoriali e inuna Fase di Risposta Ospedaliera articolata inlivelli di complessità. L’assistenza al pazientenon inizia con il suo ingresso in ospedale, magià sul luogo dell’evento, riducendo così quel-l'intervallo “privo di terapia”, fondamentale aifini dell’abbattimento delle sequele mortali oinvalidanti della malattia acuta.

Quanta parte degli interventi che si ef-fettuano in regime di 118 sono conse-guenze di incidenti stradali?

La strada, si sa, costituisce un rischio e gli inci-denti rappresentano un fenomeno ancora og-gi molto frequente. Oltre il 15% delle richiestedi soccorso avvengono a seguito di incidentistradali. Un’enormità! Secondi solo alle richie-ste di soccorso che provengono da casa, prin-cipalmente per patologie mediche.

Qual è il costo sociale conseguente agliincidenti stradali?

Secondo il “Rapporto Italia 2010” di URISPES,nel 2008, il numero di incidenti stradali è statopari a 218.963 (+0,04% rispetto al 2007) e hacausato il ferimento e la morte, rispettivamen-te, di 310.739 persone (-4,6% rispetto al 2007)e 4.731 persone (-7,8% rispetto al 2007). Il co-sto medio di un incidente stradale è pari a131.600 euro (Istat). Quindi, il costo comples-sivo degli incidenti stradali nel 2008 è di 28,8miliardi di euro. Il costo degli incidenti nel solo2008, 28,8 miliardi di euro, equivale ad un co-sto pro capite per la collettività di circa 480 eu-ro l’anno.

Che ruolo gioca il fattore tempo in ter-mini di vite salvate e di riduzione del-l’entità del danno?

Negli incidenti stradali, la maggior parte deidanni sono lievi, nel 15% circa dei casi le le-sioni sono gravi e a rischio di peggioramento,nel 5% sono gravissime con elevato rischioper la vita: il 50% di questi determina la mor-te del soggetto.La maggior parte dei decessi avviene entro i pri-mi minuti dall’evento (morte immediata), altrivengono definite “morti evitabili”, avvengononelle prime ore e si possono preservare viteumane se le complicanze del trauma vengono

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LA TECNOLOGIACHE SALVA LA VITAIntervista con Mirella TriozziDirigente nazionale SMI – Sindacato Medici Italiani

Si parla di “orad’oro” e primi“dieci minuti diplatino” perindicare il tempoentro il quale unsoccorso efficacecontribuisce allasensibileriduzione dellemorti evitabilinonché degli esitiinvalidanti.

La risposta delsistema èconsiderataall'altezza deibisogni dellapopolazione se ilmezzo di soccorsoè presente sulluogo dell’evento,dal momento dellaricezione dellarichiesta, entro 8minuti nell’areaurbana ed entro20’ nell’areaextraurbana.

Il Servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale “118” è ritenuto la verarivoluzione positiva del Servizio Sanitario Nazionale attuale. Oggi siriesce a dare garanzia di assistenza al cittadino nei momenti in cui unevento acuto minacci la sua vita o comunque si verifichi un problemasanitario che richieda un pronto intervento e una rapida soluzione. Esulla strada questo avviene molto spesso.

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prontamente e adeguata-mente trattate.Si parla di “ora d’oro” e pri-mi “dieci minuti di platino”per indicare il tempo entro ilquale un soccorso efficacecontribuisce alla sensibile ri-duzione delle morti evitabili,nonché degli esiti invalidanti.La risposta del sistema èconsiderata all'altezza dei bi-sogni della popolazione se ilmezzo di soccorso idoneo èpresente sul luogo dell’even-to, dal momento della ricezione della richiestadi soccorso, entro 8 minuti nell’area urbana edentro 20’ nell’area extraurbana, garantendoun intervento di soccorso qualificato ed un tra-sporto protetto fino al ricovero nel presidioospedaliero più attrezzato a risolvere il proble-ma del traumatizzato.

Un’auto dotata di sistemi di allarmeautomatici o anche manuali in caso dimalore o incidente, quanto agevole-rebbe il soccorso medico?

L’introduzione di sistemi di allarmi automatici ècertamente una prospettiva interessante e vaincrementata. Credo che comunque siano es-senziali per la riuscita di un intervento di soc-corso. Lo agevolerebbe molto, poiché contri-

buisce a ridurre i tempi dell’allarme sanitario(la chiamata al 118) e, quindi dei tempi della ri-sposta.

L’organizzazione dei soccorsi è in con-tinua evoluzione, così come le tecnolo-gie utilizzate. Quanti passi avanti sonostati fatti nel corso degli anni?

Negli anni è aumentata la capillarità sul ter-ritorio dei mezzi di soccorso, delle professio-nalità mediche e infermieristiche dedicate alsistema di emergenza territoriale, attraversouna formazione specifica, i mezzi e gli stru-menti sono stati adeguati al soccorso avan-zato. Tutte cose importanti che però risulta-no decisive se il soccorso è eseguito in tem-po utile.

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L’introduzione disistemi di allarmiautomatici ècertamente unaprospettivainteressante e vaincrementata.Credo checomunque sianoessenziali per lariuscita di unintervento perchériducono il tempodei soccorsi.

I dispositivisatellitari Viasatattivanoautomaticamentein caso di crash, omanualmente, ilsoccorso medico aseguito diincidente stradale.In questo sensorappresentano verie propri prodotti“salva-vita”.

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Direttore Rizzi, tutto viaggia su strada,purtroppo anche l’illegalità. Quali i reatipiù diffusi sulle strade italiane?

Ci sono dei comportamenti che per la loro gra-vità e la potenzialità di mettere a repentaglio l’in-columità di chi viaggia, sono già previsti e punitidal Codice della Strada: condurre un veicolo sen-

za aver conseguito la patente per la relativa ca-tegoria; guidare in stato di ebbrezza con un tas-so di alcool nel sangue superiore allo 0,8 g/l;mettersi al volante in stato di alterazione dopol’assunzione di sostanze stupefacenti; non fer-marsi o non prestare assistenza nel caso in cui cisi trovi coinvolti in un incidente; organizzare opartecipare ad una gara di velocità non autoriz-zata. Oltre a contrastare queste condotte, allaPolizia Stradale è affidata la lotta contro tutte leforme di criminalità che hanno al centro la stra-da ed il veicolo: dal traffico nazionale ed inter-nazionale di mezzi di illecita provenienza, alle ra-pine agli autotrasportatori, ai furti di veicoli o aidanni di automobilisti in sosta, alle truffe ai viag-giatori, alle frodi assicurative, alla falsificazione didocumenti del mezzo o del conducente, alla ma-nomissione del dispositivo cronotachigrafo.

Entrando nello specifico cosa dicono inumeri?

L’attività investigativa condotta dalla Polizia Stra-dale nel 2012 ha portato a quasi 1.500 arresti e12.500 denunce per le varie tipologie di reati chevengono commessi sulle strade.Tra i casi più frequenti che si verificano, soprat-

Il primo intentodella PoliziaStradale è quellodi essere vicini aicittadini che simuovono, perassicurare lorolibertà dicircolazione egarantire che glispostamentiavvengano nellamassimasicurezza.

Ogni giorno gliequipaggi dellaPolizia Stradale -circa 1.500 trarete autostradalee stradale -soccorrono 1.200automobilisti indifficoltà per unguasto meccanicoo per malessere diuno deipasseggeri.

Tutto viaggia su strada: le comunicazioni, la cultura, l’economia e, pur-troppo anche l’illegalità. Accanto al suo compito più conosciuto di pre-venzione e controllo in materia di sicurezza sulle strade, la Polizia Stra-dale costituisce un primo baluardo alla criminalità, attraverso i servizidi vigilanza e di controllo lungo quelle arterie stradali, dove risulta piùelevato il rischio per gli automobilisti e gli autotrasportatori. Le sempremigliori capacità investigative e la maggiore diffusione di dispositivi ditracking, connessi alle centrali che, ricevendo il segnale SOS, lo tra-smettono immediatamente alle sale operative delle forze dell’ordineper richiedere un pronto intervento, sono determinanti per dare scac-co matto all'illegalità.

SCACCO MATTOALL’ILLEGALITÀIntervista con Vittorio RizziDirettore Polizia Stradale

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tutto ai danni dei viaggiatori che fanno una pau-sa nelle aree di servizio, è quello del furto avva-lendosi di un c.d. jammer, un abbattitore di fre-quenze che impedisce la chiusura automaticadelle portiere dell’auto e consente ai malviventi diintrodursi nell’abitacolo per asportare i bagagli egli effetti personali. Sempre ai danni dei mezzi insosta, preferibilmente nelle ore notturne, è statarecentemente registrata una impennata di furti dicarburante anche per il suo accresciuto valore dimercato: più bande sono state sorprese in fla-granza mentre, con l’aiuto di pompe elettriche,aspirano il gasolio dai veicoli commerciali mentreil conducente riposa all’interno della cabina diguida.E’ stata poi sgominata una banda che clonava lecarte di credito anche ai danni degli esercizi com-merciali ubicati lungo la rete autostradale: oltrealle card riprodotte, è stata rinvenuta tutta l’ap-parecchiatura per l’operazione, comprensiva dimicrotelecamera atta alla duplicazione. Sotto unprofilo di crimine più articolato, diverse le asso-ciazioni delinquenziali che dopo aver acquistatoveicoli di alta gamma li pagavano con assegni fal-si: i mezzi, tutti immatricolati in Italia, venivanoimmediatamente radiati dalla circolazione edesportati all’estero per essere commercializzati.Inoltre, sono state scoperte delle tecniche messein campo dai conducenti di mezzi commercialiche si avvalevano di magneti o dispositivi elet-tronici capaci di incidere sul corretto funziona-mento dei cronotachigrafi, così da non far emer-gere le violazioni commesse in tema di tempi diguida e di riposo o di superamento dei limiti divelocità.

La prevenzione è il primo baluardo con-tro l’illegalità che gira sulle strade. Qua-li numeri descrivono al meglio l’attivitàdella Polizia Stradale?

Il nostro primo intento è quello di essere vicini aicittadini che si muovono, per assicurare loro li-bertà di circolazione e garantire che gli sposta-menti avvengano nella massima sicurezza. Ognigiorno i nostri equipaggi - circa 1.500 tra rete au-tostradale e stradale - soccorrono 1.200 auto-mobilisti in difficoltà per un guasto meccanico oper malessere di uno dei passeggeri: numerosesono al riguardo le lettere di ringraziamento chepervengono da parte degli utenti soccorsi. Quo-tidianamente rileviamo circa 160 incidenti, chepossono comportare solo danni alle cose o ave-re conseguenze anche gravi sulle persone: toc-chiamo così con mano la sofferenza che gli inci-

denti stradali provocano, ed è per questo chemettiamo il massimo impegno per prevenirli. Macome giustamente si osservava, siamo sulla stra-da anche per sanzionare i comportamenti peri-colosi, tanto che nel 2012 abbiamo accertatoquasi 2.500.000 di infrazioni al Codice della Stra-da di cui quasi 900.000 per eccesso di velocità.Abbiamo controllato 1.600.000 conducenti conetilometri e strumenti precursori per alcool, ele-vando circa 1.450 contestazioni; sono state infi-ne ritirate quasi 53.000 patenti e poco meno di45.500 carte di circolazione.

Quanto i dispositivi tracking, correlati asistemi di allarme per richiedere un vo-stro immediato intervento, contribuisco-no alla protezione personale?

Adottare delle misure di sicurezza sempre più so-fisticate sul veicolo, come quelle che ne consen-tono la costante localizzazione, è certamente unmodo per contribuire anche a tutelare maggior-mente le persone che vi viaggiano a bordo.La buona riuscita di un’attività info-operativa èsempre legata alla tempestività con cui si riescead intervenire sull’evento criminoso. In questocaso è determinante l’immediato contatto tra leaziende produttrici dei dispositivi, che sono ingrado di conoscere istante per istante la posizio-ne del veicolo, e le sale operative delle forze del-l’ordine che, grazie al loro supporto, possono in-tercettarne la traiettoria.

Adottare dellemisure di sicurezzasempre piùsofisticate sulveicolo, comequelle che neconsentono lacostantelocalizzazione, ècertamente unmodo percontribuire anche atutelaremaggiormente lepersone che viviaggiano a bordo.

È determinantel’immediatocostante contattotra la CentraleViasat, in grado diconoscere istanteper istante laposizione delveicolo, e le saleoperative delleForze dell’Ordine.Grazie a questosupporto le stradesono più sicure.

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Scrive Vincenzo Borgomeo su un suo libro sulla sicurezza stradale:“È importante sapere che ogni anno in Italia le vittime da incidentistradali si avvicinano molto al totale dei caduti del contingente USAdurante il conflitto in Iraq. O che, ancora oggi, abbiamo un mortoogni due ore. Siamo di fronte quasi ad una guerra con costi direttie indotti attorno a 30 miliardi di euro l’anno, come una manovraeconomica. Non possiamo più permettercelo”. Insomma sembra chetrasgredire per gli automobilisti italiani sia una passione che peròspesso porta a tragiche conseguenze. Ma quali sono gli errori che sicommettono quando siamo alla guida? Esiste un identikit dell’auto-mobilista indisciplinato?

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Prevalentementegiovane, sotto i 30anni, molto spessomaschio. Questonon significa chesuperati i 30 annisi diventi tuttiirreprensibili, ma laconcentrazionenelle fascegiovanili è un datodi fatto e forse untarget sul qualelavoraremaggiormente.

IDENTIKITDELL’AUTOMOBILISTAINDISCIPLINATORoberto CiampicacigliDirettore CENSIS SERVIZI

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Direttore, esiste un identikit dell’auto-mobilista indisciplinato?

In effetti da tutte le rilevazioni svolte in questianni emerge un profilo – seppure sfumato –dell’automobilista indisciplinato: prevalente-mente giovane, sotto i 30 anni, molto spessomaschio. Questo non significa che superati i 30anni si diventi tutti irreprensibili … ma la con-centrazione nelle fasce giovanili è un dato difatto e forse un target sul quale lavorare mag-giormente

Nord, Sud, Centro. I numeri dicono cheesiste anche una “trasgressione” più omeno a connotazione geografica?

La diffusione delle infrazioni è purtroppo per-vasiva, non esistono zone franche. Esistono alcontrario territori a più alta “vocazione tra-sgressiva”. In particolare per il mancato usodelle cinture di sicurezza o del casco le aree delMezzogiorno sono quelle a più alto rischio.

Quali le violazioni delle norme più ri-correnti e frequenti?

Il superamento dei limiti di velocità purtroppoè al primo posto (un italiano su tre dichiara disuperare i limiti), al secondo e terzo posto “tra-sgressioni light” quali il parcheggio in divietodi sosta e la sosta in doppia fila, trasgressioniderivanti certamente da mancato senso civico,ma anche da dotazioni forse non adeguate diaree parcheggio, specialmente nelle grandiaree metropolitane.Comunque non mancano le good news. Seconfrontiamo i dati del 1992 e del 2012 pos-siamo dire che la situazione è nettamente mi-gliorata. In questi quindici anni i “reo-confes-si” si sono ridotti di oltre il 50%: ad esempionel 1997, 73 italiani su 100 dichiaravano diaver superato i limiti di velocità, nel 2012 scen-dono al 32% … più ligi o più omissivi? I dati

sulla riduzione degli incidenti, deiferiti e dei morti negli ultimi annici fanno sperare che sia vera la pri-ma ipotesi.

E circa i comportamenti, qualisono i più a rischio?Non c’è dubbio che la guida in sta-to di ebbrezza che riguarda lo0,7% degli italiani sia uno deicomportamenti più a rischio, seb-bene siano in crescita i controlli evi sia una maggiore responsabiliz-

zazione nei comportamenti individuate. Il 35%degli italiani, infatti, non beve se sa di doversuccessivamente guidare.

La sicurezza stradale la si insegna o la siimpone? È una questione di educazione ecultura o normativa e di repressione?Non credo esista una dicotomia netta tra l’edu-cazione e la repressione dei comportamentisbagliati, credo ad un giusto equilibrio tra i duestrumenti. Non vorrei banalizzare, ma l’educa-zione civica che si insegnava “ai miei tempi”trasmetteva principi e valori di condivisione so-ciale e di rispetto indubbiamente importanti.Ma è anche vero che i controlli – ad esempio –sul divieto di fumo negli esercizi pubblici hamodificato in pochissime settimane quelli chesembravano comportamenti stratificati difficilida rinnovare. Forse la verità sta nella saggezzadel proverbio: “bastone e carota”.

Altro tema importante: l’informazione.Per alcuni di sicurezza stradale si parlapoco, per altri se ne parla male. Lei co-sa pensa? Su questo fronte si può fareancora molto?

Certamente sì ed almeno per tre motivi: spes-so le campagne sulla sicurezza stradale sonomal costruite, non vanno al cuore del proble-ma. Ho la sensazione poi che il claim o i testi-monial utilizzati non corrispondano appieno aquella che è la segmentazione dei comporta-menti e quindi dei destinatari. Infine i canali dicomunicazione – specialmente quelli utilizzatidai giovani e dai giovanissimi – sono cambiatie si evolvono con una disarmante rapidità (so-cial network), mentre la comunicazione istitu-zionale è ancorata a vecchi schemi e a lin-guaggi un po’ retrò.Ciò detto ogni euro speso sulla sicurezza – an-che se non totalmente efficace – è ben speso.

Esistono territori apiù alta“vocazionetrasgressiva”. Inparticolare per ilmancato uso dellecinture disicurezza o delcasco le aree delMezzogiorno sonoquelle a più altorischio.

Non c’è dubbioche la guida instato di ebbrezzasia uno deicomportamentipiù a rischio,sebbene siano increscita i controllie vi sia unamaggioreresponsabilità neicomportamentiindividuali.

Spesso lecampagne sullasicurezza stradalesono malcostruite, nonvanno al cuore delproblema. Ciòdetto ogni eurospeso sullasicurezza, anchese non totalmenteefficace, è benspeso.

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statistiche

INCIDENTI STRADALI E PERSONE INFORTUNATE PER REGIONE

2011 2010Incidenti Morti Feriti Incidenti Morti Feriti

Piemonte 13.580 327 19.965 13.254 320 19.332Valle d'Aosta 370 11 498 299 9 398Lombardia 39.322 565 53.806 37.130 532 50.838Trentino-A.Adige 2.620 59 3.578 2.991 58 3.925Veneto 15.651 396 21.860 15.564 369 21.517Friuli-Venezia-Giulia 3.933 103 5.137 3.604 84 4.697Liguria 9.702 84 12.360 9.292 80 11.785Emilia Romagna 20.153 401 28.001 20.415 400 27.989Toscana 17.272 282 23.299 18.672 265 24.876Umbria 2.913 79 4.074 2.856 61 4.079Marche 6.728 109 9.874 6.535 129 9.465Lazio 27.810 450 38.932 26.892 425 37.509Abruzzo 4.099 79 6.377 4.058 83 6.221Molise 657 28 1056 639 19 1008Campania 11.129 254 17.050 10.225 243 15.294Puglia 12.479 292 20.926 12.101 271 20.263Basilicata 1.147 48 2.015 1.054 37 1.780Calabria 3.378 138 5.645 2.989 104 5.116Sicilia 14.255 279 22.004 13.283 271 20.129Sardegna 4.206 106 6.278 3.785 100 5.798ITALIA 211.404 4.090 302.735 205.638 3.860 292.019

Fonte Aci/Istat

INCIDENTI STRADALI E PERSONE INFORTUNATE PER CATEGORIA DELLA STRADA

Autostrade Statali Regionali Provinciali Comunali Urbane Totalee raccordi Extraurbane

2008 12.372 13.739 1.288 17.301 6.175 168.088 218.9632009 12.200 11.110 2.824 18.533 7.022 163.716 215.4052010 12.079 10.411 3.582 20.065 5.218 160.049 211.4042011 11.007 9.460 3.163 19.593 5.392 157.023 205.638

MORTI

2008 452 823 67 1.080 233 2.070 4.7252009 350 622 130 978 265 1.892 4.2372010 376 538 168 1.079 170 1.759 4.0902011 338 466 127 968 217 1.744 3.860

FERITI

2008 20.631 23.366 1.981 27.402 9.034 228.331 310.7452009 20.538 18.920 4.693 29.650 10.291 223.166 307.2582010 20.667 18.135 5.796 31.862 7.892 218.383 302.7352011 18.515 16.552 5.185 30.826 7.940 213.001 292.019

MESI 2011

Aprile 944 842 252 1.663 433 14.065 18.199Maggio 978 843 299 1.930 567 15.657 20.274Giugno 968 829 267 1.823 536 14.573 18.996Luglio 1.161 961 320 2.026 576 14.471 19.515Agosto 1.024 936 291 1.774 529 12.214 16.768Settembre 966 805 275 1.781 448 14.380 18.655Ottobre 882 724 288 1.624 446 14.343 18.307Novembre 821 696 238 1.433 370 12.257 15.815Dicembre 896 736 232 1.406 401 11.741 15.412Anno 11.007 9.460 3.163 19.593 5.392 157.023 205.638

Fonte Aci/Istat

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Rischiosità Stradale - Allegato statistico

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statistiche

Rischiosità Stradale - Allegato statistico GUIDA ALLA SICUREZZA 201350

INCIDENTI STRADALI E PERSONE INFORTUNATE PER MESE E GIORNO DELLA SETTIMANA

2011 2010

Incidenti Morti Feriti Incidenti Morti Feriti

MESE

Gennaio 13.925 286 20.306 15.243 289 22.538

Febbraio 14.099 263 20.163 14.411 282 20.837

Marzo 15.673 258 22.323 16.864 314 23.966

Aprile 18.199 330 25.842 18.485 332 26.607

Maggio 20.274 367 28.212 19.405 336 27.572

Giugno 18.996 358 26.793 19.840 407 27.908

Luglio 19.515 360 28.064 21.272 450 30.086

Agosto 16.768 386 24.599 16.253 372 24.017

Settembre 18.655 350 25.757 18.047 343 25.345

Ottobre 18.307 317 25.508 18.751 328 26.659

Novembre 15.815 269 22.280 17.306 292 24.825

Dicembre 15.412 316 22.172 15.527 345 22.375

Anno 205.638 3.860 292.019 211.404 4.090 302.735

GIORNO DELLA SETTIMANA

Lunedì 30.439 520 42.109 31.448 553 44.155

Martedì 31.101 538 42.532 31.555 505 43.099

Mercoledì 31.245 525 42.534 31.240 531 43.175

Giovedì 30.421 495 41.942 31.927 506 43.765

Venerdì 32.121 535 44.229 33.570 604 46.677

Sabato 28.725 641 42.678 29.319 702 44.459

Domenica 21.586 606 35.995 22.345 689 37.405

Totale 205.638 3.860 292.019 211.404 4.090 302.735

TIPO DI GIORNO

Festivi 24.626 691 41.181 25.670 790 43.069

Feriali 181.012 3.169 250.838 185.734 3.300 259.666

Totale 205.638 3.860 292.019 211.404 4.090 302.735

Fonte Aci/Istat

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statistiche

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Rischiosità Stradale - Allegato statistico 51

INCIDENTI STRADALI E PERSONE INFORTUNATE PER SESSO E CLASSE D’ETÀ

Maschi Femmine

ANNI fino a da 15 da 25 60 ed imprecisata Totale fino a da 15 da 25 60 ed imprecisata Totale14 anni a 24 a 59 oltre 14 anni a 24 a 59 oltre

MORTI

2001 112 1.011 2.598 1.241 380 5.342 75 276 728 489 186 1.754

2002 133 1.041 2.735 1.254 239 5.402 63 255 621 494 145 1.578

2003 105 969 2.605 1.252 223 5.154 43 236 534 467 129 1.409

2004 79 968 2.473 1.142 215 4.877 45 201 496 419 84 1.245

2005 75 921 2.364 1.010 205 4.575 56 209 466 426 86 1.243

2006 62 797 2.360 1.019 154 4.392 48 214 476 457 82 1.277

2007 69 745 2.267 940 105 4.126 26 168 390 376 45 1.005

2008 52 646 2.031 937 99 3.765 33 151 366 362 48 960

2009 41 565 1.722 922 61 3.311 30 135 330 402 29 926

2010 46 538 1.687 912 66 3.249 23 126 316 349 27 841

2011 41 469 1.568 878 49 3.005 20 132 314 362 27 855

FERITI

2001 7.969 62.154 131.600 23.625 12.380 237.728 5.917 32.491 73.467 15.264 8.419 135.558

2002 8.670 62.165 135.366 24.478 12.013 242.692 6.356 31.614 75.139 15.603 7.088 135.800

2003 8.492 57.960 131.140 23.147 8463 229.202 5.921 29.450 71.462 14.777 5663 127.273

2004 7.960 53.793 128.467 22.848 7.587 220.655 5.723 27.495 69.453 14.579 5.274 122.524

2005 7.520 52.240 126.675 22.486 7.459 216.380 5.620 25.962 67.882 14.321 4.693 118.478

2006 7.474 50.639 123.734 22.933 8.199 212.979 5.806 25.937 68.268 14.886 5.079 119.976

2007 7.205 48.664 119.667 22.569 8.077 206.182 5.475 24.977 67.130 15.092 6.994 119.668

2008 7.062 45.132 111.200 22.820 7.666 193.880 5.362 24.037 65.429 15.200 6.837 116.865

2009 6.815 44.988 109.045 23.232 6.588 190.668 5.426 23.953 65.016 15.656 6.539 116.590

2010 7.137 42.637 106.499 23.388 5.604 185.265 5.629 24.120 66.350 15.805 5.566 117.470

2011 7.009 39.735 103.717 23.845 4.470 178.776 5.492 22.983 64.438 16.045 4.285 113.243

Fonte Aci/Istat

INCIDENTI STRADALI E PERSONE INFORTUNATE PER GRANDI COMUNI

2010 2011

Incidenti Morti Feriti Incidenti Morti Feriti

Torino 3.729 29 5.666 3.575 29 5.483

Milano 12.085 58 16.294 11.604 53 15.593

Verona 1.606 27 2.083 1.606 17 2.095

Venezia 722 11 984 747 11 988

Trieste 911 11 1.058 816 4 961

Genova 4.955 32 6.178 4.626 21 5.829

Bologna 2.164 28 2.844 2.262 20 2.980

Firenze 2.604 16 3.225 2.922 15 3.665

Roma 18.496 182 24.467 18.235 186 24.164

Napoli 2.584 35 3.585 2.398 43 3.264

Bari 2.190 10 3.254 2.014 13 2.979

Palermo 2.473 39 3.447 2.582 33 3.611

Messina 1.160 16 1.665 877 16 1.329

Catania 1.556 23 2.171 1.498 23 1.821

Totale 57.235 517 76.921 55.762 484 74.762

Fonte Aci/Istat

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statistiche

Rischiosità Stradale - Allegato statistico GUIDA ALLA SICUREZZA 201352

CONSISTENZA DEL PARCO VEICOLARE SUDDIVISO PER CATEGORIA

ANNI Motocicli Motocarri Autovetture Autobus Autocarri Motocicli Altro TOTALE

merci speciali

1985 2.000.137 398.615 22.494.641 76.296 1.649.302 144.293 40.249 482.063 27.285.596

1990 2.509.819 464.852 27.415.828 77.731 2.140.123 208.869 67.780 670.116 33.555.118

1991 2.543.186 462.575 28.434.923 78.649 2.220.859 226.693 72.069 697.155 34.736.109

1992 2.560.037 456.300 29.429.628 78.179 2.285.712 246.101 74.135 713.402 35.843.494

1993 2.526.761 444.125 29.652.024 76.974 2.314.142 254.866 75.028 714.006 36.057.926

1994 2.539.835 433.255 29.665.308 76.076 2.370.759 267.125 75.564 754.860 36.182.782

1995 2.530.750 415.665 30.301.424 75.023 2.430.262 278.539 79.631 764.600 36.875.894

1996 2.531.946 422.041 29.910.932 80.610 2.550.344 325.353 89.758 782.381 36.693.365

1997 2.557.356 412.081 30.154.914 81.478 2.626.507 341.207 93.297 781.937 37.048.777

1998 2.699.274 405.048 31.056.004 83.521 2.730.260 359.810 97.743 789.885 38.221.545

1999 2.975.651 399.440 32.038.291 85.762 2.840.080 381.255 106.726 799.974 39.627.179

2000 3.375.782 390.097 32.583.815 87.956 2.971.050 406.523 115.958 812.596 40.743.777

2001 3.732.306 382.149 33.239.029 89.858 3.110.317 431.228 124.149 827.591 41.936.627

2002 4.049.592 375.313 33.706.153 91.716 3.297.260 454.340 132.622 843.330 42.950.326

2003 4.375.947 370.751 34.310.446 92.701 3.450.903 483.027 139.402 855.758 44.078.935

2004 4.574.644 342.739 33.973.147 92.874 3.502.633 512.979 142.413 809.478 43.950.907

2005 4.938.359 344.827 34.667.485 94.437 3.637.740 541.919 148.173 812.161 45.185.101

2006 5.288.818 310.555 35.297.282 96.099 3.763.093 568.654 151.704 852.939 46.329.144

2007 5.590.183 305.666 35.680.097 96.419 3.842.995 594.642 153.912 867.432 47.131.346

2008 5.859.094 300.890 36.105.183 97.597 3.914.998 619.706 157.007 882.463 47.936.938

2009 6.118.098 296.104 36.371.790 98.724 3.944.782 639.428 157.807 408.345 48.035.078

2010 6.305.032 291.757 36.751.311 99.895 3.983.502 656.880 158.289 421.342 48.668.008

2011 6.428.476 287.650 37.113.300 100.438 4.022.129 671.445 159.766 426.497 49.209.701

Fonte Aci

PEDONI MORTI E FERITI PER SESSO E MESE - ANNO 2011

MESI TOTALE

Maschi Femmine TOTALE

MORTI

Gennaio 27 26 53

Febbraio 27 20 47

Marzo 20 15 35

Aprile 23 14 37

Maggio 23 17 40

Giugno 28 19 47

Luglio 19 18 37

Agosto 29 18 47

Settembre 27 25 52

Ottobre 36 30 66

Novembre 40 26 66

Dicembre 34 28 62

Anno 333 256 589

Fonte Aci/Istat

MESI TOTALE

Maschi Femmine TOTALE

FERITI

Gennaio 820 925 1.745

Febbraio 799 915 1.714

Marzo 735 988 1.723

Aprile 707 916 1.623

Maggio 789 1.018 1.807

Giugno 706 920 1.626

Luglio 680 786 1.466

Agosto 585 711 1.296

Settembre 803 992 1.795

Ottobre 913 1.169 2.082

Novembre 1.004 1.134 2.138

Dicembre 970 1.118 2.088

Anno 9.511 11.592 21.103

Page 55: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

PROTEZIONEFURTO

Furti auto SpA. E già, perché quella di sottrarre il mezzo al legittimo proprie-

tario, oltre ad essere un fenomeno assai diffuso in Italia, è diventata una ve-

ra e propria industria del crimine che alimenta ingenti guadagni per il ladro

o per la banda organizzata che sia. Certo, negli anni, le cose sono migliora-

te, grazie soprattutto all'arrivo sul mercato di apparati antifurto – principalmente

quelli satellitari – che proteggono l’auto in maniera più completa. Ma la battaglia

è ancora lontana dall'essere vinta e rimane ancora oggi l’emergenza. Tanto più che

il 2011 ha visto il dato tornare a crescere. Che siano piccole o grandi, di lusso o uti-

litarie, per prelevarne pezzi di ricambio o venderle sui mercati esteri, ogni tipo di au-

to è potenzialmente un business per i ladri. Ecco perché installare un dispositivo

collegato ad una centrale operativa, in grado di proteggere il mezzo o nel qual ca-

so farla ritrovare immediatamente è fondamentale. Tra l’altro il costo è irrisorio ri-

spetto al danno che viene provocato. E questo vale per tutti: privato o flotta che sia.

53GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Protezione Furto 53

editoriale

Page 56: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

Dopo anni di buoni, ottimi, risultati, il vento sembra cambiare. Nel2012 si sono rubate più auto che nell’anno precedente. Le bande, iladri si ingegnano e diventano sempre più tecnologici così da ren-dere sempre più impegnativo il lavoro delle Forze dell’Ordine. Cer-to, l’affinamento delle tecniche investigative sono baluardo a que-sto crimine, ma il primo vero ostacolo al furto è rappresentato dal-l’antifurto. Piccola, media o grande che sia, l’auto va protetta, e be-ne anche. La tecnologia satellitare rappresenta l’avanguardia, tan-to più che oggi i costi sono assai più ridotti rispetto al passato.

Come ogni anno ci troviamo con lei adanalizzare i dati relativi ai furti d’autoin Italia. Allora, cosa dicono quelli rela-tivi al 2012?

I dati sono in controtendenza rispetto agli an-ni precedenti. Infatti se per un decennio il trendè stato estremamente positivo, nel senso che siregistravano sempre meno furti rispetto all'an-no precedente, il 2012 ha fatto registrare unaumento sostanziale di questo reato, attestan-dosi a 115.415 auto sottratte ai legittimi pro-prietari. Nel 2011 le autovetture rubate eranostate 113.360.L’affinamento delle tecniche investigative, unsupporto ed un coordinamento migliore delleindagini di polizia a livello internazionale, ap-parati di sicurezza e di antifurti sempre più so-fisticati, di fatto avevano negli anni limitato ilfenomeno. Probabilmente anche i ladri o lebande si sono fatte più organizzate e tecnolo-giche. Ecco perché vado da anni a ripetere chesolo i dispositivi satellitari sono in grado di met-tere un freno ai furti delle auto.

Nello specifico cosa dicono i numeri?In quasi tutte le Regioni si sono registrati piùfurti che nell’anno precedente. Sul podio siconferma la Campania con 22.350 furti, ben1.405 in più rispetto al 2011. Al secondo postosi piazza il Lazio con 20.663 furti (20.873 nel2011) e terza la Sicilia con 16.453 furti d’auto(15.735 nel 2011). Segue la Lombardia con16.017 furti d’auto, 116 in più rispetto al 2011.Le Regioni più virtuose, ovviamente, sono le piùpiccole: Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Ba-silicata e Molise.Per grandi Province poi solo qualche numero:Roma è quella più pericolosa con 18.915 furtil’anno, segue Napoli con 17.155 furti, Milano(9.815), Catania (8.720), Bari (5.690).

Quali i modelli più rubati? E poi che fi-ne fanno? C’è un mercato diverso a se-condo che siano autovetture d’altagamma o utilitarie?

La vettura più rubata è ancora la Fiat Panda,con oltre 11mila pezzi sottratti ai proprietari,

IL TREND È CAMBIATOAUMENTANOI FURTI D’AUTOIntervista con Alessandro RussoAmministratore Unico di A.R. Motors

54 Protezione Furto GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

I dati sono incontrotendenzarispetto a gli anniprecedenti. Infattise per un decennioil trend è statoestremamentepositivo, nel sensoche si registravanosempre meno furtirispetto all'annoprecedente, il 2012ha fatto registrareun aumentosostanziale.

Sul podio siconferma laCampania, alsecondo posto ilLazio, terza laSicilia. Segue laLombardia. LeProvince piùpericolose? Roma,Napoli, Milano,Catania e Bari.

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GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Protezione Furto

Le macchine piùrubate sono lepiccole di casaFiat. Sarebbeopportuno cheanche i proprietaridi queste autocominciassero apensare di allestiredispositiviantifurto,possibilmentesatellitare, perchéil danno arrecatoper la sottrazionedel mezzo èestremamente piùalto del costo perproteggerla.

Esistonoapparecchiaturevietate dalla leggee utilizzate nelcampo militare,che oscuranototalmente ilsegnale gsm e gps.Eppure i più evolutidispositivisatellitari di casaViasat sono antiJammer erappresentanol’avanguardia alcontrasto dei furtid’auto.

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seguita dalla Fiat Punto (10.115) e la Fiat Uno(quasi 6mila). La prima auto straniera è semprela Volkswagen Golf con 3.295 furti.Le auto di bassa gamma sono le più rubate maanche le più ritrovate. Molto spesso si tratta difurti d’uso: per commettere un reato, spaccia-re, o per una rapina. In qualche caso vengono“cannibalizzate”, e i pezzi vengono poi riven-duti sul mercato.Il discorso cambia completamente quando sisale di livello; quando vengono rubate macchi-ne d’alta gamma. In questo caso ci sono mol-te più difficoltà a ritrovarle, soprattutto se nonadeguatamente protette, perché spesso si trat-ta di furti su commissione che prendono subi-to la strada dell’occultamento, del tarocca-mento e poi dell’estero.Analizzando i dati, nel 2012 le vetture rinve-nute sono state 49.572 contro le 51.334 del2011. Insomma più furti e meno ritrovamenti.Se consideriamo però che le auto più rubatesono quelle medio-piccole e quindi più esposteal rischio furto, perché non adeguatamenteprotette, la cosa ci può anche stare. Sarebbeopportuno che anche i proprietari di queste au-to cominciassero a pensare di allestire disposi-tivi antifurto, possibilmente satellitare, perché ildanno arrecato per la sottrazione del mezzo èestremamente più alto del costo per proteg-gerla.

Maggiori controlli delle forze dell’ordi-ne e l’installazione di dispositivi di al-larme tecnologicamente avanzate,quelli satellitari. Ci si difende così?

Certamente si. Come l’affinamento delle tec-niche investigative e la collaborazione tra le po-lizie dei singoli paesi hanno dato ottimi risulta-ti, anche l’evoluzione tecnologica dell’antifurtoha giocato un ruolo decisivo. E quello satellita-re rappresenta l’avanguardia alla lotta al furtod’auto. È evidente che, in alcuni casi, quandol’organizzazione che sottrae il veicolo è parti-colarmente organizzata ed anche “forte eco-nomicamente”, condizione necessaria per do-tarsi di apparecchiature in grado di contrastarel’antifurto, diventa più complicato ostacolarle.Esistono infatti apparecchiature vietate dallalegge e utilizzate nel campo militare, che oscu-rano totalmente il segnale gsm e gps. Eppure ipiù evoluti dispositivi satellitari di casa Viasatsono, come si suol dire, anti Jammer. Utilizza-no un sofisticato modulo gsm che riesce ad in-tercettare il disturbo di segnale bloccando il vei-colo, avvisando la centrale operativa e facendosuonare il clacson. Si immagina che il ladro perpoter rubare il veicolo debba agire indisturba-to. Questi dispositivi fanno esattamente il con-trario: lo disturba con il clacson e attiva le For-ze dell’Ordine facendo perdere tempo ai ladri,tempo in più che permette alla polizia di inter-venire e che può essere fatale per l’organizza-zione.

Mi sembra di capire che lei è fautoredei sistemi anti-furto satellitari. E a chidice che costano e che talvolta non va-le la pena proteggere l’auto, cosa ri-sponde?

Questa è una di quelle considerazioni da sfata-re. La tecnologia satellitare nel corso degli an-ni ha migliorato le proprie performance e con-testualmente ridotto in maniera significativa icosti della produzione e del servizio erogato.Tradotto per l’utente significa che oggi ci sonodelle soluzioni smart idonee per tutte le tipolo-gie di clientela che vanno dalla formula di pro-prietà fino ad arrivare al comodato d’uso, pas-sando per il noleggio o il pagamento fraziona-to. Con un’attenta politica di costi si è riusciti arendere disponibile la tecnologia satellitare aqualsiasi cliente, con qualsiasi potere d’acqui-sto, per qualsiasi auto. Tanto più che chi instal-la un dispositivo satellitare paga meno l’assicu-razione.

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56 Protezione Furto GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Pur registrandouna certaflessione ilvolume delleimmatricolazioni,non si sonoregistratecontrazioni dirilievo nelportafoglio clienti.

Mettere in piediun parco autoaziendale non puòprescindere dalleconseguentiesigenze dicontrollo emonitoraggio alfine disalvaguardare ilbene e garantire ilmiglior servizio.

In un contesto economico piuttosto in-certo quali le sfide che il mondo del no-leggio e delle flotte aziendali deve af-frontare?

Conviviamo con una crisi snervante, resa piùdura da una stretta fiscale che, non supporta-ta da reali politiche di rilancio, sta rallentandole capacità di ripresa dell’economia. Le aziendee le famiglie stringono la cinghia e gli indici difiducia procedono a corrente alternata. In checondizioni sia arrivato il mercato dell’auto a fi-ne 2012 è a tutti ben noto, rispetto al 2007 ab-biamo registrato un calo del 44%, vale a dire 1milione di auto immatricolate in meno. Pur-troppo anche il 2013 è partito male con unaflessione del 17,6 %, un calo a due cifre cheprosegue ininterrotto da 18 mesi.Il noleggio fa la sua parte, offrendo servizi dimobilità a costi nel complesso minori, dandouna mano alle aziende a ridurre le spese. Equesto non è facile perché alla pressione fisca-le, ossessiva e miope, ed all’aumento senza li-miti dei premi assicurativi si aggiunge una“pressione” amministrativa senza pari al mon-do, che crea costi, disfunzioni, rallentamenti. Sideve purtroppo parlare di “complicazione”amministrativa, non di semplificazione.

Proprio la crisi può essere un’opportu-nità e il noleggio una “formula vincen-te”. Condivide?

Sì, certo, il noleggio è un segnale positivo nelgrigio panorama. Pur registrando una certa fles-sione il volume delle immatricolazioni, non si so-no registrate contrazioni di rilievo nel portafo-glio clienti che è sempre forte: chi ha constata-to, prima e durante la crisi, i vantaggi ed i savingdel noleggio continua a farlo. Si prorogano e simodificano i contratti, si supportano i fleet ma-nager nella policy aziendale per contenere i co-sti. C’è grande interazione tra imprese di noleg-gio e clientela per “modellare” insieme il migliorservizio, assicurando sempre sicurezza e qualità.Aggiungo che la crisi ha sollecitato le impresedel settore ad un ancora maggiore contattocollaborativo con le aziende clienti, modellan-do i servizi anche in relazione alle mutevoli si-tuazioni.

Può fare un quadro della tipologia diclientela che si rivolge alle aziende dinoleggio? Quali sono i servizi più ri-chiesti?

Alle grandi imprese, alle multinazionali, si so-no via via aggiunte nel tempo imprese di mi-

Le nuove tecnologie di antifurto satellitari sono sempre più efficacie consentono di ridurre concretamente i negativi impatti legati alfenomeno del furto dell’auto. La lotta contro il crimine va combat-tuta anche a colpi di tecnologia. È per questo motivo che negli ulti-mi anni sempre più operatori del noleggio hanno deciso di stringe-re partnership con aziende del mercato antifurto, scegliendo per-tanto di tutelare al massimo i propri beni. Anche perché installare di-spositivi satellitari consente all’azienda di monitorare il mezzo, sem-pre e ovunque, riducendo i costi dell’assicurazione.

A BRACCETTOVERSO IL FUTUROIntervista con Pietro TeofilattoDirettore sezione noleggio a lungo termine ANIASA - AssociazioneNazionale Industrie Noleggio

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57GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Protezione Furto

Gli operatori sistanno orientandoverso la telematicaapplicata alleflotte, con positiveripercussioni suiservizi disicurezza, dilogistica,sull’organizzazioneaziendale, consoddisfazione delcliente e riduzionedei costicomplessivi.

nori dimensioni, che hanno trovato nel noleg-gio, verificati sul campo i benefici, un soggettoa cui affidare la gestione completa della pro-pria flotta e delle esigenze di mobilità e di tra-sporto.Le PMI rappresentano la vera scommessa per ilnoleggio a lungo termine, e in tale ottica leaziende del settore hanno ampliato non solo laloro struttura commerciale diretta ed indiretta,ma specialmente la rete di assistenza, fonda-mentale per assicurare un rapporto door to do-or con il cliente.I servizi -ed il loro costo contenuto- rappresen-tano il fattore di maggior successo della for-mula del noleggio a lungo termine.Da ultimo alla fotografia del parco auto esi-stente si è aggiunta la consulenza per una carpolicy “virtuosa” (offerte più eco-compatibili,contenimento delle emissioni CO2, controlliconsumo carburante e della percorrenza chilo-metrica, uso di nuovi pneumatici “verdi”, cor-si di eco-driving).

“Sicurezza e protezione” del mezzo do-vrebbe essere prioritario per ogniazienda. Oggi è così? Qual è il peso chesi dà a queste voci?

Mettere in piedi un parco auto aziendale e ge-stirlo nel modo migliore possibile non può cer-to prescindere dalle conseguenti esigenze dicontrollo e monitoraggio a fini di salvaguarda-re il bene e garantire il miglior servizio. ComeAssociazione di categoria siamo un punto diosservazione privilegiato e stiamo assistendo aduna integrazione con la tecnologia, la telema-tica e gli strumenti che queste riescono a met-tere a disposizione del mercato e dei fleet ma-nager. Ci si sta rendendo conto dell’utilità, deivantaggi e dei conseguenti risparmi. L’interes-se cresce e non è più confinato a “futuri pro-getti”.

Eppure i furti delle auto a noleggiocostituiscono ancora oggi un proble-ma...

I dati dei furti sono tra i più antipatici da vede-re: si tratta di perdita secca non solo del valoredel veicolo, ma anche di maggiori costi ammi-nistrativi e di gestione dei conseguenti servizi(dovendo spesso approvvigionarsi rapidamentedi auto sostitutiva) e subendo aumenti dei pre-mi assicurativi. Si tratta per l’intero settore delnoleggio di oltre 4.000 casi l’anno, con unaperdita consistente sul fatturato.

Prevenire diventa quin-di essenziale. Telemati-ca e flotte a braccettoper proteggere il mez-zo, avere più informa-zioni e risparmiare suicosti dell’assicurazione.Cosa ne pensa?

È vero sono d’accordo. Glioperatori si stanno orientan-do decisamente verso la tele-matica applicata alle flotte,con positive ripercussioni suiservizi di sicurezza, di logisti-ca, sull’organizzazione aziendale, con soddi-sfazione del cliente e riduzione dei costi com-plessivi. Per la gestione delle flotte sono diven-tate sempre più importanti le informazioni de-rivanti dai dispositivi telematici, quali, tra l’al-tro, la percorrenza chilometrica, la velocità, iconsumi di carburante, gli urti ricevuti, la loca-lizzazione e la direzione di marcia, le modalitàdi utilizzo del mezzo, dall’accensione alle acce-lerazioni e alle frenate. L’applicazione della sca-tola nera, benché prevista dal D. LegislativoCresci Italia di inizio 2012, sta solo ora comin-ciando a farsi strada nel mondo assicurativo. E’tempo di dare una accelerata, ottimizzando, tral’altro, i sistemi di intervento post-crash.

Se i dispositivi satellitari sono utili sot-to tanti punti di vista. Come sviluppareulteriormente questo connubio “tele-matica e flotte”?

I dispositivi sono oggi una fonte primaria perelaborare statistiche e report, utilissimi per am-ministrare e coordinare l’uso dei veicoli, pro-grammare le attività di manutenzione, rilevareed intervenire su eventuali anomalie. E di ciògli operatori del settore sono sempre più con-vinti.Probabilmente l’offerta delle case auto di siste-mi telematici integrati per le flotte, la garanziadi trasmissione di dati da rete a veicolo e l’in-stallazione diretta in fabbrica sono tutti fattoriche ne renderanno più agevole e rapida la dif-fusione.I vantaggi di un monitoraggio on line della flot-ta di ogni dimensione porterà ad una evidenteriduzione dei costi (personale, gestione mezzi,gestione amministrativa, manutenzione) nonchèad una riduzione dell’impatto ambientale e diaumento della soddisfazione del cliente. I bene-fici della telematica sono per l’intera comunità.

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58 Protezione Furto GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Il noleggio a lungotermine in Italianon si avvantaggiadi una situazionefiscaleparticolarmentebenevola, ciònonostante anchele recentidisposizionilegislative nonarrivano adinvalidare ivantaggi delnoleggio a lungotermine e i savingad esso connessirispetto ad altreformule di gestionedell’auto aziendale.

Come si configura il mercato del noleg-gio a breve e lungo temine nel nostroPaese?

Prima di ritrovare unmercato automobilistico ita-liano ed europeo a livelli anticrisi dovremo anco-ra attendere un po’ di tempo, gli esperti parlanocome minimo di un lustro. In attesa comunquedel fatidico 2018 possiamo dire che, sebbene inun contesto automotive difficile e con indici inflessione rispetto al passato, il noleggio a lungotermine mantiene la sua validità, confermatadalla scelta delle aziende, siano esse di medie-grandi dimensioni, abituate a ragionare in termi-ni di TCO (costo totale di utilizzo) oppure picco-le e medie imprese e i professionisti che, nell’at-tuale momento di complessità per il mondo im-prenditoriale, hanno bisogno di soluzioni che leaiutino a concentrarsi sul proprio business. Arval

ha chiuso ad esempio il 2012 con una crescitadel parco gestito di oltre il 3%.Certo in Italia il noleggio a lungo termine non siavvantaggia di una situazione fiscale particolar-mente benevola all’auto aziendale, ciò nono-stante anche le recenti disposizioni legislativenon arrivano ad invalidare i vantaggi del noleg-gio a lungo termine e i saving ad esso connessirispetto ad altre formule di gestione dell’autoaziendale.

Tanti competitor in questo settore. Qualè il plus della vostra azienda? E come sivince la sfida competitiva?

Arval si occupa di Noleggio Auto a Lungo Termi-ne dal 1995, periodo in cui questa formula di ge-stione del parco auto si affacciava per la primavolta sul mercato italiano. A differenza di altre

I principali nuovi servizi che le aziende hannodeciso di implementare nella gestione delle lo-ro flotte sono tutti riconducibili al soddisfaci-mento di 4 fondamentali esigenze: ricorso aduna gestione in full outsourcing, rispetto del-l’ambiente, sicurezza, mobilità e produttività.Tutte esigenze che le soluzioni offerte dalla te-lematica possono soddisfare. La telematica abordo delle auto è uno strumento che inco-mincia ad essere sempre più apprezzato dalle

aziende come tool evoluto per tenere sotto controllo i costi, ottimiz-zare i processi interni, e soprattutto promuovere comportamenti si-curi e responsabili dei driver.

SERVIZI INNOVATIVI PER“CONSULENTIGLOBALI”

Intervista con Andrea SolariDirettore Marketing & Communication - ARVAL

Page 61: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

Arval si occupa diNoleggio Auto aLungo Termine dal1995. Oggi la sualeadership èfortemente basatasulla qualità delservizio, qualitàconfermata anchedall’ultimaindagine disoddisfazione,condotta da unistituto di ricercainternazionale, chevede la percentualedei clientisoddisfattiraggiungere il 96%.

Arval e Viasatinsieme per il car-sharing. Siamosempre moltoattenti a coglieretutti quei segnali dinovità, chesupportatidall’evoluzionedella tecnologiapermettono diaccedere asoluzioni dimobilità semprepiù flessibili.

59GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Protezione Furto

società di noleggio auto a lungo termine che so-no arrivate a questo business per la maggior par-te come evoluzione e derivazione del “rent acar”, Arval focalizza la sua attività subito sul no-leggio a lungo termine.La storia di Arval è caratterizzata da una crescitaesponenziale, non supportata da acquisizioni ojoint venture con altre società. Dunque, una cre-scita ”naturale” che vede il numero dei dipen-denti aumentare da 6 a 800 e quello dei veicoligestiti da 300 a oltre 135.000 e sancisce la sualeadership sul mercato (25.3% di market share).Una leadership fortemente basata sulla qualitàdel servizio, qualità confermata anche dall'ulti-ma indagine di soddisfazione, condotta da unistituto di ricerca internazionale, che vede la per-centuale dei clienti soddisfatti raggiungere il96%. Ciò è conseguenza di una serie di impor-tanti scelte strategiche, dalla totale gestione “inhouse” della relazione con il driver, all'approccioconsulenziale finalizzato a ottimizzare la flotta inottica di TCO e i processi aziendali interni, graziealla proposta delle nostre soluzioni di outsour-cing, fino ad arrivare al focus continuo sulle te-matiche della sicurezza dei nostri driver.

Chi sono i vostri clienti e quali i servizipiù richiesti?

Il noleggio è una soluzione di mobilità multitar-get, valida per aziende di qualsiasi dimensione.Arval offre quotidianamente le sue soluzioni dimobilità ad oltre 18.000 aziende clienti, dallemultinazionali alle Piccole e medie imprese, dal li-bero professionista, al titolare di partita IVA.Per quanto riguarda i servizi, oltre a quelli stan-dard, diciamo “impliciti” nel concetto stesso dinoleggio a lungo termine (garanzie assicurative,assistenza, manutenzione etc…) al quale hannoaderito la totalità dei clienti presenti in ogni seg-mento, in generale al crescere delle dimensioniaziendali, cresce anche la richiesta di una par-tnership più evoluta legata ai temi della mobilità,dell’outsourcing e soprattutto di una costante at-tenzione alla sicurezza, con una educazione con-tinua dei driver verso comportamenti consape-voli alla guida.

Come l’utilizzo della telematica ha di fat-to modificato la gestione delle flotte? Equali vantaggi ha portato?

L’integrazione della telematica a bordo veicoloconsente alle aziende di accedere ad un flussocontinuo e bidirezionale di dati sullo stato di effi-cienza del veicolo, lo stile di guida, i consumi. In

questo senso, la telematica a bordo delle autorappresenta uno strumento evoluto per teneresotto controllo i costi e incrementare la produtti-vità della flotta, grazie a un dialogo “continuo”tra azienda e singolo driver. Questi tipi di soluzio-ni sono in grado di far evolvere i comportamentidi guida dei driver versomodelli sempre più “con-sapevoli” che permettono di limitare le emissionie soprattutto innalzare i livelli di sicurezza.

Arval e Viasat insieme per il car sharing.Un progetto che parte da quali esigenzee per quali obiettivi?

L’innovazione è, da sempre, un tratto distintivodi Arval, insito nel suo approccio di expert advi-sor nella proposta di soluzioni di mobilità alleaziende clienti. In questo senso siamo sempremolto attenti a cogliere tutti quei segnali di no-vità, che supportati dall’evoluzione della tecno-logia permettono di accedere a soluzioni di mo-bilità sempre più flessibili. Una di queste è, adesempio, il car sharing che in questo momento sista diffondendo sempre più nei grandi centri ur-bani per un pubblico di utenza privata. Sottoquesto fronte Arval sta analizzando alcune solu-zioni proposte da Viasat, che in quanto leadereuropeo nei sistemi di sicurezza satellitare, ha ex-pertise nel mondo delle soluzioni tecnologiche inambito automotive.

Essere consulenti globali e fornire servi-zi sempre più innovativi. Telematica eflotte a braccetto verso il futuro?

Pare proprio di sì. Si tratta in effetti di una ten-denza confermata anche dai risultati del Baro-metro dei veicoli aziendali, la ricerca condottaannualmente dal nostro Corporate Vehicle Ob-servatory, il Centro di Ricerca internazionale diArval, su un campione di aziende, rappresenta-tivo del tessuto imprenditoriale italiano.Secondo il Barometro i principali nuovi servizi chele aziende hanno deciso di implementare nellagestione delle loro flotte sono tutti riconducibilial soddisfacimento di 4 fondamentali esigenze:ricorso ad una gestione in full outsourcing, ri-spetto dell’ambiente, sicurezza, mobilità e pro-duttività. Tutte esigenze che le soluzioni offertedalla telematica possono soddisfare. La telema-tica a bordo delle auto è uno strumento che in-comincia ad essere sempre più apprezzato dalleaziende come tool evoluto per tenere sotto con-trollo i costi, ottimizzare i processi interni, e so-prattutto promuovere comportamenti sicuri eresponsabili dei driver.

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Si parla di Viasat e si pensa alla sua cen-trale. Ce ne può parlare?

I servizi che Viasat offre ai suoi clienti sono nu-merosissimi e l’azienda ha scelto di farlo cre-ando una struttura molto forte e qualificata in

grado di rispondere alle diverse situazioni concui i nostri operatori entrano in contatto ognigiorno. La nostra Centrale Operativa è il moto-re, la forza, la fantasia e la bellezza di que-st’Azienda.

UNA CENTRALETUTTA MADE IN“VIASAT”Intervista con Nicodemo MaglioccaResponsabile servizi telematici VIASAT GROUP

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La nostra CentraleOperativa è ilmotore, la forza, lafantasia e labellezza diquest’Azienda. Ognicliente che habisogno di parlarecon Viasat passaattraverso i nostrioperatori: sonofigure altamentespecializzate ingrado di offrirequalsiasi tipo diassistenza.

La Centrale Viasat èunica. La definireiuna sola famiglia su4 sedi. Esserepresenti a Roma eTorino oltre che aPotenza e l’Aquila èun plus checontribuisce alprimato di Viasat.

Protezione Furto GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

La squadra vincente si costruisce con il tempo, centimetro dopo centi-metro. Solo alla fine del percorso ti accorgi se hai investito bene, per-ché la somma di quei centimetri, in talune circostanze, fa la differenzatra il bene e il male, tra il gruppo vincente e quello perdente. Parlan-do della Centrale Operativa Viasat, dei suoi operatori, non possiamo fa-re altro che constatare l’eccezionalità del loro lavoro, della professio-nalità con cui rispondono alle chiamate dei Clienti e dalla capacità digestire fasi spesso molto complesse.

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GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Protezione Furto

Nel 2012 abbiamodato assistenza acentinaia e centinaiadi clienti in difficoltàmedica o meccanica.Senza dimenticare lecentinaia di autorecuperate in seguitoal furto per un valorestimato di oltre 12milioni di euro.

Viasat nonabbandona mai ilproprio cliente.Offriamo un servizioventiquattro ore suventiquattro; settegiorni su sette. Colsole, la pioggia, laneve, durante unterremoto. Natale,Pasqua, Capodannoe Ferragosto!

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Ogni cliente che ha bisogno di parlare con Via-sat passa attraverso i nostri operatori: sono fi-gure altamente specializzate in grado di offri-re qualsiasi tipo di assistenza. L’attenzione èsempre molto alta perché ci si potrebbe ritro-vare a parlare con un cliente che chiama perringraziare per il servizio efficiente o con untrasportatore che si trova sotto minaccia di unapistola.

Quante sono le Centrali Operative, chetecnologie utilizzano, come sono orga-nizzate?

La Centrale Viasat è unica. La definirei una so-la famiglia su 4 sedi. Essere contemporanea-mente presenti a Roma e Torino, oltre che a Po-tenza e l’Aquila, è un plus che contribuisce alprimato di Viasat. Di giorno o di notte… du-rante un terremoto oppure in una particolarefestività, Viasat non abbandona mai il propriocliente.Per poter offrire questo servizio utilizziamo tec-nologia prevalentemente made in Viasat. An-che su questo aspetto preferiamo progettare esviluppare a casa nostra. Segno, checché se nedica, che in Italia tutto è possibile. Siamo unabella realtà tutta Italiana che non ha bisognodella Cina o di Taiwan per poter essere leadernel mercato.

Quali sono i numeri più significativi chedescrivono al meglio l’attività dellaCentrale?

Nel 2012 abbiamo sviluppato oltre 1 milione dicontatti che hanno portato i nostri operatori aparlare con migliaia di nostri clienti. Milioni disms inviati per interagire con i nostri dispositi-vi. Oltre 100 operatori che spaziano tra il data-entry e la sala operativa, passando per il servi-zio clienti e l’help desk per poi finire alla pho-ne collection e securizzazione.Chiunque parla di Centrale pensa immediata-mente alla sala operativa. Nel 2012, in questosettore, abbiamo dato assistenza a centinaia ecentinaia di clienti in difficoltà medica o mec-canica. Senza dimenticare le centinaia di autorecuperate in seguito al furto per un valore sti-mato di oltre 12 milioni di euro. Un servizio of-ferto ventiquattro ore su ventiquattro; settegiorni su sette. Natale, Pasqua, Capodanno eFerragosto…

Come si organizzano gli interventi diemergenza? Dal momento della chia-

mata di soccorso cosa avviene?Si ascolta l’automobilista in difficoltà facendo-ci descrivere con meticolosa precisione quantoaccaduto. Sia che si tratti di un furto sia di unsoccorso medico/meccanico; qualsiasi elemen-to apparentemente inutile può diventare fon-damentale per erogare con successo una pre-stazione di soccorso.Acquisite tutte le informazioni i nostri operato-ri attivano le forze dell’ordine più vicine al clien-te e, qualora servisse, richiedono con prioritàmassima l’intervento del 118.Subito dopo prendiamo in consegna la pattu-glia preposta all'intervento, guidandola fino alluogo indicato dal nostro dispositivo satellita-re. In questi istanti si raggiunge la maggiorsoddisfazione per un operatore della sala ope-rativa Viasat. Avendo la fortuna e il piacere diassistere gli agenti di Polizia ti ritrovi catapul-tato in una realtà virtuale. È chiaro che il regi-sta di tutte queste operazioni è Viasat. Siamonoi che guidiamo le FF.OO vicolo per vicolo;strada per strada. Vi posso assicurare che èuna grande soddisfazione soprattutto perché,la maggior parte delle volte, culmina con il ri-trovamento del veicolo e il vivo ringraziamen-to del cliente.

Quanta professionalità, responsabilità,competenza ci vuole nello svolgerequesta “missione”?

Si tratta veramente di una missione: i nostrioperatori vengono selezionati con grande at-tenzione. Sono figure molto skillate ed esperte,in grado do gestire situazioni di emergenzamantenendo la calma e senza mai farsi pren-dere dal panico.

Quali sono le caratteristiche principaliche fanno dell’operatore di Centrale,l’operatore della “Squadra Viasat”?

L’operatore della squadra Viasat si sente vera-mente parte di una grande famiglia. Si tratta diun gruppo molto affiatato: i ragazzi hanno unrapporto ottimo e, prima che essere colleghi,sono molto amici fra loro. Questo significa mi-gliore qualità del lavoro per l’azienda e ottimoclima fra loro. Una bella squadra direi, il fioreall’occhiello di Viasat di cui sono molto orgo-glioso e soddisfatto.È chiaro che poi dalle belle parole e dalle ami-cizie interpersonali bisogna passare ai fatti di-mostrando sul campo di meritarsi le stellette diappartenenza.

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Un tempo c’erano gli antifurti satellitari che cercavano di rendere dif-ficile la vita al ladro e comunque quando nonostante tutto l’auto ve-niva rubata, ne facilitava il recupero. Oggi il mestiere del “satellitare”è certamente ancora questo, ma ha aggiunto tutta una serie di servi-zi impensabili fino a pochi anni fa. Tutto concentrato in una scatolet-ta dalle piccole dimensioni e dal peso minore di 200 grammi. Ormaila diamo per scontata senza però sapere come realmente funziona.

Un tempo il satellitare era sinonimo diprotezione dell’auto. Insomma eraquello il suo “mestiere”. Oggi si sonoaggiunte altre funzioni?

Era la fine degli anni 90 quando lo sviluppodella tecnologia GSM e dei ricevitori GPSavevano portato alla nascita dei dispositiviche permettevano di localizzare il veicolo inqualsiasi momento e comunicare tale posi-zione a una centrale operativa. Questo con-sentiva di implementare la famosa funzionedel “satellitare” e cioè ritrovare l’auto cheera stata rubata. Erano i tempi pioneristicidel satellitare veicolare con dispositivi gran-di e pesanti come un pacco di sale da 1 kg eun'installazione a bordo del vicolo piuttostocomplessa. Attraverso l’evoluzione della tec-nologia elettronica e la miniaturizzazione siè passati a dispositivi con le dimensioni diuna saponetta e un peso minore di 200grammi. Le stesse installazioni, nei casi piùsemplici, richiedono il collegamento di solidue fili elettrici. Questa evoluzione tecnolo-gica ha permesso, come avvenuto in altrisettori (uno per tutti quello della telefoniacellulare), di inserire all'interno dei dispositi-vi nuove funzionalità. L’evoluzione delle me-

morie di massa allo stato solido ha permes-so di immagazzinare un numero crescente didati sulle percorrenze chilometriche del vei-colo, allarmi, problemi del veicolo e scaden-ze di manutenzione (quest’ultimi grazie an-che all'evoluzione dell’elettronica dell’auto).Tali informazioni sono scaricate periodica-mente, tramite il collegamento GPRS, inbanche dati per essere analizzate a fini sta-tistici (funzionalità black-box) e di manuten-zione del veicolo. Lo sviluppo di sensori ac-celerometrici allo stato solido ha permessodi rilevare brusche decelerazioni del veicoloche, tramite algoritmi matematici, permet-tono di rilevare, istantaneamente, incidenti(crash) di una certa entità. Tali informazionivengono inviate in automatico e in temporeale alla centrale operativa insieme alla po-sizione del veicolo incidentato. In centraleun operatore può contattare in viva voce glioccupanti del veicolo ed eventualmente in-viare tempestivamente soccorsi sul luogodell’incidente.Lo sviluppo delle reti dati GPRS ha permesso(rispetto al vecchio SMS) la trasmissione e ri-cezione di una notevole mole di dati e quin-di l’implementazione di algoritmi di gestione

I TANTI MESTIERIDEI DISPOSITIVISATELLITARIIntervista con Enea TuziSenior Project Manager - VEM SOLUTIONS

62 Protezione Furto GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Era la fine deglianni 90 quando losviluppo dellatecnologia GSM edei ricevitori GPSavevano portato asviluppare deidispositivi chepermettevano dilocalizzare ilveicolo in qualsiasimomento ecomunicare taleposizione ad unacentrale operativa.

Attraversol’evoluzione dellatecnologiaelettronica e laminiaturizzazionesi è passati adispositivi con ledimensioni di unasaponetta e unpeso minore di 200grammi.

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GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Protezione Furto

La tecnologiasatellitare èrisultatainizialmentecostosa. Con ilpassare del tempoperò, sia perl’evoluzionetecnologica, sia perl’ammortamentodelle infrastrutture,questa tecnologia èandata via via acostare sempremeno.

Viasat è stata laprima azienda inItalia a realizzaredispositivisatellitari, ed hasempre investitonell’innovazionearrivando allosviluppo di prodottiinnovativi e diriferimento ediventando leaderdi questo mercato.

63

di flotte per controllare e ottimizzare i per-corsi, per esempio, durante la consegna del-le merci. Tale sviluppo ha permesso anche lafunzionalità di aggiornamento software efunzionale dei dispositivi installati attraversoil collegamento GPRS (OTA – Over The Air).Altre funzionalità presenti sono quelle relati-ve al Geofence (il dispositivo invia una se-gnalazione all’utente se esce da una deter-minata area geografica impostata); Control-lo Velocità (il dispositivo invia una segnala-zione all'utente se il veicolo supera un velo-cità massima impostata); Avviso Autovelox (ildispositivo avvisa l’utente, in viva voce, chenelle immediate vicinanze - distanza impo-stabile - c’è la possibilità che ci sia un auto-velox).

Cosa significa “tecnologia satellitare”?Insomma, come funzionano tecnica-mente i dispositivi?

Tralasciando tutta l’elettronica, che potremmoindicare “di contorno”, cioè tutta la circuiteriache serve per interfacciarsi con il veicolo (ali-mentazione, colloquio con le centraline e i sen-sori del veicolo), con i sensori (accelerometro,input ed output elettrici) e con l’utente (mi-crofono ed altoparlante per funzionalità voce,led e display per funzionalità di segnalazionivisive e tasti e pulsanti per input da parte del-l’utente), il cuore del dispositivo satellitare èformato da tre blocchi principali: un ricevitoreGPS, un modulo telefonico dati/voce e un Pro-cessore con relative memorie. Il ricevitore GPS,attraverso i dati inviati dalla costellazione deisatelliti Navstar, ricostruisce con l’errore di cir-ca una decina di metri (nel caso migliore) lasua posizione sulla superficie terreste. Tali da-ti vengono letti dal processore con una fre-quenza di circa una posizione al secondo e do-po varie elaborazioni e integrazioni con altridati provenienti da altri sensori (accelerome-tro, odometro, sensori del veicolo) vengonoimmagazzinati all'interno della memoria dimassa del dispositivo. Ad intervalli prestabiliti idati vengono inviati, tramite il modulo telefo-nico, anch'esso interfacciato al processore, al-la centrale operativa di riferimento per le ela-borazioni del caso. La trasmissione dei dati vie-ne fatta immediatamente per la gestione degliincidenti; ad intervalli di minuti per funzionali-tà come: controllo flotte, geofence e traccia-mento del percorso del veicolo. Mentre ven-gono inviati a fine giornata nel caso di dati sta-

tistici di percorrenza e per la manutenzioneprogrammata (black-box).

Ci sono condizioni in cui il dispositivosatellitare viene reso inutilizzabile?Penso alla schermatura del mezzo ed alsistema jammer…

Ovviamente esistono delle situazioni in cui il di-spositivo satellitare è reso meno efficiente. Uti-lizzando un ambiente completamente scher-mato, per esempio, non si permette ai segnaliprovenienti dal satellite di essere ricevuti dal di-spositivo che, quindi, non può determinare lasua posizione e, nello stesso tempo, non puòneanche comunicare attraverso la rete telefo-nica GSM.Anche la pratica del “jammer”, che consistenel generare onde radio che disturbano il rice-vitore GPS ed il modulo telefonico, non per-mettono al dispositivo di svolgere completa-mente il proprio compito.I dispositivi satellitari di casa Viasat hanno pe-rò sviluppato delle “contromisure” che per-mettono di attenuare i disagi subiti dal disposi-tivo satellitare nelle situazioni sopra illustrate.L’evento più temuto, però, è quello che il ma-lintenzionato riesca a disinstallare il dispositivodal veicolo. Per questo dimensioni più conte-nute e occultamento, sia del dispositivo chedelle sue antenne, è considerato un “must”per le funzioni di protezione dell’auto.

La tecnologia satellitare costa?La tecnologia satellitare, proprio perché impli-ca ricevitori satellitari e ricetrasmettitori radioGSM/GPRS risulta, o meglio, è risultata inizial-mente costosa. Con il passare del tempo però,sia per l’evoluzione tecnologica, di cui abbia-mo parlato, sia per l’ammortamento delle in-frastrutture, è andata via via a costare sempremeno.

Cosa differenzia la proposta Viasat, latecnologia del Gruppo, rispetto ai pro-dotti di altre case in commercio?

Viasat è stata la prima azienda in Italia a realiz-zare tali dispositivi e ha sempre investito nel-l'innovazione, arrivando allo sviluppo di pro-dotti innovativi e di riferimento. Quello che dif-ferenzia Viasat dagli altri produttori è, oltre al-la ricerca e l’innovazione, anche la qualità el’esperienza nel realizzare tali dispositivi. Tuttoquesto anche per i relativi servizi e le infra-strutture necessarie.

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64 Protezione Furto GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

In caso di allarmeper furto, lacentrale operativaViasat attiva leforze dell’ordinein meno di 12secondi. Idispositivisatellitarirappresentanol’avanguardiacontro questi tipidi reati.

Aiuto mi hanno rubato la macchina. Co-sa fare per prima cosa?

La prima cosa è denunciare il furto alle autori-tà di PS. Poi controllare se la propria polizza Au-to sia completa della garanzia Furto e, se sì, ef-fettuare la denuncia di furto al proprio assicu-ratore, unendola a copia della denuncia pre-sentata alle autorità.

E se oltre la macchina mi hanno rubatoanche i documenti, che succede?

Anche in questo caso, il furto dei documentideve essere segnalato al momento della de-nuncia alle autorità, poiché potrebbero insor-gere delle spese accessorie. E’ bene controllarese nel contratto assicurativo sia attiva la garan-zia specifica sulla perdita o sul furto dei docu-menti relativi all'autovettura.

Quanti giorni ho per denunciare l’av-venuto furto all’assicurazione?

RUBATA LAMACCHINA?ECCO COSA FARE

Aiuto, mi hanno rubato l’au-to. E adesso che fare, chi con-tattare, quale documenti pre-sentare ed in quanti giorni?Quanti soldi perdo? E se poi laritrovano? Chiunque sia statovittima di questo reato, unavolta superato il momento delpanico e finito di rammaricar-si per non aver adeguatamen-te protetto la macchina conidonei antifurti, preferibil-mente satellitari, avrà certa-mente pensato a tutte questedomande. Ecco allora qual è ilcorretto iter da seguire.

Intervista con Pietro GiordanoSegretario Generale Adiconsum

Page 67: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Protezione Furto 65

La denunciaall'assicuratoredeve esserepresentata entro 3giorni dal momentoin cui si hacontezza il furto.Mediamente dopo30 giorni, dalmomento in cui sisono presentatitutti i documentirichiesticontrattualmente,si ha laliquidazionedell'indennizzopattuito.

Il costo dasostenere in casodei furto dell’autonon è soloeconomicodetermina unalimitazione allamobilità, spessouna diminuzionedella capacitàlavorativa,sopratutto di chiusa l'auto perlavoro.

La denuncia all'assicuratore deve essere pre-sentata entro 3 giorni dal momento in cui si hacontezza del fatto. La possibilità della ricogni-zione attraverso dispositivi satellitari di rileva-mento della posizione, spesso apposti sulle au-tovetture, dovrebbero però consigliare al pro-prietario l'immediata comunicazione del furtoall'assicuratore.

Per la liquidazione qual è l’iter da se-guire? Quali documenti presentare?Qual è la tempistica?

Mediamente dopo 30 giorni, dal momento incui si sono presentati tutti i documenti richiesticontrattualmente, si ha la liquidazione dell'in-dennizzo pattuito. La documentazione può va-riare da contratto a contratto, ormai inusuale larichiesta della chiusa inchiesta, resta però ob-bligatorio consegnare il libretto del veicolo ed ilcertificato di proprietà, la copia della de-nuncia alle autorità, la denuncia di si-nistro all'assicuratore, la procuranotarile a vendere a favore del-l'assicuratore che sarà usata incaso di ritrovamento del vei-colo dopo il saldo dell'inden-nizzo e le chiavi di aperturaserrature ed avviamento nelnumero di copie previstedalla dotazione di serie delveicolo.

L’importo risarcito è quello pattui-to con l’assicurazione o dobbiamoaspettarci qualche sorpresa?

Solitamente l'importo della liquidazione è quel-lo stabilito contrattualmente. Questo sicura-mente differisce da quello indicato in polizzaperché il momento del furto non coincide qua-si mai alla data di rinnovo del contratto e dalvalore assicurato si deve necessariamente de-trarre il deprezzamento maturato dal veicolodal rinnovo al momento del furto. Questo ov-viamente al netto di scoperti o franchigie pre-viste contrattualmente.

Il furto dell’auto prevede qualche rim-borso sulla polizza?

Il furto dell'auto prevede il rimborso del rateodi premio della RC Auto non effettivamentegoduto dalla data di furto alla scadenza del pe-riodo per il quale è stato pagato il premio, alnetto di tasse di ogni tipo e delle garanzie di-verse dalla RC Auto.

E se l’auto viene ritrovata?Se l'auto viene ritrovata prima del pagamentodell'indennizzo e della consegna della procuraa vendere all'assicuratore il proprietario ne rien-tra in possesso e sarà eventualmente liquidatoper danni che fossero rilevati sul veicolo conse-guenti al furto, sempre che sia prevista la clau-sola di furto parziale e danni da furto. Se il ri-trovamento è successivo al pagamento dell'in-dennizzo e della procura a vendere allora l'as-sicuratore può proporre al vecchio proprietarioil riacquisto del veicolo al prezzo che le partipattuiranno conseguente alle condizioni del ri-trovamento, se ciò non accadesse l'assicurato-re ne resta l'effettivo possessore.

Il furto dell’auto quanto pesa nelle ta-sche di chi rimane vittima di questoreato?

La domanda può avere una risposta pura-mente tecnica e limitarsi nel dire che la vitti-ma oltre a rimetterci un 10% del valore di-chiarato per ulteriore svalutazione del veico-lo ci rimette anche la parte del bollo auto re-lativa alla parte restante di anno per il qualeera stato pagato. Ma può avere anche una ri-sposta sociale: la perdita del veicolo su unapersona che non può, anche a seguito di in-dennizzo, riacquistare l'auto determina unalimitazione alla mobilità, spesso una diminu-zione della capacità lavorativa, sopratutto dichi usa l'auto per lavoro. Comunque si trattadi una sostanziale diminuzione del patrimo-nio individuale che si presenta nell'immedia-to sul furto e nel medio periodo sulla spesadi riacquisto di un veicolo.

Page 68: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

AUTOVETTURE RUBATE

REGIONE 2011 2012

ABRUZZO 1.352 1.475

BASILICATA 283 307

CALABRIA 3.402 4.295

CAMPANIA 20.946 22.350

EMILIA ROMAGNA 3.263 3.178

FRIULI VENEZIA GIULIA 393 408

LAZIO 20.873 20.663

LIGURIA 1.076 1.050

LOMBARDIA 15.901 16.017

MARCHE 680 712

MOLISE 271 309

PIEMONTE 6.729 6.412

PUGLIA 15.798 14.981

SARDEGNA 1.796 1.744

SICILIA 15.735 16.453

TOSCANA 2.046 2.136

TRENTINO ALTO ADIGE 195 184

UMBRIA 499 564

VALLE D'AOSTA 20 26

VENETO 2.102 2.187

TOTALE NAZIONALE 113.360 115.451

Fonte: Direzione Centrale Polizia Criminale - Servizio Analisi Criminale

AUTOVETTURE RUBATE RINVENUTE

REGIONE 2011 2012

ABRUZZO 649 591

BASILICATA 83 87

CALABRIA 1.698 2.207

CAMPANIA 7.088 6.966

EMILIA ROMAGNA 2.561 2.574

FRIULI VENEZIA GIULIA 228 239

LAZIO 6.279 5.512

LIGURIA 899 821

LOMBARDIA 7.891 6.912

MARCHE 519 512

MOLISE 89 86

PIEMONTE 4.051 3.608

PUGLIA 7.248 7.120

SARDEGNA 963 890

SICILIA 7.371 7.411

TOSCANA 1.631 1.681

TRENTINO ALTO ADIGE 133 135

UMBRIA 398 455

VALLE D'AOSTA 12 21

VENETO 1.543 1.743

TOTALE NAZIONALE 51.334 49.572

Fonte: Direzione Centrale Polizia Criminale - Servizio Analisi Criminale

statistiche

66 Protezione Furto - Allegato statistico GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Page 69: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

statistiche

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Protezione Furto - Allegato statistico 67

Fonte: Direzione Centrale Polizia Criminale - Servizio Analisi Criminale

Fonte: Direzione Centrale Polizia Criminale - Servizio Analisi Criminale

FURTI E RITROVAMENTI AUTOVEICOLI PER GRANDI PROVINCE

PROVINCIA Autovetture rubate

2011 2012

Napoli 15.513 17.155

Bologna 1.076 976

Roma 19.225 18.951

Genova 740 663

Milano 11.222 9.815

Torino 5.664 5.427

Bari 8.725 5.690

Cagliari 1.101 1.087

Palermo 4.220 4.699

Catania 8.582 8.720

Venezia 480 371

PROVINCIA Autovetture rinvenute

2011 2012

Napoli 5.415 5.343

Bologna 954 866

Roma 5.634 4.836

Genova 669 546

Milano 5.046 3.824

Torino 3.288 2.945

Bari 3.644 2.306

Cagliari 597 542

Palermo 1.852 1.950

Catania 4.365 4.399

Venezia 314 308

CAMPANIA 22.350

LAZIO 20.663

SICILIA 16.453

LOMBARDIA 16.017

PUGLIA 14.981

PIEMONTE 6.412

CALABRIA 4.295

EMILIA ROMAGNA 3.178

VENETO 2.187

TOSCANA 2.136

PRIME 10 REGIONI PER FURTI D’AUTO Anno 2012

Page 70: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

statistiche

Protezione Furto - Allegato statistico GUIDA ALLA SICUREZZA 201368

CLASSIFICA FURTI PER MODELLO

FABBRICA Modello autovetture incidenzarubate anno sul totale

2012

FIAT PANDA 11.004 9,53%

FIAT PUNTO 10.116 8,76%

FIAT UNO 5.854 5,07%

FIAT CINQUECENTO 5.837 5,06%

LANCIA Y 4.567 3,96%

FORD FIESTA 3.481 3,02%

VOLKSWAGEN GOLF 3.295 2,85%

SMART FORTWO COUPE’ 2.125 1,84%

OPEL CORSA 1.790 1,55%

FIAT GRANDE PUNTO 1.651 1,43%

RENAULT CLIO 1.584 1,37%

OPEL ASTRA 1.443 1,25%

VOLKSWAGEN POLO 1.394 1,21%

FIAT SEICENTO 1.336 1,16%

AUTOBIANCHI Y10 1.302 1,13%

ALFA ROMEO 147 1.244 1,08%

FORD FOCUS 1.169 1,01%

CITROEN C3 1.084 0,94%

TOYOTA YARIS 1.053 0,91%

AUDI A3 1.016 0,88%

AUDI A4 993 0,86%

FIAT BRAVO 971 0,84%

FORD ESCORT 943 0,82%

BMW 320 929 0,80%

NISSAN MICRA 855 0,74%

FIAT STILO 739 0,64%

RENAULT MEGANE 707 0,61%

VOLKSWAGEN PASSAT 691 0,60%

PEUGEOT 206 689 0,60%

FIAT MULTIPLA 668 0,58%

FORD KA 643 0,56%

ALFA ROMEO 156 621 0,54%

FIAT TIPO 610 0,53%

RENAULT TWINGO 585 0,51%

LANCIA MUSA 582 0,50%

AUDI A6 555 0,48%

MINI COOPER 554 0,48%

BMW X5 499 0,43%

MERCEDES C 220 479 0,41%

PEUGEOT 207 473 0,41%

FIAT CROMA 460 0,40%

RENAULT SCENIC 454 0,39%

BMW 530 451 0,39%

SEAT IBIZA 450 0,39%

FIAT IDEA 441 0,38%

ALFA ROMEO 159 430 0,37%

FIAT MAREA 421 0,36%

SMART NON DEFINITO 410 0,36%

Fonte: Direzione Centrale Polizia Criminale - Servizio Analisi Criminale

Page 71: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

statistiche

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Protezione Furto - Allegato statistico 69

3,5

3,0

2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0

NUMERO AUTO RUBATESENZA VIASAT

NUMERO AUTO RUBATECON VIASAT

2010 2011 2012

1,2 per mille

2,4 per mille

2,2 per mille

3,0 per mille

0,9 per mille

0,5 per mille

FREQUENZA FURTO AUTO CON E SENZA DISPOSITIVO VIASAT

I VANTAGGI DEL SISTEMA SATELLITARE VIASATI dati statistici confermano ed accentuano l’efficacia della Blu Box di Viasat.Da rilevare lo scostamento sensibile nei confronti delle medienazionali sia in termini assoluti sia in percentuale:• Minor rischio di furto.• Maggior numero di veicoli recuperati.• Minor numero di veicoli non recuperati.

ANNO Numero auto Numero auto rubaterubate senza Viasat con Viasat

2010 2,4 per mille 1,2 per mille

2011 2,2 per mille 0,9 per mille

2012(*) 3,0 per mille 0,5 per mille

(*) dati relativi a vetture con dispositivo BluBox

90,00%

80,00%

70,00%

60,00%

50,00%

40,00%

30,00%

20,00%

10,00%

0,00%

PERCENTUALE DIRITROVAMENTOSENZA DISPOSITIVOVIASAT

PERCENTUALE DIRITROVAMENTOCON DISPOSITIVOVIASAT

2010 2011 2012

47,00% 45,00%

43,00%

75,00% 77,00% 81,00%

PERCENTUALE RITROVAMENTO CON E SENZA DISPOSITIVO VIASAT

ANNO % auto ritrovate % auto ritrovatesenza Viasat con Viasat

2010 47% 75%

2011 45% 77%

2012(*) 43% 81%

(*) dati relativi a vetture con dispositivo BluBox

In caso di allarmeper furto, lacentrale operativaViasat attivaopportuni interventiin meno di 120secondi,recuperando l'autonei primi 28 minuti.

Questi risultatiavvantaggiano lecompagnieassicurative(riduzione dei rischie meno costi) epremianol’automobilista(meno rischi etariffe assicurativescontate).

Page 72: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

statistiche

Protezione Furto - Allegato statistico GUIDA ALLA SICUREZZA 201370

100%

90%

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%Audi Toyota Porsche Ferrari Lancia Mercedes Alfa

RomeoFiat Ford Mini Renault VW Smart

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%

MODALITA' FURTO AUTO

AUTOVETTURE CON PIÙ ALTA % DI RITROVAMENTO GRAZIE ALLA BLU BOX DI VIASAT

FREQUENZE DI FURTO A CONFRONTO NELLE REGIONI PIÙ A RISCHIO CON E SENZA BLU BOX E

RISPARMIO STIMATO (valori per mille)

4,5

4,0

3,5

3,0

2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0Calabria Sicilia

Stima annuale risparmio collettività (compagnie assicurative e consumatori) con dispositivi Viasatinstallati su parco automezzi circolante Italia: oltre 1 miliardo di euro. Inoltre, si otterrebbe unasignificativa riduzione delle frodi assicurative e un conseguente risparmio sul costo delle polizzeassicurative. Fonte: dati statistici interni Viasat.

Lombardia Campania Lazio

% ritrovamentiautovetture condispositivo Viasat

Frequenze di furtosu parco circolantecon dispositivoViasat

Frequenze di furtototali su parcocircolante senzadispositivo Viasat

100% 100%97% 95%

75% 75%70%

64% 63% 62%58%

75%

56,9%

69%

7% 6%

Furto notturnocon scasso

12%

Taglio cavidispositivo

Rapina Furto in casadelle chiavi auto

6%

Altro

0,0

1,7

100%

84,21%81,82%

86,50%

65,53%

0,7

2,8

0,4

1,5

0,9

4,5

2,6

3,9

Page 73: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

TRASPORTI& LOGISTICA

La logistica italiana ha notoriamente una serie di inefficienze dovute alle carenze

delle infrastrutture di trasporto, a causa di lungaggini enormi dei controlli doga-

nali all’interno dei porti, alla congestione del traffico in conseguenza della caren-

za di infrastrutture e ai problemi della distribuzione urbana delle merci. A questi

aggiungiamo una somma di viaggi a vuoto dei Tir doppia rispetto alla media europea e

anche i tempi di attesa di carico e scarico merci nei piazzali delle fabbriche della grande

distribuzione. È necessario invertire la rotta facendo una massiccia immissione di alta

tecnologia, quella satellitare, gli ITS. I Paesi europei che si sono già avviati su questa stra-

da, hanno reso la logistica un asse strategico dello sviluppo economico nazionale. A be-

neficio di tutti, a partire dall’autotrasporto che ancora oggi assorbe il 90% delle merci

trasportate.

71GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica

editoriale

Page 74: FOCUS ASSICURAZIONI SCATOLA NERA SULLE AUTO, FARE ...

72 Trasporti & Logistica GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

L’operatorelogistico consentealle imprese clientidi migliorare lapropria efficienzaproduttivaintroducendo nelloro ambienteinnovazionitecnologichegenerate su scalainternazionale.

Il Piano Nazionalemisura lacosiddetta “grandetassa” dellalogistica, derivantedalle inefficienzeinfrastrutturali,regolamentari eamministrative, in40 miliardi di euro.L’UniversitàBocconi con lostudio “I costi delnon fare” hastimato la mancataattuazione delPiano in 270miliardi di euro daqui al 2020.

In una fase complessa dal punto di vi-sta economico/finanziario come quellache stiamo oggi vivendo, che ruolo puògiocare la logistica?

La globalizzazione e l’accresciuto peso del com-mercio internazionale hanno potenziato il ruo-lo che la logistica e il trasporto possono svol-gere, come fonte di vantaggio competitivo perl’intera economia nazionale. In Italia, l’assettoimprenditoriale caratterizzato prevalentemen-te da piccole e medie imprese, incapaci di rag-giungere i mercati emergenti più lontani (se-condo una ricerca Prometeia la gittata com-merciale delle nostre PMI non supera gli 8.000

km) ha necessità di partner logistici ca-paci di provvedere non solo ai collega-menti minimizzando i costi unitari permerce trasportata, ma anche di sopperi-re ad una delicata funzione commercia-le fondata sulla conoscenza e spesso sul-la presenza diretta nei mercati di desti-nazione. L’operatore logistico consentealle imprese clienti anche di migliorare lapropria efficienza produttiva introducen-do nel loro ambiente innovazioni tecno-logiche generate su scala internazionale.

Quanto le inefficienze della rete in-frastrutturale e la scarsa attenzione al-le opportunità offerte dalla logistica ge-nerano costi aggiuntivi per le imprese?

Per rispondere a queste domande sono statefatte diverse analisi. Ne cito alcune. Il Piano Na-zionale della Logistica redatto dal Ministerodelle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2011 mi-surava la cosiddetta “grande tassa” della logi-stica, derivante dalle inefficienze infrastruttu-rali, regolamentari e amministrative, in 40 mi-liardi di euro. L’Università Bocconi con lo stu-dio “I costi del non fare” ha stimato la manca-ta attuazione del Piano in 270 miliardi di euro

Da molto tempo ormai si parla di “rivoluzione nel mondo della logi-stica”, di “logistica moderna ed efficiente” e oggi, quindi, sembra siaarrivato il momento giusto per cambiare. Accanto a una situazione chepuò far presagire un certo pessimismo dovuto essenzialmente alla cri-si economica che attanaglia le economie europee, stiamo vivendo unperiodo florido soprattutto dal punto di vista tecnologico, e le paroled’ordine sembrano essere efficienza, ottimizzazione e sicurezza.

LOGISTICA:PRONTI? …VIA!Intervista con Fausto FortiPresidente CONFETRA

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73GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica

L’utilizzo deisistemi ITS puòcontribuire arendere piùefficiente ilsistema logistico.Garantiscono unuso ottimale dellestrade,fluidificando lamobilità, econtribuendo allariduzione deiviaggi a vuoto,vengono incontroalle esigenze disicurezza epossono rafforzareil controllo delrispetto delleregole dicircolazione.

In assenza di unastrategiacomplessiva perrilanciare ilsistema logisticonazionale, lepossibilità perl’Italia dicompetere a livellointernazionalerimangono scarse.

da qui al 2020. Il Centro Studi Confetra, in unaricerca condotta nel 2011 insieme ad ATKear-ney sullo stato attuale e gli scenari evolutivi del-la logistica in Italia, ha rilevato come l’Italia pre-senti un peso della logistica sul fatturato supe-riore alla media europea che si traduce in unextracosto di filiera che penalizza la competiti-vità delle aziende italiane. Secondo quella ri-cerca il costo della logistica in Italia sarebbemaggiore dell’11% rispetto alla media europeacon un aggravio per il sistema stimabile in cir-ca 12 miliardi di euro. Prendendo per buoni inumeri più bassi, che sono quelli calcolati dal-l’ATKearney, si ottengono valori comunqueenormi che pesano come macigni sul sistemaproduttivo italiano.

Quanto pesa una logistica efficiente intema di competitività dei trasporti epiù in generale sulla mobilità?

Distinguere concettualmente la logistica daltrasporto è un retaggio storico ormai supera-to. La logistica si compone di più segmenti trai quali le fasi del deposito e del trasporto sonoquelli fondamentali. Quei segmenti sono tuttistrettamente interconnessi e devono essere tut-ti singolarmente funzionali e produttivi per po-ter generare un’efficienza complessiva.

Puntare all’utilizzo massiccio degli ITS,dalla telematica alla tecnologia satelli-tare. Chi resta indietro su questo cam-po è perduto?

Certamente l’utilizzodei sistemi ITS puòcontribuire a renderepiù efficiente il siste-ma logistico, rispon-dendo anche a esi-genze di tipo ambien-tale e di sicurezza. GliITS garantiscono unuso ottimale dellestrade, fluidificandola mobilità, e contri-buendo alla riduzionedei viaggi a vuoto.Inoltre, vengono in-contro alle esigenzedi sicurezza nelle areedi parcheggio e so-prattutto possonorafforzare il controllodel rispetto delle re-

gole di circolazione. Confetra sostiene che lasicurezza della circolazione stradale si garanti-sce con il miglioramento dei controlli e non conl’introduzione di tariffe obbligatorie, come av-viene oggi di fatto con il regime dei costi mini-mi dell’autotrasporto.

Due e tre cose da fare subito?A parte l’indispensabile adeguamento del si-stema infrastrutturale, tre azioni da intrapren-dere subito sono: attivare lo Sportello UnicoDoganale per razionalizzare e snellire le proce-dure di sdoganamento in import ed export; im-porre la separazione tra RFI e Trenitalia cargoal fine di far finalmente decollare in Italia unmercato del trasporto ferroviario che possa as-sicurare efficienza e quindi rendere competiti-va la modalità ferroviaria rispetto all’autotra-sporto; rilanciare la politica portuale, ferma daitempi della legge n.84/94, individuando pochistrategici porti nazionali su cui concentrare lerisorse pubbliche.

Infine, se non si troveranno valide so-luzioni per sviluppare il settore, qualisaranno le possibilità del nostro Paesedi competere a livello internazionale?

In assenza di una strategia complessiva per ri-lanciare il sistema logistico nazionale, le possi-bilità per l’Italia di competere a livello interna-zionale rimangono scarse. Potranno riuscire adistinguersi solo poche grandi eccellenze, maanche queste con sempre maggiori difficoltà.

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Il progetto UIRNetmira a rendere piùefficiente e sicuroil sistema logisticonazionale,attraverso unaserie di interventiarmonici tra loro,perlopiù di tipoimmateriale efocalizzati sultrasporto merci sugomma, a bassaintensità diinvestimento, macon beneficipotenziali enormi.

La Piattaformaconsiste di unsistema telematicocentrale che, ancheattraverso unaserie di soluzionitecnologicheperiferiche,permettel’interconnessionedei nodi diinterscambiomodale deglioperatori dellalogistica e delleistituzioni, offrendoloro diversi serviziper ottimizzarnel’operatività.

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica 75

Presidente, quali servizi e azioni offrela piattaforma?

La Piattaforma Logistica Nazionale è concepitaper erogare servizi di sistema a tutti gli opera-tori, divenendo così il sistema super-partes diregia dei dati e dei processi ad essi relativi.Ad oggi il portafoglio iniziale di servizi com-prende: strumenti per il controllo delle piccoleflotte e per la pianificazione e la gestione delleloro missioni, con la possibilità di calcolare iltempo d’arrivo e di gestirne la documentazio-ne, conoscendo in tempo reale lo stato dellaviabilità e dell’operatività delle destinazioni;strumenti con i quali i nodi possono conoscerein tempo reale i mezzi in arrivo, indagare lo sta-

to di un singolo mezzo in arrivo (es. stato do-cumentazione) e visualizzare la documentazio-ne relativa resa disponibile dai trasportatori, perpoterla verificare prima del loro arrivo; stru-menti di booking per permettere a chi offreuna risorsa/servizio (es. servizio al mezzo, al-l’autista, alla merce) di renderlo disponibile al-l’interno della megacommunity, gestendone leprenotazioni e per permettere a chi vuole usu-fruire di una risorsa/servizio di sceglierla e pre-notarla con un click.Sulla Piattaforma sono inoltre già attivi un si-stema di matching automatico tra domanda eofferta di trasporto che tiene conto delle posi-zioni e delle missioni correnti e future dei mez-

ECCO LAMEGACOMMUNITYDELLA LOGISTICAIntervista con Rodolfo De DominicisPresidente UIRNet

UIRNet è il soggetto at-tuatore unico per la rea-lizzazione del sistema digestione della logisticanazionale. La Piattafor-ma consiste di un siste-ma telematico centraleche, anche attraversouna serie di soluzionitecnologiche periferi-che, permette l’inter-connessione dei nodi diinterscambio modale(porti, interporti, centri

merce e piastre logistiche), degli operatori della logistica (aziende ditrasporto, terminalisti, spedizionieri, ecc.) e delle istituzioni (Agenziadelle Dogane, CCISS, ecc.), offrendo loro diversi servizi per ottimizzar-ne l’operatività.

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76 Trasporti & Logistica GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Si stima chel’implementazionedella PiattaformaITS per la gestionedella rete logisticanazionalepotrebbe portare,da sola, vantaggia favore delsistema deitrasporti per 2,4miliardi di euro.

La collaborazionetra UIRNet e Viasatè cominciata.Viasat ha giàiniziato adinterfacciare leproprie soluzionitecnologiche conla PiattaformaLogisticaNazionale e si staimpegnando afare quantonecessario perpoter veicolare iservizi dellaPiattaformaattraverso esse.

zi e un potentestrumento dicontrollo delladocumentazio-ne delle mercipericolose, checonsente dicomporre conpochi click ladocumentazio-ne ADR (soprat-tutto le TremCards), salvarlae stamparla invarie lingue.L’offerta verrà

ovviamente arricchita con ulteriori servizi, rea-lizzati da UIRNet e da altri, ma veicolati trami-te la Piattaforma.

Fase sperimentale, tempo e costi. E’possibile entrare un po’ nello specifico?

La sperimentazione è ormai pienamente avvia-ta. UIRNet è riuscita a rispettare gli obiettivi chesi era prefissata per la fine del 2012, coinvol-gendo più di 800 aziende di trasporto per cir-ca 10.000 mezzi pesanti, tracciati sia diretta-mente sia attraverso le soluzioni tecnologichedi primari provider di servizi di fleet manage-ment già interfacciati con la piattaforma.Nel prossimo futuro UIRNet intende da un latoestendere il bacino degli aderenti ad almeno20.000 mezzi entro la fine dell’anno e dall’altroincrementare le sinergie con gli operatori (co-me terminal interportuali e portuali) e i forni-tori di servizi tecnologici per la logistica.Per quanto riguarda i costi, la partecipazionealla sperimentazione è e sarà gratuita per tut-to il 2013. UIRNet, di concerto con il Ministero,ha destinato una quota dei finanziamenti stan-ziati per supportare la sperimentazione e in-centivare l’adesione ai servizi della PiattaformaLogistica Nazionale. Ovviamente sarà necessa-rio reperire ulteriori fondi per sostenere il pas-saggio a regime del sistema.

Cosa si auspica dal prossimo Governo?Per la realizzazione dei vari interventi UIRNet ri-cerca le competenze necessarie sul mercato se-lezionandole tutte attraverso procedure ad evi-denza pubblica.Di fatto UIRNet è promotore della prima veraMegacommunity della logistica in Italia, chedovrà essere sempre più estesa e consolidata.

UIRNet auspica che il prossimo Governo si ado-peri attivamente per dare sempre più risalto al-l’importanza strategica della Piattaforma e peraccelerarne l’adesione, sia con strumenti nor-mativi, per esempio con l’adozione di un mo-dello di regole/di incentivi sulla falsa riga diquello adottato in Francia per la riscossione del-l’Ecotaxe da tutti i mezzi pesanti in transito sul-la rete stradale francese, sia con strumenti diincentivazione/agevolazione specificatamenteindirizzati.

Come procede la “collaborazione” traUIRNet e Viasat?

UIRNet e Viasat sono in procinto di firmare unaccordo per formalizzare la collaborazione ope-rativa in fase di sperimentazione. Viasat ha giàiniziato ad interfacciare le proprie soluzioni tec-nologiche con la Piattaforma Logistica Nazio-nale e si sta impegnando a fare quanto neces-sario per poter veicolare i servizi della Piatta-forma attraverso esse.Si prevede di riuscire a coinvolgere in questa fa-se, clienti Viasat per un totale di almeno 1.000mezzi pesanti.

È possibile quantificare i vantaggi delprogetto, dal lato dell’efficienza pro-duttiva ed economica, una volta a regi-me?

Si stima che l’implementazione della Piattafor-ma ITS per la gestione della rete logistica na-zionale potrebbe portare, da sola, vantaggi afavore del sistema dei trasporti per 2,4 miliardidi euro, considerando in primis la possibilità di“sbottigliare i nodi”, rendendo i flussi logisticitesi, con tempi chiari e definiti di transito e digiacenza delle merci e con costi competitivi dimovimentazione delle stesse.Ci possono essere però molti altri benefici indi-retti non quantificabili, come ad esempio unamaggiore competitività rispetto ai sistemi logi-stici del Nord-Europa con conseguente sottra-zione di parte dei loro flussi esteri, una miglio-re programmazione degli interventi infrastrut-turali di cui il Paese ha bisogno, un aumentodel livello di sicurezza delle merci, degli opera-tori e dei cittadini.Per ottenere ciò la Piattaforma dovrà essereportata a regime, passando dagli attuali10.000 utilizzatori e 1 nodo (il porto di Geno-va ed, in particolare, il Voltri Terminal Europa)a circa 640.000 utenti e 35-40 nodi entro il2023, con un ramp-up consistente tra il 2013e il 2017.

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In tema diritrovamento deiveicoli, un alleatoimportante risultaessere latecnologia e, inparticolar modo,quella satellitare.Installaredispositivi ad hoc èdeterminante perprevenire un furtoe per recuperare ilmezzo e la merce.

Portare a terminenel modo miglioreuna missione, conpuntualità,efficienza,professionalità,rispettando leregole in uncontesto dieconomie èdeterminante. Fuorida questa stradac’è la logica deltaglio delle tariffe,ma è una stradasenza vie di uscita.

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica 77

Cominciamo dai numeri. Quanto sono arischio oggi i mezzi pesanti?

Secondo le ultime stime della Polizia Stradale, inItalia si registrano 2.438 furti di TIR. La Lombardiasi conferma largamente la regione più colpita con523mezzi pesanti rubati, seguita dalla Puglia con310 furti e dalla Campania con 291. Più staccatela Sicilia con 277 furti, il Lazio (238) e il Piemonte(208). Sul fronte recupero, in Italia vengono resti-tuiti al legittimo proprietario 1.504 TIR. Un nume-ro abbastanza importante se non fosse che il pro-blema – dicono le statistiche – è che anche quan-do il mezzo viene ritrovato, questo è per lo più giàprivo della merce che trasportava, causando tan-to all’azienda autotrasportatrice, quanto al clien-te finale, un danno economico assai rilevante.

In questo caso è necessario investire in si-curezza, in tecnologia. Non è così?

Proprio in tema di ritrovamento dei veicoli, un al-leato importante risulta essere la tecnologia e, inparticolar modo, quella satellitare. Installare di-spositivi ad hoc è determinante per prevenire unfurto e per recuperare il mezzo e la merce. Perun’azienda di questo settore poter disporre di si-stemi appositamente studiati per il mondo del-l’autotrasporto, che permettono alla CentraleOperativa di Sicurezza di attivarsi entro i primi 120secondi dall'avvenuto furto, è determinante. Nonsolo però. La tecnologia satellitare, inizialmenteimpiegata come antifurto per individuare e recu-

perare il mezzo rubato, oggi trova applicazioni im-portanti soprattutto nel campo dell’ottimizzazio-ne del processo logistico e di sicurezza nel tra-sporto merci e, di conseguenza, per ridurre, an-che inmaniera significativa, i costi di esercizio. Ba-sti pensare a quanto possono incidere eventualipercorrenze a vuoto o ritardi nella presa e conse-gna delle merci.

Le nuove tecnologie come strumentocompetitivo, quindi?

Assolutamente si. I nuovi strumenti tecnologici so-no un supporto utilissimo, ma che non dà i risul-tati sperati se non viene inserito in un contesto dipiù efficiente modello organizzativo, che restasempre e comunque il più importante strumentocompetitivo.

Quali le conseguenze per chi resta indie-tro e non prestasse la giusta attenzionead un tema così importante?

In un sistema che ha ormai ottimizzato moltissi-mo costi e organizzazione, la differenza si giocasulla qualità del servizio che si è in condizione dioffrire ai clienti. E la sicurezza è, sicuramente, unindice di qualità. Portare a termine nel modo mi-gliore una missione, con puntualità, efficienza,professionalità, rispettando le regole in un conte-sto di economie è determinante. Fuori da questastrada c’è la logica del taglio delle tariffe,ma è unastrada senza vie di uscita.

L’AFFIDABILITÀ,PRIMO REQUISITOIntervista con Stefano LucarelliAmministratore Unico - DFL Autotrasporti

Subire un furto o una rapina innesca per un’azienda una serie di danninon solo economici, ma anche d’immagine. Difficilmente il mercato con-cede una seconda opportunità: se ci si presenta con mezzi non protetti,quindi più vulnerabili, il Cliente, giustamente si rivolge alla concorrenza.La sicurezza, quindi, è una delle componenti fondamentali, di quelle chedanno “valore aggiunto” al servizio. In tale contesto è di sicuro interessedelle imprese dotarsi di dispositivi satellitari e modelli organizzativi checonsentano una gestione sicura delle merci che vengono loro affidate.

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79GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica

L’obiettivo dellaDirettiva europeain ambito ITS è diistituire un quadroa sostegno delladiffusione edell'utilizzo disistemi di trasportointelligenticoordinati ecoerentinell'Unione estabilisce lecondizioni generalinecessarie a talescopo.

Quattro i settoriprioritari: l'usoottimale dei datirelativi alle strade,al traffico e allamobilità; lacontinuità deiservizi ITS digestione deltraffico e deltrasporto merci; leapplicazioni ITS perla sicurezzastradale e per lasicurezza(security) deltrasporto; ilcollegamento tra iveicoli el'infrastruttura ditrasporto.

Logistica moderna e competitività del-l’autotrasporto, due facce della stessamedaglia?

Direi proprio di sì. Proprio un recente studio,presentato in occasione del Transpotec di Ve-rona, l’inefficienza logistica del nostro Paeseblocca la produttività perché aumenta i tempidi consegna delle merci e rende più difficili irapporti di fornitura tra le aziende. Oltre a co-

stare moltissimo all'Italia in ter-mini economici: 40 miliardi dieuro. In un periodo in cui l’at-tenzione alla mobilità intelligen-te, ma anche all'economia, è inprimo piano, diventa fonda-mentale sviluppare un sistemaintermodale del tutto integrato.

È questa la strada? Incenti-vare l’utilizzo dei sistemi in-telligenti, lo dice anche l’Eu-ropa...La Direttiva 2010/40/UE sulquadro generale per la diffusio-ne dei sistemi intelligenti nel

settore del trasporto stradale e nelle interfaccecon altri modi di trasporto ha l’obiettivo di isti-tuire un quadro a sostegno della diffusione edell'utilizzo di sistemi di trasporto intelligenti(ITS) coordinati e coerenti nell'Unione. In parti-colare, attraverso le frontiere tra gli Stati mem-bri, stabilendo le condizioni generali necessa-rie a tale scopo. Per la elaborazione e l'utilizzo

ITS: LA GRANDEOCCASIONE"EUROPEA"

Intervista con Rossella PaneroPresidente TTS Italia

TTS Italia, Associazione Nazionale per la Telematica per i Trasporti e laSicurezza, è stata costituita l’8 marzo 1999 con lo scopo di contribuireal miglioramento dell’efficienza e della sicurezza del sistema dei tra-sporti italiano, attraverso l’analisi dei problemi e delle opportunità, laformulazione di proposte e la diffusione delle informazioni e delle co-noscenze nel settore dei Sistemi Intelligenti di Trasporto (ITS). TTS Ita-lia è stata creata con una missione ben precisa: promuovere l’imple-mentazione, lo sviluppo e la diffusione dei Sistemi Intelligenti di Tra-sporto in Italia nelle modalità più utili per l’utenza.

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80 Trasporti & Logistica GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

Il Decreto SalvaItalia già avevaincentivato eincoraggiato l’usodelle Black Box ese ne parla ancoraanche nellaproposta di Pianodi AzioneNazionale sugliITS elaborata daTTS Italia. Viasatgià da anniproduce ScatoleNere perl’ottimizzazionedel processologistico e lasicurezzadell’autotrasporto.

di specifiche e norme, la Direttivaindividua quattro settori prioritari:l'uso ottimale dei dati relativi allestrade, al traffico e alla mobilità; lacontinuità dei servizi ITS di gestio-ne del traffico e del trasporto mer-ci; le applicazioni ITS per la sicurez-za stradale e per la sicurezza (secu-rity) del trasporto; il collegamentotra i veicoli e l'infrastruttura di tra-sporto.

Ed in ambito nazionale co-me procede il recepimentodella Direttiva?

TTS Italia, in collaborazione con ipropri associati e con altre associa-zioni di categoria, già da tempo siè attivata per una fattiva attuazio-ne della Direttiva ITS, con un primoposition paper a Novembre 2011.A Novembre 2012, su incarico delMinistero dei Trasporti e delle In-frastrutture, socio fondatore di TTSItalia, ha elaborato una proposta diPiano di Azione Nazionale sugliITS, attualmente al vaglio dellostesso Ministero che si occuperàpoi, con tutte le modifiche del ca-so, a inviarla alla Commissione Eu-ropea per procedere quindi all'effettivo recepi-mento a livello nazionale.

Quanto tempo ci vorrà per vedere i pri-mi risultati concreti?

In molti Paesi europei esistono già applicazioniITS che hanno permesso di raggiungere ottimirisultati in termini di sicurezza ed economia.Anche in Italia non mancano le best practice.Basti pensare a città come Torino, Brescia e Ve-rona dove l’implementazione di sistemi e solu-zioni ITS soprattutto nel trasporto pubblico lo-cale ha permesso di ridurre i tempi di viaggio edi efficientare l’intero sistema del trasporto ur-bano. Resta tuttavia la consapevolezza che an-cora molto si può fare e va fatto. Anche perquesto contiamo molto sull’attuazione del Pia-no d’Azione Nazionale sugli ITS che stabiliscele priorità del settore per i prossimi cinque an-ni e soprattutto su un reale impegno da partedella classe politica affinché quelle stesse prio-rità vengano rispettate. È sempre più impor-tante, anche nell’ottica di ottimizzazione deicosti, muoversi in direzione della smart mobili-

ty e delle smart city e gli ITS sono strumentifondamentali per questo.

Quanto può essere utile l’esperienzadelle nostre aziende migliori, pensoproprio a Viasat, per il vostro lavoro disensibilizzazione sull’utilità della tele-matica in tale ambito?

TTS Italia racchiude alcune tra le eccellenze ita-liane nel settore ITS a livello di aziende, entimunicipali e università e per la sua stessa na-tura di associazione è alla continua ricerca dicollaborazione con i propri associati nonché delloro supporto. TTS Italia da sempre lavora instretto contatto con tutti i suoi associati pro-ponendo iniziative comuni e raccogliendo gliinput che riceve da loro.In particolare, per il 2013 TTS Italia intende sen-sibilizzare gli attori del settore sull’importanzadel recepimento della Direttiva ITS e dell’esi-stenza di un Piano di Azione Nazionale sugli ITSe vuole farlo organizzando dei Workshop terri-toriali mirati in collaborazione con gli associatie gli enti locali.

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81GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica

C’è un crescenteinteresse allenotizie diinfomobilità, inmanieratrasversale, daparte delle diversecategorie di utentidella strada, sianoessi“professionisti” osemplici“automobilisti”.

È stata sottoscrittauna convenzioneche avvia unafattivacollaborazione trail CCISS e Viasatche costituisceoggi unaimportante fonte diinformazione per ilCCISS grazie allasua consolidataesperienza inambito di servizi dilocalizzazionesatellitare.

Ma quanto lavoro c’è e quante profes-sionalità contribuiscono ad offrire que-sto servizio?

Il CCISS, per l’esercizio delle proprie funzioniistituzionali di raccolta, elaborazione, selezio-ne, validazione, distribuzione e trasmissionedelle notizie utili alla fluidità ed alla sicurezzadella circolazione, si avvale di una evoluta cen-trale operativa – situata presso la sede ministe-riale di via Caraci a Roma; in essa operano, ol-tre ai dipendenti ministeriali, anche diverse uni-tà di personale – in turnazione h24 365/365 –esterne all’Amministrazione; trattasi di unità fa-centi capo a Polstrada, Carabinieri, Anas edAci, operanti presso la Centrale Operativa. Inol-tre, sono presenti presso la suddetta Centrale,unità di personale dipendente della Società in-formatica che gestisce in outsourcing il sup-porto alla conduzione funzionale e lo sviluppodella piattaforma informativa del CCISS.

Le attuali fonti dei dati di infomobilità delCCISS sono rappresentate dalle forze di polizia(con l’ulteriore compito di validazione delle no-tizie provenienti dalle altre fonti), dagli enti pro-prietari delle strade, dai soggetti gestori delleinfrastrutture e da soggetti pubblici e privatiche hanno sottoscritto Convenzioni con il Cen-tro (alcuni Comuni, la società Infoblu e di re-cente la Società Viasat S.p.A.).

Insomma, l’informazione sulla strada ètutto. Come raggiungete i vostri uten-ti?

La diffusione delle notizie di infomobilità av-viene, oltre che con l’ausilio di network televi-sivi e radiofonici (prevalentemente Rai ma an-che Radio 105 e Radio Montecarlo), mediante:chiamata al numero “verde” 1518 da cui èpossibile ricevere, a tutte le ore del giorno edella notte, informazioni di traffico in tempo

CCISSVIAGGIACON TE

Ormai è un’abitudine non soloper i professionisti della strada.Chi si mette al volante per unviaggio o per qualche sposta-mento, più o meno lungo, nonpuò fare a meno delle informa-zioni del CCISS. Già, per qualun-que notizia di infomobilità c’èsempre lui al nostri fianco “CCISS,Viaggiare Informati”. E da oggi la già lunga lista di partner si arricchi-sce di un nuovo soggetto: Viasat.

Intervista con Pasquale D’AnziDirettore CCISS

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reale da operatori specializzati che lavoranopresso la nostra centrale operativa di via Cara-ci in Roma, o ascoltare bollettini radiofonici dif-fusi tramite IVR; portale web del CCISS(www.cciss.it, circa 10 milioni di contatti/me-se); dispositivi di navigazione dotati del sistemaRDS-TMC; applicazioni iPhone e Android.

Un tempo erano i “professionisti dellastrada” che non intendevano rinuncia-re a CCISS. Oggi un po’ tutti. Cosa im-plica questo dal punto di vista delle ri-sorse e dell’organizzazione del servi-zio?

Come giustamente fa osservare, vi è un cre-scente interesse alle notizie di infomobilità, inmaniera trasversale, da parte delle diverse ca-tegorie di utenti della strada, siano essi “pro-fessionisti” o semplici “automobilisti”. Ciò èdovuto alla crescente sensibilizzazione dell’opi-nione pubblica alle tematiche della sicurezzastradale in generale; ed in effetti, le situazionidi traffico e le condizioni della viabilità, com’èintuitivo immaginare, rappresentano elementicardine per la sicurezza della circolazione stra-dale, cui gli automobilisti, a qualsivoglia cate-goria appartengano, sempre più non intendo-no rinunciare.Questo crescente interesse del cittadino nel-l’essere edotto della situazione di traffico dellestrade italiane, non determina particolari oneriaggiuntivi, in termini di risorse umane e finan-ziarie, poiché il sistema, grazie alle avanzatetecnologie disponibili, riduce fortemente il nes-so di proporzionalità tra le risorse umane uti-lizzate e un’offerta adeguata alla crescente do-manda di servizio espressa dai cittadini; inoltrela diffusione delle notizie prescinde, per sua na-tura, quasi del tutto dal numero degli utentiche ne fruiscono.

CCISS e Viasat hanno recentementesottoscritto un accordo di collaborazio-ne. Di cosa si tratta?

In data 14 febbraio 2012 è stata sottoscrittauna convenzione che avvia una fattiva collabo-razione ed un efficace rapporto di partenaria-to tra il CCISS e Viasat SpA. Viasat costituisceoggi una importante fonte di informazione peril CCISS, grazie alla consolidata esperienza diquesta Società, nell'ambito dei servizi di loca-lizzazione satellitare. Viasat, infatti, registraogni anno 500 milioni di posizioni sui tracciatipercorsi da oltre 20.000 veicoli pesanti e

200.000 veicoli leggeri, grazie a una propriaevoluta sensoristica installata a bordo dei vei-coli stessi.Con il suddetto accordo Viasat mette a dispo-sizione del CCISS i parametri dinamici (velocità,direzione, ecc.) e geografici in suo possesso.Aumenta il numero degli utenti raggiunti dal-l’informazione e migliora la qualità dell’infor-mazione stessa: un modello “win-win” cherappresenta di certo un punto di orgoglio nel-l’ambito del delicato, ma spesso poco esplora-to, mondo delle partnership pubblico – privato.

Due aziende che fanno dell’innovazio-ne tecnologica il loro punto di forza.Quanto questa sarà importante per of-frire servizi di infomobilità sempre ef-ficace?

L’innovazione tecnologica è un requisito essen-ziale per il soddisfacimento dei bisogni dei cit-tadini in mobilità che necessitano di una cor-retta, completa e tempestiva informazione sultraffico in ogni area del Paese.Il CCISS – al quale il legislatore ha affidato ilruolo di integratore di contenuti e fonte uffi-ciale delle informazioni di traffico - è alla co-stante ricerca dell’ottimizzazione dei processitecnologici che governano la lunga filiera che sisviluppa tra la “captazione” dell’evento di traf-fico e la diffusione dell’informazione agli auto-mobilisti. È, infatti, ben evidente che la notiziaè tanto più utile quanto più è chiara, univoca esoprattutto tempestiva; è pertanto necessariorimuovere ogni collo di bottiglia di natura tec-nologica ed organizzativa.È un percorso lungo e tutt’altro che semplice,ma grandi passi sono stati compiuti e i presup-posti ci sono tutti perché molti altri se ne fac-ciano nella direzione giusta.

Quale sarà la nuova frontiera di CCISS?Il futuro del CCISS che ho in mente si declinasu 3 parole chiave: integrazione (tra fonti di-verse e a diverse scale territoriali); regolazione(regole chiare per servizi efficaci ed innovativi);diffusione (comunicare ciò che serve, quandoserve).Il CCISS è peraltro impegnato ogni giorno adarricchire il ventaglio dei servizi offerti che pre-sto vedranno l’esordio, anche grazie al fonda-mentale contributo dei dati “storici” forniti daViasat, di uno specifico servizio di previsioni ditraffico che rappresenta ad oggi la vera fron-tiera della nostra attività.

L’innovazionetecnologica è unrequisitoessenziale per ilsoddisfacimentodei bisogni deicittadini inmobilità chenecessitano di unacorretta, completae tempestivainformazione sultraffico in ogniarea del Paese.

Il futuro delCCISS?Integrazione (trafonti diverse e adiverse scaleterritoriali);regolazione(regole chiare perservizi efficaci edinnovativi);diffusione(comunicare ciòche serve, quandoserve).

Trasporti & Logistica GUIDA ALLA SICUREZZA 201382

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Ogni giorno lenostre imprese diautotrasportodevono affrontaresfide quotidianeche hanno messo,mettono emetteranno sempredi più alla prova inostri imprenditoricostringendoli adadottare lestrategienecessarie per lasopravvivenza.

L'offerta ViasatFleet si rivolge atutte le aziendeoperanti nel settoredella mobilità, sulterritorio nazionaleo internazionale, inparticolare a quelleimpegnate in:Trasporto merci;Raccolta rifiuti;Trasporto sostanzetossiche opericolose;Trasporto contoproprio o contoterzi; Trasportopubblico a lungoraggio.

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica 83

Come sta vivendo il difficile momentoeconomico il mercato dell'autotrasporto?

Come tutte le imprese Italiane, anche le impre-se appartenenti al settore del trasporto, da qual-che anno, stanno vivendo un periodo critico ag-gravato in questi ultimi mesi dalle situazioni diincertezza politica ed economico-finanziaria. Ilcontinuo calo degli investimenti da parte del set-tore produttivo e del potere di acquisto da par-te delle famiglie, porta inevitabilmente alla con-trazione dei consumi, frenando di fatto lo scam-bio delle merci che, come sappiamo, viaggianoper buona parte su gomma.A queste si sommano le tassazioni superiori allamedia Europea, gli elevati costi del personale,pedaggi autostradali, carburanti, manutenzioni,ritardi o addirittura mancati pagamenti da par-te dei committenti.

Ecco perché ogni giorno le nostre imprese di au-totrasporto devono affrontare sfide quotidianeche hanno messo, mettono e metteranno sem-pre di più alla prova i nostri imprenditori co-stringendoli ad adottare le strategie necessarieper la sopravvivenza.Chiaramente le prime a pagarne le spese sonostate le PMI ma, ultimamente, anche i grandiGruppi hanno dato qualche segnale di cedi-mento evidenziato dall’utilizzo degli ammortiz-zatori sociali che hanno colpito in primis la ca-tegoria degli autisti.Le sfide che il mercato deve e dovrà affrontaresono e saranno molteplici. Per questo le impre-se dovranno essere in grado di ridimensionarsied attuare tutto quello che serve per adeguarsial cambiamento epocale che la nostra economiasta attraversando.

Affidabilità, professionalità, gestione ottimale ed economicità. La sfi-da competitiva si gioca su questi fattori. Ormai il mercato cerca azien-de affidabili che forniscano un servizio impeccabile, professionale, maeconomico. E solo attraverso una completa gestione del servizio si puòottenere tutto ciò. La tecnologia, quella satellitare, è a disposizioneproprio per dare questo risultato e Viasat offre la soluzione giusta.

VIASAT FLEETSOLUTIONTRASPORTOPESANTE,GESTIONELEGGERAIntervista con Daniele SimonaggioFleet Solutions Manager – Viasat Group

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L'utilizzo deisistemi satellitariViasat riducenotevolmente lafrequenza dei furtie permette unrecupero dell'86%dei veicoli rubati.La telematica poiconsente diottimizzaremediamente del15/20%l'efficienza dellaflotta nel suocomplessorisultando semprepiù un fattorecompetitivo.

Le principali caratteristiche del merca-to fleet per il 2013?

Sicuramente un sempre più forte orienta-mento verso l’attenta gestione dei costi e del-l’ottimizzazione di quelli che si possono defi-nire, anche in questo settore, i processi pro-duttivi.Viasat, grazie alla propria esperienza matura-ta nel campo della telematica di bordo e deiservizi LBS (Location Based Service), è sicura-mente il Partner col quale raggiungere questiimportanti obiettivi. Infatti il 2013 sta evi-denziando, già dai primi mesi, un’importantecrescita su quelli che noi definiamo essere iservizi indispensabili per una corretta gestio-ne della flotta.

A chi vi rivolgete?L'offerta Viasat Fleet si rivolge a tutte leaziende operanti nel settore della mobilità,sul territorio nazionale o internazionale, inparticolare a quelle impegnate nel trasportomerci, raccolta rifiuti, trasporto di sostanzetossiche o pericolose, trasporto conto proprioo conto terzi, trasporto pubblico a lungo rag-gio. A tutti gli operatori del settore mobilità laqualità delle soluzioni telematiche Viasat as-sicura una risposta efficace alle esigenze dimonitoraggio, localizzazione e reporting deimezzi, delle merci e delle attività, consunti-vazione e monitoraggio ore di lavoro dei mez-zi (viaggi e attività di cantiere) e degli autisti,analisi e ottimizzazione della gestione opera-tiva, sicurezza e assistenza, risparmio e ridu-zione dei consumi di carburante.

Quali sono gli elementi vincenti nellaproposta Viasat?

La storicità del brand, la solidità economi-co/finanziaria, sicurezza di garanzia e conti-nuità, l’appartenenza ad un Gruppo impren-ditoriale italiano nel quale è racchiusa tuttala filiera, dalla produzione dei prodotti, al-l’erogazione dei servizi attraverso infrastrut-ture IT di ultima generazione e di proprieCentrali Operative di Sicurezza. Sono questii primi elementi che portano i Clienti a sce-glierci.Sono però la particolare attenzione e dedi-zione dell’azienda, sin dalle prime fasi, i prin-cipali fattori che orientano il Cliente verso lenostre soluzioni.Infatti, grazie al proprio staff di Consulen-ti professionisti del settore, Viasat si mette

al fianco alle imprese analizzando le esi-genze e valutando insieme le soluzioni piùadatte.

Viasat Fleet Solutions, una suite di so-luzioni/servizi, quindi. Quali sono iplus principali dell'offerta?

Integriamo soluzioni hi-tech e servizi di assi-stenza telematica per garantire alle persone,ai veicoli e alle flotte i massimi livelli di sicu-rezza e risparmio.Viasat Fleet Solutions offre alle aziende delmondo autotrasporto e logistica: localizza-zione in tempo reale, dai propri uffici attra-verso la Web Console, della posizione di tut-ti i mezzi, i percorsi, le soste effettuate; re-portistica personalizzabile e in tempo reale re-lativamente a viaggi e missioni; visualizzazio-ne sintetica dei consumi per ogni mezzo; vi-sualizzazione ed analisi degli stili di guida; co-municazione in/out diretta con i singoli ope-ratori.La proposta Viasat Fleet Solutions nasce co-me risposta puntuale e affidabile alle princi-pali esigenze espresse dal mondo dell'auto-trasporto e della logistica. Le centrali operati-ve (24 ore su 24, 365 giorni su 365) presentisul territorio, una rete nazionale di centri diassistenza altamente qualificati e specializza-ti e la copertura dell'intera filiera operativa(controllo di tutto il ciclo produttivo e distri-butivo) sono tra i principali fattori che dimo-strano da sempre l'attenzione di Viasat versoi propri clienti. Infine un dato. L'utilizzo dei si-stemi satellitari Viasat riduce notevolmente lafrequenza dei furti e permette un recuperodell'86% dei veicoli rubati. La telematica con-sente di ottimizzare mediamente del 15/20%l'efficienza della flotta nel suo complesso, ri-sultando essere sempre di più un fattore com-petitivo.

Qual è il futuro dell'autotrasporto del-la logistica?

Affidabilità, professionalità, gestione ottima-le ed economicità. La sfida competitiva si gio-ca su queste cose. Ormai il mercato cercaaziende affidabili che forniscano un servizioimpeccabile, professionale ed economico. So-lo attraverso una completa gestione del ser-vizio si può ottenere tutto ciò. La tecnologia,quella satellitare, è a disposizione proprio perdare questo risultato. Chi non lo capisce è de-stinato a uscire fuori dal mercato.

Trasporti & Logistica GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

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GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica 85

Il 90 per centodelle merci inItalia viene ancoratrasportato daiveicoli pesanti eleggeri. Un ruolodi fondamentaleimportanza pertutta l’economia ela competitivitàdel Paese che,troppo spesso,purtroppo, vienedimenticato.

Una ricercacondottadall’AccidentResearch haevidenziato chenove incidenti sudieci, in cui sonocoinvolti camion,dipendono dafattori umani,soprattutto acausa didistrazione o perla erratavalutazione dellavelocità.

Oggi quando si parla di trasporto merci sipensa esclusivamente ai mezzi pesanti.Perché il camion continua a rimanere oggiil vettore preferito?

Perché esiste una legge fon-damentale di mercato: lamerce viaggia sul mezzo cheassicura la maggiore econo-micità, flessibilità e puntuali-tà. I camion possono assicu-rare tutto ciò, altre modalitàno. Ecco perché, nonostantetutti i proclami sul trasferi-mento delle merci verso iltreno o la nave, oltre il 90per cento delle merci in Italiaviene ancora trasportato daiveicoli pesanti e leggeri. Unruolo di fondamentale im-portanza per tutta l’econo-mia e la competitività delPaese, che troppo spesso,purtroppo, viene dimentica-to in nome di un ambienta-lismo di maniera.

Tanti Tir in giro hanno un forte impattosul più generale tema della sicurezzastradale?

BLACK BOXOBBLIGATORIA?PERCHE’ NO!Intervista con Marcello MinerbiDirettore tuttoTrasporti

tuttoTrasporti è il mensile dedicato al trasporto su gomma dell’Edito-riale Domus, la casa editrice fondata da Gianni Mazzocchi che pubbli-ca anche Quattroruote. La rivista viene distribuita sia in edicola sia inabbonamento e si occupa di attualità, leggi e fisco, lavoro, strade, ge-stione e costi, logistica. Pubblica inoltre prove su strada dei veicoli dalavoro (dai furgoni ai mezzi pesanti).

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È evidente che un così gran numero di mezzi pe-santi in circolazione può porre qualche proble-ma di sicurezza stradale, anche se l’impatto deiTir su questo tema è inferiore a quanto si possapensare. Nel 2011, secondo il rapporto Aci-Istat,nonostante rappresentino oltre il 13% dei veico-li circolanti i camion coinvolti in incidenti strada-li sono stati infatti il 6,8% del totale, in diminu-zione dello 0,1% rispetto al 2010. Per quanto ri-guarda invece le vittime, nel 2011 sono stati 151i camionisti deceduti in incidenti stradali e 6.655i feriti. Sono cifre che testimoniano lo sforzo fat-to dal settore per incrementare la sicurezza stra-dale. Ma molto resta ancora da fare.

Di norma, quanto gli incidenti sonoascrivibili alla responsabilità dell’auti-sta e quali sono le cause principali?

Una recente ricerca condotta dall’Accident Re-search Team di Volvo Trucks ha evidenziato chenove incidenti su dieci, in cui sono coinvolti ca-mion, dipendono da fattori umani, soprattuttoa causa di distrazione o per la errata valutazio-ne della velocità. Lo studio rivela anche che laguida in stato di ebbrezza non è una delle prin-cipali cause di incidenti stradali che vedonocoinvolti conducenti di camion. Solo lo 0,5%di conducenti coinvolti in incidenti gravi era instato di ebbrezza. Le cifre corrispondenti agliincidenti riguardanti le automobili variano in-vece tra il 15 e il 20%. La maggior parte degliincidenti, che comportano lesioni ai conducen-ti di camion, riguardano veicoli singoli in cui ilcamion esce di strada. Più della metà degli in-cidenti gravi con camion consiste in collisionitra automobili e camion.

Ci sono luoghi e strade più pericolosi dialtri? Ore più pericolose di altre? Paesipiù pericolosi di altri?

A questo proposito non esistono statisticheprecise. Possiamo però dire in generale che inItalia, la riduzione degli incidenti con Tir coin-volti è stata più accentuata sulle autostrade chesulla rete ordinaria e che, sempre secondo lostudio Volvo citato in precedenza, circa il 20%degli incidenti con camion avviene durante leore notturne.

La Black Box certifica la “bontà dellamissione”, dallo stile di guida alle pau-se obbligatorie. Quanto la telematicapuò essere indispensabile per la sicu-rezza?

La telematica, come tutte le nuove tecnologie,rappresenta un contributo essenziale per mi-gliorare la sicurezza. Il monitoraggio della flot-ta ha però anche un altro benefico effetto:non solo consente di prevenire comporta-menti irregolari degli autisti, ma permette an-che una migliore gestione economica del tra-sporto. L’Unione Europea, con la nuova nor-mativa sul tachigrafo digitale in preparazione,punta sulla telematica per rafforzare i controllisull’autotrasporto al fine di tutelare semprepiù le imprese che rispettano le regole sulla si-curezza della circolazione.

È risaputo che molte aziende, per otte-nere vantaggi commerciali, non rispet-tino le norme di sicurezza del mezzo edel conducente. Per molti l’unica solu-zione è rendere obbligatoria la BlackBox. Come la pensa?

Che ci siano imprese, italiane e straniere, chenon rispettano le regole è un dato di fatto,anche a causa della cronica carenza di con-trolli in Italia, a differenza di quanto avvienenel resto d’Europa. Da più parti si propone al-lora di rendere obbligatoria la Black Box. Iocredo possa essere una soluzione positiva maa due condizioni. La prima: non può esserel’ennesimo costo che si abbatte sulle impreseche già si confrontano con gravi difficoltàeconomiche e di mercato. Se sarà obbligato-ria deve portare anche qualche beneficio (ri-duzione dei costi assicurativi, per esempio) al-le aziende che la utilizzeranno. La seconda:bisogna fare in modo che, come già avvenu-to con altri strumenti (tachigrafo, limitatoredi velocità eccetera) non sia “taroccabile”. Eciò può avvenire solo perfezionandone la tec-nologia e rendendo sempre più efficaci epuntuali i controlli.

Trasporti & Logistica GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

La Black Boxrappresenta uncontributoessenziale permigliorare lasicurezza. Ilmonitoraggiodella flotta nonsolo consente diprevenirecomportamentiirregolari degliautisti mapermette ancheuna miglioregestioneeconomica deltrasporto.

L’utilizzo deisistemi satellitariViasat riducenotevolmente lafrequenza dei furtidei Tir e ha uneffettodeterminantesugli stili di guidadei conducenticon positivericadute sullasicurezzastradale.

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GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica 87

Stiamoattraversando unafase di “cambiogenerazionale”che dovrebbeportare ad unmaggior interesseda parte degliautotrasportatoriverso gli ITS e letecnologiesatellitari.

L’OCCASIONEDA NON PERDEREIntervista con Antimo CaturanoPresidente FREE SERVICES

Presidente, quanto i sistemi intelligen-ti di trasporto, gli ITS, e le tecnologiesatellitari trovano oggi applicazione nelsettore flotte e nell’autotrasporto?

Oggi stiamo vivendo una fase storica fonda-mentale per lo sviluppo delle ICT (InformationComunication Tecnology) ed in questo conte-sto giocano un ruolo decisivo anche le ITS (In-telligent Trasportation System) e le tecnologiesatellitari. Sicuramente in Italia, il mondo del-l’autotrasporto paga lo scotto di essere un set-tore notevolmente frammentato, ma anche nelnostro comparto stiamo attraversando un pe-riodo di notevole sviluppo e crescita d’interes-se da parte delle aziende nei confronti di que-ste tecnologie, soprattutto se parliamo di flot-te, anche se dobbiamo riscontrare ancora unbasso tasso e livello di applicazione.

La percezione è che gli ITS nell’autotra-sporto siano sempre con un piede nelfuturo, ma non riescono mai a comple-tare il passo. È un problema tecnico, divolontà oppure organizzativo?

Oggi il mercato offre enormi possibilità aglioperatori per utilizzare ITS più idonee alla pro-pria attività. Quindi non si può parlare di “man-canza di offerta tecnica”, ma bisogna solo farcrescere “la volontà al cambiamento“ e fare inmodo che ci sia la voglia di ricercare delle solu-zioni innovative per le proprie aziende. Da que-sto punto di vista dobbiamo anche riconosce-re che si stanno verificando una serie di ele-menti non concatenati ma che fanno conver-gere il modus operandi delle imprese d’auto-trasporto verso una visione diversa della pro-pria attività. Stiamo attraversando una fase di“cambio generazionale” che dovrebbe portaread un maggior interesse da parte degli auto-trasportatori verso gli ITS e le tecnologie satel-litari.

Insomma la tecnologia c’è. La BlackBox, per esempio, è li. Come motivaretutti gli attori coinvolti, a partire dalleimprese?

Bisogna far comprendere agli imprenditori il va-lore aggiunto che si può avere da un utilizzo

Negli ultimi anni il Consorzio Free Services sta con-solidando rapporti e collaborazioni con Universitàe Enti di Ricerca Nazionale con lo scopo principaledi creare dei veri e propri Centri di competenzaper il Trasporto e la Logistica. Attraverso la con-sultazione del portale www.freeservices.it l’auto-trasportatore riesce a trovare una risposta a tuttele sue esigenze. L’obiettivo è cercare di creare unpunto di riferimento per le imprese di autotra-

sporto, un luogo in cui gli operatori del trasporto possano acquistarebeni e servizi ad alto valore aggiunto; avere informazioni sulle tema-tiche del settore; avere formazione specifica e specializzata.

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Viasat è partnerstrategico delConsorzio conoltre 1300apparati traSMART, GLOBEabbinati conconfigurazioniquali controllocarburante edriving Style equesti numerisono destinati asalire.

Bisogna farcomprendere agliimprenditori ilvalore aggiuntoche si può avereda un utilizzocostante econtinuo degli ITSe della tecnologiasatellitare. LaBlack Box è lì adisposizione.

Trasporti & Logistica GUIDA ALLA SICUREZZA 201388

costante e continuo degli ITS. La Black Box è lìa disposizione. Bisogna puntare sulla cono-scenza e la formazione delle imprese e deglioperatori di tutta la filiera. Bisogna mettere a si-stema le conoscenze.

Poi ci sono le aziende oneste che peròsi devono confrontare con quelle cheoperano ai limiti dell’illegalità. Comeaffrontare il tema della trasparenza inquesto settore?

La normativa di riferimento del mondo dell’au-totrasporto sta diventando sempre più strin-gente e vincolante. Adesso tutto è in rete emolto si può vedere e sapere confrontando eleggendo i dati. Bisogna solo fare in modo chequesta nuova professionalità richiesta alle im-prese d’autotrasporto venga degnamente re-tribuita. Quindi basta con la rincorsa al prezzopiù basso.Come dicevo prima, bisogna puntare sulla pro-fessionalità, sulla competenza e sulla cono-scenza, che devono essere qualità sinonimo divalore aggiunto e maggiore redditività.

La telematica, la tecnologia satellitare,è oggi la migliore arma a disposizioneper gestire al meglio le flotte e assicu-rare futuro e modernità, in sicurezza,all’autotrasporto e alla logistica?

Sì. In un mercato globale, in cui attori di diver-se nazioni e con diverse regole concorrono tradi loro, solo attraverso un efficace ed ottimaleutilizzo di queste tecnologie si possono tradur-re e trasformare le inefficienze di sistema invantaggi competitivi. L’importante è che ci siauna condivisione di intenti da parte di tutti isoggetti che intervengono in una supply-chain.Da parte nostra abbiamo un partner strategicod’eccezione: Viasat. Il Consorzio ha installatooltre 1300 apparati satellitari tra SMART, GLO-BE abbinati con configurazioni quali controllocarburante e driving Style e questi numeri sonodestinati a salire. Questo testimonia quanto noicrediamo che tutto il settore, la competitività ela sicurezza dell’autotrasporto, giri intorno aqueste tecnologie.

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GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica - Allegato statistico

statisticheNUMERO DI INCIDENTI CHE VEDONO COINVOLTI I VEICOLI PESANTI

16.000

14.000

12.000

10.000

8.000

6.000

4.000

2.000

02000 2005 2010

15.72114.400

12.897

Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

CONSISTENZA DEL PARCO VEICOLARE MEZZI PESANTI

ANNI Motocarri Autobus Autocarri Motrici TOTALE

merci speciali

1985 398.615 76.296 1.649.302 144.293 40.249 27.285.596

1990 464.852 77.731 2.140.123 208.869 67.780 33.555.118

1991 462.575 78.649 2.220.859 226.693 72.069 34.736.109

1992 456.300 78.179 2.285.712 246.101 74.135 35.843.494

1993 444.125 76.974 2.314.142 254.866 75.028 36.057.926

1994 433.255 76.076 2.370.759 267.125 75.564 36.182.782

1995 415.665 75.023 2.430.262 278.539 79.631 36.875.894

1996 422.041 80.610 2.550.344 325.353 89.758 36.693.365

1997 412.081 81.478 2.626.507 341.207 93.297 37.048.777

1998 405.048 83.521 2.730.260 359.810 97.743 38.221.545

1999 399.440 85.762 2.840.080 381.255 106.726 39.627.179

2000 390.097 87.956 2.971.050 406.523 115.958 40.743.777

2001 382.149 89.858 3.110.317 431.228 124.149 41.936.627

2002 375.313 91.716 3.297.260 454.340 132.622 42.950.326

2003 370.751 92.701 3.450.903 483.027 139.402 44.078.935

2004 342.739 92.874 3.502.633 512.979 142.413 43.950.907

2005 344.827 94.437 3.637.740 541.919 148.173 45.185.101

2006 310.555 96.099 3.763.093 568.654 151.704 46.329.144

2007 305.666 96.419 3.842.995 594.642 153.912 47.131.346

2008 300.890 97.597 3.914.998 619.706 157.007 47.936.938

2009 296.104 98.724 3.944.782 639.428 157.807 48.035.078

2010 291.757 99.895 3.983.502 656.880 158.289 48.668.008

2011 287.650 100.438 4.022.129 671.445 159.766 49.209.701

Fonte: ACI - Statistiche automobilistiche

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Trasporti & Logistica - Allegato statistico GUIDA ALLA SICUREZZA 201390

AUTOMEZZI PESANTI RUBATI

REGIONE 2011 2012

ABRUZZO 36 43

BASILICATA 26 37

CALABRIA 61 52

CAMPANIA 247 291

EMILIA ROMAGNA 169 155

FRIULI VENEZIA GIULIA 13 11

LAZIO 233 238

LIGURIA 16 15

LOMBARDIA 561 523

MARCHE 26 35

MOLISE 14 28

PIEMONTE 229 208

PUGLIA 311 310

SARDEGNA 16 19

SICILIA 266 277

TOSCANA 61 76

TRENTINO ALTO ADIGE 6 3

UMBRIA 36 25

VALLE D'AOSTA 1 1

VENETO 88 92

TOTALE NAZIONALE 2.416 2.438

Fonte: Direzione Centrale Polizia Criminale - Servizio Analisi Criminale

AUTOMEZZI RUBATI RINVENUTI

REGIONE 2011 2012

ABRUZZO 17 26

BASILICATA 16 7

CALABRIA 38 28

CAMPANIA 106 125

EMILIA ROMAGNA 93 86

FRIULI VENEZIA GIULIA 13 9

LAZIO 117 93

LIGURIA 15 10

LOMBARDIA 471 458

MARCHE 8 16

MOLISE 13 6

PIEMONTE 186 187

PUGLIA 194 187

SARDEGNA 14 9

SICILIA 129 138

TOSCANA 49 52

TRENTINO ALTO ADIGE 4 4

UMBRIA 3 9

VALLE D'AOSTA 0 0

VENETO 62 54

TOTALE NAZIONALE 1.548 1.504

Fonte: Direzione Centrale Polizia Criminale - Servizio Analisi Criminale

statistiche

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statistiche

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Trasporti & Logistica - Allegato statistico 91

L’UTILIZZO DEL SATELLITARE VIASAT SUI MEZZI PESANTII grafici di questa pagina confrontano i dati medi nazionali con quelli relativi ai veicolipesanti dotati di sistema satellitare Runtrackers Viasat e dimostrano l’efficacia diquesti ultimi.

FREQUENZA FURTO MEZZI PESANTI CON E SENZA DISPOSITIVO VIASAT RUNTRACKERS

ANNO Numero veicoli Numero veicoli rubatirubati senza Viasat con Viasat

2011 0,83 per mille 0,07 per mille

2012 0,88 per mille 0,05 per mille

100,00%

90,00%

80,00%

70,00%

60,00%

50,00%

40,00%

30,00%

20,00%

10,00%

0,00%

PERCENTUALE DIRITROVAMENTOSENZA DISPOSITIVOVIASAT

PERCENTUALE DIRITROVAMENTOCON DISPOSITIVOVIASAT

2010 2011 2012

59,00% 58,00% 62,00%

83,00%

85,00% 91,00%

PERCENTUALE RITROVAMENTO CON E SENZA DISPOSITIVO RUNTRACKERS

ANNO % veicoli ritrovati % veicoli ritrovatisenza Viasat con Viasat

2011 60% 90%

2012 62% 91%

Oltre al recuperodel 91% dei veicolirubati, grazie aisistemi Viasatsono staterecuperate merciper un valoresuperiore ai 7milioni di euro.

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92 Trasporti & Logistica - Allegato statistico GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

statistiche

L’utilizzo deisistemi satellitariViasat riducenotevolmente lafrequenza dei furtie rileva un rischioassai inferiore allamedia nazionale.

Regione Frequenze di furto Frequenze di furto Risparmio stimato* per ial netto dei ritrovamenti al netto dei ritrovamenti furti sventati se tutti i mezzi

senza Runtrackers con Runtrackers pesanti avessero installatoil Runtrackers di Viasat

Lombardia 0,09 per mille 0,06 per mille € 900.000,00

Puglia 0,48 per mille 0,34 per mille € 1.850.000,00

Lazio 0,56 per mille 0,39 per mille € 3.700.000,00

Campania 0,45 per mille 0,30 per mille € 2.800.000,00

Piemonte 0,05 per mille 0,02 per mille € 492.000,00

Sicilia 0,37 per mille 0,26 per mille € 2.150.000,00

FREQUENZE DI FURTO A CONFRONTO NELLE REGIONI PIÙ A RISCHIO CON E SENZA RUNTRACKERS

VIASAT E RISPARMIO STIMATO

100%

90%

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%

IVECORENAULT MERCEDES

MEZZI PESANTI CON LA PIÙ ALTA % DI RITROVAMENTO GRAZIE AL RUNTRACKERS DI VIASAT

IVECO 97%RENAULT 92%MERCEDES 90%

*Valore economico medio mezzo pesante € 50.000

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GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Viasat Adventure: Perugia - Pechino 93

Quattro amici che condividono la passioneper i viaggi e l’avventura, disegnano e realizza-no un progetto di viaggio ambizioso e fortemente volutoche vede l’attraversamento a bordo di un fuoristrada di 20paesi: Italia, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania,Lettonia, Russia, Mongolia, Cina, Tibet, Nepal, India, Paki-stan, Kirgikistan, Tajikistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Iran,Turchia e Grecia.Attraversare gran parte dell’Europa e dell’Asia, a bordo diun Defender 110 debitamente preparato allo scopo, è sta-

to molto impegnativo, sia dal punto di vista fisico, poichéle condizioni da affrontare sono state tutt’altro che sem-plici e di certo abbiamo dimenticato per un po’ il significa-to del termine “comodità”; sia dal punto di vista organiz-zativo, poiché la moltitudine di pratiche, visti, documentida produrre, legislazioni da conoscere, organi da contatta-re in varie lingue, non è di certo incoraggiante.Tuttavia l’impegno profuso ha dato i suoi frutti ed il viag-gio affrontato ha fatto parte di cose che cambia e arricchi-sce chi vi partecipa, offrendo la possibilità di confrontarsi

VIASATQUANTE EMOZIONI!!!ADVENTURE

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con popoli e modi di vivere cosìdiversi dai nostri.Le difficoltà pratiche e anchequelle burocratiche menzionatehanno fatto sì che ben pochi so-no riusciti ad organizzare un per-corso che attraversasse così tan-ti Paesi, ed a nostra notizia sonopiù di 25 anni che nessuno è riu-scito ad organizzare e finalizzareun’odissea così intensa. Questosentiero verso l’estremo orientedisegnato sulla cartina di mezzomondo ci ha impegnati per 60giorni con l’attraversamento divarie frontiere e andando a lam-bire alcuni dei punti più sugge-stivi del pianeta.Vorremmo che molti prendanola nostra scia per capire che in fondo anche la parte più re-mota del pianeta che possiamo immaginare è casa nostra.Il nostro desiderio è stato quello di tracciare una rotta ver-so destinazioni apparentemente irraggiungibili per dimo-strare che non bisogna avere paura di percorrere delle stra-de che in fondo ci appartengono, strade che portano lon-tano lontano ma sempre più vicino a noi stessi.La riuscita di questo ambizioso progetto è passato attraver-so una serie di persone, soprattutto amici, che ci hanno aiu-

tato in mille modi e maniere, sia dal punto di vista psicolo-gico che da quello pratico.Ringraziamo infine tutti i nostri Sponsor che hanno credu-to in quest’avventura ed in particolare VIASAT per la forni-tura delle centraline di localizzazione che ci hanno per-messo di mappare tutto il nostro viaggio.

Giulio Menichini, Armando Romano, Andrea Calan-dri, Gabriele Greco

Viasat è stato lo sponsor tecnico della Perugia-Pechino, un'avventura emozionante attraverso l'Europa e l'Asia.Tramite due sistemi Runtrackers, installati a bordo del fuoristrada, ha seguito passo dopo passo l'intera spedi-zione. Certamente una prova impegnativa ed entusiasmante, in cui i sistemi Viasat sono stati messi sotto stressper verificarne l'affidabilità e la precisione in condizioni estreme.Al di là della spettacolarità dell’avventura dei quattro ragazzi che li ha portati in terre che siamo abituati a ve-dere sui notiziari e ad affrontare situazioni di viaggio molto rischiose e con risvolti critici, chi ne ha seguito l’evo-luzione in diretta, grazie alla web console, ha avuto modo di apprezzare la funzionalità del servizio che Viasatoffre come standard alle flotte e l’affidabilità operativa del sistema FMS.Il raid è stato estremamente utile ai fini della verifica documentata della copertura gsm/gprs in roaming di TIMe WIND, dei sistemi di rappresentazione delle posizioni, dell’upgrade da remoto del fw in roaming. Inoltre, si èpotuto constatare come la modalità SMS rimanga l’ultima spiaggia quando falliscono gli altri modi di comuni-cazione.La cosa più importante è stato però appurare la capillare diffusione della copertura della rete gsm/gprs in pae-si come Cina,Tibet, Kirgikistan, Pakistan, India, Turkmenistan e la Russia stessa in piena steppa. Ciò conferma lapossibilità di poter tracciare la posizione di apparati all'interno di container (con gps non utilizzabile), tramitel’indicazione approssimativa, derivata dalla mappatura delle celle gsm che si utilizzano.Altro aspetto interessantissimo è stato il livello tecnologico raggiunto nella comunicazione delle posizioni tra-mite connessione satellitare, avvenuta per mezzo di un terzo apparato delle stesse dimensioni dei nostri run-trackers e di costi comparabili, sia come apparato e sia come servizio.Insomma è stato un successo: missione perfettamente riuscita per i 4 ragazzi e per il sistema di bordo VIASAT.Ma l’avventura non finisce qui: siamo gia pronti per ripartire. Qualche anticipazione: il mezzo questa volta sa-rà la moto, ma non una moto normale, bensì una moto elettrica. Il tragitto è Shanghai-Milano. Un viaggio daGuinness dei Primati. Infatti, al nostro arrivo a Milano, dopo aver precorso 13 mila chilometri, otterremo il tito-lo di viaggio più lungo in moto elettrica. Vi racconteremo anche questa storia.

Viasat Adventure: Perugia - Pechino GUIDA ALLA SICUREZZA 201394

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Ciao Alessandra, quattro medaglie olimpiche evincitrice di moltissimi altri trofei. Come sei riusci-ta a mantenere sempre così alto il tuo livello ago-nistico?

Mi sono sempre buttata nelle sfide, questo mi ha per-messo di mantenere sempre alta la passione per il win-dsurf. Ovviamente è stato fondamentale avere costanzanell'allenamento e saper programmare accuratamente unobiettivo.

Trasformare i propri sogni, il proprio talento inuna professione. Cosa comporta tutto questo?Richiede consapevolezza delle proprie capacità e la vo-glia di mettersi sempre in discussione per riuscire a rag-

giungere degli obiettivi da sempre sognati. I sacrifici e le ri-nunce sono molti, ma vengono ripagati ampiamente quan-do vedi brillare una medaglia al collo.

Hai girato il mondo e allora ti chiedo. Qual è il tuorapporto con le automobili, con la strada?

Ho iniziato ad andare in windsurf a 13 anni, ogni giornocaricavo la tavola sopra la macchina di mio padre per an-

Una vitacon il vento

Grossetana, classe 1970. Unica atletanella storia mondiale femminiledella vela a vincere, nel windsurf, 4medaglie olimpiche in 4 olimpiadidistinte: Pechino, Atene, Sydney,Atalanta. 10 volte Campionessa delmondo, 2 volte Campionessaeuropea, dal 1985 Campionessaitaliana. Velista mondiale dell'anno2008. Insomma, un fenomeno tutto“Made in Italy” e una carrieraall’insegna del successo e dellavittoria che però non le ha toltosemplicità e naturalezza. Untestimonial perfetto per un temacosì importante qual è quello dellaSicurezza Stradale.

Intervista conAlessandra Sensini

GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Il Personaggio: Alessandra Sensini 95

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dare ad allenarmi, non vedevo l'ora diprendere la patente! Ho girato tuttal'Europa da sola, con la macchina stra-carica di materiale sia dentro che so-pra. Ogni viaggio è stato un'avventu-ra che mi ha insegnato a stare in stra-da con grande attenzione. La miamacchina deve essere grande, spazio-sa, sicura e appena diventa mia la or-ganizzo per ogni evenienza … perchéspesso è la mia prima casa!

Veloce sulla tavola, ma spesso èproprio la velocità il vero pro-

blema sulle strade. Quanto è importante unire ildivertimento alla disciplina, nel tempo libero,mentre si guida una macchina, così come nellosport?

La velocità seduce molte persone, che sia in mare, in autoo in bicicletta, penso sia una sorta di “ammaliatrice” a cuinon bisogna sempre dare spago. Quando sei in mare la pri-ma regola che impari è di fare sempre attenzione a cosa tisuccede intorno, per la sicurezza di tutti. Così come nellosport devi avere rispetto per l'avversario.

Perché è così difficile sensibilizzare i ragazzi su untema così importante?

Quando prendi la patente è un momento importantedella tua vita, ti sembra di acquisire la libertà. Ma per fa-re esperienza ti devi buttare in strada, perchè solo gui-dando si impara. Il problema è che mi sembra che in Ita-lia si faccia fatica ad avere un traffico rispettoso e ordi-nato. Io comunque cercherei di incentivare l'offerta deimezzi pubblici, soprattutto nella fascia notturna deiweekend.

Tanta palestra, tanti allenamenti, tante gare, tan-to sudore. Lo stile di vita può essere un deterren-te per non commettere errori anche sulle strade?

Lo sport prima di tutto ti insegna a seguire delle regole equesto diventa il tuo modo di agire anche nella vita di tut-ti i giorni.

Un’ultima domanda. Sei una donna che vive an-che per la professione che svolgi in mezzo ai gio-vani. Cosa ti senti di dire loro?

Nella vita bisogna avere fortuna, ma siamo noi che dob-biamo andarcela a cercare e questo si può fare solo pen-sando con la propria testa.

GUIDA ALLA SICUREZZA 201396

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97GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Il Test: Automobile amore mio

testLa coccoli e lacuri come fosseun figlio o per

te è solo unmezzo ditrasporto? Ognivolta che scendidall'auto passi 20minuti acontrollare se è benchiusa, se è tutto aposto, se ha graffio segni ... o vivi conserenità il tuorapporto con ilmezzo a quattroruote? Bene, Viasatti mette alla prova:scopri con questotest che rapportohai con la tuaautomobile.

1. Potresti elencare almeno cinque co-lori che in questo momento vanno dimoda per le carrozzerie?a) Cinque sono pochib) Cinque sono troppic) Bisogna impararli altrimenti sei tagliatofuoria � b � c �

2. Mettiamo che tu debba parcheggia-re, hai trovato un posto un po' sbilen-co: ti arrendi e lasci li l'auto?

a) No, vado avanti a cercare, perché se l'an-golo non è sicuro potrei creare dannib) Non è una resa, è una fortunac) Sì, parcheggio, poi per tutto il tempopenso: "Chissà come la ritrovo, e se la ri-trovo"a � b � c �

3. Ti capita di ritrovare, in un angolodel sedile una ricevuta, un libro, unpaio di guanti che credevi di avereperso?

AUTOMOBILEAMORE MIO

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Il Test: Automobile amore mio GUIDA ALLA SICUREZZA 2013

test a) Ho sentito dire che può succedereb) Sì. A volte, quando salgo in macchinami sembra di partecipare a una caccia altesoroc) Non fatemi sentire in colpaa � b � c �

4. Hai mai prestato la tua macchina aun amico, un'amica che erano momen-taneamente a piedi?a) Mai, spiacenteb) Sì, ma certoc) Sì, spiacentea � b � c �

5. Passi davanti a una scuola guida. Checosa ti ricorda, che cosa pensi?a) L'entusiasmo di quando imparavo a gui-dareb) Però, io ce l'ho fattac) Poveraccia � b � c �

6. Le incalzanti pubblicità televisive diautomobili sempre più belle e potenti,che sensazione ti danno?a) Che bravi registi, che bei motorib) Riescono sempre a farti vedere strade eangoli fantasticic) Ma perché corrono tanto?a � b � c �

7. Ti succede di dimenticare che staiguidando, cioè sei al volante e ti rendiconto che non stai pensando al volan-te?a) Non credo che mi sia mai successob) Mi succede di dire: “ma sono proprio ioche guido in mezzo a questa nebbia, a que-sto traffico, a quest'ora di notte?”c) Se mi capita, poi dentro di me faccio unsalto di pauraa � b � c �

8. Quando senti dire da qualcuno: quel-la macchina è tenuta come un salotto...tu che cosa rispondi (o vorresti rispon-dere) ?a) Anche la miab) Ma chi oggi ha un salotto?c) Speriamo che non entri nella miaa � b � c �

9. Hai il tuo meccanico di fiducia?a) E che sia di fiducia verab) Non mi piacciono queste esagerazioniche poi con tutto il rispetto trovano sem-pre guai e rumori nuovic) Si, e me lo tengo caroa � b � c �

10. Succede a tutti, prima o poi, di "par-lare "con la propria auto. Tu in che mo-do lo fai?a) Rispettosamenteb) Le dico: "Ehi ciao", ogni mattinac) La supplico "sii brava" quando non par-te, quando grattaa � b � c �

11 . Ogni quanto tempo la fai lavare?a) Una volta al meseb) Non ho una data, ogni tanto la guardopenso che è sporca e vado all’autolavaggioc) Spesso, molto spessoa � b � c �

12. Nella tua automobile ti senti:a) Sicuro/ab) Protetto/ac) Attento/aa � b � c �

13. Sei in fila in una strada. Accanto a tec'è unamacchina che avanza pian piano,come la tua. Che cosa guardi di solito?a) Guardo l'autob) La faccia di chi guidac) Guardo davanti, attenzione a non tam-ponarea � b � c �

14. Ti piace viaggiare in solitudine?a) Sì. Anche perché non si è soli, c'è la mac-chinab) Sì. E a volte canto e fischioc) Non troppoa � b � c �

15. Qualcuno sale in macchina vicino ate e dice: “Voglio spostare il sedile piùindietro", tu cosa rispondi?a) Faccio iob) Se ce la faic) Va benea � b � c �

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99GUIDA ALLA SICUREZZA 2013 Il Test: Automobile amore mio

test

Maggioranza di risposte AÈ il tuo gioiello. Un gioiello tolto dal forziere, che ti piace vedere e far vedere,non soltanto nelle grandi occasioni. Sempre. Sei un perfezionista (unaperfezionista) un po' ossessivo. Ogni sera la metti al riparo, ogni mattinavorresti controllare se c'è un granello di polvere. Neppure in amore o sul lavorosei cosi ostinato (ostinata). Ma nella tua macchina ti senti tu il più forte, puoidecidere tu quando partire e arrivare. Qui sei tu che guidi il gioco.

Maggioranza di risposte BÈ la tua auto, basta. È un mezzo di trasporto, insomma, uno strumento dilavoro. Ti fa comodo, ti piace avere l'automobile, trovi che sia meglio viaggiareseduti che fare il saliscendi sulle scale della metropolitana, però quandooccorre lo fai. Non è un'amica, è una gradevole buona conoscente. Sotto il tuoaspetto conciliante, disponibile, riesci anche a dire di no, sai distinguere, saisempre su chi puoi veramente contare, nelle varie circostanze. Non ti sprechi,non ti butti via.

Maggioranza di risposte CTi senti nelle sue mani. Per te è un'amica: ma non la grande amica, una che faun po' soggezione, una di quelle persone che ti onorano della loro compagniama da un giorno all'altro (chissà, quando, chissà perché) possono non invitartipiù. La tua macchina la tieni buona, come se temessi sempre di irritarla. Peròhai sempre un vantaggio (anche nei rapporti umani): non ti aspetti mai troppoda nessuno. Questo dovrebbe darti sollievo, invece ti isola. Non dovrestiguardare sempre e solo davanti, guarda anche chi hai vicino.

IL RISULTATODEL TEST

C

AB

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