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Il presente studio analizza la consistenza dei popolamenti fitobentonici nel Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”. Il censimento floristico comprende 47 specie algali di cui 32 appartenenti alle Rhodophyta, 8 alle Ocrophyta e 7 alle Clorophyta. Si rileva una marcata prevalenza delle alghe rosse nei confronti delle altre due divisioni algali, da mettersi in relazione oltre che con il maggior numero di specie comprese in questa divisione anche con la loro maggiore adattabilità a condizioni di scarsa penetrazione quantitativa e qualitativa della luce solare. Oltre alla luce, un altro fattore fondamentale capace di influenzare la distribuzione qualitativa e quantitativa dei popolamenti fitobentonici è rappresentato dall’ idrodinamismo del mezzo. Si deve infatti rilevare che le stazioni esterne presentano una maggiore ricchezza di specie rispetto alle zone interne grazie al notevole idrodinamismo cui tali aree sono esposte ed alla maggiore eterogeneità del substrato. Le condizioni locali dintenso moto ondoso determinano, in particolare, una netta zonazione verticale dei popolamenti fitobentonici negli orizzonti superiori del piano infralitorale, come appare evidente nella formazione di cinture vegetazionali superficiali a Jania rubens, Halimeda tuna e Corallina officinalis, ben rappresentate nei lati esterni di entrambi gli scogli. Nelle stazioni di raccolta si riscontra, in relazione alla profondità, una successione di specie che tende a mantenersi costante, sebbene si rilevino alcune peculiarità dovute alle specifiche caratteristiche topografiche del substrato. Nel Mediterraneo occidentale il piano infralitorale di substrato duro si estende fino al limite batimetrico di diffusione delle praterie di Posidonia oceanica (40 - 45 m) e si compone di numerosi sottopiani successivi. Nel Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”, il primo sottopiano (0,3 - 1,5 m) presenta una tipica cintura vegetazionale fotofila costituita da un popolamento monospecifico a Jania rubens, un’alga rossa corallina molto diffusa ed abbondante in acque superficiali. Il secondo sottopiano (1,5 - 3 m) si distingue per una vegetazione caratterizzata da una netta dominanza delle specie Jania rubens e Halimeda tuna in stretta associazione tra loro, ben

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Il presente studio analizza la consistenza dei popolamenti fitobentonici nel Parco Marino Regionale

“Scogli di Isca”. Il censimento floristico comprende 47 specie algali di cui 32 appartenenti alle

Rhodophyta, 8 alle Ocrophyta e 7 alle Clorophyta. Si rileva una marcata prevalenza delle alghe

rosse nei confronti delle altre due divisioni algali, da mettersi in relazione oltre che con il maggior

numero di specie comprese in questa divisione anche con la loro maggiore adattabilità a condizioni

di scarsa penetrazione quantitativa e qualitativa della luce solare. Oltre alla luce, un altro fattore

fondamentale capace di influenzare la distribuzione qualitativa e quantitativa dei popolamenti

fitobentonici è rappresentato dall’ idrodinamismo del mezzo. Si deve infatti rilevare che le stazioni

esterne presentano una maggiore ricchezza di specie rispetto alle zone interne grazie al notevole

idrodinamismo cui tali aree sono esposte ed alla maggiore eterogeneità del substrato. Le condizioni

locali d’intenso moto ondoso determinano, in particolare, una netta zonazione verticale dei

popolamenti fitobentonici negli orizzonti superiori del piano infralitorale, come appare evidente

nella formazione di cinture vegetazionali superficiali a Jania rubens, Halimeda tuna e Corallina

officinalis, ben rappresentate nei lati esterni di entrambi gli scogli. Nelle stazioni di raccolta si

riscontra, in relazione alla profondità, una successione di specie che tende a mantenersi costante,

sebbene si rilevino alcune peculiarità dovute alle specifiche caratteristiche topografiche del

substrato. Nel Mediterraneo occidentale il piano infralitorale di substrato duro si estende fino al

limite batimetrico di diffusione delle praterie di Posidonia oceanica (40 - 45 m) e si compone di

numerosi sottopiani successivi. Nel Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”, il primo sottopiano

(0,3 - 1,5 m) presenta una tipica cintura vegetazionale fotofila costituita da un popolamento

monospecifico a Jania rubens, un’alga rossa corallina molto diffusa ed abbondante in acque

superficiali. Il secondo sottopiano (1,5 - 3 m) si distingue per una vegetazione caratterizzata da una

netta dominanza delle specie Jania rubens e Halimeda tuna in stretta associazione tra loro, ben

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sviluppata sui lati esterni delle stazioni, mentre nei lati interni, in assenza di fenomeni idrodinamici,

si osservano estesi popolamenti ad Halimeda tuna. Il terzo sottopiano (3 - 4 m) appare caratterizzato

dalla presenza di altre corallinacee quali Corallina elongata sui lati interni e Corallina officinalis su

quelli esterni. Negli orizzonti superiori del piano infralitorale si osservano quindi numerose specie

algali calcaree appartenenti alle Corallinacee ed alle Caulerpali, elementi conglomeranti e

cementanti capaci di contribuire al consolidamento del substrato ed allo sviluppo di estese

formazioni organogene. Il quarto sottopiano, più esteso dei precedenti (4 - 11 m), comprende alcune

specie ad ampia distribuzione batimetrica quali la cloroficea Flabellia petiolata e le feoficee

Dictyota dichotoma ed Halopteris scoparia, quest’ultima dominante ed ubiquitaria in tutte le

stazioni di raccolta. Negli orizzonti inferiori del piano infralitorale si estendono alcune specie algali

proprie degli strati superiori quali Halopteris scoparia e Flabellia petiolata, mentre lungo le pareti

verticali in cavità e depressioni del substrato ed in generale in zone a debole intensità luminosa

domina una rodoficea tipicamente sciafila, la specie Peyssonnelia squamaria, talora associata alla

cloroficea Flabellia petiolata e ad altre specie accessorie quali Sphaerococcus coronopifolius e

Pseudolitophyllum expansum in una tipica associazione vegetale denominata Flabellio –

Peyssonnelietum.

Le schede riportate in elenco si riferiscono alle specie floristiche di maggiore interesse scientifico la

cui presenza appare diffusa ed ubiquitaria nelle acque del Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”.

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CARATTERI MORFOLOGICI: Il tallo, a struttura sifonale, consiste di un cauloide orizzontale,

detto stolone, ancorato al substrato mobile per mezzo di rizoidi ramificati dai quali si dipartono rami

eretti, denominati filloidi, portanti ramuli non addensati variamente disposti. Il ramulo consiste di

un breve pedicello che si dilata all’apice in una vescicola subsferica.

DIMENSIONI: I rami possono raggiungere i 7-8 cm di altezza.

CARATTERI ECOLOGICI: La specie si presenta sotto forma di popolamenti puri o misti

circondata da altre specie algali in una tipica associazione vegetale rizofitica denominata

“Caulerpetum – racemosae”.

BIOLOGIA E RIPRODUZIONE: La specie si riproduce per moltiplicazione vegetativa mentre la

rapida diffusione orizzontale della colonia è favorita dal processo di accrescimento degli stoloni

radicali al ritmo di circa 20 cm al mese.

La progressiva espansione demografica della specie anche lungo le coste tirreniche calabresi si deve

essenzialmente alla graduale tropicalizzazione del bacino mediterraneo evidenziata anche

dall’ingresso di altre specie algali termofile di origine indopacifica.

Testo e foto di Nicola Cantasano

Responsabile scientifico Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”.

SPECIE: Caulerpa racemosa (Forsskal) J.Agardh

NOME COMUNE: “Alga assassina”

DIVISIONE: CHLOROPHYTA

CLASSE: CHLOROPHYCEAE

ORDINE: CAULERPALES

FAMIGLIA: CAULERPACEAE

DISTRIBUZIONE: MAR MEDITERRANEO,

OCEANO INDIANO, OCEANO PACIFICO.

AMBIENTE: SUBSTRATI SABBIOSO –

FANGOSI DA 2 A 15 METRI DI

PROFONDITA’ IN ACQUE BEN

ILLUMINATE DALLA LUCE SOLARE ED IN

ZONE MODERATAMENTE RIPARATE DAL

MOTO ONDOSO.

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CARATTERI MORFOLOGICI: Il tallo, completamente calcificato, assume un tipico portamento

cespuglioso ed articolato. La specie aderisce saldamente al substrato per mezzo di una crosta a

forma di disco basale. La ramificazione, coincidente con l’articolazione dei segmenti calcificati,

risulta pennata, regolare ed abbondante su un piano unico di simmetria. I rami, notevolmente

addensati, appaiono di forma regolare e presentano le loro estremità distali palmate per la presenza

di articoli tra loro anastomizzati. Gli articoli sono appiattiti dorso-ventralmente e percorsi

longitudinalmente da una costa in rilievo.

La struttura interna del tallo è composta di due strati: l’ipotallo inferiore ed il peritallo superiore.

DIMENSIONI: I rami possono raggiungere i 10-12 cm di altezza.

CARATTERI ECOLOGICI: La specie predilige acque limpide, una buona ossigenazione del mezzo

ed un forte ricambio idrico in zone esposte ad intenso idrodinamismo. Sui versanti interni degli

Scogli di Isca, a livello degli orizzonti superficiali del piano infralitorale, forma talora tipiche

cinture vegetazionali estese ad una profondità di 3 – 4 metri dove contribuisce, unitamente ad altre

specie di corallinacee al consolidamento del substrato ed allo sviluppo di estese formazioni

organogene.

BIOLOGIA: La fase riproduttiva avviene nei mesi invernali. Gli organi riproduttivi, detti

concettacoli, sono sempre terminali, peduncolati e cornicolati ed appaiono di forma globosa o

piriforme.

Testo e foto di Nicola Cantasano

Responsabile scientifico Parco Marino Regionale “ Scogli di Isca”

SPECIE: Corallina elongata Ellis et Solander

NOME COMUNE: “Corallina”

DIVISIONE: RHODOPHYTA

CLASSE: RHODOPHYCEAE

ORDINE: CRYPTONEMIALES

FAMIGLIA: CORALLINACEAE

DISTRIBUZIONE: MAR MEDITERRANEO,

OCEANO ATLANTICO.

AMBIENTE: VIVE SU SUBSTRATI ROCCIOSI

ESPOSTI AL MOTO ONDOSO DA 1 A 5-6 METRI

.DI PROFONDITA’.

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CARATTERI MORFOLOGICI: Il tallo risulta appiattito e regolarmente ramificato secondo

un’evidente ramificazione dicotomica planare. Ciascun segmento si origina dalla divisione

simmetrica di una singola cellula apicale a forma di lente biconvessa.

La struttura interna del tallo risulta costituita da tre strati di cellule: uno interno a grandi cellule

incolori e due strati superficiali di piccole cellule pigmentate e pluriplastidiate.

DIMENSIONI: Il tallo può raggiungere i 20 – 25 cm di altezza.

CARATTERI ECOLOGICI: Specie fotofila abbondante nelle acque superficiali del Parco fino ad

una profondità di circa 10 metri mentre in acque più profonde viene sostituita dalla specie affine

Dictyota linearis (C. Agardh) Greville, secondo un caratteristico fenomeno di vicarianza ecologica.

BIOLOGIA E RIPRODUZIONE: La riproduzione avviene nel periodo primaverile – estivo grazie

ad organi riproduttivi, detti sporangi, concentrati in macchie scure irregolarmente distribuite sulla

superficie del tallo.

Testo e foto di Nicola Cantasano

Responsabile scientifico Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”

Dictyota dichotoma (Hudson) Lamoroux

NOME COMUNE: “ Nastro a forcella “

DIVISIONE: OCROPHYTA

CLASSE: OCROPHYCEAE

ORDINE: DICTYOTALES

FAMIGLIA: DICTYOTACEAE

DISTRIBUZIONE: MAR MEDITERRANEO,

NORD ATLANTICO, OCEANO INDIANO.

AMBIENTE: VIVE SU SUBSTRATI DURI E

SU PIATTAFORME ROCCIOSE DALLA

SUPERFICIE FINO ALLA PROFONDITA’ DI

CIRCA 20 METRI IN ZONE ILLUMINATE

DALLA LUCE SOLARE.

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CARATTERI MORFOLOGICI: Il tallo peduncolato e foliaceo, crescente da un singolo disco

basale, assume la caratteristica forma di un ventaglio lobato alle sue estremità da cui il nome

comune attribuito alla specie. La struttura interna del tallo risulta composta da uno strato midollare

interno ed uno corticale esterno. Lo strato midollare è costituito da filamenti più o meno paralleli tra

loro che decorrono longitudinalmente nello spessore interno della pagina fogliare mentre lo strato

corticale è composto da numerosi sifoni intrecciati in una frangia terminale esterna.

DIMENSIONI: Il tallo raggiunge altezze comprese tra 2 e 10 cm.

CARATTERI ECOLOGICI: Specie dominante ed ubiquitaria nelle acque del Parco,

particolarmente abbondante dalla superficie fino ad una profondità di circa 10 metri, comune in

zone moderatamente esposte all’idrodinamismo ed in luoghi ombreggiati dove forma, unitamente

alla specie Peyssonnelia squamaria, una tipica associazione vegetale sciafila denominata “Flabellio

– peyssonnelietum”.

BIOLOGIA E RIPRODUZIONE: Vedi scheda “Halimeda tuna”.

Testo e foto: Nicola Cantasano

Responsabile Scientifico Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”.

Specie: Flabellia petiolata (Turra) Nizamuddin

NOME COMUNE: “Ventaglio di mare”

DIVISIONE: CHLOROPHYTA

CLASSE: CHLOROPHYCEAE

ORDINE: CAULERPALES

FAMIGLIA: UDOTEACEAE

DISTRIBUZIONE: MAR MEDITERRANEO,

NORD ATLANTICO.

AMBIENTE: VIVE SU SUBSTRATI ROCCIOSI

POCO ILLUMINATI E/O ALLA BASE DEI

RIZOMI DI POSIDONIA OCEANICA, DALLA

SUPERFICIE FINO A 40 METRI DI

PROFONDITA’.

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CARATTERI MORFOLOGICI: Il tallo risulta composto da fronde costituite da articoli discoidali

di consistenza robusta e ricoperti, negli individui adulti, da incrostazioni di carbonato di calcio.

Ciascun articolo assume la forma di un piccolo sacco piriforme appiattito ai bordi e rigonfio al

centro. La base depressa e leggermente peduncolata di ogni articolo serve da punto d’attacco per

l’articolo precedente. Gli articoli formano nel loro insieme una sorta di corona più o meno

ramificata che conferisce all’alga il tipico aspetto di un piccolo fico d’india, da cui il nome comune

attribuito alla specie.

La struttura interna del tallo è costituita da filamenti, detti utricoli, lassi nella parte midollare interna

ed intrecciati in quella corticale esterna.

DIMENSIONI: Il tallo può raggiungere un altezza di 15-20 cm.

CARATTERI ECOLOGICI: La specie risulta comune presso la superficie su substrati rocciosi in

zone pianeggianti e/o dolcemente declivi ma sempre ben esposte all’illuminazione solare.

Organismo fotofilo dominante ed ubiquitario nelle acque del Parco dove forma, unitamente alla

specie Jania Rubens (Linnaeus) Lamoroux, una cintura vegetazionale diffusa nel secondo

sottopiano del piano infralitorale da 1,5 fino a 3 metri di profondità.

BIOLOGIA E RIPRODUZIONE: Nella fase riproduttiva (Agosto – Ottobre) l’alga assume un

colore biancastro e l’intero individuo si modifica trasformando parte del proprio contenuto cellulare

in elementi germinali, denominati sporangi, che si concentrano al margine di ciascun segmento.

Tale modalità riproduttiva, comune alla maggior parte delle specie comprese nell’ordine delle

caulerpali, si definisce olocarpia.

Testo e Foto di Nicola Cantasano

Responsabile Scientifico Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”.

Halimeda tuna (Ellis et Solander) Lamoroux

NOME COMUNE: « Fico d’India marino »

DIVISIONE: CHLOROPHYTA

CLASSE: CHLOROPHYCEAE

ORDINE: CAULERPALES

FAMIGLIA: UDOTECEAE

DISTRIBUZIONE: MAR MEDITERRANEO,

OCEANO ATLANTICO, OCEANO

INDIANO, OCEANO PACIFICO.

AMBIENTE: SUBSTRATI ROCCIOSI DA 1

A 75 METRI DI PROFONDITA’.

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CARATTERI MORFOLOGICI: Il tallo calcificato, a portamento cespuglioso ed articolato, aderisce

al substrato per mezzo di una crosta a forma di disco basale. La ramificazione, coincidente con

l’articolazione, risulta dicotomica e regolare conferendo così all’alga un aspetto simile ad un

piumino da cui il nome comune attribuito alla specie. I rami sono di lunghezza simile ma il loro

diametro diminuisce procedendo dalla base verso le estremità appuntite. Gli articoli sono cilindrici

leggermente allargati e compressi alle loro estremità distali.

La struttura interna del tallo appare bistromatica composta da un ipotallo inferiore e da un peritallo

superiore.

DIMENSIONI: Il tallo può raggiungere un altezza di 11 – 13 cm.

CARATTERI ECOLOGICI: La specie, epilita e/o epifita su diverse specie algali, predilige stazioni

superficiali ad acque calme, ben illuminate dalla luce solare. Nelle acque del Parco, a livello del

sottopiano superiore del piano infralitorale, ad una profondità di 0,3 – 1,5 metri, forma una tipica

cintura vegetazionale fotofila. Nell’ambito della prateria di Posidonia oceanica, presente nei fondali

dell’area marina protetta degli “Scogli di Isca”, vive in sottostrato a livello dei rizomi delle piante.

Si tratta quindi di una delle specie dominanti ed ubiquitarie nelle acque del Parco.

BIOLOGIA E RIPRODUZIONE: La specie perennante si riproduce nei mesi invernali. Gli organi

riproduttivi, detti concettacoli, sono terminali e peduncolati.

Testo e foto di Nicola Cantasano

Responsabile scientifico Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”.

SPECIE: Jania rubens (Linnaeus) Lamoroux

NOME COMUNE: « Piumino calcareo »

DIVISIONE: RHODOPHYTA

CLASSE: RHODOPHYCEAE

ORDINE: CRYPTONEMIALES

FAMIGLIA: CORALLINACEAE

DISTRIBUZIONE: MAR MEDITERRANEO,

OCEANO ATLANTICO.

AMBIENTE: VIVE EPILITA E/O EPIFITA SUL

TALLO DI MACROALGHE DALLA SUPERFICIE

FINO A 15 METRI DI PROFONDITA’.

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CARATTERI MORFOLOGICI: Il tallo risulta fissato al substrato per mezzo di rizoidi stoloniferi

striscianti da cui si diparte la lamina fogliare eretta a forma di ventaglio. La superficie della lamina

è ornata da linee concentriche di colore brunastro, più scure rispetto al colore della pagina fogliare,

e risulta in parte calcificata soprattutto lungo le striature della faccia inferiore.

DIMENSIONI: La specie raggiunge un’altezza massima di 15 cm.

CARATTERI ECOLOGICI: La specie, euriterma e fotofila, presente nelle acque superficiali del

Parco, si accresce in numero e dimensioni procedendo dalle zone profonde verso quelle superficiali,

costituendo così un classico esempio di variazione morfologica adattativa legata alle condizioni

idrodinamiche del mezzo.

BIOLOGIA E RIPRODUZIONE: La specie si riproduce nei mesi estivi quando gli organi

riproduttivi, detti sporangi, si addensano lungo le linee concentriche della lamina fogliare.

Testo e foto di Nicola Cantasano

Responsabile scientifico Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”.

SPECIE: Padina pavonica (Linnaeus) Thivy

NOME COMUNE: “Coda di Pavone”

DIVISIONE: OCROOPHYTA

CLASSE: OCROPHYCEAE

ORDINE: DICTYOTALES

FAMIGLIA: DICTYOTACEAE

DISTRIBUZIONE: MAR MEDITERRANEO,

OCEANO ATLANTICO, OCEANO INDIANO.

AMBIENTE: VIVE SU SUBSTRATI ROCCIOSI

IN LUOGHI SOLEGGIATI ED ESPOSTI AL

MOTO ONDOSO DA 0 A 20 METRI.

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CARATTERI MORFOLOGICI: Il tallo, di consistenza carnoso-membranacea, appare di forma

orbicolare, più o meno flabellato e lobato. Le rizine radicali si sviluppano dalla pagina inferiore

della fronda e si prolungano inferiormente in un breve stipite radicale piano-cuneato. La pagina

superiore appare segnata da righe concentriche disposte a raggiera e conferenti al tallo una

consistenza coriacea. La struttura interna del tallo appare pluristromatica ed è composta da tre strati:

il peritallo inferiore, l’ipotallo centrale ed il peritallo superiore.

DIMENSIONI: Il tallo può superare un diametro di 10 cm.

CARATTERI ECOLOGICI: La specie, presente lungo le pareti verticali dei versanti esterni degli

Scogli di Isca, vive in stretta associazione con la cloroficea Flabellia petiolata (Turra) Nizamuddin

unitamente alla quale forma una tipica associazione vegetale sciafila denominata Flabellio -

peyssonelietum.

BIOLOGIA E RIPRODUZIONE: La specie si riproduce nel periodo settembre – febbraio. Gli

organi riproduttivi, distribuiti irregolarmente sulla superficie del tallo, sono portati da brevi pedicelli

e circondati da cellule sterili dette parafisi.

Testo e foto di Nicola Cantasano

Responsabile scientifico Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”

SPECIE: Peyssonnelia squamaria (S.G.Gmelin)

Decaisne

NOME COMUNE: “ Rosa di mare”

DIVISIONE: RHODOPHYTA

CLASSE: RHODOPHYCEAE

ORDINE: CRYPTONEMIALES

FAMIGLIA: SQUAMARIACEAE

DISTRIBUZIONE: MAR MEDITERRANEO,

OCEANO ATLANTICO.

AMBIENTE: VIVE DALLA SUPERFICIE FINO

ALLA PROFONDITA’ DI CIRCA 60 METRI SOTTO

SCOGLI E/O SU RIZOMI DI POSIDONIA

OCEANICA IN ZONE OMBREGGIATE.

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CARATTERI MORFOLOGICI E RIPRODUTTIVI: La pianta consiste di un’apparato radicale

basale e di un fusto cilindrico strisciante, detto rizoma, spesso 4-6 cm., leggermente appiattito e

parzialmente immerso nel sedimento. I rizomi sono fusti modificati che possono crescere in senso

orizzontale (rizomi plagiotropi) e/o verticale (rizomi ortotropi). Da ciascun rizoma si diparte un

fascio fogliare composto di 5-10 foglie nastriformi larghe 7-11cm e lunghe 40-120 cm. Nell’ambito

di ciascun fascio le foglie si organizzano in una tipica disposizione a ventaglio nella quale le foglie

più lunghe e vecchie sono quelle esterne mentre quelle più corte e giovani sono interne. La singola

foglia appare costituita da una base e da un lembo che ne costituisce la parte fotosintetizzante.

I fiori sono organizzati in spighe di 3-7 elementi fiorali dei quali i due basali ermafroditi ed il

terminale sempre maschile. La riproduzione sessuale, piuttosto rara e geograficamente localizzata

nel bacino orientale del Mediterraneo, risulta favorita dalle elevate temperature della zona e porta

alla formazione di frutti ovoidali, detti olive di mare, che maturano nel tardo periodo invernale e dal

cui involucro (pericarpo) si liberano i semi dai quali, su substrati adatti, germina una nuova

plantula. La moltiplicazione vegetativa, per frammentazione dei rizomi trasportati dal moto ondoso,

rimane il principale metodo di riproduzione della specie.

CARATTERI ECOLOGICI: Posidonia oceanica è una specie vegetale endemica del Mediterraneo,

richiede ambienti con oscillazioni termiche comprese tra 11°C e 29°C, salinità elevate, una forte

luminosità ambientale ed una buona ossigenazione delle acque litorali costituendone così un

prezioso bioindicatore. La presenza della prateria a Posidonia oceanica è quindi un chiaro indizio

che attesta le buone condizioni chimico-fisiche e biotiche delle acque costiere. In questi ultimi

decenni, la crescente pressione antropica ed il conseguente inquinamento organico ed inorganico a

carico della fascia costiera mediterranea ha causato un notevole intorbidamento delle acque litorali

ed una minore penetrazione quantitativa e qualitativa della luce solare. Queste condizioni generali

di eutrofizzazione del sistema costiero hanno innescato nel tempo un grave processo di regressione

e talora scomparsa delle praterie di Posidonia.

APPROFONDIMENTI: La prateria di Posidonia oceanica è una delle biocenosi più tipiche e

caratteristiche presenti nel bacino del Mediterraneo. La biocenosi è per definizione un insieme di

organismi vegetali ed animali la cui struttura corrisponde alle condizioni medie ambientali ed i cui

individui sono legati da rapporti reciproci. Nell’ambiente marino le biocenosi non sono stabili nel

tempo e nello spazio ma seguono un percorso evolutivo attraverso fasi intermedie che, se le

condizioni ambientali rimangono costanti, portano ad uno stadio finale di relativa stabilità, in

equilibrio dinamico con l’ambiente, detto “climax”. La biocenosi della prateria di Posidonia

oceanica rappresenta quindi lo stadio “climax” del piano infralitorale mediterraneo su fondi mobili.

Testo e foto di Nicola Cantasano

Responsabile scientifico Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”

SPECIE: Posidonia oceanica (Linnaeus) Delile

DIVISIONE: ANGIOSPERMAE

CLASSE: MONOCOTILEDONEAE

ORDINE: POTAMOGETONALES

FAMIGLIA: POTAMOGETONACEAE

GENERE: POSIDONIA

DISTRIBUZIONE: MAR MEDITERANEO

AMBIENTE: VIVE SU FONDI MOBILI DEL

PIANO INFRALITORALE DALLA SUPERFICIE

FINO A 45 METRI DI PROFONDITA’.

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