Fisica I 1
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Fisica I 1
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Poiché, in ogni ambito di indagine in cui vi sono principi, cause o elemenA, il sapere (εἰδέναι) e il conoscere in maniera scienAfica (ἐπίστασθαι) derivano dal conoscere (γνωρίζειν) quesA ulAmi (infaX, riteniamo di conoscere (γνωρίζειν) ciascuna cosa quando ne conosciamo le cause prime e i principi primi fino agli elemenA), è evidente (δῆλον) che, anche nel caso della scienza che ha per ogge^o la natura, bisogna cercare di determinare innanzitu^o ciò che riguarda i principi.
La direzione naturale del percorso [dell’indagine] va dalle cose che sono più note (γνωριμωτέρων) e più chiare (σαφεστέρων) per noi (ἡμῖν) verso quelle che sono più chiare (σαφέστερα) e note(γνωριμώτερα) per natura (τῇ φύσει). InfaX, le cose che sono note per noi e quelle che lo sono in assoluto/di per sé (ἁπλῶς) non sono idenAche tra loro. Perciò è necessario procedere in questo modo: dalle cose che sono più oscure per natura (ἀσαφεστέρων μὲν τῇ φύσει) ma più chiare per noi (ἡμῖν δὲ σαφεστέρων) verso quelle che sono più chiare e più note per natura (σαφέστερα τῇ φύσει καὶ γνωριμώτερα).
All’inizio, a noi risultano evidenA e chiare (δῆλα καὶ σαφῆ) le cose che sono [come] confuse insieme (τὰ συγκεχυμένα). In seguito, a parAre da queste, divengono noA gli elemenA e i principi per chi le divide (διαιροῦσι). Perciò bisogna procedere dalle cose generali (ἐκ τῶν καθόλου) verso quelle parAcolari (ἐπὶ τὰ καθ' ἕκαστα). InfaX l’intero (ὅλον) è più noto per la percezione, e ciò che è generale (καθόλου) è un certo intero, in quanto ciò che è generale comprende molte cose come [sue] parA.
In un certo qual modo, la stessa cosa capita ai nomi (ὀνόματα) rispe^o al [loro] discorso [definitorio] (λόγον). InfaX, [un nome], per esempio “cerchio”, ha come significato qualcosa di intero a cui si riferisce in maniera indisAnta (ὅλον γάρ τι καὶ ἀδιορίστως σημαίνει), mentre la sua definizione [lo] divide [determinandolo] fin nei parAcolari (ὁ δὲ ὁρισμὸς αὐτοῦ διαιρεῖ εἰς τὰ καθ' ἕκαστα). E i bambini, all’inizio, chiamano ‘padri’ tuX gli uomini e ‘madri’ tu^e le donne, mentre in seguito disAnguono (διορίζει) ciascuno di quesA.
(1) programma di ricerca (formulazione e moAvazione (184a1-‐16)): primo compito dell’indagine sugli enA naturali è ‘determinare le cose che riguardano i principi’.
(2)
descrizione del percorso della ricerca dei principi (184a16-‐21). 2.1. Punto di partenza, punto di arrivo e
direzione del percorso. 2.2. Ulteriori precisazioni sul percorso della ricerca (184a21-‐6). 2.3. Esempi finalizzaA ad illustrare il percorso della ricerca (184a26-‐b5).
(1) programma di ricerca (formulazione e moAvazione (184a1-‐16)): primo compito dell’indagine sugli enA naturali è ‘determinare le cose che riguardano i principi’.
Poiché, in ogni ambito di indagine in cui vi sono principi, cause o elemenA, il sapere (εἰδέναι) e il conoscere in maniera scienAfica (ἐπίστασθαι) derivano dal conoscere (γνωρίζειν) quesA ulAmi (infaX, riteniamo di conoscere (γνωρίζειν) ciascuna cosa quando ne conosciamo le cause prime e i principi primi fino agli elemenA), è evidente (δῆλον) che, anche nel caso della scienza che ha per ogge^o la natura, bisogna cercare di determinare innanzitu^o ciò che riguarda i principi.
1a) Riteniamo di conoscere (γνωρίζειν) ciascuna cosa quando ne conosciamo le cause prime e i principi primi fino agli elemenA. 1b) In ogni ambito di indagine in cui vi sono principi o cause o elemenA, il sapere (εἰδέναι) e il conoscere (ἐπίστασθαι) derivano dall’avere cognizione (γνωρίζειν) di quesA ulAmi. 2) Il primo passo nell’esplorazione scienAfica di un determinato ambito di indagine consiste nell’affrontare la quesAone dei suoi principi (premessa implicita). 3) Esiste un ambito di indagine relaAvo agli enA naturali (e in tale ambito vi sono principi, cause o elemenA). 4) Il primo passo nell’esplorazione scienAfica degli enA naturali consiste nell’affrontare la quesAone dei loro principi.
1a
4
1b 2 3
fisica =
conoscenza scienAfica degli enA naturali
conoscenza scienAfica di x =
conoscenza di x in base alle sue cause, principi ed elemenA
obieXvo della presente indagine =
determinare cause, principi ed elemenA degli enA naturali
(2)
descrizione del percorso della ricerca dei principi (184a16-‐21). 2.1. Punto di partenza, punto di arrivo e
direzione del percorso. 2.2. Ulteriori precisazioni sul percorso della ricerca (184a21-‐6). 2.3. Esempi finalizzaA ad illustrare il percorso della ricerca (184a26-‐b5).
La direzione naturale del percorso [dell’indagine] va dalle cose che sono più note (γνωριμωτέρων) e più chiare (σαφεστέρων) per noi (ἡμῖν) verso quelle che sono più chiare (σαφέστερα) e note(γνωριμώτερα) per natura (τῇ φύσει). InfaX le cose che sono note per noi e quelle che lo sono in assoluto/di per sé (ἁπλῶς) non sono idenAche tra loro. Perciò è necessario procedere in questo modo: dalle cose che sono più oscure per natura (ἀσαφεστέρων μὲν τῇ φύσει) ma più chiare per noi (ἡμῖν δὲ σαφεστέρων) verso quelle che sono più chiare e più note per natura (σαφέστερα τῇ φύσει καὶ γνωριμώτερα).
1) Esiste una disAnzione tra ciò che è più chiaro/noto per noi e ciò che è più chiaro/noto per natura (nel senso che ciò che è più chiaro per noi è invece più oscuro per natura). 2) Il percorso della ricerca dei principi ha una direzione naturale: procede da ciò che è più chiaro per noi verso ciò che è più chiaro per natura.
1) Esiste una disAnzione tra ciò che è più chiaro/noto per noi e ciò che è più chiaro/noto per natura (nel senso che ciò che è più chiaro per noi è invece più oscuro per natura). 2) Ciò che è più chiaro per noi sono le cose come appaiono nella nostra esperienza immediata (premessa aggiunAva che viene fornita nel seguito del testo). 3) Ciò che è più chiaro per natura sono i principi (premessa aggiunAva che viene fornita nel seguito del testo). 4) Il percorso della ricerca dei principi ha una direzione naturale: procede da ciò che è più chiaro per noi verso ciò che è più chiaro per natura.
(2)
descrizione del percorso della ricerca dei principi (184a16-‐21). 2.1. Punto di partenza, punto di arrivo e
direzione del percorso. 2.2. Ulteriori precisazioni sul percorso della ricerca (184a21-‐6). 2.3. Esempi finalizzaA ad illustrare il percorso della ricerca (184a26-‐b5).
All’inizio, a noi risultano evidenA e chiare (δῆλα καὶ σαφῆ) le cose che sono [come] confuse insieme (τὰ συγκεχυμένα). In seguito, a parAre da queste, divengono noA gli elemenA e i principi per chi le divide (διαιροῦσι). Perciò bisogna procedere dalle cose generali (ἐκ τῶν καθόλου) verso quelle parAcolari (ἐπὶ τὰ καθ' ἕκαστα). InfaX l’intero (ὅλον) è più noto per la percezione, e ciò che è generale (καθόλου) è un certo intero, in quanto ciò che è generale comprende molte cose come [sue] parA.
1) All’inizio, a noi risultano evidenA e chiare (δῆλα καὶ σαφῆ) le cose che sono [come] confuse insieme (τὰ συγκεχυμένα). 2) In seguito, a parAre da queste, divengono noA i principi per chi le divide (διαιροῦσι). 3) L’intero (ὅλον) è più noto per la percezione, e ciò che è generale (καθόλου) è un certo intero, in quanto ciò che è generale comprende molte cose come [sue] parA. 4) Perciò (cioè per questo moAvo e per quelli forniA nel precedente argomento) bisogna procedere dalle cose generali (ἐκ τῶν καθόλου) verso quelle parAcolari (ἐπὶ τὰ καθ' ἕκαστα).
informazioni sul punto di partenza della ricerca dei
principi e sulle procedura da seguire
i) il punto di partenza della ricerca (ciò che è più chiaro per noi) è qualcosa di indeterminato, cioè qualcosa le cui determinazioni sono fuse insieme (τὰ συγκεχυμένα).
ii) il punto di partenza della ricerca (ciò che è più chiaro per noi) è un intero (ὅλον) che abbraccia molte parA.
iii) il punto di partenza della ricerca, in quanto intero, è più noto dal punto di vista perceXvo.
iv) il percorso della ricerca consiste in un processo di analisi dell’intero/indeterminato fino all’individuazione delle sue cause, principi ed elemenA
i) Il punto di partenza della ricerca (ciò che è più chiaro per noi) è qualcosa di indeterminato, cioè qualcosa le cui determinazioni sono fuse insieme (τὰ συγκεχυμένα). ii) Il punto di partenza della ricerca (ciò che è più chiaro per noi) è un intero (ὅλον) che abbraccia molte parA. iii) Il punto di partenza della ricerca, in quanto intero, è più noto dal punto di vista perceXvo. iv) Il percorso della ricerca consiste in un processo di analisi dell’intero/indeterminato fino all’individuazione delle sue cause, principi ed elemenA.
(2)
descrizione del percorso della ricerca dei principi (184a16-‐21). 2.1. Punto di partenza, punto di arrivo e
direzione del percorso. 2.2. Ulteriori precisazioni sul percorso della ricerca (184a21-‐6). 2.3. Esempi finalizzaA ad illustrare il percorso della ricerca (184a26-‐b5).
In un certo qual modo, la stessa cosa capita ai nomi (ὀνόματα) rispe^o al [loro] discorso [definitorio] (λόγον). InfaX, [un nome], per esempio “cerchio”, ha come significato qualcosa di intero a cui si riferisce in maniera indisAnta (ὅλον γάρ τι καὶ ἀδιορίστως σημαίνει), mentre la sua definizione [lo] divide [determinandolo] fin nei parAcolari (ὁ δὲ ὁρισμὸς αὐτοῦ διαιρεῖ εἰς τὰ καθ' ἕκαστα).
E i bambini, all’inizio, chiamano ‘padri’ tuX gli uomini e ‘madri’ tu^e le donne, mentre in seguito disAnguono (διορίζει) ciascuno di quesA.
primo esempio
la relazione tra il più noto per noi e il più noto per natura è simile a quella che intercorre tra un nome e la sua definizione.
un nome significa in maniera indisAnta ciò che la sua definizione significa in maniera disAnta, cioè arAcolandone e disAnguendone le parA.
cerchio = (def) figura piana delimitata da una circonferenza uomo = (def) animale terrestre bipede
secondo esempio
anche alcuni comportamenA linguisAci dei bambini illustrano la relazione tra il più noto per noi e il più noto per natura
quando ancora non sanno parlare corre^amente, i bambini chiamano tuX gli uomini ‘padre’ e tu^e le donne ‘madre’, mentre in seguito imparano ad usare quesA termini
quando ancora non sanno parlare corre^amente, i bambini chiamano tuX gli uomini ‘padre’ e tu^e le donne ‘madre’, mentre in seguito imparano ad usare quesA termini, cioè apprendono che non tuX gli uomini sono padri e non tu^e le donne sono madri.
In che consiste la somiglianza tra le operazioni illustrate da quesA esempi e quelle necessarie per l’individuazione dei principi?
primo esempio una delle operazioni necessarie per individuare i principi consiste nell’arAcolare un tu^o indisAnto nelle sue parA componenA, cioè nel disAnguere tra loro i diversi elemenA che cosAtuiscono un intero e che a prima vista potrebbero apparire fusi insieme.
secondo esempio una delle operazioni necessarie per individuare i principi consiste nel disAnguere nell’ambito delle cose che presentano alcune cara^erisAche dei principi quelle che sono autenAci principi, cioè principi primi, da quelle che non lo sono.
come non tuX gli uomini sono padri e non tu^e le donne sono madri, così non tuX gli enA che presentano alcune cara^erisAche dei principi sono principi (principi primi). Per esempio: i principi sono contrari, ma non tuX i contrari sono i principi primi.
assunzioni tacite
-‐ esiste un certo Apo di conoscenza di qualcosa
(la conoscenza scienAfica) che consiste nel conoscere le cause, i principi e gli elemenA di quel qualcosa.
-‐ esiste un certo Apo di conoscenza di qualcosa (la conoscenza scienAfica) che consiste nel conoscere le cause, i principi e gli elemenA di quel qualcosa. -‐ conoscere scienAficamente x = conoscere le cause, i principi, gli elemenA di x.
-‐ esiste un certo Apo di conoscenza di qualcosa (la conoscenza scienAfica) che consiste nel conoscere le cause, i principi e gli elemenA di quel qualcosa. -‐ conoscere scienAficamente x = conoscere le cause, i principi, gli elemenA di x. -‐ conoscere scienAficamente qualcosa = conoscere qualcosa in base a qualcos’altro
(I)
conoscere qualcosa equivale a conoscerne molte: la conoscenza di una cosa è un a^o cogniAvo in cui uno e molA si convertono l’un l’altro; è un a^o cogniAvo che consiste nella conversione tra uno e molA.
cerchio = (def) figura piana delimitata da una circonferenza uomo = (def) animale terrestre bipede
(II)
esistono diversi Api/livelli di conoscenza (arAcolazione interna della cognizione); il pensiero non è un’enAtà o un processo monoliAco, ma un’enAtà o un processo arAcolato in piani o livelli: un livello superficiale (il più noto per noi) e un livello profondo (il più noto per natura).
(I)
conoscere qualcosa equivale a conoscerne molte: la conoscenza di una cosa è un a^o cogniAvo in cui uno e molA si convertono l’un l’altro; è un a^o cogniAvo che consiste nella conversione tra uno e molA.
l’essere (ciò che è: to on) è uno l’essere è un’unità assoluta che non amme^e
alcun Apo di molteplicità.
negare l’esistenza della molteplicità e quivale a negare ogni disAnzione tra le cose e i loro principi, e quindi a negare l’esistenza dei principi in generale.
Phys. 1.2 184b25-‐185a20 Indagare se ciò che è è uno e immobile, non è indagare la natura. InfaX, come lo studioso di geometria non ha più alcun argomento da avanzare a chi elimina i principi (della geometria), ma (una simile discussione) perAene a una scienza diversa (dalla geometria) o comune a tu^e, lo stesso vale per chi svolge un’indagine sui principi. InfaX, non si tra^a più di un principio, se è solo uno e uno in questo modo. InfaX, il principio è di una o di alcune cose.
-‐ “Poiché, in ogni ambito di indagine in cui vi sono principi, cause o elemenA, il sapere (εἰδέναι) e il conoscere in maniera scienAfica (ἐπίστασθαι) derivano dal conoscere (γνωρίζειν) quesA ulAmi (infaX, riteniamo di conoscere (γνωρίζειν) ciascuna cosa quando ne conosciamo le cause prime e i principi primi fino agli elemenA), è evidente (δῆλον) che, anche nel caso della scienza che ha per ogge^o la natura, bisogna cercare di determinare innanzitu^o ciò che riguarda i principi” (Phys. I 1, 184a10-‐16). -‐ “Dunque, abbiamo con ciò stabilito che vi sono principi, quali sono e quanA sono. Riprendiamo ora il discorso da un altro punto di partenza” (Phys. I 9, 192b2-‐4).
(II)
esistono diversi Api/livelli di conoscenza (arAcolazione interna della cognizione); il pensiero non è un’enAtà o un processo monoliAco, ma un’enAtà o un processo arAcolato in piani o livelli: un livello superficiale (il più noto per noi) e un livello profondo (il più noto per natura).
1) ciò che è più noto per noi (= percezione, esperienza… = status intermedio tra la piena conoscenza e la piena ignoranza) 2) ciò che è più noto per natura (= principi) 3) la conoscenza di ciò che è più noto per noi in base a ciò che è più noto per natura (conoscenza scienAfica)
MENONE: 80d 5-‐8
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Ma, Socrate, in che modo cercherai ciò di cui non sai assolutamente che cos’è? E quale delle cose che non conosci ti impegnerai a cercare? E se per caso ti imbatti in essa, come saprai che è quella che cercavi, visto che non la conoscevi?
Ecco, proprio un bell’argomento eristico! Dice che per l’uomo non è possibile cercare né ciò che sa né ciò che non sa. Non potrebbe cercare ciò che sa, perché lo sa e non c’è alcun bisogno di cercalo. E non potrebbe cercare ciò che non sa, perché non sa neppure che cosa cerca.
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