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    GUIDAAIMUSEIDELLACITT

    EDEL

    LAPROVINCIA

    PROVINCIADI FIRENZE

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    2008APT Firenze

    via A.Manzoni,1650121 FIRENZE

    tel.05523320fax 0552346286

    www.firenzeturismo.itISBN 978-88-95954-00-4

    coordinamentoUfficio Promozionee Attivit Editoriali

    testi a cura di: Donata Brugioniprogetto grafico: Lorenzo Gualtieri

    impaginazione: Francesca Bardifoto: dellarchivio APT Firenze,

    dei singoli musei o realizzate dastampa:Stabilimento Poligrafico

    Fiorentino

    Limmenso patrimonio museale di Firenze e del suo territorio costitui-sce uno dei principali motivi di visita della citt e della provincia: nonlunico, certo, ma senza dubbio il pi importante. LAgenzia per il Turi-smo di Firenze dedica questa guida a tutti i suoi ospiti, nellintento dioffrir loro uno strumento utile e piacevole.

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    San Marco con ilconvento dome-nicano,centro diattivit religiosee cu ltural i, apiazza della Si-

    gnoria con la sededel governo (il Pa-lazzo della Signo-ria),passando perla via Larga (oggiCavour) a metdella quale sor-geva il palazzoMedici. Lorenzo

    il Magnifico erasolito risiedere perlunghi periodinella villa di Ca-reggi,dove riuniva attorno a s lAc-cademia neoplatonicae il Cena-colodi Marsilio Ficino,e dove nel1492 lo colse la morte.

    Nel Cinquecento la residenza uffi-ciale dei Medici si trasferiva nel Pa-lazzo della Signoria(ristrutturatoda Giorgio Vasari che vi affiancavail complesso degli Uffizi,creato perospitare gli uffici del governo) esuccessivamente a Palazzo Pitti,che diveniva la reggia granducale.

    Le piazze veni-vano ornate confontane, statue,monumenti : inpiazza Signoria,alla Giudittadi Do-

    natello, che in-sieme con il Da-viddi Michelan-gelo fiancheg-giava lingressoprincipale di Pa-lazzo Vecchio, siaggiungevano ilPerseodi Benve-

    nuto Cellini, col-locato nella tre-centesca Loggiadei Lanzi,la Fon-

    tana del Nettunodi Bartolomeo Am-mannati e il monumento equestrea Cosimo I, del Giambologna. I la-vori di sistemazione della piazzaantistante il Palazzo Pittie del Giar-dino di Boboliproseguivano nel

    corso del secolo successivo,chevedeva anche labbellimento dipiazza Santissima Annunziata conil monumento al granduca Ferdi-nando I, ultima opera del Giambo-logna,e con le due fontane in bronzo.Ferdinando I (1549-1609) fu pro-motore di grandi opere che arric-chirono e abbellirono la citt, dalla

    dei macellai e infine,dalla secondamet del Cinquecento divenne sededi artigiani orafi e argentieri, che visvolgono ancora oggi le loro atti-vit.Dal 1348 unepidemia di peste im-

    pervers in tutta Europa,decimandola popolazione e provocando unaprofonda crisi nel settore econo-mico, di cui anche Firenze risenta lungo gli effetti.Alla fine del se-colo,quando la Repubblica fioren-tina dominava ormai gran partedella Toscana comprese Siena e

    Arezzo,si trasferiva in citt dal Mu-

    gello la famiglia dei Medici, dap-prima mercanti e poi banchieri. Ilfondatore della fortuna familiare,

    Giovanni di Bicci (1360-1429), fuil primo mecenate della futura di-nastia regnante: protesse il gio-vane Masaccio, giunto a Firenzedal Valdarno dove era nato,e finan-zi la ricostruzione della basilica

    di San Lorenzo, affidandone il pro-getto a Filippo Brunelleschi. Nel1411 Giovanni di Bicci acquistavauna villa a Careggi, nelle imme-diate vicinanze della citt, che siaggiungeva alle due dimore mu-gellane di Cafaggioloe del Treb-bio; aveva inizio cos quel sistemadelle ville che i Medici costitui-

    rono tra il XV ed il XVII secolo,primanei dintorni di Firenze e poi nel re-sto della Toscana:oltre che luoghi

    di piacere e svago, le ville me-dicee rappresentavano

    la reggia perifericasul territorio e il centro

    delle attivit economi-che agricole dellarea cir-

    costante.

    Nel Quattrocento Firenze vi-veva il suo momento di mas-

    simo splendore e di ricchezza, so-prattutto con Lorenzo de Medici,il Magnifico, che negli anni del suogoverno (1469-1492) ne port lafama in tutta Europa in ambito cul-turale, artistico ed economico. A

    Firenze operavano i maggioripittori,scultori e architetti deltempo, favoriti da una com-

    mittenza ricca e munifica dellaquale facevano parte tutte le grandifamiglie locali, in una competizioneche ha arricchito il centro cittadinocon una miriade di palazzi monu-

    mentali - Rucellai, Pitti, Strozzi -alcuni dei quali sono ancora oggiabitati dai discendenti delle anti-che casate.Con lapertura di vie ampie e rego-lari e la razionalizzazione degli spazi

    si creava nella citt un asse ur-banistico portante: da piazza

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    maggiore centro di produzione dellaceramica del Granducato, situatoin un punto del fiume di importanzastrategica.Decisionista e lun-gimirante,Ferdinando I fuil primo dei Medici a es-

    sere sepolto nella cap-pella-mausoleo da luivoluta; il suo regnorappresent per Fi-renze lultimo momentodi grande fulgore e pro-sperit, la potenza e laricchezza del granducatoandarono poi inesorabil-

    mente declinando.Alla finedel Cinquecento si concludevaanche la stagione delle villemedicee, che rappresentanola massima espressione dellar-chitettura civile rinascimentale ebarocca in Toscana; per la villa diCastelloNiccol Tribolo, futuro ar-chitetto del Giardino di Boboli,ideun nuovo tipo di giardino,nel quale

    la natura veniva organizzata se-condo uno schema razionale di tipoarchitettonico, creando un generedivenuto famoso in tutto il mondo

    come giardino allitaliana.Lepidemia di peste del 1631-33,la crisi dellagricoltura e quella del-

    lindustria dei panni di lana,insieme con il declino della

    dinastia medicea,segna-

    rono profondamente lavita della citt. Ultimaesponente della fami-glia fu Anna Maria

    Luisa de Medici,(1667-1743),conosciuta come

    Elettrice Palatina- avendosposato uno dei principi

    tedeschi designati a eleg-

    gere lImperatore - perso-naggio straordinario al qualeFirenze deve la conservazione

    del proprio patrimonio artisticoe culturale.Il 31 ottobre 1737 firmcon il cugino Francesco Stefano diLorena,nuovo granduca di Toscana,una convenzione nota come Pattodi famiglia, nella quale si prescrivelinamovibilit dellimmenso patri-

    monio dei Medici:di quello che per ornamento dello Stato, perutilit del pubblico e per attirare lacuriosit dei Forestieri,non ne sar

    Tribuna degli Uffizi al ponte a SantaTrinita, dalla Cappella dei Principialla palazzina del Forte Belvedere,avvalendosi di architetti come Buon-talenti e Ammannati. Il porto di Li-vorno fu collegato con Pisa e quindi

    con lArno attraverso il Canaledei Navicelli, rendendo pi facile esicuro laccesso alla capitale perle merci che giungevano per via

    dacqua fino al Porto di Mezzo,presso Signa. Non a caso, la villagrandiosa fatta edificare ad Arti-mino dal Buontalenti - la Ferdi-nanda, appunto - sorse a soli 7 chi-lometri dal porto sullArno, in po-

    sizione dominante sui colli so-prastanti; il granduca faceva inol-tre ampliare la villa di Montelupo(lAmbrogiana), alla periferia del

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    nulla trasportato e levato fuori dallaCapitale e dallo Stato del Gran Du-cato. Storicamente, il Patto ilprimo documento di tutela direttoa conservare e proteggere il patri-monio culturale e di opere darte

    di uno stato, considerato come ele-mento basilare dellidentit stessadel luogo.

    Notevole impulso allassetto defi-nitivo delle strutture museali fio-rentine venne dopo alcuni decennida Pietro Leopoldo dAsburgo-Lo-rena (1747-1792), granduca di To-scana dal 1765 al 1790: i venti-cinque anni del suo governo vi-dero importanti riforme in tutti icampi, che fecero della Toscanauno degli Stati italiani pi evolutie un modello di riformismo illumi-nato in tutta Europa:grazie al nuovoordinamento giudiziario, il 30 no-

    vembre 1786 il Granducato fu ilprimo paese al mondo ad abolireufficialmente la pena di morte; aricordo di questo evento, nellastessa data si celebra oggi la Fe-sta della Toscana. Pietro Leopoldopromosse la cultura fondandoscuole e accademie, e rinnovandole universit di Pisa e Siena.Ven-nero riorganizzati anche gli studiper leducazione dei giovani arti-sti con la nascita nel 1784 dellAc-cademia di Belle Arti, trasforma-

    zione della mediceaAccademiadelle Arti del Disegno, fondata nel1564 da Giorgio Vasari. Nel 1769la Galleria degli Uffizi- fino dal1591 visitabile dagli studiosi su ri-chiesta - veniva definitivamente

    aperta al pubblico e riordinata se-condo criteri razionali propri del-lIlluminismo,separando la scienzadallarte; fu soppressa larmeria,venduta la collezione di maioliche,spostati in un nuovo museo gli stru-menti scientifici.Nel 1775 fu fon-dato il Museo di Fisica e Storia Na-turale, dove il granduca fece edi-ficare un osservatorio astronomico(La Specola), provvedendo a do-tare la collezione di nuovi stru-menti, costruiti appositamentenelle officine del museo; linte-resse per le scienze fu coltivatoanche dai suoi successori, e nel1839 si teneva a Pisa il primo con-gresso degli Scienziati italiani. Pie-tro Leopoldo dedic grande atten-

    zione ai problemi delleconomiaagraria, interpretando gli interessidella Toscana, non pi manifattu-riera e mercantile ma prevalente-mente agricola: la fondazione del-lAccademia dei Georgofi li, i cuiscopi erano quelli di promuovereuna riorganizzazione delle colti-vazioni,condotte con spirito scien-tifico, andava di pari passo conlavvio di grandi lavori di bonificain Maremma e Val di Chiana. Pie-tro Leopoldo lasci la Toscana nel

    1790 per Vienna, quando, in se-guito alla morte del fratello mag-giore Giuseppe II, ricevette la co-rona imperiale col nome di Leo-poldo II.

    Lultimo grande riassetto di Firenzesi ebbe nei cinque anni dal 1865al 1870,quando in citt fu trasfe-rita la capitale del regno dItalia:sotto la guida dellarchitetto Poggifurono demolite le antiche muraurbane, sostituite da viali sul mo-dello dei

    boulevardparigini, la-

    sciando in piedi soltanto le porte;vennero prolungati in entrambe ledirezioni i Lungarni, che fiancheg-giavano il fiume solo per un brevetratto ed erano rimasti praticamenteimmutati dal Trecento; il nuovo Vialedei Collisaliva sulla collina al dil dellArno per giungere al Piaz-zale Michelangelo, grande spia-

    nata creata ammassando le ma-cerie provenienti dallabbattimentodelle mura. Nel corso del XIX se-colo Firenze era divenuta una cittdi grande richiamo per artisti e in-tellettuali stranieri, soprattutto in-glesi, che prendevano a modellola societ e la cultura del tempo diLorenzo il Magnifico,e in partico-lare larte di Sandro Botticelli: let-terati come i coniugi ElizabethBarrett e Robert Browning, Ge-orge Eliot e John Ruskin, e al-

    cuni dei pittori che dettero vita almovimento preraffaellita, risiede-vano stabilmente in citt e sullecolline circostanti.Alla fine dellOt-tocento, quando venne avviata laserie di demolizioni previste dal

    progetto di risanamento del cen-tro storico, la colonia angloameri-cana si schier attivamente concoloro che cercavano di salvarepreziose testimonianze della sto-ria cittadina.La presenza degli stra-nieri dette inoltre nuovo impulsoalla produzione di oggetti dartedecorativa e lasci segni tangibili,soprattutto grazie ad appassionaticollezionisti: Frederick Stibbert eHerbert Percy Horne, che avevanoriunito pregevoli raccolte darte neipalazzi in cui risiedevano, arricchi-rono con i loro lasciti il patrimoniodei musei fiorentini; un esempioseguito anche da collezionisti ita-liani: lantiquario Stefano Bardini,e in tempi pi recenti Alessandro

    Contini Bonacossi,Alberto dellaRagione e Rodolfo Siviero.

    Se Firenze si pu definire a buondiritto una citt museo, questonon significa che resti cristalliz-zata e immobile nello splendoredel passato. Lo testimonia il fer-

    vore di attivit del suo museo-simbolo,la Galleria degli Uffizi,che vedr raddoppiare gli spazi

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    Musei

    di

    Firenze

    espositivi secondo il progetto deiNuovi Uffizi; entrata di recente afar parte del pa-trimonio della Gal-leriala collezionedelleditore sviz-

    zero Rezzonico,composta da 294autoritratti dimaestri del No-vecento.Si trattadellacquisizionepi cospicua daquando nel Sei-cento il CardinaleLeopoldo de Me-dici inizi la col-lezione degli au-toritratti; un no-tevole contributogiunse nel 1981quando nel quarto centenario dellaGalleria, molti artisti di fama in-ternazionale furono invitati a do-nare il proprio ritratto, e giunsero

    da tutto il mondo oltre duecentoopere,esposte oggi nel Corridoio

    Vasariano. Nel-lultimo decen-nio gli spazi ur-bani si sono ar-

    ricchiti di scul-ture di artisticontemporanei,e a Firenze e inprovincia si avuta una fiori-tura di nuovi mu-sei e aperture alpubblico di col-lezioni private,che ne ha quasiraddoppiato ilnumero, testi-moniando unosforzo costante

    nella conservazione e valorizza-zione del patrimonio culturale inun territorio fra i pi ricchi delmondo.

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    La decorazione della cappella, edi-ficata prima del 1386 nel braccio de-stro del transetto della chiesa delCarmine, fu iniziata subito dopo il1423 da Masaccio e Masolino conaffreschi raffiguranti episodi dellaVita di San Pietro, e completata versoil 1485 da Filippino Lippi.Alla metdel Quattrocento la cappella fu de-dicata alla Madonna del Popolo e vifu collocata la pala daltare raffigu-rante la Madonna col Bambino,opera

    di anonimo pittore fiorentino del XIIsecolo.Negli affreschi appaiono nettele differenze fra i tre autori: le figuredi Masolino,eleganti e ancora legatealla cultura tardogotica,contrastano

    con la solidit e la rigo-

    rosa prospettiva dellescene affrescate daMasaccio,mentre Fi-lippino Lippi, a cui sideve principalmente

    la parete destra,adegua figure edelementi archi-tettonici alla se-verit degli affre-schi di Masaccio.La visita intro-dotta dalla proie-zione dello spet-tacolo multime-

    diale Locchio diMasaccio,che vuo-

    le avvicinare lo spet-tatore ai significati re-

    ligiosi,artistici e socialidei capolavori dellaBrancacci.

    1514

    Cappella Brancacci

    piazza del Carmine tel.0552382195 www.comune.firenze.ittel.0552768224e-mail:[email protected]

    Michelangelo Buonarroti acquist lapropriet intorno al 1510. Il palazzoassunse laspetto attuale grazie alpronipote Michelangelo il Giovane,

    personaggio di rilievo nella culturafiorentina del Seicento, che fece de-corare quattro sale con dipinti cele-brativi della gloria familiare.Alle operedi Michelangelo, che comprende-vano la raccolta dei disegni, la Ma-donna della scalae la Battaglia deicentauri, si aggiunsero col temposculture romane, dipinti rinascimen-tali e seicenteschi, maioliche rob-biane e infine reperti etruschi. Pro-vengono da musei fiorentini il grande

    modello ligneo per la facciata dellachiesa di San Lorenzo e il Dio flu-viale, bozzetto per la Sacrestia Nuova,entrambi di Michelangelo, mentregruppi di disegni del maestro ven-gono esposti temporaneamente arotazione.

    Casa Buonarroti

    via Ghibellina, 70 tel.055241752www.casabuonarroti.it e-mail:[email protected]

    tel.055241752e-mail:[email protected]

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    Robert Browning ed Elizabeth Bar-rett giunsero a Firenze nel 1847,quando Elizabeth era gi una poe-tessa affermata, e vi rimasero per

    quattordici anni fino alla sua morte,stringendo amicizia con molti italiani famosi. Il nome Casa Guidifu ideato

    da Elizabeth per dare lidea di unaresidenza familiare: tranne alcunipezzi pregiati,quadri e mobili furonoacquistati presso i rigattieri fioren-tini. Oggi lappartamento conservacomplessivamente laspetto del-lepoca.

    Casa Guidi

    Rodolfo Siviero, noto per aver ri-

    portato in Italia centinaia di capola-vori scomparsi durante lultima guerramondiale, ha lasciato alla RegioneToscana la sua casa e la collezionedarte che vi aveva riunito,con pezziche vanno dal periodo antico allepocamoderna: statue lignee quattro-centesche, dipinti fondo oro, bron-

    zetti, terrecotte, antichi reliquiari emobili. Larte del Novecento rap-presentata da opere di Giorgio deChirico, Giacomo Manz, Pietro An-nigoni, legati a Siviero da rapporti diamicizia.

    Casa Rodolfo Siviero

    lungarno Serristori, 1-3 tel.0554382652www.museocasasiviero.it e-mail:[email protected]

    tel.0554382652www.museocasasiviero.it

    Il percorso museale occupa gli am-bienti cinquecenteschi dellanticomonastero vallombrosano di SanSalvi e comprende una serie di grandi

    pale daltare di pittori toscani delCinquecento. Nel refettorio, affre-scato da Andrea del Sarto con lUl-tima Cena, dipinti e affreschi stac-cati dello stesso Andrea e del Pon-tormo, suo allievo, e il monumentofunebre a San Giovanni Gualberto,fondatore dellOrdine.

    Cenacolo diAndrea del Sarto

    Il refettorio dellantico convento delleMonache di Foligno ornato da unaffresco del Quattrocento raffigu-rante lUltima Cenacon sullo sfondolOrazione nellOrto, attribuito a Pie-

    tro Perugino,ritrovato nel 1845 e ini-zialmente ritenuto di Raffaello: nelrefettorio sono conservati dipinti cin-quecenteschi di pittori fiorentini e dialtre aree, influenzati dal Perugino.

    Cenacolo di Fuligno

    via di San Salvi, 16 tel.0552388603 www.polomuseale.firenze.it

    tel.0552388603

    piazza San Felice, 8 tel.055284393www.browningsociety.org e-mail:[email protected]

    tel.055354457

    via Faenza, 40 tel.055286982 www.polomuseale.firenze.ittel.055286982

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    Affrescato nel 1488 da DomenicoGhirlandaio con lUltima Cena, il re-fettorio del convento di Ognissanticonserva ancora gli antichi lavabi, il

    portale e unAnnunciazionedegli inizidel Quattrocento.Attraverso il chio-stro,con affreschi del Seicento (Sto-rie della Vita di San Francesco), si ac-

    cede alla chiesa dove si possono am-mirare altre due opere del Ghirlan-daio:un San Gi-rolamo e una

    Madonna dellaMisericordia.

    Cenacolo di Ognissanti

    Il museo occupa parte di un anticomonastero delle Benedettine di San-tApollonia:vi sono raccolti affreschistaccati e sinopie di Andrea del Ca-stagno e opere quattrocentesche pro-venienti dal monastero.Sulla paretedi fondo del refettorio un affresco

    di Andrea del Castagno con lUl-tima Cena, sormontata dalle scenedella Resurrezione, Crocifissionee Deposizione, databile al 1447.

    Cenacolo di SantApollonia

    via XXVII Aprile, 1 tel.0552388607 www.polomuseale.firenze.ittel.0552388607

    Limponente edificio fu costruito nel1337 per custodire il grano del co-mune; la loggia a piano terreno vennechiusa e trasformata in chiesa allafine del Trecento, affrescata e ornatadal grandioso tabernacolo in marmie mosaici opera di Andrea Orca-gna.Nel salone al primo piano,cui siaccede attraverso il passaggio so-praelevato che unisce ledificio al Pa-lazzo dellArte della Lana, sono con-

    servate le sculture originali che or-navano le nicchie esterne sui quat-tro lati delledificio: in gran parte rea-lizzate nel secondo decennio del Quat-trocento, rappresentano un docu-mento fondamentale della sculturadel Primo Rinascimento,al quale con-tribuirono tra gli altri Donatello, Lo-renzo Ghiberti e Andrea del Verroc-chio. Allultimo piano sono conser-vate sculture gotiche.

    Chiesa e Museo di Orsanmichele

    via dellArte della Lana tel.05523885www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected]

    borgo Ognissanti, 42 tel.0552388720 - 3486450390www.polomuseale.firenze.it

    scuole:tel.055290112

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    Cimitero protestante,posto sullasommit di una montagnola alcentro di Piazzale Donatello, ri-mase in uso daI 1827 al 1877. Letombe non hanno una disposizioneregolare, ma piuttosto paesaggisticoromantica, accentuata dallanda-mento del terreno.Vi sono sepolti fi-losofi,artisti e letterati, tra i quali Eli-zabeth Barrett Browning.

    Latrio della cappelladella Compagnia deiDisciplinati di SanGiovanni Battista -

    detto dello Scalzoperch il fratello por-tacroce durante leprocessioni solevaandare scalzo - in-teramente affrescatoa monocrome conscene della Vita delBattistaeseguite da

    Andrea del Sarto trail 1509 e il 1526,ol-tre a due storie di-pinte dal Francia-bigio.

    Chiostro dello Scalzo

    via Cavour, 69 tel.0552388604 www.polomuseale.firenze.it

    tel.0552388604

    Cimitero degli Inglesi

    piazzale Donatello,38 tel.055582608

    Il grande edificio porticato a forma diU che unisce Piazza della Signoria al-lArno, fu costruito da Giorgio Vasari apartire dal 1560 per il duca Cosimo I

    dei Medici come sede degli uffici delgoverno mediceo (funzione dalla qualetrasse il nome). Vasari realizz ancheil Corridoio vasariano, la galleria aereache collega gli Uffizi a palazzo Pitti etermina nel giardino di Boboli. Il fi-glio di Cosimo,Francesco I,adib la log-gia allultimo piano degli Uffizi a luogodove ospitare le collezioni di operedarte raccolte dalla famiglia nel Quat-

    trocento e nel Cinquecento, facendo appositamente progettare dal-larchitetto Buontalenti la Sala della Tribuna, e creando cos il primonucleo della Galleria. Nel 1737 lultima dei Medici, Anna Maria Luisa,Elettrice Palatina, don alla citt di Firenze le ricchissime collezionidei suoi antenati. Il successore,Pietro Leopoldo di Lorena,apr la Gal-leria al pubblico nel 1769 e ne promosse una radicale trasformazione,spostando gli strumenti scientifici nel nuovo museo della Specola.

    Complesso degli Uffizi

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    Uno dei pi importanti musei delmondo, dotato di un patrimonio ar-tistico immenso.Divenne museo de-dicato prevalentemente alla pittura,

    con migliaia di opere dal XIII al XVIIIsecolo, in seguito al riordino sette-centesco, che comport il trasferi-mento di alcune collezioni (armi,stru-menti scientifici, reperti archeolo-gici, bronzi antichi e moderni) inaltre sedi, con listituzione di nuovimusei.Dopo le soppressioni di chiesee conventi tra Sette e Ottocento, giun-sero agli Uffizi numerose opere diprovenienza ecclesiastica, mentreagli inizi del Novecento vennero ac-quisiti alcuni importanti dipinti.Tra icapolavori esposti: le grandi paledaltare di Cimabue e Giotto; operedel Trecento senese (tra le quali spiccalAnnunciazionedi Simone Martini);una ricchissima panoramica sul Quat-

    trocento in Toscana e nellItalia cen-trale (dalla Madonna con Bambinoe SantAnnadi Masaccio e Maso-lino, a Filippo Lippi e a Botticelli, con

    la Nascita di Veneree laPrimavera, da Piero dellaFrancesca,con i Ritrattidei duchi di UrbinoalAdorazione dei MagidiGentile da Fabriano).Le sale dedicate alla pit-tura del Cinquecento riu-niscono i maestri dellemaggiori scuole italiane:

    Galleria degli Uffizi

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    piazzale degli Uffizi,6 www.polomuseale.firenze.ite-mail:[email protected]

    tel.055294883 - scuole:tel.055290112www.b-ticket.com/b%2Dticket/uffizi/

    dallAdorazione dei Magidi Leo-nardo da Vinci, a Michelan-gelo e Raffaello; Tiziano,con la Venere di Urbino,insieme a Veronese e Tin-toretto testimonia lagrande stagione della

    pittura veneta; non man-cano gli artisti di altripaesi, da Albrecht Drera Hans Holbein, fino a ElGreco.Il Baccodi Caravag-gio apre la serie di opere sei-centesche, ricca di pezzi prove-nienti dalle pi importanti scuole eu-ropee, da Rubens a Van Dyck, agli

    Autoritrattidi Rembrandt; infine,Ca-

    naletto e Guardi, insieme con Lon-

    ghi e Tiepolo, offrono una panora-mica sul Settecento.La galleria ospita

    inoltre sculture antiche, miniature e

    arazzi provenienti dallecollezioni medicee. Sonoin corso i lavori per larealizzazione dei NuoviUffizi, che porteranno alraddoppio della capa-

    cit espositiva, consen-tendo la visione di operefinora non accessibili alpubblico.

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    Fu realizzato dal celebre architettoin soli 5 mesi nel 1565, per per-

    mettere ai granduchi di muoversi li-beramente e senza pericoli dal pa-lazzo del governo alla loro residenzadi Palazzo Pitti; il mercato delle carniche si svolgeva sul Ponte Vecchio futrasferito per evitare cattivi odori e

    al suo posto furono spostate le bot-teghe degli orafi; passato lArno,nel

    tratto sopra la facciata di Santa Fe-licita, la famiglia granducale po-teva assistere alle funzioni da un bal-cone protetto da una grata che si af-faccia dentro la chiesa.Nel Corridoio,che fa parte della Galleria degli Uf-

    fizi, esposta la vasta colle-zione diAutoritrattinella qualesono presenti maestri della pit-tura dal XVI secolo fino al No-

    vecento, da Andrea del Sartoa Marc Chagall: le donazioniche provengono da artisti ita-liani e internazionali continuanoad arricchire il patrimonio dellaGalleria.

    piazzale degli Uffizi, 6 tel.0552388651 - 0552388652www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected]

    tel.055294883 - scuole:tel.055290112

    CorridoioVasariano

    Ospita una delleraccolte grafichepi importanti del

    mondo,iniziata in-torno alla met delSeicento dal Cardi-nale Leopoldo deMedici e tuttora incontinuo accresci-mento. Le opere,quasi 120.000 tradisegni e stampe,

    datano dalla fine del Trecento aigiorni nostri,con prevalenza di quelletra Rinascimento e Seicento. Nella

    Sala di Esposizionevengono realiz-zate mostre temporanee di operegrafiche.

    Donata allo Stato nel 1969, com-prende dipinti - con opere di Cima-bue,Andrea del Castagno e GiovanniBellini - sculture tra le quali emerge

    il San Lorenzodi Bernini,ma-ioliche e mo-bili. attual-mente ospitatain una sezionedel complessodegli Uffizi.

    via Lambertesca,6 tel.0552388651 www.polomuseale.firenze.it

    tel.055213560 - 055284034

    Gabinetto Disegni e StampeCollezione Contini Bonacossi

    via della Ninna, 5 tel.0552388671 www.polomuseale.firenze.it

    28 29

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    Documenta attraverso dipinti, stampee plastici lo sviluppo di Firenze dalRinascimento alla fine dellOttocento.

    Accanto alla riproduzione della Piantadella Catena, che mostra laspetto diFirenze intorno al 1470, si segnalala serie di dodici Lunettecon le villemedicee dipinte alla fine del Cinque-cento da Giusto Utens.Alcuni modelli

    ricostruiscono laspetto di Firenze inepoca romana e il quartiere medie-vale del Mercato Vecchio. Nellam-bito del progetto Museo dei Ragazzi

    sono previsti laboratori interattivi epercorsi di visita rivolti ai ragazzi ealle famiglie.

    via dellOriuolo, 24 tel.0552616545 www.comune.firenze.it

    Museo Storico Topografico Firenze comera

    Fondato nel 1288, lordine laicodelle Oblate Ospitalieresi dedicavaallassistenza degli infermi. Nel va-sto complesso religioso e ospeda-

    liero dalle semplici architetturequattrocentesche,che ha traman-dato il nome delle Oblate, hannosede oggi alcune Istituzioni cultu-rali: il Museoe Istituto fiorentinodi Preistoria,il Museo Storico To-pografico Firenze com'erae laBiblioteca delle Oblate, arricchitacon leccezionale patrimonio dellastorica Biblioteca Comunale Cen-trale. Tra gli ambienti pi prege-voli del complesso vi lelegantechiostro, lunico di Firenze a tre piani, sulla cui sommit si trova unaterrazza panoramica.La Biblioteca delle Oblate un luogo di incontrodove, oltre che leggere, si pu ascoltare musica, partecipare a un la-boratorio di scrittura creativa o navigare in internet. Ci sono anchespazi progettati per intrattenere in modo educativo i pi piccoli.

    Collocato al primo piano dello sto-rico Convento delle Oblate, e ricco di

    reperti originali e di riproduzioni, il-lustra la storia delluomo dalla prima

    et della pietra finoallet dei metalli.I reperti esposti

    provengono da lo-calit italiane, eu-ropee,asiatiche eafr icane. Com-prende il Museodei Piccoli, che sirivolge ai bambinidella scuola ma-

    terna fornendo unillustrazione delmondo antico a partire dalla preisto-ria attraverso un percorso in formadi fiaba-gioco.

    Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria

    Complesso delle Oblate

    via S. Egidio, 21 tel.055295159www.museofiorentinopreistoria.it e-mail:[email protected]

    tel.055295159e-mail:[email protected]

    30 31

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    Il monastero fu fondato nel 1256 eaffidato nel Trecento alle monachecistercensi.A partire dal 1481 il mo-nastero e la chiesa furono rinnovati

    in forme rinascimentali e alla fine delQuattrocento la sala capitolare fu af-frescata da Pietro Perugino con laCrocefissione. Nella stessa sala,unaffresco con Cristo che scende dallacroce ad abbracciare San Bernardoeseguito da un allievo del Perugino.

    Le collezioni della Fondazione si com-pongono di due nuclei fondamentaliprovenienti dalle raccolte ottocente-

    sche del Gabinetto di Fisicae del Ga-binetto di Storia Naturalecon an-nesso Museo Tecnologico dellIsti-tuto Tecnico Toscano. La collezione

    del Gabinetto di Fisica stata riordi-nata nelle sale che le furono desti-nate nel 1891, valorizzando gli ar-redi originali. Nel Gabinetto di StoriaNaturale conservato un vasto pa-trimonio costituito da collezioni di-

    dattiche di tutti i pi importanti set-tori naturalistici, che vantano oltre

    47.000 reperti. Presso il Planeta-riosi tengono periodicamente le-zioni e incontri.

    via Giusti, 29 tel.0552341157 www.fstfirenze.it e-mail:[email protected]

    tel.0552343723

    Crocefissione del Perugino

    Fondazione Scienza eTecnica

    31

    Forte di Belvedere

    Il Forte di San Giorgio, meglio conosciuto come Forte di Belvedere, fu

    fondato nel 1590 durante il granducato di Ferdinando I, e realizzato se-condo i disegni di Bernardo Buontalenti. Oltre a difendere la citt daeventuali attacchi esterni (ruolo che in pratica non dovette mai svol-gere), il Forte in caso di pericolo poteva essere raggiunto da PalazzoPitti attraverso il giardino di Boboli.Al suo interno sorge lelegantePa-lazzina di Belvedere, preesistente alla costruzione del Forte, e proba-bilmente progettata da Bartolomeo Ammannati intorno al 1570.La Pa-lazzinadivenne la cassaforte dei Medici, i cui averi erano custoditi infondo a un pozzo allinterno delledificio: chiunque avesse tentato di

    forzare la serratura avrebbe fatto scattare una trappola rimanendo tra-fitto. Attualmente, vi si tengono esposizioni temporanee.

    La Palazzina di Belvedereospita ladonazione Della Ragione: 241 opereche illustrano lo sviluppo dellarte

    italiana nel Novecento,dal Futurismoalla Metafisica fino aglianni Sessanta.Tra gli ar-tisti figurano Giorgio DeChirico, Carlo Carr,Gior-gio Morandi.La scultura presente con opere diMarino Marini,Arturo Mar-tini,Giacomo Manz. In-

    tegrano la raccolta alcune tele di Fi-lippo De Pisis appartenute al poeta

    Aldo Palazzeschi, e un importante

    gruppo di dipinti di Ottone Rosai.

    RaccoltaA. Della Ragionee Collezioni del Novecento

    via San Leonardo tel.0552001256 www.comune.firenze.it

    borgo Pinti, 58 tel.0552478420

    3332

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    Il Museo di Michelangelosorge nelluogo dove si trovavano in originedue conventi.Il nucleo principale dellacollezione si form nel 1784 con ungruppo di dipinti antichi donati dalgranduca Pietro Leopoldo allAcca-demia di Belle Arti, perch potesseroservire da modelli per le esercitazionidegli allievi, ai quali si aggiunsero inseguito opere provenienti da chiesee conventi fiorentini. Nel 1873 vi futrasferito da Piazza Signoria (dove fusostituito da una copia) il Daviddi Mi-chelangelo, e nel Novecento altreopere del maestro: i quattro Prigioni,

    il San Matteoe la Pietdi Palestrina.Alcune sale dedicate alla pittura fio-rentina offrono un panorama della

    produzione artistica nel periodo fra Giottoe Masaccio. Il museo custodisce inoltre leicone russe provenienti dalla raccolta pri-vata dei granduchi di Lorena e i modelli ingesso di opere di scultori dellOttocento to-scano. Nelledificio ospitato il Museo de-

    gli Strumenti Musicali, con circa cinquantapezzi provenienti dalle collezioni grandu-cali, raccolti tra laseconda metdel secolo XVIIe la primamet del XIX;tra questi unaviola tenore eun violino di

    Stradivari del1716 e un vio-loncello di Nic-col Amati del1650. Nel mu-seo inoltreesposto il piantico piano-forte verticale

    oggi conser-vato.

    Galleria dellAccademia

    via Ricasoli, 58-60 tel.0552388612www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected]

    tel.055294883 - scuole: tel.055290112www.b-ticket.com/b%2Dticket/uffizi/

    La piccola raccolta, te-stimonianza delleclet-tismo ottocentesco, collocata in una palaz-zina in stile Liberty chefu lo studio dello scul-

    tore Rinaldo Carnielo(1853-1910), le cuiopere spaziano dal neo-classico allArt Nouveau.

    Galleria Rinaldo Carnielo

    piazza Savonarola, 3 tel.055575045 www.comune.firenze.it

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    La costruzione della villa padro-nale fu completata nel 1610, quandovenne effettuato un primo riordino

    dei giardini.Agli inizi del Settecentoalle strutture preesistenti, fra cui ilviale daccesso e la limonaia, ven-

    nero aggiunti elementi architetto-nici, statue, fontane e giochi dac-qua.NellOttocento furono apportate

    ulteriori modifiche, a cui seguironoperiodi di abbandono. Il giardino stato riaperto al pubblico dopo il re-stauro e il ripristino dei numerosiesempi di arte topiaria.

    una delle pi antiche residenze su-burbane dei Medici,che la possedet-tero fin dal 1477. Cosimo I commis-sion nel 1538 allo scultore e archi-

    tetto Niccol Tribolo il progetto di unnuovo grande giardino di rappresen-tanza, studiato per celebrare il po-

    tere del principe attraverso la sim-bologia delle sue statue, fontane egrotte.Attualmente solo il giardino visitabile, ricco di agrumi e piante

    rare e decorato di sculture antiche erinascimentali. Di grande fascino laGrotta degli animali, un tempo ani-mata da giochi dacqua. Nella villaha sede lAccademia della Crusca,fondata nel 1585 per la diffusionee salvaguardia della lingua italiana.

    Ancora oggi lAccademiasvolge at-tivit di ricerca e consulenza relativaalla lingua italiana.

    Giardino dellaVilla medicea di Castello

    Giardino diVilla Gamberaia

    Primo museo in assoluto dedicatoalla matematica e alle sue applica-zioni, completamente interattivo:

    il visitatore viene invitato a compiereuna serie di esperimenti manuali congli oggetti esposti. Comprende tresezioni: Oltre il compasso, mostra in-terattiva dedicata alla geometria dellecurve; Pitagora e il suo teorema,con

    giochi e puzzle ba-sati sul famoso teo-rema; La matema-tica in Italia: 1800-1950, mostra di ca-rattere storico.Sonopresenti attivit di la-boratorio riservatealle scuole.

    Il Giardino di ArchimedeUn Museo per la Matematica

    via del Rossellino,72 tel.055697205www.villagamberaia.com e-mail:[email protected]

    tel.055697205

    Nella sede delle exScuole Leopoldine

    di Piazza Santa Ma-ria Novella,esponerare fotografie ori-ginali e preziosi ap-parecchi fotografici,compiendo un per-corso in sette tappeattraverso la storia della fotografiadai primi dagherrotipi (1839) fino alle

    immagini digitali contemporanee.Visi svolgono mostre dedicate alla fo-tografia storica e contemporanea.

    Il museo disponeinoltre di un per-

    corso specializ-zato per non ve-denti.

    piazza Santa Maria Novella,14a/R tel.055216310www.alinarifondazione.it e-mail:[email protected]

    tel.055216310

    MNAF Museo Nazionale Alinari della Fotografia

    via San Bartolo a Cintoia, 19a tel.0557879594 www.archimede.mse-mail:[email protected]

    tel.0557879594e-mail:[email protected]

    loc. Castello, 47 tel.055452691 - 055454791 www.polomuseale.firenze.it

    3736

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    nianze della civilt etrusca, com-

    prendenti le grandi statue in bronzodella Chimerae dellArringatore, euna ricca sezione dedicata allore-ficeria. Nella collezione di ceramicaattica spicca il grande cratere a fi-gure nere noto come Vaso Franois,decorato con soggetti mitologici. Ilpatrimonio del Museo Egizio,se-condo in Italia solo a quello di Torino,

    fu costituito in gran parte grazie auna spedizione franco-toscana inEgitto nel 1828. La raccolta com-prende materiale che va dalla prei-storia agli inizi dellera cristiana:vasi,sculture,sarcofagi con mummie,pa-piri, amuleti e bronzetti di varie epo-

    che. Nel giardino del palazzo sonostati collocati interi monumenti ar-cheologici, ricostruiti dopo esserestati smontati dalle rispettive sedioriginarie, creando un vero e propriomuseo allaperto.

    Si trova nel seicentesco Palazzo dellaCrocetta, dove alla fine dellOtto-cento vennero trasferite dagli Uf-

    fizi le collezioni medicee e lorenesidi antichit, conservate. Il nucleoprincipale costituito dalle testimo-

    MUDI Museo degli Innocenti

    Riunisce il patrimonio storico-artistico dellantico Spedale de-gli Innocenti, progettato nel primoQuattrocento da Filippo Brunel-

    leschi,e destinato ad accoglierei fanciulli abbandonati, gli In-nocenti, in un grande com-plesso di refettori, chiostri, dormi-tori.Nella Galleria dello Spedalesonoconservate opere, in maggior partepittoriche,realizzate tra il XIV e il XVIIIsecolo, tra cui lAdorazione dei Magidi Domenico Ghirlandaio, una Ma-donna col Bambinoattribuita a San-

    dro Botticelli e terrecotte invetriatedi Luca della Robbia; sulla facciata,i tondidi Andrea della Robbia rap-

    presentano unaserie di putti che

    dalle fasce strette della loro condi-zione di trovatelli si aprono alla citte al mondo. LArch ivio storicote-stimonia la vita dellantico Spedalenel corso dei secoli,con un patrimo-nio unico nel suo genere per com-pletezza cronologica e variet di con-

    tenuti. Nellattigua Bottega dei Ra-gazzi i bambini fino a 11 anni pos-sono partecipare a laboratori ispiratialle botteghe dartista rinascimen-tali e fare esperienze creative.

    MuseoArcheologico Nazionale

    piazza Santissima Annunziata,12 tel.0552037308 - 0552037323www.istitutodeglinnocenti.it e-mail:[email protected]

    tel.0552037308 - 0552037323e- mail:[email protected]

    piazza SS. Annunziata, 9b tel.05523575 e-mail:[email protected] scuole:tel.055290112

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    Nel 1881 Stefano Bardini, famosoantiquario e collezionista, fece co-struire un palazzo di gusto neoclas-sico, utilizzando anche pezzi di re-

    cupero e reperti monumentali pro-venienti da chiese e dimore patri-zie, per farne un museo nel qualeesporre la sua collezione compren-dente sculture,dipinti, mobili, cera-miche, arazzi,armi e strumenti mu-sicali; tra le opere, che vanno dal-lepoca romana al Settecento, si tro-vano capolavori di pittura e sculturacome la Caritdi Tino di Camaino,

    la Madonna dei Cordaidi Donatello,il San Michele Arcangelodi Antoniodel Pollaiolo.Allultimo piano del pa-

    lazzo la Galleria Corsicomprendecirca 700 dipinti dal XIV al XIX se-colo.

    Museo Bardini

    Divenuta museo, la storica galleriadell antiquario Luigi Bellini situatain una signorile dimora sullArno diorigine quattrocentesca, ristrutturataagli inizi del Novecento.La collezionedi pezzi dal XII al XVIII secolo com-

    prende opere di pittura e scultura,bronzi rinascimentali, maioliche emobili.

    Museo Bellini

    La casa, ricostruita ai primi del No-vecento dove sorgeva la dimora de-gli Alighieri, documenta la vita a Fi-renze al tempo di Dante Alighieri

    (1265-1321), mas-simo poeta e uno de-gli iniziatori della lin-gua italiana:nella Di-vina Commedia ven-gono descritti, du-rante un immagina-

    rio viaggio nellOltretomba, i tre re-gni Inferno, Purgatorio e Paradiso.Il museo illustra la vita del poeta eil suo esilio, durato venti anni. Uno

    spazio dedicato al-liconografia di Dantenelle opere dartedal Trecento ai no-stri giorni, nonchalla topografia deiluoghi danteschi.

    Museo Casa di Dante

    via Santa Margherita,1 tel.055219416www.museocasadidante.it e-mail:[email protected]

    tel.055219416

    Un piccolo gioielloche raccoglie leopere appartenute

    alla CompagniaMaggiore di San-ta Maria del Bi-gallo, che illustranola vita della Con-fraternita attra-verso i secoli: traqueste, un affre-sco eseguito dalla bottega di Ber-nardo Daddi nel 1342 contiene la

    pi antica raffigurazione di Firenze;vi si riconoscono il Battistero e il

    Duomo in costru-zione, con la fac-ciata come laveva

    concepita Arnolfo.Negli ambienti alprimo piano sonoesposti alcuni af-freschi che antica-mente si trovavanosulla facciata del-ledificio del Bigallo

    e dipinti su tavola e su tela. La se-zione Leonardo a Firenzepresenta

    ricerche dedicate al genio del Rina-scimento.

    piazza San Giovanni, 1 tel.05527180300 e-mail:[email protected] - 05527180303e-mail:[email protected]

    Museo del Bigallo

    piazza de Mozzi,1 tel.0552342427 www.comune.firenze.it

    lungarno Soderini, 5 tel.0552657940www.bellinigallery.com e-mail:[email protected]

    4140

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    Raccolta di cimeli e oggetti che rap-presentano la storia del calcio (pal-loni,maglie,scarpe,coppe,medaglie)per rivivere nel tempo le gesta dei

    grandi campioni,la storia della Nazio-nale italiana con i suoi successi e dellaFederazione attraverso gli oltre 100

    anni di vita.Centro di documentazionedigitale con fotografie e filmati.

    viale Aldo Palazzeschi, 20 tel.055600526www.museodelcalcio.it e-mail:[email protected]

    tel.055600526

    Museo del Calcio

    Comprende la sala dedicata a GinoBartali, dove sono raccolti i suoi ci-meli e trofei; la sala dei ciclisti conlelenco di tutti i corridori; la sala dellebiciclette dove sono esposte vecchie

    biciclette dalla fine del-

    lOttocentoalla met del

    Novecento. Lamaggior partedegli oggettiesposti sonostati donati daappassionati

    e associazioni.

    via Chiantigiana,175 tel.0556461272www.ciclomuseo-bartali.it e-mail:[email protected]

    Museo del Ciclismo Gino Bartali

    La Venerabile Arciconfraternita dellaMisericordia di Firenze,nata nel 1244,svolge tuttora la propria missione dicarit a favore del prossimo pi bi-

    sognoso. Allinterno della sua sto-rica sede allestito un museo nelquale sono raccolti oggetti e imma-

    gini relativi aisette secoli divita di unadelle pi lon-

    geve e attiveistituzioni cit-tadine.

    Museo della Misericordia

    dedicato alla produzione e allastoria della manifattura di corte,specializzata nei lavori in pie-tre dure, istituita nel 1588 daFerdinando I dei Medici.Vi sono con-servati arredi (stipi, tavoli, pannelliper la Cappella dei Principidi San Lo-

    renzo) decorati a commesso- ciocon pietre di diversi colori tagliate

    e accostate in modo da formare dellecomposizioni pittoriche - o con pit-tura su pietra o in scagliola. Il labo-ratorio presenta i campioni dei ma-

    teriali, i banchi e gli strumenti da la-voro.Ancora oggi presso lOpificio sieffettuano la lavorazione e il restaurodi mosaici in pietre dure.

    Museo dellOpificio delle Pietre Dure

    via degli Alfani,78 tel.05526511 www.opificio.arti.beniculturali.ittel.055294883 scuole:tel.055290112

    piazza Duomo,20 tel.055239393 e-mail:[email protected]

    tel.055239393

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    Il palazzo un esempio di dimora si-gnorile del Settecento e del gustocollezionistico dei suoi proprietari,econserva gli arredi dellepoca.A par-

    tire dal 1738, le case della famigliaMartelli furono trasformate nelle at-

    tuali forme:fu creato un percorso cir-colare attraverso le stanze,in mododa rendere pi godibile ai visitatorila collezione di famiglia,che rappre-

    senta oggi lultimo esempio fioren-tino di raccolta privata costituita fraSei e Settecento, insiemea quella dei principi Cor-sini. La quadreria com-prende dipinti di Piero diCosimo, Domenico Bec-cafumi,Salvator Rosa,LucaGiordano e di pittori nor-dici del secolo XVII.

    via Zannetti, 8 tel.055216725www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected]

    tel.055216725e-mail:[email protected]

    Museo di Casa Martelli

    Nei locali annessi alla chiesa di SantoStefano al Ponte,di origine medie-vale, sono raccolti beni storico-ar-tistici provenienti da edifici della dio-cesi di Firenze: tra le tavole trecen-tesche a fondo oro spicca la Madonnacon il Bambinodi Giotto,dalla chiesadi San Giorgio alla Costa.Altre opere

    di rilievo sono la

    predella conAdorazione deiMagidi Paolo Uc-

    cello e il SanGiuliano diMasolino.Nelcortile dac-cesso si ten-

    gono esposizionidarte contem-poranea.

    Museo Diocesano di S. Stefano al Ponte

    Museo di Palazzo Davanzati

    Il palazzo, costruito verso la metdel XIV secolo dalla famiglia Davizzie passato nel Cinquecento ai Da-vanzati, costituisce un esempio stra-ordinario di abitazione fiorentina del

    Trecento. Di notevole interesse lar-chitettura degli interni e le deco-razioni murali a motivi geometrici,tipiche dellepoca. Mobili, dipinti,

    arazzi e oggetti di uso domestico ri-costruiscono nel suo complesso lar-redamento di una casa patrizia fio-rentina dal XIV al XVII secolo; vi sitrovano anche numerosi dipinti con

    soggetti profani e religiosi, sculturee una collezione di ceramiche e ma-ioliche provenienti da varie mani-fatture.

    piazza S.Stefano al Ponte,5 tel.0552710732 e-mail:[email protected]

    via Porta Rossa, 13 tel.0552388610 www.polomuseale.firenze.ite-mail:[email protected]

    [email protected]

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    M di P l St i

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    In una delle sale al piano terreno allestita una mostra permanente cheracconta la storia del palazzo che fuedificato dal 1489 per conto di Fi-

    lippo Strozzi,mercante tra i pi fa-coltosi di Firenze, che lo volle pigrande di palazzo Medici.La costru-zione rimase incompiuta quando nelCinquecento gli Strozzi si ribellaronoal dominio mediceo e parte delledi-ficio venne confiscato.Il cortile, rea-lizzato da Simone del Pollaiolo (ilCro-

    naca), circondato da archi che pog-giano su colonne dai capitelli corinzi;vi si accede dagli imponenti portaliche si aprono su tre vie. Il palazzo

    ospita Istituzioni culturali, tra cui lIsti-tuto Nazionale di Studi sul Rinasci-mento, ed sede di importanti mo-stre darte. Negli spazi del Centrodi Cultura Contemporanea Strozzina,nei sotterranei del palazzo, si svol-gono esposizioni e iniziative dedi-cate all'arte contemporanea.

    Museo di Palazzo Strozzi

    Occupa gli spazi del preesistente con-vento domenicano che Michelozzoricostru dal 1436 al 1446 su inca-rico di Cosimo il Vecchio de Medici,con i caratteri di sobriet ed eleganzapropri dellarchitettura fiorentinarinascimentale.Attorno al chiostro

    sono disposti gli ambienti nei qualisi svolgeva la vita comunitaria: lOspi-zioper i pellegrini, la Sala capitolare,la Sala del Lavabo,il Refettorio. Ledi-ficio si arricch del ciclo di affreschieseguiti nelle celle (Annunciazionee Storie della vita di Ges), nei cor-ridoi, nel chiostro, e nella Sala ca-pitolaredal Beato Angelico, che vissee lavor nel convento nella primamet del Quattrocento; uno dei dueRefettorifu affrescato da Domenico

    Ghirlandaio. Numerosi dipinti su ta-vola dellAngelico sono espo-sti nellOspizio.Al primopiano del

    museo, oltre alle celle del dormito-rio, si trova la Biblioteca Mo-

    numentale, opera di Mi-chelozzo.

    Museo di San Marco

    Erede del Museo di Fisica e ScienzeNaturalivoluto da Pietro Leopoldo diLorena, articolato secondo critericronologici e tematici e ospita i nu-clei principali delle collezioni di stru-menti scientifici medicee (dal XV al

    Museo di Storia della Scienza

    piazza San Marco, 3 tel.0552388608 www.polomuseale.firenze.ite-mail:[email protected]

    tel.055294883 scuole:tel.055290112

    piazza Strozzi tel.0552645155 www.palazzostrozzi.orge-mail:[email protected]

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    Museo di Storia Naturale

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    Il Museo di Storia Naturale dellUniversit degli Studi di Firenzefu fon-dato nel 1775 dal Granduca Pietro Leopoldo, mentre lOrto Botanicori-sale addirittura al 1545.Attualmente, con i suoi 8 milioni di esemplari, il pi importante museo naturalistico italiano e uno dei maggiori a

    livello internazionale. Costituito da sei sezioni dislocate in varie sedi,ospita reperti di straordinario valore scientifico e naturalistico, unendonatura, storia, scienza e arte.

    Museo di Storia Naturale

    Mostra reperti relativi a culture e po-polazioni soprattutto extraeuropee,che ne illustrano gli usi e i costumi.

    Oltre alle collezioni etnografiche,checomprendono abiti e gioielli, armi eoggetti di uso quotidiano, nella se-zione di Antropologiasono conser-vati reperti scheletrici di grande im-portanza scientifica,per un totale dicirca 10.000 pezzi.

    via del Proconsolo, 12 tel.0552396449 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected]

    tel.0552346760

    Sezione diAntropologia ed Etnologia

    la sede del pi importante Erba-rioitaliano,ricco di circa quattro mi-lioni di campioni. Contiene erbaristorici, tra cui uno dei pi antichiesistenti (1563). Da segnalare la se-rie di dipinti seicenteschi di naturemorte, opera del pittore mediceoBartolomeo Bimbi,e la collezione dipiante e frutti riprodotti in cera a

    grandezza naturale, realizzati allafine del Settecento.

    Sezione di Botanica

    via La Pira, 4 tel.0552757462 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected]

    piazza dei Giudici, 1 tel.055265311 www.imss.fi.it e-mail:[email protected]

    XVIII secolo) e lorenesi (secoli XVIII e

    XIX). I temi spaziano dallAstronomiaalla Misura del tempo e dello spazio,dalla Geografia e Cartografiaalla Me-teorologia, dalla MeccanicaallOt-tica,da Elettricit e Magnetismofino

    a Chimica e Far-macia.Di partico-lare interesse glistrumenti mate-matici e astrono-mici rinascimen-

    tali e la sezionededicata a Gali-leo,con affreschie bassorilievi raf-figuranti le sco-perte galileiane egli strumenti delgrande scienziato. stata di recente

    tracciata sul lastricato prospiciente

    lantico Palazzo dei Castellani, sededel Museo,una meridiana che segnail tempo vero locale per lintero corsodellanno, svolgendo anche la fun-zione di calendario.

    4948

    Sezione di Geologia e Paleontologia Sezione di Zoologia La Specola

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    Permette di conoscere direttamentei fossili, preziosi testimoni del pas-sato della Terra. Dedicata in preva-

    lenza ai mammiferi fossili italiani, quiraccolti da oltre due secoli,possiedeuna imponente collezione di verte-brati. Ricche anche le collezioni di

    rocce, piante e invertebrati, per untotale di circa 200.000 esemplari.

    via La Pira, 4 tel.0552757536 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected]

    tel 0552346760

    Sezione di Geologia e Paleontologia

    Conserva circa 50.000 campioni dirocce e minerali, provenienti da tuttoil mondo, oltre a una raccolta di og-getti artistici in varie pietre lavorate

    di provenienza medicea,tra cui coppein diaspro e giada appartenute a Lo-renzo il Magnifico. La collezione dimeteoriti conta circa 80 esemplari.

    via La Pira, 4 tel.0552757537 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected] 0552346760

    Sezione di Mineralogia e Litologia

    Prende nome dallOsservatorio astro-nomico qui istituito dal granduca Pie-tro Leopoldo di Lorena. La Tribuna diGalileo, del 1841, decorata con af-

    freschi e marmi che illustrano sco-perte scientifiche italiane dal Rina-scimento ad Alessandro Volta. Con-serva una raccolta zoologica che of-fre una visione quasi completa deglianimali esistenti: si segnala un ippo-potamo imbalsamato, ricevuto indono nel Settecento dal granduca eche visse per alcuni anni anni nelGiardino di Boboli. Le dieci sale de-

    dicate alle cere anatomiche realiz-zate nellofficina del museo nel XVIII-XIX secolo comprendono le opere diGaetano Zumbo e Clemente Susini.

    via Romana, 17 tel.0552288251 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected] 0552346760

    Sezione di Zoologia La Specola

    5150

    Museo HorneSezione Orto Botanico

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    costituito dalla raccoltadi opere darte che HerbertPercy Horne, collezioni-sta e studioso di origine

    inglese stabilitosi a Fi-renze alla fine dellOt-tocento, riun in un pa-lazzetto del Quattrocentoche arred con oggetti ingran parte databili tra il Tre-cento e il Cinquecento. La col-lezione comprende capolavoridi pittura e scultura (da Giotto a

    Simone Martini, a Masaccio e alGiambologna),ceramiche, oggettidi oreficeria e di vario uso, mo-bili, sigilli e stoffe che ricreano lat-mosfera e gli ambienti di una di-mora rinascimentale.

    Museo Horne

    Fondato nel 1545 per volere di Co-simo I dei Medici, prese il nome diGiardino dei Semplici,cio delle piantemedicinali (semplici). Comprende

    quasi cinquemila piante,con esem-plari centenari tra cui un Taxus bac-catapiantato nel 1710. Tra le moltecollezioni ospitate nel giardino e nelleserre si segnalano le palme, le piantemedicinali e le piante carnivore.

    Sezione Orto Botanico

    via P.A. Micheli, 3 tel.0552757402 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected]

    tel.0552346760

    La prima parte del percorso docu-menta la storia degli ebrei a Firenzenel corso dei secoli e il suo rapportocon la citt.Sono poi esposti oggettie arredi di devozione domestica, i pi

    significativi per illustrare i momentifondamentali della vita e delle festi-vit. Lultima sala propone, tramite

    documenti fotografici e archivistici,momenti sulla vita degli ebrei fioren-tini. Con il biglietto del Museo si vi-sita la Sinagoga situata al piano terra.

    Museo Ebraico di Firenze

    via L.C. Farini, 6 tel.0552346654 www.firenzeebraica.it e-mail:[email protected]:[email protected]

    via dei Benci, 6 tel.055244661 www.museohorne.it e-mail:[email protected]

    52 53

    Museo Marino Marini

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    San Giorgio, e di scultori del primoRinascimento fiorentino: il Sacrificiodi Isacco, nelle due versioni di Bru-nelleschi e Ghiberti realizzate per ilconcorso per la seconda porta delBattistero di San Giovanni, e opere

    di Luca della Robbia e Desiderio daSettignano; al secondo piano si tro-vano sculture toscane della secondamet del Quattrocento, tra le quali lacelebre Dama col Mazzolinodel Ver-rocchio e opere di Rossellino, Pol-

    Situato nel palazzo medievale co-struito per il Capitano del Popolo,che

    in epoca medicea divenne sede delBargello(Capo delle guardie che pre-siedevano allordine pubblico) e futrasformato in prigione; nellOtto-cento il palazzo venne restauratoe adibito a museo, dedicatosoprattutto alla scultura delRinascimento.Al pianoterreno si trova la Saladel Cinquecentoconquattro statue di Mi-chelangelo e opere diSansovino, Giambolo-gna e Cellini. Il saloneduecentesco al primopiano accoglie opere di Do-natello, tra cui il Davide il

    Museo Nazionale del Bargello

    Nell ex chiesa diSan Pancraziosono ospitate184 opere dello

    scultore MarinoMarini (1901-1980), dispostesecondo le indi-cazioni dellar-tista nella sceltadei materiali edellillumina-zione naturale

    degli ambienti; il

    percorso,su pi li-velli, comprendesculture in bronzoe in cemento,gessi

    policromi e tele, ri-tratti e disegni.

    Nella cripta sitengono perio-

    dicamente mostre dedicate a vari ar-tisti del Novecento e contemporanei.Nel museo presente un percorsodi visita tattile per non vedenti.

    piazza San Pancrazio, 1 tel.055219432www.museomarinomarini.it e-mail:[email protected]

    tel.055219432

    Museo Marino Marini

    54 55

    Museo Salvatore Ferragamo

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    Ideato da Frederick Stibbert (1838-1906), costituisce un raro esempiodi museo ottocentesco di ambienta-zione: lallestimento diogni sala fu studiato perevocare latmosfera del-lepoca e dei luoghi diprovenienza delle opere,e la ristrutturazione dellavilla fu affidata ai mag-giori architetti e deco-ratori.Le collezioni com-prendono armi, arma-ture, costumi, oggetti di arredo e diarte applicata,arazzi e dipinti dal Cin-quecento allOttocento,esposti in 60

    sale.Notevole laSala della Cavalcata,dove sono schierati a grandezza na-turale cavalieri europei e orientali,

    mentre la sezione giap-ponese oltre ad armi earmature comprendebronzi,costumi,lacche: una delle pi impor-tanti al mondo fuori dalGiappone. Il parco checirconda la villa,costel-lato di padiglioni, sta-tue, false rovine e per-

    fino un piccolo tempio egizio, rifletteladesione di Stibbert al gusto roman-tico tipico del suo tempo.

    via F. Stibbert, 26 tel.055475520 www.museostibbert.it e-mail:[email protected]:[email protected]

    Museo Stibbert

    Ha sede nel duecentesco PalazzoSpini Feroni,e documenta la produ-zione di Salvatore Ferragamo e la suaimportanza nella storia della calza-tura e della moda attraverso fotogra-fie,bozzetti,forme in legno e una col-

    lezione di oltre 10.000 scarpe dallafine degli anni Venti al 1960.

    Museo Salvatore Ferragamo

    via del Proconsolo, 4 tel.0552388606 www.polomuseale.firenze.ite-mail:[email protected]

    tel.055294883 scuole:tel.055290112www.b-ticket.com/b%2Dticket/uffizi/

    piazza Santa Trinita 5r tel.0553360456www.salvatoreferragamo.it e-mail:[email protected]

    tel.0553360456laiolo e altri.Nella cap-pella un ciclo di affre-schi giotteschi con unritratto di Dante. Le col-

    lezioni del museo com-prendono una impor-tante raccolta di arte mi-nore gotica e rinasci-mentale (avori, orefice-rie, ceramiche, armi,bronzetti e medaglie),oltre a un panoramacompleto della maiolicaitaliana a partire dalQuattrocento: si segna-lano le sale dedicate alleterrecotte invetriate deiDella Robbia.

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    5958

    Campanile di Giotto Cupola del Brunelleschi

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    Il campanile del Duomo di Firenze,noto come Campanile di Giotto, fuprogettato dal grande maestro delTrecento. Alla sua morte (1337), lacostruzione era iniziata da poco e ilavori furono completati nella se-conda met del XIV secolo. Durantela salita si possono vedere dallin-terno le strutture architettoniche tre-centesche; dalla terrazza alla som-mit del campanile si gode un bel-lissimo panorama della citt, e dellavicina cupola di Brunelleschi.

    Ca pa e d G otto

    Dallinterno del Duomo si accede agliscavi archeologici che hanno ripor-tato alla luce lantica cattedrale di

    Santa Reparata,demolita in seguitoal completamento dellanuova cattedrale.Proba-bilmente iniziata nel VI se-colo e modificata in epocaromanica con laggiuntadella cripta, la chiesa ri-mase in uso anche du-rante la costruzione delnuovo edificio:vi sono con-servati reperti di et ro-mana e medievale,lastre

    tombali e frammenti delloriginariadecorazione pittorica.Vi sepolto Fi-lippo Brunelleschi.

    Cripta di Santa Reparata

    piazza del Duomo tel.0552302885www.operaduomo.firenze.it e-mail:[email protected]

    interno Cattedrale di Santa Maria del Fiorewww.operaduomo.firenze.it e-mail:[email protected]

    La cupola della cattedrale di Firenze aperta al pubblico,che pu percor-rerne allinterno le strutture architet-toniche e avere una visione ravvici-nata degli affreschi cinquecenteschi

    che raffigurano il Giudizio Universale.Fu iniziata nel 1418 da Filippo Bru-nelleschi, che ide una innovativadoppia calotta autoportante, elimi-nando la necessit delle tradizionali

    armature di soste-gno durante la co-struzione; la voltadella cupola fu ter-minata nel 1436.Solo dopo la mortedi Brunelleschi vennerealizzata la lanterna,coronata nel 1468

    dalla palla in ramedorato sormontatadalla croce. Dallabase della lanternala vista spazia sullacitt e le colline cir-costanti.

    Cupo a de u e esc

    piazza del Duomo tel.0552302885www.operaduomo.firenze.it e-mail:[email protected]

    Dalla fine dellOttocentoospita le opere darteche,per ragioni di con-

    servazione,vengono ri-mosse dallesterno delDuomo, dal Battisteroe dal Campanile.La rac-colta documenta la sto-ria della scultura fio-

    rentina nel corso della costruzionedi Santa Maria del Fiore, a comin-ciare dalle sculture di Arnolfo di Cam-bio per la prima parziale facciatadella Cattedrale; le Cantoriedi Do-natello e di Luca della Robbia sonotra i pi significativi momenti dellascultura del Quattrocento, insieme

    Museo dellOpera di S. Maria del Fiore

    60 61

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    piazza del Duomo,9 tel.0552302885www.operaduomo.firenze.it e-mail:[email protected]

    ai pannelli della Porta del Para-diso, realizzata da Lorenzo Ghi-berti per il Battistero e alla Mad-dalenadi Donatello.Dal Duomoproviene anche la Pietdi Mi-

    chelangelo.Vi si trovano inol-tre vari modelli in legno della

    cupola e una serie di stru-menti che documen-tano lattivit dellemaestranze allepocadel cantiere brunel-

    leschiano.Al Tesorodella cattedraleappartiene lAltare di San Giovanni,capolavoro delloreficeria fiorentinaquattrocentesca, eseguito per il Bat-tistero.

    La chiesetta di San Martino al Vescovo,

    fondata nel X secolo e indicata comeluogo del matrimonio di Dante Ali-ghieri, venne in seguito affidata allaCompagnia dei Buonominidi San Martino.Nata nel 1441per di aiutare le famiglie be-nestanti cadute in disgra-zia, la Compagnia ricostrulOratorio nel 1479. La de-corazione con affreschi raf-

    figuranti laStoria di San Mar-tinoe le Opere di misericor-dia attribuita alla bottega

    di Domenico Ghirlandaio. Le lunette

    hanno interesse storico,oltre che ar-tistico, perch ritraggono la vita aFirenze nel Quattrocento.

    Oratorio dei Buonomini di San Martino

    piazza San Martino tel.055239393 e-mail:[email protected]

    62 63

    Palazzo Medici Riccardi

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    Dal cortile monumentale del palazzo,lo scalone secentesco conduce allaCappella dei Magi, costruita su pro-getto di Michelozzo e affrescata nel1459 da Benozzo Gozzoli con la Ca-valcata dei Magi.Sullaltare,una co-pia della originale pala dipinta da Fi-

    lippo Lippi. Al primo piano, la SalaSonnino decorata con una serie di31 bassorilievi,databili alla secondamet del Cinquecento a eccezionedi tre di epoca classica; sette di que-sti rappresentano altrettante Fatichedi Ercolee furono probabilmente ese-guiti dalla bottega di Bartolomeo Am-mannati,con una forte influenza mi-chelangiolesca. Dalla Sala Sonninosi accede alla Galleria, realizzata afine Seicento, e decorata da stuc-chi dorati e da specchiere dipinte;nella volta, affrescata da Luca Gior-dano, rappresentata l'Apologia dellaFamiglia Medici, protettori dei Ric-

    cardi. Nei sotterranei sono raccoltein tre sale le sculture romane riunitenei secoli XVI e XVII dalla famiglia Ric-cardi. La collezione conta oltre cen-tosessanta opere,comprendenti te-ste lavorate in et romana da modelligreci di et classica ed ellenistica ecopie da prototipi attici del V secoloa.C.,come il celebreAtleta Riccardi.Di grande qualit e naturalismo sonoanche i ritratti di et romana.

    Museo di Palazzo Medici Riccardi

    Verso il 1445 Cosimo de Medici, detto Cosimo il Vecchio, affid lacostruzione della propria residenza allarchitetto Michelozzo di Bar-tolomeo. Terminato in un decennio, il palazzo coniugava la tradizione(la pietra forte, il bugnato rustico, le bifore) con le nuove idee rina-scimentali. Venduto nel Seicento ai Riccardi, fu ampliato e ristruttu-rato negli interni. Il bel cortile porticato ospita alcuni pezzi della col-lezione archeologica raccolta dai Riccardi.Sono parte integrante delpalazzo e del suo circuito espositivo anche le Biblioteche Morenianae Riccardiana.

    via Cavour, 3 tel.0552760340 www.palazzo-medici.ite-mail:[email protected]

    6564

    Palazzo Pitti pinti dei Macchiaioli e testimonianzed ll l it li d l d Ot

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    Voluto dal banchiere fiorentino Luca Pitti, la sua costruzione si pro-

    trasse lungo larco di quattro secoli intorno alloriginario corpo cen-trale, costituito da sette finestre su due piani, forse su progetto di Fi-lippo Brunelleschi. Il Palazzo stato la reggia di tre dinastie, i Medici,i Lorena e i Savoia. Cosimo I, Granduca di Toscana, vi fece aggiun-gere le due ali e la galleria che formano il grande cortile, opera di Bar-tolomeo Ammannati. Il palazzo ospita ora diverse importanti collezionidi pittura e scultura, oggetti darte, porcellane e una galleria del co-stume; lambiente storico perfettamente conservato comprende il giar-dino di Boboli, uno tra i primi e pi famosi giardini allitaliana.

    Nella Galleria, situata al secondopiano di Palazzo Pitti, sono espostidipinti e sculture, per la maggiorparte italiani, dalla fine del Sette-

    cento fino agli anni della prima guerramondiale. Le trenta sale ospitanoopere del periodo neoclassico e ro-mantico, una ricca raccolta di di-

    delle scuole italiane del secondo Ot-tocento,con le correnti legate al de-cadentismo, al simbolismo, al po-stimpressionismo, al divisionismo,fino ai movimenti artistici delliniziodel Novecento.

    Galleria dArte Moderna

    piazza Pitti, 1 tel.0552388601 - 0552388616www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected]

    tel.055294883 scuole:tel.055290112

    Situata nella settecentesca Palaz-zina della Meridiana di Palazzo Pitti,possiede un patrimonio di seimilapezzi fra abiti antichi, costumi tea-trali e accessori: uno dei pi impor-tanti musei di storia della moda almondo. Presenta unampia selezionedi abiti dal Settecento al Novecento,rinnovata ogni due anni. Gli abiti ven-gono esposti a rotazione per proteg-

    gerne l'integrit e per illustrare sin-gole collezioni nella loro completezza.

    piazza Pitti, 1 tel.0552388713 www.polomuseale.firenze.ite-mail:[email protected]

    tel.055294883 scuole:tel.055290112

    Galleria del Costume

    Giardino di Boboli

    66 67

    Galleria Palatina eAppartamenti Reali

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    I Medici per primi ne curarono lasistemazione, creando il modello digiardino allitaliana che divenne esem-

    plare per molte corti europee, nelquale viene dato un ordine razionalealla vegetazione e le geometrie deiviali e delle piante sono abbellite congrotte, statue e fontane. Aperto alpubblico nel 1766,costituisce un vero

    e proprio museo allaperto: di parti-colare pregio le statue romane e quelledi scultori del Rinascimento quali

    Baccio Bandinelli e Giambologna;lanfiteatro, dove si svolgevano glispettacoli di corte; la Grotta del Buon-talenti, nella quale erano collocati iPrigionidi Michelangelo (oggi sosti-tuiti da copie).

    piazza Pitti,1 tel.0552388786 www.polomuseale.firenze.ite-mail:[email protected]

    tel.055294883 scuole:tel.055290112e-mail:[email protected]

    La Galleria Palatina e gliAppartamenti Realioccupano linteropiano nobile di Pa-lazzo Pitti. LaGal-leriafu creata trala fine del Sette-cento e i primi de-cenni dellOttocentodai Lorena,che collo-carono nelle sale di rap-presentanza i capolavori prove-nienti soprattutto dalle collezioni me-dicee, iniziate intorno al 1620. Vi si

    trovano opere di Raffaello,Tiziano,Caravaggio, Rubens,Pietro da Cor-tona e di altri maestri italiani ed eu-ropei del Rinascimento e del Sei-cento. I quadri coprono interamentele pareti delle sale,secondo la tradi-zione delle quadrerie seicentesche:la disposizione non segue cio un or-

    dine cronologico o perscuole, ma riflette il

    gusto personale dicoloro che contri-buirono a formarela collezione. Nu-merosi i capolavori:

    la Madonna colBambinodi Filippo

    Lippi; alcune tra le operepi famose di Raffaello, tra

    cui la cosiddetta Madonna delGranducae La Velata; il San Giovan-ninodi Andrea del Sarto; La belladi

    Tiziano, e celebri ritratti di Vero-nese e di Tintoretto.GliAppartamentiRealioccupano le quattordici saledellala destra del Palazzo, gi resi-denza privata delle famiglie regnanti,e sono arredati con mobili, suppel-lettili e opere darte dal CinquecentoallOttocento.

    Occupa i fa-stosi ambientiaffrescati del-

    lAppartamentodEstate deigranduchi, si-

    tuato al pia-

    no terreno e al mezzanino del pa-lazzo: vi si conserva il Tesoro dei Me-dici- dai vasi in pietre dure di Lo-renzo il Magnifico, ai cammei e in-tagli di Cosimo I, dai cristalli di roccadi Francesco I alle ambre di MariaMaddalena dAustria - insieme ai gio-

    Museo degliArgenti

    piazza Pitti,1 tel.0552388614 www.polomuseale.firenze.ite-mail:[email protected]

    tel.055294883 scuole:tel.055290112www.b-ticket.com/b%2Dticket/uffizi/

    6968

    ielli di Anna Maria Luisa, ultima erededella casata Qui si trova anche la ec

    Palazzo Vecchio

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    Comprende esemplari di carrozze eberline di gala in uso alla corte fraSettecento e Ottocento e antichifinimenti per cavalli. La colle-zione visitabile su appunta-mento, in attesa che venga rea-

    lizzata unadeguata sistemazionenelle antiche scuderie medicee.

    piazza Pitti, 1 tel.0552388611

    tel.055294883 scuole:tel.055290112

    Museo delle Carrozze

    piazza Pitti, 1 tel.0552388709 - 0552388761 www.polomuseale.firenze.ite-mail:[email protected]

    tel.055294883 scuole:tel.055290112e-mail:[email protected]

    situato nella settecentesca Pa-lazzina del Cavaliere, sulla sommitdel giardino di Boboli, al centro delGiardino delle Rose.Vi sonoraccolte le collezioni diporcellane da tavola dellecase regnanti che si sonosuccedute a PalazzoPitti, rappresen-

    tative della pro-

    duzione italiana ed europea: dallaManifattura di Doccia, fondata dallafamiglia Ginori, alle porcellane di S-

    vres e Meissen.Si segnala il ser-vito eseguito a Svres tra il 1809

    e il 1810 per ElisaBaciocchi, do-

    natole dal fratello,limperatore Napo-

    leone.

    piazza Pitti, 1 tel.0552388709 - 0552388761www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected]

    tel.055294883 scuole:tel.055290112e-mail:[email protected]

    Museo delle Porcellane

    della casata.Qui si trova anche la ec-cezionale raccolta, iniziata dai Me-dici, di circa 1.000 pezzi di porcel-lane orientali,oltre al Tesoro di Sali-sburgo, composto da argenti dei se-coli XVI-XVIII. La Sala delle Donazioniespone una collezione di gioielli rea-lizzati dal Settecento ai giorni no-stri presso prestigiose manifattureeuropee e italiane.

    stato nei secoli il centro politico e il simbolo della citt. Progettatoprobabilmente da Arnolfo di Cambio, fu fondato nel 1299 come sededei Priori delle Arti: risale a questo periodo la struttura severa ed ele-gante, con la caratteristica torre merlata che poggia direttamente sullafacciata.Sede della Signoria nel XV secolo,da cui anche il nome di Pa-

    lazzo della Signoria,nel 1540 con CosimoI dei Medici divennedimora della famigliagranducale: i cosid-detti Quartieri Monu-mentali,appartamentidi rappresentanza,furono ristrutturati e

    decorati in manierasontuosa dal Vasaria partire dal 1560.

    7170

    Quartieri Monumentali Parco diVilla il Ventaglio

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    Comprendono le sale destinate allavita pubblica - Salone dei Cinque-cento, Sala dei Duecento, Sala deiGiglie Sala dellUdienza- il pre-zioso Studiolo di Francesco Ie iquartieri medicei: Quartiere di Eleo-norae Quartiere degli Elementi. Lesale furono affrescate da artistiquali Ghirlandaio, il Bronzino e Va-

    sari. Vi sono collocati alcuni capo-lavori della scultura del Rinasci-mento: il Genio della Vittoriadi Mi-chelangelo e il gruppo bronzeo dellaGiuditta e Olofernedi Donatello.Nellambito del progetto Museo deiRagazzisono previsti laboratori in-terattivi e percorsi di visita rivoltiai pi giovani.

    La pinacoteca raccoglie varie operedarte che ornavano il monastero,

    fondato dal banchiere fiorentino Nic-col Acciaioli nel 1342 e sottopostoa notevoli rifacimenti nei secoli suc-cessivi, in particolare alla fine delQuattrocento (chiostri) e del Cinque-cento (chiesa e piazzale antistante).La pinacoteca si trova in due saloniallinterno del trecentesco Palazzo

    Acciaioli, annesso alla Certosa:vi si

    segnalano in particolare gli affre-schi di Jacopo Pontormo con Storiedella Passione(1520 c.) staccati dalchiostro grande.La visita comprendeanche i locali monumentali dellaCertosa:la chiesa, i chiostri, la salacapitolare, il refettorio e la fore-steria.

    Pinacoteca della Certosa

    Concepito in origine come parco pri-vato della villa costruita dal 1839al 1853 dallarchitetto GiuseppePoggi per la famiglia Archinto,vi fu realizzato un laghetto

    romantico,con isoletta e ponticello;il grande stradone carrozzabile

    anticipa soluzioni successiva-mente adottate dallo stesso

    Poggi nel Viale dei Colli.

    via Aldini,10/12 tel.055580283

    loc. Galluzzo - via Buca di Certosa,2 tel.0552049226piazza della Signoria tel.0552768325 www.comune.firenze.it

    tel.0552768224e-mail:[email protected]

    72 73

    San Lorenzo file di banchi anchessi su disegnodi Michelangelo. Il pavimento, in ter-

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    uno dei pi significativi complessirinascimentali fiorentini e la suastoria segue quella della famigliaMedici.La basilica,consacrata daSantAmbrogio nel 393 e ricostruita

    in forme romaniche nel secolo XI,fu ampliata nel 1418 da Filippo Bru-nelleschi su commissione di Gio-vanni de Medici.La chiesa rappre-senta una delle massime espres-sioni dellarchitettura e dellartedel Rinascimento; tra le opere piimportanti si segnalano i pulpiticon episodi della vita di Cristo e di

    San Lorenzo di Donatello e scuola;lAnnunciazionedi Filippo Lippinella Cappella Martelli; il taberna-colo in marmo di Desiderio da Sett ignano; le tombe di Giovanni ePiero de Medici di Andrea del Verrocchio e laffresco con il Martirio diSan Lorenzodi Agnolo Bronzino. Dallinterno della basilica si accedealla Sagrestia Vecchia, alla cui realizzazione Brunelleschi lavor tra il1422 e il 1428; vi si trovano opere di Donatello. Nello spazio sottostante stato collocato il tesorodel complesso, comprendente una quaran-tina di opere, tra arredi liturgici, crocifissi e reliquiari databili tra il XIV

    e il XIX secolo.Dal chiostro principale,dettodei Canonici, si accede allaBiblioteca Medicea Laurenziana, costruita a partire dal 1524 su pro-getto di Michelangelo Buonarroti,al quale era stata commissionata nel1520 anche la realizzazione della Sagrestia Nuova, destinata a ospitarele tombe di Lorenzo e Giuliano de Medici.Nel Seicento al complesso fuaggiunta la Cappella dei Principi, destinata a mausoleo dei Medici.

    La Biblioteca Medicea Laurenzianaha come origine la collezione di ma-noscritti di Cosimo il Vecchio (1389-1464), arricchita da Lorenzo il Ma-gnifico (1449-1492), al quale si develidea di costruire una biblioteca pub-blica. Il nipote Giulio - papa Clemente

    VII - af fid i l progetto a Michelan-gelo Buonarroti: i lavori iniziarono

    nel 1524 e furono portati avanti perun decennio, fino alla partenza diMichelangelo da Firenze. La Biblio-tecavenne aperta al pubblico nel1571. Sono visitabili gliAmbientiMonumentalimichelangioleschi: dalRicetto o Vestibolo, si entra attra-

    verso una scalinata monumentalenella Sala di lettura, spartita da due

    Biblioteca Medicea Laurenziana

    Si accede dalla Cripta,dove sono le tombe deisovrani medicei e dei lorofamiliari ed esposto ilTesoro di San Lorenzo. Ilpercorso comprende laCappella dei Principiela Sagrestia Nuova.A par-tire dal 1604, il granduca

    Ferdinando I fece iniziarela costruzione della ba-rocca Cappella dei Prin-cipi, destinata ad acco-gliere nella sala ottago-nale, rivestita di marmie pietre dure, i sarcofagicon le spoglie dei gran-duchi. I lavori continua-rono per due secoli,ma il

    progetto non venne maiportato a compimento.LaSagrestia Nuova,iniziatanel 1521,contiene la tom-ba di Lorenzo il Magnificoe di suo fratello Giuliano,e le tombe di Lorenzo duca

    Museo delle Cappelle Medicee

    d c e a ge o pa e o, eracotta rossa e bianca, fu realizzatoa partire dal 1548 e ha la parte cen-trale intarsiata con i motivi orna-mentali e le immagini simbolicheche decorano anche il soffitto e chesi riferiscono alla dinastia medicea.

    piazza San Lorenzo, 9 tel.055211590 - 055210760 - 055214443www.bml.firenze.sbn.it e-mail:[email protected]

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    Santa Croce

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    di Urbino e di Giuliano duca di Ne-mours. Michelangelo lavor fino al1533 alle sculture per i sepolcri,por-tando a compimento le statue di Lo-renzo duca di Urbino e Giuliano di Ne-mours, oltre alle figure allegoriche

    del Giorno,della Notte,dellAuroraedel Crepuscoloe alla Madonna conBambino.

    piazza Madonna Aldobrandini tel.0552388602www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected]

    tel.055294883 scuole:tel.055290112www.b-ticket.com/b%2Dticket/uffizi/

    Fondata nel 1294 su progetto di Arnolfo di Cambio, una delle pi an-tiche basiliche francescane e una delle pi grandiose. La chiesa cu-stodisce numerosi tesori: le cappelle dellabside affrescate da mae-stri trecenteschi, due delle quali per opera di Giotto; della stessa epocasono le splendide vetrate; tombe, altari e pulpiti quattrocenteschi fu-

    rono realizzati dai maggiori scultori fiorentini, tra i quali spicca Dona-tello. Nella seconda met del XVI secolo vi furono innalzati grandi al-tari. Gi a partire dal Quattrocento molti uomini illustri furono sepoltinella basilica: tra gli altri, Michelangelo, Niccol Machiavelli, Galileo.

    LOpera di Santa Croce, istituzione

    preposta fin dal XIV secolo alla co-struzione, manutenzione e restauro

    del complesso di Santa Croce,prov-

    vede tuttora alla sua tutela e valo-rizzazione.Nel complesso conven-tuale, che si articola intornoai due chiostri attigui alla ba-silica, ha sede il Museo checomprende la Cappella deiPazzi, capolavoro di FilippoBrunelleschi, il Refettoriotre-centesco dove stato ricol-

    Museo dellOpera di Santa Croce

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    Santa Maria Novella

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    locato il Crocifissodi Cimabue gra-vemente danneggiato dallalluvionedel 1966, e alcuni ambienti nei qualisono riuniti affreschi staccati e scul-

    ture del XIV e XV secolo provenientidalla chiesa e dal convento, oltreche dalla demolizione del centro sto-rico di Firenze.

    Prima delle grandi basiliche fiorentinee primo edificio gotico di grandi dimen-sioni in citt, la sua costruzione fu ini-ziata a opera dei Domenicani poco dopoil 1240; condotta a termine nel 1357,

    fu consacrata soltanto nel 1420. Nei se-coli successivi ha subito trasformazioni,in particolare i rinnovamenti condotti apartire dal 1566 a opera di Giorgio Va-sari e i restauri ottocenteschi,volti a re-stituire un aspetto gotico alledificio.Al-linterno della chiesa si trovano impor-tanti opere darte: il Crocifissodi Giotto e il Crocifisso ligneodi FilippoBrunelleschi, laffresco di Masaccio con la Trinit,due cappelle affre-

    scate rispettivamente da Domenico Ghirlandaio e Filippino Lippi. Laricca facciata della chiesa, a intarsi di marmi policromi, venne com-pletata nella seconda met del Quattrocento da Leon Battista Alberti.

    Il percorso museale comprende ilcomplesso dei chiostri che facevanoparte del convento domenicano diSanta Maria Novella: il Chiostro verde,interamente affrescato da Paolo Uc-cello con scene del Vecchio Testa-

    mento, tra le quali spiccano gli epi-sodi del Diluvio Universalee del-lEbrezza di No; il Cappellone de-gli Spagnoli, decorato da affreschidel XIV secolo (Andrea di Bonaiuto);il Chiostro Grande, affrescato alla

    Museo e Chiostri Monumentali

    piazza Santa Croce,16 tel.0552466105www.santacroce.firenze.it e-mail:[email protected]

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    Santo Spirito

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    fine del Cinquecento, il Chiostrinodei mortie la Cappella degli Strozzi,con affreschi trecenteschi. La Cap-pella degli Ubriachi e il Refettorioospitano una raccolta di arte sacracon preziosi tessuti, ricami,sculturelignee, oreficerie.

    piazza Santa Maria Novella tel.055282187 www.comune.firenze.it

    Insieme con San Lorenzo, il complessoagostiniano di Santo Spirito uno deigrandi monumenti religiosi e artisticidella Firenze del Quattrocento; la chiesa,su progetto di Filippo Brunelleschi, fuiniziata nel 1444 e rimase incompiutaalla morte dellarchitetto avvenuta dueanni dopo.Studiata e ammirata da Leo-

    nardo da Vinci e Michelangelo,vennedefinita dal Bernini la chiesa pi belladel mondo.Vi sono conservate nume-rose opere darte,tra cui una Madonnacon Bambino e Santidi Filippino Lippi;la sacrestia ospita il Crocifissoligneo,opera giovanile di Michelangelo.

    Nellantico Cenacolo del convento diSanto Spirito, decorato da un affre-sco di Andrea Orcagna raffigurantela Crocifissionee lUltima Cena, collocata la raccolta di sculture chevanno dal preromanico al Rinasci-mento,donata dallantiquario Salva-tore Romano e comprendente la Ca-

    riatidee lAngelo di Tino di Camainoe due figure di santi attribuite a Do-natello.

    Fondazione Romano nel Cenacolo

    piazza S. Spirito, 29 tel.055287043 www.comune.firenze.ittel.0552768224

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    Fu costruita nel 1641 da Gherardo Silvani per Francesco Manadori da

    Villa Bardini

    La Fondazione raccoglie 400 abiti di

    Museo della Fondazione Roberto Capucci

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    Fu costruita nel 1641 da Gherardo Silvani per Francesco Manadori,dacui il nome Villa Manadora: un edificio che ricorda i Casini di Deliziadiffusi a Firenze tra la fine del Cinquecento e la prima met del Sei-cento, circondati da coltivazioni agricole e parchi ornamentali. Il nu-cleo originario fu oggetto di successivi interventi di ampliamento e nei

    primi anni del 900 la villa venne acquistata dallantiquario StefanoBardini e sopraelevata di un piano. Ospita il Museo della FondazioneRoberto Capuccie il Museo Pietro Annigoni.

    ll giardino la ricomposizionedi tre propriet diverse ancora

    oggi riconoscibili: la grandescalinata barocca centrale checonduce al Belvedere, il boscoallinglese e la parte agricola,a contatto con le mura medie-vali della citt. Solo nellOt-tocento le propriet venneroriunite e dopo un periodo diabbandono il giardino e la villaManadora furono acquistati

    dallantiquario Bardini,che re-staur il complesso e arricchil giardino con elementi deco-rativi nel gusto eclettico di finesecolo.

    Giardino Bardini

    via dei Bardi, 1r e costa San Giorgio, 2 tel.0552638599 - 0552346988www.bardinipeyron.it e-mail:[email protected]

    tel.055294883 scuole:tel.055290112

    Possiede opere storiche dellartistascomparso nel 1988, e tutti i disegniche lo hanno reso celebre come ri-trattista, offrendo al pubblico e aglistudiosi loccasione per approfon-dire la conoscenza di una tra le prin-

    cipali personalit della cultura figu-rativa italiana nel Novecento.

    Museo Pietro Annigoni

    La Fondazione raccoglie 400 abiti dialta moda di Roberto Capucci, veresculture in tessuto,schizzi,bozzetti,fotografie, componendo un vero eproprio museo della cultura figura-

    tiva contemporanea. Sono esposti arotazione abiti-scultura realizzati dalgrande stilista fra il 1951 e il 2007.

    costa San Giorgio,2 tel.05520066234www.fondazionerobertocapucci.com [email protected]

    tel.0552654321

    costa San Giorgio,2 tel.0552638599www.bardinipeyron.it e-mail:[email protected]

    tel.0552638599

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    Dista pochi chilometri dal centro della

    Villa Medicea della Petraia

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    Dista pochi chilometri dal centro dellacitt; lantico edificio fortificato, dicui resta ancora la grande torre, fuingrandito verso la fine del Cinque-cento per trasformarlo in una resi-

    denza granducale e nel terreno cir-costante venne realizzato un giar-dino a terrazze. Il cortile decoratocon affreschi realizzati tra la fine delCinquecento e la prima met del Sei-cento, e venne coperto nel XIX se-colo. Re Vittorio Emanuele II vi abital tempo di Firenze capitale, e lar-redo attuale risale in gran parte a

    quel periodo.

    loc.Castello via della Petraia,40 tel.055452691www.polomuseale.firenze.it

    Musei

    della

    Provincia