Firas, iracheno: Undici nuovi sacerdoti invece il commento di don Vincenzo Rini, direttore del...

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e Giornate mondiali della gioventù; l’esempio di un sacerdote; l’Erasmus; la missione «Gesù al Centro»: è arrivata da più parti la «chiamata» al sacerdozio per i diaconi che oggi ricevono l’ordinazione sacerdotale da papa Francesco. Mattia Seu, del Collegio Redemptoris Mater, ha 31 anni, ed è originario di Ravenna. La vocazione è arrivata in un momento di crisi: «Non ero soddisfatto della mia vita nonostante avessi tanto - racconta -. La decisione di consacrarmi al Signore è maturata durante la Gmg del 2005 a Colonia, la prima di Benedetto XVI, e per il mio discernimento sono stati importanti i catechisti del Cammino neocatecumenale». Per Lopito Migue Lituañas, filippino 41enne laureato in scienze infermieristiche, il desiderio si è riacceso durante la Gmg del 2000 a Tor Vergata con Giovanni Paolo II. «Anche quello era un Anno giubilare e quella Gmg mi colpì molto ma non sapevo cosa fare perché avevo raggiunto una posizione lavorativa. Due anni dopo alla Gmg di Toronto, Giovanni Paolo II disse che il mondo offre cose che passano, il Signore ciò che resta per sempre. Quelle parole mi hanno toccato tanto e ho deciso di entrare in Seminario». Andrea Calamita, del Seminario Maggiore, è il più giovane tra i nuovi sacerdoti: ha 25 anni. «Dopo la Prima Comunione sono rimasto in parrocchia, a San Giustino all’Alessandrino, come ministrante e osservando la passione del mio parroco mentre celebrava, confessava, stava con i ragazzi, ho sentito forte in me il desiderio di seguire le sue orme». La sua fede ha contagiato anche i genitori. «Mio padre non era credente, ma è stato il primo a sostenermi - dice -. Mamma, invece, ha cominciato a frequentare la parrocchia quando ero adolescente. In questi anni ho visto in loro una costante crescita spirituale». Nel futuro di Simone Galletti, 34enne del Seminario Maggiore, c’era invece un camice. Laureato in Medicina, aveva conseguito l’abilitazione e lavorava nel reparto di oncologia del Policlinico di Tor Vergata. È stato fidanzato fino al suo ingresso in Seminario. Pensava al sacerdozio già da bambino ma il suo desiderio non era stato accolto con entusiasmo in famiglia. «Ho proseguito gli studi ma il pensiero della vita sacerdotale tornava a galla anche quando ero fidanzato - racconta -. Dopo un’esperienza Erasmus a Cracovia decisi di parlare seriamente della mia vocazione con il padre spirituale e lui mi confidò che avrebbe voluto affrontare l’argomento già da tempo ma non voleva influenzarmi. Aspettava che fossi io a prendere la decisione». «Quando da piccolo mi chiedevano cosa volessi fare da grande rispondevo: o il musicista o il prete. Poi mi sono laureato al conservatorio di Santa Cecilia», spiega Eugenio Giorno, 32 anni, originario di Cosenza. «Ho insegnato musica in una scuola e quella è stata la conferma che volevo dedicare la vita all’educazione dei ragazzi e delle persone che il Signore mi avrebbe messo sulla strada». Alberto Tripodi, 34 anni, calabrese di origine, ha maturato la sua vocazione durante gli studi in Scienze motorie a Roma. «Sono sempre stato attivo in parrocchia - dice - ma "la chiamata" è arrivata durante una missione Gesù al Centro promossa dalla pastorale giovanile diocesana. Lì ho sentito che il Signore mi chiedeva di seguirlo totalmente». Roberta Pumpo L La «chiamata» ? Le Gmg o l’esempio di un prete Per Mattia e Lopito l’importanza di Colonia e di Tor Vergata. Andrea, 25 anni, il più giovane: «Ho osservato la passione del mio parroco» Per Simone, un passato da medico, il momento decisivo dopo un viaggio Erasmus a Cracovia Supplemento di Avvenire - Responsabile: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Sede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a 00184 Roma; [email protected] Tel. 06 6988.6150/6478 - Fax 06.69886491 Abbonamento annuo euro 55.00 C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei Spa Direzione vendite - Via della Pigna 13a 00186 Roma - Tel. e fax 066790295 Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871 ROMA SETTE Anno XLIII• Numero 15 • Domenica 17 aprile 2016 On line su www.romasette.it facebook.com/romasette twitter.com/romasette era anche un nutrito gruppo di giornalisti e lettori di Roma Sette e Romasette.it sabato 9 aprile in piaz- za San Pietro per il Giubileo dei settimanali catto- lici. Un appuntamento che ha segnato l’inizio ufficiale delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario di fondazione della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), che riunisce 192 testate di tutta la penisola; di queste ben 80 erano presenti all’udienza della scorsa setti- mana, con oltre 6mila persone sulle 40mila presenti in piazza. A guidare idealmente tutti, cappellino rosso in te- sta come segno di riconoscimento, il presi- dente Fisc Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate, che ha consegnato al San- to Padre una raccolta dei settimanali catto- lici, accompagnata da una lettera con le li- nee di impegno per il futuro. «Andate a- vanti così!» è stato il saluto di papa France- sco al termine dell’udienza. «Ho chiesto un’intervista al Papa», ha rivelato invece don Giorgio Zucchelli, già presidente della Fisc e direttore del settimanale diocesano di Crema Il Nuovo Torrazzo. «Siamo una Chiesa in uscita - ha proseguito -, entriamo nelle case della gente. Viviamo tutti un mo- mento difficile e con l’aiuto e l’incoraggiamento del Papa vogliamo trovare insieme nuove strade per farci compagni di strada agli uomini di oggi». Un’occasione per «condivi- dere la gioia» con un Papa che «ti guarda negli occhi»: è questo invece il commento di don Vincenzo Rini, direttore del settimanale La vita cattolica di Cremona e presidente del Sir. Della mattinata del 9 aprile ricorda soprattutto la «grande disponibilità dimostrata dal Papa dopo la cate- chesi. È passato a salutarci, ha ascoltato tutti, ha dato la mano a tutti. E lo ha fatto guardandoci negli occhi uno per uno, con un grande atto di carità nell’ascoltarci». «Per il Sir - è il bilan- cio di Livio Gualerzi, amministratore delegato del Sir - è stata una bella occasione per sentirsi al centro di un contesto ecclesiale di servizio», a fa- vore di una «economia del dono». Il tema scelto dal Papa per la catechesi, l’elemosina, «è stato una testimo- nianza di quanto sia essenziale e co- sa significhi veramente per il cristia- no la capacità di donarsi, di rendersi un elemento di crescita per gli altri». (Giu. Roc.) C I settimanali cattolici all’udienza di Francesco: l’apertura delle celebrazioni per il 50° della Fisc DI ROBERTA PUMPO regate il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe». Come duemila anni fa nelle chiese si prega per le vocazioni e oggi undici nuovi «operai» vengono mandati nel mondo per annunciare il Vangelo di Cristo. Sono 11 diaconi, di cui 9 della diocesi di Roma, che ricevono l’ordinazione presbiterale da papa Francesco durante la Messa solenne delle 9.15 nella basilica di San Pietro. Una celebrazione che tradizionalmente si tiene nella domenica del «Buon Pastore», giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Con il Papa concelebrano il cardinale vicario Agostino Vallini, il vicegerente Filippo Iannone, i vescovi ausiliari di Roma, i superiori dei Seminari interessati e i parroci degli ordinandi. Tre di questi provengono dal Pontificio Seminario Romano Maggiore: Andrea Calamita, 25 anni, di Roma, il più giovane; Simone Galletti, romano di 34 anni, ed Eugenio Francesco Giorno, trentaduenne di San Giovanni in Fiore, provincia di Cosenza. Giuseppe Castelli, nato a Reggio Calabria 43 anni fa, ha studiato all’Almo Collegio Capranica. Quattro i diaconi del Collegio Redemptoris Mater: i romani Luigi Pozzi e Andrea Lamonaca, rispettivamente di 40 e 43 anni; Lopito Migue Lituañas, nato nelle Filippine 41 anni fa; e Mattia Seu, trentunenne di Milano. Alberto Tripodi, 34 anni, di origine calabrese, appartiene al Seminario della Madonna del Divino Amore. Sono stati aggregati Firas A Kidher, iracheno di 39 anni formatosi tra i Rogazionisti del Cuore di Gesù, e Marco Pagliccia, 33 anni di Pescara, che fa parte della Confederazione dell’Oratorio di San Filippo Neri (congregazione di Mondovì, provincia di Cuneo). Per quest’ultimo ordine religioso, l’ordinazione di un sacerdote da parte di un Pontefice è una novità. Solitamente il rito è presieduto dal vescovo. «Lo scorso anno papa Francesco ha rivolto un messaggio alla Confederazione in occasione del V centenario della nascita di san Filippo Neri - spiega il superiore padre Luigi Romana -. Abbiamo quindi pensato, con un sacerdote vicino alla Santa Sede, di chiedere l’approvazione affinché anche Marco fosse ordinato dal Santo Padre. Siamo stati felicissimi di sapere che aveva accettato». «È stato fatto tutto a mia insaputa - spiega Marco -; quando è arrivata la lettera che comunicava che sarei stato ordinato dal Papa io e il preposito ci siamo dovuti sedere e abbiamo quasi bruciato il pranzo». Marco è nato nel 1983, anno del Giubileo straordinario della Redenzione. «Diventare sacerdote in occasione di un altro Giubileo straordinario è una gioia immensa - afferma -. Ho coltivato tante passioni, mi sono laureato in agraria, ma il desiderio di diventare sacerdote è sempre stato primario nella mia vita». «Per un Seminario vedere un giovane arrivare al culmine della sua vita è un momento molto importante», spiega don Vincent Pallippadan, rettore del Seminario del Divino Amore, da dove proviene Alberto Tripodi. «In quest’Anno giubilare, Alberto sarà un segno della misericordia di Dio perché lui stesso è stato trasformato dalla misericordia del Padre». Gli ordinandi hanno quasi tutti superato i 30 anni, alcuni i 40. «La cosa bella è che questi uomini maturi trascinano ai piedi degli altari amici, professionisti, ex colleghi di lavoro che vedono passare vicino la grazia del Signore - dice monsignor Ermenegildo Manicardi, rettore del Collegio Capranica -. Questa è anche una soddisfazione per i rettori perché riuscire a formare un adulto è una grande scommessa. Un conto è l’educazione di un ragazzo, un altro è quella di un uomo». Don Concetto Occhipinti, rettore del Seminario Maggiore, rivolge agli ordinandi l’«augurio di incoraggiare con la loro testimonianza tutti quei giovani che sentono lo stesso desiderio di dedicarsi pienamente al Vangelo di Gesù con la consacrazione». P « Soddisfazione e augurio dei rettori, concelebranti in San Pietro. «Riuscire a formare un adulto è una grande scommessa» Undici nuovi sacerdoti Nove saranno ordinati per la diocesi di Roma: oggi la Messa del Papa Vocazioni mature, provengono da tutti e quattro i Seminari diocesani Firas, iracheno: l’orrore della guerra o conosco bene la sofferenza, l’ho vissuta sulla mia pelle e questo fa di me un prete fatto per Cristo». A parlare è Firas A Kidher, 39 anni, uno dei diaconi ai quali oggi papa Francesco conferirà l’ordinazione sacerdotale nella basilica di San Pietro. Si è formato nella congregazione dei padri Rogazionisti del Cuore di Gesù. Firas è nato e cresciuto in Iraq. Ha vissuto sulla propria pelle il dramma di tre guerre: quella contro l’Iran, l’invasione del Kuwait e la caduta di Saddam. Per la sua fede cristiana ha subito due attentati: «Nel 2006 in Siria due terroristi armati mi hanno minacciato - racconta -. Lo Spirito Santo mi ha dato la forza di affrontarli serenamente. Poi nel 2014 ho subito un attentato a Mossul prima dell’invasione dell’Isis. Tutto questo mi ha fatto capire che il Signore mi vuole con Lui a lavorare da qualche parte soprattutto quando mi sono incardinato con la mia congregazione». In famiglia Firas ha vissuto un’infanzia felice, anche se tutto intorno era distruzione: «La situazione era ed è molto complicata. Tutta la mia famiglia è cattolica e grazie alla fede siamo riusciti ad affrontare ogni difficoltà: per il nostro credo abbiamo perso tutto e gran parte dei miei familiari sono sparsi per il mondo». I genitori sono rimasti in Iraq e Firas spera di riabbracciarli in occasione della sua ordinazione sacerdotale: «Stiamo facendo il possibile per portarli in Italia ma la situazione lì ora è davvero molto difficile». Firas è arrivato nel nostro Paese nel 2004 per studiare: «Ero in attesa di raggiungere l’Italia per entrare in Seminario. Sono riuscito a partire dopo la caduta di Saddam Hussein». Dopo essere stato ad Assisi per il discernimento e il pre-noviziato e aver svolto il noviziato a Messina è arrivato a Roma nel 2007 per gli studi di filosofia e teologia. «Fin da adolescente avevo un desiderio molto forte di diventare sacerdote - afferma -. Poi con il tempo il Signore ti fa capire meglio quello che devi fare e ci sono situazioni che s’incastrano alla perfezione e che ti spingono ancora di più ad andare avanti». Da bambino è stato investito da un camion, a causa dell’incidente è stato 10 giorni in coma e ha subito 19 interventi chirurgici. Per questo motivo vuole essere un sacerdote dal «cuore molto aperto, tenero come dice il Papa, che ama tutti e non fa distinzione, che si commuove quando vede un anziano in difficoltà e accoglie i giovani che si perdono per strada. Io capisco bene le sofferenze e tutto questo contribuisce a fare di me un prete fatto per Cristo». Roberta Pumpo I « incontro con don Andrea Santoro gli stravolge la vita e gli fa comprendere qual è la strada da se- guire. A 38 anni lascia un lavoro prestigioso per realiz- zare quel desiderio avuto fin da bambino ma che la paura aveva impedito di seguire. È la storia di Giusep- pe Castelli, 43enne originario di Reggio Calabria. Lau- reato in ingegneria ha lavorato per 12 anni all’Enel, da cinque appartiene all’Almo Collegio Capranica e oggi riceve l’ordinazione sacerdotale dalle mani di pa- pa Francesco. «Mai come in questo momento sono convinto che questo sia il mio posto - afferma -. Non ho lasciato la mia casa o una persona ma la mia casa si è ingrandita e cerco una relazione bella con tutti». Nella storia di Giuseppe «non c’è quella che si potreb- be definire una conversione improvvisa o un momen- to d’illuminazione - spiega -. Credo che il Signore mi abbia chiamato e guidato da sempre. Non rinnego nulla di quello che ho vissuto prima di entrare in Se- minario. Tutte esperienze che mi hanno aiutato ad avvicinarmi sempre più a Gesù di Nazareth, figura che più mi appassiona e mi prende totalmente». Giuseppe aspirava ad indossare i paramenti fin da bambino. Un desiderio che «in alcuni momenti della vita ho sentito più forte, in altri meno, poi ho fatto i conti con le paure, con mille domande, fino a quando non ho ca- pito che il mio compito nella Chiesa e nella società è quello di essere sacerdote». Decide di intraprendere il cammino vocazionale dopo aver conosciuto e fre- quentato don Andrea Santoro, ucciso in Turchia nel 2006. «Il mio è stato un cammino molto articolato, i- spirato da don Andrea - racconta -. L’ho conosciuto nella chiesa dei Santi Fabiano e Venanzio al Tuscola- no, dove vivevo alla fine degli anni ’90. Grazie a lui ho capito e assorbito l’orizzonte ecclesiale, la passione per la Chiesa, una Chiesa ampia, inclusiva, veramente cattolica e senza confini. Don Andrea amava molto i viaggi, i pellegrinaggi e gli incontri con i popoli del Medio Oriente. Io, per motivi di lavoro, non potevo fa- re lo stesso e lui mi spiegò che si poteva viaggiare e incontrare l’altro attraverso lo studio e la conoscenza. Iniziai a frequentare l’Università Gregoriana e poi l’I- stituto Biblico con questo input e questi anni di stu- dio hanno rafforzato in me la convinzione che il mio posto fosse quello di ministro ordinato e mai come in questo momento sono sicuro che questo è il mio po- sto: mi sento più me stesso di prima. Non è detto che sia tutto facile ma sento mie anche le difficoltà di questo percorso». (Rob. Pum.) L Giuseppe, la svolta grazie a don Santoro In pagina alcune immagini delle ordinazioni sacerdotali dello scorso anno (foto Gennari)

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e Giornate mondiali dellagioventù; l’esempio di unsacerdote; l’Erasmus; la missione

«Gesù al Centro»: è arrivata da piùparti la «chiamata» al sacerdozio per idiaconi che oggi ricevonol’ordinazione sacerdotale da papaFrancesco. Mattia Seu, del CollegioRedemptoris Mater, ha 31 anni, ed èoriginario di Ravenna. La vocazione èarrivata in un momento di crisi: «Nonero soddisfatto della mia vitanonostante avessi tanto - racconta -. Ladecisione di consacrarmi al Signore èmaturata durante la Gmg del 2005 aColonia, la prima di Benedetto XVI, eper il mio discernimento sono statiimportanti i catechisti del Camminoneocatecumenale». Per Lopito MigueLituañas, filippino 41enne laureato inscienze infermieristiche, il desiderio siè riacceso durante la Gmg del 2000 aTor Vergata con Giovanni Paolo II.

«Anche quello era un Anno giubilare equella Gmg mi colpì molto ma nonsapevo cosa fare perché avevoraggiunto una posizione lavorativa.Due anni dopo alla Gmg di Toronto,Giovanni Paolo II disse che il mondooffre cose che passano, il Signore ciòche resta per sempre. Quelle parole mihanno toccato tanto e ho deciso dientrare in Seminario». AndreaCalamita, del Seminario Maggiore, è ilpiù giovane tra i nuovi sacerdoti: ha 25anni. «Dopo la Prima Comunionesono rimasto in parrocchia, a SanGiustino all’Alessandrino, comeministrante e osservando la passionedel mio parroco mentre celebrava,confessava, stava con i ragazzi, hosentito forte in me il desiderio diseguire le sue orme». La sua fede hacontagiato anche i genitori. «Miopadre non era credente, ma è stato ilprimo a sostenermi - dice -. Mamma,

invece, ha cominciato a frequentare laparrocchia quando ero adolescente. Inquesti anni ho visto in loro unacostante crescita spirituale». Nel futurodi Simone Galletti, 34enne delSeminario Maggiore, c’era invece uncamice. Laureato in Medicina, avevaconseguito l’abilitazione e lavorava nelreparto di oncologia del Policlinico diTor Vergata. È stato fidanzato fino alsuo ingresso in Seminario. Pensava alsacerdozio già da bambino ma il suodesiderio non era stato accolto conentusiasmo in famiglia. «Hoproseguito gli studi ma il pensierodella vita sacerdotale tornava a gallaanche quando ero fidanzato - racconta-. Dopo un’esperienza Erasmus aCracovia decisi di parlare seriamentedella mia vocazione con il padrespirituale e lui mi confidò che avrebbevoluto affrontare l’argomento già datempo ma non voleva influenzarmi.

Aspettava che fossi io a prendere ladecisione». «Quando da piccolo michiedevano cosa volessi fare da granderispondevo: o il musicista o il prete.Poi mi sono laureato al conservatoriodi Santa Cecilia», spiega EugenioGiorno, 32 anni, originario diCosenza. «Ho insegnato musica in unascuola e quella è stata la conferma chevolevo dedicare la vita all’educazionedei ragazzi e delle persone che ilSignore mi avrebbe messo sullastrada». Alberto Tripodi, 34 anni,calabrese di origine, ha maturato lasua vocazione durante gli studi inScienze motorie a Roma. «Sonosempre stato attivo in parrocchia - dice- ma "la chiamata" è arrivata duranteuna missione Gesù al Centropromossa dalla pastorale giovanilediocesana. Lì ho sentito che il Signoremi chiedeva di seguirlo totalmente».

Roberta Pumpo

LLa «chiamata» ? Le Gmg o l’esempio di un prete

Per Mattia e Lopito l’importanza di Coloniae di Tor Vergata. Andrea, 25 anni, il più giovane:«Ho osservato la passione del mio parroco»Per Simone, un passato da medico, il momentodecisivo dopo un viaggio Erasmus a Cracovia

Supplemento di Avvenire - Responsabile: Angelo ZemaCoordinamento redazionale: Giulia RocchiSede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a00184 Roma; [email protected]. 06 6988.6150/6478 - Fax 06.69886491

Abbonamento annuo euro 55.00C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei SpaDirezione vendite - Via della Pigna 13a00186 Roma - Tel. e fax 066790295Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871

ROMA SETTEAnno XLIII• Numero 15 • Domenica 17 aprile 2016

On line su www.romasette.itfacebook.com/romasettetwitter.com/romasette

era anche un nutrito gruppo di giornalisti e lettoridi Roma Sette e Romasette.it sabato 9 aprile in piaz-za San Pietro per il Giubileo dei settimanali catto-

lici. Un appuntamento che ha segnato l’inizio ufficialedelle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario difondazione della Fisc (Federazione italiana settimanalicattolici), che riunisce 192 testate di tutta la penisola; diqueste ben 80 erano presenti all’udienza della scorsa setti-mana, con oltre 6mila persone sulle 40mila presenti inpiazza. A guidare idealmente tutti, cappellino rosso in te-sta come segno di riconoscimento, il presi-dente Fisc Francesco Zanotti, direttore delCorriere Cesenate, che ha consegnato al San-to Padre una raccolta dei settimanali catto-lici, accompagnata da una lettera con le li-nee di impegno per il futuro. «Andate a-vanti così!» è stato il saluto di papa France-sco al termine dell’udienza. «Ho chiestoun’intervista al Papa», ha rivelato invecedon Giorgio Zucchelli, già presidente dellaFisc e direttore del settimanale diocesanodi Crema Il Nuovo Torrazzo. «Siamo unaChiesa in uscita - ha proseguito -, entriamonelle case della gente. Viviamo tutti un mo-

mento difficile e con l’aiuto e l’incoraggiamento del Papavogliamo trovare insieme nuove strade per farci compagnidi strada agli uomini di oggi». Un’occasione per «condivi-dere la gioia» con un Papa che «ti guarda negli occhi»: èquesto invece il commento di don Vincenzo Rini, direttoredel settimanale La vita cattolica di Cremona e presidentedel Sir. Della mattinata del 9 aprile ricorda soprattutto la«grande disponibilità dimostrata dal Papa dopo la cate-chesi. È passato a salutarci, ha ascoltato tutti, ha dato lamano a tutti. E lo ha fatto guardandoci negli occhi uno

per uno, con un grande atto di caritànell’ascoltarci». «Per il Sir - è il bilan-cio di Livio Gualerzi, amministratoredelegato del Sir - è stata una bellaoccasione per sentirsi al centro di uncontesto ecclesiale di servizio», a fa-vore di una «economia del dono». Iltema scelto dal Papa per la catechesi,l’elemosina, «è stato una testimo-nianza di quanto sia essenziale e co-sa significhi veramente per il cristia-no la capacità di donarsi, di rendersiun elemento di crescita per gli altri».(Giu. Roc.)

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I settimanali cattolici all’udienza di Francesco:l’apertura delle celebrazioni per il 50° della Fisc

DI ROBERTA PUMPO

regate il padrone della messeperché mandi operai nellasua messe». Come duemila

anni fa nelle chiese si prega per levocazioni e oggi undici nuovi«operai» vengono mandati nelmondo per annunciare il Vangelo diCristo. Sono 11 diaconi, di cui 9 delladiocesi di Roma, che ricevonol’ordinazione presbiterale da papaFrancesco durante la Messa solennedelle 9.15 nella basilica di San Pietro.Una celebrazione chetradizionalmente si tiene nelladomenica del «Buon Pastore», giornoin cui la Chiesa celebra la Giornatamondiale di preghiera per levocazioni. Con il Papa concelebranoil cardinale vicario Agostino Vallini, ilvicegerente Filippo Iannone, i vescoviausiliari di Roma, i superiori deiSeminari interessati e i parroci degliordinandi. Tre di questi provengonodal Pontificio Seminario RomanoMaggiore: Andrea Calamita, 25 anni,di Roma, il più giovane; SimoneGalletti, romano di 34 anni, edEugenio Francesco Giorno,trentaduenne di San Giovanni inFiore, provincia di Cosenza. GiuseppeCastelli, nato a Reggio Calabria 43anni fa, ha studiato all’Almo CollegioCapranica. Quattro i diaconi delCollegio Redemptoris Mater: i romaniLuigi Pozzi e Andrea Lamonaca,rispettivamente di 40 e 43 anni;Lopito Migue Lituañas, nato nelleFilippine 41 anni fa; e Mattia Seu,trentunenne di Milano. AlbertoTripodi, 34 anni, di origine calabrese,appartiene al Seminario dellaMadonna del Divino Amore. Sonostati aggregati Firas A Kidher, irachenodi 39 anni formatosi tra i Rogazionistidel Cuore di Gesù, e Marco Pagliccia,33 anni di Pescara, che fa parte dellaConfederazione dell’Oratorio di SanFilippo Neri (congregazione diMondovì, provincia di Cuneo). Perquest’ultimo ordine religioso,l’ordinazione di un sacerdote da partedi un Pontefice è una novità.Solitamente il rito è presieduto dalvescovo. «Lo scorso anno papa

Francesco ha rivolto un messaggioalla Confederazione in occasione delV centenario della nascita di sanFilippo Neri - spiega il superiore padreLuigi Romana -. Abbiamo quindipensato, con un sacerdote vicino allaSanta Sede, di chiedere l’approvazioneaffinché anche Marco fosse ordinatodal Santo Padre. Siamo statifelicissimi di sapere che avevaaccettato». «È stato fatto tutto a miainsaputa - spiega Marco -; quando èarrivata la lettera che comunicava chesarei stato ordinato dal Papa io e ilpreposito ci siamo dovuti sedere eabbiamo quasi bruciato il pranzo».Marco è nato nel 1983, anno delGiubileo straordinario dellaRedenzione. «Diventare sacerdote inoccasione di un altro Giubileostraordinario è una gioia immensa -afferma -. Ho coltivato tante passioni,mi sono laureato in agraria, ma ildesiderio di diventare sacerdote èsempre stato primario nella mia vita».«Per un Seminario vedere un giovanearrivare al culmine della sua vita è unmomento molto importante», spiegadon Vincent Pallippadan, rettore delSeminario del Divino Amore, da doveproviene Alberto Tripodi. «Inquest’Anno giubilare, Alberto sarà unsegno della misericordia di Dioperché lui stesso è stato trasformatodalla misericordia delPadre». Gli ordinandihanno quasi tutti superatoi 30 anni, alcuni i 40. «Lacosa bella è che questiuomini maturi trascinanoai piedi degli altari amici,professionisti, ex colleghidi lavoro che vedonopassare vicino la grazia delSignore - dice monsignorErmenegildo Manicardi,rettore del CollegioCapranica -. Questa èanche una soddisfazioneper i rettori perché riuscirea formare un adulto è unagrande scommessa. Unconto è l’educazione di unragazzo, un altro è quelladi un uomo». DonConcetto Occhipinti,rettore del SeminarioMaggiore, rivolge agliordinandi l’«augurio diincoraggiare con la lorotestimonianza tutti queigiovani che sentono lostesso desiderio didedicarsi pienamente alVangelo di Gesù con laconsacrazione».

Soddisfazione e auguriodei rettori, concelebrantiin San Pietro. «Riuscirea formare un adultoè una grande scommessa»

Undici nuovi sacerdotiNove saranno ordinati per la diocesi di Roma: oggi la Messa del PapaVocazioni mature, provengono da tutti e quattro i Seminari diocesani

Firas, iracheno:l’orrore della guerra

o conosco bene la sofferenza, l’hovissuta sulla mia pelle e questo fadi me un prete fatto per Cristo». A

parlare è Firas A Kidher, 39 anni, uno deidiaconi ai quali oggi papa Francescoconferirà l’ordinazione sacerdotale nellabasilica di San Pietro. Si è formato nellacongregazione dei padri Rogazionisti delCuore di Gesù. Firas è nato e cresciuto inIraq. Ha vissuto sulla propria pelle ildramma di tre guerre: quella control’Iran, l’invasione del Kuwait e la cadutadi Saddam. Per la sua fede cristiana hasubito due attentati: «Nel 2006 in Siriadue terroristi armati mi hannominacciato - racconta -. Lo Spirito Santomi ha dato la forza di affrontarliserenamente. Poi nel 2014 ho subito unattentato a Mossul prima dell’invasionedell’Isis. Tutto questo mi ha fatto capireche il Signore mi vuole con Lui a lavorareda qualche parte soprattutto quando misono incardinato con la miacongregazione». In famiglia Firas havissuto un’infanzia felice, anche se tuttointorno era distruzione: «La situazioneera ed è molto complicata. Tutta la miafamiglia è cattolica e grazie alla fedesiamo riusciti ad affrontare ognidifficoltà: per il nostro credo abbiamo

perso tutto e granparte dei mieifamiliari sonosparsi per ilmondo». I genitorisono rimasti in Iraqe Firas spera diriabbracciarli inoccasione della suaordinazionesacerdotale: «Stiamofacendo il possibileper portarli in Italiama la situazione lìora è davvero molto

difficile». Firas è arrivato nel nostro Paesenel 2004 per studiare: «Ero in attesa diraggiungere l’Italia per entrare inSeminario. Sono riuscito a partire dopola caduta di Saddam Hussein». Dopoessere stato ad Assisi per il discernimentoe il pre-noviziato e aver svolto ilnoviziato a Messina è arrivato a Roma nel2007 per gli studi di filosofia e teologia.«Fin da adolescente avevo un desideriomolto forte di diventare sacerdote -afferma -. Poi con il tempo il Signore ti facapire meglio quello che devi fare e cisono situazioni che s’incastrano allaperfezione e che ti spingono ancora dipiù ad andare avanti». Da bambino èstato investito da un camion, a causadell’incidente è stato 10 giorni in coma eha subito 19 interventi chirurgici. Perquesto motivo vuole essere un sacerdotedal «cuore molto aperto, tenero comedice il Papa, che ama tutti e non fadistinzione, che si commuove quandovede un anziano in difficoltà e accoglie igiovani che si perdono per strada. Iocapisco bene le sofferenze e tutto questocontribuisce a fare di me un prete fattoper Cristo».

Roberta Pumpo

incontro con don Andrea Santoro gli stravolge lavita e gli fa comprendere qual è la strada da se-

guire. A 38 anni lascia un lavoro prestigioso per realiz-zare quel desiderio avuto fin da bambino ma che lapaura aveva impedito di seguire. È la storia di Giusep-pe Castelli, 43enne originario di Reggio Calabria. Lau-reato in ingegneria ha lavorato per 12 anni all’Enel,da cinque appartiene all’Almo Collegio Capranica eoggi riceve l’ordinazione sacerdotale dalle mani di pa-pa Francesco. «Mai come in questo momento sonoconvinto che questo sia il mio posto - afferma -. Nonho lasciato la mia casa o una persona ma la mia casasi è ingrandita e cerco una relazione bella con tutti».Nella storia di Giuseppe «non c’è quella che si potreb-be definire una conversione improvvisa o un momen-to d’illuminazione - spiega -. Credo che il Signore miabbia chiamato e guidato da sempre. Non rinnegonulla di quello che ho vissuto prima di entrare in Se-minario. Tutte esperienze che mi hanno aiutato adavvicinarmi sempre più a Gesù di Nazareth, figura chepiù mi appassiona e mi prende totalmente». Giuseppeaspirava ad indossare i paramenti fin da bambino. Undesiderio che «in alcuni momenti della vita ho sentitopiù forte, in altri meno, poi ho fatto i conti con le

paure, con mille domande, fino a quando non ho ca-pito che il mio compito nella Chiesa e nella società èquello di essere sacerdote». Decide di intraprendere ilcammino vocazionale dopo aver conosciuto e fre-quentato don Andrea Santoro, ucciso in Turchia nel2006. «Il mio è stato un cammino molto articolato, i-spirato da don Andrea - racconta -. L’ho conosciutonella chiesa dei Santi Fabiano e Venanzio al Tuscola-no, dove vivevo alla fine degli anni ’90. Grazie a lui hocapito e assorbito l’orizzonte ecclesiale, la passioneper la Chiesa, una Chiesa ampia, inclusiva, veramentecattolica e senza confini. Don Andrea amava molto iviaggi, i pellegrinaggi e gli incontri con i popoli delMedio Oriente. Io, per motivi di lavoro, non potevo fa-re lo stesso e lui mi spiegò che si poteva viaggiare eincontrare l’altro attraverso lo studio e la conoscenza.Iniziai a frequentare l’Università Gregoriana e poi l’I-stituto Biblico con questo input e questi anni di stu-dio hanno rafforzato in me la convinzione che il mioposto fosse quello di ministro ordinato e mai come inquesto momento sono sicuro che questo è il mio po-sto: mi sento più me stesso di prima. Non è detto chesia tutto facile ma sento mie anche le difficoltà diquesto percorso». (Rob. Pum.)

’L

Giuseppe, la svolta grazie a don Santoro

In pagina alcune immagini delle ordinazioni sacerdotali dello scorso anno (foto Gennari)

Parrocchie aperteper i ragazzi

Secondo incontro nazionaledegli iconografi promossodall’associazione«InNovitate radix» neldecennale di fondazione,con il patrocinio dell’Ufficiodiocesano per la pastoraleuniversitaria. Tra gliinterventi il poeta e filosofoMarco Guzzi, teologi e altriesperti. Apertura dei lavoricon il saluto del vescovoausiliare Lorenzo LeuzziPrevisti seminari di studio

n’opportunità di studio e di con-fronto sull’icona, sul suo messaggioe sul ruolo del pittore di icone: è il

secondo incontro nazionale degli icono-grafi (e degli amici dell’icona) promossodall’associazione «In Novitate radix» in oc-casione del decennale di fondazione, in col-laborazione con «Il messaggio dell’icona -Russia ecumenica» con il patrocinio del-l’Ufficio diocesano per la pastorale univer-sitaria.Tre giornate al Seminario Romano Minore(accesso dalla Casa Bonus Pastor, via Aure-lia 208), dal 22 al 24 aprile, sul tema «Ri-splenda la luce del tuo volto». Previsto l’in-tervento di qualificati relatori - tra cui il poe-ta e filosofo Marco Guzzi; Maria GiovannaMuzj, docente all’Università Gregoriana e alPontificio Istituto Orientale, socio fonda-tore del Centro Russia Ecumenica; il teolo-go e liturgista padre Cesare Giraudo, ge-

U suita; la teologa-antropologa Michelina Te-nace, docente alla Gregoriana; il teologoAndrea Grillo, docente al Pontificio AteneoSant’Anselmo - e di maestri iconografi co-me Alfonso Caccese, Luisanna Garau, IvanPolverari, Antonio De Benedictis.Apertura dei lavori venerdì alle 15.30 con isaluti del vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi,del rettore del Minore, don Roberto Zam-merini, e del direttore dell’Ufficio Cei perl’ecumenismo, don Cristiano Bettega. Con-clusioni di don Domenico Repice, co-fon-datore dell’associazione «In Novitate radix».In programma nel corso delle giornate al-cuni seminari di studio per permettere ildialogo e il confronto, tra l’altro, sul rap-porto fra la riscoperta dell’icona e la litur-gia e sulle prospettive dell’iconografia cri-stiana in Italia. Lunedì 25 un’appendice convisite guidate in alcuni luoghi sacri di Ro-ma. (R. S.)

DI CHRISTIAN GIORGIO

lloggiare i pellegrini. Saranno 207 leparrocchie di Roma che vivrannoconcretamente, dal 23 al 25 aprile, una

delle opere di misericordia di cui tanto siparla in questo Anno santo. I più giovaniaccoglieranno e daranno il benvenuto ai lorocoetanei che, da tutta Italia, verranno a Romain occasione del Giubileo dei ragazzi; nesono attesi 70mila. A San GiuseppeArtigiano, tra via di Portonaccio e laTiburtina, troveranno alloggio i 95 ragazziprovenienti dalla diocesi di Reggio Emilia.

Per don Gianni Di Pinto, dal 2010 nellaparrocchia del quartiere Collatino, «sarà unbel momento per metterci al servizio deglialtri». Il gruppo degli adolescenti «si èimpegnato a sistemare i locali dovedormiranno i nostri ospiti. Sono stati moltopratici, hanno pensato alle colazioni daoffrire e alla preparazione di alcuni momentispirituali da vivere con i loro coetanei».Insieme andranno alla Messa con il Papa del24 aprile (inizio alle 10) e alla grande festadell’Olimpico nella serata del 23. A SantaFelicita e figli martiri, dalle parti di CastelGiubileo, giungeranno 71 giovani dalladiocesi calabrese di Oppido Mamertina-Palmi. Il parroco don Cristian Prestianni e isuoi ragazzi del gruppo Cefa sono prontiall’accoglienza: «Dopo tante esperienzed’incontro in giro per l’Italia,questa volta saranno i giovanidella nostra parrocchia adaccogliere chi arriva da fuori.Cercheremo di farli sentire a casaloro. Sarà un’occasione diaggregazione che esprime inmodo concreto e visibile lacomunione della Chiesa: giovaniche si confrontano con i lorocoetanei, uniti nell’amore di GesùCristo». Alcuni di loro, continuadon Prestianni, parteciperannoanche alla Gmg di Cracovia, «pertutti quelli che non potrannopartire, invece, abbiamo previstoun periodo di "convivenza" che sifarà in agosto in Sicilia, dallesuore missionarie francescane diPartanna, a Palermo». Durante legiornate del Giubileo dei Ragazzi,sette piazze romane ospiteranno

Ale «Tende della misericordia» cheracconteranno ai pellegrini alcunetestimonianze sulle opere di misericordiaspirituale e corporale: sei di queste sarannogestite dalla Caritas diocesana, una, quella diSanta Maria in Trastevere, dalla Comunità diSant’Egidio. Tutto quasi pronto, intanto, perla festa giubilare allo Stadio Olimpico. Icancelli saranno aperti alle 17.30 di sabato23. Alle 20.30 inizierà il grande concertocondotto da Simone Annichiarico. Sul palcocon lui tanti artisti vicini al mondo dei piùgiovani, da Lorenzo Fragola a FrancescaMichielin e ancora Rocco Hunt, GiovanniCaccamo, Moreno, Deborah Iurato, Shari,Arisa, Andrea D’Alessio, Fuoricontrollo, DearJack. Previsto anche il contributo delcoreografo di tv e teatro Manolo Casalino.«L’idea - spiegano gli organizzatori - è quelladi offrire una serata di puro intrattenimento,nella quale i ragazzi si sentano coinvolti inprima persona. Attraverso la danza, lamusica, la comicità si tenterà di puntare ildito contro il bullismo, la discriminazione,l’odio, il rifiuto, la violenza e, soprattutto,promuovere la cultura della vita e delrispetto». Don Michele Falabretti,responsabile del Servizio nazionale per lapastorale giovanile, ha precisato che «conquesta serata ci piacerebbe che passasse unmessaggio di stile. Vogliamo stare dentro almondo, perché i ragazzi si confrontanoquotidianamente con i messaggi chearrivano dallo spettacolo, dalla musica allatelevisione. Vogliamo farlo però con occhiocritico, cercando di cogliere il buono e ilbello che c’è. È una sfida, persino un po’rischiosa. Ma non possiamo lasciare soli iragazzi dentro questo mondo, "isolandoli"dai contesti con i quali hanno a che fare tuttii giorni. Credo che l’educazione abbia a chefare anche con questa capacità di rischiareattraverso il dialogo e il confronto».

2 Domenica17 aprile 2016

Gli appuntamenti del programma:le Tende dellaMisericordia, la festaallo stadioOlimpico, laMessadi domenicamattina con il PapaFalabretti (Cei): «Con lo spettacoloproponiamo unmessaggio di stile»

Testimonianzeda alcunedelle oltre 200comunità che accoglieranno i partecipantiall’evento giubilare dei prossimi giorni

Al SeminarioMinore una tre giorni dedicata all’icona

Oggigiornatadisensibilizzazionesull’8xmille

RAFFAELE BUSCEMI E PIERLUIGI PROIETTI

ggi la diocesi di Roma vive lagiornata di sensibilizzazione allafirma per la destinazione dell’8

per mille alla Chiesa cattolica, preparataattraverso tre incontri organizzativi e diapprofondimento con commercialisti eCaf, con gli incaricati parrocchiali e con iparroci. Quasi 200 parrocchie coinvoltein questa importante mobilitazione conmessaggi di sensibilizzazione durante leMesse e tavolini informativi. Uno deiproblemi fondamentali è che in Italia

oltre il 50 % delle dichiarazioni non recaalcuna firma per la destinazionedell’8xmille. È necessaria perciò una seriasensibilizzazione dei contribuenti afirmare! È importante anche una presa dicoscienza su cosa fa concretamente laChiesa cattolica con i fondi che ricevedallo Stato attraverso l’8xmille: interventidi carattere umanitario/sociale (mense edormitori della Caritas; volontariatosociale; centri recupero tossicodipendenti;interventi nel Sud del mondo); iniziativedi aiuto alle famiglie e di supporto allagenerazione di nuovi posti di lavoro;conservazione del grande patrimonio diarte e storia costituito dalle nostre Chiesee costruzione di nuove Chiese nelleperiferie; contributo al sostegno dellamissione dei sacerdoti, che svolgono unruolo insostituibile di presidio, di crescitasociale, di formazione umana e di aiuto.

In Italia la Chiesa trasforma il miliardo dieuro che riceve restituendo almeno 11miliardi in beni e servizi, come ha fattonotare il giornalista Giuseppe Rusconi nelsuo libro L’impegno (Rubettino). Le soleparrocchie in ambito sociale fornisconoaiuti per almeno 260 milioni di euroall’anno. Le mense per i poveriforniscono sei milioni dipasti all’anno per unvalore di circa 27 milionidi euro. I fondidell’8xmille utilizzatidalla Chiesa cattolicavanno in opere comequeste, sono soldi dellagente, che attraverso laChiesa tornano alla gentedecuplicati. Con papaFrancesco l’attenzionealla solidarietà, alla carità

e alle periferie esistenziali e materialidella nostra città si fa ancora più forte. Perquesto lavoriamo per una mobilitazionedi informazione e formazione ancora piùincisiva e appassionata. Ecco allora lescadenze da rispettar per la firma: 30settembre per coloro che hanno ilmodello CU, in particolare coloro che

possiedono solo redditi dapensione, di lavorodipendente o assimilati(sono i contribuenti con ilpiù alto tasso di assenza difirma e possono rivolgersipresso la loro parrocchiaper essere aiutati a firmare)ma anche per coloro cheoptano per il ModelloUnico; 7 luglio per coloroche fanno il modello 730precompilato o ordinario.

O

L’importanza di sottolineareil significato della firma, assentenel 50%delle dichiarazioniEcco le scadenze da rispettare

approvazione, a ventinove anni dallanascita del movimento. È il 7 giugnodel 1987, infatti, quando in unaparrocchia romana, l’Assunzione diMaria Santissima, al Quadraro, trecoppie di sposi - Giampaolo Mollo eAnna Liberace, Paolo Serafini eCarmencita Leonardi, e AlfredoAncillotti e Jacqueline Dupuy - cheappartengono al Rinnovamentocarismatico cattolico fondano laComunità Gesù Risorto. Dalgruppetto di laici di quasi trent’annifa, l’associazione è oggi presente intredici nazioni, dalla Croazia allaBolivia, dalla Spagna al Messico,dalla Germania agli Stati Uniti. «Pergiugno, se Dio vuole, dovremmoarrivare a quota quattordici -annuncia Alberta Ricci - perchéabbiamo in progetto una missionein Cameroun». L’approvazione dellostatuto «non cambia nulla dal punto

DI GIULIA ROCCHI

a Comunità Gesù Risorto èriconosciuta «associazioneprivata internazionale di fedeli,

con personalità giuridica» e ne vieneapprovato definitivamente lostatuto. Una bella notizia permigliaia di fedeli, che è arrivata dalPontificio Consiglio per i laici lunedìscorso, anche se la data in calce aldecreto firmato dal presidentecardinale Stanislaw Rylko è quelladel 3 aprile. «La Domenica dellamisericordia nell’Anno Santo dellamisericordia, a pochi giorni dalnostro convegno che avrà cometema proprio la misericordia. Nonavrebbe potuto esserci una gioia piùgrande». Alberta Ricci, presidentedella Comunità con il maritoRoberto, non riesce a trattenerel’entusiasmo per questa

Ldi vista pratico - spiega la presidente-, ma è una conferma di quello chestiamo facendo e che facciamo. Ilcambiamento forte è che abbiamomaggiore fiducia e maggiore creditoquando ci presentiamo ai vescovi eai parroci, perché adesso la Chiesagarantisce per noi. E poi oraabbiamo una conoscenza personalecon il Pontificio Consiglio per i laici,e ci relazioniamo periodicamente inincontri con tutte le altre realtàriconosciute». Il decreto verrà letto aimembri della Comunità nelconvegno di Fiuggi, appuntamentoche si rinnova ormai da 29 anni eriunisce gli appartenenti almovimento di tutto il mondo, inprogramma dal 22 al 25 aprile. «Nedarà lettura monsignor GervasioGestori, arcivescovo emerito di SanBenedetto del Tronto, che ci haaccompagnato fin dagli inizi».

Domenica in tutte le chiesela colletta per l’Ucraina

i terrà domenica prossima in tutte le chiesedella diocesi, come in tutte le chiesecattoliche d’Europa, l’iniziativa straordinaria

di solidarietà annunciata dal Santo Padre il 3aprile a favore di chi patisce le conseguenze dellaviolenza in Ucraina. Una situazione purtroppodimenticata dai media. I proventi della colletta siaggiungeranno ad una consistente somma didenaro messa a disposizione dallo stessoPontefice e andranno a beneficio dei residentinelle zone colpite e degli sfollati interni.Il Pontificio Consiglio Cor Unum è statoincaricato di valutare e approvare la gestionetecnica dei fondi, secondo progetti vagliatilocalmente da un’apposita Commissione. Per lafine del mese di aprile è prevista una missione inUcraina da parte di monsignor Giampietro DalToso, segretario del Pontificio Consiglio.La somma raccolta nelle chiese della diocesidovrà essere versata direttamente all’UfficioAmministrativo del Vicariato, specificando lacausale «Colletta per l’Ucraina».

S«GesùRisorto»:arriva l’okdefinitivoallostatuto

Slot Mobil 7 maggiocontrol’azzardo

La capitale ospiterà la manifestazioneprincipale della mobilitazione nazionaleFeroci, Becchetti, Bruni alla presentazione

DI ALBERTO COLAIACOMO

n moderno Robin Hoodalla rovescia: accumularicchezze togliendo ai più

bisognosi. Devasta il tessuto socialedelle nostre comunità fino a divorarel’esistenza di persone e famiglie alleprese con la più grave crisi economicadel dopoguerra». È la denuncia delmovimento Slot Mob contenuta nel«Manifesto di democraziaeconomica» contro il gioco d’azzardo,l’iniziativa presentata martedì allaCamera dei Deputati dalle diverseorganizzazioni che aderiscono allacampagna, ospitate dal Gruppointerparlamentare sull’azzardo. IlManifesto vedrà la mobilitazionenazionale il prossimo 7 maggio inben 33 città, con la manifestazioneprincipale che si svolgerà nellaCapitale, a piazza Re di Roma,proprio davanti alla Sala Slot piùgrande d’Europa. Un’iniziativaimportante a cui ha aderito anche laChiesa di Roma.«Si tratta di una sfida culturale per lanostra diocesi», ha commentatomonsignor Enrico Feroci, direttoredella Caritas, intervenuto aMontecitorio. «Roma - ha spiegato ilsacerdote - è la "capitale europeadell’azzardo" e nessunaamministrazione finora ha preso sulserio questo problema. C’è larinuncia a un cammino educativo:alle nuove generazioni proponiamosoltanto scorciatoie e facili ricchezze».Per questo, secondo monsignorFeroci, «lo Slot Mob è la prosecuzione

U«del lavoro di sensibilizzazione eprevenzione che da molto tempofacciamo nelle parrocchie e nellescuole» (vedi articolo a lato). «Quellasul gioco d’azzardo - ha dettol’economista Luigino Bruni - è unabattaglia sui valori dell’ethosoccidentale, viviamo in una societàche consuma i poveri per fare cassa.Abbiamo riempito i luoghi storicidella socialità, i bar e i circoli, conmacchine mangia-poveri». Per Bruni,tra i fondatori del movimento, «conSlot Mob ci proponiamo di farpassare una logica premiale:premiare le virtù è più importanteche punire i vizi. Anche a livellopolitico, vogliamo denunciarefacendo festa».

Il prossimo 7 maggio, quindi, nelle33 città coinvolte verrannoorganizzati eventi collettivi dicittadinanza responsabile e attiva,per premiare quei bar e quegliesercizi che hanno rinunciato a slot,vlt e a tutto il resto. In soli due annie mezzo dalla costituzione delmovimento, tante strade e piazze di127 città italiane hanno detto unforte no all’azzardo tramite la festa,il gioco come gratuità e incontrogioioso.Per l’economista Leonardo Becchetti,«questa partecipazione, soprattuttodei giovani, è un piccolo esempio diquella democrazia economicarappresentativa in cui si vota con ilportafoglio. I cittadini, che sono

La campagna della Caritas diocesanai intitola «(S)Lottiamo control’azzardo» la campagna disensibilizzazione che la Caritas

diocesana di Roma promuove nelleparrocchie e nelle scuole dellaCapitale. Obiettivo dell’iniziativa -realizzata con il contribuito Ceidell’8 per mille - è quello diapprofondire i termini dellaquestione fornendo strumenti utili ariconoscere e comunicarel’ingannevolezza e le contraddizionisu cui si regge il sistema giocod’azzardo. Oltre 20 istituti scolastici,superiori e medie, hanno aderitofinora alla campagna invitando gli

animatori del progetto per incontrie assemblee, alcuni coinvolgendoanche i genitori degli studenti. Confilmati e strumenti multimediali, iragazzi vengono informati suipericoli del gioco approfondendoprima gli studi della probabilitàstatistica, analizzando le diversecampagne pubblicitarie eascoltando le testimonianze di exgiocatori. Sempre nell’ambito di«(S)Lottiamo», iniziato lo scorsofebbraio, si sta svolgendo il corso diformazione «I rischi del giocod’azzardo». Centotrenta traoperatori sociali, psicologi delle

strutture pubbliche e private,educatori, insegnanti, studentiuniversitari e persone interessate alfenomeno, fino a giugno siconfronteranno in seminari mensilicon alcuni dei maggiori esperti sulleproblematiche legate al giocod’azzardo a livello sociologico,comunicativo, clinico e pedagogico.La Caritas ha anche promossoincontri nei settori pastorali delladiocesi dedicati ai parroci e unagiornata di formazione per 130giornalisti in collaborazione conl’Ordine dei giornalisti del Lazio.

Alberto Colaiacomo

S

3 Domenica17 aprile 2016

la scheda

consumatori e risparmiatori,possono indirizzare le loro sceltetenendo conto del comportamentoetico delle aziende. In questo casoandremo a premiare quegli eserciziche rinunciano a facili guadagnisulla pelle dei poveri».Nelle piazze le tante organizzazioniche hanno aderito promuoverannoanche una petizione indirizzata alpresidente della Repubblica SergioMattarella, quale custode dellaCostituzione Italiana. Al Capo delloStato viene chiesto di «togliere lagestione dell’azzardo a societàcommerciali, che non possono faraltro che incentivarlo per trarneprofitto», per affidarla direttamenteallo Stato o a enti no-profit.

DI VANESSA RICCIARDI

na Mariapoli, il villaggiotemporaneo dei Focolari, sorgeràper la prima volta nel Galoppatoio

di Villa Borghese dal 22 al 25 aprile e saràanche «Il Villaggio per la Terra». Unevento senza precedenti sui temidell’ambiente che nasce dallacollaborazione con Earth Day Italia allavigilia della 46esima Giornata mondialedella Terra (venerdì 22). «Se gli eventiriescono a coinvolgere realtà diverse, vuoldire che colpiscono nel segno - commenta

monsignor Paolo Lojudice, vescovoausiliare -. Questa unione sembra insolita,ma un po’ per la spinta del cardinalevicario Agostino Vallini, un po’ per laProvvidenza, ha unito le forze». AntoniaTesta, dei Focolari, ricorda il forte legamecon l’ideatrice del carisma dell’unità delmovimento dei Focolari: «Un giornoChiara Lubich scrisse su una busta di carta"far di Roma una Mariapoli". Per questoabbiamo voluto portare questa esperienzadi vita di Vangelo, di amore reciproco,vero, in questa città». Il 22 sarà la datascelta dall’Onu come primo giorno per lafirma a New York dell’accordo globale sulclima, e coinciderà con l’inizio delGiubileo dei ragazzi. E proprio i giovanisaranno i protagonisti: non a caso la stardel «Concerto per la Terra» di venerdì serasarà Rocco Hunt, rapper fresco dipartecipazione a Sanremo. Pierluigi Sassi,presidente di Earth Day Italia, sottolineala stretta collaborazione con il Vicariato e

con i Focolari: «Abbiamo volutotestimoniare la vicinanza con la Laudato si’e in questi giorni saremo partner ufficialidel Giubileo dei ragazzi. Siamo l’ottavatenda della misericordia, portando ilnostro percorso sulla custodia del creato».La Mariapoli - aggiunge Testa - darà spazioa tutte le «realtà positive», con ospiti edeventi raccolti in quattro focus. Il 23 verràfesteggiata la giornata mondiale del libro,con un occhio all’attualità. Il primo focussarà «Una città per tutti» e verrà presentatoL’Islam spiegato a chi ha paura deimusulmani, scritto dal direttore di CittàNuova, Michele Zanzucchi; il pomeriggiosarà la volta de «La legalità del noi», con lapresentazione dell’omonimo libro, scrittodal giornalista Rai Gianni Bianco e dalsostituto procuratore Giuseppe Gatti; tragli ospiti Tano Grasso, presidenteonorario Fai antiracket. Domenicamattina, «Roma città aperta allafraternità», terzo focus dedicato alla

povertà. Saranno presentate storie diquotidiana solidarietà, come quellevissute in quartieri di periferia come TorSapienza o nelle mense per senza fissadimora. Ultimo focus, domenicapomeriggio, sarà «La nostra Città, lanostra Terra». Grande tema la curadell’ambiente, partendo dall’enciclica diPapa Francesco Laudato si.. Ai pareri degliesperti - Luca Fiorani, docente di Fisica delclima all’università Roma Tre ecoordinatore della rete internazionale diecologi EcoOne del Movimento deiFocolari, Vincenzo Artale, climatologoEnea - seguirà la testimonianza di padreMaurizio Patriciello, parroco del quartiereParco Verde di Caivano, simbolo diresistenza nella Terra dei fuochi. Nonmancheranno gli spettacoli. Dopo RoccoHunt, sabato sera toccherà alla Gen Verde,band composta da 22 artiste di 14 nazioninata nel 1966 al centro dei Focolari diLoppiano.

U

Una Mariapoli sarà allestitacon Earth Day Italia: quattrogiornate su ambiente, legalità,solidarietà, dialogo e cultura«Nel solco di Chiara Lubich»

Focolari, un «Villaggio per la Terra» a Villa Borghese

Il più grande in Europa, unanovità in Italia. Proiezione delnuovo film «Il libro della giungla»Spazio per la terapia del sollievo

DI CHRISTIAN GIORGIO

la prima sala cinematografica in Italiaall’interno di un ospedale. La piùgrande in Europa: può ospitare 130

persone tra pazienti, familiari, amici,volontari e personale di assistenza. Laprima fila è riservata ai pazienti nonautosufficienti, a letto o in sedia a rotelle. Èla sala MediCinema, inaugurata mercoledìtra l’ottavo e il nono piano del PoliclinicoAgostino Gemelli. Uno spazio dedicato alla«cinematerapia» e alla terapia del sollievo

È

per i pazienti e i loro familiari. «Si tratta diun progetto che nasce dai malati e per imalati - ha detto Celestino Lombardi,responsabile della Commissione medicoscientifica di MediCinema, durante laconferenza stampa di presentazione -. Lanostra missione è curare i pazienti maanche fare ricerca e formazione. Per questoabbiamo invitato tutti i medici delPoliclinico a collaborare con questoprogetto». L’intenzione è quella di creareuna serie di protocolli scientifici e avviareuno studio, il primo a livellointernazionale, dedicato ai pazienti che siavvarranno della programmazione dellasala cinematografica durante la loropermanenza in ospedale. «Ci sarannogruppi di studio differenti in base aipazienti “trattati” - ha continuato Lombardi-, dalle lungodegenze per le gravidanzedifficili ai pazienti geriatrici fino ai piccoli

di pediatria oncologica». E proprio lorosono stati i protagonisti di una visitainaspettata. Durante la conferenza stampa,infatti, la star Disney, Mickey Mouse, havisitato il reparto salutandoli uno per uno.La «fabbrica dei sogni» ha supportato ilprogetto MediCinema seguendolo dalprimo momento. Daniel Frigo,amministratore delegato di The WaltDisney Italia, durante la conferenza stampaha raccontato i momenti più belli di questopercorso dicendosi «orgoglioso. Èmeraviglioso assistere al progetto ultimatoe averlo festeggiato con la prima proiezionede Il libro della giungla che sarà nelle sale il14 aprile».Fulvia Salvi è la presidente di MediCinemaItalia Onlus: «Inauguriamo un percorso chemette l’Italia al centro dell’innovazionenella terapia del sollievo e nella ricercascientifica a essa collegata». La Fondazione

Policlinico universitarioAgostino Gemelli è «da anniall’avanguardia nelladiagnostica e nella terapiamedica e chirurgica. Da oggiquesto ospedale - hasottolineato EnricoZampedri, direttore generaledella Fondazione - avrà lapossibilità di creareun’atmosfera straordinariaper tutti i suoi pazienti,aiutandoli a sfuggire per qualche ora dalledifficoltà della malattia». Non a caso haparlato di «valore aggiunto» RoccoBellantone, preside della Facoltà diMedicina e chirurgia della Cattolica cheospita MediCinema. «Grazie a questa salacinematografica, il Gemelli saràall’avanguardia nell’affiancamento allaterapia del sollievo. Parallelamente,

Al Gemelli apre il primo cinema in un ospedale

porteremo avanti l’attività di ricercaattraverso protocolli clinici allo studio». Trai diversi partner che hanno permesso larealizzazione del progetto anche la Rai.Cinquecentomila euro il costo della sala,completamente coperti dai diversi progettidi found-rising. Il cinema del Gemelli avràuna programmazione settimanale con ungiorno dedicato esclusivamente ai bambini.

Rocco Hunt, protagonista del «Concerto per la Terra»

4 Domenica17 aprile 2016

ASanValentino incontro dellaVI prefettura suimigranti -Caritas, incontro con suorCarol diMarMusaGentili eGiaccardialleStimmate su«Evangelii gaudium»-Mostra sugli edificidei gesuiti -Presentazionidi libri

incontriPADRE GUADAGNO AL CONVEGNODIOCESANO DELL’APOSTOLATO DELLAPREGHIERA. «Beati i misericordiosi»(Mt 5,7) è il tema che l’Apostolatodella Preghiera ha scelto per ilconvegno diocesano ospitato giovedìscorso dalla Casa Bonus Pastor.Relazione del direttore diocesano, ilgesuita padre Tommaso Guadagno, laMessa e l’assemblea conclusiva.

SANT’EGIDIO: L’ESPERIENZA DEICORRIDOI UMANITARI.Domani alle 19,all’Istituto San Michele (piazzaleAntonio Tosti, 4), la Comunità diSant’Egidio racconterà l’esperienza dei«corridoi umanitari» per i profughi.

MISERICORDIA: LECTIO PER ADULTIALL’ORATORIO DEL CARAVITA.All’Oratorio San Francesco Saverio alCaravita (via del Caravita, 7)proseguono gli incontri di lectiodivina in occasione del Giubileo.Domani alle 20.45, padre ArmandoCeccarelli rifletterà sul Salmo 50:«Rendimi la gioia di essere salvato».

«LA MISERICORDIA NELL’ARTE» ALLAGREGORIANA. Per il ciclo di conferenzesulla misericordia nell’arte, domanialle 17.30 all’Università Gregoriana(piazza della Pilotta, 4), BarbaraAniello, docente alla facoltà di Storia eBeni culturali della Chiesa, parlerà su«Lo sguardo, il cammino, l’abbraccio: itempi della misericordia».

A SAN VALENTINO SI PARLA DELLA SFIDADEI MIGRANTI. La VI Prefetturaorganizza per domani alle 18.30, aSan Valentino Martire (via Belgio, 32),l’incontro «La Chiesa con le porteaperte». Presenti, tra gli altri,monsignor Giancarlo Perego, direttoregenerale di Migrantes, e monsignorPierpaolo Felicolo, direttoredell’Ufficio Migrantes diocesano.

A SANTA MARIA REGINA DEGLI APOSTOLIINCONTRO SULLA COMUNICAZIONE.Domani alle 20.30 la biblista LauraPaladino interverrà al secondoincontro su «Comunicazione emisericordia» promosso a Santa MariaRegina degli Apostoli (via AntoninoPio, 75) con il Centro culturale SanPaolo onlus e Comunicazione ecultura Paoline onlus.

CARITAS ROMA: «FOCUS MEDIO ORIENTE»CON SUOR CAROL DI MAR MUSA. Perorientare la comprensione dellecomplessità dell’area mediorientale, laCaritas diocesana propone il «FocusMedio Oriente». Il 19 aprile, alle 18,nella Cittadella della carità - SantaGiacinta (via Casilina vecchia, 19),appuntamento con suor Carol dellaComunità di Mar Musa, in Siria, a 80chilometri da Damasco.

ALL’UNIVERSITÀ EUROPEA CONVEGNOSULLA FAMIGLIA. «Ripartire dallafamiglia per un cambio di speranza» èil tema di un incontro che si terràdomani alle 19.15, all’UniversitàEuropea di Roma (via degliAldobrandeschi, 190). Interverranno:il presidente del Pontificio Consiglioper i testi legislativi, cardinaleFrancesco Coccopalmerio; EmmaCiccarelli, vice presidente del Forumdelle Associazioni familiari e il prorettore dell’università, AlbertoGambino.

ALLE STIMMATE UN CONFRONTO SULLA«EVANGELII GAUDIUM».Mercoledì 20alle 19, alla chiesa delle SantissimeStimmate (largo delle Stimmate, 1),interverranno l’economista ClaudioGentili e la massmediologa ChiaraGiaccardi. Si parlerà della «Evangeliigaudium» di papa Francesco.Concluderà il rettore don FabioRosini.

RIFLESSIONE SULLA MISERICORDIA CONMONSIGNOR MARCO FRISINA.Nellabasilica di Santa Cecilia in Trastevere(piazza omonima) prosegue il ciclo diincontri sulle opere di misericordiatenute dal rettore Marco Frisina.Mercoledì alle 20.30 in programma«Sono carcerato... cercocomprensione».

«SERMONI DELL’ORATORIO», PADRE PAULSU FEDE E MUSICA. Giovedì 21 alle18.30, nella chiesa di Santa Maria inVallicella (piazza della Chiesa Nuova),padre Pierre Paul - maestro diCappella dell’Oratorio e officiale dellaCongregazione per il Culto divino -nell’ambito dei «Sermonidell’Oratorio», parlerà di «Raccontarela fede con la musica. Nascita esviluppo dell’Oratorio musicale».

AL «GIOVANNI PAOLO II» IL III COLLOQUIODI TEOLOGIA SACRAMENTARIA.Ha cometitolo «Il matrimonio, cardinedell’economia sacramentaria» il terzoColloquio di Teologia sacramentariadell’Istituto Giovanni Paolo II (piazzaSan Giovanni in Laterano, 4). Info:06.69895508.

LECTIO DI SECONDIN A SANTA MARIA INTRASPONTINA. Il teologo padre BrunoSecondin animerà l’incontro «Signoredove vai? (Giovanni 13,31-38)» che siterrà venerdì 22 alle 18.30 per il ciclodi lectio divina a Santa Maria inTraspontina (via della Conciliazione,14/c).

ANTONIANUM: GIORNATA DI STUDIO SUSAN FRANCESCO. In vista dellapubblicazione dell’edizione critica diJacques Dalarun della «Vita beati patrisnostri Francisci» di Tommaso daCelano, giovedì 21 alle 15,all’Antonianum (via Merulana, 124),si terrà l’incontro «Una nuova vita disan Francesco». Interverranno, tra glialtri, Giovanni Paolo Maggioni,docente all’Università del Molise eMarco Guida, dell’Antonianum.

APPUNTAMENTO SULLA SINDONE.Tornano gli studi sulla Sindoneall’Oratorio del Caravita (via delCaravita, 7). Venerdì 22 alle 18.30l’incontro «Il volto sulla Città».Interverranno, tra gli altri, l’archeologoSimone Gianolio, il medico MonicaPersiani e la neurologa RosannaCerbo.

culturaINAUGURAZIONE DELLA MOSTRAFOTOGRAFICA SUGLI EDIFICI DEI GESUITI.Sarà inaugurata martedì 19 aprile alle18.30 a via Astalli 17, la mostrafotografica di Pablo de la Riestra«Edifici dei gesuiti nel mondo antico emoderno». La mostra, organizzata incollaborazione con la PontificiaUniversità Gregoriana, sarà visitabilefino al 30 giugno. Alle 18.30 è inprogramma una tavola rotonda con lostorico dell’arte Claudio Strinati, padreJean-Paul Hernandez dell’UniversitàLa Sapienza, e il docente di Storiadella Chiesa alla Gregoriana, padrePaul Oberholzer.

PRESENTAZIONE LIBRI/1: LA STORIA DIDON SIMONI. Alla libreria PaolineInternational (via del Mascherino, 94)verrà presentato, mercoledì 20 alle18.30, il libro di Mimmo Muolo «DonErnest Simoni. Dai lavori forzatiall’incontro con Francesco».Intervengono, oltre all’autore -vaticanista e vicecapo della redazioneromana di Avvenire -, MarcelloSemeraro, vescovo di Albano; MarcoGnavi, parroco di Santa Maria inTrastevere; il direttore di Avvenire,Marco Tarquinio; e don Ernest Simoni,protagonista del libro, sacerdotealbanese sopravvissuto allepersecuzioni comuniste.

PRESENTAZIONE LIBRI/2: «MASSIMILIANOKOLBE, IL TRIONFO DELL’AMORE». Saràpresentato mercoledì 20 alle 15.30nella biblioteca del Seraphicum (viadel Serafico, 1), il libro «MassimilianoKolbe, il trionfo dell’amore» di fraRaffaele Di Muro (Lev).Parteciperanno, oltre all’autore, donGiuseppe Costa, direttore della Lev;padre Luca Bianchi, direttoredell’Istituto di Spiritualitàdell’Antonianum; padre ZdzislawKijas, relatore della Congregazionedelle Cause dei Santi; e monsignorAlessandro Saraco, officiale dellaPenitenzieria Aposolica.

solidarietàDONARE IL SANGUE CON L’AVIS.Domenica 24 sarà possibile donare ilsangue con l’Avis nella parrocchia diSan Basilio (piazzale Recanati, 1).

le sale dellacomunità:i programmi

DELLE PROVINCIE Da mer. 20 a lun. 25V. Delle Provincie, 41 L’abbiamo fatta grossatel. 06.44236021 Ore 15.30-17.50-20.10

-22.30Yuri Pelegatti è un attore di teatro che,traumatizzato dalla separazione dalla moglie, nonriesce più a ricordare le battute in scena. ArturoMerlino è invece un investigatore privato che vivein casa con un’anziana zia. Yuri assume Arturoper avere le prove del tradimento della moglie, maper una serie di errori e sfortunate coincidenze, idue entrano in possesso di una misteriosa valigettapiena di soldi....

DON BOSCO Gio. 21 e ven. 22V. Publio Valerio, 63 Dio esiste e vivetel. 06.71587612 a Bruxelles

Ore 18-21Sab. 23 e dom. 24ZootropolisOre 16Sab. 23, ore 18-21,e dom. 24, ore 18Attacco al potere 2

Il Primo Ministro inglese muore in circostanzemisteriose e il suo funerale è un evento al qualetutti i leader del mondo occidentale non possonomancare. Ma quella che dovrebbe essere lasituazione più protetta del pianeta, si rivelerà uncomplotto letale per uccidere i capi di Stato edistruggere i luoghi simbolo della capitale inglese.Solo tre persone hanno la possibilità di fermaretutto questo: il presidente degli Stati Uniti, il suocapo dei servizi segreti e un agente inglese...

cinema

La Patagonia vistada Luca Bragalli

li scatti in bian-co e nero di Lu-

ca Bragalli per rac-contare la Patago-nia: è lamostra «Pa-tagonica - Paesaggidalla fine del mon-do», alMuseodi Ro-ma in Trastevere fi-no al 12 giugno.

G

ato a Palermo nel 1959,Roberto Andò è registasiciliano, oltre che

scrittore, autore di messe inscena teatrali e sceneggiatore.Lo si può inserire in quellagenerazione di mezzo delcinema italiano che si è fattalargo all’inizio degli anni ’80,con numerose tentativi e punti

di contatto con la letteratura. Instaura infatti puntidi contatto con Leonardo Sciascia e resta inambito regionale per dirigere il suo primo film, Ilmanoscritto del Principe, ispirato a Tomasi diLampedusa, 2000. Dopo quello, dirige Sotto falsonome (2004) e Viaggio segreto (2006),affacciandosi sul thriller e sul mistero. Con Viva lalibertà (2013) le due ispirazioni cominciano aconfluire in Le confessioni, la sua prova più recente,in uscita nelle sale a partire da giovedì 21 aprile.La storia è di ambientazione contemporanea.Siamo in Germania, in un albergo di lusso, dovesta per riunirsi un G8 dei ministri dell’economia.

Sembra che, a quanto si dice, tutti siano pronti adadottare una manovra che avrà conseguenzemolto pesanti su alcuni Paesi. Arrivano uomini edonne di governo da tutto il mondo, c’è anche ildirettore del Fondo Monetario internazionale, ilfrancese Daniel Rochè, e ci sono anche tre ospiti:una scrittrice di libri per bambini, una rock star, eun monaco italiano, Roberto Salus. Gli ospiti sisono appena sistemati, quando accade un fattotragico e del tutto imprevedibile: Rochè vienetrovato morto e la riunione deve essere sospesa. Inrealtà nell’unica sera trascorsa all’albergo, Rochèaveva convocato Salus nella sua stanza, i dueavevano parlato a lungo, e Rochè aveva chiesto almonaco di essere confessato. Da quel momento irapporti tra i presenti cambiano profondamente,in un clima di paura e di dubbio i dialoghi tra ipresenti si fanno rarefatti e indecisi, fino aconfigurare un vero e proprio clima da thriller.Naturalmente si parla anche di economia, e anchein quel caso resta il dubbio su quello che avrebbedetto Rochè: secondo alcuni la manovra era cosìprofonda e dura da creare difficoltà in molti Paesi

partecipanti, indecisi se accettare di parlarne orinviare tutto. Fin dall’inizio un clima dasotterfugi domina nelle stanze dell’albergo. Einsieme cresce la sensazione che ci si muova inuna atmosfera rarefatta e metafisica, affidata apersonaggi smarriti e quasi persi. Che insomma ilrealismo della storia sia pronto a lasciare spazioalla metafora, alla citazione non sempredecodificabile, alla frase detta per significare altro.Insieme all’economia, si fanno largo politica,affari, reazioni non ortodosse. C’è una ampiariflessione morale, che guida l’azione, come sequei personaggi fossero tutti marionette e pupazzidi una recita. È un film ambizioso e intenso,questo di Andò, che fruga nei segretiinconfessabili dei potenti, che mette alla berlina ipersonaggi fino a quando è possibile restare nelcampo del vago e tenere il senso del mistero. Alcentro campeggia Toni Servillo (foto), nel ruolodel monaco Salus, una figura ieratica etremendamente seria, che richiama a un destinopiù alto e segnato da nobili ideali.

Massimo Giraldi

N«Leconfessioni»,ilmisteroeisegretideipotenticinema arte

appano, Temirkanov,Koopman: «star» dellabacchetta, accanto a direttori

giovani. E in cartellone Beethovencon Fidelio e i concerti per piano eorchestra 3, 4 e 5; Bach con laPassione secondo Giovanni; CeciliaBartoli che canta Mozart. Ancora,tanta musica contemporanea, epoi Schubert, Mahler, Brahms, enella cameristica un panorama a360 gradi, da Palestrina almoderno. Sono gli «ingredienti»della stagione 2016-2017 di SantaCecilia, presentata nei giorniscorsi all’Auditorium Parco dellaMusica. Con una novità anche sulpiano organizzativo: i concertisinfonici si spostano dal week-endal giovedì, venerdì e sabato; per iconcerti da camera invece spazioper lo più tra il lunedì e ilmercoledì, e non più nel finesettimana.Per Beethoven e Bach, si tratta diproposte in continuità con quelle

degli anni precedenti. L’esordio il20 ottobre proprio con il Fidelio diBeethoven, di cui vengonoeseguiti anche i più importanticoncerti per piano, dopo il ciclodelle Nove Sinfonie della stagioneprecedente. Anche per Bach, sirAntonio Pappano, dopo laPassione secondo Matteo dellaprecedente tornata, stavoltaaffronta l’altra Passione, quellasecondo Giovanni. Così per laprosecuzione dell’omaggio diDaniele Gatti a Schumann:novità, nel segno della continuità.Stesso discorso per l’accoglienzariservata alle novità. In cartellonela prima italiana di Senza sangue diPeter Eötvös; la prima assoluta, adaprile, di Caprice Romain op. 72 n.3 di Richard Dubugnon e nonsolo. A proporli, nuovegenerazioni di direttori, tra cui ilvenezuelano Rafael Payare cheviene dalle fila di El Sistema diJosè Antonio Abreu, e di

interpreti, tra pianisti emergenti estrumentisti come ilpercussionista Simone Rubino, 23anni. Il programma da camera,che si inaugura il 26 ottobre conle sinfonie di Haydn, comprendePalestrina (laMissa Papae Marcellicon il Coro della Sistina), iquartetti di Mozart e quelli diMahler e Fauré. E ancora, Händel,con l’Accademia Barocca di SantaCecilia, e Débussy. Sul palco,talenti affermati e giovani carriere.Su tutti, Daniel Barenboim,Grigorij Sokolov, Hélène Grimaude Beatrice Rana. Nella nuovastagione, anche le matinée delladomenica con le compaginiceciliane che suonano preceduteda introduzioni all’ascolto: nonsolo sinfonica ma anchecameristica e musica corale. Perinformazioni, programmi ecalendari dettagliati è possibileconsultare il sito di Santa Cecilia.

Federica Cifelli

PSantaCecilia, lanuovastagione

«Star» della bacchetta come Pappano,Temirkanov, Koopman accanto a direttorigiovani. L’esordio con il «Fidelio»di Beethoven. Nel cartellone anche Bach,Mozart, Schubert,Mahler e Brahms

L’eticaeledifferenzetra«cura»e«giustizia»

li uomini e le donne si comportano in modo diver-so. Ma la dimensione etica che sottostà ai compor-tamenti è differente? Insomma esiste una etica al

femminile ed al maschile? Esiste una differenza nella valu-tazione morale dei comportamenti e nella costruzione delmondo etico?Nel libro Con voce di donna, Carol Gilligan, psicologa allie-va del grande Kohlberg (lo studioso dello sviluppo morale),contesta il suo maestro (che insomma non era stato gene-roso con le donne circa la possibilità delle stesse di rag-giungere elevati livelli di sviluppo morale) e delinea, studiempirici alla mano, un quadro dello sviluppo morale sor-prendente: lo sviluppo morale, sulla base delle differenzecervello/mente e delle differenti peculiarità dello sviluppopsicoaffettivo, ha una polarità nel maschile ed un’altra nelfemminile, entrambe importanti e fra loro complementari.Argomento delicato e già ai tempi di Kohlberg foriero dinonpoche polemiche.Ma le osservazioni della Gilligan pon-gono le basi per una visionedimensionale dello sviluppomo-rale, che si dispiega tra una polarità più femminile, l’«eticadella cura», e tra un’altra polarità piùmaschile, l’«etica del-la giustizia». Ovviamente si tratta di un «continuum», ma laGilligan, femminista al di sopra di ogni sospetto, sostieneche la dimensione etica si caratterizza diversamente al fem-minile e al maschile, costituendo anch’essa una differenza,la cui negazione costituirebbe una nuova forma di discri-minazione.L’etica della cura pone al centro l’altro come individuo, hauna connotazione relazionale e si caratterizza infatti per in-timità, sollecitudine, rapporto e interesse per i bisogni al-trui. Nell’etica della cura si punta ad un rapporto ideale, nelquale ciascuno riceve risposta e viene incluso e nessuno vie-ne lasciato solo e fatto soffrire. L’etica della cura sembre-rebbe corrispondere alla dimensione dell’«essere-con» edell’«essere-per».Nell’etica della giustizia è presente molto più nettamentel’aspetto della separazione: l’altro viene riconosciuto inquanto altro e separato da sé, come qualcuno che abbia u-guali diritti. Le caratteristiche che connotano l’etica ma-schile sono quindi la legalità, la competizione, la distinzio-ne e la regola, la possibilità di vivere un rapporto interper-sonale senza la preoccupazione di poter perdere la propriadignità, mirando ad un sistema in cui tutti possono essereconsiderati egualmente degni e trattati con equità, nono-stante le differenze del potere. L’etica della giustizia sem-brerebbe corrispondere alla dimensione dell’«essere-per-fare». L’intrecciarsi complementare tra le due differenti po-larità etiche, sostiene la Gilligan, creerà un mondo semprepiù giusto.

GDOMANIA Frascati presiede la riunionedella Conferenza episcopalelaziale.

MARTEDÌ 19A Sacrofano celebra la Messa peril Convegno della Caritas italiana.