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Fiori per lo scoraggiamento e la disperazione
Con la presenza di ben otto rimedi, la categoria per lo scoraggiamento e la
disperazione è la più numerosa. Quasi come sapendo che il problema in
questione, affligge (appunto!) molti di noi, ed è la causa prima di
insuccessi e fallimenti.
È interessante notare che in questa categoria non
vi siano guaritori e sia presente un solo aiutante
Oak, il fiore della quercia. Per il restante spazio,
questo gruppo è abitato da fiori e piante
appartenenti alla cerchia degli ultimi ritrovati,
tutti ottenuti per bollitura, cioè con un’energia
ascendente, quella del fuoco, che spinge
l’Anima verso l’alto, come a volerla sorreggere.
Julian Barnard nel suo “Fiori di Bach – Forma e
funzione”, traccia la storia, dalla prima all’ultima, delle scoperte floreali
ritenendo plausibile scoprire in un Edward Bach, che identificò come
detto, gli ultimi diciannove in un arco di soli diciassette mesi,
scoraggiamento e disperazione per la maturata comprensione di essersi
assunto un compito che andasse al di là delle umane possibilità e che lo
porterà inevitabilmente alla morte.
Il grande patrimonio vibrazionale di un uomo che, grazie alla sua acuta
sensibilità, maturata grazie all’assunzione del proprio daimon, per i greci il
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108 compito essenziale della vita, lo scopo primo ed ultimo, accoglie in sé la
vita e la capacità di ascoltarla poiché essa sa sempre quale cosa vada bene
per noi. Quindi grazie per il lascito floreale e, ancor di più, per l’esempio
di uomo, dedito al perfezionamento di sé. E ora vediamo i fiori.
Julian Barnard – Fiori di Bach, Forma e Funzione – Ed. T. Nuove
(Le copertine che vedi sparse nel testo, sono link verso i libri!)
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Larch
"Per coloro che si considerano inferiori alle persone che li circondano, e
meno capaci di loro. Si aspettano di fallire e sentono che non
raggiungeranno mai un successo. Quindi non rischiano né si sforzano
abbastanza per riuscire nella vita" (Edward Bach).
Gli aspetti positivi del
carattere di questa tipologia
emergono in quelle persone
che desiderano immergersi
nella vita e confrontarsi con
essa senza lasciarsi mai
scoraggiare dai risultati. Una
tale persona sa che se dovesse
fallire, non è perché non ha fatto del suo meglio. Non conosce il
significato della parola “non posso”, scrive Chancellor, indicando i lati di
Larch che tutti vorremmo avere quando percepiamo la nostra inferiorità
anche solo nei confronti di una situazione della vita. Certamente una
tipologia Larch estende questa percezione a diversi aspetti dell’esistenza,
finendo poi per credere di non poter in alcun modo avere successo.
Il fiore del Larix Decidua di fatto, simboleggia il preconcetto, la
convinzione negativa antecedente alla constatazione pratica che ci direbbe
se siamo in grado di svolgere un compito o meno. La mente si sintonizza
sulle frequenza negative, dove trova il fallimento, scordandosi che la
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110 competenza è, in sé, un risultato anch’essa, per di più meramente
acquisibile. Infatti per chiunque apprenda dall’esperienza, l’abilità da cui
deriva il successo nel proprio operato, è semplicemente una questione di
applicazione. Come mai allora Larch non crede in sé?
È appunto una questione vibrazionale. I pensieri, anche se immateriali,
emettono una frequenza che rimbalza, si espande e contagia l’ambiente
circostante e da esso è parimenti influenzata. “Chi va con lo zoppo impara
a zoppicare” è un proverbio che contiene, come tutti i proverbi, un fondo
di verità. Energeticamente il soggetto Larch è in una condizione di deficit.
Ovviamente. Questa convinzione negativa esaspera il soggetto al punto
che egli evita di trovare soluzioni in quanto già fermo nella sua risoluzione
di fallimento. E il cerchio si chiude nella rassegnazione all’inazione.
Il fiore del larice porta alla chiarificazione mentale della negatività e della
falsità del preconcetto, in modo che sia possibile andare incontro a
soluzioni reali e motivanti.
Abbreviazione: LAR
Nome italiano: Larice
Nome botanico: Larix Decidua
Parole chiave: Complesso d'inferiorità, sensazione di fallimento,
paura di non farcela
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Aprile / Giugno
Principio transpersonale: Incapacità
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Pine "Per coloro che si rimproverano di qualcosa. Anche quando hanno
successo, pensano che avrebbero potuto far meglio e non sono mai
soddisfatti dei loro sforzi e dei loro risultati. Sono grandi lavoratori, ma
soffrono molto per i difetti che si attribuiscono. A volte, di fronte a un
errore commesso da altri, arrivano perfino ad attribuirsene la
responsabilità" (Edward Bach).
Il senso di colpa dovrebbe
essere una reazione naturale
riguardante una situazione in
cui si è fatto o non fatto
qualcosa che ha avuto
ripercussioni su di noi o sugli
altri. Questa reazione origina
all’interno di noi, dal nostro
giudizio sui noi stessi, reazione che va modificandosi continuamente in
funzione proprio del giudizio stesso. Per la psicoanalisi freudiana sarebbe
il super-Io, il giudice interiore che crea i presupposti di giudizio per
mantenere uno status quo predefinito.
In effetti l’educazione, il comportamento, l’etichetta, spingono il super-Io
al giudizio sia su noi stessi che sugli altri. Quando l’azione compiuta
differisce da ciò che si è imparato, dalla “nostra” regola morale quindi,
entrerebbe in funzione il meccanismo del senso di colpa. Appositamente
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112 parliamo di meccanismo poiché, sia secondo il buddismo (che parla ad
esempio di “consapevolezza di sé”, cioè del raggiungimento della pace
interiore generata dalla sospensione del giudizio), che negli studi applicati
di fisica quantistica di moderna generazione (che parlano di osservazione
dei fenomeni senza partecipazione), si evidenzia il concetto di
“meccanismo di pensiero”.
Imparare ad osservare sé stessi con distacco è la pratica prima per
diminuire drasticamente il potere del super-Io che è composto di strutture
innaturali, di schemi che ci obbligano a comportarci secondo quanto
appreso da persone che a loro volta hanno appreso da schemi. Per evitare
di essere fraintesi diremo che questa non è una rivoluzione anarchica,
semmai lo è floreale. Il soggetto Pine risponde proprio a questo schema di
subordinazione continua ai dettami del giudizio interiore sacrificando la
gioia dell’essere.
Abbreviazione: PIN
Nome italiano: Pino silvestre
Nome botanico: Pinus Sylvestris
Parole chiave: Senso di colpa
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Maggio /
Giugno
Principio transpersonale:
Autolesionismo. Pigne, nuova crescita.
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Crab Apple
"E' il rimedio della depurazione. Per coloro che hanno la sensazione di
avere in sé qualcosa di sporco. Spesso è una cosa apparentemente
insignificante;a volte, invece, si tratta di una malattia più seria, che viene
quasi trascurata rispetto alla sola cosa su cui la persona si è concentrata.
In ogni caso, l'individuo è ansioso di sbarazzarsi di questo problema che
per lui è divenuto essenziale da curare, e si abbatte molto se la cura
fallisce. Questo rimedio risana le ferite se il paziente ritiene che nel corpo
ci sia qualche veleno che debba essere espulso" (Edward Bach).
Uno studio sperimentale
condotto in doppio cieco a
Santa Clara (Cuba),
corroborato e pubblicato da
SE.DI.BA.C. (Sociedad para
el Estudio y la Difusión de la
Terapia del Dr. Bach de
Cataluña), dimostra che su
settanta pazienti con presenza di ascesso dentale suddivisi in due gruppi da
trentacinque soggetti l’uno, i primi trentacinque trattati con cure
tradizionali hanno avuto una guarigione del 57,1% contro quella del 94,3%
ottenuta dai pazienti che usarono il SOLO Crab Apple (lo trovi nella
bibliografia).
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Crab Apple ha un’utile funzione depurativa, ci aiuta infatti a pulirci nel
caso in cui percepiamo di avere qualcosa di sporco dentro di noi. Questa
sensazione può derivare dalla presenza di un tumore, per esempio, dal
massiccio utilizzo di farmaci, di effetti chemioterapici, interferone,
cortisone, intossicazioni alimentari e non, disintossicazione da
stupefacenti, da tabagismo, da superalcolici. Da tutto ciò che non è
presente naturalmente nel corpo ed infastidisce il normale scorrere della
vita. Ovviamente Crab Apple non può essere considerato alla stregua di un
antibiotico poiché non è possibile stabilire un parallelismo tra i fiori e la
medicina allopatica.
Altro uso interessante, oltre alla pulizia mentale ad esempio, è quello del
ripulire l’immagine di sé dalle costrizioni auto-imposte come accade
nell’anoressia e nella bulimia. La troppa attenzione alla pulizia necessita di
Crab Apple.
Agisce quindi ovunque vi sia qualcosa di non voluto da rimuovere.
Abbreviazione: CRA
Nome italiano: Melo Selvatico, Melo Ornamentale
Nome botanico: Malus Pumila
Parole chiave: Sensazione interiore di impurità con conseguente
tendenza ad eccessiva pulizia
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115 Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Maggio
Principio transpersonale: Impurità, ostruzione.
Il candido fiore di melo.
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Sweet Chestnut
"Per quelle persone che, talvolta, sono preda di un'angoscia così grande
da sembrare insopportabile o pare che la mente o il corpo siano spinti al
limite della resistenza e debbano cedere" (Edward Bach).
Un attacco di panico, o
"Disturbo d'attacco di panico"
(DAP), è un periodo di paura o
disagio intensi, tipicamente
con un inizio improvviso e
solitamente della durata
inferiore ai trenta minuti. Il
disturbo è significativamente
diverso dagli altri tipi di disturbi di ansia, in quanto gli attacchi sono
improvvisi, non sembrano provocati da alcunché e spesso sono debilitanti.
Un episodio è spesso categorizzato come un circolo vizioso dove i sintomi
mentali accrescono i sintomi fisici, e viceversa.
Leggendo di seguito le due definizioni sembrerebbe che Sweet Chestnut
fosse stato creato quasi appositamente. Ma confinarlo al ruolo di tarpare
l’attacco di panico sarebbe sminuire l’ampia funzione di Castanea Sativa.
Certamente SCH è il fiore principe del DAP, ma vi saranno altri fiori di
supporto per trattare questo disturbo, come ad esempio la formula pensata
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117 da Ricardo Orozco e denominata Tetra-Remei contenente Rescue Remedy,
Walnut per l’adattamento circostanziale, Elm per lo straripamento
emozionale, e proprio Sweet Chestnut. Questa formula, originariamente
pensata per lo straripamento emozionale collegato a lutti, traumi, etc, può
essere impiegata come Rescue potenziato da assumersi con frequenza
molto alta, ogni trenta secondi, durante l’insorgere di un attacco di panico.
Approfondendo invece SCH, scopriamo essere un’essenza che tratta lo
spettro emozionale come se fossimo rinchiusi in un tunnel senza uscita e
camminiamo, camminiamo, senza trovare ragioni. È l’angoscia debilitante.
È un disagio profondo dell’Anima che non trova ragion d’essere. È una
condizione profonda di dolore che, per sua natura, non può durare a lungo.
È essere logorati dall’interno, cosa che capita anche alla pianta, mantiene
struttura e viene scavata da dentro, come accade in Willow ed Oak.
Abbreviazione: SCH
Nome italiano: Castagno dolce
Nome botanico: Castanea Sativa
Parole chiave: Angoscia, disperazione
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Maggio / Giugno
Principio transpersonale: Rigenerazione
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Star of Bethlehem
"Per coloro che si trovano in uno stato di grande angoscia a causa di
situazioni che, in un dato periodo, hanno provocato tanta infelicità: lo
shock di una cattiva notizia, la perdita di una persona cara, lo spavento
per un incidente e altri eventi simili. Questo rimedio porta sollievo a chi
rifiuta il conforto degli altri" (Edward Bach).
Riconnessione è un’ottima
parola chiave per definire un
grande fiore.
Come vedi dalla foto Star of
Bethlehem è un fiore a sei
petali. L’unico fiore a sei
petali di tutto il sistema
floreale di Bach. Il numero sei è speciale.
Il numero sei contiene le quattro dimensioni spaziali, più la profondità ed
il tempo. Contempla e racchiude in sé il tutto. È in grado quindi di
ricostruire ciò che è stato rotto poiché ha, dentro sé, tutte le dimensioni
della manifestazione. Pensa che puoi fare una crema esterna a base neutra
con Star of Bethlehem, da applicare sulle cicatrici che sentono il tempo.
Star of Bethlehem fa ovviamente parte del rescue remedy.
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119 Anche la forma è speciale. Se unisci i puntini come nei giochi per i bimbi,
puoi vedere la sovrapposizione dei due triangoli, uno punta verso l’alto,
uno verso il basso. Come nel sigillo di Re Salomone, come nella stella di
David simboleggia l’unione tra il maschile e il femminile.
In italiano Latte di gallina, Ornithogalum Umbellatum è, di per sé, una
pianta tossica che produce cochinina, un alcaloide impiegato in farmacia
per il trattamento della gotta. Troviamo quindi anche questo parallelismo,
come cioè, da una pianta nociva si ricavi un rimedio curativo, e siamo
spinti a pensare alla multidimensionalità di questo stupendo candido fiore.
Star of Bethlehem è quindi il fiore per gli shocks.
Ricuce le ferite, sana le rotture a tutti i livelli, apre all’unità.
E’ essenziale nel trattamento di qualsiasi trauma.
Abbreviazione: SBE
Nome italiano: Stella di Betlemme, Latte di gallina
Nome botanico: Ornithogalum Umbellatum
Parole chiave: Shock, trauma
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Aprile / Maggio
Principio transpersonale: resistenza, trauma
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Oak
"Per coloro che lottano e si battono energicamente per guarire o per
risolvere i problemi della vita quotidiana. Perseverano, tentando una cosa
dopo l'altra, anche se il loro caso può sembrare senza speranza. Sono
scontenti di sé quando una malattia interferisce con i loro doveri e con
l'aiuto che vogliono arrecare agli altri. Sono persone coraggiose, che
combattono contro grandi difficoltà senza mai perdere la speranza o
diminuire l'impegno" (Edward Bach).
Come detto, sono tre le essenze
che soffrono logorandosi
internamente e dato che il caso
non esiste, sono tutte e tre
racchiuse nella categoria dello
scoraggiamento e della
disperazione. SCH, OAK e
WIL si lasciano, seppur per
motivi differenti, corrodere internamente, mostrando comunque la capacità
di sopravvivere e proliferare, anche se interiormente logore.
La quercia ha una forte imposizione che le pesa sulle spalle: il senso del
dovere.
Guardando a cosa possono fare per noi i fiori di Bach, dobbiamo pensare
alle nostre qualità positive, ma anche al loro lato negativo, essendo la
natura di quest’universo dualistica. Di per sé, il senso del dovere è una
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121 nobile qualità, atta a far si che la persona sia in grado di adempiere a ciò
che si prefigge con forza e coraggio. Quel che accade, quando il difetto
prevale sulla qualità, è l’irrigidimento della persona all’interno di uno
schema che prevede l’atto senza più il sentimento (dal latino Sentimentum,
Sentire e Mentum, atto del sentire). Agisce quindi senza più ascoltare ciò
che sia giusto fare. Per questo Bach dice:” Perseverano, tentando una cosa
dopo l'altra, anche se il loro caso può sembrare senza speranza”, perché
agiscono senza ascoltare le istanze profonde, le guide dell’Anima, finendo
quindi per compiere gesti non confacenti, sbagliando e perseverando
l’errore. Quercus Robur ritrova allora la sua funzione sacrale, nota sia
presso i celti che presso i romani, dove non solo è il simbolo della forza
per eccellenza, ma anche strumento rituale e collegato agli Dei, al
primigeno mondo delle Idee cui la persona in stato Oak farà ritorno
assumendo il rimedio.
Imparare ad ascoltarci per rompere la rigidità di schemi troppo costrittivi è
lo scopo per cui assumeremo questo fiore.
Abbreviazione: OAK
Nome italiano: Quercia, farnia
Nome botanico: Quercus Robur
Parole chiave: Stanchezza, eccesso di sforzo, ostinazione, tenacia
Caratteristiche del fiore: Aiutante
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Aprile / Maggio
Principio transpersonale: Sovraccarico
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Elm
"Per coloro che stanno compiendo un buon lavoro, stanno seguendo la
loro vocazione e sperano di fare qualcosa d'importante, spesso per il bene
dell'umanità. A volte possono attraversare periodi di depressione nei quali
hanno la sensazione che il compito intrapreso sia troppo difficile e vada
oltre le possibilità di un essere umano" (Edward Bach).
Per la sua notevole longevità
l'olmo simboleggia "l'amore
fedele"; forse per questo
anticamente vi era l'usanza di
piantare un filare di queste
piante presso l'ingresso dei
conventi o sul piazzale delle
chiese, in segno di devozione e
di sottomissione alle regole monastiche.
Il nome scientifico Ulmus riprende esattamente l'antica denominazione
latina di questa pianta. Un tempo all'olmo venivano attribuite le più
suggestive simbologie: spesso lo si definiva come "sostegno della pianta
che dona il liquore della vita", ossia la vite (altro fiore del sistema). Sin da
quei tempi, evidentemente, com'è ancora in uso in molte regioni, gli olmi
venivano impiegati come impalcatura per i vigneti in quanto si riteneva
che l'uva prodotta da viti sostenute da filari di olmi fosse più zuccherina e
quindi più apprezzabile.
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Ecco il significato recondito che Bach svela nelle sue scoperte, questo
fiore dona la capacità di “sorreggere” il liquore della vita che simboleggia,
proprio come lui sostiene, il proprio compito, per coloro che “stanno
facendo un buon lavoro, stanno seguendo la loro vocazione e sperano di
fare qualcosa d'importante, spesso per il bene dell'umanità”.
Rimarco il parallelismo che trovo già in Water Violet e nella sua sempre
più rara presenza. Lo stress, male del secolo, di cui Elm è un grande
curatore, è una patologia sempre più diffusa e le armi per combatterlo sono
sempre meno diffuse. Esso necessita una cambiamento di vita, un
“nobilitare la propria esistenza” per andare incontro alla propria vocazione.
Ebbene, grandemente considerato nell’antichità, latifoglia nobile, l’Olmo
ha subito dagli anni ‘20 del secolo scorso in poi, un inesorabile attacco
fungino da parte di Ophiostoma (Ceratocystis) ulmi, portatore della
“Grafiosi” che ne ha decimato la popolazione. Come a dire che i rimedi
per lo stress sono sempre più difficili da scoprire.
Abbreviazione: ELM
Nome italiano: Olmo
Nome botanico: Ulmus Procera
Parole chiave: Impegno eccessivo, sovraffaticamento
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Febbraio / Marzo
Principio transpersonale: Straripamento, rigidità
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Willow
"Per coloro che hanno sofferto a causa delle avversità o della sfortuna e
trovano difficile accettarlo, senza lamentarsene e senza provare
risentimento, poiché giudicano la vita in base al successo. Sentono di non
aver meritato una prova così grande, lo trovano ingiusto e ne sono
amareggiati. Spesso accade loro di provare un interesse minore verso
quelle cose della vita che prima facevano loro piacere" (Edward Bach).
L'accidia, o acedia è
l'avversione all'operare, mista a
noia e indifferenza.
Nel lessico contemporaneo il
lemma accidia / accidioso: è
usato come sinonimo di noia e
vita depressa; indica lo
scoraggiamento, l'abbattimento
e la stanchezza guardati dall'angolo visuale di chi pensa che si debba
sempre fare, desiderare, meritare, conquistare qualcosa. Come accade a
Willow, l’accidioso pensa alla vita in funzione del successo che ne ottiene
e quindi considera sé stesso in funzione del raggiungimento o meno, come
in questo caso, dell’affermazione personale. Ha necessità di paragonarsi
con gli altri di cui giudica riuscite e disfatte con quel tipico senso di
amarezza implicito nel sapore delle sue foglie contenenti acido acetil-
salicilico.
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Il tratto principale di quest’accidia, risiede nell’elasticità dei rami giovani
di Willow; sono quelle fronde che vengono impiegate per costruire cesti,
legare le viti, usate per delimitare le aiuole. Come a dire che il valore
dell’essere Salice, vada piegato all’utilità, pensiero maturato nella persona
che pensa al successo materiale. Visto che però, questi rami vengono
tagliati giovani e sacrificati, e che i rami simboleggiano le idee, nella
persona si costruisce lentamente la certezza di non giungere al risultato
sperato, al successo, proprio perché lascia “recidere” il suo sé, le sue idee,
con troppa facilità, non lasciandole maturare. Risentirà quindi
dell’amarezza del non essere approdato dove voleva. Giudicando sé e gli
altri, percepirà la vita con l’amarezza di chi ha visto i suoi sogni (i rami
nuovi) piegarsi all’utilità e smetterà di provare, già convinto che verranno
recisi. Questa è la causa della sopracitata accidia. Assumere il fiore ci può
riportare nella capacità di generare continuamente ritrovando l’elasticità e
il sapore della vita, abbandonando invece l’amarezza e il risentimento.
Abbreviazione: WIL
Nome italiano: Salice giallo
Nome botanico: Salix Vitellina
Parole chiave: Amarezza, risentimento
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Aprile / Maggio
Principio transpersonale: Ritenzione, irritazione, fermentazione, rigidità
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Fiori per l’eccessiva preoccupazione
per il benessere altrui
Ultima solo per elencazione, questa categoria comprende tutte quelle
persone che desiderano il bene altrui in modo così intenso fino a non
riuscire, spesso, a rendersi conto
che la libertà sia frutto di una
scelta altrui personale ben
delineata, in cui loro non
dovrebbero aver parola.
Con il loro profondo interesse per
l’altro, può capitare che vogliano
dirigere tutti sulla giusta strada perdendo di vista i reali bisogni di chi
amano guidare.
In questa categoria troviamo gli ultimi cinque fiori del sistema che sono:
Vervain, Vine, Chicory, Beech e Rock Water, tutti votati al prendere in
considerazione i problemi degli altri come una battaglia personale. Ognuno
cercando, mediante le proprie dinamiche, di favorire la positivizzazione
dei disagi altrui.
Tra queste persone troviamo certo molti terapeuti che desiderano il bene
del loro prossimo (controtransfert), anche se lo specialista realizzato trova
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127 prima il proprio equilibrio e solo allora sa come consigliare al meglio
l’altro.
Poiché è necessario tenere in alta considerazione l’equilibrio delfico del
responso, il consiglio ha valore reale quando è l’interessato a chiedere e gli
si fornisca una risposta equa ed adeguata alla sua situazione.
Certo, volendo il bene delle persone, si corre il rischio di suggerire
presupposti non sempre validi che, assumendo i fiori e leggendo le
prossime righe, potremo rapidamente riequilibrare.
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Chicory
“Per coloro che sono molto attenti ai bisogni altrui. Tendono a prendersi
successivamente cura dei bambini, dei parenti, di amici e trovano sempre
qualcosa da rimettere a posto. Correggono continuamente ciò che
considerano sbagliato e hanno il piacere di farlo e desiderano
intensamente avere sempre vicino coloro che amano” (Edward Bach).
La persona Chicory ama. E lo
fa così intensamente che ne
perde di vista i contorni. Il
confine entro il quale ognuno
ha diritto a decidere per sé in
libertà viene, sotto l’influsso di
Chicory, a disgregarsi, poiché
queste persone “desiderano
intensamente avere sempre vicino coloro che amano”. E se, da una parte, è
bellissimo sapere che ci siano persone anelanti il nostro bene, dall’altra, a
volte, è giusto, per ognuno, sbagliare, per apprendere le personali lezioni
di vita. Avere la libertà di sbagliare è un diritto sacrosanto.
È responsabilità - (leggi un mio saggio sul tema).
Invece la persona Chicory crea i presupposti per avere sempre le persone
che ama sotto la sua ala protettrice, per evitare loro dolore e sofferenza che
farebbero soffrire anche lei, visto come partecipa così intensamente della
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129 vita altrui. Diciamo lei ma Chicory è per entrambi i sessi, anche se,
effettivamente, questo fiore rispecchia lo stereotipo della madre latina che
incarna benissimo con un profondo e radicato sentire interiore, ma questo è
valido anche per alcuni maschi.
La radice della cicoria è un grosso tubero intimamente legato al terreno
che regge una piantina invece delicata e leggera. Nel linguaggio della
segnatura floreale, la radice indica il subconscio, la parte aerea, la
coscienza. Stabilito questo, comprendiamo i “bisogni” della persona
Chicory: necessità profonda e radicata d’amore che a volte travalica il
confine della libertà altrui. Essi, meno bisognosi di questo legame,
divengono ostaggi e tenuti a sé.
Positivizzare questo stato significa semplicemente lasciare scorrere
l’energia. Significa amare profondamente con consapevolezza. E liberare
ancor di più la nostra intima capacità di volere bene. Senza catene.
Abbreviazione: CHI
Nome italiano: Cicoria
Nome botanico: Cichorium Intybus
Parole chiave: possessività, egoismo, autocommiserazione
Caratteristiche del fiore: Guaritore
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Giugno / Settembre
Principio transpersonale: Congestione, ritenzione
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Vervain
"Per coloro che hanno idee e principi ben radicati che essi ritengono
giusti e che sono disposti a cambiare molto raramente. Desiderano sempre
convertire ai loro punti di vista tutte le persone che li circondano.
Possiedono una forte volontà e molto coraggio quando sono convinti di
ciò che desiderano insegnare. Nella malattia lottano più a lungo di altri
prima di arrendersi e di tralasciare i propri compiti" (Edward Bach).
La Verbena Officinalis è una
pianta dalle spighe ritte, turgide
e dai piccoli fiorellini rosa.
Questa sua forma rigida
esprime chiaramente il concetto
enunciato dal medico gallese:
“Per coloro che hanno idee e
principi ben radicati che essi
ritengono giusti e che sono disposti a cambiare molto raramente”.
La verbena è idealista. È fermamente convinta di quali siano i suoi principi
ed avrà la forza di tenervi fede. Ovviamente da una persona così, ci si
attende fermezza. Questo porterà conseguenze sia positive che negative. E
mentre le prime sono ovvie, il coraggio, la voglia di lottare per le idee, la
tenacia, le altre appaiono solo all’occhio di un osservatore esperto.
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131 La verbena mal sopporterà lo status quo, indipendentemente da quale sia il
contesto in cui è inserita. Ciò avviene perché implicitamente essa crede
“solo” nelle proprie idee che, per elezione, sono assolutamente personali,
dato che ognuno, da questo punto di vista, è un universo a sé stante.
I geni, gli indipendenti, i rivoluzionari, gli esploratori, gli estremisti, hanno
sicuramente dei tratti in comune con questo fiore. Poca diplomazia,
nessuna empatia e molta voglia di esprimere il loro pensiero, sono dotati di
“verve” e vorranno imprimere il loro segno nella “banalità del
quotidiano”.
Alla base del loro pensiero c’è una certa dose di antagonismo, derivante
dal dissenso interiore dal protagonismo. Può divenire opposizione e
rifiuto.
Per questo motivo Vervain può essere considerato, ad esempio, un fiore da
disagio sociale, utile in tutti quei casi in cui, per altri motivi, la persona
non abbia trovato la propria espressione personale differente e sia
vincolata al dissenso storico continuo. Per i borderline, il disturbo anti-
sociale e per tutti coloro che faticano ad accettare la visione altrui.
Abbreviazione: VER
Nome italiano: Verbena
Nome botanico: Verbena Officinalis
Parole chiave: Eccesso d'entusiasmo
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132 Caratteristiche del fiore: Guaritore
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Giugno / Settembre
Principio transpersonale: Espressione esagerata, rigidità dinamica,
infiammazione acuta.
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Vine "Per le persone molto capaci, consapevoli dei loro talenti, fiduciose di
riuscire. Essendo così sicure, pensano che sarebbe bene se gli altri si
lasciassero persuadere a fare le cose come essi le fanno, o come sono certi
che sia giusto fare. Anche nella malattia continuano a dirigere chi è al
loro servizio. Possono essere di grande aiuto nei casi di emergenza"
(Edward Bach).
Vervain e Vine hanno molti
tratti in comune. Per
differenziarli quindi, parleremo
dei tratti dissimili. Entrambe le
piante ci parlano di persone con
una spiccata capacità di
esprimere sé stesse, di
governare con agio le
situazioni, di riuscire a fare ciò che desiderano senza tema alcuna.
Mentre VER è più acceso ed idealista, VIN è più freddo e calcolatore.
Riesce molto bene ad imprimere moto alle situazione in cui dirige,
presiede e domina. VER sta bene solo, VIN è solo, anche se in compagnia.
VIN contiene una componente sadica e dittatoriale riconducibile ad un
evento ben preciso. Le reazioni che le persone hanno nella vita, derivano
dal loro sentire, dal loro modo di porsi nel mondo; se vivo le mie emozioni
come fossi compresso, come se indossassi un abito due taglie più stretto,
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134 riporterei questo modello anche agli altri, vorrei che loro agissero sotto
pressione, li spingerei, con questo tipo di stimolo, ad agire velocemente e
bene.
Se prendessi due chicchi d’uva di uguali dimensioni e ad uno togliessi la
buccia, potrei facilmente accorgermi che quest’ultimo si è ingrandito.
Questo perché la pelle tiene in tensione il liquido (le emozioni) interiore.
Questa compressione costante nella quale il soggetto Vine vive, ci
introduce al pensiero, facilmente intuibile ora, di tensione interiore che
riporterà al mondo nel suo modo di agire (componenti sadiche e
dittatoriali) verso il prossimo.
Vorrà che essi vivano come lui vive. Con tensione. La capacità del fiore è
di riportare distensione interiore permettendo a lui e al suo entourage di
rilassarsi e godere pienamente della vita. Talvolta questo fiore è utile
anche a chi, pur non dimostrando esteriormente questa tensione, la vive
dentro sé, con gesti e pensieri rigidi (va differenziato da Rock Water).
Abbreviazione: VIN
Nome italiano: Vite
Nome botanico: Vitis Vinifera
Parole chiave: Tensione, desiderio di dominio, ambizione
Caratteristiche del fiore: Aiutante
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Aprile / Maggio
Principio transpersonale: Durezza, tensione, rigidità dinamica
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Beech
"Per coloro che sentono il bisogno di vedere più bontà e più bellezza in
tutto quanto li circonda, e, sebbene molte cose appaiono sbagliate,
riescono a cogliere quello che c'è di buono in esse. Questo, al fine di
essere più tolleranti, più comprensivi e più miti nei confronti di ogni
creatura e dei modi in essa sta lavorando per arrivare alla sua perfezione
finale" (Edward Bach).
Il faggio ha un’enorme
resistenza e capacità di
propagazione, inoltre le sue
foglie secche non marciscono e
questo crea, a livello di
segnatura floreale, un quadro
di grande interesse che
purtroppo non sono in grado di
spiegare in uno spazio così ristretto. È importante comunque dire che
questo tappeto di foglie, unito alla forma della pianta che permette il
passaggio di pochissima luce, creano condizioni in cui pochissime altre
specie riescono a crescere e proliferare. Il faggio quindi domina
incontrastato il suo territorio, nella faggeta difatti, troviamo solamente
questa specie e l’abete bianco.
Il faggio ci parla quindi dell’incapacità a condividere il proprio spazio, che
si traduce in intolleranza (è il fiore per le intolleranze e le allergie) ed in
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136 scarsa o quasi nulla empatia. Il faggio critica gli altri. Impedisce loro di
crescere. Li giudica continuamente dall’alto del suo scranno di giustizia
(unilaterale).
Rigido nell’essere, ha perso la capacità di vedere che ognuno matura
secondo ritmi diversi, ha necessità di esperienze diverse per raggiungere i
presupposti del proprio benessere. In fondo tende a soffocare chi ha vicino
con l’ombra della sua personalità e, proprio come la pianta, sta bene solo o
in compagnia dei suoi simili. Criticante accanito.
Vedere più bontà e più bellezza è il messaggio che Bach ci manda per
questa persona, che possa riscoprire la magnificenza del creato attraverso
l’osservazione dei ritmi delle stagioni e pervenire così alla consapevolezza
della crescita differenziata. Della possibilità che ci siano tempi e modi per
ogni persona ed ogni cosa. Che consigliare è un bene prezioso e il criticare
invece al fine, è un’azione che ritorce dolore contro chi la pratica.
Abbreviazione: BEE
Nome italiano: Faggio
Nome botanico: Fagus Sylvatica
Parole chiave: Intolleranza, arroganza, polemicità
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Aprile / Maggio
Principio transpersonale: Intolleranza, irritazione, rifiuto, rigidità
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Rock Water "Per coloro che sono molto rigidi nel loro stile di vita e si negano
frequentemente gioie e piaceri perché temono che queste cose possano
ostacolare il loro lavoro. Sono severi maestri con se stessi. Desiderano
essere sani, forti e attivi e faranno qualsiasi cosa li riesca a mantenere in
queste condizioni. Sperano che il loro esempio induca gli altri a imitare le
loro idee per diventare alla fine migliori" (Edward Bach).
Con Rock Water, che ricordo
essere semplicemente acqua di
roccia prelevata da una fonte
con note qualità curative e
solarizzata, trattiamo il
perfezionismo.
La persona Rock Water ha tramutato, usando le parole di un grande poeta
contemporaneo, la sua casa in un tempio. Vive di rigide regole, ferree
imposizioni, al fine proprio di conquistare la perfezione personale.
La domanda che sorge spontanea riguarda la collocazione bachiana
all’interno della categoria per l’eccesso d’interesse per il benessere altrui.
Bene, possiamo dire che questa persona si occupa degli altri occupandosi
di sé. Prende cioè la sua persona e la tempra e la forgia volendo diventare
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138 così un esempio per gli altri, acquisendo rigidità, acquisendo entropia, con
il subdolo meccanismo che lo spinge a farsi guardare.
L’entropia, in breve, è la perdita non reversibile di energia che avviene
quando si trasforma il calore in energia lavoro e, sapendo che in un sistema
chiuso si ha tendenza ha raggiungere massima entropia, cioè massima
quantità di energia NON utilizzabile e NON disponibile (2° principio di
termodinamica), possiamo vedere alla persona Rock Water come ad un
individuo che tende ad un inesorabile irrigidimento personale con
conseguente perdita energetica proprio per questo suo eccesso di chiusura.
L’essenza ovviamente favorisce l’interscambio e libera dagli schemi
pregressi. Mi piace spostare l’attenzione su temi che di norma percepiamo
scollegati da noi perché la mente è come un paracadute, funziona solo se è
aperta.
L’acqua di roccia infine, ci dona la capacità di adattarci ad ogni situazione.
Abbreviazione: RWA
Nome italiano: Acqua di Roccia
Parole chiave: Rigidità, senso del
dovere
Caratteristiche: Aiutante
Metodo di preparazione:
Solarizzazione
Principio transpersonale:
Cristallizzazione, rigidità statica Max Volpi e l’acqua.
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Cassetti per la mente e territori condivisi
Uno dei rischi impliciti
dell’affidarsi alla mente nel sondare
le profondità dell’Animo umano
risiede nella capacità della mente
stessa di archiviare e riconoscere
dati. La componente razionale della
mente infatti è progettata per riconoscere stimoli e costruire un enorme
database di informazioni che possano esserci utili durante l’arco
dell’esistenza. Questo strumento, se da un lato è essenziale per permettere
la sopravvivenza della specie, il mantenimento dello status quo e libri
interi di argomenti, dall’altro va educato come un bambino a mantenere il
proprio posto all’interno di un sistema in cui tutto deve funzionare alla
perfezione: l’uomo stesso.
Molte correnti di pensiero prendono il via dalle aberrazioni mentali di un
uomo solo e sono seguite ed incitate da milioni di incapaci. Ognuno scelga
come meglio crede, il protagonista di questa storia.
Per questo motivo trattare una materia il cui fondatore non è più presente
in forma fisica, ha sempre in sé il dilemma della dualità che si esprime nel
dubbio tra il voler mantenere la tradizione e seguire invece l’evoluzione
della specie(?), il crescere del sapere … etc. etc.
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140 In medio stat virtus (la virtù sta nel mezzo N.d.R.). È possibile mantenere
la semplicità del sistema bachiano, evitando di ancorarsi a determinate
strutture non più adeguate, soprattutto considerando il desiderio di estrema
capillarizzazione da parte del medico gallese, confrontato alle conoscenza
della media del suo pubblico. Insegnare e spiegare i fiori come ad un
bambino di otto anni, forse è poco appagante per la mente dell’uomo del
XXI secolo, che ha dinamiche e strumenti differenti rispetto ai pescatori
del Norfolk vissuti negli anni trenta.
Chi desidera imparare l’arte della somministrazione, si renderà certo conto
di questo problema e di come sia poi difficoltoso “aprire la mente come un
paracadute” quando le uniche informazioni lasciateci dall’ideatore siano
un libretto di poco meno di venti pagine. La complessa semplicità del
sistema floreale ed i suoi risvolti nell’animo vanno certo presi per fede,
poiché anche se quotidianamente ne vediamo gli indiscussi risultati pratici,
poco o niente sappiamo del loro intimo funzionare e questo è, in realtà, il
motivo dell’accanito osteggiamento da parte della medicina ufficiale.
Loro non sanno spiegare come funziona, ergo non funziona. “Blindness”.
Sarebbe però quantomeno banale da parte nostra, avere a disposizione
l’interruttore che accende la luce elettrica, ed utilizzare le candele per
illuminare la casa. Quindi, per fare bene questo lavoro, sono necessari
strumenti efficaci che ci permettano chiavi di lettura differenziate e
soprattutto, la capacità, che si matura con la pratica, di non chiudere la
testa in una scatola di cartone.
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141 I fiori vanno sondati con cura seguendo certo le indicazioni di Edward
Bach, ma anche esercitando il potere di “critica costruttiva” insito in
ognuno di noi.
Inoltre approfondire come si difende la personalità nel disagio, ci aiuta a
comprendere gli accadimenti dell’altro con lo scopo finale di aiutarlo al
meglio.
Ciò che ho maturato con la comprensione differenziata delle essenze, è la
realtà dell’esistenza di “territori condivisi”, cioè di ampie zone di
coesistenza tra fiori con caratteristiche simili. Questa chiave di lettura ci
permette sia di differenziare le essenze, sia di accomunarle nel caso in cui
necessitiamo di sovrapporre il loro effetto.
Questo è l’argomento su cui è incentrato il mio studio attuale.
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142
Conclusioni
Secondo l’ottica bachiana, tutti quanti devono avere possibilità di
utilizzare al meglio le essenze per trattare le proprie problematiche
quotidiane. Ciò che accade nel Regno Unito, proprio secondo il suo
intento, è che molte famiglie abbiano ”l’armadietto floreale”, da cui
attingere ogni qual volta ve ne sia bisogno.
Sarebbe bello che quest’abitudine inglese si sviluppasse a macchia d’olio
in tutto il globo, favorendo l’espansione di un metodo di cura e di
introspezione che veramente “vibra in sintonia con tutti noi”.
Il mio scopo nel redigere il presente testo è stato ampliare, dove ritenevo
ve ne fosse il caso, le minute descrizioni del medico gallese, arricchendo di
storie, aneddoti e citazioni di “segnatura floreale”, le descrizioni originali
dei fiori di Bach.
Nella speranza di essere riuscito nel mio intento, sono lieto che tu sia
giunto al termine di questo scritto e che tu lo voglia condividere. Per
questo motivo è stato redatto sotto licenza Creative Commons, per far si
che ognuno ne possa, gratuitamente, fruire. È quindi interamente
distribuibile a titolo gratuito, anche se non modificabile in alcuna sua
parte.
Grazie.
Max Volpi.
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"Instilla – Scoprirsi con I fiori di Bach" by Max Volpi is licensed
under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere
derivate 2.5 Italia License.
Grazie a: Wikipedia
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