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bUONO APPUNTI

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SISTEMI BRAHMANICI

Article I. SISTEMI BRAHMANICII sistemi brahmanici concordano col buddhismo e janismo nell'accettazione delle dottrie del Kara e della reincarnazione, ma riconoscono il veda come guida sovraumana di tutte le cose. 2 gruppi:

6 darsana

grandi sette

Ogni Darsana un tutto in cui si raggruppano determinate concezioni: un indirizzo di pensiero sviluppatosi in un arco di due millenni attraverso sviluppi sempre nuovi.

VEDANTA

Indica quei sistemi che ammettono un principio cosmico supremo che causa prima di ogni essere. Vi tuttavia la tendenza a chiamare in tal modo la teoria vedantica di Shankara, la cui importanza e diffusione supera gli altri sistemi.la filosofia parte dalla concezione del mondo come un tutto unico sforzandosi di arrivare ad un ente primo. Il vedanta dunque abbraccia una quantit opinioni dorrinali che si richiamano tutte alle Upanishad.

Upanishad antiche

Cinque tesi in prosa risalenti al I millennio a.c legate al Brahmanico.

Vengono studiate le Upanishad relative all'UNO TUTTO

L'uno tutto prima di tutto il Brahman, potenza sacra che sostiene il sacrificio e quindi tutto. In secondo luogo l'Atman, l'interiorit profana cosmica e individuale.

i pensatori arrivano ad identificare il brahma in innumerevoli arti.Uddalaka Aruni

Sviluppa un sistema metafisico completo della dottrina dell'Athman.

Alla base di tutto vi una realt ultima.

Al principio un unico essere decise di molteplicarsi e cre ardore, che a sua colta gener l'acqua, che a sua colta gener il nutrimento.L'essere penetr in tre elementi con il suo se dispensatore di vita (jiva atman) e dispiega nomi e forme: pertanto, TUTTO UNA MISCELA DEI TRE ELEMENTI PRIMI ED HA LA SUA RADICE NELL0ESSERE. TALE ESSERE L'ATHMAN, l'essere pi intima di tutti gli esseri.Yanavalkua

Discepolo di Uddalaka, sostiene che la realt ultima qualcosa di esterno, definito come CONOSCENZA e coincidente con l'Athman; l'athman non soltanto il valore dei valori, ma amche l'origine prima di ogni cosa, manifestatosi nel tutto.Sostiene che l'uomo, nel sonno, si libera di tutte le manifestazioni del molteplice, godendo di suprema beatrice.

Taittriya Upanishad

dove si afferma il manifestarsi dell'athman in 5 forme:

Succo nutrimento/ corpo soffio vitale / respiro

manas/ pensiero

visnana/ conoscenza

beatrice/ realt suprema

dove la manifestazione in beatitudine rappresentata l'Athman nella sua forma pi sottile.

Gi nelle upanishad antiche si riscontrono teorie tendenti al monismo brahmanico, fondamento di tutto: gli esseri viventi sono attivi ed eterni, in quanto promanati dal brahman e capaci di conoscenza.

Anche la loro liberazione, gli esseri non perdono la loro individualit, ma entrano nel mondo del brahman dove, liberi dal Karma e dal dolore puo' ottenere tutto ci che desidera. questa teoria alla base della DOTTRINA DEI CINQUE FUOCHI che insegna che dopo essere passati per vari mondi celesti, i liberati sono condotti dal brahman in un mondo ultraterreno.L'influsso della teoria dei cinque fuochi nel pensiero indiano stato determinante a tal punto che varie scuole vedantiche hanno tentato d'incorporare gli insegamenti nella propria dottrina la morale pratica ha un'importanza relativamente ristretta nelle Upanishad: nonostante la dottrina karmica, s'incontrano solo accenni occasionali a precetti di condotta morale.

Questo sia perch le Upanishad si limitano all'esposizione della conoscenza dell'Atjman, si per la concezione secondo cui colui che conosce supera ogni forma di etica.

Upanishad del periodo medio

Queste upanishad si ricollegano ad un periodo ben posteriore ai testi dei brahman ed al simbolismo del sacrificio.

2 gruppi:

opere in versi

opere in prosa

In queste Upanishad si avverte maggiormente l'opposizione Spirito/ Materia, arrivando a concepire gli Elementi grossolani come stadio ultimo e visibile di un processo che parte dal puro spirito

Katha Upanishad

Elenca i principi cosmici : Purusha (spirito tutto)

Avyakta ( non manifesto: a met tra materia e spirito)

Mahan Athman ( lo spirito che si manifesta nel cosmo)

Sattva ( chiarezza spirituale)

Manas (intelletto)

Artha ( oggetto sensibile)

Indriya ( organi di senso)

Svetasvatara UpanishadDove si definisce la Prakriti, supremo principio del mondo materiale, come Maya, forza magica suborduinara al Purusha. Guna: concezione figurante nella Svetasvatara up.La Prakriti composta da tre GUNA:

Sattva (bianco/ bont/chiarezza quindi Luce e Bene

Rajas (rosso/ passione/tutto il resto

Tamas (nero / oscurit / oscurit , apatia

Prasna Sostiene i tanmatra come elementi base del mondo che mischiandosi, formano gli Elementi Grossolani

Ai cinque organi della coscienza (I cinque sensi) si accostano i 5 organi dell'azione:

Parlare

Afferrare

Evaquare

Procreare

Camminare

Nella Prasna si afferma che i tanmatra condizionano non solo la percezione sensoriale ma anche L'Attivit mentale.

L'Atman viene visto come Ci che rende cosciente il processo di vita organica; L'Athman individuale identico a quello cosmico, sebbene appaia legato alla natura (Prakriti) e alle sue manifestazioni.E poich l'uomo ignora la differenza tra ci che manifestazione e ci che immutabile legato al samsara.

Per linee generali, la concezione sviluppatosi in questo periodo vede un essere primigenio manifestatosi sotto duplice forma di coscienza e natura (Prakriti);

Da questa sostanza- forza si sono sviluppate le componenti della molteplicit del cosmo (facolt sottili e grpssolane)

Il processo cosmico sta nel riconoscimento di coscienza e natura e nell'uno tutto e la liberazione consiste nel riconoscimento dell'inevitabilit di tale unione.Ogni avvenimento viene identificato come gioco del brahman con se stesso in questo assume ogni manifestazione.

Il Brahman ora viene visto come Forma impersonale dell'esistenza primordiale ( vista invece come Dio Personale): dal brahman viene promanata la prakriti, causa materiale del cosmo.

Svetasvatara UpAppare per la prima volta il signore del mondo identificato con Shiva

Maya: Forza magica ; termine usato per descrivere la prakriti attraverso la qiale Shiva rende le anime prigioniere.queste non sanno di essere forme della manifestazione di Dio, poich Shiva fa emanare da se tutti gli elementi del cosmo.

Compaiono le prime Descrizioni dello Yoga come forma di contemplazione che permette di cogliere l'Athman.

BagavagitaCanto del Beato opera pi diffusa dalla letteratura Vedanta:

Linguaggio poetico, ampiezza limitata, intonazione mobile, lettura facile.

TramaL'opera narra della Battaglia tra Kaurava e Pandava:

Arjuna, principe Pandu, scorge i suoi parenti poco prima della battaglia e non volendo affrontarli, esita; Krisna, avatar di Visnu, gli ricorda il suo dovere:

Sostiene l'immortalit della parte spirituale dell'uomo

Dio viene visto come uno-tutto , supremo purusha e causa prima di tutto

Dio si manifesta sotto Duplice Forma ( Coscienza e Prakriti)

Il cosmo non deriva direttamente dal Purusha, ma dall'Aksara, forma inferiore ed impersonale di Dio.

Da Prakriti possiede Otto Forme :La divinit, essendo tutto, agisce senza egoismo ne Karma , legame con la divinit, Dio solo vero fattore di ogni cosa.La Dottina degli Avatara, forma terrena emanata da Dio per proteggere i buoni e annientare i malvagi.

Gli insegnamenti della Gita mirano a rendere possibile la Liberazione, attenibile non solo attraverso la gi consolidata " via della conoscenza", ma anche attraverso la Bhakti, intima decisione a dio.La Bhakti, tuttavia, ha solo valore preparatorio:

La libert arriva con la conoscenza dell'ultimo fondamento dell'essere.Dualit di pratiche religiose, alla " via della rinuncia del mondo" si afferma il KarmaYoga l'agire secondo il dovere e senza desideri egoistici.

A queste si affianca anche una Dualit di Forme di Liberazione.

Gli Yogi si uniscono alla forma inferiore di Dio nel Brahma Nirvana;

Coloro che segnano il Purusha lo raggiungono in modi non specificicati.

La Gita non fornisce molte informazioni sul destino delle anime coloro che si salvano.

SHANKARA

Discepolo di Govinda.

Sistema basato sulla concezione di uno-tutto manifestantesi come pluralit per effetto del Maya che nasconde all'uomo la sua identit col Brahman.

Quale Brahmano ortodosso, Shankara non puo' negare la validit dei passi del Veda in discordanza con la sia teoria: Aggira il problema sostenendo la teoria, gi annunciata da Guadapada, che prevede la copresenza di variet superiore ed inferiore.Viene affermato che l'unica cosa di cui non si puo' dubitare p il se stesso, presupposto di ogni conoscimento, colui che conosce non muta poich la sua presenza un eterno presente. il se stesso anche il brahman, pura ed immutabile conoscenza.Essendo il Brahma il soggetto di tutto il conoscere la meditazione, attraverso cui si diviene consci della propria identit con l'uno- tutto, l'unico modo per afferrarlo.

Chi vuole provare ad afferrare il Brahma deve soddisfare 4 requisiti: Deve saper distinguere ci che eterno da ci che non lo

Deve rinunciare ad ogni ricompensa

Deve dominarsi, rinunciare al piacere dei sensi

Deve dirigere ogni suo sforzo alla Liberazione

Il Vedanta viene sostenuto come metodo pratico per la salvezza pur specificando che quasta puo' essere raggiunta sola per gradi. Per questo motivo l'essere individuale trasmigra nel samsara purificandosi per avvicinarsi ed eventualmente raggiungere la meta finale.I veda sono visti come luce della conoscenza nel mondo dell'errore che finisce all'uomo le indicazioni per superare il mondo fenomenico ed appartengono al mondo della molteplicit.

Essi inseguono:

l'Esistenza di anime (JIVA) soggette al Karma;

l'Esistenza di un supremo signore dei mondi, causa efficiente del cosmo, che ha emanato da s i veda;

Tale Isvara deve essere venerato da tutti secondo la propria capacit o preferenza, ma in ogni caso come essere personale differente da lui e a lui superiore. Dopo la morte, l'anima entra nel mondo transitorio del brahman, a contatto coll'Isvara, in forma di esseri spirituali individuali; i loro desideri vengono esauriti e quando il mondo del brahman finisce, entrano con lui nella salvezza;

Il sovrano dei mondi identico a ciascun'anima individuale; tuttavia in quanto ammiscenza, non dipende alla Maya ma la sfrutta; Una volta conseguiti i quattro requisiti, il discepolo deve comprendere l'unit tra dio e anima.

causa delle percezioni della pluralit il non sapere, tutto ci fra al di fuori del se Upadhi attribuzioni estremporanee allo spirito unico.Kevaladvaita -Mata

Teoria della non. dualit assoluta di Shankara, esercita una notevole influenza sulla filosofia indianaCommenti al Brahma-sutra-bhasya di Shankara:

Pancapadika di Padmapada, discepolo di Shankara commento incompleto che origina la "scuola del vivarana"

"Finezza della critica di Sriharsa dimostra l'inadeguatezza dei sistemi filosofici in quanto il mondo inesplicabile e l'unica realt nel pensiero.

Gli interpreti di Shankara sono tutti concordi sul concetto di brahma come realt suprema e la pluralit come effetto del Maya.

Divergenze tra gli interpreti riguardano la natura del Maya, l'identit della causa prima del mondo. Il rapporto essere individuale / maya il ruolo dell' isvara.

SANKYASankya numero poich questo Darshana enumera i principi cosmici:"Sistema filosofico che stabilisce l'estensione di un concetto attraverso l'enumerazione del suo contenuto"Poich il metodo Sankya, puo' essere impiegato in forme molto diverse, furono molti i gruppi di sistemi sorti sotto questo nome.

Sankya Classico

Di tipo ateo e pluralistico, divenuto importante dalla seconda met del primo millennio.Insegna che i principi cosmici si sviluppano l'uno dall'altro per derivazione, escludendo per l'ipotesi di uno-tutto formandosi invece alla Prakriti (natura primordiale).

Le anime (Purusha) non sono quindi porte di uno spirito, bens mondi spirituali.

Successivamente alla diffusione del Samkya classico si diffuse la credenza che il sistema fosse stato ideato da Kapila; questa teoria tuttavia stata oggetto di direzione, perch la letteratura antica non menziona i Sankya sutra.Tutti i testi pi antichi dove figurano termini riconducibili al Sankya classico autorizzano solo la teoria del sankya come perfezione del vedanta.

Sankyakarika di Isvarakrisna

Opera sanscrita pi antica che espone in maniera inequivocabile un sankya che vede natura primordiale primordiale e mondi dpirituali come principi cosmici ultimi.Il testo insegna un dualismo matefisico che ammette due principi esterni, dove l'uno non riferibile all'altro e dove nessuno dei due puo' essere riferito ad un terzo:1. Natura primordiale (Prakriti) una, non spirituale , non conoscente, ma attiva

2. Nomadi spirituali, molteplici, di puro spirito (Purusha), coscienti ma non attive.Dalla Prakriti, sostanza-forza esterna, viene a prodursi tutto ci che per evoluzione. Tuttavia dal momento che ci che la prakriti produce non ha conoscenza di s, non so deduce che essa non solo coausa prima tutti gli elementi finici-materiali ma anche causa prima delle facolt "psichiche" (pensare, provare emozioni, percepire)

La Prakriti si trova in un perenne alterarsi di stati e consiste dei tre Guna che,nel passaggio dalla Prakriti tra uno stato e l'altro, sono in equilibrio.

la sostanza forza, inoltre non esiste per se stessa bens per la liberazione delle anime; e il loro Karma a far si che la Prakriti si espanda e riassorba ciclicamente in virt di un ordinamento etico del cosmo.

I fattori incontrati nelle upanishad vengono ordinati in maniera tale che , in primo luogo, dalla Prakriti nasca la Buddhi : La buddhi organo della decisione , la ragione;

L'Ahankara nasce dalla Buddhi. E' il sentimento di s stessi che serve a distinguere l'io dal mondo esterno; Da qui 2 direzioni:1. Da un lato, vengono emanati gli Undici sensi Manas: pensiero legato alle sensazioni

Cinque facolt della conoscenza:

orecchio pelle occhio lingua naso

Cinque facolt d'azione:

Parola Mano Piede Organi di escrezioni Organi sessuali

2. Dall'altro lato l'ahankara (il senso dell'io)emana

i Cinque elementi statici (Tanmatra) :

Suono Tatto Forma Sapore Odore

Dalla cui aggregazione nascono gli elementi Grossolani Etere Aria Fuoco Acqua Terra

Ci troviamo cos di fronte a 24 Tattva (principi cosmici naturali)

dove ogni elemento sostiene la pre-formazione di un altro (Teoria dell'evoluzione) facendo della realt fisica, come sola natura primordiale soddivisa in numerosi stati di sviluppo ( poich tutto unisce, pi o meno direttamenre dalla Prakriti ).24 Tattva1. Prakriti

2. Mahat

3. Ahankara

4. Manas

5. Tanmatra : 5 potenzialit sensoriali 6.organi di senso (5)

orecchio organo dell'udito - eterepelle- organo del tatto - ariaocchio- organo della vista - fuocolingua- organo del gusto - acquanaso- organo dell'olfatto - terra7. organi d'azione (5)8. elementi (5)

Ai 24 tattva puo' essere accostato il Purusha che, come un venticinquesimo alemento, sta di fronte alla prakriti e alle sue emanazioni.

Esso eterno soggetto, completamente diverso dai tattva, pura luce di coscienza e privo di attivit in quanto contempla, senza prendervi parte, i cicli della prakriti.Il Purusha non unico, ma infinito tanto quanto la pluralit di individui.Il vero, puro stato del Purusha si realizza solo per coloro che si sono liberati dal Samsara, mentre si mostra alle altre anime solo temoiraneamente ed in determinate occasioni.

La Jiva (anima) altro non che la combinazione della luce del Purusha e delle Facolt Psichiche (Donate dalla Prakriti), e dunque non una sostanza senziente (dotata di sensi)il purusha trasmigra per il Samsara "legandosi periodicamente ad un corpo sottile; al tempo stesso nella Buddhi si sviluppano

8 stati determinati dalla rinascita:

1. Virtu/ Vizio 2. conoscenza/ non conoscenza 3. rinuncia/ non rinuncia 4. possesso /non di capacit sovrannaturali.

Se i fattoripositivi prendono il sopravvento, l'anima si accosta alla liberazione ( intesa come isolamenti dai legami muscoli della natura) che avviene mediante la consapevolezza del fatto che tutti gli stati condizionati della natura non appartengono al Purusha.A questo punto, per, la salvezza non ancora stata conseguita, poich questa arriva definitivamente solo con la morte: a quel punto, separatosi dalla sostanza- forza, resta per sempre puro spirito, incapace di conoscere/ pensare/ agire.

Differentemente dal Samkya pre-classico, quello della Karika esclude l'ipotesi di isvara; inoltre non vi professione di ateismo ( sebbene questa venga operata da numerosi cimentatori). questo non implica affatto la negazione dell'esistenza delle divinit, che vengono invece viste come entit che occuopano temporaneamente una posizione privileggiata grazie al Karma.Le divinit vengono viste come reggenti dei tattva che, cos come gli uni di identificano erroneamente con il proprio corpo, si identificano erroneamente con questi.

Visnu viene visto come Dio supremo, visto che aveva acquisito una purezza tale da possedere il massimo grado di conoscenza divenendo dunque il primo fra i liberati.

L'ortodossia del Sankya risulta anche dal fatto che questo accetta la fede come mezzo gnoseologico per giungere alla definizione di quelle cose che non sono determinabili ne attraverso la percezione ne mediante il ragionamento.

Il periodo d'oro del Sankya classico cade fra il 500 e 1000

l'opera di maggior importanza nel periodo post classico sono gli sankya-sutra ed il tattvasamasa.

Mentre la maggior parte degli interpreti sviluppano la dottrinale della Karika, vijnanabhiksu teorizza il sankya come aspetto parziale del vedanta.

YOGA

Aggiungere, indica l'inpiego di tutte le forze per tendere al raccoglimento ed alla concentrazione dell'attivit spirituale in un punto. altri significati sono "messa in azione" "agire" .L'idea che mediante k'esecuzione di determinati esercizi e l'osservanza di determinati precetti erano presemti fin dall'epoca vedica:

Gi nel Rigveda si parla di "Tapas"( riscaldamento interiore) una forma di raccoglimento; nei Brahman viene raccontata la recitazuine dei versi e sillabe sacri; le Upanishad attribuiscono grande valore alla meditazione e l'intero sistema viene descritto nel Mahabharata come corrispondente pratico del samkya sebbene tra i due Darsana vi siano delle divergenze.

come per il samkya, antecedente allo Yoga classico sono esistiti molteplici sistemi con questo nome.Lo Yoga classicoE' attribuito a Patanjeli con gli Yoga sutra.

Gli yoga sutra sono un opera di carattere frammentario, esposizione del pensiero confusa. Si ritiene dunque che Patanjeli. Riun e dottrine Yoga a lui pervenuto, collegandole con una teoria filosofica adeguata al suo tempo.

Basya pi+ celebre commento agli Yoga stutra .

Il fondamento filosofico dello Yoga dotato dal Sankya pur discostandosene in vari punti:

Lo yoga parla di un unico argano intellettivo, il Citta, appartenente al Purusha fino alla liberazione.

lo Yoga si avvale del concetto di atomi, particelle dei tanmatra che producono le cose per agglomerazione:

Lo yoga adotta la dottrina Buddhista di momenti temporali che , in successione,ormano il tempo.

Lo yoga ammette un Isvara, una nomade spirituale, distinta dalle altre in quanto libera, su cui lo Yogin deve meditare.Secondo Patanjali l'Isvara simile al Buddha, entrato nel Nirvana senza attribuzioni.Intento dello Yoga di indicare praticamente l'acquisto della salvazione. Rispetto ad altri sistemi, vengono messe in risalto le norme sulla condotta ed il dominiodello spirito.

Lo Yoga viene definito come la soppressione delle pluttuazioni della sostanza intellettiva attraverso la quale si induce il Veggente (Purusha) a restare nella sua essenza autonoma.

Tale sostanza intellettiva il citta, formato di sostanza-forza sottile, composto dei tre elementi ( sattva, raja tamas) in perpetuo movimento nel mutarsi delle idee.Il mutarsi delle idee, essenza del Citta, resta latente e genera il mutuarsi delle idee a sua volta; da qui nasce la necessit di non lasciare l'uomo in balia di questi impulsi intellettivi, ma di concertirli in disposizioni tendenti verso la salvazione.

alla purificazione del Citta corrisponde una maggior preponderanza del Sattva.

Tuttavi il fine dello Yoga non la purificazione, ma solo un passo verso la liberazione, attenibile attraverso la sospensione dell'attivit del citta nella concentrazione.

Cinque fluttuazione del Citta (Devono essere soppresse) Retta conoscenza Conoscenza errata Conoscenza inadeguata Sonno profondo MemoriaRequisiti per la soppressione del Citta sono esercizio costante e libert delle pressioni

Alla salvezza si oppongono

I Cinque Mali ( Devono essere eliminati)

L'illusione dell'Io

L'amore

L'odio

L'attaccamento alla vita

La non conoscenza tutto ci che confonde gli ambiti del purusha e della prakriti.

L'eliminazione delle impurit e l'isolamento del Purusha avvengono attraverso

Otto membra dello Yoga suddivise in tre gruppi:

1. Disciplina: 5 comandamenti Non violenza

Veridicit

Non rubare

Castit

liberazione dell'avidit

2. Ubidienza alle cinque regole

Purezza

Sobriet

Ascesi

Sudio

Abbandono in Dio

3. l'adozione degli Asana

4.La regola del Respiro

5. I ritirarsi degli organi di senso dagli oggetti

6. I fissare il pensiero su di un oggetto nel quale si concentra ogni idea

7. La meditazione : intensificazione del Dharana dove tutto il pensiero riempito dall'oggetto.8. La contemplazione divisa in 2 gradi:

cosciente, dove la mente assume la forma dell'oggetto, ma ne ancora cosciente

inconscio Dove la rappresentazione dell'oggetto viene ad escludersiPAGE 1