Filippo&Brunelleschi&(137731446)& - Gizmo«Pippo de Brunelleschi della magnifica e potente città di...
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Filippo Brunelleschi (1377-‐1446) !!!!!!!!!!!!!
firenze
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«Pippo de Brunelleschi della magnifica e potente città di Firenze, stimatissimo, famoso e dotato da Dio di molte virtù, specialmente in architettura e progettazione, sagacissimo inventore di edifici, per sua benevolenza mi parlò in Siena in questi termini: “Non comunicare a molti le tue invenzioni, ma solo ai pochi che intendono e apprezzano la scienza, perché mettere troppo in mostra e spiegare le proprie intenzioni e azioni significa soltanto sprecare il proprio ingegno. Ci sono molti che amano troppo ascoltare solo per criticare gli inventori, e contraddire a quel che fanno e dicono, per impedire che vengano ascoltati in alto e al posto giusto. E dopo qualche mese o un anno diranno le stesse cose o per scritto, o con disegni, e si vanteranno presuntuosamente di esser loro gl’inventori di quelle cose prima dileggiate e si attribuiranno l’altrui gloria. E c’è anche chi, grossolano e ignorante, ascoltando cose nuove o invenzioni mai udite, troverà il loro inventore e le sue idee assurde e ridicole, dicendogli: ‘ma fammi il piacere, smettila di dire queste cose, che tutti penseranno che sei una bestia’. Tuttavia, a causa di quelli che sparlano per invidia o ignoranza, non si devono dare i talenti dati da Dio, ma seguirli ed esercitarli in modo che per mezzo della virtù e dell’ingegno si possa essere ritenuti sapienti dai più sapienti. Non si può spiegare a tutti e ad ognuno i segreti dell’acqua del mare, dei fiumi e delle costruzioni da fondarsi entro essi, ma ad un apposito consesso di scienziati, filosofi e maestri esperti nell’arte meccanica, che deliberino su tutto ciò che è necessario per costruire ed edificare. Chiunque vuol sapere di ciò che si sta discutendo, sia il colto che l’ignorante; ma il colto comprende ciò che si dice riguardo un’opera o un edificio, e ne capisce sempre qualche cosa, o in parte, o completamente, ma l’ignorante e l’incompetente non ne capiscono nulla, e quando si cerca di spiegare, e non capiscono, sono subito mossi dall’ira dell’ignoranza, perché vogliono far vedere d’intendere e non possono. Così inducono altri ignoranti ad appoggiare le loro maldicenze, e a vilipendere quelli che sanno. Quindi c’è un gravissimo rischio [a parlare] in fronte a questi “capocchioni” ed ignoranti di acquedotti, di condotte forzate che salgano e scendano sia sotto che sopra terra, di edifici da fondare in acqua, oppure sopra l’acqua marina o dolce. Quelli che s’intendono sono da apprezzare moltissimo, ma molto più vanno fuggiti gl’ignoranti, gl’ignoranti che hanno la testa dura sono poi da spedire in guerra. Gli specialisti dovrebbero essere eletti al consiglio, perché danno onore e gloria alla Repubblica. Amen» Mariano Taccola intervista a Brunelleschi, Siena 1436 o 1440 o 1446
«[Donatello] ha messo un contadino in croce» Brunelleschi in Vasari
Donatello, Cristo in Croce, Santa Maria Novella
Brunelleschi, Cristo in Croce, Santa Maria Novella
Brunelleschi, Cristo in Croce, Santa Maria Novella«[Donatello] ha messo un contadino in croce», Brunelleschi in Vasari
Brunelleschi, Cristo in Croce, Santa Maria Novella
«[Donatello] ha messo un contadino in croce», Brunelleschi in Vasari
Ipotesi di costruzione prospettica applicata da Brunelleschi alla tavoletta quadrata raffigurante il Battistero
L.B. Alberti, De Pictura
Paolo Uccello, Il Diluvio Universale, S. Maria Novella, Firenze
“Grande, piccolo, lungo, breve, alto, basso, largo, stretto, chiaro, obscuro, luminoso, tenebroso et ogni simile cosa […] sono siffatte che ogni loro cognizione si fa per
comparazione ” !
Alberti, De Pitctura
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Orsanmichele, Firenze
-il recupero dell’Antico -l’invenzione tecnologica -la spazialità prospettica
19 agosto 1418 !
“Già appariva alla mente dè capomastri la difficoltà di avere a volgere sì gran volta e sì alta; stimando per questi due rispetti della altezza e
larghezza, che le puntellature e sostenimenti delle centine e delle armature, pel gran peso, avendo a partire da terra, pareva loro non solamente e ‘l
legname e la spesa da stupire, ma per la difficoltà, quasi impossibile; ma a dir meglio assolutamente impossibile”. Manetti
Disegno di un montacarichi dallo Zibaldone di Ghiberti e modello di una macchina di cantiere utilizzata per la costruzione
della cupola di Santa Maria del Fiore
Brunelleschi, Ospedale degli Innocenti, Firenze
Michelozzo, Ex Ospedale San Paolo, piazza S. Maria Novella, Firenze
Filarete, Cà Granda, Milano
Bramante, San Pietro in Montorio
Brunelleschi, San Lorenzo, Firenze
Filippo Brunelleschi, San Lorenzo, 1422 ca. fig 41
Brunelleschi, San Lorenzo, Firenze
Brunelleschi, San Lorenzo, Firenze
Filippo Brunelleschi, San Lorenzo, 1422 ca.
Filippo Brunelleschi, San Lorenzo, 1422 ca. fig 41
Brunelleschi, San Lorenzo, Firenze
“i modegli ch’e’ faceva per gli edifici che occorrevano, e’ faceva, che intorno a’ fatti delle simmetrie poco v’appariva, ma attendeva solamente a fare fare le mura principali, alla
rispondenza di qualche membro, sanza ornamenti, o modi di capitelli, od architravi, fregi e cornici. [….] [In altri casi] non volle fare modello, ma faceva e’ disegni solamente, ed a bocca
di mano diceva agli scalpellini e maestri di cazzuola, quello ch’egli avessono a fare” !
Manetti, Vita di Filippo di ser Brunellesco
Filarete, Cà Granda, Milano
Brunelleschi, Sagrestia Vecchia, San Lorenzo, Firenze
Filarete, Cà Granda, Milano
Filarete, Cà Granda, Milano
Filarete, Cà Granda, Milano
Filarete, Cà Granda, Milano
Brunelleschi, Santo Spirito, Firenze
“[L’edificio] faceva stupire tutti gli uomini della città e forestieri, a cui accadeva el vederla, per la sua nuova foggia e bella. E concorrevavi continuamente tanta gente, che
davano grandissima noia a chi vi lavorava. ” !
Manetti, Vita di Filippo di ser Brunellesco
Brunelleschi, Santo Spirito, Firenze
Brunelleschi, Santo Spirito, Firenze
Brunelleschi, Santo Spirito, parti di una navata, Firenze
Brunelleschi, Santo Spirito, Firenze
“Il Brunelleschi è l’uomo per il quale la razionalità del giudizio è norma di azione, guida della volontà. Il suo ideale è la tecnica; ma quella tecnica non è più manualità, bensì
metodo o processo razionale, e come tale si applica non meno alla determinazione dei problemi costruttivi che alla ricerca storica e alla conoscenza della realtà. Le tavolette
che dipinge sono strumenti di ottica; i suoi scavi e le sue ricerche sono intesi a ritrovare non gli ordini e gli ornamenti antichi, ma i giunti e le articolazioni degli edifici; le sue
invenzioni nel campo della meccanica mirano a moltiplicare le possibilità dell’uomo, del soggetto, nei confronti della natura, o dell’oggetto. E nelle forme perfette della sua
architettura non s’esprime tanto una nuova, grandiosa concezione del mondo, quanto una nuova condizione della mente umana, un nuovo valore del soggetto rispetto alla
realtà, intesa come oggetto.” !
G. C. Argan, Brunelleschi, 1955
-il recupero dell’Antico -l’invenzione tecnologica -la spazialità prospettica
“L’impatto del Barocco è potente ma ci lascia subito con una sensazione di desolazione. Non conduce a uno stato di felicità presente, ma a un sentimento di insoddisfazione e inquietudine piuttosto che di pienezza. Non percepiamo nessun senso di sollievo, ma
piuttosto ci sembra di aver attinto alla tensione di uno stato emotivo” !Heinrich Wolfflin
“L’impatto del Barocco è potente ma ci lascia subito con una sensazione di desolazione. Non conduce a uno stato di felicità presente, ma a un sentimento di insoddisfazione e inquietudine piuttosto che di pienezza. Non percepiamo nessun senso di sollievo, ma
piuttosto ci sembra di aver attinto alla tensione di uno stato emotivo” !Heinrich Wolfflin