Fichte 2

download Fichte 2

of 5

Transcript of Fichte 2

  • 7/29/2019 Fichte 2

    1/5

    LIdealismo come esplicitazione del fondamento del Criticismo kantiano

    Nella prima edizione di Dottrina della scienza Fichte dichiara di volere esserefedele al criticismo kantiano:

    - perci ritiene insuperabile laprospettiva gnoseologica (loggetto della filosofianon lessere ma il sapere dellessere);

    - ritiene insuperabile la esigenza fondazionale (individuare i fondamenti e lecondizioni del sapere).

    Kant sarebbe colui che ha creato una vera filosofia ma senza esplicitarne ilprincipio.

    Fichte intende costruire un sistema filosofico, individuando questo principio, e

    trasformando la filosofia in scienza rigorosa che scaturisca appunto da un principioprimo supremo. La filosofia allora per Fichte si connota come dottrina dellascienza o scienza della scienza. Essa ha il compito di fondare la forma sistematicadi tutte le scienze possibili, non di suggerire contenuti particolari.

    Lo sviluppo dellIo

    Lammissione di una realt non rappresentabile (noumeno) imprime al kantismoun carattere inevitabilmente scettico, perch significa ammettere che il pensieronon potr mai raggiungere lautentico mondo dellessere.

    Il soggetto della conoscenza la coscienza (sintesi di materia e forma). Lacritica che Fichte rivolge a Kant che egli avrebbe presupposto, non giustificato lacosa in s. Bisogna presupporre allora nella coscienza un principioincondizionato: ammettere che un oggetto esista indipendentemente da unsoggetto, una materia indipendentemente da una forma, sarebbe ammetterequalcosa che si sottrae alla riduzione ad un unico principio della realt (allasistematizzazione).

    Questo principio, in quanto incondizionato:- non pu ammettere qualcosa ad esso esterno che lo condizioni. Dovr allora

    essere un atto, non un prodotto, una sostanza (se fosse un prodotto dipenderebbeda ci che lha prodotto);- dovr essere un atto che agisce su un contenuto che gli interno (atto puro).Queste condizioni si possono esprimere con la frase: lio pone se stesso .

    La soggettivit non ha nulla fuori di s, in quanto tutto ci che le sia di fronte(come il mondo di fronte alla coscienza) non pu essere unalterit rispetto alio(che altrimenti sarebbe condizionato).

    La soggettivit si sdoppia dunque come in uno specchio: il mondo lio, ilsoggetto loggetto.

  • 7/29/2019 Fichte 2

    2/5

    Fichte

    Lio puro dunque attivit originaria e pu essere conosciuto solo daunintuizione intellettuale, un atto immediato.

    Idealismo dunque per Fichte quella filosofia che muove dallIo puro ericonosce in esso la radice di tutta la realt. Dogmatismo invece la concezioneche fa scaturire da una natura (affermata come preesistente allIo) le leggi del

    pensiero.

    Le tre condizioni della coscienza

    Prima condizione della coscienza

    LIo pone se stesso (tesi)Per Fichte la dottrina delle scienze non si fonda sulla logica, ma al contrario la

    logica che fondata dalla dottrina delle scienze.

    Per esempio, se analizziamo ilprincipio di identit (A A e non pu essere B),considerato una verit evidente, troviamo che esso presuppone delle condizioni:solo se un certo contenuto (A) posto da unattivit di pensiero esso A.

    Solo in un caso il principio di identit vale in modo incondizionato: quando ilcontenuto lIo stesso (Io = Io). LIo infatti non posto ipoteticamente (se noi

    poniamo...), bens assolutamente: lIo non posto da alcunch di altro, ma siauto-pone, dunque si auto-crea.

    Ogni oggetto A trova la sua identit con se stesso solo perch posto in unaidentit originaria (Io = Io).

    Fichte dunque afferma che lessere non un concetto originario, ma derivato,prodotto dallagire. ovvio che Fichte allude non allio del singolo uomo, ma ad un Io assoluto.

    Seconda condizione della coscienza

    LIo oppone a s un non-Io (antitesi)LIo attivit, ma ogni attivit per realizzarsi esige unopposizione: una

    resistenza per che venga superata, poich altrimenti lIo non agirebbe; inoltrelesistenza di una pura attivit spirituale, la cui essenza consiste nel porre sestessa, non spiega n lesistenza della molteplicit degli io individuali, n quella diun mondo esterno, altro dallIo. La pura attivit dellIo dunque per diventareattivit rappresentativa deve incontrare un non-Io. Se lIo pone se stesso, allora si

    pone come altro da s, ovvero non si pone come soggetto ma come oggetto.Dunque allIo opposto un non-Io. Sotto questo profilo lIo si manifesta comenatura, inconscio, come mondo. Lesteriorit prodotto dellio stesso.

    Terza condizione della coscienza (principio di ragione)

    Lio oppone entro di s allIo divisibile un non-Io divisibile (sintesi).

    2

  • 7/29/2019 Fichte 2

    3/5

    Fichte

    necessario che la contraddizione sia superata: lIo assoluto dichiara che ilnon-Io la negazione solo di una parte di lui. Detto altrimenti: lopposizione di unnon-Io allIo implica che lIo medesimo sia limitato. Ma lIo nella sua assolutezzanon pu tollerare limiti. Ne deriva che la posizione del non-Io implica la posizionedi un io limitato e divisibile, empirico, perch solo a questo io limitato pu essereopposto il non-Io. Dal frazionamento dellIo e del non-Io trae origine lamolteplicit delle esistenze e delle coscienze finite particolari.LIo viene a trovarsilimitato e diviso in s dallatto autoponente (lIo pone se stesso), e dunque oppones a se stesso.

    LIo lassoluto stesso: dunque la coscienza coscienza dellassoluto e tuttavia finita.

    Nellesperienza e nella conoscenza noi riteniamo comunemente di trovarci difronte ad oggetti che sono altri da noi. Fichte scrive che luomo ha una facolt

    (limmaginazione produttiva, che inKant forniva gli schemi alle categorie) chefa apparire il non-Io come natura: essa creatrice inconscia degli oggetti In questomodo giustifica lopinione comune che la natura sia fuori di noi e nello stessotempo salva il principio di assolutezza dellIo, fondato solo su se stesso.

    Le tre condizioni costituiscono il nucleo centrale del metodo fichtiano, chiamatometodo antitetico. Fichte poi deduce attraverso il metodo elaborato i vari gradidello sviluppo della coscienza (sensazione, intuizione, immaginazione, intelletto,giudizio, ragione).

    La dimensione attiva del pensiero di Fichte. Linfinito

    Fichte nella sua elaborazione successiva muove verso una filosofia praticacentrata sullazione e sulla libert (concetto che gi era centrale nella definizionedi un Io incondizionato).

    Nellattivit pratica il soggetto che determina loggetto. Lattivit teoretica cifa conoscere lostacolo che dobbiamo vincere, attuando la nostra libert: noidobbiamo subordinare allIo tutto ci che non-Io, ovvero la natura, il mondodelle cose.

    LIo e la coscienza - espressione diretta del principio originario - sono

    costitutivamente chiamati alla libert e ad un continuo agire: agire che nonconsiste nel compiere atti determinati ma nelloltrepassare continuamente tutte le

    posizioni (inevitabilmente limitate) nella direzione dellAssoluto.Lagire fichtiano si caratterizza in senso etico. il proposito della coscienza di

    sottomettere gli impulsi e le inclinazioni alla voce della ragione. Nel superamentodegli impulsi che la limitano, la ragione si apre allinfinito, che diventa ordineetico del mondo, ordine non gi dato ma da perseguire in movimento senza sosta,sempre in via di perfezionamento.

    Tutta la nostra vita un incessante sforzo (streben) verso la pura ragionemorale, una continua approssimazione finita allinfinito.

    3

  • 7/29/2019 Fichte 2

    4/5

    Fichte

    In questo contesto il peggiore dei mali linattivit o inerzia dalla qualederivano gli altri vizi peggiori. Linattivit infatti fa rimanere luomo al livello dicosa, di natura, di non-Io

    Dunque, si pu dire che lIo pone il non-io per potersi realizzare come libert.LIDEALISMO DI FICHTE DETTO ETICO

    proprio perch lo scopo finale della continua attivit dellIo il compimento deldovere, cio la conquista della propria libert e laffermazione della propriaautonomia col superamento di ogni ostacolo.

    Fichte, come Kant, afferma il primato della ragion pratica sulla ragioneteoretica (ma in Fichte la conoscenza il fondamento dellazione morale, in Kantno).

    In quanto ideale, linfinito lo scopo della moralit; in quanto reale linfinito Dio stesso. La vera religione consiste nellazione morale.

    Il pensiero di Fichte ha sempre oscillato fra questi due concezioni dellinfinito:

    egli stato accusato di ateismo o, al contrario, di dissolvere la filosofia nellareligione.IL DIODI FICHTENONCOMUNQUELESSEREOGGETTIVODELLONTOLOGIATRADIZIONALE,

    MAUNA VITAINFINITA NONOGGETTIVABILEEPRESENTEINOGNIVITAFINITA.

    Linterpretazione dellarte. La missione del dotto

    Luomo realizza il suo compito morale in modo pieno entrando in relazione congli altri uomini. Proprio per diventare pienamente uomo, luomo ha bisogno deglialtri uomini.

    Lartista per F. colui che rende lumanit consapevole in modo speciale delprincipio animatore del tutto. Questo principio oggetto di un sentimento che puessere affinato con leducazione. Tale compito pedagogico appare neLa missionedel dotto e nei Discorsi alla nazione tedesca. Luomo deve lasciarsi pervadere eguidare dallimpulso potente che lo chiama ad un continuo perfezionamento e allarealizzazione dellideale, attraverso una dialettica di disciplina razionale edentusiasmo passionale.

    Il dotto ha il compito di testimoniare in prima persona i modi e le forme di unagraduale realizzazione del perfezionamento morale, guidando lintera comunit

    nazionale: egli leducatore del genere umano

    Lo stato commerciale chiuso e lidea di nazione

    Il perfezionamento morale delluomo pu avvenire solo se egli opera con altriuomini. Lo stato migliore quello che permette il miglioramento delluomo. Nellostesso tempo ogni uomo deve recare il proprio contributo al bene di tutti.

    Nella societ ogni uomo deve svolgere mansioni specifiche. In Statocommerciale chiuso Fichte teorizza uno stato sociale fondato sul presupposto che il

    diritto allattivit significa pi diritto al lavoro che diritto alla propriet. Lidea diFichte ha venature di socialismo autoritario e di organicismo (cio pensare la

    4

  • 7/29/2019 Fichte 2

    5/5

    Fichte

    comunit come organismo vivente). Si prospetta uno stato che tendeallautosufficienza economica, attraverso la pianificazione delle nascite.

    Nessuno deve vedere la sua sussistenza messa in pericolo dalla concorrenza. Seil diritto al lavoro non garantito, la societ non esiste e gli uomini si trovano nellostato di natura. Per evitare ci necessaria una comunit nella quale un forte

    potere scoraggi la cupidigia degli uomini. Attraverso la coazione esterna e ilrispetto delle leggi gli uomini si abitueranno a comportarsi secondo giustizia, cioad essere morali, al punto da rendere superfluo il potere.

    Laltro modello di convivenza delineato da Fichte nei Discorsi alla nazionetedesca (scritti durante loccupazione napoleonica) quello del popolo o dellanazione, comunit tenuta insieme non da leggi ma da una continuit spirituale e dauna missione. Nazione originaria quella tedesca, perch lunica che non hacorrotto i caratteri originaria: nella lotta contro Roma antica, contro la Romacorrotta dei papi, contro Napoleone ha conservato la purezza della lingua, del

    carattere e della religione. Da qui il suo destino egemonico nellEuropa.Per queste idee Fichte stato considerato un anticipatore del nazionalismo, ma ilfilosofo non pensava ad unegemonia politica della Germania, ma morale. Inoltreegli riteneva che al di sopra delle nazioni esistesse una comunit di dottitransnazionale. Un principio cosmopolitico (di matrice kantiana) si affiancadunque allidea di appartenenza di ogni individuo ad una nazione.

    5