Festival in Liguria

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Da diversi anni ormai il Festival della Scienza propone il Festival in Liguria, una serie di iniziative che si tengono nei maggiori Science Center e musei scientifici liguri, allo scopo di promuovere presso il pubblico una migliore conoscenza di queste strutture e continuare la suaazione di disseminazione della cultura scientifica sul territorio.L'edizione 2011 del Festival in Liguria prende spunto dalle celebrazioni per l'Unità d'Italia. Ricorda alcuni dei più grandi scienziati liguri che hanno operato da 150 anni a questa parte e – allo stesso tempo - offre spazio ai nuovi talenti nel campo della divulgazione scientifica.Da Sanremo a Lerici, abbiamo organizzato sette conferenze-spettacolo dedicate ognuna a ungrande scienziato della nostra regione. A dar vita a questi incontri non sono professori e “volti noti” del mondo della divulgazione e dellaricerca, ma un piccolo gruppo di giovani scelti fra i nostri migliori animatori scientifici, che il Festival in Liguria rende protagonisti. A ciascun animatore abbiamo chiesto di promuovere anche on-line la conoscenza del “loro” scienziato attraverso la stesura di un breve testo, che ne ricordasse la vita e le principali ricerche scientifiche. Gli animatori coinvolti si sono quindi messi alla prova, affrontando l'argomento ognuno con un'angolazione e prospettiva differente. Questo documento è il risultato finale del progetto, che speriamo possa contribuire a stimolarele nostre nuove generazioni a offrire il proprio contributo al mondo della ricerca. Per proseguirela strada intrapresa con successo da tanti illustri predecessori.

Ideazione e progettazioneFrancesca Siffredi

Incontri di divulgazione scientifica nei museiA cura di Giovanni Distefano Eleonora GambiniLinda LomeoAlfonso Mantero Giuseppe TabbìElena Vigo

In collaborazione con

Fondazione Mediaterraneo, Sestri Levante Museo di Archeologia, Finale LigureMuseo Geopaleontologico del Castello, LericiMuseo di Paleontologia e Mineralogia, CampomoroneMuvita, ArenzanoSocietà Economica, ChiavariVilla Nobel, Sanremo

Progetto graficoAntonio Licciardello

Si ringraziano Tutti gli alunni, i professori, gli operatori museali e gli animatori scientifici coinvolti nel progetto, per l'entusiasmo e l'interesse dimostrato.

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Linda Lomeo

Laureata nel 2006 in Scienze Geologiche pressol’Università di Genova con una tesi dal titolo “Paleopedologia di depositi individuatilungo la costa ligure: implicazioni paleoam-bientali”, Linda Lomeo consegue poco dopol'abilitazione alll’esercizio della professione diGeologo. Da diversi anni è animatrice scienti-fica durante il Festival della Scienza di Genovae fa parte di GeoLogica, studio associato digeologia.

GIOVANNI CAPELLINI(La Spezia, 23 agosto 1833 – Bologna, 28 maggio 1922)

Giovanni Capellini nasce a La Spezia nel 1833.Per sostenersi intraprende in tenera età diversimestieri prima di dedicarsi alla paleontologiae alla geologia: rilegatore di libri, istitutore in un collegio della Spezia, costruttore di apparecchi elettrici e molto altro ancora. Dopo essersi laureato a Pisa nel 1858 inizia aviaggiare in tutto il mondo frequentandol'ambiente scientifico mondiale più all'avanguardia e abbracciando tra i primi leteorie evoluzionistiche darwiniane.Le sue doti scientifiche e le sue conoscenze internazionali gli permettono di raccogliere eclassificare un notevole numero di fossili cheoggi sono conservati al museo di Bologna a lui intitolato.Scienziato di lungimirante intelligenza, Capellini comprende subito come la creazione di criteri generali condivisi di classificazione stratigrafica e paleontologicapermetta un più semplice e veritiero scambiodi informazioni nell'ambiente scientifico.È quindi tra i promotori della Carta Geologica d'Italia e nel 1881 organizza e presiede il Congresso Geologico Internazionale a Bologna, al quale convengono specialisti da tutto ilmondo ed i cui risultati sono ancora oggi fondamentali, soprattutto per la geologia stratigrafica. Viene nominato senatore del Regno di Italia nonché insignito di numerosissime onorificenze, decorazioni e titoli accademici in Italia e all'estero. È autore di molteplici pubblicazioni, saggi e monografie, alcune delle quali considerate dei veri capisaldi per lo stu-dio del territorio nazionale.

Linda Lomeo

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Giovanni Distefano

Laureato in Scienze dei Sistemi Naturali, Giovanni Distefano è dottorando di ricerca peril corso in Botanica applicata all’agricoltura eall’ambiente dell’Università di Genova. Collabora con diversi Enti occupandosi in particolare di sistemi informativi per la salvaguardia e la conservazione della biodiversità vegetale ex situ e di educazioneambientale e divulgazione naturalistica. Partecipa attivamente al Festival della Scienzadi Genova sia come proponente e consulentedi progetti sia in qualità di animatore scientifico. Ha preso parte in qualità di formatore e mediatore all’evento 2WAYSScience Parliament e allo stage Toccare laScienza, entrambi supportati dalla ComunitàEuropea.

FEDERICO DELPINO(Chiavari, 27 dicembre 1833 – Napoli, 14 maggio 1905)

“La maggior parte dei fiori sono trappole con stupendi e svariatissimi ingegni combinateper affidare il compito di pronubi mercenariiagl’insetti, i quali inconsciamente si prestanoal delicato uffizio di trasportare il polline d’unfiore agli stimmi d’un altro fiore” così scriveFederico Delpino in una delle 492 pubblica-zioni che testimoniano il suo pensiero scientifico e il suo interesse verso la biologiafiorale, la sistematica e la biologia vegetale. Un’infanzia trascorsa all’aria aperta dentro unpiccolo giardino, che prosegue con un lungo viaggio in Oriente, l’assidua corrispondenza con Charles Darwin, l’esperienza dell’Orto e del Museo botanicofiorentino e poi ancora la spedizione in Brasile a bordo della nave da guerra Garibaldi, la cattedra di Botanica presso leUniversità degli Studi di Genova, Bologna eNapoli, la presidenza della Società BotanicaItaliana: ecco alcuni degli eventi che hannosegnato la vita e la formazione del botanico ligure.Sapevate che i colori dei fiori possono essere ordinari, fulgenti, metallici e lividi? E che i loroodori si distinguono in soavi, aromatici, carpologici, graveolenti e nauseanti? Le osservazioni e le interpretazioni di Delpino sui colori, gli odori e le strutture dei fiori svelano rapporti meravigliosi tra questi e gli insetti pronubi, ovvero quegli insetti che trasportano il polline da un fiore all'altro, tanto da far meritare al botanico di Chiavari unposto d’onore nella storia dell’impollinazione. Sua è la classificazione biologica degli odoriin apatici (che attirano i pronubi in genere), simpatici (richiamanti solo alcuni speciali pronubi) e antipatici (repellenti nei confronti di altri piccoli insetti non impollinatori), suoisono gli esperimenti che hanno consentito di scoprire l'esistenza e le caratteristiche dell'impollinazione affidata agli insetti, la cosiddetta “fecondazione entomofila”: avete maifatto caso ad esempio che le api in ogni loro escursione visitano una sola specie di fiori? Delpino oggi è considerato uno dei precursori dell’Ecologia: le sue indagini infatti hannodato inizio ai nuovi studi ecosistemici introducendo il concetto di Biocomplessità, la straordinaria varietà di rapporti che si stabiliscono tra gli organismi e l’ambiente.

Giovanni Distefano

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Alfonso Mantero

Laureatosi in fisica nel 2003, Alfonso Materoottiene il dottorato nel 2008. Si occupa di divulgazione scientifica dal 1996, ed è organizzatore di vari eventi per il Festival dellaScienza di Genova.Dal 2004 è coinvolto personalmente nella realizzazione e gestione del Centro Idee e Materie in Gioco di Genova. Per diversi anni èanche insegnante di matematica e fisica invarie scuole superiori, in italiano e in lingua inglese. Nel 2009 inizia a lavorare come ricercatore presso il CNRS francese, professioneche lo impegna tutt’oggi nell’INFN italiano, assieme alla collaborazione con la rivista “Le Stelle” per la quale scrive articoli e traduzioni.

RICCARDO GIACCONI(Genova, 6 ottobre 1931)

Riccardo Giacconi nasce a Genova nel 1931,ma cresce a Milano. A scuola è incontenibile,tanto che decide di abbandonare l'ultimoanno delle superiori per andare direttamenteall'università. Qui trova la sua strada, venendo coinvolto da subito nelle attività diricerca. L'incontro con Giuseppe Occhialini,considerato uno dei più importanti fisici italiani della seconda metà del Novecento, èfondamentale per la sua formazione. È lui, tral'altro, a consigliargli di emigrare negli StatiUniti per proseguire le sue attività di ricercasulla radiazione cosmica. Passano diversi di “gavetta americana” primache il giovane Giacconi decida di indirizzare lesue ricerche verso l'astronomia nella banda X,branca della scienza che allora neppure esisteva. Grazie a un contratto conun'industria privata, lo scienziato genoveseinizia un programma che comprende l'esplorazione dello spazio con telescopi araggi X. È l'inizio di un percorso che lo porterà a UHURU, il primo telescopio orbitale perraggi X e le sue evoluzioni: "Einstein" e Chandra (tutt'ora in orbita). Nel 1981, dopo i successi dell'“astronomia X” Giacconi accetta il posto come direttore dello Space TelescopeInstitute, l'organo che ancor oggi gestisce l'Hubble Space Telescope e in un futuro gestirà ilsuo successore, il James Webb Telescope. È di Giacconi (e dei suoi collaboratori) il merito diaver reso l'HST uno strumento “aperto” a tutti, studiosi e non. Nel 1993 è il momento di un altro importante progetto: il Very Large Telescope (VLT) dell'European Southern Observatory (ESO), un set di 4 telescopi da 8.2 metri di diametro capaci di operare insieme come un telescopio da 16 metri. Anche in questo caso, l'esperienza e l'amore per l'Astronomia di Giacconi ha portato il progetto al successo e aun’altissima fruibilità dei dati da esso raccolti.Il 2002 è l'anno in cui viene assegnato a Riccardo Giacconi il premio Nobel per le sue ricerche pioneristiche nel campo dell'Astronomia X. Attualmente lo scienziato genovese ricopre la posizione di professore alla John Hopkins University ed è presidente della Associated Universities, Inc. Fa inoltre parte di numerose commissioni e gruppi di discussione sulla gestione della ricerca degli Stati Uniti.

Alfonso Mantero

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Elena Vigo

Elena Vigo, nata ad Albenga (SV) nel 1984, si èlaureata in Scienze Geologiche nel 2010 pressol’Università degli Studi di Genova. Nello stessoanno ha ottenuto una borsa di studio presso il Dip.Te.ris (UniGe) per realizzare una guida geo-turistica del territorio. Animatrice scientifica del Festival della Scienza dal 2008,ha svolto anche attività come educatore perbambini presso centri estivi genovesi.

ARTURO ISSEL (Genova, 11 aprile 1842 – Genova, 27 novembre 1922)

Arturo Issel è uno dei maggiori protagonistidella scena culturale genovese della sua epoca.Fra gli studiosi liguri di Scienze Naturali, è senz’altro colui che meglio rappresenta l’enciclopedismo positivista dell’800 ritenendo che la scienza, come la storia, sia importante per la crescita delle attività economiche e dell’identità culturaledel neonato Regno d’Italia.Nato a Genova l’11 aprile del 1842, discendeda una ricca famiglia ebraica di origine inglese. Studente prima a Genova e poi al Liceo Napoléon a Parigi, si iscrive all’Università di Pisa, dove nel 1863 si laureabrillantemente in Scienze Naturali, entrandosubito nella vita scientifica attiva. Nel 1866 gliviene affidato l’incarico dell’insegnamentodella Geologia e della Mineralogia nell’Ateneogenovese; mantiene l’insegnamento dellaGeologia e l’incarico di direttore generale dell’Istituto e del Museo Geologico collegatoall’Università fino al 1917, sommandovi, dal 1892 al 1913, l’insegnamento di Geografia allaFacoltà di Lettere. Issel in campo geologico si occupa di molti aspetti diversi: è paleonto-logo, è speleologo (esplora quasi tutte le caverne liguri), è rilevatore (collabora alla compilazione della carta geologica della Liguria), è geologo applicato ed è sismologo, sianello studio dei microsismi sia delle lente oscillazioni del sottosuolo, per cui propone per questo fenomeno il nome, ormai adottato a livello internazionale, di “bradisismi”. Issel inoltre si occupa per tutta la vita anche di paletnologia e di preistoria soprattutto in relazione all’area ligure (in particolare al Finalese) come dimostrano le oltre cinquanta suepubblicazioni. Soprattutto nell’ultimo periodo della sua lunga vita, Issel si dedica alla divulgazione scientifica pubblicando diversi lavori sul modo migliore di esplorare le caverne. Il suo lavoro è riconosciuto in campo nazionale e internazionale, in particolare dall’Istituto di Francia, dalla Società Geografica Italiana, dalla Società Geologica Italiana (di cui presidente nel 1893), dalla Società Ligure di Storia Patria (di cui presidente nel 1921-22) edall’Accademia dei Lincei.

Elena Vigo

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Giuseppe Tabbì

Dopo la laurea presso la facoltà di IngegneriaChimica di Genova, Giuseppe Tabbì intraprendeuna serie di esperienze maturate prima all'interno di industrie agroalimentari e, in seguito, nel settore chimico- farmaceutico.Nonostante queste diverse esperienze di vita,continua il suo cammino a fianco del Festivaldella Scienza, non abbandonando mai la suapassione per l’animazione scientifica.

GIULIO NATTA(Porto Maurizio, 26 febbraio 1903 – Bergamo, 2 maggio 1979)

Giulio Natta nacque ad Imperia nel 1903. La suaprincipale scoperta scientifica ebbe un'applica-zione quasi immediata sul piano pratico e questoè un evento che avviene di rado. Poco importache il suo lavoro sia stato più applicativo che diricerca pura. Il nome di Giulio Natta è legato allosviluppo impetuoso della chimica macromoleco-lare che risale agli anni cinquanta, e si fonda sulprocesso detto di polimerizzazione. Esso consistenella costruzione di un composto ad alto pesomolecolare a partire da elementi più semplici, abasso peso molecolare, come avviene ad esempionella sintesi di una plastica a partire da molecolein forma gassosa. II tedesco Karl Ziegler, profes-sore presso l'Istituto Max Planck di Mülheim,operando su di un gas, l'etilene, e passando a unasostanza plastica, il polietilene, riuscì a mettere apunto un sistema che già facilitava notevol-mente la trasformazione dall'uno all'altra. Primadelle ricerche di Ziegler, tale processo richiedevauna temperatura di 200 gradi e una pressione diben 1.000 atmosfere. Lo scienziato tedesco trovòil modo di operare a temperatura ambiente e alla pressione di una atmosfera. Eliminate le complicatissime apparecchiature prima indispensabili, eliminato il grave pericolo di esplosionedovuto all'alta temperatura e all'alta pressione, era finalmente possibile la produzione su scalaindustriale di una sostanza plastica, ottenuta a partire da un gas. Giulio Natta dirigeva fin dal1938 l'Istituto di chimica industriale presso il Politecnico di Milano, che collaborava strettamentecon l'industria italiana, in particolare con la società Montecatini. Egli, utilizzando il metodo elaborato da Ziegler per la trasformazione del gas in sostanze plastiche, lo applicò ad un gas diverso dall'etilene, sul quale aveva operato lo scienziato tedesco. Il ricercatore italiano impiegòil propilene, da cui ottenne una nuova sostanza plastica: il polipropilene. La sua migliore qualitàsta nel fatto che essa fonde a 180 gradi; può inoltre prendere sia la forma di materia plastica (il moplen), sia quella di filato sintetico (il meraklon), ambedue di facile lavorazione e di elevataresistenza. Un alto punto di fusione in una materia plastica significa soprattutto che la si puòusare senza danno per contenere liquidi bollenti o la si può stirare se è in forma di fibra. Le applicazioni industriali della scoperta di Natta sono dunque vastissime e di uso molto comunee gli valsero nel 1963 il premio Nobel per la chimica.

Giuseppe Tabbì

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Linda Lomeo

Laureata nel 2006 in Scienze Geologiche pressol’Università di Genova con una tesi dal titolo “Paleopedologia di depositi individuatilungo la costa ligure: implicazioni paleoam-bientali”, Linda Lomeo consegue poco dopol'abilitazione alll’esercizio della professione diGeologo. Da diversi anni è animatrice scienti-fica durante il Festival della Scienza di Genovae fa parte di GeoLogica, studio associato digeologia.

ILARIO SIRIGU(La Spezia, 6 ottobre 1975 - La Spezia, 2 novembre 2002)

Sin da giovanissimo si interessa al mondo dellapaleontologia e all'età di 19 anni corona unsogno, segnando al tempo stesso una tappaimportantissima per la paleontologia italiana:trova nel Comune di Lerici decine di improntedi dinosauro impresse sulla roccia circa 230milioni di anni fa. La sua scoperta, oltre che dimostrare che lapassione e la caparbietà sono alla base di ognibuon scienziato, apre nuovi orizzonti nemmeno immaginati prima, spalancando aipaleontologi accademici le porte di un nuovomondo da studiare: il triassico spezzino.La scoperta di icnofossili di dinosauri ha permesso di ampliare la conoscenza di questirettili, dei loro principali comportamenti e specificità fisiche: dalla postura al portamentoalle loro caratteristiche trofiche, fino alla rivelazione della capacità di questi animali diraccogliersi in branco e nuotare... L'accumulodi tutte queste informazioni è stato possibileperché le impronte forniscono dati sugli animali mentre sono ancora in vita, al contrariodella paleontologia classica che invece studia gli animali quando sono ormai morti.La straordinaria quantità di reperti trovati ha permesso anche una attenta ricostruzione paleoecologica e paleogeografica.Sirigu scompare prematuramente ma lascia un enorme eredità scientifica ancora da studiare.

Linda Lomeo

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Eleonora Gambini

Ventisei anni, nata a Livorno, Eleonora Gambini è laureata in Scienze e TecnologieBiomolecolari a Pisa. Animatrice scientifica delFestival della Scienza dal 2008, ha lavorato perla Ludoteca Scientifica (Pisa) e per Matefitness(Genova). Proprio durante un Festival dellaScienza, grazie ad animatori scientifici genovesi è venuta a conoscenza di alcuni centri di ricerca a Genova, e così da tre anni siè trasferita in Liguria, dove al momento sta svolgendo il dottorato di ricerca in Biotecnologie all'IST (Istituto Nazionale per laRicerca sul Cancro).

LUIGI LUCA CAVALLI SFORZA(Genova, 25 gennaio 1922)

Luigi Luca Cavalli Sforza è nato nel gennaio del1922 a Genova. Nel 1938, a soli 16 anni, si iscrive alla facoltà di medicina di Torino trasferendosi poi a Pavia il secondo anno, doveinizia alcune ricerche sulla virulenza dei batterie conosce Adriano Buzzati-Traverso, suo insegnante di genetica, che coinvolge il giovanescienziato in alcune ricerche sulle mutazioni e la genetica della Drosophila Melanogaster (il moscerino della frutta). È in questo periodoche Cavalli Sforza decide di fare della ricerca ingenetica la sua vita. Nel dopoguerra, non soddisfatto della poca matematica appresa alliceo, inizia a studiare statistica. In questo ambito si rivela fondamentale l'incontro conRonald Fisher e il suo gruppo di studiosi, con cuiqualche anno dopo si troverà a collaborare a Cambridge. Le scoperte di quel periodo di Cavalli Sforza sulla sessualità dei batteri possono certamente essere considerate importanti e innovative, tuttavia inizialmentevengono accolte con molto scetticismo da alcuni studiosi.Tornato in Italia nel 1950, Cavalli Sforza ottiene da un collega alcuni documenti provenientidagli archivi della Chiesa contenenti dati genetici, che fanno nascere in lui un forte interessenello studio delle genealogie. Successivamente decide di dedicarsi a un nuovo argomento, la deriva genetica, focalizzandosi in particolare sulla popolazione del val Parma. Nel 1962 divieneprofessore straordinario di genetica, e successivamente direttore del Dipartimento di geneticaassumendo la direzione di un laboratorio del CNR. In seguito decide di ampliare questi studi edi analizzare l'evoluzione dell'uomo dai suoi albori ai giorni nostri. Inizia così una collaborazionecon Anthony Edwards, allievo di Fisher, che nel 1963 porta alla stesura del primo albero evolutivo, basato sui gruppi sanguigni di varie popolazioni mondiali.Nel frattempo si occupa anche di malattie genetiche, studi sul DNA e l'evoluzione culturale(ovvero le relazioni tra genetica e linguistica) e nuove ricerche sull'evoluzione umana focalizzandosi in particolare sulla popolazione dei pigmei.Oggi Cavalli Sforza è professore emerito all'Università di Stanford, socio nazionale dell'Accademia dei Lincei e vincitore del Premio Balzan nel 1999 per la scienza delle origini dell'uomo.

Eleonora Gambini

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Associazione Festival della ScienzaASI - Agenzia Spaziale Italiana Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Genova CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche Codice. Idee per la cultura Comune di Genova Confindustria Genova Costa Edutainment Dixet - Distretto di Elettronica e Tecnologie Avanzate - Club d’Imprese Fiera di Genova INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Provincia di Genova Regione Liguria Sviluppo Genova Università degli Studi di Genova

Direzione e organizzazioneAssociazione Festival della Scienza CNR-PSC, SPIN e IBF Codice. Idee per la cultura

PresidenteManuela Arata

DirettoreVittorio Bo

Direttore OperativoFulvia Mangili