Festa Patroni
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42° Palio delle ContradeCorsa del Bigonzo
Festeggiamenti in onore diFesteggiamenti in onore diS. Bartolomeo e S. Calepodia
dal 16 al 24 agosto 2010
Canale in FestaRegione Lazio
Provincia diRoma
Comune diCanale Monterano
Pro Loco diCanale Monterano
Università Agrariadi Canale Monterano
Riserva NaturaleRegionale di Monterano
Comitato Nati1970
ParrocchiaS. Maria
Assunta in Cielo
Contrade diCanale
Monterano
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La StoriaIl territorio di Monterano rappresenta una delle zone più interessanti del
Lazio, è ricco di memorie storiche e da qualche anno fa parte delle Aree Protette Regionali. Monterano è stato abitato per un periodo molto lungo sin dall’età del bronzo. Questa città ebbe due momenti di grande rilevanza storica: in epoca etrusca, durante la quale ebbe un grande sviluppo economico e culturale, e in epoca altomedioevale, durante la quale fu sede episcopale di una diocesi piuttosto
vasta che si estendeva dal lago di Bracciano ai monti della Tolfa. Intorno alla seconda metà del ‘600 la famiglia Altieri diventò proprietaria del feudo e diede l’incarico a Gian Lorenzo Bernini di migliorare l’aspetto urbanistico della città. L’architetto progettò la chiesa e il convento di San Bonaventura e la facciata del palazzo ducale con la splendida e mirabile fontana del Leone. Quest’ ultimo è diventato il simbolo della storia e delle tradizioni del Comune di Canale Monterano. Oggi sia la fontana che il Leone del Bernini possono essere ammirate rispettivamente nella piazza del Comune e all’interno dell’edificio comunale di Canale Monterano.
Circa un secolo dopo, alcune truppe francesi che occupavano lo Stato Pontificio assalirono Monterano, già spopolato a causa dell’insalubre aria, causando l’abbandono da parte degli ultimi abitanti che si trasferirono nel nucleo abitato
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di Canale e Montevirginio. Monterano, una delle città morte più belle del Lazio, si differenzia grazie ai resti scenografici di un castello, di una chiesa e di uno straordinario acquedotto romano ad arcate e soprattutto grazie al territorio incontaminato di grande fascino e rarità ambientale all’interno del quale è inserita. Un’altra particolare caratteristica di questo territorio è data dal fatto che è inciso
profondamente da corsi d’acqua, il più cospicuo è il torrente del fiume Mignone che nasce dai Monti Sabatini e sfocia nel mare di Tarquinia, con un percorso di circa 62 km. Nel tratto della Riserva Naturale Regionale Monterano, le sue acque ospitano ricche specie di invertebrati e un’importante flora che consente di vivere all’ecosistema circostante. Le sponde del fiume sono bordate da stupendi boschi formati da salici, pioppi e ontani. Gli animali che troviamo qui sono il Martin Pescatore, la biscia d’acqua, anfibi, la testuggine di palude.
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Canale MonteranoCanale Monterano è un comune di circa 3500 abitanti situato a 400 metri s.l.m, distante da Roma 50 km, 10 km da Bracciano e 10 km dal mare. Canale fu fondato alla fine del ‘500 non solo da coloni toscani e umbri che erano stati chiamati, dai proprietari terrieri per disboscare la selva e recuperare nuove terre ma anche dagli stessi abitanti di Monterano che volevano stabilirsi in un luogo meno isolato e più salubre da quello in cui si trovavano.
Le prime abitazioni di Canale erano costituite da capanne molto simili a quelle che venivano usate in campagna per uso agricolo. Solo quando la popolazione si fece più numerosa furono costruiti i primi edifici in muratura. Il disboscamento delle falde del monte fece sì che si formasse un canale che andava da Nord a Sud e lungo il quale sorse il principale nucleo di abitati. Quel “canale” corrisponde al nostro attuale Corso della Repubblica. Di seguito sorsero lungo questo corso anche i principali esercizi commerciali, le prime abitazioni, le botteghe artigiane e la prima “piccola chiesa”, oggi chiamata “Oratorio”. La principale parrocchia, che rappresenta uno degli edifici più importanti, oggi è dedicata a “Santa Maria Assunta in Cielo”. Dopo l’annessione allo Stato Italiano assunse il nome di Canale Monterano grazie alla sua forma originaria e alla presenza degli abitanti di Monterano.
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Montevirginio Il monte in origine era chiamato Monte Sassano ma poi in onore di Virginio Orsini, fondatore del convento, prese il nome di Montevirginio. Proprio Virginio Orsini, cardinale e frate figlio del Duca di Bracciano, nel ‘600 fece costruire l’Eremo, rinunciò ai suoi beni e impose al fratello di donare una notevole somma di denaro ai Carmelitani Scalzi per iniziare la costruzione del Convento che andò dal 1651 al 1668. Il convento aveva una pianta a forma rettangolare, su due piani e dei sotterranei dove c’erano le cantine, il forno, la falegnameria, i laboratori.
Questa costruzione divenne oltre che un’importante centro religioso anche un’azienda che dava lavoro a tanti braccianti del posto. Aveva terreni, orti, vigne, frutteti, stalle e boschi che fornivano legna. Furono attivati anche due impianti industriali: la cava di pietra e la fornace dei laterizi. I contadini che occupavano Monte Sassano, viste demolite le proprie case per fare posto alla costruzione del convento, iniziarono a costruire nuove case a Nord del Monte, dando vita ad un nuovo centro abitato chiamato Montevirginio. Il nuovo centro abitato era concentrato su una piazza abbastanza ampia e comoda, anche qui la sistemazione urbanistica fu sviluppata dagli Altieri.
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Come raggiungerciDA ROMA OVEST - VIA AURELIA:
Prendere la S.S. n° 1 (via Aurelia), all’altezza della stazione di Furbara girare a destra per la provinciale del Sasso. Al termine della stessa, giunti alla S.S. n° 493 (Braccianense Claudia), proseguire a sinistra in direzione di Manziana. Costeggiando il Bosco Macchia Grande fino al semaforo nonchè bivio, andare a sinistra in direzione di Canale Monterano percorrendo la S.P. n° 3A (Braccianense). Proseguendo per altri 2,5 km si giunge al bivio per il paese.
DA ROMA EST E SUD - G.R.A.: Percorrere il grande raccordo anulare di Roma direzione Firenze fino all’uscita della via Cassia Bis (SS 2bis). Uscire all’uscita Cesano - Bracciano, una volta superato l’abitato di Cesano, immettersi sulla S.S. n° 493 (Braccianense Claudia) seguendo le indicazioni per Manziana - Bracciano Superare le indicazioni per i paesi di Anguillara, Bracciano e Manziana, proseguire con le indicazioni come sopra.
DA VITERBO - VIA CASSIA: Si percorre la S.S. n° 2 ( via Cassia) dir. Roma e, dopo i paesi di Vetralla e Cura, girare a destra per la S.S. n° 493 (Braccianense Claudia) recante indicazioni per Barbarano - Veiano - Bracciano. Senza entrare in Barbarano Romano, si attraversi il paese di Veiano, seguendo poi le indicazioni per Oriolo Romano. Superato quest’ultimo girare a destra per Montevirginio. Superato anche Montevirginio e La Piana si giunge a Canale.
DA TARQUINIA - CIVITAVECCHIA E ISOLE: Percorrere la S.S. n° 1 (via Aurelia) in direzione Roma fino a Civitavecchia. Seguire le indicazioni per i paesi di Allumiere e Tolfa, lungo la S.P. n° 3A (Braccianense) fino al bivio per Canale Monterano. Girare a sinistra è si è finalmente arrivati.
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BAR DELL’OSPEDALEVia Braccianese Km 22
00062 BRACCIANO (RM)
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Riserva Naturale Regionale di MonteranoLa Riserva Naturale Monterano, istituita nel 1988, tutela uno degli angoli più
rappresentativi ed intatti della Tuscia Romana, tra i Monti della Tolfa e i Monti Sabatini, tutelati da un’altra area protetta. La Riserva Naturale, oggi meta di migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e dall’Europa (attratti dai suoi
paesaggi naturali e dalle rovine dell’antica Monterano in cui sono stati ambientati decine di film), dopo un ampliamento dei suoi confini nel 1993, copre oggi poco più di 1.000 ettari di terreno, che custodiscono una grande varietà di ambienti ed una esuberante biodiversità.
Boschi collinari, forre vulcaniche con vegetazione tipica e felci rarissime, prato-pascoli con la loro tipica flora e fauna; il tutto attraversato da un corso d’acqua, il Fiume Mignone, incluso nei Siti di Interesse Comunitario che costituiscono patrimonio dell’intera Unione Europea nell’ambito della Rete Natura 2000.
Di grande interesse storico-archeologico, ma anche fonte di continue suggestioni panoramiche, la città “morta” di Monterano, con il
suo palazzo ducale, l’acquedotto su ardite arcate, la splendida fontana berniniana del leone, il Convento di S. Bonaventura e il tessuto di edifici minori che spesso affondano le loro radici su antiche preesistenze etrusche. Oggi questo ricco patrimonio culturale, grazie alla presenza dell’area protetta, è oggetto di accurati restauri conservativi che contrastano l’incessante opera demolitrice del tempo.
Questo opuscolo è stato realizzato con il contributo della Riserva Naturale Regionale Monterano stampato su carta riciclata 100%
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Visitare la Riserva Naturale Monterano significa immergersi in un viaggio nel tempo: tempo dell’uomo con le sue vicende antiche di oltre 3.000 anni, ma anche i tempi molto più lunghi della Natura, che ha modellato questo paesaggio straordinario. Una visita che va fatta prendendosi il tempo dovuto, con calma, soffermandosi sugli spettacolari paesaggi ma anche su piccoli particolari: il volo di una libellula sull’acqua, il gorgogliare di una polla di acqua sulfurea nascosta nella vegetazione, il passaggio furtivo di un picchio o la ricerca, osservando il cielo soprattutto dopo il levarsi del vento, dei grandi rapaci in volo. Prendetevi anche un momento per uno scambio di impressioni con uno dei tanti anziani di Canale che saranno ben lieti di rievocare fatti e vicende svoltesi in quel territorio a cui sentono, in modo così forte, di appartenere.
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L’Università Agraria di Canale Monterano 1906-2006
Da cento anni con e per i canalesiI Romani conquistavano nuovi territori, li dividevano (centuriazione) e li
ripartivano tra i legionari per una razionale utilizzazione del territorio. Così è stato per molti secoli. Poi venne il lungo e buio periodo del medioevo, dove tutto era di tutti e di nessuno. Di seguito vennero gli “usurpatori”, i principi, i baroni e i duchi. Tutto era di pochi e tanti lavoravano per pochi. Così è stato per altri molti secoli.
A metà ottocento a Canale ci furono diverse sommosse, anche con effetti tragici, per rivendicare il diritto di lavorare la propria terra per il sostentamento delle famiglie ma soprattutto la popolazione prese coscienza del proprio diritto all’esercizio dell’uso civico. Sul finire dell’ottocento fu emanata una legge, la n. 397 del 4 agosto 1894, che istituiva le Università Agrarie, cioè gruppi di agricoltori ed allevatori che si costituivano in Associazione per l’amministrazione, la gestione ed il godimento dei beni di proprietà e dei beni che ad essi sarebbero pervenuti dalle affrancazioni delle servitù civiche ricadenti nei Comuni dove si
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costituivano. Nel 1906 finalmente anche a Canale e Montevirginio fu costituita la locale Università Agraria. Iniziò una nuova era.
La prima proprietà acquisita furono i territori della Bandita a cui seguirono il tenimento di Santioro, dei Prati Lunghi, del Ponte del Diavolo, della Fienilessa e così via. Le terre furono bonificate e lavorate con la forza di instancabili braccia, in seguito furono acquistati i mezzi meccanici per la lavorazione delle terre degli utenti e dell’Associazione. Si realizzarono strade, acquedotti e fontanili vennero piantati pioppi, furono innestati meli e peri selvatici per fornire frutta a tutti. Il personale dell’Università Agraria è stato il primo baluardo per la difesa del territorio, un pensiero particolare corre all’ultimo guardiano dell’Ente, Elvino Pasquali “ lo Sceriffo” che, da solo ha vigilato sull’ intero patrimonio, circa 2000 ettari, scoraggiando e reprimendo ogni tipo di abuso e di infrazione, tutelando anche zone di interesse archeologico e custodendo e curando il bestiame dell’Ente.
L’Università Agraria si è distinta inoltre per l’acquisto di tori maremmani riproduttori, di stalloni maremmani e di asini selezionati utilizzati per la riproduzione del bestiame degli utenti. La nostra è una magnifica e stupenda terra che tutti dobbiamo utilizzare e vivere con rispetto ed armonia.
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Eremo dei CarmelitaniNei primi del ‘600 gli Orsini di Bracciano
e di Monterano, da poco proprietari anche di Oriolo, Vejano e Rota, manifestarono la loro intenzione di favorire la costruzione di un eremo sul monte Sassano. In particolare Virginio Orsini, frate carmelitano e figlio dell’omonimo duca, rinunciò ai suoi beni e impose al fratello, Paolo Giordano, l’onere di donare all’ordine religioso dei Carmelitani Scalzi una consistente somma di denaro per avviare la costruzione dell’eremo.
I lavori, iniziati nel 1651 ebbero termine nel 1668. Il convento si presentava come un’imponente costruzione a pianta rettangolare. Nel primo piano erano sistemate le dodici celle dei frati, nove stanze per gli ospiti, i luoghi di preghiera e i servizi (cucina, refettorio, la dispensa, la libreria, la sala per le conferenze). All’interno della costruzione si apriva un ampio chiostro. L’eremo divenne presto anche una fiorente azienda agricola con terreni seminativi, orti, vigne, frutteti, stalle e ricoveri per il bestiame. Furono inoltre attivati due impianti industriali, una cava di pietra e una fornace di laterizi che rimase attiva fino al 1951.
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Le Terme di StiglianoFurono gli etruschi la prima popolazione a scoprire le proprietà benefiche delle acque
di Stigliano, venerandole come sacre: la creazione e lo sfruttamento di un impianto termale è provato dal ritrovamento di materiali archeologici e ceramici risalenti al VI-V secolo a.c.. In epoca romana, furono assai frequentate, indicate con il nome di “Thermae Stygiane” a sottolineare le loro proprietà “magiche” (il paragone era con le acque delle magica palude Stygia, poi cantata da Dante nella Divina Commedia). Nel primo secolo d.c., Plinio racconta come i soldati romani di ritorno dall’Egitto fossero costretti a passare da Stigliano a purificarsi prima di fare il loro trionfale ingresso nella Capitale. Sotto l’imperatore Tiberio, quindi, le terme giunsero all’apice della loro popolarità, grazie anche alla strada costruita appositamente per facilitarne l’accesso, le cui tracce sono ancora visibili nelle vicinanze.
Dall’epoca romana, le notizie relative ai Bagni di Stigliano emergono solo nel medioevo: secondo un documento le terme, unitamente al locale castello furono lasciate dal Conte d’Anguillara Pandolfo III ai suoi figli nel 1321; la successiva testimonianza, datata 1493, attribuisce la proprietà al principe Virginio Orsini e a tale periodo risalgono anche degli scritti che descrivono le proprietà benefiche delle acque, relativamente alla loro efficacia per le malattie erpetiche, per i reumatismi e per i dolori sifilitici, oltre che per l’effetto coagulante nella cura delle ossa e delle piaghe.
Un ulteriore salto temporale nelle notizie relative alle terme di Stigliano porta al 1700 quando sotto la proprietà dei principi Altieri viene inaugurato l’albergo di villeggiatura e i bagni tornano ad essere frequentati come luogo di cura. Guerre, invasioni, saccheggi e cambi di proprietà impongono diverse interruzioni alla attività delle terme che torneranno in auge più volte, tra le altre nel 1851 e nel 1934, quando la concessione per lo sfruttamento fu rilasciata con Decreto Ministeriale alla Società Anonima Italiana Acque e Terme e poi ancora nel 1952, quando la concessione è stata trasferita alla società denominata “Terme di Stigliano”.
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San Bartolomeo e Santa Calepodia
Tutto quello che si conosce dell’ Apostolo Bartolomeo proviene dai vangeli. Secondo il Vangelo di Giovanni egli era amico di Filippo, fu, infatti, questi a parlargli entusiasticamente del Messia quando gli disse: Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth. La risposta di Bartolomeo fu molto scettica: Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono? Ma Filippo insistette: Vieni e vedrai. Bartolomeo incontrò Cristo e quanto gli disse fu sufficiente a fargli cambiare idea. Gesù: Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità. Bartolomeo turbato gli chiese come facesse a conoscerlo e Gesù di rimando: Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico. L’essere raggiunto da Cristo nei suoi pensieri più intimi, suscitò in lui un’immediata dichiarazione di fede: Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele! Gesù, allora, gli rispose Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico credi? Vedrai cose maggiori di questa. Il suo nome compare poi nell’elenco dei dodici inviati da Cristo a predicare e, ancora, negli Atti degli
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Apostoli, dove viene elencato assieme agli altri apostoli dopo la risurrezione di Cristo. Da questo momento più nulla, solo la tradizione che racconta della sua vita missionaria in varie regioni del Medio Oriente, secondo alcuni, forse, si spinse fino in India. Anche la morte è affidata al racconto che lo vuole ucciso, scuoiato della pelle, secondo alcune fonti da parte del re dei Medi nella regione della Siria, mentre altre fonti parlano dell’Armenia. Più nebuloso è invece il culto di Santa Calepodia, l’annuario dei Santi della Chiesa non annovera alcuna santa con questo nome, è comunque inconfutabile che la statua presente nella chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, raffigura una donna con una palma nella mano destra simbolo di martirio, per cui si dovrebbe desumere che Calepodia subì un martirio, sulle cui cause vi è però il buio più assoluto. Si è detto che la statua riproduce una donna; e se invece non fosse Calepodia ma Calepodio, santo martirizzato a Roma nel 232 insieme ad altri dall’Imperatore Alessandro Severo? Purtroppo o per fortuna non siamo in grado di dare alcuna certezza in merito se non quella che è e deve restare un perno inamovibile della religione: la fede. Il credere senza perché, promossi dall’intimo sentire, che più di ogni attestazione storica di autenticità, sollevano gli animi e ci lasciano affidare i nostri sogni, le nostre speranze e le nostre preghiere ai nostri santi patroni Bartolomeo e Calepodia.
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Il Palio delle Contrade, Corsa del BigonzoNel 1968 dall’inventiva del
compianto concittadino Fulvio Evangelista, allora presidente della Pro Loco, di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario della prematura morte, nasce la Corsa del Bigonzo, che ripropone le antiche sfide nell’antico Feudo di Monterano dei giovani per dimostrare il loro valore e tenere alto il nome del proprio “castelletto”. Oltre che essere rito propiziatorio di buona vendemmia e ricordare i Baccanali.
La festa inizia con il Corteo Storico composto da circa 200 figuranti (dame e cavalieri in rappresentanza delle sei Contrade), le prime a sfilare sono le chiarine che annunziano la lettura del Bando del Palio, poi viene la cavalleria seguita da gonfalonieri tamburini, il Re la Regina, principi e principesse
della Pro Loco e delle contrade seguono gli equipaggi delle contrade con barella e bigonzo, per ultimi sfilano gli sbandieratori.
Tutte le comparse del Corteo Storico indossano preziosi abiti del periodo alto medievale, concessi, per i primi anni, dal Teatro dell’Opera di Roma ed in seguito
Figuranti del Corteo Storico
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realizzati dalle mani esperte delle sarte del Paese. Passiamo ora alla Corsa vera e propria: ognuna delle sei contrade mette in campo una squadra, formata da 4 corridori più uno di riserva, che dovrà correre, disputando batterie ad eliminazione diretta, sui 135 metri del corso di Canale, portando in spalla la Barella col Bigonzo (tipico attrezzo con recipiente in legno
utilizzato in tempi passati per la vendemmia) di un peso minimo di 45 Kg. Quindi i 4 corridori, che in un certo senso sono legati tra loro (avendo ognuno in spalla un braccio della barella), dovranno restare vicinissimi cercando il più possibile la coordinazione e il passo giusto per evitare qualsiasi contatto che potrebbe essere causa di cadute. Vivere il Palio è vedere una gara tra uomini che, per vincere, chiederanno il massimo alle proprie forze, alle proprie possibilità e sia alla partenza, sia durante la corsa, sia dopo l’arrivo di ogni batteria, si potrà vedere sui loro volti la vera espressione di questa gara, l’immagine della fatica e dello stress psicologico che li avvolge e che riusciranno a scaricare solo dopo l’arrivo.
Emozioni, sensazioni e paure che solo chi ha partecipato, anche per una sola volta, può raccontare, può sapere cosa si prova in quei momenti, come ti senti prima, durante e dopo la corsa: la tensione della partenza con le gambe che tremano e la paura di non riuscire nemmeno a partire, lo sforzo della corsa che sembra non finisca mai, e all’arrivo l’amarezza e la delusione dopo una sconfitta o meglio l’entusiasmo e la gioia dopo una vittoria, ma soprattutto l’esaltazione e la felicità di un’intera Contrada dopo la conquista del Palio.
Corsa del Bigonzo
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Le Contrade: Colori - Vessilli - RioniCarraiolacolori: verde e nerovessillo: leone rampanteRioni: Bonivento, Giglio Linfadoro
Casenovecolori: bianco e azzurrovessillo: manieroRioni: Ghetto, Fornaci Marioni
Castagnocolori: gialli e rossovessillo: castagnoRioni: I Bravi, Monte Cavallo Monte della Rosetta
Centrocolori: verde e nerovessillo: acquilaRioni: Lavatore, Piazza
I Forni
Montevirginiocolori: bianco e rossovessillo: orsoRioni: La Piana, I Casali Piazza dell’Oca
Stiglianocolori: rosso e verdevessillo: fontanaRioni: Prati Lunghi, Madonnella Ponte del Diavolo
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Giuliano Carloni - 339.57 72 479Via G.B Paravia, 25 - Roma
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Il CaleidoscopioAssociazione culturale apartitica, senza fini di lucro, ideata e nata nel 1992, registrata con atto notarile in data 28 maggio 1993. Il suo scopo e di promuovere e fare cultura, organizzare in modo stimolante e piacevole il tempo libero dei soci. Tale scopo si realizza tramite corsi di lingue, musica, canto, recitazione, modellato, ricamo, informatica, taglio e cucito, laboratori teatrali ed altri corsi eventualmente richiesti dai soci. Numerose sono le visite guidate a mostre, musei ,luoghi e città d’arte; serate a teatro con spettacoli lirici, di prosa, musical ecc. I Soci provengono oltre che da Canale anche dai paesi limitrofi e perfino dalla Capitale. In tal modo questo paese, un tempo ignorato ai più, è ora conosciuto ed apprezzato. Dopo un primo contributo dei soci fondatori, associazione si sostiene con il tesseramento che viene poi reinvestito nelle attività sopracitate, nonché per le spese di gestione e per il mantenimento allo studio di un bambino del Paraguay adottato a distanza. Tutti coloro che si occupano del buon funzionamento dell’associazione lo fanno per volontariato senza retribuzione. La sede è in via Don Giovanni Vivenzi a Canale Monterano, è aperta tutti i giorni feriali dalle 11 alle 12.30 ed il giovedì anche dalle 16.00 alle 17.30. I recapiti sono: tel. 06.9962534 / 06.9963407 / 06.99674429 / 069963777 / cell. 333.9832376. Visitate il nostro sito internet www.ilcaleidoscopio.it
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Banda Musicale Eugenio d’AiutoA Canale Monterano già nei primi anni del Novecento nasce la Società Musicale che opera fino alla Seconda guerra mondiale. Sotto la guida del maestro e ottimo clarinettista Eugenio D’Aiuto, la banda rinasce nel secondo dopo-guerra e a fasi alterne vive fino agli anni novanta del secolo scorso.
Riprende la sua attività nel 2001 grazie all’entusiasmo di un gruppo di appassionati che hanno voluto riprendere la tradizione bandistica del paese. Oggi la Banda, dedicata al maestro D’Aiuto, è diretta dal maestro e anch’esso clarinettista Ignazio Collura; conta circa 30 musicanti
affiancati da un gruppo di circa 20 majorettes.
Nel corso degli anni la Banda si è esibita in varie manifestazioni in Italia e all’estero, in occasione del gemellaggio del nostro paese con la cittadina tedesca di Tubingen. Del 2007 la prima “Festa della musica”, alla quale prendono parte concerti bandistici di altre città.
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OSTELLO SAN BONAVENTURA
LocalitàFontana–CanaleMonterano(RM)
Tel.06.9962655Fax0699675107Cell.
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Appuntamenti Luglio
24 Luglio - Località Torara TORNEO DEGLI ANELLI PER CONTRADE
29 Luglio ore 16.00 GIOCHI TRA CONTRADE by “Officina 2.0”
30 Luglio ore 16.00 GIOCHI TRA CONTRADE by “Officina 2.0”
30 Luglio ore 19.00 - Chiesa S. Maria Ass. in CieloCONCERTO DI CHITARRA CLASSICA
30 Luglio ore 20.00 CENA AD OFFERTA by “Officina 2.0”
30 Luglio ore 21.00 - Anfiteatro Comunale Loc. FontanaAMORE E PSICHE di Apuleio
30 Luglio ore 21.30 IERI, OGGI, DOMANI pres. attività invernali di “Officina 2.0”
30 LuglioASPETTANDO NATURALMONTE BIO Montevirginio
31 Luglio ore 16.00 GIOCHI TRA CONTRADE by “Officina 2.0
31 Luglio SAGRA DEI BUCATINI ALL’AMATRICIANAMontevirginio
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Appuntamenti Agosto
01 Agosto ore 16.00 GIOCHI TRA CONTRADE e alle 20.00 CENA FINALE by “Officina 2.0”2-4 Agosto ore 19.00 - Chiesa S. Maria Ass. in Cielo CONCERTO DI CHITARRA CLASSICA 04 Agosto ore 21.00 - C. Sportivo Cesare D’AiutoGAZZELLE vs PANTERE calcio femminile pro KOMEN ITALIA ONLUS in lotta contro i tumori al seno. 06 Agosto ore 19.00 - Chiesa S. Maria Ass. in CieloCONCERTO DI CHITARRA CLASSICA06 Agosto ore 21.00 - Anfiteatro Comunale Loc. FontanaJOHAN PADAN A LA DESCOVERTA DELLE AMERICHE di Dario Fò7-8 Agosto ore 20.00 - Contrada Castagno (P.za del Campo) SAGRA DEGLI GNOCCHI12-13 Agosto ore 20.00 - Contrada Centro (P.za del Campo)SAGRA DELLA LASAGNA
14 Agosto - Pl.zzo GranaroniMostra di Pittura ALBERTO MARANI 26ª PERSONALE14 Agosto ore 21.30 - Giardini Pubblici BOMBA BAND IN CONCERTO
27 Agosto ore 21.00 Anfiteatro Comunale Loc. Fontana La Compagnia Partenope presenta IO SONO FILUMENA MARTURANO 28 Agosto NATURALMONTE BIO Montevirginio
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CENTRO CARNI MASTROPIETROBracciano - Via Claudia, 65 - Tel. 06.99815764
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La Classe 1970 ringrazia:In primis tutta la cittadinanza, il Comune di C. Monterano, l’Università Agraria di C. Monterano, La Riserva Naturale Regionale Monterano, la Parrocchia S. Maria Ass. in Cielo, la Pro Loco, i Vigili Urbani, la Protezione Civile, le Contrade di Canale, i Butteri di C. Monterano, l’ASD C. Monterano Calcio, la Banda musicale E. D’Aiuto, Il Centro Soc. Polivalente Comunale “Roberto Scolari”, il Coro degli Anziani, la Classe 1969 E 1968. Un ringraziamento particolare va ai Sigg. Angelo Stefani e Rolando Alfonsi, è infatti grazie alla loro illimitata disponibilità che il nostro comitato ha potuto organizzare la maggior parte degli eventi dalla fine del 2009 ad oggi. Un pensiero speciale a Maurizio “Barendson” ed a Big Luciano i nostri Carnivori delle griglie. Un grazie a tutti gli sponsor presenti nell’opuscolo e in più a: Barberia Tino e Paolo, Onoranze funebri Sterpa, Farmavet A. Sabazia, la Bottega di Anna Maria, Pompa Q8 S.G. Petroli S.r.l. Tolfa, Tiburzi Movimenti Terra, Gioielleria Crassetti, Distributore Total Tatti Luciana Bracciano Via Braccianese KM.20+800, Guido Giustiniani Impianti Termici, Alimentari Burratti Claudio.
Il ComItato 1970 DeDICa la festa al Caro DaNIele VaNoNI
1-5 Settembre festa in onore di sant’egidio Montevirginio
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Via della Stazione 31 - Tel 06 99838600 01010 ORIOLO ROMANO (VT)
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Festeggiamenti in onore dei Santi PatroniLunedì 16 Agosto07.00 fragorosi spari di inizio festeggiamenti17.00 torneo di Briscola - Centro Sociale Polivalente “Roberto Scalari” 19.00 Dimostrazione cinofila - P.zza Tubingen21.30 fantasy Dance balli di coppia e di gruppo con i Maestri Enzo Pigna, Rialti Maria e Pigna Marco - P.zza del Campo
Martedì 17 Agosto17.00 2° torneo di Bocce s. Bartolomeo - Centro Sociale Polivalente “Roberto Scalari” il torneo si svolgerà anche nei giorni 18 e 19 17.30 Intrattenimento per bambini - Giardini Casa Canonica21.30 a ruota libera musical e oltre - P.zza del Campo Un Musical di grande effetto, adattato alla rappresentazione in piazza. Per c.ca 2h dodici artisti ballano, cantano, e recitano in uno spettacolo con continue accelerazioni e colpi di scena.
Mercoledì 18 Agosto17.00 Un tuffo Nel Passato - Locali inferiori Pro Loco Mostra fotografica a cura della Contrada Carraiola17.30 memorial Daniele Vanoni - C. Sportivo Cesare D’Aiuto21.30 roberto Pambianchi: Il Cantolibero - P.zza del Campo Il Cantolibero nasce grazie alla smisurata passione di Roberto Pambianchi per il grande compositore reatino Lucio Battisti, alle cui canzoni Roberto ha quasi completamente dedicato la sua vita.
Giovedì 19 Agosto18.30 Coro Degli anziani - P.zza Tubingen21.30 matteo Geri anni 70 live music - P.zza del Campo Cabaret con sergio Viglianese 23.30 DJ matt animal - Corso della Repubblica
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0Venerdì 20 Agosto18.00 stage Pizzica salentina - C.so della Repubblica19.00 mostra fulvio evangelista - Atrio Palazzo Comunale19.30 stand Gastronomico Contrada Carraiola - P.zza del Campo21.00 Ballati tutti Quanti Pizzica Salentina - P.zza del Campo22.00 esib. Danza moderna Sada Dance School - P.zza del Campo24.00 la Provaccia determinazione delle 3 teste di serie del Palio.
Al termine penne all’arrabbiata per tutti offerte dall’Ass. Pro Loco in C.so della Repubblica
Sabato 21 Agosto14.00 V edizione fiera Di san Bartolomeo - C.so della Repubblica17.30 Banda musicale Cesare D’aiuto - C.so della Repubblica19.00 Presentazione Del libro di Poesie di e. P. D’aiuto - P.zza Tubingen Sala Mostre della Riserva Naturale Regionale Monterano 19.30 stand Gastronomico Contrada Carraiola - P.zza del Campo
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21.30 fabrizio moro tour 2010 P.zza della Carraiola - Concerto gratuito24.00 Notte Bianca con Mik3lino,Alice Valentini, Nacapito Crew,Torma, Balli di Gruppo, Artisti di Strada - C.so della Repubblica
Domenica 22 Agosto08.00 – 11.00 - 19.00 messa solenne - Chiesa S. Maria Ass. in Cielo stand Gastronomico Contrada Carraiola pranzo e cena - P.zza del Campo
20.00 sfilata Del Corteo storico XlII Palio Delle Contrade Durante il Palio avverrà l’estrazione e l’abbinamento alle 6 contrade partecipanti alla Corsa del Bigonzo dei biglietti della lotteria: 1° Premio Una meravigliosa Crociera.24.00 Grandioso spettacolo Pirotecnico
Lunedì 23 Agosto18.30 esibiz.Di Ballo palestra Olimpic Romans - P.zza del Campo21.00 solenne Processione accompagnata dalla Banda Musicale E. D’Aiuto con Grandioso spettacolo Pirotecnico22.00 the Drinkers rock & blues - C.so della Repubblica
Martedì 24 Agosto11.00 messa solenne in onore dei Santi Patroni Chiesa S. Maria Ass. in Cielo18.00 Corteo storico Dei Bambini e Corsa del Caratello21.00 sada Dance school con i Maestri Patrizio Pigna e Patrizia Delorenzo Balli di coppia e di gruppo
Venerdì 3 Settembre21.00 Caveman di Bob Decker Anfiteatro Comunale Loc. FontanaQuesto opuscolo è stato realizzato con il contributo della Riserva Naturale Regionale Monterano stampato su carta riciclata 100%
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