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N°1 - 2016

Ferrari, che “rottura” inseguire

- Storia Compagni contro e Lorenzo Bandini

- Tecnica: A cosa serve l’ S-Duct

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Sommario:

pag. 3 Ferrari, che “rottura” inseguire

pag. 5 Cos’è l’ S-Duct

pag. 8 Come si cambiano i regolamenti in Formula 1

pag.10 Compagni contro, quando ai box c’è la guerra

pag.14 Racconti Racing: Lorenzo Bandini

pag.18 Monza ed il suo GP, un patrimonio da salvare

PitMagazinein collaborazione con F1Sport.it

N°1 - 2016

Contatti:[email protected]

Hanno collaborato a questo numero:

Antonio GranatoLuca SarperoGiulio Scaccia

Cristian ButtazzoniLuca Stefanini

Francesco SveltoAlessandro Francese

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N°1 - 2016

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IlcampionatoMondialediFormula1èiniziatoancorauna volta so7o il segno della Mercedes. L’unicavarianteècheadominarenonc’èil campioneincaricaLewisHamiltonmafinalmenteungraffianteeaffamatoNico Rosberg. Per la rossa non è un buon segno.Doveva essere la stagione del cambio di passo, lastagionedell’assalto al Htolo mondiale , quella dellasfidaall’invincibilearmatatedesca. IfaKadoggiperòdicono che per il raggiungimento di quesH obieKvi itempi non sono ancora maturi. Le prime due garehanno infaK sentenziatoche lamonopostoèancoraacerba, naturale conseguenza di drasHche scelte diproge7azione.

La pressione creata durante l’inverno è stataeccessiva. Dopo un 2015 finalmente posiHvo oracorrere per qualche traguardo di tappa non è piùsufficiente.Adesso laFerraridevevincere.Tralemaivelateambizioni e i successi c’è peròuna realtà,nondeltu7oina7esa,fa7adiro7ureegranediaffidabilità.CriHcitàHpichediunamonopostonuovainogniarea.Inuncampionatoprivodi sessionidi testperlaSF-16HnoncisonoalternaHve,deveesseresvezzataingara.

UnderpressureSe in questa Ferrari dobbiamo trovare una notastonata la dobbiamo cercare nel precampionato.Durantel’invernoil PresidenteMarchionnehacaricatoil debu7ostagionaledi aspe7aHvealHssimeparlandononsolodi lo&apervincereilmondiale - altrimenHlaFerrarichecistaa fareinF1-madellavolontà/doveredisaperprimeggiaregiàinAustralia.DichiarazioniforH,piùdaHfosochedapresidente,chehanno appesanHto le responsabilità sulle spalle degliuominiin rosso,obbligandolisenzariserveal risultatoimmediato.La SF-16Hèunamonopostorivoluzionatainogniparte,con lamission disfidareunaMercedescheainastridipartenza si è presentata con un’evoluzione della giàletalemonopostocampionedelmondo2015.Pervincerelarossaha osato.Tanto,tanHssimo,comenon si vedeva da anni. Sospensioni stravolte, organiele7ronici riposizionaH, rastremazione del retrotrenoestremasonostaH“sal1nelbuio”obbligaHpertentarefindasubitolarincorsaalverHce.Il prezzodapagareèstatoalto,sichiamaaffidabilità.UnvalorechequestaFerrari non haancora fa7o suo. In duegare si sono

LOREM ORCIFerrari, che Rottura inseguiredi Alessandro Francese

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verificateduero7ureper duecausediverse,unbelproblema.Eccocheunavvicinamentoallastagioneconunmoodpiù“atestabassaepiediperterra”,percitareil de7odelTeamPrincipalMaurizioArrivabene,forsesarebbestatopiù consonoperaffrontarecon più serenitàunavviodistagionecosìcruciale.

La Ferrari si è dimostrata veloce, non abbastanzacomeMercedes,scoprendosid’untra7ofragile.Mailpotenzialec’èesipuòmigliorare.FinoallaSpagnaoMonaco però non ci saranno aggiornamenH allapower-unit.Finoadalloracisaràdasoffrire.

AustraliaIlprimoGPdellastagioneèiniziatocometuK iHfosisperavano. PronH via, le due Ferrari in testa. Eccoloquel potenziale. Quello di Melbourne è stato uncircuito aHpico, un ci7adino semipermanente condiversi Hpi di asfalto, tante sconnessioni nessuncurvoned’appoggio.Qui laSF-16H è sembratasaperreggerel’urtodellaprimagrandeba7aglia.Poicomesappiamo,l’incidentediAlonsohamescolatolecarte.La sostaper la bandiera rossa è stata alla base deimoHvi che hanno provocato la ro7ura del turbo diRaikkonen. Buona la gara di Ve7el chehaconclusoterzo non lontano da Hamilton.Un podio buono adilluderci nel mostrare una Ferrari più vicina allaMercedesdiquantolosiainrealtà.

BahrainLasecondagara, corsain Bahrain, è stata rispe7oaMelbourne un vero e proprio banco di prova. Lecara7erisHche del tracciato hanno offerto unospaccatodiquellachesaràlastagione.Qui laFerrarinonhabrillato.Hadelusopermancanzadi affidabilità.A cedere,nelgirodi formazione,èstato ilmotorediSebastainVe7el.Unaro7urainaspe7ataeclamorosacon un precedente di 20 anni fa quando MichaelSchumacher in Francia, alzò bandiera biancaproprionelgirodiricognizione.Ricordarel’episodio,sapendocomeèandatapoil’epopeadiSchumi,èunmodopersdrammaHzzareunasituazionetecnica almomentodaveroallarmerosso.A causare ilriHrodiVe7elinBahrainnonèstatouninie7ore,comeinunprimomomentosieraipoHzzato,maunavalvola collassataper effe7odiunaspecificamappatura del motore spinto al massimo verso laricerca della prestazione. Il famoso “mane6no” perspremerealmassimo ilmotoreinpartenza.Secondola Ferrari un caso isolato (speriamo) dovuto alleirripeHbilieunichecondizionidelBahrain

DiposiHvo,nelbilanciodi iniziocampionato,cisonoleprestazioni di Kimi Raikkonen. Il pilota finlandese

sembra aver trovato un gran feeling con lamonoposto.SiainAustraliacheinBahrainRaikkonensi èvisto combaKvoecostante. Il suo compito saràquellodicentrarepodieaiutareVe7elnella lo7aconleMercedes.Ilsuoneo,da valutarenell’avanzaredellastagione,saràla costanzadellasuaresa.StoricamenteinFerrariun’incognita.

La rossa ora si avvicina al GP di Cina con laconsapevolezza didover soffrire.L’affidabilitàsaràdaconfermare per forza e probabilmente ciò dovràandareascapitodelleprestazioni.Ve7eleRaikkonendovrannofarpunHsenzaintoppiina7esadeirinforzisullapower-unitchenonarriverannoprimadel GPdiSpagnaoaddiri7uradiMonaco.

La Ferrari che voleva mordere il campionato dovràcorrereindifesa.FarepunHèlapriorità,unaltroriHrostroncherebbeilmondialegiàalla terzaoquartagara.L’affidabilità èdaritrovare,laprestazionepuraancoradacercare.LaFerrarihalerisorse,lecapacitàumanee le competenze tecniche per venirne a capo ma iltempocheinesorabilescorreleènemico.

Non sorprendiamoci, la SF-16H è una monopostostravoltaetu7anuova.LaFerrariha avuto coraggio.Ha creato unamacchina estrema e ambiziosa figliadella volontàdivoler far saltare il banco. Il rovesciodella medaglia è “l’incognita affidabilità” so7o gliocchi di tuK. Bastava un po’ più di prudenza nelledichiarazioni invernali. InFormula1serveunosforzoenormeperfareunpassoavanHmabasta unpiccolointoppo per ritrovarsi indietro. La Ferrari hascommesso tu7oepiùavanHnesaràripagata.Forseperòsaràtroppotardi.

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Nel 2016 solo alcuni team comeMercedes, Force India,McLareneToroRossohannosceltodiutilizzarel’S-Duct,lealtrescuderiehannopreferito,almenoper ilmomento,diconcentrarsiinaltreareeesualtresoluzioni…Cerchiamodicapire meglio le ragioni di questa scelta tecnica e iregolamentirelativi almusochenonsonorimastiinvariatiallapassatastagione.L’antesignanodell’S-DuctècomparsolaprimavoltasullaFerrari nella stagione 2008. Gli ingegneri di Maranelloavevanocreatounpassaggiodiariafralaparteinferiore

e quella superiore del muse7o in modo da evitarre ildistacco dello strato limite e migliorarne quindi loscorrimentonellazonainferioredelmuse7o.

La Federazione successivamente aveva vietato questesoluzioni tecniche inserendo nel regolamentotecnicol’art.3.7.8. che vieta canalizzazioni verHcaliall’internodelmuse7omaconsentendolesoltantoentro150mmdall’assedelleruoteanteriori.QuestohaportatoagliodierniS-Ductche,infaKsonouncondo7oa“S”che

LOREM ORCICos’è l’ S-Ducttesto di Antonio Granato e Luca StefaniniDisegni Antonio Granato

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unisce laparte inferiorecon quellasuperioredelmusomediateuna canalizzazione che si sviluppa in verHcaleall’internodei150mmindicaH.

QuestasoluzioneèuHlizzataperevitarela ro7uradellostrato limitechescorrelungo la superficie inferioredelmuse7oequindisievitaildistaccodellavenafluidadalmuso dal so7o scocca. Questo distaccamento infaK,provocherebbe una perdit improvvisa di carico econseguentemente una perdita di prestazioni, mentrecon l’uHlizzo dell’S-Duct, il flusso rimane aderente allasuperficieescorrendo inmodolinearerimaneefficientedalpuntodivista aerodinamico.Bisognaconsiderarechequesta soluzione non porta da sola un miglioramentosignificaHvo delle prestazioni, ma deve essere nelcomplesso funzionale e globaledella ve7ura. InfaK, laparteaerodinamicamentepiù importantedi unaf1è ilfondoeildiffusore,cheinpraHca èun’enormeale7oneingradodigeneraretanHssimocaricoaerodinamico.L’S-Duct mantendendo puliH i flussi dell’aria nella partebassadel musoconsentechequesHarrivinopiùpuliHaldiffusore e che quest’ulHmo riesca a lavorare meglioportando ad un incrementodicaricoea un vantaggiosignificaHvodiprestazioni.

VisH i grossi vantaggi che questo sistema può portareall’aerodinamica della ve7ura sembrerebbe da stupidinondotarsidiunS-Duct,malerestrizioniimpostedallaFIAlimitanomoltoivantaggidiquestasoluzioneemoltesquadre hanno preferito concentrare i propri sforzi inaltreareedellave7ura.

Sia Mercedes cheToroRossoperòsonoriusciteadapriredelleferitoiemoltopiùavanHrispe7oallalineaconcessadai regolamenH, in punH dove si possono o7eneremaggiori effeKaerodinamici.Sonoriusciteafarequestoaggirando il regolamento tecnico sfru7ando lo stessobaco regolamentare usato da Force India per avere leferitoie sul muso. DifaK come nel caso dei fori sulmuse7o dellaForce India anche le canalizzazioni (fuoridai150mmconsenHH)daunavistain“pianta”nonsonovisibili non essendoci “luce”. Per essere più sempliciguardando verHcalmente la ve7ura il foro sul piano diriferimentonon siriesceavedere. Inoltrela Mercedesha scelto di far scorrere l’aria all’interno del muse7o(fuoridal telaio) inmododaraggiungere inmodoquasilinearel’areadei150mmedaquelpuntodarvitaa unaspeciedi rampaanzichéuncondo7oaformadi“S”perrisalire fino al punto d’uscita dell’aria sopra il telaio.L’idea innovaHva delle frecce d’argento è quella diaddolcire la risalita della canalizzazione (vedi condoKgialli nel disegno) massimizzando in questo modol’effe7o di estrazione e o7enendo pertanto maggiorieffeK aerodinamici. UHlizzando questo escamotage, laMercedesnonhadovutocreareuna“S”perrichiamareilfluido all’interno della canalizzazione ma una due“rampe” che rendono questa soluzione è molto piùefficiente.Neldisegnosonovisibili iforidi passaggiodeiduecondoKpresenHsulmusoesultelaiochevannoadaccoppiarsi creando due condoK conHnui fino all’out-flowsuperiore.

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LaToroRossohaunasoluzionesimilea Mercedesmahauna presa d’aria laterale di Hpo NACA (presa d’aria diderivazione aeronauHca che genera bassa resistenzaaerodinamica). Questa feritoiaèposta in posizionepiùavanzata deifamosi150mmeperme7ediinterce7areprimailflussod’aria.SiaMclarencheForceIndia invecenon hanno aggirato il regolamento e hanno un S-Ductmolto più convenzionale, rimanendo con la bocca delcondo7oall’internodei150mmdelregolamento.Questascelta,tu7avia,comeabbiamode7o,nonsembraesserequella soluzione che da sola possa trasformare unamonopostoinunamonopostovincente.HasicuramentedeivantaggimaanchedeicosHedellecomplicazionichepossanorisultarenegaHveecontroproducenH,tantochead esempio la Red Bull che aveva invesHto molto inquesta tecnologia ha abbandonato l’S-Duct proprioperché la limitazione regolamentare dei 150 mm nonperme7eva vantaggi significaHvi. Ora che Mercedes eToro Rosso però hanno aggirato l’art.3.7.8. bisogneràvederesequalcunomagariciripensi.

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LOREM ORCICome si cambiano i regolamenti in Formula 1di Francesco Svelto

Uno dei leitmo1ve di questa prima fase dimondiale2016èstato ilcambiodi formatdellequalificheasolipochi giorni dall’inizio del mondiale. Al di la degliaspeK sporHvi e delle indignazioni esplose in ognidove,agli appassionaH propriononèandatogiù siailfa7o che venisse cambiato, cosi all’improvviso, unsistema consolidato ed apprezzato. In Formula 1 icambiamen<regolamentarisonoall’ordinedelgiorno,conlaFederazioneInternazionalechepuòaddiriAuraancheufficializzaredellemodifichetecnico-spor<veastagione in corso (più volte negli ulHmi tempi ècapitato, lasciamo a voi le7ori dire sequesta cosa èeHcamentecorre7aoppureno).

Ma c ome a v v engono que sH c amb i amenHregolamentari? Quando e in che modalità vengonoufficializzaH?

Cominciamocoldefinireigiocatoriprincipalidiquestalunga(equasimaifacile)parHtaascacchi.

LoStrategyGroup

LoStrategyGroupèunorganononfederaHvo–quindiesternoallaFIA – edirappresentanzadialcuneenHtàfacenH parte del mondo della Formula 1. Lo scopodell’esistenza di questo ente è quello di presentareproposte di modifica ai regolamenH. Tu7o moltosemplice.Essoècompostoda:

- Unarappresentanzadiseiteam

- UnarappresentanzaFIA

- BernieEcclestone

Dei team che partecipano agli SG, cinque sono fissi(Ferrari, Mercedes, Red Bull, McLaren e Williams)mentre il sesto è quello più avanH della classifica

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costru7ori escluso i cinque suddeK. Anche levotazioniavvengonoinmanieraparHcolare:ogniteamha possibilità di esprimere un voto, mentre siaEcclestone che la rappresentanza FIA possono (edevono)esprimereseivoH.Ognidecisionevienepresasullamaggioranzadei voH, documentataepropostaagliorganicompetenHFIA.

F1CommissioneConsiglioMondiale

LaF1Commissionèl’organo federaHvopiùbassoedinquanto enteFIA, hail compitodisupervisionareilmondo della Formula 1 so7o gli aspeK deiregolamenH e della sicurezza. Anche tale organo ècompostodavarieenHtàdella categoriaregina,epiùprecisamente:

- Bernie Ecclestone (detentore dei diriKcommercialidelbrandF1)

- JeanTodt(inquantopresidenteFIA)

- TuKirappresentanHdeiteamiscriK

- Qua7roorganizzatoridiGranPremieuropei

- Qua7ro organizzatori di Gran Premi extra-europei

- RappresentanH deglisponsor, dei fornitori dimotoriedeglipneumaHci

Si può notare dai componenH che è una specie diStategyGroupmariconosciutoufficialmentedallaFIAedallargatoapiùenHtà.LaparHcolarità stanel fa7oche i rappresentanH specificaH prima possonoconvocaredelleriunioniogni qualvolta lo ritengonoopportuno (di solito gli incontri avvengono in

concomitanza dei weekend di gara per quesHonilogisHche) anche eventualmente per valutare lepropostedelloSGodancheperavanzarnedellenuovenonvalutatedallo SG. Ledecisionipresenell’ambitodella Commissione F1 non vengono applicate inmaniera immediata bensì vagliate dal ConsiglioMondialedelMotorsport(oWMSC),cheèil massimoorgano decisionale della FIA. Ad esso nonappartengono membri tecnici bensì è composto daben 26delegaH, tra cui rappresentanH deiprincipaliautomobile club del mondo, un rappresentate deipiloH, uno per le case costru7rici e… Ecclestone(ovviamente). IlruolodelConsiglioMondialeèquellodiufficializzareunamodificaregolamentarechepotràessere soltanto approvata e firmata dall’AssembleaGenerale (in sostanza la firmafinaledi Jean Todt) ameno che non rappresenH una minaccia per lasicurezzadeipiloH.

Quando si arriva ad una decisione definiHva edufficiale, quindi, il cammino nonèquasi mai liscioeprivodiostacoli.

IteamdiF1comba7onotradiloroperchénoncisonointeressi, per i più potenH, di venire incontro allerichiesteedalleesigenzedi quellichelosonomeno(sopra7u7oda unpuntodivistaeconomico).Quandoinvece sono d’accordo, i team uniH comba7onocontroFIAeFOM.Ecclestone,poi,Hralabarcaalsuomulino infa7odiintroiH (diriK commerciali)elaFIAdeve tenere a bada tuK più garantendo il rispe7odegli statuH. Insomma, un caos! Esa7amente quellocheèsuccessodopolequalifichediMelbourne.

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Unadelle regole aureenon scri7e della Formula1èchenoncisidevemaifidaredinessuno,néinpista nétantomeno ai box. Devi sempre pensare a correreprimaditu7opertestesso, correrepiù velocementepossibile senza badare a nessuno, perché tuK sonotuoi rivali, ma su tuK uno è il peggiore: il tuocompagno di squadra, quello che sembra messo lìapposta permandarH in crisi di nervi, farH impazziresenza farH più capire perché e contro chi stairealmente comba7endo questa guerra all’ulHmosangue. Quando poi pensi che, vabbè, è tu7a unaquesHonedi forma,una gigantescamessa in scena,tanto poi casomai le strategie e i giochi di squadraarriverannoasistemaretu7o,staicomme7endo ilpiùgrosso degli errori. Perchè forse quei giochi, queicalcoli, quelle strategie potrebbero non arrivaremai,perchèin quelmomento i dire7ori sporHvi o Teamprincipalchedirsivoglia diventanodeifantasmi,deglispe7atori privilegiaHchenonpossonofarealtrochesedersi,aspe7are eguardare impotenH (permododidire) quello che succede. E allora ecco che accadel’incredibile: il mure7o dei box, simbolo di unità,direzione,di comune appartenenza, di direzione, di

puntodi riferimento..,. insomma,di squadra,dicolposiispacca,siapreinduecomeil tonnodiunafamosamarca chesitagliavaconungrissino,incuiunapartediesso prende una direzione e l’altra ne prende unadiametralmenteopposta. Già,perchéin guerranonsifannoprigionieri,iniziaunsoKlegiocodispionaggio,dicolpibassi, difuocoamico,di strategied’a7acco edidifesa, di uccidere(sporHvamente) il tuo nemicoperdimostrareate,almondoealtuoteamdiesserepiùforte di lui, magari in vista di un possibiledefenestramentodeltuocompagno.

DistoriediquestoHpocenesonostatetante,diduelliinpistafiniH beneomaleanche.Comenon ricordarequelcelebrefinaleaSuzuka,coniduefuoriclasseAlainProst e Ayrton Senna che terminano la loro corsamondiale alla chicane del Triangolo? O come nonricordarequellocheaccaddenel2007,dovespystoryaparteledueMcLaren diAlonso e Hamiltonfinisconoper distruggersi durante tu7a la stagione, conl’asturiano che non gradisce il tra7amento riservatodallaMcLarenall’esordienteHamiltone,così,decidedifarsi giusHziada sé, non solo cercando di soffiare la

LOREM ORCICompagni contro, quando ai box c’è la guerra

di Cristian Buttazzoni

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leadership interna al team ma anche, e sopra7u7o,cercando di impedire con qualsiasi mezzo di farvincere il Htolo all’inglese. Il risultato è un harakirigenerale, con nessuno dei due piloH delle Frecced’Argento che r iesce a fare suo i l Htolo,consegnandolo aKimiRaikkonen,perl’incredulitàdiRon Dennis. C’è anche il velenoso Gran Premio delPortogallo del 1990, quando Nigel Mansell stringeamuroalviail compagnodisquadra,cheènientemenoche il Campione del mondo uscente Alain Prost,andatosene proprio dalla McLaren in polemica conSenna,evaavincerelagara,

Masiccomedi recentesi èsvolto ilGran Premio delBahrain, il pensiero nonpuò non andareaunagararecente, troppo recente per essere consideratastorica,machestoricaloèdisuo.Unapietramiliareche rimarrà incastonata non solo perché è stata lagaranumero900dellaFormula1,nonsoloperchèsiècorsa inno7urna,maancheesopra7u7operil grandespe7acoloregalatodaLewis HamiltoneNicoRosberg;che rappresenta l’esaltazionemassima del duello inpistaenonsolo.

Perché in questa gara sarà protagonista tu7a laMercedes, con la sua forza, le sue contraddizioni, lasua storia, il suo presHgio, la suavoglia di salire sulte7odelmondo,lasuaconsapevolezzadiaveretuKimezziperraggiungerequestotraguardo.Equisiesaltala forza diuna squadracapacedidividersirimanendounita,cheècapacecomunquedigaranHreilmassimodel risultato con ilmassimodellaspe7acolarità. Nonmancanulla,nemmenoilgiocodistrategieincrociate,con Rosberg che riesce ad approfi7are dell’errorenella scelta dellegomme diHamilton per ge7arsi alsuo inseguimento.Igirifinalisonouno spe7acoloDagodere con il cuore in mano con le due W05 chescinHllano nella più belladellemilleeunano7echeregala il cielo del Bahrain, con Rosberg che tental’affondo su Hamilton ma finisce lungo e viene

risuperatodall’inglese,tantaèlafogachecime7enelvoler fardiventare il compagno di squadra“il primodegliulHmi”, come lochiamavaEnzo Ferrari.UI duearrivano quasiallo scontro fisico,maquieccocheaintervenire sono le persone non desiderate, ovveroquelli che mantengono l’equilibrio dello squilibrio.Prende la parola Paddy Lowe, che apre le radio diRosbergeHamiltonincontemporanea,dicendolorodiportare le macchine a casa. De7o, fa7o. Il duello,infaK, prosegue, inungiocodi scie,a7acchi,difese,finte…maallafinechitagliail traguardoperprimoèLewisHamilton,conRosbergchesembravaaverefa7omale i calcoli con le gomme Sow e rimediaqualchedecimo dal compagno di squadra. Tanto basta permangiarsi lemani. Però c’è un retroscena: Hamiltonavrebbeusatounpulsantenonautorizzatodalteam,che gli ha garanHto un boost di potenza in più perresistere agli a7acchi.Maanche questo fa partedelgiocoeil team glissa.AltrimenH,avrebbe rovinatolafestaenon avrebbe fa7o, probabilmente, unabellafigura.

Unabellafigurache certamente non hafa7oDidierPironiaImolanel1982,quandohasuperatonelcorsodell’ulHmo giro il compagno di squadra GillesVilleneuve nonostante il team gli avesse imposto dirallentare. Nella gara famosa per l’ammuHnamentodeiteaminglesi,laFerrari avevadimostratochela126C2 era in grado di farsi un solo boccone di tuK gliavversari, ma non aveva fa7o i conH al suo stessointerno. Villeneuve e Pironierano lacoppiaperfe7aper la Ferrari, entrambi di linguafrancese, entrambiabbastanzariservaH,entrambivelocissimi.

Ma tra di loro c’eraun rapportodi amiciziaesHmareciproca. Fino a quel giorno, fino a quel terribile,malede7opomeriggiodellaFestaNazionaledel1982,una festa non solo per l’Italia civile ma anche perquella sporHva. Una festa che non poteva noncelebrarsiacasadellaFerrari,aImola,nella pistache

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fu inHtolataa Dino,quelfiglioamatodaFerraricomeGilles. Sembravaunagiornataperfe7a, con GilleseDidi che dopo aver rincorso le due Renaultveleggiavano al primo esecondo posto. Maa pochigiri dalla finec’era qualchemaldi pancia, il segnaleche qualcosa non andasse, l’inizio della possibilecatastrofe, lavariabileimpazzita,quellocheinsommanessuno o quasisui sarebbeaspe7ato:: GilleseDidiiniziano a duellare, a scambiarsi sorpassi anchepiu7osto arroventaH, E non era solo per spe7acolo,era un duello vero, comba7uto sino alla fine. E ilmure7o reagisce, nel momento in cui Villeneuveriguadagna il primo posto sui Pironi esponendo ilcartello“DIDISLOW”,inequivocabile,ne7oepreciso.

Per tuK, ma non per Pironi, che supera di nuovoPironialpenulHmogiro.Il canadesenoncistaepochecurvepiù tardisi riprende la leadership.Maarriva ilTamburello, quella curva che sarà terribilmentefamosa per sempre dopo la scomparsa di AyrtonSenna,macheperlaFerrarieperEnzoFerraririservaun altro terribile ricordo: Didier Pironi a7accaGillesVilleneuve all’interno, lo fredda e lo colpisce senzanessunapietà,superandoloall’internoun’ulHmavolta.E’ lafine,tra iduec’èuna fra7urainsanabile,siapreuna veraepropriaguerra.AncheperchénéPiccinini,dire7oresporHvodelteam,néEnzoFerrariinpersonafornirannoaunarrabbiaHssimoGilleslsupportochesiaspe7ava. E’parHta laguerra,masi fermeràtroppo

presto, nelle qualifichedi Zolder, in cui Gilles periràmentrecercavailrisca7osulnemicogiuratoDidi.

Dipadreinfiglio,anchequelladiJacquesèstataunastoria contrassegnata da un duello pesanHssimo einterminabile con il compagno di squadra, solo chequestavoltairuolisi sonorovesciaH.JacquesarrivainWilliamsdopoavervintola 500Miglia diIndianapoliselaserieIndycar,mahadifrontequellocheèl’unicovero candidato alla rincorsa iridata: Damon Hill.L’inglese, figlio d’arte, è chiamato alla indiscuHbileprovad’appellodopoil disastroso1995,madevefareiconH con questo sbarbatello canadese dal nomeingombrante (comesequellodiHillnon lo fosse…) edalpalmarèsgiàestremamentecorposo.E sa chelasfidacheavràdifrontesaràmoltodura.E infaK,giànellequalificheilcanadesefacapiresenzatanHgiridiparolechicomanda,cheilfigliodi GrahamquelHtolose lo dovrà sudare fortemente e che la guerra nonarrivadafuori,madadentro.E ilgiovaneJacquesingara scappa,si involaverso unavi7oria che sarebbestatal’incoronazionedi questonuovoastronascentedellaFormula1, degno rappresentantediunanuovagenerazione di piloH, quella che impara le pistegiocando con la playstaHon, quelli dalla doppiamaschera,gliocchialielavisieradelcasco,queipiloHper iquali l’automobilismononsifasolo inpistamaanche fuori, quelliperi qualinonbastauncognomeingombrante per essere subito eHche7aH comecampioni. Insomma, un pilota poca sregolatezza etanto, tanHssimo genio. Un genio che riesce aesprimere meravigliosamente in quella gara in cuiammutolisce il suo compagno di squadra, finoall’incredibileimprevisto.

Ancoraunavolta uncartello“SLOW”,ancora unavoltaunordinechearrivadire7amentedalteam.Solochequesta volta non c’entra la voglia di salvare l’onoredella scuderia; la Williams è già una macchina daguerraelaFW18èunadellecreaturepiùbelleuscitedalla maHta di Adrian Newey, ordinaHssima e

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malede7amente efficace. No, a fermare Jacques cipenserà il motore RS8, tanto prestazionale quanto,forse, fragile (il resto della stagione farà capire chenon sarà così), che perde olio e obbliga il giovaneJacquesacederela coronaaDamonHill,ilcompagnotanto acclamato quanto sfidato. Un duello che nonsaràcertoquestagara ainterrompere,macheandràavanHtu7alastagioneechevivràinUngheriaunodeisuoimomenHpiùalH.

Compagni contro, dunque, persone tanto amiche aiboxquantospietatenelmomentoincuiabbassanolavisiera. Già, perché l’automobilismo è uno sportindividuale cheparadossalmente si corre in squadra.Maquando la squadraè imprendibile, ecco che ci sipuòquasiprendereil lussodinon interferire,dinondareordinidiscuderia,dilasciarecheipiloH vadanoperlalorostradaechesiaccenda ancheunascomodarivalità interna. Forse, però, è anche giusto così, neguadagna la compeHzione e alla fine la storia dellesquadrenonciperdenulla,anzisi arricchiscedi nuoviesaltanHcapitoli.Etu7ograzieaqueldannaHssimoefragilissimoequilibrionellosquilibrio.

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Cisonostoriechesonobelledaleggere.Altredavivere.Altre,invece,nasconoecresconodentrolatuaanimaediventano terreno ferHle per la tua fantasia. Cosasarebbe successo se fosseandatacosì? Comesarebbeandata finire se avesse fa7o in quest’altro modo? Esono queste le più belle, le più magiche e le piùindimenHcabili. Sono quelle storie che è belloimmaginarle un po’ come faceva Stewart quandopensava alNurburgring sentendosisicuro:rannicchiatovicino al camino d’inverno. Cosa sarebbe successo sequel7maggio1967,algironumero81,LorenzoBandiniavesse passato la chicane senza il suo mortaleincidente? Te lo chiedi, eccome se te lo chiedi,sopra7u7o quando noH che il 21 dicembre del 2015avrebbespento80candele.

Chissà che gioia per Lorenzo vincere quel mondiale1967.ConquelsecondopostoaMontecarlodalsapore

amaroperlui,checi tenevaavincere,macheponevaagli occhi dell’immaginario colleKvo un pilotaforHssimochehavintotantonellecategorieendurance,macheavevaraccoltorelaHvamentepocoinFormula1.Poi la chiamata, dal Grande Drake che lo vedeincredibilmente in forma e decide di spararlo sullabesHale 330 P4 in coppia con l’amico di una vitaScarfioK.E lui, se7egiorniprima, siprendeillussodifare punH in Olanda. Altri. Ancora. Tanto si sa che ilrapporto tra Hulme e Brabham in casa del burberoBlack Jack è unapolveriera comeun matrimonio traMargareth Thatcher e Lech Walesa. E li i punH persipotrebbero piovere dal cielo come temporali aferragosto. Poi di punH ne arrivano ancora: FranciaGran Bretagna e meKamoci un podio nel terribileNurburgring. L’inspiegabile trasferta canadese cheregalaunpodioso7oaldiluviodietroleBT24.Terzonelmondiale ma zero vi7orie.. fino aMonza. DavanH ad

LOREM ORCIRacconti Racing: Lorenzo Bandini

di Luca Sarpero

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un’ItaliainboomeconomicochespingeLorenzoarrivalavi7oria chepuòvolerdirevi7oriairidata.Ok,daiancoraunpodiodietroaldisperatorimontanteClarkaWatkinsGlen e poi il rush finale a Ci7à del Messico. Li doveLorenzo aiutò inmanierafondamentale tre anniprimaSurtees,siriprendeciòcheavevaregalatovincendogarae Htolo. Con l’Italia intera che dopo 14 anni torna agridaredigioia.

Nel1968,nonsireplica.GrahamHillètroppoforte,efadaapripistaadunperiododidominioingleseconinomi,chiari,diStewart, TyrrelleLotus.Nel1973,Lorenzo ha38 anni. Decolla per Watkins Glenn, ulHma gara nelmondiale,conladomandacheprimaopoicolpiscetuK:nevale ancora la pena?Durante le qualifiche arriva larisposta:No.MuoreCevert,pilotachehavistocrescere,comba7ereecamminareneiboxcomeundio.Ok,bastacosì.Bastacorse.No,bastauncorno.UnocomeBandininondicebastacosìdall’oggialdomani.NascelaBandiniCorse per dare un futuro a grandi talenH italianiportandoliinF1.Durapocoperò,perchéLorenzoBandinièun’uomo conun cuore grandecomeunacasa enonpuòcamparetantoinunmondocheormaièsemprepiùun’oceanodisquali.

Leprimaveresono45,isoldiguadagnaHcomincianoadesseretanHeparegiustodedicarsiaquellavitabucolicasemprelambita inognimomentodisvagodalla carrieradelpilotamamaigoduta.LaBandiniCorsevienecedutae smembrata e Lorenzo dona il suo cognome adun’aziendaagricoladesHnatamieteresuccesso.

Ecco. FantasHchiamo.Unuomobasso,biancodicapelli,basso di altezza ma grandissimo di cuore che col suosguardo perfe7amente equilibrato tra fierezza edolcezza, osservadal suo terrazzino sopraal riposHgliomezzi i suoi terreni. Si, sopra i mezzi. Nessun ufficio

megagalaKco.Lorenzononècosì,èunochesecapita ilproblemaal tra7orestai tranquillo che l’occhiata ce labu7aancora.GesHscetu7odali,conafiancoledonnedella sua vita: la sorella Gabriella e il grande amoreMargherita. E quel figlio, nato l’anno dopo il suomondiale, rampante manager che con le corse ci haprovato,mahalasciatoperdere.

E inveceno.L’immaginedell’anzianodallosguardofieroma dolce svanisce, come del resto i campi vicino aBrisighella e quel rampante manager che ha provatol’ebrezza dicorreremahalasciatostaresubito. Icampilasciano spazio a capannoni insensaH e freddi e ilmanagerdaquelleparHpensadiessereunpilotaperchéguidaunaBmw.L’anzianononèdivenutotaleperchéil7maggio del 1967 ha trovato la morte in un’incidentetanto cruento, quando ancora grondante di lacrime.Scusa,Lorenzo,seabbiamofantasHcatosuunbiviocosìtragico della tuastoria.Maquegli occhi, quell’elegantenaturalezzaequellaparlatacosìdapersonacomune cihannofa7oinnamoraredite.Pensare,anchesesoloperil brevelasso diunpugnodirighe, chelastoriapotevaesseredavverodiversaèstatocometoccaretanHsognicon un solo viaggio. “Quando parlate di corse, parlatesolodimorH.E alloraaboliamomacchine, trenieaereicosìtorniamo aviaggiare in groppaal somaro. Almenocosì non si fa male nessuno!”. Ecco, siamo riusciH aricordarHcomemagarituavresHvoluto.Nondubbi,nondomandesulcosaèaccaduto,masognisulcosasarebbesuccesso.

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Monza, il Tempio della velocità. Lo storico circuitobrianzolo,da semprelegatoalla Formula1,rischiadiperdere il suo Gran Premio. LoAe di uomini e dipoteri, per uno sport sempre più legato all’aspeAoeconomico e sempre meno a quello spor<vo eumano, ormai cieco di fronte alla tradizione e alfascinodellastoria.

TuK, amanH del Motorsport e non, hanno senHtoalmeno una volta il nome di Monza, non soltantolegato alla Corona Ferreadella Regina Teodolinda, alDuomo o al Parco. Sicuramente lo hanno senHtoassociatoall’autodromo,alGranpremioeallaFormula1.

Il circuito è stato costruito nel 1922 all’interno delParco diMonza, un luogodi unabellezzaparHcolare,unpolmoneverde,unodeipiùgrandiparchieuropei.E’ questa la cara7erisHca vera e parHcolaredell’autodromo,chesi sviluppaall’interno diunafi7avegetazione. Il parco cosHtuisce un complesso diparHco lare va lore paesagg isHco, s tor ico earchite7onico, incluso nel più ampio parco regionale

dellaValledelLambroconalsuointernoanchela VillaReale. Insommauno spe7acolonello spe7acolo dellaF1. E la cosa più bella e unica nel suo genere è lafe7ucciadiasfaltointegratatragliarbusH,chesisnodaquasiinmanieramagicaall’internodellavegetazione.

Negli ulHmidecenni,proprio questasua cara7erisHcahascatenato ciechiambientalisH,chenon hannomaicompresounaequazionefondamentale:nonèilparcochegaranHsceilcircuito,maèilcontrario.E’ilcircuitoche garanHsce il parco nella sua interezza e nel suoessereunico.

UnappassionatodiFormula1,almenounavoltanellavita, deve andare sul circuito brianzolo, perassaporarne il fascino, forse per nulla discreto mauniconelsuogenere,perportarsipoinellatestaenelcuorericordiedemozioniindelebili.

Se vi capita di poter godere del Gran Premio dalvenerdì,giornoincuièpossibileaccedereingranpartedelle zone aperte al pubblico, vale la penaintraprendere un bel percorso tra storia, natura erombo dei motori. Dall’entrata di Vedano, zona

LOREM ORCIMonza e il suo GP, un patrimonio da salvare

di Giulio Scaccia

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Parabolica per intendersi, è possibile iniziare unalungacamminataperilcircuito.

Elipoteteincrociareil vecchioanellodell’alta velocità,abbandonatodallaF1dopoiltragicoGranPremiodel1961doveperse lavitaWolfangVonTripsinsiemea14 spe7atori. Oggi è un pezzo di archeologiamotorisHca,densodifascino,conscri7einneggianHaMansello aHerbert. ConHnuando nella passeggiata,accantoadunostanddiunanotamarcadisigare7e,èpossibile vedere al Serraglio qualche capre7aall’interno di un recinto che bruca tranquillamentel’erba, mentre sfrecciano a poche decine di metri ibolidi.Seilpaesaggioètroppobucoliconientepaura.La pista è vicina, molto vicina. E se proprio non nepotete più basta un so7opasso per portarvi nelPaddock o all’entrata principale per acquistarecappellini e maglie7e. Se invece volete conHnuarepotetearrivareall’internodella doppiadiLesmo,doveHamiltonoRaikkonenvisfreccianoaunpaiodimetrididistanza.Questo è solo uno deipossibili percorsi,perchébastapocoperperdersitrasiepi,alberiepista.

Questaè, anche,Monza. E Monza è anche velocità.Circuito per nientetecnico, solo ladoppiadi Lesmo,ancheseaddolcita,inparteloè.Lesmocomeeraunavoltaeraunmixditecnicaepelosullostomacoincuiimanici facevano la differenza. Monza è coraggio,cuore oltre l’ostacolo, velocità pura. Non è più ilcircuitodovenel1971sitoccòla media orariadioltre240kmorariincorsa.

Unpo’alla volta sonoarrivatelechicane,chehannoinparte snaturato le cara7erisHche primigenie delcircuito. Nella sua configurazione classica infaK,l’autodromobrianzoloeraformatodaqua7rolunghireKlinei,collegaHdaduecurvevelocissime,leduediLesmo e la Parabolica. Queste cara7erisHche, uniteaglisviluppimotorisHciedaerodinamiciavvenuHdallasecondametà deglianni’60,portaronoa GranPremi

HraH fino all’ulHmo, in virtù dell’effe7o scia. La piùfamosa edizione, come sopra citato, fu quella del1971.

PeterGheHnvinseconunincredibilearrivoinvolataincuiservìilfotofinish. IlresponsofinalefucheGethinavevaprecedutoPetersondi1/100disecondo,Cèvertdi 9/100 di sec. Hailwood di 18/100 e Ganley di61/100.55giri deltracciatofuronopercorsiinmenodi80minuH,alla mediarecorddi242,615Km/h.NoneramaisuccessoenonsarebbepiùaccadutonellastoriadellaFormula1.

Perdareunaulteriorenotastorica,il GranPremiodel1971fudisertatodalla Lotus,chetemevaripercussionio aK giudiziari dopo la morte di Jochen Rindt,avvenutanel1970.

Dall’anno successivo cominciarono le modifiche altracciato di Monza, con l’inserimento di chicane esuccessivi ritocchi a vantaggio della sicurezza ma adiscapito dello spe7acolo. Ma Monza rimanecomunqueilTempiodellavelocità.E'questoilfascinoverodalpuntodivista dellaguidaedeipiloH.Rimaneun circuito da"pelo" comesi dice in gergo, dove sitoccanovelocitàimportanHeil pedaleèsempregiù,trannequandosiincontranolechicane.

E come la maggior parte dei templi, Monza harichiestoisuoisacrifici.AbbiamoricordatoVonTrips,ma non possiamo dimenHcare il già citato JochenRindt nel 1970, con un incredibile quanto oscuroincidenteinprova,sopra7u7oper lecause. Il“Tigre”fu viKma di una bru7a uscita in parabolica, forsedovuta al cedimento di una sospensione ed ilsuccessivo effe7o perno toccando l’esterno dellapista.

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UnanotaapropositodiRindt.SiraccontacheFrancoGozzi,alloraDire7oreSporHvodella Ferrari,a Monzaavesse un contra7o pronto per l’austriaco per farlocorrereperlascuderiadiMaranellol’annosuccessivo.Nonsappiamosequestosiaveroolegenda.Fa7ostacheJochenful’unicocampionedelmondopostumo.Epoi come dimenHcare il povero Ronnie Peterson, inuna partenzamalede7aespietata.Era l’anno1978.Lepolemiche successive alla morte dello svedese,generarono inuHli faide tra piloH, che portaronoall’appiedamentonongiusHficatodi RiccardoPatreseed allo spostamentoper l’edizionedel1980delGranPremiod’ItaliaadImola.

E nel tempio non si sono consumate solo tragedie.Tu7’altro.SulcircuitoinBrianza sisonoscri7epaginemeravigliose del Motorsport. Ne cito qualcuna cheaffioradallamemoria.Ladoppie7a FerrariconGillesscudiero di Jody Scheckter nel 1979, ed ilmondialevinto dalla Ferrari. Il duello esaltante tra MichaelSchumacher e Juan Pablo Montoya nel 2003 el’incredibile SebasHan Ve7el dominatore con la suaToroRossoso7oil diluvio.Era il2008e l’inizioper iltedesco di una carriera da incorniciare con molHquadriancoradadipingere,comesperanoiHfosidelleRossa.EperulHmouneroicoMichaelSchumacherconla suaMercedesGP,conunafieraresistenzasuLewisHamilton,chefedeimpazzireanchei ferrarisHancoravedove del tedesco. Era l’edizione del 2011 e molH

ricordano le staccate alla Roggia tra il tedesco el’inglese:ungrandespe7acolo.

Monza,isuoi eroi,maancheilsuopubblico,sonounpatrimoniodella Formula1edelMotorsport,al pari diSilverstone, Spa ed Indianapolis. Conta solo questo.Almeno per chi ama in maniera viscerale lecompeHzioni.

Le parole ulHme di Ecclestone lasciano in cerHmomenHbensperare,inaltrigeneranosconforto,machista me7endoarischioMonzapergli interessidellaMotoGP,volendodeturpareilCurvonediBiassono,operildesideriodivisibilitàpersonaleepoliHca,sideveme7ereunamanosullacoscienza,secel’ha.

Monzava preservata,insiemealsuoparco,insiemealsuopubblico,insiemeaisuoiricordiedaisuoieroi.

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