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1 Moira Bonaldo ©Copyright 2015. Tutti i diritti riservati FELICEMENTE B(P)L FELICEMENTE B(P)ELLE COME RENDERE FELICE LA TUA PELLE CON I COSMETICI FATTI DA TE I 7 PASSI PER CREARTI DA SOLA, COMODAMENTE A CASA TUA, COSMETICI EFFICACI E SICURI, SENSORIALMENTE GRADEVOLI E APPAGANTI, MA SOPRATTUTTO PERSONALIZZATI E SPECIFICI PER LA TUA PELLE.

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FELICEMENTE B(P)L

FELICEMENTE B(P)ELLE

COME RENDERE FELICE LA TUA PELLE CON I COSMETICI FATTI DA TE

I 7 PASSI PER CREARTI DA SOLA, COMODAMENTE A CASA

TUA, COSMETICI EFFICACI E SICURI, SENSORIALMENTE

GRADEVOLI E APPAGANTI, MA SOPRATTUTTO

PERSONALIZZATI E SPECIFICI PER LA TUA PELLE.

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FELICEMENTE B(P)L

INDICE

FELICEMENTE B(P)ELLE

1° PASSO: COSA TI SERVE

2° PASSO: DOVE TROVARE QUELLO CHE TI SERVE

3° PASSO: ACQUA

4° PASSO: TONICI

5° PASSO: GEL

6° PASSO: EMULSIONI O CREME

7° PASSO: OLEOLITI

TIPS SFIZIOSI E UTILI

BONUS N°1: LA PELLE

BONUS N°2: I COSMETICI, UNA COSA SERIA

BONUS N°3: APP E COSMETICI

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FELICEMENTE B(P)L

Chissà quante volte ti sei detta “questa volta funzionerà!

Questa crema mi piace proprio”, e poi, puntualmente

delusa, la lasci nell‟armadietto del bagno in un angolino.

Oppure ti sei affidata a prodotti costosissimi di profumeria,

evanescenti e con un meraviglioso profumo che ti piaceva

tanto…peccato solo per il fatto che non aveva per niente

mantenuto le promesse decantate dalla pubblicità in TV o

sulle pagine patinate di quel giornale.

Oppure hai scelto di acquistare in un‟erboristeria o in una

farmacia un prodotto specifico per quelle bruttissime

macchie comparse sul viso e sul dorso delle mani, o per

calmare il prurito e la desquamazione della pelle ai lati del

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naso e vicino alle sopracciglia. Ma come al solito senza

nessun effetto, e magari ti fidi delle parole che ti hanno

detto: “deve avere pazienza, ci vogliono settimane e anche

mesi affinché il suo problema migliori”. E tu aspetti

pazientemente e …inutilmente.

E delusa e spazientita ti chiedi: “ma possibile che non ci sia

prodotto che non costi come il metro quadro di un

appartamento in centro a Milano, adatto alla mia pelle, solo

e solamente per la MIA pelle?”

Esatto! Per la tua pelle; sì perché la tua pelle è la tua, non

quella delle altre e per quanto si cerchi di generalizzare da

un punto di vista anatomico e funzionale, la pelle rimane

qualcosa di unico.

Inoltre, nella stessa persona, la pelle cambia

continuamente, con il tempo che passa o con gli stati

emotivi che si vivono o anche con gli ambienti in cui si vive,

cambiano le sue esigenze e, di conseguenza, le attenzioni

che devi riservarle cambiano continuamente.

La soluzione a questi disagi è semplice: i tuoi prodotti

cosmetici li formuli, li crei e li produci tu.

Questa epoca e contesto storico ti permettono di farlo: è

possibile acquisire le competenze necessarie, la

metodologia, gli strumenti e le sostanze che costituiscono il

veicolo del prodotto e i principi attivi cercando nel web.

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FELICEMENTE B(P)L

Attenzione però a non lasciarti ingannare da falsi

professionisti! Il cosmetico è una cosa MOLTO seria. Impara

a diventare un ricercatore, non un registratore!

Ma non temere, io ti aiuterò in tutto questo: alla fine avrai

imparato a capire cosa e come fare per organizzare ciò che

ti serve e quanto ti serve per produrre i tuoi cosmetici,

tutto da sola, a casa tua, facendoli quando avrai voglia e

tempo, spendendo il giusto ma, soprattutto, alla fine avrai

imparato a fare un prodotto di altissima qualità “cucito a

mano sulla tua pelle” (proprio come un capo di alta moda),

con i principi che avrai voluto aggiungere tu o senza le

sostanze che ti avrebbero causato intolleranze, allergie o

irritazione cutanee.

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FELICEMENTE B(P)L

Infatti, io per esempio in questo modo ho risolto i miei

problemi di allergia che avevano messo a dura prova la

pelle delle mie mani qualche mese dopo la nascita del mio

primo figlio. Analogamente, ho risolto i problemi di pelle di

mio figlio, dalla semplice irritazione da pannolino alla più

complessa dermatite atopica, tipica dei bambini.

Poiché è poi diventata una passione, derivata da anni di

studio e di esperienza, avevo notato l‟entusiasmo delle

amiche, clienti e studentesse delle scuole di estetica in cui

insegnavo, alle quali regalavo i prodotti da me formulati.

Pur proponendo loro altri prodotti presenti in commercio,

loro insistevano per avere i miei, confermando e

testimoniando la bontà delle mie idee e del mio metodo.

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E non pensare: “io non sono capace di fare queste cose” o

“non so dove acquistare le sostanze” o “non ho un luogo

dove fare i prodotti cosmetici”.

Tutto questo è assolutamente e semplicemente risolvibile.

Io ti guiderò mano nella mano, passo dopo passo per

ottenere ciò che cerchi e per mantenere la mia promessa.

Pensi non sia possibile?

Allora guarda qui e rifletti su quanto ti sto dicendo.

Poiché non posso presentarti personalmente le mie clienti-

amiche, ti presento alcuni nomi di chi ha saputo fare tutto

quello che potrai fare anche tu: Carlitaladolce (229.206

iscritti al suo canale YouTube, 60.564.726 visualizzazioni,

data iscrizione Novembre 2009), Ilmioangoloalchemico

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(13.059 iscritti, 1.395.595 visualizzazioni, data iscrizione

Maggio 2012), e molte altre con tutorial di questo tipo (fino

alla regina dei tutorial del make up, ClioMakeUp, con 2

canali, data iscrizione a YouTube Luglio 2008, 873 video,

175.865.116 visualizzazioni, 936.385 iscritti).

Ora per cortesia, copia i link qui sotto e incollali nella barra

del tuo browser per vedere i video corrispondenti:

http://bit.ly/1fP9VoH

http://bit.ly/1TGxRZA

Li hai guardati? Bene! Tutto questo per dirti che è possibile

produrti dei fantastici prodotti cosmetici da sola e in

tranquillità visto che ci riescono loro che, quando hanno

iniziato, non avevano nessuna competenza tecnica o titolo

di studio specifico. Inoltre, il loro successo dimostra che le

persone che le seguono fanno quello che loro mostrano nei

tutorial e ci riescono!

In realtà, quello che avrai imparato alla fine di questo e-

book sarà uno stile di formulazione e creazione un po‟ più

scientifico del loro, proprio per rendere i tuoi prodotti

ancora più efficaci e sicuri, con principi attivi concentrati e

all‟avanguardia.

Non preoccuparti di ciò che non hai (in questo momento),

piuttosto occupati di ciò che hai: la passione!

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La passione è tutto quello di cui hai bisogno per procedere

in questo percorso.

Quando io mi sono laureata in Scienze Biologiche

all‟Università degli Studi di Padova, ho poi lavorato in una

struttura universitaria di ricerca e poi nell‟ospedale del

paese in cui abitavo, ma alla fine la mia passione mi ha

portato a iscrivermi all‟Università di Ferrara alla Scuola di

Specialità in Scienza e Tecnologia Cosmetiche, e dopo

qualche anno all‟Università di Padova alla Scuola di

Specialità in Cosmetologia. I Diplomi conseguiti mi hanno

permesso di lavorare in laboratori di produzione di prodotti

cosmetici e quindi di fare esperienza di tutto il ciclo di vita

di un prodotto cosmetico, dalla formulazione a tavolino al

marketing vero e proprio.

Contemporaneamente, insegnavo nelle scuole di estetica

materie di indirizzo come Cosmetologia, Anatomia umana,

Dermatologia, Chimica e altre.

Mi sono però resa conta dell‟enorme gap tra le esigenze

commerciali e le vere esigenze del consumatore finale, con

tutti i problemi di sicurezza che i cosmetici possono fare

insorgere.

Nonostante la legislazione europea sia ben definita e gli

organi di controllo esistano, non sempre purtroppo i

consumatori finali sono tutelati nel rapporto costo/qualità o,

meglio ancora, nel rapporto funzionalità-efficacia/sicurezza.

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Operando poi a diretto contatto con le estetiste,

professioniste che utilizzano i cosmetici nel loro lavoro

quotidiano come un chirurgo utilizza il bisturi nella sua

missione, ho capito che c‟era un bisogno non soddisfatto: la

parola chiave è PERSONALIZZARE per quanto possibile il

prodotto cosmetico a seconda della pelle della persona che

lo utilizza, proprio come scegliere un abito in un discount o

farlo fare da un sarto con esperienza, competenza e stoffe

preziose e di ottima qualità.

Inoltre, se ci pensi, a 20 anni si può benissimo indossare

una T short presa in un mercatino a 5 €, ma dai 40 anni in

poi magari la stessa T-shirt è meglio evitarla e indossare

qualcosa che si adagi alle forme del corpo che cambia.

E così ho iniziato a formulare e produrre i miei cosmetici,

prima per me e poi per le amiche ed ex allieve delle scuole

di estetica.

E così molte clienti ed ex allieve sono diventate mie

carissime amiche e consumatrici delle mie creazioni!

Voglio precisare che io mi sono sempre occupata

soprattutto di cosmetici FUNZIONALI, diversi da quelli

decorativi: per cosmetici funzionali intendo i prodotti finiti

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di uso cosmetico, da applicare sulla pelle, in grado di

svolgere una specifica azione, per esempio idratante,

antinvecchiamento, sebo-regolatore, antiossidante,

anticellulite, rassodante, per gambe stanche, e molte altre.

Queste funzionalità sono determinate dai costituenti del

veicolo della crema o gel o oleolita e dalla presenza di uno

o più principi attivi con documentata azione vantata. Infatti,

la funzionalità di un cosmetico viene garantita dalla qualità,

concentrazione e sinergia dei principi attivi e delle sostanze

di base che costituiscono il veicolo del prodotto stesso,

fondamentali per aumentarne l‟efficacia. La cosmesi

funzionale si distingue dalla cosmesi decorativa, che invece

si occupa di prodotti di make up; molto spesso questi ultimi

vantano anche proprietà funzionali (per esempio i

fondotinta antinvecchiamento); di essi ne parlo in altra

sede.

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1° PASSO: COSA TI SERVE

Vediamo innanzitutto che strumenti pratici ti servono per

produrre i tuoi cosmetici:

• due o più becher, recipienti cilindrici in vetro resistenti

al fuoco, muniti di beccuccio, graduati, come quelli usati nei

laboratori chimici, o comunque contenitori in acciaio

inossidabile o in materiale plastico termoresistente di vario

volume, grandi e piccoli, facilmente lavabili, che usi

normalmente in cucina;

• due termometri, che servono per misurare la

temperatura raggiunta nel contenitore con la fase grassa e

in quello con la fase acquosa (questo per fare le creme);

• due o più fuochi, per scaldare la fase grassa e quella

acquosa prima di inglobarle e formare la crema;

• minipimer ad immersione (come un frullatore a

immersione con pala a tre punte) per emulsionare;

• una bilancia elettronica digitale (quelle che si usano in

cucina);

• cartine tornasole, in rotolo, per misurare il pH di

soluzioni acquose, gel ed emulsioni (le trovi anche in

farmacia);

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• le varie materie prime e principi attivi per la

preparazione;

• packaging di vario tipo, ossia contenitori in cui tenere

le tue preparazioni finite; possono essere in vetro o in PET

o in altri materiali; la cosa fondamentale è che siano

perfettamente puliti.

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2° PASSO: DOVE TROVARE

QUELLO CHE TI SERVE

Dove trovare tutto questo e molto altro?

Le materie prime possono essere reperite anche in

farmacia, chiedendo al tuo farmacista di fiducia (in

particolar modo se esso produce abitualmente prodotti da

banco e soprattutto se è dotato di un laboratorio suo,

quindi di un ambiente adeguato, per fare preparazioni

specifiche). Poiché i quantitativi sono molto bassi, le

materie prime molto probabilmente non saranno acquistate

dal farmacista dal produttore direttamente, ma dai

distributori, che fanno da intermediari tra il produttore e il

cliente finale; fate attenzione alle sostanze che conservano

i piccoli lotti (chiedete direttamente al farmacista questa

informazione o chiedete la scheda tecnica e il certificato di

analisi del lotto, sono due fogli in cui trovate le analisi di

controllo della sostanza, i risultati e che cosa contiene

esattamente).

Nel web si possono trovare numerosi siti di acquisto delle

materie prime cosmetiche o semilavorati, cioè preparazioni

già pronte alle quali aggiungere i principi attivi specifici

decisi da te. Puoi fare un ricerca tu stessa sul web e

navigare sui siti risultanti.

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I siti più conosciuti sono:

http://bit.ly/1HUdgIQ

http://bit.ly/1e2bka1

http://bit.ly/1Le8Tj4

Personalmente trovo molto serio e ben fornito il sito

http://bit.ly/1M9dNwM. In questo sito ho trovato sostanze

che i formulatori utilizzano normalmente da molti anni e

non reperibili attraverso altri siti (come ad esempio

Argireline e Sinake della Lipotec, sostanza usata nei

prodotti antirughe e antinvecchiamento). Il

confezionamento è ottimo e ci sono informazioni con

schede tecniche, basta richiederle. E‟ molto chiaro,

intuitivo, con foto, video e la possibilità di fare domande e

partecipare al forum. Molto interessante è la possibilità di

acquistare il kit per confezionare lipstick (balsami per

labbra o rossetti) e un kit per verificare lo stato

microbiologico del prodotto finito o delle soluzioni acquose o

di materie prime idrosolubili, per verificare la presenza di

batteri, funghi o muffe. Ci sono anche video tutorial molto

semplici che ti spiegano come usare i materiali e le

attrezzature. Unico neo quello di essere meno economico di

altri, anche solo per le spese di spedizione, ma ricordati

sempre che la scelta delle materie prime in base alla qualità

e alla sicurezza è fondamentale nella produzione dei

prodotti cosmetici finiti.

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La maggior parte dei siti è in inglese o francese o anche

tedesco; per tradurre in italiano il contenuto del sito, in

genere basta cliccare sulla finestra che ti comparirà in alto

a destra con la dicitura “Vuoi tradurre questa pagina?” e

“Traduci”.

Altri siti da consultare sono i seguenti, ma ce ne sono molti

altri:

http://bit.ly/1gEVP9x

http://bit.ly/1Dk6Sd6

http://bit.ly/1CGFhrE

http://bit.ly/1Dk6USf

http://bit.ly/1SqUX3T

http://bit.ly/1CGFmvx

http://bit.ly/1GpH3bn

http://bit.ly/1KaDYky

http://bit.ly/1Jmj1jH

Mi piace molto il sito http://bit.ly/1MeyLv6 nel quale ho

trovato l‟olio di avena, difficile da reperire in altri siti.

Anche il seguente sito è molto interessante, in quanto si

tratta di una realtà tutta italiana: http://bit.ly/1HCLVM8.

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3° PASSO: ACQUA

In cosmetica, una delle materie prime base per le

formulazioni è senza dubbio l‟ACQUA. In genere, in un

laboratorio e industria di produzione dei prodotti cosmetici,

l‟acqua depurata che si utilizza è un‟acqua deionizzata

ottenuta da acqua potabile per mezzo di scambiatori di ioni

(in genere resine a scambio ionico a letto misto). L‟acqua

così ottenuta deve essere inodore, incolore, limpida e priva

di particelle in sospensione. Il pH deve essere compreso fra

5 e 8. Inoltre, l‟acqua viene sanificata tramite lampada a

raggi Ultravioletti. Quindi, l‟acqua che si dovrebbe utilizzare

nelle preparazioni cosmetiche dovrebbe essere acqua

depurata, deionizzata e sterilizzata. Perciò, nelle tue

preparazioni o utilizzi un‟acqua di questo tipo, ma risulta di

non facile reperimento, oppure puoi utilizzare acqua

oligominerale (con residuo fisso basso) o l‟acqua potabile

del tuo rubinetto perché più sicura e controllata di altre. Se

ti venisse in mente di acquistare le acque distillate al

supermercato (non di uso cosmetico specificato, per

esempio quella per il ferro da stiro) ricorda che queste

contengono di sicuro sostanze conservanti non adatte

all‟utilizzo cosmetico e di conseguenza cutaneo. Faccio

questa precisazione perché ci sono state persone che mi

hanno espressamente chiesto se potevano utilizzare tali

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acque, o l‟acqua dei loro deumidificatori di casa. In

quest‟ultimo caso, ritengo che, anche se l‟acqua è

demineralizzata, non sia sicura da un punto di vista

microbiologico per l‟utilizzo cosmetico.

Sarebbe opportuno piuttosto munirsi di un alcalinizzatore,

collegato con l‟acqua dell‟acquedotto. Grazie all‟azione dei

diversi filtri, si può scegliere l‟opzione acqua depurata,

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acqua acida e acqua basica. Gli alcalinizzatori in commercio

danno la possibilità di selezionare 4 gradi di basicità (e

conseguentemente di acidità), fino ad arrivare a pH 10

nell‟acqua basica e pH 2 in quella acida. In questo modo,

potrai utilizzare l‟acqua acida a pH 5 per fare le emulsioni

(creme), e acqua basica (pH 8) per fare i gel di Carbopol.

Controlla sempre con il reagente fornito dalla casa

produttrice dell‟alcalinizzatore o con le cartine di Tornasole

il pH dell‟acqua che utilizzi prima della preparazione che

vuoi fare. Ottimo sarebbe controllare anche lo stato

microbiologico attraverso i kit di cui ti ho parlato prima.

L‟acqua infatti è estremamente inquinabile da batteri e

muffe.

Un‟ottima soluzione a mio avviso è utilizzare le ACQUE

DISTILLATE di vario tipo a seconda della funzionalità

cercata nel prodotto finito. Attenzione però! Anche le acque

distillate devono contenere conservanti, quindi controlla in

etichetta o chiedi dove acquisti che tipo di conservante c‟è,

nel caso non sia dichiarato in etichetta. Questo fatto non è

una cosa negativa se ci pensi bene, perché ti permetterà di

abbassare la concentrazione dei conservanti che

normalmente dovresti mettere nel prodotto finito per

preservarlo (se li metti ovviamente! Ma ti consiglio

vivamente di farlo, a meno ché non produci quantità

talmente piccole di prodotto finito da utilizzarle

immediatamente o nel giro di pochissimi giorni; ma, per

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esempio, in un gel all‟acido ialuronico è impensabile non

aggiungere conservanti!).

Puoi utilizzare per esempio:

acqua distillata di Rosmarino e Salvia per prodotti viso

con pelli impure, grasse e acneiche,

acqua distillata di Fiordaliso per gel, creme o sieri per

il contorno occhi,

acqua distillata di Melissa, Rosa, Malva, Calendula o

Camomilla per pelli delicate, irritate o sensibili,

l‟acqua distillata di Amamelide per pelli secche e

disidratate a effetto disarrossante e tonico,

le acqua distillate di Ylang Ylang e di fiori d‟Arancio

hanno un profumo estremamente gradevole e puoi

utilizzarle in creme senza aggiungere ulteriori

fragranze o oli essenziali.

Personalmente, utilizzo acque distillate ricavate con

trattamento fisico mediante ultrasuoni della parte della

pianta specifica (Deve‟); questo per evitare la presenza di

eventuali solventi di estrazione. Il metodo di estrazione

avviene a freddo per cui le preziose molecole vegetali

termolabili non subiscono danni.

Esiste anche ed è disponibile l‟acqua distillata di Aloe vera,

ma preferisco utilizzare direttamente il succo di Aloe

barbadensis (INCI: Aloe barbadensis leaf juice).

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L'Aloe Barbadensis Leaf Juice è il succo mucillaginoso

contenuto nei tessuti parenchimatici interni delle foglie di

Aloe barbadensis (Aloe vera) e ottenuto per spremitura a

freddo. Dal momento che la forma liquida è sensibile a luce

e calore, essa può subire essiccamento per liofilizzazione.

L'Aloe Barbadensis Leaf Juice è prevalentemente costituita

da polisaccaridi, contenenti D-glucosio e D-mannosio.

Costituenti minori, ma di grande importanza sono i

fitosteroli (colesterolo, campesterolo e 3-sitosterolo),

vitamine, enzimi, oligoelementi ed aminoacidi. Il succo di

Aloe agisce principalmente come idratante cutaneo e

lenitivo, ma possiede anche proprietà antifungine ed

antimicrobiche. Come accade per i prodotti ricchi di

mucopolisaccaridi, il gel di Aloe forma un film protettivo

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sulla pelle, che gli consente di svolgere la funzione di

ottimo agente idratante. Tradizionalmente vengono

attribuite all‟Aloe proprietà cicatrizzanti, lenitive e

disarrossanti. I fitocostituenti dell‟Aloe sembrano inoltre

essere in grado di stimolare la produzione di collagene ed

elastina, contribuendo a contrastare gli effetti

dell‟invecchiamento cutaneo. Il succo di Aloe barbadensis è

compatibile con la maggior parte degli ingredienti cosmetici

e può essere incorporato nella maggior parte dei prodotti.

Grazie alle sue capacità di calmare le irritazioni e ridurre

l‟arrossamento della pelle, viene spesso inserita nei prodotti

solari e nei cosmetici utilizzati per contrastare gli effetti

aggressivi degli agenti atmosferici sulla pelle (vento,

freddo, aria secca). Gli studi più recenti sono incentrati a

dimostrare la capacità del gel di Aloe nel prevenire il danno

a livello del derma causato da radiazioni e da ustioni, e

l'efficacia del gel nel trattamento delle ulcere diabetiche,

delle ulcere croniche e di patologie cutanee come la

psoriasi.

Io uso il gel di Aloe vera estratto da Aloe barbadensis delle

Isole Canarie (Cognis). Il clima sub-tropicale delle Canarie

con una temperatura media di 21°C e la scarsità di

precipitazioni piovose permettono la crescita di piante che

contengono un‟elevata quantità di principi attivi:

carboidrati, aminoacidi, oligoelementi, enzimi e

antrachinoni. Esistono moltissimi tipi di Aloe ma quella

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adatta per l‟uso cosmetico è l‟Aloe Barbadensis Miller.

Questa pianta è originaria del Nord Africa e delle Isole

Canarie. La scelta delle piante da cui si ricava il gel avviene

a 300 m di altitudine, la coltura è biologica e le piante

hanno 6 anni di età. E‟ importante che il processo di

estrazione sia a freddo per assicurare che i principi

contenuti nella pianta non vengano dispersi. L‟efficacia di

questo prodotto infatti è basato sulla sinergia di tutti i suoi

componenti e non sul singolo. Gli antrachinoni, tra cui

l‟aloina, sono una fonte naturale di protezione nei confronti

dei raggi Ultravioletti e, in particolare proprio l‟aloina,

possiede effetto antimicrobico. Gli enzimi del succo di Aloe

hanno dimostrato avere effetti antinfiammatori. I

carboidrati, che rappresentano la maggior parte del residuo

secco, sono rappresentati da monosaccaridi, polisaccaridi e

mucillagini con effetto calmante, lenitivo e

antinfiammatorio. Il pH del gel di Aloe Vera è di 4,5÷5,5.

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4° PASSO: TONICI

I tonici per il viso possono essere costituiti quasi

esclusivamente da vari tipi di acque distillate, con aggiunto

un solubilizzante in piccola quantità (INCI: PEG-40

hydrogenated castoro il) per asportare meglio i residui

grassi del latte detergente utilizzato prima o per sciogliere

un olio essenziale che volete aggiungere e far rimanere

trasparente il tonico.

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TONICO PER IL VISO SENZA ALCOOL

INCI NOME IDENTIFICATIVO % g.1 Aqua Acqua deionizzata e purificata q. b. a 100

2 Hamamelis virginiana leaf water Acqua distillata di Amamelide 20

3 Aloe barbadensis leaf juice Aloe barbadensis gel 5

4 Ruscus aculeatus extract Estratto di Rusco 1

5 Hydrolyzed glycosaminoglycans Idrolizzato di Guicosaminoglicani 0,5

6 PEG-40 Hydrogenated castor oil Olio di ricino idrogenato 0,5

8 Sodium benzoate Benzoato di sodio 0,3

9 Potassium sorbate Sorbato di potassio 0,4

METODICA DI LAVORO: in una piccola quantità d‟acqua

aggiungi i conservanti 8 e 9 e solubilizzali con 6,

mescolando; aggiungi questa miscela a tutti gli altri

componenti e mescola fino ad ottenere un prodotto

trasparente (tutto a temperatura ambiente).

Come devi usare la percentuale in tabella?

Se vuoi fare per esempio 1 Litro di tonico, devi pesare sulla

bilancia 200 g. di acqua distillata di Amamelide, 50 g. di

Aloe barbadensis gel, 10 g. di estratto di Rusco, 5 g. di

idrolizzato di Glucosaminoglicani, e così via.

Se vuoi farne ad esempio 100 ml., dividi tutte le quantità

scritte qui sopra per 10 o tieni esattamente quelle scritte in

tabella.

Se hai un recipiente graduato in ml., misura il

corrispondente quantitativo liquido.

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L‟acqua q. b. a 100 significa che fai la somma di tutti i

componenti e aggiungi la quantità di acqua che ti serve per

arrivare al volume che hai scelto di fare; per esempio, se

vuoi fare 100 ml. (o g.) di tonico, fai la somma di

20+5+1+0,5+0,5+0,3+0,4 = 27,7; per arrivare a 100

(100-27,7= 72,3) aggiungo 72,3 ml. di acqua.

Un‟altra sostanza molto usata nei prodotti cosmetici è la

GLICERINA di origine vegetale. L‟INCI della glicerina è

Glycerin. La glicerina (o glicerolo) è un liquido viscoso,

incolore, solubile in acqua, alcool e acetone in qualunque

proporzione. La glicerina è fortemente igroscopica, cioè in

grado di assorbire l'umidità dell'aria, indipendentemente dal

variare delle condizioni di umidità atmosferica.

In ambito cosmetico, la glicerina è l‟umettante più usato: a

basse concentrazioni è utile per preservare il prodotto

cosmetico dalla disidratazione, a dosaggi maggiori svolge

un‟ottima attività idratante della pelle. Nelle emulsioni la

glicerina viene utilizzata in genere alla concentrazione

massima del 5% come idratante, lubrificante ed emolliente.

Se utilizzata in percentuale elevata all‟interno del prodotto

(oltre il 40%), può esplicare un‟attività conservante. La

glicerina vegetale è da ritenere dunque, dal punto di vista

tecnologico e dermatologico, una sostanza polifunzionale e

sicura. Il limite della glicerina è il tocco appiccicoso,

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superiore rispetto a quello dei glicoli, che aumenta

proporzionalmente alla concentrazione utilizzata in formula.

Una formula interessante di un prodotto molto efficace

come detergente e struccante estremamente delicato, a

risciacquo con acqua, annovera la Glicerina al primo posto,

quindi presente in elevate concentrazioni, seguita da Aqua,

Sodium lauroyl glutamate, Coco glucoside, Stearic acid,

Glyceryl stearate, Parfum. Da notare come il prodotto sia

privo di conservanti, di sostanze allergeniche, con

detergenti delicati completamente naturali che lo rendono

adatto a pelli delicate, sensibili, secche, facilmente irritabili

e intolleranti ai saponi o ai tensioattivi aggressivi.

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5° PASSO: GEL

Un prodotto molto bello e utile per la pelle disidratata,

matura e anche per pelli maschili che non amano la

sensazione di grasso lasciata magari da una crema, è il:

GEL DI ACIDO IALURONICO

INCI NOME IDENTIFICATIVO % g.1 Aqua Acqua deionizzata e purificata q. b. a 100

2 Hydrolyzed hyaluronic acid Acido ialuronico a basso PM 1

3 Sodium hyaluronate Acido ialuronico ad alto PM 0,8

4 Sodium benzoate Benzoato di sodio 0,3

5 Potassium sorbate Sorbato di potassio 0,4

PM = peso molecolare

METODICA DI LAVORO: pesa l‟acqua sulla bilancia e poi

aggiungi il componente n° 2 e lascialo stemperare bene,

aiutandoti con una spatola pulita. Quando si è sciolto bene,

aggiungi il n° 3 e lascialo agire anche per ore mescolandolo

ogni tanto ma facendo attenzione a non inglobare aria

quando mescoli. Infine, aggiungi i conservanti 4 e 5. Per

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arricchire ulteriormente il prodotto, si può aggiungere

Hydrolyzed glycosaminoglycans, alla concentrazione di

0,5%, e/o utilizzare un‟acqua distillata vegetale a tua scelta

e/o altri principi attivi che si sciolgano in acqua. Se vorrai

aggiungere principi attivi di natura lipidica, dovrai usare un

solubilizzante.

CARATTERISTICHE: l‟acido ialuronico idrolizzato a basso

Peso Molecolare non varia la viscosità del sistema, mentre

invece l‟acido ialuronico sale sodico gelifica l‟acqua; se vuoi

il gel più viscoso e corposo, basta aumentare la

concentrazione di Sodium Hyaluronate fino al massimo 2%.

I conservanti sono naturali e ben tollerati, attivi a pH acido.

Verifica il pH finale del gel con le cartine tornasole (deve

essere intorno a quello della pelle, cioè circa 5,5).

L‟acido ialuronico, oggi di origine sintetica, era

originariamente ottenuto per fermentazione batterica dalla

cresta dei galli. L‟acido ialuronico è uno dei principali

componenti della nostra pelle (si trova nel derma, sotto

l‟epidermide) con un importante ruolo strutturale insieme al

collagene e all‟elastina. La proprietà principale dell‟acido

ialuronico è quella di legare un elevato numero di molecole

di acqua garantendo l‟idratazione della cute. Grazie alla sua

elevata affinità con l‟acqua e alla molecola molto grande, il

Sodium Hyaluronate viene impiegato come idratante

cutaneo superficiale. Infatti, quando viene applicato sulla

pelle, forma un film sottile che la mantiene liscia e idratata:

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l‟elevato Peso Molecolare dell‟acido ialuronico lo fa stare in

superficie, sullo strato corneo, mentre invece le molecole

più piccole, gli idrolizzati (piccoli pezzettini) di acido

ialuronico a basso e bassissimo PM, sono in grado di

penetrare negli strati sottocutanei conferendo turgore ai

tessuti e determinando un temporaneo riempimento e

appianamento delle piccole rughe. Può essere usato come

gel d‟urto prima della crema su viso, colle e decolleté per

pelli non più giovanissime.

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Molto semplici da fare ma molto utili sono i gel idrofili,

caratterizzati da una fase continua costituita da acqua o sue

miscele con alcoli, glicerina o glicole propilenico, gelificata

mediante sostanze gelificanti che possono essere di origine

sintetica (come i vari tipi di Carbomer, omopolimeri

reticolati ad alto peso molecolare dell‟acido acrilico) o

naturale (come la gomma xanthan, la metilcellulosa,

l‟idrossietilcellulosa o la carbossimetilcellulosa sodica).

GEL DI CARBOPOL

INCI NOME IDENTIFICATIVO % g.1 Aqua Acqua deionizzata e purificata q. b. a 100

2 Carbomer Carbopol Ultrez 10 - Carbopol 940 0,7

3 Estratti vegetali glicerici vari tipi a seconda della funzione 1÷2

4 Dehydroacetic acid, Benzyl alcohol, Aqua Geogard221 (conservante) 0,8

5 Phenoxyethanol Fenossietanolo (conservante) 0,8

6 Sodium Hidroxide o Triethanolamina Idrossido di sodio o trietanolamina q. b. a pH 6-5,5

METODICA DI LAVORO: dopo aver disciolto i conservanti

nell‟acqua (componenti n° 4 e 5), sotto agitazione (con il

minipimer a immersione per evitare inglobamento di aria e

la formazione di bolle nel gel) disperdi il Carbopol nell‟acqua

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conservata e aggiungi gli estratti glicerici vegetali. Lascia

riposare per almeno 8 ore, mescolando ogni tanto

lentamente; quando le bollicine d‟aria sono scomparse

aggiungi la soda o la trietanolamina per neutralizzare il

polimero, che così diventa solubile, gelificando il preparato.

Controlla sempre il pH alla fine (deve essere 5,5-6,5).

Sarebbe opportuno aggiungere all‟acqua anche un chelante

degli ioni metallici (EDTA sodico allo 0,1%, o il sale sodico

dell‟acido fitico, Sodium phytate, chelante di ultima

generazione, allo 0,1%) e un antimuffa (Sodio

deidroacetato allo 0,1%). Si possono aggiungere anche oli

essenziali o profumo ma insieme a un solubilizzante (come

il Cremophor RH 40, INCI = peg-40 hydrogenated castor

oil). Le sostanze funzionali, molecole idrosolubili, è meglio

inserirle nel gel prima della neutralizzazione.

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GEL DI IDROSSIETILCELLULOSA

INCI NOME IDENTIFICATIVO % g.1 Aqua Acqua deionizzata e purificata q. b. a 100

2 Hydroxyethylcellulose Idrossietilcellulosa 2,5

3 Glycerin Glicerolo 4

4 Sodium benzoate Benzoato di sodio 0,3

5 Potassium sorbate Sorbato di potassio 0,4

METODICA DI LAVORO: mescola l‟acqua preservata (i

conservanti sono le sostanze n° 4 e 5 in tabella) con la

glicerina (n° 3) e poi versa a velo l‟idrossietilcellulosa

mescolando molto lentamente, avendo cura di non estrarre

mai la spatola o la bacchetta per non inglobare aria; lascia

riposare il preparato alcune ore mescolando ogni tanto fino

ad ottenere un gel omogeneo.

A seconda dei principi funzionali aggiunti si possono

ottenere gel di tutti i tipi, per esempio:

gel fisssatori per capelli (con polimeri PVP o PVP/VA ad

azione fissante),

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gel struccanti (con tensioattivi non ionici come il

Polysorbate 80, da 0,1 al 5%),

gel levasmalto (con solventi come acetone),

gel per il corpo (anticellulite, per gambe pesanti, per

rassodare, ecc.)

gel per il viso (per pelle grassa, pelle matura, per pelle

secca e disidratata, per pelle arrossata e delicata, con

macchie cutanee, con teleangectasie, ecc).

I derivati vegetali che puoi aggiungere in un fitogel (gel con

sostanze attive vegetali) per il corpo ad azione rassodante

e coadiuvante il trattamento della cellulite sono per

esempio estratto glicerico o glicolico o secco di (secondo la

nomenclatura INCI indico il nome botanico della pianta):

Cola noci,

Fucus vescicolosus,

Aesculus Hippocastanum,

Hedera helix,

Centella asiatica.

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Puoi inserirli tutti o alcuni, ciascuno alla concentrazione

dallo 0,1% al 2-5% a seconda che siano estratti secchi o

diluiti in solventi (acqua, glicerina, glicoli, oli, o altro).

I derivati vegetali che puoi inserire in un fitogel per

cellulite già presente sono per esempio estratto glicerico

o glicolico o secco di:

Laminaria cloustoni,

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Centella asiatica,

Paullinia cupana,

Humulus lupulus,

Betula alba,

Aesculus hippocastanum,

Ananas sativus,

Fucus vescicolosus,

Hedera helix,

Ruscus aculeatus,

Camelia sinensis,

Trigonella foenum-graecum.

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I derivati vegetali che potete aggiungere in un fitogel

defaticante gambe e piedi sono per esempio estratto

glicerico o glicolico o secco di:

Aesculus hippocastamun,

Rosmarinus officinalis,

Gingko biloba,

Centella asiatica,

Ruscus aculeatus,

Melissa officinalis,

Eucalyptus globulus e

Vitis vinifera.

Se vuoi avere l‟effetto rinfrescante aggiungi un po‟ di

mentolo o un suo derivato idrosolubile.

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I derivati vegetali che puoi aggiungere in un fitogel per il

viso con couperose sono per esempio estratto glicerico o

glicolico o secco di:

Aesculus hippocastamun,

Spiraea ulmaria,

Malva sylvestris,

Althea officinalis,

Vaccinum myrtillus,

Krameria triandra,

Althea officinalis e

Vitis vinifera.

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I derivati vegetali che puoi aggiungere in un fitogel per

pelli grasse e impure sono per esempio estratto

glicerico o glicolico o secco di:

Arctium lappa,

Cucumis sativus,

Cetraria islandica,

Mimosa tenuiflora,

Nasturtium officinale,

Juniperus communis,

Salvia officinalis,

Lavandula angustifolia,

Achillea millefolium e

Arnica montana.

I derivati vegetali che puoi utilizzare in un fitogel viso per

schiarire le macchie cutanee sono per esempio

estratto glicerico o glicolico o secco di:

Arctostaphylos uva-ursi,

Ruscus aculeatus,

Capsella bursa pastoris e

Chamomilla recutita.

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Gli estratti vegetali lipofili (ossia i principi attivi vegetali

estratti con oli utilizzati come solventi) o altri principi attivi

di natura lipidica (che non si sciolgono in acqua) vanno

incorporati nel gel dopo solubilizzazione con agente

solubilizzante.

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6° PASSO: EMULSIONI o CREME

EMULSIONI COSMETICHE = CREME

Ben più complessa è la formulazione e produzione di

emulsioni cosmetiche. Esse sono formate da due tipi di

sostanze che non si possono mescolare tra loro, acqua e

grassi. Principalmente, le emulsioni si possono classificare

in due categorie: emulsioni acqua in olio o A/O, in cui la

fase interna o dispersa è l'acqua e la fase esterna o

disperdente è l'olio, ed emulsioni olio in acqua o O/A, in cui

la fase interna o dispersa è l'olio e la fase esterna o

disperdente è l'acqua; da queste due possibili dispersioni

può originare una vasta gamma di prodotti, come creme o

latti idratanti fluidi, formulazioni con filtri solari, emulsioni

multiple e molto altro ancora.

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Un esempio di crema viso è la seguente:

CREMA IDRATANTE ANTIOSSIDANTE PER IL VISO

INCI NOME COMMERCIALE %1 Behenyl alcohol Lanette 22 2

2 Oryza sativa bran oil Olio di crusca di riso 4

3 Tocopheryl acetate Vitamina E acetato 5

4 Argania spinosa oil Olio di argan 4

5 Parfum Profumo 0,3

6 Sodium steroyl glutamate Eumulgin SG 2

7 Caprylic/capric triglyceride Tegosoft CG 8

8 Allantoin Allantoina 0,2

9 Panthenol Panthenolo 2

10 Sodium hyaluronate Acido ialuronico sale sodico 0,1

11 Glycerin Glicerina 5

12 Capryloyl glycine Capriloil glicina (conservante) 0,8

13 Sodium dehydroacetate Sale sodico dell'acido deidroacetico 0,1

14 Sodium phytate Sale sodico dell'acido fitico 0,1

15 Acqua depurata Aqua q. b. a 100

16

METODICA DI LAVORO: in un recipiente metti i componenti

pesati n° 1, 2, 4, 7 e scaldarli sul fuoco fino al massimo a

80°C mescolando lentamente (misura con il termometro);

su un altro recipiente aggiungi l‟acqua, sciogli e disperdi i

componenti pesati n° 6 e 11 e poi scalda sul fuoco fino al

massimo a 80°C (anche qui misura con il termometro); in

una piccola quantità di acqua sciogli in un altro recipiente

l‟allantoina e i conservanti. Quando i componenti della fase

grassa e acquosa si sono scaldati e sciolti, aggiungi a filo

lentamente e con agitatore (minipimer) la fase grassa in

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quella acquosa. Quando l‟emulsione si è raffreddata a circa

40°C, aggiungere il profumo, la vitamina E, il pantenolo ed

eventuali altri principi attivi.

Cosa puoi aggiungere alla crema viso come principi attivi?

Le sostanze che puoi inserire nelle formulazioni di cosmetici

per prevenire l’invecchiamento sono per esempio:

l‟Aloe,

le Ceramidi (sono dei lipidi estremamente importanti

per ripristinare un‟epidermide danneggiata o

proteggerla da disidratazione e aggressioni esterne),

estratti di piante tra cui Equisetum arvense,

Echinacea angustifolia, Centella asiatica, Gingko

biloba, Avena sativa, Panax ginseng, Humulus lupulus,

Rosmarinus officinalis, Hypericum perforatum,

Trigonella foenum graecum.

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I cosmetici di trattamento mirano a migliorare l‟aspetto

dei segni di invecchiamento cutaneo, come le rughe già

esistenti, e a stimolare il fisiologico ma un po‟ rallentato

rinnovamento delle cellule della pelle. I principi attivi

maggiormente utilizzati nei cosmetici di trattamento

sono:

vitamine,

sostanze antiossidanti,

sostanze cosiddette energizzanti e

nuove tendenze, come le cellule staminali vegetali.

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Le vitamine di uso cosmetico più usata con accertata

attività benefica sulla pelle sono, tra le altre, le vitamine A,

C, E, e la Provitamina B5.

La vitamina A viene chiamata anche “vitamina della pelle”

in quanto possiede azione eutrofica per l‟epidermide e una

specifica azione anti-invecchiamento come precursore

dell‟acido retinico, molecola in grado di stimolare la sintesi

di collagene ma, vietato come componente da usare nelle

formulazioni cosmetiche. Al posto dell‟acido retinoico, nei

cosmetici possiamo utilizzare altre forme chimiche della

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stessa sostanza che troverete in etichetta con i seguenti

INCI: Retinol, Retinyl palmitate, Retinyl acetate e

Retinaldheyde (meno frequente). Questi derivati della

vitamina A applicati sulla pelle possono essere

biotrasformati dagli enzimi presenti sulla pelle stessa in

acido retinoico in grado di stimolare la produzione delle

proteine del derma.

Trovi la Vitamina A nei seguenti prodotti in commercio:

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La vitamina E ha azione antiossidante sulla pelle, ma viene

introdotta nella formula anche per la stessa azione nei

confronti dei componenti chimici del prodotto stesso.

Inoltre, la vitamina E è idratante, emolliente, lenitiva,

combatte gli arrossamenti cutanei e protegge la pelle dai

danni provocati dai raggi UV del sole. Nell‟etichetta dei

prodotti cosmetici potete trovare questi INCI: Tocopherol,

Tocopheryl acetate, Tocopheryl nicotinate (vitamina E

legata all‟acido nicotinico), Tocopheryl linoleate (vitamina E

legata a un acido grasso polinsaturo), Tocopheryl glucoside

(vitamine E legata a uno zucchero).

Trovi la Vitamina E come attivo nei seguenti prodotti in

commercio:

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La vitamina C è ampiamente usata nei cosmetici ma il suo

limite formulativo è che l‟acido ascorbico si degrada

velocissimamente a causa dell‟Ossigeno dell‟aria e

dell‟azione dei raggi UV, cioè la sua notevole instabilità

chimica. Per tale motivo è inutile inserire nella formula

acido ascorbico come principio attivo se non si utilizza

immediatamente il prodotto finito! Nei cosmetici trovate i

derivati dell‟acido ascorbico, molecole più stabili che

vengono trasformate dagli enzimi esterasi della pelle in

acido ascorbico, molecola biologicamente attiva, cioè quella

che effettivamente è responsabile degli effetti benefici della

vitamina C sulla cute stessa. Nella lista ingredienti dei

cosmetici potete trovare questi INCI: Ascorbic acid (la

forma biologicamente più attiva ma la più instabile),

Magnesium ascorbyl phosphate, Sodium ascorbyl

phosphate (meno costosa della precedente), Ascorbyl

palmitate (derivato liposolubile), Ascorbyl tetraisopalmitate

(forma liposolubile a lento rilascio). La vitamina C è una

molecola affascinante (di cui mi sono occupata nella mia

tesi di specialità post laurea) per il suo notevole apporto

benefico alla pelle: rende la pelle più luminosa con effetto

immediato, ha effetto schiarente sulle macchie brune della

pelle, idratante (ha la capacità di legare molte molecole di

acqua e il pH acido rigonfia l‟epidermide), antiossidante,

azione protettiva nei confronti dei raggi UV, protegge la

parete dei capillari sanguigni del derma papillare, e,

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importantissimo, il suo coinvolgimento nella biosintesi di

fibre collagene da parte dei fibroblasti del derma.

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Per quanto riguarda la vitamina B5, nei prodotti cosmetici

in realtà si usa il suo precursore (INCI: Panthenol, Calcium

panthotenate) che diventa acido pantotenico (vitamina B5)

sulla pelle. Tale vitamina ha azione idratante, energizzante,

e stimola il metabolismo cellulare. Viene molto usata nei

prodotti per capelli per la sua azione sostantivante della

cheratina.

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Tra le sostanze antiossidanti che puoi scegliere per

arricchire i tuoi prodotti ricordo:

il glutatione,

la superossidodismutasi,

la glutatione perossidasi,

l‟acido lipoico,

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i polifenoli,

i carotenoidi e

il Coenzima Q10.

I polifenoli sono una famiglia di numerose sostanze

naturali con azione antiossidante contenute per esempio nel

Thè verde, Uva, Pino, Ginseng, Gingko biloba e molte altre.

Anche i carotenoidi sono una grande famiglia di sostanze

naturali dotate di azione antiossidante. Tra questi, il β-

carotene e il licopene, molto utilizzato negli integratori ma

molto meno nei prodotti cosmetici perché colora di rosso il

prodotto, e non sempre questo è gradito al marketing.

Il coenzima Q10 (INCI: Ubiquinone) è una sostanza che si

trova praticamente in tutti i tessuti del nostro organismo,

ha azione antiossidante ed energizzante. L‟Idebenone è

l‟analogo sintetico del Coenzima Q10; attualmente esso è

uno dei più efficaci e potenti antiossidanti in grado di

proteggere le cellule della cute dai danni dai radicali liberi

(che a lungo andare provocano l‟invecchiamento cutaneo) e

dai danni provocati dalle aggressioni ambientali.

L‟Idebenone ha attività antiossidante migliore del Coenzima

Q10, specialmente in situazioni di scarsità di Ossigeno a

disposizione della cellula.

Trovi il Coenzima Q10 come attivo nei seguenti prodotti in

commercio:

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Altre molecole che puoi introdurre nelle tue formulazioni

delle creme sono l‟acido ialuronico ad elevato Peso

Molecolare (Sodium Hyaluronate), 1,5 milioni di Dalton,

che, grazie alla sua struttura chimica, lega tantissime

molecole di acqua dando l‟effetto di turgore (riempimento)

di una pelle giovane e un‟azione levigante superficiale.

Come descritto sopra, negli ultimi anni si è ampiamente

diffuso l‟uso dell‟acido ialuronico a basso Peso Molecolare, o

acido ialuronico microframmentato, che mantiene le sue

proprietà di legare molta acqua; inoltre, date le loro piccole

dimensioni, queste molecole possono inserirsi nelle piccole

rughe e rigonfiandosi dare un effetto di riempimento che

rende la superficie della pelle più liscia e uniforme, ed

esercitare contemporaneamente un‟azione protettiva ed

eutrofica per la pelle, tipica dell‟acido ialuronico.

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Poiché una manifestazione tipica dell‟invecchiamento

cutaneo sono le macchie scure, nei prodotti anti-age puoi

introdurre Arbutina (Arbutin), Vitamina C, Acido azelaico

ed estratti vegetali come quelli derivati della liquirizia

(Glycyrrhiza glabra).

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Altre sostanze interessanti che puoi usare e che in questi

anni hanno avuto molto successo sono i peptidi sintetici

(piccole sequenze di aminoacidi) che mimano l‟attività della

tossina botulinica A. Tra questi puoi acquistare l‟Argireline

(che è il nome commerciale, il suo INCI è Acetyl

hexapeptide-8, lo trovate sul sito www.makingcosmetics).

Il razionale di tali sostanze è che esse permettono il

rilassamento dei muscoli facciali e quindi attenuino e

prevengano la formazione di linee di espressione. In realtà,

si sta ancora discutendo sull‟efficacia effettiva delle

molecole.

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Un altro derivato proteico usato nei cosmetici che inibisce la

contrazione muscolare presenta questo INCI: Dipeptide

diaminobutyroyl benzylamide diacetate.

Lo puoi trovare nei seguenti prodotti in commercio:

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Tra le sostanze funzionali energizzanti che puoi aggiungere

al tuo prodotto anti-età ricordo la Creatina e la Carnitina

(Carnitine). L‟applicazione topica di Creatina e Carnitina

contribuisce a incrementare i processi metabolici con

aumento della disponibilità energetica (sintesi di molecole

di ATP). La Carnitina ha anche azione esfoliante, idratante,

aumenta il rinnovamento cellulare e sembra anche

protegga dai danni delle radiazioni UV.

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Arriviamo a parlare delle ormai famose cellule staminali

vegetali; tra le cellule staminale più utilizzate in cosmetica

ci sono quelle di Mela domestica, Centella asiatica e Stella

alpina. In realtà, penso che sarebbe più efficace in

cosmetica aggiungere il terreno di coltura di queste cellule

meristematiche, ricco di fattori di crescita.

Facciamo un po‟ di chiarezza.

Gli ingredienti cosmetici ricavati dalle colture di cellule

staminali appartengono a due categorie:

1. quella ottenuta dalla dispersione di intere cellule

staminali vegetali in glicerolo; essa contiene tutte le

sostanze prodotte dalle cellule staminali come

polisaccaridi, fitosteroli, aminoacidi ad azione

idratante, nutriente e stimolante;

2. quella ottenuta per omogeneizzazione e filtrazione

della massa cellulare, che permette la completa

fuoriuscita delle molecole vitali dalle cellule; il filtrato

così ottenuto viene poi concentrato per rendere ancora

più attive le sostanze utilizzate in cosmesi.

I tipi di cellule staminali vegetali utilizzati maggiormente

in cosmetica sono:

colture cellulari staminali di Budleja davidii con

spiccata attività antiossidante, antinfiammatoria e

fotoprotettiva;

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l‟estratto di alcune cellule staminali vegetali ricavati

dalla Sequoia, con capacità di ricompattare la

matrice extracellulare del derma;

Malus domestica, una varietà di mela coltivata in

Svizzera che ha la caratteristica di conservarsi

fresca per lungo tempo dopo la raccolta, dalle cui

cellule staminali si ottiene un potente antiossidante.

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Per quanto riguarda le emulsioni per il corpo, nella

seguente tabella potete trovare una formulazione base alla

quale incorporare i vari principi attivi:

CREMA CORPO BASE

INCI NOME COMMERCIALE %

1 C12-20 Acid PEG-8-esters Xalifin 15 8

2 Octyl stearate Cetiol 868 5

3 Hexyldecanol, Hexyldecyl Laurate Cetiol PGL 6

4 Tocopheryl acetate Vitamina E acetato 1

5 Glycerin Glicerina 5

6 Dehydroacetic acid, Benzyl alcohol, Aqua Geogard 221 (conservante) 0,8

7 Phenoxyethanol Fenossietanolo (conservante) 0,8

8 Parfum Fragranza q. b.

9 Sodium phytate Sale sodico dell'acido fitico 0,1

10 Aqua Acqua purificata q. b. a 100

METODICA DI LAVORO: in un recipiente metti i componenti

pesati n° 1, 2, 3 e scaldali fino al massimo 80°C

mescolando lentamente (misurare con il termometro); su

un altro recipiente aggiungei l‟acqua, sciogli e disperdi i

componenti pesati n° 5, 6, 7, 9 e poi li scaldi sul fuoco fino

al massimo 80°C; quando i componenti della fase grassa e

acquosa si sono scaldati e sciolti, aggiungi a filo e con

agitatore (minipimer a immersione) la fase grassa in quella

acquosa. Quando l‟emulsione si è raffreddata a circa 40°C,

aggiungi il profumo, la vitamina E acetato e i principi attivi.

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Se la crema è destinata a migliorare la circolazione

sanguigna si possono aggiungere estratti di:

Centella asiatica,

Meliloto officinale,

Vitis vinifera,

Ippocastano,

Betula alba e

Ruscus aculeatus.

Vanno benissimo anche se la crema è destinata ai

trattamenti anticellulite; in questo caso, molto efficaci

sono le seguenti sostanze:

Escina (dai semi di Ippocastano),

Ederina (dalle foglie di Edera), ad azione

antiedemigena e favorente il microcircolo.

i derivati vegetali con azione lipolitica: la Caffeina da

noce di cola, semi e foglie di caffè e di te‟, semi di

Cacao.

molto utili sono anche gli estratti di alcune alghe come

la Quercia marina (Fucus vescicolosus), contenenti

iodio organico. Si sconsiglia l‟utilizzo di quest‟ultima in

caso di patologie alla tiroide (ipertiroidismo) e in

gravidanza;

estratti di Panax ginseng e di Echinacea angustifolia

per migliorare il rassodamento della pelle.

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Gli estratti vegetali in genere sono disciolti in un solvente,

che può essere idrofilo o lipofilo a seconda delle precise

molecole che vogliamo estrarre.

Personalmente, ritengo opportuno inserire in formula

estratti secchi delle parti di pianta da utilizzare, in quanto

contengono il 100% del principio attivo efficace e che

svolge l‟azione cosmetologica desiderata.

Queste molecole anticellulite possono essere aggiunte

anche nei fanghi.

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7° PASSO: OLEOLITI

Le preparazioni di oleoliti sono agevoli e veloci ed eseguite

semplicemente miscelando a temperatura ambiente i vari

oli, con aggiunta di antiossidanti (miscele di tocoferolo

libero, vitamina C palmitato e acido citrico) per proteggerli

dall‟ossidazione, soprattutto se contengono acidi grassi

polinsaturi con doppi legami C-C. E‟ consigliabile conservarli

in boccette di vetro scuro, in ambiente chiuso, contenenti

piccole quantità e con tappo contagocce.

Gli oli vegetali più usati in cosmetica sono:

olio di jojoba (Simmondsia chinensis oil),

olio di macadamia (Macadamia ternifolia seed oil),

olio di baobab (Adansonia digitata seed oil),

olio di avocado (Persea grastissima seed oil),

olio di argan (Argania spinosa oil),

olio di girasole (Helianthus annuus seed oil),

olio di crusca di riso (Oryza sativa bran oil),

olio di mandorle dolci (Prunus amygdalus dulcis seed

oil),

olio di sesamo (Sesamum indicum oil),

olio di vinacciolo (Vitis vinifera seed oil)

e molti altri.

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Ma ci sono altri oli che io amo particolarmente ma che sono

molto meno conosciuti (prodotti da Beraca Ingredients,

Brasile):

l‟OLIO DI ANDIROBA,

l‟OLIO DI ANNATO e

l‟OLIO DI BURITI.

L‟olio di Andiroba (INCI: Carapa guaianensis seed oil) si

ricava dai semi dell‟albero di Andiroba che cresce

spontaneamente nel bacino delle Amazzoni. L‟olio contiene

acido stearico, palmitico, trigliceridi e acidi grassi insaturi

(soprattutto oleico e linoleico C18:1 e C18:2); ma la cosa

interessante è l‟elevata quantità di frazione insaponificabile

che arriva al 5% e che contiene tra l‟altro sostanze che si

sono dimostrate biologicamente attive come agenti anti-

infiammatori. Possiede proprietà lenitive e rigeneranti;

viene usato anche nelle formulazioni cosmetiche per il

trattamento della cellulite. Può essere usato in emulsioni,

lozioni, saponi ma anche candele (in cui deve essere

aggiunto minimo al 3% per avere efficace azione insetto-

repellente) e può essere utilizzato anche per i nostri adorati

amici animali.

L‟olio di Annato (INCI: Bixa orellana seed oil) è un olio di

colore giallo-bruno, ottenuto per macerazione in oli vegetali

dei semi di Bixa Orellana L. e successiva filtrazione. L‟olio di

Annato è emolliente e lenitivo sulla pelle grazie all‟alto

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contenuto in acidi grassi polinsaturi (soprattutto acido

linoleico); è inoltre caratterizzato da un alto contenuto in

carotenoidi. L‟olio di Annato è usato soprattutto come

colorante naturale in creme, lozioni e prodotti solari.

L‟olio di Buriti (INCI: Mauritia flexuosa fruit oil) si ricava

dalla polpa del frutto del cosiddetto “albero della vita”, il

Buriti, che cresce nelle zone paludose o alluvionali

dell‟Amazzonia centrale e fluviale. Questo olio ha un colore

rossastro perché molto ricchi in carotenoidi e in acidi grassi

polinsaturi, soprattutto acido oleico; utilizzato per la sua

azione antiage e protettiva in quanto diminuisce la perdita

di acqua transepidemica (TEWL) causata principalmente

dall‟esposizione al sole o ad altri agenti aggressivi

ambientali (freddo, vento, ambienti con aria condizionata).

In cosmetica, l‟olio viene usato come componente di

prodotti dopo sole, oli ristrutturanti per la pelle, lozioni, oli

da massaggio rilassanti e restitutivi.

Quando si formula un oleolita, si deve sapere se si tratta di

un olio da massaggio o di un olio che deve essere assorbito

velocemente senza ungere. Nel primo caso, l'olio da

massaggio deve facilitare la scorrimento e la frizione delle

mani sul corpo e quindi restare in superficie per il tempo

necessario. Si aggiungono oli essenziali che rendono ancora

più gradevole e funzionale il massaggio. Per un olio corpo

da casa, invece, agli oli vegetali si aggiungono esteri come

l‟ethylexyl stearate, un emolliente a media polarità, che

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diffonde facilmente sulla cute e si assorbe abbastanza

velocemente senza lasciare sensazione di untuosità. È

stabile all‟ossidazione.

Tra le sostanze grasse naturali molto importanti per la

salute e bellezza della pelle ci sono i burri vegetali, tra cui:

il burro di Mango (Mangifera indica butter) e

il burro di Karite‟ (Butyrospermum parkii butter),

emolliente e idratante.

Il Butyrospermum parkii è una sostanza grassa di origine

vegetale di colore giallo, semisolida a temperatura

ambiente che deriva dall‟albero del Butyrospermum parkii.

L‟impiego del burro di karité nella moderna dermatologia e

in cosmetologia, è dovuto alle sue proprietà cicatrizzanti,

emollienti, antirughe, idratanti, antiossidanti, riepitelizzanti,

lenitive, protettive ed eudermiche. Uno spiccato merito del

karité è quello di possedere una buona capacità filtrante nei

confronti dei raggi solari, quindi è considerato un ottimo

protettivo e preventivo dei danni cutanei provocati

dall‟esposizione al sole, quali l‟eritema solare e la comparsa

precoce di rughe. Il suo uso è consigliato durante la

gravidanza, perché previene la formazione di smagliature

sia sull‟addome che sul seno; durante l‟allattamento viene

impiegato nella prevenzione delle ragadi e favorisce i

processi di rimarginazione cutanea. Protegge la pelle del

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neonato dall‟arrossamento dovuto al contatto col pannolino.

È un ottimo rimedio per le irritazioni del rasoio, è ottimo

per difendere e proteggere la pelle dall‟azione aggressiva

del gelo durante la stagione fredda. Dopo la depilazione,

riduce l‟arrossamento. Possiamo dire che il burro di karité è

un eccellente nutriente utile per una bellezza naturale

senza controindicazioni. La sua caratteristica peculiare che

lo rende un prodotto unico è l‟altissimo contenuto di

sostanze insaponificabili (dal 12% al 18%), sostanze

fondamentali per il miglioramento della tonicità della pelle,

e in particolare per il mantenimento della sua naturale

elasticità: vitamina A, vitamina E, vitamine del gruppo B (in

particolare B2 e B6), vitaminogeno F (costituito da una

miscela di acidi grassi essenziali, AGE, prevalentemente

acido linoleico e acido linolenico).

Il burro di karitè viene impiegato, inoltre, nella cosmetica

decorativa (ad esempio nella formulazione di rossetti). Si

inserisce nella fase grassa di emulsioni, lipogeli o oleoliti

ove fonde a circa 40°C.

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BALSAMO PER LABBRA AL BURRO DI KARITE’

INCI NOME IDENTIFICATIVO % g.1 Butyrospermum parkii Burro di Karitè 25

2 Cetearyl isononanoate Cetilstearil isononanoato 16

3 Candelilla cera Cera candelilla 4

4 Cera alba Cera d'api 4

5 Cera carnauba Cera carnauba 4

6 Cetearyl alcohol Alcool cetilico 2

7 Cetearyl glucoside Cetearil glucoside 1

8 Octyldecanol Ottildodecanolo 10

9 Virola sebifera seed Burro di Ucuúba 1

10 Helianthus annuus seed oil Olio di girasole 2

11 Ricinus communis oil Olio di ricino 18

12 Vitis vinifera seed oil Olio di semi di Vite rossa 12

13 Tocopheryl acetate Vitamina E acetato 1

METODICA DI LAVORO: pesa e riscalda sul fuoco le cere a

80-85 °C, fino a fonderle, mescolando. A fusione avvenuta

attendi che la temperatura si abbassi intorno ai 60°C e poi

aggiungi gli oli pesati liquidi a temperatura ambiente;

aggiungi la Vitamina E acetato e versa il tutto lentamente

nello stampo di cui ti parlavo sopra (sito di Making

cosmetics). Metti in frigorifero e poi in freezer per il tempo

necessario alla completa solidificazione del prodotto (30'),

poi togli a mano gli stick e inseriscili nel loro contenitore

(sempre acquistabili nei siti di cui sopra).

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Altri burri particolari che a me piacciono sono:

il BURRO DI UCUÚBA e

il BURRO DI MURUMURU.

Il burro di Ucuúba (Virola sebifera seed butter) deriva

dall‟albero omonimo che cresce nelle aree coperte dalle alte

maree o nelle zone umide piane coltivate di alcune isole

amazzoniche. La linfa di questo albero ha proprietà

cicatrizzanti e riepitelizzanti. Una curiosità di questo burro è

che si presta bene a sostituire la paraffina nella produzione

di candele.

Il burro di Murumuru (Astrocaryum murumuru butter) ricco

in acido oleico (C18:1) è ideale come componente di

prodotti di trattamento per pelli secche e capelli

danneggiati da stress ambientali: esso infatti svolge azione

emolliente, nutriente e idratante su pelle e capelli.

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TIPS SFIZIOSI E UTILI

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FANGO DEL MAR MORTO

e SALE DEL MAR MORTO

Un fango fantastico che io amo in modo particolare è il

Fango del Mar Morto. Il Fango del Mar Morto è un fango

vulcanico datato centinaia di anni ricco di elementi

inorganici, organici e minerali. Viene estratto dal Mar Morto

(Israele) situato a 400 m. sotto il livello del mare dove non

esiste né flora né fauna a causa dell‟elevata concentrazione

salina A me piace particolarmente perché ha la consistenza

di una vera e propria crema, una volta steso non cola e si

secca velocemente (in modo da poter fare anche altre cose

con il fango sulla pelle e senza impacchettarti con una

pellicola di plastica!). Un‟altra caratteristica che mi piace è

che il prodotto non è soggetto a scadenza grazie all‟elevata

concentrazione di Sali. Il colore e l‟odore può non piacere a

tutti, ma l‟effetto che lascia sulla pelle dopo che viene

sciacquato con l‟acqua della doccia, ripaga di tutto: la pelle

è morbida, liscia, revitalizzata e più tonica. Potete usarlo tal

quale (100% di fango, mescolarlo bene e stenderlo sulla

pelle con un pennello specifico per fanghi) o aggiungere

Sale del Mar Morto (80% di fango e 20% di sale). Dovete

mescolare bene prima dell‟uso, applicare il fango con un

pennello nella zona che vi interessa (dalle sole cosce a tutto

il corpo) per 15-30 minuti (mentre su viso e cuoio capelluto

lascarlo solo 5-10 minuti). Dopo il tempo di posa, si deve

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risciacquare con cura anche con sola acqua (non occorrono

saponi o detergenti).

Altra materia prima fondamentale da associare al fango del

Mar Morto è appunto il Sale del Mar Morto: questo sale

deriva dalla cristallizzazione naturale degli elementi

minerali disciolti nell‟acqua del Mar Morto, il più salato del

mondo situato nella depressione del Giordano a 400 m.

sotto il livello del mare. Grazie alla presenza di più di 37

Sali minerali in rapporto ottimale, disciolto in acqua si

forma una soluzione che favorisce gli scambi tra le cellule e

gli spazi intracellulare permettendo quei processi di

depurazione che porta beneficio sia alla pelle che ai tessuti

più profondi. Puoi usarlo disciolto nell‟acqua della vasca da

bagno (da 250 g a 500 g in 60-80 L. di acqua tiepida) o

nell‟idromassaggio (250 g in 60-80 L di acqua tiepida). Stai

immersa per 15/20 minuti, e poi rilassati per 10 minuti ben

coperti, senza risciacquare (potete ripetere questo

trattamento 2-3 volte la settimana). Se usate la doccia,

potete strofinarlo sulla pelle bagnata in quanto il sale ha

una grana molto fine stando attenti alle zone più delicate

come ad esempio la pelle del decolleté. Ottimo il peeling

con olio di Argan e Sale del Mar Morto che descrivo tra

qualche riga: coprire con il cartene e con coperta (o

termocoperta), lasciare in posa per 20-30 minuti

rilassandovi, quindi risciacquati con la doccia o

immergendoti nell‟acqua della vasca.

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Attenzione: meglio evitare di usare il sale sul viso (come

peeling o aggiunto al fango) perché ho notato sulle persone

pizzicore e arrossamenti; bene invece le maschere con solo

fango del Mar Morto, anche se a mio avviso sono più adatte

quelle con Argilla bianca Amazzonica o Argilla verde

ventilata (alle quali si può aggiungere eventualmente una

piccola quantità di Fango del Mar Morto), con aggiunta di

principi attivi e oli essenziali specifici per l‟inestetismo da

trattare.

Un peeling meccanico per il corpo che trovo eccezionale è

formato da 80% Olio di Argan (possibilmente, ma è molto

costoso, ma anche olio di Jojoba, oppure olio di Vinacciolo o

olio di Mandorle dolci) e 20% Sale del Mar Morto; al Sale si

può aggiungere anche zucchero di canna e altre particelle in

modo da avere un mix di sostanze con granulometria

diversa. Bisogna fare attenzione al fatto che le particelle

abbiano superficie più sferica possibile (senza punte)

perché nello sfregamento si potrebbero originare delle

microlesioni cutanee, soprattutto nelle zone di pelle

particolarmente delicate. Questa attenzione va applicata in

tutti i tipi di peeling meccanico, soprattutto quelli per il

viso, e in cui troviamo particelle con per esempio sfere di

polietilene o derivati vegetali. Ed è proprio per questo che

io tendo a non aggiungere tanti profumi e oli essenziali nel

peeling proprio per evitare il contatto di sostanze

allergeniche contenute in essi e le microlesioni (se mai

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potessero formarsi). Ma se vuoi farlo, aggiungete alcune

gocce di olio essenziale di Rosmarino, Salvia, Timo o

Arancio, Mandarino e Verbena.

Il massaggio che si fa con il peeling può essere supportato

con guanti che a loro volta possono essere di tipo più o

meno abrasivo. Dipende dalla tua pelle e dalla sensazione

che vuoi percepire durante il peeling, delicato o più ruvido e

abrasivo.

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Le sostanze che si possono usare e aggiungere al fango del

Mar Morto ad effetto anticellulite sono, oltre a quelle

trattate sopra, metilnicotinato, etilnicotinato, estratto di

capsico oleoresina (ATT! sono sostanze irritanti, quindi usa i

guanti e mescola molto bene in modo da omogeneizzare la

sostanza su tutto il fango e mettine pochissima gocce per

100 g di fango) per riattivare la circolazione cutanea in

profondità fino a livello del tessuto adiposo; gel di Aloe vera

per pelli delicate (effetto idratante, emolliente e levigante);

oli essenziali di Canfora, Arnica, Capsico, Cajeput, Menta o

Eucalipto.

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ARGILLA BIANCA DELL’AMAZZONIA

e ARGILLA VERDE VENTILATA

L‟Argilla bianca dell‟Amazzonia è un'altra materia prima che

io amo particolarmente; è una polvere finissima

(granulometria 40-50 µ) di colore da bianco a grigio. Il suo

INCI è: Caolinitic mineral clay. Questo tipo di argilla è un

prodotto naturale, molto ricco in Sali minerali (ferro,

alluminio, potassio, calcio, boro, zolfo) che deriva da un

terreno ricco in materia organica caratteristico dell‟area

amazzonica e che è in grado di eliminare adsorbendole le

tossine presenti sull‟epidermide della pelle. L‟argilla è

sempre stata molto usata dagli indigeni brasiliani nella

medicina popolare per i suoi benefici effetti, in particolare

per problemi dermatologici e per proteggersi dalle punture

di insetti. Questa particolare argilla è il risultato della

degradazione del materiale organico delle piante ricche di

frazione insaponificabile (vitamine e fitonutrienti) di cui

viene arricchita l‟argilla. Ne deriva un prodotto ricco in

micronutrienti efficace contro i radicali liberi. L‟argilla

bianca amazzonica viene utilizzata in trattamenti distensivi,

idratanti, detossificanti e rigenerativi per la pelle, sia del

viso che del corpo. L‟argilla è dispersibile in acqua. Il pH di

una soluzione acquosa di argilla all‟1% è di 4,0-5,5. Per

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maschere al viso e impacchi al corpo si può utilizzare dal

15% al 50%.

Voglio ora lasciarti dei “trucchi” sfiziosi per divertirti ancora

un po‟ con la selfcosmesi e che contemporaneamente ti

permettono di avere prodotti con principi attivi altamente

concentrati.

Voglio condividere con te un prodotto che avevo formulato

tempo fa e che aveva avuto molti consensi come

gradevolezza e percezione di efficacia. Prendi una base per

una crema viso e aggiungi al massimo 1% di Olio

essenziale di Incenso (INCI: Boswelia carterii oil) e di

olio essenziale di Mirra (INCI: Commiphora myrrha oil),

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che in realtà è una resina. Il loro profumo è molto forte,

quindi ne basta poco. Mescola bene e poi aggiungi un

foglio d‟oro, di quelli ad uso alimentare; fai attenzione a

manipolarlo con le dita perché si sfalda facilmente; dopo

averlo introdotto nell‟emulsione, mescola in modo da

spezzettarlo e ridurlo in pezzettini più o meno piccoli a

seconda del tuo gusto, cioè che tu voglia che siano visibili o

quasi invisibili. L‟aggiunta di fogli d‟oro non vanta proprietà

particolari e funzionali del prodotto, ma sicuramente è

molto gradevole alla vista e percepito come prezioso. Se

visiti questo sito, http://bit.ly/1fa28AR, troverai delle cose

interessanti sull‟uso dei fogli d‟oro in cosmetica.

Se sei una persona che ama particolarmente i prodotti

naturale e biologici, ti invito a prendere in considerazione,

se già non ne possiedi uno, gli estrattori di succo (frutta e

verdura). Non sono centrifughe, ma dispositivi meccanici da

cucina che estraggono il succo da verdura e frutta,

preservando le molecole biologiche attive termolabili, visto

che il mulinello rotante funziona a un numero tale di giri da

non raggiungere temperature elevate. Con l‟estrattore di

succhi, oltre a regalarti dei succhi buonissimi che puoi bere

guadagnandone in salute, benessere e bellezza, puoi

utilizzarli come materie prime freschissime da aggiungere a

idrogel, a emulsioni per il viso, il corpo o a maschere. Per

esempio, utilizza l‟estratto di melograna da solo o in

associazione a carota, limone, foglie di spinaci. Il succo è

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ricchissimo di vitamine e altri micro-nutrienti utili anche alla

pelle. Ma bisogna utilizzarlo subito!

Infine, un‟altra chicca riguarda la possibilità di aggiungere,

sempre a emulsioni cosmetiche base viso e/o corpo, o a

creme che usi già, il contenuto di capsule di integratori

alimentari. Per esempio, capsule di gelatina che

contengono lipidi e steroli da cereali, olio di semi di lino

come fonte vegetale di acidi grassi polinsaturi, o

fitonutrienti tra cui miscele di carotenoidi, flavonoidi e

tocoferoli, oppure multivitaminici con vitamine e sali

minerali, oppure alghe disidratate che puoi sciogliere in

acqua e aggiungerle a una crema corpo, o compresse di

lievito di birra che puoi pestare in un contenitore fino a

ridurlo in polvere, o altro ancora, che magari hai

dimenticato nella dispensa e non te la senti di assumerlo

per via orale. L‟unico integratore che non ti consiglio di

utilizzare in questo modo per il suo cattivo odore è quello

di ω-3 da pesce .

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Naturalmente ci sono molte altre sostanze utili e usate in

cosmetologia, come gli alfa-idrossiacidi (esempio acido

glicolico) o i filtri solari che proteggono la pelle dall‟azione

dannosa di un‟eccessiva esposizione ai raggi Ultravioletti

solari ma li utilizzeremo insieme se verrai ai miei corsi dal

vivo, primo fra tutti LA TRIADE DEL BELLESSERE.

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Complimenti per essere arrivata a leggere fino a qui!

Ora puoi iniziare a sperimentare tutto ciò che hai imparato.

Vai ai siti delle sostanze che ti ho dato e scegli quello che ti

ispira di più e comincia a fornire il tuo “laboratorio” delle

sostanze base .

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FELICEMENTE B(P)L

Oppure, se vuoi approfondire un po‟ la materia, prosegui

nella lettura dell‟e-book in cui ho inserito 3 bonus per te:

1. LA PELLE

2. I COSMETICI: UNA COSA SERIA (LEGISLAZIONE)

3. APP DA SCARICARE SUL TUO SMARTPHONE PER

CAPIRE E CONOSCERE DI PIU‟ I COSMETICI CHE

ACQUISTI.

E ORA … IL PRIMO REGALO!

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BONUS N°1

LA PELLE

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Per rendere la pelle più bella possibile con i cosmetici,

capiamo innanzitutto cos‟è, come è fatta e come funziona.

L‟apparato cutaneo, detto anche tegumentario, è costituito

da diversi tessuti con la funzione di rivestire il corpo

umano, assicurare protezione all‟organismo e permettere i

rapporti con il mondo esterno. Per capire l‟importanza della

cute per l‟intero organismo, basta pensare ai grandi

ustionati in cui la compromissione anatomica e funzionale di

zone estese della pelle del corpo permette la sopravvivenza

solo in piccolissima percentuale.

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La pelle è l‟organo più esteso e pesante del corpo umano:

in una persona adulta si estende per quasi 2 mq. e pesa dai

3 ai 5 Kg.

La pelle ha uno spessore variabile a seconda delle zone

corporee considerate, da meno di mezzo millimetro nelle

palpebre a 4 mm. nella pianta dei piedi (esso è infatti

massimo nel palmo delle mani, pianta dei piedi, nuca e

dorso).

Nella vita intrauterina, la pelle e il sistema nervoso si

sviluppano insieme dallo stesso foglietto embrionale,

l‟ectoderma (detto anche ectoblasto); questa comune

origine anatomica spiegherebbe la stretta relazione

funzionale che perdura per il resto della vita tra i due

sistemi.

La pelle è formata da 3 strati sovrapposti in stretta

connessione e comunicazione tra di loro che, dall‟esterno

del corpo verso l‟interno, sono: l‟Epidermide, il Derma e

l‟Ipoderma.

L‟epidermide è la parte più superficiale della pelle,

direttamente a contatto con il mondo esterno, avente

essenzialmente funzione di protezione; essa è costituita da

più strati sovrapposti di cellule: basale o germinativo,

spinoso, granuloso e corneo (lo strato lucido è presente

solo in sede palmo-plantare). Lo strato più esterno,

chiamato strato corneo, è formato da cellule senza nucleo, i

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corneociti, incastrate tra di loro come le tegole di un tetto. I

corneociti contengono cheratina, una proteina fibrosa molto

resistente, che costituisce anche le unghie e i capelli, e

sono adesi tra di loro da una specie di cemento

intercellulare formato da sostanze grasse, come acidi

grassi, ceramidi e colesterolo, prodotto dalle cellule stesse.

Lo strato corneo è proprio quello che noi vediamo e

tocchiamo e sul quale spalmiamo i prodotti cosmetici.

L‟epidermide si forma a partire dalle cellule dello strato

basale verso lo strato corneo in un processo chiamato di

cheratinizzazione. Le cellule nascono giovano, vitali e

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metabolicamente attive ma, mano a mano che si spostano

verso la superficie, perdono il nucleo e le capacità

metaboliche diminuiscono, finché muoiono: e così deve

essere per svolgere alla perfezione la loro funzione di

protezione della pelle. Il tempo che le cellule impiegano a

passare dallo strato germinativo alla superficie è ben

determinato in condizioni normali (circa 28 giorni); se varia

notevolmente siamo in presenza di patologie cutanee ben

specifiche (per esempio la psoriasi). Con l‟invecchiamento

la velocità di questo processo diminuisce (a 20 anni la pelle

si rinnova circa ogni 3 settimane mentre a 50 anni ogni 9

settimane), lo strato corneo diventa più spesso poiché le

cellule superficiali si ammassano l‟una sull‟altra e la pelle

risulta spenta e grigia. Per migliorare la situazione si

possono usare metodi chimici, come emulsioni e maschere

con alfa-idrossiacidi, o meccanici, per esempio prodotti

cosmetici contenenti piccoli granuli di sostanze solide (per

esempio, granuli di bamboo, Bambusa arudinacea stem

extrac, o granuli di olio di jojoba) che, attraverso il

massaggio, rimuovono i cheratinociti morti in eccesso dallo

strato corneo; oppure, con un massaggio giornaliero

utilizzando spazzoline con setole morbide o dei panni di

tessuto in microfibra per la detergenza meccanica della

pelle. Ottimi sono i trattamenti specifici da fare in strutture

adeguate con professioniste competenti e preparate.

Inoltre, nel mercato sono a disposizione del consumatore

dei dispositivi da casa che, utilizzando la vibrazione di

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testine metalliche, staccano le cellule morte dello strato

corneo. Comunque, con qualunque tipo di supporto venga

eseguito, questo massaggio quotidiano rappresenta anche

lo stimolo per rigenerare in modo graduale il microcircolo

sanguigno nel derma: nell‟epidermide infatti non ci sono

vasi sanguigni e le sue cellule ricevono nutrimento e

Ossigeno dal sangue circolante nello strato sottostante, il

derma. E‟ dimostrato infatti che l‟invecchiamento della pelle

è dovuto proprio al rallentamento dell‟attività circolatoria

sanguigna nel derma; questo provoca la carenza di

nutrimento dell‟epidermide e dei fibroblasti nel derma e un

aumento del ristagno di rifiuti del metabolismo cellulare,

compresi i radicali liberi, con i conseguenti danni cellulari.

La pellicola di “grasso” che troviamo sulla superficie

dell‟epidermide, odiata tanto dalle donne per l‟aspetto a

volte lucido e unto che dà alla pelle quanto dai truccatori

per la sua interferenza con i prodotti di make up, non è

altro che la “crema” prodotta naturalmente della nostra

pelle per proteggersi (film acido idrolipidico). Proprio come

una crema o emulsione cosmetica, essa è costituita:

- da una parte acquosa (formata da acqua, sudore eccrino e

sostanze idrosolubili),

- una parte grassa (ricca di sostanze grasse che

provengono dalla secrezione delle ghiandole sebacee e dal

cemento intercorneocitario), e

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- da emulsionanti, cioè molecole che, grazie alla loro

struttura chimica, riescono a tenere insieme in un unico

sistema stabile la fase grassa e quella acquosa, ossia due

tipi di sostanze che mai si scioglierebbero l‟una nell‟altra.

Questo mantello rende la pelle morbida e ben idratata e la

sua acidità (il pH è compreso tra 4 e 6,5) aumenta la

capacità di difesa della cute nei confronti di batteri e miceti.

L‟epidermide è infatti la prima barriera contro i danni

meccanici provenienti dall‟ambiente che ci circonda: la

disidratazione e l‟aggressione batterica. Il film acido

idrolipidico va attentamente rispettato e non eliminato in

modo aggressivo perché mantiene idratata e integra la

funzione barriera della pelle, importantissima per la salute

della cute e dell‟intero organismo.

Nello strato germinativo basale dell‟epidermide sono

alloggiati i corpi cellulari dei melanociti, cellule specializzate

a produrre la melanina e a fornirla ai circostanti

cheratinociti dell‟epidermide attraverso i loro prolungamenti

citoplasmatici; la melanina è il pigmento responsabile

dell‟effetto “abbronzatura” che si genera in seguito

all‟esposizione solare e che protegge il DNA delle cellule

germinative basali dai danni potenziali dei raggi

Ultravioletti. Altri due tipi di cellule popolano l‟epidermide:

le cellule di Langerhans, preposte alla difesa immunitaria

della pelle, e le cellule di Merkel, connesse alla sensibilità

tattile.

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FELICEMENTE B(P)L

L‟assorbimento delle sostanze e perciò anche dei principi

attivi contenuti e veicolati attraverso i prodotti topici,

farmaci e cosmetici, avviene attraverso gli spazi tra le

cellule dell‟epidermide e attraverso i follicoli piliferi. Da qui

le sostanze possono penetrare nel derma sottostante

l‟epidermide e separato da esso dalla giunzione dermo-

epidermica, importantissima zona di confine che regola gli

scambi tra i due e li fa comunicare efficacemente. Con

l‟avanzare dell‟età, la giunzione dermo-epidermica si

appiattisce sempre di più compromettendo gli scambi

nutrizionali tra derma ed epidermide, la comunicazione tra

di loro, la velocità di riparazione cellulare e la funzione di

barriera e protezione.

Il derma, che a differenza dell‟epidermide è ricco di vasi

sanguigni, vasi linfatici e nervi, è il tessuto di sostegno della

pelle responsabile del suo tono e turgore, della sua

elasticità e compattezza, insomma di tutte quelle

caratteristiche che sono tipiche di una pelle giovane e sana.

Il derma ospita la cellula regina, il fibroblasto, deputato alla

produzione delle proteine fibrose presenti nel derma

(collagene ed elastina) e dei proteoglicani e

glucosaminoglicani, tra cui il famose Acido ialuronico, che,

grazie alla sua capacità chimica di trattenere tantissime

molecole di acqua, fanno del derma un gel denso in cui

sono immerse le cellule e le fibre di collagene ed elastina.

Le fibre di collagene danno coesione e compattezza alla

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FELICEMENTE B(P)L

pelle, mentre quelle elastiche assicurano resistenza alla

trazione e indeformabilità della pelle. Nel derma le fibre

collagene si intrecciano con quelle elastiche e questo limita

la distensione della cute evitando lacerazioni. Con

l‟invecchiamento, il contenuto di fibre collagene nel derma

diminuisce e anche il rapporto quantitativo tra i vari tipi

cambia. Per quanto riguarda l‟elastina, il suo turnover è

molto basso: essa viene sintetizzata soprattutto durante lo

sviluppo e le fibre danneggiate o non vengono sostituite

oppure sono sostituite da elastina non funzionale. Per

questo è importante proteggere la pelle dalle radiazioni

Ultraviolette di origine naturale (sole) o artificiale (lampade

abbronzanti) che danneggiano, fino a distruggere, le fibre

di elastina.

I fibroblasti sono cellule dotate di mobilità che svolgono un

ruolo fondamentale anche nei processi riparativi delle ferite,

elaborando il cosiddetto tessuto cicatriziale.

Nel derma, oltre ai bulbi piliferi, ai vasi sanguigni e linfatici,

ai nervi, ci sono anche le ghiandole sebacee e le ghiandole

sudoripare. Le ghiandole sebacee producono il sebo che va

a costituire la parte grassa del film acido idrolipidico. Le

ghiandole sudoripare si distinguono in eccrine e apocrine.

Le prime sono più diffuse sulla superficie corporea

(particolarmente abbondanti sul palmo delle mani, pianta

dei piedi e cuoio capelluto) e coinvolte nel processo di

termoregolazione, rispondendo attivamente anche alle

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FELICEMENTE B(P)L

emozioni. Il sudore eccrino contiene quasi esclusivamente

acqua, sali minerali, piccole quantità di acido lattico e

citrico, è in genere limpido e ha di solito reazione acida.

Le ghiandole sudoripare apocrine sono invece situate nelle

regioni ascellare, perigenitale e perianale, nell‟area

mammaria, nella fascia centrale dell‟addome, nel canale

auricolare esterno e nel vestibolo nasale. Il sudore apocrino

è lattiginoso e contiene proteine, zuccheri, grassi e ha un

pH acido. I batteri presenti sulla cute lo degradano

formando odori sgradevoli.

E‟ necessario rispettare la traspirazione attraverso la pelle

utilizzando emulsioni cosmetiche che non occludano i pori

sudoripari, perché attraverso il sudore si eliminano le

tossine. La sudorazione infatti è anche uno dei principali

meccanismi di disintossicazione dell‟organismo, in quanto la

pelle è un organo emuntore come i reni.

L‟ipoderma è lo strato più profondo della cute ed è un

tessuto ricco in trigliceridi (grassi), contenuti negli adipociti

organizzati in lobuli e lobulini delimitati da uno scheletro di

tessuto connettivo fibroso di collagene ed elastina. E‟ un

tessuto isolante efficace che si oppone alla perdita di calore

dal corpo e che attutisce colpi e urti esterni proteggendo

tessuti e organi ad esso sottostanti. Con il passare degli

anni la sua diminuzione crea un aspetto molle e flaccido,

come risulta evidente dalla perdita dei contorni del viso con

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FELICEMENTE B(P)L

l‟età. L‟ipoderma è un tessuto molto vivo e attivo perché

ricco di vasi sanguigni e terminazioni nervose. Esso non è

solo un magazzino di grassi come spesso si pensa, ma

rappresenta il tessuto di deposito di vitamine (come la

vitamina A) e di ormoni (gli estrogeni, molto importanti

nella donna).

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FELICEMENTE B(P)L

E ORA … IL SECONDO REGALO!!!

BONUS N°2

IL COSMETICO: UNA COSA SERIA

I prodotti cosmetici fanno parte della nostra vita quotidiana

da quando ci alziamo dal letto la mattina a quando ci

addormentiamo la sera. La mattina, prima di uscire di casa,

ne utilizziamo almeno 5-6 tipi diversi, e durante la giornata

arriviamo a impiegarne più di 10 (dentifricio, collutorio,

sapone, shampoo, schiuma da barba, deodorante, sieri e

creme per il viso, creme per il corpo, prodotti per il make

up e l‟elenco potrebbe continuare). I cosmetici sono

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FELICEMENTE B(P)L

prodotti diventati ormai indispensabili al nostro benessere e

alla cura del corpo, ci aiutano a sentirci bene e a nostro

agio con noi stessi e con gli altri, in famiglia come al lavoro,

a ogni età e in ogni condizione fisica. Inoltre, possiamo

correttamente considerarli alleati della nostra salute, come

nel caso dei dentifrici e dei prodotti solari protettivi.

Essendo quindi i cosmetici prodotti di largo consumo, è di

fondamentale importanza l‟esistenza di una legislazione

opportuna e seria che guidi, regoli e vigili su tutto ciò che è

il mondo dei cosmetici (dalla formulazione studiata a

tavolino all‟immissione nel mercato del prodotto

confezionato).

In Italia, i prodotti cosmetici sono disciplinati dal

Regolamento Europeo n°. 1223/2009 del Parlamento

Europeo e del Consiglio del 30 Novembre 2009 sui prodotti

cosmetici, che ha sostituito a partire dall‟11 Luglio 2013 la

Legge Italiana 713/86 e successivi Decreti, modifiche e

integrazioni. Il regolamento 1223/2009 disciplina in

particolare gli aspetti relativi alle buone pratiche di

fabbricazione, alla composizione dei prodotti cosmetici, al

loro confezionamento, alla dicitura che deve essere

presente in etichetta, alla valutazione della sicurezza, alla

sperimentazione animale fino alla distribuzione e vendita

del prodotto finito.

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FELICEMENTE B(P)L

Secondo il legislatore, per prodotto cosmetico si intende

“qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere

applicata sulle superfici esterne del corpo umano

(epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie,

labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e

sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o

prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne

l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o

correggere gli odori corporei”. Una sostanza o miscela

destinata ad essere ingerita, inalata, iniettata o impiantata

nel corpo umano non è considerata prodotto cosmetico

(come, per esempio, i filler e i tatuaggi).

La composizione dei cosmetici è un aspetto di fondamentale

importanza che viene disciplinato con particolare attenzione

ed è oggetto di continuo studio a livello comunitario. Il

Regolamento CE 1223/2009 prevede elenchi di sostanze

non ammesse o ammesse con limitazioni nella

composizione dei prodotti cosmetici; il formulatore deve

conoscerli molto bene e attenersi alle disposizioni riportate.

Tali elenchi sono continuamente aggiornati a seguito delle

indicazioni dei comitati tecnici che a livello comunitario si

occupano del settore cosmetico.

Gli elenchi sono suddivisi in:

• allegato I: elenco per categoria dei prodotti cosmetici;

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FELICEMENTE B(P)L

• allegato II: elenco delle sostanze vietate nei prodotti

cosmetici;

• allegato III: elenco delle sostanze il cui uso è vietato

nei prodotti cosmetici , salvo entro determinati limiti;

• allegato IV: elenco dei coloranti che possono essere

contenuti nei prodotti cosmetici;

• allegato V: elenco dei conservanti autorizzati nei

prodotti cosmetici;

• allegato VI: elenco dei filtri UV autorizzati nei prodotti

cosmetici;

Inoltre, è vietato l'utilizzo nei cosmetici di sostanze

classificate come Cancerogene, Mutagene e tossiche per la

Riproduzione (sostanze CMR), di categoria 1A, 1B e 2

(Regolamento CE n. 1272/2008, Annex VI parte 3).

Tuttavia è possibile il ricorso alle deroghe secondo le

disposizioni dell‟art. 15 del regolamento 1223/2009.

Mi preme sottolineare come l‟obiettivo principale della

normativa sia tutelare la sicurezza del consumatore

attraverso l‟immissione nel mercato di prodotti cosmetici

controllati e sicuri per la sua salute. L‟etichetta deve essere

redatta in lingua italiana per i prodotti commercializzati in

Italia, obbligo questo proprio per facilitare l‟interpretazione

e l‟uso corretto dei cosmetici prima e dopo l‟acquisto.

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FELICEMENTE B(P)L

I prodotti cosmetici possono essere introdotti nel mercato

solamente se il loro recipiente e l‟imballaggio recano le

seguenti indicazioni, in caratteri indelebili, facilmente

leggibili e visibili:

- il nome o la ragione sociale e l‟indirizzo della persona

responsabile dell‟immissione sul mercato del prodotto

cosmetico. In caso di contestazioni, controlli, verifiche è

così possibile rintracciare tale persona;

- il contenuto nominale espresso in peso (grammi) o in

volume (millilitri); l‟indicazione non è obbligatoria per i

campioni gratuiti, per le monodosi e per gli imballaggi con

un contenuto inferiore a 5 g. o a 5 ml. e gli imballaggi

preconfezionati solitamente commercializzati per insieme di

pezzi, come le trousse;

- la data entro cui il prodotto può essere utilizzato, se

opportunamente conservato, perchè continua a svolgere la

sua funzione iniziale (data di durata minima); tale data è

preceduta dal simbolo o dalla dicitura «Usare

preferibilmente entro:». Per i prodotti con durata minima

superiore a trenta mesi, invece, deve essere riportata

un'indicazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto,

una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi

per il consumatore, preceduta dal simbolo rappresentante

un barattolo aperto o dall‟acronimo «PAO» (Period

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FELICEMENTE B(P)L

After Opening). Sono oggetto di possibili deroghe i prodotti

monodose, i prodotti confezionati in modo tale da evitare il

contatto tra il cosmetico e l‟ambiente circostante (es.

aerosol) e i prodotti per i quali il produttore certifichi che la

formula è tale da impedire qualsiasi rischio di

deterioramento;

- le precauzioni particolari per l‟impiego (necessariamente

in italiano). In caso di impossibilità pratica a riportare sul

contenitore o sull‟imballaggio esterno le precauzioni

particolari per l'impiego, queste devono essere contenute in

un foglio di istruzioni, una fascetta o un cartellino allegati. A

tali indicazioni il consumatore deve essere rinviato

mediante un'indicazione abbreviata o mediante il seguente

simbolo di rinvio:

- il numero del lotto di fabbricazione o il riferimento che

permetta di identificare una specifica produzione;

- il Paese d‟origine per i prodotti fabbricati in paesi non

membri dell‟Unione Europea; è obbligatorio riportare

«made in …»;

- la funzione del prodotto cosmetico scritta nella lingua

ufficiale dello Stato nel quale è venduto il cosmetico:

questo fa sì che il consumatore sappia a che cosa serve ciò

che sta acquistando e non commetta errori in questo senso;

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FELICEMENTE B(P)L

- l‟elenco degli ingredienti secondo il codice

internazionale INCI (International Nomenclature

for Cosmetic Ingredients) preceduto dalla parola

“Ingredienti” o “Ingredients”. Gli ingredienti sono elencati in

ordine decrescente di peso al momento dell‟incorporazione

per concentrazioni superiori o uguali all‟1%. Gli ingredienti

che sono presenti in percentuale inferiore all‟1%, invece,

possono esseri indicati in ordine sparso; questo significa

che, per esempio, le sostanze attive presenti in quantità

inferiore all‟1% possono essere riportate prima dei

conservanti anche se la loro concentrazione è minore. Se il

cosmetico contiene una delle 26 sostanze che, secondo

quanto stabilito dal Comitato Scientifico della Commissione

Europea, hanno la potenzialità di indurre reazioni allergiche

in percentuali maggiori rispetto ad altre sostanze, queste

dovranno essere scritte in etichetta se superano la

concentrazione finale dello 0,001% nei prodotti leave-on

(per esempio creme) e 0,01% nei prodotti da risciacquo

(per esempio shampoo e detergenti). Si tratta di ingredienti

che possono essere presenti in diversi oli essenziali e in altri

tipi di derivati botanici.

Gli ingredienti comuni che non hanno nome scientifico

standard sono identificati con il loro nome latino (per

esempio aqua, paraffinum liquidum); i derivati botanici

sono riportati in etichetta con il nome botanico della pianta

secondo il sistema internazionale di Linnè (genere e specie

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FELICEMENTE B(P)L

in latino), il tipo di estratto e parte della pianta impiegata,

in inglese (per esempio, oil, seed, power, wax, ecc.).

Le miscele profumanti e le loro materie prime non devono

essere indicati uno a uno, ma semplicemente con il termine

“parfum”. Lo stesso vale per gli aromatizzanti e le loro

materie prime, che però vanno indicati con il termine

“aroma”.

Nel caso dei coloranti si utilizzano le numerazioni secondo il

Colour Index (es. CI 45430).

Non sono considerati ingredienti le impurezze contenute

nelle materie prime utilizzate e le sostanze tecniche

secondarie utilizzate nella miscela ma che non compaiono

nella composizione del prodotto finito.

Gli ingredienti impiegati nei prodotti cosmetici devono

essere dichiarati sul recipiente e sulla confezione dei

prodotti tenendo conto dell'inventario e della nomenclatura

comune nella versione aggiornata dalla Decisione

2006/257/CE, che potete trovare agevolmente su Internet

e consultarla.

L‟INCI è unico per tutti i paesi della UE ed impiegato in altri

paesi, ad esempio USA, Russia, Brasile, Canada, Sudafrica.

L‟adozione del codice INCI è stata resa obbligatoria dal

primo Gennaio 1997 dalla Commissione Europea, nell‟ottica

di fornire un‟ulteriore tutela al consumatore. La persona,

infatti, in questo modo può sapere la composizione dei

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FELICEMENTE B(P)L

prodotti acquistati non solo in Italia, ma in qualsiasi Paese

europeo e, spesso, nel mondo, individuando l‟eventuale

presenza di sostanze alle quali è allergica.

Tutti gli ingredienti presenti sotto forma di nanomateriali

devono essere chiaramente indicati nell‟elenco degli

ingredienti. Alla dicitura «nano», tra parentesi, segue la

denominazione di tali ingredienti.

Uno degli aspetti più discussi della cosmetica, riguarda i

test sugli animali. L‟impiego di test su animali per le

verifiche di sicurezza da parte dell‟industria cosmetica ha

subito negli anni una costante e progressiva limitazione,

sino alla sua totale eliminazione. L‟11 marzo 2013, infatti,

con l‟entrata in vigore anche del divieto di

commercializzare, dopo questa data, di prodotti cosmetici

contenenti ingredienti testati per particolari studi di

tossicità (tossicità da uso ripetuto, tossicità riproduttiva e

tossicocinetica) al di fuori dell‟Europa comunitaria, l‟Unione

Europea ha decretato il bando totale della sperimentazione

animale a scopi cosmetici. Si è concluso così un processo

iniziato nel 2004 con il divieto di testare su animali i

cosmetici finiti, esteso poi a marzo 2009 anche agli

ingredienti e alla commercializzare, sul territorio

comunitario, di cosmetici la cui formulazione finale era stata

oggetto di sperimentazione animale, oppure che

contenevano ingredienti testati su animali al di fuori

dell‟Europa comunitaria. Oggi, dunque, ancor di più

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FELICEMENTE B(P)L

dopo il bando totale deciso dalla UE dal marzo 2013,

la scritta “cruelty free” o “non testato su animali” sui

prodotti cosmetici non ha più alcun senso. Viceversa,

l’assenza della dicitura “non testato su animali” non

significa che il prodotto sia stato testato sugli

animali. Il divieto di ricorrere a test animali non è valido

fuori dall‟Unione Europea. Ricordo, però, che sono da anni

in atto attività di cooperazione scientifica congiunte fra

Unione Europea, USA e Giappone nella ricerca e convalida

di test in vitro alternativi.

Sono perfettamente consapevole di essermi prolungata

molto su questa parte riguardante la legislazione cosmetica

(anche se si potrebbe dire molto di più), ma l‟ho fatto

volutamente per far capire almeno un po‟ quanto spessore

ci sia dietro il mondo del cosmetico e nelle persone che di

esso si occupano.

La moderna cosmetologia è frutto dalla confluenza

pluridisciplinare di molteplici scienze e di competenze

scientifiche trasversali che vanno dalla chimica alla

farmacologia, dalla biochimica alla dermatologia, dalla

microbiologia all‟anatomia e molte altre. Se un tempo ormai

remoto si poteva legare riduttivamente la cosmesi all‟idea

di “belletto”, prodotti che aggiungevano o sottolineavano

caratteristiche solo estetiche delle persone, oggi la

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FELICEMENTE B(P)L

cosmetologia, vera scienza multidisciplinare, al di là di

essere una realtà economica di grande valore, è una branca

scientifica finalizzata alla tutela del consumatore e al

mantenimento del buono stato di salute della cute.

Oggi il cosmetico si muove nell‟area del benessere in toto,

protagonista della vita quotidiana ordinaria delle persone ed

occupa un posto di diritto nei costumi sociali del mondo

moderno. Così come il farmaco ha portato ad un

allungamento medio della vita, il cosmetico ha contribuito

al miglioramento della qualità della vita.

L’industria cosmetica italiana in tutto ciò ha avuto il

merito e la primogenitura di dare a questa disciplina

un valore “accademico”, inserendola a pieno titolo

all’interno del piano di studi di molte facoltà di

diversi Atenei.

C‟è ancora molto da fare, certo! Ma l‟impegno e la serietà

non mancano.

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APPROFONDIMENTO

Approfondiamo la Documentazione Informativa sul

Prodotto: Art. 11 Regolamento 1223/2009/EC in materia di

cosmetici (attuativo dal 11 Luglio 2013).

“Quando un prodotto cosmetico è immesso sul

mercato, la persona responsabile deve mantenere

una accurata documentazione (PIF) informativa su di

esso. La documentazione informativa (o Product

Information File) sul prodotto cosmetico dovrà

essere conservata per un periodo di dieci anni dopo

la data in cui l’ultimo lotto del prodotto cosmetico è

stato immesso sul mercato.»

L‟adozione del nuovo regolamento europeo CE n.1223/2009

rende obbligatoria, per ogni prodotto compreso nella

definizione di prodotto cosmetico e immesso sul mercato

della Comunità Europea, la sostituzione del vecchio

“Dossier tecnico” (Direttiva 76/768/CEE in abrogazione) con

un nuovo documento maggiormente strutturato che prende

il nome di Product Information File (PIF), in italiano

"Documentazione Informativa sul Prodotto".

Il PIF deve di minima contenere i 5 tipi di informazione che

seguono:

1. Descrizione del prodotto

2. Valutazione sulla Sicurezza del Prodotto Cosmetico

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3. Metodo di fabbricazione e dichiarazione di conformità con

le GMP (Pratiche di Buona Fabbricazione)

4. Prova dell'effetto attribuito al prodotto

5. Dati relativi alla sperimentazione animale.

Di fondamentale importanza è la Valutazione della

Sicurezza del Prodotto Cosmetico (Cosmetic Product Safety

Report), basata sulle informazioni tecniche e tossicologiche

relative al prodotto cosmetico finito, ai suoi ingredienti,

oltre che al materiale di confezionamento primario. La

Valutazione della Sicurezza, a norma del Regolamento

1223/2009/CE, deve essere redatta ad opera di un tecnico

specializzato, con curriculum di studi idoneo.

La redazione di PIF e Valutazione della sicurezza secondo il

nuovo Regolamento si applica solo ai prodotti cosmetici

esistenti che continuano a essere immessi sul mercato a

decorrere dal 11 Luglio 2013 e a qualsiasi nuovo prodotto

immesso sul mercato a decorrere dal 11 Luglio 2013

secondo il seguente schema:

- prodotto immesso sul mercato prima del 11 Luglio 2013 e

conforme alla Direttiva:

il vecchio “Dossier Tecnico” deve essere sostituito dal

nuovo PIF e mantenuto aggiornato.

se il prodotto non è più immesso sul mercato nell'UE a

decorrere dal 11 Luglio 2013: nessuna azione necessaria.

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- Prodotto immesso sul mercato prima del 11 Luglio 2013 e

conforme al Regolamento:

il PIF deve essere redatto e mantenuto aggiornato

secondo quanto disposto dal Regolamento.

- Prodotto immesso sul mercato per la prima volta dopo il

11 Luglio 2013:

il PIF deve essere redatto e mantenuto aggiornato

secondo quanto disposto dal Regolamento.

Il PIF deve essere ubicato presso l‟indirizzo della Persona

Responsabile indicato sull‟etichetta del prodotto e

conservato per un periodo di dieci anni dopo la data in cui

l‟ultimo lotto del prodotto cosmetico è stato immesso sul

mercato.

Di seguito, sono elencate le responsabilità dei principali

attori della filiera del cosmetico (Persona Responsabile,

Valutatore della Sicurezza e Distributore) rispetto al PIF:

- Doveri della persona responsabile:

comprovare la conformità del prodotto al Regolamento

tramite il PIF al fine di rispondere alle richieste fatte

dall'autorità competente;

assicurare che la Valutazione di Sicurezza del Prodotto

Cosmetico sia stata effettuata da un valutatore della

sicurezza;

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FELICEMENTE B(P)L

conservare e mantenere aggiornate le informazioni

contenute nei documenti di cui sopra;

essere il primo punto di contatto per le autorità preposte,

nell'eventualità di un'indagine sul prodotto immesso sul

mercato.

- Doveri del valutatore della sicurezza:

valutare la sicurezza del prodotto cosmetico prima che sia

immesso sul mercato;

a seconda del suo accordo contrattuale con la persona

responsabile, il valutatore della sicurezza può anche dover:

raccogliere tutte le informazioni necessarie per

documentare la Valutazione della Sicurezza;

collaborare con la persona responsabile per garantire che

la Valutazione della Sicurezza sia immediatamente

disponibile per l'autorità competente e mantenerla

aggiornata.

- Doveri del distributore:

collaborare con la persona responsabile e le autorità

nazionali competenti ogni volta che si renda necessario in

modo da assicurare la conformità al Regolamento.

In questo particolare periodo di passaggio dalla vecchia

Direttiva al regolamento europeo (CE) n.1223/2009 la

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FELICEMENTE B(P)L

redazione del PIF e della Valutazione della Sicurezza

assolve ad un fondamentale obbligo regolatorio e

costituisce la base per la notifica elettronica tramite portale

CPNP (Cosmetic Products Notification Portal). Le aziende

produttrici e distributrici, che intendono importare, produrre

e commercializzare all‟interno della Comunità Europea,

sono pertanto chiamate ad affrontare questo particolare

momento di transizione e rifusione della normativa in

materia di cosmetici, “ristrutturando” e approfondendo le

informazioni in proprio possesso sia per quanto riguarda i

prodotti maturi sia per quanto riguarda l‟allestimento ex

novo della documentazione dei prodotti in via di

introduzione.

In questa corsa alla compliance regolatoria, non va però

dimenticata la centralità delle GMP cosmetiche (UNI EN ISO

22716:2008) come strumento a disposizione dell‟azienda

per garantire che il processo produttivo in tutta la sua

complessità, dal reperimento di materie prime e materiale

di confezionamento, alla produzione, all‟analisi,

all‟immagazzinamento e alla spedizione, conduca ad un

prodotto finito qualitativo, sicuro ed efficace volto

all‟ottenimento di una maggiore sicurezza per il

consumatore finale.

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FELICEMENTE B(P)L

Per un ulteriore approfondimento, vi rimando al seguente

link, http://bit.ly/1LeHmhf (REGOLAMENTO CE n.

1223/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 30 novembre 2009 sui prodotti cosmetici).

E ORA … IL TERZO REGALO!!!

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FELICEMENTE B(P)L

BONUS N°3

APP E COSMETICI

Ti segnalo 2 app secondo me tra le più utili, semplici e facili

da consultare, che puoi scaricare sul tuo smartphone:

1. COSMETICI

2. BIOTIFUL

Te ne indico altre 5 che uso però meno:

3. ICEA CHECK

4. E‟ VERDE?

5. THINK DIRTY

6. COSMEETI.CO

7. SKIN DEEP

COSMETICI è l‟app realizzata dall‟Unione Nazionale

Consumatori in collaborazione con Cosmetica Italia, la più

autorevole realtà italiana in campo cosmetico (Unione

Nazionale Imprese Cosmetiche, ex Unipro); puoi scaricarla

gratuitamente da App Store e Play Store e consultarla

direttamente sul tuo cellulare e tablet

(https://play.google.com/store/apps/details?id=com.unc.co

smetici).

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FELICEMENTE B(P)L

Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia, ha

commentato: “Siamo felici di essere al fianco dell‟Unione

Nazionale Consumatori e della collaborazione che ci ha

permesso di sviluppare l‟App dedicata ai cosmetici. La

priorità dell‟industria cosmetica è infatti garantire la

sicurezza del prodotto e la salute del consumatore con

cosmetici innovativi ed efficaci. È quindi essenziale che ai

consumatori arrivino indicazioni chiare e utili per scegliere

in modo consapevole, in un clima di fiducia verso i

produttori. L‟applicazione Cosmetici non è solo un

dizionario degli ingredienti, ma un vero e proprio

strumento didattico diviso per capitoli, ideale per chi

vuole destreggiarsi in maniera autonoma nel mondo delle

etichette. Spiega cos‟è un cosmetico, quanto può durare

dopo l‟apertura, come si usano i solari e inoltre elargisce

consigli di consumo attraverso video curati da esperti. Il

percorso si conclude con un test finale per verificare se

siete dei consumatori attenti. Ecco, quindi, il senso della

partnership con un‟importante associazione come l‟Unione

Nazionale Consumatori: stabilire un canale di

comunicazione con i consumatori volto a diffondere tra

questi una maggiore consapevolezza nella scelta e nell‟uso

dei prodotti cosmetici. Nonostante la crisi, infatti, il

consumo di cosmetici (oltre 9.500 milioni di euro nel 2013)

tiene, segno che questi prodotti sono ormai entrati nel

paniere quotidiano di ognuno di noi”.

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FELICEMENTE B(P)L

“Non mancano le domande frequenti che spesso i

consumatori ci rivolgono, come quelle su cosa si intende

per filtro solare o su quali sono i fattori di protezione più

idonei al proprio incarnato. Queste ed altre informazioni -

continua Massimiliano Dona dell‟Unione Consumatori- si

trovano nella sezione „Consigli‟, nella quale sono disponibili

anche i video degli esperti che spiegano con un linguaggio

semplice le regole da rispettare per l‟utilizzo dei cosmetici.

E se si vuole sapere qual è il proprio grado di conoscenza in

materia? Basterà fare i test „Conoscere i cosmetici‟, „Le

etichette dei cosmetici‟ e „L‟utilizzo dei solari‟, alla fine dei

quali l‟utente scoprirà se è un consumatore esperto o

principiante”.

Si tratta di un‟Applicazione nata per la divulgazione,

pertanto l‟interattività è ridotta al minimo, fatta eccezione

per la sezione “Test” con la quale puoi mettere alla prova le

tue conoscenze sui cosmetici e la nomenclatura INCI. Il

design delle interfacce, non troppo in linea con gli stili

attuali e un contenuto al 90% testuale, ne limitano un po‟

l‟appeal.

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BIOTIFUL, è l‟app più pratica della precedente che puoi

scaricare da qui:

https://play.google.com/store/apps/details?id=it.biotiful.bio

app&hl=it o dal tuo smartphone.

La app Biotiful contiene un database con più di 10 mila

prodotti e altrettanti ingredienti. Puoi cercare e controllare

gli ingredienti dei prodotti che hai già in casa o che vorresti

comprare, per scoprire quali sostanze contengono.

L‟app è dotata di un “BioLettore” che permette

di fotografare dal cellulare il codice a barre del prodotto

selezionato. Dopo aver selezionato il prodotto, potrai

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visualizzare la lista degli ingredienti e la loro funzione,

la valutazione generale ed immediata dell'Inci dal punto di

vista “biologico” e la valutazione ingrediente per

ingrediente.

Ovviamente se il prodotto non ha codice a barre non potrai

utilizzare questa o le altre app che riconoscono la lista di

ingredienti proprio tramite la telecamera che lo scannerizza.

Se non lo trova, puoi inserire a mano il numero sottostante

il codice corrispondente oppure puoi cercare il prodotto

inserendo il suo nome. Potrai così crearti una lista di

preferiti dei tuoi prodotti.

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Sono a tua disposizione dei video in cui ti faccio vedere

come usare le app sopra elencate direttamente come se le

utilizzassi tu dal tuo cellulare.

Scrivimi e ti mando il link

Spero di esserti stata utile e se ti è piaciuto quello che ho

scritto vieni a trovarmi nei miei corsi dal vivo o visita il mio sito o la mia pagina professionale di Facebook.

A presto!

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www.moirabonaldo.it

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