Febbraio_2014

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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XIV - n° 141 Febbraio 2014 Febbraio 2014 Febbraio 2014 Febbraio 2014 Febbraio 2014 L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba Basta con lo sfascismo dei grillini! segue a pag. 2 L’eclisse del cattolicesimo politico Un articolo dell’On. Ivo Butini Valerio Zincone introduce la sua, inte- ressante, intervista alla onorevole Ma- ria Elena Boschi, esponente di punta dell’odierno partito democratico, con un richiamo (malizioso?) alla onorevo- le Paola Binetti, da lui definita uno dei simboli femminili del centro-sinistra di Romano Prodi (“Sette” – 17/1/2014). Zincone ricorda che l’onorevole Binetti aveva detto sei anni fa (anche allora su “Sette”) che il cilicio era meglio dei tacchi a spillo. Da allora è passata per Zincone un’era antropologica. Sul pri- mo numero 2014 di “La Civiltà Catto- lica” (3925/2014), il gesuita Francesco Occhetta pubblica un articolo intitola- to “I cattolici in politica, aurora o eclis- se?”. I cattolici sono stati una compo- nente significativa, anche decisiva, nel- la storia italiana dalla fine del XIX se- colo agli inizi di questo confuso XXI secolo. Alla conclusione del suo intervento padre Occhetta scrive che il “bipolari- smo politico di questi ultimi venti anni ha prodotto un bipolarismo ecclesiale, che ha creato in molte comunità ec- clesiali fratture interne e ha innalzato barriere verso l’impegno nel mondo”. Ernesto Galli della Loggia pubblicò il 16 gennaio (“Corriere della Sera”) un articolo di fondo intitolato “Il futuro della Chiesa italiana e la politica. Un destino parallelo”. Galli della Loggia muove dalle nuove nomine cardinalizie per sostenere che Non è nostra intenzione fare delle similitudini ma, un arti- colo apparso in data 1 febbra- io sulle colonne del quotidiano La Repubblica, rafforza i no- stri timori. I gravi tumulti ac- caduti la settimana scorsa nel- l’aula della Camera dei De- putati, ricorda analoghi gravi incidenti provocati dai fascisti nella stessa aula a cui fecero seguito le dichiarazioni di Be- nito Mussolini: “Potrei tra- sformare questa aula sorda e grigia in un bivacco per i miei manipoli”. In effetti, conferma La Re- pubblica “le piazzate squa- driste” dei deputati di M5S hanno dimostrato che si tratta di esemplari della stessa spe- cie e cioè di gente incapace di qualunque azione costrutti- va, impaziente di agitare i manganelli e autocompiaciuti dei loro insulti di bassa lega. “all’interno della Chiesa cattolica l’Ita- lia di oggi conta meno e conterà sem- pre meno”. E porta un esempio che si collega a un giudizio di padre Occhet- ta. Scrive Galli della Loggia: “Nel mara- sma del nostro bipolarismo la Chiesa italiana si è trovata da una parte strat- tonata da settori particolari di laicato di sinistra e dall’altra corteggiata spre- giudicatamente dai vertici politici di de- stra. L’interlocuzione cattolica è stata formale o convegnistica”. E ritiene che in questi anni sia mancata “una leader- ship realmente all’altezza della situa- zione”. Dove sono le nuove generazioni di cat- tolici in politica auspicate da Benedet- to XVI e dal cardinal Bagnasco? segue a pag. 2 Lunedì 3 Marzo - h. 17, 30 c/o il Circolo Il Centro - Via Trieste 7 incontro con Gianfranco Simoncini Assessore regionale alle Attività produttive, formazione e lavoro M O D E R A T O R E: Enrico Dello Sbarba

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il Centro Febbraio 2014

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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNOAnno XIV - n° 141 Febbraio 2014Febbraio 2014Febbraio 2014Febbraio 2014Febbraio 2014

L’Editorialedi Enrico Dello Sbarba

Bastacon lo

sfascismodei grillini!

segue a pag. 2

L’eclissedel cattolicesimo politico

Un articolo dell’On. Ivo Butini

Valerio Zincone introduce la sua, inte-ressante, intervista alla onorevole Ma-ria Elena Boschi, esponente di puntadell’odierno partito democratico, conun richiamo (malizioso?) alla onorevo-le Paola Binetti, da lui definita uno deisimboli femminili del centro-sinistra diRomano Prodi (“Sette” – 17/1/2014).Zincone ricorda che l’onorevole Binettiaveva detto sei anni fa (anche allorasu “Sette”) che il cilicio era meglio deitacchi a spillo. Da allora è passata perZincone un’era antropologica. Sul pri-mo numero 2014 di “La Civiltà Catto-lica” (3925/2014), il gesuita FrancescoOcchetta pubblica un articolo intitola-to “I cattolici in politica, aurora o eclis-se?”. I cattolici sono stati una compo-nente significativa, anche decisiva, nel-la storia italiana dalla fine del XIX se-colo agli inizi di questo confuso XXIsecolo.Alla conclusione del suo interventopadre Occhetta scrive che il “bipolari-smo politico di questi ultimi venti anniha prodotto un bipolarismo ecclesiale,che ha creato in molte comunità ec-clesiali fratture interne e ha innalzatobarriere verso l’impegno nel mondo”.Ernesto Galli della Loggia pubblicò il16 gennaio (“Corriere della Sera”) unarticolo di fondo intitolato “Il futurodella Chiesa italiana e la politica. Undestino parallelo”.Galli della Loggia muove dalle nuovenomine cardinalizie per sostenere che

Non è nostra intenzione faredelle similitudini ma, un arti-colo apparso in data 1 febbra-io sulle colonne del quotidianoLa Repubblica, rafforza i no-stri timori. I gravi tumulti ac-caduti la settimana scorsa nel-l’aula della Camera dei De-putati, ricorda analoghi graviincidenti provocati dai fascistinella stessa aula a cui feceroseguito le dichiarazioni di Be-nito Mussolini: “Potrei tra-sformare questa aula sordae grigia in un bivacco per imiei manipoli”.In effetti, conferma La Re-pubblica “le piazzate squa-driste” dei deputati di M5Shanno dimostrato che si trattadi esemplari della stessa spe-cie e cioè di gente incapacedi qualunque azione costrutti-va, impaziente di agitare imanganelli e autocompiaciutidei loro insulti di bassa lega.

“all’interno della Chiesa cattolica l’Ita-lia di oggi conta meno e conterà sem-pre meno”. E porta un esempio che sicollega a un giudizio di padre Occhet-ta.Scrive Galli della Loggia: “Nel mara-sma del nostro bipolarismo la Chiesaitaliana si è trovata da una parte strat-tonata da settori particolari di laicatodi sinistra e dall’altra corteggiata spre-giudicatamente dai vertici politici di de-stra. L’interlocuzione cattolica è stataformale o convegnistica”. E ritiene chein questi anni sia mancata “una leader-ship realmente all’altezza della situa-zione”.Dove sono le nuove generazioni di cat-tolici in politica auspicate da Benedet-to XVI e dal cardinal Bagnasco?

segue a pag. 2

Lunedì 3 Marzo - h. 17,30c/o il Circolo Il Centro - Via Trieste 7

incontro con

GianfrancoSimoncini

Assessore regionalealle Attività produttive,

formazione e lavoro

M O D E R A T O R E:Enrico Dello Sbarba

e-mail: [email protected] Politica

Bastacon lo sfascismo

dei grillini!

dalla prima pagina

Periodico mensiledel Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005Redazione ed Amministrazione:Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

e.mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello Sbarba

Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il 4/2/20144/2/20144/2/20144/2/20144/2/2014

Hanno collaborato a questo numero:

Cristina Battaglini, Jacopo Bertoc-Cristina Battaglini, Jacopo Bertoc-Cristina Battaglini, Jacopo Bertoc-Cristina Battaglini, Jacopo Bertoc-Cristina Battaglini, Jacopo Bertoc-chi, Ivo Butini, Massimo Cappelli,chi, Ivo Butini, Massimo Cappelli,chi, Ivo Butini, Massimo Cappelli,chi, Ivo Butini, Massimo Cappelli,chi, Ivo Butini, Massimo Cappelli,Fabio Figara, Nicola Graziani, Vin-Fabio Figara, Nicola Graziani, Vin-Fabio Figara, Nicola Graziani, Vin-Fabio Figara, Nicola Graziani, Vin-Fabio Figara, Nicola Graziani, Vin-cenzo Greco, Luca Lischi, Mario Lo-cenzo Greco, Luca Lischi, Mario Lo-cenzo Greco, Luca Lischi, Mario Lo-cenzo Greco, Luca Lischi, Mario Lo-cenzo Greco, Luca Lischi, Mario Lo-renzini, Silvia Menicagli, Angela Si-renzini, Silvia Menicagli, Angela Si-renzini, Silvia Menicagli, Angela Si-renzini, Silvia Menicagli, Angela Si-renzini, Silvia Menicagli, Angela Si-mini, Eadoardo Scalzini, Franco Spu-mini, Eadoardo Scalzini, Franco Spu-mini, Eadoardo Scalzini, Franco Spu-mini, Eadoardo Scalzini, Franco Spu-mini, Eadoardo Scalzini, Franco Spu-gnesi.gnesi.gnesi.gnesi.gnesi.

COMITATO DI REDAZIONE:Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,

Laura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiAlberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,

Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,

Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Daremmo troppa importanza ai grillinise li paragonassimo ai fascisti ma cer-tamente la violenza fisica e verbale, ilvergognoso tentativo di aggressione albanco del governo, la campagna deni-gratoria e scurrile contro la presiden-te della Camera dei Deputati, sono tuttifattori che debbono seriamente pre-occupare i veri democratici.Riteniamo, infatti, che nè il loro capocarismatico - il comico miliardarioBeppe Grillo - nè il cosiddetto gurùCasaleggio abbiano le capacità e l’ap-peal per interpretare un ruolo così daprimi attori, ci sembrano più compar-se da avanspettacolo.Ma è indubbio che gli episodi di cuisono stati protagonisti debbono far se-riamente riflettere tutti, istituzioni, par-

titi, sindacati, cittadini responsabili e dibuon senso.Nessuna giustificazione può essereconsentita quando la normale contrap-posizione, anzichè essere dialettica, sitrasforma in atti deliberatamente pro-vocatori e violenti finalizzati ad impe-dire il normale e naturale svolgimentodella regolare funzionalità del parla-mento.I comportamenti dei giorni scorsi, ledichiarazioni di uno sprovveduto gio-vane parlamentare di M5S che ha ur-lato “boia chi molla” e che si è lancia-to contro il banco della presidente del-la camera e quelle “fartenicanti” di uncerto deputato Di Maio che ha annun-ciato che il proprio gruppo parlamen-tare stava presentando una richiestadi “incriminazione” contro il Presiden-te della Repubblica per attentato allaCostituizione sono episodi di una gra-vità assoluta e che impongono a tuttele forze democratiche attenzione e pre-occupazione.Questi atteggiamenti, denotano l’arti-ficiosità di un movimento sorto qual-che anno fa e che ha sorprendente-mente conquistato un sacco di voti inoccasione delle elezioni del febbraio2013, approfittando e sfruttando la pro-testa, in parte giustificata, ma irrazio-nale di molti elettori stanchi e stufi perle inadempienze di una classe politicarivelatasi debole e confusa di frontealla grave crisi che sta devastando ilpaese.La logica, alla lunga perdente, della as-soluta indisponibilità a qualsiasi formadi confronto con le altre forze politi-che presenti in parlamento, la risibilepretesa di porsi come traguardo ilraggiungimento della maggioranzaassoluta dei consensi elettorali, conla possibilità quindi di governare dasoli il paese, rappresenta implicita-mente una manifestazione di debolez-za e la presa d’atto che l’obiettivo diquel movimento di protesta resta quel-lo dello sfascio del paese.

Nel 2006, l’oggi vescovo emerito Ga-stone Simoni, animatore del Collega-mento Sociale Cristiano, pubblicò un li-bro dal titolo “Liberi ma non dispersi. Icattolici nella società e nella politica ita-liana”.Alla conclusione del suo articolo, pa-dre Occhetta scrive che “la vera sfidanon è l’unità politica dei cristiani, macome costruire l’unità nel pluralismo”.E considera “una grave perdita cultu-rale per il Paese l’esaurimento dellaesperienza di tanti uomini e donne chegrazie alla loro fede pensarono la Co-stituzione e sostennero la democrazia”.La Chiesa è assistita dallo Spirito San-to. La Repubblica no. Ai suoi albori concoraggio civile e responsabilità politicai cattolici contribuirono decisamente,con altri, a forzarne l’aurora.

Vogliamo sperare e credere che, mal-grado il momento difficile che stiamoattraversando, il legame della soprav-vivenza del sistema democratico siaancora forte e convinto.Ed allora “gli avventurismi” legati allelogiche squadriste che “i grillini” stan-no mettendo in campo verranno solen-nemente sconfitti ed annientati perchègli italiani, almeno nella grande mag-gioranza, non sono disposti a seguirequesti “profeti di sventura” che stannoperseguendo la logica perdente dellosfascismo.Ben venga allora la riforma elettoralee l’inzio della stagione delle riforme isti-tuzionali per dare un volto al paese edaiutarlo (ed in questo momento la per-manenza del governo Letta appare in-dispensabile) a superare l’attuale gra-ve contigenza politica, economica e so-ciale.

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L’eclissedel cattolicismo

politico

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 3Politica

FANTAPOLITICAPartiamo da un fatto, poi facciamo uno sup-posizione, infine tiriamo le somme. Il fatto:Pier Ferdinando Casini torna a casa, la Casadelle Libertà, cioè la formazione che lo lan-ciò nell’iperuranio della politica nazionaleesattamente vent’anni fa, nel 1994. SilvioBerlusconi, che dai tempi della ben più re-cente rottura tra i due gli ha sempre chiusola porta in faccia, questa volta gli spalancale braccia.Gli affini e i compagni di Casini, invece,sono molto preoccupati. Nel primo grup-po c’è Angelino Alfano ed il suo Ncd, nelsecondo quel che resta dell’Udc e soprat-tutto Lorenzo Dellai e quanti, come lui,hanno dato vita in parlamento a “Per l’Ita-lia”. Una classica accelerazione della poli-tica, che solleva tre interrogativi. Primo:perché Casini va da Berlusconi?Secondo: perché Berlusconi stavolta loriammette a corte? Terzo: perché Alfano sipreoccupa?La supposizione: i due hanno in mente unprogetto ben preciso, che parte dalla leg-ge elettorale.L’Italicum prevede una soglia di sbarra-mento ed un premio di maggioranza. Casi-ni dispera di raggiungere la prima, Berlu-sconi è incerto sul secondo. Unire le forzeserve ad entrambi, e Casini in questo è statopiù svelto di tutta la concorrenza (Alfa-no): ora può aspirare ad un trattamento mi-gliore, in sede di assegnazione dei seggigrazie alle liste bloccate (altro caposaldodell’Italicum, con buona pace della CorteCostituzionale). Quanto a Dellai e ai “Per

l’Italia”, si ritrovano del tutto spiazzati:volevano essere il centro del centro, ilpunto di equilibrio, sono di nuovo nell’ir-rilevanza. Scavalcati persino dai montia-ni, in questa fase.Tiriamo ora le somme. Berlusconi è di nuo-vo al centro dell’agone: un ruolo che ave-va perso ben prima della decadenza dasenatore, e non a caso ha annunciato giàche vuole un partito a vocazione maggio-ritaria che da solo (si noti: da solo) riscri-va la Costituzione.Visto quel che ha fatto Casini, tra pocoingloberà anche Alfano, e nel vortice po-trebbero cadere benissimo “Per l’Italia”.Tutti voti (pochini, ma preziosi come l’oro)

di Nicola Graziani

Pier Ferdinando Casini

per raggiungere il fatidico 37%.Conclusione del ragionamento: che inte-resse avrebbe Berlusconi ad attendere unanno intero per andare alle urne? Un annoè l’eternità, in politica. Se uno ha le cartegiuste in mano conviene le giochi subito:maggio è ancora una data praticabile. Pre-pariamoci.Infine: il terzo escluso di questo sillogi-smo è il Pd. Matteo Renzi rischia di andarealle urne quando in effetti vuole lui, ma ditrovare una piscina vuota dopo essersilanciato dal trampolino.Ma non si preoccupi, il segretario dei de-mocratici.La nostra è solo fantapolitica.

Silvio Berlusconi

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CHORUS S.r.l.Ingegneria ImpiantisticaVia Guido Rossa, 2757016 Rosignano M.mo (LI) ItalyTelefono: 0586 764794 Centralino 0586 768783mail: www.chorusimpianti.comSito Internet: www.chorusimpianti.com

Un’affascinanteimmagine

dell’Isola Kosnell’arcipelago

del Dodecaneso(Grecia)

“L’Italia è un Paese difficile da gover-nare”. Quante volte lo abbiamo sentitodire e lo abbiamo visto scritto!Tale fama, oltre che per indubbie ra-gioni storiche, è stata enormementeaccresciuta, dal dopoguerra in poi,dalla cronica incapacità di avere Go-verni del Paese stabili, in grado di ter-minare la legislatura.Dopo il grande voto (48,51%) a favoredella Democrazia Cristiana nel 1948dove, pur con un sistema proporziona-le, si era determinata una solida mag-gioranza figlia dei timori del comuni-smo, il sistema proporzionale ha mo-strato tutte le sue lacune.Si è così determinato un lungo perio-do, di oltre mezzo secolo, di debolez-za politica dove i Governi, necessaria-mente di coalizione, cadevano con fre-quenza ( più di 40 Governi solo nellaprima repubblica); spesso per i distin-guo e i ricatti delle formazioni minoriche pretendevano più di quanto con-sentisse la loro effettiva rappresentan-za.La sostanziale precaria governabilitàha poi comportato ulteriori gravi proble-mi al Paese quali:- la farraginosità di molte leggi, spes-

so risultato di mediazioni all’internodi maggioranze non omogenee;

- la conseguente complessità della pub-blica amministrazione, con procedu-re, interpretazioni, tempi che hannofrenato e frenano il normale anda-

mento della vita italiana;- la lievitazione dei costi di un sistema

pubblico pesante, molto articolatoche ha contribuito ad accrescere ildebito pubblico;

- la formazione di una opinione inter-nazionale dell’Italia come Paese me-raviglioso ma terribile per un investi-tore, proprio perché non garantiscetempi e modalità certe per scelte im-

prenditoriali;- il fatto che un sistema amministrati-

vo complesso, incerto e spesso con-traddittorio finisce per favorire le atti-vità illegali, specie nel nostro Paesedove la criminalità organizzata è unapotenza.

In ultimo, ma non ultimo, un sistemapolitico che assicuri comunque la rap-presentanza anche a formazioni cherappresentano esigue parti dell’eletto-rato, può sembrare più democratico, inrealtà,abbiamo visto, serve solo ad as-sicurare alcuni posti in Parlamento apolitici di professione, senza inciderepiù di tanto sulle sorti del Paese senon in modo negativo. In definitiva unsostegno alla tanto vituperata partito-crazia.Ecco perché sono assolutamente fa-vorevole, proprio sulla base storica diquanto avvenuto, ad un sistema eletto-rale che faccia prevalere sulle altre unaforza politica di maggioranza relativa.Un sistema che, utilizzando opportunipremi, assicuri al partito più votato da-gli italiani di governare per una interalegislatura.A fine legislatura gli italiani giudiche-ranno e decideranno se continuare avotarlo o votare l’opposizione, cosìcome accade nelle altre grandi demo-crazie europee.Per questo motivo spero che il tentati-vo di riforma elettorale del Partito De-mocratico con Renzi, assieme anchealla riforma del bicameralismo, possaconcretizzarsi.Ultima occasione per conferire dignitàpolitica e affidabilità al nostro Paese.

L’ingovernabilità dell’Italiadi Massimo Cappelli

Vecchi manifesti di propaganda della Demo-crazia Cristiana del 1948.

Il sistema proporzionale ha mostrato tutte le sue lacune.

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A causa dell’avanzamento dell’industria-lizzazione e di un eccessivo consumismo,dalla metà degli anni ‘90 si è assistito adun incremento notevole della produzionedei rifiuti su scala mondiale.Nel nostro Paese è raddoppiata, e solorecentemente ha cominciato a formarsi unacoscienza comune per tentare di evitareun disastro ambientale che potrebbe coin-volgere pienamente le generazioni future,tramite una maggior attenzione al riuso eal riciclo dei rifiuti, alla raccolta differen-ziata e a politiche d’intervento sulle fasidi produzione dei beni.La situazione riportata dall’ISPRA (Istitu-to superiore per la protezione e la ricercaambientale), confermata da Legambientee dall’ENEA (Agenzia nazionale per leNuove tecnologie, l’Energia e lo svilup-po economico sostenibile), e rimbalzatasu vari siti e portali internet dedicati alproblema, segnala un grave inquinamen-to dell’aria, del suolo e delle acque; purevidenziando un miglioramento per quan-to concerne la gestione dei rifiuti urbani,a preoccupare sono i rifiuti industriali eradioattivi.Capacità di trasportare e smaltire i rifiutisono quindi servizi importantissimi, checoinvolgono migliaia di operatori in tuttoil Paese (moltissime aziende medio-picco-le). Purtroppo, essendo un mercato in cuigirano molti affari, soprattutto in Regionicome la Campania tali traffici sono finiti inmano alla criminalità organizzata.Si è cominciato così a parlare di ecomafie,che smaltiscono tuttora illegalmente in

Un’emergenza senza fineLa situazione dei rifiuti in Italia è allarmante, con serie difficoltà di gestione e smaltimentoche comportano un grave pericolo per la salute di tutti.

di Fabio Figara

aree che dovrebbero essere destinate acolture e pascoli, avvelenando i miglioriprodotti alimentari italiani che vengonopoi serviti sulle nostre tavole.Per porre un freno a questa situazione, ivari Governi che si sono intervallati dal2010 hanno sempre dovuto interessarsi alproblema attivando il SISTRI, il Sistemadi Tracciabilità dei Rifiuti, istituito conLegge 27 dicembre 2006, n. 296 (art.1, com-ma 1116). Tale sistema prevede il monito-raggio del ciclo di gestione dei rifiuti (di-visi per categorie con codici previsti dalD.lgs 152/2006).Abbandonando i “vecchi” formulari, tuttigli operatori del settore devono registrareogni operazione nel portale del Sistri, legatoal Ministero dell’Ambiente, la cui gestioneè stata affidata al Comando Carabinieri perla Tutela dell’Ambiente. Su ogni automezzoche effettua tale tipo di trasporto deve esse-re installata una Black box a cui sono appo-

sti dei sigilli, una “scatola nera” dotata diSIM dati e antenne di localizzazione che re-gistri, tramite segnale GPS, il tragitto effet-tuato dal trasportatore dal luogo di produ-zione al centro di smaltimento. E, dopo numerosi rimandi dovuti a pro-blematiche gestionali e amministrative(mancanza di adeguata formazione deglioperatori, problemi con il rilevamento con-tinuo del segnale, tasse e costi d’installa-zione), molte delle quali ancora esistenti,con il D.L. n. 101 del 31 agosto 2013, re-cante “Disposizioni urgenti per il perse-guimento di obiettivi di razionalizzazionenelle pubbliche amministrazioni” (pubbli-cato in Gazzetta Ufficiale n.204 del 31 82013 e vigente dal 1 9 2013) dal 1° Ottobreil Sistri è entrato in vigore a scaglioni, cioècoinvolgendo le grandi aziende di settoree i detentori e smaltitori di rifiuti speciali.Partenza definitiva per tutti dal 3 marzo.Staremo a vedere…

e-mail: [email protected] Attualità

Circa un anno fa, la Banca MontePaschi, perresponsabilità primarie dei suoi top mana-ger, era tecnicamente fallita. I cosiddetti“Monti Bond”, concessi alle condizioni dimercato, quindi molto onerosi, ne hannoopportunamente impedito la liquidazione.Evitata questa drammatica soluzione, si apri-vano, per l’istituto bancario, due possibiliexit strategy:a) il cosiddetto spezzatino, cioè la vendita ablocchi di tutte le attività, che, in concreto, èstata attuata solo parzialmente per finanziarela ripresa dell’attività ordinaria dell’azienda,la cui cassa ormai era vuota, dimettendo atti-vità gestionali importanti, ma non strettamen-te attinenti al “core business” (alcune ban-che locali autonome come Biver Banca, l’at-tività assicurativa, le gestioni finanziarie re-tail, le attività immobiliari);b) la vendita dell’intero complesso azien-dale a nuovi azionisti, che avrebbero risa-nato l’azienda, iniettando nuovi mezzi fi-nanziari, con una nuova “governance”,attenta alle opportunità del mercato e sor-da al richiamo delle varie “confraternite”senesi (e non solo).La prima soluzione, la più rapida, avrebbecausato una perdita elevata del valore di“avviamento” (costituito dai rapporti eco-nomici con la clientela) ed una grossa ri-duzione di personale, a partire da quelloutilizzato presso la Direzione Generale epresso i servizi di back office.La seconda soluzione, più lenta nei tempidi realizzazione, avrebbe consentito di va-lorizzare, al meglio, il residuo patrimoniodell’istituto e la salvaguardia del maggiornumero di lavoratori dipendenti, a comin-ciare da quelli direzionali.Entrambe le soluzioni avrebbero, però, cau-sato la perdita del controllo gestionale dellabanca, da parte della Fondazione Montepa-schi, mettendo fine alla sua “senesità”.Tutto questo, in una fase economica carat-terizzata da un processo di globalizzazioneirreversibile, una crisi economica europea nonciclica, con i forzieri dello Stato italiano, sem-pre più assetati di nuove entrate fiscali.La saggezza del Presidente Monti prima el’abilità del duo Profumo/Viola poi, avevano

reso possibile e fattibile, la seconda soluzio-ne: quella migliore per il sistema Italia. Sfortu-natamente, le decisioni, dall’Assemblea de-gli azionisti, nella quale la Fondazione seneseè ancora prevalente, hanno messo in perico-lo i sacrifici dei cittadini italiani, che hannodato in prestito i soldi alla banca, gli sforziprofessionali dei top manager bancari chehanno messo in campo tutto il loro prestigiopersonale, le rinunce dei dipendenti che han-no accettato i licenziamenti e la riduzione par-ziale dei loro emolumenti.La delibera assembleare ha solo posposto diun trimestre l’aumento di capitale. Un’inezia,ma chi ha confidenza con le questioni econo-miche, sa bene che la tempistica è determi-nante per la buona riuscita di un’operazione.Poiché l’atteggiamento della Fondazione eranoto da tempo, fa riflettere l’assenza d’inter-venti di “moral suasion” da parte della Bancad’Italia e del Governo. Gli stessi che, adesso,dopo la “frittata”, sono, invece, solleciti, ver-so Profumo e Viola per evitare le loro dimis-sioni (cosa non auspicabile, ma assolutamen-te coerente con l’esito della vicenda assem-bleare).Questo voto assembleare impatta, da subi-to, sull’aumento del costo per interessi pas-sivi dei “Monti bond” per almeno Euro 100milioni e vanifica gli accordi internazionaliper la formazione di un consorzio bancariodi garanzia per la sottoscrizione dell’aumen-to di capitale, scadente a fine gennaio eche, in assenza di novità, obbligheranno itop manager della banca a rinegoziare unnuovo accordo, presumibilmente, a condi-zioni meno favorevoli. La Fondazione hapreteso di bloccare l’iniziativa dei managerbancari per preservare, in qualche modo,“la senesità” dell’istituto, anche contro gliinteressi dei cittadini, dei clienti, degli altriazionisti, dei dipendenti, del sistema eco-nomico italiano. Ritengono possibili que-ste altre seguenti soluzioni, più digeribili

per i senesi:a) lo Stato, direttamente o indirettamente,trasforma i suoi crediti (Monti bond) in ca-pitale di rischio, così la politica continueràa nominare i top manager della banca, chenon si schioderà da Siena, ma che, conquesti precedenti, alimentano il pessimi-smo per i soldi dei contribuenti;b) alcune Fondazioni bancarie “sorelle”potrebbero, a buon prezzo, sottoscriverel’aumento di capitale ed acquisire la mag-gioranza azionaria in MontePaschi, così laFondazione senese potrebbe avere anco-ra un peso sulle scelte aziendali. Anche inquesto caso, il rischio per il sistema eco-nomico del Paese sarebbe elevato, qualo-ra le Fondazioni bancarie sorelle, non ce-dessero, in uguale misura, quote azionariepossedute in altre banche;c) gli investitori stranieri potrebbero essere iFondi Sovrani dei paesi del Golfo (come siprospetta per il “caso Alitalia”), forse un po’più generosi dei finanzieri dei paesi avanzati.Nei primi due casi si chiuderebbe la portaall’arrivo d’investitori stranieri che produr-rebbero un incremento del PIL nazionale, paria metà dell’investimento (0,5). Nella terza ipo-tesi, occorre mettere in conto tutte le inco-gnite derivanti dallo status di paesi a scarsacaratura democratica.La responsabilità di questa situazione ri-cade, senza alcun dubbio, sulla classe po-litica nazionale e locale di entrambi glischieramenti politici, ma anche la classeimprenditoriale è coinvolta, perché la sig.raMansi, Presidente della Fondazione, datigli incarichi in Confindustria, non rappre-senta solo se stessa. Escluderei, al momen-to (ma non per il passato), responsabilitàdei Sindacati dei lavoratori bancari. Intan-to le rappresentanze dei consumatori, in-spiegabilmente, tacciono.In queste condizioni, è difficile dare fidu-cia ai cittadini. Vorrei, ma non posso.

L’affare MontePaschiA Sibilla, una giovane donna intelligente e coraggiosa, con l’auspicioche voglia partecipare all’attività del nostro Circolo

Prof. Battini Marcello

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Attualità 7

Ad oltre otto anni dall’entrata in vigoredella Legge regionale 1/2005 , la RegioneToscana ha messo a punto la proposta dilegge n. 282/2013 che sinteticamente sipropone di stabilire nuove norme di rego-lamentazione urbanistica miranti alla mas-sima tutela degli ambienti urbani e ruralicon la finalità di valorizzare il patrimonioterritoriale e paesaggistico per uno svi-luppo sostenibile e durevole contrastan-do il più possibile le iniziative comportan-ti nuovo consumo del suolo, promoven-do il ruolo multifunzionale del territoriorurale e sviluppando la partecipazionecome componente ordinaria delle proce-dure di formazione dei piani.Sotto questo aspetto la proposta di leggesi propone di rendere più trasparente ecoerente la cosiddetta “filiera della piani-ficazione” affinché soggetti istituzionali,cittadini e attori economici possano par-tecipare, ognuno per le proprie funzioni,alla costruzione e gestione di decisioninelle quali la rappresentanza formale e larappresentanza sostanziale degli interes-si collettivi riescano a coincidere il piùpossibile.Si tratta di un approccio alla formazionedello strumento urbanistico che si è di-mostrato di grandissimo interesse per lacollettività e che ha innescato immediata-mente un serio lavoro di analisi e di criticada parte di tutte le categorie professionalicoinvolte nei processi di trasformazionedel territorio quali gli architetti, gli inge-gneri, gli agronomi ed i dottori forestali, igeometri, i periti industriali ed i periti agrari.Dai ripetuti incontri fra i rappresentantidelle suddette categorie professionali èscaturito un organico documento unita-rio che verrà prossimamente pubblicato econsegnato alle autorità regionali comecontributo alla definitiva stesura dell’arti-colato legislativo.Nelle ristrettezze dello spazio editorialedisponibile non è sicuramente possibileanalizzare metodicamente l’intero venta-glio delle proposte e pertanto ci limitere-mo ad enunciare i concetti che ci sonosembrati più importanti sotto l’aspetto

contenutistico e sicuramente più accessi-bili all’ampia e variegata platea dei lettori ,non tutti avvezzi ad un linguaggio tecnico-giuridico così specialistico e complesso.La consapevolezza del limite delle risorsedel territorio è ormai convinzione diffusae comporta un rinnovato patto politico tragli Enti pianificatori di ogni livello, unaprofonda rielaborazione culturale di tuttigli operatori, nuove aspettative da partedei cittadini. Il contenimento del consumo di suolo perscopi edificatori, obiettivo principale del-la proposta di legge, è quindi ampiamen-te condiviso da tutte le componenti dellerappresentanze professionali di area tec-nica ma tuttavia una legge centralistica einutilmente complicata, non è strumentoadeguato a sostenere la riqualificazionedelle città, la tutela delle aree di pregiopaesaggistico, il rafforzamento delle fun-zioni agricole, la prevenzione dei rischinaturali.Se infatti è finita da tempo la stagione del-l’espansione indiscriminata dei centri abi-tati e dell’urbanizzazione diffusa delle cam-pagne, tanto che persino il mercato immo-biliare non ne chiede più ulteriori svilup-pi, il congelamento indiscriminato dellostato attuale, diviso esclusivamente trazone urbane e zone agricole, appare unaindicazione estremamente semplicistica.Elementi di criticità nella proposta di leg-ge si riscontrano anche nell’affrontare iproblemi dell’ agricoltura che viene intesaprincipalmente come elemento di opposi-zione al consumo del suolo. Una riformadella legge urbanistica dovrebbe invecetenere in debito conto il fatto che sono leopportunità economiche le vere regolatri-ci delle attività agricole e che, in mancan-za di una minima convenienza, vengonomeno tutti i presupposti per un razionalee virtuoso governo territoriale, non bastaparlare di multifunzionalità per dare nuo-ve opportunità al territorio rurale mentre èauspicabile una concreta armonizzazionedelle politiche. Il rapporto tra governo delterritorio e attività agro-forestale deveessere sinergico e non subordinato a mericriteri manutentivi, pena la non sostenibi-lità del ruolo fondamentale dell’attivitàagricola.

Su un piano più prettamente pratico , unprimo invito rivolto dalla “consulta degliordini” al legislatore. auspica la massimaattenzione a non appesantire ulteriormen-te i procedimenti ma anzi a fissare i tempimassimi per i procedimenti urbanistici ,semplificando la vita ai cittadini e raziona-lizzando gli adempimenti cui sono chiama-ti i soggetti pubblici.Con riferimento poi alla lettura ed applica-zione degli strumenti urbanistici , per i qualisi riscontra spesso difficoltà di consulta-zione rapida e di individuazione dellaparte prescrittiva, si suggerisce di incen-tivare la condivisione dei linguaggi e del-le chiavi di lettura, omogeneizzando i te-matismi secondo standard regionali e im-plementandoli nel Sistema Territoriale ac-cessibile alla rete telematica nonché di ope-rare una netta distinzione tra parti cono-scitive e parti prescrittive.Sul fronte edilizio i maggiori problemi evi-denziati sono costituiti dalla frammenta-zione amministrativa, dalla sovrapposizio-ne di competenze tra Enti , dalla prolifera-zione incontrollata di norme, dall’esistenzadi procedure e di modulistica diverse dacomune a comune e soprattutto dall’ema-nazione di regolamenti edilizi immotivata-mente differenziati da comune a comune. Aquesto proposito si propone di lasciare airegolamenti comunali la trattazione dei soliargomenti che necessitino di una specificadeclinazione e di procedere al contempoall’elaborazione di un regolamento tecnicoregionale di diretta applicazione che unifi-chi tutti quei i temi che possono e devonoessere condivisi da tutti come ad esempiole norme e parametri igienico-sanitari, il ri-sparmio energetico e la sostenibilità, le nor-me sulla sicurezza d’uso degli edifici, lebarriere architettoniche, gli impianti, glistandard telematici ecc.Ultimo, ma sicuramente non ultimo in or-dine di importanza, è il suggerimento disemplificare il più possibile l’iter burocra-tico delle pratiche edilizie rivedendo alcontempo le fasi temporali di alcuni pro-cedimenti che talvolta risultano assurda-mente estranei alla logica del buon sensocome ad esempio l’attuale obbligo del de-posito dei progetti impiantistici al momen-to della richiesta del permesso a costruire.

La proposta di legge regionaleNUOVE NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO

Arch. Vincenzo Greco

e la posizione degli ordini professionali

e-mail: [email protected] Attualità

SCUOLA: ALTRI TEMPI!

“I bidelli provvedono alla quotidia-na pulizia delle aule,delle palestredegli altri locali cui sonoassegnati…”(art.7 Stato giuridicopersonale della scuola DPR 31-5.1974) Quaranta anni fa.La scuola è cambiata - ce ne ac-corgiamo tutti - in peggio. La puli-zia delle scuole ha fatto scalporesulla stampa cittadina.Faccio un po’ di storia.Tutto filò bene dal 1974 al 1994 Ibidelli,personale statale, furono as-segnati alle scuole a seconda del-l’organico delle classi. Poi incomin-ciò la CGIL a muovere le acque conla proposta di affidare la pulizia allecooperative sostenuta dalla COO-PLAT .Come sindacalista mi opposi allapresenza di estranei nella scuola.La scuola infatti accoglie i minori equesti devono essere protetti.Il per-sonale statale è una garanzia,vieneassunto tramite una graduatoria erisponde dell’operato alla autoritàscolastica, il personale della coo-perativa risponde invece al presi-dente di questa e basta.Forte dell’appoggio della CGIL laCOOPLAT entrò nella scuola e laToscana fu la prima regione a in-trodurre personale estraneo per cuinelle scuole ci fu un contrasto e inseguito lo Stato ridusse l’0rganico

Il problema ricorrente da anni, circala ricerca di un accordo per il futurotra i due aeroporti toscani, il Galileia Pisa ed il Vespucci a Firenze, tornanuovamenrte ad esplodere con gran-de intensità.Le cause? Ancora una volta “l’inter-ferenza” del presidente ENAC - VitoRiggio - “il santino” agitato dai fau-tori fiorentini della pista di 2,400 me-tri all’aeroporto di Firenze, contro leresistenze del governatore Rossi e del-la Regione Toscana.Questa continua “querelle” rischiaveramente di rimettere ancora in di-scussione l’accordo faticosamenteraggiunto che prevedeva la costituzio-ne di un’unica società per facilitareil varo di un masterplan che dovrebbecoinvolgere di due aeroporti.Le reazioni del governatore Rossi sonostate gelide; ci dicono che sia letteral-mente “infuriato”contro il consiglio diamministrazione dell’AdF del Vespuc-ci nel quale siedono anche consiglieriscelti dalla Regione.Quale sarà la decisione finale? L’im-pressione è quella che finisca con ilprevalere la proposta della Regione,quella della pista lunga 2000 mt. sucui è stato trovato un difficile com-promesso con i comuni del circonda-rio fiorentino e pratese assolutamen-te contrari ad una pista superiore ailimiti più sopra indicati.E’ essenziale, in ogni caso, che nonvengono sacrificate le prospettivedell’aeroporto di Pisa su cui, recen-temente, sono sbarcati, proprio permerito del Presidente Rossi, gli ar-gentini di Corporacion America inToscana.

La Delta Air Lines (NYSE:DAL) ha confermato la ripresa del volo nonstop tra l’AeroportoInternazionale Galileo Galilei di Pisa e l’Aeroporto JFK di New York a partire dal 7 giugno2014. Il collegamento sarà operato quattro volte alla settimana durante la stagione estiva utiliz-zando un aeromobile 757-200 da 167 posti, insieme al partner di joint venture Alitalia. “Deltaoffre ai suoi passeggeri in partenza da Pisa una maggiore scelta per volare negli Stati Unitiproprio durante l’estate, il periodo dell’anno in cui si viaggia di più” - ha detto Perry Cantarutti,senior vice president Delta per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa di Delta - I nostri passeggerinoteranno anche i numerosi miglioramenti al servizio, a terra e in volo. Stiamo infatti investendoper implementare la nostra offerta a bordo e all’aeroporto JFK di New York”.Il volo stagionale Pisa-New York sarà operato a partire dal 7 giugno come segue:Volo DL0247: partenza Pisa h. 9.15 - arrivo New York (JFK) h. 12.55 il Merc, Gio, Sa, DoVolo DL0246: partenza New York (JFK) h. 17 - arrivo Pisa h. 7.25 (+1 giorno) Ma, Merc, Ve, SaI voli non-stop di Delta per gli Stati Uniti possono essere prenotati presso le agenzie di viaggiooppure al sito www.delta.com. Per prenotazioni e info: Delta risponde al numero 892057

PisaNew Yorknonstop

Dal 7 giugno con Delta AirLines

del personale statale.Dopo 40 anni scoppia a Livorno, laprotesta e solo il 17 gennaio è sta-to firmato un accordo,presso la Pre-fettura di Livorno,fra i dirigenti sco-lastici e la cooperativa DUSMANNche si è impegnata a ripristinare iservizi di pulizia alle stessa condi-zioni economiche e tecniche,comesi legge nel verbale.C’era una volta il bidello e la scuolaera pulita. Senza alcun problema.Ma la scuola è stata al centro di unaaltra protesta poi subito sedata.La restituzione dello scatto di sti-pendio da parte di coloro che loavevano acquisito (non erano tutti idocenti,come i giornali avevano ri-portato bensi solo coloro che lo ave-vano maturato,ovvero una minoran-za), atto del Ministero del Tesoroche poi è stato annullato con undecreto legge.E la figura fatta dalGoverno è stata davvero mediocre.E per finire c’è stata la denuncia delPresidente della Confindustria chesi è lamentato della mancanza distages da parte dei maturandi.Maquesto non è vero-come mi hannodetto alcuni docenti-perché gli sta-ges sono obbligatori ovviamentedove è possibile farli.Sono indub-biamente avvantaggiati gli studentiche frequentano istituti delle cittàrispetto a quelli dei centri minori.Con la speranza che gli stages poisiano l’anticamera del posto di la-voro.

C’era una volta il bidello(quaranta anni fa)

Mario Lorenzini

La “querelle”Galilei/Vespucci

AEROPORTI

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 9Cinguettare

Cinguettaredi Luca Lischi

Sprechi, truffe e danni allo Stato e ai citta-dini onesti per 5 miliardi di euro. La Guar-dia di Finanza fornisce un quadro allar-mante: 835 evasori totali, 3435 falsi pove-ri, 389 falsi invalidi, 4000 casi di truffe nellavoro agricolo eccetera, eccetera. Urgo-no azioni ancora più incisive per contra-stare tali fenomeni che provocano rabbiae indignazione nei tanti cittadini onestiche si comportano in modo retto pagan-do puntualmente fino all’ultimo centesi-mo di quanto lo Stato chiede loro. Come èpossibile che siano stati elargiti beneficicome pensioni e agevolazioni a chi nonne aveva diritto? E i controlli? Nell’eradella tracciabilità è tanto difficile fareverifiche immediate su chi presenta auto-dichiarazioni per avere agevolazioni?

* * *I furbetti dell’Isee sottraggono allo Stato2 miliardi l’anno: rubano due volte usu-fruendo di servizi che non spettano loro esottraendo risorse a chi realmente spette-rebbero. Ad esempio: è verosimile chel’80% dei cittadini dichiaranti affermi diavere un patrimonio mobiliare, tra conticorrenti e titoli, pari a zero? Francamentequando si leggono questi dati la rabbia, losconforto e la sfiducia nello Stato salgonoin modo esponenziale. Perché non metterein moto una task force di giovani disoccu-pati esperti in informatica e banche dati pereffettuare controlli in tempo reale? Potreb-bero smascherare tutti quei furbi che sot-traggono risorse…e quelle risorse impie-garle per l’occupazione di quei giovanicapaci di far venire a galla i furbi.

* * *La politica in questi tempi non gode certodi stima e di fiducia. Del resto quando ben18 Regioni sono sotto inchiesta e i medianon parlano altro che di politici spendac-cioni e più interessati al bene personaleche a quello comune, la politica viene eti-chettata come “un qualcosa di sporco” ei politici come “ladri”. Ma non possiamofare di ogni erba un fascio. Occorre anda-re a fondo delle cose e delle questioni etener presente i tanti politici sobri e one-sti che con stipendi simbolici affrontanola fatica della politica per il bene dei loroterritori e della loro gente. Sono tanti, spe-cialmente nei piccoli Comuni, eletti demo-craticamente, che ogni giorno presenta-no la loro faccia nelle vie dei loro piccoli ograndi borghi. E’ a loro che in questi peri-odi bui e offuscati deve andare l’attenzio-

ne e la fiducia per una rinascita della politi-ca. La politica per la povera gente che aspet-ta con urgenza un cambiamento, una nuo-va rotta di crescita e di sviluppo.

* * *Tante e urgenti sono le modifiche da ap-portare in un sistema Stato burocratizzato eche permette incarichi senza limiti. Abbia-mo letto del presidente Inps, Mastrapa-squa, “mister 25 poltrone”, con un redditoannuo di un milione e duecentomila euro.E’ troppo complessa una riforma della go-vernance degli Enti pubblici in nome dellatrasparenza e della solidarietà che vieti il cu-mulo di incarichi? Per poter distribuire gli al-tri 24 incarichi…magari a 24 persone. Anchequesto sarebbe un piccolo segnale di atten-zione e impegno per diminuire la disoccupa-zione e arginare i conflitti di interessi.

Enrico Letta e Matteo Renzi: i mezzi di in-formazione tendono a mettere in luce ciòche più li divide rispetto ai tanti aspetti cheli accomunano. Primo fra tutti operare per ilbene dell’Italia con un’azione di alta respon-sabilità. Alla ricerca del dialogo costruttivoseppur faticoso come un parto. Nella spe-ranza di un vero rilancio per il Paese. Tutta-via fa più notizia la contrapposizione tra idue, che il loro camminare insieme sulla stra-da, giusta e concreta, di riforme urgenti enecessarie. I più saggi hanno compreso chei due questa opportunità di cammino insie-me non la possono sprecare.

* * *Molte e in aumento sono le aziende in crisi,con costi sociali altissimi laddove è presen-te la cassa integrazione. Ammortizzatorisociali che danno almeno un minimo di re-spiro. Ma che poi lasciano nel buio più cupose le aziende non trovano vie di uscita difronte ad una globalizzazione selvaggia e pri-

va di regole. Un solo esempio merita atten-zione: in Polonia, non in Cina, il costo dellavoro è pari a 7 euro mentre da noi è di 24euro. La multinazionale Electrolux ha messotutti alle strette: o dimezzamento degli sti-pendi o trasferimento in Polonia. Effetto glo-balizzazione. E lavatrici a 199 euro!

* * *E’ uscito il Rapporto 2013 sull’Immigra-zione da parte di Caritas-Migrantes: emer-ge che gli stranieri costituiscono una ri-sorsa indispensabile ma l’uguaglianza ela giustizia sociale sono a rischio. Si evi-denziano l’urgenza di rivedere la normati-va sull’immigrazione, la chiusura dei di-spendiosi Cie, e la cittadinanza per i figlidegli stranieri (dallo ius sanguinis allo iussoli). Del resto gli stranieri in Italia sono4,3 milioni, il 7,4% della popolazione resi-dente. Uno su tre è comunitario. Somman-do gli irregolari si arriva a circa 5 milioni.Sono gli immigrati che contribuiscono asalvarci dalla grave crisi demografica cheattraversa il nostro Paese. E sono gli alunnistranieri che sedendo sempre di più suibanchi delle nostre scuole permettono dimantenere un livello stabile nella demo-grafia scolastica

* * *Il Giorno della Memoria è stato ricordatoa Livorno in tante e partecipate iniziative:La Comunità di Sant’Egidio ha promosso,in continuità con lo scorso anno, la posadi altre due “pietre di inciampo” per ri-cordare Frida Misul e Isacco Baiona. Unalapide è stata affissa sul Palazzo Comuna-le per tener fermo il ricordo. E in Provinciagli studenti del Liceo musicale Niccolini-Palli che lo scorso anno sono andati adAuschwitz, durante la seduta del Consi-glio, sono intervenuti con testimonianzeincisive e cariche di sentimenti di speran-za che rendono onore ai nostri giovani:messaggeri e testimoni della Memoria.

* * *A proposito di Memoria, in questo mesericorre il decennale della istituzione della“Giornata della memoria delle Foibe”. Unapagina triste e dolorosa che è bene (e fabene) ricordare. Ogni volto della storia,fatta di verità certificate con documentiinconfutabili e di testimonianze dirette ditanta povera gente che ha visto familiari eamici straziati dalla violenza del più forte,deve essere messo in luce per ridare lorodignità e smuovere le coscienze dal buiodelle foibe. Ed essere capaci di infonderenelle nostre comunità azioni di pace, didialogo, di giustizia.

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Una carrieraesaltante!!!Gianfranco Rotondi, in un tempolontanissimo, democristiano di Avel-lino, si convertì al berlusconismo:è stato uno dei più fedeli e mansuetiservitori del Cavaliere.Ha sempre rivendicato la sua “de-mocristianità” fondando uno dei mi-nipartitini che, nel tempo, hannoservito solo con il disonorare il pre-stigio di quel grande partito.La sua fedeltà lo ha portato anchead “ascendere” ad una poltroncinagovernativa, quella del governo Ber-lusconi - 2008 -2012 di (maiuscolo)di Ministro per l’attuazione del pro-gramma: un incarico di spessore(sic!).Naturalmente ha aderito immedia-tamente alla nuova Forza Italia edè stato immediatamente ricompen-sato con un incarico di alto lignag-gio (maiuscolo) nientepopodimeno-che... commissario per la RegioneMolise: la più insignificante regio-ne d’Italia che Mussolini aveva uni-to all’Abruzzo.Una carriera esaltante! Complimentie buon lavoro!

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L’IdV a Livorno tornain coalizione!Era sparito da quasi tutta Italia ilpartito del noto politologo Di Pietro.Ma a Livorno fa eccezione perchèquesto strano movimento distruttoda una serie impressionante discandali, è ancora presente a Livor-no, in particolare con i comunicatistampa del suo segretario, un ex le-ghista trasbordato poi nell’IdV.Malgrado la sua cronica debolezza,siamo quasi all’inconsistenza eletto-rale, si è dichiarato disponibile al so-lito “abbraccio”con il PD salvo poi, unavolta eletto in consiglio comunale,schierarsi all’opposizione.

Naturalmente - Yari De Filicaia - lo haaccolto a braccia aperte dimentican-do i guai provocati alla giunta Cosimi.

Il duo Lambertipadre e figlioGianfranco - il padre - è rimasto fe-dele al Centro Democratico (il par-titino del nostro antico amico Bru-no Tabacci) ed il figlio, già fondato-te a Livorno di C.D ha pensato benedi collocarsi diversamente facendouna scelta invero coraggiosa: è pas-sato, armi e bagagli, nel Partito De-mocratico proprio a pochi mesi dal-le elezioni comunaliEd Yari - il nostro - lo ha accoltoamorevolmente “a braccia aperte”,con foto ricordo su Il Tirreno.

La Misericordianon trova paceNon avremmo mai pensato di inse-rire la gloriosa Misericordia di Livor-no in questa rubrica.Ma una associazione storica e dicosì nobili tradizioni che non riesce,dopo oltre quattro anni, a ritrovarela via dell’unità e della serenità pro-prio non riusciamo a comprenderlo.Ha tentato inutilmente l’ex prefetto diPisa - il dott.Padoin -, in qualità dicommissario straordinario, ma ha do-vuto rinunciare per l’impossibilità di tro-vare un accordo tra le parti contrappo-ste, adesso il testimone è passatoall’ex prefetto di Livorno -dott.Mannino- di cui conosciamo il forte tempera-mento e le sue capacità: speriamo cheriesca nel miracolo!

Grillo forsesei alla fineCi occupiamo nell’editoriale di que-sto numero delle “nefandezze” com-messe dai grillini: l’ultima è il ver-gognoso messaggio via facebookinviato da Beppe Grillo “cosa fare-ste in macchina alla presidente dellacamera?”Conoscete già le risposte dei “soste-nitori” di M5S: ma ci chiediamo cosaaspetta a muoversi la Magistratura?

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Livorno

di Franco Spugnesi

La materia è talmente in movimento chesembra impossibile fare un resoconto; inomi, le ipotesi, gli schieramenti e le alle-anze si susseguono e scompaiano rapida-mente. Eppure se le elezioni saranno il 25maggio, prima di Pasqua, bisognerà averprovveduto non solo al candidato sinda-co ma aver definito anche liste ed alleanzedefinitive.Le certezze, se si può parlare di certezze inquesto campo, sono solo quelle del PD chesa che il suo candidato arriverà almeno alballottaggio, ma che potrebbe anche, conun buon nome e con una accorta politicadi alleanze, passare al primo turno. In quan-to poi a riuscire governare la legislaturaattuale ci ha mostrato in maniera esempla-re cosa succede quando le coalizioni han-no un interesse solo elettorale che, natu-ralmente, finisce il giorno dopo le elezioni.Si tratta dunque per il PD di trovare unbuon candidato e/o una salda coalizione.Ricerche non prive di difficoltà, specie laprima.Il PD sembra da un lato voler distinguere leproprie responsabilità da quelle del sinda-co uscente, invocando la discontinuitàdella gestione, parola magica usata da tut-te le forze politiche, ma dovrebbe poi tro-vare un volto capace di impersonarla, (nonrenziano perché il partito a Livorno è ditutt’altra opinione) ma a quanto pare nonse trova. Ora, poiché è da cinque anni chesi sa che Cosimi non era più eleggibile, nonaver prodotto o selezionato personale po-litico adeguato, non depone certo a favoredell’efficienza del “partitone”. Invano si ècercato un “papa nero”, un nome di presti-gio non compromesso con la politica parti-tica, ma giornalisti, assessori regionali, pro-fessori universitari, scienziati hanno cor-tesemente rifiutato di lasciare le loro sod-disfacenti occupazioni, per divenire unpoco pagato parafulmine a protezione deldeclino del PD Livornese. A dir la verità c’èchi si è fatto avanti Luca Bussotti, giovanericercatore che lavora all’estero (ma il pa-dre è ancora ricordato con affetto dai co-munisti livornesi), per competere con Mar-co Ruggeri, l’unico che non ha potuto diredi no, a suo tempo successore di Cosiminella carica di segretario del PD, che ora siappresta a sostituirlo al Comune nel segno

della più prevedibile continuità. Sbaglieròma prevedo che per lo sfidante raccoglierele firme necessarie a partecipare alle prima-rie non sarà per niente facile.Risolvere il problema della coalizione saràinvece più facile. Finite le schermaglie fini-ranno per rimettere insieme la vecchia squa-dra di cinque anni fa, magari con l’aggiun-ta del centro democratico dei Lamberti pa-dre e figlio. I litigi con l’IDV, gli scontri conSEL…niente tutto dimenticato nel segnodella presunta discontinuità…. salvo poiricominciare.Di quel che accadrà nello schieramento dicentro-destra non si può prevedere prati-camente nulla; anche quando erano un solopartito avevano ogni possibile difficoltà amettersi d’accordo su chi dovesse coman-dare. figurarsi ora che i partiti son diventatiquattro! Al di fuori dei due poli, se Dio vuo-le, almeno a livello locale resta la possibili-tà di organizzare anche altre forze politichele liste chiamate “civiche”, che alle ammini-strative spesso riescono a rappresentaredesideri e preferenze dei cittadini con mag-gior realismo dei grandi partiti ingessati daconsiderazioni e giochi di veti incrociatiestranei alla realtà locale.Sulla piazza livornese, incontriamo un buonassortimento di iniziative del genere ma ta-lune come “Buongiorno Livorno” che siauto colloca orgogliosamente a sinistra delPD mostrano una radice ideologica talmen-te pronunciata da annullare ogni possibili-tà di apparire come civica.La lista, ormai pluriennale,” Città diversa”di Cannito e quella neonata “Progetto perLivorno” di Cristiano Toncelli (una breveesperienza da vicesindaco prima che l’IDVlo cacciasse) possiedono, sia pure in ma-niera diversa, le giuste caratteristiche. Lanecessità di raggiungere una massa di con-sensi sufficienti ad arrivare al ballottaggio(se ci sarà) potrebbe indurle a presentarsicongiuntamente, concordando un pro-gramma e, magari, facendo una sorta di pri-marie per scegliere il candidato sindaco,quelle stesse primarie che stanno creandotanti problemi al PD, ma che rappresentanouna formidabile occasione di visibilità.Primarie che certamente non farà il Movi-mento Cinque Stelle cui basta l’investituradel “vate”, magari con la foglia di fico del

sondaggio telematico. Probabilmente que-ste amministrative non interessano neppu-re troppo a Grillo e soci, il loro piano didisfacimento delle istituzioni mira ben piùin alto.La morale, se c’è una morale in tutto que-sto, è che la nostra città rappresenta unproblema invece che una opportunità hachi ha capacità ed ambizione. La crisi persi-stente, le diminuite risorse, un certo vezzodei livornesi (che sono stati educati da set-tanta anni di gestione paternalistica) di cer-care in comune la soluzione di ogni loroproblema, necessiterebbero di un perso-naggio ricco di inventiva, e di propensioneal sacrificio per il bene comune fuori del-l’ordinario. Speriamo bene!

Continua il valzer dei non candidatiSindaco di Livorno

Sergio Costallineo presidente

CAMERA DI COMMERCIO

Il Consiglio della Camera di Commerciodi Livorno ha eletto per acclamazione Ser-gio Costalli (nel riquadro) alla presiden-za dell’ente per il prossimo quinquen-nio.Costalli, che nel Consiglio camerale rap-presenta la cooperazione, succede a Ro-berto Nardi, che ha ricoperto la carica diPresidente per 12 anni.I r app resen tan t i de lmondo economico han-no superato l’inizialedivisione che aveva vi-s to competere per lap re s idenza p rop r ioNardi e Costalli.

“Il Centro” da semprein col legamento conl’Ente Camerale livornese invia i più vivirallegramenti per l’elezione del nuovoPresidente a cui rivolge anche i miglioriauguri per l’importante incarico allaguida di una struttura istituzionale chemantiene intatto il suo rilievo in favoredell’economia della Provincia.Al neo presidente Sergio Costalli l’augu-rio di un proficuo lavoro; al presidenteuscente, l’amico Roberto Nardi, un gra-zie per la serietà e la competenza con cuiha svolto il suo mandato

e-mail: [email protected] Livorno

Finalmente adottato il Piano Regolatoreal quale il Comitato Portuale aveva dato ilvia libera preliminare il 20 giugno 2012.Unanime è avvenuto il riconoscimento aPalazzo Rosciano per la formalizzazionedefinitiva.“E’ una svolta epocale - ha detto Giulia-no Gallanti, il presidente dell’AutoritàPortuale -. Adesso il porto di Livorno hatutte le carte in regola per aspirare alruolo di uno dei più importanti porti delMediterraneo. Dopo l’esame da parte delConsiglio Superiore dei Lavori Pubblicie l’avviso di pubblicazione sul Bolletti-no Ufficiale Regionale per le osservazio-ni relative alla Vas (Valutazione ambien-tale strategica), questo strumento di pro-

di Cristina Battaglini grammazione che ridisegnerà la geogra-fia del porto potrà essere inviato allaRegione Toscana per l’approvazione fi-nale”.“Il Prp - ha spiegato Massimo Provincia-li, numero due dell’Autorità Portuale - èil risultato di un lavoro di squadra alquale hanno contribuito tutti, con nu-merosi incontri svoltisi tra settembre2011 e febbraio 2012 con le istituzioni,la comunità portuale e le organizzazio-ni sociali”.Anche il vicesindaco Bruno Picchi haespresso la propria soddisfazione, parlan-do di “un nuovo modello di intreccio traporto e città”.Con l’approvazione lo scorso 9 dicembreda parte del Consiglio Comunale della va-riante anticipatrice al piano strutturale eal regolamento urbanistico, necessaria al-

l’adozione del Piano regolatore portuale,Comune e Autorità Portuale hanno fattolavoro di squadra che permetterà di pro-cedere celermente verso l’approvazionedel Prp e della Variante.Questi i punti salienti, illustrati in Comita-to portuale da Marco Tartaglini, ammini-stratore unico della società Modimar, in-caricata di supportare l’Authority nellaprogettazione del piano: per soddisfare leesigenze di sviluppare i traffici contenito-ri e i rotabili, e di allontanare il Terminalpetroli dalla città, è nata la PiattaformaEuropa, che si estende a nord del porto,ha un terminal dedicato ai container (duebanchine laterali di 1200 metri lineari, unabanchina frontale di 600 metri, 72 ettari dipiazzali e fondali a -16) e un altro dedicatoai rotabili ( una banchina lineare di 1200metri, piazzale da 56 ettari e sei ormeggi

A PALAZZO ROSCIANO PER LA FORMALIZZAZIONE DEFINITIVA.

Adottato il nuovo piano regolato

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 13 Livorno

di Cristina Battaglini

E’ stato presentato al LEM alla presenza dell’autore l’ultimo volume di SergioBologna “Banche e crisi. Dal petrolio al container”, edito da Derive Approdi.All’incontro, moderato da Mauro Zucchelli de “Il Tirreno”, Bologna, lo studiosoe consulente nel settore portuale che tanto interesse suscita con le sue analisi, haspiegato come il libro contenga quattro saggi, il primo dei quali sugli scritti diMarx non quale teorico economista ma come giornalista, corrispondente di unimportante giornale di New York per cui scrisse straordinarie analisi sulla forma-zione del mercato mondiale e delle grandi reti di trasporto che stava avvenendoall’epoca; strutture basilari su cui il mercato mondiale tuttora poggia; e fu subitonecessario a quei tempo inventare nuovi strumenti finanziari, le s.p.a e la primabanca d’affari della storia.Su questo scenario analizzato da Marx, si sono mosse anche le persone chehanno costruito la portualità moderna, tra cui Pasquale Revoltella che investìnotevoli risorse personali nella Compagnie Universelle du Canal de Suez, perso-naggio fondamentale nella storia del porto di Trieste; e Raffaele De Ferrari, idemper il porto di Genova, che si associò ai fratelli Pereire per costituire il CréditMobilier, la prima banca d’affari della storia della finanza moderna. Gli ultimi duesaggi di Bologna riguardano la finanza dello shipping, in un settore che oggisembra in procinto di una crisi simile a quella dei mutui subprime.Anche la BCE - ha detto Bologna - ha chiesto di tenere sotto controllo questosettore; si è investito troppo, e in maniera speculativa, creando un eccesso diofferta che ha fatto crollare i noli e quindi la redditività delle imprese, il valore degliasset. Nel 2014 - ha spiegato - entreranno in servizio 56 navi ultralong, superiori a14.000 teu, e nel 2015 navi ancora più grandi.Le navi più grandi non danno un servizio migliore, ci mettono di più e danno unminor servizio di rating. In realtà - ha aggiunto Bologna - la crisi che sta attraver-sando l’occidente non è stata dei subprime, ci sono state altre ragioni strutturali:a partire dagli anni ’70 l’industria italiana ha subito duri colpi, dalla distruzionedella chimica alla Fiat alla Telecom all’Alitalia; stiamo mettendo in grande difficol-tà le medie imprese e distruggendo le piccole.Confetra - ha detto Bologna - è stata l’unica associazione che ha messo il ditosulla piaga del lavoro, in un sistema dove la logistica costa perché ha un livello ditecnologia bassissimo. Questo paese ha scelto di non fare una pianificazionedella portualità adeguata, e l’Unione Europea ha fatto una scelta di deregulationselvaggia dell’autotrasporto.All’incontro organizzato dalla Compagnia Portuale sono intervenuti il suo presi-dente Enzo Raugei, il presidente dell’Autorità Portuale Giuliano Gallanti, il sinda-co Alessandro Cosimi, il presidente di Confetra Nereo Marcucci, il segretariogenerale dell’Autorità Portuale di Bari Sommariva

lato frontale per navi da 240 metri).Completa l’infrastruttura la nuova Darse-na Petroli, dotata di 4 ormeggi, di cui unoper navi fino a 200 metri, due per navi dilunghezza fino a 240 metri, ed il quarto perle petroliere di grandi dimensioni. Altrafinalità del Prp è di integrare la portualitàturistica con una infrastruttura dedicataalla nautica sociale, per cui in località Bel-lana, a fianco della Darsena Morosini, èprevista la realizzazione di uno specchioacqueo protetto dove saranno installatele strutture di ormeggio dedicate.Altra novità: in corrispondenza della Focedel Calambrone è prevista una DarsenaFluviale che, oltre a costituire l’ingressoin porto per il canale dei Navicelli, potràdiventare un Terminal per la navigazonefluviale. L’accesso alla Darsena Toscanaattraverso le famose Porte Vinciane verrà

dunque tombato e un po’ più a sud verràrealizzata una darsena, con un’imbocca-tura larga 130 metri, un avamporto, unabanchina lato sud di 789 metri, una ban-china lato nord di 466 metri e almeno 100metri di larghezza.Nella nuova infrastruttura troveranno spa-zio tutte le chiatte e le imbarcazioni chepossono navigare nello scolmatore.“La nuova infrastruttura - ha spiegatoTartaglini - darà una risposta ai proble-mi di interramento dei fondali di Tdt e

alle esigenze di mantenere i collegamen-ti tra il porto e la cantieristica pisana”.Alla riunione di Comitato che ha dato ilvia libera al nuovo Prp ha partecipato an-che il prof. Alberto Noli, ordinario di Co-struzioni marittime all’università di Roma“La Sapienza”e socio della Modimar, cheha lodato l’egregio lavoro di razionalizza-zione dell’esistente e accorpamento dellefunzioni. “Adesso - ha detto Noli - Livor-no è uno dei porti che in Italia ha mag-giori prospettive di sviluppo”.

Il libro di Sergio BolognaPORTUALITÀ

portuale

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Incontro con Darya MajidiInteressante dibattito presso il nostro Circolo

di Silvia Menicagli

Lo scorso lunedì 20 gennaio presso lasede di via Trieste dell’Associazione “ilCentro” è stata ospite la dottoressaDarya Majidi, assessore al lavoro e sem-plificazione.La discussione è stata veramente inte-ressante e condotta con estrema chia-rezza, rendendoci partecipi di un proces-so di sviluppo innovativo che non è sta-to divulgato come avrebbe dovuto, nelcorso del quinquennio di lavoro.Le tematiche abbracciano campi ancorain parte poco conosciuti e che creanoquindi una condizione di diffidenza peruna non completa comprensione di ciòche viene svolto.Le tecnologie innovative basate sull’in-formatizzazione e le telecomunicazionihigh tech applicate negli ambiti di set-tori come la green economy, l’economiadel mare e il manifatturiero lasciano an-cora a bocca aperta se non per gli ad-detti ai lavori, pertanto, a mio avvisodeve essere fatto un servizio di infor-mazione pratica per i cittadini, per glistudenti, per gli artigiani e piccoli im-prenditori affinché conoscano in pienogli strumenti che questo settore puòmettere a disposizione.In più, la necessità in questo momentocruciale dell’economia del paese, doveogni giorno attività commerciali chiudo-no o non si avviano neanche per le milledifficoltà a cui si va incontro, è di dif-fondere le nuove normative elaboratedalla legge emanata dal decreto del Fare,appositamente per lo snellimento e faci-litazione della burocrazia.La dottoressa Majidi si è resa protago-nista dall’inizio del suo mandato di unimportante progetto chiamato “Innova-re Livorno” con scadenza al 2014, ades-so. Questo progetto, finalizzava all’in-staurare innovazione e modernizzazio-ne sul territorio. Per aumentarne com-petitività, occupazione e attrattività.Lo strumento operativo di “Innovare Li-vorno” è stato il “Tavolo Innovazione”

dedicato alla progettazione e realizzazio-ne di iniziative mirate all’introduzione diinnovazione nelle aziende, nelle scuolee sul territorio.Il Tavolo si è dedicato alla identificazio-ne di un progetto di sviluppo e dellearee strategiche economiche oltre a pro-muovere collaborazioni con il mondoscientifico e le scuole superiori. Le quat-tro aree di strategia di sviluppo indivi-duate sono state: conomia del mare; Eco-nomia green; ICT / High tech e Manifat-turiero, operando attraverso: e moder-nizzazione (wifi, sportello, fibra,..); Cre-azione di reti di imprese (compolab, gre-enlab e 12 reti regionali); Innovazione ecollaborazione con il mondo universita-rio (S. Anna); Focus sui giovani e sullavoro (SOS lavoro).I risultati sono stati notevoli, grazie alladeterminazione ed alla caparbietà di Dar-ya che non si è arresa davanti alle mol-teplici difficoltà che si è trovata ad af-frontare, sia per problematiche dovutealla novità delle innovazioni proposte masopratutto per la diffidenza di cui ini-

zialmente facevo menzione. Risultati inciascuno dei quattro settori operatividisegnati e sopratutto risultati nel pro-getto “SOS Lavoro” per il quale la re-gione Toscana ha devoluto dal 2011 al2013, 334 milioni di euro che hanno por-tato alla realizzazione del sito SOS lavo-ro e del progetto GiovaniSi, che supportail giovane nel percorso di ricerca dellapropria autonomia nella società e nelmondo del lavoro. Grazie a GiovaniSi,per i ragazzi previste facilitazioni e per-corsi per iniziare un tirocinio; per trova-re un’abitazione autonoma; per speri-mentare l’opportunità del servizio civi-le; per lavorare presso un’impresa esi-stente o per realizzarla e per accrescerele proprie competenze con la formazio-ne anche all’estero.Infine successi anche sul piano del “Pro-getto Robotica Educativa” che hal’obiettivo di diffondere nelle scuole, daparte dei Ricercatori della Scuola Supe-riore Sant’Anna, la creatività, l’innova-zione e la tecnologia, per questo inten-to sstati realizzati “Laboratori didatticidi innovazione” finalizzati alla progetta-zione ed alla realizzazione di robot non-ché alla comunicazione della Roboticacome metodo di apprendimento.Che dire di questo importante incontrocon l’assessore Majidi? A parere mio,un grande successo personale di que-sta donna “illuminata” che ha avuto ilcoraggio di inserire tematiche altamen-te innovative in un contesto non anco-ra consapevole, di una donna che dellapropria esperienza multiculturale ha condecisione inserito nella nostra città sta-gnante, il seme della modernità propriadelle città metropolitane. Livorno, gra-zie a questa operazione di innovazionetecnologica fa parte del progetto defini-to dall’ANCI delle 30 città “smart”. Ciauspichiamo che il progresso ottenutoda questo impegno quinquennale nonvada a spegnersi perchè è solo attra-verso l’innovazione che si può pensaredi essere di nuovo propositivi e compe-titivi. Grazie Majidi!Be smart, be new!

assessore al lavoro e alla semplificazione

Darya Majidi

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Una lapide con la poesia di PrimoLevi “Shemà”, a ricordare alla cittàil dramma della deportazione degliEbrei nei campi di sterminio, è daoggi affissa ad una parete esternadel Palazzo Municipale di Livorno,proprio a fianco della porta di ingres-so dalla quale passano quotidiana-mente i dipendenti comunali e tanticittadini.“Una scelta non casuale per la Gior-nata della Memoria – ha dichiaratoil Sindaco Alessandro Cosimi nelcorso della cerimonia di inaugurazio-ne della lapide – perché il Comuneè la casa dei cittadini e il Comuneesprime con questa poesia un pun-to di vista molto preciso sulla de-portazione e uccisione di tante per-sone, ebrei, omosessuali, rom, di-sabili. E cioè una condanna netta auno Stato che, con le leggi razziali,e quello che ne è conseguito, havoluto negare l’esistenza stessa dialcuni cittadini, ha voluto cancellar-li, annientarli, distruggerli. Questalapide – ha precisato il Sindaco Co-simi - è inoltre un monito a scolpirenei nostri cuori la coscienza dei cri-mini commessi, condannando il ne-gazionismo, e a costruire una cittàdi pace partendo dalla sofferenza dichi ha vissuto la tragedia della Sho-ah”.La cerimonia di inaugurazione dellalapide, donata al Comune dal Lions

Club Livorno Porto Mediceo, è statapreceduta da un incontro nella SalaConsiliare con gli interventi, oltre chedel sindaco Alessandro Cosimi,delpresidente del Consiglio ComunaleEnrico Bianchi, del presidente del Li-ons Club Livorno Porto Mediceo Ro-berto Diddi e per la Comunità Ebrai-ca Livornese di Daniele Bedarida,che ha letto un messaggio del Pre-sidente del Consiglio Nazionale del-l’Unione Comunità Ebraiche Italiane(UCEI). Ha introdotto l’assessore alleculture Mario Tredici che ha ricorda-to fra l’altro la figura di Frida Misul,ebrea livornese che ha vissuto ildramma della deportazione.Nel corso della cerimonia il coro de-gli alunni e degli adulti delle scuoleBorsi- Pazzini diretti da Sara Sac-comani si è esibito in un’anteprimadello spettacolo musicale “Quadra-tini in brodo”, liberamente ispirato aldiario di Frida Misul (Lo spettacolosi svolgerà integralmente il 6 Febbra-io presso la Goldonetta).E’ stata distribuita la pubblicazione“Voi che vivete sicuri….” sulle per-secuzioni degli ebrei a Livorno e sul

Una lapide con le parole di Primo Levi affissaall’ingresso del Palazzo Municipale di Livorno

Iniziativa nell’ambito della Giornata della Memoria

rapporto tra Primo Levi e la nostracittà. La pubblicazione è edita dalComune di Livorno.

Questa la poesia Shemà (Ascolta) diPrimo Levi

Voi che vivete sicuriNelle vostre tiepide case,Voi che trovate tornando a seraIl cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoChe lavora nel fangoChe non conosce paceChe muore per un sì o per un no.Considerate se questa è una donna,Senza capelli e senza nomeSenza più forza di ricordareVuoti gli occhi e freddo il gremboCome una rana d’inverno.Meditate che questo è stato:Vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuoreStando in casa andando per via,Coricandovi alzandovi;Ripetetele ai vostri figli.O vi sfaccia la casa,La malattia vi impediscaI vostri nati torcano il viso da voi.

In primo piano la lapide con la poesia Shemà di Primo Levi affissa all’ingresso del Palazzo Municipale

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Solidarietà = Mario CreatiniUna bella storia di un ex dipendente della Solvay

Mario Creatini - elettricista - ex dipenden-te della soc.Solvay, ora in pensione, ha 63anni e ci ha raccontato una storia di gran-de solidarietà umana che merita di esserepubblicata sul nostro periodico.Forse sono pochi coloro che conosconol’esistenza di un paese africano chiamatoMalawi. E’ uno stato dell’Africa Orienta-le. Confina a sud con il Mozambico, a nordcon la Tanzania ed a ovest con lo Zambia.Privo di sbocchi al mare, è bagnato dallago Malawi che è il terzo lago più grandedell’Africa e copre circa un quinto dellasuperficie del paese.Ha una popolazionedi quasi 12 milioni di abitanti: la capitale èLilongwe.Circa tre quarti della popolazione vive conmeno di 1,25 dollari statunitensi al giorno.E’ una repubblica presidenziale, l’attualeCapo dello Stato si chiama Joyce Banda.Ha conquistato l’indipendenza dal RegnoUnito il 6 luglio 1964.Ha un parlamento e quindi, pur all’internodi varie fibrillazioni, in Malawi vige la de-mocrazia con il ricorso al voto ogni 4 anni.Il 90% della popolazione vive nelle zonerurali: l’aspettativa di vita è di circa 49 anniper i maschi e di 51 per le femmine: attual-mente la principale causa di morte è pro-vocata dall’infezione della HiV e dalle suecomplicanze che colpiscono la maggioran-za della popolazione giovane-adulta.Il 75% della popolazione si dichiara di re-ligione cristiana con una maggioranza dicirca il 55% protestante, un 20% cattolicaed il resto massulmana.Dopo questa sintesi sul paese di cui cistiamo occupando , entriamo direttamen-te nel raccontare la nobile storia che coin-volge Mario Creatini.Fino a qualche anno fa, parroco della par-

Continua assordante il silenzio sulfuturo di Villa Celestina. In effettil’Università di Pisa, dopo una velocevisita del Magnifico Rettore, non hapreso nessuna decisione, anzi, è sem-pre più probabile,che la facoltà di bio-logia marina abbia deciso di “tirare iremi in barca” e cioè di rinunciare de-finitivamente all’utilizzazione dei lo-cali che, con grande enfasi, erano sta-ti destinati a quella facoltà.Ed adesso? A parte lo scandalo dellecostose apparecchiature, su cui trion-fa ormai la polvere, mai utilizzate edi cui pensiamo che qualcuno debbarisponderne, resta il problema di cosafarne di Villa Celestina.Vogliamo augurarci che il dibattito,che inizierà tra breve, tra i due candi-dati del PD, alla poltrona di Sindaco,l’uscente Franchi e la nuova entreè diBartoli, pongono tra le loro prioritàanche questo argomento che viene te-nuto troppo nascosto” proprio per ledifficoltà insorte dopo la scandalosarinuncia dell’Università di Pisa.In proposito non sarebbe male cheanche gli organi dirigenti del PartitoDemocratico rosignanese comincias-sero ad occuparsene seriamente e con-cretamente.

rocchia di Santa Croce a Rosignano Sol-vay, era don Paolo Pacifici un bergama-sco che, dopo l’esperienza rosignaneseè ritornato nella sua terra. Don Paolo haun fratello, Mario, anch’esso religiosoappartenente alla comunità di Monforta-no di Bergamo e da anni missionario inMalawi ed esattamente nella località diBalaka dove si trova una missione diret-ta da don Mario.Durante la permanenza di don Paolo aRosignano, sensibilizzò i parrocchiani suigravissimi problemi che rendevano pre-caria l’esistenza degli abitanti di Balaka eli invitò ad impegnarsi per alleviarne ledrammatiche condizioni attraverso inter-venti umanitari ma anche strutturali.Furono diversi i parrocchiani, tra cui il no-stro amico Domenico Costantini, ad ac-cogliere l’appello di don Paolo, si orga-nizzarono e si recarono a Balaka portandoviveri, attrezzi ed anche due autobus di-smessi dell’ATL ma rimessi a nuovo e uti-lizzabili per il trasporto dei residenti ed inparticolare i ragazzi dal centro alla scuoladella missione diretta da don Mario.Il problema più urgente era però quellodella costruzione di un impianto idrico ingrado di consentire l’irrigazione dei ter-reni coltivati a mais che costituisce l’ele-mento primario per la sopravvivenza de-gli abitanti di quella località.Mario Creatini non perse tempo e fu tra iprimi a recarsi a Baluka: vi è stato ben quat-tro volte dove ha realizzato opere di im-piantistica elettrica di assoluta priorità.L’ultimo viaggio che vogliamo definire“della speranza!” Mario Creatini lo hacompiuto nei mesi di settembre ed otto-bre dello scorso anno compiendo opereessenziali per la missione quali il ripristi-

no dell’emungimento delle acque, la illu-minazione e l’attivazione di un orologio atorre: al finanziamento, oltre che i parroc-chiani di Santa Croce di Rosignano, hacontribuito anche la comunità di Corfi-no, piccolo centro turistico della Garfa-gnana.Di fronte al disfacimento morale di cui sia-mo testimoni in questa drammatica sta-gione che sta vivendo l’Italia, il gestonobile di Mario Creatini può rappresen-tare un motivo di speranza per la rinasci-ta e la ripresa.Bravo Mario, questa nostra società chestoltamente ha vissuto sulle mollezze diuna vita artificiosa, può prendere esem-pio dal tuo impegno umanitario in favoredei più deboli in un paese che la civiltàeuropea ha ignobilmente sfruttato.

Mario Creatini tra i bambini del Malawi

Villa Celestina:tutto tace!

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Contro gli allevamenti lagerLa storia (a lieto fine) di un morbido cucciolo tascabile già malato al suo acquisto

di Angela Simini

Si parte con un proposito e poi …. la fortunache ne consegue ti porta da un’altra parte. E’successo a Stefano Pampaloni, titolare delloStudio Progettazioni Zaki Design, che, avendodeciso di mettere in rete e di condividere cioècon altri proprietari di animali la sua esperien-za di acquirente “gabbato”, ha ricevuto tali etante adesioni da trasformare il sito iniziale inun centro di scambi e di opinioni tra i piùgettonati, una “virtuale sala congressi” che hainciso favorevolmente sul mondo dei nostriamici a quattro zampe. Oggi dunque i cani Car-lini, così simpatici e affettuosi, hanno a lorodisposizione un blog ampio e fiorente, frequen-tato da tanti padroncini che li amano incondi-zionatamente e da un veterinario, Edoardo Gon-zaga, che mette a disposizione gratuitamentela sua operosità durante le Olimpiadi di questibuffi animali. E qui viene il bello. Si era maiancora mai sentito parlare di Olimpiadi percani, e per giunta per cani così piccoli e nell’in-sieme così poco atletici ?

E vediamo come èandata! Tutto ha avuto ini-zio 11 anni fa, quan-do Stefano Pampa-loni (nel riquadro),in arte impresariodedito all’informati-ca, in un momentodi tenerezza, pas-sando davanti ad unnegozio di animali,si è lasciato conqui-

stare da un Carlino formato mignon, un morbi-do cucciolo tascabile. E, per portarselo a casa,ha lasciato sul banco un milione delle vecchielire, in cambio dell’assicurazione che il nuovoarrivato era in buona salute. Bugia..! Ugo, cosìsi chiamava il nostro carlino, era affetto da unadisplasia alle anche e da dermatiti varie.Alle rimostranze di Stefano, il negoziante gli haproposto di cambiare l’animale: ma era troppotardi, padrone e cucciolo erano così affezionatil’uno all’altro che la separazione non fu presanemmeno in considerazione e Ugo fu curato.Pampaloni dette però il via alle ricerche, da cuirisultò che il carlino era stato acquistato in unallevamento lager nell’Europa dell’Est, dove siera ammalato. Di qui l’ idea di aprire un sitointernet per informare un vasto pubblico diquesta pratica vergognosa e diffusa e per consi-gliare di acquistare l’animale direttamente daun allevamento conosciuto, saltando la sostain negozio. Stefano ha realizzato così un sito

po e tutti mascherati, canie padroni, da Mago Mer-lino, Fata Morgana, Cene-rentola e Biancaneve, i 7nani e la strega cattiva. AMangiafuoco l’onore diaccendere la fiamma olim-pica, che ha suscitato unsalve di applausi. E poi ilvia alle gare, misurate sul-l’altezza dei cani. I “cen-to metri con ostacoli” sonodiventati “venti metri conostacoli bassissimi” adattialle corte zampe del carli-

no. Ma nessuno stava a lungo nella sua corsia,per cui ci sono state vere e proprie invasioninelle strisce degli altri compagni”.Teniamo presente che erano arrivati da tuttaItalia ben 125 cani con i loro padroni, famigliee bambini, tutti mascherati e tutti in pista,per cui si è trattato di un maxi raduno di cuihanno parlato stampa e media internazionali:il Dayly News, il Resto del Carlino, il Corrie-re della Sera, il TG 5.Alle spalle di questo massiccio lavoro (cherichiede contatti, giorni di organizzazione alargo raggio) c’è una determinazione disinte-ressata e affettiva, finalizzata a difendere glianimali e a diffondere un concetto in contro-tendenza rispetto alle sfilate dei cani di razza,alle pose e toilette che snaturano l’amico aquattro zampe e lo strumentalizzano agli inte-ressi poco nobili dell’uomo. Stefano ha intesoricreare un’etica nell’acquisto degli animali,proteggendoli dallo sfruttamento selvaggio esoprattutto da allevamenti lager. E propone lasua formula vincente, che ha fatto anche dacartina di tornasole “ Radunare tante personeallo scopo di dimostrare che tutti i cani (dotatie non dotati) sono apprezzabili, affettuosi eintelligenti, diffondere il messaggio diverten-dosi e socializzando”.E c’è un altro aspetto che si vuole sottolineare“Non accetto compromessi e non cerco spon-sor che non siano in sintonia con la mia lineapulita. Ugopiadi è vero che è un prodotto Zaki,che parte dal virtuale e che diventa concretosolo tramite adesioni. Non nasce assolutamentecon intenti commerciali. Per me è essenzialeservirmi di Zaki solo come strategia di comu-nicazione”.E, per coloro che non hanno a cuore le sortidegli animali o che cercano solo le vie dell’in-vestimento e del ritorno commerciale in tuttele iniziative, Pampaloni segnala un altro im-put: durante le Ugopiadi gli alberghi dei din-torni si riempiono di turisti e, dopo l’interes-samento dei mass media, anche di stranieri.

piacevole e divertente, che, per giunta, davaanche tante notizie sulle caratteristiche dei car-lini. A quel punto anche la trasmissione televi-siva Striscia la Notizia ha parlato del trafficoillegale e crudele degli animali dall’Europa del-l’Est.I fatti erano ormai di dominio pubblico e i car-lini sotto i riflettori.Intorno a Ugo si era creata una communityvirtuale che ha insistentemente chiesto un in-contro amichevole e informale, che radunasse icarlini e i loro amici. Stefano racconta volen-tieri come ha organizzato il ritrovo:“ Ho pensato ad una giornata da trascorrereall’aperto, e questo è ovvio, ma in assolutalibertà e semplicità, in modo che si divertisse-ro tutti e potessero giocare tutti insieme, cani,padroni, bambini, famiglie e nonni, senza cioèpreoccuparsi di chi fosse il cane più bello.Questo è roba da sfilate che noi non condivi-diamo, perché vogliamo bene a tutti gli anima-li, belli o brutti che siano, anzi questo aspettonon ci interessa proprio. L’importante è di-vertirsi e lanciare un messaggio etico e positi-vo alla gente. E siccome : l’importante è parte-cipare e non vincere, ho escogitato un genereparticolare di olimpiadi, che ironicamente hochiamato Ugopiadi. Così il 6 ottobre scorso,abbiamo disputato la decima edizione di que-sto evento singolare, patrocinato dal Comunedi Callesalvetti e con l’assistenza gratuita delveterinario, il dottor Edoardo Gonzaga, cheopera anch’egli a Collesalvetti. Ci ha ospitatil’agriturismo Cà Lo Spillo, a Guasticce. E’stato un evento gratificante e distensivo per icani, liberi di scorrazzare senza pericoli, e peri padroni. Questo anno abbiamo scelto cometema dell’incontro, soprattutto per la gioia deibambini, la favola. Ve li immaginati dei carlinimascherati da cavaliere o da principessa ? E’stato uno spasso, tanto più che abbiamo ri-spettato le orme delle reali olimpiadi. E dun-que c’è stata la cerimonia di apertura con latradizionale parata, che ha visto tutti in cam-

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IL CIELO E LA TERRAdi Marisa Speranza

“Un colloquio amichevole, uno scambio di riflessioni sui temi fondamentali della vita dell’uomo”.

“Un colloquio amichevole, uno scambiodi riflessioni sui temi fondamentali dellavita dell’uomo”. Un dialogo, dunque, acuore aperto, e non un manifesto dottri-nario. La precisazione di Caterina Meuc-ci (Focolarini) ha introdotto, presso laSala degli Specchi di Villa Mimbelli, lapresentazione di “Il cielo e la terra” , illibro scritto a quattro mani da Jorge Ber-goglio e Abraham Skorka (Editore Mon-dadori).A organizzare l’incontro, insieme al Co-mune, l’Amicizia Ebraico-Cristianà di Li-vorno (AECL). Le conversazioni tra i dueeminenti religiosi risale al periodo in cuipapa Francesco era arcivescovo di Bue-nos Aires e Skorka rettore del Seminariorabbinico della capitale argentina. “Un li-bro scritto da due amici”, ha sottolineatoil rabbino Yair Didi nella lettera inviataper l’occasione, “nato da un rapportopluridecennale” in un periodo assai diffi-cile per l’Argentina.Qual è il filo conduttore? Perché pubbli-care un libro del genere? Le domande po-ste dal conduttore Gadi Polacco, hanno

sollevato legittime curiosità sul contenu-to di un volume che contiene “coraggioseprese di posizione su alcuni temi”.“Non si tratta qui di disputa teologica,ma di discussioni che hanno tutte al lorocentro l’uomo”, ha precisato Guido Gua-stalla (AEC Livorno) che ha letto alcunipassi del libro dove Skorka riflette sulcome e il perché di un cammino fraterno(“ci siamo incontrati in cattedrale duranteun Te Deum”), sulla finalità condivisa(“per noi due il dialogo è lo sforzo di cer-care insieme”), su un riconoscimento pa-cificante (“nel popolo ebraico Bergogliovede la radice del Cristianesimo”).Nel dialogo, che parla di fede e fratellan-za, “sono sempre presenti i valori degliumanisti”, nella convinzione che “ognunova rispettato per quello che è”.Un augurio di Skorka ? “Vorrei che davan-ti al muro del pianto potessimo abbrac-ciarci”. Chi legge può misurare il lungocammino che è stato percorso dalla dichia-razione “Nostra Aetate” (1965) ad oggi .E la speranza, ha concluso Guastalla, èche “siano compiuti ulteriori passi avan-ti”. Basta scorrere il contenuto del libroper rendersi conto di quanto numerosi essisiano già stati: ci si confronta sulla nasci-ta e la morte, le forme della convivenza

civile, le insidie del potere, l’omosessua-lità, l’eutanasia, la possibilità di un’eticacondivisa tra laici e credenti... .E’ un dialogo tra due uomini di profondaspiritualità che intendono “avvicinarel’anima dell’uno a quella dell’altro”. Per-ché “è nella radice ebraica la nostra iden-tità”. L’ha ben sottolineato don AngeloColacrai (PSSP di Roma) nel suo dotto eappassionato intervento. Che ha portatoalla luce aspirazioni condivise. Traducen-do spesso dall’ebraico, il relatore ha tes-suto i fili di una possibile intesa, avver-tendo che “ascoltare una diversità è perme una gioia profonda”.Come procedere senza inciampi? “Ilcammino si fa camminando insieme”. E’,questa, una scelta che apre il cuore allasperanza perché “ogni figlio dell’uomo èfiglio di Dio” e “vedere l’altro è vedereDio”. Una straordinaria possibilità che ciè data dalla “Parola” : “il suo ascolto uni-sce due persone diverse e fa scoprire chi èDio attraverso l’altro”. Le parole di donAngelo sono calate su una platea attentis-sima, toccata nel profondo da quelle ri-flessioni in cui avvertiva il timbro dellaverità. E ancora: “il Vangelo è un annuncioche io leggo alla luce del mondo ebraico”.Mano tesa, dunque, per concludere che“il dialogo nasce dalla diversità e si rin-salda nell’ascolto dell’altro”. E’ quantoconferma nel libro il rabbino Skorka percui esso significa “ mettere a nudo le no-stre anime, accettando tutti i rischi chequesto implica, ma profondamente con-vinti che sia l’unico cammino percorribi-le per conoscere l’umanità. L’unico peravvicinarci a Dio”.

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Cultura 19

Chi era Luciano Bezzini...La sua grande passione messa a servizio per il recupero del “patrimonio storico-culturale” del nostro territorio

Non voglio dilungarmi a elogiare l’immen-so lavoro che Luciano ha prodotto in que-sti lunghi anni di ricerca rendendoci omag-gio, ogni volta, con pregevoli pubblicazio-ni, ma vorrei soffermarmi sul fatto di comeLui abbia diffuso la cultura.Proprio un grande pregio di Bezzini è sta-to quello di diffonderla in diverse maniere:lo ha fatto, quindi, attraverso le sue ope-re, ossia con la fonte scritta, lo ha fattoattraverso la fonte orale: là dove non esi-stevano documenti c’era la sua memoriache riusciva a ricoprire ampi anni di mi-crostoria smarrita; ma, la cosa più fonda-mentale, è quella di aver diffuso la culturaattraverso la sua passione... esternata, ma-nifesta nei confronti dei propri studenti everso il prossimo, riuscendo a trasmetterlae a farla recepire in maniera straordinaria.Conoscevo Luciano fin da bambino: l’hovisto come amico di famiglia, poi con ilcrescere, come colui che scrive libri, e infi-ne con il tempo, dato anche i miei interessidi studio e poi di lavoro, come un punto diriferimento unico e inamovibile.Sfido qualsiasi residente del territorio ilquale abbia dovuto compiere ricerche e tesie che non sia dovuto passare dall’abita-zione di Luciano…. proprio a testimonia-re la sua immensa disponibilità verso ilprossimo… il tutto si può ridurre in que-sta sintetica ma significativa battuta: “-Quando si entrava in casa di Luciano siconosceva l’ora di arrivo ma mai quellad’uscita!”.Oggi se ancora resta viva e si tramanda latradizione storico-culturale del territoriocomunale di Castagneto Carducci, una gran

“fetta di merito” è rivolta proprio a que-sto Signore che, grazie anche al suo archi-vio privato, costituito con un meticolosolavoro di recupero, assume oggi un grandevalore storico-sociale.Restando in ambito di archivi, il lavoro diLuciano fu rivolto anche verso quello diprivati cercando di recuperare un notevolepatrimonio documentario pronto a scom-parire dovuto all’incuria dei proprietari. Atale proposito vorrei citare un passo inedi-to ripreso dalle Relazioni sugli archivi pri-vati castagnetani effettuati da Bezzini:- Nel 1991 Luciano esaminò l’archivio dellafattoria Gherardesca di Donoratico, con-servato in una stanza del piano terra dellacasa colonica in località Bandita intitolataa Guido Alberto II. Ecco come si presen-tava al tempo il materiale: “(...) Fino al1987 c’era un operaio custode, Lindo Cer-boneschi, che periodicamente spalancavail portone e spargeva veleno contro i topi.La situazione è ovviamente peggiorata

di Edoardo Scalzini dopo il collocamento in pensione del Cer-boneschi. (…) Buona parte del materialedegli strati più bassi, sistemato su tavolo-ni poggiati a terra e imbevuti di umidità,era letteralmente polverizzato o “corian-dolizzato”, sia per il marciume che perl’accurato lavoro dei topi. (...) Tutto quel-lo che è stato possibile riunire e che davauna minima speranza di recupero e dileggibilità, è stato trattato come un ma-lato estremamente consunto. Oltre a tene-re spalancate a lungo le due porte del lo-cale (il portone e la porta che immette allescale), il materiale più umido è stato difrequente steso all’aperto, nell’aia del po-dere. (…) Man mano che era da me esami-nato, tutto il materiale veniva sistemato inscatole di cartone o legato in pacchi omo-genei (...)”.Un esempio, in breve, che raccoglie e evi-denzia tutta la passione messa a servizioda Luciano per il recupero del “patrimoniostorico-culturale” del nostro territorio...

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Il Progetto CampigliAccademia nascenel 2011 dal partenariato tra IstitutoComprensivo, Comune di CampigliaMarittima e Accademia di Belle Arti diFirenze con lo scopo di potenziare illegame tra arte e territorio, offrire nuo-vi itinerari per arricchire l’offerta cultu-rale, concretare l’idea di una formazio-ne continua, partecipata e condivisa,attraverso la realizzazione di affreschi,pitture murali e scenografie tese a ri-qualificare e caratterizzare gli spazipubblici del tessuto urbano di Campi-glia Marittima e Venturina Terme.Durante il primo anno sono state pro-gettate e realizzate, dai ragazzi laure-andi dell’accademia, opere ispirate alleantiche tecniche pittoriche che hannovalso il premio per l’innovazione daparte dell’ANCI di Città ideale nell’am-bito della rassegna delle buone prati-che della pubblica amministrazioneDire e Fare 2012.“Al comune della Val di Cornia è statariconosciuta l’originalità del progettoCampigliAccademia, che ha portatoalla realizzazione di affreschi e decoriurbani in collaborazione con l’Accade-mia delle Belle Arti di Firenze, crean-do una nuova identità del paese e ar-ricchendo i livelli di lettura dell’imma-ginario urbano”. Un lavoro intenso, conuna fase laboratoriale coordinata daglistudenti dell’Accademia, mirato allaformazione degli alunni delle scuole delterritorio che hanno acquisito nuoveconoscenze in campo artistico e ma-terialmente realizzato alcune fasi del-l’intervento pittorico.Sotto la direzione artistica del profes-sore di pittura Saverio Calogero Vinci-guerra e del professore di scenografiaMassimo Mattioli, sono state realizza-te opere d’arte che arricchiscono ilpatrimonio artistico di campiglia, affre-schi come Le strade del sole situatoall’esterno del palazzo Comunale escelto tra venti bozzetti da una giuria

di Jacopo Bertocchi

CAMPIGLIACCADEMIA

Il progetto che trasforma un comunein laboratorio permanente per l’arte

composta di esperti e cittadini o Co-municazioni, inaugurato il 6 novembre2011, realizzato su progetto iconogra-fico del prof. Carlo Isola con la tecnicadel graffito-affresco, sono le prime ope-re che aprono la strada a esecuzio-ne da guinness dei primati come lagrande pittura murale all’esterno del-la scuola materna Arcobaleno Nel

Grande Bosco, progetto inauguratol’1 giugno 2012 che vanta una super-ficie di 64 mq di Daniele Berti e AllanBoccatonda, ispirato al mondo figu-rativo di Emanuele Luzzati. Originaleil progetto itinerante composto di die-ci ritratti di 45 cm di diametro realiz-zati, nell’ottobre 2012, con la tecni-ca del buon fresco e racchiusi da unacornice modanata in coccio pesto dalnome Una via, un nome, un ritrattoteso al recupero della memoria stori-ca della comunità, operazione che haprecedenti storici nella tradizione, ti-picamente ottocentesca, degli “Uomi-ni Illustri” le cui statue decoravano imonumenti più importanti delle città.Una “buona pratica” che porta Campi-glia tra le città innovatrici e che confi-gura il progetto come un esempio daseguire.

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CONCERTI: I grandi Direttoried i grandi Interpreti

Venerdì 21 febbraio, ore 21ASHER FISCH Direttore e pianistaORT Orchestra della ToscanaMusiche di W. A. MOZART, A.SCHÖNBERG, F. MAHLER

Lunedì 24 marzo, ore 21BENEDETTO LUPO pianoforteMusiche di L. JANÁCEK , C. LAUDEDEBUSSY, P. ÈAJKOVSKIJ Giovedì 17 aprile, ore 21CONCERTO DI PASQUA

DANIEL SMITH DirettoreCLOE HANSLIP ViolinoORT Orchestra della ToscanaMusiche di L. VAN BEETHOVEN, J.ADAMS, C. IVES

Mercoledì 30 aprile, ore 21UTO UGHI ViolinoALESSANDRO SPECCHI PianoforteProgramma da definire

La Stagione di Musicada Camera in Goldonetta“Classica con Gusto” 2014in collaborazione con MenicagliPianoforti e il M° Carlo Palese

Mercoledì 12 febbraio, ore 21NUBES DE BUENOS AIRESGiampaolo Bandini chitarra - CesareChiacchiaretta bandoneonmusiche di A. Piazzolla, S. Rapezzi, A.Bardì, A. Villoldo, M.D. Pujol

Martedì 11 marzo, ore 21ARMONIA DI CONTRASTIAlberto Bologni violino - FabrizioGiovannelli pianoforte - Remo Piericlarinettomusiche di A. Ponchielli, Wagner- Alder,B. Bartòk, I. Stravinskij

Giovedì 20 marzo, ore 21ITINERARIO ROMANTICOFrancesco Dillon violoncello -Emanuele Torquati pianoforteMusiche di F. Busoni, R. Schumann,E.Grieg

Mercoledì 1 aprile, ore 21ASCOLTARE CHOPIN TRA MUSICA EPAROLE

Giuseppe Modugno pianofortemusiche di F. Chopin

Martedì 22 aprile, ore 21VIRTUOSISMO ETRASFIGURAZIONE.Un recital in ricordo di Enrico GallettaFrancesco Libetta pianofortemusiche di C. W. Gluck, C. Saint Saëns,M. Ravel. R. Strauss, F. Busoni, L. vanBeethoven

Lunedì 5 maggio, ore 21BEATLEMANIA: FROM LIVERPOOLTO LIVORNOCaterina e Ilio Barontini duopianisticomusiche di Beatles - Barontini

JAZZ ALLO SPECCHIOTeatro degli Specchiin collaborazione con Andrea Colli eRoberto NapoliLa rassegna è intitolata a GianfrancoNapoli

Sabato 8 febbraio, ore 21Andrea Colli Trio featuring Chiara DePaloChiara De Palo vocal, Daniele GorgonepianoforteMatteo Anelli contrabbasso, AndreaColli batteria

Venerdì 14 marzo ore 21Andrea Colli Trio featuring GretaCiurlanteGreta Ciurlante vocal, Giacomo RiggipianoforteNino Pellegrini contrabbasso, AndreaColli batteria

Dopo il particolarissimo il concerto di aper-tura il 30 gennaio, con la “sfida” tra il Ro-bot Teo Tronico forte delle sue 77 dita elet-troniche ed il pianista (umano) RobertoProsseda e l’applauditissimo concerto del31 della giovane e promettente violinistamoldava Patricia Kopatchinskaja, la Sta-gione dei concerti del Teatro Goldoni, cheè stata dedicata alla memoria del MaestroClaudio Abbado, recentemente scompar-so, prosegue con altri tredici serate trageneri e stili diversi, sempre all’insegnadell’assoluta qualità della proposta: mu-sica classica – sinfonica con grandi diret-tori e solisti; musica da camera con artistidi qualità nazionale ed internazionale conla 5ª edizione di “Classica con gusto” inGoldonetta, realizzata in collaborazionecon Menicagli Pianoforti e il M° CarloPalese; un’originale offerta jazz nel Tea-tro degli Specchi grazie alla collaborazio-ne con Andrea Colli e Roberto Napoli, in-titolata a Gianfranco Napoli.

Questo il programma dei restanti concerti.

Goldoni: La Stagione dei Concerti

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Teatro 1923

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Prossimi appuntamenti

PROSA

Si tratta di un viaggio, a tratti ironico, atratti graffiante attraverso alcuni episodied avvenimenti che hanno contraddistintola storia più recente della città o hannomarcato il suo modo di essere e di pensare

Domenica 9 Febbraio, h. 17.30al Nuovo Teatro delle Commedie

FRATELLI NERIS.P.A.

LIVORNO - ITALY

07.03.2014 - 08.03.2014NUOVO TEATRO presentaRocco Papaleo in

Una piccola impresameridionaleuno spettacolo di Valter Lupo e RoccoPapaleo e conFrancesco Accardo - chitarraJerry Accardo - percussioniGiuseppe Russo - fiatiGuerino Rondolone - contrabbassoArturo Valiante - pianoforteUn esperimento di teatro canzone, comeun diario da sfogliare a caso, che racco-glie pensieri di giorni differenti. Brevi an-notazioni, rime lasciate a metà, parole checercavano una musica, storielle diverten-ti o che tali appaiono nella loro originalerilettura. Non è che un diario racchiudauna vita, ma di certo, dentro, ci si trovia-no cose che ci appartengono, e nel casodell'interprete, l'azzardo che su alcune di

quelle pagine valesse la pena di farci orec-chiette, per riaprirle ogni sera a chi ha vogliadi ascoltare. Fin qui, il senso della piccolaimpresa. A renderla meridionale, ci pensal'anagrafe, di Rocco Papaleo e della bandche tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire,il controtempo, visto che il sud, di solito,scorre a un ritmo diverso. La questione me-ridionale in fondo è tutta qui: uno scarto difuso orario, un jet lag della contemporanei-tà che spesso intorpidisce le nostre ambi-zioni. Del corpo sociale, siamo gli arti perife-rici, dita e unghie. Il cuore pulsante battealtrove, mentre a noi, tutt'al più spetta la ma-nicure. Dunque, un teatro a portata di mano,col desiderio, a ben vedere, solo di stringer-ne altre.

Classica con GustoMartedì 19 febbraio, ore 21“Da paesi e uomini lontani: una serata didanza ed esotismo”Marco Podestà e Vincenzo Maxia,pianoforte a 4 manimusiche Dvorak, Brahms, Moszkowsky,Ravel

Jazz & WineVenerdi 22 febbraio, ore 21Teatro degli SpecchiMacramé quartetto vocalefeaturing Massimo Tagliata

Classica con GustoVenerdì 1 marzo, ore 21“Suonar mani e piedi: la rinascita di unostrumento”Roberto Prosseda piano-pédaliermusiche Mozart, Alkan, Gounod,Schumann, Borenstein

alla Goldonetta