Febbraio2011

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in questo numero: Progetto Desertec Energia rinnovabile al servizio del- l’europa e dell’Africa del nord di Riccardo Petrini ASM 50 anni A Terni l’azienda municipalizzata festeggia il mezzo secolo di attività di Francesca Leonardi Intervista sul nucleare incontro con Massimo Scalia, uno dei padri dell'ambientalismo italia- no, fondatore della Lega per l'am- biente (ora Legambiente) di Marta Bonucci Referendum e acqua pubblica Presentazione dei referendum sul- l’acqua e sul nucleare recentemente approvati dalla Corte Costituzionale di Michele Di Schino Novità in merito allo smaltimento dei rifiuti Analisi del Dlgs 205/2010 introduce il concetto di "preparazione al riutilizzo" di Simone Teti Riciclo TVB CONAI insegna ad amare l’ambien- te, partendo dalle scuole di Marta Bonucci Sono 11 gli edifici promossi e 89 quel- li bocciati dal dossier di "Tutti in clas- se A", realizzato da Legambiente in collaborazione con Fluke, un dossier che in occasione dell'anniversario del Protocollo di Kyoto propone di fare dell'edilizia il settore di punta dell'in- novazione energetica: "Case di classe A e fonti rinnovabili per ridurre le bol- lette dei cittadini, creare lavoro e rilanciare l'economia", è questa la sfida per un futuro pulito e conforte- vole attraverso l'efficienza ed il rispar- mio energetico in edilizia. Una squadra di tecnici ha analizzato 100 edifici tra appartamenti e uffici in 15 città italiane, e solo 11 (tutti costruiti a Bolzano) sono quelli "pro- mossi" da Legambiente. Per mostrare difetti e pregi degli edifici sono state utilizzate immagini termografiche realizzate con un apposito macchina- rio capace di evidenziare le caratteri- stiche termiche ed energetiche dei materiali nelle pareti esterne dell'edi- ficio. Sono pareti senza isolamento, finestre sottili e montate male, ponti termici tra diversi materiali, serra- menti e solai che facilitano le disper- sioni di calore. Gli edifici in cui abitia- mo e lavoriamo - si legge nel comuni- cato di Legambiente - sono responsa- bili, in nove casi su dieci, di rilevanti dispersioni di calore e quindi costrin- gono a usare riscaldamento e condi- zionatori, facendo così aumentare i costi in bolletta e diminuire il comfort e la vivibilità. "Con le termofoto - ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile Energia di Legambiente - vogliamo rendere evidente quanto sia impor- tante avere case ben progettate e costruite. Le foto del dossier presen- tato oggi mostrano con efficacia pro- prio la differenza tra una casa di Classe A, ossia con uno standard di qualità energetica che certifica un bassissimo fabbisogno di energia per il riscaldamento, e quelle costruite invece senza alcuna attenzione a que- sti temi. Le prime garantiscono una migliore qualità della vita agli abitanti grazie al buon isolamento delle pare- ti, e a parità di comfort, possono ridurre sensibilmente la spesa per il riscaldamento invernale e fare a meno dei condizionatori d'estate, riducendo fino a un terzo la spesa per il riscaldamento e il raffrescamento, ossia permettendo un risparmio tra i 200 e i 500 Euro l'anno a famiglia". Emerge, dal dossier di Legambiente, un paesaggio non incoraggiante: la quasi totalità degli edifici censiti pre- sentino carenze strutturali relative alle dispersioni di calore. Un risultato che evidenzia quanto poco siano cam- biate, negli ultimi trenta anni, le attenzioni da parte di progettisti e costruttori nei confronti di materiali, tecnologie e modalità costruttive impiegate per il contenimento degli sprechi energetici. E c'è anche una valutazione sull'ope- rato delle diverse Regioni, visto il ruolo fondamentale che hanno in questo processo, con notevoli diffe- renze in materia di prestazioni ener- getiche in edilizia. Promosse le Province Autonome di Trento e Bolzano, la Lombardia ed il Piemonte dove le normative affronta- no in maniera completa tutti gli aspet- ti di rendimento e certificazione ener- getica degli edifici, mentre Emilia- Romagna, Liguria e Puglia sono pro- mosse "con riserva", poiché ancora mancano degli elementi per comple- tare il quadro normativo. Lacune nor- mative vengono riscontrate invece nel Lazio, in Umbria e nella Valle d'Aosta, dove le Leggi Regionali prevedono indicazioni ancora troppo generiche sull'efficienza energetica. Bocciate, infine, per incompletezza e inadegua- tezza della normativa Toscana, Veneto, Marche, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, aree del Paese in cui non esi- stono Leggi Regionali con obblighi sui rendimenti energetici degli edifici, sull'uso delle rinnovabili e sulla certi- ficazione energetica, ma solo una generica promozione della sostenibili- tà in edilizia. Michele Di Schino "Tutti in classe A" dossier di Legambiente sul risparmio energetico in edilizia www.soluzioniecosostenibili.it [email protected] febbraio 2011 reg. n. 2/2011 del 19/01/2011 c/o Tribunale di Terni - direttore responsabile: Michele Di Schino

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Page 1: Febbraio2011

in questo numero:

Progetto DesertecEnergia rinnovabile al servizio del-

l’europa e dell’Africa del norddi Riccardo Petrini

ASM 50 anniA Terni l’azienda municipalizzatafesteggia il mezzo secolo di attivitàdi Francesca Leonardi

Intervista sul nucleareincontro con Massimo Scalia, uno

dei padri dell'ambientalismo italia-no, fondatore della Lega per l'am-

biente (ora Legambiente)di Marta Bonucci

Referendum e acqua pubblicaPresentazione dei referendum sul-l’acqua e sul nucleare recentementeapprovati dalla Corte Costituzionale di Michele Di Schino

Novità in merito allo smaltimento dei rifiuti

Analisi del Dlgs 205/2010 introduceil concetto di "preparazione al

riutilizzo"di Simone Teti

Riciclo TVBCONAI insegna ad amare l’ambien-te, partendo dalle scuole di Marta Bonucci

Sono 11 gli edifici promossi e 89 quel-li bocciati dal dossier di "Tutti in clas-se A", realizzato da Legambiente incollaborazione con Fluke, un dossierche in occasione dell'anniversario delProtocollo di Kyoto propone di faredell'edilizia il settore di punta dell'in-novazione energetica: "Case di classeA e fonti rinnovabili per ridurre le bol-lette dei cittadini, creare lavoro erilanciare l'economia", è questa lasfida per un futuro pulito e conforte-vole attraverso l'efficienza ed il rispar-mio energetico in edilizia.Una squadra di tecnici ha analizzato100 edifici tra appartamenti e uffici in15 città italiane, e solo 11 (tutticostruiti a Bolzano) sono quelli "pro-mossi" da Legambiente. Per mostraredifetti e pregi degli edifici sono stateutilizzate immagini termograficherealizzate con un apposito macchina-rio capace di evidenziare le caratteri-stiche termiche ed energetiche deimateriali nelle pareti esterne dell'edi-ficio. Sono pareti senza isolamento,finestre sottili e montate male, pontitermici tra diversi materiali, serra-menti e solai che facilitano le disper-sioni di calore. Gli edifici in cui abitia-mo e lavoriamo - si legge nel comuni-cato di Legambiente - sono responsa-bili, in nove casi su dieci, di rilevantidispersioni di calore e quindi costrin-gono a usare riscaldamento e condi-zionatori, facendo così aumentare icosti in bolletta e diminuire il comforte la vivibilità.

"Con le termofoto - ha dichiaratoEdoardo Zanchini, responsabileEnergia di Legambiente - vogliamorendere evidente quanto sia impor-tante avere case ben progettate ecostruite. Le foto del dossier presen-tato oggi mostrano con efficacia pro-prio la differenza tra una casa diClasse A, ossia con uno standard diqualità energetica che certifica unbassissimo fabbisogno di energia peril riscaldamento, e quelle costruiteinvece senza alcuna attenzione a que-sti temi. Le prime garantiscono unamigliore qualità della vita agli abitantigrazie al buon isolamento delle pare-

ti, e a parità di comfort, possonoridurre sensibilmente la spesa per ilriscaldamento invernale e fare ameno dei condizionatori d'estate,riducendo fino a un terzo la spesa peril riscaldamento e il raffrescamento,ossia permettendo un risparmio tra i200 e i 500 Euro l'anno a famiglia".Emerge, dal dossier di Legambiente,un paesaggio non incoraggiante: laquasi totalità degli edifici censiti pre-sentino carenze strutturali relativealle dispersioni di calore. Un risultatoche evidenzia quanto poco siano cam-biate, negli ultimi trenta anni, leattenzioni da parte di progettisti ecostruttori nei confronti di materiali,tecnologie e modalità costruttiveimpiegate per il contenimento deglisprechi energetici.E c'è anche una valutazione sull'ope-rato delle diverse Regioni, visto ilruolo fondamentale che hanno inquesto processo, con notevoli diffe-renze in materia di prestazioni ener-getiche in edilizia.Promosse le Province Autonome diTrento e Bolzano, la Lombardia ed ilPiemonte dove le normative affronta-no in maniera completa tutti gli aspet-ti di rendimento e certificazione ener-getica degli edifici, mentre Emilia-Romagna, Liguria e Puglia sono pro-mosse "con riserva", poiché ancoramancano degli elementi per comple-tare il quadro normativo. Lacune nor-mative vengono riscontrate invece nelLazio, in Umbria e nella Valle d'Aosta,dove le Leggi Regionali prevedonoindicazioni ancora troppo generichesull'efficienza energetica. Bocciate,infine, per incompletezza e inadegua-tezza della normativa Toscana,Veneto, Marche, Basilicata, Calabria,Campania, Molise, Sardegna, Sicilia,Abruzzo, aree del Paese in cui non esi-stono Leggi Regionali con obblighi suirendimenti energetici degli edifici,sull'uso delle rinnovabili e sulla certi-ficazione energetica, ma solo unagenerica promozione della sostenibili-tà in edilizia.

Michele Di Schino

"Tutti in classe A"dossier di Legambiente sul risparmio energetico in edilizia

www.soluzioniecosostenibili.itredazione@soluzioniecosostenibili.itfebbraio 2011

reg. n. 2/2011 del 19/01/2011 c/o Tribunale di Terni - direttore responsabile: Michele Di Schino

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Il progetto Desertec nasce con l'inten-to di porre tecnologia innovativa alservizio della sicurezza energetica, idri-ca e climatica. A tale scopo si è dato il via a unacooperazione tra Europa, MedioOriente (the Middle-East) e AfricaSettenrionale (North Africa) (EU-MENA) per la costruzione di centralisolari termodinamiche ed eoliche neideserti della regione MENA. Questiimpianti sono in grado di coprire il fab-bisogno crescente di desalinizzazionedell'acqua marina e di produzione dielettricità in tali paesi e inoltre di gene-rare corrente pulita che può essere tra-sportata in Europa mediante cavi a cor-rente continua ad alta tensione (HVDCHigh Voltage Direct Current) con per-dite complessive limitate al 10-15%. La Trans-Mediterranean RenewableEnergy Cooperation (TREC), fondatanel 2003 dal Club di Roma,l'Hamburger Klimaschutz-Fonds e ilCentro Nazionale Giordano per laRicerca sull'Energia (NERC) ha svilup-pato e investigato, congiuntamentealla DLR (l'Agenzia Spaziale Tedesca), ilprogetto DESERTEC. Il compito dellaTREC è di tradurre ora in pratica questoprogetto unitamente a rappresentantidella politica, dell'industria e del

mondo finanzia-rio. Il nucleo

della TREC è costituito da una reteinternazionale di scienziati, politici edesperti nel settore delle energie rinno-vabili e nel loro sviluppo. Come detto, la TREC è stata fondataper assicurare all'Europa e ai paesidella fascia del sole (sun belt), rapida-mente e a buon mercato, energia puli-ta mediante la cooperazione dei paesidell' area EU-MENA, e di conseguenza,l'immissione dell'energia dal desertonella rete europea, in aggiunta alle sor-genti europee di energia rinnovabile, èin grado di accelerare il processo diriduzione delle emissioni europee diCO2 contribuendo significativamentealla sicurezza dell'approvvigionamentoeuropeo di energia. Allo stesso tempo può assicurare, oltreall'approvvigionamento di energiaelettrica, posti di lavoro, profitti, unmiglioramento delle infrastrutture peri popoli del Medio Oriente e dell'Africadel Nord e una fonte inesauribile dienergia esente da emissioni di CO2 perla desalinizzazione.TREC ha partecipato alla realizzazionedi tre studi volti a stimare il potenzialedelle fonti rinnovabili nei paesi ME-NA,le necessità energetiche e idriche tra ladata attuale e il 2050, nonché lo svi-luppo di una rete elettrica che colleghi

i paesi europei con quelli della spondameridionale del Mediterraneo(Collegamento EU-MENA). Gli studi svolti dal DLR sulla base deidati satellitari telerilevati hanno dimo-strato che centrali a energia solare ter-modinamica, disposte su circa lo 0,3%della superficie dei deserti dell'areaMENA, genererebbero elettricità eacqua potabile a sufficienza per copri-re l'attuale domanda dell'intero NordAfrica e della stessa Europa, nonché gliincrementi stimati di tale domanda nelfuturo. La produzione di energia eolicaè invece molto conveniente nelMarocco i nelle zone intorno al MarRosso.È già iniziata in Spagna e negli StatiUniti la costruzione di nuove centrali aconcentrazione solare (Andasol 1 e 2,Solar Tres, PS10, Nevada Solar One).Altre iniziative analoghe sono in corsoin Algeria, Egitto e Marocco e ulterioriimpianti sono previsti in Giordania e inLibia. L'Unione per il Mediterraneo intenderealizzare un Piano Solare per ilMediterraneo e potrebbe costituirel'ambito in cui realizzare il progettoDESERTEC nella regione EU-MENA.Circa l'opportunità che la produzionedi energia da fonti rinnovabili debbaservire al fabbisogno interno o, princi-palmente, all'esportazione, ciò dipen-derà dalla scelta di ciascun paese: ilfabbisogno interno del Marocco è taleda richiedere innanzi tutto un sistemadi crediti per impianti eolici e solari.Tunisia e Algeria appaiono invece inte-ressati all'esportazione. Non appena ipaesi dell'Europa meridionale inizie-ranno a importare corrente dallaregione del ME-NA, si avrebbero con-seguenze anche per paesi, come laGermania, che esportano attualmenteenergia verso l'Europa meridionale. Cisarebbe così più energia disponibileper la stessa Germania, circostanzaquesta che ridurrebbe la spinta allacostruzione di centrali termiche a com-bustibili fossili e consentirebbe didisporre del tempo necessario allo svi-luppo delle energie rinnovabili.

Progetto DESERTEC di Riccardo Petrini

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Un volume fotografico che descrive lacrescita fianco a fianco con la città diTerni dal dopoguerra ai giorni nostri,una mostra nel cuore del centro citta-dino, e una serie di iniziative per cele-brare i 50 anni di attività. L'ASM TerniSpA, società del Comune di Terni chegestisce lo smaltimento dei rifiuti delcapoluogo di provincia umbro, conpartecipazioni nelle società per la pro-duzione e vendita di energia elettrica egas, partner importante di progettilegati all'innovazione tecnologica edall'energia pulita, celebra i propri 50anni nel 2011 "con uno sguardo sem-pre verso le sfide del futuro" - dichiarail Presidente Stefano Tirinzi - "intrec-ciando le celebrazioni con iniziativevolte a promuovere la raccolta diffe-renziata e lo sviluppo ecosostenibile,in un continuo contatto con la cittadi-nanza con lo stesso spirito dei padrifondatori dell'ex Azienda ServiziMunicipalizzati di Terni che costituiro-no l'ASM dalle ceneri della vecchiaInteramna".Tutto nasce infatti nel 1961, quandoun gruppo di uomini guidati dall'allora

Sindaco Ottaviani, ebbe l'idea di creareuna Azienda di Servizi Municipalizzati,dando l'avvio ad un cammino chedoveva portare ad una Azienda capacedi costruire tutte quelle infrastruttureper l'energia elettrica, l'acqua e la pub-blica illuminazione all'altezza di unComune in forte sviluppo sociale edindustriale come era quello di Terni nelprimo dopoguerra. La storia dell'Azienda è passata attra-verso molteplici cambiamenti, chel'hanno portata, oggi, ad essere unaSpA, e quel 1961 ed il successivomezzo secolo di storia vengono ricor-dati con una serie di eventi su quantorealizzato in questi cinque decenni,quanto si sta costruendo oggi e quantosi andrà a concretizzare nel prossimofuturo.Si è iniziato il 5 febbraio, con un con-certo al Palazzo Gazzoli di Terni in col-laborazione con l'AssociazioneCulturale Araba Fenice, si continueràdal 23 marzo fino ai primi giorni dimaggio, con la realizzazione di unamostra espositiva, in piazza dellaRepubblica, in pieno centro città.

Duecento metri quadriracchiusi in due grandigazebo, unitamente adaltri sedici in cui vi saràun importante info-point sul nuovissimoprogetto della RaccoltaDifferenziata Porta aPorta, diventato unodei più importantiobiettivi da centrareper l'AmministrazioneComunale e perl'Azienda.Il gazebo di informazio-ne per la RaccoltaDifferenziata Porta aPorta verrà allestito inmodo che i cittadinidella città possanoessere messi al corren-te del nuovo servizioche comporterà una

capillare raccolta differenziata di carta,vetro, plastica e soprattutto dell'umi-do, a cominciare dal centro storico perpoi estendersi gradualmente all'interacittà.La mostra avrà invece una parte stori-ca, legata alle sue origini, con novantapannelli fotografici che conterrannocirca duecento foto, rappresentanti itanti lavori eseguiti in campo elettrico,idrico e di illuminazione pubblica, cor-redata da accenni legati alla più recen-te depurazione delle acque, al fotovol-taico, al servizio igiene ambientale edal più giovane servizio di distribuzionedi gas naturale. Decine le suppellettiliesposte, strumentazioni elettriche eidriche che hanno fatto la storia dellaprogettazione tecnica in materia dienergia elettrica e acqua. Una sezionedella mostra sarà dedicata infine alpresente ed al futuro dell'Azienda, conle nuove tecnologie in fatto di smart-grid e impianti di telecontrollo per gliinterventi attraverso l'elettronica sullelinee elettriche e all'interno dellecamere dell'acquedotto.

ASM 50 anni a Terni l’azienda municipalizzata festeggia mezzo secolo di attivitàdi Francesca Leonardi

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È recente la sentenza dellaCorte Costituzionale: ilreferendum sul nucleare sifarà. Come ventiquattroanni fa, gli italiani sarannochiamati alle urne perdecidere se l'energia ato-mica sia un bene o unmale per lo stivale.Ma quanti di noi possonodire realmente di essereinformati sull'argomento?Per cercare di capire qual-cosa in più intorno a questa forma dienergia, ci siamo rivolti a MassimoScalia, uno dei padri dell'ambientali-smo italiano, fondatore della Lega perl'ambiente (ora Legambiente), nonchéautore, con Gianni Francesco Mattioli,del testo Nucleare: a chi conviene? Letecnologie, i rischi, i costi."La questione nucleare dev'essereinquadrata in un contesto più ampio ecomplesso: la drammatica urgenzaimposta dai cambiamenti climatici, ilcosiddetto global warming nonchédalla necessità di rimpiazzare il petro-lio, in via di esaurimento, con altreforme di energia", esordisce il profes-sor Scalia.L'energia nucleare può davvero rap-presentare un'alternativa valida alpetrolio, o si tratta piuttosto di unritorno al passato?Il nucleare non è un'alternativa, né alpetrolio né ad altre forme di energia. Èassurdo concepire il nucleare comeun'alternativa. C'è un concetto, unarealtà che non viene mai menzionatanel momento in cui si parla di energianucleare, e cioè che per essa vale lostesso discorso del petrolio: il nucleareda fissione è una fonte esauribile e perdi più residuale. Basti pensare allestime pubblicate nel 2007 dall'AgenziaInternazionale per l'Energia Atomica(IAEA) che prevedono l'esaurimentodelle riserve di uranio fissile (U235) neiprossimi cinquanta/ottant'anni. Ma seil ritmo dei consumi di uranio dovesse

raddoppiare, ci troveremmo nel giro dipoco tempo di fronte ad una vera epropria guerra per l'uranio. Insomma,saremmo di nuovo al punto di parten-za.Dunque, un ritorno al nucleare nonconverrebbe...Come ho già detto, il nucleare è unafonte residuale il cui contributo ai con-sumi energetici totali vale un 6% per ipaesi industrializzati, ma scende al 2%su scala mondiale. Globalmente, menodei kilowattora prodotti dall'idroelet-trico.Non sarebbe più sensato puntare sullefonti rinnovabili?Decisamente si, sul risparmio, innanzi-tutto, e sulle fonti rinnovabili: sarebbela sola cosa sensata da fare. Se pensia-mo all'effetto serra e al surriscalda-mento globale, emerge con chiarezzal'inadeguatezza del nucleare, soprat-tutto se messo a confronto con leenergie rinnovabili. Il problema delclima, i drammatici mutamenti in atto -dallo scioglimento delle calotte polarie dei ghiacciai all'aumento globaledelle temperature - non si possonoaffrontare ricorrendo al nucleare.Anche raddoppiando la potenza elet-tronucleare attuale, come prevede peril 2030 uno scenario dell'AgenziaInternazionale dell'Energia (IEA), siriuscirebbe al massimo a raggiungerel'obiettivo di una riduzione delle emis-sioni di CO2 soltanto di circa il 5%. Unrisultato marginale e per di più in ritar-

do rispetto all'urgenza dei cambia-menti climatici in atto.Le centrali nucleari sono davvero sicu-re?La sicurezza, o per meglio dire la non-sicurezza, delle centrali nucleari è inprimo luogo di carattere sanitario. L'università di Mainz (RFT) ha condottoun'indagine epidemiologica nelle zonecircostanti le diciassette centralinucleari tedesche, indagine che si rife-risce al periodo 1980-2003. Il risultatofinale è a dir poco allarmante: nel rag-gio di 5 chilometri da ogni centrale siha è registrato un aumento del 160%dei tumori embriogenetici e unaumento addirittura del 220% delleleucemie infantili. Fa allora rabbrividi-re che il prof. Umberto Veronesi, presi-dente dell'agenzia per la sicurezzanucleare, dichiari impunemente che"l'idea che il nucleare possa aumenta-re il rischio-cancro è infondata".Poi c'è il problema degli incidenti, nonsolo Chernobyl, ma sottolineo ThreeMile Island, negli Usa, perché era unPWR, cioè dello stesso tipo dei reattorifrancesi previsti per l'Italia, gli EPR. Lì siverificò il più grave incidente accadutoa un reattore nucleare in Occidente:fuoriuscita dal nocciolo del reattore diventi tonnellate di uranio, dai 13 ai 17Curie di radioattività all'esterno, 140mila persone evacuate volontariamen-te dall'area.

Intervista sul nucleare incontro con Massimo Scalia

di Marta Bonucci

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Crede che le istituzioni e gli organi diinformazione debbano fare di più perinformare i cittadini in merito a que-stioni come nucleare e energie alterna-tive?Il tema energetico e ambientale è sen-z'altro il tema del ventunesimo secolo,eppure intorno a questo argomentonon c'è comunicazione adeguata. Ilproblema sta a monte, e riguarda ilcomplesso della classe dirigente;buona parte dei politici, poi, sono deltutto incompetenti in materia, nonsanno precisamente di cosa stannoparlando, non hanno una conoscenzaapprofondita sull'argomento.Proposte per risolvere questo stato dicose?

L'esauribilità del petrolio e l'inadegua-tezza del nucleare ci impongono dicambiare modello energetico: da quel-lo attuale fondato sui fossili, ad altaconcentrazione d'energia e responsa-bile della grave crisi ambientale, versoun modello di energie pulite diffusenel territorio e direttamente accessibi-li ai cittadini. Questo è stato ben compresodall'Unione Europea che lanciò nelmarzo del 2007 i tre 20% al 2020:ridurre del 20%, entro quella data, leemissioni di CO2, il principale dei gasserra e, per ottenere questo obiettivo,ridurre del 20% i consumi totali d'ener-gia (non solo quelli elettrici) e coprire irestanti consumi col 20% di fonti ener-

getiche rinnovabili. Insomma, ridurrequasi del 40% l'incidenza dei combusti-bili fossili. E gli obiettivi europei sonoormai diventati quelli di tutti i governidel mondo.Per far fronte ai cambiamenti climaticiabbiamo, insomma, una vera e propriarivoluzione energetica da compiere: lemaggiori responsabilità le hanno igoverni, le organizzazioni sociali e poli-tiche, ma anche ai cittadini è richiestoun grande salto culturale nelle loroabitudini di consumo, nei loro stili divita.

Referendum: acqua pubblica e nucleare Si andrà a votare per il nucleare e per l'acqua pubblica, probabilmente in una domenica compresa trail 15 aprile e il 15 giugno prossimi, con un decreto del Presidente della Repubblica, GiorgioNapolitano, a seguito dopo della deliberazione del Consiglio dei ministri.La Corte costituzionale ha deliberato infatti, l'11 gennaio, in merito alle richieste di ammissibilità deireferendum in materia di privatizzazione dell'acqua e della costruzione di nuove centrali nucleari inItalia. Cinque i quesiti proposti, di cui quattro relativi alla gestione degli acquedotti ed uno, promossodall'Idv, per cancellare circa 70 norme contenute nei provvedimenti varati dal governo Berlusconi edinerenti alla produzione di energia nucleare ed alla creazione di nuove centrali.I quesiti ammessi sono stati tre, nello specifico: n. 149 Reg. Ref. (richiesta di referendum n. 1) "Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblicilocali di rilevanza economica. Abrogazione". n. 151 Reg. Ref. (richiesta di referendum n. 3) "Determinazione della tariffa del servizio idrico integra-to in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma". n. 153 Reg. Ref. (richiesta di referendum n. 5) "Nuove centrali per la produzione di energia nucleare.Abrogazione parziale di norme".A non essere ammessi sono stati i due quesiti relativi sempre all'acqua pubblica proposti da Idv e dalcomitato Acqua pubblica relativi, il primo simile a quello ammesso sulle modalità di affidamento egestione (Idv), e il secondo alle "norme limitatrici della gestione pubblica del servizio idrico". Per quanto riguarda l'acqua, il via libera della Consulta riguarda i due quesiti proposti dal Comitatopromotore e dal Comitato "Siacquapubblica", di cui fanno parte anche giuristi quali Stefano Rodotà eGaetano Azzariti: nel primo si chiede l'abrogazione delle norme del decreto Ronchi sulle modalità diaffidamento con gara a privati dei servizi pubblici di rilevanza economica; il secondo richiede la can-cellazione delle norme del governo Prodi riguardanti la determinazione della tariffa del servizio idricointegrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito.Per quanto riguarda il nucleare, la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile la proposta di refe-rendum sul nucleare presentata dall'Italia dei valori ad aprile del 2010. Il quesito referendario, pubbli-cato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 aprile, è stato oggetto di una raccolta di firme a maggio e il 10dicembre la Corte di Cassazione aveva espresso parere favorevole al termine della verifica di validitàdella proposta.Con questo referendum, a distanza di ventiquattro anni, gli italiani torneranno nuovamente ad espri-mersi in una consultazione sulla presenza o meno di impianti nucleari nel nostro Paese.

di Michele Di Schino

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Il Dlgs 205/2010 introduce il concettodi "preparazione al riutilizzo", taledecreto recepisce la Direttiva europea2008/98, ossia il terzo correttivo dellaparte IV del cosiddetto Testo unicoambientale (152/06), introduce unaserie di novità. In primis viene riconfer-mata la gerarchia della gestione deirifiuti permane quindi, l'ordine di prio-rità fra la prevenzione, riciclo, recupe-ro energetico e smaltimento. Vengono poi inserite nel testo nuovedefinizioni inerenti il riutilizzo, la pre-parazione al riutilizzo e il riciclaggio enuovi principi come quello del "ciclo divita" dei rifiuti che rende possibile incerti casi, discostarsi dall'ordine dipriorità. Viene stabilito chiaramenteun ordine di priorità tra le diverseforme di recupero inserendo al primoposto il riutilizzo, al secondo il riciclag-gio e infine il recupero di altro tipo. Di grande rilievo è la netta distinzioneche viene fatta tra il recupero di mate-ria e quello di energia, subordinando ilsecondo al primo. Per lo stesso concetto di recupero dimateria viene distinto il riutilizzo, dallapreparazione al recupero e dal riciclag-gio. Secondo il legislatore italiano,dunque, per riutilizzo si intende "qual-siasi operazione attraverso la qualeprodotti o componenti che non sonorifiuti sono reimpiegati per la stessafinalità per la quale erano stati conce-

piti", mentre per preparazione per ilriutilizzo si intendono tutte le "opera-zioni di controllo, pulizia, smontaggio eriparazione attraverso cui i prodotti o icomponenti di prodotti diventati rifiuti(come ad esempio i Raee) sono prepa-rati in modo da poter essere reimpie-gati senza altro pretrattamento". Ben diverso è il concetto di riciclaggio,secondo il legislatore infatti per questosi intende "qualsiasi operazione direcupero attraverso cui i rifiuti sonotrattati per ottenere prodotti, materia-li o sostanze da utilizzare per la lorofunzione originaria o per altri fini." Emerge quindi l'idea che si parli dirifiuti solo nel caso di preparazione alriutilizzo e nel caso del riciclaggio,mentre non appare chiaro se la defini-zione di rifiuto sia applicabile nel casodel riutilizzo, quindi se sia applicabilequanto riportato nella parte quarta delCodice ambientale. Nel caso di riciclaggio l'accento è quin-di posto sui prodotti o sui componentidi prodotti diventati rifiuti, mentre nelcaso del recupero è evidente il riferi-mento ai soli rifiuti. Nonostante i chia-rimenti sulle definizioni, permangonosignificative incertezze, specialmenteper coloro che intendono operare ilregime di favore, il quale comporta incapo al soggetto interessato l'onere didimostrare che non si tratti di rifiuti,perché il testo del codice ambientale

non esplica quali prodotti e rifiuti pos-sono essere sottoposti a riutilizzo opreparazione di utilizzo. Viene altresì demandato al Ministerodell'ambiente e della tutela del territo-rio la definizione di un catalogo esem-plificativo di prodotti e rifiuti di pro-dotti sottoposti a riutilizzo o prepara-zione di utilizzo, tramite appositidecreti da adottarsi entro sei mesi dal-l'entrata in vigore delle disposizioni dilegge. Per concludere si precisa che icriteri specifici per individuare i "rifiutidefinitivi" ossia la norma che consentedi poter affermare che un rifiuto cessadi essere tale (e essere per esempiomateria prima seconda) dovrannoessere individuati caso per caso perspecifiche tipologie di rifiuto attraver-so uno più decreti emanati da partedel Ministero dell'Ambiente. Attualmente sembra si stia discutendodei rifiuti relativi alle rocce e terre dascavo e relativi ai metalli.

Novità in merito allo smaltimento dei rifiuti di Simone Teti

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Riciclare significa amare l'ambiente,averne a cuore il futuro. Il problema è:come fare? Quali materiali riciclare e inche modo? La mancanza di un'educa-zione ambientale è sentita da molti,adulti, anziani e non solo. Nasce daquesta consapevolezza "Riciclo TVB",l'iniziativa lanciata da Conai, ConsorzioNazionale per il Recupero degliImballaggi , per promuovere la culturadella sostenibilità. Un progetto chiaramente rivolto ai gio-vani, come si evince dall'acronimoTVB, e in particolare agli studenti dellescuole secondarie. Attraverso unaserie di attività didattiche, Conai si pro-pone di sviluppare negli adulti didomani uno spiccato senso di respon-sabilità nei confronti dell'ambiente. Eper farlo punta sull'ausilio degli adultidi oggi, gli insegnanti, e sulle nuovetecnologie: "Riciclo TVB", infatti, è unprogetto didattico in rete attraverso ilquale i docenti possono veicolareinformazioni orientate a sviluppare

nei ragazzi la consapevolezza dellatutela ambientale, in primo luogoattraverso una promozione del riciclo edella raccolta differenziata. Numerosi gli strumenti a disposizionedi docenti e alunni: dalla creazione diuna "carta d'identità" dell'imballaggioall'analisi degli imballaggi utilizzati infamiglia, fino all'elaborazione di unquestionario sul comportamentoambientale dei cittadini. Attraversouna serie di materiali didattici disponi-bili gratuitamente online, "Riciclo TVB"intende mostrare quali vantaggi con-creti derivano da una corretta gestionedei rifiuti e dalla trasformazione del"materiale-rifiuto" in nuova risorsa, innuovo prodotto. Ma non c'è solo il percorso didattico. Aquesto si affianca "Progetta laRicicliera", un concorso a premi, pro-mosso sempre dal Conai, che invitaragazzi e ragazze a sfidarsi nella crea-zione di un contenitore per la raccoltadifferenziata realizzato con materiali di

recupero. Conai hadeciso cioè di punta-re tutto sulle menti"fresche", sull'ine-sauribile fantasia deigiovani. Le classipossono scegliere seprogettare un con-tenitore per la casao per i luoghi pubbli-ci, se creare un solorecipiente per piùmateriali o tanticontenitori differen-ti a seconda delmateriale da ricicla-re. C'è tempo fino al4 marzo per parteci-pare. In palio, per leprime tre classi, unviaggio di istruzionedi due giorni alParco Nazionale delCirceo, un televisore

al plasma con lettore DVD e un video-proiettore. "Da cosa rinasce cosa", recita lo slogandel Consorzio Nazionale per ilRecupero degli Imballaggi. Insegnareai giovani cos'è la raccolta differenziatae qual è il metodo migliore per farla, èun'esigenza indispensabile. A partire dagli imballaggi, che costitui-scono attualmente quasi un terzo deirifiuti domestici. Con "Riciclo TVB",Conai si propone di superare unasituazione precaria, quella della raccol-ta differenziata in Italia, rivolgendosi achi, un domani, dovrà prendersi curadell'ambiente. Un piccolo passo per condurre i giova-ni alla conoscenza del riciclo, ad assu-mere comportamenti virtuosi, checontribuiscano, si spera in mododeterminante, ad un cambiamentoculturale e degli stili di vita.

"RICICLO TVB"CONAI insegna ad amare l'ambiente

di Marta Bonucci

Page 8: Febbraio2011