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22 febbraio 2017

Una economia per il 99% , ovvero disuguaglianze e povertàASCEA

Stile Libero“MARIA DELL’IMMACOLATA”

Via Nitti,1 Agropoli

Direttore ResponsabileFlorigi Raimondo

Autorizzazione n. 134 dell 11maggio 2007 del Tribunale di

Vallo della Lucania

anno n.10 febbraio 2017

Redazione di ASCEA - Via Oberdan, 10tel. 338 4722640

[email protected] in 1.000 copie

Un recente rapportoOxfam, organismo umani-tario internazionale consede a Londra, uscito inprevisione della riunioneannuale dei Grandi dellaTerra a Davos (Svizzera)per il “World EconomicForum 2017”, ha messo inevidenza l'accentuarsidelle disuguaglianze nelladistribuzione della ric-chezza, non solo a livello

patrimoniale, ma anche neiredditi.A livello mondiale “8 pa-

peroni” hanno la stessa ric-chezza di 3,6 miliardi dipersone e l'1% ha accumu-lato nel 2016 quanto si ri-trova in tasca il restante99%.Anche in Italia “7 pape-

roni” possiedono una ric-chezza pari a quella del30% della popolazione.Come accennato, le dif-

ferenze non riguardanosolo il patrimonio, maanche il reddito, ovvero untempo l'aumento della pro-duttività si traduceva in unaumento salariale, mentrenegli ultimi anni, purtroppo,non è più così. Il legamecrescita e benessere è sva-nito, in quanto la ricchezza

si ferma solo ai piani piùalti.Anche i dati Eurostat

confermano che i livelli diretribuzione non solo nonricompensano in modoadeguato gli sforzi dei lavo-ratori, ma sono sempre piùinsufficienti a garantire ilminimo indispensabile allefamiglie.Il 45% dell'incremento

delle retribuzioni è andatoal 20% più ricco degli ita-liani e solo il 10% più facol-toso dei concittadini èriuscito a far salire le pro-prie retribuzioni in mododecisivo.Il 76% degli intervistati da

Oxfam in Italia è convintache la principale disegua-glianza si manifesti nel li-vello del reddito e l'80%

considera prioritarie e ur-genti misure governativeper contrastare tale situa-zione. Inoltre Oxfam chiededi fermare sia la corsa al ri-basso dei diritti dei lavora-tori, che le politiche fiscaliper attirare le multinazio-nali.In definitiva occorre evi-

tare che le multinazionali ei superricchi continuino adaumentare le disugua-glianze attraverso elusioneed evasione fiscale, e,quindi, con la massimizza-

zione dei profitti e la com-pressione dei salari.Per quanto concerne il

nostro Paese, non pos-siamo che ribadire che unapolitica di redistribuzionedella ricchezza potrà realiz-zarsi anche attraverso unaazione di contrasto efficaceall'evasione fiscale, allacorruzione, all'economiacriminale e a quella som-mersa.

FORLI 18/01/2017Luciano Camaggio

Il palcoscenico del dramma

L’Opinione di Florigi Raimondo

Dal 24 agosto il centro Italianon ha pace. 50.000 scosse diterremoto hanno reso ballerinoun intero territorio diviso traAbruzzo, Marche, Lazio e Um-bria. Il 90% dei fabbricati sonoinagibili e la popolazione si è di-visa: una parte è ospite degli al-berghi della costa adriatica,un’altra si è adattata alle rou-lotte, altra ancora si ostina a ri-manere lì, dove è nata e doveha tutto ciò che gli è rimasto.Hanno distribuito le casette dilegno ad Amatrice e altre arrive-ranno per infondere un barlumedi fiducia, sicuri e convinti chenon si tornerà mai più a quelloche si aveva ed era prima delterremoto.Uomini generosi si sono spesia recuperare vittime, a portareconforto, a salvare il salvabilecome il frontale della chiesa diSan Benedetto a Norcia, testi-mone di religiosità e lavoro di ungrande Santo italiano. “L’ora etlabora” benedettino è ancoravivo e permea la società di queiluoghi. Schiena curva e maniall’opera mentre la bocca tacee i pensieri, buoni o cattivi, nonfrenano la voglia di continuare avivere.Quando l’assuefazione ai di-sagi si stava affermando e le dif-ficoltà assorbite dalla capacità disopportazione, ecco che la tra-

gedia assume dimensioni inim-maginabili. Una nevicata di por-tata storica si abbatteva suiterritori già duramente provati.Anche ad Ascea si è vista neveabbondantemente fuori da ogniaspettativa. Erano almeno qua-ranta anni che non nevicava ese lo aveva fatto non si era fer-mata: una spolverata e via. Malì,dopo una severa scossa diterremoto di magnitudo 6,5, si èscatenato il finimondo. Metri emetri di neve si sono accumulatiostruendo strade, isolandopaesi e borgate, interrompendol’energia elettrica, l’approvvigio-namento idrico, il rifornimento dialimentari, dei generi di primanecessità per le persone e ani-mali.Una sola valanga scatenatadal movimento tellurico e conun’energia di 4.000 TIR a pieno

carico e lanciati alla massimavelocità, si è abbattuta sull’unicoalbergo spostandolo verso valledi circa dieci - quindici metri. Al-cuni letti sono stati rinvenuti a500 metri e i tre piani sono crol-lati su se stessi. I primi soccorsisono arrivati sugli sci e subito ècominciata l’opera di scavo. Un-dici persone salvate, 16 corpirecuperati altri sono dispersi.Uomini, nella stampa mondialeli hanno chiamati angeli, hannoscavato senza sosta e conti-nuano con la speranza di recu-perare altri superstiti.Immaginiamo le difficoltà di co-loro che dovevano decidere chisoccorrere ed è fatale che ci siastata qualche mancanza.Sul palcoscenico che inevita-bilmente si forma in queste oc-casioni, ci sono stati pochipolitici, anzi nessuno, e si sonovisti soltanto gli uomini che lavo-rano. Ma il palcoscenico ètroppo prestigioso per lasciarlovuoto di alcune presenze. Enon poteva mancare la magi-stratura: quell’hotel non dovevastare lì, ci sono state troppe per-sone superficiali, i soccorsi sonopartiti in ritardo, richieste di aiutoignorate. Così, all’improvvisonon ci sono eroi, non ci sonoangeli e tutto va alla malora equasi ci vergogniamo di essereloro concittadini.

Morire costa sempre più. Loculi cimiteriali da 900 € a1.200,00€La Giunta delibera di dare indirizzo al Responsabile

del Settore Lavori Pubblici di prevedere, nella reda-zione dei successivi livelli di progettazione relativa al-l'ampliamento a valle del cimitero di Ascea Capoluogo,la realizzazione di 200 loculi da concedere esclusiva-mente a coloro che richiedono l’assegnazione in con-cessione anche "ante mortem" di Ioculi singoliaffiancati (da destinare esclusivamente alle salme diconiugi o di conviventi more uxorio) e di provvedereall'assegnazione dei predetti 200 loculi da realizzare; iltutto adeguando il prezzo della cessione dei nuovi lo-culi ad € 1.200,00 ciascuno e provvedendo alle sum-menzionate attività con priorità rispetto agli altricompiti d’istituto.Non parliamo di speculazione, sarebbe ingeneroso

verso i vivi e particolarmente i morti. Eppure, dopo ilpagamento di tante tasse allo Stato e soprattutto al no-stro comune, morire ad Ascea è pericoloso perchéanche da morto si continua a pagare … tartassati al-l’infinito.

Il Corsivo Corrosivo

Morire costa

Questo

giornale è

consultabile

on line, in for-

mato PDF, su

www.

cilentoterramia.it

FRAZIONIAlimentari di Nicola FIERRO – MandiaBar – “DOLCE E SALATO” - MandiaCircolo Monte Carmelo - CatonaCircolo ENAL - TerraduraASCEASUPERMARKET Veneroso Giuseppa SALI E TABACCHI - VACCARO - Via S.AntonioBAR MILLENNIUM di Schiano Loredana SUPERMERCATO SIDIS di Cammarano V.SIDIS BAZAR di Cammarano Valerio BAR G&G SNACK di Perretta Massimo e DianaFERRAMENTA COLORI FAI DA TE di D’Angelo ASCEA MARINAALIMENTARI Isabella MassimoEDICOLA Aniello Zollino MILORD sas di D’Angelo L. & C.

EMPORIO TABACCHI di Feola De Marco & C. OK MUSIC - EDICOLA di Salvatore Tortora BAR CENTRALE di Montuori P. & C. sas ALIMENTARI di Martuscelli Patrizia Alfa Gamma - Libreria Cartoleria - Via Oberdan 25FRUTTA E VERDURA di Luigi FierroPASTICCERIA SANTOROCAFFE’ STAZIONE di P. D’Angiolillo & C.BAR - Gelateria COCO BEACH CIRCOLO - CULTURALE “PARMENIDE”PIANA DI VELIASUPERMERCATO Cascone AntonioBAR CASCONEGARDEN CENTER di Castiello Daniele ALIMENTARI Sansone Antonietta BAKU BAR di Licusati Anna

Il giornale è distribuito presso i seguenti esercizi commerciali:

Mario Draghi

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Grandissima cornice di pubblico per la seconda edizione del Premio “PaoloSerra”, anche quest’anno svoltasi nell’aula consiliare “A. Di Filippo” del Co-mune di Agropoli. A far da gran cerimoniere il sindaco Franco Alfieri semprepresente nei momenti importanti della comunità agropolese. Pubblico presentegià ben anzitempo rispetto all’orario d’inizio, evidentemente voglioso di nonperdersi neanche un minuto di un evento che acquista importanza di anno inanno.Scopo della serata premiare le eccellenze agropolesi che ogni anno si di-

stinguono nei propri campi. Questi i premiati dell’ultima edizione:CULTURA VITTORIO SGARBIGIORNALISMO FRANCO ESPOSITOSPETTACOLO A TOYS ORCHESTRA-FRANCESCO SERRASPORT ANDREA PIPPA-MARIANO GASPARROTELEAGROPOLI MICHELE DE CONCILIISPOLITICA VINCENZO PEPEIMPEGNO SOCIO CULTURALE SERGIO DI FIOREIMPRENDITORIA BITDROM

A dicembre e a gennaio l’Aula Consi-liare del Comune di Agropoli ha ospi-tato la presentazione di due importantipubblicazioni dedicate alla figura diSan Francesco d’Assisi e al particolareperiodo storico che ha vissuto.Da diversi anni il Comitato Spirito Fran-cescano, presieduto da GermanoRizzo, cura una serie di importantieventi tesi a ricollocare nella giusta pro-spettiva storica e sociale la presenzadi San Francesco nel Cilento durante il1222: incontri, convegni, opere artisti-

che dedicate, viaggi, pubblicazioni. Perquest’ultimo aspetto, è da sottolinearela recentissima “Frate Francesco adAgropoli - Una tradizione che conti-nua”, a cura di Germano Rizzo e delDottor Antonio Capano, Storico e Ar-cheologo, nella quale il Comitato hasintetizzato tutto il lavoro svolto in que-sti anni, con particolare riguardo agliaspetti storici, artistici e sociali. Paginadopo pagina, vengono illustrati e con-divisi le varie iniziative che il Comitatoha promosso fin dalla sua nascita. Uno dei fondatori del Comitato, il Pro-fessor Umberto Grieco, ha pubblicatocon la casa editrice “L’ArgoLibro” diAgropoli l’interessantissimo “L’età diFrancesco - Gli albori della modernità”:un saggio che è un excursus incisivo,efficace, completo, di secoli che pertanto, troppo tempo sono stati frettolo-samente etichettati come “oscuri”. Fi-losofia, letteratura, politica, arte: ilsaggio di Grieco ci fa rendere conto diquanto il Medioevo sia invece stato un

periodo fecondo, esaltante, in cui tan-tissimi protagonisti hanno gettato semifondamentali poi sviluppati nei secolisuccessivi. Soprattutto, viene analiz-zata con acume e lungimiranza la vi-sione francescana della vita e dellasocietà, al di là dei non pochi luoghi co-muni che nel tempo si sono succeduti.Quella di Francesco è una figura ca-pace ancora oggi di essere punto di ri-ferimento per chi concepisce la propriavita sganciata dall’arricchimento mate-riale come valore irrinunciabile, ed èuna “presenza” che va anche al di làdel significato strettamente religioso.Opere come quelle del Comitato Spi-rito Francescano e del Professor Um-berto Grieco (entrambe sono reperibilipresso la libreria indipendente “L’Argo-Libro” ad Agropoli) ci aiutano a deci-frare meglio, oggi, un messaggiolanciato otto secoli fa ma ancora oggiattualissimo. Anche il Cilento è chia-mato a rispondere, a confrontarsi coninsegnamenti così pregnanti, che sfi-

dano gli egoismi personali e collettivi.

Francesco Sicilia

Ad Agropoli, sulle orme di San Francesco

Agropoli - Panorama

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febbraio 201744 ASCEA

In un immaginario paese, su ognicasa c era un campanello che suo-nava ogni volta che le mogli tradivanoi mariti. Era un posto tranquillo dove re-gnava la monotonia e la noia ma ledonne non avevano mai tradito i lorouomini. Ma, un giorno l’arrivo di belli egiovani marinai, scuote le donne che,desiderose di nuove emozionanti rela-zioni, tradiscono i loro mariti, e i campa-nelli impazziscono. Ai nostri giorni i campanelli non suo-

nano, ma, su ogni casa simbolica-mente ce ne uno, e con la parità Deisessi (una bella scusa), suonano unavolta per le mogli e una per i mariti. Maperché Si tradisce? Cosa induce ladonna a farlo?. È nella sua natura? Oè colpa della genetica? Le motivazionispesso sono banali: il sentirsi trascu-rate, per ripicca perché i mariti lehanno tradite. La donna ama sentirsi sempre de-

siderata, corteggiata, ma la causa sca-tenante è il " brivido". La " magia" delprimo rapporto, il provare nuove emo-zioni. Dopo anni di matrimonio il rap-

porto sessuale è meno passionale e luomo si cura sempre di meno e si tra-scura. In quasi ogni donna c è una"Lolita" e pur essendo mamma, amasentirsi sexy e attirare su di se il desi-derio del maschio cacciatore"preda". Ma può capitare anche che si è

stanchi di un legame che vincola maormai spento, finito e non si ha il corag-gio di chiuderlo, i figli la condizione so-ciale ed economica, l’assuefazione diun menage monotono, e...Si tradisce.Così poi, l’uomo o la donna, non per-donando il tradimento e si separano.Sarebbe retorica a questo punto direche non è Un marchio o un obbligo avita il " finché morte non vi separa". Nelmatrimonio nei legami ad amare sideve essere in due. Mettere al mondodei figli è il gestire la vita di un essereumano che non ha chiesto lui di na-scere, non è Un oggetto senz’anima,conteso spesso più per capriccio, ri-picca che per amore, Ma puro "egoi-smo". Ci si sposa , perché? È una siste-

mazione, il raggiungimento di tanti

obiettivi? Un tetto, un futuro, un maritoe guarda caso una certa sicurezzaeconomica che assicura un vitalizio avita. I figli fanno parte del programma.E poi, tutto s improvvisa, si alza il sipa-rio e si va in scena. Ma la vita a due èil condividere i sogni amarsi desidere-rei, costruire giorno per giorno la con-tinuazione e il completamento di sestessi, e la formula giusta è nell’"amore". Ma quando non c è Si spro-fonda nella noia e diventa una pri-gione. E via con i tradimenti , bugieecc. Cercando di evadere da quella re-altà pesante come una palla al piede.Ci si giustifica con se stessi, si è irre-

quieto e si brancola alla ricerca conti-nua di quel " qualcosa" che ci è sco-nosciuto , sfuggendosi, allontanandosida se stessi. E "quel qualcosa", "l’irrequietezza",

l’insoddisfazione, l’infelicità è il vuotoche si porta dentro, offuscato da effi-meri incontri sessuali e da illusorie re-altà. Ma tutto ciò è come attaccare alcollo di un felino cioè a "sé stessi", tanticampanelli pesanti e tintinnanti, mache nessuno oserebbe toglierli. Paurao viltà?

Angelina Silvestre

IL Paese dei campanel l i : un’operetta degli anni 30

Lettori e lettrici siamo a febbraio, gen-naio è stato piovoso, c’è stata tantaneve e non è stato clemente con l’agri-coltura, facendo ritardare tutti i lavorinecessari che andavano fatti il mesescorso, potatura delle piante da frutto,potatura della vite, preparazione del-l’orto per la piantumazione delle patatee dell’aglio. Questo mese se il tempo simantiene bello, ci sarà un gran da farenelle nostre campagne, si potrà arare ilterreno per la semina del grano, dice ilproverbio “se vuoi riempire il granaioseminalo a febbraio”.Le semine, con luna crescente dal4

all’11 e dal 27 al 28 si possono metterea dimora le piante da frutta, seminarefave e piselli,e in semenzaio seminare

peperoni pomodori.Con luna calante dal 12 al 26, in

serra radicchio, lattughe, basilico, bie-tola, se il tempo si mantiene mite pian-tare aglio e cipolla e patate. Potare lepiante da frutta e conservare le marzeper gli innesti in un sacchetto al fresco,travasare il vino in giornate soleggiate enon ventose eliminando eventuali se-dimenti.Nelle serre effettuare una disinfesta-

zione per la farfallina del pomodoro(tuta absoluta) con prodotto biologico abase di bauveria bassiana al terreno .Dopo la pota delle piante da frutta

trattare il legno con prodotti rameici inmiscela con aglio essiccato.Effettuare il trattamento al nespolo

contro la ticchiolatura (macchie nera-stre sui frutti) con syllit o zolfo bagna-bile.Ripetere i trattamenti almeno ogni

venti giorni.

Curiosità: MalvaÈ questo il periodo dell’anno che si

fanno sentire il raffreddore e la tosse e

le nostre nonne non avevano a dispo-sizione i farmaci.Per curare questi malanni usavano

la malva, una pianta che cresce spon-tanea lungo i muri e i bordi dei sentieri,alta fino a un metro con foglie somi-glianti a quelle del geranio, fa fiori pur-purei a cinque petali, ha proprietàantinfiammatoria, astringente, cal-mante, emolliente, lassativa. Usare fo-glie come tisana funziona comeemolliente ed espettorante per curarebronchiti, tosse e catarro. Per prepa-rare l’infuso, lasciare in infusione duecucchiai di malva essiccata(oppurequattro foglieverdi) in200ml diacqua bol-lente per 10minuti, filtraree sorbirecaldo. Il de-cotto di foglieinvece sti-mola l’appe-tito e facilita la

digestione: bollire per 15 minuti in 1 litrodi acqua una manciata di foglie e fil-trare. Per affrontare costipazioni e in-fiammazioni intestinali. In particolare lastomatite preparare l’infuso immer-gendo per 10 minuti in un litro d’acquauna mangiata di foglie e fiori, filtrare ebere alcune tazze nel corso della gior-nata. Il filosofo greco Pitagora soste-neva che la malva dovesse esseremangiata ogni giorno per sedare lepassioni e calmare la mente.

Daniele Castiello

“Se vuoi riempire il granaio semina a febbraio”

A cinque mesi dalla morte dellamoglie, la cara Filomena, Luigi Vasileall’età di novantatré anni si è riunitocon lei al cospetto del Signore. Lohanno pianto i figli Anella, Francescae Giuseppe, i nipoti Aniello, Aurelio,Luigi Mautone, Annachiara, Luigi Va-sile e Sara e i pronipoti Riccardo, Sal-vatore, Andrea e Samuele. Con la dipartita di Luigi il nostro

paese si è impoverito ancora di più eil suo ricordo col piccone fra le mania strappare Porta Rosa alla terra,non riusciamo a dimenticarlo e lo po-niamo fra la schiera degli eroi sem-plici che hanno onorato la nostracomunità.

Addio Gigi e grazie di tutto Sono arrivati

Nella clinica Malzoni di Agropoli,alle ore 5.45 del mattino del 7gennaio scorso, è nata LuciaPizzolante, accolta con grandegioia da papà Giovanni e mammaPamela Sabia. Felicità anche peri nonni Lucio e Franca Vasile,Ariosto Sabia e Maria De Luca,per gli zii Roberto e Antonella eper le cuginette Pia, Antonia. Lapiccola Lucia ha già un primato,quello di essere la prima nata del2017 nel nostro comune. Auguridi prosperità, amore e pace.

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febbraio 2017ASCEA

Inizio a raccontare una storia. Unastoria commovente, formidabile, strana,surreale. Come le storie in cui l’amoreper la vita porta alla morte, e dalla mortel’amore, lavoro di sguardi e parole, ri-torna alla vita. Questa è la storia di un ree di una regina, di un demone e di unsemidio … C’era una volta, in Tessaglia, un’an-

tica città di nome Fere. Sovrani di que-sta città erano Admeto e sua moglieAlcesti, i quali, come i loro sudditi, cono-scevano sia la felicità che il dolore. Ungiorno, Admeto fu ricompensato per lasua magnanimità e la sua lungimiranzanientedimeno che dal dio Apollo! Equale dono può concedere il dio delsole? La vita. Sì, proprio così. Febo,con un sorriso a metà tra il solenne e ilcompiaciuto, disse ad Admeto cheavrebbe allontanato da lui Thanatos, lamorte, se qualcuno avesse accettato dimorire al posto suo. Admeto era al set-timo cielo per quel privilegio inaspet-tato: poter prolungare la sua vita, potercontinuare a guardare la luce del sole!

Ma quello che sarebbe morto al postosuo, l’avrebbe lasciato in vita? Accaddeche, per una malattia, Admeto si trovòin punto di morte: supplicò il vecchiopadre e l’anziana madre di morire perlui. Entrambi rifiutarono: “Non ho l’ob-bligo di morire in vece tua” – dissero –“Ti piace vivere, e credi che a tuo padrenon piaccia?” Il re vedeva ormai Thanatos al suo

capezzale, quando una voce la mise infuga: era la voce di Alcesti, la quale, peramore della vita, diresse su di sé i gelidiocchi del mortifero demone. Silenzio.Nella Fere lacerata dal lutto, si levò ilgrido di dolore per Alcesti, la donna “piùnobile che esista […] viva e non piùviva”. “Serbami gratitudine per tutto que-

sto”. – disse Alcesti – “Io non ti chiederòun favore uguale – niente è più pre-zioso dell’esistenza”. Admeto, dilaniatodalla paura della vita, dalla paura dellamorte e dallo scandaloso coraggiodella regina, le rispose: “Se tu muori ionon sono più niente: solo per te esistoe vivo. Mi prostro davanti al tuo amore.[…] tu mi hai tolto ogni gioia di vivere.” Admeto morì con lei, sebbene il

dolce raggio del sole continuasse adoffendere i suoi occhi: il re esisteva enon esisteva al tempo stesso.Poco dopo la dipartita della regina,

giunse a palazzo il mitico semidio Era-cle: Admeto, quantunque prostrato daldolore, non venne meno ai doveri del-

l’ospitalità, e lo accolse.“È pio, Admeto:sarà benedetto dagli dei”. Così fu. Era-cle, venuto a conoscenza della mortedella regina, senza proferir parola con ilsuo ospite, si precipitò nel regno di Ade:ritornò a calcare il suolo dei mortali re-cando con sé una donna coperta da unvelo. Disse ad Admeto di custodirla,quale premio di una immane lotta. Mail re, disdegnando di guardarla, re-spinse la richiesta dell’amico: negando,dunque, di riconoscere la “palese” ve-rità. Vale a dire: la dama velata era Al-cesti, sottratta da Eracle agli artigli di

Thanatos. La regina poté raccontare ilsuo viaggio nell’Ade soltanto dopo tregiorni dalla sua “rinascita”, quando laresurrezione fu completa. Non ci furonoparole per narrare la gioia di Admetonel riavere la sua sposa: in seguito, en-trambi vissero. Non solo felici e con-tenti: l’amore che nasce dalla morterende la vita ancora più ardua, com-plessa, bella, faticosa, umana. Comela viviamo ogni giorno. E come ce laracconta anche Euripide.

Angela D’Angelo

Per un raggio di sole di Angela D’Angelo

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Sabato 14/01/2017 in Ascea Marina, presso il Centro di Accoglienza Elios, siè tenuta una manifestazione di solidarietà e di discussione su un tema di grandeattualità che è " l' Accoglienza del Migrante e del Rifugiato " alla presenza di S.EMons.Ciro Miniero Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania e del suo colla-boratore don Angelo Tambasco, del Parroco di Marina di Ascea don PeppinoGreco, del sindaco di Ascea Avv.Pietro D'Angiolillo, del dott. Pino Leone e sig.raMarilena, della dott.ssa Enza Macchia, dei rappresentanti di varie associazioniquali Insieme per Velia, Unitalsi,Caritas, Associazione Donna, Confraternita MariaSS.di Portosalvo e con la partecipazione di un folto pubblico attento ed entusiasta. Si è discusso di integrazione, di ospitalità e di speranza per chi fugge dai so-

prusi, dalla guerra, dalla fame e dalla mancanza di ogni tipo di assistenza sani-taria.Abbiamo ascoltato con molto interesse vari interventi di ragazzi ospiti presso il

centro raccontando diverse storie di vita e i motivi che li hanno spinti a rischiarela vita pur di raggiungere il nostro paese e riaccendere quindi la speranza di unavita migliore lontana da ingiustizie, da imposizioni e dalla miseria.Il Direttore del Centro ringrazia il Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania

S.E Mons. Ciro Miniero che ha voluto questo incontro e tutti i partecipanti per ilFelice momento di solidarietà e allegria che hanno voluto regalare agli ospiti delCentro di Acccoglienza.

Fernando Cammarano

Accoglienza del migrante

Forse non tutti sanno che la piace-vole rappresentazione ‘My Fair Man’che la sera del 28 dicembre ha allietatole vacanze natalizie degli asceoti, con laregia di Mauro Palumbo e la collabora-zione dell’Associazione DonnaSem-pre, era in effetti la parodia di unfamosissimo musical divenuto in se-guito un altrettanto conosciuto film dal ti-tolo ‘My Fair Lady’.Il musical originale, andato in scena

a Broadway nel 1956 e in seguito nelWest End londinese, era un adatta-mento del ‘Pigmalione’, testo teatrale diGeorge Bernard Shaw, e annoveravanel cast attori quali Rex Harrison e JulieAndrews, nota soprattutto per la duttilitàvocale e l’interpretazione di altri musi-

cals di successo degli anni ’50 fra cui ilcelebre ‘Tutti insieme appassionata-mente’. Una trama semplice, in cuil’esperto glottologo Henry Higgins e ilcollega Pikering riescono in brevetempo a trasformare per scommessala povera fioraia Eliza Doolittle in unasignora elegante dell’alta società attra-verso lezioni di dizione e bon ton e unfinale a sorpresa che prevede l’inspe-rato innamoramento reciproco di am-bedue i protagonisti. Soprattutto unsuccesso immenso e protrattosi neltempo, con numerosi adattamenti tea-trali anche italiani, grazie anche al lun-ghissimo omonimo film realizzato nel1965 e vincitore dell’Oscar, che videcome protagonista femminile la miticaAudrey Hepburn allora all’apice delsuccesso. Il film, il cui doppiaggio in ita-liano fu particolarmente difficile inquanto si dovè rendere appropriata-mente il modo di parlare sguaiato dellaclasse proletaria londinese trasforman-

dolo nei suoni spesso inarticolati deldialetto pugliese (aspetto peraltro ripro-posto anche nella parodia di Palumbo),è rimasto celebre nell’immaginario col-lettivo per le orecchiabilissime canzoni,per l’esecuzione delle quali la Hepburnfu doppiata. Fra le più ricordevoli l’ini-ziale ‘Wouldn’t it be lovely’, quandoEliza sogna di diventare ricca e spera diabbandonare la sua povera condizionedi fioraia, la buffa ‘The rain in Spain’, cheriproduce lo scioglilingua ‘La rana inSpagna gracida in campagna’ con cuila protagonista riesce a superare il pro-prio profondo ‘gap’ linguistico, la cen-trale ‘I could have danced all night’(‘Vorrei danzar con te’), che traducendoi sentimenti di riconoscenza e amore diEliza nei confronti del professore è dive-nuta in seguito la colonna sonora delfilm.Ricordo di aver visto per la prima

volta ‘My Fair Lady’con mia madre alcinema da ragazzina quando non esi-

stevano ancora videocassette né tan-tomeno dvd. Fu per me un’esperienzaindimenticabile perché, oltre che dallatrama, fui colpita soprattutto da quellebellissime musiche che cercai di me-morizzare all’istante, sapendo di nonpoterle dopo reperire in altro modo senon nella mia memoria. Non avrei maiimmaginato allora che avrei avutomodo in seguito di vedere e rivederequel film a mio piacimento, custoden-dolo con cura fra i tanti altri della mia for-nitissima ‘videoteca d’autore’.

Maddalena De Leo

RICORDANDO ‘MY FAIR LADY’di Maddalena De Leo

Page 6: febbraio 2017 50.000 scosse da agosto. Montereale ... · maggio 2007 del Tribunale di Vallo della Lucania anno n.10 febbraio 2017 Redazione di ASCEA- Via Oberdan, 10 tel. 338 4722640

66febbraio 2017

L’Associazione Donna Sempre- Ci-lento Onlus 2012 nata per la preven-zione e diagnosi precoce dellepatologie mammarie, ha come princi-pale finalità di essere la voce di tutte ledonne che chiedono di essere accom-pagnate nel corso della malattia, desi-derose di essere curate nel migliormodo possibile. In questa finalità , ilprimo e fondamentale obiettivo è diffon-dere la convinzione che il vero tra-guardo nella cura del tumore dellamammella è la DIAGNOSI PRE-COCE. Per interessare il maggior nu-mero di donne l’Associazione daqualche tempo ha pensato di program-mare delle commedie che possonofare da tramite alla diffusione di questoprincipio.

Pertanto , nel rispetto di una ormaiconsolidata tradizione l’AssociazioneDonna Sempre-Cilento Onlus 2012 il28 Dicembre 2016 , ha presentato unaoperetta dal titolo “ My Fair Man Il pig-malione napoletano “ diretta dall’autoreil dott . Mauro Palumbo. Le attrici e gli at-tori sono stati tutti cittadine e cittadini diAscea , gente assolutamente dilettantidella recitazione che sono riusciti a di-vertire il pubblico presente , ottenendoun grandioso e meritato successo.Questa opera è stata rappresentata nelTeatro Parmenide della FondazioneAlario per Elea Velia gentilmentemesso a disposizione , in modo asso-lutamente gratuito, dal Presidente avv.Chirico. La storia : la pescivendola diTorre Annunziata, Rosa Piccolo vuoleimparare l’italiano e si reca dal profes-sore Ignazio De Simone esperto dialet-tologo, fonologo e glottologo, che viveancora a casa con la madre. L’uomoaccetta, stipulando una scommessacon la giornalista Mena D’Isanto intentaa compiere un’intervista al professoreper conto di un noto quotidiano: Ignazio

innalzerà lo status sociale di Rosa insole quattro settimane. Ma la prosopo-pea e l’anacronistico maschilismo delprofessore non hanno fatto bene i conticon il carattere della ragazza. Rosa, in-fatti, in un susseguirsi di esilaranti mo-menti scenici, riesce a rivoluzionare ilmondo a misura d’uomo del profes-sore.Il teatro era stracolmo , pieno in ogni

ordine di posti . Le luci e l’audio sono

state curate da Liberato Merola, le co-reografie da Simona D’Auria , le scenesono state allestite dal signor AntonioGalzerano che ha , con la sua consuetamaestria ricostruito quanto necessarioper comprendere lo svolgimento dellacommedia, tutto questo e per tutti inmodo assolutamente volontaristico.

Settimio Mordente

I selecontrollori del Parco Nazionaledel Cilento e Vallo di Diano che hannofirmato l’atto d’obbligo possono svol-gere le proprie attività di selecontrollosecondo il seguente calendario: Lu-nedì, mercoledì, giovedì, sabato, do-menica. Orari: da 2 ore prima dell’albaa 4 ore dopo l’alba; da 2 ore prima deltramonto a 2 ore dopo il tramonto. Esemplari da abbattere: Cinghiali di

peso (vivo) compreso tra i 20 e i 60 kg,sia maschi che femmine.-La segnalazione di inizio attività può

essere inviata al comando stazione dicompetenza anche a mezzo fax. Nonesiste limite al numero di capi da ab-battere. -I selecontrollori dovranno uti-lizzare carabina a canna rigata con, senecessario, ottica sovrapposta. -I pro-iettili non dovranno essere in piombo,ma qualsiasi lega possa essere dispo-nibile in commercio. Le seguenti pre-scrizioni sono in vigore fino a nuovaindicazione comunicata preventiva-mente.Medici veterinari: Per l’ispezione

delle carni di cinghiali e il prelievo delmuscolo per la ricerca della trichina, iselecontrollori possono chiamare i se-guenti medici veterinari dell’ASL dispo-nibili. Unità operativa Veterinaria Sapri(Camerota, Celle di Bulgaria, Pisciotta,

Centola, Torre Orsaia, Roccagloriosa,Torraca, Rofrano, Tortorella, Santa Ma-rina, San Giovanni a Piro, CasalettoSpartano, Caselle in Pittari, Morigerati)Ufficio Villamare 0973 366053 / fax0973 365713 - dr Cammarano 3479401488 / 335 7548008/ dr Caputo328 8142604 / 349 4645559/ dr Prin-cipe 338 4659659 / 335 7548405/ drScopelliti 347 8800384.Unità operativa Veterinaria Vallo

della Lucania (Vallo della Lucania, Ce-raso, Salento, Cannalonga, Moio, Fu-tani, Montano, Laurito, Stella Cilento,Sessa Cilento, Omignano, Casalve-lino, San Mauro Cilento, San Mauro LaBruca, Cuccaro, Stio, Gioi, Ascea,Orria, Perito, Magliano, Campora, Ca-stelnuovo, Pollica, Montecorice, NoviVelia, Sessa Cilento).

Donna sempre - CilentoOnlus 2012 va a teatro ...

20.000,00 € per la messa in sicu-rezza delle vie “Tempa delle Rose” e

“Serre”,tratto di strada che collega la località Vreccia con il confinedel Comune di Ceraso. In relazione al verbale di somma ur-genza redatto dal Responsabile del settore Lavori Pubblicie Impianti, dott. Giuseppe Criscuolo, in data 20/1212016(prot. 12890) riguardante l'esecuzione dei lavori urgenti di ri-pristino e messa in sicurezza della pavimentazione stradaledelle via “Tempa delle Case" e "Serre" per l'importo totale di€ 18.596,54 oltre € 1.959,65 per I.V. A. 10% , per un totalecomplessivo di € 20.456.

Quintino Tufarelli è il novo Coman-date della Polizia Locale.

Il decreto sindacale n. 51 del 9 gennaio 2017, affida al di-pendente Quintino Tufarelli la responsabilità del servizio diPolizia Locale per il periodo dal 9 gennaio 2017 al 30 giugno2017 con retribuzione di posizione organizzativa pari a9.038,00€.

Cinghiali nel Parco: qualcosa si muove

Ascea CardioprotettaAscea entra a far parte dei comuni cardio protetti,grazie all'iniziativa promossa dall'Associazione GopiProtezione Civile Ascea Onlus. Domenica 22 gen-naio, presso la Fondazione Alario per Elea-Velia,sono stati consegnati alla comunità di Ascea dueDAE, uno donato dall'Associazione Onlus CarmineSperanza di Torre Orsaia, il secondo acquistato conle donazioni delle attività commerciali di Ascea ade-renti.I defibrillatori verranno posizionati ad Ascea Capo-luogo e alla frazione Marina, in modo da coprire granparte del territorio. AsceaCardioprotetta e' stato il tema della secondagiornata solidale denominata "Missione Volontariato-Questione di Cuore", istituita dalla Gopi nel 2015,che si è tenuta a Ceraso ed ha avuto per tema "IlVolontariato" con l'obiettivo di trattare ogni anno unargomento che interessa e coinvolge, direttamenteed indirettamente la popolazione.

La Gopi ha scelto non a caso Ascea, infatti, dopo 5anni dalla costituzione, l'Associazione si appresta acambiare denominazione che sarà AssociazioneNazionale Protezione Ambientale e Civile, in breveANPAC ONLUS.Prima della consegna dei DAE si è tenuto un corsoBls-D a, dove 30 persone hanno imparato le mano-vre RCP, la conoscenza delle manovre di disostru-zione in adulti, bambini e neonati, ed hannoconseguito l'abilitazione all'utilizzo del defibrillatore. Inuovi 30 soccorritori vanno ad aggiungersi agli altri100 cittadini asceoti addestrati negli ultimi 4 anni adAscea.

Ciro Foglia

Quandol’amore è veroe profondo, sisemina pertutta la vita eda quei seminascerà nuovavita e nuovoamore.

Auguri a tuttigli innamorati.

NUMERI UTILI

Carabinieri Ascea Marina Tel: 0974972081 Fax: 0974972668. Farmacia DellaFerrovia Del Dottor Antonio Celentano E C.S.A.S. 10, Via Della Ferrovia -84046 Marina Di Ascea (SA) tel. 0974 972070

Farmacia comunale - Via XXIV Maggio, 16, 84046 Ascea SA Tel.0974 978954

TAXI (noleggio auto con autista) Bertolini 3337300760

COMUNE ASCEA 0974977008

Autolinee RIAG - C.so Elea, 189 - Ascea Marina (SA). Tel: 0974 971757 Fax:0974 1848880 cell: 348 9247944.

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“U Muragliuni”: un altro pezzo di storia

febbraio 2017

Il Muraglione, “U Muragliuni”, guardala Piazza “A Chiazza” teatro di tantieventi paesani, e da dove, la Via Cairoli,“Lu Vicu Ri li Pimmaroli”, seguiva tuttociò che accadeva al centro del paese. UMuragliuni comincia a salire da ViaRoma, dove prima era il bar “ACafettera” e sale dolcemente fino allacurva a gomito che introduce nel cuoredi Lu Vico ri li Pimmaroli. In quel punto lasua altezza dalla Piazza è di circa seimetri se non più, e li accadevano tantecose.Quello, era l’unico punto da cui il

banditore del paese, nominato condelibera da parte di un’amministrazionecomunale di cui si sono perse le traccenel tempo, informava i cittadini dellamerce arrivata in paese, della suagenuinità e particolarmente dellaconvenienza. Oppure comunicavaqualche divieto o disagio che si sarebbeverificato. Il banditore era pagato da chiordinava il bando e spesso tornava acasa con un sacchetto di pomodori,broccoli, patate, mentre i soldi sirisparmiavano per evenienze piùimpegnative. L’ultimo banditore sichiamava Pasquale Tortora, un signoreoriginale e di cui vorremmo raccontarnela storia, salvo dribblare alcune difficoltà.Non solo, ma il muraglione era luogo

d’incontri di quelle donne del vicolo cheavevano pudore a farsi vedere in piazza,come se il passeggiare fra la folla in unaserata di festa, era qualcosa che andava

oltre le loro possibilità di essere personenormali. E stavano ammassate lì, con ilfazzoletto che copriva il capo lasciandouna sola fessura per gli occhi.Partecipavano a ciò che accadevaridendo, gioendo, soffrendo. Seguivanola trama del film, proiettato su di unlenzuolo messo tra palazzo De

Dominicis e lo stesso muraglione, conattenzione e partecipazione.Particolarmente apprezzati, erano ifilmoni drammatici con tanta cattiveria elacrime. “Catene” con Amedeo Nazzarie Yvonne Sanson riscuoteva un enormesuccesso, tanto che spesso erariproposto per la felicità di tutti che

inneggiavano al film pur sapendo chevedendolo, avrebbero sofferto e pianto.La stessa sofferenza o gioia, quellepersone ammassate, la provavano peri drammoni messi in scena dallacompagnia teatrale di turno. Seguivanocon attenzione e trepidazione leacrobazie dei funamboli che, messauna corda tra l’albero sotto il muraglionee l’altro vicino al Monumento, siesibivano camminandoci sopra espesso fingendo di cadere.Il quattro di novembre era pieno di

gente. Il sindaco con il consigliocomunale al completo, il parroco con laschiera di chierichetti, una massa digente venuta dalle frazioni e dallecampagne, erano tutti intorno almonumento per commemorare i cadutidelle due guerre mondiali. Sospiri elacrime alle belle parole e gli occhilontani a rincorrere immagini di morti, dibombe, di persone sofferenti, di fame, didesideri d’amore.U Muragliuni era frequentato con

molta discrezione, dalle signorinelle inamore che, confondendosi con altrepersone, spiavano, magari godendo, ilfidanzatino o il bel giovanotto cheavrebbero desiderato avere tutto per se.A volte, scoppiava anche qualchetenzone verbale che si calmava subitoper non rendere pubblico ciò che sidesiderava e si aveva celato nel cuore.Si affacciavano sul muraglione anche

due genitori. La moglie camminavaondeggiando per problemi alle anchementre il marito si sosteneva con duebastoni. Lei aveva consumato le lacrimeper l’atroce destino che li perseguitava.Il figlio, bello come il sole, aveva avuto laventura di innamorarsi di una ragazzache, gelosa e possessiva, gli impediva difrequentare i genitori. Ma l’amore èsempre più forte dei divieti. Unacorsettina a salutarli e quei venti passi divicolo per un abbraccio furono fatali. Ifratelli di lei non sopportaronoquell’affronto ai voleri della sorella evollero punire l’anziano padre di lui. Glifecero la posta poco fuori il paese e lìscatenarono la loro bestialità. Ilmalcapitato fu ricoverato in ospedale esoltanto dopo sei mesi riuscì ad alzarsisulle gambe. E ogni sera erano lì,confusi fra le persone, a vedere tra lelacrime il loro figlio che ridendo escherzando, passeggiava con gli amici.

Florigi Raimondo

77ASCEA

LA FINESTRA

U Muragliuni come le medicine, era un effetto collaterale della Piazza“A Chiazza”. Fermandosi lì era come entrare nella piccionaia dei granditeatri: il palcoscenico era lontano ma gli occhi e le orecchie erano benallenati ad ascoltare e discernere i rumori della Piazza. Se ne sentivanogli umori, si partecipava al patos di una festa, di un discorso politico, diuna commemorazione. La varia umanità che si fermava era composta dagiovinette, donne mature e anziane. E da lì son partiti i primi segnaliamorosi, lì si son fatti i primi sospiri, da lì son partiti i cenni d’intesa complice.Il vicolo si affacciava al mondo, lasciando alle spalle il quotidiano, pronto

a ricevere il proprio destino e con la mente altrove, verso un futuroimprobabile, difficile ma cercato. E magari si sognava il giorno dell’addioquando mettendo nella valigia la sofferenza, si lasciava fuori il sogno, lavoglia dell’avventura umana, le lacrime asciugate dalla velocità del treno.

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88 febbraio 2017ASCEA

Michele aveva da poco compiuto unanno e aveva cominciato a gattonareper la casa, scoprendo ogni angolo, vi-sitando ogni ambiente e ovviamentetoccando tutto ciò che gli capitava a tiro.Come ogni domenica, anche in quellad’inizio agosto, dopo pranzo e fatta lapennichella, si usciva a zonzo per lecampagne romagnole. Michele era si-stemato dietro su di un passegginoadattato e dopo le prime curve si ad-dormentava.Quella domenica prendemmo anche

il gelato in un bar di un paesino chemanco ne ricordo il nome, arroccato sulcocuzzolo di una collina e che offrivapaesaggi accattivanti della Valmarec-chia. La mia moglie, con l’ennesima si-garetta fra le labbra, badava al bambinoche stentava a dare i primi passetti.Eravamo sereni, tranquilli e quell’aria

pura ristorava i polmoni dandoci unacarica in più. La signora del bar si avvi-cinò a Michele e cominciò a scherzarecon lui. Volle sapere quanto tempoaveva, come si chiamava, se andavaal nido, se era capriccioso, se aveva leamichette. E mentre giocava, sem-brava triste, di una tristezza profonda.A un cero punto del gioco e con gliocchi gonfi, sbottò:- Anch’io sono stata mamma di un

bambino come Michele ma il Si-gnore… - Tornò all’interno del bar sparìdietro al bancone. Ci commosse maavremmo potuto fare ben poco. Conmia moglie prendemmo atto che la vitaè molto dura con le persone e che lagioventù, la ricchezza o l’intelligenzasono buone doti, ma non annullano le

brutte vicende umane.Sulla via del ritorno in-

contrammo poche auto,molte, però ci sorpassa-rono velocemente: anda-vano verso il mare, versoil divertimentificio, comeallora si definiva la città diRimini. Il sole stava percalare e le prime ombre siallungavano sull’asfalto. I

villaggi erano silenziosi e le prime lucicominciavano a brillare nelle case. Lamia moglie, evidentemente pensavaalla nostra e disse: - Appena arriviamotu tieni il bambino e io stendo il bucato.– Stringemmo il patto e il viaggio conti-nuò con Michele che dormiva profon-damente.Parcheggiai l’auto al solito posto,

presi in braccio il bambino e con miamoglie che mi seguiva, salimmo i primiscalini della nostra casa. Ci bagnammoi piedi, e facendo attenzione a non sci-volare salimmo fino al portone.- Deve essere accaduto un guasto

… è troppa l’acqua che scende …verrà dal primo piano. – Disse la mo-glie. Pensai che forse avesse ragionema arrivati al primo piano costatammoche l’acqua proveniva dal piano supe-riore, il nostro. Pensammo alla signoraFabbri e quanto avrebbe dovuto lavo-rare per asciugare … invece … l’acquagorgogliava da sotto la nostra porta.Aprimmo con nervosismo e sco-primmo che l’acqua era dappertutto. Lacamera da letto, il tinello, il salottino, ilbagno, il retrocucina erano tutti allagati.Il filtro della lavatrice era stato rimosso eil livello dell’acqua non arrivava mai almassimo e quindi, acqua a fiumi.Scope, ramazze, stracci a quintali,

prima per abbassare il livello dell’acquae secondo per asciugare la residua. Fi-nimmo, sudati e incazzati, che il tele-giornale delle venti mandava in onda lasigla finale. Fortunatamente Michelestette buono a godersi lo spettacolo dimamma e papà che sgobbavanocome matti. Avevo messo dei ganci al

soffitto con due catenelle che mantene-vano un vecchio passeggino su cui le-gavamo Michele, ed egli, aveva subitoscoperto come dondolarsi. Così, pertutto il tempo dell’asciugatura, dondolòseguendo con lo sguardo ogni nostromovimento.Alla fine ci rendemmo conto che ave-

vamo provocato dei danni molto serinell’appartamento dei Semprini. Scesile scale, bussai e subito venne il vec-chio Carlo ad aprire. Imbarazzatissimosalutai e chiesi scusa aggiungendo:

“Faccia fare i lavori necessari per ripa-rare il danno, pagherò tutto io.” Nel frat-tempo la moglie era venuta a salutarmicon un cenno del capo, fermandosi allespalle del marito. Il vecchio Carlo Sem-prini stampò un sorriso fra le rughe,poggiò la mano destra sulla mia spallae disse:- Lei, amico mio, ha già pagato scen-

dendo. – La moglie annuì con un altrosorriso e a me sembrò di essere in unaltro mondo.

Florigi Raimondo

Gente di Romagna: I Semprini

Sussurri, pensieri e veleniLa rubrica di Angelina

Angelina Silvestre tramite il giornale propone un filo di rettocon i lettori. Lo scopo è stabilire un contatto diretto, lettori-giornale. Tutti hanno il diritto di esprimere il proprio pensiero.

A. R. domanda:1) come si fa a capire se gli piaci?Risposta:Bisogna andare diritta al punto. È inutile girarci in-torno, si rischia di non essere capiti e fraintesi. Unsemplice e breve "tu mi piaci, è molto. E io ti piac-cio?Domanda:2) E’ così difficile stare dentro le scarpe di unadonna sola....Risposta:

Si è no. Una vita senza esperienze non avrebbe senso e non si potrebbe pas-sarla ad esaminarle soltanto. La vita va vissuta.Domanda:In una relazione quando il compromesso diventa compromettente.....?Risposta:Quando si è stanchi del tacito" lasciar stare" e ti chiedi: a che serve tutto que-sto? Fino a un certo punto....Mister XAngelina mi è stata fatta una domanda strana: qual è la tua fantasia più strana?Io però la giro a te.Risposta:Non ne ho una sola ma tante. Prova un po’ ad immaginare .....

Angelina Silvestre

Futura America ?

Arco di Augusto

... e per finire... e per finire

U mariuolo U mariuolo si sente si sente

semp’arrubbatusemp’arrubbatu

MERCATO SAN SEVERINO. In rivolta i residenti di cinque contrade (Valle, S.Angelo,Acquarola, Costa ed Ospizio) di Mercato San Severino , pronti alle barricate per evitarel’allocazione nell’ex asilo nido di Valle di un centro di accoglienza per immigrati. I resi-denti con una petizione firmata da centinaia di persone hanno manifestato tutta la loroperplessità al commissario prefettizio Fulvia Zinno, al responsabile dell’ufficio tecnicoingegnere Gianluca Fimiani ed al prefetto di Salerno dottore Salvatore Malfi. “I sottoscritti - si legge nella petizione - residenti di Via Fusara, Via Vignola, Via Arbustelloe Via Carmine Amato in località Valle, Ospizio, Costa, Acquarola e S.Angelo del co-mune di Mercato S. Severino, in merito al decreto di localizzazione di una struttura perospitalità di immigrati e profughi di guerra si oppongono alla scelta effettuata dalle si-gnorie vostre illustrissime per il disagio che si arrecherebbe alla piccola comunità.Infatti è da premettere che la struttura scelta fu realizzata con fondi statali per essereadibita solo ed esclusivamente ad uso di asilo o scuola, e pertanto non è idonea a finisociali o ad ospitare persone. I residenti comunicano che sarà fatta forte opposizionenel momento in cui saranno eseguiti i lavori per il miglioramento di tale struttura per ospi-tare immigrati, ci rifiutiamo di avere nei pressi delle nostre case tali persone. Chiediamoche venga scelto altro sito idoneo per tale ospitalità, altrimenti saranno fatte denunceagli organi competenti per la diversa e non corretta utilizzazione della struttura mede-sima, come innanzi riportato (asilo nido o destinazione ad uso scolastico).

Carmine Pecoraro

Accoglienza immigrati: prime difficoltà.Protesta a Mercato San Severino.