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f d Associazione La missionarietà nel nuovo Statuto Sintesi dei lavori del campo scuola estivo Ocktober fest MSAC Le Feste del Ciao Le Feste dell’Accoglienza Territorio I Laboratori della partecipazione Comunicato del Comitato promotore della marcia Gravina- Altamura Notizie & Appuntamenti Anno XIII n. 18/2003 28 ottobre 2003 f d Sommario I l mondo dei servizi sociali cambia continua- mente la propria fisionomia, aprendosi a fa- sce sempre più larghe di utenti tralasciando l’originaria motivazione dell’indigenza. E’ stato accolto il principio, propugnato dalla rinnovata cultura di inserimento sociale della quale anche la Chiesa se ne è fatta portatrice, che la società esiste se esistono le persone che la compongo- no, e se ai singoli viene riconosciuta adeguata cittadinanza attiva compresi i mezzi di sosten- tamento. C’entra l’utilitarismo economico? In parte sì, perché se vengono meno i consumato- ri diminuiscono i posti di lavoro nelle fabbriche. Questa, quindi, è l’epoca in cui il buono alimen- tare ha lasciato il posto ai servizi alla persona, cioè ad un universo economico/organizzativo che richiede l’impiego di professionalità specia- lizzate, di superiori capacità di intuito politico da parte degli operatori istituzionali, di risorse eco- nomiche di vasta scala. L’obiettivo non è più l’individuo ma la famiglia, il nucleo dove il mi- nore trova i propri spazi di crescita e l’anziano è invitato a rimanere; dove i coniugi, ad onta di numerose spinte disgregative, ricevono le prin- cipali attenzioni nelle leggi e nei programmi amministrativi, perché un soggetto è ben inseri- to socialmente se è ben inserito in una famiglia. Gi esempi sono numerosi: gli asili nido sui luoghi di lavoro; i permessi retribuiti per accudire i fi- gli; i servizi pubblici offerti in orari in cui i geni- tori terminano di lavorare; gli sgravi fiscali ed il finanziamento pubblico di parte dei canoni di locazione; le politiche per la casa. Un esempio di sfondo è la proposta di abolizione dei tribunali speciali per i minori, per affidare alla magistra- tura ordinaria un giudizio complessivo sulla fa- miglia di origine del minore. Interviene a favore di questi mutamenti di pro- All’interno progetto e locandina del 1° laboratorio spettiva una moderna legislazione sui servizi so- ciali che declama l‘importanza della program- mazione a lungo termine e su ampi spazi terri- toriali. La legge quadro sui servizi sociali 328/ 2000, la legge quadro sul volontariato 266/1991 e la recentissima legge della Regione Puglia 17/ 2003 istituiscono tre gradi di azione a livello sovracomunale: la lettura dei bisogni, la pro- grammazione degli interventi, l’esecuzione de- gli interventi sociali. Il tutto mediante atti di pro- grammazione nei quali, sin dal primo grado, sono coinvolti tutti gli operatori sociali: le istituzioni ed il volontariato, gli enti ed il terzo settore, le associazioni laiche e quelle religiose, a garanzia di una assistenza sociale priva dell’improvvisazione, mirata ad intere fasce di popolazione e che tenga conto dei compositi ri- svolti della convivenza civile. La chiamata ad intervenire nel sociale, allora, esiste; sostenuta da una spesa pubblica ricca di finanziamenti privilegiati che vanno sotto il nome di “investimenti per famiglie”. La nostra Asso- ciazione, dal canto suo, può e deve ritenersi “con- vocata” a vivere la propria cittadinanza pubbli- ca, per meglio declinare quell’aggettivo “Italia- na”, della denominazione A.C.I., con l’Italia isti- tuzionale e sociale che di per sé va avanti nella cura dei disagi della collettività. «Nessuno man- chi all’appello!» può diventare lo slogan carat- terizzante, oltre che l’impegno dell’Associazio- ne diocesana nel contesto del territorio locale, anche la partecipazione allo stage di formazio- ne in programma per i giorni 6-7 novembre, nel quale i protagonisti del mondo sociale potranno chiarire dubbi e incoraggiare la missionarietà delle articolazioni parrocchiali. f d IL PRIMO LABORATORIO DELLA PARTECIPAZIONE Conoscere le dinamiche dei servizi sociali Enzo Zanzarella responsabile ufficio sociopolitico Editoriale Comunicazioni della Presidenza diocesana di Molfetta Ruvo Giovinazzo Terlizzi Piazza Giovene, 4 70056 Molfetta (BA) - Tel (fax) 080 3351919 - email: [email protected] - www.acmolfetta.it Anno XIII - Sped. Abb. Post. L. 662/96 art. 2 C. 20/c - Filiale di Bari - Reg. n. 1430 del 5-8-1999 Tribunale di Bari azione cattolica ilodiretto f

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Editoriale Notizie & Appuntamenti IL PRIMO LABORATORIO DELLA PARTECIPAZIONE fd fd n. 18/2003 Comunicato del Comitato promotore della marcia Gravina- Altamura Enzo Zanzarella responsabile ufficio sociopolitico Le Feste dell’Accoglienza La missionarietà nel nuovo Statuto I Laboratori della partecipazione Ocktober fest MSAC Sintesi dei lavori del campo scuola estivo Le Feste del Ciao Comunicazioni della Presidenza diocesana di Molfetta Ruvo Giovinazzo Terlizzi 28 ottobre 2003 Anno XIII

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Associazione

La missionarietà nelnuovo Statuto

Sintesi dei lavori delcampo scuola estivo

Ocktober fest MSAC

Le Feste del Ciao

Le Festedell’Accoglienza

TerritorioI Laboratori della

partecipazione

Comunicato delComitato promotore

della marcia Gravina-Altamura

Notizie & Appuntamenti

Anno XIII

n. 18/200328 ottobre 2003

fdSommarioIl mondo dei servizi sociali cambia continua- mente la propria fisionomia, aprendosi a fa- sce sempre più larghe di utenti tralasciandol’originaria motivazione dell’indigenza. E’ statoaccolto il principio, propugnato dalla rinnovatacultura di inserimento sociale della quale anchela Chiesa se ne è fatta portatrice, che la societàesiste se esistono le persone che la compongo-no, e se ai singoli viene riconosciuta adeguatacittadinanza attiva compresi i mezzi di sosten-tamento. C’entra l’utilitarismo economico? Inparte sì, perché se vengono meno i consumato-ri diminuiscono i posti di lavoro nelle fabbriche.Questa, quindi, è l’epoca in cui il buono alimen-tare ha lasciato il posto ai servizi alla persona,cioè ad un universo economico/organizzativoche richiede l’impiego di professionalità specia-lizzate, di superiori capacità di intuito politico daparte degli operatori istituzionali, di risorse eco-nomiche di vasta scala. L’obiettivo non è piùl’individuo ma la famiglia, il nucleo dove il mi-nore trova i propri spazi di crescita e l’anzianoè invitato a rimanere; dove i coniugi, ad onta dinumerose spinte disgregative, ricevono le prin-cipali attenzioni nelle leggi e nei programmiamministrativi, perché un soggetto è ben inseri-to socialmente se è ben inserito in una famiglia.Gi esempi sono numerosi: gli asili nido sui luoghidi lavoro; i permessi retribuiti per accudire i fi-gli; i servizi pubblici offerti in orari in cui i geni-tori terminano di lavorare; gli sgravi fiscali ed ilfinanziamento pubblico di parte dei canoni dilocazione; le politiche per la casa. Un esempiodi sfondo è la proposta di abolizione dei tribunalispeciali per i minori, per affidare alla magistra-tura ordinaria un giudizio complessivo sulla fa-miglia di origine del minore.Interviene a favore di questi mutamenti di pro-

All’internoprogetto

elocandina

del1° laboratorio

spettiva una moderna legislazione sui servizi so-ciali che declama l‘importanza della program-mazione a lungo termine e su ampi spazi terri-toriali. La legge quadro sui servizi sociali 328/2000, la legge quadro sul volontariato 266/1991e la recentissima legge della Regione Puglia 17/2003 istituiscono tre gradi di azione a livellosovracomunale: la lettura dei bisogni, la pro-grammazione degli interventi, l’esecuzione de-gli interventi sociali. Il tutto mediante atti di pro-grammazione nei quali, sin dal primo grado, sonocoinvolti tutti gli operatori sociali: le istituzionied il volontariato, gli enti ed il terzo settore, leassociazioni laiche e quelle religiose, a garanziadi una assistenza sociale privadell’improvvisazione, mirata ad intere fasce dipopolazione e che tenga conto dei compositi ri-svolti della convivenza civile.La chiamata ad intervenire nel sociale, allora,esiste; sostenuta da una spesa pubblica ricca difinanziamenti privilegiati che vanno sotto il nomedi “investimenti per famiglie”. La nostra Asso-ciazione, dal canto suo, può e deve ritenersi “con-vocata” a vivere la propria cittadinanza pubbli-ca, per meglio declinare quell’aggettivo “Italia-na”, della denominazione A.C.I., con l’Italia isti-tuzionale e sociale che di per sé va avanti nellacura dei disagi della collettività. «Nessuno man-chi all’appello!» può diventare lo slogan carat-terizzante, oltre che l’impegno dell’Associazio-ne diocesana nel contesto del territorio locale,anche la partecipazione allo stage di formazio-ne in programma per i giorni 6-7 novembre, nelquale i protagonisti del mondo sociale potrannochiarire dubbi e incoraggiare la missionarietàdelle articolazioni parrocchiali.

fdIL PRIMO LABORATORIO DELLA PARTECIPAZIONE

Conoscere le dinamichedei servizi sociali Enzo Zanzarella

responsabile ufficiosociopolitico

Editoriale

Comunicazioni della Presidenza diocesana di Molfetta Ruvo Giovinazzo TerlizziPiazza Giovene, 4 70056 Molfetta (BA) - Tel (fax) 080 3351919 - email: [email protected] - www.acmolfetta.itAnno XIII - Sped. Abb. Post. L. 662/96 art. 2 C. 20/c - Filiale di Bari - Reg. n. 1430 del 5-8-1999 Tribunale di Bari

a z i o n e c a t t o l i c ailodirettof

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2Filodiretto Responsabili n. 18-2003

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Ufficio sociopoliticodell’ACUfficio diocesano perla pastorale sociale edel lavoro

«La carità si farà alloranecessariamenteservizio alla cultura,alla politica,all’economia, allafamiglia(...). Sarannosoprattutto i laici arendersi presenti inquesti compiti inadempimento dellavocazione loropropria, senza maicedere allatentazione di ridurrele comunità cristianead agenzie sociali. Inparticolare, il rapportocon la società civiledovrà configurarsi inmodo da rispettarel’autonomia e lecompetenze diquest’ultima,secondo gliinsegnamentiproposti dalla dottrinasociale dellaChiesa.»(GIOVANNI PAOLO II,Novo MillennioIneunte, n.52)

«Il primoatteggiamento delcristiano ècondividere: rendersisocialmentepresente,immedesimarsi neiproblemi, nellesofferenze, nellesperanze dei nostrifratelli. Senzaprivilegi e senza

discriminazioni».(MONS. LUIGI MARTELLA,Giorno del Signore eparrocchia, p. 46)

I laboratori dellapartecipazioneIn controtendenza rispetto alla culturadell�indifferenza e del sospetto, oggimolto diffusi, l�idea dei laboratori nascedall�esigenza di dar vita a luoghi specificidi formazione organica all�impegnosociale, politico, culturale; come percorsidi crescita nella partecipazione; comeesperienze popolari attraverso cuiformare le persone ad impegnarsi nellecomunità civili di cui sono parte; comeoccasioni per suscitare e sostenerecristiani che sul territorio facciano la loroparte e non subiscano passivamente gliavvenimenti.

Esigenze di partenzaInteresse diffuso ad approfondireargomenti sulla convivenza tra i membridella società civile.

Partire dalla cronaca politica per risalirealle regole dell�agire politico.

Desiderio di conoscere le finalità ed ilfunzionamento delle istituzioni.

Interesse ad avere una formazionepolitica di base, per il recupero di unacoscienza pubblica.

Ambito di ricercaLe città della Diocesi.

L�ambito (geografico, politico, sociale,culturale) regionale della Puglia.

ArgomentiI servizi pubblici e i servizi alla persona-6-7 novembre 2003-2004 a Terlizzi

Gli spazi ed i tempi del territorio.L’organizzazione urbanistica.23-24 gennaio 2004 (sede da definire)

Democrazia e società civile in Europa(convegno)13-14 febbraio 2004 (sede da definire)

Lo sviluppo economico, il neo-liberismolocale, le nuove forme flessibili del lavoro, irelativi cambiamenti della società.19-20 maggio 2004 (sede da definire)

MetodologiaL�impostazione dei laboratori privilegeràuna formazione in stretto rapporto con leproblematiche del territorio, costruita apartire dalla verifica dell�esistente per

appurare i punti di forza ed i punti dicriticità nel rapporto pubblico/privato dellecittà diocesane, con riferimento a varinuclei di problemi.

Conoscere, monitorare ed analizzare ibisogni dei cittadini, adottando comeregola di indagine quella della valenzasociale delle necessità e delle sceltepolitiche.

Infondere, tra i partecipanti, unatendenza alla progettualità nella gestionedel territorio e della società.

Richiamare il Magistero Sociale dellaChiesa.

I destinatariGiovani e adulti, provenienti da ambientiecclesiali e non, che intendono acquisire oapprofondire le competenze iniziali per unimpegno più diretto a servizio della città.

NoteRivolgiamo un invito ai Parroci, aiResponsabili di gruppi, movimenti eassociazioni ecclesiali e non, adindividuare giovani e adulti motivati cuiproporre il percorso dei laboratori.

PartecipazioneÉ opportuno iscriversi preventivamante ailaboratori. L�iscrizione può essereeffettuata segnalando, entro il 31 ottobre:

Nome e Cognome___________________________________________________

Ambito di provenienza_______________________________________________

Città______________________________ Tel.____________________________

presso la segreteria organizzativa:centro diocesano di Azione Cattolicatelefono o fax 080.3351919 ore seralie-mail: [email protected]

MaterialiA partire dal 1 novembre sul sito dell�ACdiocesana www.acmolfetta.it, saràpresente una sezione dedicata ailaboratori della partecipazione, da dovescaricare materiali e documenti relativi agliargomenti oggetto di studio.

AL VIA IL PERCORSO ANNUALE PER VIVERE IL TERRITORIO

Il progetto dei Laboratoridella Partecipazione

Territorio

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3Anno XIII - novembre 2003

fdPAROLE NUOVE DELLO STATUTO / 1

La scelta associativadella missionarietà

Lo Statuto conciliare ha trovato nella scel- ta religiosa il suo cuore.

Siamo convinti che anche oggi abbiagrande valore: perché è “scelta”, adesione libe-ra e non scontata ad un modo di pensare la vita;perché è “religiosa”, chiedendoci una fede davivere con quei caratteri di libertà e di fortepersonalizzazione, richiesti da un contestosecolarizzato; una fede di qualità, adulta e pen-sata, come ci chiedono i nostri vescovi, da con-tinuare a coltivare con pazienza e rigore; da con-dividere, da comunicare come è nella natura dellerealtà vive, che chiedono di generare altra vita.

Vogliamo essere un’AC che non vuole farmancare il Vangelo a questo mondo, convintiche il Vangelo, come salva di continuo la nostravita, può costituire salvezza per tutti; come ètesoro per noi, così può diventare la perla pre-ziosa anche per ogni donna e per ogni uomo diquesto tempo.

Vogliamo essere un’AC che vive e testimo-nia il Vangelo, e quindi che agisce secondo lospirito di amore di una fede che ha al suo cuorela croce, segno decisivo della solidarietà tra Dioe l’uomo; un’AC che vuole spendersi per con-tinuare a far emergere i semi di bene che sonopresenti nella storia: un’AC che serve la storia!

Vogliamo essere un’AC che pone gesti con-creti di Vangelo nella sua vita; che sa dare ra-gione e farsi carico della domanda di senso chec’è nel cuore di tanti; che sa trasformare in pa-rola il riferimento al mistero del Signore. L’ACdella scelta religiosa oggi non può che essereun’AC missionaria, secondo le indicazioni e lescelte che abbiamo operato nell’XI Assemblea

Un’AC missionaria non modifica semplice-mente le sue attività, ma tutta se stessa; orientaalla missione tutto il suo essere, in una nuovasintesi progettuale.

Questo è il cuore dell’AC del futuro: questodeve diventare l’anima di ogni scelta, di ogniimpegno, di ogni iniziativa, l’elemento verso cuifar convergere ogni programma associativo.

A mo’ di sintesi, vorrei provare a riassume-re alcune delle forme concrete attraverso cuiintendiamo realizzare il nostro impegno missio-nario. Essa costituisce una nostra prima rispo-sta agli OP dei vescovi italiani su Comunicareil Vangelo in un mondo che cambia:

-il primario valore della testimonianza.Siamo missionari da laici. Per noi i luoghi dellamissione sono quelli dell’esistenza quotidiana,dove spesso si rende testimonianza al Vangelosemplicemente operando nel mondo per costru-ire il Regno di Dio, rendendolo – il mondo –“semplicemente” più umano;

-la qualità della nostra umanità e un at-teggiamento di speranza nell’affrontare la vita.L’icona di Nazareth illumina il senso del nostro“normale” vivere come e accanto alle personedel nostro tempo, dando ad esso il valore cri-stiano della condivisione che parla di un Amo-re;

-la disponibilità a condividere la nostrafede, raccontando in che modo essa si fa perciascuno di noi incontro, salvezza, speranza;

-l’impegno a farci carico del primo annun-cio, in una comunità cristiana che sta tornandoa interrogarsi su come dire oggi la notizia buonadella vita del Signore Gesù;

-l’impegno del dialogo, come una delle for-me di comunicazione di cui in futuro ci saràmaggior bisogno: dialogo con chi non crede, conchi è in ricerca, con chi aderisce ad altre reli-gioni ed esprime altre culture… Siamo convintiche questa disponibilità contribuirà a rigenerarela nostra stessa fede, ponendola di fronte alledomande vive delle persone di oggi. Porrà nuo-vamente anche noi in ricerca, aiutandoci a met-terci in gioco e ad esporci di continuo alle pro-vocazioni dello Spirito;

-la cultura, cioè l’attenzione a tutte quelleforme in cui si esprimono la vita e il pensierodegli uomini, ma anchea tutte quelle espres-sioni in cui può trova-re forma comunicabilela visione cristiana del-la vita. In altri termini,si tratta del progettoculturale, come impe-gno volto anche a mo-strare il contributo chei cristiani e il loro mododi pensare l’esistenzapossono dare a tutta lacomunità umana.

Paola BignardiPresidente nazionale

Avviamo questarubrica per riper-correre le novità

dello Statutoapprovato il 14settembre u.s.

Sarà un mosaicodi pensieri e

riflessioni, a piùvoci, per ridire laprofezia dell’ACper l’oggi, nella

fedeltà al suopassato.

Cominciamo conlo stralcio della

relazione delpresidente nazio-

nale all’assem-blea straordinaria,

rigurdante laprima e più singo-

lare parola delrinnovamento.

Già il Concilio Vaticano II aveva assegna-to all’Azione Cattolica un ruolo necessa-rio per l’implantatio ecclesiae e losviluppo della comunità cristiana (Adgentes, 15). Ciò significa per voi, oggi,riappropriarvi di quella missionarietànecessaria anche per le Chiese di anticacristianità. Come ho detto nellaRedemptoris missio, ci sono interi gruppidi battezzati che hanno perso il sensovivo della fede o addirittura non siriconoscono più come membri dellaChiesa, conducendo un’esistenzalontana da Cristo e dal suo VangeloGiovanni Paolo II

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4Filodiretto Responsabili n. 18-2003

fd COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO PROMOTORE DELLA MARCIA

Un’altra Murgiaè possibileLo smaltimento dei materiali tossici, ultima feri-ta inferta all’Alta Murgia, ha paradossalmenteaccelerato l’iter istitutivo del parco verso la stret-ta finale. Tuttavia, la gravità di quanto è suc-cesso e le conseguenze – immediate e duraturenel tempo - che hanno minato la sicurezza e lasalute dell’intera comunità murgiana e fatto tra-ballare l’economia di quanti lavorano onesta-mente, non sono bastate a spegnere la cattivaipocrisia di chi, invece, doveva arrossire solo divergogna.Ci riferiamo a quel nucleo duro, espressione diinteressi equivoci, avversi da sempre al parco,ma, da sempre, saldamente intrecciati a tutte leforme di degrado ambientale e culturale che se-gnano, almeno da un ventennio, il destino delnostro territorio. Servitù militari, i cosiddetti in-vasi artificiali, l’inpoverimento delle biodiversitàambientali e agricole, spietramento al di là diogni misura, distruzione sistematica del sistemacarsico e dei manufatti rurali, le innumerevolicave, le discariche abusive…Tutte le valanghe, si sa, sono formate da tantipiccoli o grandi fiocchi di neve. L’ultimo fioccomaldestro, in ordine di tempo, riguarda la posi-zione assunta dalla Regione Puglia nell’incon-tro preliminare - svoltosi a Roma il 12 ottobre

scorso - prima dellaConferenza Unificataprevista per il prossimo23 ottobre dove si do-vrebbe sancire la defi-nitiva istituzione delp a r c o .L’emendamento allenorme di salvaguardia,imposto dalla RegionePuglia ai sindacimurgiani, riguarda unpunto di estrema deli-catezza: la variante ap-provata per soddisfaregli interessi esclusivi di

Ambiente

Conferenza UnificataStato-Regioni del 13.10.comunicato stampa del16.10 2003

quel nucleo duro di interessi ai quali abbiamogià accennato, allenta di fatto le maglie già lar-ghe delle norme di tutela approvate da tutti ap-pena qualche mese fa, consentendo - mediantel’attività di spietramento (o come la chiamanoadesso di “trasformazione di bonifica agraria”)la costruzione di case e capannoni persino suiseminativi (sic!) del Costone, l’aggressione conasfalto e pesticidi - anche nella zona 1 che do-vrebbe essere invece maggiormente tutelata ladefinitiva cancellazione dei pochi lembi di pa-scoli e di murgia superstiti.È sensato tutto questo, e, soprattutto, quale scopoci si propone così di raggiungere?Qualche beneficio per tutti oppure la difesa adoltranza di pochi che vogliono continuare ad agi-re egoisticamente e senza regole, distruggendoquel che rimane del patrimonio millenario del-l’Alta Murgia?L’accettazione di quell’emendamento è un fat-to di estrema gravità.La tenacia con cui si sono battute alcune Am-ministrazioni non basta ad alleviare le preoccu-pazioni di quanti hanno a cuore il futuro dellaMurgia.La mancanza di coordinamento e di coerenza(nel P.U.T.T. è scritto che bisogna impedire l’ul-teriore degrado del pascolo e del paesaggiomurgiano? Che fine ha fatto il rispetto delledirettive CEE circa la Superfcie di Interesse Co-munitario e della Zona di Protezione Specia-le?…), la fragilità culturale e persino civile checontraddistingue gran parte della classe politicache ci governa non ci fa ben sperare per l’im-mediato futuro. Perché, non lo dimentichiamo,finora si parla solo di un parco di “carta” quan-do, invece, occorre costruirlo.Marceremo l’8 novembre anche per questo,convinti come siamo che il nostro impegno perla tutela dell’Alta Murgia da queste aggressioniè l’unico modo possibile per pensare e per co-struire il futuro.

Comitato Alta MurgiaComitato PromotoreMarciaGravina-Altamura2003

E’ ancora disponibile qualche posto sulpulman per partecipare alla marcia.Telefonare al 3492550963.

Territorio

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5Anno XIII - novembre 2003

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LA FESTA DEL CIAO SEGNA L’INIZIO DELLE ATTIVITÀ DEL’ACR.

Cercasi Mese del Ciao......prima della festa! Donato Lacedonia

responsabile docesano

Molte sono stategià vissute, altre lo

saranno in questiprimi giorni di

novembre: il fasci-no delle Feste del

Ciao èintramontabile sia

per i ragazzi sia pergli educatori.

Ma, c’è qualcheinterrogativo da

porsi...

Sono passati pochi giorni dall’inizio del nuovoanno, le parrocchie sono tutte in fibrillazione traiscrizioni, nuovo programma, settimana dellospirito, ecc., eppure in questa fase così concita-ta della vita parrocchiale un posto privilegiato èsempre riservato alla Festa del Ciao. E già, nonsi può dare il via a tutte le attività associative senon si prepara a vivere adeguatamente, qualsi-asi sia il settore di appartenenza, la Festa delCiao, forse in assoluto la festa più cara ai ra-gazzi dell’ACR e non solo. Ma cosa avrà dicosì straordinario questa festa? Beh a voleressere degli analisti attenti, la festa del Ciaoracchiude in se tutti gli ingredienti necessari perfar si che la catechesi, o meglio l’iniziazionecristiana, sia davvero un cammino di gioia.Innanzitutto, c’è la Curiosità: dopo la pausaestiva, non si vede l’ora di fare nuove esperien-ze, di ritrovare i vecchi amici del gruppo, di sco-prire cosa l’educatore ha preparato per il nuo-vo anno. In secondo luogo c’è l’Entusiasmo,lo stesso entusiasmo che è andato via via sce-mando durante l’anno passato, ma che ora tor-na e rivitalizza l’educatore per primo. Infine c’èla Speranza. Gli insuccessi dello scorso anno,con la festa del ciao, si trasformano nella scom-messa che quest’anno andrà meglio, insommache quest’anno sarà “tutta un’altra musica”.Mescolando con cura questi tre ingredienti econtinuando a tenerli sempre in primo piano

ACR

durante tutto il resto dell’anno, possiamo staretranquilli che i nostri sforzi di educatori riceve-ranno la giusta ricompensa.Permettetemi però di lanciarvi una piccola pro-vocazione. Negli ultimi anni mi sono reso contoche si è sempre più impegnati nell’organizzarela Festa del Ciao, mentre si dedica sempre menotempo a vivere il Mese del Ciao. Non ci crede-te? Bene facciamo due conti! In molte parroc-chie i gruppi iniziano ad incontrarsi nella secon-da metà di ottobre, le feste del ciao si svolgonodi solito in occasione delle feste dell’1 e del 2novembre. Considerando che molte parrocchieincontrano i ragazzi una sola volta alla settima-na e che il primo incontro, giustamente, se neva tra un “benritrovati” e un “benvenuti”, restasi è no un solo incontro in cui presentare la sto-ria, insegnare l’inno, realizzare tutte le attivitàproposte dalla guida per il mese del Ciao. Ave-te visto??? Che fine ha fatto il Mese del Ciao?E tutti quegli ingredienti di cui sopra? Sul pros-simo FiloDiretto le considerazioni dell’Equipediocesana, intanto attendiamo le vostre opinioniper e-mail: [email protected] [email protected], oppure, per chi nonha le-mail, presso il centro diocesano. Non lesi-natevi dal mandare le vostre considerazioni,fateci conoscere la situazione nelle vostre par-rocchie, insieme possiamo far crescere l’ACR.

Arriva l’autunno, un nuovo anno associativo comincia e anche il MSAC riapre i battenti,quale modo migliore di cominciare se non con l’appuntamento più tradizionale del Movi-mento Studenti: l’Oktober Fest?

L’incontro ha coinvolto gli studenti-giovanissimi della diocesi. Dopo il momento di preghiera inizia-le, si è passati alla esposizione del tema annuale: “SCUOLA MIA FATTI CITTA’”, che haportato tutti a riflettere sul rapporto tra scuola e città, ovvero sul dovere della scuola ad insegnareagli studenti ad essere uomini tra gli uomini (nelle nostre città).Ad ogni modo però è dovere di noi studenti, e soprattutto quelli di Azione Cattolica, impegnarciresponsabilmente, coniugando l’essere aderenti all’Azione Cattolica con la realtà quotidiana che èla scuola e non pensando ad essa come un “carcere” in cui si è imprigionati per sei ore, mapensando ad essa come ad un luogo dove poter far sentire la propria presenza, cercare di capireil perché del proprio stare lì, imparare ad amare le nostre città.Sperando che con queste parole vi abbia fatto cambiare idea a riguardo del fatto di essere studen-ti, rinnovo l’invito a tutti e in modo speciale agli studenti-giovanissimi a partecipare al prossimoincontro del MSAC!!Partecipare alla vita scolastica non significa essere in prima fila negli scioperi o nell’occupazione,ma significa essere attivi e partecipi alla costruzione di una scuola viva e vivibile.

CON L’OKTOBER FEST, AVVIATE LE ATTIVITÀ DEL MSAC

Scuola mia fatti cittàGabriella Illuzzi

segretaria MSAC

Studenti

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6Filodiretto Responsabili n. 18-2003

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a cura diGiangiuseppe Falconierie Maria Mangiatordiredazione

Formazione

NUOVE DINAMICHE PER LA FORMAZIONE

Obiettivo: individuare modalità formative capa-ci di ascoltare le persone e farle incontrarecon Gesù coinvolgendole in un’esperienza divita nuova.Le proposte concrete:

-Occorre superare il modello scolastico fa-cendo proprio un approccio esperienziale sen-za perdere di vista i contenuti della fede.

-Si potrebbero attivare laboratori sulla pacee sperimentazioni varie. Sarebbe opportuno rita-gliare momenti comunitari all’interno dei qualiverificare il proprio cammino personale e il pen-siero sul testo personale (vangelo di Luca).

-Creare nuovi rapporti con gli assistenti, nelsenso di un maggior coinvolgimento reciproco euna maggiore responsabilizzazione(coinvolgimento nella programmazione; parteci-pazione a momenti significativi dell’AC comeCAMPI, CONVEGNI)

- Puntare sempre più sulla formazione dieducatori, animatori e responsabili

IL PRIMO ANNUNCIO

Obiettivo: individuare attraverso quali modalitàl’AC può servire sempre meglio il compito diannunciare il Vangelo, soprattutto a chi vive unrapporto fragile con la Chiesa.Le proposte concrete:

-corresponsabilità con i sacerdoti-individuare nuove priorità nell’ambito del

progetto formativo-formazione permanente biblica e spirituale-maggiore consapevolezza di essere ognu-

no portatore di un messaggio carico di speran-za

COMUNICAZIONE E DIALOGO

Obiettivo: Promuovere un’AC capace di co-municare, al suo interno e verso l’esterno, se-condo uno stile e modalità efficaci e riconosci-bili.Le proposte concrete:

- Vivere insieme a tutta la comunità parroc-chiale i momenti liturgici;

- Approfondire l’educazione al dialogo attra-verso una “settimana del dialogo” (con semina-ri, stages, corsi);

- Rafforzare il ruolo del consiglio parrocchia-le come mediatore tra la comunità e l’esterno;

- Rivalutare la figura del presidente parroc-chiale di AC come presenza autentica di comu-nione.

L’AC INCONTRA IL TERRITORIO

Obiettivo: Immaginare modalità attraverso lequali l’AC può attuare una presenza significati-va nel territorio in cui vive e aiutare i suoi sociad aumentare il senso di responsabilità versoil sociale.Le proposte concrete:

- Incontri formativi parrocchiali, con l’aiuto dell’Ufficio socio politico

- Esperienze continuative e non isolate diservizio

- Sondare quartieri a rischio- Arrivare alle famiglie attraverso i ragazzi- Interessarsi di più alla politica locale- Dialogare e programmare con la scuola- Presenza cristiana nei condomìni

Durante lo svolgimento del campo diocesano abbiamo avuto l’opportunità di realizzare dei labo-ratori sulla tematica generale “Portare il rinnovamento associativo nel cuore dell’AC parrocchia-le”.Le tematiche specifiche su cui si sono confrontati i sei gruppi del campo sono state le seguenti:

1. Nuove dinamiche per la formazione2. Il primo annuncio3. Comunicazione e dialogo4. L’AC incontra il territorio5. Per un’ AC delle relazioni6. Un nuovo approccio per l’AC in parrocchia

L’obiettivo generale che si è cercato di perseguire è stato quello di approfondire i temi del rinnova-mento, applicandoli alla dimensione parrocchiale della vita associativa e affrontando insieme i nodie le direzioni di impegno.Vi riportiamo di seguito una sintesi dei lavori svolti, sperando che possano essere una buona basedalla quale attingere per buttarsi a capofitto in queste nuove esperienze e concretizzarle nellarealtà parrocchiale di tutti i giorni.

SINTESI DEI GRUPPI DI STUDIO DEL CAMPO SCUOLA

Portare il rinnovamento alcuore dell’AC parrocchiale

(continua a pagina 7)

Riportiamo lesintesi dei gruppi dilavoro realizzatidurante il campodiocesano estivo.Un particolareringraziamento va acoloro che hannotrascritto i materialidai cartellonirealizzati al campo:a Nadia Onorino,Valentina DeLeonardis, StefaniaSasso.

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7Anno XIII - novembre 2003

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Manuela Barbollavicepresidentediocesana SG

SI SVOLGERÀ A LIVELLO CITTADINO

La festa dell’Accoglienzadei Giovanissimi

I l 9 novembre si svolgeranno in contemporanea nelle quattro città della diocesi le feste dell’accoglienza cittadine. L’idea delle feste cittadine nasce anzitutto dalla volontà di far sperimentare ai giovanissimi(e perché no anche agli animatori) la “dimensione” cittadina, la bellezza cioè dello stare insiemenella propria città con altri che condividono la stessa scelta associativa ed anche dalla consapevo-lezza che “insieme e più bello”.Certo a questo punto ci si potrebbe chiedere come mai non si è pensata una festa dell’accoglienzadiocesana: è presto detto.La festa dell’accoglienza non è un “evento” a parte rispetto alla vita associativa, ma “solo” unappuntamento che segna ufficialmente l’inizio dell’ anno e quest’anno, ricco di impegni ed inizia-tive, prevede uno straordinario appuntamento diocesano: la festa unitaria, diocesana, del 25 aprilealla quale è giusto arrivare con tutta la carica e l’entusiasmo possibili. Fare più incontri diocesanirischiava di essere una poco saggia ripetizione! E poi, in realtà, l’appuntamento del 9 novembre è decisamente un appuntamento diocesano! Lefeste infatti, pur essendo quattro, avranno degli elementi comuni.Anzitutto (è evidente!) la data: anche se ciascuno nella propria città, tutti i giovanissimi farannofesta insieme, nello stesso giorno; poi lo slogan che accompagnerà i giovanissimi per tutta lagiornata: Giovanissimi in viaggio… in questa giornata, infatti, avrà ufficialmente inizio il viaggio“da apostoli” in compagnia del vangelo di Luca; infine, ma non certo per importanza, la celebra-zione della messa domenicale, nucleo fondante di tutta la festa.Il resto sarà dato dalla fantasia e dalla creatività degli animatori delle singole città (che già da unpo’ hanno cominciato ad incontrarsi perché questa giornata possa essere per tutti bella e signifi-cativa) e soprattutto dall’entusiasmo che i giovanissimi saranno in grado di portare e di trasmette-re durante la giornata.

PER UN’AC DELLE RELAZIONI

Obiettivo: rendere l’Ac un luogo in cui ciascunopossa stabilire delle relazioni fraterne e signifi-cative e sentirsi accolto e guidato.Le proposte concrete:

- Ritagliare dei momenti per potersi scambia-re le esperienze formative per creare relazioninei vari gruppi del medesimo settore di AC

- Verifica di fine anno per creare relazioni trale varie fasce dell’AC

- Partecipare al caposcuola con i giovani percreare una relazione con i giovani-adulti,generalmente un po’ assenti

- Ritagliarsi degli spazi durante l’anno da de-dicare alle relazioni, sia in termini di attivitàformative, sia come “movimento” verso altre real-tà di gruppo diverse dall’AC

- ADOTT-ACI (adotta un adulto o adotta ungiovane): realizzare una festa dell’adesione perl’ingresso nell’associazione e il passaggio di fa-scia (non solo il passaggio acr-giovanissimi)

- Esperienza dell’ “Angelo custode”: seguireun aderente nella realizzazione di un progetto divita

- Regalare del tempo a livello cittadino e ,intal senso, pubblicizzare e promuovere la restitu-zione della Banca del Tempo

NUOVO APPROCCIO DELL’ AC INPARROCCHIA

Obiettivo: approfondire la fisionomia di un’ACche si inserisce in modo vitale nella parroc-chia e mette in atto un’apertura missionariaverso tutti.Le proposte concrete:

Come l’AC parrocchiale deve affrontare ilterritorio?

- Deve accogliere ed essere un centro chemetta in relazione persone con vissuti anchemolto diversi

- Deve offrire occasioni d’incontro e testimo-nianza

Come l’AC può inserirsi in un progetto di Par-rocchia Missionaria?

- Deve coniugare Fede e Vita per una testi-monianza coerente e credibile

- Bisogna essere presenti nelleproblematiche del territorio, incontrando le per-sone nella normalità della loro esistenza e del-la loro vita di fede-Bisogna essere nel territorio “SpazioEucaristico”, in cui si avverte la presenza delSignore.

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La festa del Ciaoper l’ACR,

la festadell’Accoglienza

per iGiovanissimi.

Proposte diversi-ficate che fannopiù bella la vita

associativa.

Giovani

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fdfdNotizie Comunicazioni & Appuntamenti

Novembre6-7 giovedì e venerdì, Terlizzi, 19-21

salone parrocchiale S.M.StellaLaboratorio della partecipazione

9 Domenica, nelle città e parrocchieFeste dell’accoglienzadei giovanissimi

13 Giovedì, Centro Diocesano, 18,30Progetto formazione Responsabilianimatori adulti e coppie

16 Domenica, 9-17Progetto Formazione Responsabili2° modulo neo educatori/animatori

17 Lunedì, 19-21, centro diocesanoIncontro presidenti parrocchiali

20 Giovedì, Centro Diocesano, 19,30Presidenza diocesana

28 Venerdì (luoghi e orario da indicare)Progetto Formazione Responsabili2° livello educatori/animatori

Direttore responsabile: Luigi SparapanoUfficio stampa: Michele Pappagallo (responsabile),don Pietro Rubini, Gianni Capursi, Maria Mangiatordi,Giangiuseppe Falconieri, Michele La Grasta, Onofrio Losito,Antonella Mucciaccia, Beppe Sorice, Vito Lamonarca,Antonella Lucanie.Allestimento e spedizione: Maria Vittoria Poli, Michele eAngela Vilardi, Giovanni e Maria Bufi, Dino e Angela deGennaro.Elaborato e ciclostilato in proprio. Tiratura: 500 copieSpedito da Bari: venerdì 17 ottobreInviato gratuitamente ai responsabili di AC.Sede: Piazza Giovene 4 - 70056 Molfetta (BA)Tel (fax) 080 3351919 Email : [email protected] on line sul sito www.acmolfetta.it

MARCIA DELLA PACE DI FINE ANNO. Si svolgeràa Termoli, il 31 dicembre prossimo. Anche quest’anno voglia-mo esserci per testimoniare, vivere e proseguire nelle nostrecomunità, un forte cammino di pace. Prossimamente fornire-mo ulteriori dettagli circa il programma che, tra l’altro, preve-de nella serata del 30 la rappresentazione del nostro musi-cal “La lampara”. Per adesso chi volesse già aderire deverivolgersi a:MARIA Mangiatordi (348.8882409)NINO Vino (349.5636429)MICHELE Cagnetta (347.3541847)Il pulman sarà realizzato se alla data del 15.12.2003, si sarà rag-giunta la presenza di almeno 35 persone.

PRECISAZIONI CIRCA IL PROGETTO FORMA-ZIONE RESPONSABILI. Vogliamo chiarire alcunequestioni circa la partecipazione al PFR, dal momento chenon sempre le comunicazioni raggiungono il giusto obiettivo:al PFR di 1° livello partecipano i neo-educatori e neo-anima-tori, cioè coloro che vogliono iniziarsi al servizio in ACR o coni giovanissimi. Il nostro PFR prevede 8 moduli diversi, distri-buiti in due anni ciclici: chi ha partecipato lo scorso anno,deve completare il percorso in questo anno; chi lo cominciain questo anno, lo completerà l’anno prossimo.Per quanto riguarda il 2° livello, esso è destinato a quantisono già educatori/animatori da qualche anno; mentre il 3°livello è destinato ai consigli parrocchiali.Ai partecipanti del 1° e 2° livello è chiesto un contributo d’iscri-zione pari a 3 euro per far fronte alle spese organizzative. IlPFR ha una sua progettualità definita e può dare risultati seaccolta e vissuta in toto; ogni altro adattamento o “arrangia-mento” pensato e attuato dai partecipanti va ad inficiare labontà della proposta.

FILODIRETTO E STAMPA ASSOCIATIVA NA-ZIONALE. E’ necessario ricordare a tutti i presidenti par-rocchiali la necessità di mettere a disposizione la stampa as-sociativa, diocesana e nazionale, a tutta la comunità parroc-chiale; in particolare suggeriamo di indirizzare alla parroc-chia la stampa di diritto con la quota associativa. Sarà unmodo per far utilmente circolare il materiale associativo erenderlo fruibile a tutti.

MIEAC Il primo incontro si terrà il 17 novembre, alle ore 18,30,presso il Centro Diocesano, coordinato da Tonia Angione.L’invito è rivolto a coloro che hanno già fatto un cammino intale movimento e anche a chi vuole intraprenderlo ex novo.

SITO INTERNET DIOCESANO E NAZIONALEwww.acmolfetta.it e www.azionecattolica.it.Invitiamo tutti i responsabili ed aderenti a visitare i siti checontengono innumerevoli materiali per l’animazione dei gruppio per la riflessione nei forum promossi all’interno.Chiediamo inoltre di inviarci quanto prodotto nelle parroc-chie in modo da arricchire le pagine del sito diocesano a lorodedicate.

fdRedazione

INCONTRO DIOCESANOPER I PRESIDENTIPARROCCHIALIDopo aver avviato l’anno associa-tivo ci incontriamo per un primoappuntamento formativo:lunedì 17 novembre, dalle 19 alle21, presso il centro diocesano.Oggetto di discussione sarà il ruo-lo e la dinamica dei consigli par-rocchiali di AC.Sarà anche data una prima comu-nicazione organizzativa relativa allaPeregrinatio Mariae del 26-28 di-cembre prossimo.