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Fax 055 / 275-8455
Azienda Sanitaria di Firenze
S. S. diOtorinolaringoiatria
Presidio Ospedaliero
Santa Maria NuovaP.zza S. M. Nuova 1 Firenze
Tel. 055 / 275 8202-8278-8939-8833
Azienda Sanitaria di Firenze
S. S. di Otorinolaringoiatria
1 dicembre 2007
La malattia rinosinusale nella pratica quotidiana
Terapia delle rinosinusiti,
Una scelta ragionata
Ogni terapia deve mirare a ripristinare il
circolo fisiologico virtuosoa garanzia di un normale
drenaggio e di una normale ventilazione
tra cavità nasali, precamere e seni paranasali
(Unità anatomo funzionale)
OBIETTIVI TERAPEUTICI
• Ristabilire la pervietà degli osti/meati sinusali
• Limitare la flogosi
• Ripristinare il drenaggio del seno infettato
• Eradicare l’infezione batterica
• Minimizzare il rischio di complicanze/sequele
Prevenire le recidive
RINOSINUSITI ACUTEterapia medica terapia chirurgica
RINOSINUSITI ACUTE COMPLICATEterapia medica terapia chirurgica
RINOSINUSITI RICORRENTIterapia medica terapia chirurgica
RINOSINUSITI CRONICHEterapia medica terapia chirurgica
TERAPIA MEDICA
ANTIBIOTICO CORTICOSONICO DECONGEST.
ANTIBIOTICO
efficacia contro l’infernal trio (Haemophilus Influenzae, Streptococco Pneumaniae, Moraxella Catarralis)
diffusibilità a livello della mucosa rinosinusale
durata adeguata della terapia
use the best first
SCELTA EMPIRICA DELLA TERAPIA ANTIBIOTICA DELLA SINUSITE
BATTERICA ACUTA
• Antibatterici di prima linea– Betalattamici
• Amoxicillina 500 mg TID
• Antibatterici di seconda linea– Fluorochinoloni
• Moxifloxacina 400 mg OD• Levofloxacina 500 mg OD• Gatifloxacina 400 mg OD
– Macrolidi• Claritromicina 500 mg BID• Azitromicina 500 mg OD in 1a giornata poi 250 mg OD dal giono 2 al giorno 5
– Betalattamici• Cefixime 400 mg OD• Cefprozil 250-500 mg BID• Cefuroxime 250-500 mg BID• Amoxicillina/Acido clavulanico 625 mg TID o 1000 mg BID
RESISTENZE AGLI ANTIBIOTICI DI PRIMA E SECONDA LINEA NELL’AMBITO DI STREPTOCOCCUS PNEUMONIAE
Klugman 1997
Sconosciuto
<5%
5-10%
10-25%
>25%
2
4
8
6Resi
sten
ze (
%)
S. pneumoniae vs Penicilline – Mondo
Stati Uniti Canada America Latina
Europa Asia Pacifico
10
12
14
Hoban 2001
16
20
Amoxi/Clav18 Penicillina
0
RESISTENZE NEL MONDO ALLA PENICILLINA IN CEPPI DI S. pneumoniae
0
5
10
20
15
Resi
sten
ze (
%)
Stati Uniti Canada America Latina
Europa Asia Pacifico
Eritromicina
Claritromicina
Azitromicina
25
30
35
40
S. pneumoniae vs Macrolidi – Mondo
RESISTENZE NEL MONDO AI MACROLIDI IN CEPPI DI S. pneumoniae
Hoban 2001
0
30
10
20
35
25
15
5
Resi
sten
ze (
%)
Stati Uniti Canada America Latina
Europa Asia - Pacifico
S. pneumoniae vs Cefalosporine Orali – Mondo
Cefalosporine OS (Cefaclor/Cefuroxime/Cefpodoxime)
Hoban 2001
RESISTENZE NEL MONDO ALLE CEFALOSPORINE ORALI IN CEPPI DI S. pneumoniae
Hoban 2001
SENTRY ANTIMICROBIAL SURVEILLANCE PROGRAM, 1997-1999N. ceppi: 8252; Break point di sensibilità secondo NCCLS
Ceppi re
sist
enti
(%
)
Stati Uniti
0
8
6
2
4
10
12
14
16
18
20
Canada America Latina
Europa Asia Pacifico
Penicillina FluorochinoloniCefotaxime
RESISTENZE NEL MONDO A BETALATTAMICI E FLUOROCHINOLONI IN CEPPI DI S. pneumoniae
0
0.25
0.5
1
0.75
Resi
sten
ze (
%)
Stati Uniti Canada America Latina
Europa Asia Pacifico
S. pneumoniae vs Nuovi F-chinoloni – Mondo
Nuovi F - chinoloni
Hoban 2001
RESISTENZE NEL MONDO AI FLUOROCHINOLONI IN CEPPI DI S. pneumoniae
(N°) (%) (%) (%) (%)
Paesi Bassi 124 96,8 3,2 0,0 2,4Germania 168 92,9 5,4 1,8 4,2Belgio 100 92,0 3,0 5,0 34,0Italia 100 91,0 6,0 3,0 42,0Svizzera 138 85,5 8,7 5,8 18,8Regno Unito 87 80,5 4,6 14,9 18,5Polonia 144 91,0 5,5 3,5 6,2Austria 185 87,6 7,6 4,8 11,4Portogallo 129 82,9 7,0 10,1 9,3Grecia 171 68,4 16,4 15,2 18,1Francia 167 46,7 12,6 40,7 47,3Repubblica Ceca 99 92,9 6,1 1,0 1,0Repubblica Slovacca 72 48,6 20,8 30,6 8,3Irlanda 55 67,3 7,3 25,5 8,3
Nazione Tot. Ceppi Pen – S Pen – I Pen – R Eritro – R
Pen – S (MIC ≤0,06 mg/L); Pen – I (MIC 0,12 – 1 mg/L); Pen – R (MIC ≥2 mg/L); Eritro – R (MIC ≥2 mg/L)
Schito 2000
RESISTENZE IN EUROPA A PENCILLINE E MACROLIDI IN CEPPI DI S. pneumoniae
Hoban 2001
SENTRY ANTIMICROBIAL SURVEILLANCE PROGRAM, 1997-1999N. ceppi: 8252; Break point di sensibilità secondo NCCLS
31,5
27
12,5 11,8
16,2
0,3 0,3 0 0,2 0
10 10
1,1 1 1,40,1 0 0 0 00,6 0,9
0 0 0,4
Ceppi re
sist
enti
(%
)
Stati Uniti
0
8
16
24
32
Canada America Latina
Europa Asia Pacifico
Amoxicillina CefprozilAmoxi/clavulanico
RESISTENZE NEL MONDO AI BETALATTAMICI IN CEPPI DI Haemophilus influenzae
Cefixime Cefuroxime
Hoban 2001
SENTRY ANTIMICROBIAL SURVEILLANCE PROGRAM, 1997-1999N. ceppi: 8252; Break point di sensibilità secondo NCCLS
2,1 2
1 0,9
0,2
0,5 0,5 0,40,2 0,2
0 0 0 0 0
Ceppi re
sist
enti
(%
)
Stati Uniti
0
1
2
3
4
Canada America Latina
Europa Asia Pacifico
Claritromicina Nuovi FluorochinoloniAzitromicina
RESISTENZE NEL MONDO AI MACROLIDI E NUOVI FLUOROCHINOLONI IN CEPPI DI Haemophilus influenzae
Hoban 2001
SENTRY ANTIMICROBIAL SURVEILLANCE PROGRAM, 1997-1999N. ceppi: 8252; Break point di sensibilità secondo NCCLS
0,1 00,4
0 0
0,8 0,60 0
3,4
0,30 0 0 00,1 0 0 0,2 0
Ceppi re
sist
enti
(%
)
Stati Uniti
0
4
8
12
100
Canada America Latina
Europa Asia Pacifico
Amoxicillina CefprozilAmoxi/clavulanico
RESISTENZE NEL MONDO AI BETALATTAMICI IN CEPPI DI Moraxella catarrhalis
Cefixime Cefuroxime
Hoban 2001
SENTRY ANTIMICROBIAL SURVEILLANCE PROGRAM, 1997-1999N. ceppi: 8252; Break point di sensibilità secondo NCCLS
0,4
0
0,4
0,8
00,1 0
0,40,2
00 0 0 0 0
Ceppi re
sist
enti
(%
)
Stati Uniti
0
1
2
3
4
Canada America Latina
Europa Asia Pacifico
Claritromicina Nuovi FluorochinoloniAzitromicina
RESISTENZE NEL MONDO AI MACROLIDI E NUOVI FLUOROCHINOLONI IN CEPPI DI Moraxella catarrhalis
AMOXICILLINA + AC. CLAVULANICO
per 10 giorni
FLUORCHINOLONI ( Moxifloxacina, Levofloxacina)
per 7 giorni
CARATTERISTICHE FARMACOCINETICHE DEI
FLUOROCHINOLONI
• Elevata e rapida biodisponibilità dopo somministrazione orale
• Attività concentrazione dipendente
• Elevata diffusibilità tissutale ed intracellulare nei tessuti sede di infezione
• I fluorochinoloni più recenti sono caratterizzati anche da monosomministrazione giornaliera
• Eliminazione per più vie con metaboliti caratterizzati da attività antibatterica
DIFFUSIBILITA’ TISSUTALE DI MOXIFLOXACINA NEI DISTRETTI ORL
Conce
ntr
azi
oni (m
g/L
)
0
2
4
6
8
Seno etmoidalePlasma Polipi nasaliSeno mascellare
2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36
10
Gehanno 2002
La terapia antibiotica è quindi selezionata su basi empiriche
tenendo conto dei dati epidemiologici e degli schemi terapeutici adattati alle
singole realtà nazionali e locali.
L’esecuzione di un esame colturale al fine di identificare l’agente patogeno non è realizzabile nella pratica clinica
sia per i lunghi tempi di attesa per la risposta
sia per la non alta attendibilità dell’esame stesso (facile inquinamento
del prelievo)
sia per l’invasività della modalità del prelievo
(puntura dei seni paranasali)
Casi in cui e’ invece necessario l’esame colturale
• Forma acuta grave associata a stato tossinfettivo
• Episodio non modificato entro 72 ore con terapia antibiotica empirica
• Forma anche non grave in soggetto immunocompromesso
• Presenza sospetta o accertata di complicanze intraorbitarie, ossee o intracraniche
CORTICOSTEROIDE
I glucocorticoidi hanno un marcato effetto inibitorio sulla risposta infiammatoria che si sviluppa a livello
della mucosa nasale
Hanno una comprovata efficacia non solo nella flogosi allergica,
ma anche nelle forme infiammatorie a genesi infettiva
L’efficacia clinica degli steroidi è legata alla capacità di ridurre l’infiltrazione e l’attivazione
tissutale eosinofila,il numero di eosinofili circolanti,
la secrezione di citochine chemiotattiche da parte della mucosa naso sinusale,
la produzione di prostaglandine, leucotrieni, bradichinine, serotonina.
I corticosteroidi possiedono anche una potente attività vasocostrittrice e sono in grado di ridurre la permeabilità capillare
La somministrazione per via sistemica è limitata dalle ben conosciute controindicazioni al loro uso e cioè:
• Cheratite erpetica• Osteoporosi avanzata• Ipertensione severa• Diabete mellito• Ulcera gastrica• Infezioni croniche• Glaucoma• Gravidanza• Bambini
L’utilizzazione di preparazioni di corticosteroidi a lento rilascio
“depot”,frequentemente utilizzate in passato, è attualmente da considerarrsi superata a causa di possibili effetti collaterali seri
e della possibile soppressione della funzione surrenalica
DEFLAZCORT 30 MG.Per 7 giorni
I corticosteroidi somministrati per via locale trovano indicazione:
nel trattamento e nella profilassi delle forme ricorrenti,
nella coesistenza di elementi allergopatici,
nelle forme croniche associate ad alterazione polipoide della mucosa,
nella prevenzione post-chirurgica dei polipi
I più utilizzati sono:
flunisonide, triamcinolone, acetonide, beclometasone dipropionato, budesonide,
fluticasone, mometasone fuorato
Sebbene questi composti possiedano una differente
potenza “in vitro”, trials clinici hanno dimostrato un’efficacia clinica equivalente
La maggiore differenza tra queste molecole è la:
biodisponibilità sistemica
Dopo la somministrazione intranasale la maggior parte della dose viene
ingoiatae la maggior parte dei composti
elencati (compresi : beclometasone,
budesonide, flunisonide, triamcinolone)sono assorbiti dal tratto
gastrointestinalecon una biodisponibilità sistemica di
oltre il 50%
Il FLUTICASONE PROPIONATO eil MOMETASONE FUORATO,
oltre a possedere un’alta affinità recettoriale, sono caratterizzati da una biodisponibilità
sistemica molto bassa
E’ importante inoltre sottolineare che i pazienti andrebbero istruiti sul fatto che la massima
efficacia del trattamento con i suddetti corticosteroidi
si raggiunge con un loro regolare utilizzopiuttosto che con un uso sporadico
Gottschlinch G.M.: Effects of Mometasone Furoate nasal spry therapy on nasal congestion and sleep-related outcomes in rhinosinusitis and nasal polyposis.J. Allergy Clin. Immunol. 2006; 117:167.
Studio randomizzato in doppio cieco verso placebo su 1.300 soggetti affetti da rinosinusite acuta (?) o poliposi nasale trattati con mometasone furoato spry nasale 200 mcg in monoterapia:
consistente e significativa riduzione della congestione nasale
Fluticasone e Mometasone sono utilizzabili per trattamenti a
lungo termine con effetti collaterali
rari e modesti (bruciore e secchezza della mucosa nasale e modeste
epistassi nei primi giorni di terapia)
Il Mometasone ha la più bassa biodisponibilità ed un effetto
decongestionanate
DECONGESTIONANTI NASALITOPICI
• Riducono l’edema a livello dei complessi osteo meatali
• Alleviano il sintomo ostruzione nasale
• Favoriscono e accelerano l’evacuazione di mucopus dai seni paranasali
Catecolamine: adrenalina, fenilefrina
Imidazoline: nafazolina, oximetazolina, tetrazolina, xilometazolina
L’oximetazolina in pochi minuti
determina una vasocostrizione che dura per oltre 8 ore
(meno di 1 ora per l’adrenalina)
Per un periodo di tempo limitato
(7 giorni)l’oximetazolina non induce
la rinopatia da medicamenti e anche se somministrata in
2-3 puff2-3 volte al dì
si dimostra estremamente maneggevole
La sinergia tra antibiotico, cortisonico
e decongestionanate nasale soddisfa il criterio di contrastare sia gli effetti biologici sia quelli
meccanici alla base del meccanismo rinosinusopatico
interrompendo in due fasi chiave il “cerchio”
alla base del processo morboso
Il fallimento di una “terapia ragionata”
ci consente di sospettare l’esistenza di fattori di rischio accessori
con il passaggio, nella maggior parte dei casi,
alla diagnostica per immagini.
(Purché anche questa eseguita in modo “ragionato”)
TERAPIA CHIRURGICA
L’evoluzione delle tecnologie ottiche, audiovisive ed informatiche, applicate in campo chirurgico, ha
favorito progressivamente negli ultimi annila diffusione della
chirurgia endoscopica rinosinusale, oggi “golden standard” nel trattamento delle patologie
che coinvolgono i seni paranasali(non soltanto flogistiche)
Il termine “Functional Endoscopic Sinonasal
Surgery”(Kennedy 1984)
o “FESS”racchiude i principi e la logica di
questi interventi
Ristabilire la funzione del distretto rinosinusale
mediante l’asportazione di porzioni limitate delle strutture
anatomiche(chirurgia delle precamere)
coinvolte nella patogenesi delle sinusiti
a differenza della chirurgia tradizionale dove la mucosa
sinusale, considerata degenerata e sede di malattia, veniva
asportata con le strutture di accesso
La “fess” richiede:• Conoscenze anatomiche dissettorie
macroscopiche ed endoscopiche• Conoscenze anatomiche radiologiche• Conoscenze anatomo-patologiche
(comportamento biologico della malattia)• Conoscenze delle tecniche chirurgiche
specifiche• Acquisizione di manualità endoscopica• Conoscenza degli strumenti tecnologici
Valutazione dei risultati
Complessa a causa della variabilità delle patologie flogistiche trattate.
La percentuale di successo,valutabile tra il 65 ed il 90 %,è subordinata a fattori quali:
sede e estensione del processo flogistico,associazione con fattori “di rischio” come
poliposi nasale, atopia poliallergenica, intolleranza ai FANS, deficit immunologici
Complicanze della “fess”
Intraoperatorie e post operatorie
VASCOLARI,NEURALI,DURALI,
FLOGISTICHE.
MINORI (dal 2 al 10%):sinechie turbino settali, sinechie osteo meatali,
edema-ecchimosi-enfisema palpebrale, epistassi imponente,
infezioni post operatorie, lesioni del dotto naso lacrimale.
MAGGIORI (dallo 0,05 al 2 %):emorragia orbitaria,
lesione del muscolo retto mediale,lesione del nervo ottico,
fistole rino liquorali,lesioni del parenchima cerebrale.
Poliposi nasale
La chirurgia è il trattamento di scelta ed ha carattere ablativo
La terapia medica (steroidi topici)
è volta a minimizzare le recidive
Le due metodiche hanno carattere sinergico ed hanno impostazioni che ne configurano la ripetibilità
La riduzione chirurgica della massa polipoide rende più efficace l’azione
topica del farmaco. La regolarizzazione delle precamere,
il calibraggio degli osti, l’accurata correzione dei difetti settali, riduce il
fattore meccanico di recidiva dei polipi, rendendo contemporaneamente possibile un controllo chirurgico degli
stessi attraverso manovre spesso ambulatoriali
TERAPIE DI SUPPORTO
• Antistaminici
• Muco regolatori
• Lavaggi nasali
• Anticolinergici
• Cromoni
• Antileucotrienici (Montelukast)
• Anticorpi anti IgE (Omalizumab)
Azienda Sanitaria di Firenze
S. S. di Otorinolaringoiatria
1 dicembre 2007
La malattia rinosinusale nella pratica quotidiana
“…non è demenza quello ch’io dissi,
ponetemi alla prova e lo ripeterò…”
Amleto