Favole Esopo

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Favole di Esopo

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Alcune favole di Esopo

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Page 1: Favole Esopo

Favole di Esopo

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IL LEONE E LA RANA

Un leone udì il gracidare di una rana e a quel suono si volse, credendo che si

trattasse di un animale di grossa taglia. Ma, quando dopo una breve attesa

vide la rana venir fuori dalla stagno, le si avvicinò e la pestò dicendo: ”Come!

Sei tanto piccola e gridi tanto forte?”.

La favola è adatta per quei chiacchieroni capaci soltanto di cianciare.

Page 3: Favole Esopo

IL CORVO E LA VOLPE

Un corvo che aveva rubato un pezzo di formaggio volò su un ramo di un

albero.

Una volpe lo vide e volendo per se il formaggio, si mise a lodare il corvo per

la sua eleganza, la sua bellezza, gli disse che nessuno meglio di lui poteva

essere considerato il Re degli uccelli,e che lo sarebbe diventato presto...

<< Peccato che tu sia muto ! >>

Allora il corvo, per far sentire che aveva una bella voce, spalancò il becco ed

emise un grido.

Subito la volpe si precipitò sul formaggio caduto a terra:

<< Caro corvo, nulla ti mancherebbe per essere Re, se avessi un po' di

cervello >>

La vanità spesso acceca e fa commettere delle sciocchezze

Page 4: Favole Esopo

IL GATTO E I TOPI

C’era una casa piena di topi. Lo venne a sapere un gatto, che andò a

stabilirvisi e, prendendoli uno alla volta, se li mangiava. I topi, fatti segno a

quella sistematica distruzione, si rimpiattavano nelle loro buche, finché il

gatto, non arrivando più a prenderli, capì che bisognava farli uscir fuori con

qualche tranello. Perciò salì sopra un piolo, e, lasciandosi penzolare giù,

fingeva d’essere morto. Ma quando un topo, facendo capolino, lo scorse,

esclamò: “Caro mio, puoi diventare anche un sacco, ma noi vicino a te non ci

verremo!”

Questa favola mostra come gli uomini prudenti, una volta fatta esperienza

della malvagità di qualcuno, non si lascino più ingannare dalle sue finzioni.

Page 5: Favole Esopo

LA VOLPE E IL CANE

La volpe quel mattino era disperatamente affamata. Camminava trascinandosi le zampe per la

mancanza di forze, annusando ogni angolo del bosco alla ricerca di qualche boccone.

Niente! Non c'era proprio niente da mangiare.

Ormai sfinita, la povera bestiola, si spinse fino alle valli erbose della

campagna dove pascolava tranquillo un gregge di pecore Allettata dalla

possibilità di trovare qualche preda, decise di mischiarsi con indifferenza agli

ovini e, pensando di passare inosservata, afferrò un agnellino stringendolo a

sé con fare materno. La sua intenzione era quella di allontanarsi con il

cucciolo in braccio e di portarselo nel bosco dove lo avrebbe mangiato in

pace.

Fortunatamente, il cane pastore, si accorse immediatamente della presenza

di un intruso e si avvicinò alla volpe dicendole in tono minaccioso: "Cosa

credi di fare con quell'agnellino in braccio?"

La volpe, accecata dalla fame, rispose: "Lo voglio solo accarezzare!"

Page 6: Favole Esopo

Ma il cane, che conosceva bene la natura di quell'animale, gli ordinò: "Posa

immediatamente quel cucciolo altrimenti ti farò assaggiare le mie carezze e

scoprirai quanto sono dolci!"

La volpe, che non aveva le forze sufficienti per opporre resistenza, lasciò

libero l'agnello e si allontanò con la coda tra le zampe.

Per quel giorno la povera volpe fu costretta ad accontentarsi di qualche

crosta di formaggio.

Non bisogna mai fidarsi dei falsi sorrisi di persone notoriamente crudeli ed

egoiste.

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LA ZANZARA E IL TORO

Una zanzara si posò sul corno di un toro e vi si trattenne a lungo. Al momento

di volare via, chiese al toro se aveva voglia che finalmente se ne andasse. E

quello: "Non ti ho sentito quando sei arrivata e non ti sentirò se te ne andrai".

Questa favola potrebbe essere usata a proposito di un uomo da poco che, ci

sia o non ci sia, non è né di danno, né di utilità.