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Anno VII Numero 1288 Giovedì 15 Febbraio 2018 S. Claudio AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti” e “Una Visita per tutti”; 2. Sussidio di solidarietà 3. Concorso Straordinario Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Ipotiroidismo, Quali Alimenti Preferire? 5. Dolore neuropatico: cos’è e quali sono le più moderne strategie per affrontarlo 6. Colite, il trattamento arriva dell'editing dei batteri intestinali Prevenzione e Salute 7. Attività fisica, in caso di ernia del disco bene nuoto e pilates 8. RABBIA e IRA aumentano il rischio di Infarti e Ictus 9. Cosa dire a un’amica che si sente giù Meteo Napoli Giovedì 15 Febbraio Variabile Minima: 3° C Massima: 11 °C Umidità: Mattina = 54% Pomeriggio = 51% ATTIVITÀ FISICA, IN CASO DI ERNIA DEL DISCO BENE NUOTO E PILATES Il mal di schiena è una delle affezioni più diffuse nella popolazione generale. In molti casi la lombalgia si associa all ernia del disco, una condizione in cui il materiale gelatinoso che costituisce il nucleo del disco stesso fuoriesce premendo contro l’anello fibroso che lo circonda. Se la sedentarietà è uno dei fattori di rischio dell’ernia del disco, questa può colpire naturalmente anche gli sportivi costringendoli allo stop: «A fare la differenza è la sintomatologia. Se l’ernia del disco è sintomatica, è indispensabile fermarsi e procedere al trattamento. Ma anche in presenza di un’ernia asintomatica bisogna prestare attenzione al tipo di esercizio fisico praticato», ricorda il dr Piero Volpi. ROTAZIONE E COMPRESSIONE DELLA COLONNA L’ernia del disco potrà essere segnalata da sintomi più o meno rilevanti e invalidanti, dal mal di schiena alla sciatalgia (la famigerata “sciatica”). Il dolore, dovuto all’irritazione della radice nervosa, si può irradiare dal gluteo alla gamba addirittura arrivando al piede: «Quando sono avvertiti i sintomi l’ernia discale controindica l’attività sportiva. O meglio si possono praticare delle forme di attività fisica che rientrano nella terapia dell’ernia. Su tutte la ginnastica pilates e il nuoto sono quelle che si sono dimostrate più efficaci grazie agli esercizi di allungamento del rachide. Anche le semplici camminate possono aiutare a superare il dolore». Chi è colpito da ernia discale e pratica sport che sollecitano la colonna vertebrale, deve fermarsi: «L’ernia del disco è un’affezione frequente tra chi gioca a calcio, a pallacanestro, a pallavolo ma anche chi fa pugilato o si dedica a sport di forza come la lotta libera, le arti marziali, dal judo al karate, fino al sollevamento pesi. Queste discipline prevedono movimenti in rotazione e compressione che caricano il rachide e comprimono i dischi intervertebrali». (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……… Ntiempo ‘e tempesta…..ogne pertuso è puorto!

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Anno VII – Numero 1288 Giovedì 15 Febbraio 2018 – S. Claudio

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Progetto “Un

Farmaco per tutti” e “Una

Visita per tutti”;

2. Sussidio di solidarietà

3. Concorso Straordinario

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 4. Ipotiroidismo, Quali

Alimenti Preferire?

5. Dolore neuropatico: cos’è

e quali sono le più

moderne strategie per

affrontarlo

6. Colite, il trattamento arriva

dell'editing dei batteri

intestinali

Prevenzione e Salute 7. Attività fisica, in caso di

ernia del disco bene nuoto

e pilates

8. RABBIA e IRA

aumentano il rischio di

Infarti e Ictus

9. Cosa dire a un’amica che

si sente giù

Meteo Napoli

Giovedì 15 Febbraio

Variabile

Minima: 3° C Massima: 11 °C Umidità: Mattina = 54%

Pomeriggio = 51%

ATTIVITÀ FISICA, IN CASO DI ERNIA DEL DISCO BENE NUOTO E PILATES

Il mal di schiena è una delle affezioni più diffuse nella popolazione generale.

In molti casi la lombalgia si associa all’ernia del disco, una condizione in cui il materiale gelatinoso che costituisce il nucleo del disco stesso fuoriesce premendo contro l’anello fibroso che lo circonda. Se la sedentarietà è uno dei fattori di rischio dell’ernia del disco, questa può colpire naturalmente anche gli sportivi costringendoli allo stop: «A fare la differenza è la sintomatologia. Se l’ernia del disco è sintomatica, è indispensabile fermarsi e procedere al trattamento. Ma anche in presenza di un’ernia asintomatica bisogna prestare attenzione al tipo di esercizio fisico praticato», ricorda il dr Piero Volpi.

ROTAZIONE E COMPRESSIONE DELLA COLONNA L’ernia del disco potrà essere segnalata da sintomi più o meno rilevanti e invalidanti, dal mal di schiena alla sciatalgia (la famigerata “sciatica”). Il dolore, dovuto all’irritazione della radice nervosa, si può irradiare dal gluteo alla gamba addirittura arrivando al piede: «Quando sono avvertiti i sintomi l’ernia discale controindica l’attività sportiva. O meglio si possono praticare delle forme di attività fisica che rientrano nella terapia dell’ernia. Su tutte la ginnastica pilates e il nuoto sono quelle che si sono dimostrate più efficaci grazie agli esercizi di allungamento del rachide. Anche le semplici camminate possono aiutare a superare il dolore». Chi è colpito da ernia discale e pratica sport che sollecitano la colonna vertebrale, deve fermarsi: «L’ernia del disco è un’affezione frequente tra chi gioca a calcio, a pallacanestro, a pallavolo ma anche chi fa pugilato o si dedica a sport di forza come la lotta libera, le arti marziali, dal judo al karate, fino al sollevamento pesi. Queste discipline prevedono movimenti in rotazione e compressione che caricano il rachide e comprimono i dischi intervertebrali». (Salute, Humanitas)

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1288

SCIENZA E SALUTE

IPOTIROIDISMO, QUALI ALIMENTI PREFERIRE?

In presenza di ipotiroidismo la tiroide lavora meno del dovuto e la produzione di ormone tiroideo è insufficiente.

In che modo accompagnare la terapia a tavola? Fondamentale è l’apporto di iodio, «un oligoelemento che svolge un ruolo chiave per il corretto funzionamento della tiroide», dice il professor Andrea Lania, docente di Endocrinologia presso Humanitas University e responsabile dell’Unità Operativa di Endocrinologia dell’ospedale Humanitas. In quali alimenti trovarlo? Certamente nel sale iodato «che garantisce un adeguato apporto iodico. Con la sola alimentazione varia e bilanciata è difficile concentrarsi sul consumo di quei prodotti contenenti più iodio, pertanto è decisiva l’integrazione con il sale, da assumere naturalmente con moderazione», aggiunge lo specialista. Tra gli altri alimenti utili per l’introito di iodio ci sono i crostacei e il pesce. In alcuni momenti della vita, come la gravidanza, è necessario incrementare l’apporto iodico: «Quando la donna aspetta un bambino deve assumere fino a 200 mg di iodio al giorno per sopperire al suo maggior fabbisogno». Il professor Lania ha partecipato all’ultima edizione di “Spuntino con…”, insieme a Marco Bianchi, chef

della salute e divulgatore scientifico di Fondazione Veronesi. Clicca qui per riascoltare la diretta Facebook.

Guarda l’intervista di Marco Bianchi al prof. Lania

https://www.humanitasalute.it/prima-pagina-ed-eventi/69165-ipotiroidismo-quali-alimenti-preferire-foto-parere-esperto/

RABBIA e IRA aumentano il rischio di Infarti e Ictus

Il problema alla base potrebbe essere uno stress eccessivo

La rabbia aumenta il rischio di avere un infarto o un ictus. A svelarlo è un'analisi pubblicata sull'European Heart Journal, anche se ad essere particolarmente in pericolo sono le persone che convivono con fattori di rischio come le malattie cardiovascolari, nelle due ore successive ad un attacco di rabbia tutti corrono un serio pericolo. Il rischio è infatti cumulativo. In altre parole, le persone che si arrabbiano spesso sono in pericolo anche se non convivono con molti fattori di rischio cardiovascolare. Mostofky e colleghi hanno calcolato che 5 arrabbiature al giorno corrispondo a 158 infarti in più ogni 10 mila persone con rischio cardiovascolare basso. Quando invece quest'ultimo è elevato l'aumento di infarti è stimato a 657 ogni 10 mila persone. In generale, nelle 2 ore successive a un attacco di rabbia il rischio di infarto e di ictus aumentano, rispettivamente, di circa 5 e 3 volte. La vera causa alla base del rischio potrebbe essere lo stress cronico, che oltre ad aumentare la pressione sanguigna può anche spingere ad adottare comportamenti poco salutari – come fumare o bere troppi alcolici – proprio nel tentativo di affrontare lo stress. Le soluzioni, in realtà, sono ben altre. Secondo gli esperti bisognerebbe verificare le potenzialità di strategie mirate alla riduzione dello stress come lo yoga, che potrebbero aiutare a evitare le gravi complicazioni associate ad una vita vissuta sotto pressione. (Salute, Ansa)

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1288

PREVENZIONE E SALUTE COSA DIRE A UN’AMICA CHE SI SENTE GIÙ

Per aiutarla davvero, cerca le parole giuste. E usa frasi come quelle che leggi qui. Arrivano dritte al cuore

Confortare qualcuno che, più o meno apertamente, comunica il suo dolore richiede tatto, discrezione ed empatia. Per questo può succedere che, nonostante le buone intenzioni, si rimandi il momento di chiamare l’amica giù di corda, con il morale a terra, triste.

COME COMPORTARSI CON LEI SENZA SBAGLIARE? «Prima di tutto, evita di fare diagnosi e di parlare, tu per prima, di depressione. E se è la tua amica a usare questa parola, non ripeterla» spiega Mauro Pellegrini, psicologo e psicoterapeuta. «Poi, non ricorrere a incoraggiamenti o frasi fatte. Non verranno ascoltati. La vera empatia si basa sull’ascolto, sulla condivisione, fondamentali per creare “un silenzio caldo”: offrile la tua compagnia e la tua attenzione, invitala a fare una passeggiata. E quando le parli non minimizzare e banalizzare il suo stato d’animo, ma offrile aiuto e complicità». Le frasi che ti proponiamo ti aiutano a farti avanti e spingono, senza forzature, a una reazione. “Forse non capisco fino in fondo come ti senti, ma sono pronta ad ascoltarti”. “Sai che ti voglio bene e sono qui, con te. Dimmi di che cosa hai bisogno”. “Dici che sei impresentabile? Non preoccuparti. Ci vediamo solo io e te”. “Quando il peggio sarà passato, faremo un viaggio. Intanto, domani passo da te e usciamo, vuoi?”. “Non importa come ti senti, sei sempre la mia cara amica. Questo momento passerà. E io ti aiuterò

ad uscirne”. “Va bene, non insisto per uscire. Vengo io da te e mangiamo qualcosa insieme. Ho preparato una

cosa che ti piacerà”. Se c'è un modo di comunicare che rende più facile arrivare al cuore di un’amica chiusa nella sua tristezza, allo stesso modo ci sono frasi che, una volta espresse, impediscono alle persone di reagire. Anzi, sembrano non dare valore al loro dolore, scatenando a volte il senso di colpa. Vediamo quali sono. “Su con la vita. Il mondo è bello, guarda quante cose interessanti puoi fare!”

Una frase così sembra dire alla tua amica che non è in grado di vedere il mondo che la circonda. E che non ha sufficiente fantasia o creatività per sapere che ci sono cose belle da fare o soddisfazioni da cogliere. In realtà, lei lo sa benissimo e non si aspetta che tu glielo ricordi, ma che tu capisca come il suo stato d’animo non le permetta di essere in sintonia con la vita quotidiana. “Cosa vuoi che sia, devi reagire e combattere”

Questa frase fa pensare che basti un po’ di volontà e che tutto possa cambiare. Purtroppo non è vero. Quando si tratta dell’umore, l’intenzione non è sufficiente. Se devi raggiungere un obiettivo, l’essere volitiva può fare la differenza, ma per stare meglio non basta volerlo. “Facendo così, fai del male a te stessa e a chi ti sta intorno”

Così la fai solo sentire in colpa. Probabilmente lei sta già rimuginando sulla propria inadeguatezza e sulle conseguenze del suo malessere. Non le servono altri giudizi. “Credimi, ci sono passata anch’io e so come ti senti”

Potrebbe essere vero, magari anche tu hai provato sensazioni simili e ne sei uscita. Ma dicendo così dai poco valore al suo stato d’animo, lo minimizzi come se si trattasse di qualcosa per cui non vale la pena stare male. Quello che serve alla tua amica è sentirti vicino mentre ascolti le sue considerazioni e il racconto di ciò che prova. Ogni storia personale è diversa. (Salute, Donna Moderna)

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1288

SCIENZA E SALUTE

DOLORE NEUROPATICO: COS’È E QUALI SONO LE PIÙ MODERNE STRATEGIE PER AFFRONTARLO

Quando si parla di dolore neuropatico si intende una sensazione dolorosa che origina da un danno o alterazione del tessuto nervoso sia periferico sia centrale.

L’ipereccitabilità nervosa è una delle principali caratteristiche del dolore neuropatico che si manifesta spesso come un dolore provocato da stimoli meccanici o termici normalmente innocui. «Altra importante caratteristica del dolore neuropatico è che può manifestarsi a seguito di numerose patologie come ad es., nella complicanza del diabete e cioè la neuropatia diabetica, oppure la nevralgia post erpetica che può colpire chi si ammala di fuoco di Sant’Antonio (ovvero vede riaccendersi l’infezione da Herpes Zoster) - chiarisce il prof. Pierangelo Geppetti, Ordinario di Farmacologia Clinica dell’Univ. di Firenze e Dir. del Centro Cefalee dell’Ospedale Universitario di Careggi che puntualizza anche- Il dolore neuropatico può presentarsi anche come conseguenza dello sviluppo di un tumore o di una chemioterapia, di un ictus, della sclerosi multipla, di un’infezione da HIV o comparire come conseguenza dell’amputazione di un arto. L’origine poco chiara e i meccanismi solo parzialmente conosciuti rappresentano i maggiori ostacoli alla terapia di questo tipo di dolore».

UN PROBLEMA DIFFUSO Secondo le stime attualmente disponibili il dolore neuropatico affligge il 7-8% degli adulti nel mondo: la condizione tende a essere più probabile negli anziani e nel sesso femminile. La problematica è molto sentita fra i diabetici e purtroppo, visto che la diffusione di tale malattia è sempre maggiore, si prevede un aumento dei casi associati allo sviluppo di neuropatia diabetica. Fare diagnosi di dolore neuropatico non è né facile né scontato e anche quando si arriva a diagnosi certa, non conoscendo bene i motivi per cui il dolore si instaura, non è facile identificare una terapia efficace e ben tollerata. Generalmente un primo approccio è quello di curare la patologia che ha portato a sviluppare il dolore neuropatico e poi di agire su quest’ultimo, ma non con l’utilizzo di antinfiammatori poiché questo tipo di dolore non riconosce una componente infiammatoria, bensì con anticonvulsivanti e antidepressivi, che risultano efficaci indipendentemente dalla loro azione sull’umore o sull’epilessia. Risultano essere di una certa utilità anche i trattamenti fisioterapici e di sostegno psicologico.

UN NUOVO APPROCCIO AL DOLORE NEUROPATICO Per un più efficace e sicuro trattamento del dolore neuropatico è quindi necessario capirne i meccanismi anche molecolari. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications ha identificato il ruolo di un recettore, chiamato TRPA1 (quello che permette di percepire e a tavola anche apprezzare la sensazione pungente della mostarda e del wasabi, per es.) e normalmente coinvolto nella trasmissione di sensazioni dolorose che dal singolo nervo arrivano al sistema nervoso centrale. A tale proposito il prof. Geppetti, chiarisce: «Quando un nervo periferico è lesionato viene invaso da macrofagi , ovvero cellule specializzate del sistema immunitario, che dovrebbero ripararlo, ma che, producendo stress ossidativo, sono anche la causa del dolore neuropatico che cronicamente affligge i pazienti. Il nostro studio ha chiarito come fa lo stress ossidativo a produrre dolore neuropatico, identificando la presenza del TRPA1 nelle cellule di Schwann ovvero in quelle particolari cellule che rivestono e proteggono i nervi periferici- il prof. Geppetti inoltre puntualizza- In queste cellule il TRPA1, attivato dallo stress ossidativo prodotto dai macrofagi, funziona come un amplificatore che aumentando questo stesso segnale fa si che esso raggiunga il nervo avvolto dalla medesima cellula di Schwann. Il nostro obiettivo, a questo punto, è quello di scoprire farmaci che bloccando tale meccanismo, in ultima analisi la sovraeccitazione del recettore TRPA1, potranno ridurre o abolire in maniera sicura e efficace il dolore neuropatico». (Salute, La Stampa)

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1288

PREVENZIONE E SALUTE

COLITE, IL TRATTAMENTO ARRIVA DELL'EDITING DEI BATTERI INTESTINALI

Per combattere la colite, potrebbe bastare “colpire” i batteri intestinali appartenenti alla famiglia delle Enterobatteriacee, senza coinvolgere gli altri microrganismi che formano il microbiota.

Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Nature, secondo cui bloccare la crescita eccessiva di questi batteri – che si verifica quando è in corso un’infiammazione -, potrebbe prevenire o ridurre la gravità della malattia. Questo permetterebbe di non dover ricorrere agli antibiotici ad ampio spettro e, pertanto, di salvaguardare la composizione della flora intestinale. “I medici usano gli antibiotici ad ampio spettro per uccidere quanti più batteri possibile. Se un paziente si presenta in clinica in gravi condizioni e non c'è tempo per identificare l’agente patogeno specifico, verranno utilizzati antibiotici ad ampio spettro. Gli effetti di questi farmaci sul microbiota intestinale sono devastanti. È come usare una torcia in un'aiuola e sperare che una volta eliminate le erbacce, i fiori possano prosperare. Nel nostro caso, abbiamo trovato il modo di colpire solo una famiglia di batteri, le Enterobatteriacee, e soltanto durante l'infiammazione. Sono necessari ulteriori studi per individuare potenziali terapie per le malattie umane, ma questo rappresenta un promettente primo passo”. Gli scienziati spiegano che i batteri appartenenti alla famiglia delle Enterobatteriacee, come gli Escherichia coli non patogeni, sono presenti in piccole quantità nell'intestino sano e lo proteggono dalle infezioni causate da agenti patogeni come la Salmonella. Tuttavia, il modo in cui questi microrganismi generano energia per crescere e per ottenere le sostanze nutritive differisce da quello degli altri batteri intestinali. In particolare, spiegano gli esperti, in presenza di un’infiammazione i membri di questa famiglia utilizzano “trucchi metabolici” per moltiplicarsi in modo eccessivo. Nel corso della ricerca, gli studiosi hanno quindi provato a fermare questo processo in alcuni topi, somministrando agli animali il tungsteno in forma solubile. Il minerale è stato in grado d’influenzare il modo in cui le Enterobatteriacee producono energia, rallentando la crescita nociva dei batteri, durante la fase di riacutizzazione delle infiammazioni. I ricercatori hanno osservato, nello specifico, che il tungsteno è stato in grado di prevenire selettivamente soltanto la riproduzione incontrollata delle Enterobatteriacee, senza influenzare gli altri batteri benefici presenti nell'intestino - probabilmente perché il loro metodo di generare energia si basa su elementi differenti. “Vale la pena notare che la nostra strategia inibisce solo la crescita delle Enterobatteriacee durante l'infiammazione intestinale, senza eliminarle completamente. Si tratta di un risultato importante perché nelle giuste proporzioni, le Enterobatteriacee proteggono contro la colonizzazione di agenti patogeni batterici. Pertanto, controllare la crescita di questi batteri durante gli episodi d’infiammazione è preferibile a rimuoverli completamente dal sistema”. Gli autori precisano che l’impiego del tungsteno ha riportato in equilibrio il microbiota intestinale dei topi e ha ridotto l'infiammazione. Non ha curato completamente la malattia, ma ha migliorato la salute generale degli animali. Dato che questo minerale può essere pericoloso se assunto in dosi elevate, gli scienziati intendono individuare una terapia sicura che eserciti un effetto simile e sia in grado di contrastare la colite negli umani. “L'esposizione al tungsteno, un metallo pesante, può potenzialmente determinare gravi effetti negativi, come danni neurologici e all’apparto riproduttivo – conclude l’esperto -. I nostri risultati indicano che, in linea di principio, potrebbe essere possibile sfruttare i normali batteri intestinali per ottenere benefici per l'ospite, per esempio indirizzando attentamente la funzione e la composizione del microbiota intestinale in presenza delle infiammazioni intestinali”. (Salute, Sole24Ore)

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1288

REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA

VALUTAZIONE DEI TITOLI

BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016

Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania

ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione

Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2018. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà; le modalità di partecipazione.

L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)

ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA

Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti

Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15

del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza

legale di primo livello. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per

ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30.

A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti modalità: Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

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PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1288

ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” e “UNA VISITA PER TUTTI”

I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia

mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico

chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da

donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende

Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche

gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine.

Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti” ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.). Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tutti”, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti” andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale” che merita di essere considerato e supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.

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PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1288

AVVISO le iscrizioni al corso sono ancora aperte.