FARE RICERCA AZIONE A SCUOLA
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Roberta Focchiatti Porto Tolle, 23 gennaio 2015
FARE RICERCA AZIONE
A SCUOLA
Conoscere e pensare non è arrivare a una verità assolutamente certa,
è dialogare con l’incertezza.
Edgard Morin, La testa ben fatta, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2000
Una premessaPerché riflettere sul tema della R-A?
Insegnante come professionista riflessivo competenze
Saperi teorici
DAinsegnare
Cosa?
PERInsegnare
Come?
Saperi pratici
SULLAPraticaCome fare?
DELLAPratica
Quando e dove?
Formazione
Ricerca
Azione
Riflessione
Una premessaPerché riflettere sul tema della R-A?
La ricerca-azione può essere uno strumento per:
• avviare cambiamenti educativi fondamentali a partire dal basso, dalle scuole stesse
• riqualificare la professione docente.
Può consentire alla scuola, intesa come comunità di ricercatori, di interrogarsi e di mettere in discussione valori e comportamenti.
Per non perdersi …
Il percorso di oggi
Fare ricerca in educazione, le questioni della ricerca educativa
La RA: caratteristiche e ruolo del ricercatore
Fasi della RA
La RA nel contesto scolastico
Studio e dislessia: un esempio
Fare ricerca significa utilizzare un metodo rigorosoper affrontare un problema in modo critico
Procedono alla raccolta di dati e li valutano criticamente per dare
una risposta.
Ogni tipo di ricerca richiedeuna scelta di metodi predefiniti eadeguati al problema da affrontare
Le ricerche nascono da una curiosità, da un problema,
da una domanda
Oggetto della ricerca in educazione
Fare ricerca in educazione
La ricerca educativa consente di assumere decisioni
in ambito educativo attraverso le evidenze empiriche emerse
Ricerca idiografica
Mira a far luce su una certa situazione educativa allo scopo di
comprenderla nella sua specificità. Ricorre a tecniche qualitative di
raccolta e analisi dati.
Ricerca nomotetica
Astrae da una situazione delle regole di portata più generale, applicabili anche in situazioni e contesti diversi, per spiegarle.
Ricorre a tecniche quantitative di raccolta e analisi dei dati.
Le questioni della ricerca educativa
1. Questione ontologica
2. Questione epistemologica
3. Questione metodologica
4. Questione tecnico-operativa
Le questioni della ricerca educativa
Filone realistaLa realtà è oggettiva, separata dal ricercatore che la studia.
-Realismo ingenuo (positivismo): conoscibile in modo deterministico
-Realismo critico (post positivismo): conoscibile solo in parte e in modo imperfetto
Filone interpretativistaLa realtà è una costruzione sociale (costruttivismo), è subordinata alla percezione che noi abbiamo di essa. É possibile interpretare i fenomeni per comprendere le scelte dei soggetti che sono alla base di determinate regolarità empiriche.
1. Questione ontologica La realtà esisteo è una nostra costruzione?
Le questioni della ricerca educativa
2. Questione epistemologica
Realismo
Realismo ingenuo: la realtà è un oggetto e gli esiti della ricerca sono sempre veri (indipendentemente dal contesto). È possibile formulare leggi generali e universali.“Un alunno motivato raggiungerà sempre buoni risultati”
Realismo critico: si ricercano fattori e regolarità che spiegano gli eventi (ricercare la presenza di disposizioni strutturali che
governano la realtà).
“Un alunno motivato tenderà a raggiungere migliori risultati se non intervengono fattori che lo
impediscono”
Relativismo
È possibile interpretare l’evidenza
empirica per arrivare a comprendere i significati che gli attori che operano in quella situazione attribuiscono agli eventi, alle situazioni e li portano ad agire in un certo modo (tra questi c’è anche il ricercatore).
“Comprendere perché alcuni alunni sono più o meno motivati e perché raggiungono un profitto più o meno
alto”
La realtà è conoscibile?
Le questioni della ricerca educativa
Realismo
Realismo ingenuo: metodi sperimentali – manipolativi, osservazione distaccata del fenomeno
Realismo critico: metodi sperimentali-manipolativi. Ma anche osservazione e altre metodologie per cercare deduttivamente di spiegare certe regolarità empiriche.
Relativismo
Il ricercatore punta a stabilire una relzione empatica con i soggetti osservati per ricostrire l’intenzionalità delle loro azioni interpretando la realtà sotto esame.
Come fare per conoscerela realtà?
3. Questione metodologica
Le questioni della ricerca educativa
4. Questione tecnico-operativa
Realismo
Realismo ingenuo: tecniche quantitative di raccolta e analisi dei dati (relazione tra variabili –costruzione di un modello matematico che spieghi la realtà)
Realismo critico: tecniche quantitative e tecniche qualitative
Relativismo
tecniche qualitative volte a comprendere in profondità i fenomeni studiati (motivazioni, opinioni, atteggiamenti che determinano certi comportamenti)
Quali tecniche e strumenti di rilevazione sono adeguati alla
realtà che indagare?
La R-A nell’ambito della ricerca educativa
Ricerca orientata alla conoscenza
Ricerca
quantitativa
Ricerca orientata alla decisione
Ricerca
qualitativa
Ricerca-Azione
Ricerca idiografica
Ricerca interpretativa
Ricerca basata sugli studi di caso
Ricerca nomotetica
Ricerca standard
Ricerca per esperimento
Ricerca operativa
Strategie di ricerca educativa
METODOLOGIA DELLA RICERCA
Assumere i canoni della ricerca scientifica(controllabilità e criticabilità delle scelte e delle operazioni compiute dal ricercatore)
Scelta di una strategia di ricerca che preveda l’uso combinato di più metodi e tecniche sulla base dello specifico problema conoscitivo.
Tecniche quantitative
Tecniche qualitative
La R-A: una definizione
La ricerca azione consiste nello“studio sistematico dei tentativi intrapresi da gruppi di partecipanti di cambiare e migliorare la prassi educativa sia attraverso le loro azioni pratiche sia attraverso la loro riflessione sugli effetti di queste azioni”
(Ebbutt, 1985)
La R-A ha le sue radici nel lavoro di Lewin
Approda nella scuola dagli anni ‘80
Intenti: idiografici
Finalità: migliorare la realtà educativa in cui gli operatori si trovano ad agire
è tesa a
individuare problemi e inefficienze dell’attività
concreta
delineare e sperimentare linee di intervento e
soluzioni adeguate ad uno specifico contesto
Ricerca - Azione
Ricerca - Azione
Scopo: produrre conoscenza contestualizzata volta a migliorare una pratica educativa
Obiettivo: trasformare la realtà
Il problema di ricerca nasce all’interno della comunità educante
Ricerca condivisa e negoziata
Mira all’acquisizione di consapevolezza da parte degli operatori
competenza metodologica
consapevolezza dei propri meccanismi emotivi e relazionali
Spirale autoriflessiva(Kurt Lewin)
PIANIFICAZIONE
RIFLESSIONE
OSSERVAZIONE
AZIONE
Le due anime della R-A
Sistematicità
Disegno circolare
Approccio olistico
Partecipazione
Coinvolgimento del ricercatore
Situatività
Significatività dei problemi affrontati
Tesa al miglioramento
Ruolo del ricercatore
Direttamente coinvolto nel contesto
Importanza dello scambio
Consulente
Osservatore esterno
Partner con un ruolo paritario
Fasi della ricerca (Trinchero 2002)
1. Identificazione del tema di ricercautile per costruire un quadro teorico e situare la ricerca nel dibattito scientifico
2. Identificazione del problemaproblema conoscitivo o pratico
3. Definizione dell’obiettivo di ricercaobiettivo conoscitivo ma anche pratico, definito una volta per tutte
4. Costruzione del quadro teoricodefinito prima della raccolta dati
5. Formulazione delle ipotesiimplicite e esplicite, formulate prima della raccolta dati
6. Individuazione dei fattori rilevanti e dei relativi indicatori
individuare i fattori rilevanti per prendere decisioni
Fasi della ricerca (Trinchero 2002)
7. Definizione del campionesoggetti interessati al problema educativo da cui parte la ricerca
8. Definizione degli strumentistrumenti che forniscono dati strutturati e non strutturati, rilevanti per il problema di
ricerca
9. Rilevazione dei datiprevalentemente longitudinali attraverso strumenti utili alla soluzione del problema
10. Analisi dei datiprevalentemente con tecniche qualitative
11. Interpretazione dei risultaticostruzione di possibili soluzioni al problema sulla base delle evidenze empiriche e del
quadro teorico
12. Stesura del rapporto di ricerca ed indicazioni operativedefinizione di piani di soluzione al problema
Identificazione del tema: recupero scolasticoIdentificazione del problema: Come rendere i corsi di recupero efficaci? Come far partecipare gli alunni?Obiettivo: migliorare le opportunità di apprendimento offerte dai corsi di recupero, sostenere la partecipazione degli studentiQuadro teorico: costruttivismoIpotesi: modificando i contesti di apprendimento e la didattica si possono potenziare la motivazione ad apprendere degli studenti e gli apprendimentiIndicatori: di prestazione, di padronanza, motivazionali, frequenza ai corsiCampione: gruppo di alunniStrumenti: didattici, osservativi, questionari, focus group, interviste, test di apprendimentoRilevazione dati: analisi qualitativa e quantitativa
Interpretazione dei risultatiIndicazioni operative e ri-progettazione
Un esempio: attivazione dei corsi di recupero
Problema: scarsa e non costante partecipazioneai corsi di recupero
Procedura
Decidere il campo d'indagine
Definizione dell'obiettivoLa direzione da compiere
Piano d'azionePassi, tempi, gli strumenti, l'analisi
Attuazione Raccolta dati
Analisi dati e riflessioni
Pianificare
Agire
Osservare
Riflettere
Valutare
Situazione educativa problematica
Definire un sistema diIpotesi di lavoro
Sperimentazione empiricadelle ipotesi
Monitoraggio e valutazione del percorso
intrapreso Convalida del
modello adottato
Ri-definizione del problemaRiformulazione delle ipotesi
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La scelta degli strumenti
Strettamente legata agli obiettivi
di ricerca:
- quali informazioni mi servono?
- perché mi servono queste informazioni?
- questo strumento mi darà ciò che mi serve?
La scelta degli strumenti
Strumenti
Di osservazione
diretta Descrittivi
Introspettivi Altri
Strumenti introspettivi
Permettono di scoprire gli aspetti più nascosti.
Di norma sono privati, tuttavia l’analisi e la riflessione possono essere collaborativi.
- Diario (importanza della narrazione)
- Verbal report (processi decisionali)
self report
auto-osservazione
pensare ad alta voce
simulated recall
Strumenti descrittivi
Il focus è all’esterno che si cerca di descrive con una certa oggettività.
- Fields notes (taccuino di raccolta)
- Scheda aneddotica
- Cronaca (una sorta di reportage)
- Profilo
- Pattern analisys
Strumenti di osservazione diretta
Consentono una osservazione diretta della pratica didattica.
Di norma sono chiusi e collaborativi.
- Schede di osservazione
- Checklists
- Audio e video registrati
Altri strumenti
Questionario
Intervista
Dossier e/o Portfolio
Test
La triangolazione
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Necessità di avere dati che evidenziano i differenti punti di vista per comprendere meglio
il problema indagato
Metodi
Strumenti Ricercatori
La valutazione dei risultati
Valutazione periodica e finale degli effetti ottenuti tramite l’intervento
Uso di strumenti attendibiliCaratteristiche:
Specificità e congruenza con i fini dell’interventoSemplicità e rapidità (ripetibilità)Comprensibilità Multimodalità
Definizione dei criteri
Generalizzazione dei risultati attraverso una meta-analisi (analisi cumulativa degli effetti ottenuti in differenti ricerche)
per chi comunica l’esperienza
per chi ascolta l’esperienza
capacità di riflessione sull’azione (critica e razionale);
apertura e disponibilità al cambiamento e all’innovazione;
condivisione del progetto all’interno della propria comunità professionale;
assunzione di un atteggiamento critico nella lettura dei dati.
leggibilità nel presentare i problemi, le situazioni e i risultati;
chiarezza nell’esposizione degli obiettivi, delle condizioni di partenza e di arrivo, nella descrizione del contesto (potenzialità e vincoli), dei metodi utilizzati e dei risultati;
esempi concreti;
visualizzazione dei processi (analisi dei problemi emersi, delle difficoltà, delle soluzioni adottate, dei possibili miglioramenti).
Allargare l’esperienza
Affrontare e risolvere problemi riscontrati dagli insegnanti
Creare un contesto di dialogo tra i soggetti implicati
Sostenere i processi di autoformazione dei docenti
Costituire “comunità di ricerca” a scuola e contribuire alla formazione di un “insegnante ricercatore”
La R-A nel contesto scolastico: finalità
La R-A nel contesto scolastico: strategie
Coinvolgere i dirigenti scolastici
Sostenere i docenti e riconoscere l’impegno richiesto
Ridurre le difficoltà e gli ostacoli nella realizzazione
Dare visibilità al lavoro svolto
La R-A nel contesto scolastico: campi di applicazione
Didattica di classe
Organizzazione del sistema scolastico
Formazione dei docenti
Sperimentazione dell’innovazione
Non è ricerca – azione (Henry e Kemmis 1985)
Riflettere in modo episodico sul proprio insegnamento
Risolvere dei problemi
Verificare delle ipotesi astratte
Realizzare un progetto (con obiettivi, contenuti, materiali …)
Parole chiave
Partecipazione
Contestualizzazione
SistematicitàRiflessività
Circolarità teoria-pratica
La ricerca non è soltanto funzionale
a ciò che si sta cercando;la ricerca contiene
in se stessa la ricompensa della sua fatica.
(Dacia Maraini, Dolce per sé, 1997)
Nella ricerca e con la ricerca,
il lavoro dell’insegnante
smette di essere mestiere
e diventa professione.
(J. Piaget)
Studio e dislessia: un esempio
Identificazione del tema di ricercaPotenziare le abilità di studio nei DSA, in particolare negli alunni dislessici.
Parole chiave
Abilità di studio DSA
Studio e dislessia: un esempio
Identificazione del problema di ricercaCome si può sostenere lo studio nei soggetti dislessici?
Quale strategie compensative e/o dispensative utilizzare nella fase di elaborazione?
Quale strategie compensative e/o dispensative utilizzare
nella fase di recupero?
Quale strategie compensative e/o dispensative utilizzare nella fase di decodifica e
comprensione ?
Studio e dislessia: un esempioStudio e dislessia: un esempio
Definizione dell’obiettivo di ricercaIndividuare strategie didattiche e dispositivi formativi funzionali a sostenere gli alunni dislessici nello studio, sia in fase iniziale sia in fase di elaborazione e recupero.
Riformulazione operativa del problema di ricerca in termini operativi
Costruzione del quadro teoricoCognitivismo vs costruttivismoStudi di neuroscienzeCornoldi (Università di Padova), Stella ….
Studio e dislessia: un esempio
Individuazione:- teorie, modelli, concetti di riferimento- metodi utilizzati- dati di confronto- problemi risolti e questioni aperte
Studio e dislessia: un esempio
Formulazione ipotesiIn forma assertiva (affermazione dimostrabile come vera o falsa).Le strategie didattiche che meglio consentono ai dislessici di comprendere un testo letto sono …
Le strategie didattiche che meglio consentono ai dislessici di elaborare e ricordare un testo letto sono …
PROBLEMAQuale strategie compensative e/o
dispensative utilizzare nella fase di decodifica e comprensione?
IPOTESIPer sostenere la comprensione si può
«alleggerire» la decodifica utilizzando sintonizzatori vocali, testi facilitati,
immagini
Individuazione dei fattori rilevanti e dei relativi indicatori
Studio e dislessia: un esempio
IPOTESIPer sostenere la decodifica si possono utilizzare sintonizzatori vocali, testi
facilitati, immagini
Decodifica (indispensabile per comprendere )
Strumenti di sostegno
La comprensione migliora con l’ascolto del testoLa comprensione migliora semplificando il testoLa comprensione migliora introducendo molte immagini significative nel testo
INDICATORI
FATTORI RILEVANTI
Definizione del campione……
Definizione degli strumenti- Strutturati: prove oggettive, test,
interrogazioni…. Checklist, schede …
- Non strutturati: osservazioni libere, interviste, portfolio ….
Studio e dislessia: un esempio
Rilevazione dei dati (fase 9) - analisi dei dati (fase 10) - interpretazione dei risultati (fase 11)
Triangolazione metodi, strumenti e ricercatori.
Stesura del rapporto di ricerca ed indicazioni operativeL’intervento ha raggiunto gli obiettivi previsti? In che misura?Se non li ha raggiunti, o li ha raggiunti parzialmente, perché questo è avvenuto?
Studio e dislessia: un esempio
Imparare dall’esperienza: la riflessione finale. Possibili domande
- Il gruppo di lavoro era adeguato?
- Il problema e l’obiettivo di ricerca erano rilevanti?
- È necessario modificare/integrare il quadro teorico?
- Erano sensate le ipotesi di intervento?
- Gli strumenti si sono rivelati adeguati ed efficaci?
- Quali sono state le principali difficoltà incontrate nella realizzazione dell’intervento?
- Quali obiettivi si sono raggiunti e quali no? Perché?
- Cosa abbiamo imparato in termini professionali?
- Come riprogettiamo il percorso?
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
In questo caso abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funziona ... e nessuno sa il perché!
Albert Einstein
GRAZIE PER L’ASCOLTOBUON LAVORO