far ripartire le estrazioni ha rinunciato Al Salone di ... · settembre 1837 con la denominazione...

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L’azienda greca Elmin che doveva far ripartire le estrazioni ha rinunciato Palla alla Regione Sardegna. Miniera occupata ad Olmedo Anniversario. Luce ed energia, a Torino Italgas festeggia i suoi primi 180 anni di vita a una decina di giorni sono as- serragliati nelle gallerie a circa 180 metri di profondità per ri- vendicare il loro diritto al lavoro. Da ieri hanno occupato anche gli uffici. Sono le decine di minatori della miniera di bauxite di Olmedo, in provincia di Sas- sari, che stanno attuando una protesta ad oltranza per convincere la Regione Sardegna a riavviare le trattative per far ripartire le estrazioni. Tutto è iniziato qualche mese fa quando la proprietà del- la miniera, la Elmin, un’azienda greca, ha disatteso gli impegni con i lavoratori. Ora la palla passa alla Regione Sardegna: un incontro con i sindacati c’è stato ieri ma si è concluso con un nulla di fatto. I lavoratori continuano ad oltranza la lo- ro azione di protesta. La Regione ha da tempo avviato le trattative con diversi gruppi che hanno manifestato interesse a rilevare l’attività. Ma per ora nessuna di queste è disposta ad investire: il 18 set- tembre scadono i termini per presenta- re proposte. E intanto decine di operai si trovano senza stipendio. Non resta che attendere gli sviluppi delle trattative, con la speranza che finalmente si trovi una soluzione definitiva a questa difficile vertenza. Il territorio della provincia di Sassari è stato già particolarmente col- pito dalla crisi che ha riguardato tutti i settori, dall’industria all’agricoltura fi- no al terziario. Paola Caboni © RIPRODUZIONE RISERVATA D talgas ha festeggiato ieri il 180 anni- versario dalla sua fondazione. La so- cietà iniziò, infatti, il suo cammino il 12 settembre 1837 con la denominazione di "Compagnia di illuminazione a Gaz" per la Città di Torino. E proprio nel ca- poluogo piemontese, ieri pomeriggio, a Palazzo Madama, si è tenuto un even- to con il sindaco Chiara Appendino, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e l’amministrato- re delegato Italgas, Paolo Gallo. La spe- ciale ricorrenza è stata celebrata con un libro e una performance sui 180 an- ni di vita di una delle più antiche a- ziende italiane. «Luce, calore, energia. 180 anni di Italgas» è al tempo stesso il titolo del volume realizzato dallo sto- rico Valerio Castronovo (editore La- terza) e l’elemento ispiratore della performance elaborata per racconta- re «una lunga storia in parole, suoni, immagini». © RIPRODUZIONE RISERVATA I Al Salone di Francoforte la «rivoluzione elettrica» A due anni dallo scandalo dieselgate, Bmw Vw e Mercedes spingono sull’auto del futuro ALBERTO CAPROTTI INVIATO A FRANCOFORTE lettricità è la parola d’ordine. Con- vinzione ogni oltre ragionevole dub- bio è l’atteggiamento scelto da tut- ti. E 20 miliardi di euro di investimenti è la cifra già messa in campo dal Gruppo Volk- swagen per un’offensiva di prodotto mai vista prima. Matthias Mueller, numero u- no del colosso di Wolfsburg lo ha promes- so senza esitazioni: «Entro 7 anni tutti i 300 modelli prodotti dal Gruppo Volkswagen avranno almeno una versione elettrica», aggiungendo che verranno stanziati altri 50 miliardi per lo studio e la fabbricazione delle batterie necessarie per farli funzio- nare. Volkswagen guida il plotone di chi cre- de nell’elettrificazione a ogni costo, ma è tutta l’automobile tedesca a lanciare com- patta una sfida rivoluzionaria e rischiosa, almeno per alcuni mercati tutt’altro che pronti a raccoglierla ora e probabilmente anche in futuro. Due anni esatti dopo l’esplosione del "die- selgate" i costruttori mostrano di non aver più voglia di leccarsi le ferite ma usano la vigilia dell’apertura del Salone di Fran- coforte per rilanciare e mostrare i musco- li. Anche BMW e Mercedes, solo sfiorate dallo scandalo ma sospettate di aver preso parte al gigantesco "cartello" industriale tedesco che avrebbe deciso e manipolato le scelte del settore in questi anni, si sono impegnate a ribadire il loro impegno a ze- ro emissioni per la mobilità che ci aspetta: è di pochi giorni fa l’annuncio di BMW di voler avviare la produzione di massa di vei- coli elettrificati, lanciandone 25 (12 dei qua- li completamente elettrici) entro il 2025. Mercedes risponde prevedendo di far de- buttare nei prossimi otto anni oltre una decina di nuovi modelli a batteria, elettri- ficando il 20% circa della sua intera pro- duzione. Il dibattito sull’urgenza di con- vertire verso alimentazioni ecologiche il prima possibile il parco circolante è di- ventato del resto uno dei principali argo- menti della campagna elettorale tedesca, con la cancelliera Merkel – che domani, a pochi giorni dal voto, sarà a Francoforte ad aprire il Salone al pubblico – decisa a di- fendersi dalle accuse di aver trattato con troppa indulgenza l’industria dell’auto e a chiedere impegni precisi per una mobilità più sostenibile. La motivazione ecologica in realtà incide E hanno dato forfait sono Peugeot, Ds, Nis- san, Infiniti, Mitsubishi, Tesla e Volvo. Il Gruppo Fca è presente solo con Ferrari e Maserati, per non perdere almeno con i suoi marchi di lusso una vetrina sempre prestigiosa. Nonostante le assenze, secon- do il presidente dell’Associazione dell’in- dustria automobilistica tedesca (VDA) Matthias Wissmann, le anteprime saran- no circa 300, ma non si tratta solo di vettu- re al debutto. Numerose infatti sono le no- vità in tema di connessione e tecnologia applicata all’auto, in un Salone che vede presenti i giganti del settore, da Google a Fa- cebook, Qualcomm, IBM, Sony, Siemens, Bosch, Tom Tom, Harman. A conferma che lo stretto intreccio tra giganti dell’auto e mondo hi-tech prosegue spedito, con l’o- biettivo finale entro il 2020 dell’auto a gui- da completamente autonoma. Anche que- sta enorme e rivoluzionaria incognita che ci aspetta. © RIPRODUZIONE RISERVATA BALZO IN AVANTI. Mercedes-AMG Project One (Ansa) La scommessa Solo Wolfsburg stanzia 20 miliardi. La conquista del mercato cinese è la motivazione che spinge le case tedesche al cambio di rotta Trasporti. In arrivo il treno ecologico che risparmia e «ricicla» energia isparmiare energia per muovere treni e metropolitane, ridurre le emissioni di anidride carbonica, fornire si- stemi di misura più affidabili per il calcolo dei consumi, rendere compatibili sistemi ferroviari di paesi diversi, favorire la liberalizzazione del mercato. Se n’è parlato ieri a Torino in un meeting nell’ambito del progetto europeo MyRails, coordina- to dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim - l’ex I- stituto Elettrotecnico Galileo Ferraris), a cui hanno preso par- te i 16 partner del programma. Con un budget di 2,5 milioni di euro MyRails è finanziato da Horizon 2020, il programma per la ricerca e l’innovazione del- la Comunità Europea e da Euramet, l’associazione europea de- gli istituti metrologici. Insieme all’Inrim collaborano istituti di metrologia di diverse nazioni europee, con il contributo dei partner industriali del settore ferroviario, come il Gruppo Fer- rovie dello Stato Italiane, attraverso RFI, il gestore dell’infra- struttura nazionale, e Trenitalia, Hitachi Rail Italy di Napoli, il gestore della metropolitana di Madrid (MM) e l’azienda sviz- zera Astm. «Quando frenano, i treni e le metropolitane produ- cono energia elettrica - spiega Domenico Giordano, ingegne- re dell’Inrim e coordinatore dei lavori di MyRails - che può es- sere riassorbita solo da un altro treno che si trovi a passare in quel frangente. Se non ne passa alcuno, apposite resistenze R chiamate reostati provvedono a convertire in calore il sovrac- carico di elettricità». «Si tratta di energia che viene dispersa, sprecata - aggiunge - Per riciclarla sono state sviluppate inno- vative sottostazioni di alimentazione che permettono un flus- so di energia bidirezionale: non solo dalla rete ferroviaria al tre- no, come avviene ora, ma anche dal treno alla rete. Grazie ad esse l’energia viene così recuperata e restituita al suo gestore». L’applicazione di questa tecnologia avrebbe un duplice bene- ficio: il sistema ferroviario potrebbe diminuire i consumi ener- getici del 20 per cento ed evitare l’emissione di due milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera: «MyRails si propone di elaborare procedure e sistemi per quantificare l’e- nergia risparmiabile con l’installazione delle "sottostazioni re- versibili", misurando quanta energia viene dissipata. La me- tropolitana di Madrid, che si appresta a dotarsi di questo sistema di alimentazione, offre la possibilità di condurre misurazioni utili a stimare in maniera oggettiva costi e benefici in vista di future decisioni strategiche». Il progetto comprende inoltre stu- di che cercano di ridurre i consumi identificando il profilo di velocità che treni e metropolitane devono mantenere per mi- nimizzare il dispendio di energia. Antonio Lo Campo © RIPRODUZIONE RISERVATA A Benevento l’hub della pizza Buitoni a Nestlé punta sulla piz- za. Decisamente. La multinazionale svizze- ra produrrà pizze surgelate nello stabilimento di Bene- vento, sede italiana della Bui- toni, da esportare in tutto il mondo. Leo Wencel, capo Mercato Gruppo Nestlé Italia, spiega: «La pizza nasce qui, in Campania, e la nostra ambi- zione è avere qui il punto di eccellenza della produzione di pizza surgelata, per portar- la da Benevento in Europa e anche oltre. Perché Nestlé cre- de nell’Italia e ha un grande piano di valorizzazione del made in Italy. Siamo orgo- gliosi di aver investito sull’I- talia oltre 200 milioni nel triennio». Ieri l’illustrazione del progetto, a distanza di die- ci mesi dal primo annuncio. «Portiamo la pizza, eccellen- za italiana agroalimentare in Europa e nel mondo, sfrut- tando potenzialità del Sannio e del Mezzogiorno. Qui svi- luppo e occupazione» com- menta il ministro per il Mez- zogiorno Claudio De Vin- centi. Con l’impianto a Be- nevento, aggiunge, «Nestlé conferma che il Sud è terra per investimenti importanti come ulteriore occasione di crescita e di opportunità oc- cupazionali». L’impianto industriale è so- stenuto da un investimento di oltre 50 milioni di euro realiz- zato grazie al Contratto di Svi- luppo gestito da Invitalia e dall’Accordo di Programma tra il Ministero dello Sviluppo economico, la Regione Cam- pania e l’Agenzia per lo svi- luppo delle imprese. Il progetto prevede tre linee di produzione e circa 150 posti di lavoro aggiuntivi previsti entro il 2020 quando lo stabi- limento sarà a regime. «Il progetto hub della pizza è strategico per rilanciare l’im- magine dell’Italia e la sua ca- pacità competitiva» annota Domenico Arcuri, ammini- stratore delegato di Invitalia. Inoltre, afferma, «grazie alla possibilità di sostenere il rin- novamento delle linee pro- duttive con sistemi di finan- ziamento efficaci e trasparen- ti, l’incentivo gestito da Invi- talia diventa un modello con- creto di trasformazione indu- striale e di creazione di nuo- va occupazione, conferman- do la scelta virtuosa della col- laborazione tra istituzioni». Alla presentazione hanno preso parte il sindaco di Be- nevento, Clemente Mastella, i rappresentanti di Nestlé Ita- lia e dell’associazione degli in- dustriali della provincia san- nita. Il governatore campano, Vincenzo De Luca chiosa: «Due anni fa qui ci fu l’allu- vione, ora il clima è diverso. L’obiettivo è una pizza di qua- lità una volta scongelata. Spe- ro usino mozzarella, olio e po- modori della nostra regione». Valeria Chianese © RIPRODUZIONE RISERVATA L Il ministro De Vincenti e Ferro (Nestlé) Gruppo Nestlé Tre linee di produzione, 50 milioni di investimenti e 150 posti di lavoro 20 Mercoledì 13 Settembre 2017 ECONOMIA&LAVORO Enel ed Enap hanno inaugurato oggi Cerro Pabellón, la prima centrale geotermica del Sud America e il primo impianto al mondo di questo tipo a grande scala a essere costruito a 4.500 metri sul livello del mare. La cerimonia di inaugurazione, che segue l’avvio della produzione nella seconda delle due unità da 24 MW della centrale, è stata aperta dal presidente del Cile Michelle Bachelet, alla presenza del ministro dell’Energia Andrés Rebolledo, del ministro dell’Ambiente Marcelo Mena, dell’ad e direttore generale di Enel Francesco Starace, dell’ad di Enap Marcelo Tokman, e di Antonio Cammisecra, responsabile della divisione rinnovabili di Enel. La centrale geotermica da 48 MW si trova a 4.500 metri sul livello del mare, nel distretto di Ollagüe, ed è la prima centrale di questo tipo in Sud America, oltre che la prima al mondo ad essere costruita a tale altitudine. «Siamo orgogliosi di inaugurare Cerro Pabellón, un importante traguardo non solo per noi, ma per tutto il Sud America, che aiuterà il Cile a diversificare il proprio mix di generazione», ha spiegato l’ad di Enel Francesco Starace. ENEL In Cile una centrale geotermica a 4500 metri sul livello del mare come l’Europa prima o poi dovranno chie- dersi se tutta questa richiesta di energia di cui il mondo dell’auto si prepara ad aver bisogno potrà essere assorbita, senza con- tare gli enormi investimenti necessari per adeguare la rete pubblica e privata. Nell’attesa di fare i conti con la realtà, il Sa- lone di Francoforte parla cinese (in tutti i sensi), apre con molte novità di prodotto e, per la prima volta, si distingue anche per numerose e importanti defezioni. I marchi assenti sono una decina, a partire da Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Jeep. Altri brand che solo parzialmente su queste scelte. L’auto- mobile sta cambiando perché è il mercato a chiederlo. E in particolare la Cina, primo "cliente" al mondo di automobili in asso- luto con 23,6 milioni di vetture nuove im- matricolate nel 2016 (3 milioni delle quali "targate" Volkswagen) e primo mercato al mondo anche delle elettriche (507 mila quelle acquistate nell’ultimo anno, com- prendendo anche le ibride-plug-in, cioè ri- caricabili). Ma se la Cina ha l’obbligo am- bientale e la capacità di infrastrutture per adottare una politica del genere, altre realtà

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L’azienda grecaElmin che dovevafar ripartirele estrazioniha rinunciatoPalla alla Regione

Sardegna. Miniera occupata ad Olmedo Anniversario. Luce ed energia, a TorinoItalgas festeggia i suoi primi 180 anni di vita

a una decina di giorni sono as-serragliati nelle gallerie a circa180 metri di profondità per ri-

vendicare il loro diritto al lavoro. Da ierihanno occupato anche gli uffici. Sono ledecine di minatori della miniera dibauxite di Olmedo, in provincia di Sas-sari, che stanno attuando una protestaad oltranza per convincere la RegioneSardegna a riavviare le trattative per farripartire le estrazioni. Tutto è iniziatoqualche mese fa quando la proprietà del-

la miniera, la Elmin, un’azienda greca,ha disatteso gli impegni con i lavoratori.Ora la palla passa alla Regione Sardegna:un incontro con i sindacati c’è stato ierima si è concluso con un nulla di fatto. Ilavoratori continuano ad oltranza la lo-ro azione di protesta. La Regione ha datempo avviato le trattative con diversigruppi che hanno manifestato interessea rilevare l’attività. Ma per ora nessunadi queste è disposta ad investire: il 18 set-tembre scadono i termini per presenta-

re proposte. E intanto decine di operai sitrovano senza stipendio. Non resta cheattendere gli sviluppi delle trattative, conla speranza che finalmente si trovi unasoluzione definitiva a questa difficilevertenza. Il territorio della provincia diSassari è stato già particolarmente col-pito dalla crisi che ha riguardato tutti isettori, dall’industria all’agricoltura fi-no al terziario.

Paola Caboni© RIPRODUZIONE RISERVATA

D talgas ha festeggiato ieri il 180 anni-versario dalla sua fondazione. La so-

cietà iniziò, infatti, il suo cammino il 12settembre 1837 con la denominazionedi "Compagnia di illuminazione a Gaz"per la Città di Torino. E proprio nel ca-poluogo piemontese, ieri pomeriggio, aPalazzo Madama, si è tenuto un even-to con il sindaco Chiara Appendino, ilpresidente della Regione Piemonte,Sergio Chiamparino e l’amministrato-re delegato Italgas, Paolo Gallo. La spe-

ciale ricorrenza è stata celebrata conun libro e una performance sui 180 an-ni di vita di una delle più antiche a-ziende italiane. «Luce, calore, energia.180 anni di Italgas» è al tempo stesso iltitolo del volume realizzato dallo sto-rico Valerio Castronovo (editore La-terza) e l’elemento ispiratore dellaperformance elaborata per racconta-re «una lunga storia in parole, suoni,immagini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I

Al Salone di Francofortela «rivoluzione elettrica»A due anni dallo scandalo dieselgate, BmwVw e Mercedes spingono sull’auto del futuroALBERTO CAPROTTIINVIATO A FRANCOFORTE

lettricità è la parola d’ordine. Con-vinzione ogni oltre ragionevole dub-bio è l’atteggiamento scelto da tut-

ti. E 20 miliardi di euro di investimenti è lacifra già messa in campo dal Gruppo Volk-swagen per un’offensiva di prodotto maivista prima. Matthias Mueller, numero u-no del colosso di Wolfsburg lo ha promes-so senza esitazioni: «Entro 7 anni tutti i 300modelli prodotti dal Gruppo Volkswagenavranno almeno una versione elettrica»,aggiungendo che verranno stanziati altri50 miliardi per lo studio e la fabbricazionedelle batterie necessarie per farli funzio-nare. Volkswagen guida il plotone di chi cre-de nell’elettrificazione a ogni costo, ma ètutta l’automobile tedesca a lanciare com-patta una sfida rivoluzionaria e rischiosa,almeno per alcuni mercati tutt’altro chepronti a raccoglierla ora e probabilmenteanche in futuro.Due anni esatti dopo l’esplosione del "die-selgate" i costruttori mostrano di non averpiù voglia di leccarsi le ferite ma usano lavigilia dell’apertura del Salone di Fran-coforte per rilanciare e mostrare i musco-li. Anche BMW e Mercedes, solo sfioratedallo scandalo ma sospettate di aver presoparte al gigantesco "cartello" industrialetedesco che avrebbe deciso e manipolatole scelte del settore in questi anni, si sonoimpegnate a ribadire il loro impegno a ze-ro emissioni per la mobilità che ci aspetta:è di pochi giorni fa l’annuncio di BMW divoler avviare la produzione di massa di vei-coli elettrificati, lanciandone 25 (12 dei qua-li completamente elettrici) entro il 2025.Mercedes risponde prevedendo di far de-buttare nei prossimi otto anni oltre unadecina di nuovi modelli a batteria, elettri-ficando il 20% circa della sua intera pro-duzione. Il dibattito sull’urgenza di con-vertire verso alimentazioni ecologiche ilprima possibile il parco circolante è di-ventato del resto uno dei principali argo-menti della campagna elettorale tedesca,con la cancelliera Merkel – che domani, apochi giorni dal voto, sarà a Francofortead aprire il Salone al pubblico – decisa a di-fendersi dalle accuse di aver trattato controppa indulgenza l’industria dell’auto e achiedere impegni precisi per una mobilitàpiù sostenibile.La motivazione ecologica in realtà incide

Ehanno dato forfait sono Peugeot, Ds, Nis-san, Infiniti, Mitsubishi, Tesla e Volvo. IlGruppo Fca è presente solo con Ferrari eMaserati, per non perdere almeno con isuoi marchi di lusso una vetrina sempreprestigiosa. Nonostante le assenze, secon-do il presidente dell’Associazione dell’in-dustria automobilistica tedesca (VDA)Matthias Wissmann, le anteprime saran-no circa 300, ma non si tratta solo di vettu-re al debutto. Numerose infatti sono le no-vità in tema di connessione e tecnologiaapplicata all’auto, in un Salone che vedepresenti i giganti del settore, da Google a Fa-cebook, Qualcomm, IBM, Sony, Siemens,Bosch, Tom Tom, Harman. A conferma chelo stretto intreccio tra giganti dell’auto emondo hi-tech prosegue spedito, con l’o-biettivo finale entro il 2020 dell’auto a gui-da completamente autonoma. Anche que-sta enorme e rivoluzionaria incognita checi aspetta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BALZO IN AVANTI. Mercedes-AMG Project One (Ansa)

La scommessa

Solo Wolfsburg stanzia 20 miliardi. La conquista del mercato cinese è la motivazione che spinge

le case tedesche al cambio di rotta

Trasporti. In arrivo il treno ecologicoche risparmia e «ricicla» energia

isparmiare energia per muovere treni e metropolitane,ridurre le emissioni di anidride carbonica, fornire si-stemi di misura più affidabili per il calcolo dei consumi,

rendere compatibili sistemi ferroviari di paesi diversi, favorirela liberalizzazione del mercato. Se n’è parlato ieri a Torino in unmeeting nell’ambito del progetto europeo MyRails, coordina-to dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim - l’ex I-stituto Elettrotecnico Galileo Ferraris), a cui hanno preso par-te i 16 partner del programma.Con un budget di 2,5 milioni di euro MyRails è finanziato daHorizon 2020, il programma per la ricerca e l’innovazione del-la Comunità Europea e da Euramet, l’associazione europea de-gli istituti metrologici. Insieme all’Inrim collaborano istituti dimetrologia di diverse nazioni europee, con il contributo deipartner industriali del settore ferroviario, come il Gruppo Fer-rovie dello Stato Italiane, attraverso RFI, il gestore dell’infra-struttura nazionale, e Trenitalia, Hitachi Rail Italy di Napoli, ilgestore della metropolitana di Madrid (MM) e l’azienda sviz-zera Astm. «Quando frenano, i treni e le metropolitane produ-cono energia elettrica - spiega Domenico Giordano, ingegne-re dell’Inrim e coordinatore dei lavori di MyRails - che può es-sere riassorbita solo da un altro treno che si trovi a passare inquel frangente. Se non ne passa alcuno, apposite resistenze

R chiamate reostati provvedono a convertire in calore il sovrac-carico di elettricità». «Si tratta di energia che viene dispersa,sprecata - aggiunge - Per riciclarla sono state sviluppate inno-vative sottostazioni di alimentazione che permettono un flus-so di energia bidirezionale: non solo dalla rete ferroviaria al tre-no, come avviene ora, ma anche dal treno alla rete. Grazie adesse l’energia viene così recuperata e restituita al suo gestore».L’applicazione di questa tecnologia avrebbe un duplice bene-ficio: il sistema ferroviario potrebbe diminuire i consumi ener-getici del 20 per cento ed evitare l’emissione di due milioni ditonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera: «MyRails sipropone di elaborare procedure e sistemi per quantificare l’e-nergia risparmiabile con l’installazione delle "sottostazioni re-versibili", misurando quanta energia viene dissipata. La me-tropolitana di Madrid, che si appresta a dotarsi di questo sistemadi alimentazione, offre la possibilità di condurre misurazioniutili a stimare in maniera oggettiva costi e benefici in vista difuture decisioni strategiche». Il progetto comprende inoltre stu-di che cercano di ridurre i consumi identificando il profilo divelocità che treni e metropolitane devono mantenere per mi-nimizzare il dispendio di energia.

Antonio Lo Campo© RIPRODUZIONE RISERVATA

A Benevento l’hub della pizza Buitonia Nestlé punta sulla piz-za. Decisamente. Lamultinazionale svizze-

ra produrrà pizze surgelatenello stabilimento di Bene-vento, sede italiana della Bui-toni, da esportare in tutto ilmondo. Leo Wencel, capoMercato Gruppo Nestlé Italia,spiega: «La pizza nasce qui, inCampania, e la nostra ambi-zione è avere qui il punto dieccellenza della produzionedi pizza surgelata, per portar-la da Benevento in Europa eanche oltre. Perché Nestlé cre-de nell’Italia e ha un grandepiano di valorizzazione delmade in Italy. Siamo orgo-gliosi di aver investito sull’I-talia oltre 200 milioni neltriennio». Ieri l’illustrazione

del progetto, a distanza di die-ci mesi dal primo annuncio.«Portiamo la pizza, eccellen-za italiana agroalimentare inEuropa e nel mondo, sfrut-tando potenzialità del Sannioe del Mezzogiorno. Qui svi-luppo e occupazione» com-menta il ministro per il Mez-zogiorno Claudio De Vin-centi. Con l’impianto a Be-nevento, aggiunge, «Nestléconferma che il Sud è terraper investimenti importanticome ulteriore occasione dicrescita e di opportunità oc-cupazionali».L’impianto industriale è so-stenuto da un investimento dioltre 50 milioni di euro realiz-zato grazie al Contratto di Svi-luppo gestito da Invitalia e

dall’Accordo di Programmatra il Ministero dello Sviluppoeconomico, la Regione Cam-pania e l’Agenzia per lo svi-luppo delle imprese.Il progetto prevede tre linee diproduzione e circa 150 postidi lavoro aggiuntivi previstientro il 2020 quando lo stabi-limento sarà a regime.«Il progetto hub della pizza èstrategico per rilanciare l’im-magine dell’Italia e la sua ca-pacità competitiva» annotaDomenico Arcuri, ammini-stratore delegato di Invitalia.Inoltre, afferma, «grazie allapossibilità di sostenere il rin-novamento delle linee pro-duttive con sistemi di finan-ziamento efficaci e trasparen-ti, l’incentivo gestito da Invi-

talia diventa un modello con-creto di trasformazione indu-striale e di creazione di nuo-va occupazione, conferman-do la scelta virtuosa della col-laborazione tra istituzioni».Alla presentazione hannopreso parte il sindaco di Be-nevento, Clemente Mastella, irappresentanti di Nestlé Ita-lia e dell’associazione degli in-dustriali della provincia san-nita. Il governatore campano,Vincenzo De Luca chiosa:«Due anni fa qui ci fu l’allu-vione, ora il clima è diverso.L’obiettivo è una pizza di qua-lità una volta scongelata. Spe-ro usino mozzarella, olio e po-modori della nostra regione».

Valeria Chianese© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il ministro De Vincenti e Ferro (Nestlé)

Gruppo Nestlé

Tre linee di produzione, 50 milionidi investimenti e 150 posti di lavoro

20 Mercoledì13 Settembre 2017E C O N O M I A & L A V O R O

Enel ed Enap hanno inaugurato oggi CerroPabellón, la prima centrale geotermica del SudAmerica e il primo impianto al mondo di questo tipoa grande scala a essere costruito a 4.500 metri sullivello del mare. La cerimonia di inaugurazione, chesegue l’avvio della produzione nella seconda delledue unità da 24 MW della centrale, è stata apertadal presidente del Cile Michelle Bachelet, allapresenza del ministro dell’Energia AndrésRebolledo, del ministro dell’Ambiente MarceloMena, dell’ad e direttore generale di EnelFrancesco Starace, dell’ad di Enap MarceloTokman, e di Antonio Cammisecra, responsabiledella divisione rinnovabili di Enel. La centralegeotermica da 48 MW si trova a 4.500 metri sullivello del mare, nel distretto di Ollagüe, ed è laprima centrale di questo tipo in Sud America, oltreche la prima al mondo ad essere costruita a talealtitudine. «Siamo orgogliosi di inaugurare CerroPabellón, un importante traguardo non solo per noi,ma per tutto il Sud America, che aiuterà il Cile adiversificare il proprio mix di generazione», haspiegato l’ad di Enel Francesco Starace.

ENEL

In Cile una centrale geotermicaa 4500 metri sul livello del mare

come l’Europa prima o poi dovranno chie-dersi se tutta questa richiesta di energia dicui il mondo dell’auto si prepara ad averbisogno potrà essere assorbita, senza con-tare gli enormi investimenti necessari peradeguare la rete pubblica e privata.Nell’attesa di fare i conti con la realtà, il Sa-lone di Francoforte parla cinese (in tutti isensi), apre con molte novità di prodotto e,per la prima volta, si distingue anche pernumerose e importanti defezioni. I marchiassenti sono una decina, a partire da AlfaRomeo, Fiat, Lancia e Jeep. Altri brand che

solo parzialmente su queste scelte. L’auto-mobile sta cambiando perché è il mercatoa chiederlo. E in particolare la Cina, primo"cliente" al mondo di automobili in asso-luto con 23,6 milioni di vetture nuove im-matricolate nel 2016 (3 milioni delle quali"targate" Volkswagen) e primo mercato almondo anche delle elettriche (507 milaquelle acquistate nell’ultimo anno, com-prendendo anche le ibride-plug-in, cioè ri-caricabili). Ma se la Cina ha l’obbligo am-bientale e la capacità di infrastrutture peradottare una politica del genere, altre realtà