Fanum o Averno gli Etruschi e i vulcani - tages.eu · Fanum o Averno gli Etruschi e i vulcani Dante...

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Fanum o Averno gli Etruschi e i vulcani Dante , e Virgilio descrivono l’inferno in vari modi ma molto simili tra loro, il fiume, un lago, l’aria densa di zolfo e infine un popolo, i Cimmeri un isieme di tribù di provenienza forse Iranica come testimonierebbero i cipressi simbolo della Toscana, infine Omero che indica la zona compresa tra Volterra e Napoli come l’entrata del regno di Ade. L’attività vulcanica e il popolo Etrusco una simbiosi che nel corso degl’ultimi anni più volte mi è balzata alla mente ma senza mai trovare una vera connessione, eppure ero sicuro che qualcosa univa queste due importanze del passato. Avevo notato che le città Etrusche erano disposte secondo la catena vulcanica principale italiana che parte da Volterra e termina al Vesuvio ed ha al centro il lago di Bolsena, l’ombelico dell’Etruria. Una nebbia diradata dal sole nell’istante che ho scoperto chi fosse in realtà Voltumna il dio Principe degli Etruschi e in quale punto era ubicato il suo tempio. Certo oramai restava solo di provare ciò che avevo intuito, per questo ho dovuto cercare tra gli saggi di alcuni diverse mansioni specifiche di studio quali, geologi, archeologi e teologi. Ho attinto notizie dalle diverse fonti, fino a formare un quadro completo suffragato dalle prove estratte dai diversi volumi che mi sono letto, ed ecco il risultato. Prendendo in esame le diverse mappe archeologiche dell’Etruria e sovrapponendo ad esse la carta delle province magmatiche toscane c’erano molte zone combacianti. Era però una ricerca molto vaga ma i risultati mi hanno spinto ad andare più a fondo e non è metafora ma uno studio che si spinge fino alla creazione dell’Italia come terra emersa. Le carte geologiche indicano le varie bocche vulcaniche più o meno spente, distribuite nel territorio italiano io ho preso come esempio le province magmatiche italiane di Alex Strekeisen carte abbastanza perfezionate tali da poter riconoscere le varie zone occupate dalle città Etrusche. Il mio istinto mi diceva che avevo visto giusto e se persino i confini Etruschi e magmatici risultavano in larga parte identici non poteva essere solo un caso.

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Fanum o Averno gli Etruschi e i vulcani

Dante , e Virgilio descrivono l’inferno in vari modi ma molto simili tra loro, il fiume, un lago, l’aria densa di zolfo e infine un popolo, i Cimmeri un isieme di tribù di provenienza forse Iranica come testimonierebbero i cipressi simbolo della Toscana, infine Omero che indica la zona compresa tra Volterra e Napoli come l’entrata del regno di Ade. L’attività vulcanica e il popolo Etrusco una simbiosi che nel corso degl’ultimi anni più volte mi è balzata alla mente ma senza mai trovare una vera connessione, eppure ero sicuro che qualcosa univa queste due importanze del passato. Avevo notato che le città Etrusche erano disposte secondo la catena vulcanica principale italiana che parte da Volterra e termina al Vesuvio ed ha al centro il lago di Bolsena, l’ombelico dell’Etruria. Una nebbia diradata dal sole nell’istante che ho scoperto chi fosse in realtà Voltumna il dio Principe degli Etruschi e in quale punto era ubicato il suo tempio. Certo oramai restava solo di provare ciò che avevo intuito, per questo ho dovuto cercare tra gli saggi di alcuni diverse mansioni specifiche di studio quali, geologi, archeologi e teologi. Ho attinto notizie dalle diverse fonti, fino a formare un quadro completo suffragato dalle prove estratte dai diversi volumi che mi sono letto, ed ecco il risultato. Prendendo in esame le diverse mappe archeologiche dell’Etruria e sovrapponendo ad esse la carta delle province magmatiche toscane c’erano molte zone combacianti. Era però una ricerca molto vaga ma i risultati mi hanno spinto ad andare più a fondo e non è metafora ma uno studio che si spinge fino alla creazione dell’Italia come terra emersa. Le carte geologiche indicano le varie bocche vulcaniche più o meno spente, distribuite nel territorio italiano io ho preso come esempio le province magmatiche italiane di Alex Strekeisen carte abbastanza perfezionate tali da poter riconoscere le varie zone occupate dalle città Etrusche. Il mio istinto mi diceva che avevo visto giusto e se persino i confini Etruschi e magmatici risultavano in larga parte identici non poteva essere solo un caso.

Carta della Provincia Magmatica Toscana di Alex Strekeisen

Mappa dell’Etruria antica

Ma la vera sorpresa l’ho avuta leggendo il libro di Pompeo Moderni stampato nei primi anni del diciannovesimo secolo, il suo studio evidenzia che il punto in cui esistevano molte bocche vulcaniche erano i monti Volsini e leggendo i vari nomi dei luoghi in cui si trovavano avendo io buona conoscenza del territorio mi sono accorto subito che ogni vulcano spento corrispondeva ad un luogo sacro etrusco che sia un tempio , una necropoli o una antica città. Leggere il libro di Moderni è come scoprire un mondo nuovo ed il teorema ( cono = sito ) è applicabile in tutto il distretto vulcanico Vulsineo e penso sia lo stesso per tutta l’Etruria. Luoghi come Bolsena, Bisenzio, Montefiascone, San Lorenzo, Marta aree occupate da altrettante città Etrusche oppure come Vietana, Monte Landro, Poggio del Troscio e Poggio del Torrone occupati da templi o come Fattoraccio, Lauscello, Poggio del Pianale e Piazzano sedi di ricche necropoli.

Siti dei coni vulcanici vulsiniesi tratti dal libro di Pompeo Moderni “ Contribuzione allo studio geologico dei vulcani Vulsini

La mappa archeologica di A. Timperi tratta dal suo libro “ Il Fanum Voltumnae a Bolsena “

Potrei continuare per diverse pagine elencando siti conosciuti oppure descrivere quelli ancora da scoprire, ma sicuramente con tracce del passaggio Etrusco. Ma le corrispondenze non si fermano qui, mettendo a confronto la carta geologica schematica della zona dei Vulsini di Strekeisen con la parte lunare del fegato di Vicenza si nota una sconvolgente somiglianza in cui il lago è il centro e la zona vulcanica del Bolsena complex che secondo la mia intuizione apparterrebbe al bosco sacro e al Fanum, sul fegato è occupata dai dei Veltha; Velk e Lusa ( Vulcano e Luna ) i primordiali Signori dei quattro elementi. La mappa di Strekaisen fa anche capire come mai un tempo il lago era entro i confini di tre principali città Etrusche: Tarquinia Vulci e Velzna, sono le demarcazioni di tre distretti vulcanici separati.

con questa mappa è possibile intuire come era diviso il territorio sacro Etrusco il Bolsena Complex comprende il bosco Cimino e il Fanum Voltumnae

Alcuni dei confini erano già conosciuti a fine ottocento , infatti Cozza e Gamurrini parlando della carta stradale Volsinea indicano un punto in cui dovrebbero essere le fondamenta di un tempio vicino la strada romana scende verso Orvieto che segnerebbe il confine tra la zona sacra della città e Salpinum. Ora per togliere ogni dubbio su dove in verità si trovasse Velzna, basta dire che il tempio anzi i templi, perché oltre quello Etrusco vi è accanto i resti di uno romano, si trovano dietro il castello di Castel Rubello sulla selciata dei Cappuccini in direzione di Orvieto si trovano le tombe Golini antichi guerrieri invece dall’altra ad ovest in egual distanza ma verso Bolsena si trova la tomba degli Heskanas aruspice di Volsini.