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Fai la differenza! Guida alla raccolta differenziata dei rifiuti a cura del Settore Ambiente ed Ecologia del Comune di Cinisello Balsamo

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Fai la differenza!

Guida alla raccolta differenziata dei rifiuti a cura del Settore Ambiente ed Ecologia

del Comune di Cinisello Balsamo

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La pubblicazione per ragazzi è stata realizzata grazie alla collaborazione di Marco Brocchetti e Matteo Del Fabbro, volontari del servizio civile, che ne hanno curato la progettazione e redazione. Stampa a cura di Centro di Riproduzione Digitalo Comunale Febbraio 2009

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Con questo libro penso di poter rispondere a molte domande e curiosità sui rifiuti e sulle possibilità di dare loro nuova vita. Sin da quando l’uomo si è costituito in società ha iniziato a produrre rifiuti, oggi una grande sfida che spetta a noi, che riviviamo nel terzo millennio, è quella di valorizzare i materiali che vengono scartati. Quali soluzioni si possono mettere in atto per non depredare la terra di tutte le sue risorse e per preservarla per le generazioni future? Questa pubblicazione vuole essere, appunto, uno strumento per voi ragazzi, che sin da oggi con le vostre scelte ed il vostro stile di vita quotidiano, condividete con tutti noi la responsabilità dell’ambiente in cui viviamo. Il Sindaco

Angelo Zaninello

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Indice

1 Introduzione ............................................................................ 8

1.1 I rifiuti nella storia............................................................. 8 1.2 Da dove vengono i rifiuti? .............................................. 10 1.3 Troppi rifiuti! .................................................................. 11 1.4 Dove vanno a finire i rifiuti?........................................... 12

2 La raccolta dei rifiuti a Cinisello Balsamo............................ 15 2.1 Le modalità di raccolta.................................................... 15 2.2 Le cinque frazioni ........................................................... 16 2.3 Sacco giallo ..................................................................... 20

2.3.1 Plastica e tetrapak.................................................... 20 2.4 Bidone bianco ................................................................. 22

2.4.1 carta......................................................................... 22 2.5 Bidone verde ................................................................... 24

2.5.1 vetro ........................................................................ 24 2.5.2 alluminio ................................................................. 26

2.6 Bidone marrone............................................................... 28 2.6.1 organico................................................................... 28

2.7 Piattaforma ecologica...................................................... 30 2.7.1 Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) ................................................................................. 30 2.7.2 Oli ........................................................................... 32 2.7.3 pile ed accumulatori ................................................ 34 2.7.4 farmaci .................................................................... 36

2.8 Agire nel sociale con i rifiuti: Vestisolidale.................... 37 3 Conclusioni ........................................................................... 38

3.1 Cosa ci guadagniamo? .................................................... 38 3.2 10 consigli alla portata di tutti…..................................... 40 3.3 …e 3 regole d’oro ........................................................... 41

4 Bibliografia e sitografia ........................................................ 42

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1 INTRODUZIONE

1.1 I rifiuti nella storia Rifiuto è ciò che si butta via perché ritenuto ormai inutilizzabile. I rifiuti sono, quindi, ciò che noi riteniamo tali. Anche gli animali producono rifiuti, residui organici nel loro caso, che verranno smaltiti, con un riutilizzo molto vicino al 100%, da altri esseri viventi. La storia del rifiuto accompagna la comunità umana fin dalla sua nascita: in Repubblica Ceca è stata ritrovata, una buca di 200 metri cubi adibita, da uomini preistorici, a discarica per i resti dei mammut uccisi. Gli assiro-babilonesi e i romani sono noti per le opere ingegneristiche, come i canali-fogna ad uso civile. La famosa Cloaca Maxima, è tutt’oggi utilizzata in alcuni tratti. Le città medievali invece, non erano famose per la loro pulizia: molti comuni dovettero “assoldare” numerosi… maiali-spazzini! Scelta non troppo felice, perché, se i maiali ripulivano le strade dai resti di cucina, riempivano le strade con le loro deiezioni. La rivoluzione industriale porta modificazioni importanti alla quantità e alla qualità dei rifiuti. Cominciano ad aumentare i rifiuti derivati da produzioni industriali e causati dalla sovrappopolazione progressiva delle città.

Un tratto della Cloaca Maxima

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I fiumi furono spesso trasformati in vere e proprie fogne a

cielo aperto (mai visto il Lambro o il Seveso?). D’altra parte, la pratica del riuso era comune a moltissime famiglie, necessaria per limitare l’acquisto di nuovi prodotti.

Il vero boom dei rifiuti coincide, in Italia, con quello economico degli anni cinquanta, e l’avvento del consumismo e della motorizzazione privata. Tutti cominciarono ad avere frigorifero, televisore, elettrodomestici, auto e motorini: grandi innovazioni che hanno reso le nostre vite molto più comode, ma che hanno un impatto sull’ambiente consistente. I beni usa e getta, più economici ma meno duraturi, si diffusero sempre più. Aumentarono anche gli imballaggi temporanei, destinati ad essere gettati dopo il primo utilizzo. Lo storico problema dei rifiuti crebbe per quantità prodotta e per difficoltà di smaltimento.

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1.2 Da dove vengono i rifiuti? Ogni giorno, nelle nostre azioni quotidiane, usiamo e consumiamo molti prodotti di tutti i tipi e in questo modo produciamo rifiuti, molte volte senza nemmeno accorgercene. Proviamo ad analizzare una nostra giornata tipo: scopriremo che le cose che indossiamo, mangiamo e usiamo hanno una storia molto più lunga di quella che potrebbe sembrare.

I rifiuti, quindi, non vengono generati solo da noi, quando “buttiamo via” qualcosa, ma anche per realizzare e distribuire l’oggetto che noi andiamo a comprare in negozio o al centro commerciale: per 1 chilo di rifiuti prodotto da noi consumatori finali, ce ne sono quasi altri 2 provenienti dalle precedenti fasi di vita dell’oggetto.

Nella produzione vengono creati scarti nocivi, inquinanti, di difficile smaltimento e pericolosi. Una gran parte dei rifiuti sono imballaggi usati per la distribuzione (30-40% in peso). Spesso buttiamo via oggetti che possono ancora svolgere la loro funzione solo perché non sono più “di moda” (consumo, che spesso diventa “consumismo”); alcuni prodotti sono perfino pensati per essere buttati subito (usa e getta).

Cosa ci fa pensare tutto ciò? A volte la produzione è inutile. Ma viene considerata sempre positivamente dal sistema economico perché, comunque, fa crescere il Prodotto interno lordo (ma anche gli incidenti stradali, le guerre, gli ammalati lo fanno crescere…). Sappiamo distinguere ciò che compriamo perché ci serve da ciò che compriamo perché “è di moda”?

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1.3 Troppi rifiuti!

COME PRODURRE MENO RIFIUTI? USA LE TRE R!

RIDUZIONE della produzione, a partire dagli imballaggi

RIUSO degli oggetti che si possono riparare o che possono essere utili ad altre persone

RICICLO, tramite la raccolta differenziata e la rilavorazione dei materiali

Ricordati però che, per garantire la sostenibilità del pianeta, non basta cambiare abitudini in fatto di rifiuti, ma è necessario cambiare tutto il nostro stile di vita. La riduzione dei rifiuti è molto più efficace, se accompagnata da altri comportamenti in favore della sostenibilità ambientale e sociale: risparmio energetico e idrico, tutela dell’ambiente, consumi consapevoli, mobilità sostenibile…

Produzione rif iuti (kg/abitante, 2005)

473 497 505 539 512

747

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0100200300400500600700800

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1.4 Dove vanno a finire i rifiuti? Anche impegnandoci al massimo, un po’ di rifiuti però li produrremo, è inevitabile! La natura insegna che ciò che per qualcuno può essere uno scarto, per qualcun altro può essere una vera risorsa. Oggi, nella nostra società, per smaltire i rifiuti usiamo tre modi principali:

RECUPERO E RICICLO: consiste nella suddivisione dei rifiuti in diversi contenitori, corrispondenti ai diversi materiali degli oggetti che si buttano via (carta, plastica, vetro, alluminio…). In questo modo i vari materiali, dopo particolari trattamenti, vengono riutilizzati per produrre nuovi oggetti e, nel caso dell’umido, utilizzati come fertilizzante. Problemi e rischi: questo metodo di smaltimento non comporta forti rischi di inquinamento ambientale, in quanto i rifiuti vengono trattati in modo più sostenibile (un modo più simile a quello “naturale”!), cioè riutilizzati per creare nuove cose. Il problema di fondo è che non tutti i rifiuti che produciamo possono essere differenziati, e perciò una quota, per quanto ridotta, dovrà sempre essere smaltita in discarica o inceneritore.

Proprio per questo è fondamentale andare oltre la raccolta differenziata e ridurre la quantità totale di rifiuti prodotti!

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INCENERITORE: è un forno speciale, dove vengono

bruciati i rifiuti. Il vantaggio rispetto alla discarica è che si riduce notevolmente il peso e il volume dei rifiuti da smaltire. Gli impianti moderni recuperano l’energia termica (calore) della combustione, per produrre elettricità e riscaldare gli edifici (cogenerazione e teleriscaldamento). Problemi e rischi: gli inceneritori hanno però un forte impatto ambientale, per il consumo di suolo, l’impatto visivo, gli odori sgradevoli e il viavai di camion. Un grande problema sta nel fatto che nella combustione non vengono eliminati tutti i rifiuti: alla fine rimangono delle ceneri che devono essere smaltite in discariche speciali. Inoltre, nella combustione gli inceneritori producono emissioni in atmosfera, che devono essere contenute con appositi impianti per non risultare nocive per l’uomo e l’ambiente.

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DISCARICA: è una grande buca nel terreno, dove

vengono ammassati i rifiuti. Ha il vantaggio di essere il sistema di smaltimento più semplice.

In Italia esistono regole precise su come devono essere costruite per evitare danni all’ambiente. Ne esistono tre tipi, per rifiuti non pericolosi, pericolosi e speciali. Problemi e rischi: le discariche hanno un forte impatto ambientale, per il consumo del suolo, l’impatto visivo, gli odori sgradevoli e il viavai di camion. Ma comportano soprattutto dei rischi ambientali per il terreno e la falda sottostante, a causa delle possibili infiltrazioni (percolato).

Il termovalorizzatore di Sesto S. Giovanni (www.coresesto.it)

I nostri rifiuti A Cinisello nel 2008 sono stati raccolti in totale 40400 t di rifiuti solidi urbani, di cui 20300 t differenziati (50%) e 16300 t indifferenziati, avviati a incenerimento in tre impianti: Milano, Sesto San Giovanni, Trezzo sull’Adda. Vi sono poi 3500 t di rifiuti ingombranti, avviati all’impianto Rieco di Milano: qui vengono sottoposti a selezione, e in buona parte recuperati.

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2 LA RACCOLTA DEI RIFIUTI A CINISELLO BALSAMO

2.1 Le modalità di raccolta Nel 1995 la raccolta differenziata nella nostra città si attestava attorno al 10%. La maggior parte dei rifiuti veniva portato nella discarica di Cerro Maggiore, sfruttata da tutta la provincia di Milano. In quel periodo cominciarono le prime proteste, che chiedevano la chiusura definitiva della discarica. Quando questo avvenne, si verificò una vera e propria crisi: i rifiuti rimasero abbandonati nelle strade e furono raccolti in siti di smaltimento d’emergenza. Questo evento “traumatico” fece comprendere la necessità di trovare strade alternative alla discarica: da allora partì in modo deciso la raccolta differenziata porta a porta, che raggiunse il 23%. Dal 1997, con la raccolta dell’umido la differenziata arrivò fino al 50%, valore confermato nel 2008.

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2.2 Le cinque frazioni La raccolta a domicilio dei rifiuti urbani avviene tramite la differenziazione in cinque frazioni, a cui corrispondono cinque colori. I sacchi o bidoni sono questi:

Bidone bianco: carta e cartone SÌ: • Giornali, riviste, libri • Sacchetti di carta puliti • Rotoli di cartone • Quaderni, fogli, buste,

biglietti • Cartone e cartoncino

NO: • Carta accoppiata

con altri materiali come plastica ed alluminio

• Tetrapak • Piatti e bicchieri di

carta

Bidone verde: vetro e lattine SÌ: • Vetro e lattine • Contenitori in alluminio

per alimenti, senza residui

NO: • ceramica

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Sacco giallo: plastica e tetrapak SÌ: • Bottiglie di acqua

minerale e di bibite • Flaconi di prodotti per il

lavaggio e per la pulizia della casa

• Cartoni in tetra-pak per latte e bibite

• Contenitori di prodotti per l’igiene della persona

• Vaschette in plastica per alimenti

• Sacchetti della spesa • Pellicole in plastica per

imballaggio

NO: • Giocattoli in plastica • Altri oggetti in

plastica rigida • Plastica con residui

alimentari • polistirolo

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Bidone marrone: organico SÌ: • Scarti e avanzi di

cucina, purché freddi • Bucce e resti di frutta • Scarti di verdura • Avanzi di carne e

ossa • Avanzi di pesce e

lische • Gusci di uova • Filtri di tè, camomilla,

tisane e fondi di caffè • Fiori recisi • Tovagliolini e carta

sporchi di alimenti

NO: • Cibi caldi e liquidi • Lettiere per cani e

gatti • Sfalci da giardino

(erba, rami, foglie) • pannolini

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Nei prossimi capitoli tratteremo specificamente di ogni materiale riciclabile, e dei vantaggi derivanti dall’uso di materia prima seconda. I materiali recuperati pre-consumo sono ottenuti da scarti di lavorazione e da manufatti con difetti di fabbricazione non immessi sul mercato. La frazione di post-consumo deriva principalmente dalla raccolta differenziata urbana.

Sacco trasparente: indifferenziato SÌ: • Carta plastificata, di

alluminio, oleata • Oggetti in plastica

“rigida” (giocattoli...) • Rasoi usa e getta,

accendini • Porcellane,

ceramiche e terrecotte

• Tubetti di dentifricio e simili, pannolini

• Lettiere per animali • Frammenti di

polistirolo • Videocassette,

musicassette, CD • Lastre radiografiche

NO: • Tutti i materiali e gli

oggetti degli altri sacchi!

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25%

33%

42%

recuperato termovalorizzato in discarica

2.3 Sacco giallo

2.3.1 Plastica e tetrapak INTRO La plastica é una sostanza ottenuta prevalentemente dal petrolio mediante polimerizzazione. Le plastiche possono essere divise principalmente in due grandi famiglie: termoplastche e termoindurenti, le prime possono essere rimodellate e riciclate se sottoposte a calore; le seconde sono difficilmente riciclabili. RICICLO Nonostante le difficoltà rispetto ad altri materiali, negli ultimi anni si è registrata una crescita del recupero delle materie plastiche, grazie allo sviluppo di una normativa internazionale più severa, e all’aumento ciclico del prezzo delle materie prime (prodotti petroliferi).

Il successo del processo di riciclo e la conseguente qualità dei prodotti ottenuti dipende in larga parte dalla selezione operata sul materiale raccolto. Prima di essere riciclate le plastiche devono essere sia separate da sostanze contaminanti (materiali che costituivano il prodotto giunto a fine vita), sia divise per famiglie. Dopo la fase di riciclaggio, dalla plastica recuperata si ottiene un granulare che viene reimpiegato.

SMALTIMENTO PLASTICA IN ITALIA

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VANTAGGI E INFORMAZIONI AMBIENTALI Per la produzione di 1 Kg di plastica vergine sono

necessari circa 2 Kg di petrolio. L’impiego delle plastiche riciclate comporta quindi un notevole risparmio di risorse.

Circa il 4% del petrolio trattato nelle raffinerie è finalizzato alla produzione di plastica.

Stesso discorso per i consumi energetici: si stima, infatti, che la rigenerazione del PET e del polietilene (HDPE e LDPE) consenta un abbattimento dei consumi energetici tra il 40 e il 90%.

Il minor consumo di energia è associato a minori emissioni di gas serra, che si ridurrebbero dall’80 al 95% rispetto a quelle derivanti dalla produzione da materia prima (petrolio).

Il Tetrapak: com’è difficile separare! Dal 2003 anche il Tetrapak (il cartone per bevande come latte e succhi di frutta) si può riciclare: i prodotti ottenuti in Italia sono Cartalatte, Cartafrutta e Ecoallene, un materiale plastico. Sciacquare, schiacciare, gettare... Tre semplici gesti con i quali aiuti la riduzione degli sprechi. Le tre componenti (carta, polietilene e alluminio) unite tra loro formano il poliaccoppiato, ma una volta divise dal processo di cartiera e successivamente lavorate generano innovativi e versatili materiali.

I nostri rifiuti Nel 2008 sono state raccolte 800 t di plastica e tetrapak,

inviate alla piattaforma di Arese per la selezione.

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2.4 Bidone bianco

2.4.1 carta La carta è fatta principalmente di cellulosa, una sostanza derivata dagli alberi. Da questa sostanza è possibile ricavare carta, cartone e cartoncino, per tutti gli usi che siamo soliti vedere a casa e a scuola. RICICLO Di norma, tutte le tipologie di carta possono essere recuperate, ma soltanto da cinque a sette volte, finché, le fibre di cellulosa perdono la consistenza necessaria a produrre altra carta.

Gli oggetti cartacei vengono quindi riavviati alla produzione in cartiera di imballaggi, carte grafiche, carte igienico-sanitarie, arredi, materiali per l’edilizia. Occorre però rilevare che la carta da macero genera scarti di lavorazione che necessitano di ulteriore recupero/riciclo o di smaltimento.

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VANTAGGI E INFORMAZIONI AMBIENTALI L’impiego di carta riciclata in sostituzione alle

fibre vergini rappresenta un importante risparmio di risorse, poiché non solo evita in parte il ricorso alla deforestazione, ma riduce notevolmente anche il consumo di acqua, elemento fondamentale e largamente impiegato durante le fasi di lavorazione della materia prima.

La produzione di maceri da raccolta differenziata consente inoltre un considerevole risparmio energetico: mentre la materia prima richiede l’impiego di 418/546 Mj/t, la produzione di materia prima vergine consuma dalle 6120 alle 19000 Mj/t.

Si stima una riduzione nelle emissioni di CO2, pari a 1308 kg per ogni tonnellata di carta raccolta, selezionata e riciclata.

Inventata in Cina, perfezionata in Italia L’origine di una sostanza tanto poliedrica è da ricercarsi nella lontana Cina, due secoli prima della nascita di Cristo. Mentre noi occidentali usavamo papiro e, successivamente, pergamena, i cinesi ottenevano dalla lavorazione di bambù, stracci e reti da pesca la prima carta, meno pregiata della cartapecora, ma più economica. La carta si diffuse in Europa solo nel XII secolo, dopo la nascita della cartiera a Fabriano, nelle Marche, dove l’invenzione di nuove tecniche diminuì il costo e aumentò qualità e durata della carta.

I nostri rifiuti Nel 2008 sono state raccolte 4200 t di carta e cartone, inviate agli impianti Rieco di Milano.

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2.5 Bidone verde

2.5.1 vetro Il vetro, la cui scoperta risale a tempi antichissimi, è un materiale inerte interamente costituito da sostanze naturali: silice (sabbia), a cui vengono aggiunti elementi stabilizzanti e fondenti. Oggi è una materia prima di larghissimo consumo e dalle molteplici applicazioni: dall’edilizia, alla chirurgia mini-invasiva. RICICLO Il vetro può essere riciclato interamente ed infinite volte senza subire l’alterazione delle qualità della materia prima. Prima del riciclo vero e proprio, il rottame vetroso proveniente dalla raccolta differenziata viene scelto, pulito e reso idoneo alla fusione in vetreria in un impianto specializzato. Il vetro viene quindi spedito ad aziende produttrici di vetro cavo. Qui, viene miscelato con le altre materie prime e immesso nel serbatoio di fusione. La pasta così ottenuta viene tagliata, a seconda del tipo di contenitore da produrre, e quindi raffreddata. Nuovi prodotti di vetro sono così pronti per essere immessi sul mercato.

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VANTAGGI E INFORMAZIONI AMBIENTALI Recuperare e riciclare il vetro vuol dire ridurre il

consumo delle materie prime: utilizzando 100 Kg di rottame di vetro si ricavano 100 Kg di prodotto nuovo, mentre occorrono 120 Kg di materie prime vergini per ottenere 100 Kg di prodotto nuovo.

Con l’inserimento dei cocci di vetro nella miscela vetrificabile, si risparmia fino al 20% di energia nei processi produttivi, e si riducono le emissioni in atmosfera, perché la temperatura di fusione si abbassa.

Attualmente, viene avviato a riciclo quasi il 60% del vetro recuperato, mentre la parte restante viene smaltita in discarica.

I nostri rifiuti A Cinisello si svolge la raccolta multimateriale

vetro-alluminio: nel 2008 ne sono state raccolte 3000 t, inviate agli impianti convenzionati con il

CoReVe (Consorzio Recupero Vetro).

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2.5.2 alluminio L’alluminio è un metallo, generalmente estratto dalla bauxite, leggero, riflettente, amagnetico, resistente alla corrosione, facilmente lavorabile. Viene impiegato principalmente nel settore dei trasporti, in quello edile e come imballaggio. L'alluminio puro viene invece utilizzato come conduttore nelle linee ad alta tensione. RICICLO Prima della fusione in fonderia, il metallo viene separato da elementi contaminanti. Con la fusione alla temperatura di 800° vengono creati i lingotti di alluminio, utilizzabili per i processi industriali. L'alluminio può essere riciclato al 100% e infinite volte senza perdere le sue caratteristiche originali. Da molti anni, ormai, l’industria italiana del riciclo dell’alluminio detiene una posizione di rilievo nel panorama mondiale per quantità di materiale riciclato. Il nostro Paese è infatti terzo al mondo dopo Stati Uniti e Giappone. Oggi quasi il 50% dell’alluminio circolante in Italia proviene dal riciclo. Anche a livello di raccolta differenziata urbana si sono raggiunti negli anni buoni risultati.

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VANTAGGI E INFORMAZIONI AMBIENTALI

L’ impiego dell’alluminio riciclato, comporta un enorme risparmio di risorse e una consistente riduzione delle attività estrattive.

I processi legati al recupero dei rottami per la creazione di materia prima seconda, sono inoltre caratterizzati da un notevole risparmio energetico: la produzione di 1 kg di alluminio secondario richiede un fabbisogno energetico equivalente al 5% di quello necessario per ricavare 1 kg di metallo a partire dal minerale.

Vengono eliminati processi ad alto grado di emissioni inquinanti (come l’elettrolisi) e vengono conseguentemente abbattute di circa il 95% le emissioni climalteranti.

Il giovane tra i materiali Nonostante l’alluminio sia un materiale abbondantemente presente in natura combinato ad altri elementi, fu isolato per la prima volta solo nel 1825, mentre il suo impiego a livello industriale risale a poco più di un secolo fa.

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2.6 Bidone marrone

2.6.1 organico La "frazione umida" dei nostri rifiuti è quella parte di scarti organici che hanno origini vegetali o animali: avanzi di cibo e scarti vegetali. Il compostaggio consiste nella decomposizione e trasformazione di tali rifiuti in altre sostanze, grazie all’azione di alcuni batteri. Il compostaggio imita i processi naturali di degradazione della materia organica, che portano alla formazione dell’humus, un elemento che ha un’importanza rilevante per la struttura del terreno e per l'alimentazione delle piante. RICICLO Il processo di compostaggio si compone essenzialmente in due fasi: • bio-ossidazione, durante la quale il cumulo si igienizza e vengono ritrasformate in minerali le sostanza organiche. • maturazione, durante la quale il prodotto si stabilizza, e in cui la materia organica si trasforma del tutto, creando le sostanze umiche. Il prodotto così ottenuto viene interamente collocato sul mercato dei fertilizzanti per l’agricoltura e il giardinaggio.

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VANTAGGI E INFORMAZIONI AMBIENTALI

Le quantità di rifiuti organici trattate nel 2005 risultano pari a circa 11,4 milioni di tonnellate, registrando un incremento costante.

La parte organica dei rifiuti che quotidianamente produciamo costituisce circa un terzo dei rifiuti urbani.

La produzione annuale di compost in Italia (stime riferite all’anno 2005) si attesta intorno ai 2 milioni di tonnellate.

I vantaggi che il compostaggio comporta sono una sensibile diminuzione del fabbisogno di smaltimento e degli inquinanti generati dall’eventuale combustione degli scarti, e la garanzia di mantenere la fertilità del suolo in modo naturale.

I nostri rifiuti Nel 2008 sono state raccolte 5200 t di frazione “umida” (scarti di cucina), che vengono portate all’impianto di compostaggio di Cologno Monzese. La frazione “verde”(scarti vegetali) è pari invece a 800 t, e viene trattata all’impianto di Concorezzo.

Compostiera fai da te Se hai un giardino e un po’ di voglia di fare, anche tu puoi produrre compost dai tuoi scarti di cucina. Per cominciare devi fare domanda presso l’ufficio ecologia del comune: saranno indicate le date di un corso, al termine del quale ti sarà fornito il materiale e l’abilitazione per il compostaggio domestico. I guadagni sono molteplici: da un lato risparmierai sul concime per le tue rose, dall’altro è previsto uno sconto del 10% sulla tariffa d’igiene ambientale.

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2.7 Piattaforma ecologica

2.7.1 Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE)

È il rifiuto generato dalle apparecchiature, gli strumenti ed i dispositivi alimentati con energia elettrica. Se non riciclato, crea gravi danni per l’ambiente soprattutto per le sostanze pericolose contenute. Per legge, ogni produttore deve organizzare e finanziare la raccolta separata dei rifiuti elettrici, mentre i distributori sono chiamati a ritirarli gratuitamente, in occasione di un nuovo acquisto equivalente. I Comuni devono mettere a disposizione dei cittadini e dei punti vendita centri di raccolta idonei, le cosiddette “isole ecologiche”. RICICLO I vecchi elettrodomestici vengono stoccati in ambienti protetti e messi in sicurezza attraverso la rimozione delle componenti pericolose per l’ambiente presenti al loro interno. Si tratta soprattutto dei gas ozono lesivi (Cfc, clorofluorocarburi) presenti nei frigoriferi, congelatori e condizionatori. Per gli altri grandi elettrodomestici “non freddo” (lavatrici, lavastoviglie, cappe, etc.), invece, il processo di riciclo è meno articolato: la rimozione delle componenti pericolose avviene manualmente. Solo dopo questa prima fase di bonifica si procede con la triturazione del RAEE, al termine della quale si procede al recupero dei materiali che compongono gli elettrodomestici (ferro, rame, alluminio e plastica) e allo smaltimento delle componenti non riutilizzabili (poliuretano) in sicurezza per l’ambiente e i cittadini.

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VANTAGGI E INFORMAZIONI AMBIENTALI

Ogni anno in Italia vengono prodotti circa 14 kg di RAEE per abitante.

Le materie prime riciclabili sono l’80% in termini di peso di un vecchio elettrodomestico.

Da un solo frigorifero si possono recuperare circa 28 kg di ferro, 6 kg di plastica e oltre 3 kg tra rame e alluminio, che quindi non vengono avviate in discarica.

Gli obiettivi stabiliti dalla legge prevedono una raccolta, a regime, pari a 4 kg di RAEE all'anno pro capite, per un totale di circa 240.000 tonnellate annue.

I nostri rifiuti Tra frigoriferi, componenti elettronici, apparecchi elettrici fuori uso e lampade fluorescenti, sono state raccolte nel 2008 250 t di RAEE nella piattaforma di via Modigliani. Grazie all’accordo con il centro di coordinamento RAEE, questi rifiuti vengono avviati alla filiera di trattamento e recupero.

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2.7.2 Oli L’olio usato, sia chimico sia alimentare, è un rifiuto pericoloso – potenzialmente molto inquinante – che non va quindi gettato dove capita. In Italia la raccolta e il corretto riutilizzo di questo rifiuto pericoloso sono garantiti dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, istituito per legge nel 1982. RICICLO La maggior parte della quantità di olio usato raccolto viene inviato al recupero tramite rigenerazione, che consiste nell’ottenere nuove basi lubrificanti con le stesse caratteristiche delle basi ricavate dalla raffinazione del petrolio. Quando l’olio raccolto non è rigenerabile, è sottoposto al processo di combustione, prevalentemente eseguito nei cementifici, nel rispetto dei limiti di legge sulle immissioni in atmosfera. Gli oli usati che non possono essere né rigenerati né inviati alla combustione, in alcuni casi vengono inviati ad impianti di trattamento, che attraverso dei processi fisici e/o chimici sono in grado di far rientrare le caratteristiche dell’olio entro i limiti di legge, per cui si può poi procedere al suo recupero tramite rigenerazione o combustione. Se le caratteristiche dell’olio non consentono né la rigenerazione né la combustione né il trattamento, il prodotto viene inviato agli impianti di termodistruzione.

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VANTAGGI E INFORMAZIONI AMBIENTALI

In quasi 25 anni di attività, il Consorzio ha recuperato complessivamente circa 4 milioni di tonnellate di olio usato, con un risparmio di oltre 1 miliardo di euro sulla bolletta energetica italiana.

La rigenerazione consente di recuperare la quasi totalità dell’olio lubrificante usato: da 100 kg di olio usato si possono ottenere circa 60 kg di olio base rigenerato e 20/25 Kg di gasolio/olio combustibile.

4 Kg di olio usato se gettati in uno specchio d’acqua inquinano una superficie grande come un campo di calcio.

. L'attività di raccolta di oli usati ha raggiunto nel 2007 circa il 90% del potenziale raccoglibile (pari a 215.245 t).

Patatine e frittate: buone, ma attenzione all’olio! Non buttare l’olio di frittura nel lavandino o nei sanitari: raccoglilo in un barattolo e poi portalo alla piattaforma ecologica, anch’esso è un potente inquinante, se disperso nell’ambiente.

I nostri rifiuti Presso la piattaforma ecologica, sono state raccolte nel 2008 11 t di oli, di cui 7 di oli vegetali e 4 minerali, poi avviate al trattamento dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (Coou).

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2.7.3 pile ed accumulatori Le batterie, o accumulatori, e le pile hanno il compito di trasformare l’energia chimica in energia elettrica. Anche quelle ricaricabili ad un certo punto della loro vita, non sono più efficienti e devono essere smaltite. RICICLO Il piombo delle batterie è assai prezioso: recuperandolo, è possibile riutilizzarlo per produrre altre batterie o altri prodotti. Il liquido contenuto nella batteria si chiama acido solforico, una sostanza chimica altamente corrosiva e pericolosa per l’uomo e l’ambiente. Infine il rivestimento della batteria è di polipropilene (un tipo di plastica), un prodotto non biodegradabile. Ma anche questa plastica è riciclata e riutilizzata per produrre contenitori, giocattoli e altro. Il COBAT (Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifiuti Piombosi), assicura la raccolta, il trasporto e il riciclo delle batterie al piombo esauste. Le batterie al piombo in Italia vengono raccolte dal Cobat con risultati quantitativi e qualitativi per efficienza e sicurezza che ne fanno un caso di eccellenza a livello internazionale, ma per tutto il variegato panorama delle batterie non piombo non esiste un sistema che garantisca altrettanta efficienza ed efficacia. Dal 2008 però una legge prevede lo smaltimento ed il riciclaggio delle stesse da parte delle aziende produttrici o da enti e consorzi da loro gestiti

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VANTAGGI E INFORMAZIONI AMBIENTALI per ottenere un Kg di piombo, lavorando

quello delle batterie esauste, si ha un risparmio energetico di circa il 65% rispetto alla produzione dal minerale di partenza.

Le pile, una variegata famiglia All’interno di pile ed accumulatori sono presenti numerosi composti chimici preziosi e inquinanti. A seconda del tipo di reazione chimica sfruttata, le pile si suddividono in:

o Piombo o Alcalino-manganese o Zinco-carbone o Litio o Zinco-aria o Ossido d’argento o Nichel-cadmio o Nichel-idruro metallico o Ioni di litio o Polimeri di litio

I nostri rifiuti

58 contenitori, dove è possibile depositare pile esaurite, sono sparsi sul territorio di Cinisello. Altrimenti si possono portare alla piattaforma di via Modigliani. 15 t di pile e batterie sono state raccolte in totale nel 2008, poi avviate al trattamento dal Consorzio obbligatorio batterie esauste (Cobat).

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2.7.4 farmaci La gestione dei farmaci scaduti è stata delegata dalle aziende farmaceutiche ad Asside Servizi srl. I rifiuti farmaceutici, i loro imballaggi primari e tutti i rifiuti sanitari pericolosi e non, devono essere termodistrutti o disposti in speciali discariche controllate, a seconda della pericolosità. I rifiuti sanitari infettivi possono essere, previa sterilizzazione, smaltiti con quelli non infettivi. Il decreto legislativo 254/2003 definisce le norme tecniche di raccolta, disinfezione, sterilizzazione, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi. Al direttore o responsabile sanitario della struttura pubblica o privata compete la sorveglianza ed il rispetto delle disposizioni, fino al conferimento dei rifiuti all'operatore autorizzato al trasporto verso l'impianto di smaltimento.

I nostri rifiuti I farmaci scaduti possono essere portati negli appositi contenitori, situati presso le farmacie, oppure presso la piattaforma ecologica. 4 t di medicinali scaduti sono state raccolte nel 2008.

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2.8 Agire nel sociale con i rifiuti: Vestisolidale

A Cinisello Balsamo è attiva, nella raccolta di determinate tipologie di rifiuti, una realtà particolare: Vestisolidale. Si tratta di una cooperativa sociale, che dà lavoro a soggetti svantaggiati: ex carcerati, disabili che hanno così la possibilità di andare verso l’emancipazione da situazioni difficili.

La cooperativa si occupa, in collaborazione anche con Caritas, della raccolta e selezione di diverse tipologie di rifiuti: Vestiti: raccolti insieme a Caritas mediante un circuito di contenitori stradali. Nel 2008 sono state raccolte oltre 200 t. Toner: per le cartucce per stampanti è attivato un circuito di raccolta mediante contenitori collocati presso le grandi utenze (uffici pubblici e privati) e per chi ne facesse richiesta. Nel 2008 si è arrivati a quasi 6 t. Telefonini e computer: quelli non più utilizzabili sono raccolti tramite appositi contenitori collocati presso molti luoghi pubblici (negozi, scuole, uffici comunali…). Vengono poi disassemblati, e le varie componenti vengono suddivise e recuperate.

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3 CONCLUSIONI

3.1 Cosa ci guadagniamo? La raccolta differenziata porta con sé molti vantaggi per tutti: sia a livello economico che ambientale. Il guadagno non avviene solo nello smaltimento, ma anche in altre fasi di vita dell’oggetto. In primo luogo, il riutilizzo della materia, che diventa così materia prima seconda, comporta una minore necessità di sfruttamento delle risorse naturali (legno, minerali, sabbie, petrolio…) ed un minore fabbisogno energetico e idrico nei processi produttivi quindi, risparmio economico e minori emissioni climalteranti. Inoltre, la riduzione del ricorso a discariche e inceneritori che hanno un costo, ambientale ed economico, maggiore.

È meglio un uovo (piccolo) oggi o una gallina (grande) domani?

Se una ditta scarica prodotti nocivi nei fiumi, avrà un guadagno immediato e potrà essere più competitiva, ma poi sarà necessario depurare quelle acque, con una spesa molto maggiore a quella che sarebbe stata necessaria all’inizio. Oppure qualcuno si ammalerà, e dovrà essere curato. Purtroppo, il più delle volte non è chi ha inquinato, ma la collettività che si fa carico di tali spese. Quando confrontiamo dei costi, dobbiamo imparare a non considerare solo l’aspetto economico, ma anche quelli ambientali e sociali, che rappresentano delle ricchezze e dei costi al pari della “moneta sonante”.

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Impatto ambientale

impianto Costo economico

Raccolta differenziata

inceneritore

discarica

Facciamo i conti… in base a uno studio del 2005 dell'Università di

Firenze, per 1 tonnellata di rifiuto urbano "termovalorizzato" si deve considerare un bilancio totale di 62 kg di CO2 sottratti ai gas serra. Viceversa una discarica produrrebbe un bilancio totale di 886 kg di CO2 al contributo dei gas serra. Ma le discariche abbinate agli impianti di preselezione e/o compostaggio permettono il recupero del metano di fermentazione, riducendo drasticamente le emissioni di gas serra.

a Milano, una città che fa ampio ricorso all'incenerimento, nel 2006 si sono spesi 141 €/abitante per lo smaltimento dei rifiuti.

contro una media provinciale di 116 €. A Cinisello la raccolta differenziata è al 50%, e si spendono 122€ ab/anno.

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3.2 10 consigli alla portata di tutti…

1. scegli prodotti sfusi (detersivi, latte, bevande), o con meno imballaggi. Se presenti, preferisci quelli riciclabili.

2. scegli prodotti utilizzabili più volte (no usa e getta).

3. usa l’acqua del rubinetto (a Cinisello è discreta). Quando esci, portati una borraccia invece che le bottigliette.

4. per fare la spesa, usa borse di carta o tela riutilizzabili, Dal 2010 saranno vietati gli shopper di plastica.

5. scegli prodotti riciclati e con marchi che ne attestino la compatibilità ambientale.

6. stampa solo il necessario: oltre a creare rifiuti cartacei, consumi inchiostro, cartucce e corrente elettrica.

7. mangia preferibilmente a casa o al ristorante, il fast food, pur essendo economico, crea molti rifiuti, quasi mai riciclati/riciclabili.

8. se hai un giardino, prova la cura biologica del terreno e delle piante prima di passare ai prodotti chimici: un lombrico, una chiocciola e una coccinella, aiutano le piante difendendole dagli insetti, procurandogli cibo e rimescolandogli il terreno.

9. prima di buttare via qualcosa, chiediti se può servire o interessare a qualcun altro. Fai acquisti presso i mercatini dei prodotti usati.

10. organizza i tuoi cestini per la raccolta differenziata casalinga in moda da essere facilmente raggiungibili, riconoscibili ed utilizzabili.

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3.3 …e 3 regole d’oro

⇒ rifletti prima di acquistare, e acquista solo ciò che ti è davvero necessario

⇒ trasmetti le tue conoscenze e la tua passione per l’ambiente ai tuoi genitori, parenti ed amici

⇒ non avere paura nel criticare chi non difende il mondo in cui viviamo

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4 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Dati e informazioni generali sui rifiuti: ISPRA – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ex-APAT – Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici), Annuario dei dati ambientali 2007 http://annuario.apat.it/ ARPA – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Lombardia, Rapporto sullo stato dell’ambiente in Lombardia - 2007 www.arpalombardia.it Osservatorio nazionale sui rifiuti www.osservatorionazionalerifiuti.it Osservatorio rifiuti della Provincia di Milano www.provincia.milano.it/ambiente/rifiuti/osservatorio.shtml www.parlamento.it/ http://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_dei_rifiuti Eurostat, http://epp.eurostat.ec.europa.eu United Nations Statistics Division, http://unstats.un.org/unsd/ENVIRONMENT/qindicators.htm Nord Milano Ambiente http://www.nordmilanoambiente.eu/ Pubblicazioni e materiale informativo a cura dell’ufficio ecologia del Comune di Cinisello Balsamo Pubblicazioni e materiale informativo a cura di Nord Milano Ambiente Caratteristiche e riciclaggio dei materiali: MATREC Material Recycling www.matrec.it CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi www.conai.org Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati www.coou.it Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifiuti Piombosi www.cobat.it Tiriclo (riclaggio tetrapak) www.tiriciclo.it CoReVe – Consorzio Recupero Vetro www.coreve.it Cial – consorzio imballaggi alluminio www.cial.it CIC – Consorzio Italiano Compostatori www.compost.it Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica www.comieco.org CNA – Consorzio Nazionale Acciaio www.consorzio-acciaio.org COREPLA - Consorzio per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica http://www.corepla.it/ Sportello informativo per le raccolte differenziate www.ecosportello.org Consorzi per il recupero dei RAEE: www.ecodom.it/ www.ecolamp.it www.ecorit.it www.consorzioecosol.it www.raecycle.com