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Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE, SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE A.A. 2010-2011 RELAZIONI ISTITUZIONALI E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA Prof. CLAUDIO CIPOLLINI

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FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE, SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE

A.A. 2010-2011

RELAZIONI ISTITUZIONALI E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

Prof. CLAUDIO CIPOLLINI

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PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

ALTRI STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE

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Rendicontazione sociale

La rendicontazione sociale è uno dei «rami» della responsabilità sociale.

RESPONSABILITÀ E RENDICONTAZIONE SOCIALE

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DIVERSE TASSONOMIE, FINALITÀ SIMILARI

Bilancio di sostenibilità

Bilancio della responsabilità

socialeRapporto

ambientaleBilancio sociale di

sostenibilità

Bilancio di utilità sociale

Bilancio sociale

Bilancio ambientale

Bilancio di missione

Bilancio socio-ambientale

Varie sono le denominazioni dei report e le possibili combinazioni tra loro.

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UN’IPOTESI DI SISTEMATIZZAZIONE: DAL BILANCIO SOCIALE AGLI ALTRI STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE

Bilancio sociale

Bilancio di mandato

Bilancio di sostenibilità

Bilancio di genere

Bilancio ambientale

Focus su ambiente

e sostenibilitàFocus su pari

opportunità

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BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ, COS’È

Il Bilancio di sostenibilità è frutto di una rendicontazione ispirata all’approccio triple bottom line.

È un rapporto – solitamente annuale – che analizza dunque l’operato di un’organizzazione (privata o pubblica), valutandolo secondo le logiche dell’efficienza economica, della tutela ambientale e della tutela sociale.

La finalità dello strumento è quella di verificare la capacità dell’organizzazione di “gestire l’equilibrio” tra le diverse variabili e consente il monitoraggio, la rendicontazione e la comunicazione delle performance ambientali, sociali ed economiche.

LO SVILUPPO CHE SODDISFA I BISOGNI DEL PRESENTE SENZA COMPROMETTERE LA POSSIBILITÀ PER LE GENERAZIONI FUTURE DI SODDISFARE LE PROPRIE NECESSITÀ.

Rapporto Brundtland (1987)

SOSTENIBILITÀ

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CARATTERISTICHE DISTINTIVE DEL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ

> piena valorizzazione della dimensione ambientale accanto a quelle economiche e sociali

> attenzione al benessere delle generazioni future quali stakeholder nei confronti dei quali è necessario rendicontare: lo sviluppo sostenibile fa riferimento

all’equità intergenerazionale (garantire alle generazioni future la possibilità di soddisfare i loro bisogni al pari di quanto avviene per la presente generazione) e infragenerazionale (attenuare i disequilibri nei confronti delle aree svantaggiate del territorio all’interno della stessa generazione)

> capacità di essere uno strumento di integrazione delle variabili socio-ambientali nelle politiche dell’organizzazione che lo realizza

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RIFERIMENTI METODOLOGICI

GRI (Global Reporting Initiative) è il principale framework di riferimento per la predisposizione di un Bilancio di sostenibilità.

È un modello ormai universalmente accettato a livello internazionale per il reporting della performance economica, ambientale e sociale di un’organizzazione.

Grazie al suo approccio modulare e graduale, tutte le organizzazioni possono utilizzarlo, indipendentemente da dimensione, settore, paese.

Le Linee guida per il reporting di sostenibilità prevedono dei principi per individuare il contenuto del report e garantire la qualità delle informazioni fornite.

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ALCUNE AZIENDE CHE HANNO REALIZZATO IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ

ACEA – AEM – AGEA – Aimag – APS Holding – ATM – Autogrill – Autostrade

Spa – Edison – ENEL – ENI – Fiat Group – Ferrovie dello Stato – Glaxo –

Granarolo – Gruppo Hera – Italcementi – Merloni – Metro Roma – Pirelli –

Porto Marghera – Telecom Italia – TNT – Trenitalia – Wind

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BILANCIO AMBIENTALE, COS’È

Documento volontario finalizzato all’esposizione di un quadro organico delle interrelazioni esistenti tra un’organizzazione e l'ambiente naturale.

La rappresentazione di tale relazione avviene attraverso l’esposizione di dati quantitativi e qualitativi relativi all’impatto ambientale delle attività, oltre che dello sforzo economico e finanziario sostenuto dall’organizzazione per la protezione dell’ambiente.

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FINALITÀ DEL REPORTING AMBIENTALE

Il Bilancio ambientale permette di valutare le prestazioni ambientali delle attività di produzione e servizio.

Le scelte gestionali possono dunque essere orientate verso la diminuzione dei costi ambientali.

Principali ambiti per la riduzione dei costi ambientali

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TIPOLOGIE DI BILANCIO AMBIENTALE

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VANTAGGI RICERCATI CON IL BILANCIO AMBIENTALE

• Individuazione di costi e sprechi ambientali

• Valutazione dell’opportunità di investire in tecnologie e processi produttivi in grado di determinare un minore impatto sull’ambiente

• Valutazione del livello di tutela del territorio nel quale si opera

• Individuazione di elementi di criticità ambientali legate alle attività aziendali

• Costruzione di meccanismi di monitoraggio in grado di portare allo sviluppo di un vero e proprio Sistema di gestione ambientale (eventualmente certificabile)

• Sviluppo di modalità di comunicazione ambientale per gli stakeholder

• Miglioramento dell’immagine

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BILANCIO DI GENERE, COS’È

È un documento che analizza e valuta in ottica di genere le scelte politiche e gli impegni economico-finanziari di un’organizzazione.

L'obiettivo è comprendere e valutare le ricadute e l’impatto differente delle attività e delle spese sulle donne e sugli uomini, consentendo di riflettere su come favorire le pari opportunità sia all’interno che all’esterno di un’organizzazione.

Prevede l'applicazione nella procedura di bilancio della prospettiva dell'uguaglianza tra uomini e donne in tutte le fasi e a tutti i livelli delle politiche pubbliche e da parte di tutti gli attori coinvolti nei processi decisionali.

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GENDER MAINSTREAMINGIntegrazione della dimensione delle pari opportunità tra donne e uomini in tutte le politiche, a tutti i livelli e in tutte le fasi decisionali (ivi compresa

la procedura di formazione del bilancio)

APPLICAZIONE DEL GENDER MAINSTREAMING

Presupposto: il bilancio non è uno strumento neutro, ma riflette la

ripartizione del potere esistente nella società e

la distribuzione del reddito che ne deriva

Necessità di analizzare e costruire i bilanci

secondo un’ottica di genere, per contribuire a realizzare concretamente

la parità tra uomini e donne

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• Analisi del diverso impatto delle politiche sulle donne e sugli uomini• Introduzione della prospettiva di genere a tutti i livelli del processo di

costruzione del bilancio• Ristrutturazione delle entrate e delle uscite al fine di promuovere

l’uguaglianza tra i sessi

GENDER BUDGETING

• Strumento di rilettura dell’operato di un ente che mette in evidenza le politiche e la spesa nei confronti delle donne e degli uomini

• Documento di lettura delle scelte gender sensitive di una pubblica amministrazione

GENDER AUDITING

STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE E RENDICONTAZIONE

Nella prassi, il gender reporting avviene sia in chiave preventiva che consuntiva.

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BILANCIO DI GENERE, BREVE CRONISTORIA

Risoluzioni del Parlamento Europeo sul Gender Budgeting (2002/2198(INI)) – P5_TA(2003)0323)

2002/2003

2006 Road Map per le pari opportunità 2007-2013 COM (2006) 92 dell’Unione Europea

2010 Ad oggi è stato sperimentato da più di 60 paesi nel mondo

Anni ‘80 Il Bilancio di genere viene sviluppato in Australia per la prima volta

1995 IV Conferenza Mondiale sulle donne di Beijing: l’ONU lo raccomanda come strumento a sostegno delle pari opportunità

Comincia a diffondersi in Italia, soprattutto presso Comuni, Province e Regioni 2002

2009 Viene citato nel D.lgs. 150/2009 come uno dei possibili adempimenti nell’ambito della Relazione sulla performance che le amministrazioni devono produrre annualmente

2007 Direttiva sulle “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche” che raccomanda l’utilizzo del Bilancio di genere nella PA

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BILANCIO DI GENERE IN ITALIA

Regioni: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte

Province: Alessandria, Ancona, Bologna, Bolzano, Catanzaro, Chieti, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Gorizia, Grosseto, La Spezia, Livorno, Macerata, Massa Carrara, Milano, Modena, Parma, Perugia, Pesaro e Urbino, Pescara, Roma, Savona, Siena, Torino, Venezia

Comuni: Aci Bonaccorsi, Alessandria, Aosta, Bari, Bologna, Collegno, Corsico, Cuneo, Ferrara, Firenze, Fossano, Genova, Lodi Vecchio, Monfalcone, Novi Ligure, Pesaro, Pinerolo, Rimini, San Filippo del Mela, San Giuliano Terme, Sestri Levante, Siena, Torino, Vercelli

Ad oggi hanno sviluppato progetti o iniziative di genere in Italia 6 Regioni, 27 Province e 24

Comuni.

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MAPPATURA DELLE ATTIVITÀ GENDER SENSITIVE

DIRETTE INDIRETTE AMBIENTALI NEUTRE

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CRITERI PER LA MAPPATURA GENDER SENSITIVE

Il target di utenti è espressamente

previsto come femminile o

maschile

L’ATTIVITÀ È RIVOLTA A UN TARGET INDIVIDUABILE E QUANTIFICABILE DI UTENTI

SI NO

Il target di utenti non è

espressamente previsto come

femminile o maschile ma è

successivamente segmentabile in base al genere

L’attività è rivolta al contesto economico

generale ed è riferibile a un ambito o a un settore con un apprezzabile

impatto di genere

DIRETTE

L’attività è genericamente

rivolta al contesto economico e non è riconducibile a

uno specifico ambito o settore

INDIRETTE AMBIENTALI NEUTRE

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BILANCIO DI MANDATO, COS’È

Documento che consente di rileggere e rendere conto delle attività e dei risultati raggiunti con riferimento a tutto l’arco del mandato politico. È un resoconto complessivo di ciò che è stato realizzato.

Data la sua natura, ambito privilegiato di applicazione del Bilancio di mandato sono le amministrazioni pubbliche.

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Mandato successivo

OBIETTIVI DEL BILANCIO DI MANDATO

Attraverso la realizzazione del Bilancio di mandato si vogliono rendicontare i principali fatti che hanno caratterizzato il periodo in esame, con evidenza sui risultati conseguiti dall’ente durante la vigenza degli organi di indirizzo.

realizzare un reporting di fine mandato, con un

approccio orientato alla comunicazione esterna

esplicitare le ricadute positive generate a

favore degli stakeholder in un arco temporale

ampio

rivisitare le attività realizzate e verificare il

grado di raggiungimento degli obiettivi

rappresentare la coerenza tra gli obiettivi programmati e i

risultati ottenuti

testimoniare il processo di innovazione e

cambiamento in atto nell’organizzazione

Continuità o cambiamento

?

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DAL BILANCIO SOCIALE AL BILANCIO DI MANDATO

Il Bilancio di mandato può tenere conto, nel caso in cui l’ente abbia prodotto annualmente un Bilancio sociale, dei dati rilevati anno per anno: in questo caso il documento rappresenta la sintesi di quanto già prodotto negli anni.

ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3 ANNO 4 ANNO 5

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio di mandato

ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3 ANNO 4 ANNO 5

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio di mandato

ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3 ANNO 4 ANNO 5

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio sociale

Bilancio di mandato

Se non sono disponibili Bilanci sociali delle ultime annualità, è necessario ricostruire i fatti e la logica che hanno legato lo sviluppo delle politiche e le ricadute sul territorio, evidenziando i risultati più rilevanti.

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Bilancio di sostenibilità

Bilancio sociale

Bilancio d’esercizio

Bilancio di genere

Bilancio ambientale

Bilancio di mandato

Bilancio integrato

(One report)

VERSO UN BILANCIO INTEGRATO

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PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

RENDICONTAZIONE SOCIALE NEL MONDO NON PROFIT(BILANCIO DI MISSIONE)

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RENDICONTAZIONE SOCIALE COME VERA FORMA DI REPORTING DELL’ORGANIZZAZIONE NON PROFIT

Nel settore non profit, al di là della denominazione adottata per il report, la responsabilità sociale si declina in termini di legittimazione sociale, poiché testimonia l’effettivo raggiungimento della missione e degli obiettivi per cui la specifica organizzazione esiste.

Il Bilancio sociale diventa quindi lo strumento privilegiato per misurazione le performance di una

struttura non profit, che non è riconducibile alla redditività ma alla qualità dei servizi sociali o

all’efficacia nella distribuzione della ricchezza.

Il bilancio delle cifre economiche perde importanza. Assume grande rilevanza la rendicontazione dei fatti realizzati e la loro ricaduta sulla società.

La rendicontazione sociale descrive la vera e propria “gestione caratteristica” dell’organizzazione non profit e comunica agli stakeholder i risultati essa conseguiti in termini di utilità sociale.

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BILANCIO DI MISSIONE

L’espressione Bilancio di missione è stata coniata per la prima volta nel 1999 in occasione della

proposta di bilancio formulata per conto dell’allora Ministero del Tesoro che doveva decidere,

sulla forma, struttura e contenuto del bilancio delle fondazioni bancarie che erano sotto la sua

vigilanza.

Questa denominazione si addice a uno strumento che serve a rendere conto di come venga

perseguita la sua missione, per sua natura intrinsecamente di tipo sociale.

Il Bilancio di missione misura i risultati raggiunti e gli scostamenti rispetto agli scopi assegnati

dallo Statuto all’organizzazione.

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PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

ALCUNI STRUMENTI E INIZIATIVEDI RESPONSABILITÀ SOCIALE

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Rendicontazione sociale

Social auditing

Manifesto o carta dei valori

Codice etico

Marketing sociale

Caused related marketing

Onlus aziendale

Training al personale

Adozione di Standard sociali

CSR manager

Social internal auditing

Rating sociali

Comitato etico

UNA VISIONE A GRANDANGOLO

*

*

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Training al personale

Adozione di Standard sociali

CSR manager

CSR internal auditor

PANORAMICA E CLASSIFICAZIONE DEGLI STRUMENTI

STRATEGICI RELAZIONALI OPERATIVI ACCESSORI

Manifesto / Carta dei valori

Codice eticoMarketing sociale

Caused related marketing

Onlus aziendale Rendicontazione

sociale

Rating sociali

Social auditing

Comitato etico

*

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MANIFESTO / CARTA DEI VALORI

Descrive il sistema dei valori che albergano nell’impresa, consentendo di verificare la coerenza tra valori dichiarati e comportamenti assunti.

È una sorta di raccolta dei comandamenti aziendali che ispirano il comportamento dell’impresa e ne connotano l’identità.

BOTTOM UP

I valori condivisi emergono attraverso analisi e indagini miranti a individuare quali sono i principi in cui la struttura

aziendale si riconosce

TOP DOWN

APPROCCI PER LA DEFINIZIONE E CONDIVISIONE DEI VALORI

È il vertice aziendale che decide su quali valori la struttura si aggrega e quali

devono essere comunicati agli stakeholder

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CODICE ETICO & COMITATO ETICO

Il Codice etico è un documento che dichiara i diritti, i doveri e le responsabilità dell’impresa nei confronti dei suoi stakeholder.La diffusione di tale strumento tra le imprese profit risponde in prevalenza alla motivazione di tutelarsi da possibili comportamenti scorretti dei dipendenti. La realizzazione del Codice etico consente di testimoniare la buona fede dell’impresa, nei casi di contestazione, ottenendo possibili sconti sulle sanzioni.

Il Comitato etico è un organo dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo per verificare presunte violazioni del Codice etico. Quando questo avviene, il Comitato propone ai soggetti competenti (management) l’adozione di comportamenti e provvedimenti necessari per rimuovere situazioni in contrasto con i principi e i valori etici assunti dall’azienda.

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INIZIATIVE DI MARKETING SOCIALE

Utilizzo delle metodologie del marketing a finalità sociale, ad esempio per la salute, la solidarietà o il rispetto dell’ambiente.

Con queste iniziative si vuole influenzare il pubblico affinché adotti volontariamente comportamenti che permettano di conseguire vantaggi per la società nel suo complesso e per i singoli individui che la compongono.

benefici per i destinatari del progetto (individui e società)

MARKETING SOCIALE

vantaggi economici (maggiori vendite) per gli autori

dell’iniziativa (l’impresa)

MARKETING COMMERCIALE

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CAUSE-RELATED MARKETING

Le iniziative e le strategie di cause-related marketing sono attuate dalle imprese al fine di creare un contesto favorevole alla promozione di benefici sociali, integrando tale obiettivo nel più ampio progetto imprenditoriale.

Si possono citare campagne di marketing, come ad es. quelle che che prevedono la devoluzione di parte del prezzo pagato dai consumatori per iniziative filantropiche.

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ONLUS AZIENDALE

Organismo a scopo non lucrativo costituito ad hoc da un’impresa per gestire e far convergere le proprie iniziative di beneficenza, solidarietà e promozione sociale.

Nasce dalla volontà dell’impresa di creare una struttura autonoma attraverso la quale esprimere il proprio impegno a favore della comunità. Le risorse con cui opera sono riconducibili in gran parte alle liberalità conferite dall’impresa madre.

Opera generalmente nell'ambito dell'assistenza sociale e socio-sanitaria, dell’educazione, ma anche della cultura e dello sport.

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RATING SOCIALI

Sono forme di controllo esterno in merito alla responsabilità sociale dell’impresa.

RATING NON RICHIESTI

RATING RICHIESTI

L’impresa sostiene un esborso economico per chiedere un giudizio alla società di rating, da sfruttare in termini di reputazione e visibilità.Il principale utilizzo è legato alla possibilità per l’azienda che riceve un rating positivo di far entrare le proprie azioni nel portafoglio di un fondo etico.

Una struttura esterna esprime un giudizio sul comportamento etico dell’impresa e lo sottopone autonomamente all’opinione pubblica. Normalmente vengono messe a confronto più aziende dello stesso settore, al fine di orientare i consumi dei clienti o le scelte di investimento, facendo leva sulla loro sensibilità sui temi CSR. I campi di applicazione possono dunque essere soprattutto il consumo consapevole e la finanza socialmente responsabile.

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ESEMPIO DI RATING SOCIALE NON RICHIESTO

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SOCIAL AUDITING (ESTERNO)

È il processo che osserva e verifica il comportamento etico di un’organizzazione e l’impatto delle sue attività e obiettivi sulla società.

Il Social auditing può riguardare sia il funzionamento dell’azienda in ottica CSR sia le pratiche di rendicontazione da questa poste in essere.

Qualora siano stati adottati standard* di gestione/reporting della responsabilità sociale, l’auditing sarà incentrato anche sul rispetto di tali standard.

Nella sua applicazione più compiuta sotto il punto di vista del coinvolgimento in progress degli stakeholder nel percorso di rendicontazione/responsabilità sociale, può essere condotto attraverso il Panel degli esperti. Quest’ultimo è composto da opinion leader delle varie categorie di stakeholder ai quali si chiede di giudicare l’operato dell’organizzazione.

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UN ESEMPIO DI RELAZIONE DI AUDITING: L’ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ DEL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ ENI 2009

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TRAINING AL PERSONALE

La formazione interna del personale ha l’obiettivo di sensibilizzare la compagine aziendale alla condivisione dei principi che costituiscono il fondamento del “contratto sociale” tra l’azienda stessa e gli stakeholder.

Obiettivo del training

Diffondere l’orientamento alla responsabilità sociale come una nuova

filosofia gestionale da coltivare e accrescere a tutti i livelli

dell’organizzazione dal vertice aziendale a tutti i dipendenti

CSR come rivoluzione

culturale

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Il CSR manager è direttamente responsabile delle politiche di responsabilità sociale e di sostenibilità dell’impresa.

È incardinato nella struttura aziendale per fungere da stimolo a cambiare il volto dell’impresa, rendendola più attenta alla salute dei lavoratori, all’impatto sull’ambiente e alla tutela della biodiversità, nonché al rapporto col territorio e con gli stakeholder.

Il CSR manager è incaricato di rileggere le funzioni aziendali con gli “occhiali” della responsabilità sociale. Svolge un ruolo di “consulente” sulle tematiche CSR, a supporto di tutte le funzioni e procedure aziendali.

CSR MANAGER

CSR MANAGER

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SOCIAL INTERNAL AUDITING

Realizzato da una figura interna (social internal auditor) ha come obiettivo la verifica dell’affidabilità del processo di gestione della responsabilità sociale da parte dell’impresa.

Rappresenta un’evoluzione del social auditing tradizionale, derivato dall’auditing esterno, il cui oggetto di analisi era inizialmente circoscritto alla funzione contabile, per poi ampliarsi progressivamente nel tempo agli aspetti procedurali e organizzativi generali, fino a quelli strategici e direzionali.

CSR MANAGER

CSR INTERNAL AUDITOR

Sono figure professionali interne

all’azienda

Opera ex ante

Opera ex post

Contribuisce alla definizione e alla programmazione delle

iniziative di CSR

Verifica le procedure e i comportamenti organizzativi per chiarire se sono efficaci e coerenti con gli orientamenti strategici alla CSR stabiliti dai

vertici