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0 FACOLTA’ DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE Piazza d’Armi - 09123 Cagliari - tel. 070 67554025 GIAN PAOLO GAMBERINI CORSO DI ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE anno accademico 2005-2006 bozza del 03 maggio 2006 PROF.GIAN PAOLO GAMBERINI ING. GIAN FELICE GIACCU Quaderno n° 3k LA SICUREZZA NEI CANTIERI TEMPORANEI E MOBILI SCAVI E DEMOLIZIONI

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FACOLTA’ DI INGEGNERIA

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE Piazza d’Armi - 09123 Cagliari - tel. 070 67554025

GIAN PAOLO GAMBERINI

CORSO DI ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

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ANALISI DEL RISCHIO “SCAVI E DEMOLIZIONI”

PRESENTAZIONE

Gli scavi e le demolizioni sono tra i lavori più frequenti nell’ambito dell’ingegneria civile e come tali hanno una maggiore probabilità di essere fonte di rischio e pericolo per coloro che operano in questo tipo di attività. La varietà degli interventi di scavo e demolizione dal punto di vista tecnico/ esecutivo richiede un personale addetto altamente specializzato e dotato di esperienza lavorativa maturata negli anni; solo cosi si può avere garanzia di conoscenze su comportamenti di mezzi e materiali, tali da poter assicurare almeno per via indiretta l’incolumità degli operai. RISCHIO SPROFONDAMENTO DEMOLIZIONE CON MICROCARICHE

Figura 1 Figura 2

Infatti la tecnica di esecuzione non può essere sempre la stessa,ma deve obbligatoriamente adattarsi alla natura del terreno (o della struttura) e alle sue condizioni variabili nel corso dei lavori, con conseguente variazione delle misure di sicurezza da adottare. Il fattore rischio è incrementato dall’uso ormai indispensabile delle macchine (ad alta pericolosità) che di per se comportano già un pericolo di cui bisogna sempre tener conto quando si opera in tali lavori. Questo fa capire come solo un lavoro attento e rispettoso delle norme può essere sicuro, efficace ed economico per l’impresa che ha sempre a che fare con controlli e verifiche di sicurezza da parte degli organi competenti. E’ molto importante ai fini della prevenzione fare una previsione sulla base di un progetto esecutivo, dei rischi specifici riguardanti un certo cantiere di scavo e demolizione, dove dall’esame delle lavorazioni, dei materiali impiegati nonché delle modalità operative si riesca ad individuare i principali rischi a cui possono andare incontro i lavoratori. Un dato poco conosciuto è che la maggior parte degli infortuni, stimata del 60% circa del totale degli infortuni, è attribuibile a scelte effettuate prima dell’inizio dei lavori; ciò è come dire che il 60% degli infortuni è predeterminato.

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Ecco perché viene posto l’obbligo di spostare il momento delle scelte in capo della sicurezza e salute sul lavoro dalla fase dell’esecuzione dei lavori alla fase di progettazione. Altro dato poco considerato è che il 30% degli infortuni mortali in cantiere è attribuibile alla contemporaneità di attività lavorative differenti che si influenzano negativamente a vicenda. Infatti, l’attività di scavo e demolizione è soventemente svolta da lavoratori di diverse imprese che, in condizioni di provvisorietà e con situazioni ambientali estremamente variabili, assolvono ai compiti loro assegnati senza che sia provveduto al loro razionale coordinamento. Questo impone l’esigenza del coordinamento delle varie fasi lavorative che si svolgono in sovrapposizione e la pianificazione dell’intero processo produttivo del cantiere, sino ad ora effettuata esclusivamente allo scopo di ottimizzare il lavoro (minimizzazione dei costi e dei tempi di esecuzione). E’ necessario dunque eseguire una differenziazione tra l’attività di scavo e quella di demolizione, perché ognuna di queste presenta una diversa analisi dei rischi. Pur essendo attività molto simili tra loro dal punto di vista dei mezzi utilizzati, si differenziano per il fatto che in uno scavo si ha a che fare con materiale sciolto mentre in una demolizione si trattano materiali lapidei o artificiali spesso di notevoli dimensioni. In particolare i rischi contemplati nei lavori di scavo sono: Cadute dall’alto, Seppellimento, Sprofondamento, Urti, Colpi, Impatti, Compressioni, Scivolamenti, Cadute a livello, Caduta di materiale dall’alto, Annegamento, Rumore, Investimento, Esposizione a polveri e fibre, Infezioni da microrganismi. Nel caso di demolizioni i rischi più frequenti sono: Cadute di persone dall’alto, Cadute accidentali nel vuoto, Schiacciamenti e ferite dovute a manovre manuali e allo spostamento di apparecchiature, Caduta di materiali dall’alto sopra persone e macchine, Lesioni da urto con eventuali ferri, Lesioni da contatto con cavi di impianti scoperti, Rovina improvvisa e parziale dell’edificio,Contatto con elementi in tensione di linee dei servizi e relativi impianti, Contatto con altre macchine operatrici, Polveri e fibre, Per demolizioni parziali l’inadeguata puntellazione dei muri,delle volte, degli archi,delle finestre, ed altri rischi dovuti a demolizioni totali o parziali. Alla luce di tali rischi la Normativa Italiana detta una serie di regole da rispettare nei cantieri.

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Normativa Nazionale di riferimento:

- D.P.R 164/56; art. 14,15,4,8,29 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni”; - D.P.R 547/55; “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”; - D.P.R 303/56; “Norme generali per l’igiene sul lavoro”; - D.P.R 320/56; “Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo” - D.P.R 277/91; - D.lgsl 626/94; “Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42, 98/24, 99/38 riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro”; - D.lgsl 494/96; “Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili”; - D.lgls 528/99; “Modifiche ed integrazioni del D.lgsl 494/96 recante attuazione della direttiva 92/57/CEE”; - Decreto Ministero dei Lavori Pubblici 11 marzo 1988 e Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici 24/09/88 nr.30483; “Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione”; - Ministero dei Lavori Pubblici- Circolare 9/1/96 nr. 218/24/3; “Legge 2/2/1974 Decreto del Ministero dei lavori Pubblici 11/3/1988 contenente le istruzioni applicative per la redazione della relazione geologica e della relazione geotecnica”; - D.lgsl 359/99; “Attuazione della direttiva 95/63/CEE che modifica la direttiva 89/655/CEE, relativa ai requisiti minimi di sicurezza e salute per l’uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori”; - D.P.C.M. 14 Ottobre 1997, nr.412; “Regolamento recante l’individuazione delle attività lavorative comportanti rischi particolarmente elevati, per le quali l’attività di vigilanza può essere esercitata dagli Ispettori del Lavoro delle Direzioni Provinciali del Lavoro”; - Decreto Interministeriale 12 Novembre 1999; “Modificazione dell’allegato XI del D.lgsl 19/3/96 nr.242, concernente: “Modifiche ed integrazioni al D.lgsl 19/9/94 nr.626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”. Queste norme danno importanti indicazioni di carattere generale sulla sicurezza, e sulla tecnica di esecuzione dei lavori al fine di rispettare almeno gli standard minimi imposti dalla legge.

ATTIVITA’ DI SCAVO

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Per attività di scavo si intende l’insieme di tutte quelle operazioni che comportano una trasformazione plano/altimetrica del terreno (allo stato naturale e non) che può essere eseguita manualmente o con l’ausilio di particolari macchine operatrici. Ricadono tra queste attività: Splateamenti e sbancamenti : Operazione con la quale si asporta il terreno sino ad una data profondità, normalmente per tutto l’ingombro del fabbricato.

OPERAZIONE DI SBANCAMENTO IN TERRENO GRANULARE ESEGUITA CON ESCAVATORE A FUNE

Figura 3 Formazione di rilevati : Operazione con la quale si procede alla realizzazione di strutture in elevazione sagomate a seconda della loro destinazione d’uso (terrapieni di muri di sostegno, rilevati stradali, argini,ecc)

FASE DI REALIZZAZIONE DI UN RILEVATO STRADALE; I VOLUMI DI MATERIALE MOVIMENTATO SONO DELL’ORDINE DI

MILIONI DI METRI CUBI

Figura 4

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Rinterro di scavi: Operazione con la quale si procede al ricoprimento di fossati naturali o artificiali usando materiale da riporto (spesso a contatto con strutture edilizie).

RINTERRO DI UNO SCANTINATO MEDIANTE TERNA; IL MATERIALE SCIOLTO DEVE ESSERE RIVERSATO

GRADUALMENTE NELL’INTERCAPEDINE TERRENO-MURO

Figura 5 Scavi di cunicoli e trincee a sezione obbligata per canalizzazioni ,collettori e simili: Operazione che consiste nel realizzare dei fossati di forma e profondità ben definita a sviluppo prevalentemente longitudinale, all’interno dei quali si può disporre qualsiasi impianto, garantendo l’accesso agli operai per la messa in opera (Reti fognarie, Linee di gas cittadino, Acquedotti,ecc).

SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA PER LA POSA IN OPERA DI UNA RETE

FOGNARIA CON POZZETTI DI ISPEZIONE; GLI OPERAI DEVONO POTERSI MUOVERE ADEGUATAMENTE

DENTRO LA TRINCEA

Figura 6

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ATTIVITA’ DI DEMOLIZIONE

Per demolizione si intende l’insieme di tutte quelle tecniche che permettono di disarticolare in maniera controllata qualsiasi struttura e di praticare importanti interventi su costruzioni già esistenti senza danneggiarle (demolizioni parziali). Questo tipo di attività, come ben noto agli addetti ai lavori, deve essere eseguita previa accurata analisi del manufatto esistente da demolire, onde evitare eventi dalle conseguenze spesso letali per il personale impegnato. L’importanza della collaborazione tra progettista e coordinatore per la progettazione, nel caso delle demolizioni, diventa essenziale. Prima di tutto, devono essere stabilite con il progettista le misure da adottare per evitare i rischi di crollo intempestivo o di cedimenti durante le operazioni di demolizione totale o parziale quali, ad esempio, la verifica e il controllo delle strutture; tutto ciò è propedeutico per definire un piano di demolizione comprensivo dell’individuazione dei sistemi di puntellamento e rinforzo da mettere in opera ecc.

PARTICOLARE DELL’INCASTELLATURA METALLICA ERETTA

ATTORNO A DEI SILOS DA DEMOLIRE; QUESTO PERMETTE L’INSERIMENTO DELL’ESPLOSIVO IN

SICUREZZA, VISTE LE PRECARIE CONDIZIONI DI STABILITA’ DELLA STRUTTURA

Figura 7 Poi devono essere individuate con il progettista le procedure da adottare relativamente alle modalità di demolizione di singole parti delle strutture (pilastri in c.a, muri in mattoni, solai in legno e laterizio, volte in mattoni, travi metalliche). Importante, risulta anche il preventivo accertamento, tramite specifiche indagini, sull’opera da demolire, dell’assenza di materiali/sostanze pericolose per la salute del personale addetto. Analoga iniziativa deve essere attuata per evitare i rischi derivanti dalla presenza di impianti all’interno degli edifici civili e industriali da demolire quali, ad esempio, le

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procedure per l’individuazione dell’esistenza e della collocazione degli stessi all’interno dei locali, dei punti di alimentazione, il sezionamento degli impianti presenti eccetera. Preventivamente devono essere anche valutate le caratteristiche minime (portata, ingombri eccetera) delle macchine utilizzate per la demolizione, in funzione delle caratteristiche del sito dove si deve operare (spazi disponibili, interferenze di vario tipo). La circolazione degli addetti in piano e in elevazione, deve essere preventivamente pianificata, individuando le vie d’accesso, i percorsi ottimali e le opere provvisionali necessarie per garantire la sicurezza del personale, delimitando e segnalando le zone con rischio di caduta di gravi dall’alto e prevedendo adeguate protezioni. Nel Piano di sicurezza e coordinamento deve essere anche definita la tipologia e le modalità di posizionamento e utilizzo delle segnalazioni, delle protezioni e dei sistemi di sorveglianza, necessarie per limitare i rischi per gli addetti e per i terzi durante le lavorazioni eseguite in prossimità di strade in esercizio, ferrovie, linee elettriche, presenza di terzi. In tal caso devono essere anche previsti analoghi sistemi per la segregazione, segnalazione e sorveglianza delle aree di lavoro durante le soste delle lavorazioni (notte, giorni festivi eccetera). Importante è anche la previsione degli interventi necessari per limitare i disagi in caso di lavorazioni interferenti con altre attività (protezione di terzi, passerelle, scatolari di protezione personale e terzi).

LA PRESENZA CONTEMPORANEA DI MATERIALI ETEROGENEI DI VARIE DIMENSIONI RENDE SPESSO IMPOSSIBILE IL LAVORO

DELL’OPERAIO, CHE SI DEVE LIMITARE A DARE ASSISTENZA A TERRA ALL’OPERATORE DELLA MACCHINA

Figura 8

Nel Piano di sicurezza e coordinamento devono essere anche definite le procedure da adottare per eseguire fasi di lavoro particolarmente a rischio (immissione nel traffico, avvicinamento in retromarcia delle macchine alla zona lavori, carico del materiale di risulta).

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Anche le modalità di convogliamento a terra il materiale di risulta dalle demolizioni e il successivo carico, stoccaggio provvisorio e smaltimento o riutilizzo, devono essere preventivamente definite ed inserite nel Piano di sicurezza e coordinamento. Deve essere anche garantita la sicurezza dei luoghi di passaggio e di stazionamento, mediante la scelta della tipologia e delle modalità per la realizzazione di protezioni in grado di evitare potenziali danni per la caduta di materiale. Tra cui la previsione delle zone di stazionamento dei mezzi di cantiere impiegati nelle demolizioni (area di attesa per il carico). Nel Piano di sicurezza e coordinamento devono essere preventivamente individuate le opere provvisionali che, in funzione della tipologia di demolizione da effettuare (con particolare attenzione alle tecniche utilizzate) e delle soluzioni tecnologiche offerte dal mercato, garantiscano la sicurezza e la tutela della salute del personale addetto. Nel caso in cui non sia possibile operare protetti da opere provvisionali, devono essere previsti i dispositivi di protezione contro le cadute dall’alto da mettere in opera, con particolare riferimento al posizionamento dei singoli punti di aggancio o alla messa in opera di funi di sicurezza e linee vita. Così come già indicato per altre lavorazioni, è opportuno definire preventivamente le modalità di controllo/verifica periodica della stabilità delle opere provvisionali predisposte per l’esecuzione dei lavori. Devono essere, poi, definite, al fine di evitare pericolose cadute, le protezioni da adottare (tipologia, modalità posizionamento e utilizzo) per proteggere le aperture sul vuoto durante le operazioni di demolizione (vani scala, balconi). Nel Piano di sicurezza e coordinamento devono essere individuate le modalità da seguire per le operazioni di taglio dei ferri d’armatura definendo anche le zone da utilizzare per lo stoccaggio provvisorio delle specifiche attrezzature nonché le misure di sicurezza da adottare per l’uso dei gas compressi e infiammabili . Per queste operazioni svolte in elevazione, devono essere definite le modalità di esecuzione delle stesse e i sistemi di protezione da adottare. Le demolizioni comportano, normalmente, una copiosa produzione di polvere; nel Piano di sicurezza e coordinamento, pertanto, vanno individuate le misure da adottare per evitare la formazione di polvere e la proiezione di detriti/schegge durante le fasi di demolizione. Analoghe misure devono essere adottate per contenere l’emissione di rumore durante l’esecuzione delle attività di demolizione. I percorsi ottimali per la trasmissione dell’energia necessaria (elettrica, pneumatica) per l’esecuzione dei lavori di demolizione, devono essere attentamente pianificati, onde evitare rischi di danneggiamenti dei cavi con conseguente rischi per gli addetti.

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Infine, in caso di interruzioni prolungate dei lavori, nel Piano di sicurezza e coordinamento devono essere definite le modalità di protezione di quanto fino ad allora eseguito.

LA DEMOLIZIONE PROCEDE DALL’ALTO VERSO IL BASSO CON LA DISARTICOLAZIONE DEI SOLAI E SUCCESSIVAMENTE I SETTI

MURARI

Figura 9 Le ditte devono avere requisiti tali da:

- operare a qualsiasi altezza; - intervenire in zone storiche densamente costruite oppure molto frequentate; - isolare e riqualificare reparti produttivi sensibili; - raggiungere ogni ambiente, in superficie o sott’acqua; - lavorare i materiali più duri anche in zone inquinate o di pericolo.

E’ molto importante che l’attività di demolizione sia di tipo “Controllato” ossia risulti prevista attraverso le fasi di progettazione e pianificazione dei lavori perché semplifica i passaggi, richiede meno risorse, garantisce un livello di sicurezza superiore ai lavoratori, e quindi risulta più economica. Le tecniche di demolizione “Controllata” fanno parte di quella che viene definita demolizione “Ecologica”; tale riferimento è dovuto al fatto che si può intervenire sulle strutture in armonia con le stesse e con l’ambiente circostante, permettendo ai lavoratori di operare in assoluta sicurezza. Questo perché:

- si opera in assenza di vibrazioni; - la rumorosità è contenuta; - le polveri vengono abbattute; - richiede uno sforzo minore da parte degli operatori, limitandone

l’affaticamento (è causa di gravose perdite di attenzione); - sono previste tutte le misure di sicurezza che evitano o almeno limitano

l’accadimento di infortuni. Queste nuove tecniche hanno dato una svolta alle demolizioni tradizionali (a semplice percussione), perché si lavora con un numero minore di operai (c’è meno probabilità di accadimento di incidenti) concentrando il lavoro su macchine altamente specializzate per ogni genere di demolizione.

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TECNICHE DI DEMOLIZIONE:

Abbattimento con esplosivo: - Cariche in foro - Cariche appoggiate - Cariche cave - Proiettili LA DEMOLIZIONE CON ESPLOSIVO PRODUCE GRANDI

QUANTITA’ DI POLVERI ULTRAFINI

Figura 10 Abbattimento con mezzi meccanici:

- Escavatori - Tiro con trattori - Demolitori idraulici - Masse battenti - Pale meccaniche - Pinze idrauliche - Cesoie idrauliche - Cementi espansivi ( Bristar )

DEMOLIZIONE CON PINZA IDRAULICA

Figura 11

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LA CESOIA IDRAULICA PERMETTE IL TAGLIO INTEGRALE DEL C.A.O

Figura 12 Taglio:

- Seghe a disco - Filo diamantato - Getto d’acqua ( Water Jet )

UGELLO DEL WATER JET

Figura 13

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USO DEL WATER JET PER DEMOLIZIONI STRADALI

Figura 14 Demolizione con mezzi portatili:

- Demolitore pneumatico o idraulico - Fiamma ossidrica - Attrezzi vari di scasso e asporazione

USO DEL DEMOLITORE PNEUMATICO PER DEMOLIZIONI DI

PICCOLA DIMENSIONE

Figura 15

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I martelli perforatori leggeri (meno di 20 kg) a governo manuale con fioretti monoblocco sono diffusamente utilizzati per perforazioni verso il basso in operazioni di demolizione e manutenzione nel settore dell’ingegneria civile, e per abbattimenti di piccoli volumi di roccia nelle miniere e nelle cave.

Sono spesso pneumatici e sono disponibili nelle versioni a seccoo a umido.

Figura 16

INFORTUNI NELLE ATTIVITA’ DI SCAVO E DEMOLIZIONI

Andamento statistico degli infortuni relativo all’anno 2004

Cenni di normativa: Rapporto Infortunato –INAIL -Il lavoratore, in caso di infortunio anche lieve,deve immediatamente informare il datore di lavoro ovvero ufficio del personale, indicando il luogo,l’ora, le cause e i nominativi degli eventuali testimoni. Deve presentare successivamente, nel tempo più breve possibile, il certificato medico al datore di lavoro ovvero all’ufficio del personale e, se le cure dovessero proseguire, il certificato redatto dal medico curante. Nel caso di ricovero l’ospedale invierà copia dei certificati medici all’INAIL e al datore di lavoro.(Art.52 DPR 1124/65) -Qualora al lavoratore è prognosticato “non guaribile in tre giorni”,il datore di lavoro è tenuto a denunciare,entro due giorni da quello in cui ha avuto notizia ,l’infortunio all’INAIL, allegando i certificati medici originali. Se l’infortunio è mortale la comunicazione all’INAIL va fatta per telegrafo. (Art.53 DPR 1124/65) -Il datore di lavoro deve ,nel termine di due giorni, dare notizia all’autorità locale di pubblica sicurezza, se l’infortunio ha avuto come conseguenza la morte o l’inabilità al lavoro per un periodo superiore a tre giorni.(Art.54 DPR1124/65)

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-Se l’infortunio comporta un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, il datore di lavoro deve annotarlo sul registro infortuni, riportando il nome , cognome e la qualifica professionale dell’infortunato, le cause e la circostanza dell’infortunio, nonché, la data di abbandono e di ripresa del lavoro.(Art.4D.Lgs626/94 come modificato dall’art 3 del D.Lgs 242/96).

STATISTICA D’INFORTUNIO

Il settore delle costruzioni è tra quelli che ha da sempre versato un pesante e triste contributo in termini di infortuni mortali nel bilancio annuale dell’INAIL. In Italia i casi mortali in complesso (Industria e Servizi) si aggirano sulle 1200 unità. A dimostrazione del fatto, già dal 2001 venivano indicati per il settore delle Costruzioni ben 264 casi mortali all’anno. Il bilancio è sicuramente elevato anche se negli anni 2002-2003-2004 si è registrata una abbondante riduzione, nonostante il settore abbia conosciuto una forte crescita occupazionale con la continua assunzione di manodopera. Un grafico a torta permette di inquadrare meglio l’andamento statistico degli eventi. Nell’ambito degli infortuni mortali l’85% risulta verificatosi in attività di Costruzione (edilizia), il 12% in attività di Movimento terra, con uno specifico 3% avvenuto in attività di Scavo.

INFORTUNI MORTALI 2004

MOVIM.TERRA12%

COSTRUZIONI85%

SCAVI3%

Nella maggior parte dei casi gli eventi infortunistici in attività di scavo sono causati da comportamenti improntati alla scarsa o superficiale attenzione. Non è inusuale trovare tra documenti di cantiere elaborati dalla direzione dei lavori delle motivazioni “fasulle” che pur in piccola parte alterano le statistiche rilevate.

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EDILIZIA-INFORTUNI MORTALI 2004- LE CAUSE

EDILIZIA- INFORTUNI MORTALI 2004- LE CAUSE

7,50%15%

38,50%

15,40%9% 5,40%

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%45%50%

FOLGORATO

CROLLO STRUTTURA

CADUTA DALL'ALTO

TRAVOLTO D

A RUSPA...

SPROFONDATO,COLPI..

ALTRE C

AUSE CAUSE

INCIDENZA PERCENTUALE

Spesso la caduta è un evento dovuto alla distrazione degli operai ma ancor più spesso le motivazioni sono la scarsa o inesistente protezione degli scavi e il non rispetto di tutte le norme di sicurezza. Un istogramma realizzato per settore specifico di attività identifica il nr. di infortuni per caduta in profondità avvenuti nel 2004.

Infortuni a seguito di cadute in profondità per -SETTORE SPECIFICO DI ATTIVITA'-

50

26 4 5 6

1621

6 92

1115

05

1015202530354045505560

OPERE IN C

.A

PREFABBRIC

ATI

FINITURE

ACQUEDOTTI

FOGNATURE

GASDOTTI

MOVIMENTO

TERRA

LAVORI STRADALI

LINEE E

LETTRIC

HE

CONDOTTE G

AS-ACQUA

PROD. E TRASPORTO C

.L.S

IMPIA

NTI CIV

ILI

IMPIA

NTI IN

DUSTRIA

LI

SETTORE

NR.EVENTI

Da notare che il primato infortunistico è detenuto dalle attività di costruzione di edifici ovvero nell’edilizia in senso stretto.

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Infortuni per -TIPO DI LESIONE-. Scavi e movimento terra

570

15 1090 90 40 5

520450

825

0100200300400500600700800900

1000

FERITA

CONTUSIONE

LUSSAZIONE

FRATTURA

PERDITA ANATOMIC

A

AGENTI INFETT. E

PARASS.

ALTRI AGENTI (C

ALORE ...

CORPI ESTRANEI

SFORZO

INDETERMIN

ATA

LESIONE

NR.EVENTI

Ancora più specifico è il grafico degli infortuni distinto per sede della lesione. Gli organi sottoposti a lesione sono tanti e abbastanza vari e questo induce a pensare ad un cattivo o ridotto uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Le sedi più colpite sono mani, caviglie, piede e ginocchio. Diversi i dati relativi ad incidenti mortali dove la sede è rappresentata prevalentemente dal cranio. La mano come sede madre per primato di eventi è un’ organo di difficile protezione, spesso resa impossibile per la particolarità di certi lavori. E’comunque obbligatorio l’uso di guanti protettivi che almeno in parte attenuano la gravità delle lesioni.

2 30

41 1 0 0 0

5 5

0 1 0 0 0 1 06

30

2 2 1 0 1 031 0 1 2

0 0 02

13

1 1 0 0 02

00123456789

10

NR.EVENTI

MACCHINE

MEZZI DI S

OLLEV. E TRAS...

ATTREZZI, UTENSILI

MATERIALI, S

OSTANZE

AMBIENTE DI L

AVORO

PERSONE,ANIM

ALI

SERBATOI, CONTENITORI

PARTI MECCANIC

HE

INDETERMIN

ATO

2000

1998

1996

AG. MATERIALE

ANNI

Infortuni mortali per -AGENTE MATERIALE- Scavi e movimento terrra

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DISTRIBUZIONE A LIVELLO NAZIONALE DEGLI INFORTUNI

Per quanto riguarda la distribuzione a livello nazionale,gli infortuni risultano concentrati prevalentemente nel Nord Italia. Al primo posto a parità di casi denunciati per incidenti non mortali troviamo il Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, seguite dalla Toscana. Il triste primato per gli infortuni mortali è detenuto dalla Lombardia con una percentuale pari al 39%, seguite da Veneto e Toscana rispettivamente col 11,16% e 10,70%. Su questi dati però ci può essere un minimo di incertezza dovuta al fatto che buona parte degli incidenti che avvengono nel sud-Italia difficilmente vengono denunciati, spesso a causa delle condizioni di lavoro irregolari (molti lavori vengono eseguiti in nero) che di contro sono quasi sempre assenti al Nord. Per quanto concerne l’andamento infortunistico della Sardegna, è da notare che gli infortuni mortali collegati all’edilizia e quindi a scavi e demolizioni sono al di sotto della media nazionale. Questo fa ben sperare relativamente all’allestimento di cantieri a norma, che sono il miglior metodo di prevenzione dopo il comportamento proprio di ciascun lavoratore (opportunamente istruito dal datore di lavoro). Però c’è anche da ricordare che la Sardegna appartiene a quelle regioni del sud-Italia che annualmente denuncia meno infortuni se paragonati a quelli realmente accaduti, pertanto i dati tabulati potrebbero essere alterati rispetto all’andamento realistico degli incidenti.

Infortuni mortali - Settore Costruzioni- Gennaio/Dicembre 2003

Casi % a su

totale

di cui

stranieri

% b su

totale

% b su

a

a b

V.AOSTA 3 1,40% V.AOSTA 0,00% 0,00%

PIEMONTE 10 4,65% PIEMONTE 1 3,13% 10,00%

LIGURIA 10 4,65% LIGURIA 1 3,13% 10,00%

LOMBARDIA 39 18,14% LOMBARDIA9 28,13% 23,08%

TRENTINO 2 0,93% TRENTINO 0,00% 0,00%

ALTO ADIGE 4 1,86% ALTO ADIGE 1 3,13% 25,00%

FRIULI 3 1,40% FRIULI 1 3,13% 33,33%

VENETO 24 11,16% VENETO 3 9,38% 12,50%

EMILIA 13 6,05% EMILIA 2 6,25% 15,38%

TOSCANA 23 10,70% TOSCANA 6 18,75% 26,09%

MARCHE 4 1,86% MARCHE 2 6,25% 50,00%

UMBRIA 3 1,40% UMBRIA 0,00% 0,00%

LAZIO 16 7,44% LAZIO 3 9,38% 18,75%

CAMPANIA 8 3,72% CAMPANIA 1 3,13% 12,50%

ABRUZZO 11 5,12% ABRUZZO 0,00% 0,00%

MOLISE 1 0,47% MOLISE 0,00% 0,00%

PUGLIA 10 4,65% PUGLIA 1 3,13% 10,00%

BASILICATA 3 1,40% BASILICATA 0,00% 0,00%

CALABRIA 10 4,65% CALABRIA 0,00% 0,00%

SICILIA 11 5,12% SICILIA 0,00% 0,00%

SARDEGNA 7 3,26% SARDEGNA 1 3,13% 14,29%

TOTALE 215 100,00%TOTALE 32 100,00%14,88%

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PRINCIPALI MODALITA’ DI ACCADIMENTO DEGLI INCIDENTI

E RELATIVE MISURE DI PROTEZIONE

Premessa: Obblighi dell’impresa esecutrice dei lavori Ogni attività di scavo e demolizione deve sempre essere preceduta da apposito progetto regolarmente approvato nel rispetto delle normative vigenti in materia. Questo permette di avere un’attività di cantiere altamente organizzata tra mezzi e operai, capace di minimizzare il fattore rischio. L’impresa esecutrice degli scavi deve disporre di tale progetto in funzione del quale andare a organizzare i lavori all’interno del cantiere di scavo e demolizione. Prima di avviare le operazioni di scavo e demolizione, l’impresa deve procedere ad una serie di attività preliminari per le quali occorrerà: 1) Effettuare un sopralluogo per individuare:

- l’esatta collocazione di tutte le utenze sotterranee del luogo di scavo; - le condizioni al contorno (strade, alberi, edifici, ecc.)

2) Valutare l’effettivo rischio specifico riferito a: - possibili situazioni legate a fattori ambientali e umani - presenza di atmosfere pericolose o presunta mancanza di ossigeno nello scavo - presenza di canalizzazioni di servizio - condizioni difficoltose di accesso e uscita dallo scavo - ingombro dei materiali di demolizione in particolare pezzi di strutture

disarticolati - possibilità di crollo istantaneo di strutture

3) Redigere un piano operativo di sicurezza specifico (D.Lgs. 494/96) 4) Stilare, ove previsto, un apposito progetto per le armature di sostegno 5) Programmare un piano di formazione ed informazione per i lavoratori (D.Lgs.

626/94). 6) Prima di iniziare i lavori il responsabile tecnico dell’attività dovrà effettuare

un’attenta analisi della zona di scavo o della struttura da demolire, al fine di individuare tutte le misure di sicurezza da porre in essere.

Il tecnico utilizzerà in questa fase il piano di sicurezza predisposto, ove previsto, e comunque dovrà tenere conto dei diversi fattori ambientali (naturali e/o antropici).

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FATTORI SCATENANTI DEI RISCHI IN ATTIVITA’ DI SCAVO E DEMOLIZIONE

Condizioni meteorologiche: Le caratteristiche di tenuta del terreno possono variare in rapporto alle condizioni atmosferiche, che modificano il contenuto di acqua e di aria presenti nel terreno stesso. Il Caldo Torrido E L’eccessiva Siccita’ Causano Stress Psicofisico e Conseguente Calo Di Attenzione Le Piogge Sono Fattore Di Disturbo Nelle Attivita’ Di Scavo Manuale, e Rendono Spesso Impossibile Il Lavoro; Incrementano Anche Il Rischio Frane Allentando La Coesione Del Terreno

Scavi in presenza di acque:

Qualora negli scavi ci sia o possa verificarsi un accumulo di acqua (La presenza d’acqua è spesso dovuta alla rottura di tubature idriche presenti nella sede di scavo), le precauzioni da prendere variano in funzione della situazione specifica e possono prevedere: - Armature particolari per evitare franamenti delle pareti dello scavo - Sistemi adeguati per l’eliminazione delle acque o per il controllo del livello - Uso di opportuni dispositivi di protezione individuale

Se lo scavo interrompe il naturale drenaggio del terreno, ove possibile, occorre predisporre canalizzazioni e/o barriere o altri adeguati mezzi per impedirne l’allagamento. Per la captazione preventiva delle acque di falda, che potrebbero invadere la superficie di splateamento o il fondo di trincee, si possono utilizzare i “well point”, ossia particolari tipi di pompe autoadescanti che aspirano acqua dal suolo mediante punte filtranti infisse a percussione. In ogni caso, ogni qual volta si ravvisi il rischio di presenza di acqua, unitamente a difficoltà di drenaggio a gravità, sarà indispensabile prevedere l’impiego di sistemi di pompaggio carrellati, di adeguata portata, possibilmente azionati da motori diesel.

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POMPA SOMMERSA PER ELIMINARE L’ACQUA IN ECCESSO DALLA SEDE DI SCAVO

La portata tipica delle pompe centrifughe sommerse di impiego industriale è tra 800 e 3.000 l/min, con prevalenza intorno a 40 m, ma sono state realizzate pompe speciali fino a oltre 18.000 l/min.

POMPE SOMMERSE

Figura 17 Nell’eventualità di allagamento dell’area di scavo occorre attivare la procedura di emergenza, con la sospensione dei lavori, l’immediato allontanamento dei lavoratori e l’attivazione dei sistemi di smaltimento delle acque da parte degli addetti all’emergenza. Dopo l’intervento della squadra di emergenza, i lavori potranno riprendere solo successivamente alla verifica effettuata da un tecnico competente.

Scavi in presenza di canalizzazioni di servizio: La presenza di reti di servizio può provocare gravi incidenti,quando si fa uso di utensili e macchine di scavo, ossia nella quasi totalità dei contesti operativi presi in considerazione. Nel caso specifico in cui i lavori di scavo devono essere effettuati in prossimità di gasdotti o linee elettriche sotterranee, occorre comunicarlo all’azienda erogatrice e ottenere le necessarie autorizzazioni. Pertanto, lo scavo deve essere avviato solo quando le aziende di servizio hanno comunicato l’effettiva collocazione delle canalizzazioni (energia elettrica, gas, acqua, telecomunicazioni, ecc.) sulla base di una precisa mappa (ben quotata) dell’impianto. Quando non è possibile stabilire l’esatta posizione delle canalizzazioni, neanche mediante l’uso di sistemi elettronici di rilevamento (perché si trovano a notevole profondità), il lavoro deve essere fatto con cautela e, quando possibile, con scavo manuale (meno incisivo di uno scavo meccanico). Le imprese che realizzano gli impianti interrati sono obbligate a segnalare la presenza di condutture mediante dei nastri plastificati (resistenti agli agenti chimici) disposti circa 10 cm al di sopra delle “linee” dove deve essere riportato il tipo di impianto presente (es: gas cittadino, fognatura, enel, ecc.).

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I NASTRI DI SEGNALAZIONE DEVONO RIPORTARE IL TIPO DI IMPIANTO CHE SEGNALANO

Figura 18 Per garantire la salubrità dell’aria nella trincea e la sicurezza dei lavoratori dal rischio incendio o esplosione, si dovrà disporre all’occorrenza di strumenti di rilevazione di gas nocivi o esplodenti. Se in fase di lavorazione si danneggiano cavi, tubazioni, ecc, i lavoratori devono allontanarsi rapidamente dalla zona di scavo ed il responsabile tecnico è tenuto ad avvertire immediatamente le aziende di servizio e sospendere il lavoro fino al sopralluogo di controllo, effettuato dalle stesse aziende fornitrici. Successivamente, tutte le canalizzazioni sotterranee individuate dovranno essere protette da barriere, schermi e dispositivi per non danneggiarle.

LA PRESENZA DI RETI DI GAS CITTADINO POSSONO CREARE SERIE

ESPLOSIONI; VIGE IL DIVIETO ASSOLUTO DI FUMARE

RILEVATORE DI GAS MANUALE

RETI ELETTRICHE NON SEGNALATE SONO CAUSA DI FOLGORAZIONI;

E’ BENE AVERE UNA MAPPA DELLE CANALIZZAZIONI FORNITA DALL’AZIENDA EROGATRICE

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STRUMENTO PER LA RICERCA DEI SERVIZI INTERRATI; RIESCE A CAPTARE SINO A 3 METRI DAL PIANO DI UTILIZZO

Figura 19 Figura 20 Scavi in prossimità di strutture edilizie esistenti: Quando la stabilità di edifici adiacenti, muri o altre strutture può essere compromessa dalle operazioni di scavo, occorre predisporre opportuni sistemi di protezione quali armature, puntelli, ecc., che garantiscano sia la sicurezza dei lavoratori addetti che la stabilità delle strutture stesse. In via generale non deve essere consentito lo scavo sotto il livello di fondazione delle strutture edilizie o di muri di sostegno, quando ciò possa comportare situazioni di rischio. Tali lavori si possono effettuare quando:

- viene realizzato un sistema di supporto o di puntellamento in grado di garantire la sicurezza dei lavoratori e la stabilità della struttura adiacente

- lo scavo interessa una roccia o banco roccioso stabile - un tecnico competente certifichi, sulla base di uno studio geotecnica, che lo

scavo è a una distanza tale da non comportare rischi alla stabilità delle strutture adiacenti

Stesse considerazioni vanno fatte quando si realizzano scavi sotto marciapiedi, pavimenti, ecc. Rischi per la caduta di detriti: I lavoratori che operano all’interno dello scavo devono essere sempre protetti dalla possibile caduta di terreno, detriti o frammenti di roccia che si possono staccare dalle pareti dello scavo stesso. Una adeguata protezione può essere realizzata con la rimozione di tutte le parti rischiose delle superfici di scavo (disgaggio) e con la predisposizione di barriere protettive sufficienti a fermare e contenere il materiale (reti di trattenuta, sprinz beton o altri sistemi di protezione equivalente).

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Per prevenire la caduta di arnesi e di detriti, occorre che il materiale di scavo e le relative attrezzature siano collocate almeno ad 1 metro dal bordo ( questa distanza va misurata dal piede del deposito di terreno e non dalla cima dello stesso). Ove possibile, il terreno di risulta dovrebbe essere disposto in modo tale da rappresentare una barriera all’ingresso dell’acqua piovana. In presenza di materiale di stoccaggio necessario per i lavori,occorre verificare che lo stesso non determini instabilità dello scavo o renda insufficienti i sistemi di protezione predisposti. I bordi superiori dello scavo devono essere, per quanto possibile, tenuti puliti e sgombri e, in caso di pioggia, protetti con teli impermeabili atti a evitare gli effetti erosivi dell’acqua piovana. BISOGNA SEMPRE RISPETTARE UN FRANCO MINIMO TRA IL CIGLIO

DELLO SCAVO E I DEPOSITI DI MATERIALE E/O IL PASSAGGIO DELLE RUOTE DEI MEZZI

IL SEPPELLIMENTO E’ UNA TRA LE PRINCIPALI SITUAZIONI DI

PERICOLO IN ASSENZA DI ADEGUATI CONTENIMENTI DEI DETRITI DURANTE LA POSA DI CONDOTTE D’ACQUA SI HA A CHE FARE CON

MATERIALE SCIOLTO (SABBIA O GHIAIA) CHE HANNO UNA MAGGIORE INSTABILITA’

Pericolo di investimento dei lavoratori: La circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi all’interno della zona di scavo deve avvenire secondo percorsi predisposti in fase di organizzazione del cantiere. Quando è possibile, occorre prevedere in prossimità delle macchine, percorsi separati per l’accesso dei lavoratori, opportunamente segnalati ed illuminati. I lavoratori che, necessariamente operano in prossimità delle macchine, devono indossare indumenti di colore ben visibile (preferibilmente arancione o rosso) e riflettenti alla luce in caso di lavori serali o notturni. Per evitare situazioni di rischi è opportuno che:

- nessun lavoratore si trovi nel campo d’azione delle macchine - i lavoratori non sostino in prossimità dei lavori - non ci sia la presenza contemporanea nello scavo di macchine e operai - in fase di avvio della macchina non siano presenti lavoratori nelle vicinanze - i lavoratori non indossino indumenti che si possono impigliare negli organi in

movimento delle macchine

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GLI OPERAI DEVONO RISPETTARE LE DISTANZE MINIME DI SICUREZZA DAGLI AUTOMEZZI PER EVITARE L’INVESTIMENTO

L’OPERATORE DELL’ESCAVATORE DEVE AVERE COMPLETA

VISIBILITA DELL’AREA DI SCAVO E CARICO

Figura 21 Figura 22

DURANTE LE FASI DI CARICAMENTO DEL MATERIALE SCIOLTO E’ BENE ALLONTANARSI DAL RAGGIO DI AZIONE DELLE MACCHINE

RISCHI COLLEGATI ALLE MACCHINE

L’uso delle macchine nei cantieri di scavo e demolizioni è ormai indispensabile visti i grandi volumi da movimentare che richiedono questi lavori. Collegati alle macchine vi sono una serie di rischi diretti ed indiretti che possono causare seri problemi se il lavoro non viene eseguito con attenzione e diligenza da parte degli operai. Per quanto riguarda le macchine nello specifico, esse devono essere munite del certificato di conformità CE prima dell’immissione nel mercato o della messa in servizio nell’Unione Europea. Le macchine adoperate si distinguono in macchine da scavo e demolizione e in macchine da trasporto materiale. Le prime presentano rischi superiori a causa della loro articolazione e presenza di un braccio mobile. Le norme fanno assoluto divieto alla presenza di operai nel campo di azione dei mezzi e sul ciglio di fronte attacco in caso di scavo. Con le demolizioni il rischio è accentuato dal fatto che è difficile prevedere con certezza quale sarà il luogo dove cadranno i pezzi di struttura disarticolati e pertanto l’area di sosta vietata avrà un raggio di ingombro nettamente superiore. Le macchine dovranno rispettare un franco minimo dal ciglio dello scavo che varia a seconda della consistenza del terreno e della forza di strappo richiesta dalla macchina.

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LA MANCANZA DI UN FRANCO MINIMO TRA ESCAVATORE E CIGLIO DELLO SCAVO PUO’ CAUSARE LA CADUTA DEL MEZZO

ALL’INTERNO DELL’OPERA

Figura 23

L’operatore alla guida del mezzo deve prima di procedere al lavoro, verificare l’agibilità dei luoghi e disporre il mezzo in posizione sicura per poter lavorare. La macchina deve essere dotata di cabina di sicurezza metallica o in assenza di questa di solido riparo. All’operatore dell’escavatore deve essere garantita la totale visibilità dell’area. Ai lavoratori deve essere fatto esplicito divieto di avvicinarsi alla base della parete di attacco e, in quanto necessario in relazione all’altezza dello scavo o nelle condizioni di accessibilità del ciglio di una eventuale platea superiore, la zona di pericolo deve essere almeno delimitata mediante opportune segnalazioni spostabili col proseguire dello scavo. LA MANCATA VALUTAZIONE DELLA PORTANZA DEL TERRENO PUO’ ESSERE FONTE DI RISCHIO PER L’OPERATORE DELL’ESCAVATORE

E CAUSA DI GROSSE PERDITE ECONOMICHE

Figura 20 Figura 21

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LE MACCHINE DEVONO ESSERE IN PERFETTA EFFICIENZA PER EVITARE PERICOLOSI

INCONVENIENTI Ribaltamento ed uso improprio delle macchine: Quando l’operatore della macchina non ha una visione ottimale o diretta del fronte di scavo, oppure deve operare in retromarcia o con rotazione della cabina (rispetto al carro fisso) occorre utilizzare sistemi di protezione quali:

- barriere protettive - segnali di avviso acustici manuali o automatici (tutte le macchine attuali sono

dotate di avvisatore acustico di retromarcia) E’ indispensabile individuare preventivamente l’escavatore da utilizzare, scegliendo quello più adatto per il tipo di lavoro da eseguire e, quindi, delimitare le aree di rispetto e di pericolo per il movimento della macchina operatrice. In presenza di mezzi meccanici, è sempre opportuno rispettare le seguenti indicazioni: - non lasciare mai le macchine accese senza l’operatore - non transitare o lasciare le macchine in sosta presso il ciglio dello scavo - verificare che le rampe naturali o meccaniche di accesso allo scavo siano

adeguate al tipo di macchina impiegata (è bene contenere le pendenze entro il 12%)

- non fare uso improprio della macchina - non caricare oltre le portate massime dei mezzi - limitare la velocità all’interno del cantiere

I MEZZI DI MOVIMENTO TERRA SONO CAPACI DI SUPERARE

PENDENZE SINO AL 12%; SPESSO IN TERRENI ACCIDENTATI

Figura 22 Figura 23

Per quanto riguarda i sistemi protettivi di una macchina in caso di ribaltamento, in essa devono essere progettati e previsti dei punti di ancoraggio per la struttura di protezione che scarica grandi sollecitazioni in caso di incidente (Rops). Tale struttura deve essere indeformabile e in caso di ribaltamento deve garantire al conducente e al personale trasportato un adeguato volume limite di deformazione.

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Il fabbricante al fine di valutare la resistenza dovrà far eseguire delle opportune prove dettate dalla Comunità Europea e le deformazioni dovranno essere contenute in determinati limiti. Analogamente la struttura deve essere capace di resistere all’urto con materiali (incidenti di questo tipo sono più frequenti in ambito di demolizione) o oggetti (Fops).

L’ECCESSIVA VELOCITA’ PUO’ CAUSARE SPOSTAMENTI DEL CARICO CON POSSIBILE RIBALTAMENTO DEL MEZZO

Figura 24

USARE LA BENNA DI UN ESCAVATORE COME MEZZO DI SOLLEVAMENTO E’ UN’ OPERAZIONE AD ALTO RISCHIO

Rumorosità delle macchine e relativa analisi del rischio: Il rischio “RUMORE” deve essere opportunamente valutato in fase di piano di sicurezza dei lavori, secondo le modalità previste dalla normativa vigente (D.Lgs. 277/1991). In caso di attività con uso di macchine ad elevata rumorosità che superano i valori limite di esposizione fissati dalle norme, l’accesso alla zona di lavoro deve essere impedito con segnalazioni o recinzioni. Quando la presenza dei lavoratori è indispensabile, gli stessi devono essere dotati di dispositivi di protezione individuale. L’operatore di escavatore deve sempre usare cuffie di protezione e avere cura di chiudere la cabina di comando. Le attuali macchine vengono prodotte con insonorizzazioni sufficienti a scendere al di sotto del valore limite di intervento per l’operatore; il rumore esterno è nettamente superiore e risulta difficile da eliminare; per attrezzi quali i martelloni (montati su macchine) si stanno eseguendo degli studi per ridurre l’inquinamento acustico.

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I MARTELLONI SONO ATTREZZI AD ELEVATA RUMOROSITA’; ATTUALMENTE SI STANNO STUDIANDO SISTEMI PER RIDURLA

Figura 25 Figura 30 L’ADOZIONE DI CUFFIE PROTETTIVE E’ INDISPENSABILE NELL’USO

DI MARTELLI PNEUMATICI MANUALI MOLTO RUMOROSI

Rischi per la presenza di polveri e fibre pericolose aerodisperse:

L’USO DI MASCHERE E’ OBBLIGATORIO DOVE ESISTE UNA CONCENTRAZIONE ELEVATA DI MICROPOLVERI

Figura 31

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Rischio per la presenza di fumi:

LA VENTILAZIONE FORZATA PERMETTE DI ELIMINARE L’ARIA VIZIATA DALLA SEDE DI SCAVO E INTRODURRE ARIA PULITA

DALL’ESTERNO VENTILAZIONE DELLE MINIERE

Grandi ventilatori assiali che scaricano l’aria viziata nella galleria di riflusso principale della miniera

Le unità di soccorso in caso di problemi respiratori acuti (soffocamento) sono di facile e rapido uso e offrono una serie di vantaggi: somministrazione di O2 al 100% in volume, alimentazione simultanea di diversi apparati di respirazione,

Il tutto è alloggiato in un contenitore a due ante per facilitare la prontezza di intervento.

AUTORESPIRATORI

Acute Pack 2000

Figura 32 Figura 33

COMPORTAMENTI DA SEGUIRE IN CASO DI ALTERAZIONE DEL MICROCLIMA

GLI AUTORESPIRATORI SONO ESSENZIALI PER SOPPERIRE ALLA

MANCANZA DI OSSIGENO

VENTILATORE PER GALLERIE DI SCAVO IN SOTTERRANEO

Figura 34 Figura 35

IL RISCHIO DI SOFFOCAMENTO E’ ALTO IN CASO DI INCENDIO; IN QUESTI CASI AL RESPIRATORE E’ ABBINATA LA TUTA IGNIFUGA

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ALLESTIMENTO DEL CANTIERE

Principali regole da osservare Esistono una serie di disposizioni da rispettare nell’allestimento di un cantiere di scavo e demolizione, dettate dalle norme che indicano cosa bisogna fare quando si procede alla sua realizzazione. Per tale motivo è bene che l’impresa esecutrice disponga di un progetto di allestimento con il quale vengano individuate le diverse zone in base alla loro destinazione. E’ fondamentale inoltre che il datore di lavoro predisponga prima dell’inizio dei lavori un piano per la gestione di eventuali situazioni di emergenza connesse alle peculiarità del cantiere. In esso devono essere indicate tutte le aree con la relativa destinazione d’uso e si devono riportare le zone predisposte per l’emergenza (punti di raccolta, ripari provvisori, piazzali di evacuazione, ecc.). Le indicazioni di tali aree devono essere immediatamente visibili e di facile comprensione.

IL PERSONALE DEVE ESSERE PREVENTIVAMENTE INFORMATO DELLA LOCALIZZAZIONE DELLE AREE PREVISTE PER

L’EMERGENZA Realizzata la recinzione di cantiere si affiggerà, in luogo chiaramente visibile, il relativo cartello di identificazione, conforme alla Circolare del Ministero dei lavori pubblici nr.1729/UL del 1° Giugno 1990. CARTELLO DI IDENTIFICAZIONE E SEGNALETICA DI SICUREZZA IN

UN CANTIERE DI DEMOLIZIONE

Particolare attenzione sarà posta nell’individuazione degli accessi al cantiere, realizzandone preferibilmente almeno due, uno per gli automezzi e l’altro per i lavoratori. All’interno del cantiere dovrà disporsi una chiara segnaletica stradale e si dovrà imporre un limite di velocità per gli automezzi . Se si devono installare più gru che possono interferire tra loro e il loro carico o con altre grù operanti in aree limitrofe al cantiere, non esistendo la possibilità pratica di evitare l’interferenza tra loro, si dovranno prendere accordi in modo da programmare l’attività di sollevamento dei carichi evitando l’utilizzo contemporaneo delle grù

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affidando a una gru la precedenza d’uso o regolarizzandone il lavoro con fasce orarie differenti. Si dovrà in ogni caso fare ricorso sistematico alla segnalazione delle manovre. Questo è valido anche quando si ha a che fare con mezzi d’opera specialmente se il lavoro è eseguito in spazi ristretti Si dovranno rispettare distanze minime di 5m tra i punti di transito dei veicoli o i carichi sospesi dalle linee elettriche.

IL CANTIERE DI DEMOLIZIONE DEVE SEMPRE ESSERE DOTATO DI ADEGUATA RECINZIONE

Figura 36 Figura 37

RECINZIONI DA CANTIERE AD ATTACCO RAPIDO

SEGNALETICA DI SICUREZZA Lo scopo della segnalazione di sicurezza è quello di attirare in modo rapido e facilmente comprensibile l'attenzione su oggetti e situazioni che possono determinare pericoli. La segnaletica di sicurezza non sostituisce in alcun caso le necessarie misure di protezione; essa deve essere impiegata esclusivamente per quelle indicazioni che hanno rapporto con la sicurezza.

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TIPICA SEGNALETICA USATA IN UN CANTIERE DI SCAVO E DEMOLIZIONE

Figura 38

SISTEMI DI ACCESSO AL CANTIERE E ADOZIONE DI PARAPETTI

Passerelle e rampe (andatoie) Il collegamento, per esigenze di lavoro in cantiere, di parti poste a quote differenti, viene di solito realizzato con opere provvisionali allestite al momento in sito. Per rendere sicuro l’attraversamento dello scavo o della trincea da parte dei soli lavoratori, occorre predisporre delle passerelle larghe almeno 60 cm. Quando le passerelle devono essere utilizzate anche per il trasporto di materiale, devono essere larghe minimo 120 cm. La loro pendenza non deve essere maggiore del 50%. Le andatoie lunghe devono essere interrotte con pianerottoli di riposo ad opportuni intervalli ( art.29 DPR 164/56). Sulle tavole delle andatoie devono essere fissati i listelli trasversali a distanza non maggiore del passo di un uomo carico. In tutti i casi devono comunque essere sempre dotate di parapetti e barriere fermapiede su entrambi i lati.

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LE PASSERELLE DEVONO ESSERE DOTATE DI BARRIERE SU ENTRAMBI I LATI

Figura 269 Scale Dall’analisi dei dati infortunistici forniti dall’INAIL, emerge che il maggior numero di infortuni con postumi permanenti avvengono a causa dell’agente materiale “SCALA A MANO” ( 14,76% degli infortuni registrati negli anni dal 1990 al 2000). Ciò è attribuibile essenzialmente all’uso improprio delle scale.I rischi connessi all’uso delle scale sono quelli di caduta dall’alto per rottura, scivolamento o ribaltamento delle scale stesse. Le scale a mano (semplici e portatili) utilizzate per accedere al fondo dello scavo devono essere:

- utilizzate soltanto se garantiscono la portata e la stabilità per i lavori progettati; - essere installate soltanto in zone esenti da rischi di caduta di oggetti o di

materiali; - sporgenti di almeno 1 metro oltre il piano di arrivo, anche ricorrendo al

prolungamento di un solo montante, purchè fissato con legatura di reggetta di ferro o sistemi equivalenti ( art. 8 DPR 547/55)

- raggiungibili entro 10 metri da un qualsiasi punto del fondo dello scavo - realizzate con materiale isolante quando si prevede nello scavo la presenza di

linee elettriche interrate; - dotate di pioli di tipo antisdrucciolevole; - ispezionate prima dell’uso per garantirne la perfetta efficienza; quelle difettose

possono essere riparate a regola d’arte, altrimenti rimosse e segnalate con un cartello “NON USARE”;

- utilizzate solo su superfici di appoggio stabili e a livello tali da impedire scivolamenti, rotazioni, ribaltamenti. In caso contrario esse vanno stabilizzate con opportuni vincoli;

- posizionate con un’inclinazione tale che la distanza tra il piede della scala e la parete verticale sia pari circa un quarto dell’altezza di scavo;

- dotate di sistemi di trattenuta (ganci) all’estremità superiore se esistono problemi di stabilità;

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IL PIEDE ANTISCIVOLO ASSICURA STABILITA’ ALLA SCALA

Figura 40 Figura 41

Inoltre è lecito salire sui tre gradini superiori delle scale soltanto se al punto di appoggio superiore vi è una piattaforma e un dispositivo che permetta di tenersi.

SCALA A MANO

Quando il cantiere di scavo e demolizione prevede l’uso di scale doppie devono essere rispettati i seguenti requisiti generali (art. 18, 19, 21 DPR 547/55 e art.8 DPR 164/56): - resistenza; - pioli (di tipo antisdrucciolevoli) fissati ai montanti ( incastrati, per quelle di

legno, trattenuti con tiranti di ferro applicati sotto i due pioli estremi e uno intermedio per quelle lunghe più di 4 metri);

- altezza massima di 5 metri; - dispositivo (catena o altro sistema equivalente) che impedisce l’apertura oltre il

limite prefissato dal fabbricante; - dispositivi di appoggio antiscivolo applicati alla base dei montanti.

LE SCALE DOPPIE DEVONO AVERE L’APERTURA REGOLATA DA APPOSITA CATENA O TIRANTE

Figura 42

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Nel caso di adozione di scale ad elementi innestabili i requisiti richiesti sono (art. 18 e 20 DPR 547/55):

- resistenza - lunghezza in opera tale da non superare i 15 metri, salvo particolari esigenze,

nel qual caso le estremità superiori dei montanti devono essere assicurate a parti fisse;

- avere rompitratta per ridurre la freccia di inflessione ogni 8 metri di scala in opera;

- avere i pioli (di tipo antisdrucciolevoli) fissati ai montanti ( incastrati, per quelle di legno, trattenuti con tiranti di ferro applicati sotto i due pioli estremi e uno intermedio per quelle lunghe più di 4 metri);

- dispositivi di appoggio antiscivolo applicati alla base dei montanti. - Nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento laterale. Quando si prevede sul fondo dello scavo la presenza di oltre 25 addetti e quando la scala rappresenta l’unica via di uscita, e necessario prevedere almeno due scale. Ai lavoratori che fanno uso delle scale deve essere vietato il trasporto di materiale o carichi che possano provocare il rischio di caduta. Una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza della scala. E’ vietato l’uso di scale di fortuna realizzate in cantiere con tavole chiodate su montanti in legno. Un sistema alternativo che può essere utilizzato per accedere all’interno di opere di scavo è quello di realizzare gradini ricavati nel terreno, che vanno opportunamente rinforzati e resi sicuri. Parapetti In un cantiere di scavo e demolizione devono sempre essere adottati dei parapetti di protezione; in presenza di scavi profondi oltre 2 metri, o quando la demolizione venga eseguita in quota per evitare rischi di caduta dall’alto. E’ considerato "normale" un parapetto che soddisfi alle seguenti condizioni: a) sia costruito con materiale rigido e resistente in buono stato di conservazione; b) abbia un'altezza utile di almeno un metro; c) sia costituito da almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa metà distanza fra quello superiore ed il pavimento; d) sia costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte, al massimo sforzo cui può essere assoggettato, dovrà poter sopportare un carico di almeno 50 kg/m dove questo valore viene considerato per simulare l’eventuale spinta da parte dei lavoratori. e) deve essere dotato di tavola ferma piede alta circa 20 cm. Lo spazio tra la tavola ferma piede e il corrente superiore non deve superare i 60 cm. In presenza di persone o traffico veicolare, il parapetto deve essere sempre segnalato con nastro di colore rosso/bianco o con lampade elettriche o lanterne ad olio durante la notte.

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NASTRO ROSSO/BIANCO PER SEGNALAZIONE DEI PARAPETTI LE BARRIERE METALLICHE HANNO ORMAI SOSTITUITO I

PARAPETTI IN LEGNO GRAZIE ALLA LORO PRATICITA’

Figura 43 Figura 44 È considerata equivalente ai parapetti, qualsiasi protezione, quale muro, balaustra, ringhiera e simili, realizzante condizioni di sicurezza contro la caduta verso i lati aperti, non inferiori a quelle presentate dai parapetti stessi. Le barriere metalliche hanno ormai sostituito i parapetti in legno grazie alla loro praticita’. CENNO DI ALCUNE DISPOSIZIONI PRATICHE DA

SEGUIRE -Applicare al ciglio dello scavo un bordo di tavole sporgenti alto almeno 30 cm (tavola fermapiede) anche se non deve essere disposto un parapetto;

PARTICOLARE DELLA TAVOLA FERMAPIEDE CON SUPPORTO METALLICO

Figura 45

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-Allestire sul perimetro degli scavi,viottoli,gradini e attraversamenti dei robusti parapetti (h ≥1mt); -Adottare le protezioni non appena lo scavo superi i 50 cm di profondità; -Non ammucchiare materiali sul ciglio degli scavi; -I mezzi per il movimento terra devono sempre osservare un’adeguata distanza di sicurezza dallo scavo, per evitare improvvisi franamenti delle pareti; -i lavoratori all’interno dello scavo devono stare sufficientemente distanti l’uno dall’altro per evitare di colpirsi con attrezzi; -Impiegare per l’illuminazione elettrica tensioni non superiori a 25 watt;

LAMPADA PER LA SEGNALAZIONE NOTTURNA

Figura 46 A queste disposizioni pratiche si aggiungono norme di diligenza e comportamento che ciascun lavoratore è tenuto a rispettare.

SISTEMI DI PROTEZIONE

Quando si deve realizzare uno scavo, occorre verificare se si ha la necessità di utilizzare eventuali opere di sostegno delle pareti e di protezione per gli operai. Le condizioni di stabilità delle pareti nel corso dello scavo a causa della loro rapida variabilità sono una delle cause principali di incidenti sul lavoro e sono influenzate da:

a) dalle pressioni esistenti nel terreno non asportato (che prima erano equilibrate dal terreno asportato e non lo sono più dopo lo scavo) b) dalle azioni di disgregamento esercitate sulla parete esposta agli agenti atmosferici c) dagli scuotimenti e dalle vibrazioni prodotte da escavatori, autocarri,ecc

Da tutti questi fattori dipende la scelta della giusta inclinazione da dare alle pareti, oppure quando non è possibile realizzare questa inclinazione , la robustezza degli elementi delle armatura di sostegno. Spesso accade che uno scavo iniziato senza alcuna armatura debba obbligatoriamente proseguire dopo essere stato opportunamente armato, tenendo presente che ciascuna modifica dell’attività lavorativa richiede parere del direttore dei lavori, che giudica se l’intervento è fattibile o meno. Quando si effettua uno sbancamento (o scavo a cielo aperto) di larghezza superiore rispetto all’altezza, in materiali a comportamento granulare, il sistema di protezione è necessario solo se l’inclinazione della parete dello scavo è maggiore dell’angolo di attrito interno del terreno, o se si supera l’altezza critica in materiali coesivi.

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Nel caso di scavi a sezione obbligata, in cui la profondità è maggiore della larghezza, occorre necessariamente armare lo scavo per evitare crolli o franamenti delle pareti. Fanno eccezione i casi in cui lo scavo non raggiunge la profondità di 1 metro, o quando esso è realizzato in roccia ed il tecnico competente ritiene non verificabile un crollo delle pareti di scavo. ARMATURA DI UNO SCAVO CON PANNELLI IN LEGNO INCASTONATI

IN TRAVI “IPE” VERTICALI; LA CONTROSPINTA E’ AFFIDATA A PUNTELLI A VITE

Figura 47

GENERALITA’ SULLE ARMATURE DEGLI SCAVI

L’armatura degli scavi è l’operazione con la quale si procede a realizzare un’apposita incastellatura metallica o struttura in legno (sbadacchiatura) che rivesta le pareti di scavo al fine di evitarne il franamento o addirittura il crollo. Viene eseguita quando la particolare natura del terreno o a causa di piogge, di infiltrazioni, di gelo e disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti che sono fonte di rischio per gli operai. Questa operazione va solitamente eseguita per profondità di scavo ≥ 1,5 mt o quando il terreno non da sufficienti garanzie di stabilità. L’instabilità è dovuta al fatto che non è consentito realizzare le pareti secondo l’angolo di attrito interno del materiale (è comunque una situazione limite), o si supera l’altezza critica. Spesso in luogo dell’armatura si procede a consolidazioni esterne tali da rendere il terreno compatto ed idoneo allo scavo (attività preventiva). Essendo l’armatura una struttura a stretto contatto col terreno deve avere caratteristiche di robustezza e resistenza tali da opporsi alla spinta delle terre considerando la situazione più gravosa (es: terreno umido). Qualora la loro disposizione non è a stretto contatto col terreno, deve essere inserito nell’interfaccia terra/armatura opportuno materiale di rincalzo, al fine di garantire la continuità del contrasto.

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E’ opportuno procedere a calcolo strutturale degli elementi portanti qualora in prossimità della parete armata, vi sia sede di deposito materiali o via carrabile che costituiscono forti sovraccarichi a cui la parete scavata non può opporre resistenza. (l’art. 14 del D.P.R. 164 vieta a meno di seria necessità di costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi). Qualora si utilizzino puntelli di acciaio disposti perpendicolarmente ai montanti o ai pannelli in legno, occorre sempre verificare la compatibilità del carico trasmesso dall’acciaio al legno. Le norme indicano quali sono i materiali da utilizzare e quali sono le dimensioni minime degli elementi, differenziandoli tra struttura principale e struttura secondaria. La scelta del tipo di armatura da disporre nello scavo e del materiale da utilizzare, dipende sostanzialmente dalla natura del terreno, dal contesto ambientale e dal tipo di scavo da eseguire.

L’armatura deve comunque rispettare sempre le seguenti 3 condizioni:

1) essere realizzata in modo tale da evitare il rischio seppellimento (è il rischio principale al quale si và incontro in caso di franamento delle pareti)

2) essere sufficientemente resistente da opporsi, senza deformarsi o rompersi, alla pressione esercitata dal terreno sulle pareti di scavo

3) essere realizzata in modo da poter sopportare, senza deformarsi, anche carichi asimmetrici del terreno.

Il rispetto di queste condizioni è finalizzato a rendere tutti gli elementi dell’armatura un modulo unitario, simile ad una gabbia di sicurezza all’interno della quale l’operaio può agire in tutta tranquillità. Si devono comunque evitare tutte quelle procedure non sicure, allorché la pressione del terreno che si sviluppa in direzione diversa rispetto ai puntoni può provocare pericolosi franamenti.

DIFFERENZIAZIONE IN BASE AL TIPO DI SCAVO

Le armature si differenziano a seconda che si stiano realizzando cunicoli e pozzi oppure opere di sbancamento e splateamento. Nel primo caso a meno che non si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono disporsi in maniera tale da evitare franamenti della volta e delle pareti; l’applicazione procede mano a mano che il lavoro avanza, mentre la loro rimozione può essere effettuata in relazione al progredire del rivestimento in muratura o altro materiale da costruzione. Nel secondo caso esse vengono realizzate mano a mano che lo scavo procede ma vengono rimosse solo dopo aver ultimato il lavoro al suo interno.

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Un altro caso in cui spesso è necessaria l’adozione di armature è nei lavori di sottomurazione o quando in vicinanza allo scavo vi siano edifici o manufatti, le cui fondazioni possono essere scoperte o indebolite dall’azione meccanica. Nei lavori in pozzi di fondazione oltre i 3 m di profondità, deve essere disposto a protezione degli operai addetti allo scavo e all’asportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con possibilità di apertura per il passaggio della benna di caricamento. Lo spessore delle tavole e dei pannelli utilizzati deve essere ≥ 2,5 cm. Analogamente la presenza di edifici o manufatti al di sotto dell’area di lavoro richiede apposita delimitazione dell’area con strutture di protezione specifiche che arrestino crolli improvvisi o scivolamenti di materiale. Ogni volta che si evidenzia la presenza di armature ad una quota inferiore al piano di campagna devono essere predisposte scalette metalliche sostenute da apposita puntellatura o tramite collegamento alla struttura portante che permettano una rapida fuoriuscita dell’operaio dalla sede di scavo.

SISTEMA DI RINFORZO DELLE PARETI DI SCAVO PER IMPEDIRE

CROLLI IMPROVVISI

Figura 48

DIFFERENZIAZIONE IN BASE AL TIPO DI TERRENO Armatura di scavi in terreni coesivi: In presenza di un terreno di sufficiente coesione, in cui non è possibile realizzare lo scavo per tutta la profondità richiesta, si può effettuare lo scavo stesso fino a 80-120 cm e dopo aver disposto una prima armatura, si può procedere ad un’altra fase di scavo e così via.

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FASE 1: Si scava per 80/120 cm e si dispone immediatamente la prima armatura

Figura 49

FASE 2: Adagiata la prima armatura si procede con lo scavo in profondità

disponendo armature successive sino alla quota voluta

Figura 50 Quando il terreno ha una buona coesione, la realizzazione delle strutture di sostegno è abbastanza semplice e non richiede materiali ed attrezzature particolari. In questo caso posizionare i pannelli di legno, di altezza leggermente superiore alla profondità, garantisce direttamente la formazione della barra fermapiede. L’installazione avviene: in una prima fase, disponendo elementi di contrasto provvisori per consentire agli operai di scendere nella trincea, e nella seconda fase disponendo elementi di contrasto definitivi. Una evoluzione della stessa procedura consiste nell’utilizzare da subito puntoni idraulici di metallo, che si possono collocare dall’esterno con una pompa che agisce sugli stessi fino a mettere in contrasto i pannelli con le pareti di scavo.

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I PUNTONI METALLICI TELESCOPICI E IDRAULICI EVITANO TUTTE LE OPERAZIONI DI FISSAGGIO IMPONENDOSI PER CONTRASTO TRA

PARETI OPPOSTE TRAMITE UNA POMPA AD ALTA PRESSIONE

Figura 51 CASSERO AUTOAFFONDANTE PIAZZATO PER LA REALIZZAZIONE DI

UNA TRINCEA PER LA POSA IN OPERA DI CONDOTTE

Figura 52

PARTICOLARE DEL PISTONE IDRAULICO

Figura 53

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Un altro tipo di struttura di contrasto utilizzata, è quella che fa uso di teli con barra di fibra di vetro. Il peso trascurabile del telo facilita il trasporto e la messa in opera, con costi sicuramente inferiori. Questo tipo di armature è adatto per scavi non molto profondi (2 m – 2,5 m al max) e per terreni di buona coesione; non può essere utilizzata per scavi di larghezza inferiore a 80 cm in quanto limita lo spazio libero nella trincea. Armatura di scavi in terreni incoerenti: Quando il terreno non rende possibile nemmeno uno scavo di profondità minima, oppure quando si deve operare in siti urbani e occorre evitare qualsiasi depressione del terreno, è necessario rispettare rigorosamente le seguenti modalità: dopo aver scavato per circa 30 cm si infiggono nel terreno le due pareti verticali aventi una leggera inclinazione. FASE 1

Figura 54 Quindi si dispongono i puntoni di contrasto e si realizza un successivo scavo installando un secondo blocco di armatura, con pareti aventi la stessa inclinazione di quelle superiori e così via.

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FASE 2

Figura 55 La procedura descritta consente di raggiungere anche notevoli profondità in terreni senza alcuna coesione. Va ricordato che questo tipo di armatura non è facile da eseguire a regola d’arte: richiede, infatti, attrezzature specifiche e mano d’opera molto qualificata.

Rimozione delle armature: Per la rimozione delle armature occorre procedere dal basso verso l’alto, avendo particolare cura nel proteggere sempre il lavoratore che si trova dentro lo scavo.

PROTEZIONI BLINDATE Gli elementi dell’armatura sono solitamente realizzati con pannelli metallici e in legno o con telai multipli in acciaio. A) Pannelli metallici: I cassoni da realizzare comprendono due pannelli metallici laterali tenuti insieme da due puntoni d’acciaio. I pannelli, costituiti da profilati metallici saldati insieme per tutta la loro lunghezza, sono rinforzati da un montante verticale centrale su cui sono fissati i puntoni.

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PANNELLI METALLICI ABBINATI A PUNTONI D’ACCIAIO; IL LORO USO SI STA DIFFONDENDO PER L’ELEVATA PRATICITA’

Figura 56

APPLICAZIONE DEI PANNELLI METALLICI CON PUNTONI DI

RINFORZO DISPOSTI AD INTERASSI VARIABILI A SECONDA DELLA PROFONDITA’ DI SCAVO

Figura 57 Quando non si può armare lo scavo per tutta la sua altezza è preferibile collocare i cassoni nella parte superiore dello scavo e lasciare non armato il fondo, il cui franamento è molto improbabile, a meno che non ci si trovi in presenza di argille molli o terreni similari. B) Pannelli di legno: I pannelli di legno solitamente si utilizzano per lavori di scavo di piccole dimensioni. L’impiego del legno consente di costruire direttamente i pannelli a seconda dell’altezza dello scavo e di disporre i successivi puntoni a vite secondo le dimensioni della stessa armatura. L’armatura così realizzata è subito disponibile per la messa in opera.

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PANNELLI IN LEGNO MASSICCIO

Figura 58 C) Telai in acciaio: Se lo scavo è realizzato in un terreno in cui la decompressione può provocare collassi ed improvvisi smottamenti, per effettuare lavori di piccola durata si possono utilizzare telai mobili realizzabili direttamente dall’impresa che effettua i lavori. Queste strutture, con ossatura metallica e pareti realizzate con montanti, devono avere una sufficiente resistenza ai carichi dinamici e asimmetrici che si presentano in caso di frana. Vanno evitati telai leggeri che non hanno un’adeguata resistenza, anche se più facili da collocare nello scavo. Nei terreni poco coerenti o quando vanno assolutamente evitate compressioni nel materiale stesso, si rende necessaria la messa in opera dell’opportuna protezione. In questo caso gli elementi sono assemblati durante l’avanzamento. Una innovazione dei telai in acciaio sono stati i pannelli scorrevoli: questi sono costituiti da due montanti di guida laterali dove mano a mano che lo scavo procede vengono inseriti dei pannelli metallici che vengono gradatamente affondati attraverso delle giunzioni filettate o idraulicamente. Il loro uso è idoneo in scavi di notevole larghezza (anche 8m su due montanti) e profondità grazie alla loro robustezza. I PANNELLI SCORREVOLI SONO SISTEMI DI RITEGNO PER SCAVI DI

GRANDI DIMENSIONI

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Figura 59 D) Palancole metalliche: In molti casi è fondamentale rinforzare il terreno con resistenti palancole metalliche prima di avviare le operazioni di scavo. Per effettuare questo tipo di armatura occorre utilizzare un macchinario speciale che permette di infiggere contestualmente nel terreno le palancole, che devono sopportare le due facciate dello scavo. Dopo questa operazione , devono essere inseriti puntoni di contrasto mano a mano che la profondità della trincea aumenta.

LE PALANCOLE METALLICHE PERMETTONO DI CONTENERE

FRANAMENTI;SONO INSERITE PRIMA DI ESEGUIRE LO SCAVO E SUCCESSIVAMENTE VENGONO RINFORZATE CON PUNTONI E

CINTURE

Figura 60 Il numero degli elementi di contrasto dipende ovviamente dalla natura del terreno, dalle dimensioni dello scavo e dalle dimensioni delle singole paratie. Nella maggior parte dei casi è sufficiente la sola armatura di contrasto superiore, che rende inoltre più facile la posa in opera delle canalizzazioni. Un altro sistema di protezione con palancole è quello che fa uso di una cintura, con duplice scopo di armatura di contrasto e guida, dentro cui far passare le palancole stesse.

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LE PALANCOLE POSSONO ASSUMERE FORME TONDE GRAZIE ALLA LORO ARTICOLAZIONE

Figura 61

PROBLEMI COLLEGATI ALLE DEMOLIZIONI

Particolare attenzione, tra tutte i casi che si possono presentare, intesi generalmente come elementi non consueti nel panorama edilizio consueto, sono le strutture complesse o, quantomeno, le strutture che hanno alcuni punti di complessità come, ad esempio, le travi ribassate di grande luce, le grosse travi reticolari che reggono grandi carichi, i solai con luci elevate, strutture miste in calcestruzzo e acciaio. Tutte queste strutture richiedono particolari attenzioni durante le demolizioni in quanto, proprio per gli elevati carichi in gioco, risultano essere fortemente pericolose in caso di instabilizzazione della struttura stessa. Nella sostanza servono per evitare che l’edificio, durante i lavori, crolli in modo inaspettato provocando seri danni in termini sia di vite umane che di danni agli immobili circostanti. La strada per arrivare ad evitare questo consiste e passa attraverso uno studio approfondito degli aspetti strutturali che più interessano la demolizione.

DURANTE LA DEMOLIZIONE BISOGNA RICORDARSI DI ASPORTARE

COMPLETAMENTE LE PARTI DI STRUTTURA PERICOLANTI

Figura 62

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ANALISI CINEMATICA DELLE CONDIZIONI DI CROLLO Questa analisi, effettuata attraverso una adeguata conoscenza degli elementi strutturali dell’edificio e del loro comportamento (una cerniera si comporta in modo sostanzialmente diverso rispetto ad un incastro, così come una struttura iperstatica è molto diversa rispetto ad una isostatica), porta alla valutazione, anche attraverso una simulazione delle situazioni e delle fasi di demolizione, di eventuali crolli incontrollati che potrebbero interessare aree che, al contrario, si ritenevano al di fuori delle operazioni di demolizione

NELLE DEMOLIZIONI IL PERICOLO DI INTERAZIONE CON I CAVI

DELL’ALTA TENSIONE E’ UN FATTORE AD ALTO RISCHIO

Figura 63 Figura 64

ANALISI DELLE EVENTUALI SITUAZIONI DI CRISI

DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI Effettuata l’analisi cinematica, è necessario valutare se le operazioni di demolizione così come ipotizzate non potrebbero mandare in crisi parte della struttura a causa di

un cedimento di alcuni elementi che, aggravati di carichi prima deputati ad altre parti strutturali eliminate durante le operazioni di abbattimento, si sono trovati

improvvisamente sovraccaricati cedendo improvvisamente ed in modo inaspettato. Alcuni incidenti mortali sono capitati proprio ad operatori che, durante le operazioni

di demolizione, hanno innescato delle catene cinematiche causate da elementi sovraccaricati in modo improvviso che, collassando inaspettatamente, hanno

provocato crolli non valutati preventivamente.