FACOLTÀ BIBLICA CORSO: I VANGELI Le due moltiplicazioni ... · – alle particole che rimangino...

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1 FACOLTÀ BIBLICA CORSO: I VANGELI LEZIONE 29 Le due moltiplicazioni dei pani e dei pesci Un doppione? di GIANNI MONTEFAMEGLIO Circa la moltiplicazione dei pani, ne sono riferite due da Mt e Mr, una da Lc e Gv. Il. Racconto più semplice e più antico è quello di Mr 8:1-9 che sta alla base degli altri. Si tratta di un miracolo unico o duplice? Entrambi gli episodi avvengono sulla sponda orientale del lago di Genezaret (nella foto), regione molto simile ad un deserto per le sue colline brulle e ripide, con piccole spiagge aride e sabbiose, prive di villaggi lungo la costa. In questo territorio abitavano pochi ebrei ma molti gentili (ovvero non ebrei) che erano rozzi, dediti alla pastorizia, poco ospitali e ostili agli ebrei che avevano invece costellato il loro paese di ricche e popolose città industriali. Tra i due racconti di Mr, relativi alle due moltiplicazioni, vi sono differenze nei particolari: Mr 6:30-44 Mr 8:1-9 I discepoli prendono l’iniziativa; Yeshùa prende l’iniziativa; Motivo della compassione: pecore senza pastore; Motivo della compassione: muoiono di fame; 5000 persone; 4000 persone; 5 pani e 2 pesci; 7 pani e alcuni pesciolini; siedono sull’erba verde; siedono sul duro suolo; avanzi: 12 sporte. avanzi: 7 ceste Nei due racconti si trovano alcuni elementi comuni: Mr 6:30-44 Mr 8:1-9 Elementi comuni Compassione Incomprensione dei discepoli Domanda di Yeshùa sul numero dei pani L’accamparsi della folle Pane e pesci come base del miracolo I gesti di Yeshùa (prese, spezzò, porse) La distribuzione da parte dei discepoli La folla si sazia Ci sono degli avanzi

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FACOLT BIBLICA CORSO: I VANGELI LEZIONE 29

Le due moltiplicazioni dei pani e dei pesci Un doppione?

di GIANNI MONTEFAMEGLIO

Circa la moltiplicazione dei pani, ne sono riferite due da Mt e Mr, una da Lc e Gv. Il. Racconto

pi semplice e pi antico quello di Mr 8:1-9 che sta alla base

degli altri. Si tratta di un miracolo unico o duplice? Entrambi gli

episodi avvengono sulla sponda orientale del lago di Genezaret

(nella foto), regione molto simile ad un deserto per le sue colline

brulle e ripide, con piccole spiagge aride e sabbiose, prive di villaggi lungo la costa. In questo

territorio abitavano pochi ebrei ma molti gentili (ovvero non ebrei) che erano rozzi, dediti alla

pastorizia, poco ospitali e ostili agli ebrei che avevano invece costellato il loro paese di ricche

e popolose citt industriali. Tra i due racconti di Mr, relativi alle due moltiplicazioni, vi sono

differenze nei particolari: Mr 6:30-44 Mr 8:1-9

I discepoli prendono liniziativa; Yesha prende liniziativa; Motivo della compassione:

pecore senza pastore; Motivo della compassione:

muoiono di fame; 5000 persone; 4000 persone;

5 pani e 2 pesci; 7 pani e alcuni pesciolini; siedono sullerba verde; siedono sul duro suolo;

avanzi: 12 sporte. avanzi: 7 ceste

Nei due racconti si trovano alcuni elementi comuni: Mr 6:30-44 Mr 8:1-9

Elementi comuni Compassione

Incomprensione dei discepoli Domanda di Yesha sul numero dei pani

Laccamparsi della folle Pane e pesci come base del miracolo

I gesti di Yesha (prese, spezz, porse) La distribuzione da parte dei discepoli

La folla si sazia Ci sono degli avanzi

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Le differenze sono piuttosto numeriche:

Mr 6:30-44 Mr 8:1-9 Prima

moltiplicazione Seconda

moltiplicazione Uomini

5000 4000 Pani

5 7 Pesci

2 Alcuni Avanzi

12 sporte 7 ceste Prato erboso Zona desertica

Nella prima moltiplicazione sono i discepoli ad occuparsi della folla, nella seconda Yesha.

Ma vediamo i racconti:

Prima moltiplicazione

Gli apostoli si radunarono davanti a Ges e gli riferirono tutte le cose che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: Venite in privato, voi, in un luogo solitario, e riposatevi un po. Poich cerano molti che andavano e venivano, e non avevano nemmeno il tempo di mangiare un pasto. E se ne andarono in barca verso un luogo solitario per appartarsi. Ma li videro andare e molti lo seppero, e da tutte le citt vi accorsero a piedi e li precedettero. E, sceso, vide una grande folla, e fu mosso a piet verso di loro, perch erano come pecore senza pastore. E cominci a insegnare loro molte cose. Ormai lora si era fatta tarda, e i suoi discepoli gli si accostarono e dicevano: Il luogo solitario e lora gi tarda. Congedali, affinch vadano nelle campagne e nei villaggi circostanti e si comprino qualcosa da mangiare. Egli rispose loro, dicendo: Date loro voi stessi qualcosa da mangiare. Allora gli dissero: Andremo noi a comprare pani per duecento denari e [li] daremo loro da mangiare?. Egli disse loro: Quanti pani avete? Andate a vedere!. Accertatisi, dissero: Cinque, oltre a due pesci. E ordin a tutti di giacere per compagnie sullerba verde. E si misero a giacere in gruppi di cento e di cinquanta. Presi ora i cinque pani e i due pesci alz gli occhi al cielo e disse una benedizione, e spezz i pani e li dava ai discepoli, affinch questi li mettessero davanti a loro; e divise i due pesci per tutti. E tutti mangiarono e furono saziati; e raccolsero i frammenti, dodici cesti pieni, oltre ai pesci. Inoltre, quelli che mangiarono dei pani erano cinquemila uomini. - Mr 6:30-44, TNM.

Seconda moltiplicazione

In quei giorni, quando cera di nuovo una grande folla e non avevano da mangiare, egli chiam a s i discepoli e disse loro: Provo piet per la folla, perch sono gi tre giorni che rimangono presso di me e non hanno da mangiare; e se li mandassi alle loro case digiuni, verrebbero meno per la strada. Infatti, alcuni di loro vengono da lontano. Ma i suoi discepoli gli risposero: Da dove si potr saziarli qui, in un luogo isolato, con pani?. Tuttavia egli prosegu, chiedendo loro:

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Quanti pani avete?. Dissero: Sette. E ordin alla folla di giacere per terra e, presi i sette pani, rese grazie, li spezz, e li dava ai suoi discepoli perch li servissero, e li servivano alla folla. Avevano anche alcuni pesciolini; e, avendoli benedetti, disse loro di servire anche questi. Quindi mangiarono e furono sazi, e raccolsero i frammenti avanzati, sette cesti da provviste pieni. E cerano circa quattromila [uomini]. Infine li mand via. - Mr 8:1-9, TNM.

Un doppione?

Che ne pensano gli studiosi? In genere credono si tratti di un doppione in quanto i

particolari sarebbero variati durante la trasmissione orale che si curava pi della sostanza

che non dei particolari. Sembrerebbe che la seconda moltiplicazione sia una copia della

prima. Cos si spiegherebbe meglio il fatto che la folla rimase con Yesha per tre giorni

(seconda moltiplicazione): Sono gi tre giorni che rimangono presso di me e non hanno da

mangiare (8:2, TNM); in quei tre giorni avrebbero udito la sua predicazione (prima

moltiplicazione): Cominci a insegnare loro molte cose (6:34, TNM). Anche lintenzione di

lasciar liberi i presenti (Se li mandassi alle loro case, 8:3, TNM; seconda moltiplicazione)

troverebbe la sua giustificazione nella prima: Affinch vadano nelle campagne e nei villaggi

circostanti e si comprino qualcosa da mangiare. - 6:36, TNM.

Vi sarebbe pure una ragione per la doppia redazione del medesimo episodio: la prima

sarebbe linterpretazione della congregazione proveniente dal giudaismo, coniata sulla

cena del Signore (Alz gli occhi al cielo e disse una benedizione, e spezz i pani e li dava

ai discepoli, 6:41, TNM); la seconda sarebbe linterpretazione etnica (Rese grazie, li

spezz, e li dava ai suoi discepoli perch li servissero, 8:6; TNM; cfr. 1Cor 11:9). Luca, da

storico, avrebbe ridotto la moltiplicazione ad una sola.

Che dire? Se le due moltiplicazioni si trovassero in due Vangeli diversi, non ci sarebbe

nessun problema per una simile ipotesi. Ma il fatto che i due episodi si trovino entrambi

presso lo stesso Vangelo e, per di pi, presso due Vangeli (Mr e Mt) ci fa capire che sia

Marco che Matteo li ritenevano due episodi diversi e non un doppione. Anche altrove le

parole di Yesha presuppongono una duplice moltiplicazione: Non ricordate, quando

spezzai i cinque pani per i cinquemila [uomini], quanti cesti pieni di frammenti

raccoglieste?. Gli dissero: Dodici. Quando spezzai i sette per i quattromila [uomini],

quanti cesti da provviste pieni di frammenti raccoglieste?. E gli dissero: Sette (Mr 8:18-

20, TNM). Yesha stesso parla di due moltiplicazioni. Matteo e Marco concordano. Quindi,

sono due.

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Sfumature dei singoli evangelisti

Marco che ha creato il genere letterario del Vangelo mette in risalto, come il solito,

lincomprensione dei discepoli: Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore

indurito?, Non capite ancora? (Mr 8:17,21). Si tratta di unottusit lampante, anche perch

Yesha ricorda loro le due moltiplicazioni (Mr 8:18-221). Chiss che Marco non rimarchi i

due episodi proprio per mostrare lincapacit umana di comprendere lazione divina. Il fatto

che non appaiano simboli nei due racconti marciani depone a favore della loro storicit. Il

fatto che Mr abbia (eulghesen), benedisse, nella prima moltiplicazione (6:41),

esattamente come nellultima cena (14:22), e il fatto che abbia

(eucharistsas), rese grazie, nella seconda moltiplicazione (8:6), mostra che levangelista

non aveva in mente direttamente leucaristia: avrebbe altrimenti unificato le due lezioni. N

si pu vedere nei frammenti di cibo rimasto un riferimento come vorrebbe qualche cattolico

alle particole che rimangino dopo la messa: la Cena del Signore, infatti, sempre a

disposizione e non necessita di ostie preconfezionate. Tutto invece milita a favore di episodi

storici della vita di Yesha; non ci sono significati simbolici misteriosi. Si tratta di fatti storici

che Marco riporta fedelmente.

Per quanto riguarda Matteo, nellatteggiamento scettico dei discepoli egli mostra il modo

di pensare della comunit del suo tempo. Matteo insiste di pi sul ruolo dei discepoli

nelleseguire la volont di Yesha: Ed egli disse: Portatemeli qua (14:18). Questo passo

proprio di Mt. I discepoli ubbidiscono e gli portano i pani e i pesci. In Mt il verbo dare vale

tanto per Yesha quanto per i discepoli: Li distribu [ (doken), diede] ai discepoli,

i discepoli a loro volta alle folle (14:19, TNM); Li distribuiva [ (eddu), dava] ai

discepoli, i discepoli a loro volta alle folle (15:36, TNM). In Mr e Lc solo Yesha che d,

i discepoli presentano: Li dava [ (eddu)] ai discepoli, affinch questi li mettessero

davanti [ (paratithsin), presentassero] a loro (Mr 6:41, TNM); Li dava

[ (eddu)] ai discepoli perch li ponessero [ (parathinai), per presentare]

davanti alla folla (Lc 9:16, TNM). In Mt, anche nella seconda moltiplicazione i discepoli sono

chiamati in causa e si sentono incapaci di agire: Dove potremo noi trovare in un deserto

tanti pani da sfamare una folla cos grande? (15:33). Qui forse c s un riferimento alla

Cena del Signore; Matteo, infatti, mette in secondo ordine la distribuzione dei pesci: Quanti

pani avete? (15:34); mentre in Mr si ha: Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver

pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli (8:7). Anche se cos

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fosse, comunque davvero fuori luogo affermare come fa il cattolico A. Heising - che

Matteo voglia mettere in risalto il ruolo di mediatori da parte degli apostoli nella celebrazione

eucaristica. Il fatto che nella comunit dei discepoli di Yesha non esiste proprio alcun

sacerdote n tanto meno alcun mediatore tra i discepoli e Yesha: Yesha lunico

sommo sacerdote e lunico mediatore tra gli uomini e Dio (1Tm 2:5). E poi, il riferimento alla

Cena del Signore qui dubbio: si noti che Matteo, nel suo Vangelo, pur presentando Yesha

come il nuovo Mos, non ha richiami ai motivi delle Scritture Ebraiche della manna.

Luca, come storico, evita i doppioni. per questo che tralascia la seconda moltiplicazione.

In Lc il racconto pi stringato e sembra il resoconto oggettivo di un fatto accaduto al tempo

di Yesha. Luca non ha interesse per i motivi delle Scritture Ebraiche. Egli riunisce insieme

Mr e Mt quando crede di cogliervi qualche dato interessante. Sembra che Luca strutturi il

suo racconto con la relazione eucaristica. A lora si era fatta tarda di Mr 6:35, TNM) egli

sostituisce il giorno cominciava a declinare (9:12), il che ci fa pensare allepisodio di

Emmaus: Resta con noi perch si fa sera e il giorno gi volge al declino. Egli entr per

rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo

spezz e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui spar dalla

loro vista. - Lc 24:29-31.

Presso Gv si trovano tracce della forma letteraria ricalcata sul motivo di Mos ed Eliseo.

Giovanni parla di pani d'orzo ( , rtus krithnus, 6:9), come nel caso di

Eliseo (2Re 4:42); i sinottici hanno invece solo rtus (pani). Giovanni mette in connessione

la moltiplicazione con lattesa escatologica (ovvero che riguarda gli ultimi tempi) del messia

o unto o consacrato: Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominci a

dire: Questi davvero il profeta che deve venire nel mondo! (6:14). E ancora: Allora gli

dissero: Quale segno dunque tu fai perch vediamo e possiamo crederti? Quale opera

compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da

mangiare un pane dal cielo (6:30,31). Il segno richiesto dai farisei un miracolo simile a

quello della manna: dopo aver domandato quale segno compie a dimostrazione della sua

messianicit, gli suggeriscono proprio la manna, ma essi intendono che si doveva compiere

ogni giorno come nel deserto, e non solo una volta come Yesha aveva fatto poco prima.

Yesha spiega loro che la vera manna lui. Non vi qui nessun rapporto con leucaristia.

In Gv 6:23 si dice solo: Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberade, presso il luogo

dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie [

(eucharistsantos)]. Yesha stesso spiega altrove il significato di quel rendere grazie:

Padre, ti ringrazio [ (eucharist)] che mi hai ascoltato (Gv 11:41). Si tratta di

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ringraziare Dio. Per di pi, in 6:23 l (eucharistsantos t kyru),

dopo che il Signore aveva reso grazie, manca in alcuni codici; in ogni caso pu ritenersi

unespressione secondaria. La frase regge bene anche con solo: Altre barche erano giunte

nel frattempo da Tiberade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane. Lespressione

alzati gli occhi al cielo (che fa parte di un antico gesto eucaristico) Giovanni la tralascia e

quindi manca in questo passo. Nella prima moltiplicazione la troviamo in Mt 14:19: Prese i

cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunzi la benedizione; e anche in Mr

6:41: Presi i cinque pani e i due pesci, lev gli occhi al cielo, pronunzi la benedizione; e

in Lc 9:16: Prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse; manca

nella seconda moltiplicazione. In Giovanni il pane moltiplicato considerato cibo materiale

cui Yesha oppone un cibo spirituale, vale a dire il suo discorso sul pane. Tutto questo

discorso sul pane spirituale accentrato su Yesha e sulla sua passione. Del resto, tutto il

discorso cristocentrico: viaggio sul lago, afflusso della folla, fama di Yesha taumaturgo,

ritiro sul monte; i discepoli stanno in secondo piano: Ges sal sulla montagna e l si pose

a sedere con i suoi discepoli (6:3). La descrizione giovannea pi solenne rispetto alla

vivacit di Mr: Era infatti molta la folla che andava e veniva, molti per li videro partire e

capirono, e da tutte le citt cominciarono ad accorrere l a piedi e li precedettero (Mr

6:31,33). In Gv Yesha si preoccupa della folla che vede dopo essere salito sul monte e che

si accosta a lui: Alzati quindi gli occhi, Ges vide che una grande folla veniva da lui (6:5).

Yesha sa gi cosa fare; la domanda a Filippo (E disse a Filippo: Dove possiamo

comprare il pane perch costoro abbiano da mangiare?, Ibidem) retorica e vuole solo

metterlo alla prova. Quando poi lo si vuol fare re, Yesha si ritira tutto solo: Sapendo che

stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritir di nuovo sulla montagna, tutto solo (v.

15). Giovanni sembra contrario nel vedere in questo miracolo il prodigio della manna tanto

atteso dai farisei.

Alcuni problemi Luogo del miracolo della prima moltiplicazione. Mr osserva che Yesha si diresse in barca in un luogo isolato, ma fu preceduto a piedi da molta gente: Partirono sulla barca

verso un luogo solitario, in disparte. Molti per li videro partire e capirono, e da tutte le citt

cominciarono ad accorrere l a piedi e li precedettero (6:32,33). Comp poi il miracolo a

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loro favore. In seguito fece salire i discepoli sulla barca per farli andare avanti sull'altra riva,

verso Betsida, mentre lui avrebbe congedato la folla (v. 45). Lc dice invece che il luogo

isolato in cui molta folla lo aveva raggiunto era proprio Betsaida: Li prese con s e si ritir

verso una citt chiamata Betsida. Ma le folle lo seppero e lo seguirono (9:10,11). Secondo

Gv il miracolo avvenne ad oriente del lago di Galilea (detto anche lago o mare di Tiberiade

o di Genezaret): Ges and all'altra riva del mare di Galilea, cio di Tiberade; dopo il

miracolo, attraversarono il lago e giunsero a Cafarnao: Saliti in una barca, si avviarono

verso l'altra riva in direzione di Cafarnao. - 6:1,16.

Abbiamo quindi:

Secondo Luogo del miracolo Luogo dopo il miracolo Mr Luogo solitario Verso Betsaida, sullaltra riva Lc Betsaida - Gv Ad oriente del lago Verso Cafarnao, sullaltra riva

Luso di una cartina ci

aiuter a collocare i luoghi, per

cui consigliamo di consultare

un atlante biblico.

Il desiderio di far coincidere

il miracolo ha fatto s che

alcuni studiosi ipotizzassero

due Betsaida: una in Galilea,

ad occidente del lago (sarebbe

quella di Mr); una a nord-est

del lago, detta Betsaida-Giulia

(che sarebbe quella di Lc). La prima Betsaida sarebbe stata la patria di Pietro, Andrea e

Filippo (Gv 1:44;12:21). davvero cos?

I riferimenti biblici indicano una localit sulla riva nord del lago di Galilea. Giuseppe Flavio

ne collega il nome con un popoloso villaggio poco a est del punto in cui il fiume Giordano

entra nel lago. Questo villaggio fu ricostruito dal tetrarca Filippo e chiamato Giulia in onore

della figlia di Augusto (Antichit Giudaiche 18,28). Le antiche rovine di Giulia si trovano a

et-Tell, circa 3 km dal lago; ma i resti di un piccolo insediamento di pescatori si trovano a el-

`Araj proprio sulla riva. Qui cera un porto naturale usato fino a poco tempo fa dai pescatori,

perci la configurazione geografica corrisponderebbe al significato del nome Betsaida.

Lipotesi di una seconda Betsaida si basa sulle dichiarazioni di Giuseppe Flavio e di altri,

secondo cui i confini della Galilea non si estendevano a est del Giordano. Lo stesso

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Giuseppe Flavio parla di Giulia come di una citt della Gaulanitide inferiore, la regione a

est del lago di Galilea (Guerra giudaica 2,168). Nella Bibbia per Betsaida definita di

Galilea (Gv 12:21). Sembra che i confini della Galilea non siano sempre stati definiti con

precisione, e anche Giuseppe Flavio fa riferimento a un certo Giuda della Gaulanitide come

a un galileo (Antichit giudaiche 18,4; Guerra giudaica 2,118). Forse parte della

popolazione di Betsaida si era stabilita sulla riva ovest del Giordano, distante circa 1,5 km.

Ma verosimile la possibilit che ci fossero due Betsaida? Va notato che questa seconda

ipotetica localit avrebbe dovuto essere anchessa vicino a Capernaum: sarebbe davvero

molto improbabile che esistessero due citt omonime a pochi chilometri di distanza.

Secondo i Testimoni di Geova quasi tutte le traduzioni di Marco 6:45 consentono lipotesi

che gli apostoli abbiano iniziato la traversata verso Capernaum seguendo prima la costa

verso Betsaida (avendo evidentemente lasciato Ges vicino al luogo dove aveva sfamato

in modo miracoloso i 5.000, probabilmente un po pi a S di Betsaida e sulla riva opposta

rispetto a Capernaum), e poi attraversando lestremit settentrionale del mare, per

raggiungere la loro destinazione, Capernaum. Essi approdarono nel paese di Gennezaret,

forse un po pi a S di Capernaum. Mr 6:53 (Perspicacia nello studio delle Scritture Vol.

1, pag. 356, alla voce Betsaida). Questo tentativo di ricostruzione pur contenendo

qualche elemento di verit - per pieno di forse e attribuisce agli apostoli unintenzione

circa la loro destinazione che non sicuro avessero.

Che soluzione dare, allora? Intanto va sgombrato il campo da unipotetica seconda

Betsaida. Lunica Betsaida di cui parlano i Vangeli quella collocata in Galilea: Betsida di

Galilea (Gv 12:21), e questa si trova a nord-est del lago di Galilea, poco a est del fiume

Giordano (si veda la cartina). Non solo poco credibile ipotizzare una

seconda Betsaida ovvero una cittadina con lo stesso nome l vicino,

ma soprattutto nel luogo ipotizzato (ad occidente del lago) non vi sono

assolutamente tracce archeologiche di questa fantomatica seconda

localit. Qualcuno ha cercato di identificarla con i ruderi di Hirbet Minigah, ma la cosa non

regge: le rovine sono del periodo arabo. - Cfr. J. Bover, Dos casos de toponimia y de critica

textual III Magadn, Dalmanutha, Magdala, 1952, pagg. 280-282; B. Hjerl Hansen, Enigme

gographique et linguistique, RB 53, 1946, pagg. 372-384.

Dato che nel luogo del miracolo (probabilmente presso il Wadi el-Samak) il lago fa unansa,

si poteva vedere Betsaida come opposta. Yesha intende mandare l gli apostoli.

Normalmente Mr 6:45 tradotto: Ordin poi ai discepoli di salire sulla barca e precederlo

sull'altra riva, verso Betsida; cos anche TNM: [Yesha] senza indugio, costrinse i suoi

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discepoli a salire sulla barca e ad andare avanti alla riva opposta, verso Betsaida. Secondo

i Testimoni di Geova come abbiamo visto la destinazione era Cafarnao (Capernaum), e

quindi gli apostoli avrebbero fatto rotta verso Cafarnao seguendo prima la costa verso

Betsaida (Ibidem). Ma ci sono dei problemi: 1) Cafarnao non menzionata come

destinazione, 2) il testo parla chiaramente di Betsaida quale destinazione, 3) Yesha ordina

di andare avanti alla riva opposta (Mr 6:45, TNM). Occorre vedere bene il testo greco, che

ha (prs Bethsaidn). La traduzione verso Betsaida certo possibile, ma

non lunica. Lavverbio prs seguito dal caso accusativo (come qui) pu significare sia

verso che a.

Il ragionamento dimostrer che a il nostro caso, per cui abbiamo: Ordin poi ai

discepoli di salire sulla barca e precederlo sull'altra riva, a Betsida. Dal posto in cui si

trovavano, nellansa del lago, Betsaida vi vedeva come opposta: [Yesha] costrinse i suoi

discepoli a salire sulla barca e ad andare avanti alla

riva opposta (TNM). Lintenzione di Yesha era

quella di far allontanare i discepoli, congedare lui

stesso la folla e poi raggiungere a piedi gli apostoli

a Betsaida. Cosa accadde poi? Dopo essersi

accomiatato da loro, se ne and su un monte a pregare. Venuta ora la sera, la barca era in

mezzo al mare, ma egli era solo a terra (vv. 46,47, TNM). Arriva una tempesta improvvisa.

Yesha vede la scena e agisce di conseguenza: Intanto la barca era a molte centinaia di

metri da terra, essendo fortemente sbattuta dalle onde, perch il vento era contrario. Ma nel

periodo della quarta vigilia della notte [da circa le 3 del mattino fino al sorgere del sole,

secondo la divisione greca e romana della notte che gli ebrei avevano adottato], egli venne

da loro, camminando sul mare (Mt 14:24,25, TNM). Yesha raggiunge la barca, sale a

bordo con gli apostoli e quindi puntano tutti direttamente su Cafarnao (Gv 6:16), approdando

vicino a Genezaret: Fatta la traversata, giunsero a terra in Gennezaret e approdarono nelle

vicinanze. - Mr 6:53, TNM.

Luogo del miracolo della seconda moltiplicazione. Secondo Mr, Yesha e gli apostoli si recano dalloriente del lago a Dalmanuta: Sal poi sulla barca con i suoi discepoli e and

dalle parti di Dalmanta (8:10). Questa Dalmanuta una localit che nella Bibbia non viene

mai ricordata altrove, n le fonti extrabibliche ne parlano. La lezione marciana tuttavia

incerta: in alcuni codici greci vi si legge Magdala o Magadn. Secondo il Dalman,

Dalmanuta sarebbe una corruzione del nome Magdalayath, ossia il paese della

Maddalena (Orte und Wege Jesu Vol. III, pag. 136). Per R. Harris sarebbe la traduzione

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aramaica del greco is ta mere (cod. Bezae p. 178); in margine a un manoscritto vi sarebbe

stato scritto lemantha, traduzione aramaica di is ta mere (dallaltra parte). Questa glossa

(annotazione) sarebbe poi stata presa come nome proprio e sarebbe passata dal margine

al testo. Il d che precede mantha in aramaico il segno del genitivo (di almantha >

dalmantha). Il nome vero sarebbe stato Magadn, che troviamo in Mt 15:39: Congedata

la folla, Ges sal sulla barca e and nella regione di Magadn [], localit che

alcuni identificano con Magdala (a circa 6 km a nord di Tiberiade). Il Talmd la chiama

Migdal Nunayya, la torre dei pesci (Bab. Pesahm 46a), identificabile probabilmente con

Tarichea (trichos = presce salato; cfr. G. Flavio, Vita 32).

Il miracolo

Non mancano i soliti scettici che hanno difficolt ad accettare il miracolo. Costoro hanno

cercato di spiegare lepisodio in modo naturale.

Qualcuno (tale Reimarus) ha ipotizzato addirittura la frode. Al pane si sarebbe gi

provveduto prima perch sarebbe stato nascosto in una grotta dalle donne incaricate del

vettovagliamento (Lc 8:2). Questa ipotesi fa semplicemente ribrezzo. Bisognerebbe

vergognarsi di proporla. A Yesha un miracolo non si riesce ad attribuirlo, ma una frode s;

proprio a lui che era un modello di elevatezza morale. Questi tentativi vanno decisamente

respinti.

Altri studiosi (cosiddetti studiosi) parlano dipnotismo: Yesha, con la sua forza psichica,

avrebbe saziato psicologicamente le persone, dando loro limpressione di mangiare pane e

pesci. Anche qui si tratterebbe di frode, del tutto inspiegabile e inaccettabile nel caso di

Yesha. Lipotesi, oltre che offensiva, ridicola. Come si spiegherebbero le ceste e le sporte

con gli avanzi di cibo?

Qualcun altro (Paulus, Vita di Ges, Santangelo) ricorre al buon esempio. Di fronte alle

necessit della folla, Yesha avrebbe suggerito al ragazzo di distribuire quello che aveva.

Questo esempio avrebbe spinto la folla ad unondata di altruismo. Una specie di ci che

basta per uno pu bastare per due. Ma il fantasioso Paulus dimentica che si trattava di

migliaia di persone. E poi, gli avanzi? Non pu essere. Per di pi, dopo aver seguito Yesha

per tre giorni, le risorse iniziali dovevano essere state in gran parte consumate.

Non mancano nella schiera i soliti studiosi che ricorrono al mito. Gli evangelisti avrebbero

attribuito a Yesha dei miracoli sul tipo di quelli dellellenismo. Questi saccenti ricordano che

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anche i testi indiani dicono che la divinit pu provvedere cibo miracolosamente per i fedeli

(Qoh. R. 1,28; TWNT 4, pag. 864). Questi sapientoni trascurano per il fatto che gli ebrei

non avevano alcunch a che fare con miti ellenistici o leggende indiane. Se, davvero da

studiosi, si paragonano i testi biblici con quei miti e leggende, un accurato esame mostra

che non c alcun parallelismo.

Non mancano poi i soliti esegeti che vi vedono il simbolo. Secondo il Loisy i racconti biblici

non sono altro che simboli creati dalla comunit dei credenti per esaltare il dono

delleucaristia. Gli fa seguito il Bultmann che si prende anche la briga di analizzare le forme

per trovare nella manna la prefigurazione della moltiplicazione dei pani e nelle quaglie quella

dei pesci. Occorre ricordare, da studiosi, che tutti gli accenni alla manna o al pane

moltiplicato da Eliseo (2Re 4:42-44) e alle quaglie nel deserto possono servire da base, ma

non bastano a legittimare una creazione di sana pianta del miracolo. Esaminiamo pure la

cosa. Le quaglie provvedute da Dio agli ebrei nel deserto (Es 16:13; Nm 11:32) non hanno

alcun collegamento con i pesci. Il Vangelo, nel descrivere il miracolo della moltiplicazione,

non fa proprio nessun accenno alle quaglie. Anche se le quaglie provvedute da Dio vennero

dal mare, le quaglie non sono tuttavia pesci. Lallusione alleucaristia poi molto remota:

che centrano mai i pesci con la Cena del Signore? Se il miracolo fosse stato inventato per

esaltare leucaristia, i pesci non vi avrebbero trovato posto. Per di pi, gli evangelisti

avrebbero usato le parole dette da Yesha nellistituire la cena commemorativa, e non altre.

E, ancora, vi avrebbero menzionato il vino, elemento indispensabile per la Cena del Signore.

No, non per prefigurare la Cena del Signore che fu inventata la moltiplicazione dei pani.

Gli episodi sono storici, realmente accaduti. Se Matteo fa allusioni alla Cena, utilizza solo

un vero miracolo preesistente.

La chiesa dei primi secoli ha cercato un simbolismo anche per i pesci moltiplicati. Ma si

tratta della chiesa ormai avviata allapostasia che diventer presto chiesa romana e infine

Chiesa Cattolica Romana. Vediamo, comunque, la creazione del simbolismo creato sulla

parola pesce. In greco pesce (ichths, da cui il nostro ittico). Dallacrostico di

questa parola greca venne formata la frase che cos suona:

Greco Traslitterato Italiano I Iess Yesha ch christs unto th The di Dio is figlio s sotr salvatore

(Il sigma, lettera s, si scrive in greco quando finale, se iniziale o nel corpo della parola).

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Che nei racconti biblici vi sia un simbolismo innegabile: Giovanni stesso presenta il

miracolo del pane come simbolo di Yesha vero pane di vita, la vera manna dal cielo. Ma

questo non esclude la realt storica del miracolo, anzi lo presuppone (secondo la mentalit

semitica). il fatto che diviene simbolo daltro.

Con questi miracoli della moltiplicazione Yesha si mostra il pastore misericordioso che

si prende cura delle pecore a lui affidate. Dio usa Yesha che agisce a imitazione di Dio

stesso: Dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercher le mie pecore e ne avr cura. Come

un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che

erano state disperse, cos io passer in rassegna le mie pecore e le raduner da tutti i luoghi

dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine (Ez 34:11,12, CEI). Yesha aveva il

potere di moltiplicare i pani per provvedere a quelle persone che erano come pecore che

non hanno pastore. - Mr 6:34.