FACOLTÀ BIBLICA CORSO: I VANGELI Le due moltiplicazioni ... · – alle particole che rimangino...
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FACOLT BIBLICA CORSO: I VANGELI LEZIONE 29
Le due moltiplicazioni dei pani e dei pesci Un doppione?
di GIANNI MONTEFAMEGLIO
Circa la moltiplicazione dei pani, ne sono riferite due da Mt e Mr, una da Lc e Gv. Il. Racconto
pi semplice e pi antico quello di Mr 8:1-9 che sta alla base
degli altri. Si tratta di un miracolo unico o duplice? Entrambi gli
episodi avvengono sulla sponda orientale del lago di Genezaret
(nella foto), regione molto simile ad un deserto per le sue colline
brulle e ripide, con piccole spiagge aride e sabbiose, prive di villaggi lungo la costa. In questo
territorio abitavano pochi ebrei ma molti gentili (ovvero non ebrei) che erano rozzi, dediti alla
pastorizia, poco ospitali e ostili agli ebrei che avevano invece costellato il loro paese di ricche
e popolose citt industriali. Tra i due racconti di Mr, relativi alle due moltiplicazioni, vi sono
differenze nei particolari: Mr 6:30-44 Mr 8:1-9
I discepoli prendono liniziativa; Yesha prende liniziativa; Motivo della compassione:
pecore senza pastore; Motivo della compassione:
muoiono di fame; 5000 persone; 4000 persone;
5 pani e 2 pesci; 7 pani e alcuni pesciolini; siedono sullerba verde; siedono sul duro suolo;
avanzi: 12 sporte. avanzi: 7 ceste
Nei due racconti si trovano alcuni elementi comuni: Mr 6:30-44 Mr 8:1-9
Elementi comuni Compassione
Incomprensione dei discepoli Domanda di Yesha sul numero dei pani
Laccamparsi della folle Pane e pesci come base del miracolo
I gesti di Yesha (prese, spezz, porse) La distribuzione da parte dei discepoli
La folla si sazia Ci sono degli avanzi
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Le differenze sono piuttosto numeriche:
Mr 6:30-44 Mr 8:1-9 Prima
moltiplicazione Seconda
moltiplicazione Uomini
5000 4000 Pani
5 7 Pesci
2 Alcuni Avanzi
12 sporte 7 ceste Prato erboso Zona desertica
Nella prima moltiplicazione sono i discepoli ad occuparsi della folla, nella seconda Yesha.
Ma vediamo i racconti:
Prima moltiplicazione
Gli apostoli si radunarono davanti a Ges e gli riferirono tutte le cose che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: Venite in privato, voi, in un luogo solitario, e riposatevi un po. Poich cerano molti che andavano e venivano, e non avevano nemmeno il tempo di mangiare un pasto. E se ne andarono in barca verso un luogo solitario per appartarsi. Ma li videro andare e molti lo seppero, e da tutte le citt vi accorsero a piedi e li precedettero. E, sceso, vide una grande folla, e fu mosso a piet verso di loro, perch erano come pecore senza pastore. E cominci a insegnare loro molte cose. Ormai lora si era fatta tarda, e i suoi discepoli gli si accostarono e dicevano: Il luogo solitario e lora gi tarda. Congedali, affinch vadano nelle campagne e nei villaggi circostanti e si comprino qualcosa da mangiare. Egli rispose loro, dicendo: Date loro voi stessi qualcosa da mangiare. Allora gli dissero: Andremo noi a comprare pani per duecento denari e [li] daremo loro da mangiare?. Egli disse loro: Quanti pani avete? Andate a vedere!. Accertatisi, dissero: Cinque, oltre a due pesci. E ordin a tutti di giacere per compagnie sullerba verde. E si misero a giacere in gruppi di cento e di cinquanta. Presi ora i cinque pani e i due pesci alz gli occhi al cielo e disse una benedizione, e spezz i pani e li dava ai discepoli, affinch questi li mettessero davanti a loro; e divise i due pesci per tutti. E tutti mangiarono e furono saziati; e raccolsero i frammenti, dodici cesti pieni, oltre ai pesci. Inoltre, quelli che mangiarono dei pani erano cinquemila uomini. - Mr 6:30-44, TNM.
Seconda moltiplicazione
In quei giorni, quando cera di nuovo una grande folla e non avevano da mangiare, egli chiam a s i discepoli e disse loro: Provo piet per la folla, perch sono gi tre giorni che rimangono presso di me e non hanno da mangiare; e se li mandassi alle loro case digiuni, verrebbero meno per la strada. Infatti, alcuni di loro vengono da lontano. Ma i suoi discepoli gli risposero: Da dove si potr saziarli qui, in un luogo isolato, con pani?. Tuttavia egli prosegu, chiedendo loro:
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Quanti pani avete?. Dissero: Sette. E ordin alla folla di giacere per terra e, presi i sette pani, rese grazie, li spezz, e li dava ai suoi discepoli perch li servissero, e li servivano alla folla. Avevano anche alcuni pesciolini; e, avendoli benedetti, disse loro di servire anche questi. Quindi mangiarono e furono sazi, e raccolsero i frammenti avanzati, sette cesti da provviste pieni. E cerano circa quattromila [uomini]. Infine li mand via. - Mr 8:1-9, TNM.
Un doppione?
Che ne pensano gli studiosi? In genere credono si tratti di un doppione in quanto i
particolari sarebbero variati durante la trasmissione orale che si curava pi della sostanza
che non dei particolari. Sembrerebbe che la seconda moltiplicazione sia una copia della
prima. Cos si spiegherebbe meglio il fatto che la folla rimase con Yesha per tre giorni
(seconda moltiplicazione): Sono gi tre giorni che rimangono presso di me e non hanno da
mangiare (8:2, TNM); in quei tre giorni avrebbero udito la sua predicazione (prima
moltiplicazione): Cominci a insegnare loro molte cose (6:34, TNM). Anche lintenzione di
lasciar liberi i presenti (Se li mandassi alle loro case, 8:3, TNM; seconda moltiplicazione)
troverebbe la sua giustificazione nella prima: Affinch vadano nelle campagne e nei villaggi
circostanti e si comprino qualcosa da mangiare. - 6:36, TNM.
Vi sarebbe pure una ragione per la doppia redazione del medesimo episodio: la prima
sarebbe linterpretazione della congregazione proveniente dal giudaismo, coniata sulla
cena del Signore (Alz gli occhi al cielo e disse una benedizione, e spezz i pani e li dava
ai discepoli, 6:41, TNM); la seconda sarebbe linterpretazione etnica (Rese grazie, li
spezz, e li dava ai suoi discepoli perch li servissero, 8:6; TNM; cfr. 1Cor 11:9). Luca, da
storico, avrebbe ridotto la moltiplicazione ad una sola.
Che dire? Se le due moltiplicazioni si trovassero in due Vangeli diversi, non ci sarebbe
nessun problema per una simile ipotesi. Ma il fatto che i due episodi si trovino entrambi
presso lo stesso Vangelo e, per di pi, presso due Vangeli (Mr e Mt) ci fa capire che sia
Marco che Matteo li ritenevano due episodi diversi e non un doppione. Anche altrove le
parole di Yesha presuppongono una duplice moltiplicazione: Non ricordate, quando
spezzai i cinque pani per i cinquemila [uomini], quanti cesti pieni di frammenti
raccoglieste?. Gli dissero: Dodici. Quando spezzai i sette per i quattromila [uomini],
quanti cesti da provviste pieni di frammenti raccoglieste?. E gli dissero: Sette (Mr 8:18-
20, TNM). Yesha stesso parla di due moltiplicazioni. Matteo e Marco concordano. Quindi,
sono due.
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Sfumature dei singoli evangelisti
Marco che ha creato il genere letterario del Vangelo mette in risalto, come il solito,
lincomprensione dei discepoli: Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore
indurito?, Non capite ancora? (Mr 8:17,21). Si tratta di unottusit lampante, anche perch
Yesha ricorda loro le due moltiplicazioni (Mr 8:18-221). Chiss che Marco non rimarchi i
due episodi proprio per mostrare lincapacit umana di comprendere lazione divina. Il fatto
che non appaiano simboli nei due racconti marciani depone a favore della loro storicit. Il
fatto che Mr abbia (eulghesen), benedisse, nella prima moltiplicazione (6:41),
esattamente come nellultima cena (14:22), e il fatto che abbia
(eucharistsas), rese grazie, nella seconda moltiplicazione (8:6), mostra che levangelista
non aveva in mente direttamente leucaristia: avrebbe altrimenti unificato le due lezioni. N
si pu vedere nei frammenti di cibo rimasto un riferimento come vorrebbe qualche cattolico
alle particole che rimangino dopo la messa: la Cena del Signore, infatti, sempre a
disposizione e non necessita di ostie preconfezionate. Tutto invece milita a favore di episodi
storici della vita di Yesha; non ci sono significati simbolici misteriosi. Si tratta di fatti storici
che Marco riporta fedelmente.
Per quanto riguarda Matteo, nellatteggiamento scettico dei discepoli egli mostra il modo
di pensare della comunit del suo tempo. Matteo insiste di pi sul ruolo dei discepoli
nelleseguire la volont di Yesha: Ed egli disse: Portatemeli qua (14:18). Questo passo
proprio di Mt. I discepoli ubbidiscono e gli portano i pani e i pesci. In Mt il verbo dare vale
tanto per Yesha quanto per i discepoli: Li distribu [ (doken), diede] ai discepoli,
i discepoli a loro volta alle folle (14:19, TNM); Li distribuiva [ (eddu), dava] ai
discepoli, i discepoli a loro volta alle folle (15:36, TNM). In Mr e Lc solo Yesha che d,
i discepoli presentano: Li dava [ (eddu)] ai discepoli, affinch questi li mettessero
davanti [ (paratithsin), presentassero] a loro (Mr 6:41, TNM); Li dava
[ (eddu)] ai discepoli perch li ponessero [ (parathinai), per presentare]
davanti alla folla (Lc 9:16, TNM). In Mt, anche nella seconda moltiplicazione i discepoli sono
chiamati in causa e si sentono incapaci di agire: Dove potremo noi trovare in un deserto
tanti pani da sfamare una folla cos grande? (15:33). Qui forse c s un riferimento alla
Cena del Signore; Matteo, infatti, mette in secondo ordine la distribuzione dei pesci: Quanti
pani avete? (15:34); mentre in Mr si ha: Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver
pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli (8:7). Anche se cos
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fosse, comunque davvero fuori luogo affermare come fa il cattolico A. Heising - che
Matteo voglia mettere in risalto il ruolo di mediatori da parte degli apostoli nella celebrazione
eucaristica. Il fatto che nella comunit dei discepoli di Yesha non esiste proprio alcun
sacerdote n tanto meno alcun mediatore tra i discepoli e Yesha: Yesha lunico
sommo sacerdote e lunico mediatore tra gli uomini e Dio (1Tm 2:5). E poi, il riferimento alla
Cena del Signore qui dubbio: si noti che Matteo, nel suo Vangelo, pur presentando Yesha
come il nuovo Mos, non ha richiami ai motivi delle Scritture Ebraiche della manna.
Luca, come storico, evita i doppioni. per questo che tralascia la seconda moltiplicazione.
In Lc il racconto pi stringato e sembra il resoconto oggettivo di un fatto accaduto al tempo
di Yesha. Luca non ha interesse per i motivi delle Scritture Ebraiche. Egli riunisce insieme
Mr e Mt quando crede di cogliervi qualche dato interessante. Sembra che Luca strutturi il
suo racconto con la relazione eucaristica. A lora si era fatta tarda di Mr 6:35, TNM) egli
sostituisce il giorno cominciava a declinare (9:12), il che ci fa pensare allepisodio di
Emmaus: Resta con noi perch si fa sera e il giorno gi volge al declino. Egli entr per
rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo
spezz e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui spar dalla
loro vista. - Lc 24:29-31.
Presso Gv si trovano tracce della forma letteraria ricalcata sul motivo di Mos ed Eliseo.
Giovanni parla di pani d'orzo ( , rtus krithnus, 6:9), come nel caso di
Eliseo (2Re 4:42); i sinottici hanno invece solo rtus (pani). Giovanni mette in connessione
la moltiplicazione con lattesa escatologica (ovvero che riguarda gli ultimi tempi) del messia
o unto o consacrato: Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominci a
dire: Questi davvero il profeta che deve venire nel mondo! (6:14). E ancora: Allora gli
dissero: Quale segno dunque tu fai perch vediamo e possiamo crederti? Quale opera
compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da
mangiare un pane dal cielo (6:30,31). Il segno richiesto dai farisei un miracolo simile a
quello della manna: dopo aver domandato quale segno compie a dimostrazione della sua
messianicit, gli suggeriscono proprio la manna, ma essi intendono che si doveva compiere
ogni giorno come nel deserto, e non solo una volta come Yesha aveva fatto poco prima.
Yesha spiega loro che la vera manna lui. Non vi qui nessun rapporto con leucaristia.
In Gv 6:23 si dice solo: Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberade, presso il luogo
dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie [
(eucharistsantos)]. Yesha stesso spiega altrove il significato di quel rendere grazie:
Padre, ti ringrazio [ (eucharist)] che mi hai ascoltato (Gv 11:41). Si tratta di
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ringraziare Dio. Per di pi, in 6:23 l (eucharistsantos t kyru),
dopo che il Signore aveva reso grazie, manca in alcuni codici; in ogni caso pu ritenersi
unespressione secondaria. La frase regge bene anche con solo: Altre barche erano giunte
nel frattempo da Tiberade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane. Lespressione
alzati gli occhi al cielo (che fa parte di un antico gesto eucaristico) Giovanni la tralascia e
quindi manca in questo passo. Nella prima moltiplicazione la troviamo in Mt 14:19: Prese i
cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunzi la benedizione; e anche in Mr
6:41: Presi i cinque pani e i due pesci, lev gli occhi al cielo, pronunzi la benedizione; e
in Lc 9:16: Prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse; manca
nella seconda moltiplicazione. In Giovanni il pane moltiplicato considerato cibo materiale
cui Yesha oppone un cibo spirituale, vale a dire il suo discorso sul pane. Tutto questo
discorso sul pane spirituale accentrato su Yesha e sulla sua passione. Del resto, tutto il
discorso cristocentrico: viaggio sul lago, afflusso della folla, fama di Yesha taumaturgo,
ritiro sul monte; i discepoli stanno in secondo piano: Ges sal sulla montagna e l si pose
a sedere con i suoi discepoli (6:3). La descrizione giovannea pi solenne rispetto alla
vivacit di Mr: Era infatti molta la folla che andava e veniva, molti per li videro partire e
capirono, e da tutte le citt cominciarono ad accorrere l a piedi e li precedettero (Mr
6:31,33). In Gv Yesha si preoccupa della folla che vede dopo essere salito sul monte e che
si accosta a lui: Alzati quindi gli occhi, Ges vide che una grande folla veniva da lui (6:5).
Yesha sa gi cosa fare; la domanda a Filippo (E disse a Filippo: Dove possiamo
comprare il pane perch costoro abbiano da mangiare?, Ibidem) retorica e vuole solo
metterlo alla prova. Quando poi lo si vuol fare re, Yesha si ritira tutto solo: Sapendo che
stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritir di nuovo sulla montagna, tutto solo (v.
15). Giovanni sembra contrario nel vedere in questo miracolo il prodigio della manna tanto
atteso dai farisei.
Alcuni problemi Luogo del miracolo della prima moltiplicazione. Mr osserva che Yesha si diresse in barca in un luogo isolato, ma fu preceduto a piedi da molta gente: Partirono sulla barca
verso un luogo solitario, in disparte. Molti per li videro partire e capirono, e da tutte le citt
cominciarono ad accorrere l a piedi e li precedettero (6:32,33). Comp poi il miracolo a
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loro favore. In seguito fece salire i discepoli sulla barca per farli andare avanti sull'altra riva,
verso Betsida, mentre lui avrebbe congedato la folla (v. 45). Lc dice invece che il luogo
isolato in cui molta folla lo aveva raggiunto era proprio Betsaida: Li prese con s e si ritir
verso una citt chiamata Betsida. Ma le folle lo seppero e lo seguirono (9:10,11). Secondo
Gv il miracolo avvenne ad oriente del lago di Galilea (detto anche lago o mare di Tiberiade
o di Genezaret): Ges and all'altra riva del mare di Galilea, cio di Tiberade; dopo il
miracolo, attraversarono il lago e giunsero a Cafarnao: Saliti in una barca, si avviarono
verso l'altra riva in direzione di Cafarnao. - 6:1,16.
Abbiamo quindi:
Secondo Luogo del miracolo Luogo dopo il miracolo Mr Luogo solitario Verso Betsaida, sullaltra riva Lc Betsaida - Gv Ad oriente del lago Verso Cafarnao, sullaltra riva
Luso di una cartina ci
aiuter a collocare i luoghi, per
cui consigliamo di consultare
un atlante biblico.
Il desiderio di far coincidere
il miracolo ha fatto s che
alcuni studiosi ipotizzassero
due Betsaida: una in Galilea,
ad occidente del lago (sarebbe
quella di Mr); una a nord-est
del lago, detta Betsaida-Giulia
(che sarebbe quella di Lc). La prima Betsaida sarebbe stata la patria di Pietro, Andrea e
Filippo (Gv 1:44;12:21). davvero cos?
I riferimenti biblici indicano una localit sulla riva nord del lago di Galilea. Giuseppe Flavio
ne collega il nome con un popoloso villaggio poco a est del punto in cui il fiume Giordano
entra nel lago. Questo villaggio fu ricostruito dal tetrarca Filippo e chiamato Giulia in onore
della figlia di Augusto (Antichit Giudaiche 18,28). Le antiche rovine di Giulia si trovano a
et-Tell, circa 3 km dal lago; ma i resti di un piccolo insediamento di pescatori si trovano a el-
`Araj proprio sulla riva. Qui cera un porto naturale usato fino a poco tempo fa dai pescatori,
perci la configurazione geografica corrisponderebbe al significato del nome Betsaida.
Lipotesi di una seconda Betsaida si basa sulle dichiarazioni di Giuseppe Flavio e di altri,
secondo cui i confini della Galilea non si estendevano a est del Giordano. Lo stesso
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Giuseppe Flavio parla di Giulia come di una citt della Gaulanitide inferiore, la regione a
est del lago di Galilea (Guerra giudaica 2,168). Nella Bibbia per Betsaida definita di
Galilea (Gv 12:21). Sembra che i confini della Galilea non siano sempre stati definiti con
precisione, e anche Giuseppe Flavio fa riferimento a un certo Giuda della Gaulanitide come
a un galileo (Antichit giudaiche 18,4; Guerra giudaica 2,118). Forse parte della
popolazione di Betsaida si era stabilita sulla riva ovest del Giordano, distante circa 1,5 km.
Ma verosimile la possibilit che ci fossero due Betsaida? Va notato che questa seconda
ipotetica localit avrebbe dovuto essere anchessa vicino a Capernaum: sarebbe davvero
molto improbabile che esistessero due citt omonime a pochi chilometri di distanza.
Secondo i Testimoni di Geova quasi tutte le traduzioni di Marco 6:45 consentono lipotesi
che gli apostoli abbiano iniziato la traversata verso Capernaum seguendo prima la costa
verso Betsaida (avendo evidentemente lasciato Ges vicino al luogo dove aveva sfamato
in modo miracoloso i 5.000, probabilmente un po pi a S di Betsaida e sulla riva opposta
rispetto a Capernaum), e poi attraversando lestremit settentrionale del mare, per
raggiungere la loro destinazione, Capernaum. Essi approdarono nel paese di Gennezaret,
forse un po pi a S di Capernaum. Mr 6:53 (Perspicacia nello studio delle Scritture Vol.
1, pag. 356, alla voce Betsaida). Questo tentativo di ricostruzione pur contenendo
qualche elemento di verit - per pieno di forse e attribuisce agli apostoli unintenzione
circa la loro destinazione che non sicuro avessero.
Che soluzione dare, allora? Intanto va sgombrato il campo da unipotetica seconda
Betsaida. Lunica Betsaida di cui parlano i Vangeli quella collocata in Galilea: Betsida di
Galilea (Gv 12:21), e questa si trova a nord-est del lago di Galilea, poco a est del fiume
Giordano (si veda la cartina). Non solo poco credibile ipotizzare una
seconda Betsaida ovvero una cittadina con lo stesso nome l vicino,
ma soprattutto nel luogo ipotizzato (ad occidente del lago) non vi sono
assolutamente tracce archeologiche di questa fantomatica seconda
localit. Qualcuno ha cercato di identificarla con i ruderi di Hirbet Minigah, ma la cosa non
regge: le rovine sono del periodo arabo. - Cfr. J. Bover, Dos casos de toponimia y de critica
textual III Magadn, Dalmanutha, Magdala, 1952, pagg. 280-282; B. Hjerl Hansen, Enigme
gographique et linguistique, RB 53, 1946, pagg. 372-384.
Dato che nel luogo del miracolo (probabilmente presso il Wadi el-Samak) il lago fa unansa,
si poteva vedere Betsaida come opposta. Yesha intende mandare l gli apostoli.
Normalmente Mr 6:45 tradotto: Ordin poi ai discepoli di salire sulla barca e precederlo
sull'altra riva, verso Betsida; cos anche TNM: [Yesha] senza indugio, costrinse i suoi
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discepoli a salire sulla barca e ad andare avanti alla riva opposta, verso Betsaida. Secondo
i Testimoni di Geova come abbiamo visto la destinazione era Cafarnao (Capernaum), e
quindi gli apostoli avrebbero fatto rotta verso Cafarnao seguendo prima la costa verso
Betsaida (Ibidem). Ma ci sono dei problemi: 1) Cafarnao non menzionata come
destinazione, 2) il testo parla chiaramente di Betsaida quale destinazione, 3) Yesha ordina
di andare avanti alla riva opposta (Mr 6:45, TNM). Occorre vedere bene il testo greco, che
ha (prs Bethsaidn). La traduzione verso Betsaida certo possibile, ma
non lunica. Lavverbio prs seguito dal caso accusativo (come qui) pu significare sia
verso che a.
Il ragionamento dimostrer che a il nostro caso, per cui abbiamo: Ordin poi ai
discepoli di salire sulla barca e precederlo sull'altra riva, a Betsida. Dal posto in cui si
trovavano, nellansa del lago, Betsaida vi vedeva come opposta: [Yesha] costrinse i suoi
discepoli a salire sulla barca e ad andare avanti alla
riva opposta (TNM). Lintenzione di Yesha era
quella di far allontanare i discepoli, congedare lui
stesso la folla e poi raggiungere a piedi gli apostoli
a Betsaida. Cosa accadde poi? Dopo essersi
accomiatato da loro, se ne and su un monte a pregare. Venuta ora la sera, la barca era in
mezzo al mare, ma egli era solo a terra (vv. 46,47, TNM). Arriva una tempesta improvvisa.
Yesha vede la scena e agisce di conseguenza: Intanto la barca era a molte centinaia di
metri da terra, essendo fortemente sbattuta dalle onde, perch il vento era contrario. Ma nel
periodo della quarta vigilia della notte [da circa le 3 del mattino fino al sorgere del sole,
secondo la divisione greca e romana della notte che gli ebrei avevano adottato], egli venne
da loro, camminando sul mare (Mt 14:24,25, TNM). Yesha raggiunge la barca, sale a
bordo con gli apostoli e quindi puntano tutti direttamente su Cafarnao (Gv 6:16), approdando
vicino a Genezaret: Fatta la traversata, giunsero a terra in Gennezaret e approdarono nelle
vicinanze. - Mr 6:53, TNM.
Luogo del miracolo della seconda moltiplicazione. Secondo Mr, Yesha e gli apostoli si recano dalloriente del lago a Dalmanuta: Sal poi sulla barca con i suoi discepoli e and
dalle parti di Dalmanta (8:10). Questa Dalmanuta una localit che nella Bibbia non viene
mai ricordata altrove, n le fonti extrabibliche ne parlano. La lezione marciana tuttavia
incerta: in alcuni codici greci vi si legge Magdala o Magadn. Secondo il Dalman,
Dalmanuta sarebbe una corruzione del nome Magdalayath, ossia il paese della
Maddalena (Orte und Wege Jesu Vol. III, pag. 136). Per R. Harris sarebbe la traduzione
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aramaica del greco is ta mere (cod. Bezae p. 178); in margine a un manoscritto vi sarebbe
stato scritto lemantha, traduzione aramaica di is ta mere (dallaltra parte). Questa glossa
(annotazione) sarebbe poi stata presa come nome proprio e sarebbe passata dal margine
al testo. Il d che precede mantha in aramaico il segno del genitivo (di almantha >
dalmantha). Il nome vero sarebbe stato Magadn, che troviamo in Mt 15:39: Congedata
la folla, Ges sal sulla barca e and nella regione di Magadn [], localit che
alcuni identificano con Magdala (a circa 6 km a nord di Tiberiade). Il Talmd la chiama
Migdal Nunayya, la torre dei pesci (Bab. Pesahm 46a), identificabile probabilmente con
Tarichea (trichos = presce salato; cfr. G. Flavio, Vita 32).
Il miracolo
Non mancano i soliti scettici che hanno difficolt ad accettare il miracolo. Costoro hanno
cercato di spiegare lepisodio in modo naturale.
Qualcuno (tale Reimarus) ha ipotizzato addirittura la frode. Al pane si sarebbe gi
provveduto prima perch sarebbe stato nascosto in una grotta dalle donne incaricate del
vettovagliamento (Lc 8:2). Questa ipotesi fa semplicemente ribrezzo. Bisognerebbe
vergognarsi di proporla. A Yesha un miracolo non si riesce ad attribuirlo, ma una frode s;
proprio a lui che era un modello di elevatezza morale. Questi tentativi vanno decisamente
respinti.
Altri studiosi (cosiddetti studiosi) parlano dipnotismo: Yesha, con la sua forza psichica,
avrebbe saziato psicologicamente le persone, dando loro limpressione di mangiare pane e
pesci. Anche qui si tratterebbe di frode, del tutto inspiegabile e inaccettabile nel caso di
Yesha. Lipotesi, oltre che offensiva, ridicola. Come si spiegherebbero le ceste e le sporte
con gli avanzi di cibo?
Qualcun altro (Paulus, Vita di Ges, Santangelo) ricorre al buon esempio. Di fronte alle
necessit della folla, Yesha avrebbe suggerito al ragazzo di distribuire quello che aveva.
Questo esempio avrebbe spinto la folla ad unondata di altruismo. Una specie di ci che
basta per uno pu bastare per due. Ma il fantasioso Paulus dimentica che si trattava di
migliaia di persone. E poi, gli avanzi? Non pu essere. Per di pi, dopo aver seguito Yesha
per tre giorni, le risorse iniziali dovevano essere state in gran parte consumate.
Non mancano nella schiera i soliti studiosi che ricorrono al mito. Gli evangelisti avrebbero
attribuito a Yesha dei miracoli sul tipo di quelli dellellenismo. Questi saccenti ricordano che
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anche i testi indiani dicono che la divinit pu provvedere cibo miracolosamente per i fedeli
(Qoh. R. 1,28; TWNT 4, pag. 864). Questi sapientoni trascurano per il fatto che gli ebrei
non avevano alcunch a che fare con miti ellenistici o leggende indiane. Se, davvero da
studiosi, si paragonano i testi biblici con quei miti e leggende, un accurato esame mostra
che non c alcun parallelismo.
Non mancano poi i soliti esegeti che vi vedono il simbolo. Secondo il Loisy i racconti biblici
non sono altro che simboli creati dalla comunit dei credenti per esaltare il dono
delleucaristia. Gli fa seguito il Bultmann che si prende anche la briga di analizzare le forme
per trovare nella manna la prefigurazione della moltiplicazione dei pani e nelle quaglie quella
dei pesci. Occorre ricordare, da studiosi, che tutti gli accenni alla manna o al pane
moltiplicato da Eliseo (2Re 4:42-44) e alle quaglie nel deserto possono servire da base, ma
non bastano a legittimare una creazione di sana pianta del miracolo. Esaminiamo pure la
cosa. Le quaglie provvedute da Dio agli ebrei nel deserto (Es 16:13; Nm 11:32) non hanno
alcun collegamento con i pesci. Il Vangelo, nel descrivere il miracolo della moltiplicazione,
non fa proprio nessun accenno alle quaglie. Anche se le quaglie provvedute da Dio vennero
dal mare, le quaglie non sono tuttavia pesci. Lallusione alleucaristia poi molto remota:
che centrano mai i pesci con la Cena del Signore? Se il miracolo fosse stato inventato per
esaltare leucaristia, i pesci non vi avrebbero trovato posto. Per di pi, gli evangelisti
avrebbero usato le parole dette da Yesha nellistituire la cena commemorativa, e non altre.
E, ancora, vi avrebbero menzionato il vino, elemento indispensabile per la Cena del Signore.
No, non per prefigurare la Cena del Signore che fu inventata la moltiplicazione dei pani.
Gli episodi sono storici, realmente accaduti. Se Matteo fa allusioni alla Cena, utilizza solo
un vero miracolo preesistente.
La chiesa dei primi secoli ha cercato un simbolismo anche per i pesci moltiplicati. Ma si
tratta della chiesa ormai avviata allapostasia che diventer presto chiesa romana e infine
Chiesa Cattolica Romana. Vediamo, comunque, la creazione del simbolismo creato sulla
parola pesce. In greco pesce (ichths, da cui il nostro ittico). Dallacrostico di
questa parola greca venne formata la frase che cos suona:
Greco Traslitterato Italiano I Iess Yesha ch christs unto th The di Dio is figlio s sotr salvatore
(Il sigma, lettera s, si scrive in greco quando finale, se iniziale o nel corpo della parola).
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Che nei racconti biblici vi sia un simbolismo innegabile: Giovanni stesso presenta il
miracolo del pane come simbolo di Yesha vero pane di vita, la vera manna dal cielo. Ma
questo non esclude la realt storica del miracolo, anzi lo presuppone (secondo la mentalit
semitica). il fatto che diviene simbolo daltro.
Con questi miracoli della moltiplicazione Yesha si mostra il pastore misericordioso che
si prende cura delle pecore a lui affidate. Dio usa Yesha che agisce a imitazione di Dio
stesso: Dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercher le mie pecore e ne avr cura. Come
un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che
erano state disperse, cos io passer in rassegna le mie pecore e le raduner da tutti i luoghi
dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine (Ez 34:11,12, CEI). Yesha aveva il
potere di moltiplicare i pani per provvedere a quelle persone che erano come pecore che
non hanno pastore. - Mr 6:34.