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IN S E R T O S P E C I A L E A L L E G A T O A L N U M E R O O D I E R N O LA LIGURIA DEL SECOLO OBIETTIVO RIVIERA DI LEVANTE LE OPINIONI EI CITTADINI LE RISPOSTE DEI POLITICI LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO

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IN S E R T O S P E C I A L E A L L E G A T O A L N U M E R O O D I E R N O

LA LIGURIA DEL SECOLO

OBIETTIVORIVIERADI LEVANTE

LE OPINIONIEI CITTADINI

LE RISPOSTEDEI POLITICI

LE ECCELLENZEDEL TERRITORIO

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2 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009

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3recco LUNEDÌ19 OTTOBRE

2009

M ercato alla do­menica o mer­cato al lunedì.E poi banca­

relle sistemate sulla passeg­giata a mare, sulla “rive droit”del torrente Recco o ancora traValleverde e piazza San Gio­vanni Bono? Si discute in cittàsul futuro di quella che resta lafiera di merci varie più impor­tante del levante, con 103 ban­carelle. Da una mezza dozzinad’anni i banchi sono stati spo­stati in via XXV Aprile (zona expretura), dove si trova anche ilquartiere scolastico. Ma negliultimi tempi ci si interroga sulfuturo degli ambulanti, vistoche nella zona attualmente oc­cupata si aprirà un mega can­tiere per la costruzionedell’edificio più alto del centro,che qui già chiamano il minigrattacielo.

L’amministrazione ha riba­dito che lo spostamento sidovrà fare, mentre le associa­zioni di categoria sono in al­larme. I recchesi, ovviamente,ne parlano e nel corso della re­cente inchiesta a microfonoaperto di Radio 19, in moltihanno espresso la propria opi­

nione. Sono tre le ipotesi allostudio. Si pensa allo sposta­mento non di strada ma di data,facendo il mercato alla dome­nica. «Io preferisco che il mer­cato resti al lunedì. Mi trovomeglio», dice Flora Biasibetti.E’ pronto ad accettare il cam­biamento della strada ma nonquello della giornata Angelo

Maraschi, ex campione dellapallanuoto: «Il mercato po­trebbe andare in passeggiata,come è già accaduto in pas­sato». Filippo Dufour sembrauno dei pochi a crederenell’ipotesi della giornata fe­stiva: «Alla domenica? Perchéno? Recco sarebbe ravvivata,mentre oggi è un mortorio».

Per la soluzione passeggiata,ma mantenendo il lunedì,anche Francesca Tramellini eGiorgio Sanguineti: «E’ lascelta migliore. La giornata dellunedì è un appuntamentofisso da molti anni. La gente èabituata e cambiare le abitu­dini è sempre sbagliato». Ste­fano Macchiavello è perplesso:«Ma alla fine la scelta migliore,se proprio si deve cambiare, èmantenere la giornata del lu­nedì, puntando sulla passeg­giata a mare». A favore del lun­gomare anche Michela Arbocò:«Non c’è altro da fare per an­dare incontro alle richiestedegli acquirenti, salvaguar­dando e esigenze degli ambu­lanti». La decisione, natural­mente, spetterà all’ammini­strazione. Ma è chiaro che siterrà conto dell’opinione dellagente, come sostiene l’asses­sore al commercio Carlo Gan­dolfo: «Alla fine il mercatoserve ai recchesi, ed è giustoche si rispettino le loro esi­genze. Stiamo trattando con leassociazione di categoria degliambulanti e anche con i com­mercianti dei negozi fissi, chepure hanno interessi commer­

ciali ben precisi e legittimisull’attività di mercato». Nonhanno dubbi sulla bocciaturadomenicale i venditori, moltidei quali alla domenica sonoimpegnati altrove. Per quantoriguarda i lavori che interesse­ranno l’attuale collocazione, ilcantiere si aprirà alla finedell’anno. Il palazzo che verràcostruito era già previsto dalpiano di ricostruzione del dopoguerra: si tratta di un edificio dinove piani, due dei quali dedi­cati ad alloggi per anziani.EDOARDO MEOLI

LA LIGURIADEL SECOLO

INSERTO SPECIALE ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEIL SECOLO XIX

Direttore responsabileUmberto La Rocca

A cura diRoberto PettinaroliHanno collaborato

Debora Badinelli, RossellaGaleotti, Fabio Guidoni,

Edoardo Meoli, Sara Olivieri,Silvia Pedemonte

Realizzazione graficaMauro Giudici

Mercato, quandoe dove: la città discuteDi lunedì, come ora, o di domenica? A molti piace l’ipotesi del lungomare

MICROFONIAPERTI SULLESCELTECOMMERCIALI:LEOPINIONIDEIRECCHESI

Lo studio mobile di Radio 19 tra le bancarelle del mercatino

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4 reccoLUNEDÌ19 OTTOBRE2009

P rima l’annulla­mento dei fuochid’artificio, poi lachiusura della pi­

scina di Punta Sant’Anna. Dopole vacanze non sono mancate ledelusioni per i recchelini. Ma, inentrambi i casi, come tradi­zione, non ci si è buttati troppogiù e già si pensa al futuro rilan­cio.

Per quanto riguarda i fuochid’artificio dell’8 settembre,come noto l’annullamento èstato deciso dalla prefetturaperché nelle giornate in cui sisarebbero dovuti tenere glispettacoli pirotecnici, Genova eprovincia erano di fronte aun’emergenza incendi. Pur­troppo pompieri e Vab eranotutti impegnati e, non potendogarantire un’adeguata vigilanzaa Recco, si è scelto di non fare lafesta pirotecnica. Per la primavolta nella storia cittadina, dun­que, il cielo notturno di Recconelle notti del 7 e 8 settembre èrimasto scuro. Dispiacere aparte, ci si è già mossi per laprossima festa. Anche se qual­cuno avrebbe voluto fare unoshow riparatorio a Capodanno(ma i Quartieri sono contrari),

in realtà si punta a un grandeevento per il prossimo 8 set­tembre. I sette quartieri citta­dini hanno tutti quanti alzato labandiera rosa, simbolo di spet­tacolo perfetto, quasi a esorciz­zare la delusione.

Intanto vale la pena di ripor­tare alcuni passaggi della bellalettera scritta da Matteo Mal­chioli, un ragazzino di 12 anni,che esprime bene l’affetto per lacittà e la sua tradizione: «Sonoun ragazzo di 12 anni e daquando sono nato vesto con or­goglio la maglia del QuartiereSan Martino. Al di là dell’appar­tenenza ad un quartiere, la cosaa cui tengo di più è la festa dellanostra Madonna del Suffragio.Il sapere che i vecchi dei quar­tieri, in tempi di miseria, sacrifi­cavano il loro tempo e il loropoco denaro per onorare, con lesparate, la loro Madonna mi fasentire in dovere di continuarequesta tradizione che ormai faanche parte della mia vita». «Letradizioni non sono solo un re­siduo del passato, ma hanno lafunzione di traguardare il fu­turo, perché origini e tradizionicomuni trasformano i singolicittadini in una comunità. Per i

“recchelini” l’8 settembre non èsolo “un bello spettacolo di fuo­chi artificiali e feste di ri­chiamo”, ma soprattutto rap­presenta il momento in cui siconcretizza il lavoro di unanno», aggiunge Valentina Gra­zioli, ragazza e portavoce deiQuartieri.

Per quanto riguarda la se­conda “delusione” d’autunno,la piscina di Recco ha chiuso ibattenti alla fine di settembre.E’ mal ridotta e lo squadronebiancoceleste giocherà a Sori.Ma la città pensa già al futuro.La società sportiva ha propostodi ricostruire la vasca, chie­dendo in cambio la possibilità dicostruire 250 box auto. Mentrei tifosi si sono organizzati per labreve trasferta a Sori. Non acaso in centinaia, in una dellegiornate più belle del SaloneNautico, hanno affollato la pre­sentazione in grande stile per lapluridecorata Pro Recco di pal­lanuoto.Lacerimonia­eventosiè tenuta all’interno della salastampa del Padiglione cheospita anche lo stand Ferretti,dunque un big della nautica peruna big dello sport.EDOARDO MEOLI

Tutti d’accordo: un grandissimo spettacolo l’8 settembre 2010

IL SINDACO CAPURRO

«UNA CITTÀ PIENADI IDEE E DI PRIMATI»

UNA CITTÀ che non ri­nuncia mai a discutere, chenon si ferma mai: «Lo spiritodi iniziativa, la voglia di cre­scere e di innovare, fannoparte del dna dei recchesi. Edè un fenomeno contagioso,visto che anche i “foresti” chedecidono di vivere qua si ade­guano». Questa la spiega­zione di Dario Capurro, sin­daco recchese dalla scorsaprimavera, dopo essere stato10 anni vice sindaco.

Capurro conosce bene isuoi concittadini, e non esitaa mettere sul banco le tante“eccellenze”. «C’è gente in

gamba, ve lo posso assicurare­ dice ­ Basti pensare che condiecimila abitanti, siamo inprima pagina per la palla­nuoto, i fuochi d’artificio, lagastronomia e lo spirito im­prenditoriale. Forse tantavoglia di emergere è legataalla nostra storia. Recco èstata distrutta completa­mente dalle bombe della se­conda guerra mondiale. I no­stri padri e nonni hanno fati­cato per la rinascita dellacittà. Credo che proprioquella forza di volontà siastata trasmessa anche ai rec­chesi di oggi».

Fuochi­piscinache delusioniNel 2010 megashow pirotecnico “riparatorio”

DALL’ANNULLAMENTODOVUTOAGLI INCENDIALLACHIUSURAPERLAVORIDELL’IMPIANTODIPUNTASANT’ANNA

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5camogli LUNEDÌ19 OTTOBRE

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«I parchegginon bastano»Mancano locali per i giovani e spazi per i bimbi

ICITTADINIMETTONOSOTTOACCUSAANCHELASCARSACURAPERUNACITTÀTURISTICA

L ocali per giovani,parcheggi e stradepiù pulite sono i le ri­chieste e i desideri di

chi vive o lavora a Camogli. «Sa­rebbe bene mettere dei posace­nereinstrada–diceMiriamTri­podi, titolare di “Nymphaeum”,hairstylist & aesthetic salon, invia Cuneo 8 ­. E poi aumentare ilnumero dei parcheggi, vitali peril commercio. Mancano anchelocali per i ragazzi. Infine bocciol’estetica dell’hotel “Sea Arts”,attualmente in costruzione: fa apugni con l’edilizia tradizionaledi Camogli».

Mauro Ottobrini, proprieta­rio dell’hotel “Selene” e presi­dente dell’associazione alberga­tori e imprenditori turistici“Golfo Paradiso”, punta il ditosullo «scarso impegno dell’am­ministrazione nei confrontidella vocazione turistica dellacittà. A partire dal problema deiparcheggi e alle decisioni, per lomeno discutibili, che non con­sentono, per esempio, di usare ipochi posteggi esistenti quandoc’è il lavaggio automatico dellestrade».

Secondo Giovanni BattistaFigari, avvocato, «manca la ma­

nutenzione ordinaria. Si ha lasensazione di un disinteressemarcato per le esigenze quoti­diane dei residenti. E poi lestrade pedonali andrebbero cu­rate meglio, facendo rispettareai privati l’ordinanza di tenere igiardini dei ordinati».

Giovanni Zerega, 41 anni, tas­sista, invoca «un locale per i gio­vani. A Camogli ci sono tanti bare ristoranti ma non un postodove possiamo fare nuove ami­cizie e fare gruppo». Ex lavora­tore portuale oggi in pensione,Giuliano Carina vorrebbe«aiuole più curate, strade piùpulite e il ripascimento dellaspiaggia e luoghi di ritrovo nonsoltanto in estate. In invernoCamogli, dopo le 18, è una cittàfantasma». Laura Ferretto, tito­lare della boutique “Laura B.”:«Sono nata a Camogli e mi di­spiace notare che i marciapiedisono poco curati. E poi la pedo­nalizzazione di via della Repub­blica ha davvero penalizzato ilcommercio». Silvia Merello,mamma di quattro bambini fra i4 e i 12 anni, lamenta la carenzadi spazi per i piccoli: «Gli anzianisi lamentano perché i nostri ra­gazzi giocano a pallone in strada

ma non ci sono aree dedicate».Zaira Solfi, 28 anni, came­

riera, ribadisce l’assenza di «lo­cali per giovani», come RobertaArbocò, 32 anni, studentessa diPsicologia: «Non ci sono attrat­tive per i ragazzi. Nessuno va in­contro alle esigenze dei gio­vani». Opinione condivisa daValentina Rossi, 25 anni, diplo­mata al nautico “Colombo”:«Per noi la città offre davveropoco».ROSSELLA GALEOTTI Caccia al posteggio nelle vicinanze di Cenobio Dogi e municipio

••• «LE RICHIESTE dei camo­gliesi fanno riflettere perchésono indicative di un bisognodi concretezza dal punto divista della gestione ordina­ria»: così il sindaco di Camo­gli, Italo Mannucci. «Sullamancanza di locali per gio­vani non abbiamo spazi dimanovra – ammette Man­nucci ­ ma si può ragionareper organizzare manifesta­zioni dedicate ai ragazzi».Capitolo commercio: «Conti­nua il lavoro della commis­

sione e con Massimo Stasio,presidente di Ascot, stiamomettendo a punto un pianoorganico. Valuteremo anchela questione di via della Re­pubblica che, da sempre,spacca commercianti e resi­denti sul tema apertura­chiu­

sura». Per quanto concernegli spazi e le aree gioco per ibambini il sindaco Mannuccidice: «Spero che, al più pre­sto, vengano definiti i detta­gli dell’area in via Castagnetodi proprietà del Comune.Come copertura dei par­cheggi privati, infatti, è pre­vista la creazione di un’areaverde attrezzata per bambini.E la terrazza delle scuole èchiusa fino alle 16.30 ma saràpresto aperta nei fine setti­mana e nei giorni festivi».

>> IL SINDACO

«PIÙ IMPEGNONELLA GESTIONEORDINARIA»

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7le eccellenze LUNEDÌ19 OTTOBRE

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C apitale gastrono­mica della Liguria. Iltitolo Recco se l’èpreso da sola negli

anni Cinquanta (era stato ilmarchese Gavotti a inven­tarlo). Ma nessuno fino a oggiha mai fatto polemiche al ri­guardo. La città della palla­nuoto e dei fuochi d’artificio, èanche e soprattutto una delleculle della buona tavola. Quisono nate le troffie (contese daAvegno), si fanno i pansotti conle erbette del preboggion, siuniscono i sapori del territorioa quelli del mare. Ma qui so­prattutto si prepara la celebrefocaccia col formaggio, uno deipiatti principi della cucina li­gure. Oggi il “Consorzio focac­cia col formaggio di Recco”, co­stituito nel 2005, ha comeobiettivo principale il conse­guimento della tutela europeaIndicazione geografica pro­tetta (igp) per la famosa specia­lità gastronomica.

Il marchio europeo coin­volge 19 aziende con 24 puntivendita attivi nella zona di pro­duzione che comprende le cit­tadinediRecco,Avegno,Camo­gli e Sori. La richiesta di tutela è

stata avanzata a causa dellacontinua ed incontrollata dif­fusione del prodotto chetroppo spesso ha disatteso i pa­rametri di qualità conosciutidal consumatore abituale,strettamente legati alla tradi­zione del territorio ed all’espe­rienza dei focacciai che qui laproducono.

La focaccia col formaggio diRecco è un patrimonio deman­dato dalla tradizione e l’utilizzodi tale dizione deve risponderea canoni di qualità per un pro­dotto che vanta ogni giornosempre più estimatori. Recen­temente il ministero ha datodisco verde alla crescenza pro­dotta con latte ligure per prepa­rare la focaccia con il formaggiodi Recco che sta concludendopositivamente il camminoverso il riconoscimentodell’Igp­Indicazione geogra­fica protetta. Al tavolo di lavoroper l’Igp hanno partecipato, dasubito, i produttori zootecnici, itrasformatori di diverseaziende casearie, il Consorziofocaccia col formaggio di Reccoe i rappresentanti delle orga­nizzazioni agricole. La speri­mentazione è cominciata nel

settembre scorso, sotto la valu­tazione di una commissione adhoc dello stesso Consorzio.

La notorietà della città ha datempo varcato i confini nazio­nali, un fatto dovuto in buonaparte a quella prelibatezzachiamata “Focaccia col for­maggio”. Si narra che questoprodotto esistesse già all’epocadella terza crociata.“Era la Pen­tecoste di rose dell’anno 1189…la cappella dell’Abbazia di SanFruttuoso accoglieva i crociatiliguri per un solenne Te Deumprima della partenza dellaflotta per la Terra Santa… Sullebianche tovaglie di lino rica­mate facevano bella vista ipiatti di peltro e di rame, zup­piere di ceramica e di cocciocolme di ogni bendiddio: pa­gnotte di farro ed orzo impa­state con miele, fichi secchi e zi­bibbo, carpione di pesce,agliata, olive e una focaccia disemola e di giuncata appenarappresa...”. Cioè, la focacciacol formaggio. Insomma anchela storia, oltre che i golosoni chefrequentano ogni giorno lacittà, danno ragione al titolo dicapitale gastronomica.EDOARDO MEOLI

Focaccia con il formaggio e Recco: un binomio inscindibile

PALOMBO E BERNINI

LE NUOVE SFIDE:PRONTE TANTE IDEE

«SIAMO sempre pronti anuove sfide, perché la gastro­nomia è l’arte dell’innova­zione». Non ha dubbi BiagioPalombo, presidente delConsorzio Recco Gastrono­mica, parlamentino dei risto­ranti recchesi, che da unterzo di secolo è un esempio alivello nazionale. Ma se Pa­lombo guarda già in avanti,con la forza di chi ha fiducianelle proprie capacità, LucioBernini, promoter di Dimen­sione Riviera, non tralasciainvece di dare un’occhiataanche indietro, nel tempo. Ericorda che il Consorzio è

l’associazione gastronomicapiù imitata di Italia: «Siamostati i primi a inventare le Se­rate Gastronomiche, che oggisi fanno in tutta Italia. Eadesso siamo i primi a farealtre kermesse. Come laGrande Abbuffata, una gior­nata per super golosi, che si ètenutaloscorsoagostoecheèstata un successo planeta­rio». Per il futuro i recchesinon sembrano intenzionati afermarsi: «Abbiamo nuoveidee da mettere in pratica enuove iniziative», confermaBernini.E. M.

Recco, reginadi gastronomiaLa focaccia con il formaggio ora punta all’Igp

LACAPITALELIGUREDELLABUONATAVOLAÈNELGOLFOPARADISO

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9portofino LUNEDÌ19 OTTOBRE

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Un Borgo vivopure d’inverno«Visitatori delusi dai troppi esercizi chiusi»

GIUNTAE OPERATORIDIPORTOFINOCONTRARIALLESERRANDEABBASSATEAFINEESTATE

U no dei problemiprincipali di Porto­fino, in inverno, è lachiusura stagionale

di negozi, bar, ristoranti. Già daiprimi di settembre, la nuovaamministrazione, guidata dalsindaco Giorgio D’Alia, sta por­tando avanti quella che lo stessosindaco ha definito una «rivolu­zione», ovvero far vivere Porto­fino dodici mesi l’anno. Il Se­colo XIX, subito dopo la propo­sta, era andato ad ascoltare i pa­reri, fra favorevoli e contrari.«Noi siamo uno dei pochi localisempre aperti, anche in inverno– spiega Mauro Evangelista delbar Jolly, in Calata Marconi –anche in passato sono statefatte tante riunioni di questotipo ma non si è mai trovato unaccordo comune e speriamoche con questa nuova giunta lecose possano cambiare, per ilbene di Portofino». GiorgioMussini, titolare dell’attività dinoleggio, manutenzione, ri­messaggio e costruzioni barchein Calata, è un portofinese doc ericorda quando, nel 1961, Porto­fino aveva «due macellerie, duebarbieri, sei negozi di alimen­tari, due osterie che rimane­

vano sempre aperte mentre oraPortofino pare via Montenapo­leone. A chi non vuole rimanereaperto, il Comune dovrebbe to­gliere la licenza ».

LuigiMiroli,delcelebreristo­rante Puny in Piazzetta, nonpone veti. «Noi chiudiamo il ri­storante al giovedì e nei mesi digennaio e febbraio. Sono a di­sposizione, ne parleremo». Fra inegozi che restano sempreaperti c’è Slam, al Molo Um­berto I. «In inverno c’è menogente e si vende soprattutto nelfine settimana e un po’ di delu­sionefrachiarrivac’èsiaperchétrovano quasi tutto chiuso, siaperché i prezzi del parcheggiorestano alle stelle», afferma laresponsabile Giusy Traverso.Anche da Ballantyne, in viaRoma, l’addetta alle venditeNadia Violi spiega che «in nego­zio siamo in due e ci si può orga­nizzare, anche per l’inverno».

Per molti, la proposta di te­nere aperti in inverno può va­lere se e solo se ad abbracciarlasarà la maggioranza: come perNicola Daneri (gastronomia Ar­dito). Al ristorante Strainer, alMolo Umberto I, il titolare Ge­rardo Di Gregorio spiega che in

inverno «qui al Molo sembra diessere in Siberia, perché nonbatte il sole. Chiudiamo per farei lavori ma anche per ripo­sarci,visto che per sette mesi la­voriamo ininterrottamente». Ilmaitre dello “Strainer”, LeoTalia, che lavora a Portofino dal1978, è pessimista: «Da qualcheanno a questa parte vediamo incerti negozi delle chiusure sel­vagge per tutto l’inverno, finoalla primavera».SILVIA PEDEMONTE Portofino presa d’assalto dai turisti nella stagione estiva

••• «FAR VIVERE Portofinotutto l’anno è uno degliobiettivi che io e la mia am­ministrazione abbiamo indi­cato come prioritari: il per­corso è iniziato bene, nelsegno del confronto e delladisponibilità di chi ha presoparte agli incontri in Co­mune». Così, il sindaco Gior­gio D’Alia, spiega l’obiettivodi quella che lui stesso ha de­finito «una rivoluzione, anchese non immediata»: vederenegozi, bar, ristoranti mag­

giormente aperti durante lastagione invernale nel Borgo.Dopo le due riunioni – laprima con i titolari di bar e ri­storanti, poi quella con i tito­lari di negozi di abbiglia­mento e boutique, di alimen­tari e gli albergatori ­ il primo

cittadino spiega che ci sonogià stati riscontri i primi ri­scontri positivi. «Anche il Co­mune ovviamente farà la suaparte per far rinascere Porto­fino nel periodo invernale­continua il sindaco D’Alia ­organizzeremo eventi, cosìcome lavoreremo per abbas­sare nel periodo invernale letariffe al silos. Abbiamo giàparlato con Coopsette, che siè detta disponibile ma primavuole vedere il piano com­merciale per l’inverno».

>> IL SINDACO

SOSTA NEL SILOS:«TARIFFE BASSEFUORI STAGIONE»

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11santa margherita LUNEDÌ19 OTTOBRE

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“Santa”, che cara cittàPiace il Covo riaperto. «Ma si eviti di portare i turisti all’Outlet in pullman»

RESIDENTIEVILLEGGIANTIPUNTANOILDITOCONTROIPREZZIALTI

S anta Margherita?Una città cara. E’ que­sto il disagio che èstato sottolineato

maggiormente da residenti e tu­risti ai microfoni di Radio 19 e altaccuino del SecoloXIX, nellagiornata di giovedì primo otto­bre. «Santa Margherita è bella,ma è molto costoso vivere qui»spiegano Gabriella Miele, 32anni, commessa, il ventottenneGiovanni Di Sciorno e Alessan­dro Chiliberti, 38 anni: «La vita,tutto quanto qui è caro ­ affermaChiliberti ­ Per quanto riguardail divertimento, c’è già stato unmiglioramento da questa estatecon la riapertura del Covo, maper divertirmi spendendo menoe con una maggiore offerta di lo­cali vado in Toscana». C’è chi, diuna città piccola come Santa

Margherita – arriva a diecimilaabitanti – contesta prima ditutto la mentalità degli abitanti.Come Carla Salin, 49 anni, orga­nizzatrice di eventi: «C’è tropparistrettezza mentale, una sortadi paura di uscire allo scoperto.A Santa Margherita c’è un’illu­sione di benessere che è diversadalla situazione della realtà».Per Eugenio Meliadò, 43 anni,libero professionista, molto sipotrebbe migliorare sul frontedei parcheggi: «Una cosa che, in­vece, va bene a Santa Marghe­rita? La solidarietà delle per­sone».

Sul capitolo parcheggi si trovaunita anche Loredana Gu­glielmi, milanese che viene apassare le vacanze qui: «Trovareparcheggio è difficile, anche apagamento per il resto Santa

Margherita è bellissima», cosìcome Danilo Lucon, 43 anni,marittimo. «Noi abbiamo subitoun furto, ci hanno portato via ilfondo cassa e altro, il tutto per2.500 euro di danno – affermaSara Macchiavello, edicolante –purtroppo ci avevano già pro­vato tre volte. Comunque, aparte quello che è successo a noi,“Santa” in linea di massima èuna città sicura». C’è chi chiedepiù manifestazioni turistiche,più eventi e pacchetti alberghi­ristoranti più convenienti per ituristi: come Monica Valenzanoe Gianna Valenzano, titolari diun negozio in Ghiaia. «Ci do­vrebbero essere più attrattiveperituristi.Equellichearrivanoqui non dovrebbero essere por­tati all’Outlet con i pullman...».SILVIA PEDEMONTELa “Notte bianca”: uno straordinario successo di pubblico

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12 rapalloLUNEDÌ19 OTTOBRE2009

I l traffico e la mancanzadi posteggi sono i duenemici principali di Ra­pallo, per chi in questa

città che ha superato i 30 milaabitanti vive o sta trascorrendoqui del tempo come turista.Sono stati proprio questi duenodi, infatti, quelli maggior­mente segnalati da abitanti eturisti al microfono di Radio 19e al taccuino del Secolo XIXnella mattinata di giovedìprimo ottobre, sul lungomareVittorio Veneto, giorno di mer­cato e in giro per la città, neigiorni successivi.

«Rapallo è una bellissimacittà ma ha problemi storici.Uno di questi, è la viabilità che ècaotica e congestionata, inqualsiasi mese dell’anno­spiega Matteo Cappelli, 48anni, commercialista ­ Rapalloinfatti vive su due strade: bastaun incidente o il traffico piùcongestionato del solito percreare lunghissime code».

Una soluzione sarebbe il tun­nel di collegamento fra SantaMargherita e Rapallo, affermaMatteo Cappelli, ma a questaopera lui non crede più: «Iltanto paventato traforo con

Santa Margherita non lo fa­ranno, lo abbiamo capito. Per­ché noi dobbiamo accollarcianche i problemi di “Santa”,visto che parte del traffico chetransita da noi è diretto proprioverso Santa Margherita e Por­tofino? Rapallo, poi, deve pren­dere delle decisioni: o viverecon i suoi abitanti o incentivaredi più il turismo. Bisogna guar­dare cosa stanno facendo inaltre località, penso alla Versi­lia, a quelle zone conosciuteovunque proprio per quello chehanno fatto per il turismo. Bi­sogna fare investimenti fortioggi, per avere risultati nellungo periodo e non vivere piùsolo del classico mordi e fuggioppure sono nel periodoestivo».

Traffico e mancanza di po­steggi. Giovanna Prestifilippo,pensionata, ex lavoratrice per35 anni della Mares, non hadubbi: «Mio marito ora è an­dato a prendere la macchina,l’ha dovuta mettere a trentaminuti dal posto dove dove­vamo andare perché non c’eraposteggio nelle vicinanze – rac­conta ­ i vigili sono intransi­genti e con ragione fanno le

multe, ma i posteggi mancanosia per le macchine che per imotorini».

Alcune novità, proprio perquanto riguarda i posteggi, l’at­tuale amministrazione guidatadal sindaco Mentore Campo­donico le ha già annunciate,come la realizzazione di 800posti auto sotto il campo spor­tivo Macera, posti macchinache potranno essere realizzatiin conseguenza alla realizza­zione del ponte mobile dipiazza Cile.

Per Michele Ciuffreda, 45anni, titolare di un bar, «Ra­pallo è una città sporca, morta emassacrata dal traffico e dallacontinue multe a macchine emotorini. L’unica cosa che fun­ziona è la costanza dei vigili afare le multe». Il traffico comequestione primaria da risol­vere anche per Marcello Mu­scas, titolare di un’attività dinoleggio con conducente, 42anni: «Rapallo è un posto bel­lissimo, apprezzato in tutto ilmondo si percepisce un males­sere per la sporcizia, i disservizie, soprattutto, il gran trafficoche c’è».SILVIA PEDEMONTE

Il castello, simbolo di Rapallo: «Bellissima ma congestionata»

IL SINDACO CAMPODONICO

SOSTA E VIABILITÀ«PARTONO I LAVORI»

«IL VIA ai lavori del ponte dipiazza Cile e la messa in sicu­rezza dell’area ci permette direalizzare tutta una serie di in­terventi fra cui, quello risolu­tivo per quanto riguarda i par­cheggi, con la realizzazione di800 posti auto sotto il camposportivo Macera ­ spiega il sin­daco di Rapallo, Mentore Cam­podonico ­ Non è libro dei sognima un intervento concreto sulquale ci muoviamo. Sempregrazie al ponte di piazza Cile,poi, possono partire i box sottola costruenda chiesa di S.Annae la realizzazione della chiesastessa e verrà risistemata tutta

piazza Cile». Per quanto ri­guarda la viabilità, strategicisaranno «la risistemazionedell’intera zona del casello au­tostradale di Rapallo, tutta laviabilità in entrata e uscita dalnuovo ospedale di Rapallo, larealizzazione della rotatoriadai tre benzinai». Fronte puli­zia della città, è ormai que­stione di poco tempo il nuovobando di affidamento del servi­zio: «Cercheremo di ottenere ilmeglio. E ai cittadini chie­diamo la collaborazione so­prattutto per quanto riguardala raccolta differenziata».S. PED.

Incubo trafficosu RapalloLe ricette: il tunnel per “Santa” e più parcheggi

RISOLVEREILCAOSVIABILITÀ:ÈQUESTALAPRIORITÀPERLAGENTE

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13rapallo LUNEDÌ19 OTTOBRE

2009

C’è sporcizia in strada«In giro troppe deiezioni di cani». «Si trascura la raccolta differenziata»

DAABITANTIETURISTIVIENECHIESTAPIÙATTENZIONEAPULIZIAEAMBIENTE

N on solo traffico, in­quinamento emancanza di po­steggi. Altro

grande problema di Rapallo evi­denziato da abitanti e turisti aimicrofoni di Radio 19 e al SecoloXIX, è la sporcizia delle strade,dovuta anche alla inciviltà di chinon pulisce dove Fido ha spor­cato. «Rapallo è una cittàsporca, anche per l’incuria dichi ci vive ­ afferma BarbaraBrevi, mamma e insegnante –c’è poca possibilità di fare la rac­colta differenziata perché i bi­doni sono mal distribuiti e man­cano nelle zone periferiche. Davia Betti, per esempio, bisognaportare i sacchetti della diffe­renziata fino alla piazza del Po­lipo, è molto scomodo». Ancheper Flavio Garbarino «questa

città è sporca: ci sono carte, car­tacce, deiezioni canine perstrada, così come sono sporchi imarciapiedi e i cassonetti». An­gela Mulè, contesta la poca puli­zia di strade, marciapiedi maanche dei «giardini che sonomaltenuti. Spesso anche la pa­vimentazione non è buona, conil rischio che qualche bambinosi faccia male mentre gioca».

L’occhio è critico anche daparte dei turisti: come FrancoOliveri. «Rapallo dovrebbe vi­vere di turismo, ma come si fa? Imarciapiedi sono pieni di deie­zioni di cani. Di giorno almenoqualche proprietario toglie viagli escrementi del proprio ani­male, ma di notte nessuno se necura e i risultati si vedono ilmattino dopo. La colpa è primadi tutto dei cittadini. In certe

zone, poi, ho notato delle buchenelle strade e anche la pavimen­tazione pericolosa che an­drebbe rimessa a posto».

Hamed Ben, 44 anni, origina­rio della Tunisia, lavora a Ra­pallo da 16 anni e la considera«una città bella. L’unico sugge­rimento che posso dare, è pre­stare maggior attenzione e curaa zone come Sant’Anna, Bana, leperiferie che a volte vengono unpo’ lasciate a se stesse». E c’è chivorrebbe che fosse prima ditutto la mentalità di chi vive aRapallo, a cambiare. «Il paesag­gio mi piace – afferma SabrinaGarbini,39anni,commerciante– solo che questa città è un po’provinciale. Mi piacerebbe checi fosse un cambiamento dimentalità».SILVIA PEDEMONTESott’accusa chi getta cartacce e i proprietari di cani “disattenti”

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14 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009

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15zoagli LUNEDÌ19 OTTOBRE

2009

T rovare il classico“mugugno” sullepecche di Zoagli nonè facile. La spiega­

zione è semplice: il minuscoloComune tra Rapallo e Chiavariha una sua precisa identità di mi­crocosmo felice. Ovviamentequalche appunto, nel “viaggio”tra la gente, emerge. Su tutti, lamancanza di locali per i giovani ela “ridefinizione” di parcheggi.Due concetti espressi, per esem­pio, da Giacomo Figari, titolaredel bar­gelateria “Simonetti”: «Iparcheggi ci sono ma, per incen­tivare l’arrivo di gente da fuori,per esempio alla sera, sarebbeopportuno stabilire qualche fa­scia oraria non a pagamento. Eanche un po’ più di tolleranza peri rumori notturni, in estate, nonguasterebbe». Secondo RobertaPalmieri «un approdo, un portic­ciolo, anche piccolo, dedicato aidiportisti, farebbe aumentareancora le presenze e consenti­rebbe uno scatto in avanti versola presenza a Zoagli di una nuovatipologia di turisti». IvanChiappe, 19 anni, studenteall’istituto nautico “Manzoni” diChiavari, invoca l’accesso alcampo da calcio: «È sempre

chiuso. L’abbiamo chiesto unsacco di volte e ci è stato negato.Epoimancanoanchelocaliema­nifestazioni per i giovani». Sullastessa lunghezza d’onda StefanoBotto, 25 anni, impiegato: «Ini­ziative e luoghi di ritrovo per fareincontrare i giovani, ecco cosamanca a Zoagli». E la musica noncambia nelle dichiarazioni di Da­

nilo Paganini, 18 anni, geometra:«E’ una città fantastica ma nonoffre attrattive dedicate ai ra­gazzi». Secondo Marta Olcese,mamma di Eva, 5 anni, «ci sonotroppe case sfitte. E ritengo sa­rebbe bene controllare anche leresidenze autentiche. Per i bam­bini, poi, non sarebbe male ri­mettere a posto l’area giochi

presso il campo da tennis». «Lastazione è penosa – è il parere diSonia Mancuso, casalinga ­ unavera schifezza. Sporcizia e ab­bandono, degrado e desolazione.E non è un buon biglietto da vi­sita per una città a vocazione tu­ristica. Penso anche che la scuolamaterna dovrebbe funzionare inmaniera gratuita, per dare unamano alle famiglie. Invece oltreai pasti si paga anche una rettamensile». Per Linda Ferrari, far­macista (a Genova), mamma diEmma, due anni e mezzo, «cisono spazi per i bambini più pic­coli ma bisognerebbe organiz­zare iniziative mirate per i ragaz­zini dai dodici ai sedici anni.Qualcosa in più per i giovani, in­somma, si può fare». DavideGrandetti, commerciante a Ra­pallo, papà di Riccardo e Diego, 6e 2 anni, chiede «qualche gioco inpiù per i bambini in piazzaXXVII Dicembre, dove ci sonosolo uno scivolo e una casetta».«Più iniziative per attirare i turi­sti in inverno – dice Sara Giardi­nello, titolare del negozio “Dalfornaio”, in piazza San Martino 8­, giovani compresi, magari conqualche concerto».ROSSELLA GALEOTTI

Critiche al degrado della stazione: «Un brutto biglietto da visita»

••• «IL PROBLEMA dellamancanza di locali per igiovani a Zoagli è semprestato un mio cruccio el’amministrazione è consa­pevole di questa carenza»:così il sindaco, Rita Nichel,commenta i mugugni deiragazzi raccolti nel tour deIl Secolo XIX. «Ci abbiamopensato a lungo ma, pur­troppo, non ci sono spazifisici dove proporre mani­festazioni o aree al co­perto da trasformare inluoghi di aggregazione.Sarei, però, felicissima diascoltare “in diretta” leidee e le proposte dei ra­gazzi. Possono scrivermi ocontattarmi e si potrebbeanche organizzare un in­contro. Non posso promet­tere di risolvere la situa­zione ma posso impe­gnarmi a valutare le loro ri­chieste e si farebbe già unpasso avanti». Sul degradoin stazione Rita Nicheldice: «Il Comune si occupadella manutenzione ordi­naria e si può aumentare ilservizio di pulizia. Ma èTrenitalia che deve atti­varsi per porre un freno aldegrado. E comunque,anche alla luce di quantoaccaduto di recente, mipreoccupo, in primis, dellasicurezza dei viaggiatori,cui vanno fornite infra­strutture di qualità».

>> IL SINDACO

«NON ABBIAMOSPAZI: RAGAZZI,FATE PROPOSTE»Mancano soltanto

locali per i giovaniSono pochi i “mugugni”. Richiesti più giochi per i bambini

ZOAGLIVIVEUNASITUAZIONEDA“ISOLAFELICE”

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16 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009

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17le eccellenze LUNEDÌ19 OTTOBRE

2009

Estate da vipin PiazzettaMadonna la superstar. E poi re, cantanti, attori

LOCHARMEDIPORTOFINOEDELTIGULLIONONCONOSCECRISI

U no charme che re­siste al tempo, im­mutato. E’ il fa­scino di Portofino,

con la celebre Piazzetta e quelnome legato a doppio filo conpersonalità e star, dai divi diHollywood dagli anni Cin­quanta in poi ai vip di oggi. Inquesta estate 2009, la star diPortofino è stata lei, Madonna,arrivata nel Borgo, all’hotelSplendido alle 4 della notte frasabato15edomenica16agosto,per festeggiare qui, nella villadell’Olivetta “prestatale” dagliamici stilisti amici DomenicoDolce e Stefano Gabbana (ri­masti in vacanza a Panarea) isuoi 51 anni. La cena roman­tica con il fidanzato Jesus Luz,che ha mandato in visibilio itanti fan accorsi e la festa inmare a bordo dello yacht SeaBluez, con i figli, il fidanzato, gliamici invitati al party (fra cuil’attrice premio Oscar HilarySwank): le immagini dei tregiorni della diva del pop a Por­tofino, fra una tappa e l’altradel suo Sticky and Sweet Tour2009, hanno fatto il giro delmondo.

Un’estate, quella 2009,

come sempre ricca di persona­lità, a Portofino così come nellealtre città del Tigullio. Farel’elenco di tutti quelli arrivati,per una vacanza di relax oanche solo poche ore di shop­ping e buon cibo, è quasi im­possibile. Non si può dimenti­care la visita, sempre ad agosto(il 13) del re di Giordania AbdAllah II ibn al­Husayn e dellaregina Rania di Giordania che,con la sua eleganza innata, si èconcessa alle foto di chi l’ha ri­conosciuta e ha perfino rac­contato le sue vacanze su Twit­ter in tempo reale. Ecco poi laVenere Nera Naomi Campbellcon il compagno, il miliardariorusso Vladimir Doronin; il ce­lebre cantante Sting, arrivatonel Borgo con la moglie TrudieStyler; Bono Vox, il leader degliU2, arrivato a Portofino con lafamiglia e alcuni amici a bordodello yacht Cyan, un 43 metridi super lusso con cabine perdodici ospiti, ponte con idro­massaggio e altri meraviglie diproprietà del chitarrista degliU2, The Edge.

Nella vicina Santa Marghe­rita, i riflettori sono stati pun­tati per il matrimonio dell’at­

taccante della Fiorentina edella Nazionale Alberto Gilar­dino, che ha giurato amoreeterno alla sua compagna AliceBregoli ­ da cui ha già una figlia,Ginevra ­ il 5 luglio nella chiesadi San Giacomo di Corte. E giàsi aspetta l’estate del 2010, pervedere quali saranno le starche, come ogni anno, dagli annid’oro – gli anni Cinquanta eSessanta–aoggifannosognarePortofino e la Riviera.SILVIA PEDEMONTE Madonna con cappellone nero in testa ad agosto a Portofino

••• DIVENTARE turistica­mente attrattivo anche in in­verno. E’ l’obiettivo che sideve porre il territorio del Ti­gullio secondo StefanoZerbi, presidente U.G.A.L.Federalberghi Riviera di Le­vante. «I soli mesi primaverilied estivi non bastano più,per essere vincenti». Lachiave? Per Zerbi sta nellacapacità di specializzarsi inmodo elevato almeno in unsettore. «Mi è arrivato pro­prio in questi giorni un’of­

ferta per fare delle promo­zioni invernali, inserendosi inuna o più categorie. Ma innessuna delle categorie elen­cate, noi abbiamo particolariattrattive: penso agli sportinvernali, ad alberghi dotatidi grandi centri benessere, a

città che hanno importantiluoghi di divertimento, cosìcome una ricca storia di artee cultura. Qualcosa abbiamo,ma non basta». Bisognaquindi puntare sulla neces­sità di migliorarsi: una scossaalla vita notturna l’ha data,già da questa estate, la ria­pertura a Santa Margheritadel mitico Covo di Nord Est eora, sempre restando a SantaMargherita, in cantiere c’è ilprogetto del centro benes­sere all’ex cantiere Spertini.

>> ALBERGATORI

NUOVO OBIETTIVOFARE TURISMOANCHE D’INVERNO

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18 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009

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19chiavari LUNEDÌ19 OTTOBRE

2009

T roppa severitànell’elevare lemulte, più educa­zione da parte dei

padroni dei cani che lordanostrade e marciapiedi; incentiviper rilanciare il turismo e ne­gozi aperti alla domenica, nonsolo in concomitanza coneventi sporadici come fiere emercatini. Questi i desideratadei chiavaresi. «Alla sera, specieinestate,èundeserto–diceCri­stina Pastorino, di “Pedrini Na­tura” ­. E’ un peccato. E poi c’è ilcaro­mare. Chiavari merita diessere apprezzata di più, ma oc­corre fare qualcosa per renderlaappetibile». «Bisognerebbeeducare i padroni dei cani: li la­sciano sporcare ovunque», so­stiene Mario Pomicino. EnricaCastagnini, 31 anni, impiegata,punta il dito sul caro­parcheggi:«Porto i miei due bambini almare e ho già un bel po’ di spese.D’estate è un salasso». MassimoMallucci, avvocato, invoca «unmaggiore controllo per le isolepedonali» e «più sicurezza pergli anziani che camminanosotto i portici e, sovente, si tro­vano biciclette e motorini allespalle».

SecondoStefanoOlcese,dellacartoleria “JGB”, «occorre rive­dere il settore del commercio,per fargli riprendere quota».Eugenio Bocci, 23 anni: «I ne­gozi dovrebbero tenere apertoalla domenica pomeriggio». Fa­vorevole all’apertura domeni­cale Massimiliano Canepa,gemmologo, titolare del “Cen­

tro Orafo Argentino”: «E’ un sa­crificio, ma dobbiamo rimboc­carci le maniche, se vogliamouscire dal tunnel». CristinaLombardi, pendolare spezzina,operatrice sanitaria alla Rsa diChiavari: «Mi aspettavo unacittà più viva. I negozi sonospesso chiusi e, alla sera, c’èpoco movimento». «Lasciano a

desiderare la gestione del terri­torio, senza eventi estesi a tutti iquartieri, e la desolazione dellungomare», dice AlessandroFocone, della gioielleria omo­nima, in corso Garibaldi.

Sulla mancanza di manifesta­zioni si esprime anche PaoloValle, 47 anni, autista Atp: «Bi­sogna valorizzare tutta la città,con iniziative anche in inverno.E sfruttare il lungomare». «Illungomare è tristissimo – so­stiene Enrica Rinaldi, 40 anni,commessa ­. E’ un peccato nonvivacizzarlo». «Orario lungo deinegozi in estate e qualche aper­tura domenicale in inverno –dice Domenico Cusato, operaioedile ­. E poi il traffico è troppocaotico. Le istituzioni dovreb­bero incentivare l’uso dellabici». «Il rumore dei motori è lanota dolente e l’amministra­zione lascia correre», dice Bet­tino Moise Filini, consulenteassicurativo che, pure, sponso­rizza l’impiego della bicicletta.«Vorrei una città più viva», diceCleto Civita, impiegato dibanca. Paola Oneto: «Tariffe deiparcheggi troppo care. Bisogne­rebbe frazionarle».ROSSELLA GALEOTTI

L’apertura domenicale dei negozi è al centro delle richieste

••• «CHIAVARI è un’altracittà». Parola di VittorioAgostino, sindaco di Chia­vari, che invita a leggerel’opuscolo inviato a tuttele famiglie e a osservare ilplastico in municipio. Piùdi 300 interventi su 113strade per oltre 150 milionidi euro. Sono le opere pub­bliche realizzate, in corso eprogettate a Chiavari dadicembre 1993 a giugno2002 e da giugno 2007 amarzo 2009. Spiccano iparcheggi interrati, piazzadell’Umanità, la casa di ri­poso Castagnola, la piscinadi largo Pessagno, le casecomunali, l’ampliamentodel palazzetto dello sport,quello del porto, il pro­getto della Colmata e delladiscarica di Rio Campodo­nico, la scuola materna nelLascito Repetti la contra­stata vendita della ColoniaFara che rallenta la riquali­ficazione del Lido e il risa­namento di Palazzo Rocca.Agostino si sofferma sullarealizzazione della casa diaccoglienza per sordomutinell’Istituto Assarotti esulle scuole. «Per il cam­pus – dice ­ sono due anniche aspettiamo di saperedalla Provincia di quantimetri quadrati ha bisognoperché il sito lo abbiamogià individuato».D. BAD.

>> IL SINDACO

OPERE E LAVORI«CHIAVARI ÈUN’ALTRA CITTÀ»«Vigili più umani,

negozi più aperti»Le richieste: shopping di domenica e fare piste ciclabili

SECOLOXIXERADIO19ACHIAVARI:«POCHEMANIFESTAZIONIEPARCHEGGICARI»

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20 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009

Dalla Regione Liguria per il LevanteInformazione a cura della Regione Liguria

Servizi territoriali. AnzianiAnno 2005 Anno 2008

RP + RSA mantenimento 386 posti 538 postiRSA post acuti (trattamenti riabilitativi) 89 90Centri Diurni – Semiresidenziali 22 65TOTALE POSTI 497 693

Servizi territoriali. DisabiliAnno 2006 Anno 2007 Anno 2008

Residenziali 55 posti 91 posti 103 postiSemiresidenziali 45 93 96TOTALE 100 184 199

Servizi territoriali. Cure domiciliari anzianiAnno 2006 Anno 2007 Anno 20081.517 1.617 1.556

Fonti della copertura finanziariaFonte Risorse in milioni di euro Tipologia di interventoFAS 8 Opere idrauliche e viarieCofinanziamento enti locali 2 Cofinanziamento minimo 20%Finanziamento ANAS ASPI 20 Raccordo Kasman – svincoloFondi regionali 12 Sponde idrauliche verso la foceTOTALE 42

La Regione Liguria ha raggiunto ilriequilibrio dei conti finanziari dellasanità nel 2007, ripianando un disavanzocomplessivo di oltre 850 milioni di euro.Da allora ha progressivamente eliminatole addizionali fiscali IRE fino alla fasciacon 30 mila euro di reddito annuo (ultimo

provvedimento del Consiglio Regionale) ein questi anni è riuscita anche a investireper aumentare i servizi sul territorio.In particolare, nel Levante della provinciagenovese (Asl 4) , è aumentata l’offertadi posti residenziali e semiresidenzialiper gli anziani, da 497 a 693 posti, quella

destinata a cittadini disabili, da 100 a 199posti, mentre un certo incremento è statopossibile anche per le cure domicilairi,passate dai 1.517 interventi del 2006 ai1.617 del 2007, e 1.556 nel 2008 (nelletabelle in questa pagina i dati in dettaglio).

Sono in via di ultimazione i lavori per realizzare il depuratoresituato a Punta Pedale, a Santa Margherita Ligure. L’impiantoè costato circa 35 milioni di euro, dei quali 18 sono stati diprovenienza regionale. La Regione Liguria ha programmato altriinterventi strategici per la depurazione delle acque di localitàfamose in tutto il mondo per la loro attrattività turistica, permigliorarne la situazione ambientale. Si tratta degli impianti

previsti a Recco e a Rapallo (nella foto).È pronta la progettazione preliminare, e l’opera prioritariariguarda il depuratore di Rapallo. È stato definito inoltreun accordo per realizzare anche un nuovo depuratorenell’area di Lavagna. Complessivamente i finanziamenti regionalidestinati a questi progetti - tra le fonti i Fondi FAS - assommanoa 16 milioni.

Sanità in riequilibrioLa Regione aumentai servizi per anziani e disabili

Dalla Regione un progettoper la depurazionedelle acque del Tigullio

Il riequilibrio dei conti della sanità e gli investimenti sui servizi: nel Levante della provincia genovese(Asl 4) sono aumentati i posti di residenzialità e semiresidenzialità per anziani ( da 497 a 693 posti)e disabili (da 100 a 199 posti), così come l’assistenza e le cure domiciliari.

Mentre è in ultimazione l’impianto di Punta Pedale a Santa Margherita ulteriori progetti riguardanoRecco, Rapallo e Lavagna. Nuovi finanziamenti per 16 milioni di euro.

È ormai operante e sarà presto inaugurato ufficialmenteil nuovo ospedale di Rapallo.Sarà caratterizzato dall’attività di chirurgia ortopedicadi elezione. Sarà sede della cardiologia riabilitativa, medicinainterna con relativo day hospital, dialisi, cure intermediee day surgery multidisciplinare; garantirà attività ambulatorialee di diagnostica per il territorio del Distretto sociosanitarion° 14 Tigullio Occidentale. È sede di un punto di Primo interventoattivo 24 ore. A Santa Margherita Ligure la sede attuale diventeràun polo residenziale riabilitativo con una piastra ambulatoriale.In questi anni sono stati aperti altri importanti servizi sanitariterritoriali, in particolare nella Val Fontanabuona.Nella Casa della Salute di Cicagna sono situati tra l’altro il Cup,ambulatori infermieristici e per tutte le principali diagnostiche

e cure specialistiche, servizi per anziani, consultorio, attività diprevenzione. Vi si svolge inoltre il servizio dei medici di medicinagenerale convenzionati. L’intervento ha comportatoun investimento di 635.240 euro.Nella Casa della salute di Rezzoaglio è attivo il Cup,ambulatori infermieristici, medici e pediatrici, servizi domiciliarie ambulatorali per anziani. L’intervento ha comportato uninvestimento di 657.247 euro.Nella Comunità Alloggio di Utenza Psichiatrica di Sestri Levante -realizzata con un investimento di 258.228 euro - sono accolti7 utenti affetti da patologia psichiatrica cronica stabilizzata.Infine è previsto un nuovo servizio a Borzonasca, finanziatoper 284.051 euro.

Grazie all’integrazionedi diversi progetti la RegioneLiguria - con un Accordodi programma con la Provinciae i comuni della zona - puntaa realizzare un assettodefinitivo e ambientalmentesicuro del fondovalle percorsodal fiume Entella. I comuniinteressati sono Chiavari,Lavagna e Cogorno.

Il piano riguarda larealizzazione delle nuovesponde dell’Entella,che serviranno anche comesupporti per un nuovo sistemaviario e per le condotte aldepuratore previsto,in sponda destra, nel comunedi Lavagna.L’opera si integra coni progetti già finanziati

per la sistemazione idraulicadell’Entella nel trattofra il ponte della Maddalenae la foce, e con il progettoviario di raccordo tra vialeKasman e lo svincoloautostradale, che vienerealizzato da Autostrade perl’Italia in convenzione conANAS.In questo modo si completa

la sistemazione idraulicae si realizza la circonvallazioneviaria di S. Salvatoredi Cogorno, ponendo anchele basi per la costruzionedel depuratore. La Regioneaveva precedentementestanziato 4 milioni di euro,a cui si aggiungono 8 milioni,destinati alla Provincia.

Il nuovo ospedale di Rapalloe le Case della salute in Val Fontanabuona

La messa in sicurezza dell’Entella e il raccordo di viale Kasman

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2009

Dalla Regione Liguria per il LevanteInformazione a cura della Regione Liguria

Servizi territoriali. AnzianiAnno 2005 Anno 2008

RP + RSA mantenimento 386 posti 538 postiRSA post acuti (trattamenti riabilitativi) 89 90Centri Diurni – Semiresidenziali 22 65TOTALE POSTI 497 693

Servizi territoriali. DisabiliAnno 2006 Anno 2007 Anno 2008

Residenziali 55 posti 91 posti 103 postiSemiresidenziali 45 93 96TOTALE 100 184 199

Servizi territoriali. Cure domiciliari anzianiAnno 2006 Anno 2007 Anno 20081.517 1.617 1.556

Fonti della copertura finanziariaFonte Risorse in milioni di euro Tipologia di interventoFAS 8 Opere idrauliche e viarieCofinanziamento enti locali 2 Cofinanziamento minimo 20%Finanziamento ANAS ASPI 20 Raccordo Kasman – svincoloFondi regionali 12 Sponde idrauliche verso la foceTOTALE 42

La Regione Liguria ha raggiunto ilriequilibrio dei conti finanziari dellasanità nel 2007, ripianando un disavanzocomplessivo di oltre 850 milioni di euro.Da allora ha progressivamente eliminatole addizionali fiscali IRE fino alla fasciacon 30 mila euro di reddito annuo (ultimo

provvedimento del Consiglio Regionale) ein questi anni è riuscita anche a investireper aumentare i servizi sul territorio.In particolare, nel Levante della provinciagenovese (Asl 4) , è aumentata l’offertadi posti residenziali e semiresidenzialiper gli anziani, da 497 a 693 posti, quella

destinata a cittadini disabili, da 100 a 199posti, mentre un certo incremento è statopossibile anche per le cure domicilairi,passate dai 1.517 interventi del 2006 ai1.617 del 2007, e 1.556 nel 2008 (nelletabelle in questa pagina i dati in dettaglio).

Sono in via di ultimazione i lavori per realizzare il depuratoresituato a Punta Pedale, a Santa Margherita Ligure. L’impiantoè costato circa 35 milioni di euro, dei quali 18 sono stati diprovenienza regionale. La Regione Liguria ha programmato altriinterventi strategici per la depurazione delle acque di localitàfamose in tutto il mondo per la loro attrattività turistica, permigliorarne la situazione ambientale. Si tratta degli impianti

previsti a Recco e a Rapallo (nella foto).È pronta la progettazione preliminare, e l’opera prioritariariguarda il depuratore di Rapallo. È stato definito inoltreun accordo per realizzare anche un nuovo depuratorenell’area di Lavagna. Complessivamente i finanziamenti regionalidestinati a questi progetti - tra le fonti i Fondi FAS - assommanoa 16 milioni.

Sanità in riequilibrioLa Regione aumentai servizi per anziani e disabili

Dalla Regione un progettoper la depurazionedelle acque del Tigullio

Il riequilibrio dei conti della sanità e gli investimenti sui servizi: nel Levante della provincia genovese(Asl 4) sono aumentati i posti di residenzialità e semiresidenzialità per anziani ( da 497 a 693 posti)e disabili (da 100 a 199 posti), così come l’assistenza e le cure domiciliari.

Mentre è in ultimazione l’impianto di Punta Pedale a Santa Margherita ulteriori progetti riguardanoRecco, Rapallo e Lavagna. Nuovi finanziamenti per 16 milioni di euro.

È ormai operante e sarà presto inaugurato ufficialmenteil nuovo ospedale di Rapallo.Sarà caratterizzato dall’attività di chirurgia ortopedicadi elezione. Sarà sede della cardiologia riabilitativa, medicinainterna con relativo day hospital, dialisi, cure intermediee day surgery multidisciplinare; garantirà attività ambulatorialee di diagnostica per il territorio del Distretto sociosanitarion° 14 Tigullio Occidentale. È sede di un punto di Primo interventoattivo 24 ore. A Santa Margherita Ligure la sede attuale diventeràun polo residenziale riabilitativo con una piastra ambulatoriale.In questi anni sono stati aperti altri importanti servizi sanitariterritoriali, in particolare nella Val Fontanabuona.Nella Casa della Salute di Cicagna sono situati tra l’altro il Cup,ambulatori infermieristici e per tutte le principali diagnostiche

e cure specialistiche, servizi per anziani, consultorio, attività diprevenzione. Vi si svolge inoltre il servizio dei medici di medicinagenerale convenzionati. L’intervento ha comportatoun investimento di 635.240 euro.Nella Casa della salute di Rezzoaglio è attivo il Cup,ambulatori infermieristici, medici e pediatrici, servizi domiciliarie ambulatorali per anziani. L’intervento ha comportato uninvestimento di 657.247 euro.Nella Comunità Alloggio di Utenza Psichiatrica di Sestri Levante -realizzata con un investimento di 258.228 euro - sono accolti7 utenti affetti da patologia psichiatrica cronica stabilizzata.Infine è previsto un nuovo servizio a Borzonasca, finanziatoper 284.051 euro.

Grazie all’integrazionedi diversi progetti la RegioneLiguria - con un Accordodi programma con la Provinciae i comuni della zona - puntaa realizzare un assettodefinitivo e ambientalmentesicuro del fondovalle percorsodal fiume Entella. I comuniinteressati sono Chiavari,Lavagna e Cogorno.

Il piano riguarda larealizzazione delle nuovesponde dell’Entella,che serviranno anche comesupporti per un nuovo sistemaviario e per le condotte aldepuratore previsto,in sponda destra, nel comunedi Lavagna.L’opera si integra coni progetti già finanziati

per la sistemazione idraulicadell’Entella nel trattofra il ponte della Maddalenae la foce, e con il progettoviario di raccordo tra vialeKasman e lo svincoloautostradale, che vienerealizzato da Autostrade perl’Italia in convenzione conANAS.In questo modo si completa

la sistemazione idraulicae si realizza la circonvallazioneviaria di S. Salvatoredi Cogorno, ponendo anchele basi per la costruzionedel depuratore. La Regioneaveva precedentementestanziato 4 milioni di euro,a cui si aggiungono 8 milioni,destinati alla Provincia.

Il nuovo ospedale di Rapalloe le Case della salute in Val Fontanabuona

La messa in sicurezza dell’Entella e il raccordo di viale Kasman

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22 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009

Provincia di Genova,

Barraa Levante

Turismo. La Provinciapromuove anche quellosubacqueo per far conoscere,con le infinite bellezze delterritorio, anche gli splendidiscenari dei nostri fondali.

Beni culturali. La Provinciacofinanzia e gestisce la garad’appalto per i restauri chefaranno rinascere lo storico eamatissimo Teatro Sociale diCamogli, eretto nel 1876.

Natura e sport. La Provinciaha finanziato il recupero delrifugio a Prato della Cipolla,servito dalla nuovaseggiovia realizzataa Santo Stefano d’Aveto.

Strade. La Provincia ha apertoi cantieri per realizzare lavariante di Settembrin cheeliminerà un chilometro dipesantissime strettoieall’imbocco della Val Graveglia.

Entella. La Provinciacoordina l’intesa conRegione e Comuni per lasicurezza dell’Entella, il

prolungamentodi viale Kasman e lariorganizzazione dellosvincolo A12 di Lavagna.

Agricoltura. La Provinciapromuove l’olio DopRiviera Ligure,impareggiabile tesoro

naturale dellagastronomia e prodottodalle preziose olivetaggiasche e lavagnine.

Pesca. La Provincia neprepara l’accademiaa Santa Margherita Ligureper dare nuovo impulso

e innovazione al settore ecreare nuove opportunitàoccupazionali per igiovani.

www.provincia.genova.it

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23chiavari LUNEDÌ19 OTTOBRE

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«Noi giovanisenza ritrovi»«Una città di anziani. Alla sera è soltanto noia»

UNCORODIPROTESTEEUNAPPELLO:«FATEQUALCOSAANCHEPERNOI»

L ocali e ritrovi per igiovani. Una situa­zione segnalata, sot­tolineata, ripetuta. Il

problema più sentito, in città,non solo dai ragazzi; anche gliadulti reclamano a gran vocecentri di aggregazione per i figlie nipoti. «Qui per noi c’è poco onulla – dice Nicola Bettarelli, 19anni, studente del “Manzoni”,indirizzo dirigenti di comunità­. Chiavari è una città di anziani.Alla sera è solo noia». Si allineaLinda Pesci: «Manifestazioni,laboratori, eventi anche sem­plici da organizzare a Chiavarisono tabù. Il settore giovanile èpoco curato dagli amministra­tori». Roberto Bravo, 27 anni,un lavoro in un bar­gelateria diSestri Levante: «Alla fine ci siabitua a non uscire alla sera. Daquanto sento dire dagli anziani,però, prima non era così. Forsec’è stato uno sbilanciamentoverso un certo tipo di turismo,fatto, soprattutto, di personeanziane. Comunque c’è sempretempo per rimediare, bastaaverne la volontà».

«Le infrastrutture per i gio­vani, ecco cosa manca – diceAlessio Mancini, geometra, 22

anni ­. La città è a misura di turi­sta ricco». Anche per ClaudiaBergamino, 26 anni, insegnanteelementare e studentessa allafacoltà di Medicina di Genova,«il difetto maggiore di Chiavariè non avere locali per i giovani».Si allinea Emanuela Ghelfi, 26anni, un negozio da parruc­chiera in caruggio: «Oltre allascarsità di locali lamento anchela carenza di manifestazioni inestate. Le iniziative organizzatemirano soprattutto a soddisfareil turista adulto». «Poche le atti­vità ricreative per i giovani ezero locali», lamenta StefanoServente, imprenditore, 38anni. «Non ci sono locali dedi­cati alle fasce giovani – ribadi­sce Davide Ravenna, del nego­zio di abbigliamento “Rick’s”, incorso Garibaldi ­. L’aspetto lu­dico è completamente as­sente». «I miei nipoti si lamen­tano sempre perché a Chiavarisi annoiano – dice Rita Baciga­lupi, volontaria di un’associa­zione locale ­. Non trovanonulla di divertente da fare. Ef­fettivamente si potrebbe dare airagazzi qualcosa di più».

«Anche per i bambini non cisono grandi spazi e parchi gio­

chi – dice Linda Rigotti ­. Si po­trebbesfruttaredipiùlapasseg­giata a mare». Opinione condi­visa da Isabella Patrone, alber­gatrice di Cavi, mamma diGabriele, che ha 11 anni e fa laprima media alle “Gianelli” diChiavari, e di Amalia, tre mesi emezzo: «Sul lungomare c’èqualche gioco per i più piccolima si potrebbe fare di più perquelli che saranno i cittadini didomani».ROSSELLA GALEOTTI Niente locali, ma pochi anche gli eventi: così i giovani emigrano

••• SUI BISOGNI dei giovani,sulle esigenze di avere, nellecittà dove vivono, locali a loromisura e spazi di aggrega­zione, interviene don AlbertoGastaldi, responsabile dellapastorale giovanile della dio­cesi di Chiavari. «Spesso nonsi è soddisfatti di quel che siha e si va alla ricerca di nuoveemozioni, è l’atteggiamentotipico dei giovani – dice donGastaldi ­. Sono però con­vinto che le parrocchie deb­bano rispondere in modo

concreto alle domande dei ra­gazzi. Noi parroci, tutti in­sieme, possiamo lavorare conimpegno per aprire gli spaziche abbiamo a disposizionenon soltanto ai ragazzi chefrequentano abitualmente leattività parrocchiali ma anche

agli altri». E prosegue: «E’importante offrire loro occa­sioni d’incontro su temi di at­tualità e appuntamenti nelsegno del divertimento senzaeccessi». Don Gastaldi lanciapoi un messaggio agli adulti:«Devono cercare di esseresempre attenti ai bisogni deiragazzi, e ascoltarli. Vederlicome persone da accompa­gnare nella vita, partendodalla scoperta del territorio edelle sue peculiarità».R. GAL.

>> DON GASTALDI

«GLI ADULTIDIANO RISPOSTEAI RAGAZZI»

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25lavagna LUNEDÌ19 OTTOBRE

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T roppo poche le ma­nifestazioni orga­nizzate, specie in in­verno. Carenze

nella pulizia delle strade e dellepiazze. E, soprattutto, l’aspettoturistico da rivedere. Queste le“note dolenti” lamentate dagliabitanti di Lavagna. «Hannotappezzato la città di manifesticontro il ministro Gelmini conl’accusa di aver creato problemialla scuola alberghiera. Invecela colpa è della Regione e dellaProvincia, colpevoli anche dinon saper gestire e rilanciare ilturismo», dice Maurizio Pa­netta, del bar “Ostigoni” dipiazza Vittorio Veneto. AncheMarina Stra, ex cameriera disala, punta il dito sul turismo:«Funziona poco. Bisognerebbediversificare l’offerta e realiz­zare iniziative fuori dalla spiag­gia che possono attirare gente».Sulla stessa lunghezza d’ondaFranco Bisogno, barbiere: «Sipuò fare di più per il turismo. Emettere qualche toilette pub­blica».

Per Romina Copello, titolaredel negozio di abbigliamentoper bambini “Children”, in viaRoma 44, «non c’è collega­

mento tra commercio e turi­smo, tra porto e strutture alber­ghiere. Al sabato i clienti vannoall’Ipercoop o a Sestri Levante.Invece, se mettessimo a fattorecomune le nostre idee, po­tremmo far diventare Lavagnacome Portofino». Per AntonioCaradonna, operaio, la “ricetta”per attirare turisti è «tenereaperti i negozi anche alla sera, inestate e in inverno, organiz­zando manifestazioni collate­rali». Anche per Paola Cano «lavocazione turistica non è abba­stanza sfruttata».

Sonia Conti, del negozio di in­timo “Luna di miele”, fa appelloa una «maggior pulizia dellespiagge e delle strade, anche conla spazzatrice automatica». Pie­tro Nardozza chiede di puntarealla raccolta differenziata ebrontola per i padroni dei cani,lasciati liberi di sporcare. «Civuole più controllo per multarei padroni degli animali, pocoeducati» dice Luciano Fini. Se­rena Sanguineti, del negozio dialimentari “Lo scrigno dei sa­pori”, in piazza della Libertà 30:«L’immagine di una città piùpulita sarebbe un ottimo bi­glietto da visita». Anche per

Rocca Tallarita, casalinga, lenote dolenti sono la «scarsa pu­lizia in strada». «Questa giuntaha già fatto tanto ma si può sem­pre fare di più, se ci si impegna»dice Giancarlo Garzia. «Il sin­daco Vaccarezza ha lavoratocon molto impegno e i risultatisi vedono ma, certo, qualcosa sipuò migliorare» sostiene An­gelo Bianchetti.

Luciana Cogorno, pensio­nata, chiede «più attenzione perchi vive in collina». SecondoGiuseppe Sanguineti, immobi­liarista, «occorre curare di più lazona a mare, con un sistema dicollegamentotraspiaggia,portoe città». Sullo sviluppo dellazona a mare si esprime ancheMarinella De Petri, contitolaredei bagni “Porticciolo”: «So cheesiste un progetto per sfruttarlameglio ma bisogna accelerare itempi». Per Emanuela Levaggi,casalinga, «Cavi è un po’ dimen­ticata dalle istituzioni». Dal suonegozio di borse e scarpe, “Va­lentina”, in via Roma, GiordanoChiesa boccia «la divisione dellacittà in sestieri, che mette in dif­ficoltà residenti e turisti per laquestione del parcheggio».ROSSELLA GALEOTTI

Lavagna scommette sulla riqualificazione del porto turistico

IL SINDACO VACCAREZZA

LITORALE E COLLINA:LE IDEE VINCENTI

«LE NOSTRE eccellenzesono il litorale e la collina».Questi per il sindaco di Lava­gna, Giuliano Vaccarezza, ipunti di forza della città. «Inve­stiamo sulla riqualificazionedel litorale – spiega ­ e sul recu­pero del degrado: a Cavi recu­pereremo l’ex Colonia Cogne,l’ex albergo Astoria e il cosid­detto “scheletro”. Importanteanche la variante della collinacon il recupero dei vecchi edi­fici rurali». La lista si arricchi­sce con il prolungamento dellapasseggiata, la valorizzazionedel centro storico, il risana­mento del parco di villa Gri­

maldi, ma anche con le propo­ste per i giovani. «Nell’ambitodella riqualificazione del portoturistico – aggiunge Vacca­rezza – sarà sistemata pure lapiastra portuale sulla qualepotrà trovare posto una pistaper lo skate board, trasforma­bile,inalcuniperiodidell’anno,in area per il pattinaggio sughiaccio. Nel complesso spor­tivo del parco del cotonificio èprevista una nuova palestra. Lediscoteche ci sono, quel chemanca è il cinema, ma con­tiamo di realizzarlo nell’am­bito del progetto portuale».D. BAD.

«Per il turismova fatto di più»«Negozi, alberghi e porto turistico sono slegati»

TUTTID’ACCORDO:CONPIÙINIZIATIVECOORDINATELAVAGNAATTIREREBBE PIÙGENTE

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26 lavagnaLUNEDÌ19 OTTOBRE2009

Zero movida: che noia«Appena finisce la stagione balneare qui diventa un autentico mortorio»

IGIOVANICHIEDONOSPAZIELOCALIPERLORO,«SENZADOVERESSERECOSTRETTIA EMIGRARE»

C ittà noiosa, avara dimanifestazioni e lo­cali per i giovani, co­stretti a emigrare al­

trove per cercare svago e diver­timento. Questo il ritratto cheemerge dai pensieri e dai “mu­gugni” gli Under. «La sera fac­cio sport poi filo a casa perchénon c’è nulla d’interessante –dice Stefano Giordano, came­riere, 23 anni ­. Ci si annoia ebasta. Zero movida». SimoneChiona, operaio, 28 anni: «IlComune dovrebbe fare qual­cosa di più per noi ragazzi. Ap­pena finisce la stagione bal­neare qui è un mortorio. Ci vor­rebbe un disco­pub, un localinodove poterci ritrovare». «Seguardi la città dall’alto vedi solocapelli bianchi – dice GianlucaGraziano, 24 anni, titolare del

“Caffè del Conte”, in via Dante­. I giovani, se possono, se nevanno». Si allinea IsabellaTorta, 23 anni, che studia psico­logia all’Università di Genova efa la baby­sitter: «La città offrepoco. Se esco con le amiche quiho solo due alternative, la piz­zeria o il ristorante».

«Per i giovani zero locali,dobbiamo cercare diverti­mento altrove», conferma Fe­derica Sanguineti, 23 anni, stu­dentessa di Lingue all’Univer­sità di Genova. «La scorsaestate si era sparsa la voce cheorganizzassero il cinemaall’aperto a Parco Tigullio etutti speravamo che andasse abuon fine – dice Andrea Zimei,barista ­. Invece non solo non sen’è fatto nulla ma dietro alla pi­scina l’erba è cresciuta a tal

punto che potrebbero girare leriprese di “Indiana Jones 5”».Claudio Galego, pure barista,conferma.

Silvia Musso, giovanemamma di Erion, di due anni emezzo, abita a Cavi ma Lavagnaè la sua meta quotidiana: «E’una città sicura e questo miconforta.Masareifelicesesior­ganizzassero momenti d’in­trattenimento e gioco per ibambini piccoli che vanno an­cora all’asilo». «Secondo me leistituzioni dovrebbero “spin­gere” di più sulle attività e glispazi per i bambini – dice AldoMontepagano, titolare della ge­lateria “Arcobaleno”, in viaRoma 90 ­. Sarebbe un modointelligente per attirare più tu­risti».ROSSELLA GALEOTTISpiagge affollate a Cavi in estate, ma in inverno mancano eventi

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Clochard, abitanti divisiChiesti più controlli, estesi anche alla stazione. «Il diurno va riaperto»

ISENZATETTO NELPARCOPUBBLICOFANNOANCORAPREOCCUPARESESTRI

U n giro con il micro­fono di Radio 19nelle vie del centrodi Sestri Levante,

per ascoltare residenti – sceltitra commercianti, lavoratori, an­ziani, avventori del mercato set­timanale ­ e delineare uno spac­cato degli umori cittadini. Si sco­pre che le lamentele, i malumori,le segnalazioni non mancano eriguardano i temi più vari: la via­bilità, l’edilizia, le opere pubbli­che, il turismo. Ma uno su tutti èl’argomento che ancora suscitainteresse e alimenta il dibattito.Si tratta del “caso clochard”, ov­vero la presenza di senzatettonei luoghi pubblici che negli ul­timi tempi tanto ha infastiditouna parte di residenti.

Nonostante lesoluzioni messein campo dall’amministrazione,

sembra rimanere una questioneaperta. «I senzatetto nel parcopubblico erano e sono un pro­blema che va gestito – affermaMarta Noceti – Sono causa disporcizia, sono spesso aggressivi,hanno addirittura aggredito ilprete. Come facciamo a sentircitranquilli visto che il parco è fre­quentato da tantissimi bambini?È compito di una buona ammini­strazione affrontare la questionee risolverla». «Servono più con­trolli delle forze dell’ordine – ag­giunge Ivo Gotelli – non solo neigiardini pubblici, ma in tutta lacittà. Basta dare un’occhiata ingiro: non sono poche le zone didegrado urbano».

«Ci vuole più ordine – sostieneGiovanna Tessier – per siste­mare la situazione di degrado deigiardini in centro, ma non solo.

Ci sono altre zone, come quelladella stazione, che hanno biso­gno di attenzioni maggiori. Siadal punto di vista della puliziache della sicurezza».

Per altri, invece, la richiesta èlimitataalripristinodeldiurno,adisposizione di tutti: «Servonodei bagni pubblici – dice Vin­cenzo Rosasco – ne gioverebbe lapulizia della zona, perché non èraro incontrare persone chefanno i loro bisogni negli anfrattidi piazza Sant’Antonio, accantoai portoni. E non sono solo sen­zatetto».

«Basterebbe ripristinare ildiurno – aggiunge Lazzaro Bru­sco – che c’era, accanto ai giar­dini, fino ad alcuni anni fa. Ora incaso di bisogno bisogna entrarenei bar, e consumare».SARA OLIVIERIChiesti più controlli per la sicurezza ai giardini Mariele Ventre

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29sestri levante LUNEDÌ19 OTTOBRE

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C ’è la viabilità nel mi­rino dei “mugugni”sestresi. I residentilamentano parcheggi

carenti, problemi con la segnale­tica, le rotonde, i cantieri di la­voro troppo lunghi che intral­ciano il traffico. «Un po’ di caos siavverte in estate – afferma Fran­cesca De Rosa ­ quando aumentala popolazione e le ripercussionisi hanno sui posteggi». Sullastessa linea sono anche BarbaraArmani: «Quello dei posteggi ca­renti è un problema più estivoche invernale». Per Angela No­ceti, è soprattutto la prima peri­feria, come via Nazionale e viaTerzi, a subire la mancanza diposti auto: «Anche in centro ­dice – tra i posti riservati ai resi­denti e quelli a sosta limitata,trovare un parcheggio è diven­tato complicato». «Cari e ca­renti»: così Patrizia Gilli, defini­sce i posteggi di Sestri. A ostaco­lare la viabilità ci sarebberoanche rotonde discutibili comequella a “fagiolo” in via Fascie, equella in Francolano. «Sonotroppo ingombranti – affermaGiuliano Albertoni – addiritturaquella in Francolano è in salita eblocca la visuale sulla strada».

Secondo Giuseppe Olivieriquella più rischiosa è la rotondadi piazza Sant’Antonio: «La se­gnaletica–dice–èpocoevidentee capita molto spesso che alcuneauto cerchino di imboccare ilsenso unico di via Nazionale».

Ad aumentare i disagi degliautomobilisti sono anche i can­tieri aperti: «Spesso i lavori stra­

dali – afferma Marina Righetti –coincidono con il periodo estivo,quando le auto aumentano». «Icantieri sono troppo lunghi –rincara Alberto Stevanè – per di­minuire i disagi dovrebbero ac­celerare i tempi di lavoro».

Per Giorgio Massucco, invece,un problema per Sestri sono lecase nell’area Fit: «Troppo care

ed esteticamente discutibili.Niente a che fare col resto del pa­esaggio». Anche la pista ciclabiledellungomareDescalzoriscuotelamentele: «È pericolosa – so­stiene Alida Cattani – tracciatasul marciapiede fa sì che pedonie ciclisti si intralcino a vicenda,col rischio di incidenti».

Sul fronte della pulizia, inter­viene invece Sandro Defilippi:«Strade, cassonetti e bidoni stra­colmi di rifiuti e inutilizzabili». Arichiedere più pulizia è ancheCecilia Tessier che afferma:«Lazona di viale Roma e della sta­zione ferroviaria è abbandonata:poca pulizia, nessun controlloné tantomeno iniziative che va­lorizzino il viale».

Infine il turismo. Per IsabellaPodestà e Francesco Ligorio sideve fare di più: «I turisti chie­dono più servizi, più pulizia, in­trattenimenti. Bisogna mettereda parte il lassismo e migliorarel’accoglienza».

Per concludere, una voce fuoridal coro: «Problemi a Sestri? –domanda Renza Olivieri – Nonme ne viene in mente nessuno.La città è vivibile e tutto scorrecon la tranquillità di sempre».SARA OLIVIERI

Molti “mugugni” a Sestri per colpa della viabilità

••• CLOCHARD e disordinenei giardini pubblici, puli­zia e parcheggi: sono que­ste le esigenze principalidei cittadini di Sestri Le­vante, a cui il sindaco, An­drea Lavarello, è chiamatoa rispondere. «Quello deisenzatetto – dice – è unproblema che stiamo af­frontando in collabora­zione con associazioni,parrocchie, frati e poliziamunicipale. I controlli sonointensificati e presto realiz­zeremo anche i servizi igie­nici pubblici». Sulla scarsapulizia di strade e casso­netti, Lavarello cita invecedati dei rifiuti raccolti nel2009: «Nei primi mesi diquest’anno abbiamo rac­colto 115.394 chili in più ri­spetto al 2008. Abbiamosostituito i cassonetti incentro, aumentato il nu­mero dei passaggi di rac­colta, dei lavaggi dellestrade e introdotto la spaz­zatrice». Sul fronte dei par­cheggi mancanti, Lavarelloricorda l’apertura recentedel parcheggio di Sant’An­na: «Il numero di posti autoa Sestri è adeguato. L’o­biettivo è invece liberare ilcentro storico dalle auto edirottarle sui parcheggi dicintura come Sant’Anna eCantine Mulinetti, dove ilposto è assicurato».S. OL.

>> IL SINDACO

«CON SANT’ANNAI POSTI AUTOORA BASTANO»Che fatica guidare

in centro a SestriI parcheggi sono carenti. «E la pista ciclabile crea pericoli»

NELMIRINOSEGNALETICA,ROTONDEECANTIERITROPPOLUNGHI

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31casarza ligure LUNEDÌ19 OTTOBRE

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Più sicurezzaper gli anzianiNuova città: «Tante zone sono poco illuminate»

INVALPETRONIOMANCAANCORAL’INTEGRAZIONETRAVECCHIABITANTIEULTIMIARRIVATI

S icurezza, pulizia eviabilità: sono questii principali problemiper cui i cittadini di

Casarza Ligure chiedono mag­giore cura e attenzione. «Cisono zone in città – affermaAlessandro Mazzola – che sonopoco illuminate e prive di con­trolli. Un esempio? Le case dipiù recente costruzione, o il ci­mitero. Sono in tanti, soprat­tutto anziani, che non si sen­tono tranquilli a frequentarle».«Ci vogliono più controlli – diceErnesto Cafferata –. La sicu­rezza notturna va aumentata».

Per Vittorio Zazzi, invece,proprio la costruzione dellenuove zone residenziali ri­chiede interventi per rafforzareil senso di comunità: «La città ècresciuta molto – dice – e spessoi nuovi residenti non hanno ori­gini locali. Bisogna migliorarel’accoglienza, a partire dai ser­vizi e dalle infrastrutture».

Secondo i residenti di Ca­sarza, il tema della sicurezza èlegato, a filo doppio, con la curadegli spazi pubblici. «Ci vor­rebbe maggiore pulizia – diceFrancesca Stucin – dalle stradeal greto del Petronio che è di­

ventato una “foresta” incolta.Potevano approfittare del peri­odo di siccità per ripulirlo, manon è stato fatto nulla. Lo stessovale per il percorso della cicla­bile che, oltre a essere poco illu­minato, è pieno di sterpaglie».Per Regina Verniaghi, invece,l’incuria è dovuta, in parte, aiproprietari dei cani: «Il lungofiume è costellato di sporciziadei cani a passeggio – dice – Pos­sibile che non si possa fare qual­cosa, visto che spesso gli anzianivengono qui a passare il tempolibero?». Sul fronte dei serviziagli anziani, Andriolina Sturlaaggiunge: «Ci vorrebbero pan­chine nuove. Anzi, ancora me­glio sarebbe uno spazio, un ri­trovo per noi».

Alcune critiche vanno anchealla viabilità: alla strada nuova,che prometteva di allontanare iltraffico pesante dal centro, e aiparcheggi. «La strada nuova èpoco utilizzata – affermaAdriano Raffo – il traffico non èsmaltito, soprattutto nel pome­riggio, intorno alle 17, quandoc’è il maggior afflusso di auto».«Doveva essere un servizio peril polo industriale – aggiungeGianbattista Tarditi – ma per

ora la strada nuova si è dimo­strata inutile». Non solo. I pro­blemi della viabilità si ripercuo­tono sui posteggi: «Lo spazionon manca – afferma SandroGhirlanda – ma spesso non sitrovano posti liberi. Bisognamettere ordine al sistema deiparcheggi». «Vero – confermaAngelo Paderano – sono mal di­sposti e nessuno controlla chele auto in sosta siano posteg­giate a dovere».SARA OLIVIERI Casarza è al centro di un boom edilizio che non conosce sosta

••• IL SINDACO ClaudioMuzio non è stupito: le pro­blematiche segnalate dai cit­tadini sono ben note ancheall’amministrazione comu­nale, che su sicurezza, puliziadei torrenti e viabilità, ha giàprevisto futuri interventi.«Abbiamo partecipato a unbando del ministero dell’In­terno – spiega – per riceverefondi necessari a installare 30telecamere nei punti più cri­tici. Inoltre abbiamo raffor­zato la collaborazione con le

forze dell’ordine». Per la puli­zia dei torrenti, invece, l’am­ministrazione chiama in causail ruolo della Provincia «sordaalla richiesta di interventi».«Il Petronio è stato pulitol’anno scorso – afferma Muzio– e sono stati rimossi tutti gli

elementi di pericolosità. Anovembre rinforzeremo l’ar­gine del rio Cacarello e in pro­gramma c’è anche la puliziadel rio San Lazzaro. Abbiamorichiesto più volte l’interven­to della Provincia, ma se nonotterremo risposte provvede­remo con risorse nostre». In­fine, la viabilità. «Stiamo la­vorando per ottimizzare lastrada nuova spostando lacabina dell’Enel, ricalibrandotutto il tratto a monte e instal­lando dissuasori di velocità».

>> IL SINDACO

«PIÙ CONTROLLI:SONO IN ARRIVO30 TELECAMERE»

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32 le eccellenzeLUNEDÌ19 OTTOBRE2009

Tigullio e RisorgimentoL’Unità d’Italia ha forti radici nel Levante: che ora si prepara a celebrarla

LACAMPAGNADELSECOLOXIXPERI150ANNI DELLANAZIONE

I l Levante verso i 150 annidell’Unità d’Italia. Lacampagna che il SecoloXIX sta portando avanti

da alcune settimane è stata ispi­rata dallo storico locale, Giorgio“Getto” Viarengo. Dal suo ap­pello alle istituzioni di Chiavari(e non solo) ha preso il via lacampagna di sensibilizzazione.Viarengo ha chiesto che il Le­vante raccolga il sollecito delpresidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, a collabo­rare con il Comitato nazionale diTorino per le celebrazioni uffi­ciali dell’evento, che si svolge­ranno nel 2011 (la nascita delloStato avvenne il 17 marzo 1861) esaranno precedute, l’anno pros­simo, da quelle in ricordo dellaspedizione dei Mille (5 maggio1860). Le prime risposte sono

arrivate dalla Società Econo­mica, dalla val Graveglia (terradegli avi di Giuseppe Garibaldi),dalla val Fontanabuona, doveGaribaldi fu eletto al parlamentosubalpino con i voti del manda­mentodiCicagna.Asostegnodelprogetto di Viarengo sono inter­venuti l’ex presidente della Con­sulta, Fernanda Contri; il proni­pote di Giuseppe Mazzini, Gio­vanni Battista, intellettualechiavarese sposato con la poe­tessa Elena Bono, che ha parlatodell’ultimo libro della moglie: unatto unico sull’incontro tra Giu­seppe Mazzini e FriedrichNietzsche che sarà pubblicatonell’ambito della ristampa di unaltro atto unico, su Giuseppe Ga­ribaldi. Significative le testimo­nianze di Annita Garibaldi, cheha tracciato un profilo del bi­

snonno, e di Emanuele Filibertodi Savoia, che porta avanti i va­lori di Vittorio Emanuele II,primo re dell’Italia unita. Il di­battito ha coinvolto anche l’Isti­tuto d’arte di Chiavari: studentie insegnanti, sotto la guida deldirigente, Gianfranco Spaccini,stanno pensando a un nuovomonumento da sistemare inpiazza Cavour. «La nostra terra– spiega Giorgio “Getto” Via­rengo – può vantare a pieno ti­tolo il ruolo e la totale partecipa­zione al progetto risorgimen­tale.Lenostrecredenzialiavreb­bero richiesto una maggioreattenzione: il Tigullio e Chiavarisono state tra le maggiori prota­goniste delle cronache di queitempi e devono entrare nel co­mitato per le celebrazioni».DEBORA BADINELLIIl monumento che Chiavari ha dedicato a Giuseppe Garibaldi

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33le eccellenze LUNEDÌ19 OTTOBRE

2009

L’ardesia è tinta di rosaNumerose le donne che sono protagoniste del boom della pietra nera

LAVALFONTANABUONASTUDIAILRILANCIODELLASUAATTIVITÀTRADIZIONALE

N el mondo della pie­tra nera le quoterosa non sono maimancate». Lo so­

stiene Franca Garbarino, presi­dente del distretto dell’ardesiadella val Fontanabuona, non­ché del gruppo Tigullio di Con­findustria Genova. «Le pionieresono state Noris Arata Porcella– spiega Garbarino – che, rima­sta vedova giovanissima, hapreso in mano le redinidell’azienda del marito, a Cica­gna, e l’ha gestita con grandeprofessionalità. Un’altra notaimprenditrice ardesiaca èMaria Teresa Arata, che ha di­retto a lungo l’azienda diOrero». Oggi ci sono le nuovegenerazioni di imprenditrici,come la stessa Garbarino, le so­relle Mangini e tante altre che

portano avanti una tradizioneindustriale in cui il ruolo fem­minile è sempre stato centrale,a partire dalle portatrici di arde­sia che, dalle cave della vallata,scendevano verso il mare apiedi portando le lastre di pietranera in precario equilibrio sullatesta. Lavagna e Cogorno hannoreso omaggio alle portatriciinaugurando rispettivamenteun altorilievo e un cippo delloscultore Francesco Dallorsolungo la via dell’ardesia. Le dueopere ricordano le donne con le“ciappe” sul capo, che, dallecave,raggiungonolespiaggeperimbarcare il prezioso carico dipietra nera su qualche leudo.

Oggi anche il settore dell’ar­desia risente della crisi interna­zionale. Il numero delle aziendee degli addetti si è notevol­

mente ridotto (sono 25 con unatrentina di cave tra la Fontana­buona e la valle Argentina,nell’Imperiese), la forte concor­renza straniera insidia i tavolida biliardo e ha indotto molteaziende a orientarsi su prodottiper l’edilizia e l’arredamento.«Un campo che non abbiamoancora esplorato – spiega il pre­sidente Garbarino ­ è quellodell’energia: l’ardesia è un buonconduttore e bisognerebbe ap­profondire la possibilità di uti­lizzarla anche in questo settore.È un’idea da sviluppare, peradesso non abbiamo ancora af­frontato seriamente questo di­scorso, ma potrebbe essere unosbocco nuovo, da non sottova­lutare, soprattutto in questo pe­riodo di crisi».DEBORA BADINELLIIl monumento che Cogorno ha dedicato alle portatrici di ardesia

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E l’auto dove la metto?Le mamme e i papà chiedono un nuovo parco giochi per i loro bambini

MANCANZADIPARCHEGGI :UNPROBLEMAPERLACITTÀCONILRECORDDI“BANDIEREBLU”

P er i cittadini di Mo­neglia, città con re­cord di “Bandiereblu”, la mancanza di

parcheggi è un “mugugno”ormai noto, addirittura scon­tato, che si aggiunge al bisogno dipiù intrattenimenti e servizi perbambini. «La mancanza di postiauto – dice Rita Landi – è un veroproblema: non ce ne sono abba­stanza». «Il disagio si acuisce nelperiodo estivo – aggiunge ElisaVallaro – quando alle auto deimonegliesi vanno sommatequelle dei turisti». «La gentepretende la comodità – affermaGiulio Noceti – vogliono tutti la­sciare l’auto in pieno centro e, sisa, non c’è posto per tutti».

Ma residenti e turisti invo­cano anche l’organizzazione dipiù iniziative, per vivacizzare la

città oltre il periodo estivo. «Laprogrammazione turistica è unpo’ carente sotto il profilo degliintrattenimenti – dice PaolaGreppi, originaria di Lecco –Non ci sono iniziative, suggeri­menti su come, noi turisti, pos­siamo trascorrere il tempo li­bero. Il posto è bello, ma rischiadi diventare noioso». «Perchénon sfruttare la sala da ballo –suggerisce Elisa Castelli, che aMoneglia vive da tempo – e ma­gari anche gli stabilimenti bal­neari per le feste estive?».

Non mancano le richieste diservizi migliori e spazi attrezzatidove far giocare i bambini. «Al­cuni spazi ci sono – riconosceElena Pagliettini – ma ci vor­rebbe un’area dedicata ai bam­bini in centro, dove possano gio­care tranquilli». «Un parco gio­

chi già c’è – riconosce Mino Bar­bieri – ma non è in buonecondizioni. Andrebbe siste­marlo». È d’accordo anche GiusyMocata che aggiunge: «Ci vor­rebbero un nuovo parco giochi epiù attività organizzate per ibambini, anche in inverno».

Richieste fuori dal coro ri­guardano invece il prolunga­mento della passeggiata mare elamanutenzionedellestradepe­riferiche. «Aspettiamo di vedererealizzato il nuovo tratto del lun­gomare – dice Luciano Dasso –fino alla spiaggia della Secca».«La strada che collega il Facciùalla frazione di Tessi – avverteGiovanni Gianelli – ha bisognodi manutenzione. La scarpata sucui si affaccia è trascurata e, incaso di pioggia, è pericolosa».SARA OLIVIERIDa anni a Moneglia viene assegnata la “Bandiera blu”

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37le eccellenze LUNEDÌ19 OTTOBRE

2009

Aveto, la valle­albergoIl progetto “Ospitalità diffusa” è la scommessa per attirare nuovi turisti

L’INTEGRAZIONECOSTA­ENTROTERRASTA DIVENTANDOREALTÀ:ÈNATOUNCONSORZIO CONGLIOPERATORI

O perare affinché l’in­tegrazione costa en­troterra diventi fi­nalmente una realtà.

E’ uno degli scopi della “Ospita­lità diffusa”, una proposta legataalla legge regionale 13 del 21marzo 2007. Il progetto che hapreso via quest’anno con la co­stituzione di un apposito con­sorzio al quale hanno aderitopiccoli alberghi, affittacamere,locande, bed & breakfast e agri­turismi. Il Parco naturale regio­nale dell’Aveto ha ricevuto un fi­nanziamento di 530 mila euroin seguito al progetto presen­tato dal comune di Ne, capofilainsieme a Borzonasca, Mezza­nego, Rezzoaglio e Santo Ste­fano d’Aveto. I soci sono 47,comprensivi dei cinque comuni,dello stesso Parco e della Comu­

nità montana Aveto GravegliaSturla. «Il primo impegno, aparte tutta la numerosa parteburocratica con banca e com­mercialista, dice il presidentedel consorzio Giuseppino Ma­schio, è stato quello di creare ilsito che dovrà interagire conl’agenzia In Liguria e il Sistematuristico locale “Terre di Porto­fino”. Abbiamo già acquistato icomputer con un costo di 92mila euro e possiamo contaresull’operatività di una dipen­dente che il Parco ci ha ceduto.Ad opere ultimate potremo con­tare du 250 posti letto e ci attive­remo per la parte promozio­nale».

I programmi integrati previ­sti dal bando prevedono la rea­lizzazione delle forme di ricetti­vità attraverso interventi di re­

cupero e di valorizzazione delpatrimonio edilizio storico edelle costruzioni tradizionalidell’entroterra.

Lo scopo della “Ospitalità dif­fusa” è di migliorare il movi­mento turistico e di far cono­scere uno dei territori più inte­ressanti dell’appennino. Entrol’anno prossimo saranno ulti­mati i lavori alle Casermette delPenna e alla malga Zanoni. IlParcoregionaledell’Avetopotràcontare su otto rifugi completidi bar, ristorante e 41 posti lettocomplessivi. Le ristrutturazionisono avvenute attraverso pro­getti che prevedono tecniche dibioarchitetture e l’utilizzo dienergie rinnovabili come il foto­voltaico e le caldaie a legna pro­veniente dalle foreste.FABIO GUIDONILa transumanza: un antico rito che affascina e richiama i turisti

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38 le eccellenzeLUNEDÌ19 OTTOBRE2009

Area protettadi Portofino:la natura vinceIl mare di Portofino è in testa alle preferenzedei sub in Italia: oltre 100 mila presenze l’anno

UN2009PIENODIAVVENIMENTIEDISUCCESSI

U n 2009 di avvenimenti e successi perl’Area marina protetta e l’Ente Parcodi Portofino. L’Area ha tagliato, il 26aprile 2009, il traguardo dei suoi

primi dieci anni di vita. Il direttore è Giorgio Fan­ciulli, il presidente ­ eletto recentemente ­ è VitoGedda, rappresentante del Comune di Camogli.Entità geografica che appartiene al ministerodell’Ambiente, in questi suoi primi dieci anni divita, l’Amp è sempre rimasta fedele ai suoi obiet­tivi: la tutela e la valorizzazione delle risorse am­bientali, una fruizione dell’Area marina da partedei turisti e dei residenti sostenibile, intelligentee rispettosa, la divulgazione delle conoscenzescientifiche e un grande lavoro di educazione am­bientale, specie fra i più giovani.

I festeggiamenti per il decennale sono stati ric­chi di eventi, fra mostre e avvenimenti, comel’inaugurazione del “Miglio blu”, la corsia per inuotatori di fondo, a Camogli, che si snoda daPunta Cannette a Punta Chiappa. Sono sempre dipiù gli appassionati di subacquea e gli amantidello snorkeling che scelgono l’Area marina pro­tetta: i dati parlano di qualcosa come 60 mila­70mila presenze all’anno che, tradotti per il com­prensorio, sono numeri che volano sopra le 100mila presenze l’anno, visto che ci sono sub chevengono accompagnati da mogli o mariti (o dacompagni e fidanzate) che non fanno l’immer­sione e restano a terra. L’Area marina di Porto­fino è infatti la destinazione che viene scelta mag­giormente dai sub, in tutta Italia: ad arrivare perfare le immersioni in questo scenario unico sonosoprattutto gli italiani ma anche molti sub che ar­rivano principalmente da Svizzera, Francia, Ger­mania e Nord Europa.

Dal mare alla terra. L’Ente Parco di Portofinotutela un territorio, quello del Parco, che siestende per 1056 ettari e ha 80 chilometri di sen­

tieri attrezzati. La tutela del Promontorio di Por­tofino risale ai primi anni Trenta, subito dopol’idea della costruzione di una strada litoraneache collegasse Camogli a Santa Margherita pas­sando da Portofino. Per mancanza di fondi lastrada non venne mai realizzata, mentre la tuteladel Monte venne attuata con la legge 1251 del 20giugno 1935 con la quale nacque l’Ente autonomodel Monte di Portofino. Nel 1978 l’Ente fu sop­presso e le sue funzioni vennero trasferite alla Re­gione, che già dal 1977 aveva promulgato la leggequadro n. 40 sulle aree protette, con lo scopo diavviare una politica di tutela e valorizzazione delterritorio creando parchi e riserve naturali. Tra isistemi di aree individuate, vi era anche il Pro­montorio di Portofino.

Diretto da Alberto Girani e presieduto da Fran­cesco Olivari, l’Ente Parco di Portofino sta atti­rando sempre più visitatori. Nel maggio 2009, gliecocontatori – tappetini interrati che “sentono”la pressione dei piedi di chi cammina (o le ruote dichi è arrivato in bicicletta) e registrano i dati gra­zie a un apposito piccolo computer – hanno se­gnalato 15 mila visitatori fra escursionisti più omeno allenati, scolaresche, turisti del fine setti­mana. L’ultima scommessa vinta, in termini di ri­cettività, proprio in questo 2009 è la rinascita delMulino del Gassetta, tornato all’antico splendore(c’è chi sostiene che la sua origine risalga addirit­tura al 1200) grazie all’impegno del Parco di Por­tofino e alle risorse della Regione Liguria (500mila euro, il costo in tutto). Ora, il mulino – che sipuò raggiungere sia da Paraggi che da Nozarego –è infatti non solo un vero e proprio museo di sa­peri antichi, con il vecchio frantoio restaurato evisitabile, ma anche e soprattutto un punto infor­mativo e di ristoro per i visitatori del Monte diPortofino.SILVIA PEDEMONTE

Il celebre Cristo degli Abissi nel mare di San Fruttuoso: è la metapreferita dei subacquei che arrivano da ogni parte d’Italia

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39le eccellenze LUNEDÌ19 OTTOBRE

2009

Effetto nevein Aveto: lo sciguida il rilancioL’economia sta ripartendo: grande lavoroper commercio, ristoranti, agenzie immobiliari

NUOVI IMPIANTI,PARTELASECONDATRANCHE

T emperatura meno dieci, un freddo dioriginesiberianadalqualeèdifficiledi­fendersi, a tratti nevischia. E’ il quadrometeorologico di venerdì 26 dicembre

2008, festività di Santo Stefano, quando a Roccad’Aveto, all’estrema periferia nord di Santo Ste­fano d’Aveto, a quota 1264, viene tagliato il nastrodella nuova seggiovia biposto (15 piloni, lunghezza1100 metri) capace di trasportare 1200 passeggeril’ora fino ai 1600 metri del Prato della Cipolla, unodei siti più belli dell’appennino. Gli operatori turi­stici più ottimisti prevedono che l’impianto a funepotrà far aumentare del 20 per cento le presenzedel fine settimana, con un incremento notevole nelperiodo estivo. Le nevicate da record giocano in­vece a favore della nuova struttura, presa d’assaltodai gitanti, che fanno la coda anche per entrare nelrifugio edificato alla Cipolla con finanziamentidella Provincia, del Gal Appennino genovese e am­ministrazione comunale. Il grande prato innevatoil sabato e la domenica diventa un grande palcosce­nico affollatissimo anche se manca lo skilitf e lapista di rientro a Rocca non è stata ristrutturata.

L’effetto neve ha del miracoloso non soltantoper la presenze (serpentoni di auto posteggiate traRoncolongo a Rocca d’Aveto) malgrado due ampiposteggi che dovrannno necessariamente messi anorma. I ristoranti lavorano a pieno regime, lostesso vale per trattorie, agriturismi, bar, con iltrend che continuerà anche in estate. Le bigliette­rie dell’impianto a fune nei mesi di luglio ed agostostaccano qualcosa come 14 mila tagliandi. Le agen­zie immobiliari cominciano ad essere frequentateda gitanti che cercano casa in affitto o da acqui­stare.

A Santo Stefano negli anni Sessanta l’ediliziaaveva dato via ad un autentico boom a Roccad’Aveto, al Villaggio al pino e in altre zone. Sembraessere tornati a quei tempi. Nell’immediato dopo­

guerra i villleggianti avevano iniziato a sciare suiprati con gli sci di legno sui prati sotto il Gran hotelSiva, come testimoniano le splendide immagini inbianco e nero scattate da Adalberto “Berto” Giuf­fra (1908­1997). Nell’inverno 1965 l’ingegner Ago­stino Bernero vedrà premiata la sua costanza conl’inaugurazione della cabinovia per il Monte Bue,che verrà inaugurata da Paolo Emilio Taviani e di­smessa nel 1992.

Santo Stefano è una stazione sciistica giovaneche vuol bruciare le tappe. Il secondo lotto dellaseggiovia che ha visto la Regione Liguria anticipare2 milioni, l’ottanta per cento dei fondo Fas rag­giungerà i 1754 metri del Monte Bue con 7 pilonipiù i due di partenza e di arrivo. Misurerà 700metri, quindi molto più breve del primo tratto. I la­vori di disboscamento della faggeta sono già par­titi. Difficile ipotizzare quando l’impianto saràpronto, considerando che siamo ormai ad ottobreavanzato. «Dovremo provvedere a ristrutturare ilvecchio rifugio in disuso e la vecchia stazione d’ar­rivo come magazzino per ricovero dei mezzi daneve, ci sarà da affrontare il problema dell’inneva­mento artificiale, mentre si sta lavorando sulle duepiste che scendono alla Cipolla ­ dice l’assessoreSergio Campomenosi ­ Sarà importante confron­tarci con il comune piacentino di Ferriere con ilquale avevamo creato una società per valorizzarela zona del Monte Bue, che comprende il vecchioskiliftdiPratoGrande.Sieraparlatoasuotempodiinstallare un osservatorio astronomico sulla cimadel monte, ma l’idea non andò in porto. Non di­mentichiamo poi che siamo sul confine anche conil comune di Bedonia con la quale vogliamo colla­borare».

Nel frattempo sono ultimati i lavori allo skilifitche da prato della Cipolla sale alla stazione di ar­rivo della seggiovia.FABIO GUIDONI

Il nuovo “oro bianco” della Val d’Aveto: la stazione di arrivodella seggiovia al Prato della Cipolla, sotto il Maggiorasca

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