Exferrovia

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REPUBBLICA SAN MARINO SEGRETERIA DI STATO PER IL TERRITORIO, AMBIENTE, AGRICOLTURA E RAPPORTI CON L’AASP UFFICIO PROGETTAZIONE Realizzazione di percorsi ciclopedonali all’interno della Repubblica di San Marino in collegamento con quelli esistenti nei comuni italiani limitrofi. Recupero e valorizzazione della vecchia linea ferroviaria Rimini-San Marino Progetto definitivo dei tratti: 4A – 7A; 7A – 13A; 1B – 2B; 4B – 9B; 1C – 5C. RELAZIONE ILLUSTRATIVA PROGETTO: Arch. Luca Zanotti Dott. For. Marco Magalotti COLLABORATORE: Dott. Filippo Piva

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REPUBBLICA SAN MARINO

SEGRETERIA DI STATO PER IL TERRITORIO, AMBIENTE,

AGRICOLTURA E RAPPORTI CON L’AASP

UFFICIO PROGETTAZIONE

Realizzazione di percorsi ciclopedonali all’interno della Repubblica di San

Marino in collegamento con quelli esistenti nei comuni italiani limitrofi.

Recupero e valorizzazione della vecchia linea ferroviaria Rimini-San Marino

Progetto definitivo dei tratti: 4A – 7A; 7A – 13A;

1B – 2B; 4B – 9B;

1C – 5C.

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

PROGETTO:

Arch. Luca Zanotti

Dott. For. Marco Magalotti

COLLABORATORE:

Dott. Filippo Piva

Il progetto definitivo dei tratti 4A – 7A; 7A – 13A; 1B – 2B; 4B – 9B; 1C – 5C segue la logica dello studio di fattibilità sulla realizzazione di percorsi ciclopedonali all’interno della Repubblica di San Marino in collegamento con quelli esistenti nei comuni italiani limitrofi e recupero e valorizzazione della vecchia linea ferroviaria Rimini-San Marino del 29.11.2011. Come previsto dallo studio di fattibilità il progetto di nuovi percorsi ciclopedonali all’interno della Repubblica di San Marino e il conseguente recupero e valorizzazione della vecchia linea ferroviaria Rimini San Marino, il progetto complessivo si articola in diversi tratti:

– PERCORSO A: TRACCIATO VECCHIA FERROVIA – PERCORSO B: PERCORSO OFF_ROAD (DA CICLABILE DEL MARECCHIA) – PERCORSO C: PERCORSO ON_ROAD (DA PARCO DEL MARANO) – PERCORSO D: STRADA VERDE FONTE DELL’OVO – PERCORSO E: STRADA VERDE DI CA’ CHIAVELLO

Lo studio di fattibilità del 29 Novembre 2011 prevedeva la suddivisione di ciascun percorso in tratti funzionali, ovvero porzioni del percorso principale la cui realizzazione poteva risultare autonoma in modo da suddividere i costi di realizzazione in un arco di tempo di circa 10 anni. I tratti erano stati così individuati:

– PERCORSO A: TRACCIATO VECCHIA FERROVIA TRATTO 1.A – 4.A da strada Fondo Ausa fino al Parco Ausa. TRATTO 4.A – 7.A dal Parco Ausa fino alla Galleria Poggio Serravalle. TRATTO 7.A – 13.A dalla Galleria Poggio Serravalle fino all’incrocio su via dei Dativi a Lesignano. TRATTO 13.A – 17.A da incrocio su via dei Dativi a Lesignano fino alla Galleria Ca’ Giannino. TRATTO 17.A – 25.A da Galleria Ca’ Giannino fino a strada Sesta Gualdaria. TRATTO 25.A – 29.A da strada Sesta Gualdaria fino a viadotto di Fonte Vecchia . TRATTO 29.A – 32.A da Galleria Fonte Vecchia fino a Galleria Santa Maria. TRATTO 32.A – 37.A da Galleria Santa Maria fino al cimitero di Montalbo. TRATTO 37.A – 41.A dal cimitero di Montalbo fino a via Napoleone Bonaparte. TRATTO 41.A – 46.A da via Napoleone Bonaparte fino al piazzale della Stazione – Galleria Montale.

– PERCORSO B: PERCORSO OFF_ROAD (DA CICLABILE DEL MARECCHIA)

TRATTO 1.B – 2.B dal ponte in località Torello fino all’attuale percorso di Gualdicciolo. TRATTO 4.B – 9.B dall’attuale percorso di Gualdicciolo al Parco Verde di Monte Cerreto. TRATTO 9.B – 1.D dal Parco Verde di Monte Cerreto fino a Fonte dell’Ovo. – PERCORSO C: PERCORSO ON_ROAD (DA PARCO DEL MARANO) TRATTO 1.C – 5.C dal confine su strada del Marano fino alla rotonda della via Sottomontana. TRATTO 4.C – 29.A dal bivio con strada Greppa del Cerreto fino al viadotto di Fonte Vecchia. TRATTO 5.C – 7.C dalla rotonda di via Sottomontana fino al piazzale di Campo della Fiera.

I percorsi D ed E invece potevano essere realizzati in un unico tratto.

In questo frangente i sottoscritti progettisti hanno avuto incarico di redigere il progetto definitivo relativo ai tratti la cui realizzazione, come da studio di fattibilità, era stata proposta nei primi due anni di intervento, ovvero:

– PERCORSO A: TRACCIATO VECCHIA FERROVIA TRATTO 4.A – 7.A dal Parco Ausa fino alla Galleria Poggio Serravalle. TRATTO 7.A – 13.A dalla Galleria Poggio Serravalle fino all’incrocio su via dei Dativi a Lesignano.

– PERCORSO B: PERCORSO OFF_ROAD (DA CICLABILE DEL MARECCHIA)

TRATTO 1.B – 2.B dal ponte in località Torello fino all’attuale percorso di Gualdicciolo. TRATTO 4.B – 9.B dall’attuale percorso di Gualdicciolo al Parco Verde di Monte Cerreto.

– PERCORSO C: PERCORSO ON_ROAD (DA PARCO DEL MARANO) TRATTO 1.C – 5.C dal confine su strada del Marano fino alla rotonda della via Sottomontana.

Il progetto definitivo è composto da due livelli di progettazione, la parte urbanistica e quella paesaggistica. La prima si basa sulle linee guida dello studio di fattibilità del 29.11.2011 e si pone l’obiettivo di creare una rete di percorsi ciclopedonali all’interno della Repubblica di San Marino utilizzando come base le peculiarità caratteristiche del territorio, ovvero l’ex tracciato ferroviario come spina dorsale del progetto, la connessione con la ciclabile del Marecchia e il torrente San Marino risalendo poi attraverso Monte Cerreto e Montecchio a ovest, ed infine la connessione tra il torrente Marano risalendo attraverso la strada Quinta Gualdaria con il Monte Titano. La progettazione paesaggistica parte da una attenta analisi del territorio attraverso la redazione di una lista di controllo ambientale (Screening), ponendo come obbiettivo finale la riqualificazione ambientale delle aree interessate dal presente intervento attraverso l’inserimento di fasce vegetate e aree di sosta attrezzate inserite a contorno del tracciato ciclopedonale. Allo stesso modo gli elaborati di progetto si suddividono in base ai tre percorsi, così le tavole presentano oltre alla numerazione la relativa lettera di identificazione del percorso (es. tav. 01A si riferisce alla tavola n.1 del percorso A):

A) Ciclopedonale – percorso A – vecchio tracciato ferroviario Rimini – San Marino: - Tavola 1A - Tavola 2A - Tavola 3A - Tavola 4A - Tavola 5A - Tavola 6A - Tavola 7A - Tavola 8A

B) Ciclopedonale – percorso B – off-road dalla ciclabile del Marecchia fino a Montalbo : - Tavola 1B - Tavola 2B - Tavola 3B - Tavola 4B - Tavola 5B - Tavola 6B - Tavola 7B - Tavola 8B - Tavola 9B

C) Ciclabile – percorso C – on-road dal confine di Faetano fino a Borgo Maggiore: - Tavola 1C Le tavole n. 01 di ogni percorso (Tav. 01A, Tav. 01B, Tav. 01C) propongono un inquadramento dell’intero percorso (A, B, C) in modo tale da renderne esemplificativa l’individuazione geografica e la suddivisione in sotto tratti che poi saranno rappresentati a maggior scala nelle successive tavole.

1. Il progetto del Percorso A: Tracciato Vecchia Ferrovia

Il progetto definitivo del percorso A, ovvero il vecchio tracciato ferroviario Rimini – San Marino, si compone di n.8 elaborati grafici, ovvero:

- Tavola 1A – Inquadramento tratti 4A – 7A e 7A – 13A come da studio di fattibilità - Tavola 2A – Tratto 5A – 5.1A. - Tavola 3A – Tratto 5.1A – 6.1A. - Tavola 4A – Tratto 6.1A – 10A. - Tavola 5A – Tratto 10A – 10.1A. - Tavola 6A – Tratto 10.1A – 12A. - Tavola 7A – Tratto 12A – 13A. - Tavola 8A – Tratto 12A – 6.1A (viabilità per il solo ritorno).

Questo percorso ha come fine ultimo il recupero del vecchio tracciato ferroviario Rimini – San Marino, tramite la realizzazione di un’infrastruttura basata sulla viabilità “dolce” che formi una ipotetica spina dorsale di innesto a ulteriori percorsi ciclopedonali interni alla Repubblica di San Marino.

La tavola n. 01A propone in alto a sinistra la planimetria di progetto dello studio di fattibilità del 29.11.2011 con evidenziati gli stralci funzionali dei percorsi A, B e C previsti dal presente progetto definitivo. A centro tavola è presente una un vista d’insieme dei primi due tratti del percorso (A) della vecchia ferrovia, che parte dal parco Ausa fino all’incrocio, in località Lesignano, tra strada Genga dell’Acqua e via dei

Dativi. In basso e sul lato destro si presentano delle finestre esplicative della suddivisione in sotto tratti del percorso. Il primo sotto tratto riportato a scala maggiore nella tavola n.02A, identificato con la sigla 5A - 5.1A, si sviluppa tra il parco Ausa e il centro commerciale Azzurro. Questo primo tratto si caratterizza dal fatto di presentare un percorso da realizzare completamente ex novo. Infatti si è scelto di spostare la sede di viabilità sul lato del torrente Ausa perlopiù occupato da terreni coltivati, questo per proseguire idealmente il percorso “nel verde” del parco Ausa e non congestionare la zona di via Saponaia. Il percorso presenta una sede avente larghezza 3,00 ml caratterizzata da un tappeto in massetto conglomerato non bituminoso permeabile. Il progetto prevede in prossimità del parcheggio di accesso al parco Ausa, su via Saponaia, la realizzazione di un Bicigrill sull’attuale sito dei servizi igienici pubblici. Tale edificio presenterà al suo interno le funzioni di bar, officina biciclette, info point, sportello bancomat e servizi igienici pubblici. Si prevede di rendere il fabbricato energicamente autosufficiente tramite l’adozione di pannelli fotovoltaici e solari per la produzione di energia elettrica e acqua calda sanitaria. Superato il ponticello sul torrente Ausa sarà altresì realizzata una struttura, sull’attuale piattaforma in cemento che ospitava la rampa skateboard, per il noleggio di biciclette. Il percorso ciclopedonale proseguirà poi attraverso i terreni agricoli in direzione del centro commercial Azzurro con una pendenza massima del 12%, dividendosi per un tratto in due percorsi, uno pedonale e l’altro ciclabile, con l’inserimento ai suoi lati di nuove fasce vegetate che creeranno la sensazione di un corridoio verde ai bordi del torrente Ausa. Il tratto successivo, 5.1A - 6.1A (tavola n. 03°), interessa la parte retrostante del centro commerciale Azzurro fino alle scuola elementare di Serravalle e l’ingresso alla galleria del Poggio. Qui il percorso usufruirebbe dell’argine del torrente Ausa sul lato del centro commerciale Azzurro posizionandosi sopra il cordolo di delimitazione tra la viabilità del centro commerciale e il torrente Ausa, tramite una piattaforma prefabbricata in cemento. Attraversata poi via dei Dativi grazie a un dosso rialzato per il rallentamento del traffico il percorso si insinuerebbe contromano su via Moretti mediante l’allargamento dell’esistente marciapiede per poi arrivare fino alla scola elementare di Serravalle. Qui il percorso prevede una possibile divisione. Per chi sale verso San Marino ci si immette dentro la galleria del Poggio (tavola n.04A) passando per il cimitero di Serravalle fino alla galleria di Ca’ Vir (tavola n.05A). Per chi scende da San Marino si arriva direttamente da dentro il parco Laiala (tavola n.08°) ultimato come da progetto fino alla galleria Lisignano. Questa scelta è stata dettata dalle esigue larghezze di percorso realizzabili all’interno della successiva galleria di Sant’Andrea, su via Balducci e su via Padiglione che immette verso il cimitero di Serravalle. In questo punto si è previsto oltretutto di suddividere il percorso tra pedoni e ciclisti, in modo tale da mantenere la viabilità a monte riservata ai visitatori del cimitero. Usciti dalla galleria di Ca’ Vir il percorso, da realizzarsi ex novo data la scomparsa dell’antico sedime della ferrovia, lambirebbe il parco Laiala fino ad arrivare alla galleria Lisignano (tavola n. 06A). Infine l’ultimo tratto (tavola n.07A), una volta uscito dalla galleria di Lisignano, percorrerà via Genghe dell’Acqua fino all’incrocio di via dei Dativi, da cui attualmente riprende il percorso ciclopedonale che ripercorre l’ex tracciato ferroviario. Il progetto prevedere la creazione di un senso unico su via Genghe dell’Acqua tramite via

Bartolino di Giglio, per poter così destinare parte della stretta sede stradale al percorso ciclopedonale.

2. Il progetto del Percorso B: Percorso OFF_ROAD

Il progetto definitivo del percorso B, ovvero il percorso ciclopedonale che parte dal ponte in località Torello fino al parco Verde di Monte Cerreto, è composto da n.9 elaborati grafici, ovvero:

- Tavola 1B – Inquadramento tratti 1B – 2B e 4B – 9B come da studio di fattibilità - Tavola 2B – Tratto 1B – 2B. - Tavola 3B – Tratto 4B – 5B. - Tavola 4B – Tratto 5B – 6.1B. - Tavola 5B – Tratto 6.1B – 7B. - Tavola 6B – Tratto 7B – 7.1B. - Tavola 7B – Tratto 7.1B – 8.1B. - Tavola 8B – Tratto 8.1B – 9B. - Tavola 9B – Tratto 8.1B – 7B (viabilità per il solo ritorno).

La finalità del percorso Off-Road è quella di collegare la ciclabile del Marecchia al Monte Titano, tramite un’ascesa che attraversi il parco Verde di Monte Cerreto e il parco di Montecchio, trasportando l’utente all’interno di un percorso immerso nella natura da Rimini a Novafeltria, passando per San Marino.

La tavola n. 01B propone, come per il precedente percorso della vecchia ferrovia, in alto a sinistra la planimetria di progetto dello studio di fattibilità del 29.11.2011 con evidenziati gli stralci funzionali dei percorsi A, B e C previsti dal presente progetto definitivo. A centro tavola è presente la consueta vista d’insieme dei primi due tratti del percorso (B) Off-road. Le finestre più piccole sono esplicative della suddivisione in sotto tratti del percorso. La tavola n. 02B riporta il progetto di collegamento tra il ponte sul torrente San Marino fino all’attuale pista ciclopedonale di Gualdicciolo. Il percorso avrà una larghezza di 2,50 ml e costeggerà il confine di Stato a ridosso degli opifici esistenti, aggirandoli sull’argine del torrente San Marino per poi immettersi nell’esistente pista ciclopedonale. Successivamente ai tratti 2B – 4B, attualmente realizzati o in fase di realizzazione come da progetto dell’Ufficio Progettazione, il percorso devierà su strada del Lavoro per immettersi, tramite attraversamento a raso, su via Costa dello Spino (tavola n. 03B). Da qui per il primo tratto asfaltato la sede stradale sarà delimitata da apposita sezione con segnaletica orizzontale dedicata alla viabilità ciclopedonale (tavola n.04B), per poi proseguire delimitata da paletti paracarro e spartitraffico su strada avente manto ghiaioso fino all’incrocio di via Giovanni di Cicco (tavola n.05B). Da questo punto i percorsi si dividono fra chi sale verso Monte Cerreto e chi scende.

Per chi sale è previsto il percorso che arriva alla fine di via di Cicco (tavola n. 06B) per poi risalire fino alla via di Monte Cerreto tramite un sentiero in terra battuta esistente immerso nel verde (tavola n. 07B). Per chi vuole proseguire fino ai sentieri di Montecchio e Montalbo basta proseguire per l’incrocio di via Prima Gualdaria utilizzando la fascia di rispetto dedicata (tavola n. 08B). Per chi volesse ridiscendere verso la ciclabile del Marecchia basta girare a sinistra ed entrare all’interno del parco Verde (tavola n. 09B), procedendo verso il sentiero in terra battuta che fiancheggia come un belvedere Monte Cerreto all’interno dell’area a verde protetta che scende fino al cimitero di Acquaviva.

3. Il progetto del Percorso C: Percorso ON-ROAD

Il progetto definitivo del percorso C, ovvero il percorso ciclabile che parte dal confine di Stato di Faetano per poi raggiungere la rotatoria su via Sottomontana è composto da un unico elaborato grafici, ovvero:

- Tavola 1C – Inquadramento tratto 1C – 5C come da studio di fattibilità

Il percorso On-Road ha come scopo quello di garantire una minima messa in sicurezza di tutti quei ciclisti che risalgono da Riccione verso la strada del Marano per poi arrivare fino a Borgo Maggiore.

Data la semplicità del percorso è sufficiente la tavola n. 01C a esplicare il concetto trainante di progetto, ovvero delimitare la careggiata da strada del Marano per poi tutta strada Quinta Gualdaria, in modo tale da garantire al traffico veicolare una corsia di marcia compresa tra i 3,00 e i 3,50 ml, e al ciclista una fascia dedicata in banchina alla corsia che varia tra i 0,50 e i 1,80 ml salvo i casi in cui sussistano strettoie alla sede stradale. Questo non significa che il ciclista non possa invadere la sede stradale destinata al traffico veicolare e viceversa i veicoli non possano accostarsi a destra, infatti la segnaletica orizzontale di delimitazione gialla che sostituisce il classico spazio di banchina stradale è discontinua, in modo tale che all’occorrenza possa essere oltrepassata. Ciò non toglie che la manovra debba essere eseguita solo in casi di assoluta sicurezza, cioè quando manchi il ciclista sulla destra o il veicolo sulla sinistra. Questo concetto, ampliamente utilizzato sulla viabilità dei paesi del nord Europa ed America, vuole essere un deterrente all’uso non regolarizzato della strada tra utenti forti (veicoli) e deboli (pedoni e ciclisti), limitando in maniera considerevole gli incidenti tra essi.

4. Progetto paesaggistico

Il progetto di inserimento paesaggistico dei percorsi ciclabili previsti prevede la realizzazione di fasce vegetate a contorno del tracciato. Questi corridoi “verdi” avranno la

funzione di corridoi ecologici di collegamento tra diverse aree verdi (parchi pubblici, aree naturalistiche protette, aree calanchive, aree agricole, ecc.), in modo tale da creare una sorta di rete ecologica, che metta in relazione tali aree, in modo da creare un sistema delle “aree verdi”. Altra funzione importantissima della vegetazione di nuovo impianto sarà quella di incremento di biodiversità, grazie alle diversità di habitat che si verranno a realizzare o integrare. La vegetazione, arborea ed arbustiva, esistente sarà mantenuta e dovrà essere quindi preservata. In alcuni tratti si provvederà ad infoltire la vegetazione arbustiva esistente per incrementare i positivi effetti paesaggistici e ambientali. Solo in situazioni particolari si provvederà al taglio di alberi e riduzione delle superfici, che saranno però ampiamente compensate con la messa a dimora di nuovi alberi e arbusti. È previsto inoltre l’inserimento di aree sosta attrezzate per facilitare la fruizione dei percorsi stessi e l’inserimento di illuminazione pubblica, dove assente, sempre per facilitare la fruizione da parte dei cittadini. L’illuminazione è prevista per il solo tracciato della vecchia linea ferroviaria e non per gli altri. Gli interventi previsti dal progetto paesaggistico sono più concentrati sul percorso della vecchia ferrovia Rimini San Marino, in quanto si tratta di un tracciato realizzato ex novo e che si snoda, in parte in aree agricole e non urbanizzate, quindi è necessario un accurato studio dell’inserimento paesaggistico. Gli altri tracciati si snodano su percorsi per lo più già esistenti in un contesto paesaggistico già strutturato senza comportare impatti e stravolgimenti, e per i quali gli interventi sono di minore entità. L’incremento della copertura arborea ed arbustiva lungo le piste ciclabili di progetto porterà a dei benefici microclimatici, favorendo ombreggiamento estivo dei percorsi.

Descrizione del progetto L’impianto di nuova vegetazione: i corridoi verdi Lungo diversi tratti di tracciato (vedi planimetria di progetto) è prevista la realizzazione di aree di vegetazione arbustiva e la messa a dimora di diversi esemplari arborei. Gli arbusti La scelta delle specie arbustive da piantare è stata fatta in funzione delle caratteristiche dell’area. Per ogni tratto vengono indicati i raggruppamenti di specie più indicati. Si sono scelte prevalentemente specie autoctone. In alcune aree, in ambito più urbano sono state scelte anche specie naturalizzate. L’elenco delle specie di cui si prevede l’utilizzo è riportato nelle norme tecniche di attuazione. Nelle planimetrie relative ad ogni tratto sono elencate le specie arbustive previste per le situazioni specifiche. Le specie utilizzate sono produttrici di frutti edibili da parte della fauna selvatica e per questo rappresentano uno stimolo all’incremento sia dell’avifauna che di fauna minore quale rettili ed anfibi. Rappresentando anche sito di nidificazione e rifugio.

L’impianto degli arbusti è stato concepito come proseguimento di siepi poderali o stradali esistenti. In pratica si prevede in molte situazioni di rinfoltire una siepe già esistente oppure di proseguirla in maniera che possa accompagnare il percorso ciclabili. In altri ambiti la copertura arbustiva servirà a proteggere scarpate attualmente coperte solo da vegetazione erbacea, in maniera tale da incrementare la funzione di protezione idrogeologica della copertura vegetale e diminuire al contempo gli interventi manutentivi imputabili agli sfalci della copertura erbacea. In altri tratti le aree arbustive avranno funzione di collegare tra loro fasce arboree od arbustive attualmente separate. Il sistema delle aree arbustive svolgerà anche una importante funzione di filtro, visivo e acustico. Tutti i fogliami degli arbusti a foglia caduca presentano colorazioni autunnali interessanti, questo comporterà un effetto cromatico di notevole e positivo impatto sul paesaggio circostante. Gli alberi Saranno utilizzate specie latifoglie autoctone. Nelle planimetrie di progetto sono indicate le specie impiegate. L’elenco delle specie utilizzate è riportato nelle norme tecniche di attuazione. Nelle tavole relative a ciascun tratto sono indicate le specie arboree previste. Le alberature saranno utilizzate principalmente per realizzare alberate al fianco dei tracciati. In questo modo si vuole evidenziare la loro presenza e dare un segno riconoscibile al paesaggio. La presenza delle alberate, inoltre, rappresenta anche fonte di ombreggiamento per chi percorre i percorsi. In alcuni tratti dei percorsi la presenza delle alberate avrà anche una funzione di filtro visivo ed acustico. Sono anche previsti infoltimenti di popolamenti arborei ed arbustivi già presenti lungo il tracciato, allo scopo di incrementare la potenzialità biologica dei popolamenti stessi. La scelta delle specie è stata fatta anche in funzione della variabilità della colorazione del fogliame in autunno, che connoterà in maniera significativa il paesaggio. Aree a prato Si prevede anche la realizzazione di aree a prato naturalistico, nelle vicinanze del parco Ausa, in cui si favorirà lo sviluppo di specie erbacee spontanee da fiore, per incrementare l’effetto paesaggistico e favorire la presenza di insetti pronubi e melliferi. La funzione carbon sink

Le piante sono grandi utilizzatrici di anidride carbonica, utilizzandola per la fotosintesi clorofilliana. Gli alberi e gli arbusti in quanto piante perenni, utilizzano CO2 e la immobilizzano nei fusti, rami e radici (parti legnose); si comportano come veri e propri serbatoi di CO2 e quindi contribuiscono alla riduzione della sua concentrazione in atmosfera. La creazione fasce arbustive ed alberate in cui la superficie coperta da alberi ed arbusti raggiunge l’estensione di un ettaro circa potrà contare su di un assorbimento pari a circa 5 t/anno di anidride carbonica.

Fruizione dei percorsi.

I materiali dei percorsi

Tutti i percorsi di nuova realizzazione, saranno pavimentati con materiale drenante (conglomerato non bituminoso), posto in opera direttamente su massicciata in materiale grossolano. La stratigrafia prevista per la realizzazione dei percorsi prevede: una massicciata in pietrame e pietrisco per sottofondi stradali dello spessore complessivo di almeno 15 cm, previo scavo di idoneo cassonetto, rullata e compattata; si dovrà aver cura di costipare la massicciata con materiale più fine per ottenere un piano di posa omogeneo. Sul piano così ottenuto verrà realizzato uno strato di circa 10 cm di conglomerato non bituminoso/cementizio. I tracciati previsti sul sedime di percorsi già esistenti, come ad esempio i percorsi del Monte Cerreto e Costa dello Spino, manterranno il loro fondo attuale (naturale) senza interventi di costipazione o scavo. Saranno realizzate opere di regimazione e controllo delle acque superficiali, per ridurre il loro potere erosivo. Tali opere si traducono in taglia acqua e fossi di raccolta delle acque di scorrimento. In altri casi i percorsi si snoderanno su asfalto stradale esistente. In alcuni punti specifici, tratto di collegamento Parco Ausa – Parco Laiala e tratto Torrente San Marino – Montecerreto, saranno realizzati interventi di ingegneria naturalistica (palificate doppie vive, palizzate e grate vive), per la stabilizzazione di alcuni versanti in situazione di dissesto superficiale. Saranno inoltre realizzati scalini in legno e terra, per permettere una migliore fruizione anche da parte dei pedoni. Arredi e illuminazione

Per facilitare la fruizione del percorso della vecchia ferrovia Rimini San Marino, anche in orari serali e notturni, è prevista l’installazione di illuminazione, ove non sia già presente. I corpi illuminanti previsti rispettano le norme contro l’inquinamento luminoso, sono a LED (per un minore consumo energetico ed una maggiore durata della sorgente luminosa) con ottiche asimmetriche per regolare al meglio l’illuminazione del percorso. I corpi illuminanti saranno montati su pali dell’altezza di 3-4 metri. I corpi illuminanti saranno posti ad una distanza media di 15 metri uno dall’altro. Per rendere più piacevole la fruizione dei percorsi saranno realizzate aree di sosta attrezzate con panche, tavoli, rastrelliere portabici e cestini raccogli rifiuti. Alcune aree di sosta saranno anche dotate di fontanelle. Saranno inoltre installate, lungo i percorsi, anche panche singole per permettere la sosta e l’osservazione del paesaggio. Le panche e i tavoli saranno realizzati con struttura portante in metallo, acciaio cortèn, e sedute e piani di appoggio in legno. I portabici e cestini raccogli rifiuti in acciaio cortèn. La scelta dell’utilizzo dell’acciaio cortèn e del legno è determinata sia dalle caratteristiche di durabilità del materiale, sia dalla somiglianza con i materiali presenti lungo il tracciato ferroviario, come binari, pali elettrici e traversine.

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REPUBBLICA SAN MARINO

SEGRETERIA DI STATO PER IL TERRITORIO, AMBIENTE, AGRICOLTURA E RAPPORTI CON L’AASP

UFFICIO PROGETTAZIONE

Realizzazione di percorsi ciclopedonali all’interno della Repubblica di San Marino in collegamento con quelli esistenti nei comuni italiani limitrofi.

Recupero e valorizzazione della vecchia linea ferroviaria Rimini-San Marino

Progetto definitivo dei tratti: 4A – 7A; 7A – 13A;

1B – 2B; 4B – 9B;

1C – 5C.

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

PROGETTO:

Arch. Luca Zanotti

Dott. For. Marco Magalotti

COLLABORATORE:

Dott. Filippo Piva

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TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI

art. 1 - campo di applicazione e riferimenti legislativi

art. 2 - elaborati di progetto

art. 3 - obbiettivi e contenuti del progetto

TITOLO Il • ATTUAZIONE DEL PIANO

art. 4 - definizione delle modalità d’intervento

TITOLO III - REGOLE ARCHITETTONICHE E TECNICHE DI GUIDA

ALL'INTERVENTO

art.5 – dimensionamento e caratteristiche dei percorsi ciclopedonali

art.6 – segnaletica orizzontale

art.7 – segnaletica verticale

art.8 – informazione turistico - culturale

art.9 – esposizioni pubblicitarie lungo i percorsi ciclopedonali

art.10 – illuminazione pubblica

art.11 – aree di sosta e complementi d’arredo urbano

art.12 – Bicigrill

art.13 – vegetazione di progetto

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TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI art. 1 - campo di applicazione e riferimenti legislativi Le presenti Norme di Attuazione sono relative all’intero progetto di realizzazione di nuovi percorsi ciclopedonali all’interno della Repubblica di San Marino, che colleghino quelli esistenti nei comuni italiani limitrofi, creando altresì una rete principale di viabilità “dolce” all’interno del territorio sammarinese incentrata sul recupero e valorizzazione della vecchia linea ferroviaria Rimini-San Marino.

A tal fine, ad oggi, non esiste alcun strumento urbanistico. Né il Piano Regolatore Generale (L. 7/'92) o qualsivoglia Piano Particolareggiato contemplano un intervento del genere. Unico riferimento è lo Studio di Fattibilità per la realizzazione di percorsi ciclopedonali all’interno della Repubblica di San Marino in collegamento con quelli esistenti nei comuni italiani limitrofi e recupero e valorizzazione della vecchia linea ferroviaria Rimini-San Marino, predisposto dall’arch. Luca Zanotti e consegnato in data 29 Novembre 2011 all’Ufficio Progettazione della repubblica di San Marino.

Attualmente il progetto definitivo riguarda unicamente i tratti 4A – 7A; 7A – 13A; 1B – 2B; 4B – 9B; 1C – 5C identificati dallo studio di fattibilità, ma risulta opportuno che anche i successivi tratti siano progettati tenendo conto delle presenti norme tecniche di attuazione, in modo tale da rendere riconoscibile e coerente l’intera opera.

art. 2 - elaborati di progetto Il progetto definitivo dei tratti 4A – 7A; 7A – 13A; 1B – 2B; 4B – 9B; 1C – 5C, identificati dallo studio di fattibilità, sono composti dai seguenti elaborati:

• TAVOLE DI PROGETTO: A) Ciclopedonale – percorso A – vecchio tracciato ferroviario Rimini – San Marino:

- Tavola 1A – Inquadramento tratti 4A – 7A e 7A – 13A come da studio di fattibilità - Tavola 2A – Tratto 5A – 5.1A. - Tavola 3A – Tratto 5.1A – 6.1A. - Tavola 4A – Tratto 6.1A – 10A. - Tavola 5A – Tratto 10A – 10.1A. - Tavola 6A – Tratto 10.1A – 12A. - Tavola 7A – Tratto 12A – 13A. - Tavola 8A – Tratto 12A – 6.1A (viabilità per il solo ritorno).

B) Ciclopedonale – percorso B – off-road dalla ciclabile del Marecchia fino a Montalbo : - Tavola 1B – Inquadramento tratti 1B – 2B e 4B – 9B come da studio di fattibilità - Tavola 2B – Tratto 1B – 2B. - Tavola 3B – Tratto 4B – 5B. - Tavola 4B – Tratto 5B – 6.1B.

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- Tavola 5B – Tratto 6.1B – 7B. - Tavola 6B – Tratto 7B – 7.1B. - Tavola 7B – Tratto 7.1B – 8.1B. - Tavola 8B – Tratto 8.1B – 9B. - Tavola 9B – Tratto 8.1B – 7B (viabilità per il solo ritorno).

C) Ciclabile – percorso C – on-road dal confine di Faetano fino a Borgo Maggiore: - Tavola 1C – Inquadramento tratto 1C – 5C come da studio di fattibilità

Nelle precedenti tavole sono compresi sotto tratti funzionali derivati dai tratti principali individuati nello studio di fattibilità, perciò le numerazioni potrebbero non coincidere con quelle dello studio di fattibilità del 29.11.2011.

• RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELL’INTERVENTO.

• NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE.

• Lista di controllo – procedura di verifica (SCREENING).

art. 3 - Obbiettivi e contenuti del progetto Obiettivo del progetto definitivo dei tratti 4A – 7A; 7A – 13A; 1B – 2B; 4B – 9B; 1C – 5C è lo sviluppo di un’articolata rete di percorsi ciclopedonali all’interno della Repubblica di San Marino e in collegamento con quelli esistenti nei limitrofi comuni italiani (ciclabile del Marecchia, vecchia linea ferroviaria Rimini – San Marino e futura ciclabile del Marano), sulla base dello studio di fattibilità del 29 Novembre 2011. Vista la vastità del progetto lo studio di fattibilità aveva previsto la realizzazione dell’opera in stralci funzionali. Questo progetto definitivo verte sulla realizzazione dei seguenti stralci: Percorso ciclopedonale A - vecchia linea ferroviari Rimini – San Marino

- Stralcio 4A – 7A: dal parco Ausa alle scuole elementari di Serravalle e imbocco della galleria del Poggio.

- Stralcio 7A – 13A: dalla galleria del Poggio di Serravalle all’incrocio di via dei Dativi a Lesignano.

Percorso ciclopedonale B – off road dalla ciclabile del marecchia

- Stralcio 1B – 2B: dal ponte sul torrente San Marino in località Torello fino all’innesto con l’attuale ciclabile di Gualdicciolo.

- Stralcio 4B – 9B: dalla Costa dello Spino fino al parco Verde di Monte Cerreto.

Percorso ciclabile C – on road dal confine di Faetano fino a Borgo Maggiore - Stralcio 1C – 5C: dal confine di Faetano fino alla rotatoria della via Sottomontana.

Le presenti norme definiscono le tipologie d’intervento del progetto definitivo dei suddetti stralci, nonché dei successivi stralci da progettare in forma definitiva, il tutto in maniera coerente ma non vincolante con lo studio di fattibilità del 29.11.2011.

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TITOLO Il • ATTUAZIONE DEL PIANO art. 4 - definizione delle modalità di intervento La presente normativa ha la finalità di specificare, senza ambiguità, le caratteristiche ed i limiti degli interventi ricadenti entro la progettazione definitiva dell’intera opera, comprese gli stralci di successiva progettazione, allo scopo di rendere univoca la realizzazione finale di tutti gli stralci e garantire così la riconoscibilità e la coerenza dell’intero sistema di percorsi pedonali sia ai fruitori sammarinesi che ai turisti stranieri. Le tavole di progetto costituiscono prescrizione e quindi vincolo formale nell’individuazione generale dei percorsi. A causa della complessità dell’opera, che attraversa aree urbane ed extra urbane, basandosi in fase di progetto essenzialmente sul piano quotato, con curve di livello ogni metro, fornito dall’Ufficio Tecnico del Catasto, è opportuno verificare in fase realizzativa l’effettiva precisione di posa dei percorsi e dell’eventuale segnaletica orizzontale di progetto.

TITOLO III - REGOLE ARCHITETTONICHE E TECNICHE DI GUIDA ALL'INTERVENTO

art.5 – dimensionamento e caratteristiche dei percorsi ciclopedonali

- Percorso A: vecchio tracciato ferroviario I percorsi di nuova realizzazione dovranno avere una larghezza di almeno 3,00 ml, dove possibile, per consentire una fruizione ciclo-pedonale distinta, saranno pavimentati con materiale drenante (conglomerato non bituminoso), posto in opera direttamente su massicciata in materiale grossolano. La stratigrafia prevista per la realizzazione dei percorsi prevede: una massicciata in pietrame e pietrisco per sottofondi stradali dello spessore complessivo di almeno 15 cm, previo scavo di idoneo cassonetto, rullata e compattata; si dovrà aver cura di costipare la massicciata con materiale più fine per ottenere un piano di posa omogeneo. Sul piano così ottenuto verrà realizzato uno strato di circa 10 cm di conglomerato non bituminoso/cementizio. I percorsi non di nuova realizzazione, ma ricavati all’interno di ambiti urbani già identificati da viabilità stradale, pedonale, ecc…, dovranno, sempre dove possibile, mantenere una larghezza compresa tra 1,20 ml e 3,00 ml e utilizzando una pavimentazione drenante analoga ai percorsi di nuova realizzazione. Questo per mantenere la più possibile riconoscibilità del tracciato.

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- Percorso B: percorso Off-Road Non esistono prescrizioni in merito alla larghezza dei percorsi. I tracciati previsti sul sedime di percorsi già esistenti, come ad esempio i percorsi del Monte Cerreto e Costa dello Spino, manterranno il loro fondo attuale (naturale) senza interventi di costipazione o scavo. Saranno realizzate opere di regimazione e controllo delle acque superficiali, per ridurre il loro potere erosivo. Tali opere si traducono in taglia acqua e fossi di raccolta delle acque di scorrimento. In altri casi i percorsi si snoderanno su asfalto stradale esistente.

- Percorso C: percorso On-Road Il percorso dovrà attenersi alle larghezze di carreggiata, corsia e alla segnaletica orizzontale riportata nella tavola 01 C. art.6 – segnaletica orizzontale La segnaletica orizzontale dovrà attenersi alle caratteristiche riportate dalle tavole di progetto definitivo e ai successivi elaborati del progetto esecutivo, tenendo presente la definizione riportata all’art.4 che presenta la possibilità di adeguare i percorsi e la segnaletica orizzontale in base alle necessità derivate in fase di realizzazione dell’opera. art.7 – segnaletica verticale In fase di progettazione esecutiva sarà redatto apposito elaborato indicante la segnaletica verticale da inserire sui vari percorsi. Tale segnaletica sarà suddivisa:

- segnaletica stradale (divieti, obblighi, ecc…) - indicazioni toponomastiche con progressive chilometriche.

La segnaletica stradale si baserà sul rispetto del codice stradale, per le seconde invece sarà proposta una grafica personalizzata, che possa essere riconoscibile dell’opera e del territorio, da impiegare sull’intera rete ciclopedonale dei percorsi progettati in fase di studio di fattibilità del 29.11.2011. art.8 – informazione turistico - culturale Lungo i percorsi dovranno essere presenti informazioni turistiche nei pressi dei Bicigrill e in prossimità delle deviazioni o suddivisioni dei percorsi ciclopedonali. Al fine di garantire massima riconoscibilità e coerenza di progetto, tali segnalazioni dovranno essere identiche a livello grafico per l’intero complesso di percorsi ciclopedonali della Repubblica di San Marino. E’ altresì auspicabile l’esposizione di cartelli illustrativi di natura culturale all’interno delle gallerie riaperte al transito e in eventuali luoghi significativi (a livello storico, culturale o paesaggistico) lungo i percorsi ciclopedonali, così come ipotizzato dallo studio di fattibilità del 29.11.2011. Tali esposizioni dovranno comunque garantire una grafica riconducibile alla segnaletica turistica presente sui percorsi. art.9 – esposizioni pubblicitarie lungo i percorsi ciclopedonali Sono ammesse esposizioni pubblicitarie lungo i percorsi ciclopedonali. Tali esposizioni saranno normate in fase di progettazione esecutiva per dimensioni, grafica e posizionamento.

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art.10 – illuminazione pubblica Per facilitare la fruizione del percorso della vecchia ferrovia Rimini San Marino, anche in orari serali e notturni, è prevista l’installazione di illuminazione, ove non sia già presente. I corpi illuminanti previsti dovranno rispettare le norme contro l’inquinamento luminoso, utilizzeranno LED (per un minore consumo energetico ed una maggiore durata della sorgente luminosa) con ottiche asimmetriche per regolare al meglio l’illuminazione del percorso. I corpi illuminanti saranno montati su pali dell’altezza di 3-4 metri. I corpi illuminanti saranno posti ad una distanza media di 15 metri uno dall’altro. E’ opportuno uniformare la tipologia dei corpi illuminanti utilizzati lungo il percorso ciclopedonale A (ex tracciato ferroviario Rimini – San Marino) al fine di garantire la riconoscibilità del tracciato da Dogana a San Marino Città. art.11 – aree di sosta e complementi d’arredo urbano Per rendere più piacevole la fruizione dei percorsi saranno realizzate aree di sosta attrezzate con panche, tavoli, rastrelliere portabici e cestini raccogli rifiuti. Alcune aree di sosta saranno anche dotate di fontanelle. Saranno inoltre installate, lungo i percorsi, anche panche singole per permettere la sosta e l’osservazione del paesaggio. Le panche e i tavoli saranno realizzati con struttura portante in metallo, acciaio cortèn, e sedute e piani di appoggio in legno. I portabici e cestini raccogli rifiuti in acciaio cortèn. La scelta dell’utilizzo dell’acciaio cortèn e del legno è determinata sia dalle caratteristiche di durabilità del materiale, sia dalla somiglianza con i materiali presenti lungo il tracciato ferroviario, come binari, pali elettrici e traversine. Anche in questo caso gli arredi dovranno essere uniformati nelle tipologie e caratteristiche lungo tutti i percorsi ciclopedonali della Repubblica di San Marino. art.12 – Bicigrill Al’interno dei percorsi ciclopedonali sono attualmente previsti, così come da studio di fattibilità del 29.11.2011, n. 04 edifici denominati bici grill. Tre Bicigrill sono presenti lungo il percorso A (ex ferrovia). Uno all’interno del parco Ausa e riportato nella tavola n. 02A. Uno in prossimità dell’arboreto didattico in località Ca’ Vagnetto. Infine uno sul piazzale della Stazione a San Marino Città. Il quarto Bicigrill è installato nel parco Verde di Monte Cerreto lungo il percorso B Off-Road. Sempre nell’ottica di uniformare tutti i percorsi ciclopedonali della Repubblica di San Marino, al fine di creare un’identità precisa del territorio sammarinese e delle sue infrastrutture di viabilità “dolce”, anche gli edifici denominati Bicigrill dovranno mostrare una congruità architettonica e funzionale. Ogni Bicigrill dovrà contenere al suo interno le funzioni di officina con ricovero per noleggio biciclette, bar, info point, servizi igienici pubblici autonomi e a discrezione un eventuale sportello bancomat al servizio di turisti e della popolazione. A livello architettonico gli edifici sono stati concepiti con lo scopo di ottenere un basso impatto ambientale ed energetico. L’edificio dovrà essere classificato almeno in classe energetica B. Più nel dettaglio l’edificio è progettato fondazione in platea di c.a. su cui realizzare una struttura prefabbricata in legno di un unico piano. L’edificio prevede inoltre una struttura in pergolato come ombreggiamento estivo e installazione di panelli fotovoltaici e solari.

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A livelli energetico e impiantistico il fabbricato dovrà essere autosufficiente, tramite l’utilizzo di un impianto a pompa di calore integrato con pannelli fotovoltaici, solari e impianto di trattamento dell’aria con recupero di calore. Dovrà essere prevista una cisterna di raccolta delle acque meteoriche per irrigazioni e l’utilizzo da parte dell’officina per i lavaggi delle biciclette almeno pari a 4 mc. Internamente si dovranno installare riduttori di flusso ai miscelatori di acqua potabile come prescritto dalla Legge n.72-2008, nonché realizzare un impianto di recupero delle acque di scarico da utilizzare per l’alimentazione delle cassette di scarico WC. Per le restanti caratteristiche si rimanda alla tavola n. 02° e alla successiva progettazione esecutiva dell’edificio. art.13 – Vegetazione di progetto Il materiale vegetale utilizzato dovrà essere di tipo certificato secondo le normative vigenti nella Repubblica Italiana (D.Lgs. 383/2003 e L.R. 10/2007). Per avere un effetto paesaggistico più rapido è consigliabile utilizzare piante di dimensioni non troppo ridotte. Nello specifico ci si è orientati per dimensioni non molto elevate nelle alberature, mentre per le specie arbustive si è optato, principalmente, per piante in vaso e non fitocella, proprio perché l’effetto sul paesaggio fosse il più rapido possibile.

Alberature Specie Zolla o contenitore Circonferenza fusto cm

Accer monspessolanum zolla 12/14 Acer campestre zolla 16/18 Carpinus betulus zolla h 300/400 cm Cupressus semprevirens zolla h 300/400 cm Fraxinus angustifolia zolla 16/18 Fraxinus ornus zolla 12/14 Fraxinus excelsior zolla 16/18 Malus sylvestris zolla 8/10 Mespilus germanica zolla 8/10 Morus alba zolla 12/14 Ostrya carpinifolia zolla h 300/400 cm Populus alba zolla 8/10 Populus alba “Bolleana” zolla h 300/400 cm Populus nigra “Italica” zolla 8/10 Prunus avium zolla 12/14 Pyrus pyraster zolla 8/10 Quercus ilex zolla 16/18 Quercus pubescens zolla 16/18 Salix alba zolla 8/10 Salix viminalis zolla 8/10 Sorbus domestica zolla 12/14 Sorbus torminalis zolla 12/14 Tamarix gallica zolla 8/10 Taxus baccata zolla h 150/200 cm Ulmus pumila zolla 16/18

I sesti di impianto saranno variabili.

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Per le alberate lungo i percorsi i sesti sono già stati descritti: alberate di pioppo cipressino 5 metri; alberate di acero campestre 8 metri; alberata di pioppo bianco “Bolleana” 10 metri; alberate di roverella 10 metri. Nelle altre aree si utilizzeranno sesti variabili e irregolari, per garantire l’effetto di naturalità. Gli alberi saranno posti a dimora a distanze variabili tra 5 e 8 metri. La messa a dimora prevede la lavorazione, con motocoltivatore del terreno, lo scavo di buca adeguata alla dimensione della zolla, l’apporto di terriccio e/o letame maturo da mescolare al terreno di riempimento in ragione di almeno 80 l per pianta, e tutoraggio con pali in legno di conifera impregnato o di castagno di diametro adeguato. Per gli interventi di irrigazione di soccorso alle alberature si prevede l’inserimento, al momento della messa a dimora, di tubi corrugati forati in vicinanza della zolla che permettono una corretta irrigazione. La pacciamatura sarà realizzata utilizzando dischi pacciamanti in fibra biodegradabile per ridurre la competizione con le erbe spontanee nei primi anni dall’impianto.

Arbusti Specie Zolla o contenitore Dimensioni diametro cm

Amelanchier ovalis vaso 18 Berberis vulgaris vaso 18

Cornus mas Vaso 18 Cornus sanguinea vaso 18 Corylus avellana vaso 18

Euonimus europaeus vaso 18 Ilex aquifolium vaso 18

Ligustrum vulgare vaso 18 Prunus spinosa vaso 18

Rosa canina vaso 18 Rosa sempervirens vaso 18 Ruscus aculeatus vaso 18

Ruscus hipoglossum vaso 18 Salix caprea fitocella

Salix eleagnos fitocella Salix purpurea fitocella Salix triandra fitocella 18

Sambucus nigra vaso 18 Spartium junceum vaso 18

Symphoricarpos spp. vaso 18 Tamarix gallica fitocella

Viburnum lantana vaso 18 Viburnum opulus vaso 18 Viburnum tinus vaso 18

La messa a dimora degli arbusti prevede la preventiva lavorazione, con motocoltivatore, del terreno, in cui saranno piantati. Gli arbusti saranno posti a dimora con sesto a quinconce a densità variabili da 1 pianta a mq sino a 1 pianta per 2 mq. La messa a

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dimora prevede la realizzazione di buca adeguata alle dimensioni del pane di terra e l’apporto di terriccio e/o letame maturo da mescolare al terreno di riempimento. In particolari situazioni (scarpate in aree di bonifica calanchiva) la messa a dimora sarà effettuata mediante la sola apertura della buca. Sarà inserto anche un tutore in bambù, e si utilizzeranno piante in fitocella. La pacciamatura sarà realizzata utilizzando dischi pacciamanti in fibra biodegradabile.