Evoluzioni delle filiere produttive distrettuali
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Evoluzioni delle filiere produttive distrettuali Prato, aprile 2015
Gianluca Toschi Giancarlo Corò[email protected] [email protected]
1. La fase “eroica” della crescita export-led
2. Catene globali del valore e strategie di offshoring
3. Backshoring: ritorno alla manifattura?
Evoluzione: 3 fasi
In passato i distretti industriali hanno potuto funzionare secondo una logica prevalentemente chiusa, distinguendosi per la capacità di auto-generare le risorse umane, finanziarie e cognitive necessarie alla propria riproduzione nel tempo
Modello basato su radicamento e autocontenimento territoriale della produzione e aperto solo all'estremità finale della catena del valore
1. La fase eroica - Esportazioni
Nuove tecnologie e nuove regole del commercio mondiale riducono i costi di transazione internazionale
Irruzione delle economie low cost nella divisione internazionale del lavoro
Frammentazione internazionale della produzione: commercio beni intermedi
Regime macroeconomico dell’euro
Mutamento di scenario
Trade-in-goods trade-in-tasks
Le catene del valore, intese come insieme delle attività che concorrono alla produzione e alla vendita finale di un bene, assumono sempre più un'estensione globale (Global Value Chain – GVC) grazie ai processi di esternalizzazione di fasi e attività del processo produttivo a favore di imprese localizzate oltre i confini nazionali (offshoring).
2. Le catene GLOBALI del valore
Design Components Assembly Distribution Retail
UPGRADING
Process upgrading : riorganizzazione del sistema produttivo o introduzione di una tecnologia che permette di trasformare gli inputs in maniera più efficiente
Product upgrading realizzazione di prodotti di valore unitario più elevato
Functional upgrading sviluppo di funzioni aziendali o attività a maggiore valore aggiunto e progressivo abbandono delle funzioni a basso valore
2. GVC: i percorsi di upgrading
Quali prospettive per le imprese intermedie? (nelle GVC)
2. I risultati di una verifica empirica
Innovatori + upgrading funzionale
Innovatori Statici n.c. Totale
Tutti 37,1% 47,5% 13,9% 1,5% 100,0%Appartenenza a un distrettoDistrettuali 35,3% 54,0% 8,3% 2,4% 100,0%Non distrettuali 38,2% 43,4% 17,4% 1,0% 100,0%Area geograficaNord Ovest 37,5% 50,5% 12,0% 0,0% 100,0%Nord Esta 39,8% 44,2% 13,8% 2,2% 100,0%Centro 43,4% 43,4% 13,2% 0,0% 100,0%Sud e isole 19,0% 55,0% 19,6% 6,4% 100,0%
I processi di upgrading delle imprese intermedie
2. I risultati di una verifica empirica
Innovatori +
upgrading funzionale
Innovatori Statici n.c. Totale
Internazionalizzate (GVC) 49,7% 41,2% 9,1% 0,0% 100,0%
Non internazionalizzate 22,6% 54,7% 19,5% 3,2% 100,0%Totale 37,1% 47,5% 13,9% 1,5% 100,0%
I processi di upgrading delle imprese intermedie
3. L’importanza del manifatturiero
La manifattura è importante quando è parte integrante del processo di innovazione
Certi tipi di “manufacturing capabilities”forniscono una base per l'innovazione in una vasta gamma di settori
L’innovazione in settori diversi spesso è alimentata (e alimenta a sua volta) dagli stessi industrial commons
Lavorazioni meccaniche di precisione
autosaircraft
scientific instruments
industrial equipment
medicaldevices
Industrial commons (Pisano e Shih, 2012): shared supply chains, shared process technologies, common workforce skills, shared institutional (university) relationships
weapons
Computer aided design
Carbon FiberHeat treating
Specialty AlloysCeramics/Specialty Glass
Fine anni ‘60La produzione dell’elettronica di consumo, considerata matura dalle imprese statunitensi, ha conosciuto processi di offshoring e outsourcing a favore di imprese giapponesi.
In Giappone si sviluppano gli industrial commons per la produzione degli apparecchi fotografici:
• Capacità di progettazione• Conoscenze relative alla produzione di
lenti/parti ottiche
• Assemblaggio miniaturizzato• Reti di fornitura locali• Meccanica di precisione…
Industrial commons: il caso Kodak
3. Cosa si impara dal caso Kodak
La migrazione di un settore " maturo" ( elettronica di consumo, produzione di macchine fotografiche ) avvenuto attorno alla fine degli anni ’60 ha avuto conseguenze negative per gli USA nel partecipare al processo di innovazione di un'altra tecnologia (fotografia digitale ) trent’anni dopo
Lo sviluppo di un determinato settore dipende dalla presenza di industrial commons di cui si alimenta (e che a sua volta contribuisce ad alimentare)
Control over production
Prod
uct I
nnov
ation
High2
Medium1
Low0
Low0
Medium1
High2
Magis CattelanLago
Sangiacomo UNO
EF-LM
Thomasville Bernhardt
Century
Klaussner
Innovative Maker
Design-driven Producer
Customization-driven Producer
Furniture Merchant
Source: Buciuni, Corò, Micelli 2014
3. Back reshoring: torna la manifattura?
Back reshoring: strategia delle imprese che decidono di riportare sul territorio nazionale l’attività che prima veniva svolta all’estero
Sono aumentati i costi legati alla logistica e spesso si è ridotto il vantaggio dovuto al differenziale tra i costi del lavoro.
3. Back reshoring: torna la manifattura?
L’attenzione delle imprese sembra quindi spostarsi dal costo del lavoro al vantaggio totale del sourcing, una valutazione che richiede l’analisi di fattori altri rispetto a quelli considerati nel passato come la possibilità di accedere a mercati diversi, la capacità di intercettare conoscenze e competenze nuove, l’abilità nello stabilire e gestire network globali
3. Back reshoring: torna la manifattura?
Sembra quindi aprirsi una fase diversa per l’offshoring, in cui si aggiungono nuovi elementi capaci di influenzare le scelte localizzative delle imprese. In tale contesto il back-reshoring aumenta le opzioni nelle strategie localizzative più che rappresentare una vera e propria inversione di tendenza.