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1
Università degli studi di Genova
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA
Master in Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici
EVIDENZE A CARICO DEI TEST CLINICI NELLA VALUTAZIONE DEL FEMORAL
ACETABOLAR IMPINGEMENT Presentata da: Relatore: Chiar.mo Prof.
Azzi Denis Marcello Girardini
Anno accademico 2009 – 2010
2
3
ABSTRACT
Obiettivo: comprendere quali test diagnostici o cluster di test possono essere utili
per diagnosticare un impingement femoro-acetabolare.
Materiali e metodi: : il sistema di indagine utilizzato per la ricerca degli studi
presenti è il database MEDLINE/ PubMed. I parametri di ricerca utilizzati al suo
interno sono riferibili alla correlazione delle seguenti parole-chiave primarie:
«clinical test», «impingement hip», «FAI»; queste sono state messe in relazione alle
parole-chiave secondarie «apprehension tests», «impingement tests», mediante
operatore logico “AND”.
Si sono considerati articoli pubblicati dal 1999 ad oggi, in lingua inglese, che
prendessero in esame almeno un test clinico per l’impingement d’anca, all’interno
del loro studio.
Risultati: diversi test sono stati valutati per la loro affidabilità, soprattutto per
individuare un lesione del labbro acetabolare.
Conclusioni: l’impingement test anteriore ed il FABER risultano essere i test più
attendibili per quanto riguarda la sensibilità per le lesioni del labbro acetabolare; altri
test devono essere approfonditi e potrebbe essere utile determinare un cluster per
migliorare l’affidabilità di diagnosi di FAI.
4
INDICE
INTRODUZIONE 6
CAPITOLO 1
IMPINGEMENT FEMORO ACETABOLARE 7
1.1 Classificazione
Impingement di tipo CAM (femorale)
Impingement di tipo PINCER (acetabolare) 8
Impingement di tipo MISTO 9
1.2 La scoperta dell’impingement
1.3 Diagnosi
1.4 Anamnesi
1.5 Radiologia convenzionale 10
1.6 Trattamento chirurgico 11
Chirurgia APERTA
Chirurgia ARTROSCOPICA 12
Chirurgia MISTA: artroscopica e aperta
Risultati 13
Il limite del trattamento
1.7 Conclusioni 14
CAPITOLO 2
EVIDENZE A CARICO DEI TEST CLINICI NELLA VALUTAZION E DEL
FEMORAL ACETABOLAR IMPINGEMENT 15
2.1 Metodologia della ricerca bibliografica
2.2 Valutazione del labbro acetabolare 22
2.3 La circonferenza della giunzione testa-collo femorale come predittore del
rischio d’impingement anteriore
5
2.4 Impingement femoro acetabolare anteriore 23
2.5 La presentazione clinica d’impingment femoro acetabolare negli adolescenti
2.6 L’affidabilità interesaminatore di 4 tests clinici usati per valutare individui
con dolore muscoloscheletrico all’anca 25
2.7 Validità dei criteri inerenti ai tests utilizzati per le lesioni del labbro
acetabolare 26
2.8 L’angolo alfa nel FAI tipo CAM
2.9 Ruolo dei tests clinici nella lesione del labbro 37
2.10 Presentazione clinica di pazienti con impingement anteriore all’anca
2.11 Prevalenza di segni radiologici di FAI in pazienti con dolore all’inguine
correlato agli adduttori 39
CONCLUSIONI 40
BIBLIOGRAFIA 42
6
INTRODUZIONE
L’impingement, o conflitto, femoro acetabolare è l’esito di una serie di patologie
congenite o acquisite dell’anca che ha come elemento patogenetico principale un
contatto abnorme tra le sue due componenti articolari dell’anca (acetabolo e la parte
prossimale del femore). Si tratta di una patologia di recente definizione.
L’impingement femoro acetabolare ha specifiche caratteristiche radiologiche e
cliniche.
Spesso, in passato, queste caratteristiche, “patognomoniche” dell’impingement,
venivano considerate l’esito di un processo degenerativo artrosico. In realtà è
l’impingement ad essere una delle cause più frequenti dell’artrosi dell’anca.
L’importanza di questa scoperta risiede nella possibilità di cura. Oggi, se la diagnosi
è precoce e l’articolazione non ancora compromessa è possibile migliorare la
prognosi dei pazienti affetti da questa patologia. Se si pensa che la maggior parte dei
pazienti affetti da impingement sono giovani attivi, si capisce come una conoscenza
di questa patologia sia di estrema importanza al fine di attuare una diagnosi ed un
trattamento precoce. Da qui l’idea di questo breve aggiornamento per capire quali
possano essere i tests clinici i grado di far presuppore un FAI, in maniera tale da
poter essere diagnosticato nel minor tempo possibile.
7
Capitolo Primo
IMPINGEMENT FEMORO
ACETABOLARE
1.1 CLASSIFICAZIONE
Un conflitto “patologico” tra femore e acetabolo, durante il movimento articolare,
può avvenire secondo tre meccanismi:
1.UN’ALTERAZIONE DEL RAPPORTO TESTA/COLLO a favore di quest’ultimo
con presenza, in molti casi, di una “escrescenza ossea” (“bump” in lingua
anglosassone) anteriore del collo (CAM)
2.UNA RETROVERSIONE ACETABOLARE parziale o completa che comporta un
conflitto della rima anteriore dell’acetabolo sul collo del femore. (PINCER)
3.UNA INSTABILITA’ ARTICOLARE e cioè una lassità tale da permettere un
contatto esagerato (conflitto) tra collo e acetabolo normalmente attenuato dalle altre
strutture periarticolari.
Escludendo l’instabilità, perché patologia funzionale e di difficile inquadramento
diagnostico e terapeutico, sono stati definiti due tipi di impingement:
1.1.1 Impingement tipo CAM (femorale)
Si tratta di un conflitto femoro acetabolare dovuto all’alterazione del rapporto
testa/collo del femore (Head Neck Off-set) in cui il collo, direttamente o tramite un
eccesso osseo (Bump) in sede anteriore o antero-laterale, entra precocemente in
conflitto con la rima acetabolare anteriore durante la flessione dell’anca.
8
Il termine “CAM”, traducibile in italiano “CAMMA”, è stato coniato per la
somiglianza formale tra l’epifisi femorale patologica, in questo tipo di impingement,
e le camme dell’albero motore (Fig.1). L’esostosi del collo, durante la flessione e/o
l’intrarotazione dell’anca, si comporta come un rostro e provoca, nel tempo, una
lesione cartilaginea acetabolare “da fuori a dentro” (outside-in). Inoltre il centro di
rotazione subisce, durante il movimento, uno spostamento lineare con una
compressione articolare, da effetto leva, anche a livello posteriore. Si viene quindi a
creare, posteriormente, un’osteofita da trazione. Il labbro acetabolare in questi casi
viene lesionato o distaccato dall'acetabolo solo nelle fasi tardive. Il vero problema è
la lesione cartilaginea, spesso mal riconoscibile a pripori.
L’impingement tipo camma può essere “idiopatico” o acquisito. In quest’ultimo caso
si tratta, in realtà, di esiti di altre patologie dell’anca: epifisiolisi, Morbo di Perthes,
necrosi avascolare con appiattimento della testa o fratture del collo del femore ridotte
in modo eccentrico. La forma idiopatica si mostra clinicamente più di frequente nei
maschi, atleti, tra la seconda e terza decade di vita.
1.1.2 Impingement tipo PINCER (acetabolare)
Si tratta di un conflitto femoro acetabolare dovuto ad un eccesso della parete
acetabolare anteriore che entra precocemente in conflitto con il collo femorale. Il
termine “PINCER” deriva dall’effetto “PINZA” dell’acetabolo sull’epifisi
prossimale del femore(Fig.2). In questo caso si assiste ad una degenerazione del
labbro acetabolare in primis e poi ad una sua degenerazione o ad una sua
calcificazione che perpetra la patologia fino ad un coinvolgimento articolare con
conseguente artrosi. L’effetto pinza può essere dovuto ad una retroversione
acetabolare parziale, globale o ad una “coxa profunda” in cui la testa del femore è
completamente coperta dall'acetabolo.
L’impingement tipo pinza può essere congenito, dell’accrescimento o acquisito. In
quest’ultimo caso può essere l’esito di una osteotomia periacetabolare o di una
frattura.
Più spesso si riscontra nelle donne.
9
1.1.3 Impingement tipo MISTO
Importante sottolineare che, nella maggioranza dei casi si assiste alla contemporanea
presenza dei due tipi di impingement.
1.2 LA SCOPERTA DELL’IMPINGEMENT
Smith-Petersen descrive il caso di un giovane paziente con un anomalia da conflitto
del femore già negli anni trenta. Il fatto che una forma abnorme del passaggio testa-
collo del femore potesse essere causa di un’artrosi dell’anca è poi ribadito negli anni
60 e 70 quando si inizia a parlare deformità a manico di pistola “pistol grip” del
femore prossimale. Ma il vero "scopritore" e "delineatore" della patologia in senso
stretto è senza dubbio R. Ganz. Ha iniziato a operare giovani pazienti queste
alterazioni morfologiche dell'anca, da molti allora assolutamente sconosciute, già
negli anni novanta, forse prima. La prima pubblicazione di GANZ sul conflitto tipo
CAM è del 2001. Sono poi seguite varie pubblicazioni fino ai giorni nostri.
1.3 DIAGNOSI
La diagnosi dell’impingement è sicuramente un elemento cruciale sia perché non
sempre facile sia perché la sua tempestività determina la prognosi di questa
patologia.
1.4 ANAMNESI
Per diagnosticare un impingement la diagnosi è di fondamentale importanza.
L’età in primo luogo. L’impingement colpisce prevalentemente pazienti giovani
attivi. Da verificare, anamnesticamente, inoltre, eventuali patologie o chirurgie
pregresse dell’anca che possono aver modificato l’anatomia articolare. Inoltre è
importante indagare pregressi eventi traumatici, sia fratturativi che distorsivi,
dell’articolazione.
La localizzazione del dolore è spesso inguinale ma può essere riferito un dolore
posteriore, laterale o irradiazioni complesse. Caratteristico il dolore o il discomfort
del paziente alla stazione assisa (seduta), più o meno prolungata, o agli esercizi con
anca in flessione.
10
Possono essere presenti segni di lesione del labbro cotiloideo o di delaminazione
cartilagininea quali rumori o pseudoblocchi articolari.
1.5 RADIOLOGIA CONVENZIONALE
L’impingement viene diagnosticato attraverso la radiologia convenzionale sempre.
Sono necessarie proiezioni specifiche che non permettono errori nella loro
esecuzione.
E' inoltre necessario eseguire le radiografie bilaterlamente: si tratta spesso di una
patologia bilaterale.
Nella radiografia anteroposteriore (AP) si va a ricercare soprattutto il grado e la
localizzazione della retroversione acetabolare. Normalmente la parete anteriore è
aperta in avanti e non interseca sulle radiografie quella posteriore. Nel conflitto di
tipo PINCER localizzato invece le due pareti si attraversano radiograficamente
dando luogo al cross-over sign.
Il problema è che se la radiografia non è ben centrata a livello radiografico, le due
pareti si proiettano in modo scorretto e si può fare diagnosi di PINCER anche quando
questo non c'è o viceversa non vedere un PINCER che invece esiste.
Il conflitto di tipo CAM si vede molto meglio con le varie radiografie assiali.
RISONANZA MAGNETICA E ARTRO-RISONANZA MAGNETICA
Certamente da preferire una ARTRO-RM dell'anca ad una RM normale. La ARTRO-
RM consiste in una RM dell'anca previa infiltrazione con mezzo di contrasto. Questo
aumenta le capacità diagnostiche in modo rilevante. Sono fondamentali poi sonde
specifiche per anca e risonanze ad alta definizione nonché radiologi esperti in
materia.
La ARTRO-RM è essenziale perchè serve per valutare i danni creati dal conflitto
che, se troppo gravi precludono una chirurgia conservativa. Serve inoltre ad
escludere patologie associate e a fare una diagnosi differenziale. Vengono valutate
eventuali lesioni labrali, lesioni cartilaginee, cisti sub-condrali etc. Da sottolineare
che una delaminazione cartilaginea difficilmente può essere identificata anche dalla
artro-RM. Nonostante la ARTRO-RM dia importanti informazioni per la diagnosi, la
prognosi per l’impostazione del trattamento è possibile con maggior certezza
11
solamente dopo aver eseguito l’esame diagnostico gold standard che consiste
nell’intervento artroscopico..
1.6 TRATTAMENTO CHIRURGICO
Il trattamento dell’impingement dipende dal grado di degenerazione articolare
presente nel momento in cui viene posta la diagnosi. Se le degenerazione articolare è
già molto avanzata l’unico trattamento giustificato è la sostituzione protesica.
Se la patologia viene identificata prima è possibile un trattamento chirurgico
conservativo atto a eliminare le cause del conflitto e a ridelineare l’anatomia
dell’articolazione.
Il fine della chirurgia è:
1.Ricreare un corretto off-set testa collo del femore con rimozione della formazione
ossea del collo;
2. Eliminare l'eccesso di retroversione acetabolare localizzata o generalizzata;
3.Riparare eventuali lesioni associate del labbro acetabolare e trattare, per quanto
possibile, le altre lesioni articolari.
Esistono tre differenti approcci chirurgici al problema:
1.6.1 Chirurgia APERTA
Ganz e colleghi hanno per primi ideato una chirurgia aperta con lussazione del
femore per trattare questo tipo di patologia. Si tratta di un approccio laterale all’anca,
in decubito laterale, con osteotomia del trocantere a salvaguardia della
vascolarizzazione dell’epifisi prossimale del femore. La testa del femore viene
lussata ed è possibile, oltre alla rimozione dell’impingement e allo “shaping” del
collo, un tempo acetabolare. Tramite questo approccio, infatti, può essere rimossa la
parte eccedente di parete acetabolare anteriore con salvaguardia del labbro che viene
dapprima distaccato e poi reinfisso alla rima.
Molto importante è comprendere se la retroversione acetabolare è di tutto
l'acetabolo. Nel tal caso l'unica soluzione chirurgica non protesica è una osteotomia
di tutto l'acetabolo che viene completamente ruotato e rifissato con viti al bacino. Si
tratta di una chirurgia diversa da quella appena descritta (lussazione chirurgica). Si
12
parla infatti di osteotomia periacetabolare e non di lussazione chirurgica. La stessa
osteotomia è stata ideata da GANZ anni prima della scoperta del conflitto ed era
utilizzata per il trattamento della displasia dell'anca.
La lussazione chirurgica presenta tutti i vantaggi di una chirurgia aperta con ampia
esposizione e libertà di manovra ma è gravata da una maggiore invasività rispetto
alle tecniche descritte nei prossimi paragrafi.
1.6.2 Chirurgia ARTROSCOPICA
L’artroscopia dell’anca è un campo dell’ortopedia in rapida evoluzione. Le patologie
trattabili sono in aumento grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche e alle
reali possibilità chirurgiche attuabili attraverso questa procedura miniinvasiva.
Sono necessari strumentari dedicati sia per l’accesso all’articolazione che per la parte
operativa della procedura. Per esempio, a causa della difficoltà di visualizzazione,
devono essere sempre utilizzate due ottiche, una da 30° e una da 70°. Fondamentali
una trazione, l’amplificatore di brillanza e una buona pompa artroscopica.
Il trattamento artroscopico dell’impingement viene effettuato sia con paziente in
decubito laterale che supino e consta di due momenti separati. Il tempo articolare e il
tempo extraarticolare. Durante il tempo articolare, in cui l’anca è posta in trazione,
vengono utilizzati due o tre portali ed è possible visualizzare tutte le strutture
intraarticolari. In questo tempo chirurgico vengono trattate le frequenti lesioni
articolari associate all’impingement. Inoltre è possibile eseguire il distacco del
labrum, la resezione del margine della parete anteriore acetabolare in eccesso, per
ridurre la retroversione, e la reinserzione del labbro.
Il tempo extraarticolare prevede il rilascio della trazione e il posizionamento
dell’anca in vari gradi di flessione. Sono ben visibili il collo (anteriormente) e il
passaggio collo-testa, sede dell’impingement tipo CAM. E’ possibile quindi eseguire
un test di impingement sotto visione diretta eseguendo un movimento di ulteriore
flessione e intrarotazione dell’anca. Si passa poi allo Shaping (resezione parziale) del
passaggio testa collo del femore che viene controllato eseguendo nuovamente il test
di flessione intraoperatorio.
13
Inoltre risulta utile eseguire una capsulotomia per facilitarsi i movimenti dentro gli
stretti spazi a disposizione.
Certo che il trattamento artroscopico talvolta non è praticabile a causa di situazioni
locali particolari. Ad es. una impossibilità alla trazione o un eccessivo tempo
chirurgico che fa desistere il chirurgo dal continuare la procedura.
1.6.3 Chirurgia MISTA: artroscopica ed aperta
Alcuni chirurghi ortopedici hanno intrapreso una tecnica mista nel trattamento
dell’impingement femoro acetabolare. Consiste in un tempo artroscopico in cui
vengono trattate le lesioni articolari associate e di un tempo aperto, tramite
miniincisione anteriore, in cui viene eseguita l’osteoplastica del collo. Più complesso,
senza lussazione o distrazione dell’anca, eseguire la resezione della parete anteriore
acetabolare.
1.6.4 I risultati
Se il conflitto è in fase iniziale ci si può aspettare un 80%-90% di ottimi risultati. Più
spesso però il paziente arriva dopo mesi anni dall'esordio dei sintomi e i risultati
della chirurgia conservativa possono essere inferiori. Difficile stabilire con esattezza
il limite di accettabilità della chirurgia. E' qualcosa che deve essere discusso tra
chirurgo e paziente.
I risultati della chirurgia aperta sono nettamente migliorati da quando si è iniziato a
rifissare il labbro dopo la resezione acetabolare.
I risultati del trattamento artroscopico dell’impingement, con le giuste indicazioni,
sono paragonabili a quelli della chirurgia aperta riducendo nel contempo le possibili
complicazioni.
Da ricordare però che i dati in nostro possesso fino ad oggi sono limitati, i follow up
brevi e le tecniche complesse.
E' inoltre possibile un rapido peggioramento della sintomatologia dopo il
trattamento. Questo è più spesso dovuto al peggiorare della patologia più che al
trattamento in sé.
14
1.6.5 Il limite del trattamento
Il vero limite del trattamento è rappresentato dalla degenerazione articolare. Questa,
come si è detto, dipende dal grado di lesione cartilaginea. Oggi sono possibili
tecniche di "riparazione" cartilaginea ma i risultati nell'anca sono ancora da ben
valutare. I pazienti devono essere informati anche su questo aspetto.
1.7 CONCLUSIONI
L’impingement o conflitto femoro acetabolare è una patologia sempre esistita ma di
recente definizione e inquadramento diagnostico e terapeutico. Gli effettivi risultati
delle nuove tecniche chirurgiche sono al vaglio dei primi anni di follow-up sebbene
siano molto incoraggianti. La chirurgia aperta sembra stia lasciando spazio alla
chirurgia artroscopica a parità di giuste indicazioni.
Si tratta di una patologia da sospettare, riconoscere e diagnosticare in tutte le sue
sfaccettature. Se presa in tempo deve essere trattata chirurgicamente ma con tecniche
conservative. Poco efficace un trattamento chirurgico conservativo (non protesico) se
la degenerazione articolare è eccessiva.
15
Capitolo Secondo
EVID ENZE A CARICO DEI TEST
CLINICI NELLA VALUTAZIONE
DEL FEMORAL ACETABOLAR
IMPINGEMENT
2.1 METODOLOGIA DELLA RICERCA BIBLIOGRAFICA
La revisione effettuata ha preso in considerazione la letteratura disponibile in campo
clinico e riabilitativo. Obiettivo della ricerca era indagare su quali siano i test clinici
utilizzati per diagnosticare l’impingement femoro acetabolare e determinarne la loro
validità. Gli maggior parte degli articoli utilizzati hanno in realtà diversi obiettivi, ma
in essi ci sono informazioni sui test eseguiti per considerare una caratteristica
dell’impingement femoro acetabolare, dati importanti per la nostra ricerca
Il sistema di indagine utilizzato per la ricerca degli studi presenti è il database
MEDLINE/ PubMed. I parametri di ricerca utilizzati al suo interno sono riferibili alla
correlazione delle seguenti parole-chiave primarie: «clinical test», «impingement
hip», «FAI»; queste sono state messe in relazione alle parole-chiave secondarie
«apprehension tests», «impingement tests», mediante operatore logico “AND”.
Si sono considerati articoli pubblicati dal 1999 ad oggi, in lingua inglese, che
prendessero in esame almeno un test clinico per l’impingement d’anca, all’interno
del loro studio.
Gli articoli reperiti, rispondenti ai criteri d’inclusione richiesti, sono stati 10.
I disegni di studio selezionati corrispondono a:
16
- 5 serie di casi,
- una revisione sistematica,
- uno studio terapeutico,
- uno studio descrittivo,
- uno studio retrospettivo,
- uno studio diagnostico.
I risultati emersi dai singoli articoli utilizzati nella revisione sono stati valutati
secondo i principi dell’Evidence Based Medicine, attribuendo livelli di evidenza
basati sulla classificazione presente nel protocollo del Piano Nazionale Linee Guida
Italiano. La Tabella 2.1 riporta i criteri di attribuzione dei livelli di prova, mentre
una sintesi degli articoli oggetto dello studio sono riportati nella Tabella 2.2.
PROVE DI TIPO
ORIGINE DELLE PROVE
I Prove ottenute da più studi clinici controllati randomizzati e/o da revisioni sistematiche di studi randomizzati
II Prove ottenute da un solo studio randomizzato di disegno adeguato
III Prove ottenute da studi di coorte non randomizzati con controlli concorrenti o storici o loro metanalisi
IV Prove ottenute da studi retrospettivi tipo caso-controllo o loro metanalisi
V Prove ottenute da studi di casistica («serie di casi») senza gruppo di controllo
VI
Prove basate sull’opinione di esperti autorevoli o di comitati di esperti come indicato in linee guida o consensus conference, o basata su opinioni dei membri del gruppo di lavoro responsabile di queste linee guida
Tabella 2.1- Criteri di attribuzione dei livelli di prova.
17
Tabella 2.2 - Sintesi degli articoli
TITOLO AUTORE TIPO DI
STUDIO
DESCRIZIONE DEL
LAVORO
CONCLUSIONI E
RISULTATI
TIPO DI
PROVA
Evaluation of the acetabular labrum by
MR arthrography
Leunig M, Werlen S, Ungersböck A,
Ito K, Ganz R. 1997
Serie di casi
Valutare il valore della Risonanza Magnetica come tecnica mini-
invasiva di diagnosi di anormalità del labbro
acetabolare
La Risonanza magnetica ha un altà sensibilità per il
rilevamento di degenerazione del labbro
acetabolare
V
The contour of the femoral head-neck
junction as a predictor for the risk
of anterior impingement
H. P. Nötzli, T. F. Wyss, C. H.
Stoecklin, M. R. Schmid,
K. Treiber, J. Hodler. 2002
Serie di casi
Ricercare gli aspetti biomeccanici della
giunzione testa-collo del femore come fattori di osteoartrosi d’anca
Differenze significative esistono tra il gruppo
sintomatico ed il gruppo di controllo; nella
circonferenza del collo e nella ridottà concavità di testa- collo del femore
V
Anterior Femoro-Acetabular
Impingement Due to Acetabular. Retroversion
K. A. Siebenrock, R. Schoeniger and
R. Ganz. 2003 Studio terapeutico
Valutare se un sintomatico
impingement femoro-acetabolare anteriore a
causa della retroversione
acetabolare, può essere trattato efficacemente con una osteotomia
periacetabolare
L’osteotomia periacetabolare è un metodo efficace per
riorientare l'acetabolo in giovani adulti con sintomi d’impingement femoro-acetabolare anteriore a causa di retroversione
acetabolare
IV
18
TITOLO AUTORE TIPO DI
STUDIO
DESCRIZIONE DEL
LAVORO
CONCLUSIONI E
RISULTATI
TIPO DI
PROVA
Clinical Presentation of Femoroacetabular
Impingement in Adolescents
Ernest L. Sink, MD, Jane Gralla,
PhD, Alison Ryba, and Michael Dayton. 2008
Serie di casi
Lo scopo di questo studio è di descrivere la presentazione clinica e
la diagnosi del FAI, causa di dolore all'anca
negli adolescenti.
Il Fai negli adolescenti ha caratteristiche comuni che, se riconosciute, permottono
la prevenzioni di alterazioni
anotomofunzionali dell’anca
V
The Interrater Reliability of 4
Clinical Tests Used to Assess
Individuals With Musculoskeletal Hip
Pain
Robroy L. Martin, Jon K.
Sekiya.2008
Descriptive and reliability study
Valutare l'affidabilità interesaminatore
del test di FABER, flessione-intrarotazione
ed adduzione (impingement test), log roll test e la dolorabilità
alla palpazione del grande
trocantere
I valori kappa per la FABER
test, log roll test, e la valutazione di dolorabilità del gran trocantere, erano superiori a 0,40 (giusto livello di accordo) a un livello di confidenza del 95%. L'impingement test ha una affidabilità scarsa.
V
Concurrent Criterion-Related Validity of
Physical Examination Tests for Hip Labral Lesions:
A Systematic Review
M. Rebecca Leibold, Peter A.
Huijbregts, Richard Jensen
2008
Revisione sistematica
Criteri di validità dei test utili a disgnosticare una lesion del labbro
Una combinazione di test offre al medico, con la
massima evidence-based, sicurezza che una lesione labiale all'anca è assente
I
19
TITOLO AUTORE TIPO DI
STUDIO
DESCRIZIONE DEL
LAVORO
CONCLUSIONI E
RISULTATI
TIPO DI
PROVA
Cam-type femoral-acetabular
impingement: is the alpha
angle the best MR arthrography has to
offer?
Derek G. Lohan, Leanne L. Seeger,
Kambiz Motamedi, Sharon
Hame, James Sayre 2009
Studio retrospettivo
Quantificare il grado di variabilità e calcolare
l'accuratezza diagnostica dell'angolo α nel suggerire una
diagnosi di impingement cam, per determinare la
precisione dell’impingement test
La misurazione dell’angolo α
ha dato scarsi risultati statistici, mentre
l’impingement test rimane il più affidabile predittore
dell’impingement cam
IV
20
TITOLO AUTORE TIPO DI
STUDIO
DESCRIZIONE DEL
LAVORO
CONCLUSIONI E
RISULTATI
TIPO DI
PROVA
What is the role of clinical tests and
ultrasound in acetabular labral tear
diagnostics?
Anders Troelsen, Inger
Mechlenburg, John Gelineck, Lars Bolvig,
Steffen Jacobsen, and Kjeld Søballe
2009
Serie di casi
Studiare la validità diagnostica dei test
clinici e dell’ecografia rispetto alla risonanza
magnetica per una lesione del labbro
acetabolare
La risonanza ha identificato una lesione del labbro in 17 delle 18 anche. L’ecografia ha una sensibilità del 94%,
un valore predittivo positivo del 94%, e vi è stato solo 1 caso di falso
negativo rispetto alla risonanza. L’impingement test ha la miglior capacità diagnostica degli esami
clinici, con una sensibilità del 59% e una specificità
del 100%. Il valore predittivo positivo è del 100%, mentre il valore
predittivo negativo è del 13%.
V
21
TITOLO AUTORE TIPO DI
STUDIO
DESCRIZIONE DEL
LAVORO
CONCLUSIONI E
RISULTATI
TIPO DI
PROVA
Clinical presentation of patients with
symptomatic anterior hip
impingement
John C. Clohisy MD, Evan R. Knaus DO,
Devyani M. Hunt MD, John M. Lesher MD,
Marcie Harris-Hayes PT, Heidi
Prather DO 2009
Studio diagnostico
Determinare la storia clinica, lo stato funzionale, lo stato delle attività ed i
risultati dell'esame fisico che
caratterizzano il FAI
I pazienti sono abbastanza attivi anche dimostrando
una restrizione della funzionalità e della salute
generale
II
Prevalence of radiological signs of
femoroacetabular impingement in
patients presenting with
long-standing adductor-related
groin pain
A Weir, R J de Vos, M Moen, P Hölmich, J L Tol
2010
Serie di casi
Questo studio esamina la prevalenza di
segni radiologici di FAI in pazienti con dolore all'inguine correlato
all’adduttore
Segni radiologici di FAI sono spesso
osservati nei pazienti che presentano dolore
all’inguine correlato all’adduttore
V
22
2.2 VALUTAZIONE DEL LABBRO ACETABOLARE [3]
Questo articolo prende in esame 23 pazienti giovani adulti con un età media di 40 ± 2
anni, precisamente 14 donne e 9 uomini. Tutti manifestavano una storia di dolore
intermittente all'inguine fino a 15 anni (in media 3,5 anni), per lo più suscitato dal
movimento di rotazione senza un evidente episodio scatenante. Sei hanno avuto
dolore notturno. Per tutti i pazienti l’articolarità era buona, solo in 6 presentano
episodi di bloccaggio dell’articolazione.
Risulta molto importante il test per l’impingement (flessione-adduzione-
intrarotazione) perché provoca una sensazione di apprensione a 21 paziente sui 23
totali.
Per valutare anche il labbro posteriore è stato eseguito un test in iperestensione-
abduzione-extrarotazione risultato positivo solo per 5 soggetti.
L’obiettivo dello studio, era quello di valutare la sensibilità diagnostica della
risonanza magnetica riguardo ad anormalità del labbro glenoideo. La Rm ha
suggerito 21 lesioni, esattamente come l’impingement test, che in 20 casi sono state
accertate durante l’intervento chirurgico.
A sfavore c’è da sottolineare la non specifica associazione dei 21 pazienti, risultati
positivi all’impingement test, ai 20 pazienti con effettiva lesione del labbro
riscontrata durante l’intervento.
Tuttavia il campione preso in esame non si discosta di molto dai risultati positivi, per
cui si può presupporre che l’impingement test abbia una certa validità.
2.3 LA CIRCONFERENZA DELLA GIUNZIONE TESTA-COLLO
FEMORALE COME PREDITTORE DEL RISCHIO D’IMPINGEMENT
ANTERIORE [6]
Il conflitto tra la testa-collo del femore e il bordo anteriore acetabolare può causare
un’ artrosi precoce.
Sono stati presi in esame 39 soggetti con dolore all’anca (impingement test positivo)
e 35 sani come il gruppo di controllo. Le differenze anatomiche notate sono:
23
• Nell’angolo formato dall’asse del collo del femore, fino al centro della testa
femorale ed il punto anteriore in cui si supera il raggio della testa femorale
(Fig. 2.1);
• Nella circonferenza del collo femorale; minore nei soggetti malati;
• Nella ridotta concavità nella giunzione testa- collo del femore.
Fig. 2.1: a sinistra un paziente sano, mentre a destra un paziente con impingement
Queste caratteristiche anatomiche suggeriscono una stretta correlazione tra la
limitazione sintomatica dei movimenti in rotazione interna ed adduzione, componenti
dell’impingement test.
2.4 IMPINGEMENT FEMORO ACETABOLARE ANTERIORE [7]
Lo studio valuta l’efficacia dell’osteotomia periacetabolare per diminuire la
retroversione ed aumentare l’offset della testa-collo del femore su 29 pazienti, tutti
con l’impingement test positivo. Si è visto che l’articolarità migliora notevolmente
nei movimenti di flessione,rotazione interna ed adduzione. Di nostro interesse è la
dichiarazione che l’impingement test risulta affidabile per rilevare lesione del bordo
anteriore dell’acetabolo.
2.5 LA PRESENTAZIONE CLINICA D’IMPINGEMENT FEMORO
ACETABOLARE NEGLI ADOLESCENTI [8]
Lo scopo di questo studio è quello di descrivere la storia, l’esame fisico, le
radiografie di giovani in età adolescenziale con dolore all'anca a causa del FAI.
24
Sono stati presi in considerazione solo soggetti con FAI diagnosticato ed accertato e
valutati per 24 mesi. Ci sono 30 ragazze e 5 ragazzi. L'età varia da 13 a 18 anni
(media,16 anni). La durata del sintomo iniziale è dai 3 mesi a 3 anni. I pazienti sono
pesantemente coinvolti nello sport o nella danza. 13 pazienti di sesso femminile, che
sono ballerine, attribuiscono il loro dolore ed i sintomi alla danza. Gli sport delle
altre femmine variano in: pista (n = 4), nuoto (n = 3), pallacanestro
(n = 1), catcher nel softball (n = 1), Karate (n = 1), ginnastica calcio (n = 2), (n = 2),
equitazione (n = 1), pallavolo (n = 1), e il violoncellista (n = 1) che passa il tempo
seduto con le gambe in rotazione interna. Tre pazienti di sesso maschile svolgono
calcio, basket e baseball.
Il dolore viene denunciato in tutti i pazienti anteriormente all’inguine (Fig. 2.2).
Fig. 2.2: disegno di un paziente con il segno dell’anca''grab sign''.
Occasionalmente, ci sono irradiazioni laterali verso la regione trocanterica,
medialmente nella regione adduttoria e raramente nella regione glutea. All'esame
obiettivo, tutti i pazienti hanno un impingement test positivo sul lato sintomatico. La
flessione passiva media dell'anca è di 95 gradi.
L’impingement test, quando l’anca viene portata in flessione, rotazione interna e
adduzione, provoca un dolore spesso coerente con il sintomo del paziente (Fig. 2.3).
25
Fig. 2.3: l'impingement test. Con il paziente supino, l'anca è flessa, addotta, e ruotata internamente.
Dolore
con questa manovra è un segno d’irritazione d’anca e / o del labbro anteriore
Altri segni clinici d’impingement risultano essere un attività ripetuta con flessione
d’anca e lo stare seduti per molto tempo.
2.6 L’AFFIDABILITA’ INTERESAMINATORE DI 4 TESTS CLI NICI USATI
PER VALUTARE INDIVIDUI CON DOLORE MUSCOLOSCHELETRIC O
ALL’ANCA [5]
Questo studio esamina l’affidabilità e la riproducibilità del FABER test,
impingement test, log roll e la palpazione del gran trocantere. I test sono stati
effettuati su 70 pazienti con dolore all’anca dovuto allo sport, da un chirurgo
ortopedico e da un fisioterapista, per valutare la loro efficacia.
I dati statistici nella tabella sottostante:
26
I 4 tests hanno un moderato accordo, tuttavia l’impingement test, con un valore K di
0,40, ha indicato una basso valore di riproducibilità. Questo può essere dato da
diversi errori soprattutto per quanto concerne la localizzazione del dolore che
nell’impingement test può essere più difficile da individuare.
Una limitazione di questo studio è che ha valutato l’affidabilità e non la validità. I
due esaminatori hanno trovato un sostanziale accordo, ma non sono stati in grado di
individuare una condizione patologica precisa.
Il FABER e l’impingement test hanno una sensibilità elevata, ma bassa specificità
nella rilevazione di lesioni del labbro. Non sono specifici per individuare una
condizione specifica, ma possono essere utili per distinguere tra intra-extra patologie
articolari.
2.7 VALIDITA’ DEI CRITERI INERENTI AI TESTS UTILIZZ ATI PER LE
LESIONI DEL LABBRO ACETABOLARE [2]
Le lesioni del cercine dell'anca costituiscono una delle possibili ragioni di dolore
all'inguine.
Narvani et al. hanno riferito che al 22% degli atleti con dolore all'inguine è stato
diagnosticato una lesione del labbro. McCarthy et al. hanno concluso che il 55% dei
loro pazienti con dolore meccanico all'anca avevano una lesione del labbro.
27
Con l'avvento della artroscopica, mezzo affidabile di diagnosi, lesioni del labbro
dell’anca sono divenute di crescente interesse per il medico.
Tuttavia, la diagnosi clinica dei pazienti con lesioni labiale è complessa.
I dati demografici per i pazienti con lesioni labiali sono molto variabili: l’età in
letteratura varia da 8 a 72, sebbene la maggior parte dei pazienti erano nel quarto
decennio di vita. Le lesioni del labbro sono più comuni nelle donne. Unendo tutti gli
studi, il 60% dei pazienti erano donne. A livello di attività, risulta maggior fattore di
rischio nei corridori, atleti professionisti, e chi frequenta la palestra 3 volte a
settimana.
Santori e Villar hanno raccolto dati sull’eziologia della lesione del labbro
acetabolare: una lesione traumatica si è verificata nel 25,9% mentre nel 44,8%
probabilmente è di origine degenerativa.
I pazienti riferiscono, come movimenti scatenanti dolore, l’iperabduzione e la
torsione, collegati ad un incidente stradale, sport, lavoro, o un colpo diretto.
Altri fattori di rischio esterni osservati in letteratura includono microtraumi ripetitivi;
attività sportive che richiedono frequenti movimenti di rotazione esterna come il
calcio, golf, hockey, karate e il balletto.
Per stabilire le migliori evidenze, per quanto riguarda la diagnosi fisica di lesione del
labbro, è stata effettuata una ricerca in letteratura che ha permesso di stendere la
seguente tabella con valori statistici su diversi tipi di test con una loro breve
spiegazione.
28
29
30
Flexion-Adduction-Internal Rotation Test (Impingement Test)
Il movimento di flessione associato all’adduzione porta la testa del femore in buona
approssimazione con il bordo acetabolare. La rotazione interna del femore provoca
una forza di taglio sul labbro acetabolare. Dolore all'inguine è la zona considerata
indicativa per una lesione del labbro, tra cui la degenerazione, logoramento, o
strappi, soprattutto per la parte antero-superiore.
Impingement provocation test
Gli autori riportano il test in iperestensione e rotazione esterna per testare il bordo
postero-inferiore.
La positività del test è data da una sensazione di disagio o apprensione.
31
Flexion internal rotation test
Alcuni autori hanno studiato una modifica dell’impingement test, effettuando, con il
paziente supino un flessione d’anca 90 ° e successivamente una rotazione interna.
A differenza dell’impingement test, questo test modificato non ha alcuna
componente di adduzione.
La positività del test è da considerarsi esattamente come l’impingement test sia per la
localizzazione del dolore e sia per la patologia.
Flexion-Adduction-Axial Compression Test
Questa manovra consiste in una compressione assiale dell’articolazione coxo-
femorale a 90 ° di flessione e lieve adduzione.
Il dolore determina la positività del test.
32
Palpation Posterior to Greater Trochanter
La dolorabilità alla palpazione posteriormente al grande trocantere indica una
probabile lesione del labbro acetabolare.
Flexion-Internal Rotation-Axial Compression Test
Questa prova consistente in una rotazione interna, flessione e compressione assiale.
La riproduzione di dolore o fastidio indicano la positività del test.
33
Thomas Test
Gli autori hanno descritto questa manovra con una estensione d’anca a partire da una
posizione flessa.
Non sono stati definiti i segni per attribuire la positività o la negatività del test.
Maximum Flexion-Internal Rotation Test
Il test consiste nella massima flessione d’anca con rotazione interna.
Un segno positivo è stato indicato dall’esacerbazione del dolore e/o riproduzione del
sintomo del paziente
Maximum Flexion-External Rotation Test
Il test è composto dalla massima flessione e rotazione esterna.
I dati sull’interpretazione e la performance del test non sono stati forniti.
34
Fitzgerald Test
Fitzgerald ha segnalato due diversi test per determinare se i pazienti hanno una
problematica nella parte anteriore o posteriore del labbro.
Il primo dei test (figura in alto) consiste in una flessione, rotazione esterna e massima
abduzione d'anca, seguita dal secondo test (figura in basso), movimento di
intrarotazione e massima adduzione. Se la prima manovra è dolorosa o presenta un
“click” udibile o non udibile, è ritenuto indicativo di una lesione anteriore del labbro.
La seconda prova descritta come estensione, adduzione ed intrarotazione è indicativa
di una lesione del labbro posteriore se provoca dolore con o senza “click”.
Le evidenze di questi test indicano che il loro risultato negativo o la combinazione
dei loro risultati negativi, forniscono al clinico la massima competenza nell’escludere
una lesione del labbro acetabolare.
Attualmente, la ricerca non ha prodotto prove con sufficiente specificità che
permetterebbe di diagnosticare una lesione del labbro.
35
2.8 L’ANGOLO ALFA NEL FAI TIPO CAM [4]
Lo scopo di quest’articolo è quello di quantificare il grado di variabilità e calcolare
l'accuratezza diagnostica dell’angolo alfa come indicatore di rischio di un Fai di tipo
cam, per determinare la precisione di un impingement test e proporre alternative di
misurazione della giunzione testa-collo del femore e determinare la loro utilità
diagnostica.
Sono stati presi in considerazioni 76 pazienti per 4 anni.
Le misurazioni sono state fate da tre ortopedici in maniera indipendente e cieca
hanno eseguito le misurazioni.
L’angolo alfa è risultato scarsamente affidabile perché le misurazioni prese hanno
una variabilità intra-esaminatore notevole, ben del 30% mediamente.
Il rapporto tra collo e testa del femore non ha alcun valore nel predire la presenza o
assenza di un Fai di tipo cam.
I dati registrati sull’impingement test, prima di un intervento chirurgico hanno
consentito di assegnargli una sensibilità del 76.9%, una specificità 87,2% e dei valori
predittivi positivi e negativi rispettivamente dell’ 85,7% e del 79,1%.
Per l’esperienza degli autori l’impingement test rimane il più affidabile predittore
della presenza di un FAI di tipo cam.
2.9 RUOLO DEI TESTS CLINICI NELLA LESIONE DEL LABBR O[9]
In questo studio, sono di nostro interesse i test clinici utilizzati per diagnosticare una
lesione del labbro acetabolare.
I test sono 3 e considerati positivi se causano dolore all’inguine:
1. L’impingement test ( flessione di femore a 90°, associata ad una adduzione e
rotazione interna Fig.);
2. Il FABER ( flessione di femore, extrarotazione e abduzione con il piede
appoggiato sul ginocchio controlaterale Fig. 2.4);
3. Il test resistito (arto inferiore esteso con flessione di femore di 30°, e spinta
verso il basso a livello del ginocchio da parte dell’operatore Fig. 2.5);
36
Fig. 2.4: FABER test
Fig. 2.5: test resistito
37
L’impingement test è risultato positivo in 10 dei 18 casi. In questi casi, la RM ha
confermato la presenza di una lesione (cioè veri positivi). In 7 casi il test è risultato
falso negativo e in 1 caso è stato vero negativo. Di conseguenza, l’impingement test
ha avuto una sensibilità del 59% e una specificità del 100%. Il valore predittivo
positivo è del 100%, mentre il valore predittivo negativo è del 13%.
Il test di FABER è risultato positivo in 7 dei 18 casi, che sono stati tutti confermati
come veri positivi. Il test ha avuto esito come falso negativo in 10 casi e vero
negativo in un caso. Così, la sensibilità è del 41% e la specificità è stata del 100%. Il
valore predittivo positivo è stato del 100% e il valore predittivo negativo è del 9%.
Il test resistito è stato positivo solo in 1 dei 18 casi. In questo caso, le altre prove
cliniche sono risultate positive, e sia l’ecografia e che la RM hanno confermato la
presenza di una lesione del labbro.
2.10 PRESENTAZIONE CLINICA DI PAZIENTI CON IMPINGEM ENT
ANTERIORE ALL’ANCA [1]
Questo studio ha determinato la storia clinica, lo stato funzionale, stato delle attività
ed analizzato i reperti dell'esame fisico che caratterizzano FAI. Sono stati valutati in
modo prospettico 51 pazienti (52 anche) con sintomatico FAI accertato. L'età media
dei pazienti è di 35 anni ed il 57% maschi. Comunemente l’insorgenza dei sintomi
sono stati insidiosi e connessi ad una specifica attività (65%). Il dolore si è verificato
prevalentemente all'inguine (83%), ma viene localizzato anche in altre parti del corpo
( Fig. 2.6).
38
.
Fig. 2.6: localizzazione e frequenza di dolore manifestato da pazienti con diagnosi di FAI
Il tempo medio dall'inizio dei sintomi alla diagnosi definitiva è stato di 3,1 anni. I
pazienti sono stati valutati in media 4,2 da medici prima della diagnosi e sono state
comuni le diagnosi errate. Il 13% dei soggetti ha avuto un intervento chirurgico
senza successo in un altro sito anatomico. La flessione d’anca e la rotazione interna
sono limitate medialmente a 97° e 9°.
La maggioranza dei pazienti lamenta un esordio insidioso di dolore inguinale
predominante che è diventato da moderato a grave al momento della presa in carico e
si aggrava con l'attività.
Di nostro interesse è la batteria di test utilizzati per valutarne l’affidabilità.
L’impingement test anteriore (flex-intra-adduz) ha riprodotto dolore inguinale
anteriore in 46 delle 52 (88%) anche testate. Trentasei su 52 anche (69%) risultano
positive al FABER test mentre
39
23 (56%) sono positive al test resistito. Il log roll test e l’impingement test posteriore
hanno riprodotto dolore all'anca nel 30% e il 22% delle anche.
2.11 PREVALENZA DI SEGNI RADIOLOGICI DI FAI IN PAZI ENTI CON
DOLORE ALL’INGUINE CORRELATO AGLI ADDUTTORI [10]
Questo studio ha esaminato la prevalenza di segni radiologici di FAI in pazienti con
dolore all'inguine correlato all’adduttore, dove l’impingement test anteriore risulta
positivo in 9/34 atleti (calcio,rugby).
Afferma che non c'era nessun rapporto con il numero di segni radiologici (p = 0,95)
ed alcuna correlazione tra ROM dell'anca e il numero di segni radiologici (p = 0,37).
I medici dovrebbero essere consapevoli di questo fatto e la possibile mancanza di
correlazione per la valutazione degli atleti con dolore all’inguine.
Riporta che recenti ricerche sulla affidabilità dei impingement test anteriore hanno
dimostrato una bassa affidabilità (κ = 0,58), quando è stato seguito su una
popolazione di pazienti con differenti problemi intrarticolari. Su 70 paziente con una
varietà di condizioni patologiche dell'anca (di cui 48 sono stati diagnosticati 48 con
FAI) hanno trovato il test positivo in 57 pazienti suggerendo
che in alcuni casi, la prova aveva falsi positivi.
Propone lo studio per confermare la validità del test in pazienti con dolore all’inguine
associato a problemi extraarticolari dell’anca, questo per constatare se il test potrebbe
causare uno stress alla sinfisi pubica (fonte di dolore nei pazienti con
broncopneumopatia cronica degli adduttori) o comprimere l’ileopsoas (fonte
secondaria di dolore in molti pazienti che presentano dolore all’inguine correlato agli
adduttori).
40
CONCLUSIONI
Il FAI è una patologia complessa e difficile diagnosticare con esattezza attraverso
esami clinici.
La ricerca deve ancora essere approfondita per determinare dati statistici, come la
sensibilità e la specificità, con assoluta precisione per i test clinici.
Attualmente, tra le varie manovre emerse nello studio, l’impingement test sembra
essere il più sensibile per ipotizzare una lesione del labbro acetabolare con valori di
sensibilità buoni.
Anche il FABER test, utilizzato di solito per individuare problematiche
dell’articolazione sacroiliaca, potrebbe essere uno strumento in più per ipotizzare una
lesione del labbro acetabolare con valori elevati di sensibilità.
Uno studio ha dichiarato che l’impingement test ed il FABER hanno una specificità
del 100%, ma non si può considerare un valore attendibile, sia per il campione troppo
piccolo preso in esame e sia perché non è ben chiaro come sia stata calcolata.
La revisione, che ha un’accuratezza più elevata, conferma i valori di sensibilità per i
due tests nominati precedentemente e valuta altri tipi di tests che potrebbero essere
utili per individuare delle lesioni del labbro. A parte il Thomas, gli altri tests possono
essere utili per creare un cluster, in maniera da rendere più affidabile l’ipotesi di una
lesione del labbro.
Tra i test analizzati molto interessante è il “Fitzgerald Test” (ideato dall’omonimo),
che consiste in una manovra con partenza in posizione di flessione abduzione
extrarotazione fino ad arrivare in posizione di adduzione intrarotazione in minima
flessione. I valori ricavati da questo test sono del 96% di accuratezza e del 100% di
sensibilità, ma analizzati in un solo studio, quindi sarebbe auspicabile approfondire e
verificare la sua efficacia.
Principalmente gli studi affrontano la possibilità di individuare una lesione del
labbro, precursore del FAI, tralasciando le problematiche di natura ossea già note
agli ortopedici e facili da diagnosticare attraverso un Rx.
41
Per diagnosticare un lesione del labbro, l’esame strumentale più affidabile è l’artro
risonanza magnetica ed è molto importante, oltre l’utilizzo dei tests clinici,
raccogliere una accurata anamnesi e considerare di più il “grab sign”.
42
BIBLIOGRAFIA
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◫ Randelli Filippo “Conflitto femoro acetabolare” Le Malattie Rare in età
giovane-adulta: la nuova frontiera per il Medico di Medicina Generale
Hippocrates 2009