Disordini vascolari retinici
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LA RETINA:LA RETINA:OCCULISIONI ARTERIOSE E VENOSE OCCULISIONI ARTERIOSE E VENOSE
RETINICHERETINICHE
Dr. Luca AvoniDr. Luca Avoni
L’OCCHIO FRA MATURITA E MALATTIA: L’OCCHIO FRA MATURITA E MALATTIA: CONOSCERE PER PREVENIRE CONOSCERE PER PREVENIRE
Imola Settembre 2008Imola Settembre 2008
DISORDINI VASCOLARI RETINICI
I disordini vascolari retinici tipici dell’età adulta sono:
le occlusioni delle arterie e vene retiniche
La vascolarizzazione dell’occhio umano deriva dalla
Arteria carotide interna
Occlusione delle ARTERIE RETINICHE
La circolazione retinica è una circolazione di tipo terminale, come quella del Sistema Nervoso Centrale: ossia non esistono anastomosi tra le arterie retiniche.
La porzione piu’ interna della retina riceve il suo nutrimento dall’arteria retinica centrale, ramo dell’arteria oftalmica, mentre le porzioni piu’ esterne ricevono nutrimento per diffusione dalla coriocapillare.
Il circolo coroideale non è di tipo terminale è ricco di anastomosi e I capillari sono tipicamente fenestrati.
La coroide riceve nutrimento dalle arterie ciliari posteriori, anche esse rami dell’arteria oftlamica.
Una perdita improvvisa e non dolorosa della vista è tipica delle occlusioni del circolo retinico:
Sintomi visivi
Occlusione della Arteria centrale della Retina (OACR)
Occlusione di una
branca retinica (OABR)
Difetto di vista completo
Difetto di vista a settore
La causa piu’ comune di OAR è un embolo nella circolazione retinica, infatti fu per la prima volta descritta in un caso di endocardite da Van Graefe nel 1859.
L’embolo può arrestarsi nell’a. centrale o progredire verso una branca dell’arteria retinica
Il 14% della popolazione ha delle arterie cilioretiniche e il 25% degli occhi una arteria cirlioretinica: fattore di protezione verso l’OACR perchè supplisce alla circolazione maculare tramite il circolo coroideale.
L’occlusione del circolo retinico determina improvvisamente un
edema degli strati retinici interni e una necrosi del tessuto.La retina appare opaca ed
edematosa per rigonfiamneto delle fibre nervose. La foveola
assume un colore rosso ciliegianella OACR
Il danno cellulare irreversibile si verifica in 90-100 minuti:Quindi l’intervento dell’oculista deve essere il piu’ immediato possibile
FREQUENZA
OACR: 1 ogni 10.000 abitanti circa 1-2% dei pazienti che si rivolgono all’oculista
Sesso: piu’ colpito sesso maschile
Età: >60aa
Ipertensione Arteriosa e Diabete: nel 67% e 25% dei pz colpiti da OAR
Mortalità: pazienti con ostruzione dell’ACR embolica hanno R di mortalità del 56% in 9 anni legato alla patologia cardiaca di base
CAUSE
Embolismo: emboli di colesterolo, batterici o raramente derivanti dall’uso di droghe endovenose
Patologie cardiache: FA, endocardite
Coagulopatie
Aterosclerosi carotidea
Occlusione arteriosa idrostatica: un prolungato aumento della pressione intraoculare può determinare una OACR
Improvvisa ipotensione idrostatica con collasso del circolo carotide interna
Arterite di Horton: pazienti >65aa spt donne
Diagnosi
Esame oculistico completo
Acuità visiva: da percezione luce a moto-mano se colpita AC, difetti visivi settoriali se colpita solo una branca Retinica
Difetto pupillare afferente
Fondo Oculare: Fondo pallido, macula rosso ciliegia, evidenza di embolo nella circolazione retinica
Programmare un WORK-UP cardiologico:
Ecografia Cardiaca
Elettrocardiogramma (FA), ECD carotideo
Auscultazione cardiaca di soffi, murmori…
Valutare presenza di policitemia, anemia, disordini piastrinici
Valutare fibrinogeno totale, PT e aPTT e Valutare presenza di coagulopatie
FAG, OCT e CVC confermano la diagnosi sospetta e sono utili per il follow-up e per valutare deficit visivo
OBAR
OCAR
TERAPIA
La prognosi visiva dipende dalla velocità del trattamento che deve essere effettuato in ambiente ospedalizzato, anche per il R di embolismo in altre regioni
NON ESISTONO LINEE GUIDA basate su EBM…..
Dalla esperienza clinica raccolta:
Abbassamento della IOP a 10-15 mmHg tramite:
Massaggio oculare
Paracentesi della CA
Instillazione di colliri ipotonizzanti
ALTRE OPZIONI TERAPEUTICHE:
Terapia con anidride carbonica che determina vasodilatazione e rilascio di ossigeno
Terapoia con farmaci fibrinolitici che deve essere iniziata entro 4-6 ore dai sintomi visivi
Terapia in camera iperbarica che deve essere iniziata entro 2-12 ore al massimo
PREVENZIONE
Controllo della PAO
Controllo della glicemia e livelli sierici di colesterolo
Controllo della PIO
Retinopatia ipertensiva grado I
Occlusione delle VENE RETINICHE
Patologia piu’ frequente delle occlusioni retiniche:
Rappresenta la seconda forma di patologia vascolare retinica dopo la retinopatia diabetica
Incidenza: 3% nella popolazione >40 aa
7% nella polazione > 65 aa
Età: 90% delle OVR si presenta popolazione >55 aa
Sesso: piu’ colpiti I maschi
Mortalità: non è riportato aumento della Mortalità in pz con OVR
Le Occlusioni Retiniche possono interessare la Vena Centrale o una Branca retinica, piu’ spesso il ramo
Superotemporale
OVCR
OVBR
OVCR
Clinicamente 2 tipi di OVCR:
Ischemica e non ischemica ( emorragica) anche se all’esordio può essere difficile la classificazione e spesso coesiste una forma mista
ISCHEMICA NON ISCHEMICA
All’esordio i sintomi visivi posssono essere scarsi e si va da un leggero annebbiamento visivo ad un difetto di vista piu’ pronunciato.
Puo’ evolvere verso la forma ischemica o puo’ risolversi completamente con buon recupero visivo
La forma non ischemica ha una prognosi migliore:
Retinopatia ipertensiva e OVCR non ischemica
La forma ischemica si presenta con un grave deficit visvo, difetto pupillare afferente,numerose emorragie retiniche ed essudati cotonosi, aree retiniche non perfuse e presenza di un elettroretinogramma alterato già nelle prime fasi della malattia.
Alla fine il quadro può complcarsi con glaucoma neovascolare
Patogenesi:
Le arterie e le vene retiniche dividono una tonaca avventizia comune: la sclerosi arteriosa trasforma le arterie in vasi
rigidi e non deformabili che schiacciano le vene all’interno del comune ristretto spazio anatomico:
ne consegue una stasi venosi, occlusione del vaso, alterazione dell’endotelio e infine la formazione di un trombo
che occlude completamente la vena
Fattori di RischioIpertensione
Diabete mellito
Patologie cardiovascolari
Vasculiti
Patologie Reumatiche
Tromboembolia
Obesità
Disordini della coagulazione del sangue
Uso di contracettivi orali
Fumo Alcool
Sintomi Oculari
Asintomatico
Visione offuscata
Perdita della vista graduale o improvvisa
Fotofobia
Occhio rosso e doloroso
Diagnosi
Esame oculistico completo: acuita’ visiva, esame del fondo, FAG e OCT
La forma ischemica e non ischemica possono associarsi a edema maculare cistoide evidenziabile oftalmoscopicamente FAG e OCT
La forma neovascolare è caratterizzata dalla presenza di neovascolarizzazioni retiniche papillari, alla periferia retinica, a livello dell’iride: glaucoma neovascolare
TERAPIA MEDICA
Anticoagulanti orali
Plasmaferesi
Agenti fibrinolitici
Cortisonici sistemici
Iniezione locale di anticoagulanti
TERAPIA LASER
LASER:
La fotocoagulazione laser è considerato il “gold standard” per la CRVO ischemica,
Previene la neovascolarizzazione quando le aree ischemiche sono più di 10 diametri papillari
I parametri del laser dovrebbero essere circa 500-m, per 0.1-0.2 secondi e potere necessario allo sbiancamento retinico.
Trattamento laser maculare per maculopatia edematosa
Trattamento dell’edema maculare
INIEZIONE intravitreale di ozurdex
(modalità terapeutica aggiunta rispetto alla presentazione del 2008 vedi casi clinici trattati con ozurdex)
VITRECTOMIA e Neurotomia radiale del nervo ottico, liberazione unica avventiziale comune
Neurotomia radiale del n.ottico: lo scopo è quello rimuovere anello sclerale attrorno al nervo ottico , lato nasale , per facilitare la circolazione all’interno delle arterie e vene
Neurotomia nasale radiale e rimozione della tonaca avventiziale comuine
VITRECTOMIA
La vitrectomia è una procedura chirurgica che serve per la rimozione del vitreo.
Da studi clinici sembra che la vitrectomia migliori l’edema cronico nelle ovcr E FACILITI L’AZIONE DI FARMACI INTRAVITREALI