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16,00 Periodico semestrale Playtimes ARCHITETTURA DEL paesaggio Rivista di aiapp Associazione Italiana Architettura del Paesaggio 35 Semestrale n°2.2017

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n°2.2017

A/ con dicitura “Rivista AIAPP” 1A/ con indicazione numero

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Rivista di AIAPP Associazione Italiana Architettura del Paesaggio

Rivista semestrale dell’AIAPP Associazione Italiana Architettura del Paesaggio

TESTATA RIVISTA “ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO”

€ 1

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Playtimes

ARCHITETTURADEL paesaggio

Rivista di aiappAssociazione Italiana Architettura del Paesaggio

35Semestrale n°2.2017

A/ con dicitura “Rivista AIAPP” 1A/ con indicazione numero

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TESTATA RIVISTA “ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO”

EUROFLORA2018.IT

PROMOSSO DA

dal 21 aprileal 6 maggio

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Editoriale / Editorial Let's Play / 10

Letture / Short Essays / 13Divertirsi facendo. Il bello del gioco secondo Gilberto Oneto-Having fun while doing. Gilberto Oneto’s concept of the nice thing about playing / Un’alleanza globale per la difesa dei giardini scolastici-A Global Alliance in Defence of School Grounds / Campi gioco: uno sguardo al passato pensando al futuro - Playgrounds: a look at the past, thinking about the future / Giocare contro il Muro di Berlino- Playing against the Berlin Wall

Progetti / Projects / 30

Urban Playspaces / 32Giocare nel centro del quartiere-Play in the middle of the district / Ri-creazione urbana-Urban re-creation / Il gioco in comune-Playing Together / Narrazioni urbane: lo spazio ludico come fil rouge-Urban tales: playful spaces as central theme / Un Parco gioco di quartiere-A Neighborhood Playspace / Paesaggi ludico-ricreativi per la città compatta-Playful recreational landscapes for the Compact City / Gioco di rigenerazione urbana e culturale-A game of urban and cultural regeneration / Una superficie inclusiva- An inclusive surface

Play into the Wild / 60Tre casette-gioco nella pineta-Three playhouses in the pine trees / A passo di gioco- At the pace of play / Un parco giochi nel bosco-A park to play in the woods / Bambù ludico nella foresta pluviale-Bamboo playground in the rainforest

Schoolyards and Play Garden / 72Le regole del gioco-Rules of the Game / Giocando tra le case di legno-Playing among wooden houses / Paesaggi ludici-Playscapes / Giocare in un campo profughi-Playing in a refugee camp

Didactic-recreational Itineraries / 74Giocare nei paesaggi del vino-Playing in wine landscapes / La forza dell’acqua- The Power of Water / Itinerario ludico in un paesaggio archeologico-A play itinerary in an archaeological landscape / Il labirinto di mais-The corn maze

Strumenti / Tools / 96Elementi per il progetto / Design elements / 97Alfabeti ludici / Play alphabet

Learning from / 100Il progetto dei playground secondo Jacques Simon /The playground project according to Jacques Simon

Cultura del progetto / Design culture / 106Aree gioco: dall’accessibilità all’inclusione /Playgrounds: from accessibility to inclusion

Rubriche / Columns / 108Lettera al paesaggio-To the Landscape / In viaggio-On the road / Concorsi-Competitions / Libri-Books / Agenda

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Semestrale n°2.2017

Playtimes

In copertina / Cover

Space CabinsA Darmstadt, nei pressi del noto complesso Jugendstil a Mathildenhöhe, dove all’inizio del Novecento s’insediò una colonia d’artisti tesa a speri-mentare gli ideali del movimento Arts and Crafts, il collettivo italiano oriz-zontale ha progettato e realizzato in autocostruzione, con l’aiuto di 15 stu-denti, Space Cabins, tre alloggi per artista. Fabriques dall’aspetto giocoso integrate in un boschetto selvatico e realizzate con materiali di scarto, le cabine funzionano come seducenti macchine a reazione poetica. Il progetto si inserisce nell’ambito di Osthang project, iniziativa curata nel 2014 da Jan Liesegang di raumlaborberlin e che prevedeva l’organizzazio-ne di una International summer school e di un Festival for Future Modes of Living Together in un lotto abbandonato a Osthang. Assieme a orizzontale (Roma), sono stati invitati a partecipare: atelier le balto (Berlin), collectif etc (Strasbourg), ConstructLab (Berlin/Paris), Atelier Bow-Wow (Tokio), Martin Kaltwasser (Berlin), Umschichten (Stuttgart), m7red (Buenos Aires). Scelto come terreno di sperimentazione per nuovi modi del vivere insie-me, un lotto in abbandono vicino al complesso storico è stato così trasfor-mato in una sorta di piano di gioco collettivo dove esplorare idee e pra-tiche all’intersezione tra arte, architettura, progettazione paesaggistica.

In Darmstadt, near the well-known Art Deco complex of Mathildenhöhe where an artist colony settled at the beginning of the XX century to ex-periment a way of life based on the Arts and Crafts movement’s ideas, the Italian collective orizzontale and 15 students have designed and built the Space Cabins project, three living spaces for artist residency. Playful-looking fabriques constructed with recycled materials and integrated into a natural wood, the three Cabins are fascinating machine à réaction poétique.The project was part of the 2014 Osthang project curated by Jan Lie-segang (raumlaborberlin) consisting of an International Summer School and a Festival for Future Modes of Living Together organized in an aban-doned lot in Osthang.The project have been part of the Osthang project curated by Jan Lie-segang (raumlaborberlin), consisting of an International Summer School and Festival for Future Modes of Living Together. Togheter with orizzontale (Roma) have been invited to participate the following team: atelier le balto (Berlin), collectif etc (Strasbourg), Con-structLab (Berlin/Paris), Atelier Bow-Wow (Tokio), Martin Kaltwasser (Berlin), Umschichten (Stuttgart), m7red (Buenos Aires). Selected as a site to explore new forms of living together, an abandoned lot has been tranformed in a kind of collective play ground to experiment ideas and practices intersecting art, architecture, landscape design.

www.orizzontale.org/portfolio_page/space-cabins/

Sede / HeadquartersVia Fiume, 850123 Firenze (Italia)Tel. +39 / 055289639Fax +39 / [email protected]

Responsabile del progetto editoriale /Editorial Project ManagerSimone Gismondi

Responsabile editoriale / Editorial ManagerElena Mariotti

Stampa / PressPacini Editore Industrie Grafiche, Ospedaletto (Pisa)

Abbonamenti / SubscriptionsPaola AcquarelliTel. +39 / [email protected]

Pubblicità / AdvertisingSimone GismondiTel. +39 / [email protected]

Distribuzione nazionale / National DistributionPer le librerie / BookshopMessaggerie Libri

Distributore Internazionale /International DistributionLibro Co. Italia srlVia Borromeo, 4850026 San Casciano in Val di Pesa (FI)tel. 055/8228461 – fax 055/8228462

EDITORE / EDITOR

ISBN 978-88-7970-880-7

ISSN 1125-0259

ARCHITETTURADEL PAESAGGIORivista di AIAPPAssociazione Italianadi Architettura del PaesaggioFondata da Alessandro Tagliolini

Direttore UHVSRQVDELOH�H�VFLHQWLÀFR / / Editor-in-chiefAnna Lambertini

Comitato di redazione / / Editorial StaffPiemonte e Valle d’Aosta / Federica Cornalba; Lombardia / Filippo Pizzoni; Triveneto e Emilia Romagna / Andrea Morsolin, Loredana Ponticelli, Simonetta Zanon; Liguria / Adriana Ghersi; Toscana, Umbria, Marche / Tessa Matteini, Antonella Valentini; Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna / Monica Sgandurra; Campania, Basilicata, Calabria / Giulia de Angelis; Puglia / Federica Greco; Sicilia / Antonino Attardo

Revisione testi in inglese e traduzioni / /Revision English Texts and TranslationsAnn Desjardins

hanno collaborato a questo numero / / contributorsAntonino Attardo, Alessio Bertini, Edoardo Cagnolati, Adele Caucci, Daniela Cinti, Maria Luisa Cipriani, collettivo FILO, Federica Cornalba, Giulia de Angelis, Ann Desjardins, Fabio di Carlo, Thilo Folkerts, Martí Franch, Lorenza Gasparella, Adriana Ghersi, Johanna Gibbson, Federica Greco, Biagio Guccione, Anna Lambertini, Tessa Matteini, Francesca Mazzino, Matteo Mazzoni, Andrea Morsolin, Francesca Nasetti, Antonella Pietrogrande, Laura Pirovano, Francesca Pisani, Filippo Piva, Loredana Ponticelli, Claudia Protti, Roberta Rotondi, Cristina Sciarrone, Monica Sgandurra, Antonella Valentini, Paolo Villa, Viola Villa, Susanne Isabel Yacoub, Simonetta Zanon

3URJHWWR�JUDÀFR /Francesca Ameglio, Pulselli Associati

Organo ufficiale AIAPPAssociazione Italiana Architettura del Paesaggio

Membro IFLAInternational Federation of Landscape Architects

Presidente / Luigino PirolaVicepresidente / Fabio PasqualiniSegretario / Sara PivettaTesoriere / Andrea MeliConsiglieri / Marcella Minelli, Maria Cristina Tullio,Uta Zorzi (con delega IFLA)

Coordinatori di redazione / / Editorial coordinatorsAntonella Valentini, Simonetta Zanon

© AIAPP tutti i diritti riservati

Rivista semestraleRegistrazione c/o Tribunale di Firenze n. 5989Pubblicità inferiore del 45%

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Rivista di AIAPP Associazione Italiana Architettura del Paesaggio

Rivista semestrale dell’AIAPP Associazione Italiana Architettura del Paesaggio

TESTATA RIVISTA “ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO”

&RPLWDWR�VFLHQWLÀFR / / 6FLHQWLÀF�&RPPLWWHHJordi Bellmunt I Chiva, Lucina Caravaggi, Lisa Diedrich, Gareth Doherty, Giorgio Galletti, Johanna Gibbons, Darko Pandakovic, Paolo Villa, Geeta Wahi Dua

photo © Kristof Lemp

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Prog

etti Projects

PLAY INTO THE WILD

60 /Tre casette-gioco nella pinetaThree playhouses in the pine trees Simonetta Zanonprogetto / projectEnrica Dall’AraCervia Natural Park, Ravenna, Italy

64 /A passo di giocoAt the pace of play Lorenza Gasparellaprogetto / projectKreativagentur BielovMountainAdventureWorld, Racines-Giovo ski area, Italy

66 /Un parco giochi nel boscoA park to play in the woods Giulia de Angelis

progetto / projectChristian Sölva, Günter Dichgans, Marco MolonMondo Bimbi, Valdaora di Sopra, Italy

70 /Bambù ludico nella foresta pluvialeBamboo playground in the rainforest Andrea Morsolinprogetto / projectSemillas, LAN-Laboratorio architetture naturali, EnsusitioParquebambu, Jerusalén de Miñaro, Perù

46 /Un Parco gioco di quartiereA Neighborhood Playspace Federica Grecoprogetto / projectStudio Aut Miglietta associati; Studio Brischetto – Amati e Atenastudio; gruppoforesta; Studio Scrimieri; ARKI-BìO Tafuro + Calzolaro architetti; Onelia Greco; Roberta Lopalco; Fabiano SpanoIl Parco dei Bambini, Lecce, Italy

50 /Paesaggi ludico ricreativi per la città compattaPlayful recreational landscapes for the Compact City Martí Franch, Federica Greco

progetto / projectEMF Martí FranchEspai Germanetes, Barcelona, Spain

54 /Gioco di rigenerazione urbana e culturaleA game of urban and cultural regeneration Federica Cornalbaprogetto / projectCristina Mazzucchelli Green DesignFinestre di Mediterraneo, Eboli, Salerno, Italy

58 /Una superficie inclusivaAn inclusive surface collettivo FILO, Alessio Bertiniprogetto / projectFILOHabitat, San Casciano Val di Pesa, Italy

URBAN PLAYSPACES

32 /Giocare nel centro del quartierePlay in the middle of the district Adriana Ghersi

progetto / projectOpenfabric, DmauGridgrounds, Het Breed district, Amsterdam, Netherlands

36 /Ri-creazione urbanaUrban re-creationLoredana Ponticelliprogetto / projectPolyform Arkitekter, Sangberg Architects, Werk ArkitekteTäby Torg, Stockholm, Sweden

40 /Il gioco in comunePlaying Together Monica Sgandurraprogetto / projectLee and associate inc NoMa 3rd & Street Park, Washington, USA

42 /Narrazioni urbane: lo spazio ludico come fil rougeUrban tales: playful spaces as central theme Federica Cornalbaprogetti / projectsAlessandra Aires, Ferruccio Capitani,Paolo Mighetto, Marco MinariDiffuse system of public spaces, Turin, Italy

DIDACTIC-RECREATIONAL ITINERARIES84 /Giocare nei paesaggi del vinoPlaying in wine landscapes Adriana Ghersi

progetto / projectMétamorphose - Ariane Smythe, Benoît VignesChampagne, France

88 /La forza dell’acquaThe Power of WaterAntonino Attardoprogetto / projectDaniela Gerosa, Marco OlivieriGiardino dell'acqua, Museo delle Acque Italo Svizzere, Somma Lombardo (VA), Italy

92 /Itinerario ludico in un paesaggio archeologicoA play itinerary in anarchaeological landscapeTessa Matteiniprogetto / projectAtelier delle VerdureNatural Playground, Tuscolo Archaeological Park, Monte Porzio Catone, Rome, Italy

94 /Il labirinto di maisThe corn mazeBiagio Guccioneprogetto / projectFlavia PastòLe Messi, Labirinto di Jesolo, Jesolo, Venezia, Italy

SCHOOLYARDS AND PLAY GARDEN72 /Le regole del giocoRules of the Game Thilo Folkertsprogetto / project100Landschaftsarchitektur, Elisa SerraOpen Spaces Day Care Centre “Sinneswandel”, Berlin, Germany

76 /Giocando tra le case di legnoPlaying among wooden houses Daniela Cintiprogetto / projectGiovanni Fumagalli, Silvia GalluzziGiardino dell'Istituto degli Innocenti, Florence, Italy

78 /Paesaggi ludiciPlayscapes Cristina Sciarroneprogetto / projectLinariaParco del traffico e Urban Atlas Playground, Rome, Italy

82 /Giocare in un campo profughiPlaying in a refugee campAntonella Valentini

progetto / projectNicola SantiniBourj El Barajne, palestinian camp, Beirut, Lebanon

1. Urban Playspaces raccoglie differenti specie di spazi aperti pubblici urbani, dove la dimen-sione del gioco e l’attività ludica sono introdot-te come opportunità per creare luoghi inclusi-vi, aperti e di incontro multigenerazionale.2. Play into the Wild illustra strutture per il gioco e parchi avventura integrati in paesaggi naturali.3. Schoolyards and Play Garden presenta cor-tili scolastici e giardini di centri educativi tra-sformati in micropaesaggi ludici, per favorire processi interattivi di apprendimento creati-vo, di libera espressione e di sviluppo del senso di se nei bambini. 4. Didactic-recreational Itineraries propone progetti di percorsi esplorativi, didattici e conoscitivi di luoghi e paesaggi la cui fruizio-ne è caratterizzata dall’esperienza ludica.

Alle 4 categorie progettuali può essere asso-ciata la seguente playlist: 1. Games without frontiers, Peter Gabriel; 2. Wild, Wild Life, Talking Heads; 3. Teach your children, Crosby Stills Nash/Where do the children play, Cat Stevens; 4. That’s Entertainment, Fred Astai-re/ That’s Entertainment, The Jam.

1. Urban Playspaces includes various “species of spaces” and public urban places, where the dimension of play and games is introduced as an opportunity to create inclusive multigene-rational meeting places.2. Play into the Wild shows play and adven-ture park structures integrated into natural landscapes.3. Schoolyards and Play Garden presents schoolyards and education centre gardens transformed into microplayscapes fostering interactive processes of creative learning, free expression and the development of children’s sense of self. 4. Didactic-recreational Itineraries proposes projects characterized by the experience of play having itineraries for the discovery, teaching and exploration of places and landscapes.

These 4 project categories can be associated with the following playlist: 1. Games without frontiers, Peter Gabriel; 2. Wild, Wild Life, Talking Heads; 3. Teach your children, Crosby Stills Nash/Where do the children play, Cat Stevens; 4. That’s Entertainment, Fred Astai-re/ That’s Entertainment, The Jam.

Anna Lambertini

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Prog

etti Projects

PLAY INTO THE WILD

60 /Tre casette-gioco nella pinetaThree playhouses in the pine trees Simonetta Zanonprogetto / projectEnrica Dall’AraCervia Natural Park, Ravenna, Italy

64 /A passo di giocoAt the pace of play Lorenza Gasparellaprogetto / projectKreativagentur BielovMountainAdventureWorld, Racines-Giovo ski area, Italy

66 /Un parco giochi nel boscoA park to play in the woods Giulia de Angelis

progetto / projectChristian Sölva, Günter Dichgans, Marco MolonMondo Bimbi, Valdaora di Sopra, Italy

70 /Bambù ludico nella foresta pluvialeBamboo playground in the rainforest Andrea Morsolinprogetto / projectSemillas, LAN-Laboratorio architetture naturali, EnsusitioParquebambu, Jerusalén de Miñaro, Perù

46 /Un Parco gioco di quartiereA Neighborhood Playspace Federica Grecoprogetto / projectStudio Aut Miglietta associati; Studio Brischetto – Amati e Atenastudio; gruppoforesta; Studio Scrimieri; ARKI-BìO Tafuro + Calzolaro architetti; Onelia Greco; Roberta Lopalco; Fabiano SpanoIl Parco dei Bambini, Lecce, Italy

50 /Paesaggi ludico ricreativi per la città compattaPlayful recreational landscapes for the Compact City Martí Franch, Federica Greco

progetto / projectEMF Martí FranchEspai Germanetes, Barcelona, Spain

54 /Gioco di rigenerazione urbana e culturaleA game of urban and cultural regeneration Federica Cornalbaprogetto / projectCristina Mazzucchelli Green DesignFinestre di Mediterraneo, Eboli, Salerno, Italy

58 /Una superficie inclusivaAn inclusive surface collettivo FILO, Alessio Bertiniprogetto / projectFILOHabitat, San Casciano Val di Pesa, Italy

URBAN PLAYSPACES

32 /Giocare nel centro del quartierePlay in the middle of the district Adriana Ghersi

progetto / projectOpenfabric, DmauGridgrounds, Het Breed district, Amsterdam, Netherlands

36 /Ri-creazione urbanaUrban re-creationLoredana Ponticelliprogetto / projectPolyform Arkitekter, Sangberg Architects, Werk ArkitekteTäby Torg, Stockholm, Sweden

40 /Il gioco in comunePlaying Together Monica Sgandurraprogetto / projectLee and associate inc NoMa 3rd & Street Park, Washington, USA

42 /Narrazioni urbane: lo spazio ludico come fil rougeUrban tales: playful spaces as central theme Federica Cornalbaprogetti / projectsAlessandra Aires, Ferruccio Capitani,Paolo Mighetto, Marco MinariDiffuse system of public spaces, Turin, Italy

DIDACTIC-RECREATIONAL ITINERARIES84 /Giocare nei paesaggi del vinoPlaying in wine landscapes Adriana Ghersi

progetto / projectMétamorphose - Ariane Smythe, Benoît VignesChampagne, France

88 /La forza dell’acquaThe Power of WaterAntonino Attardoprogetto / projectDaniela Gerosa, Marco OlivieriGiardino dell'acqua, Museo delle Acque Italo Svizzere, Somma Lombardo (VA), Italy

92 /Itinerario ludico in un paesaggio archeologicoA play itinerary in anarchaeological landscapeTessa Matteiniprogetto / projectAtelier delle VerdureNatural Playground, Tuscolo Archaeological Park, Monte Porzio Catone, Rome, Italy

94 /Il labirinto di maisThe corn mazeBiagio Guccioneprogetto / projectFlavia PastòLe Messi, Labirinto di Jesolo, Jesolo, Venezia, Italy

SCHOOLYARDS AND PLAY GARDEN72 /Le regole del giocoRules of the Game Thilo Folkertsprogetto / project100Landschaftsarchitektur, Elisa SerraOpen Spaces Day Care Centre “Sinneswandel”, Berlin, Germany

76 /Giocando tra le case di legnoPlaying among wooden houses Daniela Cintiprogetto / projectGiovanni Fumagalli, Silvia GalluzziGiardino dell'Istituto degli Innocenti, Florence, Italy

78 /Paesaggi ludiciPlayscapes Cristina Sciarroneprogetto / projectLinariaParco del traffico e Urban Atlas Playground, Rome, Italy

82 /Giocare in un campo profughiPlaying in a refugee campAntonella Valentini

progetto / projectNicola SantiniBourj El Barajne, palestinian camp, Beirut, Lebanon

1. Urban Playspaces raccoglie differenti specie di spazi aperti pubblici urbani, dove la dimen-sione del gioco e l’attività ludica sono introdot-te come opportunità per creare luoghi inclusi-vi, aperti e di incontro multigenerazionale.2. Play into the Wild illustra strutture per il gioco e parchi avventura integrati in paesaggi naturali.3. Schoolyards and Play Garden presenta cor-tili scolastici e giardini di centri educativi tra-sformati in micropaesaggi ludici, per favorire processi interattivi di apprendimento creati-vo, di libera espressione e di sviluppo del senso di se nei bambini. 4. Didactic-recreational Itineraries propone progetti di percorsi esplorativi, didattici e conoscitivi di luoghi e paesaggi la cui fruizio-ne è caratterizzata dall’esperienza ludica.

Alle 4 categorie progettuali può essere asso-ciata la seguente playlist: 1. Games without frontiers, Peter Gabriel; 2. Wild, Wild Life, Talking Heads; 3. Teach your children, Crosby Stills Nash/Where do the children play, Cat Stevens; 4. That’s Entertainment, Fred Astai-re/ That’s Entertainment, The Jam.

1. Urban Playspaces includes various “species of spaces” and public urban places, where the dimension of play and games is introduced as an opportunity to create inclusive multigene-rational meeting places.2. Play into the Wild shows play and adven-ture park structures integrated into natural landscapes.3. Schoolyards and Play Garden presents schoolyards and education centre gardens transformed into microplayscapes fostering interactive processes of creative learning, free expression and the development of children’s sense of self. 4. Didactic-recreational Itineraries proposes projects characterized by the experience of play having itineraries for the discovery, teaching and exploration of places and landscapes.

These 4 project categories can be associated with the following playlist: 1. Games without frontiers, Peter Gabriel; 2. Wild, Wild Life, Talking Heads; 3. Teach your children, Crosby Stills Nash/Where do the children play, Cat Stevens; 4. That’s Entertainment, Fred Astai-re/ That’s Entertainment, The Jam.

Anna Lambertini

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Thilo Folkerts

Ruoli del GiocoRules of the GameOpen Spaces Day Care Centre “Sinneswandel”, Berlin,Germany

Lo spazio esterno del centro per l’infanzia di Sinneswandel è stato progettato per supportare il processo di acquisizione delle competenze bilingue e il senso di autostima in bambini ipoudenti. Il paesaggio ludico si trasforma in un terreno inclusivo di sfida che spinge i bambini a formarsi una propria identità confrontandosi con la cultura viva dei segni e con il mondo.

The daycare center ‘Sinneswandel’ features a landscape design that supports the bilingual, inclusive empowerment of hearing impaired children. The open playscape becomes an incentive challenge for children to form an identity within the vibrant culture of sign language and the wider world surrounding them.

Where there is no specific legislation, there is space for creativity and development. Sinneswandel’s bilingual daycare centre for hearing impaired children was built to hold up to 65 children who speak or sign German. When the centre moved into a refurbished 1970s school house, the aim of the concurrent landscape redesign of the former schoolyard was to both develop the site’s potential and empower the children. In the same measure as their individual abilities and limitations vary - by age, culture and impairment – so too do their needs for play and growth.The central concept behind the design was to organize the space and its use as a challenge without

Dove non esistono vincoli dettati dalla normativa, c’è spazio per la creatività e la crescita. Il Centro bi-lingue per l’infanzia di Sinneswandel, che accoglie bambini ipoudenti, è stato ideato per ospitare un numero massimo di 65 alunni che parlano il Tedesco usando sia la voce che la lingua dei segni. Quando il Centro è stato trasferito in un edificio scolastico degli anni ‘70 ristrutturato, anche gli spa-zi esterni dell’ex scuola sono stati riconfigurati, con un progetto che ha inteso sviluppare le potenzialità del sito e al contempo rafforzare il senso di autosti-ma nei bambini. Per quanto possano variare le capa-cità e i tipi di limitazioni – in base all’età, alla cultu-

S c h o o l y a r d s a n d P l a y G a r d e n

Il tappeto elastico è stato uno degli elementi più desiderati da insegnanti e bambini /An in-ground trampoline was one of the dearest wishes of teachers and children(photo © Elisa Serra)

Nella pagina precedente /Previous pageLa topografia e il cortile asfaltato sono connessi attraverso un sistema di rampe e decks, che funziona bene per muoversi con sedie a rotelle e automobiline gioco /The topography and the asphaltcovered yard are connected by ramps and decks; good for wheel chairs and bobby-cars(photo © Thilo Folkerts)

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Thilo Folkerts

Ruoli del GiocoRules of the GameOpen Spaces Day Care Centre “Sinneswandel”, Berlin,Germany

Lo spazio esterno del centro per l’infanzia di Sinneswandel è stato progettato per supportare il processo di acquisizione delle competenze bilingue e il senso di autostima in bambini ipoudenti. Il paesaggio ludico si trasforma in un terreno inclusivo di sfida che spinge i bambini a formarsi una propria identità confrontandosi con la cultura viva dei segni e con il mondo.

The daycare center ‘Sinneswandel’ features a landscape design that supports the bilingual, inclusive empowerment of hearing impaired children. The open playscape becomes an incentive challenge for children to form an identity within the vibrant culture of sign language and the wider world surrounding them.

Where there is no specific legislation, there is space for creativity and development. Sinneswandel’s bilingual daycare centre for hearing impaired children was built to hold up to 65 children who speak or sign German. When the centre moved into a refurbished 1970s school house, the aim of the concurrent landscape redesign of the former schoolyard was to both develop the site’s potential and empower the children. In the same measure as their individual abilities and limitations vary - by age, culture and impairment – so too do their needs for play and growth.The central concept behind the design was to organize the space and its use as a challenge without

Dove non esistono vincoli dettati dalla normativa, c’è spazio per la creatività e la crescita. Il Centro bi-lingue per l’infanzia di Sinneswandel, che accoglie bambini ipoudenti, è stato ideato per ospitare un numero massimo di 65 alunni che parlano il Tedesco usando sia la voce che la lingua dei segni. Quando il Centro è stato trasferito in un edificio scolastico degli anni ‘70 ristrutturato, anche gli spa-zi esterni dell’ex scuola sono stati riconfigurati, con un progetto che ha inteso sviluppare le potenzialità del sito e al contempo rafforzare il senso di autosti-ma nei bambini. Per quanto possano variare le capa-cità e i tipi di limitazioni – in base all’età, alla cultu-

S c h o o l y a r d s a n d P l a y G a r d e n

Il tappeto elastico è stato uno degli elementi più desiderati da insegnanti e bambini /An in-ground trampoline was one of the dearest wishes of teachers and children(photo © Elisa Serra)

Nella pagina precedente /Previous pageLa topografia e il cortile asfaltato sono connessi attraverso un sistema di rampe e decks, che funziona bene per muoversi con sedie a rotelle e automobiline gioco /The topography and the asphaltcovered yard are connected by ramps and decks; good for wheel chairs and bobby-cars(photo © Thilo Folkerts)

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manufacturer but are entrusted with developing a responsible relationship with their environment together with their teachers and parents.The design makes a point of using all the elements to create a playscape where connecting decks, ramps, stairs and perimeters become objects of play through movement and communication. This is the kind of space that frees the imagination – not the use of safe play elements from a catalogue – and makes Sinneswandel’s playscape a children’s world. Accordingly, even the mandatory safety verification was easy because, except for the prefabricated slide, no play element had to be cleared for conformity with specific DIN-standards as the standards for our ‘normal’ world were applicable to the play-landscape. The project was developed in open dialogue with the centre’s director and teachers and took into account their experience, needs and requests.Likewise the specific spatial conditions of the site were considered to facilitate its use by the children: visual communication is fostered by ensuring an open view of the whole area. Rounded edges and the possibility to gather in a circle cater to physical preferences. Generous wooden deck areas enable a stronger perception of body movements through vibration. Some design elements were painted turquoise – the signature colour of deaf culture. Where a fence was necessary, it was made as transparent as possible. The mesh runs freely across the undulating terrain and visually mediates between the children’s world of play and the exciting world around it.

velocità, distanza – e dei materiali – ‘natura’ e vegeta-zione, asfalto e colore, sole e ombra, acqua e ghiaia. I ma-teriali sono stati scelti valutandone economicità, adatta-bilità e facilità di sostituzione. I bambini non hanno a che fare quindi con un ambiente indistruttibile, dove sicurez-za e responsabilità sono a carico di una qualche lontana azienda di produzione di giochi. Insieme agli insegnanti e ai genitori, i bambini qui hanno il compito di sviluppa-re una relazione responsabile con il proprio ambiente.Il progetto si è preoccupato di realizzare un paesaggio ludico, dove grazie al movimento e alla comunicazio-ne, passerelle di collegamento, rampe, scale e confini diventano essi stessi elementi di gioco.È questo tipo di spazio della libera immaginazione – e non l’uso di attrezzature ludiche sicure da ca-talogo – che rende l’area gioco di Sinneswandel un mondo dei bambini.Anche la verifica dei requisiti di sicurezza è stata fa-cile poiché, eccetto che per lo scivolo prefabbricato, nessun arredo per il gioco ha richiesto adeguamenti rispetto alla specifica normativa DIN.Al paesaggio ludico si è potuto applicare la stessa normativa del nostro mondo “normale”.Il progetto è stato elaborato in aperto dialogo con il direttore e gli insegnanti del Centro, e ha tenuto conto delle loro esperienze, necessità e richieste. Allo stesso modo sono state considerate le speci-fiche condizioni spaziali del sito, per agevolarne la fruizione da parte dei bambini: la comunicazione vi-siva risulta facilitata dal fatto che è stata garantita una visuale aperta su tutta l’area.La forma arrotondata dei limiti e le possibilità di riu-nirsi in cerchio soddisfano le preferenze fisiche.Le piattaforme in legno, grazie alla percezione delle vibrazioni, consentono di avere una maggiore consa-pevolezza dei movimenti del corpo. Alcuni arredi gioco sono stati dipinti di turchese, il colore guida della cultu-ra delle persone non udenti. Quando è stato necessario inserire una recinzione, si è scelto di realizzarla in modo che fosse più trasparente possibile. La recinzione in maglia a rete sciolta attraversa liberamente il terreno ondulato, mediando visivamente tra il mondo del gioco dei bambini e l’invitante mondo che lo circonda.

Traduzione di Anna Lambertini

creating unsurmountable barriers. In an environment where uniqueness and individuality are the norm, experimentation, trial, and creative incentives must become central aspects for communication and learning. For example, in response to the request to define areas organized for different groups, the borders were drawn as obstacles to play with that regulate chidren’s movement based on ability instead of age or other traditional categories, thus becoming positive challenges to be overcome. In the same way, the different areas offer various possibilities and incentivize play using height, speed, and distance; “nature” and vegetation; asphalt and colour; sun and shade; and water and gravel. Materials were chosen to be economic, adaptable and replaceable. Children are thus not given an indestructable environment whose safety and responsibility belongs to some far away

ra e al tipo di deficit percettivo – le loro necessità di gioco e di crescita sono molteplici.L’idea centrale del progetto è stata di organizzare spazi e forme di fruizione sulla base del concetto di sfida, e non di creare barriere insormontabili. In un ambiente in cui l’unicità e l’individualità sono un fatto, esplorazione, sperimentazione e stimoli creativi devono costituire aspetti chiave della comunicazione e dell’apprendimento. Ad esempio, per rispondere alla richiesta di definire aree organizzate per accogliere gruppi diversi, i confini sono stati disegnati come osta-coli che diventano occasioni di gioco e che regolano il movimento dei bambini in base alle loro diverse abili-tà, anziché rispetto all’età o ad altre tradizionali lettu-re di categoria di utenza infantile. Limiti spaziali così concepiti costituiscono una sfida positiva da superare. Le varie aree offrono differenti possibilità di gioco e sti-moli in base al tipo di esperienza dello spazio - altezza,

dimensionisize 1.300 m2

costocost 130.000 €

premiawards German Playground Prize, special award

scheda di progetto / project sheet

luogolocation Berlin, Germany

progettistidesigners

100Landschaftsarchitekture / and Elisa Serra

committenteclient Sinneswandel gGmbH, Berlin

cronologiachronology 2013-2014

S c h o o l y a r d s a n d P l a y G a r d e n

Planimetria del luogo di intervento /Siteplan in the context of the larger campus

Sezione di progetto /Conceptual section

Dettaglio del plastico /Detail of work model(© Thilo Folkerts)

Gli elementi di definizione dei bordi funzionano sia come limiti delle aree che come elementi ludici / Walls as borders and playable elements at the same time(photo © Thilo Folkerts)

ATTREZZATURE LUDICHE, REQUISITI DI SICUREZZA E COLLAUDI. NOTE DI CHIARIMENTO (PER LA GERMANIA)PLAYGROUND EQUIPMENT, SAFETY REQUIREMENTS AND TEST METHODS. EXPLANATIONS (FOR GERMANY)

“Queste note si riferiscono agli standard europei EN 1176 condivisi da tutti i paesi che adottano i sistemi normativi CEN (Comitato europeo di normazione).Secondo la prospettiva culturale tedesca, le specifiche sui requisiti di sicurezza sono espresse in modo tale che per i parchi giochi non è possibile raggiungere il 100% di sicurezza d’uso.In ogni caso, le attrezzature ludiche dovrebbero essere realizzate e integrate in un per-corso gioco, così che i bambini possano essere indotti a sviluppare determinate abilità e che, come obiettivo di apprendimento, possano comprendere autonomamente come comportarsi per non farsi male. Le attrezzature ludiche devono essere realizzate e collocate in modo tale da evitare incidenti mortali, la perdita di arti, di mobilità e di abilità percettive e sensoriali. Altri tipi di rischio restanti, gestibili e calcolabili come quelli che potrebbero derivare da una pratica sportiva (attività ricreative e sport scolastici) sono, tuttavia, ammessi. Il concetto di “rischio sportivo” è stato definito in termini legislativi (N.d.R. individua il limite entro il quale le attività pericolose, pur comportando il rischio di verificazione di illeciti, sono giuridicamente consentite perché socialmente utili). I bambini dovrebbero poter correre i rischi della vita per avere la possibilità di conoscerli e quindi affrontarli. Il rischio di gioco diventa dunque indispensabile per la vita.Se come esempio di rischio di gioco prendiamo quello di procurarsi dei “lividi”, tut-tavia, adotteremmo una soglia troppo bassa. Negli sport si vedono lesioni molto più gravi, come distorsioni, fratture di piedi, gambe, braccia e addirittura commozioni ce-rebrali. Questi ultimi tipi di rischio possono essere ridotti o attenuati utilizzando ad esempio pavimentazioni elastiche antitrauma, ma non possono essere preclusi.I percorsi gioco dovrebbero dunque essere configurati in modo chiaro, per indurre nei bambini un consapevole comportamento di auto-protezione”.

“These explanations refer to European EN 1176 standards decided upon consensually by all European partners of CEN norm processes. From a German perspective, the safety specifications are expressed in such a way that 100% safety for playgrounds cannot be obtained. In any case, playground equipment should be made and integrated into a play itinerary in such a way that children may develop certain abilities and that, as a learning goal, “self-securing” behaviour is acquired. Playground equipment must be constructed and placed in such a way as to avoid loss of life, limbs, mobility, and sensory perception. The remaining manageable, calculable risks such as might result from sports (leisure and school sports) are, however, admitted. The legal term “sport-play risk” has been coined. Life’s risks should be encountered in order to be learned and thus governed by children.Play with risk is thus indispensable to life.If one takes as an example “bruises”, however, the threshold is set too low. In sports much more severe injuries are seen, such as strains, broken feet, legs, arms – even concussions. The latter may be curtailed or attenuated by shock absorbing ground materials, but they cannot be precluded.The play itineraries should be clearly laid out so as to foster children’s self-protecting behaviour”.

In: DIN EN 1176 Spielplatzgeräte Sicherheitstechnische Anforderungen und Prüfver-fahren Erläuterungen. Bbl 1:2003-06, 1 Anwendungsbereich. Translated from German: Thilo Folkerts, 2015

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manufacturer but are entrusted with developing a responsible relationship with their environment together with their teachers and parents.The design makes a point of using all the elements to create a playscape where connecting decks, ramps, stairs and perimeters become objects of play through movement and communication. This is the kind of space that frees the imagination – not the use of safe play elements from a catalogue – and makes Sinneswandel’s playscape a children’s world. Accordingly, even the mandatory safety verification was easy because, except for the prefabricated slide, no play element had to be cleared for conformity with specific DIN-standards as the standards for our ‘normal’ world were applicable to the play-landscape. The project was developed in open dialogue with the centre’s director and teachers and took into account their experience, needs and requests.Likewise the specific spatial conditions of the site were considered to facilitate its use by the children: visual communication is fostered by ensuring an open view of the whole area. Rounded edges and the possibility to gather in a circle cater to physical preferences. Generous wooden deck areas enable a stronger perception of body movements through vibration. Some design elements were painted turquoise – the signature colour of deaf culture. Where a fence was necessary, it was made as transparent as possible. The mesh runs freely across the undulating terrain and visually mediates between the children’s world of play and the exciting world around it.

velocità, distanza – e dei materiali – ‘natura’ e vegeta-zione, asfalto e colore, sole e ombra, acqua e ghiaia. I ma-teriali sono stati scelti valutandone economicità, adatta-bilità e facilità di sostituzione. I bambini non hanno a che fare quindi con un ambiente indistruttibile, dove sicurez-za e responsabilità sono a carico di una qualche lontana azienda di produzione di giochi. Insieme agli insegnanti e ai genitori, i bambini qui hanno il compito di sviluppa-re una relazione responsabile con il proprio ambiente.Il progetto si è preoccupato di realizzare un paesaggio ludico, dove grazie al movimento e alla comunicazio-ne, passerelle di collegamento, rampe, scale e confini diventano essi stessi elementi di gioco.È questo tipo di spazio della libera immaginazione – e non l’uso di attrezzature ludiche sicure da ca-talogo – che rende l’area gioco di Sinneswandel un mondo dei bambini.Anche la verifica dei requisiti di sicurezza è stata fa-cile poiché, eccetto che per lo scivolo prefabbricato, nessun arredo per il gioco ha richiesto adeguamenti rispetto alla specifica normativa DIN.Al paesaggio ludico si è potuto applicare la stessa normativa del nostro mondo “normale”.Il progetto è stato elaborato in aperto dialogo con il direttore e gli insegnanti del Centro, e ha tenuto conto delle loro esperienze, necessità e richieste. Allo stesso modo sono state considerate le speci-fiche condizioni spaziali del sito, per agevolarne la fruizione da parte dei bambini: la comunicazione vi-siva risulta facilitata dal fatto che è stata garantita una visuale aperta su tutta l’area.La forma arrotondata dei limiti e le possibilità di riu-nirsi in cerchio soddisfano le preferenze fisiche.Le piattaforme in legno, grazie alla percezione delle vibrazioni, consentono di avere una maggiore consa-pevolezza dei movimenti del corpo. Alcuni arredi gioco sono stati dipinti di turchese, il colore guida della cultu-ra delle persone non udenti. Quando è stato necessario inserire una recinzione, si è scelto di realizzarla in modo che fosse più trasparente possibile. La recinzione in maglia a rete sciolta attraversa liberamente il terreno ondulato, mediando visivamente tra il mondo del gioco dei bambini e l’invitante mondo che lo circonda.

Traduzione di Anna Lambertini

creating unsurmountable barriers. In an environment where uniqueness and individuality are the norm, experimentation, trial, and creative incentives must become central aspects for communication and learning. For example, in response to the request to define areas organized for different groups, the borders were drawn as obstacles to play with that regulate chidren’s movement based on ability instead of age or other traditional categories, thus becoming positive challenges to be overcome. In the same way, the different areas offer various possibilities and incentivize play using height, speed, and distance; “nature” and vegetation; asphalt and colour; sun and shade; and water and gravel. Materials were chosen to be economic, adaptable and replaceable. Children are thus not given an indestructable environment whose safety and responsibility belongs to some far away

ra e al tipo di deficit percettivo – le loro necessità di gioco e di crescita sono molteplici.L’idea centrale del progetto è stata di organizzare spazi e forme di fruizione sulla base del concetto di sfida, e non di creare barriere insormontabili. In un ambiente in cui l’unicità e l’individualità sono un fatto, esplorazione, sperimentazione e stimoli creativi devono costituire aspetti chiave della comunicazione e dell’apprendimento. Ad esempio, per rispondere alla richiesta di definire aree organizzate per accogliere gruppi diversi, i confini sono stati disegnati come osta-coli che diventano occasioni di gioco e che regolano il movimento dei bambini in base alle loro diverse abili-tà, anziché rispetto all’età o ad altre tradizionali lettu-re di categoria di utenza infantile. Limiti spaziali così concepiti costituiscono una sfida positiva da superare. Le varie aree offrono differenti possibilità di gioco e sti-moli in base al tipo di esperienza dello spazio - altezza,

dimensionisize 1.300 m2

costocost 130.000 €

premiawards German Playground Prize, special award

scheda di progetto / project sheet

luogolocation Berlin, Germany

progettistidesigners

100Landschaftsarchitekture / and Elisa Serra

committenteclient Sinneswandel gGmbH, Berlin

cronologiachronology 2013-2014

S c h o o l y a r d s a n d P l a y G a r d e n

Planimetria del luogo di intervento /Siteplan in the context of the larger campus

Sezione di progetto /Conceptual section

Dettaglio del plastico /Detail of work model(© Thilo Folkerts)

Gli elementi di definizione dei bordi funzionano sia come limiti delle aree che come elementi ludici / Walls as borders and playable elements at the same time(photo © Thilo Folkerts)

ATTREZZATURE LUDICHE, REQUISITI DI SICUREZZA E COLLAUDI. NOTE DI CHIARIMENTO (PER LA GERMANIA)PLAYGROUND EQUIPMENT, SAFETY REQUIREMENTS AND TEST METHODS. EXPLANATIONS (FOR GERMANY)

“Queste note si riferiscono agli standard europei EN 1176 condivisi da tutti i paesi che adottano i sistemi normativi CEN (Comitato europeo di normazione).Secondo la prospettiva culturale tedesca, le specifiche sui requisiti di sicurezza sono espresse in modo tale che per i parchi giochi non è possibile raggiungere il 100% di sicurezza d’uso.In ogni caso, le attrezzature ludiche dovrebbero essere realizzate e integrate in un per-corso gioco, così che i bambini possano essere indotti a sviluppare determinate abilità e che, come obiettivo di apprendimento, possano comprendere autonomamente come comportarsi per non farsi male. Le attrezzature ludiche devono essere realizzate e collocate in modo tale da evitare incidenti mortali, la perdita di arti, di mobilità e di abilità percettive e sensoriali. Altri tipi di rischio restanti, gestibili e calcolabili come quelli che potrebbero derivare da una pratica sportiva (attività ricreative e sport scolastici) sono, tuttavia, ammessi. Il concetto di “rischio sportivo” è stato definito in termini legislativi (N.d.R. individua il limite entro il quale le attività pericolose, pur comportando il rischio di verificazione di illeciti, sono giuridicamente consentite perché socialmente utili). I bambini dovrebbero poter correre i rischi della vita per avere la possibilità di conoscerli e quindi affrontarli. Il rischio di gioco diventa dunque indispensabile per la vita.Se come esempio di rischio di gioco prendiamo quello di procurarsi dei “lividi”, tut-tavia, adotteremmo una soglia troppo bassa. Negli sport si vedono lesioni molto più gravi, come distorsioni, fratture di piedi, gambe, braccia e addirittura commozioni ce-rebrali. Questi ultimi tipi di rischio possono essere ridotti o attenuati utilizzando ad esempio pavimentazioni elastiche antitrauma, ma non possono essere preclusi.I percorsi gioco dovrebbero dunque essere configurati in modo chiaro, per indurre nei bambini un consapevole comportamento di auto-protezione”.

“These explanations refer to European EN 1176 standards decided upon consensually by all European partners of CEN norm processes. From a German perspective, the safety specifications are expressed in such a way that 100% safety for playgrounds cannot be obtained. In any case, playground equipment should be made and integrated into a play itinerary in such a way that children may develop certain abilities and that, as a learning goal, “self-securing” behaviour is acquired. Playground equipment must be constructed and placed in such a way as to avoid loss of life, limbs, mobility, and sensory perception. The remaining manageable, calculable risks such as might result from sports (leisure and school sports) are, however, admitted. The legal term “sport-play risk” has been coined. Life’s risks should be encountered in order to be learned and thus governed by children.Play with risk is thus indispensable to life.If one takes as an example “bruises”, however, the threshold is set too low. In sports much more severe injuries are seen, such as strains, broken feet, legs, arms – even concussions. The latter may be curtailed or attenuated by shock absorbing ground materials, but they cannot be precluded.The play itineraries should be clearly laid out so as to foster children’s self-protecting behaviour”.

In: DIN EN 1176 Spielplatzgeräte Sicherheitstechnische Anforderungen und Prüfver-fahren Erläuterungen. Bbl 1:2003-06, 1 Anwendungsbereich. Translated from German: Thilo Folkerts, 2015

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