Età rinascimentale e le grandi potenze del XVI secolo

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  • 8/2/2019 Et rinascimentale e le grandi potenze del XVI secolo

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    Lucia Senes III F 29/02/2012

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    Capitolo 1

    Umanesimo e Rinascimento in Italia

    1.1 Medioevo, Rinascimento, Riforma

    Nel periodo compreso tra il 1450 e il 1550 andaronosviluppandosidueeventi culturalidi fondamentale

    importanza: il Rinascimentoe la Riforma protestante. Entrambe avevano comeobbiettivo ritornare al

    passato: per quantoriguarda il Rinascimento, lantica Romamentre per la Riforma protestante la Chiesa

    delleorigini. Ambedue hanno contribuitoinmododecisivoallanascitadelconcetto di Medioevo1. Questo

    era lunico puntodi convergenza tra idueorientamenti poich esseerano incompatibilieavevano sia

    interessi cheobbiettividiversi. Utilizzeremo il termine Rinascimentonon comeunepocastoricama come

    unmovimento culturaleeartistico cherivest unenormeimportanzanellastoriadellEuropa.

    1.2 Limitazione di Roma

    Il Rinascimento accompagnato da una tendenza culturale chiamataUmanesimo: nel XIV secolo, con

    questo termine, si indica il ritrovato interesse per la letteratura classica, in particolare quella latina,

    considerata la maestra dellhumanitas2. Anche nel Trecento, gli intellettuali miravano alla letteratura

    antica: Dante infatti,decidediessereaffiancatodal poeta latinoVirgilionel suoviaggioultraterreno in

    rispettodelmondo classico. A partireda Francesco Petrarca (1303-1374),gli intellettualiumanistivollero

    riproporre e divulgare i testi latini, eliminando gli errori accumulati dai copisti e imitando lo stile di

    Cicerone. Essisi resero conto che la lingua latinaavevasubitodellealterazionisianellasintassi chenel

    lessico: per questo Lorenzo Valla dimostr che la Donazione di Costantino non poteva essere stata

    scrittadaun imperatorevissutonel IVsecolo poich erascritto inuna linguautilizzataai tempidi Carlo

    Magno, circa quattrosecolidopo.

    Il Rinascimento pu essere definito come lepoca in cui si volle imitare un

    modello romano chegli intellettualiumanistici praticarononel campodella

    letteratura e della lingua: per questo iniziarono ad utilizzare la pianta

    circolare, tipica dei templi romani, anzich quella tradizionale a croce;

    analogamente nel campo della scultura vennero riscoperti i generi tipici

    dellarte romana, come ad esempio la figura umana nuda, simbolo di

    equilibrioearmoniadelle forme.

    Luomo cheoccuplascena in questo periodo fuNiccol Machiavelli (1469-

    1527), il qualeapplic il principiodi imitazionedelmondo romanoanche in

    campo politico. Nellasuaopera Il principe redattanel 1513,egliscelsedi

    prendere comemodello Statio principi chenel passatoenel presente fossero

    riuscitiasvolgerealmeglioilloro compitodidifesaesottomissione. Machiavelli

    constat chelavittoriadi Romaeradovutaaunottima forzamilitareenonalla

    divina provvidenza comeinveceaffermava Dante.

    1Termine conil qualesiairiformisti cheirinascimentaliindicavanoillungo periodo cheavevaseparatoildeclinodi Romao

    della Chiesaapostolicadal tentativodi farlo tornareinvita.2

    Tutte quelle qualit chedistinguonoeelogianoluomo.

    Niccol Machiavelli

    Ritratto realizzato da Santi

    di Tito.

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    1.3 Rinascimento e religione

    Mentre Romadivenivailmodelloidealedaimitare,lo Statosidavadellaregoledarispettarea prescindere

    da quelledella Chiesa. A partiredal Tardo Medioevo,la figuradelmercanteagivasenzascrupolieviolavai

    limiti che la Chiesa poneva:gliuomini cristianinon prendevano in considerazione il fatto cheeravietato

    esigere interessi di qualsiasi entit sulle somme prestate. Questa tecnica molto simile allamoderna

    accusadiusura, che comportavalinferno. Quandosiavvicinavanoallamorte, tuttiimercanti cheavevano

    commesso delle operazioni illecite, cercavano di rimediare al proprio peccato in modo tale da poter

    accedereal Cielodopoun periodo piomeno lungo passatoin purgatorio. Perunuomodaffari, questo

    significava poter continuarei propri traffici illecitisinoagliultimigiornidivita;lostorico francese Jacques

    Le Goffafferm cheil purgatorio haavutounruolo fondamentalenellosviluppodelleconomiaeuropea.

    Nellultimo capitolodel Principe, Machiavelli cade in contrapposizione con ci cheaffermavanelresto

    della suaopera: sosteneva che Dio avrebbe condotto alla vittoria lesercito che si fosse fatto caricodi

    combatteregli invasoristranierie costruito in Italiauno Stato cos forteda poter compere con legrandi

    monarchienazionali quali Franciae Spagna.

    1.4 Erasmo da Rotterdam

    NellEuropadelNord lumanesimoe la fede cristianadilegaronosempre pi, tanto che, il pi coltodegli

    intellettualinel XVIsecolo,Erasmo de Rotterdam cercdi trasformarela culturaumanisticainstrumento

    perlariforma cristiana. Erasmo criticavailruolodeisanti che portava,il pidellevolte,allasuperstizione

    mettendo in dubbio la figura di Cristo. Egli inoltre, era critico per quanto riguardava il concetto di

    purgatorio che parevaunascorciatoia per tuttii peccatorie polemiconei confrontidel papato chealliniziodel Cinquecentovide parecchi pontefici corrotti, comeGiulio II, pi preoccupatidi costruire in Italiaun

    solidodominio politico piuttosto cheessereunmodellodi piet peri propri fedeli. Anche Lutero criticher

    il purgatorioe il papato,maadifferenzadi Erasmo il quale ha la capacit di seguiregli insegnamentidi

    Cristo, il riformatore tedesco afferma che luomo corrotto dal peccato. Erasmo, dal suo canto,

    pienamentedaccordo con quandoaffermlumanistaitaliano Giovanni Picodella Mirandolanellorazione

    chenel 1486,sulla Dignit delluomoattraversola qualespiegava chelagrandezzadelluomo consisteva

    nel decidere cosa fare di se stesso. Negli anni 1513-1518, Machiavelli si convinse che tutti gli uomini

    fossero tristi, ovvero egoisti e cattivi; questo pessimismo antropologico3

    fin per prevalere innumerosi

    intellettuali trai quali Ludovico Ariostoe Francesco Guicciardini.

    3Concezioni filosofica chesi fondasullideasecondola qualegliesseriumanisono contraddistintidaunanaturamaligna.

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    Capitolo 2

    Le grandi potenze nel XVI secolo

    2.1 La crisi degli intellettuali italiani

    Lintento di Machiavelliera quellodi affidare la Penisola a un principe appartenente auna prestigiosa

    famiglia fiorentina,il qualeavrebbedovutodifenderlae trasformarlainunamonarchianazionaleinmodo

    taleda comperemilitarmente con Franciae Spagna.

    Nonsolo Machiavelli,maaltri intellettualidel tempo siaccorserodi ci chestavaaccadendo: fra i tanti,

    Ludovico Ariostoil quale,nellopera Cinque canti ,diedeunimmagine tremendadellaguerramoderna

    in cui laviolenzae lemassedi fanti,avevano completamente cancellato la

    protagonistidellOrlando furioso.

    Nel 1527, un altro fiorentino, Francesco Guicciardini compose la Storia dellItalia in cui descriveva la

    decadenza politicadella Penisola.

    2.2 Carlo V dAsburgo

    Il RinascimentoelUmanesimo furonoinfluenzatidai continui conflitti tra Franciae Spagna cheil pidelle

    voltevedevanolItalia come campodibattaglia. Nel 1503 glispagnoliriuscironoa conquistare il Regnodi

    Napolie perristabilireunequilibrio,ilredi Francia FrancescoI (1515-1547) riconquist Milano . Francesco

    Iottenne perilregnodi Franciaunaccordo tra Statoe Chiesa cattolica,ovverounconcordato

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    attraversoilquale, il ponteficericonoscealsovrano ildirittodinominare ivescoviegliabatidei principalimonasteri

    francesi. Nel 1506 divennesignoredelle Fiandreenel 1516 venneincoratoufficialmente comeimperatore

    conilnomedi CarloV.

    2.3 Lideologia imperiale di Carlo V

    Circaunannodopo, CarloV fu incoronatoad Aquisgrana, il 23 ottobre 1520. Carlogiurdirispettare la

    Capitolazione imperiale, attraverso cui gli elettori avevano fissati i diritti e i doveri del nuovo sovrano

    perci limperatore doveva governare come un sovrano scelto dal popolo e doveva rispettare i patti

    stipulati conglielettori.Venne consideratoda Mercurino Arboriodi Gattinara, comeun principeincaricato

    di riportaresulla terra la pacee lagiustizia;mentre Dante lodescriveva comeun imperatore capacedi

    mettereun frenoalla cupidigiaumanaeallaviolenza.

    2.4 Lo scontro tra Francia e Spagna

    Nella concezionedantesca,lautorit dellimperatorenonimplicavaleliminazionedellestrutture politiche

    di poco conto,ma la loro subordinazioneda partedellimperatore. Il primo che tentdi contrastare la

    4Termine conil qualesiindicaunaccordo tralo Statoela Chiesa cattolica perdefinireirapporti trail potere civileed

    ecclesiastico.

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    potenzadi CarloV fuilredi Francia, FrancescoI. LArsburgodistrusselesercit francesenellabattagliadi

    Pavia,durantela qualevenneutilizzatolarchibugio5. Nonostante fosseunarmalentadamaneggiare, con

    il procederedelsecolo, ilnumerodegliarchibugieriebbeuna progressiva crescitanumerica. Il timore che

    potessenascereunarivoltada partespagnola,spinse il papaa contrastare CarloVattraversounalleanzadei principali stati italiani, la cosiddetta Lega di Cognac. Nel 1526 ci furono violenti scontri tra papae

    imperatoreeunesercitoimperialevalicle Alpi. Lannosuccessivo le truppedi CarloVsi trovaronosenza

    pagaedueannidopo lesercitosiammutinemarciverso Roma (Saccodi Roma) e il papasirifugi in

    Castel Sant Angelo. Il 29 giugno 1529, ClementeVIIe CarloV firmarono il trattatodi Barcellonadove il

    papausc dalla Legadeinemici. Nelmarzo 1520 CarloV fuincoronatoufficialmentedal papa.

    2.5 Limpero turco nei primi decenni del Cinquecento

    Gli Ottomaniriuscironoasottometterela Siria (1516) elEgitto (1517); tali conquiste portaronoadavereil

    controllodeidue capolinea pi importantidai quali poi,giungevano le carovanedispezieorientali che i

    veneziani commerciavanoin tuttalEuropa. Dopo chelimperoottomanosconfisseivenezianie CarloV,si

    assicurlegemoniamarittimanel Mediterraneo. Inoltre,graziealla conquistadellEgitto,ilsovrano SelimI

    ottenneil titolodi califfo,guida politicaereligiosa.

    5Anticaarmada fuoco con cannaassailungaeaccensionea pietra focaiautilizzatadaglieserciti finoallamet del XVII.