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ESTRATTO DEL MODULO
I MATERIALI
IL LEGNOWorkshop Alp Stone _ Paesaggi, Architetture, Uomini
Tanja Marzi, Arch. Ph.D.Politecnico di Torino _ Dipartimento di Architettura e Design
Verbania _ 7 Ottobre 2013
� Conoscere il legno
� Il legno come materiale dacostruzione
� Degrado e recupero del legno
� Casi-studio
IL LEGNO
IL LEGNO arch. Tanja Marzi
CONOSCERE IL LEGNO
� Caratteristiche principali
� Morfologia
� Variabilità
� Difetti e degradi
IL LEGNO arch. Tanja Marzi
IL LEGNO arch. Tanja Marzi
� Il legno viene prodotto dagli alberi (organismi viventi) perché serve a loro stessi. � Il legno è un insieme di tessuti vitali della pianta legnosa.
� Origine del legno: GLI ALBERI� Noi utilizziamo il legno proveniente da alberi che crescono nei boschi/foreste per vari usi
Foreste
Funzioni del legno nell’albero
CONDUZIONEL’acqua contenentesostanze nutritive deveessere portata dal
terreno alle foglie attraverso radici, fusto e rami.
SOSTEGNOSul legno del tronco
grava il peso ditutta la pianta e dei
carichi eccezionali (es. neve, vento...)
IL LEGNO arch. Tanja Marzi
IL LEGNO arch. Tanja Marzi
Le foreste consentono una riduzione dell’anidride carbonica in atmosfera poiché, grazie al processo di fotosintesi clorofilliana ,sostituiscono l’anidride carbonica prodotta da altre fonti con ossigeno
La fotosintesi
Il glucosio prodotto con la fotosintesi èil mattone per la costruzione del legno (molecole di lignina e cellulosa)
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MidolloDurameAlburnoCorteccia
AnelliNodi
Raggi
� ALBURNO : parte del fusto in cui l’acqua e i nutrienti in essa disciolti vengono trasportati dalle radici alle foglie
� DURAME: parte del fusto che ha perso la funzione di conduzione
Macromorfologia del legno
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Nel legno si riconoscono
3 SEZIONI ANATOMICHEfondamentali:� TRASVERSALE� RADIALE� TANGENZIALE
Il legno presenta caratteristiche e comportamenti fisico -meccanici fortemente diversisu ciascuna delle sezioni
i.e. Ritiri :
Assiale 0,3 – 0,6 %
Radiale 3 – 6%
Tangenziale 6 – 12%
Anisotropia
(A. Funes Nova)
(A. Crivellaro)
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� Il 90% del legno è composto da CELLULE VERTICALI(direzione della fibratura)
� Il restante 10% delle CELLULE è ORIZZONTALE e forma i raggi
� La costituzione cellulare del legno garantisce sia la funzione di conduzione sia quella di sostegno !
Morfologia del legno
Raggi, composti da cellule orizzontaliCellule verticali
Cellule dei raggiCellule longitudinali
Cellule dei raggi
Cellule dei raggi
Cellule longitudinali (A. Crivellaro)
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� Gli anelli annuali sono il diario segreto dell’albero, aggiornato di anno in anno, con informazioni molto dettagliate su tutti i fattori che hanno avuto influenza sul suo accrescimento
� Aumento della crescita in anni recenti (anidride carbonica, temperatura, cambiamenti climatici)
� Dendrocronologia
Anelli annuali
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Utilizzazione degli alberi
(A. Funes Nova)
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PARAMETRI CHE INFLUENZANO LA DEFORMAZIONE DEL LEGNO:
� Scelta degli alberi cresciuti nel modo giusto
PARAMETRI CHE INFLUENZANO LA DEFORMAZIONE DEL LEGNO:
� Scelta degli alberi cresciuti nel modo giusto
� Taglio degli alberi nel momento giusto (riposo vegetativo)
Utilizzazione degli alberi
PARAMETRI CHE INFLUENZANO LA DEFORMAZIONE DEL LEGNO:
� Scelta degli alberi cresciuti nel modo giusto
� Taglio degli alberi nel momento giusto (riposo vegetativo)
� Giusti metodi di stoccaggio, stagionatura e lavorazione del legno
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Variabilità
Abete Rosso Abete Bianco Pino Silvestre Larice
Douglasia Faggio Quercia Castagno
� Le specie legnoseconosciute sono circa 30.000
� Quelle largamente commercializzate sono alcune centinaia.
� Quelle utilizzate per le strutture alcune decine; in Europa meno di venti.
� Variabilità tra:- specie legnosa
- diverse provenienze- zone del fusto- singoli anelli
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Le caratteristiche fisiche e meccaniche variano molto (innumerevoli varietà delle specie, diverse condizioni di vita - suolo, quota e condizioni climatiche).Alcune caratteristiche sono comuni a tutti i legni.
Diversi tipi di legno
CONIFEREAbeti bianchi e rossi, larice, …
LATIFOGLIEBetulla, pioppo, faggio, quercia, castagno, robinia
Le caratteristiche fisiche e meccaniche variano molto (innumerevoli varietà delle specie, diverse condizioni di vita - suolo, quota e condizioni climatiche).Alcune caratteristiche sono comuni a tutti i legni.
IL LEGNO È:� POROSO� ETEROGENEO� IGROSCOPICO� ANISOTROPO� BIODEGRADABILE
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PRINCIPALI DIFETTI del legno che ne riducono la resistenza o l’efficienza:
� FIBRATURA INCLINATA O DEVIATA(deviazione rispetto alla fibratura normale che si
presenta dritta e parallela all’asse del fusto, con il ritiro produce sottili fenditure superficiali a elica)
� NODI(parti iniziali dei rami incluse nel fusto)
� CIPOLLATURE (distacco degli anelli di accrescimento)
� FENDITURE O FESSURAZIONI DA RITIRO(interruzione della continuità dei tessuti dovuta ai
movimenti del legno di ritiro e rigonfiamento)
(da G. Giordano)
Difetti
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� I nodi hanno struttura simile a quella del fusto, ma orientamento orizzontale o poco inclinato
� Costituiscono un difetto tecnologico perchésono elementi di discontinuità ed eterogeneità
� I nodi hanno struttura simile a quella del fusto, ma orientamento orizzontale o poco inclinato
� Costituiscono un difetto tecnologico perchésono elementi di discontinuità ed eterogeneità
� CONSEGUENZE della presenza di nodi:diminuzione delle resistenze meccaniche , anche in relazione alla posizione nel segato per uso strutturale
Nodi
(A. Funes Nova)
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� I COMPONENTI CHIMICI della sostanza legnosa sono: cellulosa, lignine ed emicellulose ;
� Le tre categorie di composti hanno tutte una forte affinità per l’acqua
� A causa di ciò il legno tende a assorbire o cedere acqua a seconda delle condizioni di temperatura ed umidità dell’ambiente in cui è posto.
Il CONTENUTO DI UMIDITÀ del legno influisce su:Il CONTENUTO DI UMIDITÀ del legno influisce su:� DENSITÀ (peso = costi di trasporto e di essiccazione);Il CONTENUTO DI UMIDITÀ del legno influisce su:� DENSITÀ (peso = costi di trasporto e di essiccazione);� CARATTERISTICHE FISICHE (meccaniche, termiche, elettriche);
Il CONTENUTO DI UMIDITÀ del legno influisce su:� DENSITÀ (peso = costi di trasporto e di essiccazione);� CARATTERISTICHE FISICHE (meccaniche, termiche, elettriche);� DURABILITÀ (attacchi da funghi possibili quando U.R.>18%);
Il CONTENUTO DI UMIDITÀ del legno influisce su:� DENSITÀ (peso = costi di trasporto e di essiccazione);� CARATTERISTICHE FISICHE (meccaniche, termiche, elettriche);� DURABILITÀ (attacchi da funghi possibili quando U.R.>18%);� STABILITÀ DIMENSIONALE in opera (ritiri, rigonfiamenti);
Il CONTENUTO DI UMIDITÀ del legno influisce su:� DENSITÀ (peso = costi di trasporto e di essiccazione);� CARATTERISTICHE FISICHE (meccaniche, termiche, elettriche);� DURABILITÀ (attacchi da funghi possibili quando U.R.>18%);� STABILITÀ DIMENSIONALE in opera (ritiri, rigonfiamenti);� LAVORABILITÀ (segagione, incollaggio, piallatura,
verniciatura,…).
Igroscopicità
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� Ritiro assiale: 1
� Ritiro radiale: 10
� Ritiro tangenziale: 20
Ritiri e rigonfiamenti
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Ritiri e rigonfiamenti
� DEFORMAZIONI– Imbarcamento
– Arcuatura– Falcatura– Svergolamento
� FESSURAZIONI - negli elementi con midollo
- indicano una avvenuta oparziale essiccazione
Conseguenze dei ritiri
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Il legno può essere attaccato e distrutto da:
FUNGHI
INSETTI XILOFAGI
BATTERI
ORGANISMI MARINI
Biodegradabilità
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� Elevata resistenza a compressione e a trazione , specie se rapportata al peso limitato
� Leggerezza e facilità di lavorazione� Intaccabilità da parte dell’azione chimica ed ambientale : resistenza a
corrosione e variazioni climatiche� Ottime prestazioni termiche ed acustiche� Buon comportamento al fuoco : si innesca meno facilmente su sezioni
massicce, forma uno strato di carbonizzazione superficiale che ritarda la penetrazione del fuoco e garantisce un nucleo resistente, senza crolli improvvisi
� Validità per l’impiego in zona sismica : consente di realizzare strutture leggere dotate di una più favorevole risposta all’azione dinamica
� Vantaggi ambientali: rinnovabile, riciclabile, biodegradabile
Vantaggi
Il legno come materiale da costruzione
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IL LEGNO :COME MATERIALE DA COSTRUZIONE
� Evoluzione costruttiva nel tempo
� Tipologie costruttive
� Durabilità
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La disponibilità del legno sul territorio, il peso ridotto se paragonato a quellodella pietra, le qualità di resistenza e di flessibilità e la facilità di lavorazione, ne hanno fatto uno dei materiali prediletti per l’esperienza costruttiva. Così, nel corso di più di diecimila anni, il rapporto tra legno e ambiente costruito si è modificato, evolvendosi attraverso tappe e momenti assai diversi.
Evoluzione costruttiva nel tempo
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� Flessibile, leggero, facile da lavorare, quasi pronto all’uso, il legno è probabilmente il primo materiale da costruzione, come ben emerge dal trattato di Vitruvio, che riconosce nell’intreccio dei rami di un bosco il modello della capanna primitiva e l’origine dell’architettura.
� Materiale da sempre indispensabile alla vita dell’uomo: solo dove c’era legno si è potuta sviluppare la civiltà
� Lo stadio più primitivo fu caratterizzato da un utilizzo ancora indiretto del legno
� L’impiego di rami flessibili: nacquero così tipologie insediative, che realizzano una gabbia portante leggeraLa costruzione di capanne primitive,
da Vitruvio, De Architectura
Origini
La prima casa, dal Filarete
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Origini� Da sempre forme e procedimenti della costruzione sono caratterizzati dalle tecniche della connessione, del giuntare, dell’annodare fra loro elementi naturali lineari, la cui originaria funzione portante nell’albero, si trasferisce nella funzione portante della costruzione.
� Caratteristica: smontabilità e riutilizzabilitàdei materiali
La capanna primitiva, da Laugier, Essai sul l’architecture, 1755
La capanna primitiva, da Rondelet, 1813
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� La COSTRUZIONE NAVALE, dove più impegnativi sono i requisiti di resistenza, durabilità, tenuta, è stata un po’ ovunque l’ambito nel quale si sono originate le soluzioni di carpenteria lignea più complesse, trasferite poi nelle costruzioni civili.
� La COSTRUZIONE NAVALE, dove più impegnativi sono i requisiti di resistenza, durabilità, tenuta, è stata un po’ ovunque l’ambito nel quale si sono originate le soluzioni di carpenteria lignea più complesse, trasferite poi nelle costruzioni civili.
� Sviluppo dei collegamenti lignei
� La COSTRUZIONE NAVALE, dove più impegnativi sono i requisiti di resistenza, durabilità, tenuta, è stata un po’ ovunque l’ambito nel quale si sono originate le soluzioni di carpenteria lignea più complesse, trasferite poi nelle costruzioni civili.
� Sviluppo dei collegamenti lignei
� Spesso le maestranze degli Arsenali venivano impiegate per costruire non solo navi ma anche ponti e coperture di grandi edifici.
Origini
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� Fra le tipologie costruttive più antiche vi è la STRUTTURA AD ASSI VERTICALI
� Fra i più importanti esempi vi sono le STAV-KIRKE norvegesi
� Particolare tecnologia costruita integralmente in legno, giunta a noi dopo 1000 anni grazie a straordinari schemi statici, alla scelta accurata di diverse specie legnose per realizzare le varie parti, ed accurati dettagli costruttivi.
� SISTEMA STRUTTURALE in pilastri centrali a tutta altezza, collegati con le pareti laterali ad assi verticali.
Stav-Kirke
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Nelle regioni dell’Europa Settentrionale, dove abbondavano le risorse boschive, ebbe modo di svilupparsi una tecnica costruttiva differente, a BLOCKBAU.
Realizzazione delle pareti utilizzando parzialmente tronchi scortecciati, disposti orizzontalmente.
La stabilità della struttura è garantita dalla particolare soluzione d’angolo che prevede l’ammorsatura dei tronchi.
Blockbau
(T. Marzi)
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Fra il 1200 ed il 1700, nell’ Europa centrale e settentrionale, furono largamente diffusi gli EDIFICI INTELAIATI oFACHWERKHÄUSER, strutture di altezza notevole (fino a 6 piani) che realizzano
un’alta densità edilizia.
Sistemi a ossatura portante
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Industrializzazione e prefabbricazione: Ballon Frame e Platform Frame
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Castello del Valentino, 1640
Sistemi di copertura
(C.Bertolini Cestari)
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Sistemi di copertura _ Capriata
Vari tipi di capriata dal libro VII del trattato di architettura di Sebastiano Serlio (XVI sec)
Il concetto costruttivo della capriata matura intorno al IV sec d.C. seppure a partire dalla conformazione di coperture a falde di templi e basiliche, che già in epoca greca e romana presentavano complesse strutture lignee con travi inclinate sostenute da murature.
Nel Rinascimento la capriata fu studiata nel suo funzionamento e nelle sue varianti dai vari trattatisti come per esempio Leonardo da Vinci e Serlio.
Nel XVIII e soprattutto nel XIX secolo la capriata fu studiata sul piano teorico, giungendo alla piena comprensione del funzionamento statico , il cui principio diede vita a strutture ben più complesse come le travature reticolari ad aste e nodi.
Illustrazione utilizzata da Viollet-Le-Duc per spiegare il funzionamento della capriata
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Teatro Verdi, Pisa, 1810
Volte e cupole
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Solai
Castello di Lagnasco
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Ponte Palladio
Ponte di Bassano, Palladio
Ponti
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Fondazioni_Palificate
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Rascard, Valle d’Aosta
Architetture vernacolari
(C. Bertolini Cestari)
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Architetture vernacolari
Architetture Walser, Alagna Valsesia
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Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola
Walser
• i Walser migranti portato con sé la cultura germanica dell’abitare sparso e della struttura in legno
• blockbau (incastri lignei, chiodi e cunei di legno)
• insediamenti a sud del Monte Rosa (Gressoney, Alagna, Macugnaga e Formazza)
• tetti di piode (o scandole)
• balconate e loggiati in legno (facciate esposte a valle o a sud), essiccazione prodotti agricoli
• basamenti in pietra
• “funghi ” di pietra e legno (isolamento da umidità e animali)
• ambiente domestico principale: Stube
Salecchio
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Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola
Casa Ossolana• pietra …ma anche legno
• tetto a due falde molto inclinate : privo di trave di colmo , limitante la dimensione trasversale della casa
• manto di copertura in beole di elevato spessore la cui profondità esige una sovrapposizione fino al 70%della superficie
• forte pendenza della falda
• capriata arcaica
• tipologie a timpano chiuso, aperto e con capriata a vista
• sdoppiamento tra abitazione e stalla
• contesto paesaggistico Le Chiovende di Goglio, Baceno(G.M.Conti, G. Oneto)
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Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola
Coperture• capriata arcaica, semplice, resistente ed elastica
• con carichi di neve le travi invece di flettersi agiscono soprattutto a trazione o compressione
• sistema di connessione basato susemplici appoggi (micro-movimenti)
• mancanza della trave di colmo
• travi scortecciate
• forma stretta, alta e lunga, inclinazione imposta dal manto di beole
• catena (tirante) e controcatena(cavalletto) per luci più larghe
• saette per stabilità, scaricano il peso sui muri d’ambito
• pioli in legno di maggiociondolo a sostegno dei correnti
• architettura a “misura” d’uomo
Crodo
Bannio
.
(G.M.Conti, G. Oneto)
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Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola
Coperture
• paglia di segale
• canna di palude
• rami di ginestra
(G.M.Conti, G. Oneto)
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Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola
Carpugnino, Vezzo, Magognino(G.M.Conti, G. Oneto)
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Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola
Lobbie
Motta di Domo Nebbiuno
• lobbie, loggiati e balconate in legno che interessavano intere facciate
• legate alla copertura
•elemento di collegamentofra i piani
(G.M.Conti, G. Oneto)
.
.
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Architettura Moderna
Slittovia del Lago Nero, Arch. Carlo Mollino, Sauze d’Oulx, 1946-47(T. Marzi)
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Connessioni e durabilità
Legno
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Durabilità _ La protezione costruttiva � La durata di un edificio in legno dipende soprattutto da come è stato progettato e dalla qualità della sua realizzazione .
La regola delle 4 D� La durata di un edificio in legno dipende soprattutto da come è stato progettato e dalla qualità della sua realizzazione .
� E’ essenziale evitare che il legno sia esposto a lungo all’umidità :• evitare la formazione di umidità da infiltrazione, condensa, umidità di risalita (i.e. legno messo in opera di testa)• evitare ristagni d’acqua e contatto diretto del legno con la muratura o il calcestruzzo• garantire aerazione , prevedere intercapedine ventilata tra rivestimenti e parete• lasciare uno spazio di almeno 20 cm tra suolo e estremità delle travi che sporgono all’esterno• proteggere il legno di testa e usare elementi di sacrificio
MANUTENZIONE COSTANTE
+ M
(P. Lavisci)
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DEGRADO E RECUPERO DEL LEGNO
� Principali cause di degrado
� Indagini diagnostiche
� Metodologie di intervento
� Casi studio
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Linee guida per il recupero, la conservazione e la manutenzione
1. Recupero di eventuale documentazione storica , compresi gli interventi e le trasformazioni subite.
2. Descrizione del manufatto e sua documentazione fotografica .
3. Indagine sul manufatto e una rappresentazione grafica .4. La datazione del manufatto, specificando la metodologia di
adottata.5. Identificazione della specie legnosa che costituisce il
manufatto.6. Descrizione delle condizioni termo-igrometriche
ambientali in condizioni tipiche di conservazione del manufatto e conseguente umidità del legno
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Diagnosi NDTPrinciples for the preservation of historic timber structures - International Wood Committee ICOMOS (International Council on Monuments and Sites, 1999):“..Qualsiasi intervento deve essere preceduto da una diagnosi completa ed accurata della situazione e delle cause di degradamenti della struttura lignea. La diagnosi deve essere basata sull’evidenza documentaria, sull’ispezione visuale e l’analisi fisica e, se necessario, sulla misurazione delle condizioni fisiche e su metodi di prova non distruttivi …”.
Caratterizzazione degli elementi lignei secondo la normativa UNI 11119:2004(Beni culturali - Manufatti lignei - Strutture portanti degli edifici - Ispezione in situ per la diagnosi degli elementi in opera).
Obiettivo dell'ISPEZIONE VISUALE è l'ottenimento di informazioni relative a ciascun elemento ligneo per valutarne integrità e prestazioni meccaniche :• specie legnosa (o taxon);• umidità relativa del legno;• classe di rischio biologico per il legno, secondo le UNI EN 335-1 e UNI EN 335-2;• dimensioni e forma dell'elemento;• particolarità geometriche quali smussi e deformazioni;• tipo, posizione ed estensione dei principali difetti (i.e. nodi, fessurazioni da ritiro);• forme di degradamento e/o danno eventualmente presenti (i.e. insetti Xilofagi, funghi);• classificazione secondo la resistenza dell'elemento • altre caratteristiche ritenute influenti sulla capacità portante dell'elemento.
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Indagini diagnostiche
IL LEGNO arch. Tanja Marzi
Indagini diagnostiche
Strumentazione necessaria
� Accessibilità : in misura tale da consentire il corretto svolgimento di tutte le procedure
� Pulizia : polvere, sporcizia o simili
� Illuminazione : con intensità e qualitàtali da consentire un corretto esame a vista delle superfici legnose
Condizioni preliminari
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Indagini diagnostiche
Identificazione della specie legnosa
� Differenti caratteristiche fisiche e meccaniche;
� differenti caratteristiche di durabilità naturale;
� possibilità di utilizzo differenziato a seconda delle potenzialità.
� Valutazioni sulla provenienza
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Datazione
Nei climi temperati come il nostro ogni anello di accrescimento corrisponde, in genere, ad un anno di vita dell’albero.
L’ ampiezza degli anelli è strettamente legata alle condizioni climatiche in cui essi si sono formati.
La DENDROCRONOLOGIA (dal greco δενδρον=albero, χρονοζ=tempo, λογοζ=discorso) studia gli anelli di accrescimento delle piante arboree nel tempo
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Marche numeriche
3 tipologiedi marche numeriche
(C.Bertolini Cestari)
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Indagini diagnostiche
Il legno è un materiale igroscopico
la sua umidità influenza praticamentetutte le caratteristiche fisiche, meccaniche e tecnologiche
se umidità del legno > 18 - 20%
rischio di degradamento biologico• L’umidità del legno nell’ambiente è funzione
dell’umidità relativa e della temperatura dell’aria che lo circonda
• L’umidità del legno è diversa fra elementi diversi e all’interno dello stesso elemento
Umidità del legno
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Indagini diagnostiche
Umidità del legno_Igrometri a resistenza
� Per la stima dell’umidità del legno sono disponibili degli strumenti portatili
� Viene misurata la conduttanza o la resistenza elettrica fra i chiodi (elettrodi) e convertita in un valore di umidità
� I chiodi sono montati in un martello che consente di infilarli nel legno
� Taratura dello strumento selezionando sul display la specie legnosa e la temperatura ambientale
� Il campo di umidità misurabile in maniera affidabile va da 7 a 28%
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Condizioni ambientali e rischio di attacco biologico
� Conoscere umidità del legno e condizioni ambientali nelle quali esso si trova consente di determinare la classe di rischio di attacco biologico
� La conoscenza della specie legnosa consente di ottenere informazioni sulla sua durabilitànaturale nelle specifiche condizioni d’opera
� Umidità Relativa > 18-20% rischio di attacco biologico , (insetti xilofagi, funghi, …)
Degrado biotico
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Indagini diagnostiche
Insetti xilofagi
Ordini:� Lepidotteri (farfalle)� Imenotteri (vespe e api)
� Isotteri (termiti)� Coleotteri (maggiolini, cervi volanti,
coccinelle)
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Indagini diagnostiche
Funghi� Sono attivi nel legno
con UR% compresa fra 20% e 60%
� Più è alta la temperatura più la loro attivitàmetabolica è veloce (fino a 70°C)
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Indagini diagnostiche
Condizioni ambientali e rischio di attacco biologico
� Infiltrazioni d’acqua� Infiltrazioni d’acqua� Condensa� Infiltrazioni d’acqua� Condensa� Mancanza di aerazione (=
ridotta perdita di umidità del legno)
� Infiltrazioni d’acqua� Condensa� Mancanza di aerazione (=
ridotta perdita di umidità del legno)
� Contatto con materiali che possano trasmettere umidità(murature, terreno, ...)
� Infiltrazioni d’acqua� Condensa� Mancanza di aerazione (=
ridotta perdita di umidità del legno)
� Contatto con materiali che possano trasmettere umidità(murature, terreno, ...)
� Zone umide ristrette = attacchi localizzati
(C.Bertolini Cestari)
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� Indica la resistenza propria di un legno agli attacchi degli organismi lignivori
MOLTO DURABILEDURABILE
MODERATAMENTE DURABILEPOCO DURABILENON DURABILE
12345
DESCRIZIONECLASSE DI DURABILITÀ
Progettare la durabilità� Il legno giusto al posto giusto…
� Scelta della specie legnosa idonea per la classe ambientale di rischio
Durabilità naturale
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Durabilità naturale
Classi di rischio biologico
Permanentemente
> 20%In acqua di mare5
Permanentemente
> 20%Nel terreno ed in acqua dolce. Umidificazione permanente4
Frequentemente> 20%
Non a contatto con il terreno, non al coperto. Umidificazione frequente3
Occasionalmente> 20%
Non a contatto con terreno e coperto. Umidificazione occasionale2
< 18%Non a contatto con terreno e coperto. Permanentemente secco1
U% legnoSituazione in operaClasse
� È possibile conferire durabilità con trattamenti preservanti.
� Esigenza di trattabilità della specie
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Hylutru-pes
Hespero-phanes
durameTermitiLyctusAnobidae alburnoFunghi
41NRNRNRNRR2Rovere (Quercus pelvaea Liebl.) Europa
21NRRNRNRR5Pioppo (Populos spp.) Europa
41NRNRNRNRR2Farnia (Quercus robur L.) Europa
41NRRNRNRR5Faggio (Fagus silvatica L.) Europa
11NRNRNRNRR4Cerro (Quercus cerris L.) Europa
42NRNRNRNRR2Castagno (Castanea sativa Mill.), Eu
31NRRNRRNR3 - 4Pino silvestre (Pinus sylvestris L.), Eu
31NRRNRRNR4 - 5Pino silano (Pinus laricio Poir.) Europa
31NRRRRNR3Pino pece (Pinus palustris Mill. P taedaL.) Nord America
32NRRNRRNR3Larice (Larix decidua Mill.) Europa
33
32
NRNR
RR
NRNR
RR
NRNR
34
Douglasia (Pseudotsuga menziesiiFranco)
Canada, USA Europa
44NRRNRRNR4Abete rosso (Picea abies L.) Europa
44NRRNRRNR4Abete bianco (Abies alba Mill.)Europa e Nord America
TRATTABILITÀDURABILITÀ NATURALENome commerciale ( Nome scientifico ) ed origine
Durabilità naturale e trattabilità di alcune specie legnose
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Indagini diagnostiche
Geometria e morfologia dell’elemento
� Dimensioni e forma dell’elemento
� Caratteristiche geometriche come smussi e deformazioni
� Peculiarità di accrescimento� Tipo, posizione ed estensione
di principali difetti� Forma di degrado e/o
eventuale danno presente� Aree critiche
(A. Crivellaro)
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Indagini diagnostiche
Valutazione della difettosità dei nodi
• Misurazione: rapporto fra in diametro minimo del nodo più grande dell’elemento (o somma dei diametri minimi per i gruppi di nodi) e l’altezza della faccia su cui compare
(A. Crivellaro)
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Indagini diagnostiche
Valutazione della difettosità: deviazione della fibratura
Valutazione della difettosità: cipollature
(A. Crivellaro)
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Indagini diagnostiche
Valutazione del degrado strutturale
Rilievo di:
• sconnessioni• rotture
• deformazioni
(A. Crivellaro)
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Indagini diagnostiche
Ispezioni strumentali
� Valutazione del degrado biologico e rilievo di difetti nelle parti interne delle travi e nelle parti non direttamente visibili o inaccessibili delle strutture
� Tecniche dinamiche– Velocità del suono o degli
ultrasuoni– Vibrazioni
trasversali/longitudinali
� Durezza superficiale� Resistenza alla perforazione
(trapani dinamometrici)
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Indagini diagnostiche
Ispezioni strumentaliTrapano dinamometrico
Trapano strumentato che registra la resistenza che il legno oppone all’ingresso di una punta dotata di movimento combinato di rotazione e di avanzamento a velocità costante.
Strumento utilizzato :• Resistograph® (modello IML 300)• avanzamento punta di 40 cm• diametro del foro di 3 mm• velocità pre-selezionabile (diverse specie legnose)• risultati raccolti in un grafico• indicazioni sulla condizione interna del materiale
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Indagini diagnostiche
� In base alle informazioni raccolte:– viene quantificata la sezione
efficace (al netto delle alterazioni),
– ogni elemento viene classificato a vista secondo la resistenza
� La classificazione deve basarsi su metodi di valutazione visivadell'elemento ligneo, di misurazione non distruttiva di una o più proprietàfisico-meccaniche, oppure su opportune combinazioni delle precedenti.
Classificazione a vista secondo la resistenza
UNI 11119: Regola di classificazione
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Indagini diagnostiche
Resoconto di ispezione
� Dati identificativi della struttura, committente e referenti
� Specifici obiettivi dell’ispezione� Periodo effettuazione ispezione
(date)� Descrizione delle eventuali
tecniche strumentali utilizzateper le prove non distruttive e relative modalità di esecuzione
� Restituzione in forma graficae/o tabulare dei risultati relativi alla struttura nel suo complesso e a ciascun elemento strutturale
� Nome, qualifica e firma del responsabile dell’ispezione
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Recupero delle strutture
� Mantenere il più possibile intatto il valore storico� La conservazione della concezione strutturale originaria è l’elemento guida di ogni azione di intervento� Privilegiare tecniche che fanno ricorso al legno per riparare il legno� il progetto col legno è caratterizzato da una necessaria concezione spaziale , tridimensionale al fine di superare problemi di instabilità.� Tecnologie della filiera legno sono cambiate. Ricorso a legno “nuovo” per gli interventi sul vecchio.� Recupero di tecnologie tradizionali .
Principles for the preservation of historic timber structures -ICOMOS (Wood Committee ),1999.
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Sostituzioni e rinforzi con l’uso del legno
Il legno da impiegarsi deve:
Principles for the preservation of historic timberstructures - ICOMOS (Wood Committee ),1999, art. 9: nel caso di riparazioni o sostituzioni di parti di un elemento ligneo degradato:
• devono essere utilizzati collegamenti di carpenteria tradizionali per connettere la parte di legno nuova con quella esistente;
• le parti nuove aggiunte dovrebbero essere realizzate con la stessa specie legnosa della parte esistente e con la stessa o con una migliore qualità di legname.
• avere tenore di umidità residua in relazione con l’ambiente , altrimenti ci sarà “rigetto”: la perdita d’acqua in opera del legno non stagionato avverrà con ritiri, torsioni, fessurazioni e quindi distacchi fra i pezzi incalmati
Tavola dal trattato di Rondelet
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Interventi negativi
Dallo stato dell’arte su metodologie di intervento su strutture lignee storiche
• Molti interventi hanno traditol’idea di conservazione
• In casi estremi abbiamoassistito a demolizioniingiustificate di strutturesecolari
(C.Bertolini Cestari)
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“Learning by doing”
SMOKE-SAUNA
Salbertrand, Val Susa, 2006
Politecnico di Torino
Experimental House, Muuratsalo, FinlandiaArch. Alvar Aalto, 1953-54
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“Learning by doing” _ Trasporto dei tronchi_Scortecciamento
(T. Marzi)
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“Learning by doing” _ Realizzazione incastri
(T. Marzi)
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“Learning by doing”
(T. Marzi)
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UNI 11118: Criteri per l’identificazione delle specie legnose.UNI 11119: Strutture portanti degli edifici. Ispezioni in situ per la diagnosi degli
elementi in opera. UNI 11130: Terminologia del degradamento del legno.UNI 11138: Strutture portanti degli edifici. Criteri per la valutazione preventiva,
la progettazione e l’esecuzione di interventi.UNI 11141: Linee guida per la datazione dendrocronologica del legno.UNI 11161: Linee guida per la conservazione, il restauro e la manutenzione.UNI 11162: Supporti dei dipinti su tavola. Terminologia delle parti componenti.UNI 11202: Determinazione e classificazione delle condizioni dell’ambiente.UNI 11203: Strutture portanti degli edifici. Terminologia delle configurazioni
strutturali e delle parti costituenti.UNI 11204: Determinazione dell’umidità.UNI 11205: Legno di interesse archeologico ed archeobotanico. Linee guida
per la caratterizzazione.UNI 11206: Legno di interesse archeologico ed archeobotanico. Linee guida
per il recupero e prima conservazione.
Alcuni riferimenti normativi
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Alcuni riferimenti bibliografici� G. GIORDANO, Tecnologia del legno. Volumi: I (1981), II, (1983), III (1986), IV (1988), U.T.E.T., Torino.� G. GIORDANO, La tecnica delle costruzioni in legno, Hoepli, Milano 1993.� G. TAMPONE, Il restauro delle strutture di legno, Hoepli, Milano 1996.� G. GIORDANO, A. CECCOTTI, L. UZIELLI, Tecnica delle costruzioni in legno, V°Ed., Hoepli , Milano 1999� L. UZIELLI (a cura di), Il manuale del legno strutturale, Volume I – Ispezione e diagnosi in opera, Mancosu Editore, Roma 2001.� G. BONAMINI (a cura di), Il manuale del legno strutturale, Volume IV - Interventi sulle strutture, Mancosu Editore, Roma 2004.� BERTOLINI CESTARI, T. MARZI, E. SEIP, P. TOULIATOS (editors), Interaction between Science, Technology and Architecture in Timber Construction, Elsevier, Paris 2004.�M. PIAZZA et al., Le costruzioni di legno, Hoepli, Milano 2005.� F. LANER, Tecnologia del recupero delle strutture lignee, Flap Edizioni, Verona 2005.� A. FUNES NOVA, Il legno così com’è, Diffusioni Grafiche, Villanova Monferrato 2002.� G.M.CONTI, G.ONETO, Paesaggio di Pietra, Alberi e Colore. L’architettura nel Verbano-Cusio-Ossola, Alberti Libraio Editore, Intra. � W. PRYCE, L’architettura del legno. Una storia mondiale, Bolis Edizioni, Bergamo 2005� C. BERTOLINI CESTARI, P. TOULIATOS, A. CRIVELLARO, T. MARZI, et alii, The timber roof of Hagia Paraskevi basilica in Chalkida, Greece: multi-disciplinary methodological approaches for the understanding of the structural behaviour. Analysis and diagnosis, in XXV Convegno Internazionale Scienza e Beni Culturali – “Conservare e restaurare il legno. Conoscenze, Esperienze. Prospettive”, Bressanone, 2009, pp. 415-424.� ATTI & RASSEGNA TECNICA, numero monografico “Legno”, n. 1-2, Marzo-Aprile 2010
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Grazie per l’attenzione!
Tanja Marzi, Arch. Ph.D.Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design