Estratto Da Essere Reale, Essere Reali, Le 7 Parole Sulla Croce

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 L LAr rc ch het t i ip po o d de el l C Cr ri i s st t o o: :   L  Le e S Se et t t t e e p  pa ar r ol l e e s su ul ll la Cr r o oc ce- -  1 Le sette parole sulla croce Estratti da: Essere Reale, essere reali di Rocco Bruno “the Matrix”, una parabola moderna Libro II Milano, marzo 2012

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L’Archetipo del Cristo: Le Sette parole sulla Croce - 1Le sette parole sulla croceEstratti da:Essere Reale, essere realidi Rocco Bruno“the Matrix”, una parabola modernaLibro IIMilano, marzo 2012L’Archetipo del Cristo: Le Sette parole sulla Croce - 2Le 7 Parole sulla CroceNonostante tutti lo oltraggiavano e lo maltrattavano egli disse: " P A DRE , PE RDON A LORO , PE RC HÉ N ON SA NN O QU E LLO C HE FA NN O!" ~•~~•~ Nessuno è dalla parte di Gesù, perché nessuno realmente sposa

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L e s e t t e p a r o l e s u l l a c r o c e  

Estratti da:

Essere Reale, essere realidi Rocco Bruno

“the Matrix”, una parabola modernaL i b r o I I  

Milano, marzo 2012

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L L e e 7 7 P P a a r r o o l l e e s s u u l l l l a a C C r r o o c c e e  

Nonostante tutti lo oltraggiavano e lo maltrattavano egli disse:

""PPAADDRREE ,, PPEERRDDOONNAA L L OORROO ,, PPEERRCCHHÉÉ NNOONN SSAANNNNOO QQUUEEL L L L OO CCHHEE FFAANNNNOO!!""  

~ • ~

~ • ~

Nessuno è dalla parte di Gesù, perché nessuno realmente sposa la causa delCristo Cosmico. Tutti Sono pronti a giurargli fedeltà come Pietro, ma poi nei fattilo rinnegano. Per tutto il percorso della via Crucis Gesù riceve ogni genere di

insulto dalle moltitudini, che sono i molti “io” psicologici in noi.Le moltitudini sono fomentate da Caifà, che era il Sommo Sacerdote, uno diquelli che Gesù accusò di essere tra coloro che avevano preso le chiavi dellaconoscenza e le avevano nascoste, per impedire a chi voleva di entrare al“tempio” interiore, che è la costruzione dell’uomo vero1; questo perché eglirappresenta la cattiva volontà, la nostra cattiva volontà, ciò che si oppone che ciimpedisce l’entrata al tempio interiore.

Gesù era il Messia degli ebrei e loro lo crocifissero. Non è vero che non loriconobbero, i sacerdoti del tempio, Caifa sapeva chi era, essi lo riconobbero, ma

1 Dal Vangelo di Tommaso - Gesù disse: "l farisei e gli scribi hanno preso le chiavi della conoscenza ele hanno nascoste. Essi non sono entrati e non hanno lasciato entrare quelli che lo volevano”. 

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le sue parole erano troppo scomode. Sono pochi coloro che vogliono realmenterisvegliarsi dal sonno della coscienza e liberarsi della schiavitù dell’ego,dell’animale, della bestia interiore, del nemico della notte. Caifà è ciò che sioppone al risveglio, all’opera della costruzione dell’anima, lo Spirito diOpposizione fatto della sostanza astrale degli Arconti, egli è la matrice in noi chesi ribella ogni qualvolta cerchiamo di vincere o sottrarci alle influenze ed alleleggi di questo mondo, di questo piano esistenziale.

Caifà è l’unico che sa del messaggio di Gesù, ed è per questo che lo vuole vederemorto, perché il Cristo in noi è ciò che lo destituisce dal trono di cui si èappropriato indebitamente, ecco perché Gesù scaccia i mercanti dal tempio: imercanti sono ancora una volta i mercenari, i commercianti che vendono loSpirito Sacro che abita in noi, i mercanti sono l’ego nella tana della mente.

Quindi, se Caifà è il simbolo della cattiva volontà, Pilato è indubbiamente ilsimbolo della mente umana, la giustificazione, l’autocommiserazione, il non

agire, la strana “malattia del domani”, a causa della quale è impossibile che noipossiamo mai prendere una decisione. La mente è fatta per questionare e nonconcludere, essa non è in grado di contenere l’espressione della cattiva volontà,come Pilato, infatti, non può contenere le pressioni di Caifà. Ricordiamoci chetutto qui è simbolico ed è allo stesso tempo lo specchio delle brutture e dellemeschinità umane: sono ciò che ha sempre contraddistinto l’inumana naturaostile, sono i corsi e ricorsi della storia, sono la meccanicità della nostra vitavissuta all’ombra della schiavitù interiore.

Le nostre buone intenzioni finiscono nel momento in cui troviamo una

giustificazione adatta. Non vi è mai capitato di desiderare di smettere di fare unacosa? Ad esempio di fumare sigarette o di guardare la Tv, o di ingozzarvi di dolci,di cibo o di qualsiasi altra cosa, che sia potere o denaro? Di voler smettere diarrabbiarvi, di essere orgogliosi, di offendervi per un nonnulla, di voler smetteredi criticare tutti, di desiderare un po’ di pace e silenzio, etc… ?

Si?! Quanto dura il proposito? Quanto? Il tempo di dire – “vabè, per l’ultima volta. Questa è l’ultima! ” … - fino a quando: è sempre l’ultima volta. I giorni sonociclici e domani è sempre un altro giorno ed un'altra possibilità (mancata, direi).In realtà non ne abbiamo colpa, non riusciamo a portare avanti un propositoperché non conosciamo le leggi, non conosciamo il nostro nemico, non

sappiamo quali armi usa e soprattutto non sappiamo come vincerlo. Per portareavanti un proposito dobbiamo conoscere la legge dell’Heptaparaparshinoch edobbiamo sapere che l’ego vive nei nostri pensieri.

Chi è che pensa? Cosa sta pensando? Dove sono? Nella mia testa o nelmomento presente? La mente giustifica le nostre azioni per cui nonpossiamo fidarci di ciò che ci porta, di ciò che ci dice; la coscienza parla abassa voce e non è ostinata e dubbiosa, la coscienza ha una sola parola.Solo imparando ad essere decisi possiamo sconfiggere la mente, nel silenziodella riflessione e della meditazione interiore il maestro si rifugia.

Pilato per giustificare la morte di Gesù, finisce per rivolgersi alla moltitudinechiedendo cosa preferissero, se la crocifissione e morte di Gesù o quella diBarabba, delegando la decisione alla debolezza di un qualsiasi “io”

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passeggero, ad un falso Sé (entrambi si chiamano Gesù, ma solo uno è ilmaestro ed il consigliere di tutti, l’altro è un rivoluzionario che ha portato larivolta fuori di se), che una volta cibatosi si ritira lasciandoci con l’amarezza diaver tradito noi stessi ed i nostri buoni propositi. L’ego vince tutte le volte chenon siamo capaci di fidarci di noi stessi, delle nostre sensazioni e del nostrointuito. Altre volte invece non siamo altro che testimoni della nostrainadeguatezza.

La persona che è vittima dei suoi ragionamenti e della sua mente non riesce maia fare gli sforzi necessari al suo sviluppo interiore, ma li rimandi “di domani indomani”, e così perde la possibilità di raggiungere qualsiasi risultato efficace.Scegliere Barabba è la via più comoda, il Cristo sempre sarà scomodo a coloroche cercano di arroccarsi sulle proprie posizioni.

Barabba è simbolico ancora una volta dell’ego; le moltitudini, cioè i vari “io” checi abitano e controllano la nostra macchina umana (per maggior parte del tempo

di cui disponiamo) sempre affermeranno la sua esistenza e chiederanno la mortedel Cristo. La Passione è la rappresentazione dei processi iniziatici per giungerealla Crocifissione di questo nostro ego, previamente compreso e spogliato dellaFalsa Personalità. Il Cristo è posto tra il Ladrone buono e quello cattivo arappresentare che egli non è né il “bene” né “il male”, egli è. L’uomo vero è così,non né buono né cattivo, conosce le forze che lo attraversano, è padrone dellesue respirazioni ed è libero dalle leggi di questo piano, ha dominato gli elementidella natura, e quindi è capace di comandarli a suo vantaggio, egli ha risvegliatole forze del bene ed insieme quelle del male, non le teme, ma le ha dominate.

L’uomo vero accetta la sgradevolezza altrui, ha imparato a trasformare leimpressioni ed è quindi libero dal giudizio; ecco perché Gesù non si ribella.Avrebbe potuto fuggire e non lo fa. Egli dice solo - “allontana da me questo calice,ma non sia fatta la mia volontà bensì la tua ” - ed ecco perché quando il ladronecattivo Gesta gli dice: “Come mai se in realtà sei il figlio dell’uomo, se sei Dio, se sei Re, perché non ti liberi e ci liberi? ” – egli, in realtà, non risponde nulla. Egli sache per redimersi deve compiere quel travaglio, sa che questo è il calice amarodella vita che conduce alla nascita seconda.

Colui che parla e si difende, difende l’ego, ecco perché Gesù non può darespiegazioni, non può cercare di convincere nessuno, può solo mostrarsi ai

suoi carnefici affinché lo conducano alla morte mistica. Dice a questoproposito un antico rituale: “Se la vita ti dovesse riservare nuove amarezze,dovrai riceverle calmo e rassegnato. Se comprenderai la filosofia iniziatica,l'avversità passeggera di questo mondo non potrà abbatterti. L'ingratitudine e la cattiveria degli uomini non devono sorprenderti. Dimentica le ingiurie ed abbi pietà di chiunque le proferisca. Il saggio, rifugiato nei suoi pensieri, non sente più le sofferenze, poiché ha trovato la serenità.” 

Le ingiurie e la calunnia sono motivo di orgoglio per l’ego, non per laCoscienza. La Coscienza sa e quindi non ha bisogno di dimostrare nulla

nemmeno la sua innocenza. Ognuno di noi è ciò che è, e non sarà némeglio se lo esaltano e lo portano in trionfo, né peggio se lo calunniano edinsultano. I 3 giorni nel sepolcro sono simbolici della discesa negli inferi,

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negli inferni atomici, dove il maestro lascia tutto l’ego, scende nei gironi diDante, per tornare purificato nell’alto dei cieli interni. L’uomo non sa quelloche fa fintanto che è schiavo del suo ego, l’ego è figlio dell’incoscienza edella non conoscenza, l’ego nasce dall’ignoranza e dal pregiudizio, eccoperché non possiamo che perdonare coloro che sono sotto questa nefastainfluenza, ecco perché non possiamo colpevolizzarci per le nostro “cattive”azioni, ma solo giungere alla comprensione ed al pentimento.

L'ignoranza è meschinità ed il rimorso di coscienza è lo strumento del nostropersonalissimo pentimento, della nostra purificazione e della rigenerazione, essonon può che essere autentico, anche perché, se tale non fosse, presto saremmochiamati a compiere nuovamente la stessa riprovevole azione. Quale azione?Sacrificare tutto ciò che di autentico, bello, vero è in noi per permettere ad unoqualsiasi dei nostri “io”, delle nostre moltitudini di crocifiggerci, di tradire ecrocifiggere il nostro Cristo Personale, la scintilla di realtà in noi.

~ • ~Gestas, colui che le scritture indicano come il Cattivo Ladrone, si rivolse aGesù dicendo:

“SE IN REALTÀ SEI IL FIGLIO DELL'UOMO, SE SEI DIO, SE SEI RE,PERCHE’ NON TI LIBERI E CI LIBERI?”

Dimas, il Buon Ladrone, sempre secondo le scritture, si rivolse a Gesù e dice:

"MAESTRO, QUANDO SARAI NEL TUO REGNO, RICORDATI DI ME",

ed il Cristo gli rispose:

""OOGGGGII SSAARRAAII CCOONN MMEE IINN PPAARRAADDIISSOO..”” Dimas in questo caso rappresenta il pentimento e solo l’uomo penitente puòsalire in Cielo col Cristo Cosmico. Ovviamente è tutto simbolico, nulla a chevedere con una certa falsa morale, che non produce alcun cambiamentonell’individuo, qui si sta parlando del pentimento come strumento percomprendere, come strumento per la conoscenza e la comprensione dei propriodifetti, dei propri errori. La domanda lecita sarebbe, ma come faccio a capirequali sono gli errori?

Come posso stabilire cosa è buono e cosa è cattivo se ogni qualvolta esprimo ungiudizio mi trovo polarizzato o col ladrone buono o con quello cattivo? E’ certoche è un bel dilemma, ma è solo sforzandosi di essere presenti e di autosservarciche possiamo giungere alla comprensione e quindi alla discesa della terza forza.

Questa meravigliosa forza neutra conciliatrice in noi si esprime solo quandosiamo reali, presenti, in ricordo si se, solo così riusciamo ad avere un autenticacomprensione; il pentimento è lo strumento per capire.

Una persona prova un autentico pentimento solo quando si accorge che harealmente nuociuto prima che ad altri a sé stesso. Molte delle nostre azioni, perquanto abbiamo difficoltà a capirlo e comprenderlo, arrecano danno prima ditutto a noi stessi, e questo è simboleggiato dal tradimento del Cristo per mezzo

dei 30 denari proprio da un suo discepolo, il più esaltato dei 12.I 30 denari sono la rinuncia a sé stessi, sono la materialità sullo spirituale, che èil mondo interiore, che è il risveglio della coscienza, non un improbabile santità

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statica, da stupidi, vaneggiante e senza fondamento. Quante volte avete provatorancore verso una persona? Quante delle persone che avete incontrato nellavostra vita non siete più disposti a incontrare? Per quante di queste personeprovate dell’odio, del risentimento, astio o rabbia, ancor oggi? Sapete perché lofate? Non ce l’avete con loro, ce l’avete ancora con voi stessi, perché per unqualche motivo sapete che lo avete fatto voi, che siete stati i primi voi a tradirvi,cedendo tutto il vostro potere, la vostra attenzione a quelle date persone odimpresa.

Oggi rivangate e recriminate contro voi stessi non contro di loro, ma questo ètroppo difficile da accettare e poi è più semplice prendersela con gli altri,proiettare su di loro il nostro odio ed il nostro desiderio di vendicarci; in questomodo non saremo tenuti a smettere di farlo, ne saremo in qualche modogiustificati. Se capiamo che è noi stessi che odiamo, per una qualche logicadovremmo trovare il modo di smettere di farlo. Rimorsi di Coscienza e

pentimento sono gli strumenti della Riparazione di Sé.Rispetto a Gesta il ladrone cattivo, non è l’uomo che viene condannato qui,ma il comportamento, la condotta, l’atteggiamento. Senza umiltà nongiungiamo alla verità. Il ladrone “cattivo” (ed è scritto tra virgolette perchétale, cioè cattivo, in realtà non è, egli ci sta mostrando solo aspetti di noi, equindi non può che essere un bene per il nostro desiderio di capire e per ilnostro sviluppo interiore) ci mostra quando siamo ottusi, quando siamoignoranti e non ce ne rendiamo conto, egli è affianco al maestro e non locapisce, non lo può capire, lo ingiuria senza rendersi conto che è ilpentimento quello che il Cristo Intimo gli esige per poterlo salvare. Non èuna crudeltà questa, è una legge legata alla comprensione delle cose, comeposso salire se non lascio andare la zavorra che mi tiene per terra?!

 Tutto qui; nessuna pretesa di correggere o voler giudicare nessuno, è solo questoun altro insegnamento che ci induce alla riflessione sul nostro operato e suinostri atteggiamenti nei confronti prima di tutti di noi stessi, verso la nostraparte reale e poi verso il nostro prossimo; motivo per cui Gesù insegnava -“amatevi l’uno l’altro come io vi ho amato ” – ed ancora – “ama il prossimo tuo come te stesso ”… la vera natura e comprensione di queste parole rimanetutt’oggi inascoltata da questa umanità, guide spirituali comprese, piene solo

della loro retorica (il lievito dei Sadducei) e del loro pregiudizio.~ • ~

Vide (Gesù) che ai piedi della Croce si trovava Maria (Anima Gemella di Gesù, eMadre del Cristo) e che a fianco a lei vi era Giovanni, il discepolo amato,l'Evangelista, Egli allora disse a Maria:

""MMAADDRREE EECCCCOO TTUUOO FFIIGGL L IIOO,, FFIIGGL L IIOO EECCCCOO TTUUAA MMAADDRREE"",, rivolgendosi sia a Maria che a Giovanni. Quale meraviglioso mistero si nascondein questo episodio. Giovanni come abbiamo detto in precedenza rappresenta, è ilverbo, Maria è la sposa, sorella e Madre di Gesù, la Madre Mistica intima, la

Divina Madre Kundalini, la salita del serpente, il volo del serpente piumato, ilmitologico Quetzalkoatl della cultura Maya, il potere elettrico che genera il Cristocosmico in un essere umano.

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E’ la forza sessuale risvegliata dall’amore degli ufficianti, degli amanti, che salelungo le pareti interne della colonna vertebrale di ogni uomo e donna casti,durante l’unione sessuale, secondo la ricetta dell’alchimia magica, ripulendola,di vertebra in vertebra, delle nefaste conseguenze delle cristallizzazioni degli effetti indesiderati del Kundabuffer che è l’animale della discendenza di Adamo.

Maria è la Madre del Cristo, non del Gesù storico, ella è Maya, Iside, Rea,Isoberta, Elena, Isolde, Stella Maris, Notre Dame, Ginevra, Penelope,Lashkmi e così via; essa è la divinità nel cui ventre si è sviluppato e sisvilupperà il Cristo ogni volta che un uomo si alza dal fango della terra.Maria è la Madre individuale, personale, senza la quale mai potremmosollevarci da questo fango, il fango con cui è cotta la brocca di Adamo. Senati siamo come figli di Adamo, da Adamo, dalla sua costola la Natura ci dàla possibilità di rinascere come figlio di Maria, Maria è il fuoco che sciogliequel fango affinché un nuovo vaso sia preparato …

… era a questo che si riferivano i vangeli quando riportano il detto:“non mettete il vino nuovo in otri vecchie, ed il vino vecchio in otri nuove”.Maria è colei che è stata figlia, moglie e Madre. Quando Gesù dice - 

“MADRE ECCO  TUO FIGLIO”, egli si riferisce a Maria rispetto a sé stesso,datosi che egli è il suo figlio in senso spirituale, il Figlio della nascitaalchemica, il Cristo fatto carne; conseguentemente dice a Giovanni:“FIGLIO ECCO TUA MADRE”, perché il verbo è la conseguenza, il figliodella trasmutazione sessuale, il verbo Cristificato, generato non creatodalla stessa sostanza del Padre: Pietro; Giovanni è il potere nel Verbo,l’origine, è Pietro trasformato, Pietro è la pietra su cui costruire il tempio: ilsesso. Maria, Nus, la sua sposa, Hadit il suo complemento. Dice a questoproposito Dante Alighieri nella sua Divina Commedia:

«Vergine Madre, figlia del tuo figlio,

umile e alta più che creatura,

termine fisso d'eterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura

nobilitasti sì, che 'l suo fattore

non disdegnò di farsi sua fattura. »

(DIVINA COMMEDIA - Paradiso X XXIII, 1-6) Perché «Vergine Madre, figlia del tuo figlio »? Sulla Verginità di Maria già si èdetto precedentemente, l’attenzione che vorrei porre è nel paradosso “Madree figlia del suo stesso figlio”, paradosso che si svela, alla luce dellaconoscenza gnostica, con l’idea secondo cui Maria non è una persona fisica,ma una forza, un energia, una possibilità data dalla Grande Natura agliuomini, il fuoco di Prometeo rubato agli dei, la forza femminile, il principioSacro, nell’uomo e nel maestro Gesù; è figlia del suo figlio, figlia perchédestata dalle opere dell’iniziato ed è Madre del suo figlio, perché il figlio è il

Cristo che nasce dall’opera alchemica sessuale. Gesù e Maria, sposo esposa, Hadit e Nus, Madre e figlio, figlio e figlia.

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Ecco perché il sommo poeta dice anche - «tu se' colei che l'umana natura nobilitasti» ; solo la nostra divina Madre personale può nobilitarci comeumani, compiendo il miracolo di renderci da umanoidi, appunto, ad umani.E’ il mistero della fatina di Pinocchio che da “burattino” lo trasforma al finein un bambino vero; la nostra aspirazione è onorare la natura che ci ha datol’opportunità di renderci uomini e donne veri.

La Natura dà solo possibilità, ricordi?! Nel cuore di ognuno di noi vibra epalpita una scintilla, una particella del Cristo Cosmico, essa è imprigionatanell'Io, nell'Ego, un seme di senape che attende solo il momento di crescere edare i suoi frutti; la forza con cui crescere è la spinta divina della nostraMadre personale, tra i frutti vi è Giovanni, il Verbo, il Figlio di Maria, Madreintima dell’iniziato; l’albero ancora una volta è la nostra colonna vertebrale.

Il Vangelo di Giovanni è il vangelo dell’apocalisse, l’apocalisse è ladescrizione dei processi iniziatici che portano alla Cristificazione, la terza

montagna dell’iniziazione descritta dai teosofi di tutti i tempi, la montagnadei grandi misteri Dionisiaci.

IIL L  MMIISSTTEERROO DDII ««EEL L ÌÌ,, EEL L ÌÌ,, L L AAMMÀÀ SSAABBAACCTTÀÀNNII»»  Morte di Gesù  =(Mr 15:33-37; Lu 23:44-46; Gv 19:28-30)(Sl 22; Is 53:5-8, 10) Ro 5:6-8; 1P 2:21-24; 1Gv 4:9-11) 

45 Dall'ora sesta si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona. 46 E, versol'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni » 47 Alcuni deipresenti, udito ciò, dicevano: «Costui chiama Elia». 48 E subito uno di loro corsea prendere una spugna e, inzuppatala di aceto, la pose in cima a una canna e glidiede da bere. 49 Ma gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo».50 E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito.

L’ora sesta e l’ora nona sono 2 riferimento cabalistici, interessanti. Nel librodi Thot il 6 è il numero dell’Anima, il triangolo superiore si unisce a quello

inferiore e nasce l’anima, la Stella di Davide . L’ora nona è un precisoriferimento alla magia sessuale, il nove dell’alchimia, la nona sfera, ladiscesa negli inferi negli inferni atomici personali, nove è la sefira Daatdell’albero della vita. Ma veniamo al punto di queste celeberrime parole.

Come mai Gesù in croce ad un certo punto dovrebbe dire - "Dio perché mi hai abbandonato? "? Ha perso la fiducia nel suo Essere? Come è possibile se egli era

Uno col suo Padre? E’ possibile che forse stesse dicendo altro? E’ possibile, inquanto la frase di Gesù: Eli, eli, lama zabactanì, non è ebrea e non può esseretradotta in questo modo. Quando i Giudei sentono Gesù che dice: Eli, eli, lama zabac-tanì, dicono a sé stessi: «Sta chiamando Elia, che linguaggio è questo?».Non capivano, credevano che stesse chiamando Elia perché venisse a salvarlo.

Voglio proporvi un'altra possibilità. Per una serie di motivi che di seguitòandrò ad esporre è possibile che le sue ultime parole, Helì, Helì lamah Zabactanì, potrebbero essere in lingua Naga (Tibet), se non addirittura lingua Maya.

Samael Aun Weor  nell’introduzione al libro “El vuelo de la Serpiente 

Emplumada ” dice a proposito di questo:

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“[…] Tuttavia, qualunque indio dello Yucatàn o del Guatemala è in grado di tradurvi Eli, eli, lama zabactanì , perché risulta essere lingua maya; signifi- ca: «Mi occulto nella prealba della Tua presenza».

È una frase rituale maya. Nel  Popol Vuh  dei Maya, l'Uccello e il Serpente  figurano come creatori sessuali dell'universo. Tepeu e Cucumaza inviano uno sparviero nell'immenso mare della gran vita, affinchè porti il serpente, con il cui sangue meraviglioso impastano il granoturco giallo e bianco. Dice il Popol Vuh  che con questo impasto di mais bianco e giallo mescolato con il sangue del serpente, il Dio Tzacol formò la carne della gente. L'Uccello rappresenta lo Spirito Universale di vita; il Serpente rappresenta il fuoco sessuale...”. 

Dello stesso parere risulta il professor Gualberto Zapata Alonzo  nel suolibro "An Overview Of The World Maya " distribuito in centro America eacquistabile in Europa nella traduzione in inglese.

Sempre nella stessa introduzione Ignacio Magaloni Duarte dice:

“I Maya colonizzarono in tempi remoti l'India e l'Egitto, oltre ad altri paesi orientali. Essi influirono sensibilmente sulla cultura hindu (potrebbero essere i Naga citati nel Ramayana ) e sulle culture egizia e greca (dove sarebbero i sacerdoti di Sais).

È necessario stabilire le dovute relazioni fra la Maya mitologica greca, la Maya mitologica hindu e i Maya, vincolando queste relazioni con l'esistenza dell'Atlaotl della mitologia greca e dell'Atlante preamericano, nonché tra lo Zeus e il concetto di Theos greco con il prefisso centroamericano Teo (Teotiuacàn, Teocalli, eccetera) applicata al divino degli aztechi, intimamente vincolati con la grande famiglia maya.

È stabilito che la scienza-religione conosciuta da Cristo in Egitto, India e Tibet è quella maya. Esistette un profondo occultismo maya, conosciuto senza dubbio da Cristo, che elesse i simboli maya come sostegno delle sue idee di amore  fecondante. È scontato che il linguaggio rituale di Cristo nel Tibet fosse il maya; a molti fa paura l'affermazione, fatta da Le Plongeon e da altri grandi studiosi,secondo cui Cristo sulla croce parlava nel suo linguaggio rituale; in appoggio a questa affermazione, tutti sanno che gli evangelisti concordano sul fatto che nessuno sapeva a che idioma attribuire le parole « Heli lama zabac tani ».

Sempre nella stessa introduzione si trova un interessantissimo confronto,

che di seguito ho riportato, tra i numeri in lingua Naga e la lingua Maya.Questo confronto, sostiene Ignacio Magaloni Duarte, prova senza alcundubbio che la lingua naga, appresa da Cristo nel Tibet era il Maya parlatoancor oggi in certe zone dell'America Centrale.

Numero Naga Maya

1 Huan Hun2 Gas Ca3 Ox Ox4 San Can

5 Ho Ho6 Usac Uac7 Uuac Uuac

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8 Uaxax Uaxax9 Bolan Bolan10 Lahun Lahun

Sfogliando il dizionario Maya-Spagnolo/Spagnolo-Maya, di Ticul, si legge:Heli: adesso, alfine, già.

Lamah: sommergersi, immergersi.

Zabac: fumo, prealba, imbrunire dell’alba, nuovo giorno.

Tani: da tan (in presenza di) e ni (narici); “tani” è termine idiomaticoche significa davanti al naso, di fronte, in presenza di.

Il che potrebbe essere tradotto: “Ora mi immergo nella presenza di unnuovo giorno”, ovvero, “mi immergo in una nuova vita”.

~ • ~""HHOO SSEETTEE!!""  

Questo è la quinta delle sette parole che Gesù pronuncia sulla croce ed èstrettamente sessuale. Egli chiede acqua e gli viene dato aceto. Questo èsimbolico del fatto che il nostro Cristo Intimo chiede trasmutazione, chiedeacqua trasmutata, per poter vivere. La trasmutazione delle acque èl’elemento, la sostanza per la nascita Intima. La trasmutazione delle acquaseminali è l’unico vero nutrimento del nostro Cristo, è ciò che calma la setespirituale; la trasmutazione è ciò che ci permette di nascere di nuovo.

Accade, però, nel dramma del mito descritto dalle scritture che quando ilCristo chiede acqua i suoi nemici, i romani, che nel caso della metaforarappresentano i nostri difetti, i nostri ego, i nostri “io” psicologici, gli dannoda bere aceto. Gesù non chiedeva acqua per calmare la sete del corpo, mal’acqua della sapienza, della conoscenza della scienza della trasmutazione.

Il Cristo Intimo di ognuno di noi, esseri umani, sta su di una Croce, lacroce della materialità, della meccanicità, della schiavitù dei desideri, dellepassioni e della mente, la Croce dove l’ego, l’”io”, gli aggregati lo hannoposto. Nessuno è dalla parte del Cristo, il cammino del Cristo è unsacrificio che pochi vogliono e sono in grado di compiere.

Se pensate che colui che percorre questa via sia ridotto ad un asceta, adun insensibile, ad un monaco schivo della vita, ad un bigotto pauroso ecredulone, timoroso di affrontare e vincere le passioni vere, siete in errore emi sarò mal fatto intendere, il Cristo rappresenta la libertà, la vera libertà,rappresenta una vita libera dalla schiavitù di tutto questo, rappresenta lapossibilità di amare e allo stesso tempo non dipendere da nulla e danessuno, il Cristo è Coscienza e niente più, il Cristo è un Buddha Vivente,ha forza, ha potere, ha possibilità infinite di realizzazione, come potetepensare che sia un santone senza vita agonizzante.

Colui che percorre questo cammino diviene padrone di sé stesso,l’autentico padrone della sua vita e colui che è padrone della sua vita èpadrone della sua morte. Morire psicologicamente, negare i propri istinti

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non significa privarsi di qualcosa, ma aprirsi ad un nuovo che neanchesiamo in grado più di immaginare, significa abbandonare per sempre unastrada conosciuta, qualcosa di già battuto per addentrarci realmente nellaprealba del nostro nuovo giorno. Siamo spaventati ed è per questo chevogliamo poter credere a qualcosa, qualsiasi pur di non doverci addentrarenell’oscurità oltre la normale descrizione del mondo e della realtà alla qualenon solo ci siamo abituati, ma ce ne siamo persino affezionati, la stradaverso la realizzazione del CRISTO interiore profondo non ha eguali, è uncammino in solitaria, ma è compiuto in comunità con altri.

Ognuno al suo livello si incammina su questa strada nel tentativo dicompiere la giusta trasmutazione. La trasmutazione è vita per il CRISTOinteriore. La trasmutazione realizza il miracolo di renderci vivi veramente.La trasmutazione si impara ed è sempre una continua lotta tra l’acqua e ilfiele (l’aceto). Quando cadiamo è fiele, quando restiamo casti ci togliamo la

sete. Il Cristo è la nostra vittoria sulle passioni umane.E’ di questo che parla Gesù quando invita la Samaritana a tornare con suomarito per poter insegnare ad entrambi a bere dall’autentica fonte eterna,questo affinchè mai più tornassero a patire la sete. Avere sete è la mancanzadell’alimento spirituale, ma anche il segno che stiamo cercando.

Come posso cercare di dissetarmi se non sento la sete? Della stessa cosa siparla nel racconto delle Nozze di Canaán, quando, finito il vino, Gesù comandadi riempire le otri d’acqua e la trasforma in vino. Le acque generatricitrasmutate mediante la scienza dell'alchimia, si trasformano nel sangue del

Cristo Intimo che è a quel punto realmente l'Agnello che lava i peccati delmondo.

La trasmutazione ci purifica e ci permette di dissolvere le cristallizzazionimefitiche che sono il nostro “alter ego”, l’altro, Smith, lo Spirito diOpposizione, la sostanza astrale, la mescolanza, questo perché gli aggregatisono il frutto della fornicazione, dello spargimento delle acque generatrici,essi sono gli infedeli, sono gli aggregati psichici, sono le cristallizzazioniprodottesi all’interno della colonna vertebrale ed in tutti corpi interni, comeconseguenza della ripetizione delle nostre azioni e dell’installazione nellapresenza dei nostri antenati dell’organo Kundabuffer.

~ • ~Vedendo che la sua ora era arrivato, esclamò, a gran voce:

""TTUUTTTTOO ÈÈ CCOOMMPPIIUUTTOO!!"" Cioè, la sua opera era compiuta, il suo messaggio era stato portatoall'umanità, la sua dottrina scritta sulla Croce, il mito si era realizzato. LaDottrina del Cristo comunque la vogliate pensare è alla fine una dottrinafallica al cento percento, ha origini che si perdono nell’alba di questaumanità ed un giorno forse gli uomini se ne renderanno conto.

La sua dottrina è la dottrina della resurrezione per mezzo della morte ecrocifissione dell’ “alter ego”, dell’”io” psichico, dell’aggregato e dellatrasmutazione sessuale. Il Sesso è Sacro, anche se allo stesso tempo è lo

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strumento principale della schiavitù ed insieme della liberazione dell’uomo;è necessario comprendere che lo scopo della sessualità va oltre laprocreazione od un momentaneo stato di rilassamento o di godimento.

L’atteggiamento nei confronti della vita sessuale ed affettiva è la chiave di

volta del nostro lavoro, sia in coppia che in solitudine. La Castità è allabase della dottrina del Cristo, ma difficilmente l’umanità è e fu pronta adaccettare il suo messaggio, preferì un Cristo più sommesso, meno scomodo,meno capace di infondere precetti pratici, e più allusivo, aleatorio,irraggiungibile. Certo, soprattutto irraggiungibile, cosa accadrebbe se lepersone cominciassero a mettersi in testa di compiere lo stesso percorso, secominciassero a camminare realmente le sue parole anche solofilosoficamente.

Cosa accadrebbe? Comincerebbero a spuntare eroi, veri iniziati della vita,persone che non si possono abbindolare con quattro valori, con 30 denari.

Individui Coscienti, ecco cosa accadrebbe, ci sarebbero degli individuicoscienti, e questo cambia le sorti del mondo.

Come dice Neo nella mitologica pellicola – “IIoo nnoonn ccoonnoossccoo iill f f uuttuurroo.. NNoonn ssoonnoo vveennuuttoo qquuii aa ddiirrvvii ccoommee aannddrràà aa f f iinniirree.. SSoonnoo vveennuuttoo aa ddiirrvvii ccoommee ccoommiinncceerràà.. AAddeessssoo aappppeennddeerròò iill tteelleef f oonnoo ee f f aarròò vveeddeerree aa ttuuttttaa qquueessttaa ggeennttee qquueelllloo cchhee nnoonn vvoolleettee cchhee vveeddaannoo.. MMoossttrreerròò lloorroo uunn mmoonnddoo sseennzzaa ddii vvooii,, uunn mmoonnddoo sseennzzaa rreeggoollee oo ccoonnttrroollllii,, sseennzzaa f f rroonnttiieerree ee ccoonnf f iinnii,, uunn mmoonnddoo iinn ccuuii ttuuttttoo èè ppoossssiibbiillee.. QQuueelllloo cchhee aaccccaaddrràà ddooppoo ddiippeennddeerràà ddaa vvooii ee ddaa lloorroo”.

E’ questo è ciò che Gesù fece, ci mostrò un mondo possibile, ma non lo

abbiamo voluto, non lo abbiamo capito; eravamo tutti intenti a guardare incielo mentre era per terra che avremmo dovuto rivolgere il nostro sguardo.Sono trascorso 2000 anni e siamo ancora gli stessi schiavi, corrotti e prontia tradirci uno con l’altro ed al tradimento di noi stessi proprio come ciinsegna Giuda. Abbiamo pensato che ne avremmo comunque conseguito unrisultato. La libertà è strettamente legata al Sesso, all’atteggiamentosessuale, ecco perché non mi credete mai, perché siete stati convinti delcontrario.

Il sesso è liberatorio, questo ci insegnano, il sesso è a buon mercato ed èad ogni angolo, in ogni rivista, in ogni giornale, Sesso è bene. Certo è

vero che sesso è bene, ma nella giusta chiave, altrimenti è schiavitù. Lamia non è una crociata contro il sesso, anzi tutto l’opposto. Se sapeste èconosceste chi è che vi ha parlato da quella Croce cercheresteimmediatamente le tracce del suo lavoro per percorrerlo alla svelta.

Il Sesso è Sacro! Questo è il suo messaggio e per questo che l’umanità loha crocifisso. Si legge - “Essi per soddisfare quest’impulso detto oggi‘godimento’ presero ad esistere in un modo indegno per degli esseritricerebrali, e quasi tutti piano, piano cominciarono ad utilizzarel’emissione di questa sostanza esserica sacra per il puro e semplicesoddisfacimento di quell’impulso”2.

2Cit. G.I. Gurdjieff, I racconti di Belzebù a suo nipote, Ed. Neri Pozza.

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Quella stessa sostanza esserica è l’elemento saliente nella trasformazionealchemica e per la nascita del Cristo intimo; lo sperma, anche noto colnome di “exioekhary”, è il nutrimento dei corpi esserici superiori, èl’alimento, cioè, per la formazione dei corpi astrale e spirituale, veicoliindispensabile per ottenere una piena esistenza anche in tutti gli altri pianidi manifestazione della creazione.

L’organo Kundabuffer o Kundantiguador installato nella presenza dei nostriantenati creava una dipendenza psicologica a partire dal piacere sessuale,dal godimento sessuale, il dispendio esteriore dell’energia sessuale generòdi conseguenza tutte le cristallizzazioni che conosciamo col nome di “alterego” od aggregato psichico ed è aggregato perché proviene da un processodi cristallizzazione di una certa sostanza.

Questa sostanza sessuale quindi come può genera ulteriori “io”, “ego”,aggregati psichici, può generare Coscienza; se trasformata, appunto,

coscientemente a favore del nostro Essere, ci permette di cristallizzare ilrivestimento dei nostri corpi superiori.

E’ una questione di cristallizzazione di una sostanza, di atteggiamento e discelta: se scelgo il dispendio esteriore cristallizzerò ancora altro desiderio,ma se mi sforzo di guidare i miei processi coscientemente verso l’internorivesto i corpi superiori dell’Essere. Il corpo cosiddetto “planetario”comprende sia il corpo fisico che il corpo eterico segue il corpo astrale al qualeva aggiunto il corpo spirituale veicolo dell’immortalità, ma di questo neparleremo ancora nel capito sul mistero della resurrezione.

~ • ~Per ultimo esclamò:

""PPAADDRREE ,, NNEEL L L L EE TTUUEE MMAANNII RRAACCCCOOMMAANNDDOO IIL L  MMIIOO SSPPIIRRIITTOO ..””  

Si unì con suo Padre e simbolicamente morì.