Essere o non essere - AGCI · ESSERE O NON ESSERE Ritorna infatti, sempre più, nel dibattito...

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Libera Cooperazione Trimestrale on line dell’AGCI in rete all’indirizzo www.agci.it Luglio/Settembre 2018 - Anno XXI - N. 3 Essere o non essere

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LiberaCooperazione

Trimestrale on line dell’AGCI in rete all’indirizzo www.agci.it

Luglio/Settembre 2018 - Anno XXI - N. 3

Essere o non essere

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Anno XXI - N. 3 - Luglio/Settembre 2018

Registrazione n. 227/1997 del 24.04.1997Trimestrale on line in rete all’indirizzowww.agci.it

EditoreAssociazione Generale Cooperative ItalianeVia Angelo Bargoni, 78 - 00153 Roma

DirettoreBrenno Begani

Direttore responsabileRaffaella De Rosa

Grafica e impaginazioneArtegrafica Pls srl

CollaboratoriRaffaella De Rosa, Filippo Turi

Hanno collaborato a questo numeroSarah Chiusano, Raffaella De Rosa,Francesco Maccione, Cristiano Osti, Silvia Rimondi

Segreteria di redazioneStefano Pasqualini (Tel. 06.58327214)

Redazione e AmministrazioneVia Angelo Bargoni 78 - 00153 RomaTel 06.58327.1 - Fax [email protected] - www.agci.it

Chiuso in redazione18 settembre 2018

LiberaCooperazione

sommario

A CURA DI SARAH CHIUSANO

L’isola che non c’era e ora c’èUno straordinario progetto

di Alternanza Scuola-Lavoro

associazione 5

Bando 2018 per la selezionedi volontari da impiegare in progettidi Servizio Civile in Italia e all'esteroAmmesso e finanziato il Progetto AGCI

di Servizio Civile "L'Ottava Nota"della coop Solidarietà ed Azione

servizio civile 4

A CURA DI RAFFAELLA DE ROSA

Giovanni Fileni nominatoCavaliere della Repubblica

associazione 6

RIFORMA DEL TERZO SETTOREE IMPRESA SOCIALE.

Cosa cambia per la Cooperazionesociale e quali le prospettive?

CONVEGNO - ROMA, 25 SETTEMBRE 2018 associazione 7

BRENNO BEGANI

CORREVA L’ANNO 1968... Il Movimento Studentesco

pagine della storia 8

A CURA DI CRISTIANO OSTI

L'esclusione del socio lavoratoreConvertito in legge il decreto dignitàcosa cambia dopo la sua approvazione

approfondimenti 10/11

A CURA DI FRANCESCO MACCIONE

Fondo #EURECA15 milioni per l'Emilia Romagna

Cooperfidi Italia, l’organismo nazionaledi garanzia della cooperazione italiana

credito 12/13

BRENNO BEGANI

ESSERE O NON ESSEREUn titolo dal sapore “shakespeariano”

per provocare una riflessionee un approfondimento

editoriale 2

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ESSERE O NON ESSERE

Ritorna infatti, sempre più, nel dibattitopolitico-istituzionale il tema di una pro-fonda modifica del modello di democra-zia nel quale siamo cresciuti e che ancoraoggi accompagna la nostra vita.Si affacciano nuove definizioni solo in ap-parenza catalogabili come neologismi, cheincorniciano una visione nuova del futuro:il populismo. È un concetto che sopprimela tradizionale diarchia tra destra e sinistrae che prefigura quale unica guida rappre-sentativa la volontà popolare.È l’avvio di un processo che vorrebbe san-cire la fine delle precarie certezze,aprendo nuove, ma ancora non definite,prospettive.La domanda è naturale: ci troviamo inuna epoca di cambiamento o in un cam-biamento epocale?Non compete ad una Associazione, comela nostra, costituita da imprese coopera-tive, entrare a piedi uniti in un dibattitoche comunque come cittadini ci riguarda,ma che non ci può catalogare come at-tori e protagonisti.C’è però un pezzo di questo dibattito checi chiama direttamente in causa, essendouna componente importante della cate-goria che normalmente è classificata conl’espressione di “corpi intermedi”.La domanda è ineludibile: le Associazionidi categoria, tra cui AGCI, con le loro ca-

ratteristiche e peculiarità attuali, rispon-dono ancora al “moto” di cambiamento,seppure al momento confuso, che sem-bra svilupparsi? Non sono “toccate” da questo “dive-nire” oppure sono necessariamente partedel divenire?Quale posizione in futuro potrà ricoprirel’Associazione come l’abbiamo vissuta,conosciuta ed esercitata fino ad oggi?Non è un tema da confinare disinvolta-mente e frettolosamente nella categoriadel “filosofare”, ma necessariamenteesso deve indurci ad una riflessione seriae approfondita per non rischiare di ritro-varci a svolgere un ruolo di semplice re-troguardia. In particolare, appartiene al dovere di unaAssociazione di rappresentanza operaresempre in una visione dinamica e in questopercorso, perché no, anticipare anche unnuovo profilo e ruolo prima che una diversaprospettiva si consolidi senza che, da partenostra, abbiamo concorso a disegnarla.Credo che il punto centrale del profilo diuna “Associazione in cammino”, rie-cheggiando lo slogan della nostra Con-ferenza dello scorso 18 giugno, sia quellodi passare da un “contenitore”, comequello attuale, di Associazione di rappre-sentanza ad una Associazione di rappre-sentanza e garanzia.

BRENNO BEGANI

LiberaCooperazione

editoriale

Un titolo dal sapore “shakespeariano” rubato al famoso drammaturgo e poeta per provocareuna riflessione e un approfondimento

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editoriale

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È questo un profilo che determina il ro-vesciamento di quel paradigma che finoad oggi ha sempre distinto il rapporto traIstituzioni pubbliche ed Associazioni dicategoria.Un rapporto che spesso è stato “filtrato”da indirizzi e regole imposti dall’esterno ealtrettanto spesso queste nuove regolesono state generate sull’onda di attualitàtraumatiche quali scandali, malaffare, ecc.Perché dunque non incominciare a pen-sare a “formare il futuro”? Perché nonavviare una riflessione sull’Associazionedel domani quale nuova frontiera?Vogliamo e dobbiamo porci nei confrontidi tutte le Istituzioni pubbliche come unaAssociazione che sa essere di garanziaper il rispetto dei contratti di lavoro, perl’affermazione della legalità ma, in parti-colare, che esercita le buone praticheavendo il coraggio di cacciare i “fariseidal Tempio”.Ciò significa, in sostanza, avere il corag-gio di rivedere procedure interne, metodidi gestione, assumere ed applicare regolestringenti, adottare diversi modelli orga-nizzativi.Un’Associazione come la nostra, che hanel suo DNA la valorizzazione del ruolo edell’apporto nell’impresa cooperativa diuomini e donne, che opera nella societàtra la gente con un’azione inclusiva, conpolitiche di coesione e di sussidiarietà,deve vedersi riconosciuta dalle Istituzionipubbliche una funzione più pregnante,più da protagonista: in una parola, sitratta di vedere riconosciuto un ruolo digaranzia - oserei dire quasi “para-pub-blico” - e quindi divenire destinataria dideleghe altrimenti esercitate esclusiva-mente dallo Stato.Nostro compito è quello di trasformare lapercezione, tutt’ora presente, di quelli

che possono apparire come “vantaggi”riservati alla Cooperazione, ma che in re-altà configurano una responsabilità chel’Organizzazione cooperativistica meritanel momento in cui si trasforma e operacome “Associazione di garanzia”. Unruolo difficile, una sfida impegnativa,però esaltante e che dobbiamo perse-guire e rivendicare.Connotiamo le nostre proposte con que-sti contenuti, che compongono gli obiet-tivi che intendiamo conseguire.Diventiamo una avanguardia del cambia-mento, valorizziamo la diversità, distin-guiamoci rispetto a coloro che intendonorimanere nelle retrovie esercitando unaazione conservatrice che spesso derivadalla consapevolezza del potere accumu-lato e ancora esercitato, spesso con pro-tervia.Non si pensi di contrapporre a questoesercizio del potere la semplice ricerca diuna relazione “amicale” o l’idea di potercompetere ad armi pari. Solo dalle idee e con la forza delle nuoveidee, anticipando gli eventi, leggendo ilcambiamento, disegnando nuovi oriz-zonti, proponendoci anche con spregiu-dicatezza, spostando sempre più in altol’asticella, obbligando anche i “pachi-dermi” a un confronto sui temi che noiproponiamo, possiamo evitare il ruolodelle comparse sul palcoscenico rifug-gendo da complessi di inferiorità e dive-nendo interlocutori non eludibili.Avviamo la riflessione, seguiamo le primetappe del percorso di un cambiamentoche comunque è in atto, provochiamocon il nostro ragionare le altre compo-nenti del mondo cooperativo, indos-siamo i panni di attori e protagonisti delcambiamento, perché la nostra deve es-sere una “Associazione in cammino”!

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BANDO 2018 PER LA SELEZIONE DI VOLONTARI DA IMPIEGARE IN PROGETTI DISERVIZIO CIVILE IN ITALIA E ALL'ESTERO

PROGETTO AGCI NAZIONALEAmmesso e finanziato il Progetto diServizio Civile "L'Ottava Nota" dellacoop sociale Solidarietà ed Azione diMazara del Vallo (Trapani).

L'AGCI Nazionale esprime "soddisfazionee complimenti alla cooperativa Solida-rietà ed Azione. Siamo certi che l'ottimolavoro svolto dalla cooperativa in faseprogettuale di descrizione della tipologiadi intervento sarà garanzia di successo econsentirà il raggiungimento degli obiet-tivi promuovendo la creazione di rela-zioni positive sia per i minori, sia per ivolontari".AGCI Regionale Sicilia, dimostra di anno-verare tra le associate, cooperative chesanno essere protagoniste.

Il Progetto "L'Ottava Nota" presentatodalla Cooperativa Sociale Solidarietà edAzione (AGCI) di Mazara del Vallo (Tra-pani) è stato ammesso e finanziato dalDipartimento della Gioventù e del Servi-zio Civile nazionale dalla Presidenza delConsiglio dei Ministri. Il Progetto, che si sviluppa nel settore As-sistenza e nell’area di intervento Minori,

si inserisce nel contesto territoriale delComune di Mazara, che - nonostante leiniziative e gli sforzi profusi dal Comunestesso - presenta una realtà sociale moltocomplessa anche per la presenza di dif-fuse situazioni di grave disagio socio-eco-nomico. In tale contesto, mancano per iminori modelli positivi di riferimento degliadulti e modelli educativi adeguati e, diconseguenza, viene compromesso lo svi-luppo delle potenzialità di ogni minore eil contributo che sarà in grado di dare allosviluppo e al miglioramento della società.I destinatari del Progetto saranno 10 mi-nori di età compresa tra gli 0 e gli 8 anni,ospiti della Comunità Alloggio “I Piccolidel Filo di Arianna”, sede di Servizio Ci-vile accreditata. I volontari coinvolti sa-ranno 8 giovani, per la durata di unanno. L’obiettivo è quello di fornire unsostegno agli operatori della ComunitàAlloggio che da sempre sono consapevolidelle difficoltà dei loro compiti educativie della responsabilità che tale serviziocomporta. L’intervento si prefigge di po-tenziare e migliorare i servizi già esistenti,perseguendo prioritariamente l’obiettivodella prevenzione del rischio psicosociale.Nello specifico le finalità del Progetto

“L’Ottava Nota” sono: accoglienza e ac-cudimento dei minori; creazione di unospazio di contenimento e un clima serenoe favorevole alla crescita fisiologica e psi-cologica dei minori ospiti della comunità;supporto del minore in chiave evolutiva;promozione del processo di cambia-mento e conseguente riduzione di rischipsicosociali; promozione della socializza-zione e integrazione dei minori.

Dove: Mazara del Vallo (Trapani)

Ente proponente: AGCI

Cooperativa: Solidarietà ed Azione

Titolo Progetto: L'OTTAVA NOTA

Settore e area di intervento:assistenza e minori

Numero di volontari: 8

Durata: un anno

Obiettivo: fornire un sostegno agli ope-ratori della Comunità Alloggio “I Piccolidel Filo di Arianna”, nonché potenziare emigliorare i servizi già esistenti nel Co-mune di Mazara, perseguendo priorita-riamente l’obiettivo della prevenzione delrischio psicosociale.

servizio civile

Il 20 agosto 2018 è stato pubblicato il bando per la selezione di 53.363 volontari daimpiegare in progetti di servizio civile nazionale in Italia e all'estero.La data di scadenza per la presentazione delle domande è il 28 settembre2018 (in caso di consegna a mano entro le ore 18:00).La singola domanda di partecipazione dovrà pervenire direttamente all'AGCI NAZIONALE (Via Angelo Bargoni, 78 – 00153 Roma)oppure via PEC: [email protected] secondo le seguenti modalità: - a mano - raccomandata A/R - posta elettronica certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato La domanda deve essere firmata e predisposta esclusivamente sul fac simile scaricabiledal sito AGCI www.agci.it (allegato 3) attenendosi scrupolosamente alle indicazioniin essa inserite, accompagnata da fotocopia di documento di identità valido e corre-data dall'allegato 4 (dichiarazione titoli) e dall’allegato 5 (informativa sulla privacy)(all. 5). Si ricorda che è possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unicoprogetto di Servizio Civile Nazionale, da scegliere tra quelli inseriti nel bando, penal'esclusione.

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L’isola che non c’era e ora c’è Uno straordinario progettodi Alternanza Scuola-Lavoro

Ci sono luoghi unici per natura, arte e bel-lezza e il Lago d’Iseo è uno di questi. Posto tra le province di Bergamo e Brescia,formato dal fiume Oglio, vanta l’isola lacu-stre più grande d’Europa, Monte Isola, oltrea una serie di borghi di origine medioevalee riserve naturali di rara bellezza. Ed è proprio da un paese, Lovere, affacciatosulle rive di questo lago, che un gruppo di22 ragazzi di 17 anni di un liceo scientifico,ha partecipato ad un innovativo progetto dialternanza scuola-lavoro, realizzato con ilsupporto della cooperativa Activa Servizi. General Fond, fondo mutualistico di AGCI,ha ritenuto meritevole l’iniziativa promossada Activa Servizi e ha concorso a far sì cheil progetto avesse vita.Dovendo sviluppare il tema della cultura edell’ambiente, i ragazzi hanno dato vita adun progetto che per fine ottobre vedrà larealizzazione di una vera e propria isola alcentro del lago: una grande isola di bottiglie.Molti sono stati gli increduli o a volte pessi-misti, qualcuno ha tentato di scoraggiarequesti giovani liceali ma, come spesso èstato loro insegnato, un’idea e una passionepossono veramente cambiare il mondo.

Il progetto di alternanza scuola-lavoro, cheè iniziato tra i banchi di scuola, ha visto, daun lato, il grande lavoro della cooperativaActiva Servizi, che grazie a Fabio Campa-gnoni ha saputo immaginare e proporre un

nuovo modello di alternanza alle Istituzionie ai giovani, e dall’altro il prezioso supportodi Jacopo Fo e della Libera Università di Al-catraz di Gubbio. Proprio nel verde delle col-line umbre i ragazzi hanno sperimentatometodi di flash mob e di immaginazione perdar vita a nuove idee e forme comunicative.

Un ragazzo ha iniziato a raccontare che ar-rivava a scuola con il battello e questa storiadel battello ha innescato qualche presa ingiro. Qualcuno ha pensato: “Facciamo unbattello!”. Dal semplice metodo di associa-zione di idee si è passati, via via, ad imma-ginare un’isola di bottiglie, connettendosicosì al tema dell’ambiente e dell’inquina-mento del Lago di Iseo (purtroppo, in que-sto senso, tra i peggiori in Italia). Gli studenti si sono messi a cercare in rete ehanno rilevato che esistevano già varieesperienze del genere: la più famosa, sicu-ramente, è quella dell’isola galleggiante del-l’artista Richard Sowa, che dopo avercostruito la prima isola ecologica nel 1998,dal 2009 vive in Messico su un’isola fatta dicentomila bottiglie di plastica. I ragazzi hanno subito lanciato l’idea del-l’isola sui vari social network, per rilevarnel’interesse e nel giro di poche ore hannoottenuto visualizzazioni e sollevato moltacuriosità.Ora i liceali, dopo la benedizione dellostesso Richard Sowa, sono impegnati a rea-

lizzare una piccola isola da 25 metri quadrati– autosufficiente dal punto di vista energe-tico grazie a un sistema di pannelli solari –che poggerà su bancali resi galleggianti dabottiglie di plastica: incorporato ci sarà unsistema di fitodepurazione che – tramitepietre, piante e microorganismi – avrà ilcompito di ripulire le acque del lago. L’iso-letta sarà quindi spostata in diverse localitàdel lago, con lo scopo non solo di attirare ituristi, ma di farla conoscere a tanti ragazzie docenti per insegnare l’ecologia. Il progetto è andato ben oltre le semplici oredi alternanza scuola-lavoro e ha visto coin-volti i ragazzi durante tutta l’estate, a scuolaterminata, in un vero e proprio cantiere dovesi sono cimentati nella costruzione praticadella piattaforma galleggiante, nella raccoltadelle bottiglie e in molti lavori manuali. L’iniziativa sta riscuotendo un successo me-diatico e molto coinvolgimento nel territo-rio; essa ha saputo dunque suscitare unsenso di condivisione e dare valore alla ri-scoperta del vivere una piccola comunità.

associazione

A CURA DI SARAH CHIUSANO

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Giovanni Fileni nominato Cavaliere della Repubblica Le congratulazioni del presidente Begani

Tra le 25 nomine a Cavalieri del La-voro conferite il 1° giugno scorso dalPresidente della Repubblica Sergio Mat-tarella, c’è Giovanni Fileni, fondatore epresidente del Gruppo Fileni, primoproduttore in Italia di carni biancheda agricoltura biologica. Classe 1940,ultimo di tre fratelli di una famiglia dimezzadri, da un allevamento iniziale di50 polli a Jesi, il neo cavaliere del LavoroGiovanni Fileni ha fondato il gruppo in-dustriale omonimo, che è oggi il terzopolo produttivo italiano delle carni avi-cole. Con oltre 30 milioni di fatturato e3mila tra dipendenti e collaboratori, èuscito indenne dalla crisi degli anni scorsi.“Al Cav. Giovanni Fileni giungano le miepiù sentite felicitazioni e congratulazioni– ha dichiarato il presidente AGCI,Brenno Begani - Questo prestigioso rico-noscimento è motivo di orgoglio perl’AGCI tutta e premia un’eccellenza im-prenditoriale e una passione nel lavoroche hanno determinato un contestuale esignificativo sviluppo sociale e occupazio-nale, a livello regionale e nazionale”.“Con grande onore, orgoglio e commo-zione – ha commentato Giovanni Fileni -ho appreso del prestigioso riconosci-mento che mi è stato attribuito dal Pre-sidente Mattarella su proposta delMinistro Calenda. Il titolo di Cavalieredel Lavoro è un premio che va alla miapersona ma voglio simbolicamente con-dividerlo con tutte le persone che sonol’anima della mia azienda: i collabora-tori, i dipendenti e tutti coloro che, in

questi quasi 50 anni di attività, hannocontribuito, con il loro lavoro e la loropassione, con il loro intuito e la loro vi-sione, a far nascere e crescere l’aziendache porta il mio nome fino alle sue at-tuali dimensioni e prestigio. Siamo par-titi da zero – aggiunge - , ma abbiamosempre avuto obiettivi chiari e ci ha ac-compagnato una grande dedizione.Senza il loro fondamentale aiuto, quellodi mia moglie e dei miei figli, che sonoil futuro dell’azienda, non sarebbe mai

stato possibile trasformare una mia per-sonale sfida, il mio sogno imprendito-riale, in una solida realtà che oggi offrelavoro e sicurezza a tante famiglie nelleMarche, ma non solo. Un sentito ringra-ziamento va anche a tutto il sistemaproduttivo marchigiano e a chi, nelcorso degli anni, ci ha dato fiducia e haaccompagnato la crescita della Filenicredendo, come ho sempre creduto io,che avrebbe potuto contribuire allo svi-luppo della nostra terra”.

associazione

A CURA DI RAFFAELLA DE ROSA

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LiberaCooperazione

RIfoRMa deL TeRzo SeTToRe e IMpReSa SocIaLe

Cosa cambia per la Cooperazione socialee quali le prospettive?

Roma 25 settembre 2018 - ore 9,30/15,00Palazzo De Carolis via del corsoSala della Minerva (Ingresso via Lata, 3)

CONVEGNO NAZIONALE AGCIUn’Associazionein cammino

PROGRAMMA DEI LAVORI

ore 9:30 Registrazione ore 10:00 Saluto introduttivo Giuseppina Colosimo Modera Sarah Chiusano

ore 10:15 Interventi Gabriele Sepio La RIfoRMa deL TeRzo SeTToRe e IL nuovo ModeLLo deLL’IMpReSa SocIaLe

Marco Petrillo un confRonTo SuLLa fIScaLITà deLLe coopeRaTIve SocIaLI e deLL’IMpReSa SocIaLe

Massimo Piscetta IMpReSa SocIaLe e coopeRazIone SocIaLe: ModeLLI STaTuTaRI e ScenaRI dI oppoRTunITà

ore 11:30 fIRMa accoRdo-QuadRo aGcI/unIcRedIT Dario Prunotto Le IMpReSe SocIaLI dI fRonTe aLLe nuove SfIde: QuaLe SuppoRTo daL SISTeMa cRedITIzIo? Luciano Gallo foRMe e STRuMenTI dI coLLaboRazIone fRa pubbLIca aMMInISTRazIone e TeRzo SeTToRe

Marco Carini IMpReSa coopeRaTIva ed InnovazIone: un oRIzzonTe IneLudIbILe

ore 12:45 conclusioni Brenno Begani

È previsto un buffet lunch al termine dei lavori

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pagine della storia

IL MOVIMENTO STUDENTESCO

Ravvivare la memoria di eventi del passato èarte che permette di leggere gli avvenimenti tra-scorsi con occhiali non deformati dalle ideolo-gie che caratterizzarono la crescita e l’evoluzionedel Movimento studentesco.Il decennio degli anni Sessanta è stato per il no-stro paese un periodo che, a pieno titolo, puòessere definito straordinario per l’impegno ri-formatore che lo ha connotato. per meglio comprendere il periodo degli anniSessanta, è opportuno disegnare lo sfondo a ciòche lo ha preceduto. non bisogna dimenticare,infatti, che l’Italia usciva dalle macerie di unaguerra disastrosa che l’aveva messa in ginocchioe distrutta, ma non aveva minato il senso di ap-partenenza del suo popolo che con coraggio, erimboccandosi le maniche, iniziò la ricostru-zione per preparare un futuro per se stesso e perle nuove generazioni. L’opera di ricostruzione fu certamente aiutatadall’iniziativa assunta dal Segretario di Stato sta-tunitense George Marshall, che annunciò unpiano straordinario di aiuti economici per l’eu-ropa e quindi anche per l’Italia: un piano a cuirifiutò di partecipare l’unione Sovietica, cosìcome i paesi del blocco orientale ed i paesi bal-tici. Si trattò di un piano, a livello europeo, chepermise di superare l’indice di produzione pre-bellica, favorendo l’inizio della ripresa, ancheeconomica. con questo retroterra si aprono gli anni Ses-santa che furono caratterizzati, da un punto divista politico, dalla nascita, dopo il periodo del

centrismo degasperiano, dei primi governi dicentrosinistra, guidati dal toscano amintorefanfani (1960/1963) e sostenuti e composti,oltre che dalla democrazia cristiana, dai social-democratici, dai repubblicani e con l’impor-tante novità rappresentata, per la prima voltadopo gli anni dell’appartenenza al frontismo,dall’astensione del partito Socialista di pietronenni, che poi negli anni dei Governi a guidaaldo Moro, ne fece parte in modo organico. I primi esecutivi di centrosinistra segnaronouna svolta profonda ed un significativo impe-gno riformatore nel nostro paese, una svolta cheintervenne profondamente a cambiare il voltodell’Italia post-bellica. venne introdotta la

scuola media unica elevando l’obbligo scola-stico a 14 anni, furono aumentate le pensionidi circa il 30%, venne tolta la censura sulleopere liriche, fu avviata un’imponente urbaniz-zazione del paese facendo ricorso al metodo del-l’esproprio, fu varata la nazionalizzazionedell’energia elettrica, la leva venne ridotta da 18a 15 mesi, fu avviato uno straordinario “pianocasa” che permise agli italiani di vivere in abita-zioni dotate di servizi che fino ad allora eranostati appannaggio solo di pochi. Ma se questa era la situazione dell’epoca, perchécon una lievitazione del benessere in Italia e invarie parti dell’europa, ma anche oltre oceano,si è sviluppato un movimento di lotta e di ri-

BRENNO BEGANICorreva l’anno 1968…Un “tempo” segnato da due eventi fondamentali: la lotta del Movimento studentesco e la Primavera di Praga, schiacciata dal-l’invasione dei carri armati dell’Unione Sovietica. Un avvenimento altrettanto importante, che ha caratterizzato il decenniodegli anni Sessanta si dispiegò, nell’Ottobre del 1962, e cioè l’inizio del Concilio Vaticano II, in cui vennero discussi i rapportitra la Chiesa e la società moderna. Il Concilio durò, in quattro successive sessioni, fino al 1965, e rappresentò il più grande ten-tativo attuato dalla Chiesa cattolica di modernizzarsi dall’inizio della sua storia.

A cinquant’anni esatti di distanza ripercorriamo quegli eventi che hanno segnato il corso della storia. È una rivisitazione dellamemoria per chi ha vissuto quegli avvenimenti ed è un monito per non dimenticare per tutti coloro che non erano ancora nati.In questo numero pubblichiamo un primo articolo che “racconta” il Movimento studentesco nel 1968, rimandando al successivonumero il racconto delle pagine illiberali e tragiche che hanno caratterizzato l’invasione di Praga.

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vendicazione che ha avuto il suo incubatore ini-ziale nelle università? nonostante l’impegno progressista e riforma-tore, che indubbiamente aveva segnato l’avviodegli anni Sessanta e che aveva ridato fiato e os-sigeno all’economia, in questo rapido e tumul-tuoso sviluppo mancava una parte essenziale,cioè “l’anima”, l’affermazione dei diritti che nonerano cresciuti di pari passo con la crescita eco-nomica. Il movimento del ‘68 aveva un carattere inter-nazionale, interclassista, policulturale ed era for-mato da una varietà di componenti che finironoper mischiarsi in un cocktail esplosivo, fonden-dosi in un unico crogiuolo di lotta e di conte-stazione, come avvenne per tanti eventi quali laguerra nel vietnam, il movimento degli Hippy,il pacifismo, che Guevara, e verso tutti i movi-menti di liberazione dal colonialismo che inquegli anni procedevano di successo in suc-cesso, per poi innestarsi sul filone della protestaoperaia e quindi sulla tradizione del socialismoe del comunismo internazionale. vi era la ricerca di miti, di nuovi modelli, l’aspi-razione ad un idealismo a volte quasi etereo.Il ‘68 ha posto e creato le basi per generare pro-fondi e radicali cambiamenti nel costume, neirapporti sociali e interpersonali, ad esempio trapadri e figli (conflitto generazionale), nell’abbi-gliamento, nel linguaggio, nell’attenzione pergli avvenimenti internazionali.Il “Movimento”, che ha scosso dalle fonda-menta i Governi di mezzo mondo (si pensi allasaldatura, negli States, degli interessi dei giovanibianchi a quelli dei neri), ha rappresentato uncambiamento decisivo nella mentalità collet-tiva, assumendo la forma e la sostanza di unavera rivoluzione culturale e, come ricordato, in-cidendo profondamente sul vissuto sociale. Questa spinta libertaria è stata certamente de-cisiva e ha apportato importanti contributi atutte le battaglie civili dei successivi anni Set-tanta: lo Statuto dei lavoratori, la battaglia suldivorzio e sull’aborto, la nuova legislazione sullascuola e sull’università, l’emancipazione femmi-nile, ecc...Tutto il ‘68 si connotava di una straordinariafantasia e di una libertà di espressione all’epocadel tutto sconosciute, di grande energia giova-nile e di illusioni, di impegno ma anche di ba-nalità e grandi temi.

Quegli anni furono però caratterizzati anche dauna stagione di violenza, come le bombe allabanca nazionale dell’agricoltura di Milano,una serie di numerose stragi, una violenza avolte repressiva contro la contestazione. nel ‘68 il Movimento ebbe molte anime, nontutte in sintonia, e una di queste fu quella delterrorismo: il brigatista curcio progettava, giànel 1968-69, di rapire aldo Moro e di organiz-zare le brigate Rosse. certamente la campagna denigratoria contro ilvalore del ‘68, avviata da coloro che stavano dal-l’altra parte della barricata, è stata agevolata anchedai comportamenti di alcuni dei protagonisti diquegli anni, cioè quelli che, repentinamente, sisono riciclati con facilità, in modo cinico e cama-leontico, rinnegando in modo spudorato quegliideali in cui dichiaravano di credere. È vero, il ‘68 non ha conquistato il potere ed èstato prevalentemente un movimento di oppo-sizione e di contestazione globale, ma ha colo-nizzato molte coscienze nel nostro paese. chiin quegli anni si è impegnato nella politica at-tiva ha avuto la possibilità di vivere un mo-mento storico di rara intensità, ha partecipatoad una rivoluzione culturale che, è vero, non hatoccato i centri del potere reale, ma ha influitoprofondamente sulla società e sul costume diquesto paese, e lo ha migliorato. Ha concorso adifendere la democrazia riconosciuta come unvalore, ha contribuito in modo decisivo a creare

la consapevolezza di una comunità culturale edi interessi tra tanti uomini e donne in modospesso interclassista. I risultati delle rivoluzioni culturali non sonoimmediati, le trasformazioni sociali avvengonocon disarmante lentezza e con processi tutt’altroche lineari; tuttavia, rileggendo il ‘68, non sipuò non rilevare che in quella “battaglia” haprevalso solo il valore sacrosanto della lotta edell’impegno per la conquista dei diritti civili esociali, senza generare e sviluppare insieme adessi anche il senso del dovere, tanto da crearel’idea illusoria che la consapevolezza di conqui-stare un domani migliore appartenesse ad altri.I diritti sono sacrosanti, ma a vivere di soli di-ritti si rischia di morire. Il limite del ‘68 forse è proprio quello di nonaver saputo coniugare diritti e doveri facilitandoun’evoluzione della specie umana che parados-salmente ha spesso suscitato negli altri la spe-ranza ed anche il dovere di costruire econquistare il futuro. non è stata posta in capoa ciascuno l’idea di una dignità del diritto e deldovere che sono gli ingredienti che realizzano ilfuturo di tutti. non so se ci potrà essere più un altro Sessan-totto. È difficile perché tanti e complessi sonostati gli eventi che lo hanno generato. Ma ri-mane immutato il valore di coniugare diritti edoveri se le nuove generazioni vorranno inte-starsi il “loro futuro”.

pagine della storia

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MASSIME "In tema di tutela del socio lavoratore di coo-perativa, in caso d'impugnazione, da parte delsocio, del recesso della cooperativa, la tutelarisarcitoria non è inibita dall'omessa impugna-zione della contestuale delibera di esclusionefondata sulle medesime ragioni, afferenti alrapporto di lavoro, mentre resta esclusa la tu-tela restitutoria"."In tema di estinzione del rapporto del sociolavoratore di cooperativa, ove per le medesimeragioni afferenti al rapporto lavorativo sianostati contestualmente emanati la delibera diesclusione ed il licenziamento, l’omessa impu-gnativa della delibera non preclude la tutelarisarcitoria contemplata dall’art. 8 della l. n.604 del 1966, mentre esclude quella restitu-toria della qualità di lavoratore”.

LE QUESTIONI GIURIDICHE PRINCIPALILe complesse questioni che regolano il rap-porto giuridico tra socio-lavoratore e Coope-rativa sono state al centro di un lungodibattito dottrinale-giurisprudenziale, anche acausa di un travagliato percorso legislativo, inparticolare con riferimento al momento dellarisoluzione del rapporto a causa del potenzialeconflitto tra le norme di diritto del lavoro (cheregolano il licenziamento) e le norme di dirittosocietario (che regolano l'esclusione del socio). Di recente, la Cassazione a Sezioni Unite conla "famosa" sentenza n. 27436/2017 ha cer-cato di diradare la nebbia - riuscendoci solo inparte - su almeno tre problematiche che di se-guito si illustrano.

1. NON APPLICABILITÀ DELL'ART. 18 STATUTODEI LAVORATORI Sul punto la sentenza in commento introduceuna prima importante novità, nel senso che leSezioni Unite stabiliscono che, in caso di solaesclusione del socio-lavoratore, non si possaapplicare la disciplina prevista dall'art. 18 delloStatuto dei Lavoratori.Tale assunto è apparso abbastanza sorpren-dente in quanto si pone in senso opposto ri-spetto a quello che sembrava un consolidatoorientamento - fatto proprio dalla stessa Cas-

sazione, ad esempio con la sentenza n. 1259/2015 - secondo il quale in caso di esclusionesi dovesse continuare ad applicare l'art. 18,specialmente laddove l'esclusione si fondavaesclusivamente sul licenziamento del socio. Secondo le Sezioni Unite il suddetto orienta-mento non può essere condiviso in quanto,qualora l'esclusione del socio si fondi esclusi-vamente sul suo licenziamento, non si confi-gura l'ipotesi propria della L. 142/2001, art. 5,comma 2, che prevede l'automatica caduca-zione del rapporto di lavoro alla cessazione delrapporto associativo. Questa impostazione determina il capovolgi-mento della relazione di dipendenza prefiguratadal legislatore tra l'estinzione del rapporto asso-ciativo e quella del rapporto di lavoro, che derivadal collegamento tra essi, rispetto alla quale nonè rilevante la valutazione delle ragioni sulle qualiè disposta l'espulsione del socio. La decisione di escludere l'applicabilitàdell'art.18, quindi, trova il suo fondamentonell'art. 2, comma 1, della Legge 142/2001 se-condo il quale ai soci lavoratori non si applical'art. 18 ogni volta che venga a cessare, con ilrapporto di lavoro, anche quello associativo.

2. LA DUPLICITÀ DEGLI ATTI ESTINTIVI La seconda questione sulla quale la Corte è in-tervenuta riguarda, più ancora da vicino, lacomplessità del rapporto che lega il socio-lavo-ratore alla Cooperativa. Le Sezioni Unite, pur riconoscendo che "lacessazione del rapporto associativo trascinacon sé ineluttabilmente quella del rapporto dilavoro", riconoscono l'autonomia dei duerapporti, anche sulla base di una interpreta-zione letterale data dall'aggettivo "ulteriore"presente nel testo dell'art.1 della Legge142/2001. Alla luce di questa autonomia, se-condo la Suprema Corte è necessaria - anchese, in realtà, la sentenza contiene la parola"può" - la duplicità degli atti estintivi. In altre parole, per estinguere i due rapporti -quello di socio e quello di lavoratore - occorrono"inderogabilmente" due separati atti estintivi:la delibera di esclusione e la comunicazione dellicenziamento, con la conseguenza che, sul

piano processuale, saranno necessari due atti diimpugnazione ed una pluralità di tutele.In seno a questo apparato rimediale, l'effettoestintivo del rapporto di lavoro derivante dal-l'esclusione dalla cooperativa a norma della L.n. 142 del 2001, art. 5, comma 2, impediscesenz'altro, in mancanza d'impugnazione delladelibera che l'abbia prodotto, di conseguire ilrimedio della restituzione della qualità di la-voratore. È la tutela restitutoria ad essere pre-clusa dall'omessa impugnazione della deliberadi esclusione. L'omessa impugnazione delladelibera ne garantisce per conseguenza la de-finitiva efficacia, anche per il profilo estintivodel rapporto di lavoro.

3. UNA NUOVA TUTELA PER IL LAVORATORE L'effetto estintivo, tuttavia, di per sé nonesclude l'illegittimità del licenziamento, comedel resto non esclude l'illegittimità della stessadelibera di esclusione che sia fondata sui me-desimi fatti; né elide l'interesse a far valere l'il-legittimità del recesso. Qualora s'impugni il solo licenziamento, di-fatti, non si prescinde dall'effetto estintivo delrapporto di lavoro prodotto dalla delibera diesclusione. Anzi: proprio perché la delibera di esclusione,essendo efficace, produce anche l'effetto estin-tivo del rapporto di lavoro, destinato a restarfermo per mancanza d'impugnazione dellafonte che l'ha determinato, viene a determi-narsi un danno. Ed al danno, secondo la Suprema Corte, si puòporre rimedio con la tutela risarcitoria ai sensidell'art. 8 della legge n. 604/1966. La sentenza della Corte, tuttavia, lascia apertenumerose problematiche, tanto è vero che giàsi segnalano sentenze di merito, successive allapronuncia in commento, che vanno in direzioneopposta a quella tracciata dalla Suprema Corte. Per un corretto operato della Cooperativa, per-tanto, si ritiene opportuno suggerirei, in casodi esclusione del socio lavoratore, di procederesia con la comunicazione della delibera diesclusione del socio che con la comunicazionedel licenziamento, in modo da avere la fondataragione di rescindere il rapporto.

approfondimenti L'esclusione del socio lavoratorealla luce della sentenza delle sezioni unite n. 27436/2017

A CURA DI CRISTIANO OSTI - AVVOCATO DEL FORO DI PARMA

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Con legge del 9 agosto 2018, n.96, è statoconvertito, con modificazioni, il testo del de-creto legge 12 luglio 2018, n. 87 (c.d. de-creto-dignità) recante "disposizioni urgentiper la dignità dei lavoratori e delle imprese". La legge, pubblicata in Gazzetta Ufficialel'11.8.2018 ed in vigore dal giorno succes-sivo, contiene numerose novità in materia dilavoro e fisco che possono essere riassuntecome segue.

IL CONTRATTO A TERMINERappresenta il settore in cui si sono registratele principali novità rispetto alla normativa pre-vigente. La prima riguarda la durata massimadel contratto a termine ridotta a 24 mesi, ri-spetto al precedente termine di 36 mesi.Accanto alla riduzione della durata, l'altro ele-mento che segna un ritorno al passato è rap-presentato dalla reintroduzione delle causali. Nello specifico, l'esenzione della causale valesolo nei primi 12 mesi del contratto, com-prensivi di eventuali proroghe. Tuttavia, se il contratto iniziale ha durata su-periore a 12 mesi la causale deve essere in-serita dall'inizio, a pena di conversione delrapporto a tempo indeterminato al supera-mento del 12esimo mese.Inoltre, sempre con riferimento alle causali,queste sono state tipizzate dal legislatore ele uniche ammesse riguardano le "esigenzetemporanee ed oggettive, estranee all'ordi-naria attività per esigenze sostitutive di altrilavoratori" e le "esigenze connesse ad incre-menti temporanei, significativi e non pro-grammabili dell'attività ordinaria". Ulteriori restrizioni sono state inserite anchein materia di proroghe e rinnovi del contrattoa termine. Infatti, in caso di proroghe, la causale va in-serita se il periodo aggiunto comporta il su-peramento dei 12 mesi di durata delcontratto e, in ogni caso, non sono ammessepiù di quattro proroghe rispetto al prece-dente limite di cinque.Invece, in caso di rinnovo, la causale va sem-pre inserita anche se la durata del rapportoresta sotto i 12 mesi.

Novità sono state introdotte anche per il ter-mine dell'impugnazione del contratto a ter-mine, portato a 180 giorni a decorrere dallastipula del contratto. In sede di conversione, il Parlamento, tutta-via, ha previsto una norma transitoria in virtùdella quale le suddette regole si appliche-ranno a partire dai contratti a termine stipu-lati dopo l'1.11.2018. Dal punto di vista fiscale, è stato introdottoun contributo aggiuntivo - del valore di0,5% e che si cumula con quello già previstodalla legge Fornero (1,4%) - in occasione diciascun rinnovo del contratto.

IL CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONEIn sede di conversione in legge del Decreto-Dignità, il Parlamento, in materia di sommi-nistrazione a termine, ha introdotto dellemodifiche rispetto al testo iniziale sul sud-detto decreto. In primis, si è introdotto un limite all'utilizzodei lavoratori somministrati a termine: infatti,a partire dal 12.8.2018, la somma tra dipen-denti a termine diretti e dipendenti a terminesomministrati non potrà eccedere comples-sivamente il 30% dei lavoratori a tempo in-determinato in forza presso l'utilizzatricedall' 1 gennaio dell'anno di stipulazione deisuddetti contratti, salvo il caso in cui vi siauna diversa previsione della contrattazionecollettiva che, in quel caso, risulterebbe pre-valente. L'altra importante novità è rappresentatadalla riscrittura del comma 2 dell'art. 34d.lgs. 81/2015 in virtù del quale "in caso diassunzione a tempo determinato il rapportodi lavoro tra somministratore e lavoratore èsoggetta alla disciplina del capo III - ossia ilcapo che contiene la disciplina del contrattoa termine - ad eccezione delle disposizioni dicui agli artt. 21 comma 2 (stop and go), 23(numero complessivo dei contratti a termine)e 24 (diritto di precedenza). Alla luce di ciò ne consegue che: la duratamassima dei contratti di somministrazionea termine non potrà superare 24 mesi (salvodiversa disposizione del ccnl Agenzia Som-

ministrazione); l'utilizzatore, nel caso dicontratto superiore a 12 mesi, deve indicareuna delle due causali previste dalla legge; incaso di proroghe del contratto valgono lenorme previste per i contratti a termine di-retti (salvo diversa disposizione del ccnlAgenzia Somministrazione); si applicano lestesse maggiorazioni contributive previsteper i contratti a termine diretti; il termineper impugnare il contratto di somministra-zione a termine è di 180 giorni dalla stipuladel contratto.

LICENZIAMENTIIn materia di licenziamenti, l'unica novità dirilievo riguarda i lavoratori con contratto atutele crescenti, per i quali, il legislatore hamodificato l'importo minimo e massimo do-vuto in caso di risarcimento per illegittimitàdel licenziamento (portandolo rispettiva-mente da 4 a 6 mensilità e da 24 a 36 men-silità).

DELOCALIZZAZIONI Oltre che nei suddetti settori, il provvedi-mento in commento introduce restrizionianche in materia di delocalizzazioni, preve-dendo sanzioni amministrative per le impreseche delocalizzano nei 5 successivi al godi-mento di aiuti statali e revocando i finanzia-menti erogati alle imprese che riducono laforza lavoro in misura superiore al 10% nei5 successivi al godimento di aiuti statali.

ULTERIORI NOVITÀ INTRODOTTEIN FASE DI CONVERSIONE DEL DECRETOIn fase di conversione, il Parlamento ha in-trodotto ulteriori elementi di novità rispettoal testo del decreto legge. Tra questi, si segnalano, la proroga - fino al2020 - del bonus per l'assunzione di lavora-tori under 35 e la reintroduzione dei vou-cher in alcuni settori (agricoltura, negli EntiLocali e nelle strutture alberghiere che occu-pano fino ad 8 dipendenti) e per determinatecategorie di persone quali pensionati, stu-denti under 25, disoccupati, percettori diforme di sostegno del reddito.

approfondimenti Convertito in legge il decreto dignitàcosa cambia dopo la sua approvazioneA CURA DI CRISTIANO OSTI - AVVOCATO DEL FORO DI PARMA

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FONDO #EURECA15 milioni per l'Emilia Romagna Il 4 settembre riaprono i termini per la presentazione delle domande

15 milioni di euro: a tanto ammontano lerisorse messe a disposizione delle Pic-cole e Medie Imprese dalla RegioneEmilia Romagna attraverso i fondi Por- Fesr (annualità 2014/20) volte ad incre-mentare la competitività del tessuto pro-duttivo. Che si traduce, in soldoni, in tempipiù brevi di risposta anche attraverso l'ac-quisizione di tecnologie ad hoc. Il 20% deicontributi è a fondo perduto per investi-menti di lungo periodo, erogati con l'ausi-lio della garanzia diretta di confidi. Eccoche Cooperfidi Italia si trova a giocare unruolo fondamentale in questo importanteprocesso di accelerazione e moltiplicazionedelle PMI dell'Emilia Romagna. Il Confidi è

infatti riuscito ad accreditarsi, attraverso lapartecipazione ad apposito bando pressola Cassa Depositi e Prestiti, quale confidiautorizzato come ente riconosciuto per ilrilascio delle relative garanzie. Il contributoè - inoltre - aumentato del 5% per progettiche prevedano incremento occupazionale,che siano presentati da imprese con ratingmolto buoni e quindi degni di premialità,che siano avanzati da imprese giovanili ofemminili. Sono ammissibili tutti i progettiad alto contenuto tecnologico, idonei allosvecchiamento del processo produttivo diservizi o prodotti. Ammissibili l'acquisto dimacchinari e beni strumentali, di beni in-tangibili quali know how ma anche mar-

chi e brevetti, software, hardware, consu-lenze informative, ivi compreso lo svi-luppo di App. Riapertura dei termini per la presentazionedelle domande dalle ore 10.00 delgiorno 4 settembre 2018 alle ore 13.00del giorno 28 febbraio 2019. Maggiori informazioni contattando la sedeemiliana di Cooperfidi Italia al numero051/0956824 oppure inviando una e-maila [email protected], al seguente link è possibile scari-care la scheda prodotto:www.cooperfidiitalia.it/it-it/servizi-e-pro-dotti/i-prodotti-di-garanzia-di-cooperfidi-ita-lia/fondo-por-fesr.aspx?idC=61996&LN=it-IT

credito

A CURA DI FRANCESCO MACCIONE

Cooperfidi Italia soc. coop.

Cooperfidi Italia è l’organismo nazionaledi garanzia della cooperazione italiana,nato dalla fusione dei confidi regionalicooperativi.È sostenuto dall’Alleanza delle Coopera-tive Italiane (AGCI, Confcooperative e Le-gacoop), dalla CIA - ConfederazioneItaliana Agricoltori – e da Federpesca (ade-rente a Confindustria).Cooperfidi Italia è sottoposto alla vigilanzadi Banca d’Italia e dal 23 agosto 2016 ri-sulta iscritto al nuovo Albo Unico Interme-diari Finanziari art. 106 TUB. Erogagaranzie eligibili a prima richiesta, e nei li-miti previsti dalla legge può svolgere le at-tività riservate agli intermediari finanziari. Cooperfidi Italia è ente autorizzato dalMISE a certificare il merito di credito dellePMI ai fini dell’accesso al Fondo di Garan-zia ex L. 662/96.

In seguito all’incorporazione di “Agricon-fidi” – il confidi nazionale promosso dallaConfederazione Italiana Agricoltori (CIA)– (a seguito di un progetto di scissione ditale società deliberato dalle assemblee deisoci), all’acquisizione del ramo di aziendadi “Solidarfidi” (confidi specializzato nel-l’erogazione di garanzie alle cooperativesociali), e alla fusione per incorporazionedi Fidipesca Italia (il confidi unitario delsettore della pesca), Cooperfidi si candidaad essere il confidi di riferimento non solodella cooperazione italiana ma anchedelle imprese agricole, della pesca e delterzo settore non profit.

Principali grandezze economico-patrimonialiCapitale sociale* : 10.372.890,49 euroNumero soci* : 6023Valore delle garanzie rilasciate*:120.826.853 euroTotale Fondi Propri*: 22.897.396 euroTotal Capital Ratio*: 22,75% * Valore al 31 dicembre 2017

Su Cooperfidi ItaliaCooperfidi Italia opera sul tutto il territo-rio nazionale, mediante le proprie filiali emediante l’ausilio della rete delle sedi lo-cali delle associazioni di categoria di rife-rimento. Nel corso del 2013 Cooperfidi Italia èstata sottoposta, per conto della RegioneLombardia, ad un impegnativo controllo(due diligence), sul patrimonio e sull’or-ganizzazione interna, insieme a tutti glialtri confidi operanti nel territorio dellaLombardia: è risultato essere tra i primis-simi in graduatoria, ottenendo un lusin-ghiero giudizio che la pone tra i meglioattrezzati competitor del settore.In data 6 ottobre 2015 Banca d’Italia haconsegnato al Consiglio di Amministra-zione, al Collegio dei Sindaci ed alla Di-rezione Generale di Cooperfidi Italia ilRapporto Ispettivo, a seguito della veri-fica effettuata e durata due mesi. Il ver-bale si chiude con un esito “punteggio2”, un buon risultato se si considera cheil punteggio complessivo è compreso inuna scala da 1 (il migliore, peraltro mai

segue

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assegnato ad alcun confidi) a 4 (il peg-giore che determina la liquidazione del-l’intermediario). Dal 23 agosto 2016risulta iscritto al nuovo Albo Unico Inter-mediari Finanziari art. 106 TUB.

Chi e cosa può essere garantitoCooperfidi Italia può garantire:- Tutte le imprese cooperative;- le imprese (società di capitali) control-

late da imprese cooperative;- le imprese (imprese individuali, società

di persone e di capitali) socie di coo-perative o di consorzi cooperativi (adesempio: artigiani soci di cooperativeoperanti nel settore trasporto … etc..);

- gli enti del ‘terzo settore’ (associazioni,fondazioni etc…);

- le imprese agricole: in qualsiasi formagiuridica (ditta individuale, soc. sem-plice, soc. di persone, soc. di capitali,consorzi)

- le imprese del settore pesca: in qual-siasi forma giuridica (ditta individuale,soc. semplice, soc. di persone, soc. dicapitali, consorzi)

- le imprese che rivestano importanzastrategica per il movimento coopera-tivo.

Cooperfidi Italia può erogare garanzie avalere su:- finanziamenti bancari di qualsiasi na-

tura (comprese le fideiussioni bancariea favore di terzi ed escluse le operazionidi leasing e di factoring pro soluto);

- fideiussioni commerciali (ad esempiofideiussioni richieste per contratto difornitura o prestazione servizi, oppuredel contratto di locazione);

- fideiussioni a favore di enti pubblici(le richieste saranno esaminate casoper caso).

CostiLa particolarità di Cooperfidi Italia è che,a differenza degli altri confidi ex art. 107,applica le commissioni su quanto garan-tisce e non sul finanziato. Inoltre, alle‘commissioni di garanzia’ viene applicatouno sconto pari:- al 25% quando Cooperfidi Italia ot-

tiene, a valere sul finanziamento ga-rantito a favore dell’impresa, lacontrogaranzia del fondo di garanziaper le PMI previsto dalla legge 662/96

- al 15% nel caso di operazioni suppor-tate da garanzie ipotecarie

Sul sito di Cooperfidi e al seguente indi-rizzo: www.cooperfidiitalia.it/it-it/traspa-renza/documenti-trasparenza.aspx?idC=61983&LN=it-ITè possibile calcolare il costo della garan-zia (preventivo).

Processo e tempi di valutazioneCooperfidi Italia garantisce la massima ce-lerità nella risposta alle richieste di garan-zia: dal momento della consegna delladocumentazione completa i tempi perl’esito della pratica possono variare tra unminimo di 5 giorni e un massimo di 20giorni, a seconda dell’importo e dellacomplessità della richiesta.Il costo della garanzia è distinto per tipo-logia di forma tecnica e per classe di me-rito. Per una puntuale informativa sui costioccorre consultare i fogli informativi di-sponibili sul sito istituzionale della società.

Assistenza delle associazioni di categoriaPer ottenere il massimo vantaggio dalleprestazioni di Cooperfidi Italia e per faci-litare le procedure di accesso le impresecooperative e i soci possono rivolgersi alla

propria associazione territoriale di riferi-mento, che saprà accompagnare il pro-prio assistito ai servizi di Cooperfidi Italia.

ContattiSede legale e direzione generale: via A. Calzoni 1/3, 40128 Bologna; Tel. 051/0956816 - Fax 051/0956899 [email protected]

Area Nord (Lombardia, Piemonte, ValleD’Aosta, Veneto, Liguria, Friuli):via Filzi 17, 20124 Milano; Tel. 02/89054510 - Fax 02/[email protected] Emilia Romagna: via A. Calzoni 1/3, 40128 Bologna; Tel. 051/0956824 - Fax 051/0956899 - [email protected]

Area Centro Nord Italia (Toscana, Marchee Umbria): Via Giovanni del Pian dei Carpini 88/90 -50127 Firenze; Tel. 055/2302878 - Fax 055/2646028 [email protected]

Area Centro Sud Italia (Lazio, Abruzzo,Molise e Sardegna): Via Nazionale, 243 - 00184 Roma; Tel. 06/47824747 - Fax 06/92943184 [email protected]

Area Sud (Campania, Puglia, Basilicata,Calabria e Sicilia): via Aulisio Is. E/5 scala B (Centro Direzio-nale), 80143 Napoli; Tel. 081/19562235 - Fax. 081/[email protected]

Gli indirizzi e i contatti sono riportati sulsito: www.cooperfidiitalia.it

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