Integrazione o disgregazione? - AGCI...La risposta più facile e scontata allo sce-nario delineato...

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Libera Cooperazione Trimestrale on line dell’AGCI in rete all’indirizzo www.agci.it Gennaio/Marzo 2019 - Anno XXII - N. 1 Integrazione o disgregazione?

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LiberaCooperazione

Trimestrale on line dell’AGCI in rete all’indirizzo www.agci.it

Gennaio/Marzo 2019 - Anno XXII - N. 1

Integrazione odisgregazione?

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Anno XXII - N. 1 - Gennaio/Marzo 2019Registrazione n. 227/1997 del 24.04.1997Trimestrale on line in rete all’indirizzowww.agci.it

EditoreAssociazione Generale Cooperative ItalianeVia Angelo Bargoni, 78 - 00153 Roma

Direttore responsabileBrenno Begani

Grafica e impaginazioneArtegrafica Pls srl

Hanno collaborato a questo numeroSarah Chiusano, Mascia Garigliano,Giuseppe Gizzi, Marco Patanè, Silvia Rimondi, Mauro Vagni,

Segreteria di redazioneStefano Pasqualini (Tel. 06.58327214)

Redazione e AmministrazioneVia Angelo Bargoni 78 - 00153 RomaTel 06.58327.1 - Fax [email protected] - www.agci.it

Chiuso in redazione31 marzo 2019

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sommario

EUROPA: Integrazione o disgregazione?editoriale pag. 2 BRENNO BEGANI

LEGGE DI BILANCIO: misure ed opportunità per lo sviluppo e per le impreseincontri pag. 3 MASCIA GARIGLIANO

AGCI LOMBARDIA: Conferenza Regionale di Programma Una tavola rotonda sulle sfide e le opportunità del 4.0incontri pag. 5 SARAH CHIUSANO

Da “Abitazione” nasce il nuovo settore “Ambiente e Sviluppo Urbano” AGCINe parliamo con il dott. Antonio Lucidi, nominato Presidente del settoresettori pag. 6 MASCIA GARIGLIANO

La proposta del Settore Ambiente e Sviluppo Urbano di AGCI: “Piano perl’Abitare Sociale e servizi connessi”. Ne parliamo con il dott. Aldo Carbone settori pag. 9 MASCIA GARIGLIANO

CORREVA L’ANNO 1969...Almanacco di Memoria storica dedicato al 1969pagine della storia pag. 10 SIVIA RIMONDI

CORREVA L’ANNO 1969...A cinquant’anni dalla nascita di Arpanet: gli esordi di internetpagine della storia pag. 12 BRENNO BEGANI

A Bergamo con la Cooperativa Sociale Padana Emergenza onlusNe parliamo con Marco Astori, uno dei soccorritoristorie di bella cooperazione... 100 storie pag. 14 MASCIA GARIGLIANO

A Collecchio (Parma) con ABS che si occupa di assistenza alla famigliaUn chiaro esempio in cui è l’unione delle donne che fa la forzastorie di bella cooperazione... 100 storie pag. 15 MASCIA GARIGLIANO

Vivi Petroio Soc. Cooperativa: come ripopolare un borgo in via d’estinzioneLorenzo Chiani presenta il suo ambizioso progetto di cooperativa di comunitàstorie di bella cooperazione... 100 storie pag. 16 MASCIA GARIGLIANO

NUOVO CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA E DELL’INSOLVENZA E CONSEGUENTI MODIFICHE AL CODICE CIVILEapprofondimenti pag. 18 SIVIA RIMONDI

Il CAPORALATO: occorre una maggiore tutela normativa per lavoratori, imprese e cooperativeapprofondimenti pag. 20 MAURO VAGNI

AGCI a Matera per discutere di cooperative, cultura e innovazioneCarlo Scarzanella, Presidente AGCI Culturalia e Componente Global Board ICAculturalia pag. 22 MASCIA GARIGLIANO

“AGCI Culturalia” e “Alleanza delle Cooperative Comunicazione” al Book Pride 2019culturalia pag. 24 MARCO PATANÈ

Con AGCI Lazio un viaggio culturale attraverso la mostra fotografica “Poeti a Roma. Resi superbi dall’amicizia”in programma pag. 25 MASCIA GARIGLIANO

Ricordiamo Enrico Bartoletti:un uomo che era l'essenza stessa della cooperazione laica e repubblicanapag. 27 GIUSEPPE GIZZI

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EUROPA: Integrazione o disgregazione?Non possiamo non rilevare che, nel corso degli ultimi anni, si è signifi-cativamente consolidata la contraddizione tra l’adesione (di facciata ?)all’Europa e l’evidente opposizione alle più che necessarie azioni di in-tegrazione e cooperazione europea.

La domanda sorge spontanea: come fal’Europa a sopravvivere quando in tantiPaesi aderenti vi è una continua accen-tuazione della resistenza anti-Bruxelles?Si pensi soltanto che fra i sei Paesi fonda-tori della comunità Europea, uno di que-sti, ha addirittura generato una alleanzaprogrammaticamente antieuropeista tra“populismi” di destra e sinistra.La risposta più facile e scontata allo sce-nario delineato porta la mente a collegarequesto “malessere” ad una causa scate-nante, e cioè ai temi dell’immigrazione,che provoca in molti popoli europei deinaturali e spontanei riflessi di difesa.Può dunque essere la migrazione il deto-natore della nascita e della crescita deimovimenti populisti?Certamente il “mutamento emotivo”che questi eventi hanno determinato hainteressato da molto tempo l’opinionepubblica e questo è avvenuto prima dellecontroverse politiche europee azionateper superare la crisi che ha avuto inizionel 2008 per poi toccare una fase acutanel 2010 con la crisi del debito sovrano.L’analisi credo debba essere più pro-fonda e prendere in seria considera-zione le politiche di austerità impostein questi anni dall’Europa che hannocreato danni importanti, basti pensarea ciò che è avvenuto in Paesi come ilPortogallo e la Grecia.

Le disuguaglianze, infatti, e purtroppo trale varie regioni europee, sono cresciute adismisura.Il tasso di disoccupazione viaggia intornoal 20% per non parlare di quella giova-nile che è ben al di sopra.È grave e sintomatico dover rilevare questidati che spesso sono la conseguenza diuna “cura da cavallo” imposta da una Eu-ropa, ancora incompiuta, che ha ferito esegnato profondamente il corpo di variPaesi, ma anche le coscienze della popo-lazione europea. Non dobbiamo dimenti-care che la moneta, l’Euro, è nata comeuna giusta e preziosa aspettativa, che eraquella di una allineamento delle condi-zioni di vita in tutti i Paesi. In realtà è av-venuto esattamente l’opposto. È evidenteche una unione monetaria non può certosopravvivere alle continue divergenze frai vari bilanci economici dei singoli Statiperché si traduce in una forte divergenzae divaricazione nelle condizioni di vita. Queste ragioni mi inducono a ritenereche un diffuso senso antieuropeista, uni-tamente ai neonati populisti di destra edi sinistra non affondino le loro radici neirigurgiti nazionalistici e nei fenomenimigratori.La percezione prevalente, che a mio giu-dizio pervade i popoli europei, ha unasua scaturigine data dalla idea, assai ra-dicata, che l’unione monetaria non ha

mantenuto e adempiuto alle ragionidella sua nascita e sembra non apparirepiù un vantaggio per i membri dell’Eu-ropa. Il Nord contro il Sud, gli uni controgli altri “armati”.Questo è lo scenario.Non vi è dubbio alcuno che la rigiditàdelle regole imposte dall’Europa, ai suoiStati membri, favorisca i Paesi più fortieconomicamente a discapito degli altri.Non credo quindi che si possa affermareche siamo in presenza di una squadra eu-ropeista ed un’altra che non la è. Il punto centrale è che l’accentuarsi el’aggravarsi delle condizioni sociali edeconomiche tra i diversi Stati membri è lacausa dell’effetto.Occorre dunque, se l’Unione Europea in-tende guadagnare la credibilità e la be-nevola “simpatia” dei cittadini cherecuperi una capacità di azione politica,combattendo le disuguaglianze economi-che e sociali tra i Paesi membri, con ri-sorse e programmi che ridiano ai cittadiniil vero sapore dell’Europa, e l’orgoglio diessere europei.L’augurio sincero che una Associazionecome la nostra può formulare, in vistadelle prossime elezioni europee, è quelloche i popoli sappiano indicare la neces-sità di un nuovo cammino, che delineiuna prospettiva di benessere ma in tuttal’area comunitaria europea.

BRENNO BEGANI

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editoriale

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Legge di Bilancio: misure ed opportunità per losviluppo e per le impreseIl 22 Gennaio AGCI incontra autorevoli esponenti dell’attualità politicainaugurando così il ciclo di incontri con il Governo e le Istituzioni

“La nostra è un’Associazione in camminoche, con convinzione e perseveranza, svi-luppa quotidianamente un percorso con-notato dal dialogo, dal confronto, dalleproposte e dai progetti non solo per ilmondo delle cooperative e delle imprese,ma anche per la crescita delle comunità eper la valorizzazione degli individui”. Sono queste le parole con cui Brenno Be-gani, Presidente AGCI, ha voluto inau-gurare il primo di una serie di incontri tral’Associazione, il Governo e le Istituzioni.Nell’incantevole cornice del Salone An-giolillo, in piazza Colonna, si è tenuto ildibattito sulle misure ed opportunità perle imprese e le cooperative previste nellaLegge di Bilancio, con la presenza del-l’onorevole Massimo Garavaglia, Vice-ministro del Ministero dell’Economia edelle Finanze, l’onorevole Massimo Bi-tonci, Sottosegretario al Mef e l’onore-vole Alberto Gusmeroli, Vicepresidente

della Commissione Finanze della Cameradei deputati.Moderato da Luca Telese, il dibattito si èfocalizzato su diversi aspetti economici ed’attualità. Queste alcune riflessioni delSottosegretario Garavaglia: “Con l’eroga-zione del trattamento di fine servizio dasubito, anche per gli statali che vanno inpensione con quota 100, saranno erogati5 miliardi di Euro nel 2019. E’ lo 0,2% delPil che si può aggiungere alla quotamessa a disposizione degli italiani”. Il Vi-ceministro al Mef ha aggiunto: “Senza lamanovra eravamo rovinati. Fortunata-mente abbiamo messo benzina all’econo-mia. Con il reddito di cittadinanza e quota100 vengono messi in circolo molti mi-liardi nell’economia, destinati a delle ca-

tegorie con una propensione al consumoelevato. Questo sicuro una mano la dà.Poi ci sono altre cose non considerate: ilTfs a tutti gli statali da subito”. “Con l’introduzione della flat tax i com-mercialisti avranno una riduzione poten-ziale del fatturato perché non farannopiù la contabilità ma potranno aspirare afare fusioni ed acquisizioni, oltre che con-sulenza” – sottolinea Garavaglia che ag-giunge: “La mini flat tax si rivolge a unbacino molto esteso, 1,5 milioni di partiteIva ma la platea sarà molto più ampiaperché noi vogliamo la flat tax per tutti.Questo è l’obiettivo finale di tutta la Le-gislatura, ma nel primo anno ci siamoconcentrati sui piccoli perché siamo par-titi dagli indifesi”.

#incontriconilgovernoeleistituzioni

Un’Associazionein cammino

AGCI - Ciclo di incontri con il Governo e le Istituzioni

agci.it • [email protected]

Legge di Bilancio: misure ed opportunità per lo sviluppo e per le impreseRoma, 22 gennaio 2019 - Salone Angiolillo - Palazzo Wedekind - Piazza Colonna, 366

A CURA DI MASCIA GARIGLIANO

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Altri sono gli argomenti discussi come ilreddito di cittadinanza. “Una quota im-portante del reddito di cittadinanza nonpuò non andare alle imprese che assu-mono persone in difficoltà”. Ha dichia-rato il Sottosegretario all’Economia eFinanza, Massimo Bitonci: “Sul reddito dicittadinanza – devo dire – anche se laLega ha sempre avuto una certa difficoltàa presentarlo al proprio elettorato cheadesso, grazie a una serie di modifiche,che ci sono state e altre che ci sarannonel passaggio parlamentare, è migliorato.

Quando si avverte un rallentamentodell’economia globale bisogna acceleraresugli investimenti pubblici”.Per il Vicepresidente della Commissione Fi-nanze della Camera dei deputati, AlbertoGusmeroli: “Io sono molto fiducioso sututti i provvedimenti della manovra, comequota 100 che produrrà un incrementodel gettito IVA, produrrà un forte lavoroper le imprese, così come la pace fiscaleche creerà un forte gettito di imposta cheè stato già allungato a finanziare altriprovvedimenti della manovra”.

Ha concluso così il Presidente AGCIBrenno Begani, sottolineando l’impor-tanza delle cooperative di comunità:“Noi come Associazione abbiamo di-sposto dei fondi per la costituzionedelle cooperative di comunità. La coo-perativa di comunità è prima di tutto lasalvaguardia della memoria, special-mente in zone montane, pedemontane,dove lo spopolamento è molto forte. Lacooperativa di comunità dobbiamo tu-telarla perché produce valori, solidarietàe felicità”.

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Dalla Lombardia prende inizio il ciclodi Conferenze di Programma cheAGCI ha fortemente voluto promuo-vere sul territorio.A Milano il 22 marzo l'Associazione Coo-perativa ha promosso un'occasione didialogo a più voci sulle sfide economichee sociali nell'era 4.0. La tavola rotonda, moderata dal giorna-lista Luca Telese, ha visto partecipareimportanti rappresentanti della politicacome l’onorevole Alessandro Morelli,l’onorevole Maria Chiara Gadda, il con-sigliere di regione Lombardia DarioVioli, i sindacati lombardi CGIL, CISL eUIL, rappresentati rispettivamente daLuca Stanzione, Mario Lo Vergine,Rossella Buccarello e infine Enrico Ca-pitanio dirigente all'assessorato SviluppoEconomico di Regione Lombardia. La rivoluzione 4.0 modificherà il rapportocon il lavoro: lo ha già fatto, ma la coo-perazione ritiene che la funzione del-l'uomo rimarrà essenziale, in particolarenell'approccio valoriale e di ricerca. Conquesto sguardo e con la consapevolezzache storicamente la cooperazione rappre-senti un modello innovativo sociale edeconomico, il dialogo è proseguito ana-lizzando diversi settori cooperativi: quellosociale nell'era del terzo settore, quelloagricolo, di produzione lavoro e servizi.Tema centrale del dibattito il lavorocome elemento principe che deve daredignità alla persona e su cui le attuali ri-flessioni a riguardo del salario minimo

dovrebbero trovare una corretta appli-cazione. Proprio partendo da questo ragiona-mento è emerso come sia indispensabilecon il sindacato portare a compimento ilpercorso dei rinnovi contrattuali ancoraaperti, stabilendo elementi retributivi e sa-lariali che siano allineati con le figure deilavoratori dipendenti, ma che salvaguar-dino le specificità della figura del socio la-voratore e dell’organizzazione dellacooperativa, in particolare in riferimentoalle caratteristiche dell’organizzazione delservizio, della prestazione del socio, degliulteriori elementi economici di partecipa-zione che sono riconosciuti ai soci. Sarebbe infatti impossibile collocarel’esperienza cooperativa in un mercato ri-gido, con organizzazioni del lavoro tipi-che del modello industriale.La cooperazione però deve ricollocarsi inun quadro di compatibilità di costi e re-gole condivise e specifiche, che tutelinoil lavoro e la legalità, ma anche il benes-sere dell’individuo nel suo insieme.Le conclusioni della tavola rotonda sonostate lasciate ad Antonio Chiodo, compo-nente della presidenza AGCI lombarda cheha sottolineato l'importanza e la necessitàper la cooperazione di essere partner, co-struttore di progetti e non solo mero forni-tore per tutte le stazioni appaltanti.La giornata è proseguita con la relazionedel Presidente AGCI Lombardia, Gio-vanni Gianesini, che ha analizzato al-cuni dati di bilancio delle associate e ha

rappresentato i numeri della presenzaAGCI nelle varie province.Nel pomeriggio l'intervento dell'eurode-putato Marco Zanni sulle opportunitàdei bandi e dei finanziamenti europei conun invito ad accrescere le competenze perpoter accedere a ciò che l'Europa offre. A seguire i saluti dell'assessore al comunedi Milano Pierfrancesco Majorino alquale l'Associazione ha presentato il pro-getto di una scuola di formazione per lalogistica.Infine le conclusioni sono state affidateal Presidente Nazionale AGCI, BrennoBegani: "Il rapporto con il territorio èciò che ci caratterizza e la strada su cuila nostra Associazione deve continuaread investire. Ci siamo definiti un'Associa-zione in cammino e su questo percorsoci aspettano grandi sfide, la prima eforse la più importante è quella del di-verso ruolo che il corpo intermedio oggiè chiamato ad interpretare. La funzionedi sola rappresentanza non è più suffi-ciente e va ripensata assumendo con co-raggio un ruolo di garanzia nei confrontidelle Istituzioni.Tanti gli spunti emersi in questa giornata,due su cui mi soffermo in particolare: ilterzo settore e l'impresa sociale come op-portunità per la cooperazione, perchéterzo settore non significa solo volonta-riato. E ancora il ruolo e l'importanza del-l'Europa in termini di risorse per le nostreimprese. AGCI sta investendo su questo epresto avrà una propria sede a Bruxelles".

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A CURA DI SARAH CHIUSANO

AGCI Lombardia: Conferenza Regionale di Programma Una tavola rotonda sulle sfidee le opportunità del 4.0

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Da “Abitazione” nasce il nuovo settore “Ambiente e Sviluppo Urbano” AGCINe parliamo con il dott. Antonio Lucidi,nominato Presidente del settore

Il 6 Febbraio è stato nominato Presidentedel settore “Ambiente e Sviluppo Ur-bano” AGCI. Quali sono i progetti e leidee che vuole apportare?Il settore “Ambiente e Sviluppo urbano”nasce con l’intento di realizzare un’armo-nica collaborazione tra cooperative cheoperano nei vari settori economici, sututto il territorio nazionale, al fine di in-dividuare una sinergia operativa continuae proficua. Intendiamo avviare attivitàpropedeutiche allo sviluppo di progettimodulati in modo da mettere in evidenzaun concreto e forte impatto sociale,un’adeguata sostenibilità finanziaria e at-tività di formazione dei futuri cooperatoriper garantire l’identità dell’Associazionesul territorio e un ricambio generazio-nale. L’obiettivo è di mettere il settore“Ambiente e Sviluppo urbano” nellacondizione di individuare risorse e possi-bilità di sviluppo imprenditoriale ancora

sconosciute: Industria 4.0, green eco-nomy, economia circolare e condivisa(sharing economy), internazionalizza-zione individuando modalità operative erisorse comunitarie destinate alle idee in-novative ed a Progetti Pilota. Temi questi,sui quali si potrà aprire un ampio dibat-tito attivando appositi “Tavoli di lavoro”che vedano il coinvolgimento direttodelle eccellenze imprenditoriali dell’Asso-ciazione, dei consulenti e dei professioni-sti disposti a lavorare sinergicamentesotto il coordinamento di una “cabina diregia” unica, predisposta da A.G.C.I. Na-zionale. Ritengo, dunque, che il futurodel nuovo Settore si fondi su idee e azioniche opportunamente regolate potrannoportare a piani specifici, guardando conlungimiranza al futuro: “lavorare per pro-getti” sarà quindi, la nostra strategiaoperativa.

I settori dell’abitazione e delle connesseattività di costruzioni sono quelli chehanno più risentito degli effetti negatividella crisi. Quali sono le possibili soluzioniper sbloccare questo stallo e le prospet-tive di rilancio?La crisi economica e quella del settore edi-lizio, in particolare, hanno portato ad unostallo della realtà cooperativa d’abitazione,rendendo necessario un ripensamento deimodelli, fino ad ora adottati, cercando diporre maggiore attenzione alla dimen-sione sociale, con l’intento di favorire l’ag-gregazione tramite uno stile di vita

sostenibile. Penso che questa nuova otticatrovi, nel passaggio dall’Housing1 all’Ho-ming2, la prospettiva giusta per approdaread un nuovo welfare abitativo da rilan-ciare. I principi della cooperazione, dellacondivisione e dell’economia collabora-tiva (sharing economy) possono crearel’opportunità per generare nuove formed’impresa in forma cooperativa in gradodi operare nei nuovi spazi di mercatoche la tecnologia, l’innovazione, l’evolu-zione degli stili di vita e i cambiamenti so-ciali impongono. La soluzione può essere,dunque, ricercata negli strumenti propridella sharing economy che possono indi-rizzare ad adottare nuovi stili di vita e at-tuare un cambiamento sociale finalizzatoa creare un nuovo senso di comunità. Leattività che il settore andrà ad avviare conprogetti specifici si porranno l’obiettivo disuperare la concezione di Edilizia Residen-ziale Sociale, legata esclusivamente all’og-getto “casa”, per sviluppare una logicadinamica dell’abitare che diventa inveceun “processo abitativo” visto come pra-tica di vita e di socialità. Il ruolo della coo-

1 È possibile includere nell’ambito dell’housing so-ciale tutte quelle attività (interventi edilizi che com-prendono l'offerta di alloggi, servizi, azioni estrumenti) dirette a coloro che non possono soddi-sfare, alle condizioni di mercato, il proprio bisognoabitativo, per l'assenza di un'offerta adeguata o perragioni economiche. 2 Modello di abitare che pone attenzione alla di-mensione sociale del luogo, con l’intento di favorirel’aggregazione comunitaria e uno stile di vita soste-nibile.

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A CURA DI MASCIA GARIGLIANO

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perazione, in quest’ottica, si pone comesoggetto aggregatore e coordinatore dipiccole e medie imprese cooperative enon, nei territori in cui opera, attraversol’esplicita formazione di gruppi diutenti, con l’obiettivo di attivare econo-mie collaborative e di filiera.

Il tema “Burocrazia e imprese” è pur-troppo una piaga sempre attuale. Ri-guarda anche il settore dell’edilizia?L’edilizia è il settore con la burocrazia piùcomplicata. Cittadini e imprese hannospesso grandi difficoltà ad orientarsi al-l’interno delle pastoie burocratiche ne-cessarie per ottenere i permessi e lecertificazioni a causa dei tempi troppolunghi e della complessità nelle modalitàper la richiesta dei permessi. I maggioriimputati della lunga burocrazia in ediliziasono i troppi enti coinvolti nei processi dirichiesta delle autorizzazioni, la diversitàe la non omogeneità delle procedure traun Comune e l’altro, e la normativa pocochiara. Il tema dell’efficienza della Pub-blica amministrazione è stato affrontatosotto tutti i punti di vista, ponendo l’at-tenzione sui costi della politica, sui livelliretributivi dei dipendenti pubblici, sui ri-tardi della P.A. per quanto riguarda paga-menti e rilascio di concessioni e permessi.Tuttavia, non è solo una questione di do-cumenti più o meno necessari o di codeagli sportelli: il sistema economico-socialee produttivo di un Paese che vuole com-petere sui mercati mondiali necessitaanche di una pubblica amministrazioneefficiente e di un sistema di procedure ilpiù fluido e rapido possibile. A mio avvisosi dovrebbero individuare proposte e so-luzioni migliorative alla questione deitempi di autorizzazione per le opere dicostruzione che si pone come elementodi distinzione, in senso negativo, tra la re-altà italiana e quella di altri Paesi europeie come elemento di ostacolo alla compe-titività delle imprese e alla capacità delnostro sistema di attrarre capitali d’inve-

stimento dall'estero. Al fine di azzerare itempi per l’avvio dell’esecuzione dei la-vori, si potrebbero utilizzare gli studi pro-fessionali aventi determinati requisiticome una sorta di rete di sportelli uniciper l’edilizia.

Lei, da Architetto, cosa ne pensa dellosblocco dei lavori delle grandi Infrastrut-ture?Negli ultimi 10 anni dalla grande crisi del2008 l’edilizia in Italia ha perso moltissimiposti di lavoro e alla difficoltà di realizzarei progetti approvati si sono aggiunti iblocchi sulle grandi opere in corso. Que-sto comporta continuamente costi difficilida quantificare con il conseguente risul-tato che le grandi imprese del settorestanno andando fuori mercato. La causaprincipale è rintracciabile nella burocraziae, secondo alcuni, nel nuovo codice degliappalti che ha introdotto ulteriori con-trolli sulle imprese ma anche il continuodilazionare delle opere in corso ha datoil colpo di grazia a un settore già in ago-nia. Le opere pubbliche bloccate, in at-tesa della valutazione costi e benefici, icantieri bloccati, le uscite nei confrontidei fornitori che continuano ad accumu-larsi, stanno costringendo molti piccoliimprenditori a chiudere. La crisi econo-mica ha accentuato queste tendenze e gliultimi interventi legislativi hanno ulterior-mente complicato la situazione. Tutti gliesperti ribadiscono che la mancanza diinfrastrutture stia pregiudicando il futurodella nostra economia e che il paesepotrà raggiungere la media dello svi-luppo europeo mettendo in atto ungrande piano di investimenti pubblici. Leinfrastrutture, non solo strade o ferroviema anche le reti, hanno un ruolo deter-minante nel nostro futuro. Dovremmocercare di indirizzare le nostre energie af-finché queste reti vengano realizzate nelrispetto dell’ambiente, nel contenimentodei costi, con le migliori tecnologie e neitempi dovuti.

Cos’è il “Social housing”, come funzionae quali sono le differenze con gli alloggipopolari? Cos’è il Senior Housing e lo Stu-dent Housing?Le direttrici di sviluppo del Settore Am-biente e Sviluppo Urbano di A.G.C.I.sono state indirizzate su tematiche spe-cifiche che riguardano tutte le declina-zioni attorno alle quali ruotano i varimodi di concepire l’Housing. Il Social Housing riguarda interventi abi-tativi con alloggi e servizi comuni cheprevedono, ove possibile, un ricorso al-l’architettura partecipata in cui sonocoinvolti i futuri residenti. L’housing so-ciale collaborativo è una realtà che stacrescendo in un contesto internazionalein cui l’Italia si può collocare con espe-rienze stimolanti sia dal punto di vistadell’innovazione che della quantità. Molti interventi possono essere conside-rati “buone pratiche” grazie ad alcunecaratteristiche peculiari: la presenza dispazi comuni, una gestione economicasofisticata visto l’impegno necessariospecialmente nella fase iniziale, il moni-toraggio e un mix sociale degli abitanti.Il Senior Housing è un campo specificoin fase di esplorazione. Il problema dell’in-vecchiamento ha necessità di un’analisi ditipo sociologico per capire le richieste e lesoluzioni che ruotano intorno alle politi-che abitative. La tematica vuole approfon-dire aspetti in grado di risolvere leesigenze delle persone con una aspetta-tiva di vita sempre più alta, in cui si dif-fonde l’esigenza di invecchiamento attivoe del prolungamento di uno stato di be-nessere anche in età avanzata. Le personecon il trascorrere degli anni manifestano ildesiderio d’impiegare più tempo all’in-terno delle abitazioni, che però devonoessere rese idonee prevedendo ad esem-pio servizi sanitari leggeri o di aiuto allavita quotidiana, forniti a domicilio.Lo Student Housing è un altro campod’applicazione specifico dei progetti delsettore rivolto alle residenze per studenti

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in affiancamento alle aziende pubblicheche incentivano la creazione di coopera-tive di studenti. L’attività del settore è in-dirizzata verso il superamento delledifficoltà particolari di gestione e di so-stenibilità economica legate alle dinami-che e al confronto tra pubblico e privato. Gli interventi di Social Housing o di Co-Housing intendono soddisfare le esi-genze abitative della cosiddetta “fasciagrigia”, sviluppando modalità operativeche, nel loro disegno teorico, siano ingrado di articolare una correlazione tra ilsistema dei servizi abitativi pubblici e so-ciali, che rappresentano un’importantecamera di compensazione per chi non hai requisiti per accedere agli “alloggi po-polari”, ma nello stesso tempo non riescead accedere al mercato privato. Credoche a questo punto debba essere fattauna riflessione di carattere sociale, discelte e di strategie legislative per con-sentire un adeguato piano per le abita-zioni popolari. Gli alloggi per l’inclusionesociale, quali micro comunità protette opensioni/alberghi sociali, sono finalizzatia offrire una risposta al mancato o pre-cario inserimento nei contesti del lavoroe della famiglia che costituiscono i prin-cipali canali di accesso all’integrazionesociale nonché alle situazioni di vulnera-bilità causate da sovraccarico di cura. Glialloggi individuali in locazione perma-nente, costituiscono una possibile solu-zione all’esigenza di trovare unasistemazione alloggiativa stabile, a ca-noni inferiori a quelli del libero mercatocon eventuale futura possibilità di riscattoper quei cittadini che pur avendo redditisuperiori al limite di permanenza nell’edi-lizia sovvenzionata, non riescono ad ac-cedere al mercato della libera locazioneo della proprietà. Al fine di favorire il mixsociale e il consolidamento/ricostruzionedelle reti sociali sono preferibili interventiche contemplino tutte o parte delle tipo-logie e dell’Housing. I servizi comuni de-stinati alla socializzazione, svago, cura e

infanzia, ove presenti, sono aperti alla co-munità esterna. In prospettiva il SettoreAmbiente e Sviluppo Urbano di AGCI do-vrebbe avere la capacità di aprirsi a con-crete collaborazioni con AmministrazioniPubbliche, Università, Comuni, Fonda-zioni e soprattutto con il mondo finan-ziario. Qualche progetto in atto va inquesta direzione… L’avvio della strategiadi sviluppo è rappresentato da una partedel Progetto della Macro Regione Adria-tica che in questa fase prevede la localiz-zazione degli interventi nella RegioneAbruzzo e nella Regione Marche.

Che cos’è il piano per l’Abitare Sociale?Il Piano per l’Abitare Sociale rappresentala strategia operativa del settore Am-biente e Sviluppo Urbano di AGCI, recen-temente eletto, per proporre e sviluppareazioni specifiche rivolte all’intero sistemadi offerta dell’abitare. Si considera l’Hou-sing per varie categorie di utenti e per iprogetti indicati s’individuano come co-mune denominatore le attività collabora-tive ed inclusive. I progetti sarannosviluppati secondo le direttrici dell’abi-tare sociale, “senior” e delle residenzestudentesche, attraverso un’analisi difattibilità indirizzata al social impact inve-sting . L’impatto sociale che s’intenderealizzare con specifiche attività, riguardaun’ampia gamma di azioni basate sull’as-sunto che i capitali privati possano inten-zionalmente contribuire a creare impattisociali positivi e, al tempo stesso, rendi-menti economici. Dunque, i progetti, oltread individuare le esigenze di carattere abi-tativo specifico, sono caratterizzati da at-tività di tipo inclusivo e sociale,individuate in base alle caratteristiche spe-cifiche di ogni territorio e ai servizi richie-sti. Lo scopo è di promuovere economiecondivise e collaborative digitalmenteconnesse nella direzione di Abitare 4.0.L’investimento ad impatto sociale trovaun suo spazio in interventi diretti e nellanecessità di sostenere le imprese/coope-

rative sociali impegnate nell’innovazionee nello sviluppo delle Cooperative di Co-munità nelle periferie urbane. L’obiet-tivo dei progetti del settore è, in sostanza,di generare un potenziale vettore di cre-scita per l’economia inclusiva nell’ambitodell’Housing collaborativo.

Quale consiglio dà alle giovani coppie chenon riescono a comprare casa perché daparte delle banche c’è una chiusura versoforme contrattuali di lavoro da cui non sipuò prescindere?Entrare in una cooperativa d’abitazionepuò essere il modo per superare questedifficoltà in quanto la stessa può realizzareun piano di modulazione dei contributi daversare tenendo conto delle difficoltà fi-nanziarie dei propri soci, soprattutto segiovani. Entrare in una cooperativa d’abi-tazione vuol dire condividere insieme adaltre persone il sogno di avere una casapropria con il vantaggio di sostenere uncosto inferiore rispetto a quello di mer-cato. Un gruppo di persone qualificate af-fiancano i soci per aiutarli a trasformare ilproprio sogno in realtà.

C’è qualcosa che non Le ho chiesto e vor-rebbe dire?Vorrei che si ponesse l’accento sulla STO-RIA DEL SETTORE. Il settore Abitazioneha rappresentato all’interno di AGCI unasset strategico e trainante per tanti anni.È importante che si ripercorra questo pe-riodo temporale, dalla nascita di AGCI adoggi, riscoprendo attraverso la nostrastoria del nostro settore questo partico-lare periodo che nel corso degli anni hadato la possibilità di un alloggio dignitosoe confortevole a molti soci delle coope-rative d’abitazione.

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3 Il Social Impact Investing, inteso come politiche in-novative che coinvolgono diversi attori, pubblici eprivati consente di realizzare un forte impatto so-ciale e un guadagno economico considerando chela crescita sociale stimola al contempo quella del-l’economia reale.

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La proposta del Settore Ambiente e Sviluppo Urbano di AGCI:“Piano per l’Abitare Sociale e servizi connessi” Ne parliamo con il dott. Aldo Carbone, Vicepresidente con delegaalle proposte legislative

AGCI, sotto la spintapropulsiva delle atti-vità del nuovo settore“Ambiente e Svi-luppo Urbano”, in-tende promuoveremodalità operativeche, nel loro disegnoteorico, siano ingrado di articolare

una correlazione tra il sistema dei serviziabitativi pubblici e sociali, che rappresen-tano un’importante camera di compen-sazione per chi non ha i requisiti peraccedere agli alloggi popolari, ma nellostesso tempo non riesce ad accedere almercato privato. Per consentire una con-creta applicazione dei temi, il settore Am-biente e Sviluppo Urbano di AGCI,recentemente eletto, intende elaborare eproporre un “Piano per l’Abitare So-ciale e servizi connessi” sviluppandoazioni specifiche rivolte all’intero sistemadi offerta dell’abitare anche attraverso laformulazione di una proposta norma-tiva che potrebbe riassumersi in un Re-golamento sull’abitare sociale eservizi connessi. S’intende avviare una stretta collabora-zione tra le parti e lavorare in sinergia tratutti gli operatori al fine di rilevare i realibisogni abitativi offrendo esperienze eazioni concrete già sperimentate nel si-stema della cooperazione quale ad esem-pio lo “Sportello casa”. Il “Piano perl’Abitare Sociale e servizi connessi”altresì si propone di offrire servizi abitativie sociali che rispondano a standard di

qualità, efficienza e efficacia gestionale,nonché a criteri di sostenibilità finanziariautilizzando come modello le esperienzeconsolidate del “Gestore Sociale”, del“Facilitatore di condominio” e della“Guida di Quartiere”. Da considerarecon attenzione è la possibilità, tra leazioni di intervento, di utilizzare parte delpatrimonio pubblico dismesso e sottou-tilizzato destinandolo alla realizzazione dialloggi di edilizia sociale con integrazionidi strutture collettive. E’ una scelta quali-ficante che eviterebbe ulteriore consumodel suolo destinando gli immobili non uti-lizzati a finalità sociali. Per sostenere l’attuazione di progetti fi-nalizzati alla diffusione di una cultura checoncorra alla sperimentazione di nuovimodelli gestionali volta a migliorare l’of-ferta dei servizi abitativi, si ritiene di ap-profondire l’efficacia delle politicheabitative sostenendo la nascita di “Os-servatori” come supporto alla costru-zione di documenti, dati da comparare eindagare sulla situazione dell’abitare a li-vello locale. Nella proposta progettuale sociale, eco-nomica ed urbanistica è possibile preve-dere un'ampia capacità di coinvolgimentodi soggetti privati per attivare un effettomoltiplicatore del finanziamento pub-blico. Lo stanziamento di risorse pubbli-che, da troppo tempo assenti nel settore,consentirà di abbassare i costi di accessoalla prima casa rendendo praticabile unoscambio urbanistico pubblico/privato, nonsolo attraverso il cambio di destinazionedegli immobili, ma anche, ad esempio,

concedendo al privato la gestione di at-trezzature collettive e di servizi al citta-dino. In tale ottica sarà possibile attivareiniziative imprenditoriali in grado di impe-gnare, nella gestione sociale degli inter-venti realizzati, soprattutto giovani che,anche nelle nostre città, risentono dellamancanza di occasioni di lavoro.

ABITARE SOCIALEIl tema dell’abitare sociale può essere af-frontato prendendo in considerazionecontesti in continuo divenire generati, daattività di programmazione in grado didare un volto unitario al Paese. Moltedelle attuali città e delle relative aree me-tropolitane si sono sviluppate con azioniche sono frutto di precise scelte rivolte al-l’Abitare Sociale. Partendo da questi sce-nari, tramandati da azioni urbanistichepregresse, la proposta dovrà essere arti-colata intorno alle funzioni spazio e im-patto sociale. Diventerà estremamentequalificante connettere direttamente lequestioni relative all’architettura con lebuone pratiche dell’edilizia sociale, chenel passato ha espresso tutta la propriaforza propositiva sperimentando e ricer-cando nuove tipologie di vita comune,reinventando forme di paesaggio urbanoe dando un volto alla realtà democraticadel Paese in un momento di rinascita glo-bale. Per la definizione del “Piano perl’Abitare Sociale e servizi connessi” diAGCI si considerano tutte le declinazioniattorno alle quali ruotano i vari modi diconcepire l’Housing: Social Housing, Se-nior Housing e Student Housing.

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A CURA DI MASCIA GARIGLIANO

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pagine della storia

• Apre a Mogadiscio l'Università nazionale somala.

GENNAIO• 16 gennaio Praga: per protestare contro l'invasione sovietica della

Cecoslovacchia, Jan Palach si dà fuoco; morirà tregiorni dopo.

• 20 gennaio USA: il 36º Presidente degli Stati Uniti Richard Nixonsi insedia a Washington DC.

• 30 gennaio Londra: esibizione dei Beatles sul tetto dell'Apple.

FEBBRAIO• 4 febbraio Cairo, Egitto: Yasser Arafat è eletto leader dell'Orga-

nizzazione per la liberazione della Palestina presso ilCongresso nazionale palestinese.

• 5 febbraio La popolazione degli USA supera i 200 milioni di in-dividui.

• 24 febbraio Viene lanciata la quinta sonda diretta verso Marte, nel-l'ambito della missione americana Mariner 6: raggiun-gerà il pianeta il 31 luglio.

MARZO• 2 marzo - Tolosa, Francia: primo volo del Concorde

- Le forze cinesi e sovietiche si scontrano sulle sponde dell'Ussuri.

• 3 marzo - Los Angeles, USA: Sirhan Sirhan ammette di aver ucciso il candidato alla presidenza Bob Kennedy.- La NASA lancia la missione Apollo 9.

• 4 marzo Jim Morrison viene arrestato per atti osceni in luogopubblico.

• 10 marzo Viene pubblicato il romanzo Il Padrino di Mario Puzo.• 13 marzo L'Apollo 9 ritorna indenne dalla missione lunare.• 17 marzo Israele: Golda Meir è il nuovo primo ministro.• 18 marzo - Italia: Confindustria, dopo numerosi scioperi

sindacali culminati nella grande mobilitazione nazionale del 12 febbraio, cancella le "gabbie salariali".- Guerra del Vietnam: viene lanciata l'operazione Breakfast sulla Cambogia.

• 24 marzo Viene lanciata la sesta sonda diretta verso Marte, nel-l'ambito della missione americana Mariner 7: raggiun-gerà il pianeta il 5 agosto.

• 29 marzo Madrid, Spagna: viene organizzata la 14ª edizione del-l'Eurovision Song Contest, che per la prima volta haquattro vincitori pari merito: Francia, Paesi Bassi,Regno Unito e Spagna.

APRILE• 4 aprile USA: il dottor Denton Cooley impianta il suo primo

cuore artificiale.• 5 aprile Italia: è approvata la legge 119 di riforma dell'esame di

maturità; all'esame si presentano solo due materie alloscritto e due all'orale.

• 9 aprile Battipaglia (SA): i cortei e i blocchi stradali e ferroviari,avvenuti in seguito all'annuncio della chiusura dello zuc-cherificio e della locale manifattura dei tabacchi, sfo-ciano in scontri con le forze dell'ordine, che culminanocon l'uccisione di due persone e il ferimento di altre 300.

• 15 aprile Corea del Nord: Alcuni velivoli vengono colpiti soprail mare del Giappone, uccidendo 31 persone.

• 28 aprile Francia: a seguito dei risultati del referendum sulla ri-forma del senato e la regionalizzazione, Charles DeGaulle si dimette da presidente.

MAGGIO• 10 maggio Guerra del Vietnam: inizia la battaglia di Hamburger

Hill.• 16 maggio Programma Venere: Venera 5 parte verso Venere.• 25 maggio Sudan: il colonnello Ja'far al-Nimeyri attua un colpo

di Stato militare, detto "rivoluzione di maggio".• 26 maggio - Apollo 10 ritorna sulla Terra, dopo il successo di 8

giorni di test e di tutti i componenti necessari per l'imminente primo sbarco sulla Luna.- Viene stabilita la Comunità andina.

• 30 maggio Italia: la legge 153 introduce la pensione sociale, ero-gata dall'INPS ai cittadini ultrasessantacinquenni conun reddito insufficiente.

GIUGNO• 5 giugno - Festa del Corpus Domini: viene redatto il Bref

examen critique du Nouvel Ordo Missae, una critica nei confronti della celebrazione della nuova messa.- URSS: inizia la conferenza internazionale dei comunisti a Mosca.

• 8 giugno Il presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, e il presi-dente del Vietnam del Sud, Nguyễn Văn Thiệu si in-contrano sull'atollo Midway. Nixon annuncia che25.000 soldati torneranno a casa entro settembre.

• 15 giugno Elezioni presidenziali in Francia: Georges Pompidouviene eletto con il 58,2% dei voti contro il 41,8% perAlain Poher.

• 19 giugno Inizio dell'occupazione non violenta della località diPratobello da parte della popolazione di Orgosolo,dopo alcuni giorni l'esercito italiano si ritira.

• 23 giugno Esce il primo numero della rivista Il manifesto• 28 giugno New York: inizia la rivolta di Stonewall. Per tre giorni

la protesta di gay e transessuali dilaga nel quartiere gaydella città.

LUGLIO• 3 luglio Hartfield, Inghilterra: Brian Jones, celebre componente

dei Rolling Stones, viene trovato morto sul fondo dellapiscina della sua villa. La causa della morte è una over-dose di eroina alla quale è seguito l'annegamento.

Correva l’anno 1969...Almanacco di Memoria storica dedicato al 1969

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pagine della storia

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• 5 luglio Londra: i Rolling Stones tengono un concerto gratuitoad Hyde Park in memoria di Brian Jones, al quale par-tecipano quasi 500.000 persone.

• 11 luglio Viene ritrovato al largo delle isole Bermude il trima-rano Teignmought Electron dell'inglese Donald Cro-whurst dopo il suo falso giro del mondo in solitaria.Dagli scritti ritrovati a bordo si crede che Crowhurstsi sia suicidato.

• 14-20 luglio Guerra del calcio tra Honduras ed El Salvador• 16 luglio Parte dalla terra l'Apollo 11, prima missione sulla luna.• 21 luglio L'uomo sbarca sulla Luna: Neil Armstrong e Buzz Al-

drin, sono i primi uomini a camminare sul suolo lu-nare. La missione spaziale Apollo 11, partita il 16luglio, termina il 24 luglio.

• 22 luglio Le Cortes Españolas designano il principe don JuanCarlos successore di Francisco Franco.

• 31 luglio La sonda della missione americana Mariner 6 rag-giunge Marte: invierà alla Terra un totale di 75 foto.

AGOSTO• 4 agosto Guerra del Vietnam: all'interno dell'appartamento del-

l'intermediario francese Jean Sainteny, a Parigi, un rap-presentante degli Stati Uniti Henry Kissinger e unrappresentante del Vietnam del Nord Xuan Thuy, siincontrano per iniziare dei segreti negoziati di pace.

• 5 agosto La sonda della missione americana Mariner 7 rag-giunge Marte: invierà alla Terra un totale di 126 foto.

• 9 agosto Los Angeles: nella villa del regista Roman Polański sicompie un efferato massacro, di cui verrà riconosciutoresponsabile Charles Manson, con alcuni affiliati allasua setta: perde la vita, tra gli altri, la giovane attriceSharon Tate, al nono mese di gravidanza.

• 13 agosto Scontri al confine tra Unione Sovietica e RepubblicaPopolare Cinese.

• 15-17 agosto Si tiene a Bethel, nello stato di New York, il festival diWoodstock, che raduna circa 500 000 spettatori.

• 21 agosto Denis Michael Rohan, cittadino australiano cristianoprotestante, appicca il fuoco al plurisecolare minbardella Moschea al-Aqsa di Gerusalemme e viene arre-stato e internato in una struttura psichiatrica israeliana.

SETTEMBRE• 1settembre Libia: con un colpo di Stato militare, il colonnello

Mu'ammar Gheddafi prende il potere.

OTTOBRE• 21 ottobre Somalia: un colpo di Stato militare porta al potere il

generale Mohammed Siad Barre.• 22 ottobre Repubblica Federale Tedesca: Willy Brandt diventa

cancelliere a capo di una coalizione di governo com-posta da socialdemocratici e liberali.

• 29 ottobre Nasce ARPANET, predecessore di Internet. Nell'ambitodel progetto “Arpanet”, la rete di computer costituita nelsettembre del 1969 dall'Arpa (Advanced Research Pro-jects Agency), del dipartimento di Difesa degli Usa, il29 ottobre del 1969 il professor Leonard Kleinrock del-l'Università della California di Los Angeles riuscì a sta-

bilire il primo collegamento della rete telematica, tra-smettendo la parola “login” all'unico altro nodo dellarete a quel tempo esistente e funzionante, presso lo Stan-ford Research Institute, a circa 500 km di distanza.

NOVEMBRE• 3 novembre Sono firmati nella capitale egiziana gli Accordi del

Cairo, per risolvere le questioni insorte tra i guerriglieriarmati palestinesi presenti in Libano e le legittime au-torità del Paese vicino-orientale.

• 12 novembre Guerra del Vietnam: Massacro di My Lai• 14 novembre Lancio dell'Apollo 12, seconda missione umana sulla

Luna.• 15 novembre Guerra fredda: il sottomarino sovietico K-19 si scontra

con il sottomarino americano USS Gato al largo delmare di Barents.

• 19 novembre Atterraggio sulla Luna dell'Apollo 12; gli astronautiCharles Conrad e Alan Bean toccano il suolo lunarenell'Oceanus Procellarum (Oceano delle tempeste), di-ventando così il terzo e quarto uomo a metter piedesulla Luna.

• 30 novembre Prima domenica di Avvento nel calendario liturgicocattolico. La Messa voluta da Paolo VI sostituisce laMessa quasi bimillenaria della Chiesa Cattolica. No-nostante ciò moltissimi sacerdoti continueranno a ce-lebrare secondo il rito di sempre.

DICEMBRE• 4 dicembre Stati Uniti: i membri delle Pantere Nere, Fred Ham-

pton e Mark Clark, vengono uccisi nel sonno duranteun'incursione compiuta da 14 poliziotti di Chicago.

• 6 dicembre Uccisione di un ragazzo di colore, Meredith Hunter,da parte del servizio d'ordine all'Altamont Free Con-cert organizzato dai Rolling Stones.

• 11 dicembre Italia: la legge 910 liberalizza l'accesso all'università atutti gli studenti delle scuole superiori e non solo a chiha frequentato il liceo: è la cosiddetta "Università dimassa".

• 12 dicembre Italia: scoppiano cinque bombe, in meno di un'ora,dalle 16.30 alle 17.30, tra Roma e Milano: la prima èa Milano, quella che verrà ricordata come Strage dipiazza Fontana in cui muoiono 17 persone e ne riman-gono ferite 88; la seconda bomba è piazzata nel sotto-passaggio nei pressi di via Veneto/via di San Basilio aRoma e scoppia alle ore 16.55 dentro la Banca Nazio-nale del Lavoro: fa 13 feriti. Altre due bombe esplo-dono sempre a Roma, appena mezz'ora dopo, davantiall'Altare della Patria, facendo 4 feriti. Un'altra bombapiazzata alla Banca Comit di Milano non esplode everrà fatta brillare dagli artificieri.

• 15 dicembre Presso il tribunale di Milano viene accusato della stragedi Piazza Fontana e arrestato l'anarchico Pietro Val-preda; in serata viene trasferito a Roma. Verso la mez-zanotte l'anarchico Giuseppe Pinelli, fermato etrattenuto in questura, "cade" dal quarto piano doveera in corso il suo interrogatorio.

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pagine della storia

Con le nostre “pagine della storia” giun-giamo, in questo numero di Libera Coope-razione, al 1969. Tra i tanti accadimentidell’anno, abbiamo scelto di soffermarcisu un evento apparentemente meno si-gnificativo di altri ma, a ben guardare,di fondamentale importanza per gli svi-luppi che nel tempo ha fatto registrare.

Talvolta capita che le cose nate per uno scopoconoscano poi evoluzioni all’origine inimma-ginabili per la direzione che prendono e perla portata che assumono.È, questo, il caso di ARPANET, una piatta-forma sorta per scopi militari, che può essereoggi considerata a pieno titolo l’embrione dalquale ha successivamente visto la luce IN-TERNET.Proprio nel 1969, infatti, il Governo USA in-caricò un’Agenzia del Dipartimento della Di-fesa denominata Advanced Research ProjectAgency - ARPA appunto - di progettare una retemilitare, finalizzata allo scambio veloce e sicurodi informazioni riservate, che presentasse le se-guenti caratteristiche: essere in grado di connet-tere sistemi diversi e distanti fra loro; mantenerela propria funzionalità anche in caso di “nodi”guasti o danneggiati; resistere, in caso di guerra,

addirittura ad un disastro nucleare.Per poter rispondere contemporaneamente atali esigenze, il sistema doveva essere architet-tato per moduli e fondato sul routing, ovverosull’automatico reindirizzamento dei messaggilungo strade alternative praticabili laddove ilpercorso primario fosse risultato ostruito.Non dimentichiamo che, all’epoca, i rapportitra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica eranonel periodo di massima tensione storicamentenoto come “guerra fredda”, per cui la corsa da

parte dei due blocchi volta a dimostrare la pro-pria superiorità in ogni campo, dagli arma-menti all’ambito scientifico, dalla supremaziapolitica alla conquista dello spazio, era evi-dente e, soprattutto in alcune fasi, esasperata. Il 1969 è anche l’anno nel quale Jan Palach sidà fuoco a Praga per protestare contro l’inva-sione sovietica della Cecoslovacchia; inEgitto, Yasser Arafat viene eletto leader del-l’Organizzazione per la Liberazione della Pa-lestina; la Guerra del Vietnam continuaatrocemente a mietere vittime; si susseguonoscontri al confine tra Unione Sovietica e Re-pubblica Popolare Cinese; in Libia, Gheddafiprende il potere con un colpo di Stato mili-tare; in Italia, nel mese di dicembre, in menodi un’ora, tra Roma e Milano, scoppiano cin-que bombe, una delle quali provoca la triste-mente nota Strage di Piazza Fontana; vede laluce la missione “Apollo 11”, che conduce perla prima volta l’uomo sulla Luna, con una di-retta televisiva che assicura risonanza mon-diale alla passeggiata di Armstrong e Aldrinsul “Mare della Tranquillità”.All’interno di questa cornice ed in un simile

BRENNO BEGANICorreva l’anno 1969...A cinquant’anni dalla nascita di Arpanet: gli esordi di internet

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contesto, si comprende facilmente quanto po-tesse risultare strategico l’aspetto della rapiditàdi trasmissione delle informazioni: da qui, l’im-pegno statunitense nell’individuare una solu-zione strutturale che permettesse di connetterediversi computer con differenti sistemi operativie di far dialogare tra loro, in tempo reale, unapluralità di soggetti fisicamente lontani.Tale obiettivo fu raggiunto il 29 ottobre diquell’anno dal Prof. Leonard Kleinrock del-l’Università della California di Los Angeles,che riuscì a stabilire il primo collegamento te-lematico, trasmettendo la parola “LOGIN”all’altro nodo della rete in quel momento esi-stente, a circa 500 km di distanza, presso loStanford Research Institute.Questo primordiale network, composto da“Interface Message Processors” (IMP), chepotremmo definire “piccoli router”, si arricchìimmediatamente di altri due calcolatori col-locati all’Università della California SantaBarbara e in quella dello Utah: ARPANETdiviene, in tal modo, realtà operativa, capacedi mettere in comunicazione apparecchi ete-rogenei, allacciati alla linea telefonica, facendoviaggiare flussi di bit in condizioni di stabilità,senza incorrere in problemi di sovraccarico odi smarrimento.Tanti pacchetti di dati iniziano da quel mo-mento a viaggiare all’interno degli USA comevagoncini di un trenino contenenti al lorostesso interno le istruzioni aggiuntive sul per-corso da seguire.Siamo solo all’inizio di una vera e propria “ri-voluzione” che porterà rapidamente all’idea-zione del collegamento remoto (RemoteLogin) e del trasferimento di file FTP (FileTransfer Protocol), nonché all’invenzionedella posta elettronica: il 26 marzo 1976 laRegina Elisabetta II fu la prima inglese a spe-dire una e-mail alla sede del Royal Signals andRadar Establishment.Studi successivi di alcuni informatici statuni-tensi, in particolare Robert Kahn e Vinton Cerf,condussero alla definizione dell’IP (Internet Pro-tocol) e del TCP (Transfer Control Protocol),battezzando così il linguaggio che consente an-cora oggi lo scambio di informazioni sulla rete.Nel 1979, fu creata la CSNet (ComputerScience Research Network), una rete progettatadai ricercatori di informatica e destinata a col-

legare le varie Università americane.Dall’interconnessione tra ARPANET eCSNet, attraverso un gateway basato sui pro-tocolli TCP/IP, si sviluppò quello che, nel1983, iniziò ad essere denominato “Internet”.Le strade tra la rete militare e quella che si af-fermerà da quel momento in poi per altri usisi dividono definitivamente: al fine di snellirela propria struttura operativa, il Dipartimentodella Difesa degli Stati Uniti decide, infatti,di creare una sottorete chiamata MILNET edutilizzata esclusivamente per comunicazionidi natura militare caratterizzate da segretezza;nel contempo, esaurito il proprio scopo e ri-masta priva di fondi pubblici, ARPA va in-contro alla chiusura.La fine di questa esperienza rappresenta unasorta di passaggio del testimone tra ARPA-NET ed INTERNET: la rete iniziò ad espan-dersi anche oltreoceano, colonizzandodapprima il Regno Unito e la Norvegia,quindi l’Italia, che fu il terzo Paese europeo acollegarsi, il 30 aprile 1986: dalla sala mac-chine del Cnuce, il Centro universitario peril calcolo elettronico del CNR di Pisa, partì ilsegnale che arrivò alla stazione di RoaringCreek, in Pennsylvania.L’allora Direttore del Centro stesso, StefanoTrumpy, avrebbe poi dichiarato: «Non imma-ginavamo che da lì sarebbe partito un pro-cesso che ha portato tre miliardi di persone acollegarsi nel mondo e che quello fosse l’iniziodella società dell’informazione».La notizia fu invero oscurata dal disastro diChernobyl, ma si trattò davvero di un tra-guardo storico, che segnò l’inizio di unanuova era, molto prima che Internet, agli inizidegli anni Novanta, uscisse dai laboratori diricerca per diventare dominio di tutti.Il resto è storia recente, che tutti conosciamo eche molti di noi hanno vissuto in prima per-sona, dalla progettazione del linguaggio HTML(Hypertext Markup Language) e del protocolloHTTP (HyperText Transfer Protocol) alla pubbli-cazione del primo sito web della storia, ancoraon-line all’indirizzo http://info.cern.ch/hyper-text/WWW/TheProject.html, ideato dal ricer-catore Tim Berners-Lee.Quest’ultimo viene riconosciuto come il padredel World Wide Web, il cui codice sorgenteviene rilasciato nel 1993 e che viene in tal

modo messo a disposizione di tutti, insieme alprimo browser, Mosaic, realizzato dal NCSA(Centro nazionale statunitense per il supercal-colo), nonché al primo motore di ricerca,Yahoo!, creato da David Filo e Jerry Yang, se-guito da Webcrawler, Lycos, InfoSeek, Altavi-sta, HotBot e, nel 1998, da Google.Termina qui la nostra ricostruzione dell’evolu-zione graduale e costante delle tecnologie di co-municazione, che, come abbiamo visto, hannoconosciuto un progressivo slittamento dall’am-bito scientifico-militare ad una dimensione ci-vile, conducendoci da una infrastruttura capacedi trasferire dati ad una interconnessione glo-bale dalle enormi potenzialità.Peraltro, quest’anno, il 12 marzo, propriomentre queste pagine vengono scritte, si festeg-giano i trent’anni del World Wide Web, ovverodi questa straordinaria “Ragnatela attorno almondo” che ha rivoluzionato la vita di tutti noie che è sempre in espansione, con un futurotutto da immaginare in quella che viene ormaicomunemente definita “era digitale”.Il nostro articolo vuole essere, quindi, ancheuna celebrazione di tale ricorrenza e ci pareopportuno affidarne la conclusione allo stessoTim Berners-Lee, sopra richiamato fondatoredella Rete, il quale - avendone all’epoca get-tato le basi - lancia oggi un monito a tutti noiauspicandone un utilizzo costruttivo, chechiuda gli spazi ai messaggi di odio e di vio-lenza in circolazione, che riconosca comeprioritaria la tutela della privacy di ciascuncittadino e che non lasci indietro la parte dimondo oggi offline, perché “se rinunciamo acostruire un web migliore ora, non sarà il webad averci deluso ma noi ad aver fallito”.

pagine della storia

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A Bergamo con la Cooperativa SocialePADANA EMERGENZA ONLUSNe parliamo con Marco Astori, uno dei soccorritori

Padana Emergenza è una CooperativaSociale Onlus di Bergamo il cui obiettivoè quello di fornire un qualificato serviziodi ambulanze riguardante l’emergenza eil servizio alla persona. Tutto il personale,sia dipendente che volontario, è in pos-sesso di regolare certificazione e di qua-lificazione come “soccorritore esecutoree BLSD” conseguita secondo le lineeguida AREU dell’azienda regionale diemergenza urgenza della Regione Lom-bardia. Sono a disposizione 10 ambulanzedi tipo A di cui 9 certificate come UnitàMobile di Terapia Intensiva e 4 furgoniattrezzati per il trasporto dializzati e di-sabili.Inoltre, se chiamate il 3351730477, ope-rativo 24 ore su 24, 365 giorni all’anno,risponderà il personale di “Padana Emer-genza Onlus” sempre presente e di-sponibile per visite, trasferimenti, dimissionio prenotazioni per assistenza ed eventi emanifestazioni sportive.

Ne parliamo con Marco Astori dalle cuiparole si evince la passione e la fortemotivazione con cui svolge il suo lavorodi soccorritore per la cooperativa AGCI.

Quando è nata “Padana Emergenza On-lus”?È nata nel 2011, tra Aprile e Maggio, edè una realtà, una cooperativa che svolgeprincipalmente il soccorso sanitario, maanche il trasporto.

Cos’è la Leva Civica Regionale?Padana Emergenza aderisce al Progettodella Leva Civica Regionale della RegioneLombardia dando una grande opportunitàai giovani dai 18 ai 29 anni, consentendoloro la partecipazione attiva alla vita so-ciale, oltre a rappresentare un requisitoimportante per l’inserimento e la perma-nenza nel mondo del lavoro. La levacivica regionale, realizzata all’interno degliEnti Locali lombardi, è finalizzata ad ac-crescere le proprie competenze formativee professionali attraverso la conoscenzae la partecipazione ai progetti e ai servizidella comunità locale, favorendo l’accessoal mondo del lavoro nel settore pubblico.Aiuta a maturare il proprio senso civicoattraverso l’esperienza di cittadinanza at-tiva, ad aumentare la conoscenza delleIstituzioni pubbliche locali, del territorioe dei suoi servizi. È utile anche a svolgereattività utili alla comunità locale e a in-

centivare i processi di autonomia tramitel’assunzione di responsabilità su temi dipubblico interesse.

Qual è la sua mansione?Io sono principalmente un soccorritore,lavoro nelle ambulanze, anche se inquesto momento mi occupo della gestionedella cooperativa, di tutta la parte ammi-nistrativa. Noi principalmente lavoriamosul soccorso. Abbiamo più di 40 dipen-denti di cui il 30% donne.

Com’è nato il suo interesse in questo tipodi attività?Io lavoravo già in Associazioni prima. Poicon un’idea avuta con un gruppo di ra-gazzi che erano stanchi di essere sotto-pagati o, addirittura, di lavorare a nero,con zero tutele, abbiamo deciso di aprirela nostra realtà, investendo quei pochi ri-sparmi che avevamo. Abbiamo preso cosìun’ambulanza e abbiamo cominciato alavorare. Poi, grazie ai contatti e al buonrapporto instaurato nel tempo col mondodegli ospedali e, grazie alla loro fiducianei nostri confronti, siamo cresciuti e di-ventati una bella realtà. Rispondiamomolto alle esigenze delle strutture e delleaziende ospedaliere. Siamo una realtàdinamica, riusciamo a dare risposta inbreve tempo. Operativi 24 ore su 24 conpiù postazioni. Lavoriamo come 118 eabbiamo 4 Convenzioni continuative.

storie di bella cooperazione... 100 storieIn questo numero di Libera Cooperazione vogliamo raccontarvi tre viaggi

fatti tra le tante belle storie che ci offre la cooperazione AGCI.Siamo stati a Bergamo, a Collecchio (Parma) e a Petroio in provincia di Siena.

1 A CURA DI MASCIA GARIGLIANO

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storie di bella cooperazione... 100 storie

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Che differenza c’è con altre realtà, legatesempre al mondo del soccorso, come il118?Noi come cooperativa, naturalmente, ab-biamo degli obblighi che sono diversi da

quelli di un’Associazione, cioè dobbiamolavorare principalmente coi dipendenti.Possiamo avere solo una piccola parte divolontari all’interno della cooperativa.Siamo un po’ in conflitto ogni tanto

perché una realtà che lavora col volonta-riato può essere molto più competitiva,anche se non è sempre così. Si è vistonelle gare che abbiamo fatto, le abbiamovinte alcune perché il volontariato è sem-pre più in crisi e anche perché il livellodella professionalità che viene richiesto èalto. A tal proposito, una cosa a cuitengo molto è l’idea che il futuro delsoccorso sanitario debba essere princi-palmente professionale. E’ impensabileche il soccorso sanitario sia fatto solo dalmedico.

Un episodio che Lei ricorda con più piaceredella sua carriera...Noi facciamo più di 10 mila interventi al-l’anno, solo di soccorso. La soddisfazionepiù grande per me è tutte le volte che mihanno rieletto Presidente, perché vuoldire che sto lavorando bene. Questo èquello che mi rende più felice: il rapportodi fiducia e stima instaurato tra di noi.

A Collecchio (Parma) con ABS chesi occupa di assistenza alla famigliaStoria di una cooperativa sociale AGCI, chiaro esempio in cui è l’unione delle donne che fa la forza

Michela, Benedetta, Silvia e Laura, nonsono semplici nomi femminili. Sono donneche lavorano in nome di un unico obiettivo:“L’assistenza” e che cooperano seguendoi principi e i valori quali la solidarietà,l’ascolto e il benessere altrui.

Silvia Maggioni, Benedetta Parmigiani(entrambe Responsabili e Socie fondatrici),Michela Sbuttoni (dipendente) e LauraSolinas (badante di condominio) più cheuna squadra di lavoro si definiscono unafamiglia affiatata che lavora per ABS.“ABS: Assistenza alla Famiglia” è unacooperativa Sociale di servizi, con sede aCollecchio (Parma), che nasce per occuparsidi assistenza alla famiglia. E’ l’esempiolampante di come l’unione delle donneporti solo benefici e servizi per la Comunità,anche se va menzionato, in particolare, ilcontributo del socio finanziatore CesareBeltrami.

ABS fornisce aiuto e sostegno alle famiglieattraverso interventi a domicilio (o pressostruttura ospedaliera) a favore di personecon necessità assistenziali e/o sanitarie,quali anziani, disabili e bambini, con loscopo di svolgere attività integrative e disupporto rispetto a quelle fornite dal serviziopubblico. I loro servizi possono essere siadiurni che notturni, avendo a disposizioneun ufficio operativo 24 ore su 24. ABS nasce dall’esigenza di mantenere leautonomie residue, per evitare o ritardareil ricovero in case protette e per perseguireil miglioramento della qualità di vita di as-sistiti e i loro familiari.

2 A CURA DI MASCIA GARIGLIANO

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L’assistenza si rivolge principalmente adanziani, malati e disabili che hanno biso-gno di un aiuto di giorno o di notte e/oin struttura pubblica o privata, per la vi-gilanza, l’igiene personale, la pulizia, lacompagnia, la tutela, la vestizione, l’aiutoalla preparazione del pasto, i servizi in-fermieristici, la sostituzione badante, ilsupporto per la cura di determinate pa-tologie e il segretariato sociale.“Non si tratta solo di assistenza ai piùbisognosi - sostengono Silvia Maggionie Benedetta Parmigiani - ma occorreanche sapere ascoltare le esigenze deifamiliari che hanno bisogno di sostegnoe supporto”. Per fare questo, bisognaavere amore e passione per il sociale,sentimenti che da sempre le due Sociefondatrici hanno avuto e dimostrato, piùprecisamente da quell’11 Marzo 2015,data in cui nasce la cooperativa ABS chesi propone di soddisfare le richiese deiclienti offrendo professionalità, affidabilitàe sensibilità. Ma non è solo questo. Daun paio di anni la cooperativa socialegestisce il progetto STAFF (Sportello

Territoriale Familiare Assistenti Fa-miliari e Formazione) con oltre 170badanti iscritte, 180 richieste di assistenzada parte delle famiglie, di cui 52 sonostate soddisfatte con regolari contrattidi lavoro. È un progetto nuovo ma che ha riscossogià grande successo. E’ stato affidato adABS tramite gara d’appalto, finanziatoda Azienda Pedemontana Sociale Par-mense, dall’Unione Montana AppenninoParma Est, col contributo iniziale di Fon-dazione Cariparma.È uno sportello molto utile per l’interaComunità, attivato nel 2017 nei 13 Co-muni dell’Unione Pedemontana Parmensee dell’Unione Appennino Parma Est conlo scopo di coniugare la disponibilitàdelle badanti in cerca di occupazione ele famiglie del territorio che hanno bisognodi assistenza.È importante offrire la Formazione ade-guata per una maggiore professionalitàe sicurezza. Esistono, infatti, dei corsi diFormazione gratuiti, aperti anche ai ca-regiver, particolarmente selettivi il cui

superamento diventa un requisito fon-damentale per le assistenti che poi sarannoinserite nei database. STAFF è anche sinonimo di innova-zione: tra gli obiettivi c’è quello di crearele figure delle badanti di condominio edi quartiere, per venire incontro ai bisognodei diversi nuclei familiari che vivono nellostesso palazzo o nella stessa zona e l’atti-vazione di monitoraggio dei soggetti fragili,in particolare di persone anziane o disabiliche, non rivolgendosi ai servizi, rimangononell’ombra.Rimanere nell’ombra non fa altro che ge-nerare sconforto e solitudine, due statid’animo che si amplificano se si considerache sono gli anziani e le persone “deboli”a subirli.Tutti in ABS lavorano affinché ciò nonavvenga e lo fanno non a parole ma conl’accoglienza, la gentilezza tenendo sem-pre bene in mente che la vecchiaia e lamalattia, arrivano all’improvviso, comeneve. Una mattina al risveglio ci si accorgeche è tutto bianco e, per fortuna, esistechi riesce a dare un tocco di colore.

storie di bella cooperazione... 100 storie

VIVI PETROIO Società Cooperativa: Come ripopolare un borgo in via d’estinzione

Lorenzo Chiani presenta il suo ambizioso progetto dicooperativa di comunità in provincia di Siena

3

Il contesto territoriale di Petroio e ditutto il Comune di Trequanda, in pro-vincia di Siena, vive una fase di spopola-mento e di migrazione degli abitantiverso le città più grandi. Un fenomeno che, purtroppo, sta inte-ressando tutta la penisola come certificatodall’ISTAT secondo cui i paesi italiani fan-tasma sono all’incirca 6000. Negli ultimi50 anni la popolazione del comune si èridotta del 60%. Molte case dei residentisono sfitte, tanti giovani preferiscono

vivere nei centri cittadini per maggioriopportunità lavorative e per la mancanzadei servizi essenziali.“È da questo contesto – ci racconta ungiovane Lorenzo Chiani - che nascel’esigenza di rivitalizzare il Borgo Medievaledi Petroio creando una cooperativa dicomunità che associ al suo interno lamaggior parte dei residenti e delle impresesul territorio, con lo scopo di ripopolarela cittadina e valorizzare l’intera comunità”. “Il progetto tanto ambizioso quanto lo-

devole - continua Chiani - si prefigge loscopo di creare una rete di relazioni trale varie realtà del territorio; creare egestire un albergo diffuso all’interno delborgo; creare e gestire un piccolo negoziodi artigianato locale; organizzare, finan-ziare e gestire un albergo con ristorantenel centro del Paese, a “Palazzo Branda-no”, di proprietà del Comune; gestirel’apertura del museo di terracotta; man-tenere aperti il bar e lo spaccio alimentare;promuovere tutte le imprese che aderi-

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ranno alla cooperativa; realizzare e gestireun infopoint turistico e un sito web perla promozione del territorio. Realizzare,inoltre, e gestire uno spazio di Coworkinge WI-FI Free Zone, incentivando così lacrescita digitale del territorio; contribuireal mantenimento dei beni della comunità;favorire la nascita di nuove professioni ela riscoperta dei vecchi mestieri; incentivarela sostenibilità ambientale grazie all’ado-zione di un protocollo etico; ricercare fi-nanziamenti attraverso la partecipazionea bandi nazionali ed internazionali”.“I destinatari massimi del progetto –spiega Lorenzo Chiani - sono tutti i cit-tadini della frazione di Petroio. Ad oggihanno aderito in 149. I vantaggi per lacomunità sono: per i soci utenti la possi-bilità di usufruire di servizi essenziali, peri soci lavoratori quella di trovare un im-piego; si prevede l’assunzione di 6 persone.Oltre che per i soci, ovviamente, i vantaggisono per l’intera comunità di Petroio chebeneficerà di una crescita sia da un puntodi vista del prestigio (aumento dell’appe-tibilità degli immobili) che di qualità dellavita (mantenimento ed apertura di nuoveimprese e servizi essenziali).La cooperativa di comunità di Petroio,costituita lo scorso 13 Dicembre, è com-posta essenzialmente dagli abitanti diPetroio e coordinata da un gruppo digiovani, che vogliono rimanere ad abitarenei luoghi dove sono nati e cresciuti.L’idea iniziale era quella di aprire un Al-bergo diffuso, che venne ritenuta un’ot-tima opportunità in quanto poteva costi-tuire una fonte di reddito per gli abitanti

che possiedono un gran patrimonio im-mobiliare e poteva essere un modo perrianimare il Paese di Petroio.A Maggio 2017 la notizia dell’approva-zione di una legge regionale che avrebberegolamentato e riconosciuto gli alberghidiffusi tra le strutture ricettive, ha ridatoimpulso alla realizzazione del progetto.Di pari passo è stata seguita con curiositàe interesse lo sviluppo del modello dicooperative di comunità.L’idea alla base è quella di riconoscere lacentralità del capitale umano impostandomodelli organizzativi e gestionali che fa-voriscano la partecipazione di tutti i soci,non trascurando l’aspetto finanziario ne-cessario al conseguimento degli obiettivisociali.Durante tutte le fasi del progetto, il gruppodi gestione della cooperativa ricercheràbandi locali, nazionali ed europei da sot-toporre all’intera comunità per agevolarele azioni progettuali in essere per lo sviluppodi nuove opportunità e si doterà di un si-stema di valutazione interna”.

Qual è la fattibilità economica delle ini-ziative progettuali?“La capacità ricettiva di “Palazzo Bran-dano” è composto da 9 camere doppiedi cui 5 ampliabili fino a quadruple.La capienza massima è di circa 840 per-nottamenti al mese. Le camere sono benarredate, ed alcune dispongono di unavasca idromassaggio. L’Hotel verrà clas-sificato come un tre stelle superiore, inmodo da permettere a molti turisti chevogliono viaggiare e conoscere la Valdi-chiana e la Val D’Orcia di poterlo fare al-loggiando a prezzi accessibili.Per utilizzare al meglio la cucina di “Pa-lazzo Brandano” verrà realizzato un veroe proprio ristorante con 40 coperti. Il ri-storante non sarà solo al servizio degliospiti dell’Hotel. Nel locale sarà possibilegustare tutte le prelibatezze del territorioper far conoscere “la storia culinaria” diPetroio. Nella stagione estiva sarà possibileutilizzare la sala all’esterno con 60 coperti.

Inoltre verranno organizzati dei laboratoriper corsi di cucina.La capienza ricettiva dell’albergo diffusoè calcolata su una base di 3 appartamenticon capienza massima di 3 persone, e 4appartamenti con capienza massima di5 persone. Come reception e sale comuniverranno utilizzate quelle di Palazzo Bran-dano.L’area Bar verrà organizzata con tutto ilnecessario per soddisfare le richieste degliospiti e l’organizzazione delle colazioni.Durante il periodo estivo sarà allestitaun’area esterna adibita a piccolagelateria/yogurteria artigianale. All’internodella struttura sarà riservato uno spazioda adibire alla vendita e promozionedelle produzioni locali.Questo spazio sarà utilizzato anche comepiccola enoteca deve effettuare degu-stazioni di prodotti tipici del territorio.Da questa attività si prevede di generareun utile di circa 57.000 Euro in 4 anni.Le spese ipotizzate sono sia fisse (perso-nale, affitto, utenze, manutenzione, pro-mozione) che variabili (lavanderia, materieprime, colazioni).Le risorse messe a disposizione da GeneralFond verranno utilizzate per sostenerein parte le spese di start up e quelle dipromozione della cooperativa”.

storie di bella cooperazione... 100 storie

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NUOVO CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA E DELL’INSOLVENZA E CONSEGUENTI MODIFICHE AL CODICE CIVILE

Illustriamo di seguito le principali novità contenute nel Codice dellacrisi d’impresa e dell’insolvenza, sulle quali questa Associazione staorganizzando un ciclo di seminari tecnici, che si svolgeranno inun percorso a tappe nel Nord, al Centro e nel Sud del Paese.Il D.Lgs. n. 14 del 12 gennaio 2019, recante il nuovo Codice dellacrisi d’impresa e dell’insolvenza in attuazione della Legge n.155/2017, pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 6 alla GazzettaUfficiale n. 38 dello scorso 14 febbraio, interviene in modo orga-nico sulla disciplina concorsuale (Legge fallimentare), prevedendoanche importanti modifiche al Codice civile.L’entrata in vigore di tale provvedimento, che consta di ben 391 ar-ticoli, è a due velocità:

il 16 marzo p.v. (un mese dalla pubblicazione in Gazzetta)per gli artt. 27 comma 1, 350, 356, 357, 359, 363, 364,366, 375, 377, 378, 379, 385, 386, 387 e 388; il 15 agosto 2020 (18 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta)per tutto il resto.

L’obiettivo di fondo che ha ispirato il legislatore è quello di favorireuna diagnosi tempestiva e precoce dello stato di difficoltà eco-nomico-finanziaria dell’azienda in un’ottica di salvaguardia dellacontinuità dell’attività, attraverso un approccio alla gestioned’impresa più strutturato, organizzato, pianificato e control-lato, che consenta anche di salvaguardare le capacità imprendi-toriali di coloro che vanno incontro alla crisi per particolaricircostanze o fattori contingenti.In sintesi, le principali modifiche alla Legge Fallimentare prevedono:

la sostituzione del termine “fallimento” con l’espressione“liquidazione giudiziale”, in linea con quanto avviene inaltri Paesi europei, al fine di evitare il discredito sociale, anchepersonale;l’introduzione di un sistema di allerta finalizzato a consen-tire la pronta emersione della crisi, nella prospettiva del risa-namento dell’impresa e comunque del più elevatosoddisfacimento dei creditori;la priorità di trattazione per le proposte che comportino ilsuperamento della crisi, assicurando continuità aziendale;il ricorso, in via privilegiata, tra gli strumenti di gestione dellecrisi e dell’insolvenza, alle procedure alternative a quelledell’esecuzione giudiziale;l’uniformazione e la semplificazione della disciplina deidiversi riti speciali previsti dalle disposizioni in materia con-corsuale;la riduzione della durata e dei costi delle procedure con-corsuali;

l’istituzione, presso il Ministero della Giustizia, di un Albodei soggetti destinati a svolgere, su incarico del Tribunale,funzioni di gestione o di controllo nell’ambito di pro-cedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di pro-fessionalità, esperienza e indipendenza necessariall’iscrizione;l’armonizzazione delle procedure di gestione della crisi edell’insolvenza del datore di lavoro con forme di tutela del-l’occupazione e del reddito dei lavoratori.

Resta, invece, confermata l’applicazione della disciplina vigentein materia di liquidazione coatta amministrativa.

Di seguito, le disposizioni che entreranno in vigore alla prima scadenzadel 16 marzo 2019.

ORGANO DI CONTROLLO

Intervenendo con l’art. 379 sul terzo e quarto comma dell’articolo2477 del Codice Civile, la riforma stabilisce che la nomina dell’or-gano di controllo o del revisore sarà obbligatoria se la società:

è tenuta alla redazione del bilancio consolidato (nessuna va-riazione rispetto al precedente testo);controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti(nessuna variazione rispetto al precedente testo);ha superato, per due esercizi consecutivi, almeno uno dei se-guenti limiti:

- totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 2 milioni di euro; - ricavi delle vendite e delle prestazioni: 2 milioni di euro; - dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 10 unità.

Da precisare che l’obbligo di nomina dell’organo di controlloo del revisore cessa quando, per tre esercizi consecutivi (e nonpiù due come nel precedente testo), non viene superato alcuno deipredetti limiti.

Vi è, pertanto, una significativa riduzione delle soglie prima pre-viste per l’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore perle società a responsabilità limitata e per le cooperative, per quanto ri-guarda sia il fatturato (da 8,8 milioni a 2 milioni di euro), sia l’attivopatrimoniale (da 4,4 milioni a 2 milioni di euro), sia il numero mediodell’organico aziendale (da 50 a 10 dipendenti).

approfondimenti

A CURA DI SILVIA RIMONDI

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Il comma 3 dell’art. 379 fissa inoltre al 16 dicembre 2019 il ter-mine per adeguare, ove necessario, gli statuti alla nuova nor-mativa e per la nomina degli organi di controllo per le societàe le cooperative già costituite alla data del 16 marzo 2019 chesuperino le predette soglie.È altresì stabilito che, ai fini della prima applicazione delle nuove di-sposizioni dell’art. 2477 c.c., per la verifica del superamento o menodelle nuove soglie, si dovrà fare riferimento ai due esercizi antecedentila data del 16 dicembre 2019 e pertanto agli esercizi 2017 e 2018.È altresì opportuno evidenziare che, al fine di rendere effettivo il ri-chiamato obbligo, il Codice prevede la possibilità anche per il Con-servatore del Registro delle Imprese, oltre a qualsiasi interessato,di segnalare eventuali inadempimenti affinché si attivi il Tribunalecompetente per la nomina d’ufficio dell’organo di controllo o per lemodifiche dei documenti societari.

ALBO DEI GESTORI DELLA CRISI

Di più immediata applicazione sono, inoltre, le disposizioni relative al-l’istituzione dell’Albo dei soggetti, costituiti anche in forma associatao societaria, chiamati a svolgere, su incarico del Tribunale, le funzionidi curatore, commissario giudiziario e liquidatore nelle procedurepreviste dal Codice della crisi e dell’insolvenza. L’articolo 358 dellostesso indica i requisiti di qualificazione professionale e di ono-rabilità richiesti, mentre le modalità di iscrizione, ovvero di sospen-sione e cancellazione dal predetto Albo, così come quelle di eserciziodel potere di vigilanza da parte del Ministero della Giustizia, verrannodefinite con apposito decreto da adottare entro il 1° marzo 2020.

CERTIFICAZIONE DEBITI

Di particolare rilievo anche le novità relative alla certificazione di de-biti contributivi, assicurativi e tributari. A tal riguardo, l’art. 363prevede che l’INPS e l’INAIL, su richiesta del debitore o del Tribunale,comunichino i crediti vantati a titolo di contributi e premi assicurativiattraverso un certificato unico, definendo con proprio provvedimentoi contenuti della comunicazione ed i tempi per il rilascio di quest’ul-timo. Per quanto concerne i debiti tributari, gli uffici dell’Amministra-zione finanziaria saranno chiamati ad emettere analogo documentoattestante le pendenze risultanti dai rispettivi atti, dalle contestazioniin corso e da quelle già definite, adottando appositi modelli di certifi-cazione e fac-simile di richiesta.

RESPONSABILITÀ DEGLI IMPRENDITORIE DEGLI AMMINISTRATORI

Proseguendo l’analisi, il nuovo Codice delinea una maggiore re-sponsabilizzazione dell’imprenditore collettivo rispetto aquello individuale, istituendo in capo al primo il dovere di “adot-tare un assetto organizzativo, amministrativo e contabile ade-guato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in

funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e dellaperdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugioper l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’or-dinamento per il superamento della crisi e il recupero della conti-nuità aziendale”.

Con riferimento, poi, all’amministrazione della società a responsa-bilità limitata, l’art. 378 introduce nuove disposizioni attraverso l’in-serimento nell’articolo 2476 c.c. del sesto comma, che prevedequanto segue: “Gli amministratori rispondono verso i creditori so-ciali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conserva-zione dell’integrità del patrimonio sociale. L’azione può essereproposta dai creditori quando il patrimonio sociale risulta in-sufficiente al soddisfacimento dei loro crediti. La rinunzia al-l’azione da parte della società non impedisce l’esercizio dell’azioneda parte dei creditori sociali. La transazione può essere impu-gnata dai creditori sociali soltanto con l’azione revocatoria quandone ricorrono gli estremi”.

Inoltre, con l’aggiunta del terzo comma all’articolo 2486 c.c., vienecosì stabilito: “Quando è accertata la responsabilità degli ammini-stratori a norma del presente articolo, e salva la prova di un diversoammontare, il danno risarcibile si presume pari alla differenza tra ilpatrimonio netto alla data in cui l’amministratore è cessatodalla carica o, in caso di apertura di una procedura concorsuale, alladata di apertura di tale procedura e il patrimonio netto determi-nato alla data in cui si è verificata una causa di scioglimento dicui all’articolo 2484, detratti i costi sostenuti e da sostenere, secondoun criterio di normalità, dopo il verificarsi della causa di scioglimentoe fino al compimento della liquidazione. Se è stata aperta una proce-dura concorsuale e mancano le scritture contabili o se a causadell’irregolarità delle stesse o per altre ragioni i netti patrimoniali nonpossono essere determinati, il danno è liquidato in misura pari alladifferenza tra attivo e passivo accertati nella procedura”.

Infine, si richiama l’attenzione sul fatto che l’art. 379 chiarisce defini-tivamente che per le società a responsabilità limitata - e dunqueanche per le cooperative che adottano tali norme - è applicabilela procedura già prevista per le società per azioni dall’art. 2409c.c. in caso di gravi irregolarità compiute dagli amministratorie denunziate al Tribunale da parte dei soci.

Le disposizioni sopra analizzate e quelle che entreranno in vigore nel2020 saranno oggetto di successivi approfondimenti, ma sin daora è consigliabile ed opportuno che le cooperative aderenti avviinoun percorso finalizzato: - alla revisione dello Statuto; - alla valutazione del proprio sistema organizzativo; - alla diagnosi tempestiva e alla risoluzione delle problematiche che potrebbero accentuarsi per effetto del mutamento del contesto normativo.

approfondimenti

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Il CAPORALATO: occorre una maggiore tutela normativa per lavoratori, imprese e cooperative

La legge 199/2016 recante “Disposizioniin materia di contrasto ai fenomeni dellavoro nero, dello sfruttamento del lavoroin agricoltura e di riallineamento contri-butivo nel settore agricolo”, può essereconsiderata soltanto come un punto dipartenza nella lotta al lavoro irregolare eallo sfruttamento della manodopera inagricoltura. Infatti, il positivo intento delprovvedimento risulta purtroppo non ac-compagnato da misure concrete che per-mettano di raggiungere con efficacia gliobbiettivi che la legge stessa si proponeperseguire. Vi sono inoltre delle criticità,ad esempio nella parte del testo norma-tivo in cui si individuano gli indici di sfrut-tamento del lavoro, dove si ritiene non sisia operata la dovuta e necessaria distin-zione tra reati (anche gravissimi) e viola-zioni, anche soltanto meramente formali,della legislazione sul lavoro e della con-trattazione collettiva; questo crea un’ac-centuata discrezionalità da parte dicoloro che sono incaricati del controllo edell’applicazione della legge, come gli

ispettori del lavoro. In sostanza si procedequasi a trattare con identico rigore puni-tivo chi, con violenza e minacce, sfrutta ilavoratori e li sottopone a trattamenti de-gradanti e chi invece, come gli onesti da-tori di lavoro, assume e assicuraregolarmente i propri dipendenti, ma oc-casionalmente incorre in mere violazioniamministrative, anche solo lievi e formali,della normativa legale e contrattuale.Deve essere bene evidenziato, riteniamo,che l’inasprimento del sistema sanziona-torio per il reato di intermediazione ille-cita e sfruttamento del lavoro va rivoltoverso i veri criminali. Diversamente l’at-tenzione punitiva va invece a colpire sol-tanto una determinata parte, vale a direle aziende agricole.Rimane intanto forte l’esigenza di unaproduzione normativa che tuteli di più leaziende datoriali sane, le quali subisconoun’ingiusta e gravemente lesiva concor-renza sleale da azioni criminose. Ne sca-turisce, già qui, la sollecitazione versocontrolli maggiori, nell’ambito di un ra-

gionamento di sistema che miri alla pienalegalità e al giusto prezzo. Quest’ultimoè reclamato quotidianamente dalla partepiù debole della filiera agroalimentare, laproduzione primaria, e si fonda sull’inter-rogativo di come sia possibile comprareun alimento che costa meno di quanto ècostato a produrlo; un giusto reddito, di-venta allora fondamentale per i produt-tori agricoli, come pure per i lavoratori.E proprio i lavoratori rappresentano l’al-tra categoria di soggetti penalizzati. Lecondizioni nelle quali sono costretti a vi-vere ed operare i lavoratori agricoli sonomiserevoli, di completo svilimento delladignità umana.Occorre pertanto impegnarsi su piùfronti, a cominciare dal concetto di ospi-talità e integrazione. Ma ciò sarà possi-bile solo se a monte si potrà contare suvalide e condivise politiche e procedureper il controllo dell’immigrazione. Sitratta di un grande impegno politico, isti-tuzionale e normativo per mettere leaziende agricole nelle condizioni di assu-mere, consolidando in tal modo gli im-portanti e positivi trend occupazionaliche il settore agricolo, in controtendenzarispetto ad altri comparti economico-pro-duttivi, continua a far registrare, for-nendo un concreto sostegno all’aumentodell’occupazione.La Pubblica Amministrazione denota an-cora l’assenza di validi servizi di interme-diazione (collocamento) che siano ingrado di far incontrare in modo efficientela domanda e l’offerta del lavoro in agri-coltura, settore peraltro caratterizzato dauna forte stagionalità. I lavoratori dovreb-bero essere censiti e classificati anche inbase alle conoscenze e alle esperienzeagricole maturate nonché alle proprie

approfondimenti

A CURA DI MAURO VAGNI

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aspirazioni. Occorre pertanto un reale“collocamento pubblico obbligatorio”.Attualmente il successo dei caporali ri-siede nel fatto che essi hanno la capacitàdi smistare velocemente la manodoperain una sorta di rete delle aziende agricole.Se invece si istituiscono opportuni e legaliuffici di assunzione, pubblici e controllati,si mina il ruolo dei caporali. In definitiva:destrutturazione della rete criminale uni-tamente ad una (ri)costruzione del collo-camento pubblico obbligatorio deilavoratori agricoli. Inoltre è necessario, con riferimento allearee rurali, rivisitare completamente il si-stema dei trasporti locali, attraverso con-venzioni stipulate tra imprese e Istituzioninonché mediante il ricorso a forme con-sorziali tra aziende affinchè i lavoratoripossano giungere nei campi. E’ indispen-sabile, d’altro canto, intervenire con il se-questro sistematico di mezzi insicuri efatiscenti, al fine di poter togliere dallemani dei caporali siffatto monopolio. Bi-sogna istituire linee esclusivamente “agri-cole” dotandole di veicoli “dedicati”(modello “scuolabus”). La questione ècomplessa poiché la movimentazione ri-guarda migliaia di lavoratori da traspor-tare presso moltissime aziende, conspostamenti ovviamente giornalieri.Ancora occorrerà che, come i fenomeni

migratori continuano a mostrare in mododrammatico, si ponga particolare atten-zione alla realizzazione di alloggi idoneiper la vita dei lavoratori al ritorno daicampi, unitamente alla definizione dipiani di accoglienza specifici per i lavora-tori stagionali migranti.Un altro elemento su cui puntare, so-vente trascurato, è quello della premia-lità. Il prodotto finale deve ottenere unriconoscimento anche etico, che spieghial consumatore non soltanto le caratteri-stiche che concorrono al concetto di qua-lità, ma anche l’origine di un prodottoche non comporta alcuno sfruttamentodei lavoratori, quanto piuttosto il rispettodelle norme sul lavoro e della dignitàdelle persone. Tale “valore aggiunto” variconosciuto con un “bollino etico” (oanche “marchio etico”), nel quale i con-sumatori possano acquisire certezza chedietro alla produzione di una mela o diun ortaggio vi sono un’azienda sana, la-voro dignitoso, regolare e retribuito ade-guatamente. Al riguardo, si potrebbeincentivare e promuovere l’iscrizionedelle imprese alla Rete del lavoro agricolodi qualità istituita presso l’INPS, anche at-traverso opportune agevolazioni fiscalie/o previdenziali, e subordinando la con-cessione del citato “bollino etico” al-l’iscrizione alla Rete. D’altro canto, dovrà

attivarsi anche la Grande Distribuzionesostenendo nelle forme più appropriateil “marchio/bollino etico” e premiare cosìle aziende virtuose, quelle che hanno ri-spettato le normative sul lavoro.Infine, è necessaria la massima semplifi-cazione degli oneri burocratico-ammini-strativi, attraverso un unico atto perregolare il rapporto di lavoro tra impresae lavoratore, e possibilmente anche unaleva fiscale apposita per consentire alleaziende di incrementare i risultati, di persé già lodevoli, raggiunti in termini di oc-cupazione in un’ottica stabile di sviluppo.Relativamente a ciò, pure un’accelera-zione dei tempi per il rilascio del per-messo di soggiorno sarà un aiutoconcreto. Il contrasto al caporalato si fa combat-tendo il sottosalario, il lavoro nero, i falsirapporti di lavoro, i falsi permessi di sog-giorno, le tangenti che i migranti devonopagare nella fase degli ingressi e control-lando severamente i ritmi di lavoro. In-somma: solo con il controllo scrupoloso,costante e fermo si può combattere latratta di esseri umani e contribuire perun’agricoltura migliore e più serena. E’ dunque con particolare favore che siapprende l’istituzione di un “Tavolo Ca-poralato” presso il Ministero del Lavoro.Al suo interno sono stati creati sei gruppidi lavoro di notevole rilevanza e con le se-guenti competenze specifiche: 1) Preven-zione, vigilanza, repressione delfenomeno del caporalato; 2) Filiera pro-duttiva agroalimentare, prezzi dei pro-dotti agricoli; 3) Intermediazione tradomanda e offerta di lavoro e valorizza-zione dei Centri per l’impiego; 4) Tra-sporti; 5) Alloggi e foresterietemporanee; 6) Rete del lavoro agricolodi qualità.Ovviamente, si potrà affrontare l’intera ecomplessa problematica analizzando tuttii temi di interesse quali, ad esempio, laformazione del lavoro lungo la catenaagroalimentare o la lotta alle pratichesleali di mercato.

approfondimenti

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AGCI a Matera: dal 26 al 30 marzoper discutere di cooperative, cultura e innovazioneParla Carlo Scarzanella, Presidente AGCI CULTURALIAe Componente del Global Board ICA

Eletta capitale europea della cultura, Ma-tera è considerata sempre di più il centrod’incontro delle più eterogenee espressionipolitiche, economiche ed intellettuali. Numerosi gli eventi che si sono svolti e sisvolgeranno in questa città in cui il fa-scino della sua antichità incontra e sisposa con l’innovazione della modernità.Ecco perché l’Associazione GeneraleCooperative Italiane ha voluto esserpresente a Matera, luogo simbolo dellacultura, precisamente dal 26 al 30 Marzo,per discutere di cooperazione, innova-zione attraverso una serie di appunta-menti e convegni che hanno coinvolto,non solo i componenti del Board, maanche tante cooperative italiane e stra-niere, Esponenti del Governo, delle Istitu-zioni locali, intellettuali e, naturalmente,la Fondazione Matera 2019.

A testimoniarlo è il dott. Carlo Scarza-nella, Presidente AGCI Culturalia eComponente del Global Board ICA:

Che cos’è l’ICA?L’ICA International Cooperative Allianceè l’organizzazione che dà voce al movi-mento cooperativo mondiale.Costituita nel 1895, è una delle più anti-che organizzazioni non governative erappresenta oggi oltre un miliardo di soci,tre milioni di imprese cooperative in tuttii settori dell’economia con una presenzain 110 Paesi del mondo.

Perché il Board in Italia e, in particolare,a Matera?Erano oltre 10 anni che il nostro Paesenon ospitava una riunione dell’ICA e datempo i colleghi del Global Board, di cui

io rappresento l’intero movimento coo-perativo italiano, esattamente dal 2013,mi chiedevano di organizzare un eventoin Italia, che è unanimemente conside-rata una delle patrie storiche della coo-perazione oltreché’ un modello per la suatrasversalità e per la sua capacità di rin-novarsi e di adeguarsi alle istanze cheprovengono dalla società.Abbiamo pensato a Matera, capitale eu-ropea della cultura 2019, perché in que-sto modo avremmo avuto l’opportunitànon solo di far apprezzare un pezzo delnostro Paese, ancora poco conosciuto,ma anche per dimostrare che il Sud Italiarappresenta un pezzo importante ed in-novativo della cooperazione italiana.L’idea, nata in casa AGCI anche per me-rito del Presidente Brenno Begani e delVicepresidente Angelo Chiorazzo, èpiaciuta e, come Alleanza delle Coope-rative Italiane, siamo riusciti a portarea Matera il Global Board, costituito da 26Membri in rappresentanza di 23 Paesi.

Quali sono stati i temi trattati durante igiorni dedicati al Board?Nei due tradizionali giorni dedicati al la-voro del Board si è discusso principal-mente dell’impegno della cooperazioneal raggiungimento degli obiettivi di svi-luppo sostenibile fissati dall’Agenda2030 delle Nazioni Unite. Brenno Begani, come Copresidente ACI,

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A CURA DI MASCIA GARIGLIANO

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ha voluto consegnare ai cooperatori pro-venienti da varie parti del mondo, alcuneriflessioni. In particolare ha messo in ri-lievo il rapporto tra l’uomo e il mondotecnologico sostenendo l’importanzadelle tecnologie, per le imprese e le coo-perative, ma: “Dobbiamo capire comeorientarle - ha dichiarato Begani - e ren-derle democratiche. L’uomo e il lavoronon devono essere schiacciati dalle tec-nologie”. Particolarmente interessante e’ stataanche la giornata del 26 Marzo in cui siè riunito, per la seconda volta dalla suacostituzione, il Think Tank cooperativoe dove hanno presenziato le più impor-tanti realtà imprenditoriali cooperativedel mondo, come ad esempio: il Gruppo“Mondragon” spagnolo, l’olandese “Ra-bobank”, il gruppo “Up” francese, il“Kibbutz Movement” israeliano, i britan-nici di “Midcounties”.AGCI è stata rappresentata da AngeloChiorazzo, fondatore della CooperativaAuxilium, un’eccellenza nell’ambitodella cooperazione sociale italiana.

Tra gli eventi in agenda si è tenuto ancheun convegno sul ruolo della cooperazionein ambito culturale…Trovandoci a Matera, capitale europeadella cultura 2019, non poteva mancareun momento di discussione sul ruolo chele cooperative svolgono e possono svol-gere non solo nell’ambito della valorizza-zione, promozione e gestione dei beniculturali, ma più in generale nella produ-zione culturale.Il Convegno sul ruolo delle cooperativeconsiderate imprese culturali e motori disviluppo economico si è svolto il 29 Marzonella splendida cornice della Sala degliStemmi del Palazzo Arcivescovile, anchecon il patrocinio del Comune di Matera edella Fondazione Matera-Basilicata 2019.Sono intervenuti numerosi esponenti delmondo culturale e politico come ArielGuarco, Presidente ICA, Guglielmo Pic-chi, Sottosegretario Affari Esteri e Coo-

perazione Internazionale. E molti altri.Presente all’evento anche AGCI, oltre checon il sottoscritto nella veste di Presidentedell’Alleanza delle Cooperative Cultura,anche con Alessandro Manna, Vicepre-sidente di AGCI Culturalia, che ha pre-sentato le buone pratiche messe in attodalla Cooperativa Sirecoop di Napoli.

Quali sono le sue considerazioni al ri-guardo?Credo di poter affermare che questi cin-que giorni siano stati un successo, pertutta la cooperazione italiana ma soprat-tutto per AGCI.La prova sta nelle entusiastiche reazionidei colleghi del Board ma anche nellapartecipazione e nell’interesse mostratidurante ogni evento, compresa la visitaalle cooperative locali che è stata orga-nizzata nella giornata del 30 e, durantela quale, ci sono stati anche particolarimomenti di intensa emozione durantel’incontro avvenuto presso l’Istituto Su-periore “Isabella Morra” dove i colleghistranieri, e primo tra loro il Presidente diICA Ariel Guarco, hanno potuto rendersiconto del lavoro effettuato dagli opera-tori della nostra Cooperativa Auxilium suragazzi con disabilità mentali.

Quali sono i prossimi progetti come AGCICulturalia?Nel breve periodo l’obiettivo è quello delSalone Internazionale del Libro al

quale, ormai da diversi anni, AGCI parte-cipa attivamente. Quest’anno l’appunta-mento sarà dal 9 al 13 Maggio, come alsolito presso il Lingotto di Torino dove unampio stand delle Alleanze delle Coope-rative potrà ospitare le case editrici coo-perative che vorranno presentare il loroprodotto editoriale. Vi saranno, come inpassato, molti appuntamenti e dibattitisulle politiche culturali.

Cosa si dovrebbe fare per dare più spazioalla Cultura, considerando che i beni cul-turali italiani possono essere i veri ammor-tizzatori della crisi economica e vivendo inun Paese che è il maggior detentore delpatrimonio artistico e culturale?Come AGCI siamo fermamente convintiche la filiera cultura – turismo offra gran-dissime possibilità di crescita per il nostroPaese. Solo una minima parte del grandepatrimonio culturale e, non mi riferiscosolo ai beni artistici e museali ma anchealla musica, al teatro e al cinema, è co-nosciuto e valorizzato. Servono politichedi incentivazione e di semplificazione checonsentano un rapporto virtuoso trapubblico e privato. Le cooperative pos-sono essere elemento determinante dicrescita, per il loro stretto legame con ilterritorio e la piena e perfetta cono-scenza dello stesso, oltre che per la capa-cità di portare professionalità edinnovazione anche in un settore delicatocome questo.

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“AGCI Culturalia” e “Alleanza delleCooperative Comunicazione” al Book Pride 2019

Grande successo per la 5° edizione dellaFiera dell’editoria indipendente - il BookPride – tenutasi a Milano dal 14 al 17marzo. Un vero e proprio richiamo per letante persone che vi hanno partecipato,incuriosite dal programma degli eventi edegli incontri in programma. Rispetto aglianni passati, l’edizione 2019 si è dimo-strata essere una fiera ancora più radi-cata e più attenta alla qualità, con unoriginale tema a fare da filo conduttore:“Ogni desiderio”.“Se il desiderio è il legame che connettechi scrive a chi legge, allora ogni editoreè il ponte di corda – mobile, duttile – chemette in relazione lo sguardo di un au-tore con lo sguardo di quell'altro partico-larissimo autore che è il lettore. Ognieditore indipendente fabbrica legami, in-venta desideri, dunque avventure” - spie-gano gli organizzatori.Per la manifestazione, diretta dallo scrit-tore Giorgio Vasta, si sono radunaticirca 200 editori per un calendario di 250incontri, per un bilancio complessivo dicirca 35 mila visitatori: “Siamo andatioltre il cerchio dei lettori forti. A loro si èaggiunto un pubblico più ampio, moltocurioso”.In questo prestigioso contesto, dunque,notevole interesse ha riscosso l’incontroorganizzato presso la Sala Doris Lessingda AGCI Culturalia assieme ad Alle-anza delle Cooperative Italiane - Co-municazione, dal titolo: “CooperazioneVs Concentrazione: Che Cosa Fa L’alle-

anza Delle Cooperative Per L’editoria?”.Un prezioso strumento di ascolto, in ef-fetti, per fare il punto su quali sono leproposte e gli strumenti che la coopera-zione sta mettendo in atto per favorire latenuta, la promozione e lo sviluppo dellaproduzione editoriale e delle librerie indi-pendenti. Il dibattito, diretto dai tre Pre-sidenti del settore culturale dell’Alleanza:Carlo Scarzanella, Roberto Calari eIrene Bongiovanni, ha avuto comescopo l’analisi e la ricerca delle modalitàtrasversali di intervento, che una granderealtà quale la cooperazione può metterein campo a tutela di un valore così pro-fondamente radicato tra i suoi soci e lerealtà cooperative associate.Uno spazio importante è stato datoanche alle suggestioni e alle propostedegli editori associati in vista del prossimo

Salone del Libro di Torino, dove anchequest’anno, così come in questa edizionedel Book Pride, l’Alleanza delle Coopera-tive Italiane avrà un suo stand.

Una presenza ad iniziative di questo tipo,dunque, che Agci Culturalia ha inten-zione di incentivare e promuovere. Delresto, nell’incontro dell’ultima giornatache ha avuto al centro la nuova legge sullibro (“probabilmente si arriverà a una ri-duzione dello sconto” - dice l’On. Al-berto Bonisoli, al tavolo tra gli altri conil presidente dell’Associazione degli edi-tori indipendenti, Marco Zapparoli),anche il Ministro si sofferma proprio sulvalore delle fiere: “Sono decisive per lapromozione della lettura, per questo -esorta - è necessario lavorare a un calen-dario organico di tutti gli eventi”.

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A CURA DI MARCO PATANÈ

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Con AGCI Lazio un viaggio culturale attraverso la mostra fotografica “Poeti a Roma. Resi superbi dall’amicizia”250 foto immortalano i poeti e gli scrittori più rappresentatividella cultura capitolina dagli anni ’60 agli anni ‘70

PPier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Giuseppe Ungaretti, Attilio Bertolucci, Giorgio Caproni, Sandro Penna, Alberto Moravia,Giorgio Bassani, Carlo Emilio Gadda, Anna Maria Ortese, Amelia Rosselli, Natalia Ginsburg, Alfonso Gatto, Dacia Maraini,Enzo Siciliano, Dario Bellezza, Renzo Paris, Vincenzo Cerami ecc.

La mostra “Poeti a Roma. Resi superbidall’amicizia”, curata da Igor Patruno eGiuseppe Garrera, promossa dalla Re-gione Lazio, organizzata da AGCI Lazioin collaborazione con LAZIOcrea, ospi-tata dal WeGil di Trastevere dal 30marzo al 16 giugno 2019, propone unpercorso visuale – attraverso l’esposi-

zione di 250 foto rigorosamente “vin-tage” – tra le esistenze di alcuni dei mag-giori intellettuali del ‘900, che Romahanno abitato e amato.

L’iniziativa si inserisce in un contesto nelquale l’AGCI Lazio è convintamente pre-sente da anni, ovvero il sostegno alle

iniziative culturali capaci di coniu-gare il mondo dell’impresa conquello dell’Arte e della Cultura. Tuttociò nella convinzione che tali eventi –oltre ad essere occasione di intratteni-mento – possano contribuire alla cre-scita della conoscenza e, quindi dellaconsapevolezza nei cittadini, e, al con-tempo costituire occasioni di rilanciodelle strutture e dei territori ove ven-gono realizzati. Anche per questo – daalcuni anni – l’AGCI Lazio svolge cam-pagne informative e conferenze nellescuole di Roma e Provincia, volte a pro-muovere la cultura imprenditoriale/coo-perativa, che a nostro avviso è in gradodi far crescere il tessuto economico,contemperando il rispetto del lavorocome “valore” umano, il rispetto dellevocazioni dei territori, la coniugazione disaperi e mestieri. Nell’organizzazione della mostra “Poetia Roma. Resi orgogliosi dall’amicizia”,l’AGCI Lazio ha voluto dedicare allescuole un’attenzione particolare, ten-tando di coinvolgere gli studenti diRoma e Provincia, nella convinzione cheil percorso narrativo e visuale della mo-stra, consentirà di cogliere un trattodella recente storia culturale e artisticadel nostro Paese.

in programma

A CURA DI MASCIA GARIGLIANO

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I CONTENUTI DELLA MOSTRANel ventennio a cavallo del secondo con-flitto mondiale giungono nella Roma diAlberto Moravia e Elsa Morante,poeti, scrittori, artisti. Tutti richiamati daldesiderio di abitare la Città Eterna, spintidalla ricerca di opportunità, da motiva-zioni personali, dall’amor di poesia che lacittà ispira e amplifica.Prima della guerra si erano stabiliti aRoma Giorgio Bassani, Vitaliano Bran-cati, Giorgio Caproni, Libero de Li-bero, Aldo Palazzeschi, GoffredoPetrassi e Sandro Penna. Carlo EmilioGadda e Pier Paolo Pasolini arrivanonel 1950; Attilio Bertolucci si trasferiscel’anno successivo; nel 1953 giungonoEnnio Flaiano e Giorgio Manganelli;Amelia Rosselli, nel 1954, grazie al so-stegno finanziario della nonna, acquistaun appartamento sul Lungotevere Raffa-ello Sanzio; poco dopo arriverà LauraBetti; nel 1957 giunge nella capitale, perstabilirvisi, il poeta Alfonso Gatto; nel1958 è la volta di Anna Maria Ortese,

che resterà per un anno, ma soggiorneràa Roma tante altre volte; Aldo Rosselli,il cugino di Amelia, si trasferirà qualcheanno dopo e la sua casa a piazza in Pisci-nula diventerà luogo di incontro di lette-rati; poi arriverà Goffredo Parise, che sistabilirà vicino all’abitazione di Gadda;tornerà a Roma anche Miriam Mafai, eNatalia Ginzburg per tutta la sua vitacontinuerà a passare e a soggiornarenella città eterna. Non mancano gli artisti: uno dopo l’altrogiungono a Roma Mirko Basaldella,Afro Basaldella, Pericle Fazzini,Renzo Vespignani, Orfeo Tamburi, CyTwombly e tantissimi altri.Tra gli anni Cinquanta e Settanta, sui fon-dali di una Roma visivamente più buia diquella che conosciamo oggi, ma risplen-dente di vivacità culturale, di impegnopolitico, percorsa da una umanità ancoracapace di condividere speranze e sogni,dolori e rimpianti, passioni e amori, sistringono – tra gli intellettuali che la abi-tano – legami indissolubili di amicizia, so-

lidarietà concrete, capacità progettuali.Spesso, attraversando la città di oggi, michiedo dove quel mondo sia finito e tal-volta penso persino che si possa dubitareche “sia stato”. Non si tratta solo di ricordare un tempoche è “passato”, né di rimembrarne iprotagonisti, perché ricordare non basta.In mostra, oltre alle fotografie, c’è unaselezione di libri. I libri, le lettere, le parolescritte, rimandano all’eredità che è statalasciata; la loro “esposizione” è un invitoa confrontarsi con il pensiero che il “vi-vere poeticamente” ha prodotto. An-dando oltre il ricordare ci si trova difronte un territorio immenso, che è unaopportunità e, dunque, l’invito a sce-gliere cosa prendere e portare con noi diciò che è stato lasciato. Ed è questo ilsenso più profondo della mostra.“Poeti a Roma. Resi superbi dall’amici-zia”, restituirà ai visitatori la testimo-nianza del loro passaggio, ma anche laconsapevolezza di una presenza ancorarintracciabile. Non mancate di visitarla.

in programma

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Qualche mese fa è scomparso EnricoBartoletti: un uomo che era l'essenzastessa della cooperazione laica e repub-blicana. E, conseguentemente, della sto-ria di AGCI, di cui e' stato uno deifondatori, all’atto della nascita della cen-trale laica nel 1952. La sua storia personale è stata testimo-nianza di impegno civile a tutto tondo,soprattutto nell’alveo della Cooperazionedi cui è stato autorevole dirigente raven-nate e nazionale. Ma, la sua esistenzanon può essere ricondotta alla pur auto-revolissima esperienza di cooperatore,impregnata com’è dalla sua partecipa-zione alla II guerra mondiale in Russianelle file dell’Armir e del suo rocambole-sco ritorno a casa, a piedi, dalla Russia.Pagine memorabili a cui si può attingerea piene mani dalla sua biografia, pubbli-cata qualche anno da Longo Editore, acura di Gianlugi Melandri, intitolata, “Ungalantuomo della Repubblica”, a cui ri-mandiamo specie per le avventurose vi-cende legate alla Guerra. Per ciò che concerne la cooperazione, in-vece, affermiamo senza ombra di dubbiocome Enrico Bartoletti sia stato uno deigrandi protagonisti della nascita e dellarinascita della cooperazione repubblicananel Dopoguerra. Il Partito Repubblicanogli aveva affidato il compito di costituirele cooperative bracciantili. Nel 1949, gra-zie all’azione di Bartoletti, rinacquero lecooperative di Castiglione di Ravenna equella di Sant’Alberto, Cooperative inti-tolate a Mazzini ancora esistenti ed ade-renti ad AGCI. Era il tempo in cui ancora

non era intervenuta la riforma agraria eBartoletti sottolinea le difficoltà con il si-stema bancario, che non credeva allabontà di operazioni cooperative guidateda braccianti. Furono i dirigenti del PRI,tra cui il Senatore Aldo Spallicci e lo sto-rico dirigente cooperativo Pietro Bondi, agarantire personalmente con il loro patri-monio per i braccianti e la buona riuscitadi quelle operazioni. Bondi fu il Maestro e la guida di Barto-letti. Già prima dell’avvento del fascismo,Bondi era considerato il leader della com-ponente repubblicana all’interno dellaLega Nazionale delle Cooperative eMutue. Bartoletti ricorda nella sua auto-biografia come Bondi “che era un uomoche proveniva dalla campagna, cono-scesse i problemi degli operai e dellaterra” e si batteva per l’affermazionedell’associazionismo (di matrice mazzi-niana), in contrapposizione al collettivi-smo. La convivenza fra la fazione socialcomunista e quella repubblicana, chefino al 1922, si era mantenuta nei binaridi una dialettica costante, ma unitaria,entrò in crisi con il Dopoguerra e la finedel fascismo. Non solo sui temi più propri dell’attività

bracciantile, ma sulla visione del mondo

e dei rapporti internazionali. Nell’alveooccidentale ed atlantico per parte repub-blicana e comunista sovietico per la com-ponente social comunista. Bartolettiscrive come la missione della Coopera-zione fosse quella della “redenzione deireduci, dei braccianti, dei contadini senzacasa, dei non abbienti, degli emarginati.Una terza via tra il capitalismo monopo-lista e lo statalismo di matrice marxista”. L’apice dello scontro si raggiunse peròcon la scissione dalla Cooperativa CMC,in cui per decenni avevano convissuto ledue componenti e la susseguente nascitadi ACMAR che da allora divenne il fioreall’occhiello della cooperazione laica e re-pubblicana. Il perno su cui costruire lefondamenta della centrale laica che av-viene nel 1952. I principi ispiratori diACMAR, che vide il contributo fattivo diPietro Bondi e di Enrico Bartoletti, carat-terizzeranno da allora il marchio di fab-brica della cooperazione laica, che alienada visioni classiste e di rapporto strin-gente, caro alla visione comunista, con laPubblica Amministrazione si oriente-ranno verso una visione interclassista nelrapporto con i soci e liberaldemocraticaper ciò che concerne le visioni economi-che e di mercato.

Ricordiamo Enrico Bartoletti

A CURA DI GIUSEPPE GIZZI

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