Esposito - FP PIEMONTE - Il dissesto di Alessandria arriva all'ente Provincia

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COMUNICATO STAMPA FP CGIL PIEMONTE Giovanni Esposito, Segretario Generale Regionale Aumenta il dissesto finanziario dell'Ente Provincia di Alessandria, insieme all’indennità di fine mandato del presidente Filippi La difficile situazione di Alessandria continua ad aggravarsi e le ricadute del dissesto finanziario diventano di ora in ora più pesanti per i lavoratori e per i cittadini. Ma le già note vicende riguardanti le partecipate e i posti di lavoro a rischio, si accompagnano, da poche ore, alla conferma della grave ed allarmante situazione economico-finanziaria della Provincia. Scopriamo l’ipotesi del pre-dissesto dagli organi di stampa, mentre continuiamo a chiedere a gran voce, ma restando ancora in attesa, un confronto con la presidenza della Giunta che è tenuta, in nome della trasparenza nei confronti dei cittadini e dei lavoratori, a chiarire una volta per tutte quale sia la reale situazione economica dell’Ente. Invece, ancora una volta, le scelte fatte sulla pelle dei lavoratori continuano a essere unilaterali, dimostrando la disattenzione irresponsabile alle sorti del personale e della cittadinanza. Dobbiamo forse chiederci cosa sia, invece, a interessare veramente il Presidente Filippi che, mentre Alessandria crolla sotto il peso di una cattiva amministrazione, i lavoratori perdono il posto, i cittadini vengono privati dei servizi e il dissesto economico arriva a travolgere anche la Provincia, riceve l’integrazione della propria indennità di fine mandato, con tanto di determina dirigenziale che gli frutterà la bellezza di altri 5.867 euro, con buona pace dei fornitori non pagati e dei lavoratori a rischio licenziamento. Di fronte alla sfrontatezza di atti come questi, non è più tollerabile la negazione di un confronto interlocutorio al quale sarà indispensabile giungere se necessario anche attraverso le vie giudiziarie. Giovanni Esposito Torino, 13 marzo 2013

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La difficile situazione di Alessandria continua ad aggravarsi e le ricadute del dissesto finanziario diventano di ora in ora più pesanti per i lavoratori e per i cittadini. Ma le già note vicende riguardanti le partecipate e i posti di lavoro a rischio, si accompagnano, da poche ore, alla conferma della grave ed allarmante situazione economico-finanziaria della Provincia. Intanto il Presidente Filippi mentre Alessandria crolla e i lavoratori perdono il posto, riceve l'integrazione dell'indennità di fine mandato.

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COMUNICATO STAMPA FP CGIL PIEMONTEGiovanni Esposito, Segretario Generale Regionale

Aumenta il dissesto finanziario dell'Ente Provincia di Alessandria, insieme all’indennità di fine mandato del presidente Filippi

La difficile situazione di Alessandria continua ad aggravarsi e le ricadute del dissesto finanziario diventano di ora in ora più pesanti per i lavoratori e per i cittadini.Ma le già note vicende riguardanti le partecipate e i posti di lavoro a rischio, si accompagnano, da poche ore, alla conferma della grave ed allarmante situazione economico-finanziaria della Provincia.Scopriamo l’ipotesi del pre-dissesto dagli organi di stampa, mentre continuiamo a chiedere a gran voce, ma restando ancora in attesa, un confronto con la presidenza della Giunta che è tenuta, in nome della trasparenza nei confronti dei cittadini e dei lavoratori, a chiarire una volta per tutte quale sia la reale situazione economica dell’Ente. Invece, ancora una volta, le scelte fatte sulla pelle dei lavoratori continuano a essere unilaterali, dimostrando la disattenzione irresponsabile alle sorti del personale e della cittadinanza.Dobbiamo forse chiederci cosa sia, invece, a interessare veramente il Presidente Filippi che, mentre Alessandria crolla sotto il peso di una cattiva amministrazione, i lavoratori perdono il posto, i cittadini vengono privati dei servizi e il dissesto economico arriva a travolgere anche la Provincia, riceve l’integrazione della propria indennità di fine mandato, con tanto di determina dirigenziale che gli frutterà la bellezza di altri 5.867 euro, con buona pace dei fornitori non pagati e dei lavoratori a rischio licenziamento.Di fronte alla sfrontatezza di atti come questi, non è più tollerabile la negazione di un confronto interlocutorio al quale sarà indispensabile giungere se necessario anche attraverso le vie giudiziarie.

Giovanni Esposito

Torino, 13 marzo 2013

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