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CNOS-FAP / CIOFS-FP

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Coordinamento scientifico:

Dario NICOLI (Università Cattolica di Brescia)

Autori del volume:

Angela Loiacono (CIOFS/FP Sede Nazionale)

Valentina Fidanza (CIOFS/FP Sede Nazionale)

Hanno collaborato:

Lauretta Valente (CIOFS/FP Sede Nazionale)

Angela Elicio (CIOFS/FP Sede Nazionale)

Alessandra Muneroni (CIOFS/FP Sede Nazionale)

Si ringraziano gli Operatori della Formazione Professionale e i referenti delprogetto Istruzione e Formazione Professionale di:

CIOFS-FP Abruzzo, CIOFS-FP Basilicata, CIOFS-FP Calabria, CIOFS-FP Campania,

CIOFS-FP Emilia Romagna, CIOFS-FP Friuli Venezia Giulia, CIOFS-FP Lazio,

CIOFS-FP Lombardia, CIOFS-FP Liguria, CIOFS-FP Piemonte, CIOFS-FP Puglia,

CIOFS-FP Sardegna, CIOFS-FP Sicilia, CIOFS-FP Toscana, CIOFS-FP Veneto.

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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INTRODUZIONE

Con la nuova normativa sul sistema educativo (legge cost. 3/01, legge 53/03, legge

30/03), nel secondo ciclo degli studi si prevede (accanto a quello liceale) il sottosistema

dell’istruzione e della formazione professionale, che realizza le mete del “Profilo

educativo, culturale e professionale” (PECUP)1 avvalendosi di una metodologia fon-

data sulla valorizzazione delle culture del lavoro e mediante un approccio basato sulla

pedagogia per progetti.

1) Aspetti della nuova offerta formativa

I ragazzi che, avendo compiuto il percorso di istruzione obbligatoria per almeno otto

anni (art. 34 Cost.), in forza di quanto specificato dall’art. 68 della legge 144/99 in

tema di obbligo formativo, non intendono proseguire gli studi nel contesto scolastico,

necessitano di una nuova offerta formativa che preveda i seguenti aspetti:

a) sviluppo di percorsi formativi conformi con i requisiti della “società della cono-

scenza” così come indicati dall’istanza comunitaria, consentendo a tutti l’acces-

so ad un più elevato livello culturale ed il perseguimento del successo formativo

di tutte le persone, nessuna esclusa, valorizzandone gli apprendimenti formali,

non formali ed informali, lungo tutto il corso della vita, garantendo il diritto-dove-

re di istruzione e formazione ed i diritti educativi e formativi comunque intesi;

b) collocazione delle diverse componenti dell’offerta entro un disegno di sistema di

istruzione e formazione professionale con carattere di organicità e continuità,

che prevede percorsi pluralistici di qualifica, diploma e diploma superiore collo-

cati in un organico processo di offerta dal carattere progressivo. Ciò consideran-

do le diverse opzioni possibili (orientamento e bilancio, corsi strutturati, apprendi-

stato, corsi destrutturati, alternanza formativa, servizi di accompagnamento, ecc.)

entro un quadro unitario di offerta formativa;

c) sostegno del processo di innovazione dei diversi organismi erogativi verso un

modello di servizio aperto alla soddisfazione dei bisogni degli utenti e del territo-

rio, di qualità, nella logica del partenariato e della rete, in una prospettiva di “ser-

vizio della società civile”;

1 Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e

determinazione dei livelli essenziali di prestazione per gli istituti di istruzione e formazione professio-

nale, Fiuggi, 27-28 febbraio 2003. D’ora in avanti verrà citato come PECUP.

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

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d) adozione della metodologia della personalizzazione basato su piani di studio e

portfolio delle competenze comprendente un sistema di riconoscimento delle

acquisizioni e loro gestione sotto forma di crediti formativi;

e) qualificazione continuativa dell’offerta puntando in particolare all’eccellenza

formativa in stretta connessione tra il sistema di istruzione e formazione profes-

sionale e gli ambiti economico-sociali e culturali che sviluppano un know how di

alto livello;

f) garanzia della contestualizzazione del sistema di offerta formativa e dello svilup-

po di una governance territoriale tramite la cura della rete territoriale che veda

il coinvolgimento dei diversi attori che insistono nel medesimo ambito di riferi-

mento con attenzione anche al primo ciclo degli studi, al sistema dei licei e al-

l’Università.

Per sostenere l’elaborazione dei piani formativi personalizzati, il CNOS-FAP e il CIOFS-FP

hanno elaborato delle specifiche “Guide” strutturate per comunità professionali, in

coerenza con le “Linee guida” di riferimento (Nicoli, 2004).

2) Scopo della “Guida”

La presente “Guida”, dunque, si propone come uno strumento che può aiutare l’équi-

pe dei formatori nell’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Essa si riferisce

al PECUP del secondo ciclo degli studi e lo interpreta entro la prospettiva della “cul-

tura del lavoro”, ovvero del modo in cui favorire la formazione integrale del giovane

con l’apporto della comunità professionale di riferimento. Tale impostazione è alter-

nativa alla prospettiva che concepisce il lavoro come semplice somma di attività pra-

tiche e che ritiene che formare significhi “assemblare le parti distinte di un individuo”

(la prova è che, nei processi formativi così impostati, al centro non appare la persona,

ma le funzioni che questa deve svolgere). Essa, infatti, propone – coerentemente con

l’impianto della legge 53/03 – una visione culturale ed olistica del lavoro ed inoltre una

visione educativa della formazione.

3) Concezione del lavoro presente nelle “Guide” e atteggiamento progettuale

Il disegno delle “Guide”, come detto, si riferisce al PECUP del secondo ciclo del

sistema educativo e, quindi, sostiene una prospettiva finalizzata alla riflessione critica

sul sapere, sul fare e sull’agire, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio e

all’esercizio della responsabilità personale e sociale. In tal senso le competenze iden-

tificano non tanto una dotazione data una volta per tutte e predefinita, quanto una

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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disposizione particolare del soggetto ad essere protagonista della cultura del lavoro

con una partecipazione responsabile e dotata di senso e a vivere un’esperienza di

crescita personale e collettiva nell’ambito delle realtà di riferimento. Pertanto, si mira

a fornire una formazione più profonda e più ricca della qualifica o del lavoro scelto,

superando la prospettiva specialistica per quella più ampia e aggregata della comunità

professionale, in modo da essere consapevoli delle trasformazioni, e delle necessarie

nuove acquisizioni che consentano di essere protagonisti di uno scenario professiona-

le fortemente dinamico. Il disegno formativo proposto prevede, da un lato, la continui-

tà con la formazione in servizio, dall’altro, la continuità con le ulteriori formazioni di

diploma e di diploma superiore.

Tale impianto richiede nei formatori gli atteggiamenti professionali della progettazio-

ne, della creatività e dell’autonomia. Ciò significa, innanzitutto, perseguire una visione

unitaria della cultura a partire dall’esperienza, evitando la meccanica trascrizione

degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendi-

mento in chiave di didattica disciplinare. Al contrario, i formatori si impegnano a

mirare l’azione educativa in riferimento ad obiettivi formativi significativi e motivanti

per gli allievi, nella forma dei piani formativi personalizzati che ogni équipe di formatori

è chiamata a realizzare strutturandoli in unità di apprendimento. Ciò comprende pure

l’adozione del portfolio delle competenze individuali, strumento in grado di documen-

tare concretamente i progressi dell’allievo evidenziando le competenze acquisite, la

storia del suo impegno, e il valore di questo percorso in termini di crediti formativi

(l’utilizzo di tale strumento consente, inoltre, una valutazione “autentica” di taglio

fortemente formativo).

4) Comunità considerate

La “Guida” si riferisce all’intera filiera formativa, che comprende tre tappe fonda-

mentali: a) Qualifica di istruzione e formazione professionale; b) Diploma di istru-

zione e formazione professionale; c) Diploma di istruzione e formazione professiona-

le superiore. Per 11 delle 17 comunità professionali2 previste dalle “Linee guida”

(Nicoli, 2004, 39), è stato elaborato il repertorio delle comunità e delle figure profes-

sionali di riferimento relative ai tre titoli conseguibili (cfr. tav. seguente).

2 Le comunità previste sono: agricola e ambientale; alimentazione; artigianato artistico; aziendale e ammi-

nistrativa; chimica e biologica; commerciale e delle vendite; edile; elettrica ed elettronica; estetica; grafica

e multimediale; legno e arredamento; meccanica; sanitaria; sociale; spettacolo; tessile e moda; turistica e

alberghiera (NICOLI D., 2004, 39).

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

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Il progetto globale prevede, accanto a ciascuna “Guida” rivolta agli operatori dei CFP,

un fascicolo illustrativo destinato agli utenti (ragazzi e loro famiglie). Tale fascicolo,

che potremmo definire “orientativo”, mira a presentare la specifica comunità profes-

sionale sottolineando gli aspetti educativo-formativi promossi da quella professione, le

figure professionali di riferimento, il titolo conseguibili, gli sbocchi lavorativi, ecc.

5) Struttura delle “Guide” e logica progettuale proposta

Ciascuna “Guida” è stata strutturata in due parti: a) una parte comune a tutte le

comunità, costituita da un’introduzione e una impostazione generale (valenza educativa

del lavoro nella prospettiva del PECUP, indicazioni circa la valutazione e la gestione

del portfolio); b) una parte specifica per ogni comunità professionale comprenden-

te una presentazione della comunità professionale (natura economica, sociale e cultu-

rale della comunità; comunità professionale in prospettiva formativa; figure profes-

sionali: livelli e continuità); indicazioni su laboratori, stage e alternanza; scheda per il

piano formativo e sua prospettiva temporale; elenco delle unità di apprendimento (dal

primo al terzo anno).

Le unita di apprendimento che qui sono proposte corrispondono ai compiti che richie-

dono una forte interdisciplinarietà, ovvero coinvolgono in modo rilevante e integrato

tutti i formatori e le figure coinvolte nell’équipe di lavoro. Si tratta di una quota del

tempo disponibile, che non esaurisce l’intero percorso. Ad esse vanno aggiunte le

unità di apprendimento disciplinari e interdisciplinari che l’équipe riterrà necessarie

per perseguire le mete del PECUP e gli obiettivi specifici di apprendimento previsti,

tenendo conto dei caratteri del contesto ivi compresi i destinatari delle attività. In

sostanza, si mira a sollecitare l’autonoma capacità progettuale dei formatori, con il

coordinatore-tutor, affinché si realizzi una reale formazione personalizzata in modo

costruttivo, avendo come riferimento una pista di lavoro che valorizza l’apporto pecu-

liare della comunità professionale e la logica cooperativa dell’équipe.

6) Metodologia operativa

Per l’elaborazione delle “Guide” è stata adottata una metodologia impegnativa, che

ha coinvolto diverse figure coordinate dalle Sedi Nazionali degli enti interessati in

un’équipe di lavoro nazionale. Fondamentale è stato il contributo degli operatori, i

quali sono stati sollecitati a rielaborare le loro migliori esperienze formative fondate su

compiti reali in una prospettiva autenticamente interdisciplinare, tenendo conto delle

mete del PECUP e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il triennio; in

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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tal modo, si è potuto realizzare un collegamento forte soprattutto con quelle progettazioni

che nel passato hanno potuto svolgersi secondo il metodo peculiare della formazione

professionale. Sono stati poi coinvolti degli esperti3 delle comunità di riferimento che

hanno consentito di contestualizzare la proposta entro il quadro normativo, economi-

co, sociale e culturale così come si va delineando nella prospettiva evolutiva della

comunità stessa.

L’elaborazione delle “Guide” ha previsto le seguenti fasi di lavoro: a) elaborazione del

prototipo della “Guida”; b) discussione e validazione dello stesso; c) costituzione di

gruppi di lavoro per comunità; d) elaborazione di proposte di “Guida”; e) rilettura e

discussione dei risultati ottenuti in appositi seminari di formazione e consultazione con

gli operatori che prestano la loro opera nel settore sia a livello di progettazione che di

formazione.

Si è trattato di un periodo forte di progettazione che ha potuto valorizzare il patrimonio

educativo e formativo della Famiglia Salesiana, segno di vitalità e di corrispondenza ai

bisogni dei destinatari.

7) Conclusioni

Quanto elaborato viene reso disponibile per tutti coloro che intendano avvalersene, al

fine di offrire ai nostri giovani una proposta formativa solida, stimolante, in grado di

suscitare le loro migliori risorse affinché possano davvero diventare persone mature

e positive, cittadini responsabili, professionisti competenti.

Le Sedi Nazionali del CIOFS-FP e del CNOS-FAP ribadiscono la loro gratitudine a

quanti hanno reso possibile la realizzazione delle “Guide”. In primo luogo, il prof.

Nicoli D., al quale si deve l’impianto progettuale e il coordinamento scientifico del

lavoro. Si ringraziano, inoltre, tutti gli operatori delle Sedi operative che, a diversi

livelli, hanno contribuito alla stesura delle proposte qui presentate.

3 Tali (esperti) poiché appartengono a strutture che hanno esperienza di progettazione e formazione nelle

comunità specifiche. In tal modo si è realizzata una proficua collaborazione tra strutture differenti,

attuando quella necessaria intesa che consente di sviluppare una proposta fondata e progressiva.

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PARTE I:

PRESENTAZIONE

E CRITERI METODOLOGICI

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1. Impostazioni generali

In questa sezione del documento saranno esplicitate: la valenza educativa del lavoro

nella prospettiva del PECUP, le indicazioni circa la valutazione e la gestione del

portfolio e le indicazioni circa l’esame finale.

1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP

L’elemento cardine del sistema di istruzione e formazione professionale risiede nella

concezione olistica ed educativa del lavoro. Questo è inteso come una realtà composita

che si rivela come opera (prodotto), azione personale e sociale e pensiero dell’uo-

mo, ovvero frutto unitario di tutta la persona e, perciò, di ogni fattore che costituisce

la realtà umana in quanto cultura.

Il lavoro non è concepito come realtà esterna all’uomo, cui esso deve adeguarsi. E’

invece una condizione privilegiata attraverso cui il soggetto umano si confronta con la

storia viva della civiltà, vive relazioni significative con gli altri, conosce ed esprime se

stesso, agisce sulla realtà apportando ad essa un valore ed acquisendo in tale dinami-

ca sempre nuove competenze.

Per questo il lavoro è concepito come esperienza profondamente umanizzante e quin-

di occasione per l’educazione integrale della persona umana, proprio perché, per

produrre bene, al meglio, qualsiasi cosa, presuppone una persona che agisce e pensa

coinvolgendo sempre tutta se stessa, l’intero della propria umanità.

L’esperienza di istruzione e formazione professionale, di conseguenza, consiste nella

possibilità di fare esperienza, sul piano educativo, di un lavoro nel quale sia impossibile

separare la teoria dalla pratica, il corpo dalla mente, la ragione dalla volontà e dai

sentimenti, l’educazione intellettuale dall’educazione manuale, affettiva, sociale, espres-

siva, morale, religiosa, il rapporto economico da quello etico sociale, l’insegnamento

dall’esempio e dalla testimonianza, la ragione strumentale da quella finale, la sogget-

tività autonoma dalla relazione, l’indipendenza dalla dipendenza, l’istruzione dalla for-

mazione professionale, la cultura generale da quella specifica e, addirittura, speciali-

stica professionale.

Così inteso, il lavoro è considerato dai percorsi educativi dell’istruzione e formazione

professionale il giacimento educativo, culturale e didattico privilegiato che si propone

all’allievo sotto forma di compiti/problemi che suscitano in esso il desiderio di mettersi

alla prova in modo attivo e responsabile, sapendo trovare quelle risposte che consen-

tano di trasformare le proprie potenzialità in competenze che valorizzano conoscenze

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(sapere) ed abilità (saper fare) consolidate nei saperi disciplinari e interdisciplinari,

testimoniando in tal modo il contributo esclusivo, originale e creativo che ciascun

essere umano porta anche quando svolge e ripete lo stesso lavoro di un altro.

Tale impostazione comporta in primo luogo l’obbligo di organizzare i percorsi educa-

tivi dell’istruzione e formazione professionale con un sistematico coinvolgimento in

sede di progettazione, di svolgimento e di verifica del mondo del lavoro. Inoltre, essa

implica la considerazione del lavoro, con i suoi compiti e i suoi problemi reali, come

oggetto critico di studio, e di verificare se e come e quanto esso contiene, in modo

implicito o esplicito, oppure se e come e quanto eccede o nega, le finalità del PECUPnonché gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendi-

mento dettati nelle presenti Indicazioni regionali per i piani di studio. Ancora,

questa impostazione conduce ad una visione del lavoro come realtà viva, non formale,

che cresce con la persona, dentro la complessità sociale ed economica nella quale si

svolge. A causa di ciò, i percorsi dell’istruzione e formazione professionale abituano a

considerare mai concluso ed autosufficiente l’apprendimento di qualsiasi lavoro ed

aprono alle consapevolezze dell’educazione permanente e ricorrente che deve diven-

tare una costante per tutti nella società e nel lavoro.

Infine, quanto affermato conduce ad una visione della competenza come dimensione

della persona umana sempre situata, perciò mai definibile astrattamente a priori, ma,

come tale, verificabile solo a posteriori ed, inoltre, sempre bisognosa, per essere rico-

nosciuta, di persone competenti che la certifichino in azione grazie al loro giudizio.

Nel quadro tracciato dal PECUP dello studente alla fine del secondo ciclo diistruzione e di formazione ogni singola tipologia dei percorsi educativi dell’istruzio-

ne e formazione professionale promuove la trasformazione in competenze personali e

professionali dell’insieme delle conoscenze e delle abilità previste dal suo specifico

piano di studi, tenendo presenti innanzitutto i seguenti obiettivi generali del processo

formativo:

a) passaggio dall’orientamento all’auto orientamento: ogni allievo, facendo

esperienza delle proprie capacità, verificando le proprie scelte rispetto al progetto

di vita e di lavoro, approfondisce la conoscenza di sé e si rende a mano a mano

protagonista diretto e responsabile delle proprie scelte;

b) riscoperta e riaffermazione dell’unità della cultura: l’insieme delle attività

educative e didattiche promosse nei percorsi dell’istruzione e formazione profes-

sionale promuove queste consapevolezze e le elabora nella riflessione e nell’azio-

ne;

c) promozione dell’interdisciplinarità: si tratta di partire dalla persona dell’allie-

vo, dalle sue motivazioni e dai suoi bisogni; di individuare compiti, problemi e

progetti per loro natura complessi e interdisciplinari che li coinvolgono come sin-

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golo e come gruppo, e scoprire come sia impossibile svolgere i primi, risolvere i

secondi e definire i terzi senza superare le partizioni disciplinari e le segmentazioni

professionali;

d) avvaloramento della storicità e della storicizzazione: l’approccio pedagogi-

co indicato nel PECUP consente ai giovani – che vivono solitamente appiattiti sul

presente – di vedere la realtà da un punto di vista che non è immediato, ma che si

propone a loro come patrimonio di civiltà che li riguarda, che informa la cultura in

tutte le sue manifestazioni, che può cooperare alla loro educazione;

e) centralità del problema della lingua e dei linguaggi: poiché il fatto linguistico

non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della

cultura e del lavoro umano, ogni attività educativa dei percorsi dell’istruzione e

formazione professionale è chiamata ad esplicitare i problemi legati al linguaggio

ed alla comunicazione all’interno e all’esterno del proprio mondo culturale, socia-

le e professionale;

f) consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza: scientificità è “ren-

dere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logica-

mente e socialmente le proprie posizioni e ipotesi rispetto ad essa. Si può essere

scientifici, perciò, accostando e risolvendo un problema matematico, ma anche

un problema tecnico o un problema estetico;

g) riconoscimento del valore del conferimento di senso: gli interrogativi esi-

stenziali interpellano l’intero dell’esperienza umana. Anche la cultura del lavoro

riceve senso dalla libertà e dalla volontà morale di ciascuno. Conferire senso

significa scoprire il fine di ciò che si studia e di ciò che si fa; confrontarsi con il

perché delle cose, per ciascuno di noi, ma anche per l’insieme della società;

h) sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale: una

visione culturale ed educativa del lavoro consente alla persona di maturare l’atti-

tudine alla progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita, ricercando gli

aiuti e gli strumenti in grado di fornirgli un apporto significativo.

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1.2. Impostazione metodologica

La presente guida si offre come strumento per dare indicazioni circa possibili moda-

lità di strutturare unità di apprendimento interdisciplinari relative alle singole comunità

professionali.

1.2.1 Modello di apprendimento

Il centro della metodologia proposta risiede nel superamento della didattica per tra-

smissione di saperi e abilità, optando per una concezione formativa centrata sulla

cura della relazione educativa e della situazione di apprendimento, in vista di un

coinvolgimento dell’allievo come soggetto attivo del processo formativo. Ciò compor-

ta che “i formatori sono chiamati a “creare” esperienze nelle quali l’allievo, confron-

tandosi con problemi di cui coglie il senso, si pone in modo attivo alla ricerca di una

soluzione in grado di soddisfare i requisiti del problema stesso, sormontando gli osta-

coli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento auto-

nomo, personale, autentico. Tale processo è centrato sull’azione; tanto che si può

affermare che la conoscenza passa necessariamente per l’azione per poi giungere ad

una piena formalizzazione attraverso il linguaggio”4 .

La logica che muove le UdA, quindi, è quella secondo cui l’apprendimento diventa

maggiormente significativo se avviene a partire dall’esperienza diretta dell’allievo, il

quale, se posto davanti ad un compito da realizzare, può mobilitare le sue competenze

personali e incrementarle con nuove conoscenze e abilità in prospettiva della realizza-

zione di un prodotto.

Tale metodologia può essere concretizzata nell’azione educativa attraverso il modello

dell’apprendimento esperienziale di Kolb e Fry5, che viene qui di seguito rappresenta-

to nel grafico attraverso il modello adattato di Arto6 .

Secondo questo modello, riferito ad interventi di tipo disciplinare, ma estensibile

per analogia alle UdA interdisciplinari, il processo di apprendimento degli allievi

viene facilitato se essi prendono contatto con i contenuti attraverso un’esperien-

za concreta.

Il formatore, quindi, inizialmente propone agli allievi un’esperienza concreta (A) rela-

4 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e

della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 88.

5 KOLB D. A. – FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.),

Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57.

6 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma,

AIPRE, 2002, 54.

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Adattato da: ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e

destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54.

tiva al contenuto che intende spiegare. Questo ha lo scopo di incrementare la motiva-

zione e il coinvolgimento dei ragazzi.

Successivamente il formatore propone e guida gli allievi in una riflessione (B) sul-

l’esperienza appena fatta, sul modo in cui l’hanno affrontata e sulla funzionalità di tale

esperienza rispetto al contenuto che intende esporre, in modo da promuovere in essi

l’autoesplorazione.

In seguito il formatore spiega (C) i concetti e i contenuti dell’UdA collegandoli ai dati

ottenuti dall’esperienza al fine di poterli estendere ad altre situazioni.

Il formatore, poi, propone una sperimentazione (D), ovvero una nuova esperienza

correlata e simile alla prima, per permettere agli allievi di mettere in pratica i contenuti

appresi e di farne esperienza in modo più consapevole.

Infine, il formatore, attraverso il monitoraggio della seconda esperienza fatta dagli

allievi, verifica (E) l’apprendimento dei contenuti.

Grafico – “Percorso di apprendimento”

(E) Verifica Costante(per promuovere

valutazione e autovalutazione)

Feed-back

(A) Esperienza personale(per promuovere

motivazione e coinvolgimento)

Esperienza educativa

(B) Riflessione Guidata(per promuovere ricerca

ed esplorazione)

Riflessione di gruppo

(C) Esposizione Sistematica(per promuovere pista di risposta

concettualizzata)

Esposizione concetti teorici

Esercizi pratici sulle abilità

Modello diapprendimento

esperienziale

(D) Sperimentazione Personale

(per promuovere apprendimento

e generalizzazione delle abilità)

Compiti a casa e diario

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MODELLO DI UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Nome del prodotto”

Anno

1.2.2 Struttura delle UdA

Le UdA interdisciplinari sono parte essenziale del percorso proposto nella presente

guida. Esse si propongono come modelli di azioni educative focalizzate su un compito

realizzabile attraverso un approccio interdisciplinare. Per la realizzazione di queste

UdA, quindi, è previsto il lavoro in équipe di diversi formatori, tesi verso la promozio-

ne della realizzazione di un unico prodotto oggetto dell’UdA stessa.

La struttura dell’UdA, che prevede la definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi

specifici di apprendimento, del compito/prodotto, dei destinatari e delle loro caratteri-

stiche, dei tempi di svolgimento, dei materiali e degli aspetti organizzativi7 , è riassumibile

attraverso la tabella presentata di seguito, in cui sono descritti tutti i parametri utilizza-

ti per la stesura della scheda relativa.

7 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e

della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 346.

Specifica il tipo di attività e l’ambito entro cui si situa l’UdA

Compito/prodotto Specifica il tipo di compito cui si riferisce l’UdA inteso come

prodotto reale o virtuale da portare a termine

Obiettivi formativi Rappresenta i risultati di apprendimento perseguiti dai

formatori, miranti a cambiamenti attesi nell’allievo, coerenti

con il “PECUP” previsto dalla legge 53/03

Obiettivi specifici Sono le conoscenze e abilità connesse all’UdA che l’allievo

di apprendimento deve perseguire, al fine di affrontare adeguatamente il com-

pito richiesto, in modo da acquisire una o più competenze

Destinatari Rappresenta le tipologie degli utenti e i prerequisiti, ovvero

le eventuali condizioni di ingresso

Denominazione

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Tempi di Individua la durata indicativa dell’UdA proposta e la fase

svolgimento proposta di applicazione di essa all’interno del percorso

formativo

Sequenza in fasi Costituisce l’elenco delle fasi che costituiscono la sequen-

ed esperienze za tipica di applicazione dell’UdA

Risorse umane Indica le diverse figure coinvolte nell’UdA con le relative

funzioni che devono assolvere. Le figure che possono co-

stituire tali risorse umane sono: formatore dell’area profes-

sionale, tutor-coordinatore, formatore dell’area dei linguaggi,

formatore dell’area scientifica, formatore dell’area tecno-

logica e formatore dell’area storico-socio-economica

Materiali Raccoglie gli strumenti utilizzati e i materiali per la realizza-

zione dell’UdA

1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse

La presente guida si situa all’interno di un più ampio quadro di risorse educative per

l’apprendimento. Infatti, correlate con queste guide vi sono i fascicoli orientativi, da

distribuire alle famiglie come spiegazione della comunità professionale. Inoltre, vi

sono le guide per le aree formative, che contengono UdA disciplinari relative alle

competenze di base e alle competenze delle aree professionali ed i materiali per la

valutazione, come il modello di portfolio e della prova di qualifica.

La collocazione della guida all’interno di un più ampio centro di risorse permette di

realizzare il percorso formativo, usufruendo di materiali che possono essere un mo-

dello per strutturare un percorso formativo, che comprenda sia UdA disciplinari che

interdisciplinari e che possa fornire informazioni per realizzare una valutazione coe-

rente con l’impostazione educativa dell’intero impianto.

Sarebbe auspicabile, quindi, che ogni Centro avesse a disposizione un proprio centro

risorse, all’interno del quale poter accedere a tutto il materiale a disposizione.

1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio

In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la valutazio-

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ne ritenendo che essa sia un aspetto fondamentale del processo formativo e che,

quindi, necessiti di una sua collocazione specifica. A tal fine verrà illustrato l’inqua-

dramento di base, l’importanza dell’auto e dell’eterovalutazione, le caratteristiche del

portfolio come strumento di valutazione e gli aspetti operativi, attraverso cui rendere

concreta l’impostazione illustrata.

1.3.1 Inquadramento di base

Prima di presentare gli aspetti operativi, ci sembra importante sottolineare il concetto

di valutazione ad essi sotteso e la logica che deve essere seguita, perché gli strumenti

di valutazione possano essere utilizzati in modo adeguato.

Prendiamo come presupposto il fatto che la valutazione a cui facciamo riferimento è

una valutazione educativa, intesa come “il processo ed il risultato attraverso i quali

sono giudicate le capacità e la corrispondente esecuzione dimostrate da un soggetto

(che si trova in una situazione spazio-temporale-evolutiva concreta), nella risoluzione

di un compito”8 . Tale valutazione avviene in un contesto relazionale ed è orientata a

prendere in considerazione il raggiungimento della maturità globale del soggetto; i

risultati della valutazione, infatti, devono essere diretti ad elaborare una programma-

zione che favorisca la sua crescita e la sua maturità9 .

Una valutazione così intesa risulta coerente con l’impostazione del PECUP, nel quale

è posto in forte rilievo il fatto che “l’istruzione e la formazione che i giovani incontrano

nel secondo ciclo, al pari di quella maturata già nel primo ciclo, è finalizzata al proces-

so educativo della crescita e della valorizzazione della persona”; tale è anche il punto

di riferimento fondamentale della guida che presentiamo.

1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione

Coerentemente con l’impostazione di base presentata possiamo affermare che al

centro dell’azione educativa e come soggetto ed oggetto privilegiato della qualità di

ogni processo educativo c’è la persona, quindi tanto la persona dell’educando quanto

quella dell’educatore, come due protagonisti che si trovano continuamente in collega-

mento e in un rapporto di crescita e di apprendimento10 .

Il primo soggetto dell’azione educativa è l’educando, che collabora attivamente al suo

processo di crescita in una relazione transnazionale con l’educatore, essendo quindi

8 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”,

39 (1992) 621.9 Ibidem, 629.10ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 25.

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responsabile in prima persona del suo processo educativo. L’educando, in quanto

persona, è un essere attivo che entra in relazione con l’altro, portando all’interno del

rapporto le sue competenze ed il frutto della sua esperienza. Si propone, quindi, la

prospettiva attraverso cui l’educando è considerato come un soggetto responsabile e

come il “principale attore della propria vita”11 .

L’educatore, l’altro grande soggetto dell’azione educativa, ha il compito di essere ad

un tempo guida e mediatore del processo di crescita dell’educando. L’educatore,

infatti, è colui che ha a disposizione le nozioni teoriche in base alle quali risolvere i

problemi e che si pone come un osservatore attento del comportamento e dei bisogni

dell’educando, sapendo cogliere i momenti di maggiore disponibilità del soggetto per

proporre i passi del cammino di crescita. L’educatore, in quanto mediatore del rap-

porto educativo, deve saper passare da una comprensione esterna ad una compren-

sione sempre più profonda della realtà dell’educando, in modo da stimolare in que-

st’ultimo la capacità di utilizzare le proprie risorse per fronteggiare i problemi, indivi-

duando le soluzioni adeguate per uno sviluppo ed una crescita sempre più maturi12 .

La considerazione della relazione educatore-educando ha un risvolto molto importan-

te rispetto alla valutazione, in quanto non si possono non tenere in considerazione

entrambi i protagonisti dell’azione educativa anche a questo livello. In conseguenza di

quanto detto e per coerenza con l’impostazione generale, riteniamo che la valutazione

rispetto alle singole UdA debba essere effettuata a 2 livelli:

1) Autovalutazione: in essa l’allievo verifica il percorso che ha operato ed il livello

a cui ritiene di situarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

2) Eterovalutazione: in essa è l’équipe dei formatori, possibilmente insieme con

l’allievo, che esprime la valutazione rispetto a due parametri. Da una parte valuta

il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il

PECUP), cioè valuta la padronanza dell’allievo nel risolvere, in senso generale, il

problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risor-

se personali in ordine all’assolvimento del compito, ovvero la sua competenza.

Dall’altra valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui appren-

dimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diver-

se aree formative.

11 Ibidem, 28.12ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 28-31.

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1.3.3 Portfolio

Uno strumento utile per la valutazione, così come l’abbiamo intesa, è il portfolio

delle competenze personali, che rappresenta una raccolta significativa dei lavori

dell’allievo capace di raccontare la storia del suo impegno, del progresso e del suo

rendimento.

Con esso si mira a rilevare il patrimonio di capacità, conoscenze, abilità e competenze

del destinatario, utilizzando una metodologia che consente di giungere a risultati certi

e validi.

Si intende superare la modalità tradizionale della valutazione del profitto scolastico,

che risulta dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi, poiché

in tal modo si giunge a registrare ciò che una persona “sa”, inteso come ripetizione del

contenuto della lezione e del testo scritto o dei gesti lavorativi appresi per addestra-

mento, mentre non è in grado di rilevare la capacità di “costruzione” della conoscenza

e neppure la “capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta.

Di contro, la valutazione “autentica” rappresenta una metodologia - collocata entro

un approccio formativo coerente - che mira a verificare non solo ciò che un allievo sa,

ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondato su una prestazione reale e adeguatadell’apprendimento che risulta così significativo, poiché riflette le esperienze reali ed

è legato ad una motivazione personale. Lo scopo principale consiste nella promozione

di tutti offrendo opportunità al fine di compiere prestazioni di qualità. Tale valutazione,

coinvolgendo gli allievi, le famiglie ed i partner formativi, mira pertanto alla dimostra-

zione delle conoscenze tramite prestazioni concrete, stimolando l’allievo ad operare

in contesti reali con prodotti capaci di soddisfare precisi obiettivi. Particolarmente

rilevante è il “capolavoro” che l’allievo esegue al termine del percorso formativo e

che documenta nelle forme e linguaggio proprio della comunità professionale la sua

preparazione, giustificando il rilascio della relativa qualifica professionale.

In tal senso, muta la prospettiva dell’intera attività formativa: se la prima forma di

valutazione è intesa come verifica circa l’apprendimento da parte dello studente di

una conoscenza trasmessa dall’insegnante, la valutazione autentica si muove in chia-

ve formativa, ovvero in modo da consentire un incremento del processo di apprendi-

mento e della consapevolezza da parte dell’allievo. In questo modo la valutazione è

essa stessa formazione e non un’interruzione del cammino di apprendimento. Da qui

il ricorso al portfolio delle competenze personali.Ne emerge che il cuore della valutazione è collocato nei prodotti e nei processi(relativi alle UdA) di cui l’allievo va orgoglioso, e che segnalano (a se stesso, ai

formatori ma anche agli altri attori, compresa la famiglia) le sue acquisizioni ed in

particolare il grado di possesso delle competenze.

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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Tramite il portfolio è possibile capire la storia della crescita e dello sviluppo di una

persona, corredandola con materiali che permettono di comprendere “che cosa è

avvenuto” dal momento della presa in carico della persona (che richiede un’attenta

osservazione delle sue capacità e acquisizioni previe) fino al momento della partenza,

passando per le varie fasi di cui si compone il percorso formativo.

1.3.4 Aspetti operativi

Definiamo ora gli aspetti operativi della valutazione: in particolare ci soffermiamo sui

contenuti del portfolio, sulle figure che intervengono nella sua compilazione e sulla

sua struttura.

Il portfolio contiene materiali prodotti dall’allievo (individualmente o in gruppo), che

evidenziano le competenze acquisite, prove realizzate durante il percorso, commenti

dell’allievo, dei docenti, dei tutor (anche di impresa) e delle famiglie sui materiali

prodotti e sul percorso formativo e indicazioni sintetiche che emergono dall’osserva-

zione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, dalle valutazioni dei formatori e

degli allievi, dai colloqui con l’allievo e anche da questionari in ordine alle personali

attitudini e agli interessi più manifesti.

Le figure che intervengono nella compilazione del portfolio sono: tutor-coordinatore,

allievo e formatori. Il portfolio è compilato e aggiornato dal tutor-coordinatore, in

collaborazione con tutti i formatori impegnati nel team e con il ragazzo. In particolar

modo, la parte relativa alla raccolta ed “etichettatura” dei materiali prodotti è compi-

lata da ciascun allievo, chiamato così ad essere protagonista consapevole della pro-

pria crescita.

La struttura del portfolio è concordata e definita nell’ambito del Centro; esso com-

prende comunque i seguenti ambiti: anagrafico, orientativo, formativo e valutativo,

certificativo.

1) Ambito anagrafico: comprende i dati personali dell’allievo, descrive la sua vi-

cenda formativa e, eventuali esperienze di apprendistato e, nel caso in cui siano

state realizzate, riporta significative esperienze in campo lavorativo. Inoltre, van-

no inserite anche le descrizioni di esperienze (in ambito sportivo, artistico, cultura-

le, sociale, hobbies, ecc.) che l’allievo valuta come significative.

2) Ambito orientativo: comprende le attività di orientamento svolte, il progetto

personale e le eventuali variazioni incorse. Tale dimensione orientativa è sempre

intrecciata con la dimensione valutativa, in quanto l’unica valutazione positiva per

l’allievo è quella che contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità delle

sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a

fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non

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pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio

progetto di vita.

3) Ambito formativo e valutativo: riguarda la valutazione dei prodotti realizzati

nelle UdA, è possibile fare riferimento a tre schede, presentate di seguito, che si

svolgono sui due livelli precedentemente indicati, ovvero autovalutazione ed

eterovalutazione.

La prima (cfr. tavola 1 e 2), è una scheda di autovalutazione, correlata di relativa

rubrica con parametri di riferimento, che si propone come strumento attraverso

cui l’allievo può verificare il percorso che ha operato nella realizzazione del pro-

dotto e il livello a cui ritiene di fissarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi.

La seconda (cfr. tavola 3 e 4) e la terza (cfr. tavola 5) sono schede di

eterovalutazione, che si propongono come strumenti di base, da adattare alle sin-

gole UdA, attraverso cui il formatore può operare la sua valutazione del percorso

dell’allievo. La prima di esse è la scheda di valutazione delle competenze genera-

li, attraverso cui il formatore, facendo riferimento alla rubrica allegata, può valu-

tare il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferi-

mento il PECUP), cogliendo la capacità dell’allievo di risolvere, in senso genera-

le, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie

risorse personali in ordine all’assolvimento del compito e, quindi, nel diventare

“competente”. La scheda di valutazione di abilità e conoscenze, in secondo luogo,

è uno strumento attraverso cui il formatore valuta il raggiungimento delle singole

abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del

compito in riferimento alle diverse aree formative.

In tal senso valutazione delle competenze e valutazione delle conoscenze ed abi-

lità rappresentano due momenti dello stesso processo valutativo riferito alla stes-

sa sequenza di unità di apprendimenti e riferiti alla medesima persona.

4) Ambito certificativo (libretto formativo): comprende i documenti di

certificazione delle acquisizioni che accompagnano il percorso dell’allievo, con

indicazione del valore in termini di credito.

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

25

Tavola 1: Scheda di autovalutazione (a cura dell’allievo)

* Compila la rubrica di autovalutazione del prodotto allegata di seguito mettendo una X negli spazi

appositi e riporta nella scheda il tuo giudizio sintetico evidenziando quello prevalente

DI CHE PRODOTTOSI TRATTA

QUANDO HAICOMINCIATO AREALIZZARLO

QUANDO LO HAITERMINATO

COME LO HAIREALIZZATO

(I PASSI CHE HAI FATTOPER ARRIVAREAL PRODOTTO)

A CHE COSA SERVE ILPRODOTTO CHE HAIREALIZZATO

COME LO VALUTI*

QUALI SONO I TUOIPUNTI FORTI(abilità, capacità che

hai scoperto di avere e

che hai messo in atto)

QUALI SONO I TUOI PUNTIMIGLIORABILI (difficoltà,

problemi, …)

COSA TI IMPEGNI A FARENELL’IMMEDIATOFUTURO PER MIGLIORARTI

NOME E COGNOME

CORSO

ANNO FORMATIVO

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

26

Tavola

2: R

ubri

ca d

i auto

valu

tazi

one

del

pro

dott

o (

a c

ura

del

l’all

ievo)

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sato

più

mate

riale

di

quel

lo n

eces

sari

o

Ho u

sato

tutt

o i

l te

mpo

a dis

posi

zione,

ma

non

ho f

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o il pro

dott

o

Ho c

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o p

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ppo

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vuto

bis

ogn

o

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l’ai

uto

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per

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olv

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ble

mi

Ho a

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bis

ogn

o d

i

molt

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iegaz

ioni

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o

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ple

tato

il c

om

pit

o

Ho u

sato

tutt

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riale

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Ho u

tili

zzat

o tutt

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mpo

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zio

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, so

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uto

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Ho c

om

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zio

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Ho u

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Ho r

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om

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dei

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Ris

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blem

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Ris

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ione

del

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PRINCIPIANTE

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LL

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

27

Tavola 3: Scheda di valutazione delle competenze generali dell’allievo (a cura dei formatori)

NOME ECOGNOME

CORSO

ANNO FORMATIVO

UNITA’ DIAPPRENDIMENTO

PERIODO E DURATA

OBIETTIVIFORMATIVIDELL’UDA

COMPETENZE ACQUISITE*LIVELLO DI

ACQUISIZIONE

GIUSTIFICAZIONEDELLA

VALUTAZIONE

OBIETTIVIFORMATIVIDELL’UDA

COMPETENZEACQUISITE*

LIVELLO DIACQUISIZIONE

GIUSTIFICAZIONEDELLA

VALUTAZIONE

Sviluppare abilità

e caratteristiche

personali attra-

verso la perso-

nalizzazione delle

proprie scelte

Ha avuto bisogno

dell’aiuto del

formatore per risol-

vere il problema re-

lativo all’elabora-

zione del budget

Fronteggiamento delle

situazioni e risoluzione

dei problemi

Principiante

* Per indicare il tipo di competenza acquisita e il livello di raggiungimento relativo ad essa è possibile fare

riferimento alla rubrica di valutazione delle competenze presentato nella pagina seguente, adattato da:

NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione

professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 114.

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

28

LIV

EL

LI

Tavola

2: R

ubri

ca d

i auto

valu

tazi

one

del

pro

dott

o (

a c

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l’all

ievo)

PRINCIPIANTE

INTERMEDIO

ESPERTO

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tili

zza

più

mat

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tili

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il m

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iale

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mod

o no

n se

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zion

ale

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etto

all

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vers

e pa

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del

lavo

ro

�U

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zza

tutt

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po a

dis

posi

zion

e e

non

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ce a

com

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are

il p

rodo

tto

�U

tili

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il t

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n m

od

o n

on

sem

pre

prop

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part

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ble

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efin

isce

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nel

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glob

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nza

foca

lizz

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tutt

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i pe

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ris

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zio

ne

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alt

erna

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di

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zion

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nivo

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a so

luzi

one

in b

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l-te

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ive

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zion

e pr

odot

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Non

rev

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na i

l co

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di

mol

te s

pieg

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ni s

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ri p

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ende

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Non

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o il

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lizz

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mat

eria

le i

n m

odo

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le r

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tili

zza

tutt

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tem

po a

dis

posi

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e e

com

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a il

pro

dott

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Uti

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a il

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n m

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prop

orzi

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eri

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to a

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part

i de

l la

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sogn

o di

una

lim

itat

a as

sist

enza

del

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ator

e m

entr

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vora

con

gli

alt

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Lav

ora

con

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gni

solo

in

alcu

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asi

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lo d

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el f

orm

ator

e�

Rea

lizz

a in

tera

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i co

n gl

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zion

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riso

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del

com

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con

vers

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dis

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alt

erna

tive

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com

pito

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Sce

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in b

ase

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sita

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er c

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pren

dere

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cons

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mpi

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on o

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oni,

con-

ness

ioni

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ppli

cazi

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zza

il m

ater

iale

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mod

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nzio

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are

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del

prod

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il m

ater

iale

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care

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o pr

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risp

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evis

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fin

isce

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prod

otto

�U

tili

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il t

empo

res

iduo

per

qua

lifi

care

ult

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il

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a co

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i al

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con

mol

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enza

eco

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oni

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tra

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etto

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a be

ne c

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�R

eali

zza

inte

razi

oni

con

gli

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i co

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ti,

fi-

nali

zzat

e al

com

pito

e n

on s

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ttu

a co

nver

sazi

oni

con

disc

uss

ioni

viv

aci

che

incl

udon

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feri

men

ti a

var

ie o

pini

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tern

ativ

e in

vis

ta d

i un

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i

�È

abi

le a

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re i

pro

blem

i in

man

iera

ind

i-pe

nden

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Def

inis

ce i

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ma

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utti

i p

assi

nec

essa

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per

rag

giun

gere

l’o

biet

tivo

�P

rodu

ce m

olte

alt

erna

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di

solu

zion

e�

Sce

glie

l’a

lter

nati

va d

i so

luzi

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più

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com

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cess

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zion

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tà e

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razi

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Gest

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Gest

ion

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del

tem

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Gest

ion

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ell

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Fron

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men

to

dell

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i

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e

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prob

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i

Ris

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zion

e d

el

com

pit

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

29

Tavola 5: Scheda di valutazione delle abilità e conoscenze dell’allievo (a cura dei formatori)

NOME ECOGNOME

CORSO

ANNO FORMATIVO

UNITA’ DIAPPRENDIMENTO

PERIODO E DURATA

AREA DEI LINGUAGGI

AREA TECNOLOGICA

AREASCIENTIFICO -MATEMATICA

AREASTORICO -

SOCIO -ECONOMICA

AREA PROFESSIONALE

AREA FORMATIVACONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE

(in relazione agli obiettivi specificidi apprendimento)

LIVELLO DIACQUISIZIONE(insufficiente,

sufficiente, discreto,buono; eccellente)

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

30

AREA DEI LINGUAGGI

AREA TECNOLOGICA

AREA FORMATIVACONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE

(in relazione agli obiettivi specificidi apprendimento)

LIVELLO DIACQUISIZIONE(insufficiente,

sufficiente, discreto,buono; eccellente)

Conoscere i modi d’uso del dizionario e

saperlo utilizzare

Elaborare testi mediante l’utilizzo di

Word Processor

Discreto

Insufficiente

1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica

In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la

strutturazione dell’esame finale di qualifica. A tal fine ne verrà illustrata la definizione,

la collocazione dell’esame all’interno del percorso formativo, la natura della prova, la

struttura della prove e i punteggi relativi ad ogni prova.

1.4.1 Definizione

L’esame finale di qualifica rappresenta la modalità attraverso la quale si riscontra

nella persona la presenza di requisiti educativi, culturali e professionali che attestino

l’assolvimento del diritto-dovere e nel contempo consentano il conseguimento di una

qualifica.

1.4.2 Collocazione

La prova si colloca nella parte conclusiva del percorso di formazione, dopo che sono

terminate le attività didattiche previste. È possibile ammettere all’esame persone che

non hanno seguito l’intero processo ma sono in possesso di crediti formativi e lavora-

tivi adeguati.

1.4.3 Natura

L’esame finale di qualifica ha il suo centro nella prova professionale, che è un “capo-

lavoro”, ovvero un prodotto significativo e funzionale. Essa ha un valore operativo, in

quanto rappresenta un costrutto in grado di soddisfare i requisiti professionali interni

all’impresa, in riferimento ad un ruolo definito nel momento dell’ingresso lavorativo.

Inoltre, ha un valore culturale, in quanto consente di rilevare le conoscenze e le abilità

che l’allievo ha acquisito durante il suo percorso formativo. Infine, ha anche un valore

educativo, in quanto stimola la persona ad una maggiore coscienza di sé e delle pro-

Esempio relativo all’UdA “Patente per il motorino”

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

31

prie risorse nell’atto di porsi di fronte ad un compito. La prova fa, quindi, riferimento

ad un processo operativo reale, e prevede un livello definito di autonomia, responsa-

bilità durata e accuratezza.

1.4.4 Struttura dell’esame

L’esame finale di qualifica si articola in 3 prove:

1) Prova professionale: in essa è richiesto all’allievo di realizzare un prodotto

significativo funzionale a valutare le capacità professionali acquisite durante

l’iter formativo. Questa prova può essere suddivisa in 3 fasi:

a) Fase di programmazione: in essa è richiesto all’allievo di riflettere e di

definire le sequenze operative di lavoro che verranno eseguite nella prova

tecnico-operativa

b) Fase operativa: in essa è richiesto all’allievo di realizzare concretamen-

te il prodotto

c) Fase consuntiva: in essa è richiesto all’allievo di descrivere il processo

che ha svolto per la realizzazione del prodotto, in modo che si possa valu-

tare la consapevolezza del percorso svolto.

2) Prova scritta culturale: in essa è richiesto agli allievi di produrre un testo

aperto libero, in forma di riflessione o elaborato.

3) Colloquio: in esso è richiesto all’allievo di saper argomentare su contenuti

appresi durante il percorso formativo, sulle esperienze di stage e di formazione

vissute e sulle attese e le riflessioni riguardanti il proprio futuro. Obiettivo privi-

legiato del colloquio è quello di dare l’opportunità all’allievo di riflettere e di

prendere consapevolezza del percorso educativo e formativo che ha compiuto.

1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove

Il percorso formativo contribuisce a dotare l’allievo delle risorse necessarie all’ac-

cesso all’esame finale di qualifica. Tale accesso è corredato da un credito valutativo

pari a un massimo di 55 punti su 100. I rimanenti 45 punti sono così suddivisi rispetto

alle altre prove:

1) Prova professionale: 25 punti

2) Prova scritta: 10 punti

3) Colloquio: 10 punti

L’allievo raggiunge la qualifica con un punteggio minimo di 60 punti. Si ricorda di

avere sempre in considerazione la buona padronanza rispetto alla prevenzione degli

infortuni sul lavoro.

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

32

2. Presentazione della comunità professionale

In questa sezione della guida viene presentata la natura economica, sociale e cultura-le della comunità, la prospettiva formativa in cui essa si inserisce, le figure professio-nali, con i riferimenti e le indicazioni sui laboratori, sullo stage e sulla alternanza.

2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità

La comunità professionale dell’alimentazione rappresenta una delle comunità cheoffrono alle proprie figure professionali maggiori prospettive di lavoro, sia come di-pendenti che nel lavoro autonomo. L’Operatore dell’Alimentazione trova impiegonella produzione, preparazione, trasformazione, vendita e distribuzione di prodotti ali-mentari.Il settore ha vissuto e sta vivendo ancora ora un periodo di trasformazioni profonde,che interessano non solo le tecniche produttive, ma le stesse politiche di settore: lafiducia del consumatore nella sicurezza del cibo è assolutamente essenziale per l’in-dustria di trasformazione degli alimenti (la fiducia è uno degli elementi chiave per laconquista della fedeltà al marchio che, a sua volta, è uno dei principali fattori chedeterminano il successo e la redditività dell’industria alimentare). La sicurezza deglialimenti lavorati comporta l’eliminazione e/o la prevenzione del proliferare dei micro-bi presenti nel cibo e che possono provocare malattie a trasmissione alimentare: daqui la richiesta di professionalità diversificate a cui la scuola risponde attraverso figu-re nuove che si caratterizzano per una formazione di base allargata ed un approccioflessibile ai saperi, in modo da consentire un apprendimento che, oltre a dare compe-tenze subito spendibili, crei i presupposti per una formazione continua, ovvero l’ap-prendimento ad apprendere.

Nella comunità professionale dell’alimentazione si vuole favorire l’adozione dell’in-novazione tecnologica, migliorando la qualità e la salubrità dei prodotti alimentari: lecompetenze che gli appartenenti a questa comunità devono avere sono, quindi, scien-tifiche (merceologia, igiene), tecnologiche (produzione, informatica) e tecniche(impastamento e panificazione, trasformazione, conservazione e stoccaggio). Le atti-vità comunitarie e nazionali per l’evoluzione del settore agroindustriale sfociano (poi-ché il settore ne necessita) nella formazione professionale.

Le politiche comunitarie mirano all’ottenimento di un settore agroalimentare mag-giormente competitivo sui mercati interni ed internazionali e capace di garantire aiconsumatori prodotti sani e di qualità, valorizzando le risorse disponibili (siano esse

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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economiche, umane, ambientali o storico-culturali). Le linee di intervento sono siasettoriali (azioni di miglioramento della competitività aziendale, valorizzazione epotenziamento delle produzioni di qualità, miglioramento dei processi produttivi agri-coli e agroindustriali, azioni formative), sia territoriali (valorizzazione delle risorseambientali, culturali ed umane, sostegno delle attività di diversificazione, valorizzazionedelle produzioni di qualità).La tematica dello Sviluppo Agricolo e Rurale nell’UE ha assunto una centralitàmai riscontrata prima d’ora, orientandosi verso il sostegno dello sviluppo locale, se-condo un approccio “territoriale”. Si mira al conseguimento di una maggiorecompetitività delle aziende, ad una più elevata qualità e sicurezza dei prodotti, allacreazione di nuovi sbocchi di mercato: viene dato sostegno agli investimenti non solonelle aziende agricole, ma anche alle imprese di trasformazione e commercializzazioneed all’ammodernamento nella conduzione aziendale. Dalla progressiva perdita di pesodell’attività agricola nelle aree rurali nasce l’esigenza di stimolare attività alternativein queste zone: ci si sta orientando verso il soddisfacimento di bisogni espressi conforza negli ultimi anni, quali la salubrità dei prodotti e la tutela del territorio, ovvero siperseguono finalità di sviluppo più complessivo, mediante l’incentivazione di attivitànon direttamente legate alla tradizionale offerta di prodotti agricoli.Nell’ottica dello Sviluppo Rurale Endogeno si dovranno condividere le risorse del-le aree rurali, da mettere a valore attraverso la diversificazione dell’economia delsettore, lo sviluppo di una imprenditorialità nuova ed alternativa e la crescita di untessuto sociale capace di fare della propria “identità culturale” una risorsa primariaper la crescita socio-economica.Nei Piani di Sviluppo Rurale l’applicazione degli interventi in funzione dei settori pro-duttivi viene prevista all’interno delle misure di “investimenti nelle aziende agricole” e“miglioramento delle condizione di trasformazione e commercializzazione dei prodottiagricoli”. La misura comunitaria “Commercializzazione dei prodotti agricoli di quali-tà” si riferisce ad interventi che hanno la specifica finalità di agevolare la diffusionedelle produzioni agroalimentari tipiche, quale elemento in grado di accrescere lacompetitività dei territori rurali, tesi alla valorizzazione delle produzioni locali di qualitàriconosciute a livello comunitario:

� Prodotti a denominazione di origine protetta (DOP) e indicazione geogra-fica tipica (IGP);

� Prodotti che abbiano ottenuto una attestazione di specificità;� Prodotti biologici;� Vini a denominazione di origine controllata (DOC) e/o garantita (DOCG)

e con indicazione geografica tipica (IGT).

A livello nazionale il sostegno agli investimenti per la trasformazione e

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commercializzazione dei prodotti agricoli rappresenta una delle misure più importantiin tutti i programmi a finalità strutturale, sia sotto il profilo della rilevanza degli obiettiviperseguiti che nell’ammontare di risorse finanziarie attribuite a tali interventi. Si vuolestimolare un più spiccato orientamento al mercato delle produzioni, favorendo la cre-azione di nuovi sbocchi per la produzione agricola di base, razionalizzando i circuiti dicommercializzazione ed i processi di trasformazione, favorendo l’adozione dell’inno-vazione tecnologica, migliorando la qualità e la salubrità dei prodotti alimentari.Numerosi settori della produzione sono coinvolti nei programmi nazionali a finalitàstrutturale: oltre ai comparti considerati strategici nelle differenti regioni italiane (inparticolare, quello lattiero-caseario, delle carni, dell’ortofrutta, della vitivinicoltura edell’olivicoltura) vi sono anche produzioni minori o di nicchia, come il miele, le pianteofficinali e le produzioni tipiche minori. Per le produzioni summenzionate, e soprattut-to per i prodotti che presentano più spiccati problemi di eccedenze produttive a livellocomunitario (in particolare, cereali, latte e suoi derivati, carni, vino) l’attenzione non èsu un aumento della capacità di produzione, ma sul miglioramento delle strutture dilavorazione, sull’introduzione di nuove tecnologie, sul miglioramento della qualità, sul-la protezione dell’ambiente.

Come menzionato precedentemente, l’Operatore dell’Alimentazione trova impie-go nella produzione, preparazione, trasformazione, vendita e distribuzione di prodottialimentari.

2.1.1 Produzione e preparazione

Data la complessità delle lavorazioni, legate alle diverse specializzazioni merceologiche,sono numerose le figure professionali di questa comunità che il mondo del lavororicerca, a seconda del livello di qualificazione, innovatività e diffusione: nella comunitàdell’alimentazione si riscontra, come in altre comunità, un fenomeno diprofessionalizzazione e specializzazione delle tradizionali figure del comparto (peresempio le conoscenze ed abilità di un “addetto alla produzione di alimenti a base dicarne” sono alquanto differenti dalle conoscenze ed abilità richieste ad un “addettoalla lavorazione del pesce”).La stessa figura professionale può, inoltre, possedere conoscenze ed abilità diverse aseconda del contesto territoriale in cui lavora, ovvero essere in grado di produrrealimenti tipici, che rivestono un ruolo di crescente importanza, sia nel consumo nazio-nale che nell’esportazione.

2.1.2 Trasformazione

Per ragioni connesse ai cambiamenti sociali è aumentata progressivamente la do-

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manda di prodotti alimentari trasformati o pronti per il consumo; la struttura produtti-va del settore si basa su imprese di piccole dimensioni. La prima fase della trasforma-zione (trasformazione primaria) consiste nella raccolta di prodotti agricoli, nellamacellazione del bestiame e nella cattura e uccisione di selvaggina e pesce. Talimaterie prime vengono quindi tagliate, ripulite, confezionate e refrigerate per esserevendute al consumatore o alle aziende alimentari. Qui le materie prime subiscono unatrasformazione ulteriore (trasformazione secondaria), che consente di ottenere ali-menti sicuri e conservabili per periodi più o meno lunghi. La trasformazione seconda-ria si avvale di sistemi quali: trattamenti termici (pastorizzazione, sterilizzazione), raf-freddamento, disidratazione, affumicatura, fermentazione, aggiunta di additivi alimen-tari.

2.1.3 Vendita, distribuzione e marketing

Le attività di vendita consistono nell’assistere i clienti per stimolarli nel momentodell’acquisto, tenendo conto, da un lato, delle loro esigenze e, dall’altro, della necessi-tà di vendere il più possibile, suggerendo, quindi, ulteriori opportunità di acquisto senzaperò assillare il compratore. Alla base di ciò si trova quindi la capacità del venditore diconsigliare al cliente la scelta più idonea, trovando il giusto equilibrio tra le conoscen-ze tecniche e merceologiche del settore di vendita e la capacità di conquistare lafiducia dell’acquirente. Il venditore è troppo spesso l’interfaccia fra il cliente ed ilprodotto alimentare da acquistare, per cui assume rilevanza la responsabilità che ilvenditore ha nel rispondere a domande, non solo su caratteristiche organolettiche, masu prodotti alimentari biologici e OGM, allergenici, conservanti ed additivi, calorie egrassi.La distribuzione dei prodotti alimentari segue il trend nazionale, per cui la piccoladistribuzione non sempre regge la forte competizione della grande distribuzione.Nel contesto del marketing mix e in generale fra i mezzi di attuazione di un piano dimarketing la politica di comunicazione ha il ruolo fondamentale di informare il consu-matore facendogli intravedere l’entità dell’acquisto di un prodotto e la rispondenzaalle sue esigenze. Le cognizioni principali che devono essere assicurate dall’informa-zione sono relative a:

� prodotti e relative caratteristiche;� composizione;� modalità ed occasioni di consumo;� valori nutrizionali ed organolettici;� rapporto qualità-prezzo;� tecniche di produzione, conservazione e trasporto;� finalità dei prodotti nell’alimentazione.

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Il punto vendita è il luogo naturale della promozione sotto forma di presentazione,d’informazione, di prova, di dimostrazione, di contatto con il prodotto e, quindi, deveessere in grado di comunicare con l’abituale o potenziale cliente. E’ questo il terrenod’elezione del merchandising che, nel contesto dell’azione promozionale, si presentacome un elemento di primaria importanza per una valida presentazione del prodotto alconsumatore. È possibile una specializzazione post-qualifica dell’Operatore del-l’Alimentazione - Addetto alla Trasformazione degli Alimenti - proprio nel campodelle tecniche e psicologia di vendita.

La formazione ha finora avuto un posto residuale rispetto alle altre iniziative di poli-tica agro-alimentare. Nonostante sia ormai condiviso da più parti, che il capitale uma-no costituisce una risorsa fondamentale per lo sviluppo di una società e di ogni settoreeconomico, nell’agro-alimentare non si è ancora consolidata una cultura in grado diagire con forza in questo campo.La formazione è una delle aree di intervento cardine dell’Unione Europea, per svilup-pare una nuova e più attiva “cultura della formazione nell’agro-alimentare”, dovel’investimento nella formazione è interpretato non solo come strumento per trasferireinformazioni e conoscenze, ma anche e soprattutto come leva per lo sviluppo com-plessivo del settore.La formazione professionale degli allievi della comunità dell’alimentazione dovrà aiu-tare gli allievi ad acquisire una immagine sempre più chiara ed approfondita dellarealtà sociale, a riconoscere le attività tecniche con cui l’uomo provvede alla propriasopravvivenza e trasforma le proprie condizioni di vita, a comprendere il rapporto cheintercorre tra le vicende storiche ed economiche. Le conoscenze e le abilità chel’allievo è sollecitato a trasformare in competenze personali offrono, in questo qua-dro, un contributo di primaria importanza ai fini dell’integrazione critica delle nuovegenerazioni nella società contemporanea. Favorendo l’iniziativa dell’allievo per il suosviluppo psichico ed intellettuale, lo si mette nelle condizioni di definire e conquistarela propria identità di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realtàsociale, culturale e professionale.Le attività di laboratorio del triennio di formazione professionale della comunità del-l’alimentazione permettono all’allievo di vedere subito i risultati tangibili del suo lavo-ro, procurandogli soddisfazione e crescita dell’autostima: in tal modo gli allievi nonsono resistenti agli apprendimenti, perché ne comprendono la motivazione e il signifi-cato. Motivazione e bisogno di significato sono del resto condizioni fondamentali diqualsiasi apprendimento, e senza queste due dimensioni risulta molto difficile coniu-gare lo sforzo richiesto da qualsiasi apprendimento, tanto più se lontano dagli interessi

immediati dell’allievo.

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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Elemento portante della cultura alimentare è la modalità attraverso cui essa consente

di rappresentare l’insieme dei processi costruttivi, ricorrendo ad un modello logico-

formale rappresentato dal processo di lavorazione.

Si tratta di una modalità tramite la quale si configura l’insieme dei passi che consen-

tono di coordinare in termini logici, cronologici ed operativi le diverse azioni che ren-

dono possibile la realizzazione del processo di Produzione-Trasformazione-Vendita

inteso nella sua organicità ovvero in riferimento al prodotto-risultato atteso completo.

Processo di Produzione - Trasformazione - Vendita

Distribuzionee

conservazione

Vendita

Produzionedelle

materie prime

Valorizzazione epotenziamento

delle produzionidi qualità

Produzione dialimenti prontiper il consumo

1

6

5

4

3

2

Trasformazionedelle

materie prime

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La formazione, nel suo contributo teorico, ha assunto un aspetto di maggiore rilevanza

rispetto al passato, conseguenza dei fenomeni di professionalizzazione e specializzazione

delle tradizionali figure del settore. L’obiettivo formativo sarà, quindi, non solo la ca-

pacità di organizzazione e gestione di attività di trasformazione dei prodotti agroindustriali

nell’ottica della garanzia qualitativa dei risultati, ma anche l’acquisizione di competen-

ze sui processi che caratterizzano la filiera nelle diverse aree di riferimento operativo.

Nel ciclo di lavorazione la fase di “Valorizzazione e potenziamento delle produzioni di

qualità” deve in effetti essere applicata in parallelo a tutte le altre fasi del ciclo,

perché solo così si raggiunge una effettiva valorizzazione delle produzioni di qualità.

Nella realtà pratica è la formazione professionale che consente ai lavoratori della

comunità dell’alimentazione di migliorare il risultato del loro lavoro, sempre avendo

come fine ultimo lo sviluppo complessivo del settore alimentare.

Elemento caratterizzante l’aspetto culturale di questa comunità è quello di offrire

motivazione e significato all’organizzazione del proprio lavoro.

L’asse portante della cultura professionale alimentare è dato dai seguenti componenti

tra loro intrecciati:

- Conoscenza e governo dell’intero ciclo produttivo

- Organizzazione e gestione delle varie fasi di lavorazione e pianificazione

del magazzino

- Igiene e sicurezza

- Qualità e salubrità dei prodotti alimentari

- Valorizzazione dei prodotti alimentari locali di qualità (DOC, IGP)

- Attenzione ai prodotti biologici e conoscenza di prodotti OGM

- Innovazione tecnologica

In forza delle caratteristiche della comunità professionale è necessario che i suoi

componenti ad ogni livello siano contraddistinti da una forte disposizione verso le

componenti suddette e da capacità personali coerenti con tale asse culturale e

comportamentale, che delinea in tal modo una vocazione professionale peculiare.

Iscrizione al Registro Esercenti Commercio (REC) per la somministrazionedi alimenti e bevandeFino al 1998 per esercitare un’attività commerciale era necessario iscriversi al REC

delle Camere di Commercio provinciali. La riforma Bersani, DLGS. 114/98 ha abolito

l’iscrizione al REC, per cui dal 1999 per iniziare un’attività commerciale è sufficiente

presentare domanda al Comune nel quale ha sede l’impresa commerciale e, decorsi

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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30 giorni, iniziare l’attività, fermo restando il possesso dei requisiti morali in capo al

titolare o dei requisiti professionali ove richiesti. L’obbligo di iscrizione al REC perma-

ne, però, per l’esercizio della Somministrazione di Alimenti e Bevande ed è condizione

necessaria per ottenere dal Comune l’autorizzazione amministrativa per l’esercizio

dell’attività stessa. Qualora l’attività venga svolta in forma societaria è necessario

che i requisiti professionali siano posseduti da almeno un preposto.

I requisiti generali sono: maggiore età; assolvimento degli obblighi scolastici.

I requisiti morali sono: non possono essere iscritti coloro che sono stati dichiarati falliti

(a meno che non abbiano ottenuto la riabilitazione); coloro che sono stati condannati

per alcuni tipi di reati (abbiano riportato una condanna per delitto non colposo a pena

restrittiva della libertà personale superiore a tre anni; abbiano riportato una condanna

per reato contro la moralità pubblica e il buon costume o contro l’igiene e la sanità

pubblica, compresi i delitti di cui al libro II, titolo VI, capo II del Codice Penale; per

delitti commessi in stato di ubriachezza o in stato di intossicazione da stupefacenti;

per reati concernenti la prevenzione dell’alcolismo, le sostanze stupefacenti o

psicotrope, il gioco d’azzardo, le scommesse clandestine e la turbativa di competizioni

sportive; per infrazioni alle norme sul gioco del lotto; abbiano riportato due o più

condanne nel quinquennio precedente per delitti di frode nella preparazione o nel

commercio degli alimenti, compresi i delitti di cui al libro II, titolo VIII, capo II del

Codice Penale; siano sottoposti ad una delle misure di prevenzione di cui all’art. 3

della Legge 1423/56 e successive modifiche, o nei cui confronti sia stata applicata

una delle misure previste dalla Legge 575/65 e successive modifiche, ovvero siano

sottoposti a misure di sicurezza o siano dichiarati delinquenti abituali, professionali o

per tendenza; abbiano riportato condanna per delitti contro la personalità dello Stato o

contro l’ordine pubblico, ovvero per delitti contro la persona commessi con violenza,

o per furto, rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione).

I requisiti professionali sono (ne è richiesto uno solo tra i seguenti): titolo di scuola

alberghiera o qualifica di altra scuola a specifico indirizzo professionale; aver

frequentato con esito positivo un corso di qualificazione professionale riconosciuto

dalla Regione, avente per oggetto l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti

e bevande; aver superato, dinanzi ad una apposita commissione costituita presso la

Camera di Commercio l’esame di idoneità (previsto dalla L. 287/91), a cui sono am-

messi i soggetti in possesso di un titolo universitario o di istruzione secondaria superio-

re o coloro che per due anni negli ultimi 5 hanno lavorato in imprese esercenti l’attivi-

tà di somministrazione di alimenti e bevande, in qualità di dipendenti qualificati o di

collaboratori familiari.

I corsi riconosciuti dalle Regioni, aventi per oggetto l’attività di somministrazione al

pubblico di alimenti e bevande, mediamente durano dalle 120 alle 160 ore ed in gene-

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rale comprendono i seguenti argomenti: Area Generale (80 o 100 ore): Diritto com-

merciale ed amministrativo aziendale; Legislazione del commercio; Legislazione fi-

scale; Legislazione sociale penale; Legislazione igienico-sanitaria; Tecniche di vendi-

ta. Area Specifica (40 o 60 ore): Merceologia alimentare; Salute, sicurezza ed infor-

mazione del consumatore; Igiene dei prodotti alimentari; Procedure di autocontrollo e

sicurezza, sistema di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici (HACCP): obbli-

ghi, responsabilità, sanzioni; Somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.

Gli allievi che conseguono la Qualifica professionale di Operatore dell’alimenta-

zione soddisfano il requisito professionale evidenziato in grassetto nel paragrafo

precedente.

I documenti da presentare per l’iscrizione al REC Somministrazione di Alimenti e

Bevande sono: domanda in marca da bollo da Euro 11.00 su apposito modulo, in

distribuzione presso la Camera di Commercio; esibizione del documento comprovan-

te l’assolvimento dell’obbligo scolastico o autocertificazione ai sensi degli art. 46 e 47

del D.P.R. 445/2000; esibizione della documentazione comprovante il possesso dei

requisiti professionali; attestazione del versamento di Euro 129,11 per tasse di Con-

cessioni Governative all’Ufficio di Roma dell’ agenzia delle Entrate; versamento di

diritti di segreteria da versare alla Camera di Commercio della provincia di residenza

(tali diritti ammontano in genere a circa 30 euro). Il costo totale si aggira, quindi, sui

170 euro, per cui se l’allievo non ha immediata necessità o beneficio dall’iscrizione al

REC non ne viene consigliata la pratica, in quanto l’allievo potrà iscriversi in seguito,

se necessario.

2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa

La comunità professionale dell’alimentazione possiede una propria cultura, un proprio

modus operandi, una rilevanza sociale ed economica tali da costituire una vera e

propria potenzialità educativa nei confronti degli allievi, ed è la formazione una delle

misure principali identificate per il miglioramento delle strutture delle aziende agricole

e delle imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti alimentari. Lo

specifico contesto produttivo della comunità dell’alimentazione richiede una coerente

valorizzazione delle risorse umane ed una politica di formazione e di apprendimento

lungo tutto l’arco della vita per la quale va adeguata la stessa qualità dell’educazione,

soprattutto in termini di formazione di base e di maggiore alfabetizzazione informati-

ca, onde evitare che nel futuro gli allievi non riescano a “stare al passo con i tempi”,

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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rimanendo esclusi dal mondo del lavoro proprio per il consolidamento dell’economia

della conoscenza ed in particolare a causa delle informatizzazione che continuerà a

crescere.

La prospettiva formativa della comunità dell’alimentazione deve essere aperta, fles-

sibile e centrata sulle persone, creando circolarità tra formazione iniziale e formazio-

ne continua: l’innovazione tecnologica è stata indicata nel capitolo precedente, come

una delle componenti della cultura professionale alimentare, per cui la formazione

professionale di questa comunità deve creare i presupposti per una formazione con-

tinua, ovvero l’apprendimento ad apprendere.

Da qui l’importanza di fornire agli allievi delle metacompetenze, ovvero gli strumenti

culturali ed intellettuali che al termine del percorso scolastico rendono gli allievi, non

solo capaci di acquisire nuove conoscenze, ma dotati della curiosità intellettuale che li

spinge autonomamente a cercare di accrescere il proprio bagaglio cognitivo. L’ap-

prendimento delle metacompetenze diventa, quindi, occasione per sviluppare armoni-

camente la personalità degli allievi in tutte le direzioni (etiche, sociali, intellettuali,

affettive, operative, creative) e per aiutarli ad agire in maniera matura e responsabile.

La comunità professionale dell’alimentazione consente agli allievi di maturare le com-

petenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo

costruttore di se stesso in molti campi della esperienza umana, sociale e professionale

attraverso le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere), le abilità operative

apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni

interpersonali intessute (l’agire). Il percorso formativo, che gli studenti seguono per

arrivare al conseguimento della qualifica professionale, prevede un insieme organico

di saperi, conoscenze, tecniche, modalità d’azione e stili professionali: la professiona-

lità specifica (panetteria e pasticceria, trasformazione degli alimenti) è l’oggetto della

formazione della comunità professionale, che darà agli studenti la possibilità di venire

inseriti in aziende di qualsiasi dimensione del settore alimentare e conserviero.

Il percorso che gli allievi seguono per arrivare alla acquisizione di una qualificazione

professionale prevede una disciplina, ovvero un insieme di saperi, tecniche, sistemi

di azione e stili professionali, mediante la quale essi sono sollecitati a conoscere se

stessi, le proprie possibilità e i propri limiti, le proprie inclinazioni, attitudini, capacità,

nella porzione di mondo, a cui si estende l’esperienza individuale. Tale disciplina viene

acquisita, integrando continuamente il livello dei saperi, quello delle tecniche ed, infi-

ne, quello degli stili di comportamento: questo significa di fatto aumentare l’occupabilità

degli allievi e la loro capacità di adattamento ai mercati in continua evoluzione dei

lavoratori. Nell’ambito formativo verrà valorizzata la cultura propria della comunità

professionale dell’alimentazione attraverso il confronto con gli attori, il linguaggio, le

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tecniche, i modelli cognitivi ed operativi, il sistema di relazioni che essa consente. Ciò

abilita gli allievi a familiarizzare non solo con i metodi, le tecniche e i processi, ricor-

rendo a opportuni strumenti e macchinari ma anche nel contempo a familiarizzare

con le procedure igieniche ed operative. Le procedure igieniche ed operative sono

costituite, da un lato, dal linguaggio tecnico, in quanto strumento essenziale per de-

scrivere, comunicare e formalizzare i campi del sapere scientifico e tecnologico della

trasformazione degli alimenti e della panetteria e pasticceria, e, dall’altro lato, dai

processi fisici e chimici di trasformazione della materia e di controllo delle qualità

organolettiche.

Si cercherà di sollecitare nei giovani il carattere coinvolgente e l’efficacia formativa,

la comprensione dei procedimenti e delle trasformazioni che avvengono nelle materie

prime, allo scopo di ideare e preparare alimenti, seguendo la metodologia definita del

processo di lavorazione.

Le specifiche competenze che gli allievi della comunità dell’alimentazione dovranno

perseguire sono:� Comprendere, interpretare, selezionare le informazioni ricevute e saper relazionarsi

con la clientela ed i fornitori e conoscere gli elementi fondamentali della comuni-

cazione orale e scritta� Gestire gli acquisti, la produzione e le scorte di magazzino, conoscendo le materie

prime e il metodo di conservazione delle stesse� Curare le collocazione e presentazione dei prodotti� Conoscere gli aspetti normativi e legislativi del comparto� Avere una conoscenza merceologica delle materie prime del settore alimentare, al

fine di saper produrre prodotti alimentari di base (per esempio da banco di gastro-

nomia nella grande distribuzione oppure panari e dolciari) e controllare, verificare

e rettificare i prodotti ottenuti� Possedere un insieme di strumenti per la produzione di alimenti a partire dalle

materie prime (alimenti di origine vegetale e/o animale oppure prodotti panari e

dolciari).

Le attività di movimentazione delle merci, cioè di magazzino, la cui conoscenza e

capacità di esecuzione sono richieste alla figura professionale sono il controllo del-

l’entrata e dell’uscita delle merci, il controllo della correttezza dei documenti di tra-

sporto (bolle di accompagnamento) e la compilazione di tali documenti, utilizzando

anche strumenti informatici, l’immissione contabile della merce, anche con software

specifici.

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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Costituiscono, inoltre, atteggiamenti caratteristici degli allievi di questa comunità:� Assumere la cooperazione come stile relazionale e modalità di lavoro;� Essere in grado di apprendere in modo autonomo;� Applicare sempre le norme di igiene e sicurezza relative alla propria persona,

all’ambiente di lavoro, ai materiali utilizzati ed ai prodotti di vendita;� Avere senso estetico nell’allestimento di prodotti e locali adibiti alla vendita di

alimenti;� Avere flessibilità ed adattabilità al cambiamento;

Questa serie di competenze ed atteggiamenti svilupperà una forte motivazione negli

allievi poiché li farà sentire parte attiva nelle realtà in cui opereranno.

Nella formazione dei lavoratori della comunità alimentazione ricoprono un ruolo molto

importante le attività di progetto, laboratorio e stage. I laboratori e gli stage consen-

tono agli allievi un continuo confronto pratico con il lavoro degli operatori del settore.

L’area di progetto assume particolare rilevanza nella formazione degli operatori della

comunità dell’alimentazione: attraverso il progetto si potranno valorizzare conoscenze

e competenze, che gli studenti hanno mutuato dal loro percorso scolastico e si tenderà

a comporre gli stage effettuati in una visione unitaria e consapevole.

Nell’attività formativa, prevalentemente basata sul laboratorio e sui compiti reali, i

giovani potranno acquisire una adeguata conoscenza di sé e del “sistema di valori”

cui fanno riferimento; concepire progetti di vario ordine, dall’esistenziale al pratico;

fare esperienza ed acquisire lo stile del corretto lavoro di gruppo; individuare proble-

mi, coglierne le dimensioni sfidanti, approntare in modo responsabile, indipendente e

costruttivo una strategia di soluzione, utilizzando diversi tipi di ragionamento (da quel-

lo logico a quello persuasivo), di grado anche relativamente elevato di complessità.

2.3. Figure professionali, livelli e continuità

Nella comunità professionale Alimentazione la denominazione iniziale del percorso di

qualificazione è Operatore dell’Alimentazione.

Questa figura professionale, indipendentemente dalla specifica qualifica in uscita,

avrà una formazione polivalente e sarà dotata di strumenti per la produzione di ali-

menti a partire dalle materie prime (alimenti di origine vegetale e/o animale, oppure

prodotti panari e dolciari), di metodologie operative, di abilità nell’utilizzo di macchina-

ri, di conoscenza dei fondamenti di igiene.

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L’Operatore dell’Alimentazione:� conosce le tecnologie più adeguate per la conservazione e la trasformazione degli

alimenti� comprende le dinamiche di funzionamento di un’azienda del comparto alimentare,

sia essa artigiana, industriale o di servizisa individuare nell’ambito dei processi di

trasformazione e conservazione i fattori di rischio di fermentazioni ed alterazioni� conosce ed applica la legislazione sanitaria (pericoli e rischi in campo alimentare e

responsabilità dell’addetto alla vendita di alimenti, vigilanza igienico-sanitaria,

autocontrollo igienico-sanitario nella manipolazione e trasformazione degli alimenti

sia freschi che conservati, disposizioni relative alla salute del consumatore,

etichettatura dei prodotti alimentari e qualità degli alimenti)� conosce la legislazione europea, nazionale e regionale relativa alle materie prime

da agricoltura biologica.

L’Operatore dell’Alimentazione, per la sua competenza sia nell’applicare proce-

dure formalizzate e consuetudinarie sia nell’elaborare e personalizzare procedure ad

hoc (sempre nel rispetto delle normative vigenti in termini di igiene e norme alimenta-

ri, prevenzione degli infortuni e sicurezza del lavoro e qualità), è una figura che trova

collocamento negli ambiti della produzione, preparazione, trasformazione, distribuzio-

ne, vendita.

Qualifica triennale

In uscita si prevedono due indirizzi:

a) Addetto alla trasformazione degli alimentib) Addetto alla panificazione e pasticceria

a) Addetto alla trasformazione degli alimentiE’ un operatore che, grazie alle sue capacità, conoscenze, abilità e competenze,

è in grado di inserirsi operativamente in un contesto aziendale o artigianale con

mansioni di lavoratore specializzato che svolge attività tecnico-pratiche nelle

operazioni di esercizio, manutenzione, conduzione di impianti di produzione o

macchine complesse. L’addetto alla trasformazione degli alimenti svolge anche

mansioni di lavoratore specializzato nella distribuzione degli alimenti, dalla ge-

stione dell’ordinaria contabilità del magazzino fino all’allestimento, con senso

estetico, del banco di distribuzione. Egli conosce le caratteristiche merceologiche

delle materie prime ed il loro relativo utilizzo, i metodi di preparazione, cottura e

conservazione; applica sempre la normativa igienico/sanitaria e le norme

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antinfortunistiche, fornisce al cliente tutte le indicazioni sulla qualità della merce.

Lo svolgimento delle attività indicate richiede una conoscenza generale dei pro-

dotti alimentari che vengono lavorati, della loro qualità, delle fasi di lavorazione e

del funzionamento delle macchine e delle attrezzature utilizzate. A titolo di esem-

pio, si fa il caso delle preparazioni gelatiere: l’addetto alla trasformazione degli

alimenti può, sia trovare impiego in laboratori di gelateria artigianale, che in im-

pianti industriali di preparazione e confezionamento di prodotti di gelateria con-

fezionata.

b) Addetto alla panificazione e pasticceriaL’addetto alla panificazione e pasticceria è una figura professionale in possesso

di una sufficiente cultura di base e delle competenze relative alle tecniche di

panificazione e pasticceria, nonché delle normative vigenti in materia di igiene e

sicurezza. Tale addetto ha sia capacità produttive, che gestionali: è in grado sia

di produrre pasticceria fresca e secca, dolciumi semplici ed elaborati, prodotti

panari e prodotti sostitutivi del pane, sia di gestire (nel rispetto della vigente

normativa igienico-sanitaria e di sicurezza) il laboratorio, l’allestimento dei pro-

dotti e dei locali adibiti alla vendita, lo stoccaggio degli approvvigionamenti e

delle scorte alimentari. Questa figura professionale possiede gli elementi e le

abilità manuali per produrre diversi tipi di pane (lavorato e normale, speciale,

speciale al latte, focacce e pizze) e prodotti dolciari da forno e da pasticceria

(paste di base, paste da the, pasticceria, dolci da forno, pasticceria mignon e

lavorazioni varie, gelateria artigianale).

Per queste due figure professionali sono previste le seguenti specializzazioni:� Addetto decoratore di Panetteria� Addetto decoratore di Pasticceria� Addetto alla vendita di prodotti alimentari (tecniche e psicologia di vendita)

La qualifica triennale potrà svilupparsi nel Diploma di Istruzione e Formazione Pro-

fessionale di Tecnico dell’Alimentazione.

Diploma professionale

Tecnico dell’AlimentazioneLa formazione del Tecnico dell’Alimentazione si configura come un’attività di

approfondimento, in cui alla figura professionale si richiede partecipazione ed inter-

pretazione dei problemi relativi alla lavorazione, conservazione e commercializzazione

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

46

dei prodotti agroindustriali e del controllo della qualità dei prodotti finali.

Si tratta di una figura professionale che conosce le problematiche relative alla produ-

zione, lavorazione, conservazione e refrigerazione, commercializzazione degli alimen-

ti di origine animale e dei derivati cerealicoli.

Egli è in grado di:� Applicare le tecnologie più adeguate per la conservazione e la trasformazione

degli alimenti;� Intrattenere relazioni organizzative con altre figure professionali operative addette

alla produzione, alla logistica e alla manutenzione di impianti industriali� Individuare ed analizzare, nell’ambito della filiera di produzione e controllo dei

punti critici HACCP, i fattori di rischio di fermentazioni ed alterazioni� Individuare e descrivere le tecniche di produzione dei prodotti tipici locali� Predisporre ed organizzare la documentazione relativa alla qualità di prodotti ali-

mentari ai fini della certificazione.

Grazie alla professionalità acquisita ed al grado di autonomia gestionale, il Tecnicodell’Alimentazione potrà essere collocato immediatamente nel mondo del lavoro,

oppure destinato ad un’ulteriore azione formativa con il conseguimento di uno dei

seguenti Diplomi di Formazione Superiore:

a) Esperto di Panificazione (imprenditoria/tecniche innovative)

b) Esperto Lattiero-Casearioc) Esperto nella lavorazione e trasformazione del pesce

Per la figura professionale del Tecnico dell’Alimentazione sono possibili le se-

guenti specializzazioni post-diploma:

a) Tecnico della prima lavorazione delle carnib) Tecnico dei prodotti da forno

Specializzazioni post-diploma

a) Tecnico della prima lavorazione delle CarniE’ una figura professionale in grado di pianificare, realizzare e controllare auto-

nomamente le attività che rendono possibile la vendita del prodotto (fresco o

sottoposto a trattamenti di conservazione) al pubblico. Tale addetto svolge attivi-

tà di abbattimento, scuoiamento, squartamento e sezionamento degli animali. Si

tratta di compiti organizzati in modo piuttosto diverso a seconda della specie di

animali da lavorare (bovini, suini, avicoli, etc.) ed alla destinazione delle carni.

Il Tecnico nella Prima Lavorazione delle Carni, oltre a conoscere le altera-

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

47

zioni e le trasformazioni degli alimenti di origine animale, sa individuare e gestire

i più idonei processi di trasformazione.

Per quanto concerne le conoscenze richieste alla figura professionale relativa-

mente ai prodotti tipici nazionali, sono solo due le carni italiane riconosciute IGP,

l’agnello di Sardegna ed il vitellone bianco dell’Appennino centrale.

Lo svolgimento delle attività indicate richiede:� Una conoscenza generale dell’anatomia dell’animale e della conformazione

dei soggetti da carne;� Conoscenza delle tecniche di allevamento delle differenti categorie da macel-

lo nelle specie di maggior interesse economico;� Conoscenza delle procedure per l’attribuzione dei marchi di qualità (DOP,

IGP, 5R, etc.) e la gestione di tracciabilità;� Conoscenza delle problematiche e della normativa del trasporto degli ani-

mali;� Conoscenza delle fasi di lavorazione poste a monte e a valle rispetto a quella

in cui opera l’esperto.

Le conoscenze specifiche e le capacità tecnico/professionali concernono il fun-

zionamento delle macchine e l’uso delle attrezzature per la macellazione, secon-

do la modalità di divisione/sezionamento.

Questa figura professionale, non solo conosce la legislazione europea, nazionale

e regionale relativa alle materie prime da agricoltura biologica, ma conosce an-

che le procedure relative alla notifica, controllo e certificazione delle produzioni

biologiche e relativa modulistica.

b) Tecnologia industriale dei prodotti da fornoGli argomenti trattati in questa specializzazione spaziano dalle materie prime ai

materiali di confezionamento, dai controlli di qualità alle caratteristiche nutrizionali,

passando attraverso l’esame delle varie tecnologie impiegate.

Sono argomento della specializzazione:� Tecnologia dei cereali (tipi di proteine e loro caratteristiche chimico-fisiche)� Test reologici per la misura della qualità degli sfarinati� Analisi dell’immagine dei prodotti da forno� Tecnologia dei cracker, grissini, fette biscottate� Biscotti e pasticceria industriale� Parametri di controllo dell’efficienza di produzione industriale� Confezionamento (materiali, permeabilità, cessione odori, atmosfera modifi-

cata, imballaggi attivi)

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Diplomi professionali superiori

a) Esperto di Panificazione (imprenditoria/tecniche innovative)E’ una figura professionale in grado di pianificare, realizzare e controllare auto-nomamente l’economia gestionale, l’organizzazione del lavoro, gli impianti di pro-duzione, l’analisi di controllo chimico e biologico di panifici o mulini e di occuparsiin genere di processi di trasformazione dei cereali.

L’Esperto di Panificazione a fronte di una conoscenza di base dei fattori fisi-co-chimici, che influenzano l’attività dei microrganismi responsabili delle trasfor-mazioni (lieviti, batteri, muffe), oltre a conoscere le alterazioni e le trasformazionidegli alimenti sa individuare e gestire i più idonei processi di trasformazione. Egliconosce le basi della microbiologia degli impasti e della tecnologia dei cereali (tipidi proteine e loro caratteristiche chimico-fisiche, carboidrati ed attività enzimatiche).

Per quanto concerne le conoscenze richieste alla figura professionale relativa-mente ai prodotti tipici nazionali, sono tre i prodotti della panetteria riconosciuticome prodotto tipico: Pane di Altamura DOP, Pane Casareccio di Genzano DOP,Coppia Ferrarese IGP. Le metodologie di produzione sono rigorosamente legateal territorio e tutelate da Consorzi per la tutela (Altamura e Genzano) e Associa-zione per la valorizzazione del pane tipico ferrarese.

Questa figura professionale, non solo conosce la legislazione europea, nazionalee regionale relativa alle materie prime da agricoltura biologica, ma conosce an-che le procedure relative alla notifica, controllo e certificazione delle produzionibiologiche e relativa modulistica.

b) Esperto Lattiero-CasearioL’Esperto Lattiero-Caseario riflette l’intero percorso della filiera e leproblematiche relative alla produzione e commercializzazione dei prodotti lattiero-caseari, usando la certificazione di filiera come strumento per la garanzia dellaqualità e della sicurezza.Questa figura professionale, oltre a conoscere le alterazioni e le trasformazionidegli alimenti di origine animale, sa individuare e gestire i più idonei processi ditrasformazione nell’industria lattiero-casearia, anche nell’ottica di innovazionetecnologica e di prodotto nel settore lattiero-caseario.Conosce la composizione chimica del latte e le sue proprietà chimico-fisiche, iprocessi di risanamento, le tecniche di trasformazione del latte nei suoi derivati(yogurt, formaggi, burro); conosce la qualità nutrizionale di prodotti lattiero-casearitradizionali ed innovativi. Egli è in grado di controllare gli andamenti fermentativi,

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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a fronte di una conoscenza di base dei fattori fisico-chimici, che influenzanol’attività dei microrganismi responsabili delle trasformazioni (lieviti, batteri, muf-fe); sa individuare e differenziare le trasformazioni dalle alterazioni.

Per quanto concerne le conoscenze richieste alla figura professionale relativa-mente ai prodotti tipici nazionali, sono 65 i formaggi DOP italiani, dall’AsiagoDOP al Vezzena, distribuiti prevalentemente nell’Italia settentrionale, lungo ladorsale appenninica e nelle isole maggiori. Le metodologie di produzione sonorigorosamente legate al territorio e tutelate da Consorzi Volontari di produttori.Questa figura professionale non solo conosce la legislazione europea, nazionalee regionale relativa alle materie prime da agricoltura biologica, ma conosce an-che le procedure relative alla notifica, controllo e certificazione delle produzionibiologiche e relativa modulistica.

c) Esperto nella lavorazione e trasformazione del pesceE’ una figura professionale in grado di pianificare, realizzare e controllare auto-nomamente le attività, che consentono di ottenere un prodotto derivato a partiredal pesce fresco.L’Esperto nella Lavorazione e Trasformazione del pesce, oltre a cono-scere le alterazioni e le trasformazioni degli alimenti di origine animale, saindividuare e gestire i più idonei processi di trasformazione; egli conosce ilproblema della parassitosi nei prodotti ittici ed i sistemi di conservazione deiprodotti ittici freschi.Questa figura professionale non solo conosce la legislazione europea, nazionalee regionale relativa alle materie prime da agricoltura biologica, ma conosce an-che le procedure relative alla notifica, controllo e certificazione delle produzionibiologiche e relativa modulistica.

L’Esperto nella Lavorazione e Trasformazione del pesce svolge compiti di:- divisione, eviscerazione e sezionamento del pesce- pulizia, spinatura, filettatura, cernita- cottura, essiccatura, affumicatura, salatura, preparazione in salamoia- congelamento, surgelazione- cottura del pesce con autoclave.L’Esperto nella Lavorazione e Trasformazione del pesce ha una cono-scenza generale del pesce che viene lavorato, della sua qualità, delle fasi di lavo-razione poste a monte e a valle rispetto a quella in cui egli opera. Le conoscenzespecifiche e le capacità tecnico/professionali concernono il funzionamento dellemacchine e delle attrezzature utilizzate nella produzione, nonché le modalità di

conservazione del pesce.

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

50

* Specializzazione post-qualifica:� Addetto decoratore di Panetteria

� Addetto decoratore di Pasticceria

** Specializzazione post-diploma:� Tecnico della prima lavorazione delle carni

� Tecnologia industriale dei prodotti da forno

DISEGNO DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA

COMUNITA’ PROFESSIONALE ALIMENTAZIONE

Diploma professionale superiore

(da 1 a 3 anni)

� Esperto di Panificazione (imprenditoriatecniche innovative)

� Esperto Lattiero-caseario� Esperto della lavorazione e trasformazione

del pesce

Diploma professionale(quarto anno)

TECNICO

DELL’ALIMENTAZIONE

Qualifica (triennio)

OPERATOREDELL’ALIMENTAZIONELarsa

passaggi tra

percorsi

A tempopieno o in

Alternanza(dopo il 15°

anno di età)

Anno dipreparazioneuniversitaria Specializzazione**

Appre

ndis

tato

Mondo d

el

lavoro

Specializzazione*

� Addetto alla Trasformazione

degli Alimenti� Addetto alla panificazione e

pasticceria

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

51

Compiti caratteristici

della comunità

professionale

(livello di qualificazione)

L’Operatore dell’Alimentazione rappresenta una

figura professionale polivalente in grado di affron-

tare una varietà di compiti:

1. Preparazione e distribuzione delle materie pri-

me alimentari

2. Compilazione ed interpretazione delle scritture

contabili di base

3. Individuazione dei diversi alimenti secondo la

specie, qualità, provenienza territoriale e

stagionalità

4. Gestione delle merci in magazzino

5. Rispetto delle norme del manuale di autocontrollo

HACCP (impostazione delle fasi di riassetto e

pulizia dei locali e della attrezzatura)

6. Sviluppo di soluzioni anche innovative con gu-

sto estetico ed abilità manuale

7. Conservazione degli alimenti, applicando le di-

verse tecniche

8. Rispetto delle norme generali di antinfortunistica

9. Rispetto delle basilari norme della legislazione,

che regola i pubblici esercizi

10. Organizzazione di un punto vendita

11. Utilizzazione delle tecnologie informatiche co-

muni

12. Traduzione di semplici testi in inglese (manuali

d’uso di macchinari)

a) Addetto alla trasformazione degli alimentib) Addetto alla panificazione e pasticceria

Tecnico dell’alimentazione

OPERATOREDELL’ALIMENTAZIONE

Denominazione iniziale del

percorso di qualificazione

Figure professionali

previste

Continuità (diploma di

formazione professionale)

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

52

Denominazioni equivalenti

Compiti specifici

L’addetto alla trasformazione degli alimenti è una figura professionale, che al termine del

percorso formativo, è capace di svolgere i seguenti compiti:

1. Allestimento e predisposizione dei mezzi tecnologici necessari al trattamento degli

alimenti

2. Manutenzione ordinaria e pulizia degli stessi

3. Manipolazione e conservazione degli alimenti, rispettando le normative vigenti in ma-

teria di igiene e sicurezza

4. Azioni nei campi della merceologia e delle scienze della materia, in una o più parti del

processo di distribuzione e/o nella distribuzione degli alimenti, sfruttando sufficienti

conoscenze

5. Individuazione, in base agli standard di produzione, di eventuali anomalie nel processo

produttivo

6. Gestione dell’ordinaria contabilità di magazzino

7. Allestimento con senso estetico di un banco di distribuzione di prodotti alimentari

Collocazione organizzativa

L’addetto alla trasformazione degli alimenti è una qualifica polivalente che opera nel setto-

re alimentare ed in particolar modo nella industria alimentare della trasformazione delle

materie prime alimentari e nella distribuzione dei prodotti finiti frutto delle stesse.

La figura professionale che ne deriva è un soggetto qualificato che può essere inserito a

pieno titolo come:� Lavoratore specializzato che svolge attività tecnico-pratiche nelle operazioni di manu-

tenzione o di conduzione di impianti di produzione o macchine complesse e con capa-

cità di regolazione e messa a punto;� Lavoratore specializzato che svolge analoghe attività nella distribuzione degli alimenti.

In particolare la figura trova impiego: nelle industrie conserviere, di trattamento e conser-

vazione di verdure o carni (congelamento, surgelazione, etc.), industrie dolciarie e casearie,

gelaterie artigianali, grande distribuzione, come addetto al banco di salumeria e gastrono-

mia.

FIGURA PROFESSIONALE

Operatore dell’alimentazione: Addetto alla trasformazione degli alimenti1

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

53

2

Denominazioni equivalenti

Panettiere e pastai artigianali; Panificatore pasticcere

Note

La denominazione adottata coincide con le diverse classificazioni considerate, e più pre-

cisamente con:

ErgOnLine; Regione Lombardia; Regione Piemonte; Regione Toscana; Regione Veneto

Compiti specifici

L’addetto alla panificazione e pasticceria è una figura professionale che, in possesso di

una sufficiente cultura di base, acquisisce competenze relative alle tecniche di

panificazione e pasticceria, nonché le normative vigenti in materia di igiene e sicurezza.

Svolge i seguenti compiti:

1. Gestione di un laboratorio nel rispetto della vigente normativa igienico-sanitaria e di

sicurezza

2. Gestione e stoccaggio degli approvvigionamenti e delle scorte alimentari, rispettando

gli standard di qualità e di igiene previsti dalla normativa del comparto

3. Realizzazione del processo di produzione di pasticceria fresca e secca

4. Realizzazione di dolciumi semplici ed elaborati di ricorrenza

5. Produzione di varie tipologie di prodotti panari, utilizzando sia il metodo diretto, che i

metodi indiretti di panificazione

6. Produzione di prodotti sostitutivi del pane (pizze, focacce, grissini, cracker, griselle e

prodotti tipici locali) e pane artistico, impiegando varie metodologie di panificazione

7. Utilizzo di tecniche decorative per guarnire prodotti e predisposizione di base ed

alzate

8. Utilizzo di adeguate tecniche per la pubblicizzazione e il marketing dei prodotti

9. Gestione ed allestimento di prodotti e locali adibiti alla vendita

Collocazione organizzativa

L’addetto alla panificazione e pasticceria trova impiego sia in panifici, pizzerie e pasticce-

rie, che in aziende di produzione e distribuzione del settore, come anche in gelaterie arti-

gianali.

FIGURA PROFESSIONALE

Operatore dell’alimentazione: Addetto alla panificazione e pasticceria

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

54

Denominazione iniziale del

percorso di qualificazione

Compiti caratteristici della

comunità professionale

(livello di qualificazione)

Continuità 1

(diploma di

formazione superiore)

Continuità 2

(università)

Il Tecnico dell’Alimentazione è una figura pro-

fessionale che possiede le seguenti competenze

e conoscenze:

1. Utilizzazione della conoscenza degli elementi tec-

nici e tecnologici nella preparazione, trasforma-

zione e conservazione degli alimenti

2. Definizione di obiettivi realistici, individuando

strategie operative appropriate

3. Conoscenza del quadro normativo (igiene, si-

curezza, biotecnologie e OGM, prodotti tipici)

locale, nazionale e comunitario specifico del

settore

4. Conoscenza dei cicli tecnologici fondamentali

delle principali classi di alimenti (in particolare

alimenti di origine animale e cereali)

5. Conoscenza delle problematiche relative alla pro-

duzione, lavorazione, conservazione e refrige-

razione, commercializzazione degli alimenti di

origine animale e dei derivati dei cereali

6. Rispetto degli aspetti igienico - sanitari dei pro-

dotti

7. Promozione e valorizzazione dei prodotti tipici

della propria zona, conoscendone le peculiarità

di produzione e le caratteristiche organolettiche

a) Esperto di Panificazione

(imprenditoria/tecniche innovative)

b) Esperto Lattiero-caseario

c) Esperto nella lavorazione e trasformazione

del pesce

Anno di preparazione universitaria

TECNICO DELL’ALIMENTAZIONE

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

55

Compiti caratteristici

della comunità

professionale

(livello di qualificazione)

Continuità

Denominazione iniziale del

percorso di qualificazione

(Diploma di Formazione

Superiore)

1

ESPERTO DI PANIFICAZIONE(IMPRENDITORIA /

TECNICHE INNOVATIVE)

L’esperto di panificazione è una figura profes-

sionale che possiede le seguenti competenze e

conoscenze:

1. Pianificazione, realizzazione e controllo in au-

tonomia operativa dell’economia gestionale,

dell’organizzazione del lavoro e degli impian-

ti di produzione

2. Analisi di controllo chimico e biologico di pa-

nifici e mulini

3. Individuazione e gestione dei più idonei pro-

cessi di trasformazione

4. Conoscenza, applicazione e controllo del qua-

dro normativo (igiene, sicurezza, biotecnologie

e OGM, prodotti tipici) locale, nazionale e co-

munitario specifico del settore

5. Conoscenza delle procedure relative alla no-

tifica, controllo e certificazione delle produ-

zioni biologiche e relativa modulistica

Università

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

56

L’esperto lattiero-caseario è una figura pro-

fessionale che possiede le seguenti competen-

ze e conoscenze:

1. Analisi dell’intero percorso della filiera e delle

problematiche di produzione e commercializ-

zazione

2. Conoscenza ed applicazione della

certificazione di filiera

3. Individuazione e gestione dei più idonei pro-

cessi di trasformazione nell’industria lattiero-

casearia

4. Pianificazione di innovazione tecnologica e

di prodotto

5. Analisi di controllo chimico e biologico di

caseifici ed industrie lattiere

6. Individuazione e gestione dei più idonei pro-

cessi di trasformazione

7. Conoscenza, applicazione e controllo del qua-

dro normativo (igiene, sicurezza, biotecnologie

e OGM, prodotti tipici) locale, nazionale e co-

munitario specifico del settore

8. Conoscenza delle procedure relative alla no-

tifica, controllo e certificazione delle produ-

zioni biologiche e relativa modulistica

Università

Compiti caratteristici

della comunità

professionale

(livello di qualificazione)

Continuità

Denominazione iniziale del percorso di qualificazione

(Diploma di FormazioneSuperiore)

2

ESPERTO LATTIERO-CASEARIO

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

57

L’esperto nella lavorazione e trasformazione del

pesce è una figura professionale che possiede

le seguenti competenze e conoscenze:

1. Pianificazione, realizzazione e controllo in au-

tonomia operativa delle attività che consen-

tono di ottenere un prodotto derivato a par-

tire dal pesce fresco

2. Conoscenza e riconoscimento delle altera-

zioni e delle trasformazioni degli alimenti di

origine animale

3. Conoscenza e riconoscimento della

parassitosi nei prodotti ittici

4. Individuazione e gestione dei più idonei pro-

cessi di trasformazione dei prodotti ittici

freschi

5. Conoscenza e controllo operativo delle mac-

chine e delle attrezzature utilizzate nella con-

servazione del pesce

6. Conoscenza, applicazione e controllo del

quadro normativo (igiene, sicurezza,

biotecnologie e OGM, prodotti tipici) lo-

cale, nazionale e comunitario specifico del

settore

7. Conoscenza delle procedure relative alla no-

tifica, controllo e certificazione delle produ-

zioni biologiche e relativa modulistica

Università

Compiti caratteristici

della comunità

professionale

(livello di qualificazione)

11

Denominazione iniziale del

percorso di qualificazione

(Diploma di Formazione

Superiore)

3

ESPERTO NELLA LAVORAZIONE E

TRASFORMAZIONE DEL PESCE

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

58

2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza

Nel predisporre le attività formative occorre tener presente l’importanza dei labora-

tori e delle relative attrezzature al fine di formare un qualificato che sia in grado di

sviluppare n numero ampio e vario di competenze, evitando una formazione speciali-

stica, che presenterebbe un carattere angusto ed una eccessiva caratterizzazione su

un aspetto della professionalità.

Per tali motivi, si consiglia la seguente dotazione di laboratori e di attrezzature:

Panificazione

e pasticceria

Trasformazione

degli alimenti

Informatica

ATTREZZATURELABORATORIO

Banco di pasticceria con specchio didattico a soffitto

Banco di panificazione con specchio didattico a soffitto a 180°

Impastatrici per panetteria e per pasticceria

Forni per panetteria e per pasticceria

Macchina sfogliatrice

Macchina spezzatrice

Food-processor e frullatori di vario tipo

Banco di cucina

Forno a microonde

Forno elettrico ed a gas

Apparecchio per imbustamento sottovuoto

Generatore di vapore

Sterilizzatore

Tino pastorizzatore

Surgelatore

Cuocimix

Computer con software Microsoft Office – collegamento ad

Internet: 1 per allievo

Stampante a colori

Ugualmente, è di fondamentale importanza la dimensione dello stage orienta-tivo, formativo e di accompagnamento lavorativo.

Nel primo anno, come stage orientativo, si prevede l’organizzazione di una o due

visite consistenti in tre momenti essenziali: incontro con testimoni; osservazione della

realtà; verifica.

Nel secondo anno e nel terzo anno è previsto lo stage di tipo formativo.

Nel terzo anno lo stage assume anche la connotazione di accompagnamento lavo-rativo in vista di un possibile sbocco nel mondo del lavoro.

Queste attività da svolgere presso l’impresa costituiscono un aspetto rilevante del

progetto, ragione per cui si definiscono i criteri riportati nella tabella seguente:

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

59

Para-

metriFinalità

Caratteristiche

metodologicheObiettivi

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ivi,

del

l’or-

gan

izza

zion

e d

el l

avoro

;�

Veri

ficare

la c

oere

nza t

ra l

e c

on

osc

en

ze

teori

che

e la

rea

ltà l

avora

tiva;

La p

rin

cip

ale

mod

ali

tà d

i ap

pre

nd

imen

to è

l’oss

ervazi

on

e, n

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è d

a e

sclu

der

e la

poss

ibi-

lità

di

eseg

uir

e alc

un

e se

mp

lici

op

erazi

on

i.

Favori

re l

’ap

pre

nd

imen

to d

i n

uove

com

pet

en-

ze p

rofe

ssio

nali

.

Svil

up

pare

e c

on

soli

dare

le

com

pet

enze

già

esi

-

sten

ti.

�S

vil

up

pare

sp

ecif

ich

e ab

ilit

à o

per

ati

ve

rich

ie-

ste

dal

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pro

fess

ion

ale

sp

erim

enta

to;

�A

pp

ren

der

e att

raver

so l

’azi

on

e n

uove

com

-

pete

nze;

�O

rgan

izza

re e

ges

tire

le

op

erazi

on

i e

i co

mp

iti

ass

egn

ati

in

mod

o r

azi

on

ale

, ta

le d

a g

ara

nti

re

un

a q

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tà s

od

dis

face

nte

del

lavoro

svolt

o;

�Im

para

re a

ges

tire

in

man

iera

non

con

flit

tua-

le l

e re

lazi

on

i co

n g

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ltri

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Acq

uis

ire

un

liv

ello

acc

etta

bil

e d

i p

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ron

an

za

nel

l’u

so d

elle

tec

nolo

gie

e d

egli

str

um

enti

di

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ro;

�C

on

osc

ere

e d

ecod

ific

are

i c

on

cett

i e

i li

n-

gu

aggi ti

pic

i d

ella

pro

fess

ion

e;�

Svil

up

pare

un

a v

isio

ne

d’i

nsi

eme

del

pro

ces-

so l

avora

tivo,

nec

essa

ria p

er c

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ire

il r

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-

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o t

ra i

l p

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avoro

e l

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issi

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del

-

l’azi

end

a.

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ved

e u

n i

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egn

o d

ell’

all

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svolg

i-

men

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i in

tere

seq

uen

ze l

avora

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i p

art

i d

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esse

. E

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olo

gia

più

uti

lizz

ata

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ess

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ro,

rep

lica

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nch

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seco

nd

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nn

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con

un

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mp

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ità d

i co

nte

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un

’at-

ten

zion

e p

iù m

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ata

ai

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ltati

del

la p

erfo

r-

man

ce.

Ver

ific

are

l’e

ffic

aci

a d

elle

con

osc

enze

e d

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cap

acit

à a

cq

uis

ite n

ell

e f

asi

pre

ced

en

ti.

Com

ple

tare

lo s

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up

po d

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pro

fess

ion

a-

lità

nec

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ria p

er r

eali

zzare

un

a p

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r-

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ce d

i qu

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tà.

Con

osc

ere

la r

ealt

à o

rgan

izza

tiva;

�S

per

imen

tare

il

ruolo

pro

fess

ion

ale

;�

Ad

des

trare

al

lavoro

;�

Imp

ara

re a

ges

tire

le

situ

azi

on

i cr

itic

he

man

ten

end

o i

l co

ntr

oll

o d

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pu

lsio

ni

em

oti

ve;

�Im

para

re a

ges

tire

la p

rop

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att

ivit

à i

n

rela

zion

e a u

na p

reci

sa p

rogra

mm

azi

on

e

tem

po

rale

.

L’a

llie

vo è

ora

in

gra

do d

i p

resi

dia

re i

nte

ra-

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te il

ru

olo

e in

pie

na a

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nom

ia. L

’azi

en-

da c

om

inci

a a

valu

tare

la q

uali

tà e

l’e

ffic

aci

a

del

le p

rest

azi

on

i ap

pli

can

do a

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voro

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li s

tess

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io c

he

son

o

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iegati

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gli

alt

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fun

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i.

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EN

TO

LA

VO

RA

TIV

OSTA

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TIV

OSTA

GE

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RM

AT

IVO

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

60

Prerequisiti Funzioni del CFPModalità d’erogazione

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atu

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di

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di

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to d

ell

o

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a c

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ruzi

on

e d

i re

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i d

i fi

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e d

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end

a d

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ità d

i fo

nd

o a

gara

nti

re

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esso

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ievo a

lle

pri

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ti i

n-

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ve

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sen

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vazi

on

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rata

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orm

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in

tre

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ssen

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tes

tim

on

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s-

serv

azi

on

e d

ella

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ver

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a.

Le

pri

nci

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fig

ure

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no:

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on

-

sab

ile

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ato

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tuto

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resp

on

sa-

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e azi

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ale

.

Sch

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roget

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di

oss

ervazi

o-

ne,

str

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di

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on

e.

�P

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zion

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oll

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end

a;

�P

roget

tazi

on

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nzi

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ver

so c

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div

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Valu

tazi

on

e.

Imp

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rep

ara

zion

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di

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ora

tori

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Per

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rire

qu

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olo

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’in

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o f

orm

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16

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�P

rese

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end

ale

;�

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zion

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igu

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esp

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tuto

r azi

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ale

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di

lavoro

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sch

eda d

i d

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izio

ne

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pro

filo

pro

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sch

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a-

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zion

e azi

end

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del

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filo

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pla

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all

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à s

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; st

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men

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tazi

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e.

�P

roget

tazi

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e fo

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did

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lab

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el p

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i st

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tri;

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alu

tazi

on

e

Strumenti

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

61

La metodologia dell’alternanza riprende ed accentua la didattica dello stage. Essa

consente di realizzare un percorso formativo coerente e compiuto nel quale si integra-

no reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte nella

concreta realtà dell’organizzazione di lavoro e di impresa.

La sua elaborazione richiede la definizione di un modello formativo che consenta di

conseguire delle qualifiche e dei diplomi di formazione, alternando formazione e lavo-

ro basato sull’approccio pedagogico tipico della formazione professionale

(valorizzazione delle esperienze lavorative, approccio induttivo, ecc.) all’interno del

quadro di standard definiti per i percorsi formativi.

Al fine di garantire che tali aspetti siano presenti, anche l’azienda, così come il Cen-

tro, dovrà attivare e mettere a disposizione risorse tecniche, umane e strutturali ade-

guate attraverso l’attivazione di un apposito presidio formativo aziendale, secondo la

logica dell’apprendimento organizzativo (learning organization). Ciò deve essere

definito, garantendo la continuità e l’organicità delle azioni, specie là dove le specifici-

tà organizzative e lavorative dell’azienda non consentono di acquisire “naturalmente”

una visione ampia del processo di lavoro e delle competenze necessarie e il neo-

inserito deve lavorare con operatori diversi.

Per tutti questi motivi, va realizzata un’intesa tra le parti coinvolte, impresa ed organi-

smo formativo, al fine di determinare:� Lo “status” dei soggetti coinvolti (il giovane in alternanza)� Il ruolo della struttura formativa e dell’azienda e le modalità di collaborazione� Gli aspetti ‘gestionali’ (il sostegno al reddito dell’allievo, gli incentivi per le imprese

e l’assistenza tutoriale)� Le modalità di certificazione dell’esito positivo delle attività e di valutazione dei

crediti formativi acquisiti dall’allievo

Le attività previste nell’ambito dell’alternanza formativa, elaborate entro un piano

formativo personalizzato, sono:

� Visita orientativa� Conoscenza dell’impresa e dei ruoli� Micro-realizzazione� Laboratorio di simulazione� Apprendimento sul compito� Project work

Queste attività verranno realizzate - in forma combinata - secondo un piano formativo

coerente con le caratteristiche degli allievi e valorizzando le potenzialità formative

dell’impresa.

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PARTE II:

GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO

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1. SCHEDA PER IL PIANO FORMATIVO

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

66

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

67

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rom

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sens

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osit

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mu

over

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one

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coo

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liev

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lo

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-to

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dell

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opri

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li a

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oni

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nte

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cenz

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oo

rd

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ore,

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ell’

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sso

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ma

di c

arte

llon

e, d

i fa

scic

olo

o di

pre

sent

azio

nedi

Po

we

rPo

int

Fo

rm

ato

re

d

ell

’ar

ea

te

cn

olo

gic

a:

resp

on

-sa

bile

del

su

ppor

to i

nfor

mat

ico

per

la r

eali

zza-

zion

e de

l la

voro

(pe

r fa

re q

uest

o è

poss

ibil

e fa

reri

feri

men

to a

lle

sche

de d

i in

form

atic

a 1

e 2

ri-

guar

dant

i il

sal

vata

ggio

dei

dat

i pe

rson

ali

sufl

op

py e

la

stes

ura

di

un

cu

rric

ulu

m v

ita

e c

onW

ord

); r

espo

nsab

ile

dell

a co

rret

ta r

eali

zzaz

ione

del

rep

ort

ag

e f

otog

rafi

coF

or

ma

tor

e d

ell

’ar

ea

pr

ofe

ssio

na

le:

cura

la

visi

ta d

egli

all

ievi

ai

labo

rato

ri e

la

spie

gazi

one,

risp

onde

ndo

all’

inte

rvis

ta,

degl

i as

pett

i es

sen-

zial

i de

lla

com

uni

tà p

rofe

ssio

nale

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appa

rte-

nen

zaF

or

ma

tor

e d

ell

’ar

ea

sc

ien

tifi

ca

: c

ura

il

ri-

spet

to d

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ambi

ente

dur

ante

la

visi

ta d

ei r

agaz

-zi

e d

i cu

rare

la

gest

ione

deg

li s

trum

enti

“m

ate-

mat

ici”

(ri

ghel

li,

squ

adre

, ec

c.)

per

la r

eali

zza-

zion

e de

i ca

rtel

loni

o d

ei f

asci

coli

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a s

cie

nti

fic

a:

resp

onsa

bile

di

forn

ire

le n

ozio

ni g

eom

etri

a ch

ere

ndan

o gl

i al

liev

i co

nsap

evol

i de

ll’u

tili

tà c

heta

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ozio

ni h

anno

nel

la v

ita

quot

idia

na (

risp

on-

denz

a tr

a la

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ltà

quot

idia

na e

la

rapp

rese

nta-

zion

e ch

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geo

met

ria

ne d

à);

resp

onsa

bile

di

spie

gare

la

diff

eren

za t

ra l

a pr

o-

PR

IMO

AN

NO

40

ore

Att

ivit

à e

pro

dott

iO

bie

ttiv

i fo

rmati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

i

Non

è r

ichi

esto

alcu

n ti

po d

ipr

ereq

uis

ito

Non

è r

ichi

esto

alcu

n ti

po d

i re

quis

ito

Prereq

uis

iti

�R

EA

LI

ZZ

AZ

IO

NE

DI

UN

SA

CC

HE

TT

O

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

68

RE

AL

IZZ

AZ

ION

E

PR

OD

OT

TO

PR

OF

ES

SIO

NA

LE

40

ore

Att

ivit

à e

pro

dott

iO

bie

ttiv

i fo

rmati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

iP

rereq

uis

iti

�F

ar a

cqu

isir

e u

na p

ropr

ietà

di

ling

uag

gio

del

less

ico

dell

a co

mu

nità

pro

fess

iona

le,

svil

up-

pand

o la

cap

acit

à di

esp

ress

ione

med

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e l’

uti-

lizz

o di

ter

min

i te

cnic

i�

Pro

muo

vere

neg

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paci

tà d

i ab

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r-si

a r

agio

nare

sul

per

ché

e su

l co

me

di p

robl

emi

prat

ici

e as

trat

ti,

isol

ando

cau

se e

d ef

fett

i e

dim

atu

rare

com

pete

nze

di g

iudi

zio

e di

val

uta

-zi

one,

abi

tuan

dosi

ad

asso

ciar

e e

clas

sifi

care

in

dive

rsi

live

lli

gera

rchi

ci i

var

i as

pett

i di

un

pro-

blem

a�

Svi

lupp

are

la c

apac

ità

di s

inte

si n

ella

rap

pre-

sent

azio

ne g

rafi

ca d

i co

ncet

ti d

iffe

rent

i�

Met

tere

l’a

llie

vo i

n gr

ado

di d

ocu

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tare

le

sue

impr

essi

oni

ed i

suo

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udiz

i�

Sti

mol

are

gli

alli

evi

ad a

cqui

sire

una

con

osce

n-za

se

mp

re

più

ap

pro

fon

dit

a d

elle

cl

assi

mer

ceo

log

ich

e�

Fav

orir

e l’

impi

ego

di s

tru

men

tazi

oni

info

rma-

tich

e pe

r le

ril

evaz

ioni

�S

vilu

ppar

e ne

ll’a

llie

vo l

a cr

eati

vità

nel

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liz-

zare

un

prog

etto

ass

egna

to�

Pro

muo

vere

neg

li a

llie

vi l

a co

nsap

evol

ezza

del

valo

re d

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reg

ole

nell

e lo

gich

e di

mer

cato

equ

indi

nel

la c

onvi

venz

a ci

vile

(i

banc

onis

ti d

eisu

perm

erca

ti v

isit

ati

rice

vono

dag

li a

llie

vi p

un-

tegg

i m

inor

i in

cas

o no

n ri

spet

tino

le

norm

ativ

evi

gent

i, a

d es

empi

o no

n in

doss

ano

il c

opri

capo

o no

n de

trag

gono

la

tara

nel

pes

o de

gli

alim

en-

ti v

endu

ti)

tezi

one

che

la c

arta

off

re a

gli

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enti

(po

lver

e)e

che

altr

i m

ater

iali

pos

sono

off

rire

(pe

r es

em-

pio

la p

last

ica

prot

egge

anc

he d

a u

mid

ità)

Fo

rm

ato

re

d

ell

’ar

ea

p

ro

fessio

na

le

Res

pons

abil

e di

far

ese

guir

e il

dis

egno

su

car

tape

r al

imen

ti e

di

spie

gare

l’i

mpo

rtan

za d

ell’

uso

di c

olla

non

tos

sica

Fo

rm

ato

re

d

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’ar

ea

sc

ien

tifi

ca

: re

spo

nsa

-bi

le d

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UdA

, no

rme

HA

CC

P, m

erce

olog

iaF

or

ma

tor

e

de

ll’a

re

a

pr

ofe

ssio

na

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cara

t-te

rist

iche

org

anol

etti

che

dei

prod

otti

ali

men

tari

Fo

rm

ato

re

d

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’ar

ea

te

cn

olo

gic

a:

tab

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Excel

Tutor-c

oo

rd

ina

tor

e:

resp

on

sab

ile

di

cura

rel’

aspe

tto

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zion

ale

di q

ues

ta a

ttiv

ità

e la

ge-

stio

ne d

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com

uni

cazi

one

DI

CA

RT

A

(CO

NF

EZ

ION

AM

EN

TO

)

�A

NA

LIS

I D

EL

ME

R-

CA

TO

E

D

EL

LA

CO

NC

OR

RE

NZ

A /

GA

ST

RO

NO

MIA

Com

e pr

ereq

uis

ito

è pr

evis

ta l

a co

no-

scen

za d

elle

nor

me

HA

CC

P e

del

lam

erce

olog

ia d

iba

se

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

69

OR

GA

NIZ

ZA

ZIO

NE

EV

EN

TO

FIN

AL

E

� E

VE

NT

O F

INA

LE

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a s

cie

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fic

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resp

on

sa-

bile

, pi

ano

di l

avor

o, b

ud

get,

val

uta

zion

e.F

or

ma

tor

e d

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’ar

ea

d

ei

lin

gu

ag

gi:

resp

onsa

bile

deg

li i

nter

vent

i li

ngu

isti

ci.

Fo

rm

ato

re

ar

ea

pr

ofe

ssio

na

le:

supp

orto

tec

-ni

co (

conf

ront

o fr

a m

odel

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Tutor-c

oo

rd

ina

tore:

supp

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del

tea

m d

i co

rso

Fo

rm

ato

re

ar

ea

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cn

olo

gic

a:

asp

etti

in

for-

mat

ici.

Tutor-c

oo

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ina

tor

e:,

cu

ra

l’as

pet

tore

lazi

onal

e de

lla

fest

a e

del

cont

atto

con

i g

eni-

tori

. R

espo

nsab

ile,

ino

ltre

, de

l co

ordi

nam

ento

gene

rale

del

l’at

tivi

tà,

sopr

attu

tto

dell

e su

e pa

r-ti

esp

ress

ive

e re

lazi

onal

iF

or

ma

tor

e

de

ll’a

re

a

de

i li

ng

ua

gg

i:

cura

l’as

pett

o li

ngui

stic

o de

lle

inte

rvis

te e

del

le r

ela-

tive

tra

scri

zion

i, e

dei

car

tell

oni

illu

stra

tivi

del

-

�F

avor

ire

negl

i al

liev

i la

cap

acit

à di

avv

erti

rela

dif

fere

nza

tra

il b

ene

ed i

l m

ale

ed o

rien

tars

idi

con

segu

enza

nel

le s

celt

e di

vit

a e

nei

com

-po

rtam

enti

soc

iali

e c

ivil

i

�S

vilu

ppar

e ab

ilit

à e

cara

tter

isti

che

pers

onal

iat

trav

erso

la

pers

onal

izza

zion

e de

lle

prop

rie

scel

te,

pote

nzia

ndo

la c

apac

ità

deci

sion

ale

inpr

esen

za d

i ri

sors

e m

ater

iali

e t

empo

rali

lim

i-ta

te�

Fav

orir

e ne

gli

alli

evi

un

proc

esso

att

rave

rso

cui

arri

vare

a p

osse

dere

un

adeg

uat

o nu

mer

odi

str

um

enti

for

mal

i, m

atem

atic

i o

com

unq

ue

logi

ci,

e sa

perl

i ap

plic

are

a di

vers

i am

biti

di

prob

lem

i ge

nera

li e

spe

cifi

ci�

Sti

mol

are

i ra

gazz

i, a

ttra

vers

o u

no s

tru

men

tom

ult

imed

iale

int

erat

tivo

che

par

te d

a u

na s

i-tu

azio

ne

con

cret

a (l

’acq

uis

to d

i u

n f

oo

d-

proc

esso

r),

ad a

cqu

isir

e la

ter

min

olog

ia e

le

rego

le d

i ba

se d

ell’

econ

omia

azi

enda

le�

Off

rire

agl

i al

liev

i l’

oppo

rtun

ità

di a

vere

str

u-m

enti

con

cret

i pe

r m

uov

ersi

age

volm

ente

en-

tro

la “

quot

idia

nità

”, s

apen

do s

volg

ere

i co

m-

piti

da

essa

ric

hies

ti�

Pro

mu

over

e ne

gli

alli

evi

la c

onos

cenz

a cr

iti-

ca d

ei c

once

tti

mat

emat

ici,

in

mod

o da

pot

erop

erar

e co

n es

si n

ella

ris

olu

zion

e di

pro

blem

ico

ncr

eti

�P

rom

uov

ere

negl

i al

liev

i la

con

sape

vole

zza

dell

e pr

opri

e ca

paci

tà,

atti

tudi

ni e

asp

iraz

ioni

e de

lle

cond

izio

ni d

i re

altà

in

cui

si p

osso

nova

lori

zzar

e e

real

izza

re�

Pro

mu

over

e la

col

labo

razi

one

e la

coo

pera

-zi

one

tra

gli

alli

evi

�P

rom

uove

re n

ei r

agaz

zi l

a co

nsap

evol

ezza

del

perc

orso

svo

lto

dura

nte

l’an

no,

dell

e ca

paci

-tà

svi

lupp

ate,

dei

pro

dott

i re

aliz

zati

e d

elle

50

ore

Att

ivit

à e

pro

dott

iO

bie

ttiv

i fo

rmati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

iP

rereq

uis

iti

Su

pera

men

to d

eim

odu

li s

u c

onvi

-ve

nza

civi

le e

dec

on

om

ia

Acq

uis

izio

nede

lle

com

pete

nze

rela

tive

al

prim

oan

no

20

ore

EL

AB

OR

AZ

ION

E

DI

UN

BU

DG

ET

�A

CQ

UIS

TO

DI

UN

FO

OD

-

PR

OC

ES

SO

R

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

70

Att

ivit

à e

pro

dott

iO

bie

ttiv

i fo

rmati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

i

la m

ostr

aF

or

ma

tor

e

de

ll’a

re

a

tec

no

log

ica

: cu

ra i

lsu

ppor

to i

nfor

mat

ico

per

la r

eali

zzaz

ione

del

lavo

ro e

la

corr

etta

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lizz

azio

ne d

el r

ep

ort

ag

efo

togr

afic

o e

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pres

e vi

deo

Fo

rm

ato

re

d

ell

’ar

ea

p

ro

fessio

na

le:

cura

l’al

lest

imen

to d

ella

mos

tra

dei

lavo

ri p

rodo

tti

ede

lla

real

izza

zion

e de

l ca

rtel

lone

sul

cic

lo d

i pr

o-du

zion

e de

i la

vori

svo

lti

Fo

rm

ato

re

d

ell

’ar

ea

sto

ric

o-s

oc

io-e

co

no

-

mic

a:

resp

onsa

bile

del

la p

repa

razi

one

e de

lla

rapp

rese

ntaz

ione

del

le s

cene

tte

sche

rzos

e e

dell

ara

ccol

ta d

el m

ater

iale

uti

le p

er p

rodu

rre

la p

re-

sent

azio

ne i

n P

ow

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oin

t o

la v

ideo

cass

etta

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a s

cie

nti

fic

a:

resp

on

sa-

bile

del

ris

pett

o de

ll’a

mbi

ente

du

rant

e lo

svo

l-gi

men

to d

ella

fes

ta e

di

cura

re l

a ge

stio

ne d

egli

stru

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ti “

mat

emat

ici”

(ri

ghel

li,

squ

adre

, ec

c.)

per

la r

eali

zzaz

ione

dei

car

tell

oni

pote

nzia

lità

anc

ora

da s

vilu

ppar

e�

Pro

mu

over

e ne

gli

alli

evi

la c

apac

ità

di c

omu

-ni

care

, at

trav

erso

var

ie m

odal

ità

(mul

tim

edia

li,

espr

essi

ve,

ling

uist

iche

, gr

afic

he),

i p

ropr

i vi

s-su

ti e

le

prop

rie

espe

rien

ze p

erso

nali

�P

rom

uove

re n

egli

all

ievi

la

cosc

ienz

a de

lle

pro-

prie

din

amic

he p

erso

nali

che

por

tano

all

’af-

ferm

azio

ne d

ella

pro

pria

ide

ntit

à at

trav

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rapp

orti

cos

tru

ttiv

i co

n ad

ult

i di

rif

erim

ento

e co

etan

ei�

Pro

muo

vere

neg

li a

llie

vi l

a ca

paci

tà d

i pa

dro-

negg

iare

gli

str

um

enti

esp

ress

ivi

indi

spen

sabi

-li

per

ges

tire

in

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iera

co

stru

ttiv

a il

co

n-

fron

to s

ocia

le

Prereq

uis

iti

seg

ue

:

� E

VE

NT

O F

INA

LE

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

71

SE

CO

ND

O A

NN

O

45

ore

Ob

iett

ivi

form

ati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

i

Acq

uis

izio

nede

lle

com

pete

nze

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tiv

eal

pri

mo

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Prereq

uis

iti

�P

rom

uov

ere

la c

apac

ità

di s

ervi

rsi

con

pro-

prie

tà d

egli

str

um

enti

di

cons

ult

azio

ne e

deg

list

rum

enti

in

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atic

i,

per

o

tten

ere

docu

men

tazi

oni,

scr

iver

e e

arch

ivia

re�

Aiu

tare

gli

all

ievi

a p

orre

le

basi

per

sup

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ele

dim

ensi

oni

stru

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tali

del

la P

aten

te E

uro

-p

ea p

er i

l C

om

pu

ter

(Ecd

l) e

dim

ost

rare

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cons

ider

are

la m

ulti

med

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tà e

l’u

so d

egli

str

u-m

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inf

orm

atic

i u

n fe

cond

o am

bien

te d

i ap

-pr

endi

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to,

in p

rosp

etti

va t

eori

ca e

/o p

ro-

fess

iona

le�

Pro

muo

vere

la

capa

cità

di

navi

gare

in

Inte

rnet

per

riso

lver

e pr

oble

mi,

mir

ando

all

a se

lezi

one

dell

e in

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azio

ni a

degu

ate

�P

rom

uov

ere

la c

apac

ità

di l

egge

re e

pro

durr

ete

sti

di

dif

fere

nti

dim

ensi

on

i e

com

ple

ssit

à,b

en

cost

ruit

i si

a a

liv

ello

g

ram

mat

ical

e-si

ntat

tico

, si

a a

live

llo

com

uni

cati

vo,

adat

tial

le v

arie

sit

uaz

ioni

int

erat

tive

�F

avor

ire

negl

i al

liev

i l’

acqu

isiz

ione

di

cono

-sc

enze

sol

ide

sull

a st

rutt

ura

gram

mat

ical

e de

l-l’

ital

iano

, an

che

con

oppo

rtu

ni c

onfr

onti

con

l’in

gles

e�

Pro

mu

over

e l’

uti

lizz

o de

lla

ling

ua

ingl

ese

per

i pr

inci

pali

sco

pi c

omu

nica

tivi

e o

pera

tivi

�P

rom

uov

ere

la c

apac

ità

di o

pera

re,

orie

ntan

-d

osi

nel

lo s

paz

io e

nel

tem

po

, co

nfr

on

tico

stru

ttiv

i fr

a re

altà

geo

gra

fich

e e

sto

rich

edi

vers

e�

Pro

mu

over

e il

ris

pett

o, l

a cu

ra,

la c

onse

rva-

zion

e e

il m

igli

oram

ento

del

l’am

bien

te�

Pro

mu

over

e la

com

pren

sion

e de

lla

real

tà n

a-tu

rale

con

att

eggi

amen

to d

i cu

rios

ità,

att

en-

zion

e e

risp

etto

�F

acil

itar

e ne

gli

alli

evi

l’u

tili

zzo

effi

cace

per

l’es

pre

ssio

ne

di

sé e

per

la

com

un

icaz

ion

e

Tutor-c

oo

rd

ina

tor

e:

resp

on

sab

ile

del

l’as

pet

-to

rel

azio

nale

di

ques

ta a

ttiv

ità

e la

ges

tion

ede

lla

com

uni

cazi

one

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a d

ei

lin

gu

ag

gi:

res

po

n-

sabi

le d

ell’

aspe

tto

ling

uis

tico

di

tutt

o il

lav

oro

e, i

n pa

rtic

olar

e, d

ella

ste

sura

del

dia

rio

e de

lla

trad

uzi

one

in l

ingu

a in

gles

e de

lle

vign

ette

Fo

rm

ato

re d

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’area

tecn

olo

gic

a:

cura

il

sup-

port

o in

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atic

o pe

r la

rea

lizz

azio

ne d

el l

avo-

ro e

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pp

ren

dim

ento

di

un

ad

egu

ato

uso

di

Inte

rnet

e d

elle

su

e ri

sors

eF

or

ma

tor

e d

ell

’ar

ea

sto

ric

o-s

oc

io-e

co

no

-

mic

a:

resp

onsa

bile

di

guid

are

i ra

gazz

i ne

lla

scel

-ta

del

le i

nfor

maz

ioni

cir

ca g

li a

spet

ti s

tori

ci e

cult

ural

i de

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ogo

sul

qual

e at

tuan

o la

ric

erca

ene

lla

sist

emat

izza

zion

e di

qu

este

inf

orm

azio

niF

or

ma

tor

e d

ell

’ar

ea

sc

ien

tifi

ca

: re

spo

nsa

-b

ile

del

l’ad

egu

ato

uti

lizz

o d

elle

co

mp

eten

zem

atem

atic

he p

er i

l ca

lcol

o de

lle

dist

anze

per

-co

rse

e de

lle

spes

e ef

fett

uat

e e

dell

a gu

ida

agli

alli

evi

nell

a sc

elta

del

le i

nfor

maz

ioni

cir

ca g

lias

pett

i ge

ogra

fici

e n

atur

ali

del

luog

o su

l qu

ale

attu

ano

la r

icer

caF

or

ma

tor

e d

ell

’ar

ea

pr

ofe

ssio

na

le:

resp

on

-sa

bile

di

una

rifl

essi

one-

rela

zion

e su

ll’e

vent

uale

espe

rien

ze d

i ti

roci

nio

form

ativ

o in

azi

enda

RE

AL

IZZ

AZ

ION

E

AT

TIV

ITA

DI

AC

CO

GL

IEN

ZA

�S

CH

ED

A D

I

PR

ES

EN

TA

ZIO

NE

AT

TIV

ITA

’ ES

TIV

A

Att

ivit

à e

pro

dott

i

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

72

50

ore

Ob

iett

ivi

form

ati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

iP

rereq

uis

iti

inte

rper

son

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anch

e co

dic

i, t

ra l

oro

in

te-

grat

i o

auto

nom

i (f

otog

rafi

a, c

inem

a, W

eb

,ec

c.)

dive

rsi

dall

a pa

rola

�P

rom

uov

ere

negl

i al

liev

i la

con

sape

vole

z-za

del

val

ore

dell

e re

gole

nel

la c

onvi

venz

aci

vil

e�

Pro

mu

over

e il

ris

pett

o de

lle

funz

ioni

e d

elle

rego

le d

ella

vit

a so

cial

e e

isti

tuzi

onal

e, r

ico-

nosc

endo

ne l

’uti

lità

e i

mpe

gnan

dosi

a c

om-

pren

dern

e le

rag

ioni

�F

acil

itar

e ne

gli

alli

evi

l’as

sunz

ione

di

com

-po

rtam

enti

più

ade

guat

i pe

r la

tu

tela

del

lasi

cure

zza

prop

ria,

deg

li a

ltri

e d

ell’

ambi

ente

in c

ui s

i vi

ve,

in c

ondi

zion

i or

dina

rie

o st

ra-

ordi

nari

e di

per

icol

o�

Pro

mu

over

e ne

gli

alli

evi

il s

enso

di

risp

etto

e d

i cu

ra p

er l

e co

se i

n l

oro

po

sses

so (

inqu

esto

cas

o pe

r il

mot

orin

o)

Tutor-c

oo

rd

ina

tor

e:

resp

onsa

bile

del

l’a

spet

-to

rel

azio

nale

del

l’U

dA e

del

l’or

gani

zzaz

ione

degl

i in

cont

ri d

egli

all

ievi

con

il

rapp

rese

ntan

tede

lle

forz

e de

ll’o

rdin

e e

dell

a pr

ova

prat

ica

fi-

nale

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a d

ei

lin

gu

ag

gi:

res

po

n-

sabi

le d

el l

’ela

bora

zion

e de

lle

dom

ande

e d

el-

l’as

pett

o li

ngu

isti

co d

ell’

inte

rvis

ta a

l ra

ppre

-se

ntan

te d

elle

for

ze d

ell’

ordi

ne e

del

la s

tesu

rad

ella

do

man

da

di

amm

issi

on

e p

er s

ost

ener

el’

esam

eF

or

ma

tor

e

de

ll’a

re

a

sto

ric

o-s

oc

io-e

co

no

-

mic

a:

resp

onsa

bile

del

mod

ulo

di

edu

cazi

one

alla

con

vive

nza

civi

le e

del

la p

rese

ntaz

ione

del

-le

im

plic

anze

bu

rocr

atic

he r

elat

ive

al p

osse

sso

e al

l’u

tili

zzo

del

mot

orin

o (b

ollo

, as

sicu

razi

o-ne

, bo

llin

o bl

u,

revi

sion

e, e

cc.)

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a p

ro

fessio

na

le:

resp

on

-sa

bile

del

l’as

pett

o pr

atic

o re

lati

vo a

lla

man

u-

tenz

ione

del

mot

orin

oF

or

ma

tor

e d

ell

’ar

ea

sc

ien

tifi

ca

: re

spo

nsa

-b

ile

del

l’ad

egu

ato

uti

lizz

o d

elle

co

mp

eten

zem

atem

atic

he p

er e

labo

rare

un

bu

dg

et

per

l’ac

-qu

isto

del

mot

orin

oD

oc

en

te a

bil

ita

to a

sv

olg

er

e il

c

or

so

: re

-sp

onsa

bile

del

la p

repa

razi

one

e or

gani

zzaz

ione

dei

cors

i, d

ella

ges

tion

e am

min

istr

ativ

o co

nta-

bile

del

le a

ttiv

ità

conn

esse

, de

lla

veri

fica

del

regi

stro

del

le p

rese

nze,

del

l’id

enti

fica

zion

e de

ica

ndid

ati

prim

a de

ll’e

sam

e, d

ella

let

tura

del

leis

truz

ioni

per

la

com

pila

zion

e de

lle

sche

de d

’esa

-m

e e

dell

o sv

olgi

men

to d

ella

pro

va f

inal

e. T

ale

doce

nte,

nel

le r

ispe

tto

dell

e no

rme

vige

nti,

dev

ees

sere

: un

ins

egna

nte

di a

utos

cuol

e, u

n’ap

part

e-

Att

ivit

à e

pro

dott

i

Com

e pr

ereq

uis

iti

sono

ric

hies

tele

con

osce

nze

ling

uis

tich

e,m

atem

atic

he

e m

ecca

nich

edi

bas

e, a

cqui

site

con

il p

rim

o an

no

PR

EPA

RA

ZIO

NE

GU

IDA

MO

TO

RIN

O

�C

ON

SE

GU

IME

NT

O

DE

LL

A P

AT

EN

TE

PE

R I

L M

OT

OR

INO

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

73

Att

ivit

à e

pro

dott

iO

bie

ttiv

i fo

rmati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

i

�F

avor

ire

negl

i al

liev

i le

con

dizi

oni

per

cui

uti-

lizz

are

tutt

i gl

i as

pett

i po

siti

vi c

he v

engo

no d

au

n co

rret

to l

avor

o di

gru

ppo

�P

rom

uov

ere

negl

i al

liev

i la

cap

acit

à di

asc

ol-

to,

di d

ialo

go,

di c

onfr

onto

con

le

altr

e pe

rso-

ne,

in m

odo

da a

cqui

sire

cap

acit

à re

lazi

onal

i e

com

un

icat

ive

�P

rom

uov

ere

negl

i al

liev

i la

cap

acit

à di

ris

ol-

ver

e co

n

resp

on

sab

ilit

à,

ind

ipen

den

za

eco

stru

ttiv

ità

i no

rmal

i pr

oble

mi

dell

a vi

ta q

uo-

tidi

ana

pers

onal

e�

Off

rire

agl

i al

liev

i st

rum

enti

per

acq

uis

ire

ca-

paci

tà d

ecis

iona

li s

ull

a ba

se d

ella

con

osce

nza

di s

é e

di u

n si

stem

a di

val

ori,

in

mod

o da

sap

erco

ncep

ire

prog

etti

di

vari

o or

dine

�A

iuta

re g

li a

llie

vi a

sup

erar

e pr

ospe

ttiv

e d’

ana-

lisi

tro

ppo

parz

iali

che

im

pedi

scon

o la

sco

per-

ta d

elle

con

ness

ioni

tra

i v

ari

cam

pi d

el s

aper

e,la

con

vali

dazi

one

dei

conf

ini

disc

ipli

nari

, l’

im-

port

anza

uni

fica

tric

e de

lle

visi

oni

glob

ali

�F

avor

ire

la c

apac

ità

di r

agio

nare

sec

ondo

un

cicl

o di

lav

oro

negl

i al

liev

i.�

Acc

resc

ere

l’in

divi

duaz

ione

del

le f

onti

di

peri

-co

lo p

rese

nti

nel

luog

o di

lav

oro

adot

tand

o le

mis

ure

di

prev

enzi

one

e pr

otez

ione

nec

essa

rie

nent

e al

le f

orze

di

poli

zia,

un

cara

bini

ere,

un

vigi

le u

rban

o, u

na g

uard

ia d

i fi

nanz

a, u

n do

cent

ein

pos

sess

o de

lle

com

pete

nze

deri

vant

i da

ll’a

ver

org

aniz

zato

e r

eali

zzat

o s

pec

ific

he

atti

vit

àfo

rmat

ive

di e

duca

zion

e st

rada

le,

per

alm

eno

untr

ienn

io,

cert

ific

ato

dal

diri

gent

e sc

olas

tico

, o

una

pers

ona

desi

gnat

a da

lle

asso

ciaz

ioni

e d

agli

enti

, pu

bbli

ci e

pri

vati

, im

pegn

ati

in a

ttiv

ità

col-

lega

te a

lla

circ

olaz

ione

str

adal

e e

rico

nosc

iuti

dal

Min

iste

ro d

ei T

rasp

orti

Fo

rm

ato

re

d

ell

’ar

ea

sc

ien

tifi

ca

: cu

rair

ichi

ami

sull

e co

nosc

enze

di

base

(le

ope

razi

oni

fond

amen

tali

, ca

lcol

i ne

cess

ari

per

gest

ire

un

prev

enti

vo d

i sp

esa)

Fo

rm

ato

re

a

re

a

tec

no

log

ica

: re

spo

nsa

bil

ede

llo

svil

uppo

del

le c

onos

cenz

e ed

uti

lizz

o de

gli

stru

men

ti i

nfor

mat

ici

per

la r

icer

ca i

n re

te,

uti

-li

zzo

dell

a po

sta

elet

tron

ica,

uti

lizz

o di

Wo

rd,

Ex

ce

l, P

ow

erP

oin

t.

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a d

ei

lin

gu

ag

gi:

cu

ra l

osv

ilu

ppo

dell

e fa

colt

à co

mu

nica

tive

, co

nosc

en-

ze b

ase

dell

a li

ngua

ing

lese

.

Fo

rm

ato

re

a

re

a

sto

ric

o-s

oc

io-e

co

no

mic

a:

cura

la

con

osce

nza

dei

luog

hi,

cult

ure,

usi

e c

o-st

um

i de

lle

loca

lità

sce

lte.

Tutor-c

oo

rd

ina

tor

e:

resp

on

sab

ile

del

coin

volg

imen

to,

supp

orto

, m

otiv

azio

ne d

ei g

rup-

pi,

dell

o sv

ilup

po d

i tu

tti

gli

aspe

tti

rela

tivi

all

osv

ilu

ppo

dell

e ca

paci

tà p

erso

nali

coi

nvol

ti.

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a p

ro

fessio

na

le:

resp

on

-sa

bile

del

l’U

dA,

prep

araz

ione

del

la p

asta

sfo

glia

a m

ano

e a

mac

chin

aF

or

ma

tor

e

de

ll’a

re

a

tec

no

log

ica

: ta

bel

laE

xcel

Prereq

uis

iti

10

0 o

reS

aper

i di

bas

ech

e di

nor

ma

ven

go

no

ero

gat

idu

rant

e il

pri

mo

ann

o

OR

GA

NIZ

ZA

ZIO

NE

EV

EN

TO

�O

RG

AN

IZZ

AZ

ION

E

DI

UN

VIA

GG

IO

50

ore

Acq

uis

izio

nede

lle

com

pete

nze

rela

tive

al

pri

mo

an

no

RE

AL

IZZ

AZ

ION

E

PR

OD

OT

TO

PR

OF

ES

SIO

NA

LE

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

74

per

la t

ute

la d

el l

avor

ator

e�

Svi

lupp

are

la c

onsa

pevo

lezz

a di

lav

orar

e in

mo

do

co

op

erat

ivo

�S

vilu

ppar

e ab

ilit

à e

cara

tter

isti

che

prof

essi

o-na

li n

el c

ampo

del

la r

isto

razi

one

�F

avor

ire

la c

onsa

pevo

lezz

a ch

e il

lav

orat

ore

è in

seri

to i

n u

n co

ntes

to s

ocia

le p

iù a

mpi

och

e ve

de i

l co

invo

lgim

ento

di

altr

i so

gget

ti�

Met

tere

l’a

llie

vo i

n gr

ado

di d

ocu

men

tare

le

cara

tter

isti

che

orga

nole

ttic

he d

i pr

odot

ti a

li-

men

tari

�A

ccre

scer

e ne

gli

alli

evi

la c

apac

ità

deci

sio-

nale

in

pres

enza

di

alte

rnat

ive

�S

vilu

ppar

e ne

gli

alli

evi

la c

apac

ità

di s

inte

sine

gli

alli

evi.

�P

rom

uov

ere

la c

apac

ità

di i

mpa

rare

a r

ico-

nosc

ere

e su

pera

re g

li e

rror

i e

gli

insu

cces

si,

avva

lend

osi

anch

e de

lle

oppo

rtu

nità

off

erte

dall

’am

bien

te d

i ap

pren

dim

ento

e s

ocia

le

�P

rom

uov

ere

negl

i al

liev

i la

co

nsap

evol

ezza

del

perc

orso

svo

lto

dura

nte

il c

orso

del

l’an

-no

, de

lle

capa

cità

svi

lupp

ate,

dei

pro

dott

i re

-al

izza

ti e

del

le p

oten

zial

ità

anco

ra d

a sv

ilup

-p

are

�F

ar r

ifle

tter

e gl

i al

liev

i su

lla

espe

rien

za d

ist

ag

e,

che

faci

lita

la

pres

a di

cos

cien

za d

elle

prop

rie

dina

mic

he p

erso

nali

che

por

tano

al-

l’af

ferm

azio

ne d

ella

pro

pria

ide

ntit

à at

tra-

vers

o ra

ppor

ti c

ostr

utti

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on a

dult

i gi

à in

se-

riti

nel

mon

do d

el l

avor

o�

Pro

mu

over

e ne

gli

alli

evi

la c

apac

ità

di p

a-dr

oneg

giar

e gl

i st

rum

enti

esp

ress

ivi

indi

spen

-sa

bil

i p

er g

esti

re i

n m

anie

ra c

ost

rutt

iva

ilco

nfr

on

to s

oci

ale

�S

vilu

ppar

e la

con

sape

vole

zza

di l

avor

are

inm

od

o c

oo

per

ativ

o

Tutor-c

oo

rd

ina

tor

e:

resp

on

sab

ile

del

l’as

pet

-to

rel

azio

nale

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ques

ta a

ttiv

ità

e la

ges

tion

ede

lla

com

uni

cazi

one

Tutor-c

oo

rd

ina

tor

e:

resp

on

sab

ile

del

l’as

pet

-to

rel

azio

nale

del

la f

esta

e d

el c

onta

tto

con

ige

nito

ri.

Res

pons

abil

e, i

nolt

re,

del

coor

dina

-m

ento

gen

eral

e de

ll’a

ttiv

ità,

sop

ratt

utt

o de

lle

sue

part

i es

pres

sive

e r

elaz

iona

liF

or

ma

tor

e d

ell

’ar

ea

de

i li

ng

ua

gg

i: r

esp

on

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bile

del

l’as

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o li

ngu

isti

co d

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int

ervi

ste

ede

lle

rela

tive

tra

scri

zion

i, e

dei

car

tell

oni

illu

-st

rati

vi d

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mos

tra

Fo

rm

ato

re

d

ell

’ar

ea

te

cn

olo

gic

a:

cura

il

supp

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inf

orm

atic

o pe

r la

rea

lizz

azio

ne d

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voro

e l

a co

rret

ta r

eali

zzaz

ione

del

rep

ort

ag

efo

togr

afic

o e

dell

e ri

pres

e vi

deo

Fo

rm

ato

re

d

ell

’ar

ea

p

ro

fessio

na

le:

cura

l’al

lest

imen

to d

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mos

tra

dei

lavo

ri p

rodo

tti

ede

lla

real

izza

zion

e de

l ca

rtel

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su

l ci

clo

dipr

odu

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e de

i la

vori

svo

lti;

res

pons

abil

e de

lla

Att

ivit

à e

pro

dott

iO

bie

ttiv

i fo

rmati

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Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

iP

rereq

uis

iti

�C

OM

PA

RA

ZIO

NE

DI

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ST

A S

FO

GL

IA

PR

OD

OT

TA

A M

AN

O E

D A

MA

CC

HIN

A)

DA

GL

I A

LL

IEV

I

20

ore

Com

e pr

ereq

uis

ito

è pr

evis

tal’

acqu

isiz

ione

dell

e co

mpe

tenz

ere

lati

ve a

lse

cond

o an

no.

OR

GA

NIZ

ZA

ZIO

NE

EV

EN

TO

FIN

AL

E

�E

VE

NT

O F

INA

LE

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

75

Att

ivit

à e

pro

dott

iO

bie

ttiv

i fo

rmati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

iP

rereq

uis

iti

�S

vilu

ppar

e ab

ilit

à e

cara

tter

isti

che

prof

es-

sion

ali

nel

cam

po d

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ris

tora

zion

ep

rep

araz

ion

e d

ei p

rod

ott

i al

imen

tari

off

erti

dura

nte

il r

infr

esco

Fo

rm

ato

re

d

ell

’ar

ea

sto

ric

o-s

oc

io-e

co

no

-

mic

a:

resp

onsa

bile

del

la p

repa

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one

e de

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racc

olta

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mat

eria

le u

tile

per

pro

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e la

pre

-se

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in

Pow

erP

oint

o l

a vi

deoc

asse

tta

Fo

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ato

re

de

ll’a

re

a s

cie

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fic

a:

cura

il

ri-

spet

to d

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amb

ien

te d

ura

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lo

sv

olg

imen

tode

lla

fest

a e

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urar

e la

ges

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e de

gli

stru

men

ti“m

atem

atic

i” (

righ

elli

, sq

uad

re,

ecc.

) pe

r la

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aliz

zazi

one

dei

cart

ello

ni

Dur

ante

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seco

ndo

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è p

revi

sta,

com

e el

emen

to e

ssen

zial

e de

l pe

rcor

so f

orm

ativ

o, l

’esp

erie

nza

di s

tag

e d

a sv

olge

rsi

in c

irca

160

ore

con

le m

odal

ità

indi

cate

nel

la g

uida

.S

TA

GE

AZ

IEN

DA

LE

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

76

TE

RZ

O A

NN

O

40

ore

Ob

iett

ivi

form

ati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

i

Co

no

scen

zee

capa

cità

rela

tive

al

seco

ndo

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Prereq

uis

iti

OR

GA

NIZ

ZA

ZIO

NE

EV

EN

TO

�V

ISIT

A

CU

LT

UR

AL

E

AD

UN

A C

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A’

D’A

RT

E I

TA

LIA

NA

Att

ivit

à e

pro

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i

�F

avor

ire

tra

gli

alli

evi

le c

ondi

zion

i, p

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ui

uti

lizz

are

tutt

i gl

i as

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i po

siti

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he d

eriv

a-no

da

un

corr

etto

lav

oro

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rupp

o�

Pro

mu

over

e ne

gli

alli

evi

la c

apac

ità

di a

scol

-to

, di

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logo

, di

con

fron

to c

on l

e al

tre

pers

o-ne

, in

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o da

acq

uisi

re c

apac

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rela

zion

ali

eco

mu

nic

ativ

e�

Off

rire

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i al

liev

i st

rum

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per

acq

uisi

re c

a-pa

cità

dec

isio

nali

su

lla

base

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la c

onos

cenz

adi

e di

un

sist

ema

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alor

i, i

n m

odo

da s

aper

conc

epir

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oget

ti d

i va

rio

ordi

ne�

Aiu

tare

gli

all

ievi

a s

uper

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pros

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ive

d’an

a-li

si t

ropp

o pa

rzia

li,

che

impe

disc

ono

la s

co-

pert

a de

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conn

essi

oni

tra

i va

ri c

ampi

del

sape

re,

la c

onva

lida

zion

e de

i co

nfin

i di

scip

li-

nari

, l’

impo

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za u

nifi

catr

ice

dell

e vi

sion

igl

obal

i�

Pro

mu

over

e ne

gli

alli

evi

la c

apac

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emor

ia d

el p

assa

to,

rico

nosc

erne

la

per-

man

enza

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pre

sent

e e

far

teso

ro d

i qu

este

cons

apev

olez

ze p

er l

a so

luzi

oni

dei

prob

le-

mi

che

si i

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tran

o e

per

la p

roge

ttaz

ione

del

futu

ro�

Fav

orir

e la

con

osce

nza

dei

luog

hi/s

edi

isti

tu-

zion

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dell

o S

tato

ita

lian

o�

Sen

sibi

lizz

are

gli

alli

evi

sull

e ta

ppe

fond

amen

-ta

li s

ui l

uogh

i de

lla

stor

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tali

ana

�P

rom

uov

ere

la r

ifle

ssio

ne s

ui

cont

enu

ti a

p-pr

esi

e su

gli

inse

gnam

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del

le p

rinc

ipal

i fi

-gu

re d

ella

cu

ltu

ra e

del

la s

tori

a, c

onfr

onta

n-do

li c

on l

e di

nam

iche

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pro

prio

io

�P

rom

uove

re n

egli

all

ievi

la

capa

cità

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legg

e-re

un’

oper

a d’

arte

, ap

prez

zare

e v

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izza

re i

lpa

trim

onio

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isti

co e

d am

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tale

�A

iuta

re g

li a

llie

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ric

onos

cere

i t

ratt

i e

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men

sion

i sp

ecif

iche

del

la c

ult

ura

e d

el v

iver

e

Tutor-c

oo

rd

ina

tore:

resp

onsa

bile

del

la U

dA;

supp

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org

aniz

zati

vo e

rap

port

i co

n le

fa-

mig

lie

Fo

rm

ato

re

d

ell

’ar

ea

so

cio

-ec

on

om

ico

:

resp

onsa

bile

del

l’as

pett

o li

ngu

isti

co d

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in-

terv

iste

e d

elle

rel

ativ

e tr

ascr

izio

ni,

e de

i ca

r-te

llon

i il

lust

rati

vi d

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mos

tra

Fo

rm

ato

re

ar

ea

de

i li

ng

ua

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i: s

vil

up

po

dell

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paci

tà d

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rgan

izza

re u

n la

voro

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gru

ppo,

di

sint

etiz

zare

ed

elab

orar

e re

lazi

oni

scri

tte

ed o

rali

su

ll’e

vent

o;co

mu

nica

re e

ge-

stir

e re

lazi

oni.

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

77

40

ore

Ob

iett

ivi

form

ati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

iP

rereq

uis

iti

Att

ivit

à e

pro

dott

i

soci

ale

cont

empo

rane

i, r

adic

i ch

e li

leg

ano

al m

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do

cla

ssic

o e

giu

dai

co-c

rist

ian

o e

l’id

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tà s

piri

tual

e e

mat

eria

le d

ell’

Ital

ia e

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’Eu

ropa

�P

rom

uov

ere

negl

i al

liev

i la

cap

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à di

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-tu

arsi

a r

agio

nare

su

l pe

rché

e s

ul

com

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prob

lem

i pr

atic

i e

astr

atti

, is

olan

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ause

ed

effe

tti

e di

mat

ura

re c

ompe

tenz

e di

giu

dizi

oe

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alu

tazi

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abi

tuan

dosi

ad

asso

ciar

e e

clas

sifi

care

in

dive

rsi

live

lli

gera

rchi

ci i

var

ias

pett

i di

un

prob

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a�

Pro

mu

ov

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nel

l’al

liev

o u

n a

tteg

gia

men

toch

e te

nde

a sc

hem

atiz

zare

con

cett

i di

vers

ied

a r

icon

durl

i a

fatt

ispe

cie

astr

atte

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rife

ri-

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to a

ppli

cabi

li a

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erse

rea

ltà

�S

tim

olar

e la

ric

erca

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docu

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tazi

one

qual

esu

ppor

to p

er i

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opri

o la

voro

�S

vilu

ppar

e ab

ilit

à e

cara

tter

isti

che

pers

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ich

e po

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o in

seg

uit

o al

la p

erso

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zzaz

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dei

perc

orsi

lav

orat

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seco

ndo

scel

te p

ro-

prie

�P

rom

uov

ere

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i al

liev

i la

cap

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à di

af-

fron

tare

un

tem

a e

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esti

rlo

e sv

ilu

ppar

lone

i su

oi d

iver

si a

spet

ti,

attr

aver

so l

’uti

lizz

odi

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com

pete

nze

�P

rom

uov

ere

negl

i al

liev

i l’

uti

lizz

o di

str

u-

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ti i

nfor

mat

ici

per

otte

nere

doc

um

enta

-zi

one,

ela

bora

re g

rafi

ci e

d im

mag

ini,

rip

ro-

durr

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mag

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e ri

uti

lizz

arle

, sc

rive

re e

dar

chiv

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�O

ffri

re a

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all

iev

i st

rum

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per

pre

nd

ere

cons

apev

olez

za d

el p

assa

to,

rico

nosc

erne

la

perm

anen

za n

el p

rese

nte

e fa

r te

soro

di

que-

ste

cons

apev

olez

ze p

er l

a so

luzi

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dei

pro-

blem

i ch

e si

inc

ontr

ano

e pe

r la

pro

gett

azio

-ne

del

fut

uro

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a s

cie

nti

fic

a:

resp

on

sa-

bile

del

l’U

dA,

norm

e H

AC

CP,

mer

ceol

ogia

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a p

ro

fessio

na

le:

cara

t-te

rist

iche

org

anol

etti

che

dei

prod

otti

ali

men

-ta

ri,

i 7

dif

etti

del

pan

eF

or

ma

tor

e

de

ll’a

re

a

tec

no

log

ica

: ta

bel

laE

xcel

Tutor-c

oo

rd

ina

tor

e:

resp

onsa

bile

del

l’as

pet-

to r

elaz

iona

le d

i qu

esta

att

ivit

à e

la g

esti

one

dell

a co

mu

nica

zion

e

Fo

rm

ato

re

de

ll’a

re

a p

ro

fessio

na

le:

resp

on

-sa

bile

del

l’U

dA,

pres

enta

zion

e de

l pi

ano

di l

a-vo

ro,

valu

tazi

one

del

prod

otto

, su

ppor

to t

ec-

nic

oF

or

ma

tor

e d

ell

’ar

ea

te

cn

olo

gic

a:

sup

po

rto

info

rmat

ico

Tutor-c

oo

rd

ina

tor

e:

resp

onsa

bile

del

le p

arti

espr

essi

ve e

di

pres

enta

zion

e de

l la

voro

40

ore

RE

AL

IZZ

AZ

ION

E

PR

OD

OT

TO

PR

OF

ES

SIO

NA

LE

�A

NA

LIS

I D

EL

ME

RC

AT

O E

DE

LL

A

CO

NC

OR

RE

NZ

A /

PA

NE

TT

ER

IA

Co

no

scen

zee

capa

cità

rela

tive

al

seco

ndo

anno

RE

AL

IZZ

AZ

ION

E

PR

OD

OT

TO

PR

OF

ES

SIO

NA

LE

�C

AR

TA

DE

L P

AN

E

(AS

SO

CIA

RE

AD

UN

TIP

O D

I P

AN

E

UN

A S

PE

CIF

ICA

PIE

TA

NZ

A)

All

ievi

del

terz

o a

nn

o

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

78

Att

ivit

à e

pro

dott

iO

bie

ttiv

i fo

rmati

vi

Du

rata

Per

son

ale

e c

om

pit

i

10

0 o

reS

VIL

UP

PO

AT

TIV

ITA

DI

OR

DIN

E S

OC

IAL

E

�S

tim

olar

e gl

i al

liev

i al

la r

isco

pert

a de

lla

trad

i-zi

one

stor

ico-

soci

ale

e cu

ltu

rale

del

la p

ropr

iare

altà

�S

vilu

ppar

e la

cap

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à di

apr

irsi

all

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vers

ere

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cu

ltu

rali

�F

avor

ire

il l

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o or

gani

zzat

ivo

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rupp

o e

stim

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i al

liev

i ad

ind

ivid

uar

e i

vant

aggi

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a co

oper

azio

ne�

Svi

lupp

are

abil

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e ca

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eris

tich

e pr

ofes

sio-

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nel

cam

po d

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ris

tora

zion

e�

Ado

ttar

e co

mpo

rtam

enti

ade

guat

i al

le n

orm

eig

ieni

che

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urez

za�

Svo

lger

e la

vora

zion

i di

pan

ette

ria,

pas

ticc

e-ri

a, t

rasf

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azio

ne d

egli

ali

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ti�

Svi

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nell

’all

ievo

il

sens

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app

arte

nen-

za a

lla

com

uni

tà p

rofe

ssio

nale

�A

ccre

scer

e ne

ll’a

llie

vo l

a co

nsap

evol

ezza

che

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, do

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ver

appr

eso

i co

ncet

ti c

hiav

i, è

in

grad

o di

org

aniz

zare

aut

onom

amen

te u

n ev

en-

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

79

2. PROSPETTIVA TEMPORALE: FLOW CHART

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

80

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

81

ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI:PRIMO ANNO

ACCOGLIENZA

Scheda

Per questa UdA

sono previsti

Incontri di

orientamento e

Colloqui con le

famiglie

CONFEZIONAMENTO

SACCHETTO DI CARTA

LARSA

recuperoValutazione

LARSA

approfondimento

ANALISI DEL MERCATO

E DELLA CONCORREN-

ZA / GASTRONOMIA

ValutazioneLARSA

recupero

LARSA

approfondimento

ValutazioneLARSA

recupero

LARSA

approfondimento

ORGANIZZAZIONE

DI UNA FESTA

DI FINE ANNO

Per questa UdA

sono previsti

Colloqui con le

famiglie

Passaggioal 2° anno

NO

SI

NO

SI

NO

SI

ACQUISTO DI UN

FOOD PROCESSOR

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

82

ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI:SECONDO ANNO

ACCOGLIENZA

Scheda

attività estiva

Per questa UdA

sono previsti

Colloqui con le

famiglie

PATENTE

PER IL MOTORINO

LARSA

recuperoValutazione

LARSA

approfondimento

ValutazioneLARSA

recupero

LARSA

approfondimento

ValutazioneLARSA

recupero

LARSA

approfondimento

ValutazioneLARSA

recupero

LARSA

approfondimento

Passaggioal 3° anno

ORGANIZZAZIONEDI UN VIAGGIO

COMPARAZIONE

PASTA SFOGLIA

NO

SI

NO

SI

NO

SI

NO

SI

ORGANIZZAZIONE

DI UNA FESTA DI

FINE ANNO

Per questa UdA

sono previstiColloqui con le

famiglie

STAGE AZIENDALE EPREPARAZIONE RELAZIONE

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

83

LARSA

recupero Valutazione

LARSA

approfondimento

Valutazione

LARSA

recupero

LARSA

approfondimento

Queste UdA possono essere svolte anche

in ordine inverso

ValutazioneLARSA

recupero

LARSA

approfondimento

ValutazioneLARSA

recupero

LARSA

approfondimento

Accesso almondo del

lavoro

CARTA

DEL PANESTAGE AZIENDALE

Tesi di Stage

VISITA CULTURALE AD UNACITTA’ D’ARTE ITALIANA

PROVA FINALE

DI QUALIFICAANALISI DEL MERCATO

CONCORRENZA / PANETTERIA

Passaggioal 4° anno

ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI:TERZO ANNO

NO

SI

NO

SI

NO

SI

NO

SI

ORGANIZZAZIONE

DI UN BUFFET

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PARTE III:

DESCRIZIONE DELLE

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

(U d A)

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1.Unità di Apprendimento per il primo anno

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

88

Elenco degli strumenti proposti per il Primo anno

N. NATURA SPECIFICAZIONE

1 Unità di apprendimento Scheda

Accoglienza Strumenti

2 Unità di apprendimento Scheda

Confezionamento Strumenti

sacchetto di carta

3 Unità di apprendimento Scheda

Analisi del mercato e della Strumenti

concorrenza /gastronomia

4 Unità di apprendimento Scheda

Acquisto di un Strumenti

food-processor

6 Unità di apprendimento Scheda

Evento finale Strumenti

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

89

Compito / prodotto

1.1 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Dossier sulla comunità professionale”

Primo anno

Denominazione Realizzazione attività di accoglienza

Obiettivi formativi

Realizzazione di un cartellone, o di un fascicolo o di una presentazio-

ne in PowerPoint, in cui venga presentato chi sono i membri del

gruppo di lavoro e quanto hanno conosciuto della realtà del CFP e

della comunità professionale in cui sono inseriti. Tale attività potrà

essere preceduta dalla realizzazione di un “gioco” iniziale, in cui gli

allievi possano conoscersi tra loro e dividersi in piccoli gruppi di

lavoro, in vista dell’attuazione del prodotto.

Il prodotto potrà poi essere presentato dai membri dei singoli gruppi

o nella riunione assembleare del mattino, in modo che gli appartenenti

alle diverse comunità professionali presenti nel Centro possano co-

noscere anche le altre comunità oltre alla propria, o al primo incontro

con i genitori.

� Promuovere la conoscenza della realtà formativa in cui gli allievi si

sono inseriti (ambiente, laboratori, regolamento, personale

educativo, ecc.)� Promuovere negli allievi la conoscenza delle caratteristiche perso-

nali richieste per l’inserimento nella comunità professionale in vista

di una conferma della scelta fatta� Promuovere l’interesse, la sensibilità e la curiosità verso la profes-

sione� Promuovere la collaborazione e la cooperazione degli allievi tra loro� Promuovere lo sviluppo della capacità di ascolto, di dialogo e di

confronto, accogliendo con la giusta misura di prudenza e di rispet-

to quanto dicono gli altri� Promuovere negli allievi la presa di coscienza delle proprie dina-

miche personali, che portano all’affermazione della propria iden-

tità attraverso rapporti costruttivi con adulti di riferimento e co-

etanei� Aiutare gli allievi a porre le prime basi per superare le dimensioni

strumentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimostra-

re di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti informatici

un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o

professionale

1) Conoscere i compagni di corso e, in modo più approfondito, i

compagni del gruppo di lavoro

2) Adottare comportamenti adeguati al lavoro di gruppo

Obiettivi specifici

di apprendimento

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

90

Denominazione Realizzazione attività di accoglienza

Destinatari

Tempi di

svolgimento

Sequenza in fasi

ed esperienze

3) Conoscere gli ambienti, i laboratori ed il personale educativo del

CFP

4) Conoscere più approfonditamente l’ambiente del Centro, incon-

trando gli allievi dell’ultimo anno per sapere da loro come è

stato il loro ingresso al CFP e come si sono trovati

5) Conoscere la strutturazione generale della comunità professio-

nale di appartenenza

6) Riconoscere i prodotti / servizi tipici realizzati, le tecnologie im-

piegate e le figure professionali impegnate

7) Realizzare interviste ad alcuni membri del CFP (direttore, tutor,

allievi del terzo anno)

8) Essere in grado di riportare per scritto le interviste realizzate

9) Realizzare fotografie delle persone e degli ambienti del CFP

10) Utilizzare materiali per la realizzazione del cartellone

11) Utilizzare materiali multimediali per comporre il fascicolo o la

presentazione in PowerPoint

12) Realizzare un cartellone, un fascicolo o una presentazione in

PowerPoint utilizzando le interviste, le fotografie e tutto il ma-

teriale raccolto durante la visita al Centro

Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non

è richiesto alcun tipo di prerequisito

La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore ed è da svolgersi all’ini-

zio per percorso formativo

� Presentazione dell’UdA da parte di un formatore� Gioco di conoscenza all’interno del gruppo� Divisione in gruppi di 4/5 allievi ciascuno� Visita alle aule e ai laboratori e realizzazione di fotografie di questi

ambienti� Incontro con il direttore del Centro e realizzazione di fotografie e di

una intervista� Incontro con il tutor del corso e realizzazione di fotografie e di una

intervista� Incontro con un gruppo di allievi del terzo anno e realizzazione di

fotografie e di una intervista� Analisi e sistemazione del materiale raccolto� Valutazione delle capacità dei membri del gruppo per la scelta del

prodotto da realizzare� Impostazione di un cartellone, o fascicolo, o presentazione di

PowerPoint in cui inserire in modo creativo il materiale raccolto

Obiettivi specifici

di apprendimento

segue:

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

91

Denominazione Realizzazione attività di accoglienza

Materiali

� Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto alla riunione as-

sembleare del mattino� Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto al primo incontro

con i genitori

Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale del gioco di conoscenza

iniziale e l’organizzazione delle visite dei ragazzi al Centro e degli

incontri con le varie figure (direttore, allievi dell’ultimo anno, formatori,

ecc.)

Formatore dell’area dei linguaggi: curar l’aspetto linguistico dell’in-

tervista e della sua trascrizione e dell’intero lavoro, sia esso in forma

di cartellone, di fascicolo o di presentazione di PowerPoint

Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la

realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage foto-

grafico

Formatore dell’area professionale: cura la visita degli allievi ai labo-

ratori e di spiegare, rispondendo all’intervista, gli aspetti essenziali

della comunità professionale di appartenenza

Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente duran-

te la visita dei ragazzi e di curare la gestione degli strumenti “matema-

tici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni o dei

fascicoli

� Scheda per il gioco iniziale di conoscenza, che è possibile consulta-

re in: BECCIU M. – COLASANTI A.R., La promozione delle capacità

personali. Teoria e prassi, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 35-37.� Schede per le interviste, che è possibile consultare in: CNOS-FAP

PIEMONTE, L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza,

Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 100-105.� Macchina fotografica� PC con PowerPoint� Videoproiettore� Cartelloni colorati� Fogli colorati� Forbici� Colla� Pennarelli

segue:

Sequenza in fasi

ed esperienze

Risorse

umane

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

92

Compito / prodotto

1.2 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Confezionamento di un sacchetto di carta”

Primo anno

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Destinatari

Obiettivi specifici

di apprendimento

Realizzare un sacchetto di carta per alimenti

� Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto per il miglioramento

della conoscenza di sé.� Favorire l’apprendimento alla precisione

1) Prendere coscienza delle grandezze metriche fondamentali

2) Applicare le proprietà delle operazioni e utilizzare procedure di

calcolo

3) Applicare semplici nozioni di geometria

Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non

sono previsti prerequisiti

La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Come periodo di svolgi-

mento si consiglia di farlo nel periodo di settembre/ottobre

� Presentazione del lavoro� Introduzione delle semplici nozioni di geometria necessarie� Disegno su carta per sacchetti ed esecuzione sacchetto� Recupero delle anomalie� Valutazione finale

Formatore dell’area scientifica: responsabile di fornire le nozioni

geometria che rendano gli allievi consapevoli dell’utilità che tali no-

zioni hanno nella vita quotidiana (rispondenza tra la realtà quotidiana

e la rappresentazione che la geometria ne dà);

responsabile di spiegare la differenza tra la protezione che la carta

offre agli alimenti (polvere) e che altri materiali possono offrire (per

esempio la plastica protegge anche da umidità).

Formatore dell’area professionale: responsabile di far eseguire il di-

segno su carta per alimenti e di spiegare l’importanza dell’uso di colla

non tossica.

� Carta per alimenti� Forbici, colla atossica, matite, righello

Risorse umane

Tempi di

svolgimento

Obiettivi formativi

Sequenza in fasi

ed esperienze

Materiali

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

93

1.3 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Analisi del mercato e della concorrenza / gastronomia”

Primo anno

Compito / prodotto

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

Visitare il banco gastronomia in 3 supermercati ed elaborare una ta-

bella Excel per confrontare le valutazioni date dagli alunni su (ad

esempio):� Aspetto visivo (giudizio estetico, pulizia)� Gentilezza del banconista (livello di servizio)� Igiene (il b. indossa il cappello, usa le pinze per l’affettato)� Visibilità della lista degli ingredienti prodotti gastronomia� Scegliere 10 alimenti omologhi nei 3 supermercati di cui confronta-

re aspetto e costo (prosc. Cotto I qualità; prosc. Crudo Parma;

bresaola; parm reggiano; 2 primi piatti cucinati; 2 secondi piatti

cucinati; etc.).� Presentare alla classe il lavoro svolto.

� Far acquisire proprietà di linguaggio del lessico della comunità

professionale, sviluppando la capacità di espressione mediante

l’utilizzo di termini tecnici� Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragionare sul

perché e sul come di problemi pratici e astratti, isolando cause ed

effetti e di maturare competenze di giudizio e di valutazione, abi-

tuandosi ad associare e classificare in diversi livelli gerarchici i vari

aspetti di un problema� Sviluppare la capacità di sintesi nella rappresentazione grafica di

concetti differenti� Mettere l’allievo in grado di documentare le sue impressioni ed i

suoi giudizi� Stimolare gli allievi ad acquisire una conoscenza sempre più appro-

fondita delle classi merceologiche� Favorire l’impiego di strumentazioni informatiche per le rilevazioni� Sviluppare negli allievi la creatività nel realizzare un progetto asse-

gnato� Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle regole

nelle logiche di mercato e quindi nella convivenza civile (i banconisti

dei supermercati visitati ricevono dagli allievi punteggi minori in

caso non rispettino le normative vigenti, ad esempio non indossa-

no il copricapo o non detraggono la tara nel peso degli alimenti

venduti)� Favorire negli allievi la capacità di avvertire la differenza tra il bene

ed il male ed orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei

comportamenti sociali e civili

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

94

Destinatari

Tempi di

svolgimento

Sequenza in fasi

ed esperienze

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi specifici

di apprendimento

1) Utilizzare risorse multimediali (foglio elettronico, Power Point)

2) Produrre semplici relazioni scritte per descrivere una propria

esperienza e illustrare la funzionalità e le caratteristiche di un

prodotto

3) Utilizzare correttamente il linguaggio proprio della professione

4) Comunicare verbalmente in modo sequenziale una propria espe-

rienza

5) Riconoscere le caratteristiche e l’organizzazione di un ambiente

di lavoro

6) Conoscere le regole di comportamento nel rispetto dell’igiene e

della sicurezza

Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale: come

prerequisito è prevista la conoscenza delle norme HACCP e della

merceologia di base.

La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Come periodo di svol-

gimento si consiglia di farlo nella prima metà dell’anno.

� Presentazione sintetica del lavoro da svolgere� Preparazione di bozza della tabella Excel� Visita ai supermercati e raccolta dei dati� Compilazione della tabella e sua eventuale modifica� Autovalutazione del lavoro eseguito e se necessario ulteriore vi-

sita ai supermercati� Presentazione alla classe� Valutazione finale di tutto il lavoro svolto

Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’UdA, norme

HACCP, merceologia

Formatore dell’area professionale: caratteristiche organolettiche

dei prodotti alimentari

Formatore dell’area tecnologica: tabella Excel

Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale di questa attività e la

gestione della comunicazione

Attrezzature laboratorio informatico

Risorse umane

Materiali

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

95

1.4 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Acquisto di un food-processor”

Primo anno

Compito / prodotto

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

Obiettivi specifici

di apprendimento

Elaborazione di un budget personale per l’acquisto di un food-

processor corrispondente alle caratteristiche, alle risorse e ai vincoli

espressi dall’allievo e completo di tutte le parti previste.

� Sviluppare abilità e caratteristiche personali attraverso la

personalizzazione delle proprie scelte, potenziando la capacità de-

cisionale in presenza di risorse materiali e temporali limitate� Favorire negli allievi un processo attraverso cui arrivare a posse-

dere un adeguato numero di strumenti formali, matematici o co-

munque logici, e saperli applicare a diversi ambiti di problemi gene-

rali e specifici� Stimolare i ragazzi, attraverso uno strumento multimediale

interattivo, che parte da una situazione concreta (l’acquisto di un

food-processor), ad acquisire la terminologia e le regole di base

dell’economia aziendale� Offrire agli allievi l’opportunità di avere strumenti concreti per

muoversi agevolmente entro la “quotidianità”, sapendo svolgere i

compiti da essa richiesti� Promuovere negli allievi la conoscenza critica dei concetti matema-

tici, in modo da poter operare con essi nella risoluzione di problemi

concreti

1) Prendere coscienza delle funzioni delle principali istituzioni eco-

nomiche

2) Riconoscere i soggetti dell’attività economica, individuandone

le funzioni e le relazioni reciproche

3) Utilizzare correttamente il linguaggio economico della vita quo-

tidiana e i termini connessi all’elaborazione di un budget.

4) Conoscere i modi di utilizzo del dizionario e saperlo utilizzare

5) Produrre relazioni di carattere pratico e professionale applican-

do correttamente le regole ortografiche e morfosintattiche

6) Elaborare testi mediante l’utilizzo di Word Processor

7) Ricercare e gestire le informazioni anche in rete tramite Internet

8) Conoscere gli elementi fondamentali del budget (versione sem-

plice)

9) Elaborare un budget con utilizzo di calcoli percentuali composti.

10) Sapere utilizzare correttamente la calcolatrice

11) Elaborare fogli di calcolo: costruire una tabella a partire dal pro-

blema concreto

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

96

Destinatari

Tempi di

svolgimento

Sequenza in fasi

ed esperienze

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Risorse umane

Materiali

Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale e

superamento dei moduli sulla convivenza civile e sulla economia

La durata prevista è di 50 ore da svolgersi nel periodo Ottobre-No-

vembre

� Introduzione� Simulazione multimediale� Verifica intermedia� Approfondimento� Valutazione finale

Formatore dell’area scientifica: responsabile, piano di lavoro, in-

formatica, budget, valutazione. Responsabile degli obiettivi specifici

di apprendimento 3 e da 6 a 11.

Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile degli obiettivi spe-

cifici di apprendimento da 1 a 5.

Formatore area professionale: supporto tecnico (confronto fra mo-

delli)

Formatore area tecnologica: aspetti informatici

Tutor-coordinatore: supporto del team di corso

� Diapositive PowerPoint� Test� Siti Internet� Glossario� Schede� Casi pratici

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

97

1.5 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Organizzazione di una festa di fine anno”

Primo anno

Compito / prodotto

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

Obiettivi specifici

di apprendimento

Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei genito-

ri, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto

durante l’anno, attraverso delle diapositive in PowerPoint o attraver-

so la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori pro-

dotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorrere le

dinamiche realizzatesi con i formatori o tra compagni. La festa si

conclude, poi, con un rinfresco offerto agli allievi e ai genitori.

� Promuovere negli allievi la consapevolezza delle proprie capacità,

attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà in cui si possono

valorizzare e realizzare� Promuovere la collaborazione e la cooperazione tra gli allievi� Promuovere nei ragazzi la consapevolezza del percorso svolto

durante l’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti realizzati e

delle potenzialità ancora da sviluppare� Promuovere negli allievi la capacità di comunicare, attraverso va-

rie modalità (multimediali, espressive, linguistiche, grafiche), i pro-

pri vissuti e le proprie esperienze personali� Promuovere negli allievi la coscienza delle dinamiche personali

che portano all’affermazione della propria identità attraverso rap-

porti costruttivi con adulti di riferimento e coetanei� Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti

espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il con-

fronto sociale

1) Realizzare un reportage fotografico delle attività svolte al

Centro

2) Utilizzare le proprie competenze linguistiche per realizzare inter-

viste ai formatori, ai compagni e per riportarle in modo scherzo-

so con le modalità preferite

3) Utilizzare le proprie competenze informatiche per realizzare

una presentazione in PowerPoint in cui inserire immagini,

commenti, interviste, che possano descrivere le attività svolte

durante l’anno

4) Realizzare (in alternativa) una videocassetta, in cui siano ripre-

se le varie attività del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai

formatori e ai compagni

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

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Destinatari

Tempi di

svolgimento

Sequenza in fasi

ed esperienze

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Risorse umane

5) Utilizzare la propria creatività per allestire una mostra dei lavori

prodotti durante l’anno da tutti gli allievi

6) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per re-

alizzare cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che

rappresentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizza-

zione del prodotto

7) Preparare e rappresentare alcune brevi scenette che illustrino in

modo scherzoso momenti divertenti della vita del Centro e delle

esperienze realizzate durante il primo anno

Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come

prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al

primo anno

La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla

fine dell’anno

� Presentazione dell’UdA da parte di un formatore� Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al

Centro� Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavorazione

che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno� Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni� Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in

PowerPoint e le scenette� Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svol-

to nell’anno o su momenti particolari� Realizzazione, in alternativa, di una videocassetta sul lavoro svol-

to nell’anno o su momenti particolari� Preparazione di scenette scherzose sui formatori e sui momenti più

simpatici dell’anno� Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori prodotti du-

rante l’anno� Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa� Organizzazione del rinfresco per i genitori

Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale della festa e del con-

tatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coordinamento gene-

rale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali

Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico delle

interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illustrativi della

mostra

Obiettivi specifici

di apprendimento

segue:

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

99

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Risorse umane

Materiali

Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la

realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage foto-

grafico e delle riprese video

Formatore dell’area professionale: cura l’allestimento della mostra

dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul ciclo di pro-

duzione dei lavori svolti

Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della pre-

parazione e della rappresentazione delle scenette scherzose e della

raccolta del materiale utile per produrre la presentazione in PowerPoint

o la videocassetta

Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente duran-

te lo svolgimento della festa e di curare la gestione degli strumenti

“matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni

� Lavori prodotti durante l’anno� Macchina fotografica� Computer� Videoproiettore� Telecamera� Registratore per le interviste� Cartelloni� Colla� Righelli e squadre� Pennarelli� Forbici� Costumi e attrezzi necessari per le scenette

segue:

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2.Unità di Apprendimento per il secondo anno

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

102

Elenco degli strumento proposti per il Secondo anno:

N. NATURA SPECIFICAZIONE

1 Unità di apprendimento Scheda

Scheda di presentazione

dell’attività estiva Strumenti

2 Unità di apprendimento Scheda

Patente del motorino Strumenti

3 Unità di apprendimento Scheda

Organizzazione di un viaggio Strumenti

4 Unità di apprendimento Scheda

Comparazione

di pasta sfoglia Strumenti

5 Unità di apprendimento Scheda

Evento finale Strumenti

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

103

2.1 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Scheda di presentazione dell’attività estiva”

Secondo anno

Compito / prodotto

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

Realizzazione di una scheda o fascicolo, eseguito in Microsoft Word,

in cui venga fatta una presentazione delle attività svolte durante

l’estate (tirocinio in azienda, viaggi, attività caratteristiche, vacan-

ze). Tale scheda dovrebbe comprendere un sintetico diario di aned-

doti divertenti e/o formativi vissuti durante l’estate; un ampliamento

di questa attività potrebbe essere quello di creare delle vignette che

descrivano queste scene, e di fare questo in inglese. Inoltre, nella

scheda dovrebbero essere raccolte informazioni (fotografie, notizie

storiche, caratteristiche geografiche e naturali, attività culturali e di

intrattenimento), attraverso la navigazione in Internet, del luogo in

cui il ragazzo è andato in vacanza o nel quale avrebbe avuto il deside-

rio di andare. Insieme a questo, viene anche richiesto di fare una

stima dell’itinerario percorso (o che si sarebbe voluto percorrere) in

termini di distanze e di spesa.

� Promuovere la capacità di servirsi con proprietà degli strumenti di

consultazione e degli strumenti informatici, per ottenere

documentazioni, scrivere e archiviare� Aiutare gli allievi a porre le basi per superare le dimensioni stru-

mentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimostrare

di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti informatici

un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o

professionale� Promuovere la capacità di navigare in Internet per risolvere pro-

blemi, mirando alla selezione delle informazioni adeguate� Promuovere la capacità di leggere e produrre testi di differenti

dimensioni e complessità, ben costruiti a livello grammaticale-

sintattico, a livello di ricchezza di “vocabolario” sia a livello comu-

nicativo, e adatti alle varie situazioni interattive� Favorire negli allievi l’acquisizione di conoscenze solide sulla strut-

tura grammaticale dell’italiano, anche con opportuni confronti con

l’inglese� Promuovere l’utilizzo della lingua inglese per i principali scopi co-

municativi e operativi� Promuovere la capacità di operare, orientandosi nello spazio e nel

tempo, confronti costruttivi fra realtà geografiche e storiche diver-

se� Promuovere il rispetto, la cura, la conservazione e il miglioramento

dell’ambiente

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

104

Destinatari

Tempi di

svolgimento

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

segue: � Promuovere la comprensione della realtà naturale con atteggia-

mento di curiosità, attenzione e rispetto� Facilitare negli allievi l’utilizzo efficace per l’espressione di sé e per

la comunicazione interpersonale anche codici, tra loro integrati o

autonomi (fotografia, cinema, Web, ecc.) diversi dalla parola

1) Utilizzare le proprie competenze linguistiche e grammaticali per

una corretta stesura del diario di alcuni aneddoti relativi alle espe-

rienze delle vacanze estive

2) Utilizzare le proprie capacità grafiche e la propria creatività per

realizzare vignette che descrivano eventi simpatici e/o educativi

vissuti nel periodo estivo

3) Utilizzare la propria conoscenza della lingua inglese per scrivere

il testo delle vignette

4) Saper utilizzare in modo adeguato Word e saper produrre in esso

un testo scritto ben organizzato, compreso di immagini

5) Saper utilizzare le principali funzioni di Internet per la ricerca di

informazioni e di materiali relativi al luogo in cui i ragazzi sono

stati in vacanza

6) Ricercare informazioni attraverso l’uso di un motore di ricerca

7) Produrre una riflessione sugli aspetti storici, geografici, culturali

e ludici relativi al luogo di villeggiatura preso in considerazione

8) Utilizzare le proprie competenze matematiche per calcolare di-

stanze chilometriche e per fare una stima delle spese fatte

Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale.

Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative

al primo anno

La durata dell’UdA è prevista in circa 45 ore ed è da svolgersi all’ini-

zio dell’anno

� Presentazione dell’UdA da parte di un formatore� Impostazione di un documento in Word� Stesura del diario delle attività estive e dell’eventuale espressione

di tirocinio formativo in azienda e, in particolare, di alcuni aneddoti

divertenti e/o educativi avvenuti (in Word); è possibile integrare

tale diario con fotografie e materiali vari� Realizzazione delle vignette, fatte a mano libera o con l’ausilio di

strumenti informatici� Traduzione dei testi delle vignette in lingua inglese� Realizzazione di una ricerca in Internet di informazioni, fotografie e

Sequenza in fasi

ed esperienze

Obiettivi specifici

di apprendimento

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

105

Materiali

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Risorse umane

segue: materiali relativi al luogo in cui il ragazzo ha trascorso le vacanze

estive attraverso l’utilizzo di un motore di ricerca� Stesura di un documento in Word che contenga i materiali scaricati

da Internet e sistemati dal ragazzo rispetto ai diversi argomenti

(storia del luogo, caratteristiche geografiche e naturali, attività cul-

turali e ricreative, ecc.)� Realizzazione di un calcolo delle distanze percorse (o che si do-

vrebbero percorrere) per raggiungere il luogo in questione e delle

spese sostenute (o la stima di esse) durante il periodo di vacanza

Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale di questa attività e la

gestione della comunicazione

Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico di tutto

il lavoro e, in particolare, della stesura del diario e della traduzione in

lingua inglese delle vignette

Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la

realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di

Internet e delle sue risorse

Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile di gui-

dare i ragazzi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti storici e

culturali del luogo sul quale attuano la ricerca e nella sistematizzazione

di queste informazioni

Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo

delle competenze matematiche per il calcolo delle distanze percorse e

delle spese effettuate e della guida agli allievi nella scelta delle infor-

mazioni circa gli aspetti geografici e naturali del luogo sul quale at-

tuano la ricerca

Formatore dell’area professionale: responsabile di una riflessione-

relazione sull’eventuale esperienze di tirocinio formativo in azienda

� Attrezzature laboratorio informatico� Internet� Fotografie� Fogli� Penne e pennarelli

Sequenza in fasi

ed esperienze

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106

2.2 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Conseguimento della patente del motorino”

Secondo anno

Compito / prodotto

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

Obiettivi specifici

di apprendimento

Conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore,

in ottemperanza al decreto legislativo n. 151 del 27 giugno 2003, che

prevede l’introduzione dell’obbligo di tale certificato dal 1 luglio 2004

per i minorenni che non sono in possesso della patente di guida A o

della patente di guida sotto categoria A1.

La realizzazione di tale compito avviene attraverso lo svolgimento

dei quattro moduli previsti dal Ministero, per un totale di 20 ore di

lezione. È possibile prevedere anche un incontro con un rappresen-

tante delle forze dell’ordine, con cui trattare dell’importanza delle

norme della convivenza civile, un esercizio pratico di manutenzione

del motorino e un’esercitazione di guida prevista al termine dell’UdA.

� Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle regole

nella convivenza civile� Promuovere il rispetto delle funzioni e delle regole della vita socia-

le e istituzionale, riconoscendone l’utilità e impegnandosi a com-

prenderne le ragioni� Facilitare negli allievi l’assunzione di comportamenti più adeguati

per la tutela della sicurezza propria, degli altri e dell’ambiente in cui

si vive, in condizioni ordinarie o straordinarie di pericolo� Promuovere negli allievi il senso di rispetto e di cura per le cose in

loro possesso (in questo caso per il motorino)

1) Conoscere e rispettare le norme di comportamento stradale

2) Conoscere e rispettare la segnaletica stradale

3) Conoscere le norme di rispetto della legge

4) Conoscere e rispettare le norme della convivenza civile e le loro

applicazioni pratiche

5) Adottare comportamenti adeguati per un lavoro di gruppo

6) Utilizzare le competenze linguistiche per scrivere la domanda di

ammissione per sostenere l’esame della patente del motorino

7) Utilizzare le proprie competenze nell’ambito meccanico per rea-

lizzare la manutenzione del ciclomotore

8) Utilizzare le proprie conoscenze di matematica per elaborare un

budget l’acquisto del motorino

9) Realizzare un’intervista ad un rappresentante delle forze dell’or-

dine dopo aver preparato preventivamente le domande per scritto

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

107

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi specifici

di apprendimento

segue:

Sequenza in fasi

ed esperienze

10) Conoscere le implicanze burocratiche relative al possesso e al-

l’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisio-

ne, ecc.)

11) Superare la prova finale per il conseguimento del certificato di

idoneità alla guida del ciclomotore

12) Saper guidare un motorino seguendo le norme di base del codice

della strada e le principali norme di sicurezza

Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale.

Come prerequisiti sono richieste le conoscenze linguistiche, matema-

tiche e meccaniche di base, acquisite con il primo anno

La durata dell’UdA è prevista in circa 50 ore ed è da svolgersi prefe-

ribilmente nella prima metà del secondo anno

� Presentazione dell’UdA da parte di un formatore� Svolgimento del modulo sulle norme di comportamento stradale� Incontro con il formatore dell’area meccanica per gli esercizi sulla

manutenzione del motorino� Svolgimento dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata

svolta precedentemente)� Svolgimento del modulo sulla segnaletica� Svolgimento del modulo di educazione alla convivenza civile� Incontro ed intervista con un rappresentante delle forze dell’ordi-

ne con cui trattare dell’importanza delle norme della convivenza

civile� Svolgimento del modulo sull’educazione al rispetto della legge� Presentazione delle implicanze burocratiche relative al possesso e

all’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisio-

ne, ecc.)� Realizzazione della domanda di ammissione per sostenere l’esame� Svolgimento della prova finale per il conseguimento del certificato

di idoneità alla guida del ciclomotore� Realizzazione di una prova finale di guida del motorino, all’interno

del cortile del Centro

Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale dell’UdA e l’organiz-

zazione degli incontri degli allievi con il rappresentante delle forze

dell’ordine e della prova pratica finale

Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’elaborazione delle doman-

de e l’aspetto linguistico dell’intervista al rappresentante delle forze

Destinatari

Tempi di

svolgimento

Risorse umane

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

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Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Risorse umane

segue: dell’ordine e della stesura della domanda di ammissione per sostene-

re l’esame

Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile del mo-

dulo di educazione alla convivenza civile e della presentazione delle

implicanze burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motori-

no (bollo, assicurazione, bollino blu, revisione, ecc.)

Formatore dell’area professionale: responsabile dell’aspetto prati-

co relativo alla manutenzione del motorino

Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo

delle competenze matematiche per elaborare un budget per l’acqui-

sto del motorino

Docente abilitato a svolgere il corso: responsabile della preparazio-

ne e organizzazione dei corsi, della gestione amministrativo contabi-

le delle attività connesse, della verifica del registro delle presenze,

dell’identificazione dei candidati prima dell’esame, della lettura delle

istruzioni per la compilazione delle schede d’esame e dello svolgi-

mento della prova finale. Tale docente, nelle rispetto delle norme

vigenti, deve essere: un insegnante di autoscuole, un’appartenente

alle forze di polizia, un carabiniere, un vigile urbano, una guardia di

finanza, un docente in possesso delle competenze derivanti dall’aver

organizzato e realizzato specifiche attività formative di educazione

stradale, per almeno u triennio, certificato dal dirigente scolastico, o

una persona designata dalle associazioni e dagli enti, pubblici e pri-

vati, impegnati in attività collegate alla circolazione stradale e rico-

nosciuti dal Ministero dei Trasporti

� Scheda dei moduli di formazione per il conseguimento del certifi-

cato di idoneità alla guida del ciclomotore (in allegato)� Quiz per il conseguimento dell’attestato per la guida dei ciclomo-

tori (in allegato)� Scheda dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata

precedentemente svolta)� Attrezzi utili per gli esercizi relativi alla manutenzione del motorino� Moduli per la domanda di ammissione all’esame� Motorino/i su cui fare esercizi di manutenzione e con cui fare la

prova finale di guida

Materiali

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

109

“Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneitàalla guida dei ciclomotori”13

Modulo A: Norme di comportamento

1) Norme sulla precedenzaa) Contenuti:

� Norma generale sulla precedenza; regole e comportamenti da attuare in

prossimità degli incroci� Uscita dal garage o dai parcheggi

b) Normativa: Codice della strada, articoli: 145

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame

2) Norme di comportamentoa) Contenuti:

� Velocità� Posizione dei veicoli sulla strada� Manovra di sorpasso� Distanza di sicurezza� Svolta a destra e a sinistra� Cambio di corsia e cambio di direzione� Sosta e fermata� Trasporto dio persone, animali o oggetti

b) Normativa: codice della strada, articoli: 141, 142, 143, 148, 149, 154, 157,

158, 170

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame

3) Cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti; assicurazione; ri-spetto della vita e comportamento solidalea) Contenuti:

� Gareggiare in velocità� Condizioni della strada� Condizioni atmosferiche� Condizioni di traffico� Visibilità� Comportamenti di sicurezza in caso di imprevisti� Abbigliamento del conducente� Spazio di frenata e di arresto

13 Tratto da: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino

a scuola, in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

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� Intralcio alla circolazione� Inosservanza delle norme, inesperienze, imprudenza� Comportamenti in curva� Trasporto passeggeri� Obbligo di assicurazione per la circolazione dei veicoli a motore� Segnalazione di un incidente sulla strada� Obbligo di fornire le generalità in caso di incidente� Obbligo di avvisare gli agenti in caso di feriti

b) Normativa: codice della strada, articoli: 192,193, 189, legge 24 dicembre

1969, n.990

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame

4) Elementi del ciclomotore e loro uso; comportamenti alla guida del ciclo-motore e uso del cascoa) Contenuti:

� Segnalazione visiva ed illuminazione dei veicoli� Clacson� Pneumatici� Posizione alla guida� Stabilità del veicolo� Freni� Specchietti retrovisori� Manutenzione del ciclomotore� Manomissione del ciclomotore� Dispositivo silenziatore� Casco� Documenti necessari per circolare sul ciclomotore� Divieto di usare telefonino e walkman� Comportamenti degli altri utenti e nei loro confronti

b) Normativa: codice della strada, articoli: 152, 153, 171, 173

c) Materiali didattici:normativa di riferimento, quiz d’esame

d) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame

Modulo B: Segnalazione

1) Segnali di pericolo e segnali di precedenzaa) Contenuti:� Segnaletica stradale� Forma e colori dei segnali di pericoli� Distanza tra il cartello ed il pericolo presegnalato� Segnali: Strada deformata, dosso, cunetta, curva pericolosa, doppia curva,

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

111

passaggio a livello con e senza barriere, attraversamento tranviario,

attraversamento pedonale, attraversamento ciclabile, discesa pericolosa,

salita ripida, strettoie, strada sdrucciolevole, banchina pericolosa, luoghi fre-

quentati dai bambini, doppio senso di circolazione, caduta massi, semaforo,

forte vento laterale, lavori in corso, diritto di precedenza, preavviso di dare

precedenza, preavviso di fermarsi e dare precedenza, dare precedenza,

confluenza laterale, stop, dare precedenza nei sensi unici alternati, diritto di

precedenza nei sensi unici alternati.

b) Normativa: codice della strada, articoli: 38, 39; regolamento di esecuzione

e di attuazione del codice della strada articoli da 105 a 114

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame

2) Segnali di divietoa) Contenuti: segnali: divieto di transito, senso vietato, divieto di sorpasso, limite

massimo di velocità, divieto di segnalazioni acustiche, transito vietato di pedoni,

transito vietato alle biciclette, via libera, fine limitazione di velocità, finer del

divieto di sorpasso, divieto di sosta, divieto di fermata, parcheggio autorizzato.

b) Normativa: codice della strada, articoli 38,39; regolamento di esecuzione e

di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114.

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame

3) Segnali di obbligoa) Contenuti: segnali:direzioni obbligatorie, preavviso di direzioni obbligatorie,

rotatoria, limite minimo di velocità, percorso pedonale, pista ciclabile, percor-

so pedonale e ciclabile, alt polizia.

b) Normativa:codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e

di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114.

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame.

4) Segnali di indicazione e pannelli integrativia) Contenuti: segnali: distanza, estesa, validità, inizio, continuazione e fine, inci-

dente, zona soggetta ad allargamento, strada sdrucciolevole per pioggia, bar-

riere, barriere direzionali, passaggio obbligatorio per veicoli operativi, senso

unico, area pedonale, zona a traffico pedonale, zona a traffico limitato,

attraversamento pedonale, uso corsie.

b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamnento di esecuzione

e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114.

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame.

5) Segnali luminosi, segnali orizzontalia) Contenuti: segnali: semaforo, lanterne semaforiche, strisce bianche

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

112

longitudinali, struisce gialle longitudinali, frecce direzionali, isole di traffico,

delimitazione di fermata degli autobus in servizio pubblico, attraversamento

pedonale, simbolo di passaggio a livello, striscia trasversale di arresto,

attraversamento ciclabili.

b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione

e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame

6) Fermata, sosta e definizioni stradalia) Contenuti: definizioni stradali e di traffico

b) Normativa:codice della strada, articoli: 3, 175

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame

Modulo C: Educazione al rispetto della legge

1) Valore e necessità della regola e del rispetto dell’ ambientea) Contenuti:

� Principio informatore della circolazione� Obblighi verso funzionari e agenti� Responsabilità civile e penale� Responsabilità del proprietario del ciclomotore e principio di solidarietà� Mancato rispetto delle norme� Precedenza ai veicoli in servizio di emergenza� Denuncia di smarrimento o furto dei documenti� Segnalazione di pericolo sulla strada� Omissione di soccorso� Inquinamento acustico� Inquinamento atmosferico� Smaltimento olio esausto

b) Normativa: codice della strada, articoli: 140, 155, 156, 192, 195, 196, 210,

215, 217 codice penale, articolo 593.

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame

2) La salutea) Contenuti:

� Stato psicofisico del conducente� Conseguenze provocate dall’uso di alcool� Conseguenze provocate dall’uso di droghe

b) Normativa:codice della strada, articoli: 115, 186, 187

c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

113

2.3 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Organizzazione di un viaggio”

Secondo anno

Compito / prodotto

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

Obiettivi specifici

di apprendimento

Si tratta di simulare il lavoro di un’agenzia di viaggio che deve orga-

nizzare un viaggio all’estero che preveda momenti di approfondi-

mento tecnico e culturale nel rispetto di tempi e di risorse predefinite

dal cliente.

Produrre quindi un dossier completo di informazioni, itinerari e budget

da presentare ai clienti. Il miglior dossier sarà premiato.

� Favorire negli allievi le condizioni per cui utilizzare tutti gli aspetti

positivi che vengono da un corretto lavoro di gruppo� Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di con-

fronto con le altre persone, in modo da acquisire capacità relazionali

e comunicative� Promuovere negli allievi la capacità di risolvere con responsabili-

tà, indipendenza e costruttività i normali problemi della vita quoti-

diana personale� Offrire agli allievi strumenti per acquisire capacità decisionali sulla

base della conoscenza di sé e di un sistema di valori, in modo da

saper concepire progetti di vario ordine� Aiutare gli allievi a superare prospettive d’analisi troppo parziali

che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del

sapere, la convalidazione dei confini disciplinari, l’importanza

unificatrice delle visioni globali

1) Saper gestire correttamente la comunicazione verbale e scritta

2) Ricercare e gestire le informazioni

3) Prendere coscienza degli usi e costumi di un’altra realtà

4) Saper elaborare un budget

5) Sviluppare le capacità di analisi, valutazione e scelta

6) Utilizzare della rete per la ricerca di informazioni

7) Relazionarsi con gli impiegati delle agenzie viaggi

8) Saper effettuare una comunicazione telefonica

9) Saper annotare e raccogliere le informazioni scritte

10) Strutturare un foglio di calcolo per la gestione di un budget

( Excel)

11) Conoscere ed applicare i metodi di calcolo

12) Utilizzare un elaboratore testi per stendere una relazione ( Word)

13) Utilizzare un programma di posta elettronica ( Outlook)

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

114

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi specifici

di apprendimento

segue:

Sequenza in fasi

ed esperienze

Destinatari

Tempi di

svolgimento

Risorse umane

14) Conoscere ed utilizzare i rudimenti della lingua inglese

15) Utilizzare correttamente un dizionario di italiano - inglese

16) Utilizzare un programma di presentazione ( Power Point)

Allievi del secondo o terzo anno come prerequisiti sono previsti i

saperi di base che normalmente vengono erogati durante il primo

anno

La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore. Come periodo di svol-

gimento si consiglia di farlo nel periodo tra novembre - dicembre, in

previsione di una eventuale gita da farsi in primavera

� Presentazione della UA� Organizzazione del lavoro� Svolgimento dei compiti� Verifica intermedia� Presentazione e confronto dei lavori� Valutazione finale dei lavori e dei gruppi� Premiazione del “viaggio” migliore� Incontro con un tecnico esperto dell’argomento oggetto del

viaggio� Incontro con un impiegato di un’agenzia di viaggi per conoscere i

vari aspetti relativi all’organizzazione di un viaggio.

Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’UdA, norme

HACCP, merceologia

Formatore dell’area professionale: caratteristiche organolettiche

dei prodotti alimentari

Formatore dell’area tecnologica: tabella Excel

Formatore dell’area dei linguaggi: sviluppo delle facoltà comuni-

cative, conoscenze base della lingua inglese.

Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale di questa attività e la

gestione della comunicazione

� Aula in cui sia possibile il lavoro di gruppo� Videoregistratore� PC con possibilità di accesso alla rete� Proiettore multimediale collegato al PC e al videoregistratore� Telefono� Possibilità di uscite per recarsi in agenzia viaggi� Schede per la raccolta dei materiali� Dizionari di Italiano - Inglese.

Materiali

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

115

2.4 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Comparazione di pasta sfoglia prodotta (a mano ed a macchina) dagli allievi”

Secondo anno

Compito / prodotto

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

Obiettivi specifici

di apprendimento

Allestimento di un tavolo per la comparazione di pasta sfoglia pro-

dotta dagli allievi a mano ed a macchina.

Compilazione di una tabella per la visualizzazione dei risultati della

comparazione.

L’allievo preparerà una relazione/dossier sul ciclo di lavorazione e

una presentazione anche con supporto informatico da utilizzare in un

momento/evento ad hoc.

� Favorire negli allievi la capacità di ragionare secondo un ciclo di

lavoro� Accrescere negli allievi l’individuazione delle fonti di pericolo pre-

senti nel luogo di lavoro adottando le misure di prevenzione e

protezione necessarie per la tutela del lavoratore� Sviluppare la consapevolezza di lavorare in modo cooperativo� Sviluppare abilità e caratteristiche professionali nel campo della

ristorazione� Favorire la consapevolezza che il lavoratore è inserito in un conte-

sto sociale più ampio che vede il coinvolgimento di altri soggetti� Mettere gli allievi in grado di documentare le caratteristiche

organolettiche di prodotti alimentari� Accrescere negli allievi la capacità decisionale in presenza di alter-

native� Sviluppare la capacità di sintesi negli allievi� Promuovere la capacità di imparare a riconoscere e superare gli

errori e gli insuccessi, avvalendosi anche delle opportunità offerte

dall’ambiente di apprendimento e sociale

1) Adottare comportamenti adeguati alle norme igieniche e di sicu-

rezza

2) Svolgere lavorazioni di panetteria, pasticceria, trasformazione

degli alimenti

3) Essere in grado di individuare e utilizzare gli strumenti adeguati

per la realizzazione dell’evento

Allievi del secondo anno, in seguito alla acquisizione delle compe-

tenze maturate durante il primo anno.Destinatari

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

116

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Sequenza in fasi

ed esperienze

Tempi di

svolgimento

Risorse umane

Materiali

La durata prevista è di 50 ore, da svolgersi nel periodo Gennaio-

Febbraio

� Preparazione della tabella riassuntiva della comparazione� Preparazione della pasta sfoglia nelle due modalità (a mano e a

macchina)� Allestimento del tavolo per la comparazione� Comparazione e compilazione del report� Presentazione del report

Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA, prepa-

razione della pasta sfoglia a mano e a macchina

Formatore dell’area tecnologica: tabella Excel

Tutor-coordinatore: responsabile di curare l’aspetto relazionale di

questa attività e la gestione della comunicazione

� Macchina sfogliatrice� Forno per pasticceria� Tavolo da allestire per la comparazione� Laboratorio di informatica

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

117

2.5 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Realizzazione di una festa di fine anno”

Secondo anno

Compito / prodotto

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

Obiettivi specifici

di apprendimento

Destinatari

Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei genito-

ri, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto

durante l’anno, attraverso delle diapositive di PowerPoint o attraver-

so la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori pro-

dotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorrere le

dinamiche realizzatesi durante l’esperienza di stage. La festa si

conclude, poi, con un rinfresco offerto agli allievi e ai genitori, com-

posto da prodotti alimentari realizzati dagli allievi durante le attività

di laboratorio.

� Promuovere negli allievi la presa di consapevolezza del percorso

svolto durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei

prodotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare� Far riflettere gli allievi sulla esperienza di stage, che facilita la presa

di coscienza delle proprie dinamiche personali che portano all’af-

fermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi con

adulti già inseriti nel mondo del lavoro� Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti

espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il con-

fronto sociale� Sviluppare la consapevolezza di lavorare in modo cooperativo� Sviluppare abilità e caratteristiche professionali nel campo della

ristorazione

1) Adottare comportamenti adeguati alle norme igieniche e di si-

curezza

2) Svolgere lavorazioni di panetteria, pasticceria, trasformazione de-

gli alimenti

3) Realizzare una videocassetta, in cui siano riprese le varie attività

del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai formatori e ai com-

pagni

4) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per rea-

lizzare cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che rap-

presentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione

dei lavori prodotti durante l’anno da tutti gli allievi

Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale.

Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative

al secondo anno.

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

118

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Sequenza in fasi

ed esperienze

Tempi di

svolgimentoLa durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla

fine dell’anno

� Presentazione dell’UdA da parte di un formatore� Realizzazione di una videocassetta sul lavoro svolto nell’anno� Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al

Centro� Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavorazione

che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno� Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni� Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in

PowerPoint� Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svol-

to nell’anno o su momenti particolari� Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori prodotti du-

rante l’anno� Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa� Preparazione del menù per il rinfresco� Preparazione dei prodotti alimentari da servire durante il rinfresco� Organizzazione del rinfresco per i genitori

Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale della festa e del con-

tatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coordinamento gene-

rale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali

Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico delle

interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illustrativi della

mostra

Formatore dell’area tecnologica: responsabile del supporto

informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione

del reportage fotografico e delle riprese video

Formatore dell’area professionale: cural’allestimento della mostra

dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul ciclo di pro-

duzione dei lavori svolti; responsabile della preparazione dei prodot-

ti alimentari offerti durante il rinfresco

Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della pre-

parazione e della raccolta del materiale utile per produrre la presenta-

zione in PowerPoint o la videocassetta

Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente du-

rante lo svolgimento della festa e di curare la gestione degli strumen-

ti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartel-

loni

Risorse umane

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

119

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Materiali

� Lavori prodotti durante l’anno� Macchina fotografica� Computer� Videoproiettore� Telecamera� Registratore per le interviste� Cartelloni� Colla� Righelli e squadre� Pennarelli� Forbici� Laboratorio di panetteria e pasticceria

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1.Unità di Apprendimento per il terzo anno

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

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Elenco degli strumento proposti per il Terzo anno:

N. NATURA SPECIFICAZIONE

1 Unità di apprendimento Scheda

Visita culturale ad Strumenti

una città d’arte italiana

2 Unità di apprendimento Scheda

Analisi del mercato e della Strumenti

concorrenza / panetteria

3 Unità di apprendimento Scheda

Carta del pane Strumenti

4 Unità di apprendimento Scheda

Organizzazione di un buffet Strumenti

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

123

Compito / prodotto

Denominazione Organizzazione visita culturale

3.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Visita culturale ad una città d’arte italiana“

Terzo anno

Obiettivi formativi

Obiettivi specifici

di apprendimento

Visita di tre/quattro giorni ad una città d’arte.

Relazione descrittiva della visita culturale alla città.

Realizzazione di un glossario dei principali termini appresi

� Favorire tra gli allievi le condizioni, per cui utilizzare tutti gli aspetti

positivi che vengono da un corretto lavoro di gruppo� Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di con-

fronto con le altre persone, in modo da acquisire capacità relazionali

e comunicative� Offrire agli allievi strumenti per acquisire capacità decisionali sulla

base della conoscenza di sé e di un sistema di valori, in modo da

saper concepire progetti di vario ordine� Aiutare gli allievi a superare prospettive d’analisi troppo parziali,

che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del

sapere, la convalidazione dei confini disciplinari, l’importanza

unificatrice delle visioni globali� Promuovere negli allievi la capacità di avere memoria del passato,

riconoscerne la permanenza nel presente e far tesoro di queste

consapevolezze per la soluzioni dei problemi che si incontrano e

per la progettazione del futuro� Favorire la conoscenza dei luoghi/sedi istituzionali dello Stato ita-

liano� Sensibilizzare gli allievi sulle tappe fondamentali sui luoghi della

storia italiana� Promuovere la riflessione sui contenuti appresi e sugli insegna-

menti delle principali figure della cultura e della storia, confrontan-

doli con le dinamiche del proprio io� Promuovere negli allievi la capacità di leggere un’opera d’arte,

apprezzare e valorizzare il patrimonio artistico ed ambientale� Aiutare gli allievi a riconoscere in tratti e dimensioni specifiche

della cultura e del vivere sociale contemporanei radici che li legano

al mondo classico e giudaico-cristiano e l’identità spirituale e ma-

teriale dell’Italia e dell’Europa.

1) Conoscere le istituzioni dello Stato italiano e loro collocazione

nel territorio

2) Conoscere le funzioni e i poteri degli organi dello Stato italiano

3) Conoscere i principali avvenimenti della storia italiana

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

124

Denominazione Organizzazione visita culturale

4) Conoscere le tappe fondamentali della cultura cristiana

5) Conoscere le principali basiliche e i luoghi storici che testimo-

niano la cultura cristiana nella città d’arte prescelta.

6) Conoscere le linee essenziali dei principali stili architettonici

presenti nella città d’arte prescelta

7) Utilizzare gli strumenti informatici per ricercare informazioni,

itinerari, per preparare una brochure di descrizione del viaggio

e per preparare una presentazione finale

8) Tracciare un itinerario partendo dalla cartina della città

9) Utilizzare i mezzi pubblici e sviluppare la capacità di orienta-

mento

10) Stare in gruppo e rispettare le regole

11) Chiedere informazioni in modo corretto

12) Predisporre e gestire un piccolo budget di spesa

13) Arricchire il proprio vocabolario con i termini specifici appresi

nel corso della UdA

14) Capire l’eventuale descrizione di un monumento in inglese

Allievi del terzo anno formativo. Non sono previsti prerequisiti.

La durata dell’U.d.A. è prevista in circa 40 ore da svolgersi a fine

anno

� Presentazione dell’U.d.A.� Presentazione dei luoghi da visitare anche attraverso l’ausilio di

videocassette o altri strumenti multimediali (CD-ROM, ecc.)� Raccolta materiali da internet� Analisi delle piante della città e dei luoghi da visitare� Predisposizione dell’itinerario� Elaborazione del budget di spesa� Visita guidata ai luoghi prescelti� Realizzazione glossario dei termini giuridici appresi durante la vi-

sita� Stesura relazione finale sulla visita� Presentazione dell’esperienza ad altri allievi

Tutor-coordinatore: supporto organizzativo e rapporti con le fa-

miglie.

Formatore area storico-socio-economico: responsabile dell’Unità

di Apprendimento. Contesto storico di riferimento, conoscenza dei

rapporti tra la persona e l’ordinamento dello Stato italiano, i diritti

Obiettivi specifici

di apprendimento

segue:

Sequenza in fasi

ed esperienze

Destinatari

Tempi di

svolgimento

Risorse umane

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

125

Denominazione Organizzazione visita culturale

del cittadino, i principi garantiti dalla Costituzione, tutela della digni-

tà e della centralità dell’essere umano nella dottrina Cristiana.

Formatore area dei linguaggi: sviluppo delle capacità di:

- organizzare un lavoro di gruppo;

- di sintesi nell’elaborare relazioni scritte ed orali sull’evento;

- comunicare e gestire relazioni.

� Laboratorio di informatica� Videoregistratore per visionare eventuali VHS trovati in emeroteca

Materiali

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

126

3.2 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Analisi del mercato e della concorrenza/panetteria”

Terzo anno

Compito / prodotto

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

Obiettivi specifici

di apprendimento

Sequenza in fasi

ed esperienze

Tempi di

svolgimento

Destinatari

Visitare il banco panetteria in 3 supermercati ed elaborare una tabella

Excel per confrontare le valutazioni date dagli alunni su:� Aspetto visivo (giudizio estetico, pulizia)� Gentilezza del banconista (livello di servizio)� Igiene (il b. indossa il cappello, usa le pinze)� Visibilità della lista degli ingredienti� Scegliere 10 prodotti nei 3 supermercati di cui confrontare aspetto

(individuare gli eventuali 7 difetti del pane) e costo

� Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragionare sul

perché e sul come di problemi pratici e astratti, isolando cause ed

effetti e di maturare competenze di giudizio e di valutazione, abi-

tuandosi ad associare e classificare in diversi livelli gerarchici i

vari aspetti di un problema� Promuovere nell’allievo un atteggiamento che tende a schematiz-

zare concetti diversi ed a ricondurli a fattispecie astratte di riferi-

mento applicabili a diverse realtà

1) Utilizzare correttamente il linguaggio proprio della professione

2) Produrre esaustive relazioni scritte per descrivere una propria

esperienza e illustrare le caratteristiche di un prodotto

3) Riconoscere i 7 difetti del pane

Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale, con

conoscenze e capacità acquisite durante il secondo anno

La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Come periodo di svolgi-

mento si consiglia di farlo nella prima metà dell’anno.

� Presentazione sintetica del lavoro da svolgere� Preparazione della tabella Excel� Visita ai supermercati e raccolta dei dati� Compilazione della tabella� Autovalutazione del lavoro eseguito� Presentazione alla classe� Valutazione finale di tutto il lavoro svolto

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

127

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Risorse umane

Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale di questa attività e la

gestione della comunicazione

Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’UdA, norme

HACCP, merceologia

Formatore dell’area professionale: caratteristiche organolettiche dei

prodotti alimentari

Formatore dell’area tecnologica: tabella Excel

Attrezzature laboratorio informaticoMateriali

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

128

3.3 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Carta del pane (associare un tipo di pane ad una specifica pietanza)”

Terzo anno

Compito / prodotto

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Obiettivi formativi

Obiettivi specifici

di apprendimento

Tempi di

svolgimento

Destinatari

Ideazione e realizzazione di 3 abbinamenti di determinati tipi di pane

a tre tipi diversi di companatico con connotazioni territoriali (gli allie-

vi produrranno i pani o il companatico a seconda dell’indirizzo pro-

fessionale). Presentazione dei risultati della ricerca alla classe.

� Stimolare la ricerca di documentazione quale supporto per il pro-

prio lavoro� Sviluppare abilità e caratteristiche personali che portino in segui-

to alla personalizzazione dei percorsi lavorativi secondo scelte

proprie� Promuovere negli allievi la capacità di affrontare un tema e di ge-

stirlo e svilupparlo nei suoi diversi aspetti, attraverso l’utilizzo di

diverse competenze� Promuovere negli allievi l’utilizzo di strumenti informatici per otte-

nere documentazione, elaborare grafici ed immagini, riprodurre

immagini e riutilizzarle, scrivere ed archiviare� Offrire agli allievi strumenti per prendere consapevolezza del pas-

sato, riconoscerne la permanenza nel presente e far tesoro di que-

ste consapevolezze per la soluzione dei problemi che si incontra-

no e per la progettazione del futuro� Stimolare gli allievi alla riscoperta della tradizione storico-sociale e

culturale della propria realtà� Sviluppare la capacità di aprirsi alle diverse realtà culturali

1) Realizzare ricerche storico–culturali con successiva elaborazio-

ne progettuale

2) Utilizzare risorse multimediali

3) Conoscere la cultura alimentare locale in relazione alla cultura

nazionale

4) Sviluppare e raffinare il senso del gusto dell’allievo

Allievi del terzo anno

La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Come periodo di svol-

gimento si consiglia di farlo nella seconda parte del terzo anno

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

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Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Sequenza in fasi

ed esperienze

Risorse umane

Materiali

� Presentazione dell’attività� Ricerca informazioni (biblioteca, Internet)� Compilazione di relazione contenente la descrizione degli

abbinamenti e sintesi del lavoro di ricerca effettuato� Preparazione dei prodotti alimentari di competenza� Presentazione alla classe dei prodotti alimentari ed esposizione del-

la relazione

Tutor-coordinatore: responsabile delle parti espressive e di presen-

tazione del lavoro

Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA, presenta-

zione del piano di lavoro, valutazione del prodotto supporto tecnico

Formatore dell’area tecnologica: supporto informatico

� Laboratorio di informatica� Laboratorio di panetteria� Laboratorio di trasformazione degli alimenti

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130

3.4 UNITÀ DI APPRENDIMENTO“Organizzazione di un buffet”

Terzo anno

Compito / prodotto

Denominazione Sviluppo di attività di ordine sociale

Obiettivi formativi

Obiettivi specifici

di apprendimento

Destinatari

Gli allievi realizzano in autonomia operativa un servizio di buffet per

le varie classi della scuola e corpo docente, decidendo il menù, pre-

parando piatti base e pane sia semplice che artistico, allestendo il

buffet e servendo i partecipanti. Ai partecipanti viene richiesto di

compilare una scheda di valutazione (preparata dagli allievi) per poi

discuterne in classe.

� Favorire il lavoro organizzativo di gruppo e stimolare gli allievi ad

individuare i vantaggi della cooperazione� Sviluppare abilità e caratteristiche professionali nel campo della

ristorazione� Adottare comportamenti adeguati alle norme igieniche e di si-

curezza� Svolgere lavorazioni di panetteria, pasticceria, trasformazione de-

gli alimenti� Sviluppare nell’allievo il senso di appartenenza alla comunità

professionale� Accrescere nell’allievo la consapevolezza che egli, dopo aver ap-

preso i concetti chiavi, è in grado di organizzare autonomamente

un evento sociale di tipo catering� Stimolare la creatività personale dell’allievo ed il suo senso

estetico� Condurre gli allievi ad essere consapevoli delle proprie capacità,

attitudini ed aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono

valorizzare e realizzare� Promuovere capacità di interazione con compagni e formatori in

modo corretto, assumendo un comportamento rispettoso e soli-

dale e riconoscendo il proprio ruolo

1) Allestire e gestire il buffet

2) Porzionare e presentare il prodotto alimentare

3) Predisporre i prodotti alimentare per l’offerta

4) Fornire informazioni relativamente ai prodotti alimentari del buffet

5) Utilizzare eventuali valutazioni negative per migliorare

Allievi del terzo anno

100 oreTempi di

svolgimento

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

131

Denominazione Realizzazione prodotto professionale

Sequenza in fasi

ed esperienze

Risorse umane

Materiali

� Pianificazione del menu� Pianificazione del buffet� Preparazione della scheda di valutazione� Preparazione prodotti alimentari che possono essere conservati

per alcuni giorni� Preparazione prodotti alimentari non conservabili� Allestimento del buffet� Servizio di sala� Raccolta della valutazione degli ospiti� Discussione in classe delle valutazioni ottenute ed analisi degli

aspetti da migliorare

Tutor-coordinatore: coinvolgimento, supporto, motivazione dei grup-

pi, sviluppo di tutti gli aspetti relativi allo sviluppo delle capacità

personali coinvolte.

Formatore dell’area professionale: responsabile dell’unità di ap-

prendimento, presentazione del piano di lavoro, laboratorio ed espe-

rienza pratica

Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’elaborazione delle doman-

de della scheda di valutazione

� Laboratorio di trasformazione degli alimenti� Laboratorio di panetteria e pasticceria� Tavoli e tovagliati per buffet� Posateria, bicchieri e stoviglie (in metallo/vetro/ceramica

oppure plastica)

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CNOS-FAP / CIOFS-FP

132

BIBLIOGRAFIA

ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a

confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54.

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“GUIDA” ALIMENTAZIONE

133

INDICE

Introduzione 3

PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI

1. Impostazioni generali 13

1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP 13

1.2. Impostazione metodologica 16

1.2.1 Modello di apprendimento 16

1.2.2 Struttura delle UdA 18

1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse 19

1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio 19

1.3.1 Inquadramento di base 20

1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione 20

1.3.3 Portfolio 22

1.3.4 Aspetti operativi 23

1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica 30

1.4.1 Definizione 30

1.4.2 Collocazione 30

1.4.3 Natura 30

1.4.4 Struttura dell’esame 31

1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove 31

2. Presentazione della comunità professionale 32

2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità 32

2.1.1 Produzione e preparazione 34

2.1.2 Trasformazione 34

2.1.3 Vendita, distribuzione e marketing 35

2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa 40

2.3. Figure professionali, livelli e continuità 43

2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza 58

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PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO

1. Scheda per il piano formativo 65

2. Prospettiva temporale: flow chart 79

PARTE III: DESCRIZIONE DELLE U d A

1. Unità di apprendimento per il primo anno 87

1. “Dossier sulla comunità professionale” 89

2. “Confezionamento di un sacchetto di carta” 92

3. “Analisi del mercato e della concorrenza / gastronomia” 93

4. “Acquisto di un food-processor” 95

5. “Organizzazione di una festa di fine anno” 97

2. Unità di apprendimento per il secondo anno 101

1. “Scheda di presentazione dell’attività estiva” 103

2. “Conseguimento della patente del motorino” 106

3. “Organizzazione di un viaggio” 113

4. “Comparazione di pasta sfoglia prodotta

(a mano ed a macchina) dagli allievi” 115

5. “Realizzazione di una festa di fine anno” 117

3. Unità di apprendimento per il terzo anno 121

1. “Visita culturale ad una città d’arte italiana” 123

2. “Analisi del mercato e della concorrenza / panetteria” 126

3. “Carta del pane (associare un tipo di pane ad una specifica pietanza)” 128

4. “Organizzazione di un buffet” 130

BIBLIOGRAFIA 132