Esportatori abituali

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Gli esportatori abituali Prof.Giuseppe Polli 2010 www.idi-formazione.it Istituto IDI Informatica

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Gli esportatori abituali

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Gli esportatori abituali

Prof.Giuseppe Polli

2010

www.idi-formazione.it

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Page 2: Esportatori abituali

Esportatori abitualiPremessa

I cd “esportatori abituali” possono acquistare o

importare beni e servizi senza pagamento dell’Iva

entro un determinato limite (le operazioni sull’estero effettuate e

registrate nell’esercizio precedente)

• Esigenza di non penalizzare finanziariamente gli operatori che

hanno rapporti con l’estero

• Esigenza di evitare un credito Iva fisiologico

• Il meccanismo attuativo consiste nel cd “plafond”, che

consente il riequilibrio finanziario degli operatori con l’estero

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Page 3: Esportatori abituali

Esportatori abitualiRiferimento normativo

I cd “esportatori abituali” possono acquistare o

importare beni e servizi senza pagamento dell’Iva

• Art.8 comma 1, lettera c) del DPR 633/1972 e il comma 2 dello

stesso articolo

• Sulla base di queste disposizioni normative gli operatori che

hanno rapporti con l’estero possono acquistare e importare

beni e servizi evitando l’addebito dell’Iva sui propri acquisti.

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Esportatori abitualiRequisiti soggettivi

Requisito soggettivo:

• status di esportatore abituale

• L’operatore deve aver effettuato

• A) nell’anno solare precedente (plafond fisso)

• B) nei 12 mesi precedenti (plafond mobile)

• Un ammontare di esportazioni o di altre operazioni con l’estero rilevanti

superiore al 10% del volume d’affari

• Le operazioni da considerare sono quelle registrate nell’anno solare o

nei 12 mesi precedenti

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Esportatori abitualiOperazioni rilevanti per lo status di esportatore abituale

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Riferimenti normativi Principali operazioni

Art. 8 lett. A) DPR 633/1972 Esportazioni dirette e triangolari a cura del cedente

Art. 8 lett. B) DPR 633/1972 Esportazioni a cura dell’acquirente estero

Art.9 comma 1 DPR 633/1972

Art.71 DPR 633/1972 Operazioni con lo Stato della Città del Vaticano e della Repubblica di San

Marino

Art. 41 DL 331/1993 Cessioni intracomunitarie dirette non imponibili

Art. 58 DL 331/1993 Cessioni intracomunitarie triangolari

Art. 50-bis lettera g) DL 331/1993

Art. 50-bis lettera f) DL 331/1993

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Esportatori abitualiOperazioni non rilevanti per lo status di esportatore abituale

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Riferimenti normativi Principali operazioni

Art. 8 comma 1 lett. C) DPR 633/1972,

comma 2 DPR 633/1972

Cessioni ad esportatori abituali con lettera di

intento

Operazioni fuori campo Iva Cessioni e servizi dell’art. 7 non effettuate in

Italia

Art. 58 DL 331/1993 Cessioni a viaggiatori residenti fuori della UE

Art. 7-bis comma 1 DPR 633/1972 Cessioni di beni in transito

Operazioni non a titolo oneroso Omaggi

Esportazione temporanea per lavorazioni

passive

Page 7: Esportatori abituali

Esportatori abitualiVerifica dello status di esportatore abituale

Quantificare le operazioni registrate (non più quelle effettuate nell’anno o nei 12

mesi precedenti) nell’anno solare precedente oppure nei 12 mesi

precedenti.

Confrontare il suddetto importo con il volume d’affari del medesimo

periodo depurato delle:

• Cessioni di beni in transito

• Cessioni di beni depositati in luoghi soggetti a vigilanza

doganale

Se il volume delle esportazioni ed operazioni rilevanti sia almeno

superiore al 10% del volume di affari rettificato, l’operatore assume lo

status di esportatore abituale

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Page 8: Esportatori abituali

Esportatori abitualiVerifica dello status di esportatore abituale

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Esempio

Operazioni imponibili al 20% 3.600.000

Esportazioni dirette (art. 8 lettera a) 500.000

Cessioni di beni allo stato estero

(art. 7)

2.500.000

Totale volume d’affari “depurato” 4.100.000

10% del volume d’affari 410.000

Operazioni rilevanti 500.000

Nell’anno n l’operatore ha effettuato 500.000 euro di operazioni rilevanti e poiché

tale importo è maggiore del 10% del volume d’affari dello stesso periodo, nell’anno

n+1, lo stesso acquisisce lo status di esportatore abituale

Page 9: Esportatori abituali

Esportatori abitualiMomento di utilizzazione del plafond

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Riferimento art. 6 DPR 633/1972

Cessioni di beni Vale la data di consegna del bene

Prestazioni di servizi Vale il pagamento o la data della fattura se

antecedente al pagamento

Importazioni Vale l’accettazione della bolletta doganale

Criterio in base al quale un determinato acquisto in regime di non imponibilità deve

essere portato in diminuzione del plafond disponibile

Esempio:

1) al 31/12/2009 l’azienda ha un plafond disponibile di € 100.000 da utilizzare nell’anno 2010 per acquisti di

beni e servizi in regime di non imponibilità:

2) al 30/04/2010 sono pervenute fatture per un importo di € 90.000 registrate entro lo stesso termine

3) Il 29/04/2010 l’azienda riceve un DDT per merce per € 40.000, ricevendo la fattura nel mese di maggio

4) Per questa ultima operazione l’importo da non assoggettare ad Iva sarà solo di € 10.000, altrimenti si sconfina

il plafond.

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Esportatori abitualiPreclusioni

E’ precluso l’utilizzo del plafond:

• Agli agricoltori che operano nel regime speciale previsto dall’art. 34 DPR 633/1972

• A tutti gli operatori nel primo anno di attività

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Attualmente:

- Non va effettuata alcuna comunicazione prima di iniziare ad acquistare o importare in esenzione da Iva

- Il tipo di plafond utilizzato è evidenziato solo a posteriori in Dichiarazione annuale Iva

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Esportatori abitualiQuantificazione del plafond

Determinazione dei limiti entro i quali è possibile effettuare acquisti di

beni e servizi senza applicazione dell’IVA.

Il limite è costituito dall’ammontare delle operazioni che rilevano ai fini

dello status di esportatore abituale registrate nell’anno solare

precedente

Esempio:L’operatore ha acquisito nell’anno n+1 lo status di esportatore abituale (requisito

soggettivo), effettuando nell’anno n operazioni rilevanti di esportazione per 500.000. Il

limite è fissato in euro 500.000 per l’anno n+1

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Page 12: Esportatori abituali

Esportatori abitualiUtilizzo del plafond

Emissione della dichiarazione d’intento

Individuazione dei beni e servizi che possono essere acquisiti con il plafond

Il momento in cui il plafond si considera utilizzato

Adempimenti formali e dichiarativi a carico dell’esportatore

Adempimenti formali e dichiarativi a carico del fornitore dell’esportatore

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Fasi operative

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Esportatori abitualiDichiarazione di intento

Riferimento normativo: art. 8, comma 2, DPR 633/1972

L’esportatore, prima dell’effettuazione dell’operazione di acquisto, deve

rilasciare al proprio fornitore un’apposita dichiarazione, denominata

“dichiarazione di intento”

L’esportatore dichiara, sotto la propria responsabilità, di possedere il requisito

soggettivo di esportatore abituale e chiede la non applicazione dell’Iva.

Dichiarazioni di intento datate, numerate progressivamente, registrate entro

15 giorni dall’emissione

• In apposita sezione del registro delle fatture emesse o dei corrispettivi

• In apposito registro

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Page 14: Esportatori abituali

Esportatori abitualiDichiarazione di intento

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Emissione anticipata della dichiarazione di intento

Per rispettare la condizione della emissione prima

dell’effettuazione dell’operazione, è possibile emettere le

dichiarazioni di intento relative all’anno successivo già nel

mese di dicembre dell’anno precedente (adottando la

numerazione riferibile all’anno successivo)

Page 15: Esportatori abituali

Esportatori abitualiDichiarazione di intento

1) Singola operazione (ad esempio un ordine di acquisto o una importazione

da rilasciare alla dogana competente)

2) Un determinato periodo di tempo (ad esempio tutti gli acquisti effettuati dal

1° gennaio dell’anno n fino al 31 dicembre dell’anno n). Occorre in tal caso un attento

monitoraggio dell’utilizzo del plafond, in quanto. In caso di esaurimento del plafond, occorre inviare

tempestivamente ai fornitori la lettera di revoca delle dichiarazioni di intento precedentemente rilasciate.

3) Un ammontare limitato (ad esempio tutti gli acquisti fino a concorrenza di

euro xxx)

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La dichiarazione di intento può riguardare, alternativamente:

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Esportatori abitualiBeni e servizi acquistabili con plafond

1) Tutti i beni e i servizi, anche i beni ammortizzabili (in passato sempre esclusi) con

esclusione di:

• 1) Fabbricati (anche nell’ipotesi di canoni di leasing immobiliare o contratto di appalto per la

costruzione del fabbricato)

• 2) Aree fabbricabili

• 3) Beni e servizi con Iva indetraibile ai sensi degli artt. 19 e seguenti DPR 633/1972

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Beni e servizi acquistabili con “plafond”:

N.B.: il plafond disponibile non si determina più con le operazioni “effettuate”

ma esclusivamente con le operazioni “registrate”. Il plafond disponibile coincide

con le risultanze contabili e con i dati evidenziati in dichiarazione annuale

Iva.

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Esportatori abitualiAdempimenti formali a carico dell’esportatore

Riferimento normativo: art. 10 DPR 7-12-2001 n. 435

Compilazione, con cadenza annuale, di apposito quadro (quadro VC esportatori e

operatori assimilati) all’interno della dichiarazione Iva, nel quale devono essere

riepilogate, distintamente per mese, le operazioni di esportazione e assimilate

(che creano plafond) e gli acquisti effettuati senza applicazione dell’IVA.

Esibizione, su richiesta da parte dell’Amministrazione finanziaria, di prospetti

riepilogativi mensili con l’indicazione del plafond disponibile all’inizio del mese e

delle operazioni di acquisto con utilizzo del plafond effettuate nel mese stesso.

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Page 18: Esportatori abituali

Esportatori abitualiAdempimenti formali a carico del fornitore dell’esportatore

Riceve la dichiarazione di intento dall’esportatore, verifica che sia pervenuta prima dell’effettuazione

dell’operazione.

Numera progressivamente la dichiarazione di intento per anno solare.

Registra la dichiarazione di intento, entro 15 giorni dal ricevimento, in apposito registro (registro delle

dichiarazioni di intento ricevute) o su apposita sezione del registro delle fatture emesse o dei corrispettivi).

Trasmette, esclusivamente per via telematica, entro il 16 del mese successivo a quello di ricevimento, i

dati delle dichiarazioni di intento ricevute. (Sanzione del 100% dell’IVA nel caso di omesso invio telematico)

Emette la fattura non imponibile facendo espresso riferimento all’art. 8 comma 1, lettera c DPR 633/1972,

con l’indicazione della data e il numero della dichiarazione di intento.

Indica in dichiarazione annuale IVA l’ammontare annuale delle cessioni di beni o prestazioni di servizi non

imponibili a seguito di dichiarazione di intento in apposito rigo.

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Page 19: Esportatori abituali

Esportatori abitualiPlafond mobile

Il plafond mobile ( o mensile) è costituito dalle operazioni di export effettuate nei 12 mesi

precedenti.

Pro: Il plafond mobile o plafond mensile si presenta vantaggioso per le aziende il cui volume

di esportazioni presenta una continua crescita (sarà infatti possibile richiedere un importo via via

maggiore di acquisti in esenzione da Iva)

Contro:• Non è utilizzabile dal soggetto che non ha intrapreso un’attività di impresa da più di 1 anno

• Si deve procedere a verifica ogni mese dello status di esportatore abituale

• Presenta un sistema complesso di calcoli

Rif. Normativo: CM n. 73 del 19 dicembre 1984

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Page 20: Esportatori abituali

Esportatori abitualiPlafond fisso

Il plafond fisso ( o solare) è costituito dalle operazioni di export effettuate nell’anno solare

precedente.

Si può utilizzare già dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di inizio attività, anche

se l’attività è iniziata complessivamente da meno di 12 mesi.

Può essere utilizzato durante l’intero periodo d’imposta

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Esempio

Azienda Alfa SpA costituita nel mese di maggio 2010

Può utilizzare il plafond fisso già a

decorrere dal mese di gennaio 2011

Può utilizzare il plafond mobile non

prima del mese di maggio 2011

Previa verifica dello status di esportatore abituale

Page 21: Esportatori abituali

Esportatori abitualiPlafond fisso

L’importo del plafond fisso è determinato dal valore indicato in dichiarazione IVA dell’anno

precedente nel Quadro VE nel rigo denominato

• Operazioni non imponibili di cui al comma 1 degli articoli 8, lettera a) e b), (-bis e

9, operazioni comunitarie e operazioni di cui agli artt. 41 e 58 del D.L. 331/1993

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Il meccanismo del plafond fisso, pur essendo un criterio piuttosto “rigido”, presenta

Il vantaggio di una notevole semplicità di applicazione (risulta difficile splafonare in

Quanto il riferimento è fissato all’inizio dell’anno)

Page 22: Esportatori abituali

Esportatori abitualiPlafond fisso

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Esempio di meccanismo plafond fisso

Operazioni imponibili con Iva al 20% € 800.000

Esportazioni dirette (art. 8 lett. A) € 100.000

Cessioni di beni allo Stato estero € 500.000

Totale volume d’affari (€ 800.000 + € 100.000) € 900.000

10% del volume d’affari è di € 90.000

Ammontare delle operazioni rilevanti € 100.000

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Esportatori abitualiPlafond fisso

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Utilizzo del plafond

Mese Acquisti interni Importazioni Progressivo

Gennaio 10.000 10.000 20.000

Febbraio 10.000 - 30.000

Marzo 30.000 5.000 65.000

Aprile 15.000 - 80.000

Maggio 20.000 - 100.000

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

A questo punto il plafond disponibile

per l’anno in corso è completamente

utilizzato

Page 24: Esportatori abituali

Esportatori abitualiPassaggio da plafond fisso a plafond mobile

Il passaggio può essere utilizzato al termine di ciascun anno solare

Il plafond è costituito dalle operazioni registrate nell’anno solare precedente (operazioni

rilevanti con l’estero)

Verifica dello status di esportatore abituale riferita ai 12mesi precedenti

Pro: la quota di plafond mobile disponibile non utilizzata a dicembre di un determinato

anno può essere utilizzata a partire dal mese di Gennaio. Se l’operatore continua con il

plafond fisso la parte non utilizzata al 31-12 dell’anno precedente non può essere recuperate nell’anno

successivo e quindi viene persa.

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Page 25: Esportatori abituali

Esportatori abitualiPassaggio da plafond mobile a plafond fisso

Il passaggio può essere utilizzato al termine di ciascun anno solare

Il plafond è costituito dal plafond dei 12 mesi precedenti, da intendersi come plafond

disponibile a fine dicembre secondo le procedure di computo del plafond mobile.

Verifica dello status di esportatore abituale riferita ai 12mesi precedenti

Determinazione del plafond con il metodo mensile alla data del 1° gennaio e mantenimento

come dato disponibile per tutto l’anno solare

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Esportatori abitualiSuperamento del plafond

A) da un totale di acquisti in esenzione superiore al plafond disponibile

B) da un utilizzo scorretto del plafond

C) dall’invio al fornitore della lettera di intento successivamente all’effettuazione

dell’operazione

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Le cause del superamento del plafond possono derivare:

Page 27: Esportatori abituali

Esportatori abitualiSuperamento del plafond

Splafonamento regolato dall’art. 4 del D.Lgs. 471/1997

Applicazione di una sanzione amministrativa dal 100% al 200% dell’imposta non assolta

Utilizzo del ravvedimento operoso entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA

dell’anno in cui è stata commessa l’irregolarità.

Sanzione del 20% dell’imposta non assolta

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Esportatori abitualiSplafonamento per acquisti interni: regolarizzazione

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Splafonamento per acquisti interni

Soluzione A)

Emissione di autofattura, in duplice

esemplare, con il riepilogo delle fatture di

acquisto per le quali è stato indebitamente

utilizzato il plafond

Soluzione B)

Richiesta al fornitore tramite

raccomandata di emissione di una nota di

variazione per la sola IVA, da annotare nel

proprio registro degli acquisti

Versamento con modello F24 dell’imposta

con interessi e sanzione ridotta del 10%

Versamento della sanzione e dei relativi

interessi

Presentazione di una copia

dell’autofattura al competente ufficio

dell’Agenzia delle Entrate

Operazione più complessa per l’intervento

del fornitore

Registrazione della seconda copia

dell’autofattura sul registro acquisti allo

scopo di detrarre l’imposta versata

L’IVA va portata in detrazione in sede di

dichiarazione annuale e non nel mese di

registrazione

Procedure alternative per la regolarizzazione dello splafonamento prima della

constatazione della violazione da parte dei verifiicatori

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Esportatori abitualiSplafonamento per acquisti interni: regolarizzazione

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Splafonamento per acquisti interni

Soluzione A)

Emissione di autofattura, in duplice

esemplare

Soluzione B)

Fattura integrativa del fornitore

Pro: non si coinvolge il fornitore Contro: si coinvolge il fornitore

Pro:È possibile emettere 1 solo

documento a fronte di tutte le forniture su

cui si è splafonato

Non si può detrarre l’IVA nel mese della

registrazione della nota di variazione

ricevuta dal fornitore, ma solo in

dichiarazione annuale

Procedure alternative per la regolarizzazione dello splafonamento

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Esportatori abitualiRavvedimento operoso

Versamento della sanzione pari al 10% dell’imposta dovuta (nuova misura a

seguito del decreto anticrisi DL185/2008), codice tributo 8904

Versamento degli interessi maturati a giorno dalla data del debito della

liquidazione in cui l’IVA sarebbe stata versta se il fornitore avesse addebitato

l’IVA

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