ESPERTO IN COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE … · turismo sostenibile, la figura dell’animatore...

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P.O. PUGLIA FSE 2007 – 2013 AVVISO PUBBLICO PR0V-BR/03/2011, azione 2 Asse II - “Occupabilita’” Progetto POR2011IIBR3202 ESPERTO IN COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE AMBIENTALE (ANIMATORE AMBIENTALE)REPORT ATTIVITA’ ASSOCIAZIONE PROFETA Dott.ssa Alessandra Brogna

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P.O. PUGLIA FSE 2007 – 2013

AVVISO PUBBLICO PR0V-BR/03/2011, azione 2

Asse II - “Occupabilita’”

Progetto POR2011IIBR3202

“ESPERTO IN COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE AMBIENTALE (ANIMATORE AMBIENTALE)”

REPORT ATTIVITA’

ASSOCIAZIONE PROFETA

Dott.ssa Alessandra Brogna

PROGETTO PER LA FORMAZIONE ESPERTI IN COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE AMBIENTALE

REPORT ATTIVITA’ Cod. Prog. POR2011IIBR3202

 

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INDICE

• Presentazione ……………………………………………………………………. 2

• La figura professionale ……………………………………………………….. 4

• Gli sbocchi occupazionali ……………………………………………………. 6

• Il Progetto ……………………………………………………………………….. 8

• Piano Comunicazione ……………………………………………………….. 14

• La selezione dei candidati …………………………………………………. 18

• Lo svolgimento del corso …………………………………………………. 21

• I partner ………………………………………………………………………… 34

• Metodologie didattiche utilizzate ……………………………………….. 39

• Organizzazione delle attività formative ………………………………. 40

• Livello di partecipazione ……………………………………………………. 42

• Gradimento utenti ……………………………………………………………. 44

• Modalità di diffusione dei risultati ……………………………………… 51

• Esami finali …………………………………………………………….………. 52

• Conclusioni ………………………………………………………………….…. 54

 

 

 

 

 

 

 

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PRESENTAZIONE

L’attività in ambito ambientale non è mai semplicemente l’applicazione di una

capacità tecnica, ma la necessaria miscela tra competenze trasversali,

soprattutto comunicative, e la capacità di saper gestire professionalmente

aspetti specifici di tipo tecnico.

È con questa convinzione di partenza che lo staff di PROFETA, insieme ai suoi

partner, ha affrontato l’attività di formazione in un contesto così delicato.

Inquinamento, energia, valorizzazione delle risorse ambientali e culturali,

sviluppo sostenibile, sono temi noti ormai a tutti, problemi che spesso

faticano a trovare una soluzione concreta.

Per sciogliere questi nodi è necessario un cambiamento di una parte del

nostro stile di vita, ma cambiare abitudini da adulti è molto difficile, per

questo crediamo sia importante puntare sulla sensibilizzazione dei più giovani,

magari con delle esperienze di educazione non formale.

Educare è un’attività di grande responsabilità e servono persone preparate.

La proposta di un corso per animatori di educazione ambientale è nata dalla

necessità di una maggiore conoscenza e coscienza dei problemi di tutela

ambientale.

Tale obiettivo può essere realizzato da operatori specializzati nel campo

dell'educazione ambientale la cui attività non consista solo nella trasmissione

di informazioni tecniche quanto piuttosto nell'utilizzo di opportune strategie

educative, capaci di far mettere in gioco comportamenti e valori, con il fine di

produrre modificazioni negli atteggiamenti e nei comportamenti individuali.

Il lungo percorso formativo e l’impegno dimostrato dai partecipanti ci hanno

fatto comprendere ancora una volta come quella di affrontare questo tipo di

attività formativa sia quello corretto.

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I docenti e lo staff d coordinamento ha lavorato con persone che hanno

deciso di investire in questa professione ed il risultato migliore è stato quello

di accorgersi di poterle accompagnare in un percorso complesso, ma

fruttuoso.

Lo dimostra l’occupabilità dei partecipanti coinvolti nel progetto, che appena

terminata l’attività corsuale hanno conquistato, per il loro sapere e per la loro

esperienza, un’occupazione anche se magari part time.

Quanto realizzato all’interno del progetto ANIMATORE AMBIENTALE

rappresenta un punto di crescita importante anche per l’Organismo Formativo

coinvolto ed il partner Cooperativa THALASSIA, che hanno specializzato parte

del loro personale al lavoro con un pubblico che spesso presenta elementi

interessanti da tenere sotto controllo all’interno di un percorso formativo.

Il presente report è stato strutturato in modo tale da evidenziare gli indicatori

fisici di realizzazione e gli elementi che qualificano il raggiungimento degli

obiettivi dichiarati nel progetto originale.

Il quadro complessivo è stato delineato facendo ricorso a quanto emerge

dalla rilevazione del feed-back da parte degli allievi, del corpo docente e

dall’ente attuatore, effettuata attraverso il sistema di monitoraggio della

qualità dell’intervento (analisi degli elementi complessivi relativi ai formandi e

alle attività svolte).

 

 

 

 

 

 

 

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LA FIGURA PROFESSIONALE

L’animatore ambientale è colui che propone un modello sperimentale di

ricerca e diffusione della conoscenza ambientale presso un pubblico non

specialistico, a partire da quello dei giovani allievi della scuola dell’obbligo.

Tale modello, partendo dalla condivisione della ormai inevitabile esigenza di

creare la "Società della Conoscenza" (Strategia di Lisbona), intende proporre

quella necessaria integrazione tra i mondi della Ricerca, Istruzione e

Formazione, come percorso possibile per promuovere un efficace ed ampio

utilizzo della Conoscenza. L’animatore ambientale con la sua attività risponde

agli obiettivi di promozione e valorizzazione dei valori ambientali e culturali

delle tradizioni del territorio, andando oltre la mera funzione divulgativa, con

l’intento di attivare un processo a valenza educativa, attraverso l’erogazione

di contenuti scientifici e proponendo un metodo di approccio innovativo ossia

esperenziale.

Da questi presupposti, attraverso le metodologie proprie dell'Educazione

ambientale e del Consumo consapevole, si è sviluppato un piano formativo

attraverso il quale l’animatore ambientale potrà far acquisire al giovane

pubblico una maggiore coscienza sulle più o meno gravi ripercussioni che le

abitudini di vita e le scelte alimentari possono produrre sull'ambiente.

D’altra parte la godibilità del bene acquisita dal vivo dell’esperienza mediante

le attività guidate dall’animatore, farà acquisire al fruitore non specializzato

una nuova consapevolezza sulla grande risorsa che la natura costituisce per il

proprio benessere e si farà lui stesso promotore di una nuova attitudine di

salvaguardia e rispetto dell’ambiente.

In generale le azioni di animazione ambientale operano nell’ambito di una

campagna di sensibilizzazione e informazione verso il concetto di

interdisciplinarità dei fenomeni ambientali e culturali legati al territorio di

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appartenenza dei suoi abitanti e ne sensibilizza la percezione in chiave di

rispetto e salvaguardia.

Queste azioni forniranno gli strumenti di approfondimento, attraverso il gioco

e il divertimento, che diano al pubblico la possibilità di conoscere,

riappropriarsi dell’ambiente naturale e dei suoi tesori, inducendoli ad adottare

comportamenti più rispettosi e consapevoli verso la natura, il paesaggio ed i

suoi abitanti, conquistare piena consapevolezza delle opportunità e

potenzialità di cui è ricca la propria terra.

L'animatore ambientale svolge attività didattiche e di animazione in campo

ambientale dirette a studenti di ogni grado.

Opera sul territorio all'interno di centri specializzati o nelle istituzioni

scolastiche, in stretto legame con le amministrazioni di Enti Parco, riserve

naturali, aree protette, ecomusei.

L'educazione ambientale può essere intesa più che professione vera e

propria, come insieme di competenze aggiuntive maturate da chi già svolge

attività nel settore della didattica, della formazione, della promozione.

Spesso comporta l'organizzazione di ricerche, mostre, itinerari, al fine di

sensibilizzare e promuovere comportamenti ecosostenibili e di valorizzare

iniziative e progetti di salvaguardia, selezionando e predisponendo i materiali

di supporto, gestendo i rapporti con le scuole dell'area, con il Provveditorato

agli Studi, con gli enti locali e con altre istituzioni presenti sul territorio.

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GLI SBOCCHI OCCUPAZIONALI

La domanda per i servizi prestati dall'educatore ambientale è crescente.

Sempre più numerose sono le istituzioni scolastiche che richiedono

consulenze e interventi (Enti Parco, enti locali, centri di documentazione

ambientale, società e cooperative di servizi formativi, ecomusei, ma anche

come libera professione nelle numerose attività di attivazione culturale del

territorio).

L'educatore ambientale può inoltre operare come esperto specifico in imprese

pubbliche e private, in cooperative di servizi per l'ambiente o presso strutture

di informazione ambientale.

Inoltre con l’attenzione sempre crescente che viene rivolta allo sviluppo del

turismo sostenibile, la figura dell’animatore ambientale acquisisce nuove

valenze come divulgatore culturale esperto in materia di ambiente presso enti

turistici pubbli e privati o imprese private che operano direttamente sul

territorio.L’aumento della sensibilità verso i temi dell’ambiente ha fatto

incrementare il turismo sostenibile, tanto da far diventare gli ambiti

naturalistici di pregio una dellle maggiori risorse territoriali per lo sviluppo del

settore turistico. In conseguenza a questa rinnovata domanda, l’offerta

turistica si sta specializzando generando una maggiore specializzazione nelle

attività all’aperto offerte come “prodotto del turismo eco-sostenibile”. Le

attività a valenza didattico-educativa, sia per piccoli che per gli adulti,

costituiscono ormai uno dei maggiori attrattori turistici.

La professione di educatore ambientale è tipicamente per pluriattivi: può

essere svolta, ad esempio, insieme a quello di:

Ø insegnante

Ø guida naturalistica

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Ø guardaparco

La partecipazione al corso consentirà l'inserimento, con ruoli nell'ambito della

progettazione, della gestione e della valutazione di interventi educativi sul

territorio regionale e nazionale, come:

§ educatore ambientale in contesti scolastici (con sbocco professionale

specifico presso Centri di Educazione Ambientale);

§ animatore ambientale in contesti educativi extrascolastici (con sbocco

professionale presso Cooperative, Enti Parco, ecc.);

§ esperto sulle dimensioni educative dell'impatto ambientale (con sbocco

professionale presso Enti Pubblici, Imprese o Società);

§ esperto sulle dimensioni educative della progettazione partecipata (con

sbocco professionale presso Centri di Educazione Ambientale, Cooperative,

Enti Parco, Enti Pubblici o Società);

§ facilitatore nei processi di forum sullo sviluppo sostenibile (con sbocco

professionale presso Centri di Educazione Ambientale, Enti Pubblici o

Società);

§ Animatore culturale di attività legate alla fruibilità ambientale per il turismo

sostenibile (con sbocchi presso Enti turistici pubblici o privati, aziende e

operatori turistici).

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IL PROGETTO

Il progetto si inserisce nelle politiche che la Regione Puglia ha implementato

negli ultimi anni finalizzate ad incentivare e promuovere lo sviluppo del

settore turistico coniugandolo ai temi della salvaguardia ambientale e

valorizzazione paesaggistica.

Il risultato di queste politiche di governance del territorio è la nascita di un

settore ibrido e transdisciplinare che mette insieme Ambiente, Cultura e

Territorio.

Incoraggiando e sviluppando il turismo sostenibile vengono indirettamente

sostenute, incoraggiate ed implementate pratiche di valorizzazione del

patrimonio paesaggistico-ambientale, che gli enti locali e gli enti di gestione

delle aree naturali protette conducono al fine di rendere economicamente

sostenibili le loro azioni di tutela nella gestione delle aree di salvaguardia

ambientale.

L’ambiente conviene a tutti! Questo potrebbe essere lo slogan per

l’incremento del turismo sostenibile in un territorio. Nella regione Puglia

questo slogan sta diventando sempre di più una pratica di governance

attraverso la formulazione di strumenti normativi ed operativi volti a cambiare

completamente il panorama sociale ed economico territoriale (Sistemi Turistici

Locali, Puglia promozione, ecc.).

La direzione è quella di promuove la conoscenza e l'attrattività del territorio

nelle sue componenti naturali, paesaggistiche e culturali, materiali e

immateriali, valorizzandone pienamente le eccellenze ed inoltre quella di

favorire lo sviluppo del turismo sostenibile, slow, enogastronomico, culturale,

giovanile, sociale e religioso, nonché di tutti i "turismi" attivi ed esperienziali,

sostenendo la valorizzazione degli indotti connessi.

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Il tutto si lega agli aspetti morfologici e paesaggistici propri della provincia di

Brindisi che presenta diverse aree di interesse ambientale e turistico, basti

ricordare le due importanti aree naturali protette ricadenti entrambe nella

Provincia di Brindisi: la Riserva Naturale statale e area marina protetta di

Torre Guaceto e il Parco Regionale “Dune costiere da Torre Canne a Torre

San Leonardo”.

La Riserva Naturale di Torre Guaceto è divisa in una parte terrestre e una

marina.

La riserva terrestre insiste su un territorio di circa 1.100 ha, di cui 250 ha con

spiccato valore naturalistico, situati a valle della Strada Statale 379, e 850 ha,

localizzati prevalentemente a monte della stessa statale, con forte vocazione

agricola, prevalentemente adibiti alla coltura di ortaggi e seminativi in

rotazione (50%) e uliveti (20%). Abbraccia un tratto di costa adriatica lungo

6 km, che ricade per il 70% nel Comune di Carovigno e per il 30% nel

Comune di Brindisi. A nord, la costa si spinge fino al confine con la località

balneare di Punta Penna Grossa (nel comune di Carovigno), e a sud include il

primo tratto della località balneare di Apani (nel comune di Brindisi).

La riserva marina ricopre una superficie totale di 2.220 ettari, con un litorale

che si estende per 8,4 chilometri ed è delimitata ad un miglio dalla costa dalla

linea batimetrica dei 50 metri. E’ divisa in tre zone a diverso livello di

protezione:

- la ZONA A (179 ettari e 3495 metri di linea di costa), a protezione

integrale;

- la ZONA B (163 ettari e 2.300 metri di linea di costa) riserva generale;

- la ZONA C (1.885 ettari e 2.610 metri di linea di costa) riserva

parziale.

La protezione di questo ambiente ha permesso un ottimo sviluppo della

diversità biologica, infatti queste acque rappresentano per molte specie ittiche

un importante luogo di riproduzione e di crescita degli stadi giovanili; inoltre

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la presenza di grossi banchi di Posidonia oceanica è indicatrice della estrema

purezza dell’acqua.

L’iter legislativo che ha portato Torre Guaceto all’attuale status di protezione

inizia nel marzo del 1981 grazie ad un decreto del presidente della Regione

Puglia con il quale viene costituita “un’oasi di protezione, rifugio e sosta per la

fauna stanziale e migratoria“; nel maggio dello stesso anno viene riconosciuta

da un Decreto Ministeriale, “zona di importanza internazionale ai sensi e per

gli effetti della Convenzione di Ramsar”; successivamente, viene istituita la

Riserva Naturale Marina di Torre Guaceto, con il Decreto Interministeriale del

4 dicembre 1991; infine con il Decreto 4 febbraio del 2000 del Ministero

dell’Ambiente viene istituita la Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto. Il

decreto istitutivo individua all’art. 4 l’organismo di gestione in un consorzio

misto fra l’Amministrazione Comunale di Brindisi, l’Amministrazione Comunale

di Carovigno, l’associazione protezionistica senza fini di lucro World Wildlife

Italia-WWF.Italia, e la Cooperativa THALASSIA, quale società cooperativa

dedicata alla progettazione, organizzazione, realizzazione di servizi socio-

ambientali-educativi rivolti alla popolazione e in particolare alle scolaresche.

Il Parco Regionale denominato “Dune costiere tra Torre Canne e Torre San

Leonardo”

Il parco è stato ufficialmente istituito tramite la legge della regione Puglia n.

31 del 27 ottobre 2006; si estende nel territorio tra Ostuni e Fasano su 1.069

ettari, 6 km di costa e si inoltra verso la piana degli ulivi secolari seguendo il

corso di alcune lame (fenomeni carsici caratteristici delle Murge, originati per

l’azione erosiva nella roccia calcarea delle acque superficiali). L’area del Parco

è caratterizzata da una elevata diversità di ambienti; spostandoci dal mare

verso l’entroterra incontriamo la spiaggia, le dune, la zona umida retrodunale,

le dune fossili, le lame e gli uliveti secolari. Il parco è caratterizzato da

ambienti costieri di elevato interesse naturalistico e paesaggistico,

rappresentati da "Habitat prioritari" ai sensi della Direttiva n. 92/43/CEE,

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come le steppe salate, i pascoli inondati mediterranei, le dune mobili con

presenza di Ammophila arenaria, le dune con vegetazione di sclerofille e i

fiumi mediterranei a deflusso intermittente. Le aree substeppiche sono ricche

di orchidee, alcune endemiche. Le zone umide sono importanti aree di sosta

per l'avifauna migratoria (es. sgarza ciuffetto, garzetta, airone cenerino). Tra

i mammiferi sono presenti il mustiolo, la volpe, la donnola, la faina, il topo

selvatico, il topolino delle case e il ratto nero. Mentre l’erpetofauna è

rappresentata da diverse specie delle quali le più significative sono il Tritone

italico e il rospo smeraldino per gli anfibi, e il geco di kotschyi, la luscengola

e il colubro leopardino tra i rettili.

Il rapporto tra componente ambientale e componente antropica di questa

area protetta è molto particolare, nel senso che le aree ad elevata naturalità

non sono molto estese, ma sono ben distribuite sia lungo la costa (sistema

spiaggia-duna, aree umide, macchia retrodunale) che nelle zone più interne

(macchia, gariga e pseudosteppa), e allo stesso modo si distribuisce il tessuto

antropico con tutta una serie di stabilimenti balneari e villaggi turistici lungo la

costa, e di aziende agricole ed agrituristiche nell’entroterra. Di conseguenza, il

Parco Regionale “Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo”,

rappresenta oggi un perfetto laboratorio su campo di esperienze di gestione

partecipata di un’area protetta, all’interno del quale realizzare tutta una serie

di attività con la partecipazione diretta di tutti gli stakeholders, ente parco,

cooperativa che gestisce la fruizione, proprietari terrieri, imprenditori, mondo

dell’associazionismo, enti di ricerca, ecc.

A livello operativo lo specifico contesto settoriale hanno costituito laboratori

veri e propri per le attività formative previste dal progetto, dove sono state

effettuate prove in campo, simulazioni, stage.

La finalità principale del progetto è stata quella di realizzare azioni di

sostegno alla riqualificazione professionale di persone disoccupate, con

priorità a soggetti con basso titolo di studio, finalizzate all’acquisizione di un

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livello minimo di competenze per agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro,

attraverso la formazione di una figura professionale emergente ed

immediatamente spendibile sul territorio, in quanto trattasi di una figura

strettamente legata alla green economy, uno dei pochi settori che negli ultimi

anni, nonostante la grave crisi congiunturale, dimostra trend positivi sia in

termini di crescita economica, che di capacità di creare nuove opportunità

occupazionali.

L’esperto in comunicazione ed informazione ambientale meglio conosciuto

come “Animatore ambientale” fa riferimento ad una professione inserita nel

novero delle nuove “professioni verdi” e riconosciuta nel Repertorio delle

Professioni ISFOL (Area occupazionale: Ambiente e tutela del territorio) .

Si tratta di una figura innovativa che opera prevalentemente presso le scuole,

centri di animazione delle riserve, associazione ambientaliste, società e

cooperative di servizi formativi, ecomusei, agenzie turistiche, ecc.,

sensibilizzando, attraverso metodologie didattiche attive, l'utenza alla cultura

dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile. Ma potrà anche trovare inserimento

come guida di parchi e riserve dato che le sue conoscenze e competenze

sono specifiche e tali da poter illustrare ai gruppi di visitatori le caratteristiche

dei siti di interesse.

E’ una figura con competenze specifiche nel settore ambientale e con

particolare riferimento ai servizi da attivare nel settore ambientale.

La trasversalità delle potenzialità di inserimento presuppone che le

conoscenze e le competenze vertano su tematiche generali inerenti

l'ambiente ma anche e soprattutto su argomenti specifici di ecologia, botanica

e zoologia, ecc..

Deve inoltre essere in grado di studiare, organizzare e gestire attività di

informazione/formazione, organizzare eventi e allestire mostre, progettare

itinerari didattici e turistici, programmare visite guidate all’interno di siti

naturali.

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Naturalmente è indispensabile lo sviluppo di doti di comunicazione e di

ascolto, ma anche capacità di divulgare informazioni complesse attraverso un

linguaggio semplice ed immediato capace di catturare l’attenzione degli

utenti.

Inoltre, grazie all’avvio di partnership con aziende del settore si offrirà ai

corsisti un sostegno educativo inserito in un percorso individualizzato e di

gruppo, nella fase di transizione tra corso di formazione e mondo del lavoro in

un’ottica di sviluppo all’autoimprenditorialità ed inoltre, si provvederà a

potenziare le competenze e le attitudini degli allievi che intendono prestare la

propria professionalità presso le aziende del settore.

L’azione formativa si è svolta seguendo le indicazioni nelle 4 tappe:

- PIANO COMUNICAZIONE

- SELEZIONE DEI CANDIDATI

- LO SVOLGIMENTO DEL CORSO

- DIFFUSIONE DEI RISULTATI

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PIANO COMUNICAZIONE

La pubblicizzazione dell’iniziativa ha avuto lo scopo di diffondere la proposta

formativa nel territorio della Provincia di Brindisi.

Al fine di aumentare la visibilità e la trasparenza della pubblicizzazione

dell’iniziativa secondo quanto disposto dalla D.D. n° 6 del 15.01.09

“Informazione e pubblicità delle attività formative” e dallo stesso Avviso

PROV BR 09/2011 è stato messo a punto un Piano di Comunicazione

finalizzato ad organizzare strategicamente le attività di informazione,

pubblicità e di comunicazione del Programma Formativo.

Il piano di comunicazione si è rivelato dinamico, agile, efficace, integrato e

diffuso capillarmente sul territorio ed ha raggiunto lo scopo principale di

portare l’informazione il più vicino possibile al fruitore della formazione,

attivando i meccanismi più idonei per raggiungerlo gravandolo il meno

possibile della ricerca delle informazioni.

Obiettivi del

Piano di

Comunicazione

 

Informare i potenziali destinatari dell’azione formativa  

Favorire una rapida circolazione delle informazioni  

Sensibilizzare su ruoli e competenze gli enti pubblici, le associazioni del terzo settore e gli altri attori coinvolti  

Dare un’immagine omogenea delle azioni formative sul territorio provinciale  

Contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Piano formativo  

Tipologie di azioni  

Mail istituzionale

E-mailing

Pubblicità esterna

Ufficio stampa

Web promotion

 

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L’attività di mailing istituzionale ha previsto la spedizione, la consegna in

loco e l’invio di mail per la diffusione informativa di bando, modulistica per

l’iscrizione, locandine e flyers pubblicitari del corso.

E’ stata poi svolta un’azione di riscontro telefonico al fine di verificare

l’avvenuta ricezione, affissione e diffusione del materiale da parte degli enti

coinvolti (Centri per l’Impiego, Sportelli Informativi, Comuni della provincia,

sindacati e Associazioni datoriali, strutture e organismi del terzo settore).

L’attività di e-mailing ha previsto l’invio di una newsletter elettronica con

richiamo al bando sul sito internet dell’Associazione PROFETA ad un

indirizzario e-mail generato dalla banca dati dell’ente di formazione in cui

sono inseriti contatti aziendali, consulenti del lavoro, docenti, soggetti

disoccupati o inoccupati potenzialmente interessati all’attività formativa

proposta

Per la pubblicità esterna sono state svolte due diverse attività:

• Stampa e affissione di manifesti cm 70x100 litografati a 4 colori in tutti i

comuni della provincia di Brindisi.

• Acquisto di spazi per la pubblicazione del bando sul quotidiano locale “Il

Quotidiano di Brindisi”.

L’attività di ufficio stampa ha previsto l’invio di comunicati a testate

giornalistiche a diffusione locale/regionale e siti internet specifici.

In merito alla Web Promotion si è operato in diverse direzioni:

- creazione di un’area progetto all’interno del sito www.associazioneprofeta.it

in cui sono state inserire tutte le news e la modulistica relative all’iniziativa

progettuale a partire dalla scheda progetto, bando, modulo di domanda,

autocertificazione dei requisiti, regolamento per le selezioni, ecc..

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Il sito web è rimasto attivo per tutta la durata del corso ed è stato dotato di

un forum tematico a cui hanno potuto partecipare tutti i destinatari del corso,

i docenti intervenuti ed altri attori locali.

Nella sezione web hanno trovato adeguata visibilità gli stati di avanzamento

del piano formativo, specifiche sezioni di servizio, spazi di dialogo e

documentazione scaricabile.

- diffusione del banner con collegamento al bando di selezione sui siti internet

dei partner di progetto e altri soggetti istituzionali.

- pubblicizzazione della notizia in newsletter tematiche elettroniche.

Durante il periodo di pubblicizzazione l’Associazione PROFETA ha attivato un

servizio di orientamento all’utenza.

Agli utenti che hanno fatto domanda di accesso all’attività corsuale e a tutti

coloro che, venuti a conoscenza del bando, hanno chiesto delucidazioni, sono

state comunicate le caratteristiche del percorso formativo, il profilo

professionale di riferimento, gli obiettivi formativi, i contenuti e le

metodologie didattiche, la ubicazione precisa delle sede del corso, nonché le

modalità e i tempi di svolgimento.

La comunicazione è avvenuta tramite contatti telefonici, e-mail, incontri

presso la sede dell’ente attuatore.

L’obiettivo in tale fase è stato quello di suscitare l’interesse dei possibili

candidati e consentire agli stessi di valutare il grado di interesse dell’iniziativa

e la pertinenza delle risorse individuali, al fine di operare una scelta

consapevole.

In questa fase, inoltre, sono state fornite delucidazioni sulle modalità di

svolgimento dell’attività di selezione.

L’attività di pubblicizzazione del progetto formativo, in fase attuativa, è stata

svolta attraverso le seguenti modalità:

• pubblicazione sul sito dell’Associazione PROFETA, nell’apposita area

dedicata al progetto di tutti gli aggiornamenti e i risultati ottenuti.

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Per tale attività è stato predisposto uno spazio on-line completamente

autonomo ove poter agevolmente operare sia dal punto di vista della qualità

e fluidità della navigazione, sia per l’organizzazione/consultazione dei

contenuti e del materiale didattico di interesse per i fruitori e i vari soggetti

coinvolti.

Tale vetrina virtuale ha consentito di dare tutte le opportune info circa:

o bando di selezione;

o figura professionale;

o progetto formativo;

o le strutture partner;

o l’ambiente di apprendimento;

o a chi si rivolge il corso;

o il contesto di riferimento;

o obiettivi del progetto;

o le competenze sviluppate;

o il metodo formativo;

o l’articolazione del percorso;

o i contenuti;

o il team dei docenti;

o la sede del corso;

o il calendario didattico

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SELEZIONE DEI CANDIDATI

La fase di selezione è stata effettuata dalla Commissione selezionatrice composta

da esperti in processi di selezione ed esperti della formazione professionale.

La progettazione di dettaglio della selezione è stata effettuata sulla base delle

caratteristiche dell’utenza e dei criteri fissati nella progettazione di massima.

Sono stati individuati i contenuti e gli strumenti da utilizzare in ciascuna prova, le

modalità e i tempi di effettuazione, le griglie di valutazione e i pesi di ciascuna

prova ai fini della valutazione finale.

La valutazione dei candidati ammessi alla selezione è stata realizzata nel rispetto

dei criteri e degli elementi minimi ritenuti obbligatori dall’Avviso PROV BR

03/2011, azione 2.

Il percorso di selezione si è articolato in tre momenti.

A. Verifica requisiti di ammissione

Attraverso la valutazione dei dati inseriti nella “Domanda di partecipazione al

corso”, è stato verificato il possesso dei requisiti formali richiesti per l’accesso al

corso.

Insieme al curriculum formativo richiesto alla presentazione della selezione si

sono analizzate: la data di nascita, la provincia di residenza, l’iscrizione al CPI, il

background professionale. Sono stati evidenziati gli aspetti positivi e annotati i

punti di criticità da chiarire durante il colloquio orale.

B. Prova scritta

La prova scritta, valida solo ai fini della preselezione dei candidati, è stata

strutturata nella forma questionario composto da n. 50 domande a risposta

multipla così suddivise:

- n. 30 domande di cultura generale e/o a carattere tecnico;

- n. 10 domande di educazione civica;

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20  

 

- n. 10 domande psico-attitudinali.

I punteggi sono stati attribuiti come segue:

- n. 1 punto per ogni risposta esatta

- n. 0 punti per ogni risposta errata e/o non attribuita

Durante la prova ai candidati non è stato concesso di allontanarsi dall’aula ne di

usare il cellulare o altri strumenti/attrezzature per comunicazione e riproduzione

esterna nonché oggetti, documenti ed altro estranei allo svolgimento della prova.

C. Prova orale

Alla prova orale sono stati ammessi i primi 40 candidati secondo la graduatoria

parziale di merito risultante dalla prova scritta.

La prova orale si è articolata attraverso un colloquio tecnico-motivazionale della

durata di 15 minuti circa, presieduto dalla commissione esaminatrice.

La graduatoria finale ha previsto l’ammissione al corso di n. 18 candidati risultati

idonei in ordine di merito, a seguito esclusivamente della valutazione della prova

orale.

Al fine di assicurare la trasparenza dei risultati, la graduatoria finale elaborata al

termine delle selezioni è stata pubblicata sul sito internet dell’Associazione

PROFETA nell’area dedicata al progetto.

I candidati ammessi alla frequenza sono stati:

COGNOME NOME DATA DI NASCITA

1 PROTO ROSA 22/09/68

2 TAGLIENTE LUANA 13/04/86

3 FINA FRANCESCA 18/09/83

4 DEMILITO ANNA LUCIA 08/02/83

5 DEL GROSSO CLAUDIA 12/01/83

6 VERGA EMILIANO 09/02/81

7 ALBANESE ANTONIO 08/01/66

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8 LO MEDICO ANNARITA 15/07/80

9 BLE FRANCESCO 01/04/86

10 ARGENTIERI ANGELA 04/01/80

11 PISANI MARCO 23/03/87

12 EPIFANI ALESSANDRA 24/02/78

13 BIANCO DANIELA 05/04/78

14 CARONE LUCIA CLAUDIA 01/01/84

15 DE FAZIO LEONZIO 25/07/79

16 MAURO GIORGIA 15/11/90

17 FALCONE ANDREA 03/03/84

18 ADDANTE DANILO 30/12/84

A seguito di rinuncia di MAURO GIORGIA, FINA FRANCESCA, FALCONE ANDREA

e TAGLIENTE LUANA sono stati successivamente ammessi:

 

1 DE CASTRO ELISENA MARIA GRAZIA 30/06/77

2 DIRIENZO DANIELE 29/07/86

3 RICCI STEFANO 20/04/85

4 COSTANTINI PIERLUIGI 03/08/81

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LO SVOLGIMENTO DEL CORSO

Il percorso formativo ideato e realizzato nell’anno 2012-2013 ha avuto la

durata di 600 ore, equamente suddivise in una parte teorico-pratica in aula

ed una parte “on the job” , ed è stato finalizzato principalmente a far

acquisire agli allievi alcune fondamentali competenze specifiche:

o attenzione e sensibilità alle problematiche ambientali;

o conoscenza delle risorse naturali, della geografia, dell'ambiente

naturale e antropico del territorio di riferimento;

o conoscenza di alcune discipline quali scienze naturali, ecologia,

botanica, zoologia, geologia;

o aggiornamento costante sulle modalità pedagogiche e didattiche;

o capacità di comunicazione e gestione delle dinamiche di gruppo;

o pianificazione e organizzazione di percorsi formativi diversi a seconda

della tipologia di allievi cui la formazione è indirizzata;

o scelta degli strumenti di comunicazione più adatti al pubblico cui è

indirizzata l'attività di educazione ambientale;

o capacità di progettazione e coordinamento

 

STRUTTURA DIDATTICA

Moduli Trasversali

Modulo Titolo Durata in ore Docenti

1 Orientamento 25 Nicola Chielli

2 Ambiente e sviluppo sostenibile

5 Anna Colaci

3 Lingua inglese (base) 15 Giovanni Rolli

4 Prevenzione e sicurezza sui 10 Modesta Rizzo

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luoghi di lavoro

5 Windows ed internet 15 Laura Rizzo

6 Pari opportunità 5 Elisabetta De Castro

7 Accompagnamento 35 Anna Colaci

Modulo : Orientamento

l’attività di orientamento è finalizzata specificamente a promuovere:

1. la capacità del corsista di ricostruire e valorizzare le proprie competenze

professionali, personali e le proprie potenzialità, con l’obiettivo di definire un

progetto di sviluppo formativo e/o professionale;

2. il posizionamento del corsista, inteso come insieme di azioni e attività rivolti

al collocamento lavorativo e allo sviluppo professionale del soggetto

Modulo: Ambiente e sviluppo sostenibile

Affrontare il tema della sostenibilità vuol dire affrontare il tema del limite, limite delle

risorse disponibili, limite nel consumo di ambiente, limite dei modelli di sviluppo fin

ora praticati, degli stili di vita, delle visioni del futuro finora adottate.

I temi del modulo riguardano pertanto la trasmissione di conoscenze di base relative

alla cultura della sostenibilità come impegno globale per il rispetto del pianeta.

I nuovi modelli fondati sulla integrazione, sulla cooperazione nell'affrontare problemi

complessi locali e globali appunto conducono al 'pragmatismo della sopravvivenza'

che sta alla base del nuovo paradigma culturale, che investe le scienze biologiche,

sociali, economiche e produttive.

Si intende proporre una macrovisione delle questioni della sostenibilità, che possa

aiutare ad interpretare meglio e a posizionare correttamente i problemi di natura

strettamente locale che i formandi si apprestano ad affrontare, appunto secondo un

approccio olistico alla lettura delle realtà locali.

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Modulo: Lingua inglese (base)

Il modulo è destinato ad allievi che, si suppone, non possiedono competenze

linguistiche di base adeguate e devono raggiungere un livello di conoscenza della

lingua inglese che permetta di esprimersi in modo semplice ma corretto.

I contenuti del modulo sono:

• Conversazione di base

• Espressione di opinioni semplici

• Comprensione e produzione orale

• Comprensione e produzione scritta

• Comprensione di istruzioni, annunci e informazioni semplici

• Compilazione di moduli di base

• Prendere appunti con orari, date e luoghi

Modulo: Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro

Il modulo è finalizzato all’acquisizione di una nuova cultura della sicurezza sul lavoro

attraverso lo studio e l’applicazione della normativa in vigore.

Modulo: Windows ed internet

Obiettivo del modulo e quello di far acquisire le nozioni di alfabetizzazione

informatica cioè:

- conoscenza dei concetti fondamentali riguardanti la Tecnologia dell'Informazione;

- criteri ergonomici da adottare quando si usa il computer e consapevolezza dei

problemi riguardanti la sicurezza dei dati e gli aspetti legali;

- pratica delle funzioni di base di un PC e del suo sistema operativo;

- creare e utilizzare data-bank;

- Internet per la ricerca di dati e documenti nella rete;

- Creazione siti web

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- Comunicazione per mezzo della posta elettronica.

Modulo: Pari opportunità

Il modulo è finalizzato a promuovere la consapevolezza della differenza di genere e

la conoscenza dei concetti di discriminazione di genere diretta ed indiretta.

Gli obiettivi specifici sono:

o Far acquisire ai/lle partecipanti elementi di base in tema di lavoro, famiglia, diritto

ed educazione improntati sulla differenza di genere

o Favorire l’acquisizione di conoscenze teoriche ed informazioni pratiche al fine di

sviluppare nei/lle partecipanti la sensibilità, attivare riflessioni e migliorare la

consapevolezza sulle tematiche delle pari opportunità

o Favorire la conoscenza delle discriminazioni di genere e stimolare la capacità di

riconoscere fattispecie di discriminazione

o Stimolare comportamenti coerenti con la cultura delle pari opportunità

o Favorire la consapevolezza sul valore della differenza di genere al fine di superare il

concetto di soggetto neutro

o Stimolare la consapevolezza di cittadinanza attiva.

o Fornire una lettura di genere del percorso formativo

Modulo: Accompagnamento

L’attività di accompagnamento sarà programmata a conclusione dell’iter corsuale e

avrà ad oggetto le seguenti azioni mirate all’utenza:

◊ riallineamento

◊ potenziamento,

◊ personalizzazione dei percorsi,

◊ orientamento professionale.

In sintesi è stata prevista un’attività volta specificatamente a favorire la conoscenza

dei contesti formativo/lavorativi verso cui il corsista si potrà orientare; parimenti

sono state previste forme di diffusione dell’informazione e di creazione di una banca

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dati degli allievi da mettere a disposizione delle aziende/istituzioni adeguatamente

informate e coinvolte già in fase di implementazione e svolgimento dello stage

formativo.

Al termine della fase di accompagnamento gli allievi saranno in grado di:

o definire e valutare le proprie conoscenze e capacità, identificando punti di forza e

di debolezza;

o identificare i propri interessi, motivazioni e aspettative;

o valutare i propri interessi, motivazioni e competenze in relazione al lavoro e al ruolo

professionale;

o riconoscere e valutare la propria immagine di sé, delle proprie rappresentazioni del

lavoro e del ruolo professionale;

o fare un bilancio realistico delle proprie esperienze, personali e lavorative;

o riconoscere e valutare i propri processi di pensiero e il proprio stile cognitivo;

o riconoscere e valutare i propri stili di risposta a problemi e situazioni;

o ricostruire, verbalizzandole, le proprie strategie di azione, identificando punti di

forza e di debolezza;

o analizzare la domanda e l'offerta del lavoro e l'evoluzione dei sistemi professionali.

Infine, il modulo di accompagnamento si è concretizzerà in una attività mirata di

assistenza per il primo impatto con il mondo del lavoro e dell'impresa attraverso la

conoscenza, la ricerca, l'organizzazione di informazioni sulle opportunità lavorative e

di placement collegate al profilo e funzione della figura professionale in uscita,

l'approfondimento di tematiche per l'avvio di attività d'impresa e per l'accesso ai

canali di finanziamento.

Pertanto i corsisti saranno educati ad identificare e selezionare autonomamente le

fonti ed i canali di reperimento delle informazioni; saranno inoltre aiutati ad

elaborare una strategia ed un piano di curriculum vitae.

Moduli Professionalizzanti

Modulo Titolo Durata in ore

Docenti

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1

I parchi naturali della Puglia e l'educazione ambientale

25

Francesco de Franco – Marco Dadamo –

Giovanni Nardelli – Gianfranco Ciola –

Luciana Muscogiuri – Paolo D’Ambrosio

2 Biodiversità ed aree protette 15 Giuseppe Flore

3

Le scienze dell'ambiente applicate al territorio

40

Francesca Crispino – Teresa Zizzi –

Giuseppe Flore – Leonardo Beccarisi –

Simonetta Dellomonaco

4

Animazione ambientale

65

Alessandra Manti – Antonio Catalano –

Luigi D’Elia

5

Comunicazione ambientale

30

Maria Pia Moggia – Enzo Toma – Marino Caringella – Tonia

Barillà

6 Le esperienze dei Centri di Educazione Ambientale pugliesi

15 Teresa Zizzi

Modulo: I parchi naturali della Puglia e l'educazione ambientale

Illustrazione delle caratteristiche e dei progetti di alcune delle aree naturali protette

pugliesi più attive sia nel campo della conservazione della natura che dell’educazione

ambientale.

Interverranno in aula docenti estremamente preparati, in quanto direttori o

presidenti delle suddette riserve, che cercheranno di far comprendere, tramite la

descrizione di una lunga serie di iniziative e progetti realizzati negli ultimi 10 anni,

come le aree naturali protette possano rappresentare oggi i migliori Laboratori su

campo di sostenibilità ambientale).

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Modulo: Biodiversità ed aree protette

L’obiettivo principale è quello di infondere nei partecipanti l’importanza che la

biodiversità nei suoi vari livelli riveste per la conservazione della vita sul nostro

pianeta a rischio.

Questo è un argomento fondamentale per la formazione di un animatore ambientale,

in quanto rappresenta le fondamenta di qualsiasi argomento e discorso che nascerà

con il pubblico durante la professione.

Si partirà da descrizioni globali fino ad arrivare ad esaltare le peculiarità ambientali

del territorio pugliese soffermandosi soprattutto sulle aree naturali protette

regionali.

Modulo: Le scienze dell'ambiente applicate al territorio

Modulo di formazione molto importante in quanto mira a creare le basi scientifiche

per i partecipanti che nella vita hanno svolto studi differenti, e a consolidare le

conoscenze per coloro che hanno già trattato queste materie.

Si procederà offrendo un’infarinatura delle materie scientifiche di base (ecologia,

zoologia, botanica) adattata alle caratteristiche peculiari degli ambienti naturali

pugliesi. L’obiettivo è di dare ai futuri animatori ambientali gli strumenti per poter

interpretare l’ambiente in cui andranno ad operare, al fine di poterlo comunicare e

trasmettere nel migliore dei modi all’utenza.

Modulo: Animazione ambientale

Il modulo ha due obiettivi principali: quello di far vivere ai partecipanti un’esperienza

diretta di animazione ambientale innanzitutto come utenti (loro stessi) di un

cammino didattico di consapevolezza del proprio ruolo sul Pianeta Terra e quello di

fornire ai corsisti gli strumenti necessari alla costruzione di un proprio personale

bagaglio per l’animazione ambientale. Il modulo intende prediligere la formazione di

una visione critica riguardo la materia di studio attraverso incontri e confronti con

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esperti e docenti provenienti da esperienze diverse che come linguaggi differenti

possono creare un approccio complesso e profondo all’animazione ambientale.

I contenuti saranno i diversi linguaggi per l’animazione ambientale che saranno

sperimentati negli incontri con i diversi docenti: immersioni in natura, educazione

ambientale, musica in natura, arte e poesia per le esperienze di animazione

ambientale.

Modulo: Comunicazione ambientale

L’evolversi delle tematiche ambientali porta alla necessità di una continua attività di

comunicazione rivolta all’intera comunità di un territorio, oltre che ai diversi target

turistici. L’approccio che si intende dare a questo modulo offrirà conoscenze e

competenze pratiche relative a tutte quelle attività che, secondo l’accezione europea

(Trattato di Maastricht, art. 130) del diritto all’informazione ambientale, sono

necessarie azioni preventive per la tutela dell’ambiente. Saranno incluse nel

programma trattazioni sul sistema della comunicazione in generale e quello

specificatamente ambientale. Saranno approfondite tematiche relative le differenti

tipologie di media funzionali alla comunicazione ambientale, indicazioni sulla

costruzione di un buon comunicato stampa e un piano di comunicazione ottimale al

raggiungimento degli obiettivi possibili di enti territoriali coinvolti nei processi di

tutela e valorizzazione del patrimonio locale. Casi studio particolarmente interessanti

mostreranno gli indirizzi strategici del mondo della comunicazione contemporanea

integrata ai progetti di sviluppo urbano. Saranno sperimentate tecniche di

comunicazione alternative finalizzate ad ottenere una maggiore efficacia del risultato.

Modulo: Le esperienze dei Centri di Educazione Ambientale pugliesi

Nell’ambito di questo modulo si darà la possibilità ai partecipanti di conoscere alcune

delle esperienze più significative del mondo dell’educazione ed animazione

ambientale in Puglia. Gli incontri in aula saranno tenuti dai referenti di alcuni tra i

più attivi Centri di Educazione Ambientale (CEA) accreditati al Sistema INFEA, la più

importante autorità regionale nel campo dell’educazione ambientale. L’obiettivo che

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si vuole raggiungere è quello di stimolare i partecipanti a credere nelle opportunità e

potenzialità della figura professionale dell’animatore ambientale, confrontandosi con

coloro che ormai svolgono questo lavoro con successo da anni.

Visite guidate

Il programma ha previsto alcune visite guidate presso le più importanti aree

protette o parchi del salento.

Grazie alle giornate formative svolte presso aree protette o parchi con il

supporto dei responsabili degli Enti Gestori, partner di progetto, è stato

possibile conoscere ed indagare da vicino alcuni metodi di valorizzazione e

fruizione delle aree stesse e delle modalità di realizzazione di progetti di

animazione ambientale al loro interno.

Le visite realizzate presso il Parco Naturale Regionale Saline di Punta della

Contessa (Brindisi), la Riserva Naturale Bosco di Cerano (Brindisi), la Riserva

Naturale Bosco di Santa Teresa e dei Lucci (Brindisi), il Parco Regionale

“Dune Costiere” (Torre Canne), l’Area marina protetta di Porto Cesareo (LE) e

il Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento (LE) sono state condotte in

condizioni di minimizzazione del disturbo antropico, programmando le

presenze e la mobilità delle aree.

DESTINAZIONE MODULO DIDATTICO

DURATA

Visita guidata presso le Saline, Bosco di Cerano e bosco dei Lucci

ANIMATORE AMBIENTALE

5 ORE

Visita guidata presso il SCIENZE

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Parco Regionale “Dune costiere” di Torre Canne

DELL’AMBIENTE APPLICATE AL TERRITORIO

5 ORE

Visita guidata presso l’Area marina protetta di Porto Cesareo (LE)

ANIMATORE AMBIENTALE

5 ORE

Visita guidata presso il Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento (LE)

ANIMATORE AMBIENTALE

5 ORE

Stage

In un percorso formativo lo stage costituisce uno strumento significativo per

completare le competenze professionali dei soggetti in formazione mediante

la conoscenza diretta di un’esperienza pratica “on the job”: l’esperienza di

lavoro che i soggetti in formazione possono fare attraverso lo stage in

azienda specializzate permette loro di vedere valorizzate le valenze orientative

e formative del percorso formativo in una situazione reale.

Nel nostro caso lo stage è stato pensato come esperienza diretta sul campo di

quanto appreso nel cammino formativo e come occasione per gli allievi di

sperimentare in prima persona la materia e la pratica dell’animazione

ambientale.

“Solo l’esperienza diretta con la natura, con gli utenti e più in generale con

l’universo complesso dell’educazione alla sostenibilità può realmente offrire

un’occasione di crescita e formazione oltre che di verifica critica e profonda

del proprio personale percorso di crescita professionale e umano”.

Lo stage si è svolto con il supporto fondamentale della Cooperativa

THALASSIA, partner di progetto.

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Al fine di consentire agli allievi di misurarsi con tutte le sfaccettature del

lavoro dell’animatore ambientale è stato progettato un percorso di stage

suddiviso in fasi: da quella progettuale e creativa a quella promozionale e

comunicativa fino alla verifica finale della ricaduta didattica del progetto,

passando per la stesura del piano economico del progetto didattico.

Le fasi sono state elaborate secondo la pratica e l’esperienza della

Cooperativa Thalassia che da oltre 10 anni si occupa di progettazione ed

erogazione di servizi di educazione ambientale sul nostro territorio.

Fase 1 – “Conoscenza del territorio”

Realizzata presso il Centro Visite AL GAWSIT di Serranova e Area Protetta

Torre Guaceto.

Prima fase di conoscenza del territorio e del modus operandi della

Cooperativa Thalassia: studio del contesto operativo dell’area protetta di

Torre Guaceto, analisi delle risorse ed opportunità per l’animazione

ambientale offerte dall’area. E’ stata prevista una settimana di immersioni in

natura ed attività di animazione ambientale, incontri e confronti con operatori

di aree protette e parchi naturali, esperti e testimoni privilegiati capaci di

allargare lo sguardo e il pensiero sulle aree tematiche in oggetto.

Fase 2 – “Progettazione prime esperienze di animazione ambientale”

La seconda fase del percorso ha previsto il lavoro creativo di ideazione e

progettazione del percorso da attivare secondo modalità di brainstorming,

progettazione partecipata e lavoro di gruppo su compito.

Si è focalizzata l’attenzione sullo studio e la composizione delle mappe

“sentimentali/esperienziali” della riserva, sono state realizzate le prime

esperienze di animazione ambientale rivolte a gruppi di utenti e, a fine

esperienza, sono state organizzate discussioni e rielaborazioni di gruppo.

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In questa fase sono state inoltre previste esplorazioni notturne della Riserva

ed esperienze di astronomia e lettura del cielo.

Fase 3 – “Sperimentazione pilota: Studio, progettazione e conduzione di un

laboratorio didattico sulla biodiversità”

Nella terza fase il gruppo a contribuito alla progettazione e alla conduzione di

un laboratorio sulla biodiversità all’interno di una importante manifestazione

internazionale “I mercati della Terra e del Mare” (realizzata dal Consorzio di

Gestione, Slow Food Alto Salento e Thalassia) che si tiene ogni anno

all’interno di Torre Guaceto.

“I Mercati della Terra e del Mare di Torre Guaceto” hanno raccolto per 3

giorni (9, 10,11 agosto 2012) le più interessanti esperienze nel campo

dell’eco-gastronomia del territorio facendole incontrare con l’arte, il teatro, la

World Music e soprattutto con i consumatori e con i tanti turisti appassionati

di Puglia e territorio.

L’idea semplice alla base dell’iniziativa è stata quella di creare una piazza

accogliente e ospitale dove la gente (grandi e bambini) potesse condividere

un tempo dedicato alla conoscenza, all’incontro, alle degustazioni.

La piazza del Mercato è stata animata per le 3 giornate da concerti,

spettacoli, incontri/dibattito per grandi e bambini nel solco della ricerca tra

arte ed educazione alla sostenibilità che caratterizza da oltre 10 anni gli

eventi culturali della Riserva.

La partecipazione attiva a questo evento ha rappresentato per il gruppo allievi

una vera e propria prova del fuoco che li ha resi finalmente consapevoli delle

capacità maturate.

Fase 4 – “Attività di animazione ambientale nella scuole”

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L’ultima fase dello stage, programmata al termine del percorso didattico in

aula, ha previsto il coinvolgimento del gruppo in attività inserite in progetti di

educazione ambientale affidati alla Cooperativa Thalassia da Enti Pubblici

quali il Comune di Brindisi, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ed il

Teatro Pubblico Pugliese a cui aderiscono scuole primarie e secondarie del

Comune di Brindisi.

Gli allievi hanno potuto partecipare attivamente ad un progetto didattico

denominato “Occhi di Bosco” realizzato a vantaggio degli alunni delle Scuole

Primarie (9 circoli didattici) e Secondarie di Primo Grado (5 scuole secondarie)

di Brindisi, per un totale di 28 classi.

“Occhi di Bosco” è stato un cammino multidisciplinare per vedere e vivere

con occhi nuovi la natura intorno alla Citta, un laboratorio coinvolgente per

scalare alberi, costruire libri di bosco e riportare i bambini e i ragazzi nei

boschi.

In questo contesto i nostri novelli “animatori ambientali” hanno rappresentato

l’ossatura del progetto e, costantemente affiancati da un tutor esperto della

Cooperativa Thalassia, hanno seguito le diverse fasi operando in prima

persona come conduttori delle attività di animazione ambientale/teatrale

presso le scuole, delle esperienze emozionali e di conoscenza nei boschi

inclusi nelle aree protette del territorio, dei laboratori artistico/manuali e

dell’organizzazione di eventi a tema.

 

 

 

 

 

 

 

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I PARTNER

La rete dei partner di progetto che ha collaborato con l’Organismo Formativo

PROFETA ha fornito un apporto fondamentale alla buona riuscita

dell’iniziativa.

LA COOPERATIVA THALASSIA

La Cooperativa Thalassia, soggetto dotato di esperienza pluriennale

nell’ambito di campagne educative sul tema dell’ambiente in generale, è stato

il partner principale.

La cooperativa THALASSIA si occupa dal 2001 su diversa scala di progetti

relativi allo sviluppo sostenibile e all’educazione ambientale nelle sue diverse

forme e linguaggi.

Nel settore d’interesse del progetto la cooperativa ha realizzato negli ultimi

anni una serie di azioni formative per scuole di ogni ordine e grado e per altri

committenti come la Regione Puglia, il Consorzio di gestione di Torre

Guaceto, il Comune di Brindisi e il Comune di Ostuni.

Sin dal 2005 è partner abituale dell’Associazione PROFETA in tutti i piani

formativi realizzati sui temi ambientali e di tutela del territorio.

In questa iniziativa ha collaborato e supportato l’Organismo Formativo in tutte

le fasi progettuali garantendo interventi scientifico – didattici con propri

operatori esperti, realizzando azioni di promozione dell’intervento e di

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divulgazione dei risultati finali, facilitando il contatto degli allievi con le

strutture che operano nel settore al termine del percorso formativo.

In particolare la cooperativa ha curato la realizzazione delle attività di stage

per gli allievi del corso, assicurando il raggiungimento degli obiettivi didattici.

Hanno aderito al progetto enti e consorzi che gestiscono le più importanti

riserve naturali ed aree protette del territorio:

IL CONSORZIO DI GESTIONE DI TORRE GUACETO

Il Consorzio di Gestione è stato costituito, dai Comuni di Brindisi e Carovigno

e il WWF Italia, nel dicembre del 2000 con la finalità di gestire l’area protetta,

sia terrestre sia marina denominata “Torre Guaceto”, istituita con Decreto del

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 04.02.2000 (G.U. n. 124

del 30/05/2000) e delle aree limitrofe ad esse connesse.

La riserva naturale statale e area marina protetta di Torre Guaceto, uno dei

gioielli della regione Puglia, è visitata ogni anno da migliaia di persone grazie

alla sua grande biodiversità di habitat prioritari, come la macchia

mediterranea, la zona umida e il posidonieto, e di specie di flora e fauna a

rischio di estinzione, dalle orchidee al tasso, dalla salicornia al colubro

leopardino.

Da ormai dieci anni è diventata un punto di riferimento nazionale e

internazionale per la realizzazione di progetti di conservazione della natura,

pratiche di sviluppo sostenibile e valorizzazione dei prodotti tipici e da

agricoltura biologica. Al suo interno è presente il Centro di esperienza “Torre

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Guaceto”, accreditato alla rete In.F.E.A.della Regione Puglia e gestito dalla

cooperativa Thalassia, che da tanti anni porta nelle scuole di tutta la regione

progetti di educazione ambientale che sperimentano le più svariate forme di

animazione.

Il Consorzio ha partecipato attivamente alla formazione in aula con propri

esperti ed ha inoltre consentito lo svolgimento di visite guidate e attività di

stage presso l’area protetta.

AREA MARINA PROTETTA DI PORTO CESAREO (LE)

L’Area Marina Protetta Porto Cesareo, istituita con Decreto del Ministero

dell’Ambiente del 12/12/97, con i suoi 16.654 ettari di superficie marina

tutelata, è la terza per estensione in Italia. I 32 Km di costa della Riserva

ricadono nei due comuni di Porto Cesareo e di Nardò.

Un mare trasparente e limpido, spiagge bianche con dune alte, alternate a

tratti di scogli bassi, ed il sole che tramonta alle spalle di una delle sette torri

che punteggiano la costa: è questo il paesaggio che si presenta all’occhio dei

visitatori dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo.

I principali obiettivi che l’A.M.P. si propone sono: La Conservazione:

attraverso la tutela degli ambienti di importanza ecologica (praterie di

Posidonia, coralligeno, anfratti e grotte sommerse …).

La Ricerca scientifica: mediante l’attivazione di programmi di studio e

monitoraggio, volti al controllo periodico dello stato di salute degli ambienti e

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all’acquisizione di conoscenze sempre maggiori sui processi ecologici che

regolano la biodiversità della riserva.

L’Educazione ambientale: sensibilizzando alla tutela dell’ambiente marino

mediante la promozione di adeguati programmi didattici ed educativi rivolti

alle scuole, e attraverso l’attivazione di stage e corsi di formazione

professionale, organizzati dal C.E.A. Porto Cesareo, Veglie e Leverano.

Il Turismo eco-compatibile: mediante centri informativi, musei e percorsi

subacquei nei siti di maggiore interesse naturalistico, con l’intento di

promuovere attività ricreative alternative, quali sea-wacthing, immersioni con

autorespiratore, escursioni in barca con fondo trasparente, pescaturismo, e

qualsiasi altra attività guidata da operatori turistici qualificati e svolta in

sintonia con le peculiarità dell’area.

L’Ente ha partecipato attivamente alla formazione in aula con propri esperti

ed ha inoltre consentito lo svolgimento di visite guidate presso l’area marina

protetta.

PARCO NATURALE REGIONALE “LITORALE DI UGENTO”

Il Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”, istituito con la L.R. n.13 del

28 maggio 2007, rappresenta una delle zone più interessanti e preziose della

Penisola Salentina.

L’Ente ha partecipato attivamente alla formazione in aula con propri esperti

ed ha inoltre consentito lo svolgimento di visite guidate e attività di stage

presso l’area protetta.

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Il COMUNE DI BRINDISI

Il Servizio Parchi ed Aree Naturali Protette del comune di Brindisi si occupa

della gestione delle aree naturalistiche insistenti nel territorio della città. Con

legge regionale n. 10/2006 il Comune di Brindisi è stato individuato quale

Autorità di Gestione di 3 aree naturali protette regionali: Parco Naturale

regionale “Stagni e Saline di Punta della Contessa”, Riserva naturale generale

orientata “Bosco di Cerano” e Riserva naturale generale orientata “Boschi d

Santa Teresa e dei Lucci”. Il Servizio cura i rapporti con l’Ufficio Parchi della

Regione Puglia e attiva le azioni finalizzate all’attuazione di tutti gli strumenti

di pianificazione (Paini di Gestione, Piano Socio-Economico, Regolamento)

previsti dalle leggi istitutive. Gestisce inoltre, le attività e i progetti di

educazione ambientale tramite la presenza del CEA della città di Brindisi, che

hanno portato centinaia di bambini alla scoperta delle bellezze naturalistiche

di queste aree protette.

 

 

 

 

 

 

 

 

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METODOLOGIE DIDATTICHE UTILIZZATE

Nello svolgimento del percorso formativo, sono state adottate efficaci

metodologie didattiche in grado di coniugare al meglio gli aspetti teorici della

formazione con l’esperienza già acquisita dai partecipanti e i casi concreti da

loro affrontati nelle reali

situazioni di lavoro.

In tal senso, il concetto di apprendimento cui il presente percorso si è rifatto,

non significa acquisire più informazioni e competenze, ma accrescere nel

tempo l’abilità dei partecipanti di produrre prestazioni e risultati sempre

migliori.

Il percorso didattico pertanto è stato caratterizzato dall’utilizzo di metodologie

didattiche attive e finalizzate a rendere il soggetto in formazione attore

principale e protagonista del suo percorso di crescita.

L’intervento è stato quindi gestito dai docenti in modo da garantire una

presenza attiva e partecipativa dei beneficiari: ogni argomento è stato

affrontato nella sua duplice veste più propriamente teorica e applicativa,

costituita da:

- esemplificazioni ed analisi di casi, volta al rafforzamento dell’apprendimento

conoscitivo ed operativo, che permette efficacia ed immediatezza di

applicazione grazie alla trasformazione del contesto d’aula in un laboratorio

esperienziale;

- discussione e confronto tra i corsisti e con i docenti, volte a far apprendere

metodi di diagnosi e di intervento rispetto a situazioni e problemi

organizzativi complessi, analoghi a quelli presi in esame.

 

 

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ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE

Figura centrale nell’organizzazione delle attività formative è stata quella del

coordinatore del corso, responsabile della pianificazione e della gestione del

percorso formativo.

La sua principale funzione in ambito didattico è stata quella di illustrare ai

docenti la metodologia didattica prevista, lo scopo e gli obiettivi del corso.

Ha inoltre effettuato un coordinamento dei contenuti dei moduli tra i docenti

per evitare duplicazioni di argomenti e per dare un unico filo conduttore al

percorso.

Relativamente alle modalità operative il coordinatore ha provveduto alle

seguenti attività:

o Incontro dei docenti e dello staff per monitorare le singole situazioni dei

corsisti e quella generale del gruppo di classe;

o Definizione del calendario del corso specificando nel dettaglio data,

orari, modulo, docente e sede, tenendo conto delle risorse selezionate e

della loro disponibilità.

o Raccolta e confronto dei piani delle lezioni mancanti;

o Incontro dei docenti e dello staff operativo per permettere di coordinare

fasi attuative del processo che investono più settori specifici e legati tra

loro;

o Individuazione e predisposizione delle attrezzature e delle risorse

necessarie allo svolgimento delle attività;

o Coordinamento e produzione del database su supporto informatico con i

dati qualitativi-quantitativi per ogni singolo progetto formativo;

o Coordinamento e presidio per la produzione del materiale didattico di

supporto a cura di collaboratori esterni;

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o Assistenza dei docenti e dei discenti unitamente al restante personale

dello staff, circa la gestione della documentazione, registri, materiale

didattico, assenze, cambiamenti di orario.

o Rilevamento dei punti di forza e di debolezza con la predisposizione

delle azioni correttive

o Gestione emergenze dell’ultima ora.

o Gestione degli aspetti amministrativi/contabili

Importante è stato anche il ruolo del tutor, incaricato di vigilare continuità al

processo di formazione.

E’ spettato al tutor provvedere alle seguenti attività:

o verificare la regolare tenuta dei registri;

o verificare la disponibilità e la funzionalità delle attrezzature previste e dei

locali utilizzati per la corretta erogazione del percorso formativo;

o distribuire materiali didattici, test, dispense, fotocopie utilizzate nelle

lezioni di aula e per l’autodidattica;

o rilevare eventuali disservizi di tipo logistico;

o archiviare la documentazione prodotta dai docenti e degli allievi;

o comunicare il piano delle lezioni, le modalità di svolgimento del

percorso;

o riportare i contenuti dei moduli sul registro delle presenze, verificare le

entrate e le uscite degli allievi.

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43  

 

LIVELLO DI PARTECIPAZIONE

Dal punto di vista del gradimento dei moduli e delle relative medie di

frequenza, possiamo notare una generale uniformità di presenza degli allievi

alle diverse attività, segno di un ottimo grado di combinazione e

strutturazione dei diversi moduli formativi.

Dei 18 corsisti ammessi alla frequenza, 17 hanno superato la soglia del 70%,

soglia minima per l’ammissione agli esami finali per il conseguimento

dell’attestato di qualifica.

10

20

3040

50

6070

80

90100

ADDANTE DANILO

ALBANESE ANTONIO

ARGENTIERI ANGELA

BIANCO DANIELA

BLE FRANCESCO

CARONE LUCIA CLAUDIA

COSTANTINI PIERLUIGI

DE CASTRO ELISENA M. GR.

DE FAZIO LEONZIO

DEL GROSSO CLAUDIA

DEMILITO ANNA LUCIA

EPIFANI ALESSANDRA

LO MEDICO ANNARITA

PISANI MARCO

PROTO ROSA

VERGA EMILIANO

DI RIENZO DANIELE

RICCI STEFANO

% presenze

Grafico percentuale presenze allievi

 

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44  

 

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45  

 

GRADIMENTO UTENTI

A conclusione di ogni modulo didattico, al fine di valutare il grado di

apprendimento del gruppo classe, sono stati previsti momenti di verifica

basati in prevalenza su test a risposte multiple chiuse.

In alcuni casi sono state previste domande a risposta aperta, elaborati

individuali ed interviste dirette.

Le modalità di attribuzione del punteggio sono state decise insieme ai

docenti.

Dall’analisi è risultato che tutti gli allievi, anche se con una diversa intensità,

hanno raggiunto un livello di conoscenze e competenze coerente con gli

obiettivi formativi previsti dal progetto tale da consentire loro di sostenere

con profitto la prova di esame finale.

L’Organismo Formativo PROFETA ha predisposto dei questionari di

gradimento per la valutazione del percorso formativo.

I questionari sono stati somministrati ad inizio, in itinere e a fine di ogni

modulo didattico, per poter valutare il grado di soddisfazione dei partecipanti.

Attraverso i questionari è stato possibile raccogliere le impressioni sul servizio

erogato, sulla base dei seguenti parametri:

Questionario di inizio corso

> Le aspettative

> Gli obiettivi

> I contenuti del corso

> Interesse per i singoli argomenti

> Organizzazione del corso

Questionario in itinere

> Le aspettative

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> Gli obiettivi

> I contenuti del corso

> Interesse per i singoli argomenti

> Valutazione attività dei docenti

> Valutazione attività del tutor

> Organizzazione del corso

Questionario di fine corso

> Le aspettative

> Gli obiettivi

> I contenuti del corso

> Interesse per i singoli argomenti

> Valutazione attività dei docenti

> Valutazione attività del tutor

> Organizzazione del corso

Al termine dei principali moduli didattici è stato inoltre distribuito un questionario di auto-valutazione per avere indicazioni rispetto alla percezione soggettiva del processo di apprendimento e per verificare il livello di consapevolezza rispetto agli obiettivi della formazione. Autovalutazione

> Cosa è stato appreso meglio

> Cosa si pensa di non aver capito

> Il proprio impegno

> Cosa ha favorito l’attenzione

> Cosa ha reso difficile la partecipazione

> Partecipazione rispetto al gruppo

> Capacità implementate

Successivamente i questionari sono stati restituiti al responsabile del monitoraggio per la programmazione degli opportuni interventi correttivi.

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Sono qui raccolte in sintesi le valutazioni espresse dai soggetti che hanno

partecipato al corso per Animatore ambientale.

I dati riportati rendono una sintesi dei risultati raggiunti e fornisce elementi

utili per poter effettuare una valutazione complessiva.

Valutazione dell’attività didattica (moduli didattici e docenti)

Questa valutazione è stata condotta sull’analisi dei questionari distribuiti in

aula agli allievi attraverso i quali si chiedeva di esprimere un proprio giudizio

sul gradimento del modulo didattico seguito e sulle competenze del docente.

Il giudizio possibile era fissato da 1 a 5, dove 1 rappresentava il minor

punteggio (insufficiente) e 5 il massimo (Ottimo).

Gli altri valori indicavano rispettivamente: 2 Sufficiente, 3 Discreto, 4 Buono.

Oggetto della valutazione sono stati i moduli didattici in cui si è articolato il

percorso formativo insieme ai docenti coinvolti nello staff di progetto.

Dall’analisi dei dati raccolti è emerso che tutti i moduli hanno registrato un

giudizio medio complessivo molto alto valutabile tra l’Ottimo e il Buono.

I moduli che hanno fatto registrare maggior successo e maggior gradimento

sono stati “Animazione ambientale” e “Comunicazione ambientale”.

Alla base delle valutazioni espresse se da un lato c’è senza dubbio l’utilità

percepita dell’argomento trattato e l’applicabilità delle informazioni apprese,

dall’altro lato, e ciò è stato determinante, c’è stato il livello di chiarezza e

praticità del docente, il grado di preparazione e l’adeguatezza delle

metodologie utilizzate.

Valutazione dell’attività di stage

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L’esperienza di stage ha rappresentato per gli allievi una grande opportunità

di crescita individuale e professionale in quanto essi hanno potuto mettere in

pratica ciò hanno appreso durante il corso di formazione in aula.

Tra gli aspetti indagati attraverso l’analisi dei questionari somministrati in

azienda alle allieve/i, particolare importanza riveste il fattore “accoglienza e

ospitalità” percepito.

Gli stagisti nella quasi totalità dei casi hanno risposto di essersi sentiti sin da

subito a proprio agio, entrando sin dal primo giorno in sintonia con il

personale della Cooperativa Thalassia e sentendosi parte di essa.

Questo è stato facilitato sicuramente dal fatto che i tutor aziendali che hanno

seguito gli allievi durante il percorso di stage erano in larga parte già

intervenuti in aula in qualità di docenti.

Il clima di lavoro e il rapporto relazionale con il personale dell’azienda

ospitante durante lo stage è stato sostanzialmente positivo e definito dalle

corsiste soddisfacente sotto l’aspetto organizzativo e professionale (>75%).

Volendo sintetizzare gli altri aspetti positivi emersi dall’analisi delle schede,

vanno evidenziati la possibilità di essersi comunque potuti relazionare con

gente preparata e disponibile e il coinvolgimento che li ha fatti quasi sempre

sentire parte del team aziendale.

Altro aspetto positivo è stato il riscontro pratico di quanto trattato durante la

fase teorica in aula: durante lo svolgimento dello stage gli allievi ritengono di

aver effettivamente messo in pratica quanto appreso in aula in termini di

progettazione e realizzazione di attività di animazione ambientale.

Infine è stato da tutti riconosciuto lo sforzo organizzativo e logistico dell’ente

di formazione che ha messo a disposizione per tutto il periodo dello stage un

tutor formativo/organizzativo che ha operato a stretto contatto con gli allievi

ed i tutor aziendali, verificando costantemente in itinere le attività in atto.

Tra gli aspetti negativi evidenziati vanno annotati sia gli orari di svolgimento

ed i contrattempi dovuti in larga parte alle condizioni metereologiche.

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In ogni caso, prendendo in considerazione i giudizi medi complessivi raccolti

si evince che nella maggioranza dei casi durante lo stage non si è verificata

nessuna criticità difficilmente superabile.

Volendo rappresentare in sintesi le valutazioni espresse gli allievi si ottiene il

seguente grafico:

Valutazione dello stage in azienda

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Capacità organizzativa

Ospitalità e accoglienza

Assistenza tutor

OrariChiarezza compiti/obiettivi assegnati

Riscontro pratico con argomenti corso

Incremento conoscenze tecniche di base

Coerenza area

Interesse/curiosità attività svolte

Autonomia nelo svolgere i compiti

Soddisfazione globale dell'esperienza

Nel complesso si può affermare che lo stage formativo ha rappresentato per

gli allievi una grande occasione di confronto e scambio di conoscenze.

In definitiva, per gli allievi la partecipazione ad esso si è rivelata

un’esperienza generatrice di arricchimento personale e di sviluppo

professionale, una buona opportunità di conoscere e vivere il mondo del

lavoro, scoprendone gli aspetti piacevoli e quelli meno piacevoli.

Valutazione allievi

La valutazione del percorso formativo individuale degli allievi è stato

effettuato in modo costante durante le attività corsuali attraverso le schede di

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50  

 

valutazione compilate dai docenti intervenuti al termine di ogni singolo

modulo didattico ed attraverso il colloquio di monitoraggio.

Nella scheda i docenti hanno potuto valutare sicuramente le

conoscenze/competenze dimostrate dagli allievi, ma anche altri aspetti quali

la puntualità e la costanza delle presenze, spirito di iniziativa, impegno e

motivazione dimostrate, capacità di svolgere i lavori nei tempi previsti,

capacità di comunicazione, capacità di lavorare in gruppo.

La presente valutazione non è altro che l’espressione finale di ciò che l’allieva

ha dimostrato di saper fare, saper imparare, saper mettere in gioco durante

tutto il corso.

Valutazione finale del corso di formazione

Il corso ha consentito una buona acquisizione di competenze da parte

dell’intero gruppo dei partecipanti.

L’esperienza ha rappresentato per una grande opportunità di crescita

individuale e professionale, in quanto esse hanno avuto modo di acquisire e/o

completare (per coloro che avevano già una formazione settoriale) le

competenze, confrontandosi e intensificando i rapporti di scambio e

conoscenza di realtà e situazioni diverse dalla propria.

Di seguito si riporta il grafico risultante dai questionari somministrati alla fine

del corso di formazione, nel quale veniva chiesto agli allievi di esprimere un

giudizio complessivo sullo svolgimento dell’intero corso di formazione.

Valutazione finale del corso

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12345678910

Chiarezza obiettivi corso

Chiarezza patto formativo

Cortesia e disponibilità della segreteria

Puntualità nel ricevere in materiale didattico

Adeguatezza e ubicazione della struttura

Metodologia didattica

Qualità dell'attrezzatura utilizzata

Valutazione complessiva del corso

Come si può notare, tutti gli item hanno fatto registrare valutazioni positive.

Sebbene la valutazione complessiva dell’esperienza sia molto positiva, di

seguito si illustrano i principali punti critici riscontrati nell’ambito di tale

esperienza, evidenziati dagli allievi nel colloquio individuale intermedio e/o

nelle schede di gradimento di fine percorso:

-­‐ Effettuare maggiori esercitazioni pratiche

-­‐ Creare maggiori occasioni di dibattito con aziende di settore

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MODALITA’ DI DIFFUSIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI

Dal momento dell'approvazione del progetto, L’Associazione PROFETA ha

provveduto ad attivare i canali ordinari interni di informazione per dare

adeguata diffusione al progetto sul territorio.

Inoltre, ha divulgato il progetto sulla stampa specialistica, e ha dato

pubblicizzazione allo stesso sulle pagine web del proprio sito internet e degli

altri siti ad esso collegati, primi fra tutti quelli dei partner di progetto.

L’intero percorso è stato adeguatamente seguito ed il materiale informativo

prodotto, documentale e visivo, riferito alle varie fasi progettuali è stato

pubblicato e reso disponibile a tutti.

Al termine del percorso è stato realizzata una pubblicazione che descrive nei

dettagli le varie attività svolte.

La pubblicazione è stata distribuita sul territorio a scuole, Enti gestori di aree

protette, strutture turistiche, scuole, professionisti.

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ESAMI FINALI

Al termine del percorso didattico si sono tenuti gli esami finali per il

conseguimento dell’attestato di qualifica.

Gli esami finali si sono svolti nei giorni 22 e 23 gennaio 2013 davanti ad una

Commissione esaminatrice nominata ai sensi della Deliberazione di Giunta

Regione n° 1919 del 09.09.2010 (BURP n° 147 del 21.09.2010) e della Legge

Regionale n° 15/2002, art. 29 e composta da:

ü D.ssa Teodora Montanaro (Docente Scuola Media Superiore -

Presidente Commissione)

ü Sig. Luca Pompeo Marinò (Direzione Provinciale del Lavoro)

ü Prof. Giuseppe Toraldo (Ministero Pubblica Istruzione)

ü Sabrina Manfreda (Confesercenti Brindisi)

ü Sig. Elio Guadalupi (CISL Brindisi)

ü Dott.ssa Tonia Barillà (docente del corso)

ü Dott.ssa Alessandra Manti (docente del corso)

ü Dott.ssa Teresa Zizzi (docente del corso)

L’esame finale si è svolto nelle seguenti modalità:

Nella prima giornata è stata svolta una prova scritta relativa alla

progettazione di un percorso di animazione ambientale per minori.

Il punteggio finale è stato espresso in centesimi per un max. di 100/100.

Tutti gli allievi ammessi hanno ottenuto un punteggio superiore a 60/100.

I punteggi registrati nel verbale d’esame vanno da un massimo di 90/100 ad

un minimo di 65/100.

Nella seconda giornata gli allievi hanno svolto un colloquio davanti alla

Commissione esaminatrice sulle principali materie del corso.

Per la stesura del verbale d’esame sono stati sommati i punteggi ottenuti

nella due prove.

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54  

 

Nel complesso gli allievi hanno dimostrato un buon grado di preparazione,

ottenendo tutti il punteggio necessario ad ottenere un giudizio di IDONEITA’.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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55  

 

 

CONCLUSIONI

In estrema sintesi, dalla rivisitazione effettuata nel presente report non è emerso

alcun elemento di valutazione che possa considerarsi decisamente insufficiente sui

diversi aspetti della didattica e della qualità dell’organizzazione e pianificazione del

corso realizzato.

I livelli di soddisfazione rilevati tra gli allievi sono più che accettabili, per

l’organizzazione delle attività formative, per l’attività di stage, per la logistica e i

materiali didattici messi a disposizione e per il Placement in termini di coerenza e

connessione con le conoscenze acquisite sul campo.

Questi giudizi confermano le politiche intraprese dell’Organismo Formativo per

acquisire aule, strutture e strumenti adeguati sia dal punto di vista qualitativo che

quantitativo, e mette in giusta evidenza l’aspetto primario del sistema di formazione

che è appunto quello della didattica.

I pochi punti critici emersi, quali ad esempio la dei giudizi in merito al corpo docente,

generati molto probabilmente dall’importanza percepita della materia insegnata o la

non uniforme soddisfazione per le attività in azienda, sono facilmente superabili e

non hanno in alcun modo compromesso il coerente sviluppo delle attività progettuali.

In ogni caso, gli organi direttivi dell’ente di formazione sono consapevoli

dell’esistenza di queste problematiche, che intendono tenere sotto controllo ed

affrontare, con adeguati interventi, nei prossimi corsi di formazione.