Esperienze europee e italiane di CSR

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17 maggio 2012 Il ruolo delle Istituzioni nello sviluppo della responsabilità sociale d’impresa e dei territori Valorizzazione della responsabilità sociale d’impresa Federica Viganò LUB

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Esperienze europee e italiane di CSR

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Page 1: Esperienze europee e italiane di CSR

17 maggio 2012

Il ruolo delle Istituzioni nello sviluppo della

responsabilità sociale d’impresa e dei territori

Valorizzazione della responsabilità sociale d’impresa

Federica Viganò

LUB

Page 2: Esperienze europee e italiane di CSR

“Tensione dell’impresa a

soddisfare in misura sempre

crescente, andando al di là degli

obblighi di legge, le legittime

attese sociali e ambientali, oltre

che economiche dei vari portatori

di interessi interni ed esterni

(stakeholder), mediante lo

svolgimento delle proprie

attività.”

Commissione Europea Libro verde 2001

Page 3: Esperienze europee e italiane di CSR

“ è la responsabilità delle organizzazioni (pubbliche e private) dell’impatto generato sulla società. Per mettere in pratica la responsabilità sociale le organizzazioni devono integrare aspetti sociali, ambientali, etici e di rispetto dei diritti umani e degli interessi dei consumatori nel loro operato con la finalità di:•Massimizzare il valore creato per gli azionisti, i portatori di interesse e la società allargata•Identificare, prevenire e mitigare i possibili impattinegativi.

Commissione Europea 25 ottobre 2011

La responsabilità sociale d’impresa

Page 4: Esperienze europee e italiane di CSR

Sommario

•Le politiche regionali e provinciali in materia di

RSI

•La creazione di sistemi di promozione e

diffusione della CSR basati sulle premialità

•Criticità e ostacoli

•Alcuni esempi italiani : Regione Toscana,

Regione Liguria, Provincia di Milano

•Oltre confine:

Page 5: Esperienze europee e italiane di CSR

•Gli ambiti in cui sono state emanate normative regionali e provinciali

che si sono tradotte in azioni di sostegno a favore della CSR sono

principalmente 3:

1. Politiche in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro

2. Politiche in materia di Conciliazione Famiglia-Lavoro

3. Politiche in materia di Pari Opportunità

Il sostegno del pubblico

Page 6: Esperienze europee e italiane di CSR

•Liguria : L.R. 30/2007 Interventi per la responsabilità sociale dei datori di lavoro

•Lombardia: L.R. 22/2005 Il mercato del lavoro

•Marche: L.R. 2/2005 Norme regionali sull’occupazione

•Sardegna: L.R. 20/2005 Norme in materia di promozione dell’occupazione

sicurezza e qualità del lavoro

•Valle D’Aosta: L.R. 21/2009 Interventi a favore dei familiari dele vittime di

incidenti sul lavoro

•Veneto: L.R. 3/2009 Disposizioni in materia di occupazione e mercato del

lavoro

INTERVENTI

• Le regioni hanno introdotto iniziative di sostegno e promozione

attraverso forme di contribuzione (contributi in fondo capitali) e fondi

di bilancio per la costituzione di organi per la promozione della CSR

nelle regioni (ex. Liguria, Tavolo regionale per la sicurezza sul

lavoro).

• Formazione e sensibilizzazione

• Incentivi per l’adozione di certificazioni (OHSAS; SA8000)

Leggi regionali sul tema salute e sicurezza sul Lavoro

Page 7: Esperienze europee e italiane di CSR

•Provincia autonoma di Bolzano: L.P. 4/1997 Interventi per il sostegno dell’economia

•Emilia Romagna: L.R. 17/2005 Norme per la promozione dell’occupazione, qualità,

sicurezza e regolarità del lavoro

•Lombardia_ L.R. 22/2005 Mercato del lavoro e L.R. 3/2008 Governo della rete degli

interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sanitario

•Marche: L.R. 2/2005 Norme sull’occupazione, tutela e qualità del lavoro

•Puglia: L.R. 19/2006 e 7/2007Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali e Norme

per le politiche di genere

•Toscana: L.R. 16/2009 Cittadinanza di genere

•Valle D’Aosta varie

•Veneto L.R. 3/2009 Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro

INTERVENTI

•Costituzione di comitati e commissioni per la gestione di iniziative di

CSR (es. Tavolo di lavoro permanente Regione Puglia)

•Contribuzioni in conto capitale per la promozione dell’integrazione di

forme organizzative di bilanciamento vita-lavoro

•Altre forme di incentivo economico per sportelli; predisposizione di

strutture per l’infanzia; voucher sulla conciliazione; misure aziendali

(telelavoro; part time, lavoro flessibile; job sharing; congedi)

Leggi regionali sul tema della Conciliazione

Page 8: Esperienze europee e italiane di CSR

•Provincia autonoma di Bolzano: L.P. 4/1997 Interventi per il sostegno

dell’economia

•Lombardia L.R. statutaria 2008

•Puglia: L.R. 19/2006

•Toscana: L.R. 16/2009 Cittadinanza di genere

•Veneto L.R. 3/2009 Disposizioni in materia di occupazione e mercato del

lavoro

INTERVENTI

•Contribuzioni in conto capitale

•Contributi in conto interesse

•Costituzione di commissioni e comitati

•Azioni di informazione e sensibilizzazione

•Promozione di bandi per le imprese rosa

•Formazione delle imprenditrici e delle lavoratrici (Regione Toscana e

Unioncamere Protocollo d’Intesa)

•Marchi di genere (Regione Puglia)

•Dal luglio 2011 è passata la legge sulle quote rosa che prevede la presenza obbligatoria

di donne nei CdA, negli organi di controllo delle società quotate e delle controllate

pubbliche non quotate per una quota minima del 20% dal 2012 e del 33% dal 2015.

Leggi regionali sul tema delle Pari Opportunità

Page 9: Esperienze europee e italiane di CSR

•In alcune Regioni e Province, a partire da questi ambiti di

politiche, sono stati sviluppati sistemi premianti per le

imprese con caratteristiche di CSR.

•Sistemi basati sulla ricognizione delle attività in materia di

CSR e sul monitoraggio di quanto il settore privato (e/o

pubblico) continuano a fare nel tempo.

•Alcuni sistemi svluppano forme di premialità sia di tipo

reputazionale che di tipo economico (riconoscimento delle

caratteristiche per l’accesso a gare d’appalto con criteri di

sostenibilità (GPP); forme di sostegno economico per lo

sviluppo di strumenti e pratiche di CSR).

La creazione di sistemi premianti

Page 10: Esperienze europee e italiane di CSR

•Multidimensionalità della CSR e dimensione volontaristica.

•La valutazione della CSR è difficile, è necessario stabilire criteri fondati

prima di erogare premialità di tipo economico. Ai criteri seguono sistemi di

misurazione e ponderazione delle azioni di CSR.

•Tra le premialità vi sono abbattimenti e sgravi fiscali, oppure più

frequentemente premi e sovvenzioni più soft

•La difficoltà della valutazione è strettamente connessa con le pratiche

formali o informali di CSR, sempre afferenti all’ambito volontaristico.

•Tutti gli interventi da parte dei territori e delle PA di sostenere le imprese

responsabili devono essere volti a far crescere la cultura della

sostenibilità, non possono portare all’individuazione di gruppi di imprese

che ricevono direttamente un incentivo di tipo economico per azioni di tipo

volontario.

•La valutazione dei soggetti responsabile deve essere continua nel tempo.

Organi di controllo e di vigilanza mancanti nelle PA.

Criticità e ostacoli

Page 11: Esperienze europee e italiane di CSR

•Bilanci di sostenibilità,

sociali, di mandato, di

genere

•Sistemi di gestione

•Certificazioni di qualità,

ambientali

•Controllo sulla catena

della fornitura

•Customer e employee

satisfaction

•GPP

CSR formale e informale

•Stakeholder engagement

e approcci partecipati

•Progetti territoriali di

sviluppo

•Marchi e iniziative di

partnership

multistakeholder

Page 12: Esperienze europee e italiane di CSR

•Ministero per lo sviluppo economico

•Ministero del Lavoro

•INAIL : bandi di finanziamento per le PMI per progetti di miglioramento

degli infortuni sul lavoro

•Modello OT 24 dell’INAIL

•CNEL

•Confederazioni dei lavoratori

•Camere di Commercio

•Confartigianato: promozione di azioni formative relative al Piano

nazionale sulla Formazione per la sicurezza

•Legge 53/2000 prevedeva un Fondo per l’occupazione destinato alle

imprese che introducano azioni positive su conciliazione e flessibilità.

Livello nazionale: le modalità dell’incentivazione

Page 13: Esperienze europee e italiane di CSR

Regione Liguria: il Registro dei Datori di lavoro socialmente responsabili

•L.R. 30/2007 da l’inizio ad una serie di iniziative legate alla diffusione della

CSR nelle imprese locali che adottino strumenti di CSR fornalizzati; è

prevista la creazione del Registro dei Datori di lavoro responsabili; è previsto

l’intervento di criteri di sostenibilità nelle gare d’appalto ( al criterio dell’offerta

economicamente più vantaggiosa si accoppia quello della sostenibilità).

• D.G.R 1702/2007 Progetto Labo con Unioncamere Liguria, Linne guida per

lo sviluppo di azioni concrete applicabili alla micro-piccola e media impresa

•2008, con il supporto del Formez, Progetto Laboratorio Regionale sulla

rendicontazione sociale della PA ligure (coinvolgimento di altri enti del settore

regionale allargato

•2011 previsto avvio del Registro

• sistema pubblico-privato; nuova sperimentazione su pratiche

formali e informali; criticità legata ai criteri e al monitoraggio continuo.

Page 14: Esperienze europee e italiane di CSR

Provincia di Milano: Vicini alle imprese

•Regione e Camere di Commercio promuovono insieme una serie di progetti

volti allo sviluppo di innovazione in materia di sicurezza sul lavoro, energia e

ambiente.

•I contributi (pari a 5 mil di euro) vengono erogati direttamente alle imprese

nella forma di un cofinanziamanto del 50% per lo sviluppo di ricerche,

prototipizzazioni di prodotti, componenti, materiali o impianti innovativi.

•Decreto 2007: piano esecutivo con Unicatt. Per lo sviluppo di un sistema di

diffusione, misurazione e certificazione degli ambiti di CSR.

•2008: Comunicazione del Presidente della Regione sul protocollo col

Monistero Sviluppo Economico in materia di RSI

•2009 Accordo di programma per lo sviluppo e la competitività del sistema

lombardo 1 asse sulla CSR

•Bandi annuali col sistema camerale

•Progetto VICINI ALLE IMPRESE: formazione e sensibilizzazione sulla CSR

e valutazione della sostenibilità promosso dalla Provincia di Milano

• formazione e sensibilizzazione, sperimentazione su

bandi e gare d’appalto

Page 15: Esperienze europee e italiane di CSR

Regione Toscana: Fabrica Ethica

•Particolarmente attiva nell’erogazione dei contributi per la

promozione della RSI, la Toscana emana la L.R.17/2006

disposizione specifica sulla RSI; sostegno alle imprese

certificate SA8000; semplificazioni amministrative e

agevolazioni fiscali (riduzione 0.50% dell’aliquota IRAP),

redazione del bilancio sociale

•Comitato etico, organo multistakeholderche formula pareri

e proposte

• sostegno alla certificazione avanzata

(ISO14000,EMAS, SA8000, OHSAS 18001), che garantisce

la validazione dei percorsi fatti ma è restrittiva rispetto ai

molteplici ambiti della RSI

Page 16: Esperienze europee e italiane di CSR

Le criticità dei sistemi regionali

•Difficoltà nel concludere l’implementazion e dei sistemi di

gestione e adozione di certificazione da parte delle imprese

anche in presenza di incentivo cofinanziante

•Manca la consapevolezza sulla fattibilità delle iniziative e

sui benefici che possono portare (soprattutto nella micro e

nella piccola impresa)

•Complessità dei bandi

•Sistemi di monitoraggio continuo da parte dell’ente

erogatore (PA)

•Dipendenza dall’incentivo finanziario

Page 17: Esperienze europee e italiane di CSR

•Manca una strategia nazionale sulla CSR ma esistono molteplici atti che

disciplinano aspetti specifici (sicurezza sociale, tutela ambiente, inclusione

sociale, parità di genere)

•Innalzamento degli standard

•Enti competenti: Bundesministerium fuer Arbeit und Soziales e German

Council for Sustainable development

•Premialità di tipo reputazionale (Fondazione Hertie premio per la

conciliazione; Enter preis sull’impegno civico; Initiative neue Qualitaet der

Arbeit)

•Consumer Information Act per garantire ai consumatori la possibilità di

reclamo.

• Volontarietà, mancanza di un quadro normativo preciso,

impegno etico delle imprese

Oltre confine: Germania

Page 18: Esperienze europee e italiane di CSR

•La CSR è parte integrante del disegno politico di sviluppo economico

•Ente preposto: Departm. For Business Enterprises &Regulatory Reform,

supportato da altri dipartimenti (CSR orizzontale)

•Company Act, vincolante, per la corporate accountability

•Premi erogati da soggetti pubblico-privati o privati (BITC è un esempio di

eccellenza, organismo articolato che supporta le imprese nello sviluppo,

fornisce fondi e favorisce lo sviluppo di comunità. Award for Excellence;

Responsible Company of the year, Queen’s Award for Enterprise (valore

reputazionale molto elevato)

•Misure di politica fiscale (Community Investment Tax Relief) per imprese

che investono in progetti comunitari e imprese sociali

•Gift Aid, schema di sgravio fiscale per le donazioni .

• CSR strategica e integrata con la visione di sviluppo

economico

Oltre confine: Regno Unito

Page 19: Esperienze europee e italiane di CSR

•Incentivi economici e sviluppo alla cultura della responsabilità

e della sostenibilità

•Incentivi economici a supporto delle certificazioni

•E’ necessario sviluppare una molteplicità di azioni in materia

di RSI non solo certificazioni

•Difficoltà del monitoraggio continuo da parte della PA

•Difficoltà di continuare i percorsi di CSR in assenza di

incentivi

•Elaborazione di strumenti di controllo ibridi, che favoriscano

la cultura della sostenibilità attraverso la promozione di

percorsi di formazione e sviluppo; leva fiscale.

Conclusioni

Page 20: Esperienze europee e italiane di CSR

Grazie per la vostra attenzione

[email protected]

“(…) non è sensato considerare la crescita economica fine a se stessa; lo

sviluppo deve avere una relazione molto più stretta con la promozione delle

vite che viviamo e delle libertà di cui godiamo.

L’espansione delle libertà (…) ci permette di essere in modo più completo

individui sociali che esercitano le loro volizioni, interagiscono col mondo in cui

vivono e influiscono su di esso”.

Amartya Sen, Lo sviluppo è libertà (1999)