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ESEMPIO DI DIMENSIONAMENTO DI UNA LINEA pag. 1 ESEMPIO DI DIMENSIONAMENTO DI UNA LINEA Dimensionare le linee per l’alimentazione dei due carichi come da unifilare sotto riportato. LINEA ILLUMINAZIONE: Calcolo corrente di impiego: = √3 ∙ ∙ = 12000 √3 ∙ 400 ∙ 0.9 ≅ 19.2 Definizione dei coefficienti K1 e K2: Coefficiente K1: fattore di correzione da applicare se la temperatura ambiente è diversa da 30 °C La temperatura ambiente del sito di installazione delle condutture è di 30° C ed è uguale a quella di riferimento delle tabelle CEI-UNEL 35024/1. Pertanto non deve essere applicato alcuna detaratura e quindi K1 = 1 N.B. Sulla tabella non è riportata la temperatura di 30°C perché è sottointeso che per questa temperatura il coefficiente è unitario Coefficiente K2: considera la diminuzione di portata di un cavo posato nelle vicinanze di altri cavi per effetto del mutuo riscaldamento tra di essi. Il fattore k2 è riferito a cavi posati in modo ravvicinato, in fascio o strato Nel disegno è riportato che ambedue le linee sono installate con modalità 4°. Pertanto K2 = 0.8 N.B. Sulla tabella vedi “tutte le altre pose” incrociando con 2 “numero di circuiti o di cavi multipolari”

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ESEMPIO DI DIMENSIONAMENTO DI UNA LINEA

pag. 1

ESEMPIO DI DIMENSIONAMENTO DI UNA LINEA

Dimensionare le linee per l’alimentazione dei due carichi come da unifilare sotto riportato.

LINEA ILLUMINAZIONE:

Calcolo corrente di impiego:

𝐼𝑏 =𝑃𝑛

√3 ∙ 𝑉 ∙ 𝑐𝑜𝑠𝜑=

12000

√3 ∙ 400 ∙ 0.9≅ 19.2 𝐴

Definizione dei coefficienti K1 e K2:

Coefficiente K1: fattore di correzione da applicare se la temperatura ambiente è diversa da 30 °C

La temperatura ambiente del sito di installazione delle condutture è di 30° C ed è uguale a quella di riferimento delle tabelle CEI-UNEL 35024/1. Pertanto non deve essere applicato alcuna detaratura e quindi

K1 = 1

N.B. Sulla tabella non è riportata la temperatura di 30°C perché è sottointeso che per questa temperatura il coefficiente è unitario

Coefficiente K2: considera la diminuzione di portata di un cavo posato nelle vicinanze di altri cavi per effetto del mutuo riscaldamento tra di essi. Il fattore k2 è riferito a cavi posati in modo ravvicinato, in fascio o strato

Nel disegno è riportato che ambedue le linee sono installate con modalità 4°. Pertanto

K2 = 0.8

N.B. Sulla tabella vedi “tutte le altre pose” incrociando con 2 “numero di circuiti o di cavi multipolari”

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Calcolo della portata minima del cavo:

𝐼𝑜−𝑚𝑖𝑛 =𝐼𝑏

𝐾1 ∙ 𝐾2=

19.2

1 ∙ 0.8= 24 𝐴

Definizione della sezione minima del cavo: vista la corrente relativamente bassa si sceglie un cavo multipolare.

Determinazione sezione del cavo

Dal tipo di posa e dal tipo di isolante (vedi schema unifilare) e riferendosi a 3 conduttori caricati (trifase) si desume che la portata minima (superiore a quella calcolata) è di 27 A cui corrisponde un cavo da

S = 4 mm2

Io = 27 A

Calcolo della caduta di tensione introdotta

Calcolo della cdt introdotta dal cavo della sezione di 4 mm2

Riferendosi alla corrente di impiego del carico (19.2 A) ed alla sezione di 4 mm2, si desume dalla tabella il valore della caduta di tensione introdotta dal cavo per una lunghezza di 100 m. Nel caso in esame la caduta di tensione percentuale è pari a:

ΔVs% = 4.4 %/100m

N.B. La corrente di impiego della tabella deve essere la più vicino possibile alla reale corrente assorbita dal carico. Se è circa alla metà tra due valori di tabella, allora si esegue la media matematica delle due cadute di tensione percentuale. Per una miglior approssimazione si dovrebbe eseguire l’interpolazione lineare

Calcolo della caduta di tensione per la lunghezza reale della linea:

∆𝑉% =50

100∆𝑉𝑠% = 0.5 ∙ 4.4 = 2.2%

Risultando inferiore alla massima caduta di tensione percentuale (vedi schema unifilare) allora la sezione di

4 mm2 è accettabile.

Definizione dell’interruttore magnetotermico

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La norma CEI 64.8 richiede che, per la protezione contro le correnti di sovraccarico, si debbano rispettare le

seguenti condizioni:

Ib ≤ In ≤ Iz

If ≤ 1,45 Iz

dove:

Ib è la corrente di impiego della conduttura;

In è la corrente nominale o di regolazione del dispositivo di protezione;

Iz è la portata in regime permanente della conduttura che deve essere determinata in riferimento

alle effettive condizioni di funzionamento;

If è la corrente di sicuro intervento del dispositivo di protezione contro le sovraccorrenti.

Pertanto per la linea in esame si ha:

𝐼𝑏 = 19.2 𝐴

𝐼𝑧 = 𝐾1 ∙ 𝐾2 ∙ 𝐼𝑜 = 1 ∙ 0.8 ∙ 27 = 21.6 𝐴

e quindi l’interruttore che garantisce il rispetto della disuguaglianza è quello da 20 A. Infatti:

19.2 ≤ 20 ≤ 21.6 A

Per quando riguarda il rispetto della seconda disequazione nel caso di interruttori automatici non è

necessaria alcuna verifica, in quanto la corrente di sicuro intervento If è 1,45 In per gli interruttori per uso

domestico conformi alla norma CEI EN 60898-1 (in questa norma ricadono tutti gli interruttori modulari

utilizzati in ambito residenziale e industriale).

Se la prima disequazione si ritiene troppo vincolante, cioè il limite tra i valori è troppo ristretto, allora si

sceglie il cavo con una sezione superiore che garantirà, ovviamente, il rispetto dei vincoli di portata e di

caduta di tensione. Nel caso in esame si sceglie il cavo da 6 mm2 dal quale risulta:

𝐼𝑏 = 19.2 𝐴

𝐼𝑧 = 𝐾1 ∙ 𝐾2 ∙ 𝐼𝑜 = 1 ∙ 0.8 ∙ 34 = 27.2 𝐴

(per il riferimento di 34 A vedasi il cerchio blu sulla tabella T-B)

19.2 ≤ 25 ≤ 27.2 A

Pertanto l’interruttore può essere un 4P da 25 A curva C + differenziale 30 mA.

LINEA UFFICI:

Per la linea uffici si procede con le stesse modalità spiegate precedentemente.